rapporto sul Leasing - Assilea
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apporto <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong>
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05<br />
<strong>Leasing</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> rapp
ORGANI DELL’ASSOCIAZIONE<br />
Rosario Corso<br />
Vittorio Francoli<br />
CONSIGLIO<br />
Rosario Corso (Presidente)<br />
Lamberto Cioci (Vice Presidente)<br />
Maurizio Riccadonna (Vice Presidente)<br />
Franco Augusto<br />
Edoardo Bacis<br />
Piero Biagi<br />
Claudio Bocco<br />
Giancarlo Caroli<br />
Giovanni Coraggio<br />
Paolo Alberto De Angelis<br />
Denis Delespaul<br />
Stefano Esposito<br />
Vittorio Francoli (Presidente <strong>Assilea</strong> Servizi s.u.r.l.)<br />
Filippo Grieco<br />
Maurizio Lazzaroni (Consigliere <strong>Assilea</strong> Servizi s.u.r.l.)<br />
Luigi Menegatti<br />
Giorgio Pernici<br />
Giovanni Tricomi<br />
05<br />
Luigi Giacomo Corna<br />
COLLEGI0<br />
DEI REVISORI<br />
COLLEGI0<br />
DEI PROBIVIRI<br />
DIRETTORE<br />
GENERALE<br />
Alberto Moroni<br />
Massimo Panzali<br />
Giuliano Bucovaz<br />
Alessandro Carretta<br />
Renato Clarizia<br />
Fabrizio Marafini (Consigliere Delegato <strong>Assilea</strong> Servizi s.u.r.l.)
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
2<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
1sezione<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
IL QUADRO ECONOMICO NAZIONALE<br />
1.1 L’andamento dell’economia in Italia 8<br />
1.2 L’evoluzione del quadro congiunturale nel corso dell’anno 14<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.1 L’andamento degli investimenti 18<br />
2.2 Il mercato immobiliare 20<br />
2.3 Gli investimenti in macchine utensili 24<br />
2.4 L’industria della meccanica varia 26<br />
2.5 L’industria meccanotessile italiana 29<br />
2.6 L’industria italiana di macchinari per materie plastiche e gomma 30<br />
2.7 Gli investimenti in mezzi di trasporto 31<br />
2.8 Il mercato del noleggio a lungo termine 33<br />
2.9 La nautica da diporto 35<br />
IL MERCATO LEASING<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA<br />
STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.1 L’andamento degli investimenti in <strong>Leasing</strong> 38<br />
1.2 L’analisi dell’offerta <strong>Leasing</strong> 41<br />
1.3 L’analisi per comparto merceologico 46<br />
1.4 Principali dinamiche per comparti 54<br />
1.5 Elaborazioni statistiche <strong>sul</strong>le serie storiche <strong>Leasing</strong> 58<br />
1.6 Le statistiche della Banca d’Italia 64<br />
1.7 I tassi TEG del <strong>Leasing</strong> 68<br />
ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR 70<br />
1.8 <strong>Leasing</strong> strumentale per tipologia di bene locato 71<br />
1.9 Settore e ramo di attività economica della clientela 73<br />
1.10 Durata contrattuale 75<br />
1.11 Valori medi dell’anticipo e dell’opzione d’acquisto 77<br />
1.12 Fasce d’importo 78<br />
1.13 Ripartizione regionale 80<br />
LEASING AGEVOLATO<br />
1.14 <strong>Leasing</strong> e Artigianato 82<br />
1.15 Il <strong>Leasing</strong> e la Legge 488/92 85<br />
1.16 Il <strong>Leasing</strong> e la Legge 598/94 87<br />
1.17 Il <strong>Leasing</strong> e la Legge “Sabatini” 89<br />
1.18 I finanziamenti BEI al <strong>Leasing</strong> 90<br />
INDAGINI SPECIFICHE RIGUARDANTI IL SETTORE<br />
1.19 Analisi per canali di vendita 91<br />
1.20 Le cartolarizzazioni <strong>Leasing</strong> 92<br />
1.21 Il tasso di penetrazione del <strong>Leasing</strong> su investimenti e finanziamenti 96<br />
1.22 I furti auto 98<br />
1.23 Le immatricolazioni per marca e tipologia di veicolo 100<br />
1.24 Beni ex-leasing 102<br />
1.25 La Customer Satisfaction nel <strong>Leasing</strong> 104<br />
<strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005 INDICE GENERALE<br />
a<br />
APPENDICE<br />
appendice<br />
IL MERCATO DEL LEASING ALL’ESTERO<br />
2.1 Andamento del <strong>Leasing</strong> in Europa 106<br />
2.2 L’European <strong>Leasing</strong> Barometer 108<br />
2.3 Il <strong>Leasing</strong> nel mondo 110<br />
LE PREVISIONI<br />
3.1 Previsioni Macroeconomiche 112<br />
3.2 Previsioni Delphi <strong>Leasing</strong> 116<br />
APPENDICE<br />
CLASSIFICHE<br />
Classifiche stipulato 2005 120<br />
Classifiche Outstanding al 31.12.2005 128<br />
ASSOCIATE<br />
Variazioni della compagine associativa nel 2005-2006 130<br />
Elenco Associate al 14.06.2006 131
il contesto macroeconomico il contesto macroeconomico il con
testo macroeconomico sezione 1 il contesto macroeco<br />
il contesto macroeconomico
1<br />
IL<br />
1IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
sezione<br />
IL QUADRO ECONOMICO NAZIONALE<br />
1.1 Andamento dell’economia in Italia<br />
TABELLA 1<br />
Andamento delle principali variabili economiche<br />
in termini reali *<br />
VAR % SUL PERIODO PRECEDENTE ITALIA AREA EURO<br />
2004 2005 2004 2005<br />
PRODOTTO INTERNO LORDO 1,1 0,0 1,8 1,4<br />
IMPORTAZIONI 2,5 1,4 6,6 4,5<br />
ESPORTAZIONI 3,0 0,3 6,5 3,8<br />
CONSUMI DELLE FAMIGLIE 0,6 0,1 1,5 1,3<br />
PREZZI AL CONSUMO 2,2 1,9 2,1 2,2<br />
PREZZI ALLA PRODUZIONE 2,7 4,0 2,3 4,1<br />
INVESTIMENTI FISSI LORDI 2,2 -0,6 2,3 2,1<br />
PRODUZIONE INDUSTRIALE 0,5 -1,8 1,9 1,2<br />
DOMANDA NAZIONALE 0,9 0,2 2,0 1,5<br />
VALORI %<br />
TASSO UFFICIALE DI RIFERIMENTO 2,0 2,5 2,0 2,5<br />
TASSO DI DISOCCUPAZIONE 8,2 8,0 8,9 8,3<br />
INDEBITAMENTO NETTO/PIL 3,4 4,1 2,8 2,5<br />
DEBITO PUBBLICO/PIL 103,8 106,4 70,0 70,7<br />
CAMBIO DOLLARO/EURO 1,244 1,244 1,244 1,244<br />
*Dati provvisori a marzo 2006.<br />
Fonte: Istat, Banca d’Italia<br />
Il 2005 è stato un periodo di stagnazione<br />
per il nostro Paese, a<br />
fronte di un’espansione dell’economia<br />
mondiale e di un rallentamento<br />
di quella europea. Con riferimento<br />
all’economia mondiale,<br />
riavviatasi nel 2002 grazie alla<br />
ripresa dell’economia statunitense<br />
ed al sostegno fornito dall’elevata<br />
crescita dell’economia cinese,<br />
nel biennio 2004-2005 la crescita<br />
del prodotto mondiale è stata<br />
vicina al 5% annuo.<br />
Le quotazioni in rialzo del petrolio<br />
e la scarsità di alcune materie<br />
prime energetiche hanno caratterizzato<br />
il contesto economico in cui<br />
le imprese si sono trovate ad operare.<br />
Inoltre allo sviluppo sostenuto<br />
di alcune aree (Nord America,<br />
Asia) e di alcune nazioni (USA,<br />
Cina, Giappone), si è contrapposta<br />
una dinamica debole di altre realtà,<br />
con particolare riferimento<br />
all’Europa, che ha visto rallentare<br />
la sua crescita con un PIL all’1,4%<br />
(1,8% nel 2004) (tab.1). La flessione<br />
