PerchÃ¨ i Clown e gli anziani

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• Il progetto aveva l’intento di coinvolgere il massimo numero possibile di soggetti e portarli a sperimentare il vissuto ospedaliero in maniera diversa dall’abituale routine, cercando di raggiungere finalità ben precise: • - favorire una mi<strong>gli</strong>ore e diversa socializzazione tra pazienti e tra paziente e personale ospedaliero; • - contribuire alla riscoperta delle potenzialità del proprio corpo, aggiungendo alla normale fisioterapia riabilitativa, esercizi divertenti e inusuali; • - aiutare i pazienti a superare i correlati emotivi negativi dei deficit fisici; • - offrire strumenti per la ricostruzione di una immagine positiva di sé. • L’obbiettivo generale è rivolto, quindi, al potenziamento dello stato di benessere della persona, intesa nella sua totalità: non solo rispetto alla sua fisicità ma anche e soprattutto rispetto alla sua capacità di costruire e mantenere rapporti e relazioni sociali, intra ed extra – familiari. • Alessandra Farneti Libera Università di Bolzano alessandra.farneti@unibz.it 36
Il laboratorio, concordato e programmato con la struttura ospedaliera e i referenti interni ad essa (primaria, case manager, capigruppo fisioterapisti ed infermieri) era rivolto a tutti i pazienti del reparto di “medicina fisica e riabilitazione” che sono stati ritenuti idonei, da una commissione interna, sia per le caratteristiche fisiche sia per quelle cognitivo-comportamentali. • Ciò si è reso necessario perché quello della clownerie è un percorso emotivamente intenso, mai sperimentato fino ad ora con pazienti adulti, in ospedale, che potrebbe scatenare risposte inattese. • Alessandra Farneti Libera Università di Bolzano alessandra.farneti@unibz.it 37
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