ha riguardato in misura diversa<br />
i maggiori paesi dell’area: in<br />
Francia la dinamica del PIL,<br />
sospinta dalla domanda interna,<br />
si è mantenuta lievemente superiore<br />
al resto dell’area; in Germania,<br />
all’opposto, è stata frenata<br />
dalla debolezza dei consumi, che<br />
ha quasi annullato l’impulso della<br />
domanda estera.<br />
In questo contesto, dopo una leggera<br />
ripresa, iniziata nella seconda<br />
metà del 2003 e proseguita più lentamente<br />
nel corso del 2004, nel 2005<br />
l’economia italiana ha ristagnato, il<br />
Prodotto Interno Lordo italiano, a<br />
valori costanti, è rimasto fermo nel<br />
2005 allo 0,0%, in decelerazione<br />
rispetto all'aumento dell'1,1% del<br />
2004, ampliando ulteriormente il<br />
divario negativo di crescita rispetto<br />
agli altri paesi dell’area.<br />
FIGURA 1 Andamento del PIL (variazioni % a prezzi costanti)<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
8<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
FIGURA 2 Andamento trimestrale del PIL, investimenti fissi lordi e consumi in Italia<br />
(variazioni % a prezzi correnti rispetto al periodo precedente)<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
I consumi delle Amministrazioni<br />
pubbliche e la variazione delle<br />
scorte hanno fornito un debole<br />
contributo, appena sufficiente a<br />
compensare il calo degli investimenti,<br />
della domanda estera netta<br />
e il ristagno della spesa delle<br />
famiglie.<br />
La crescita europea nel 2005 si è<br />
attestata su livelli inferiori a quelli<br />
registrati dagli Stati Uniti e dal<br />
Regno Unito, per i quali è stato<br />
registrato nel 2005 un incremento<br />
del PIL pari, rispettivamente a<br />
+3,2% e +1,8%, mentre in Germania<br />
il PIL è aumentato dello 0,9%<br />
ed in Francia dell’1,4 % (fig. 1).<br />
Nel complesso, i paesi dell’area<br />
Euro, nell’ultimo trimestre dell’anno,<br />
sono cresciuti dello 0,3%<br />
rispetto al trimestre precedente<br />
e dell’1,7% rispetto allo stesso<br />
periodo dell’anno precedente.<br />
In Italia, nel quarto trimestre<br />
2005, il PIL non ha mostrato alcun<br />
segno di miglioramento, posizionandosi<br />
a fine trimestre su un<br />
valore pari allo 0,0% rispetto al<br />
trimestre precedente, i consumi<br />
hanno fatto registrare una variazione<br />
a prezzi costanti del -0,1%<br />
e gli investimenti fissi del -1,7%<br />
rispetto al terzo trimestre del<br />
2005 (fig.2).<br />
La dinamica degli investimenti<br />
europei (fig.3) si caratterizza, in<br />
media, per una regressione che<br />
ha interessato le dinamiche dei<br />
singoli Paesi, con un picco negativo<br />
registrato dagli investimenti<br />
francesi (-1,8%). In Italia, nel 2005,<br />
gli investimenti si sono ridotti dello<br />
0,6% (+2,2% nel 2004), pur<br />
facendo registrare una ripresa nel<br />
corso dell’anno.<br />
Nel 2005 la dinamica della<br />
domanda è stata influenzata<br />
anche dal trend negativo delle<br />
esportazioni di beni e servizi,<br />
cresciute meno delle importazioni.<br />
Nonostante la sostenuta<br />
FIGURA 3 Andamento degli investimenti (variazioni % a prezzi costanti)<br />
12 2004<br />
2005<br />
10<br />
8<br />
6<br />
4<br />
2<br />
0<br />
-2<br />
-4<br />
Italia Francia Germania<br />
Area Euro<br />
Regno Unito<br />
Usa<br />
Fonte: Istat, Banca d’Italia<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
9
1.1<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
sezione<br />
IL QUADRO ECONOMICO NAZIONALE 1.1 Andamento dell’economia in Italia<br />
dinamica del commercio mondiale,<br />
nel 2005, in Italia, le esportazioni<br />
di beni e servizi sono cresciute<br />
di appena lo 0,3%, dopo il<br />
recupero dell’anno precedente<br />
(3,0%), mentre le importazioni<br />
sono aumentate del 1,4% in termini<br />
reali, sostenute essenzialmente<br />
dalla componente dei servizi.<br />
Il rallentamento di queste<br />
ultime rispetto al 2004 (anno in cui<br />
erano cresciute del 2,5%) è stato<br />
una conseguenza della debolezza<br />
della domanda interna (fig. 4).<br />
L’interscambio con l’estero ha sottratto,<br />
nel complesso, 0,3 punti percentuali<br />
alla crescita del PIL (fig.5).<br />
Il saldo della bilancia commerciale,<br />
seppure in ripresa nell’ultima<br />
parte dell’anno, presenta una<br />
dinamica ancora negativa (fig. 6)<br />
a testimonianza della debolezza<br />
dell’economia italiana nei confronti<br />
delle principali aree economiche<br />
europee ed extra europee. In termini<br />
di volumi, all’incremento degli<br />
acquisti di beni dall’area esterna<br />
alla UE si è contrapposto un calo<br />
di quelli dai paesi dell’Unione, con<br />
una contrazione notevole del volume<br />
di beni e servizi esportati nel<br />
Regno Unito ed una più contenuta<br />
in Germania. È continuata invece<br />
ad aumentare la crescita delle<br />
importazioni dalla Cina (18,1%)<br />
mentre è stato contenuto l’aumento<br />
degli acquisti dagli Stati<br />
Uniti (tab. 2).<br />
Il valore aggiunto nel 2005 è<br />
aumentato in Italia solo nel terziario,<br />
allo stesso ritmo dell’anno<br />
precedente, mentre si è ridotto<br />
nell’industria, proseguendo nella<br />
tendenza calante in atto dall’inizio<br />
del decennio.<br />
Le difficoltà in cui versa quest’ultimo<br />
settore trovano conferma nell’ulteriore<br />
calo dell’indice della produzione<br />
industriale che ha fatto<br />
registrare una variazione percen-<br />
FIGURA 4 Andamento delle esportazioni (variazioni % a prezzi costanti rispetto al periodo precedente)<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
FIGURA 5 Contributo % delle principali componenti della domanda alla crescita del PIL in Italia<br />
10<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
tuale a prezzi costanti del -1,8%<br />
rispetto al 2004 (fig. 7), in corrispondenza<br />
di una variazione<br />
dell’1,2% registrata nell’Area dell’Euro,<br />
dell’1,7% in Francia e del<br />
3,5% in Germania.<br />
Nella media del 2005, l’indice dei<br />
prezzi al consumo in Italia è salito<br />
dell’1,9% (0,3 punti percentuali in<br />
meno rispetto al 2004).<br />
Per effetto dei rincari dei beni<br />
energetici, l’inflazione al consumo<br />
è leggermente cresciuta nel corso<br />
dell’anno, dall’ 1,9% nel primo<br />
trimestre al 2,1% nel quarto. Nel-<br />
TABELLA 2 Quantità esportate e importate dall’Italia nel 2005<br />
(variazioni % a prezzi costanti <strong>sul</strong> periodo corrispondente)<br />
ESPORTAZIONI<br />
IMPORTAZIONI<br />
PAESI UE -1,3 -1,3<br />
DI CUI:<br />
FRANCIA -0,9 -5,5<br />
GERMANIA -1,4 -0,5<br />
REGNO UNITO -8,2 -4,6<br />
SPAGNA 1,4 -9,1<br />
PAESI EXTRA UE -0,5 1,2<br />
DI CUI:<br />
CINA -7,0 18,1<br />
GIAPPONE -2,5 -11,5<br />
STATI UNITI -0,9 1,3<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
FIGURA 6 Andamento trimestrale della bilancia commerciale in Italia (variazioni %)<br />
Fonte: Istat<br />
FIGURA 7 Andamento della produzione industriale (variazioni % a prezzi costanti)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
11
1.1<br />
sezione<br />
IL QUADRO ECONOMICO NAZIONALE 1.1 Andamento dell’economia in Italia<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
TABELLA 3 Dinamica dei deflatori degli investimenti<br />
(var.% rispetto all’anno precedente)<br />
la media dell’anno l’incremento dei<br />
prezzi dei beni a prezzo libero non<br />
energetici e non alimentari è rimasto<br />
contenuto risentendo della<br />
debolezza della domanda e della<br />
diminuzione dei prezzi dei beni ad<br />
elevato contenuto tecnologico.<br />
Nel corso del 2005 si è tuttavia<br />
assistito ad un’accelerazione dei<br />
prezzi alla produzione dei beni di<br />
consumo non alimentari. I prezzi<br />
alla produzione sono aumentati,<br />
nel 2005, dal 2,7 % al 4,0%,<br />
sostenuti principalmente dall’andamento<br />
della componente energetica.<br />
A moderare l’incremento<br />
dell’indice complessivo ha concorso<br />
il rallentamento dei prezzi<br />
degli altri beni intermedi e dei<br />
beni di consumo alimentari. L’inflazione<br />
alla produzione al netto<br />
delle componenti più erratiche, in<br />
realtà è scesa dal 3,0% al 2,1%.<br />
Tale dinamica si è riflessa su un<br />
rialzo dei valori dei deflatori<br />
applicati agli investimenti più<br />
contenuto rispetto a quello che<br />
era stato riscontrato con riferimento<br />
al 2004. Nella tab. 3 riportiamo<br />
la variazione percentuale<br />
dei nuovi deflatori calcolati <strong>sul</strong>la<br />
base dei valori concatenati ISTAT<br />
<strong>sul</strong> nuovo anno di riferimento<br />
(2000, anziché 1995).<br />
Il mercato del lavoro ha continuato,<br />
nel corso del 2005, a mostrare<br />
segnali positivi: nel quarto trimestre<br />
dell’anno si è arrestata la<br />
discesa del tasso di disoccupazione<br />
in corrispondenza di livelli pari<br />
al 7,7% nell’intero paese, che ha<br />
fatto registrare valori pari a 4,1%,<br />
al 6,2% e al 14,5 % rispettivamente<br />
al Nord, al Centro e nel<br />
Mezzogiorno (fig. 8). Nel confronto<br />
con il periodo corrispondente<br />
del 2004, la disoccupazione è scesa<br />
di 0,3 punti percentuali.<br />
In Italia, nel 2005, l’indebitamento<br />
netto è ri<strong>sul</strong>tato pari al 4,1% del<br />
2003 2004 2005<br />
DEFLATORE DEGLI INVESTIMENTI IN IMMOBILI 3,3 4,6 3,9<br />
DEFLATORE DEGLI INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI 0,9 2,3 1,0<br />
DEFLATORE DEGLI INVESTIMENTI IN MEZZI DI TRASPORTO 1,6 1,8 1,5<br />
Fonte: Istat<br />
prodotto interno lordo, a fronte del<br />
3,4% del 2004. Al peggioramento<br />
del conto della Pubblica Amministrazione<br />
italiana si contrappone<br />
un lieve miglioramento dell’indebitamento<br />
netto delle Amministrazioni<br />
Pubbliche dell’Area Euro,<br />
passato dal 2,8% del 2004 al 2,5%<br />
del PIL. Il miglioramento è di poco<br />
inferiore a quello indicato negli<br />
aggiornamenti presentati tra la<br />
fine del 2004 e il giugno del 2005<br />
(0,5 punti del PIL), nonostante una<br />
crescita del prodotto di circa un<br />
punto inferiore alle attese. Il debito<br />
<strong>sul</strong> PIL è cresciuto, per l’Italia,<br />
di tre punti percentuali dal 103,8<br />
nel 2004 al 106,4 nel 2005, a fronte<br />
di una stabilità nell’Area Euro.<br />
Con riferimento alle condizioni<br />
monetarie, nell’Area Euro è stata<br />
FIGURA 8<br />
Dinamica del tasso di disoccupazione in Italia per area geografica<br />
(valori %)<br />
12<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
ilevata nel corso del 2005 un’inversione<br />
di tendenza in termini sia<br />
di dinamica del tasso di cambio<br />
euro/dollaro (fig. 9) che di tasso<br />
ufficiale di riferimento. Pur in corrispondenza<br />
di un cambio stabile<br />
in ragione d’anno, dopo il continuo<br />
apprezzamento registrato nel<br />
2004, l’euro ha fatto registrare un<br />
costante deprezzamento nel 2005<br />
rispetto al dollaro. In media il valore<br />
del cambio dell’euro, a partire<br />
dall’estate, è sceso del 6,0%<br />
rispetto a quanto osservato nel<br />
primo semestre dell’anno, nei<br />
confronti del dollaro.<br />
In termini di costo del denaro, il<br />
Consiglio direttivo della Banca<br />
Centrale Europea, al fine di adeguare<br />
l’orientamento della politica<br />
monetaria al nuovo quadro congiunturale<br />
e in considerazione<br />
dei rischi per la stabilità dei prezzi,<br />
ha aumentato i tassi di interesse<br />
ufficiali di un quarto di punto<br />
percentuale nel dicembre 2005<br />
e, successivamente, di un ulteriore<br />
quarto nel marzo 2006, dopo<br />
averli mantenuti invariati per oltre<br />
due anni (fig. 10).<br />
FIGURA 9 Andamento del tasso di cambio euro/dollaro (valori %)<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
FIGURA 10 Andamento del Tasso Ufficiale di Riferimento (valori %)<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
13
1.2<br />
sezione<br />
IL QUADRO ECONOMICO NAZIONALE<br />
1.2 L’evoluzione del quadro congiunturale nel corso dell’anno<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
La dinamica dell’indice degli ordinativi<br />
ha mostrato, sia nel corso del<br />
2004 che del 2005, un andamento<br />
altalenante. Nel mese di dicembre<br />
l'indice è ri<strong>sul</strong>tato pari a 115,3,<br />
con un calo tendenziale dell’1,1%<br />
ed un incremento medio su base<br />
annua del 2,6%. Gli ordinativi sono<br />
cresciuti del 3,7% <strong>sul</strong> mercato<br />
interno e sono diminuiti del 9,6%<br />
<strong>sul</strong> mercato estero (fig. 1).<br />
L’indice degli ordinativi ha segnato<br />
gli aumenti più marcati nelle<br />
industrie tessili e dell'abbigliamento<br />
(+11,8%) e nelle industrie<br />
delle pelli e delle calzature<br />
(+9,7%), mentre le diminuzioni<br />
maggiori si sono registrate nella<br />
produzione di mezzi di trasporto<br />
(-13,9%) e nella produzione<br />
di macchine e apparecchi<br />
meccanici (- 4,6%).<br />
Il fatturato dell'industria, confrontando<br />
la media del 2005 con<br />
quella del 2004, ha fatto registrare<br />
un incremento del 2,1%,<br />
quale sintesi di una crescita<br />
dell’1,0% <strong>sul</strong> mercato interno e<br />
del 5,1% su quello estero. Nello<br />
stesso periodo si è registrato un<br />
aumento degli ordinativi dell’industria<br />
del 2,6%, derivante da<br />
una variazione positiva dello 0,9%<br />
per quelli provenienti dal mercato<br />
interno e del 6,2% per quelli<br />
provenienti dall'estero.<br />
Nel mese di dicembre, nel confronto<br />
con lo stesso mese del<br />
FIGURA 1 Andamento mensile dell’indice degli ordinativi<br />
(variazioni % <strong>sul</strong> periodo corrispondente)<br />
Fonte: Istat<br />
FIGURA 2<br />
Andamento mensile dell’indice del fatturato<br />
(variazioni % <strong>sul</strong> periodo corrispondente)<br />
14<br />
Fonte: Istat<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
2004, l'indice del fatturato ha registrato<br />
gli incrementi maggiori nei<br />
settori dell'estrazione di minerali<br />
(+ 27,5%), delle raffinerie di petrolio<br />
(+25,9%), della produzione di<br />
macchine e apparecchi meccanici<br />
(+ 14,5%) e della produzione di<br />
apparecchi elettrici e di precisione<br />
(+ 8,2%); l’unica diminuzione<br />
di rilievo ha riguardato il settore<br />
delle industrie tessili e dell'abbigliamento<br />
(- 4,4%) (fig. 2).<br />
Dal confronto con i dati del 2004<br />
relativi all’andamento mensile<br />
dell’indice destagionalizzato<br />
della produzione industriale, si<br />
osserva come, su base annua,<br />
l’indice grezzo della produzione<br />
industriale sia diminuito<br />
dell’1,8%. I dati corretti per i giorni<br />
lavorativi mostrano una diminuzione<br />
del 2,4% per i beni di<br />
consumo, dell’1,5% per quelli<br />
strumentali, dell’1,0% per quelli<br />
intermedi e una crescita del 4,2%<br />
nell’energia.<br />
L’indice destagionalizzato della<br />
produzione industriale di beni<br />
strumentali ha fatto registrare<br />
nel mese di dicembre una variazione<br />
percentuale del +8,3%<br />
rispetto al periodo corrispondente<br />
dell’anno precedente,<br />
mentre il comparto dei beni di<br />
consumo e quello dei beni intermedi<br />
hanno avuto andamenti<br />
negativi o comunque non particolarmente<br />
brillanti.<br />
Confrontando la media del 2005<br />
con quella del 2004, gli aumenti<br />
maggiori hanno interessato i settori<br />
dell’estrazione di minerali<br />
(+7,3%), delle raffinerie di petrolio<br />
(+3,8%) e dell’energia elettrica,<br />
gas e acqua (+2,6%). Le diminuzioni<br />
più accentuate hanno<br />
riguardato i comparti delle pelli<br />
e calzature (-7,7%), del tessile e<br />
abbigliamento (-6,5%) e dei mezzi<br />
di trasporto e degli apparecchi<br />
elettrici e di precisione<br />
(entrambi -4,6%) (fig.3).<br />
L’indice di competitività del<br />
nostro Paese, calcolato <strong>sul</strong>la<br />
base dei prezzi alla produzione<br />
dei manufatti e pari, in media, a<br />
105,9, nel 2005 ha mostrato un<br />
miglioramento nel primo trimestre,<br />
quando ha assunto un valore<br />
pari a 107,9, dopo la fase negativa<br />
che aveva interessato il 2004<br />
(in cui il valore medio dell’indice<br />
era stato di 107,0), per poi riprendere<br />
l’andamento negativo che ha<br />
caratterizzato gli ultimi tre tri-<br />
FIGURA 3<br />
Andamento trimestrale dell’indice destagionalizzato della produzione industriale<br />
(variazioni % <strong>sul</strong> periodo corrispondente)<br />
Fonte: Istat<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
15
1.2<br />
sezione<br />
IL QUADRO ECONOMICO NAZIONALE 1.2 L’evoluzione del quadro congiunturale nel corso dell’anno<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
mestri dell’anno, dovuto in gran<br />
parte all’ulteriore perdita di competitività<br />
dei prodotti italiani<br />
rispetto a quelli della Germania.<br />
In Francia l’indice di competitività<br />
ha continuato ad avere un<br />
andamento negativo per tutto il<br />
corso dell’anno (fig. 4).<br />
La fase di rallentamento che ha<br />
interessato l’economia italiana<br />
ha portato ad una diminuzione del<br />
saldo demografico delle imprese,<br />
che era stato superiore alle 90.000<br />
unità nel 2004. Il saldo tra il numero<br />
delle nuove imprese iscritte e<br />
il numero delle imprese cessate<br />
nel corso dell’anno, ha assunto<br />
valori positivi e pari a 80.277 unità<br />
anche nel 2005, con 421.291<br />
nuove iscrizioni e 341.014 cessazioni<br />
(fig.5).<br />
L’indice mensile destagionalizzato<br />
del clima di fiducia delle<br />
imprese manifatturiere italiane,<br />
dopo un 2004 caratterizzato da<br />
una sostanziale stabilità, ha iniziato<br />
il 2005 in calo per poi tornare<br />
a crescere dal mese di giugno<br />
fino a raggiungere nel mese di<br />
dicembre un valore dell’indice pari<br />
a 91,1, il 2,9% in più rispetto al<br />
valore dell’indice registrato nello<br />
stesso mese del 2004, attestandosi<br />
sui valori massimi da settembre<br />
2002 (fig. 6). Segnali positivi<br />
provengono anche dall’economia<br />
tedesca, dove l’indice desta-<br />
FIGURA 4<br />
Andamento trimestrale dell’indice di competitività<br />
(variazioni % <strong>sul</strong> periodo corrispondente)<br />
Fonte: Banca d’Italia<br />
FIGURA 5<br />
Andamento del saldo demografico* delle imprese (migliaia di unità)<br />
16<br />
* Differenza tra il numero delle nuove imprese registrate ed il numero delle imprese cessate nel corso dell’anno.<br />
Fonte: Movimprese<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
gionalizzato dall’ISAE e calcolato<br />
su base 2000=100, si è attestato<br />
a quota 96 nel dicembre 2005,<br />
rispetto ad un valore di 94 registrato<br />
nel mese precedente, mantenendosi<br />
stabile rispetto al valore<br />
dell’indice del dicembre 2004.<br />
In questi due mesi l’indice tedesco<br />
si è posizionato sui livelli più<br />
alti registrati dal gennaio del 2001.<br />
In Francia, invece, l’indice di fiducia<br />
delle imprese manifatturiere<br />
ha intrapreso una tendenza alla<br />
riduzione nei primi mesi del 2005,<br />
per poi tornare a crescere, anche<br />
se modestamente, dal mese di<br />
maggio in poi, raggiungendo<br />
quota 80 nel dicembre 2005<br />
(-5,9% rispetto allo stesso mese<br />
del 2004).<br />
I consumi delle famiglie nel 2005<br />
sono stati interessati in media<br />
d’anno da una sostanziale stabilità<br />
con un incremento di appena<br />
0,1% in termini reali e del 2,2% a<br />
prezzi correnti, rispetto ai volumi<br />
registrati nel 2004. Abbastanza<br />
simile appare la dinamica dei tre<br />
comparti: gli andamenti migliori<br />
sono stati registrati dal comparto<br />
dei beni non durevoli (+3,3%<br />
rispetto al 2004) e da quello dei<br />
servizi che ha evidenziato, nell’ultimo<br />
trimestre dell’anno, una<br />
variazione percentuale a prezzi<br />
correnti pari a +3,2% rispetto allo<br />
stesso periodo dello scorso anno<br />
(fig. 7).<br />
FIGURA 6<br />
Indice mensile del clima di fiducia delle imprese manifatturiere (dati destagionalizzati)<br />
Fonte: ISAE, INSEE, IFO<br />
FIGURA 7<br />
Andamento trimestrale dei consumi delle famiglie a valori correnti<br />
(variazioni % <strong>sul</strong> periodo corrispondente)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: Istat<br />
17
2.1<br />
sezione<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.1 L’andamento degli investimenti<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
Nel 2005, la dinamica degli investimenti<br />
fissi lordi (tab.1) ha registrato<br />
una variazione positiva, a<br />
prezzi correnti, dell’1,8%, rallentata<br />
principalmente da un calo del<br />
3,2% degli investimenti in mezzi<br />
di trasporto a fronte di una crescita<br />
degli investimenti in costruzioni<br />
(+4,5%) e di un lieve incremento<br />
degli acquisti di macchinari<br />
(+0,1%). Il settore dei beni immateriali<br />
ha fatto registrare, a prezzi<br />
correnti, un incremento dello 0,2%.<br />
Una lettura al netto degli effetti<br />
inflazionistici evidenzia come gli<br />
investimenti in costruzioni abbiano<br />
segnalato una crescita decisamente<br />
più modesta e pari allo<br />
0,5%; tutta in negativo, invece, la<br />
dinamica delle altre tipologie di<br />
investimento: -4,6% i mezzi di trasporto,<br />
-0,82% gli investimenti in<br />
macchinari e attrezzature, -2,4%<br />
i beni immateriali. L’effetto congiunto<br />
di queste dinamiche ha fatto<br />
sì che, a livello aggregato, il<br />
comparto degli investimenti fissi<br />
lordi abbia registrato una diminuzione<br />
reale pari a -0,6%.<br />
TABELLA 1 Investimenti fissi lordi (valori in milioni di euro)<br />
A PREZZI CORRENTI A PREZZI 2000<br />
2004 2005 VAR.% 2004 2005 VAR.%<br />
2005/2004 2005/2004<br />
COSTRUZIONI 131.893 137.834 4,50 114.636 115.260 0,54<br />
MACCHINE, ATTREZZATURE<br />
E PRODOTTI VARI DI CUI: 127.660 127.859 0,16 119.161 117.990 -0,98<br />
-MACCHINE<br />
E ATTREZZATURE 115.277 115.450 0,15 107.433 106.549 -0,82<br />
-BENI IMMATERIALI 12.383 12.409 0,21 11.728 11.441 -2,45<br />
MEZZI DI TRASPORTO 26.924 26.069 -3,18 25.308 24.144 -4,60<br />
INVESTIMENTI FISSI LORDI* 286.477 291.762 1,84 259.154 257.551 -0,62<br />
*Il totale a valori costanti differisce dalla somma degli addendi per effetto Fonte: Istat<br />
della nuova metodologia di calcolo a prezzi concatenati dell’Istat.<br />
Nel 2005 gli investimenti in mezzi<br />
di trasporto sono stati quelli ad aver<br />
subito la maggiore influenza del<br />
protrarsi della sfavorevole congiuntura<br />
economica, chiudendo il<br />
quarto trimestre con una flessione<br />
del 2,9% rispetto al quarto trimestre<br />
dell’anno precedente. In calo<br />
anche il comparto delle macchine,<br />
attrezzature e prodotti vari che ha<br />
fatto registrare, nel quarto trimestre<br />
del 2005, una diminuzione<br />
dell’1,0%, rispetto al periodo corrispondente<br />
dell’anno precedente. In<br />
rallentamento, anche se su valori<br />
ancora positivi, il comparto degli<br />
investimenti in costruzioni, che ha<br />
chiuso il quarto trimestre con una<br />
variazione del +1,3% rispetto al corrispondente<br />
periodo del 2004.<br />
A livello di composizione percentuale<br />
(fig. 2), è cresciuto il peso<br />
degli investimenti in costruzioni,<br />
la cui incidenza <strong>sul</strong> totale è salita<br />
dal 46,2% nel 2004 al 47,2% nel<br />
2005 ed anche il peso degli inve-<br />
FIGURA 1<br />
Andamento degli investimenti fissi lordi in milioni di euro a prezzi costanti<br />
(variazioni % <strong>sul</strong> periodo corrispondente)<br />
18<br />
Fonte: Istat<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
stimenti in macchine e attrezzature,<br />
dal 38,1% del 2004, al 39,6%<br />
nel 2005. Il peso del comparto<br />
degli investimenti in mezzi di trasporto<br />
ha invece subito una flessione<br />
di 2,4 punti percentuali rispetto<br />
all’anno precedente, con una percentuale<br />
<strong>sul</strong> totale pari all’8,9%.<br />
Sostanzialmente stabile invece la<br />
percentuale riferita agli investimenti<br />
in beni immateriali (4,3%).<br />
Gli investimenti effettuati dalla<br />
Pubblica Amministrazione, costituendo<br />
l’11,5% del totale, hanno<br />
visto diminuire il loro peso rispetto<br />
al 2004 (-1,8 punti percentuali)<br />
ed anche il relativo valore assoluto<br />
ha visto un rallentamento della<br />
crescita nel 2005 (+0,7%) rispetto<br />
a quanto registrato nell’anno precedente<br />
(+1,5%). Si attestano invece<br />
all’88,5% del totale gli investimenti<br />
effettuati dalle imprese (fig.<br />
3 e fig. 4).<br />
FIGURA 2<br />
Composizione degli investimenti fissi lordi effettuati dalle imprese<br />
(valori a prezzi correnti)<br />
Fonte: Istat<br />
FIGURA 3<br />
Composizione degli investimenti fissi lordi tra settore pubblico e privato<br />
(valori a prezzi correnti)<br />
Fonte: Istat<br />
FIGURA 4<br />
Dinamica degli investimenti pubblici e privati a valori correnti<br />
(variazioni % rispetto al periodo corrispondente)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: Istat<br />
19
2.2<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
sezione<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.2 Il mercato immobiliare<br />
IL NUMERO DELLE<br />
COMPRAVENDITE<br />
I dati dell’Agenzia del territorio<br />
mostrano un mercato immobiliare<br />
italiano che prosegue il suo<br />
andamento positivo, pur con un<br />
rallentamento della crescita<br />
rispetto all’anno precedente. La<br />
figura 1 riporta l’andamento del<br />
numero di “transazioni normalizzate”,<br />
cioè conteggiate per quota<br />
di trasferimento di proprietà al<br />
fine di considerare un numero di<br />
transazioni coerente con il numero<br />
di unità immobiliari vendute<br />
(visto che alcuni trasferimenti di<br />
proprietà possono riguardare singole<br />
frazioni di unità immobiliari).<br />
È possibile effettuare un’analisi <strong>sul</strong>l’andamento<br />
dei diversi comparti<br />
immobiliari distinti in: Residenziale,<br />
Terziario, Commerciale, Produttivo,<br />
Magazzini ed Altro.<br />
Nel 2005 sono state registrate<br />
1.805.758 transazioni complessive<br />
rispetto alle 1.717.241 transazioni<br />
del 2004, il 5,2% in più rispetto allo<br />
scorso anno, dopo la crescita del<br />
6,9% rilevata nel 2004.<br />
Il settore residenziale ha raggiunto<br />
un volume pari a 833.350 transazioni,<br />
con una crescita su base annua del<br />
3,6%, in lieve rallentamento rispetto<br />
a quanto registrato nel 2004<br />
rispetto al 2003 (+5,5%). Per l’aggregazione<br />
dei settori: Terziario<br />
(uffici), Commerciale (negozi, laboratori,<br />
centri commerciali), Produttivo<br />
(capannoni e industrie) e Magazzini<br />
continua una fase positiva. Dopo<br />
il calo di compravendite che aveva<br />
interessato il 2003, nel 2005 sono<br />
state registrate 215.976 transazioni,<br />
superiori del 3,1% rispetto al<br />
numero registrato nel 2004 (anno in<br />
cui il comparto aveva visto una crescita<br />
del 6,3%). Il dato 2005 mostra<br />
un incremento del 34,2% del comparto<br />
rispetto ai numeri del 2000,<br />
con tasso medio annuo di crescita<br />
del 4,8% e con un numero di transazioni<br />
che nel 2005 si è avvicinato<br />
all’eccezionale quota di compravendite<br />
di immobili del comparto<br />
produttivo che si era registrata<br />
nel 2002. Il non residenziale destinato<br />
al settore commerciale e<br />
industriale rappresenta circa il<br />
12,2% del compravendite totali. I<br />
comparti che incidono maggiormente<br />
su tale settore ri<strong>sul</strong>tano<br />
essere quello dei Magazzini (6,9%),<br />
seguito dai Negozi e laboratori<br />
FIGURA 1<br />
Andamento delle compravendite immobiliari (numero di compravendite normalizzate)<br />
FIGURA 2<br />
Composizione del mercato immobiliare italiano<br />
Fonte: Agenzia del Territorio<br />
20<br />
Fonte: Agenzia del Territorio<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
TABELLA 1<br />
Dinamica (in termini di numero di contratti) del tasso di penetrazione dello stipulato <strong>Leasing</strong><br />
immobiliare <strong>sul</strong>le compravendite di immobili non residenziali<br />
2000 2001 2002 2003 2004 2005 VAR.% ‘05/’04<br />
NUMERO STIPULE LEASING IMMOBILIARE 13.266 16.341 24.472 16.365 17.343 20.113 15,6%<br />
COMPRAVENDITE DI IMMOBILI<br />
COMMERCIALI E INDUSTRIALI* 169.834 173.624 222.115 197.148 209.487 215.976 3,1%<br />
INCIDENZA % 7,81% 9,41% 11,02% 8,30% 8,28% 9,31% -<br />
* il dato non comprende la compravendita di terreni. Fonte: <strong>Assilea</strong> ed Agenzia del Territorio<br />
(2,9%) e dagli uffici (1,2%) (fig. 2).<br />
Il mercato immobiliare ricompreso<br />
nella categoria “Altro” (box e<br />
posti auto in prevalenza, ma anche<br />
alberghi, immobili pubblici e categorie<br />
speciali), con 756.431 compravendite<br />
nel 2005, è interessato<br />
dal 41,0% delle compravendite<br />
totali e continua a mostrare una<br />
crescita superiore agli altri settori<br />
(+7,5%) su base annua e ben del<br />
42,7% nel periodo 2000-2005, con<br />
un tasso medio annuo del 6,8%.<br />
Dall’analisi della dinamica del tasso<br />
di penetrazione del leasing <strong>sul</strong><br />
numero di compravendite di<br />
immobili commerciali e industriali<br />
negli ultimi sei anni, emerge<br />
chiaramente la crescente rilevanza<br />
del leasing nel settore degli<br />
immobili ad uso non abitativo, che<br />
ha raggiunto nel 2005 un picco del<br />
9,3%, inferiore solo a quello che<br />
era stato registrato nell’anno della<br />
Tremonti-bis (tab. 1).<br />
L’andamento del numero indice del<br />
numero di compravendite normalizzate<br />
(fig. 3) mostra la migliore<br />
dinamica registrata negli ultimi anni<br />
dal comparto Terziario (uffici). Quest’ultimo<br />
ha avuto nel 2005 un andamento<br />
sostanzialmente simile nei<br />
diversi ambiti territoriali, con un tasso<br />
di crescita delle compravendite<br />
del 10,5% rispetto al 2004.<br />
Il settore Commerciale (negozi,<br />
laboratori e centri commerciali) è<br />
quello che mostra i maggiori<br />
segnali di raffreddamento, soprattutto<br />
al Nord e, sia pure in misura<br />
minore, al Centro. Al Sud, invece,<br />
il settore ri<strong>sul</strong>ta in fase di espansione,<br />
con un incremento del 6,1%<br />
delle compravendite nel 2005.<br />
Il settore Produttivo (capannoni e<br />
industrie) mostra un andamento<br />
intermedio fra gli altri due comparti<br />
menzionati e, analogamente<br />
al Terziario, nel 2005 ha registrato<br />
andamenti simili nelle<br />
diverse macro-aree geografiche:<br />
+17,3% l’incremento delle compravendite<br />
nel Sud, +15,5% la<br />
variazione registrata al Centro e<br />
+4,9% quella nel Nord (dove si<br />
concentra circa il 70% delle compravendite).<br />
La distribuzione del numero di<br />
transazioni riflette, anche geograficamente,<br />
i differenti livelli dello<br />
sviluppo e di dotazione immobiliare<br />
che interessano il nostro Paese.<br />
Nel Nord Italia, ad esempio, si<br />
concentra il 69,0% delle transazioni<br />
relative al comparto produttivo<br />
ed il 59,0% delle compra-<br />
FIGURA 3<br />
Numero indice delle compravendite normalizzate<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: Agenzia del Territorio<br />
21
2.2<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
sezione<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA 2.2 Il mercato immobiliare<br />
FIGURA 4 Ripartizione geografica delle compravendite per tipologia di immobile<br />
Fonte: Agenzia del Territorio<br />
vendite di uffici. Più contenuta<br />
(44,4%), sebbene preponderante<br />
rispetto alle altre aree geografiche,<br />
ri<strong>sul</strong>ta in quell’area la percentuale<br />
di compravendite di magazzini,<br />
che si concentra per il quasi il 30%<br />
nel Sud e per un ulteriore quarto<br />
nel Centro (fig. 4).<br />
Guardando alla variazione percentuale<br />
del numero delle compravendite<br />
(tab. 2), ri<strong>sul</strong>ta evidente<br />
la maggiore crescita registrata<br />
nel Centro e nel Sud, sebbene<br />
il Nord, pur rilevando la<br />
minore crescita percentuale, in<br />
termini assoluti presenti un incremento<br />
delle compravendite superiore<br />
alla somma delle altre due<br />
macro-aree, in quanto da solo<br />
rappresenta più del 56% del totale.<br />
Si denota, infine, tra il 2004 e<br />
il 2005 un rallentamento della<br />
crescita del <strong>rapporto</strong> tra il numero<br />
delle compravendite e le unità<br />
immobiliari censite, dovuto agli<br />
aumenti cospicui dello stock<br />
immobiliare. In particolare, l’indice<br />
riferito ai magazzini ed al settore<br />
commerciale è rimasto<br />
costante tra il 2004 e il 2005, mentre<br />
gli incrementi più consistenti<br />
si sono registrati nel settore terziario<br />
al Centro e nel settore produttivo<br />
al Centro e al Sud.<br />
IL VALORE DELLE<br />
COMPRAVENDITE<br />
La crescita del volume d’affari<br />
del mercato immobiliare italiano<br />
nel 2005 è stata stimata pari al<br />
4,5% rispetto al 2004, con un<br />
importo, in termini di valore complessivo<br />
delle compravendite<br />
superiore ai 114 miliardi di euro<br />
(fig. 5). La dinamica mostra un<br />
graduale rallentamento dei volumi<br />
del mercato, attribuibile in gran<br />
parte alla variazione rilevata <strong>sul</strong><br />
fronte del mercato residenziale.<br />
Il sotto-comparto degli immobili ad<br />
uso non residenziale rappresenta -<br />
coerentemente con la percentuale<br />
rilevata <strong>sul</strong> numero delle compravendite<br />
di immobili commerciali<br />
(uffici compresi) e industriali - il 15%<br />
del campione considerato ed ha visto<br />
mediamente un incremento pari al<br />
4,7%. La performance migliore è<br />
stata stimata con riferimento al fatturato<br />
(valore dei beni scambiati)<br />
relativo agli immobili commerciali<br />
(+7,7%), seguita da quella comunque<br />
positiva del mercato degli uffici<br />
(+6,5%), mentre una diminuzione,<br />
stimabile intorno -2,4%, ha riguardato<br />
il comparto degli immobili industriali.<br />
Tale dinamica si riflette <strong>sul</strong>la<br />
ripartizione dei volumi di compravendite<br />
tra le tre diverse tipologie di<br />
immobili analizzate. Si avvicina al<br />
40% il peso del comparto immobili<br />
commerciali (con una crescita di un<br />
punto percentuale rispetto al 2004);<br />
passa dal 36,7% al 37,3% il peso del<br />
comparto degli uffici; mentre ri<strong>sul</strong>ta<br />
in lieve diminuzione il peso dei<br />
volumi relativi agli immobili industriali<br />
(dal 24,9% al 23,2%).<br />
22<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004
TABELLA 2 Compravendite per area geografica (dati 2005)<br />
RESIDENZIALE TERZIARIO COMMERCIALE PRODUTTIVO MAGAZZINI ALTRO TOTALE<br />
UFFICI NEGOZI, LABORATORI, CAPANNONI<br />
CENTRI COMMERCIALI<br />
E INDUSTRIE<br />
COMPRAVENDITE<br />
VAR.%<br />
2005/04<br />
COMPRAVENDITE/<br />
UNITÀ<br />
IMMOBILIARI<br />
(%)<br />
DIFF.%<br />
2005/04<br />
NORD 435.609 12.969 27.942 11.958 54.029 471.304 1.013.812<br />
CENTRO 171.667 4.965 12.351 3.062 31.449 190.763 414.257<br />
SUD 226.074 4.056 14.742 2.322 36.130 94.364 377.689<br />
TOTALE 833.350 21.990 55.035 17.343 121.608 756.431 1.805.758<br />
NORD 3,4 5,6 -1,1 4,9 1,6 6,5 4,6<br />
CENTRO 3,0 10,8 1,6 15,5 2,0 9,8 6,1<br />
SUD 4,6 6,6 6,1 17,3 4,6 8,0 5,6<br />
TOTALE 3,6 6,9 1,3 8,2 2,6 7,5 5,2<br />
NORD 3,24 4,40 2,51 3,57 3,04 5,00 3,84<br />
CENTRO 3,01 4,39 2,25 2,94 2,72 6,54 3,93<br />
SUD 2,13 3,96 1,75 2,00 1,85 2,52 2,17<br />
TOTALE 2,80 4,31 2,20 3,12 2,49 4,70 3,32<br />
NORD -0,02 0,08 -0,05 0,03 -0,05 0,15 0,08<br />
CENTRO 0,03 0,29 0,01 0,34 0,00 0,39 0,14<br />
SUD 0,05 0,07 0,06 0,24 0,05 0,12 0,08<br />
TOTALE 0,01 0,13 0,00 0,13 0,00 0,19 0,09<br />
Fonte: Agenzia del Territorio<br />
FIGURA 5<br />
Andamento del volume d’affari del mercato immobiliare in Italia (valori in miliardi di euro)<br />
Fonte: Scenari Immobiliari, nota stampa 2005<br />
FIGURA 6<br />
Ripartizione dei volumi del mercato non residenziale per tipologia di immobile<br />
Fonte: Scenari Immobiliari, nota stampa 2005<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004<br />
23
2.3<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
sezione<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.3 Gli investimenti in macchine utensili<br />
Nel 2005 l’industria italiana<br />
costruttrice di macchine utensili,<br />
robot e automazione ha registrato<br />
un incremento della produzione;<br />
tale ri<strong>sul</strong>tato ha rappresentato<br />
sicuramente un<br />
segnale positivo anche se è stato<br />
determinato, ancora una volta,<br />
soltanto dal buon andamento<br />
delle esportazioni.<br />
Nel 2005 la produzione, secondo<br />
i dati di consuntivo, si è attestata<br />
a 4.309 milioni di euro, valore<br />
del 4,3% superiore (a prezzi correnti)<br />
a quello registrato nel 2004<br />
(tab.1).<br />
Tale ri<strong>sul</strong>tato è stato determinato<br />
dal buon andamento delle vendite<br />
sui mercati esteri (+14%, per un<br />
valore di 2.368 milioni di euro). Al<br />
contrario le consegne interne sono<br />
ri<strong>sul</strong>tate ancora in calo (-5,5%, per<br />
un valore di 1.941 milioni di euro).<br />
La flessione della domanda<br />
espressa <strong>sul</strong> mercato italiano è<br />
stata accompagnata dal buon<br />
ri<strong>sul</strong>tato registrato dalle importazioni,<br />
che sono arrivate a 1.169<br />
milioni, con una crescita del<br />
TABELLA 1<br />
Il settore delle macchine utensili, robotica e automazione<br />
(valori in milioni di euro)<br />
PREVISIONI<br />
2004 2005 VAR% 2006<br />
PRODUZIONE ITALIANA 4.130 4.309 4,3 4,9<br />
ESPORTAZIONI 2.077 2.368 14,0 8,3<br />
CONSEGNE INTERNE 2.053 1.941 -5,5 0,7<br />
IMPORTAZIONI 1.033 1.169 13,2 9,1<br />
CONSUMO INTERNO 3.086 3.110 0,8 3,9<br />
13,2%; la penetrazione dell’import<br />
<strong>sul</strong> consumo è salita al 37,6%,<br />
contro il 33,5% del 2004. Il saldo<br />
positivo della bilancia commerciale<br />
ha compiuto un balzo in<br />
avanti del 14,8%, arrivando a 1.199<br />
milioni. Nel complesso il consumo<br />
interno è cresciuto dello 0,8%,<br />
per un valore di 3.110 milioni.<br />
L’utilizzo della capacità produttiva<br />
ha subito un lieve aumento, al 73%<br />
medio nel 2005, contro il 72,6% del<br />
2004 (fig. 1). Anche il carnet ordini<br />
è cresciuto a 4,1 mesi di produzione<br />
assicurata, contro i 3,9 mesi<br />
dell’anno precedente (fig. 2). Gli<br />
ordini raccolti nel 2005 sono cresciuti<br />
del 2,7% rispetto al 2004, per<br />
effetto dell’incremento registrato<br />
dagli ordinativi sui mercati esteri<br />
Fonte: Ucimu - Sistemi per produrre<br />
(+5%). Gli ordini interni sono rimasti<br />
stabili (+0,2%).<br />
Secondo le previsioni Ucimu -<br />
Sistemi per produrre, la produzione<br />
nel 2006 segnerà un guadagno<br />
del 4,9% a 4.520 milioni<br />
di euro. Tale ri<strong>sul</strong>tato sarà<br />
determinato dalla crescita delle<br />
esportazioni (+8,3%), e dalla<br />
lieve ripresa delle consegne<br />
<strong>sul</strong> mercato interno (+0,7%); il<br />
<strong>rapporto</strong> export/produzione<br />
passerà, quindi, dal 55% al<br />
56,7%. In crescita le importazioni<br />
(+9,1%) e il consumo italiano<br />
(+3,9%). Se le proiezioni<br />
UCIMU troveranno conferma, il<br />
saldo commerciale dovrebbe<br />
crescere ulteriormente, arrivando<br />
a 1.290 milioni di euro.<br />
FIGURA 1<br />
Percentuale di utilizzo della capacità produttiva<br />
Fonte: Ucimu - Sistemi per produrre<br />
24<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
FIGURA 2<br />
Mesi di produzione assicurata<br />
Fonte: Ucimu - Sistemi per produrre<br />
ANDAMENTO DEL MERCATO DELLA MECCANICA STRUMENTALE<br />
Si riportano di seguito i dati di<br />
preconsuntivo 2005, elaborati<br />
dal Gruppo Statistiche Federmacchine,<br />
la Federazione<br />
nazionale delle associazioni<br />
dei produttori di beni strumentali<br />
destinati allo svolgimento<br />
di processi manifatturieri<br />
dell’industria e dell’artigianato<br />
a cui fanno capo: Ucimu,<br />
Acimit, Assocomplast (i dati di<br />
queste ultime due Associazioni<br />
vengono pubblicati nei<br />
capitoli che seguono), le<br />
associazioni dei produttori di:<br />
macchine e attrezzature per<br />
la ceramica, macchine per la<br />
lavorazione del legno, macchine<br />
per l’industria grafica,<br />
cartaria e affini, macchine per<br />
calzature, pelletteria e conceria,<br />
macchine e accessori<br />
per la lavorazione del vetro,<br />
macchine e attrezzature per<br />
la lavorazione delle pietre<br />
naturali, macchine per il confezionamento<br />
e l’imballaggio.<br />
Nel 2005 la produzione dell’industria<br />
italiana costruttrice<br />
di beni strumentali è scesa<br />
dello 0,7% rispetto al 2004,<br />
attestandosi a 21,5 miliardi di<br />
euro. A determinare il ri<strong>sul</strong>tato<br />
globale è stato, ancora<br />
una volta, il negativo andamento<br />
del consumo interno<br />
che, sceso del 3,1% rispetto al<br />
2004, ha fortemente penalizzato<br />
le consegne dei costruttori<br />
<strong>sul</strong> mercato domestico<br />
che, ridottesi del 5,1%, non<br />
sono andate oltre i 6,4 miliardi<br />
di euro.<br />
Positivi, ma non eclatanti, i<br />
riscontri provenienti dai mercati<br />
stranieri. Le esportazioni italiane<br />
di beni strumentali hanno<br />
superato i 15 miliardi di euro,<br />
registrando un incremento<br />
dell’1,2%.<br />
In crescita la propensione all’export,<br />
passata dal 68,8% del 2004<br />
al 70,1% del 2005. Il saldo commerciale<br />
di settore ri<strong>sul</strong>ta in attivo<br />
per 11,5 miliardi di euro, in<br />
crescita (+1,3%) rispetto all’anno<br />
precedente.<br />
TABELLA Dati di preconsuntivo 2005<br />
VAR% VAR%<br />
2003 2004 2005* 2004/2003 2005/2004<br />
PRODUZIONE 21.124 21.653 21.491 2,5 -0,7<br />
ESPORTAZIONI 14.042 14.888 15.071 6,0 1,2<br />
CONSEGNE INTERNE 7.082 6.765 6.420 -4,5 -5,1<br />
IMPORTAZIONI 3.440 3.523 3.553 2,4 0,9<br />
CONSUMO INTERNO 10.522 10.288 9.973 -2,2 -3,1<br />
SALDO COMMERCIALE 10.602 11.365 11.518 7,2 1,3<br />
ESPORTAZIONI / PRODUZIONE 66,5% 68,8% 70,1% 3,4 2,0<br />
IMPORTAZIONI / PRODUZIONE 16,3% 16,3% 16,5% -0,1 1,6<br />
Fonte: Federmacchine<br />
* Preconsuntivi<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
25
2.4<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
sezione<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.4 L’industria della meccanica varia<br />
Un andamento positivo con un<br />
netto miglioramento nell’export<br />
ha caratterizzato il settore della<br />
meccanica varia italiana nel 2005,<br />
con previsioni improntate all’ottimismo<br />
per l’anno in corso. Il settore<br />
ha chiuso il 2005 con un fatturato<br />
pari a 36,7 miliardi di euro<br />
(erano 36,1 nel 2004) registrando<br />
un incremento dell’1,4%, superiore<br />
alle previsioni formulate<br />
nel luglio scorso, che indicavano<br />
una crescita per l’anno in corso<br />
dello 0,7% con un forte contributo<br />
dai mercati esteri superiore alle<br />
aspettative, +5,3% (a luglio era<br />
previsto del +3,4%). Su questi<br />
incoraggianti ri<strong>sul</strong>tati ha influito<br />
il rafforzamento del dollaro nei<br />
confronti dell’euro.<br />
Le esportazioni, che sono passate<br />
da 17,9 miliardi di euro nel 2004<br />
a 18,9 miliardi di euro nel 2005,<br />
rappresentano il 51,5% del fatturato<br />
totale (era il 49,7% nel 2004)<br />
e le previsioni per il 2006 indicano<br />
un’ulteriore crescita generale<br />
della meccanica varia. Il fatturato<br />
supererà i 38 miliardi di euro<br />
con un incremento del 4,6%<br />
rispetto al 2005. L’esportazione<br />
aumenterà del 6,1% con oltre 20<br />
miliardi di euro di fatturato. La<br />
quota export salirà dal 51,5% al<br />
52,3%. Anche per il mercato<br />
nazionale è previsto un importante<br />
rafforzamento, con una crescita<br />
dell’ordine del 3,1% e un fatturato<br />
di oltre 18,3 miliardi di euro<br />
(tab. 1, fig. 1-2).<br />
A livello settoriale la situazione<br />
presenta delle disomogeneità e<br />
anche all’interno dei singoli settori<br />
si riscontrano disparità di<br />
ri<strong>sul</strong>tati (tab. 2). I ri<strong>sul</strong>tati migliori<br />
sono stati conseguiti nel 2005<br />
dal comparto “impianti ed macchine<br />
per prodotti per l’edilizia”<br />
che ha segnato un incremento del<br />
fatturato del 3,1% raggiungendo<br />
i 10.550 milioni di euro. Le esportazioni<br />
hanno fatto da traino, con<br />
un incremento del 5,1%, sebbene<br />
il comparto dell’edilizia sia stato<br />
l’unico a mantenere i volumi<br />
2004 anche con riferimento al<br />
mercato interno (fig. 3). Particolarmente<br />
dinamico è ri<strong>sul</strong>tato<br />
anche il comparto delle “macchine<br />
edili stradali minerarie ed<br />
affini”. L’incremento del fatturato<br />
è stato dell’ordine del 12% quest’anno.<br />
Si tratta di un settore che<br />
ha una forte propensione all’esportazione.<br />
Altri comparti hanno avuto crescite<br />
meno brillanti, pur consolidando<br />
i valori registrati nell’anno<br />
precedente. Il “valvolame e rubinetteria”<br />
registra un +1,7%, gli<br />
“apparecchi e componenti per<br />
impianti termici” un +3,1%, gli<br />
“infissi motorizzati e automatismi<br />
TABELLA 1<br />
Andamento dell’industria meccanica nel 2005 e previsioni 2006 (valori in milioni di euro)<br />
2004 2005 2006*<br />
VAR%<br />
2005/2004<br />
VAR%<br />
2006/2005<br />
FATTURATO TOTALE 36.146 36.664 38.361 1,4 4,6<br />
FATTURATO ESTERO 17.947 18.895 20.049 5,3 6,1<br />
FATTURATO ITALIA 18.199 17.769 18.312 -2,4 3,1<br />
EXPORT/FATTURATO (%) 49,7% 51,5% 52,3% 3,8 1,4<br />
* Previsioni Fonte: Anima<br />
FIGURA 1 Andamento dell’indice della produzione dell’industria meccanica (base 1980=100)<br />
26<br />
Fonte: Anima<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
per cancelli” un +6%.<br />
Il 2005 è stato invece un anno da<br />
dimenticare per le “apparecchiature<br />
aerauliche” penalizzate dall’andamento<br />
climatico sfavorevole.<br />
In leggera crescita, invece, il<br />
comparto “macchine ed impianti<br />
per la produzione di energia, per<br />
l’industria chimica e petrolifera”<br />
che comprende anche il comparto<br />
dei “montaggio impianti industriali”.<br />
Il valore della produzione<br />
è stato di 15.300 milioni di euro circa<br />
con una crescita del 2,4%. Questo<br />
è il comparto che presenta le<br />
migliori prospettive per il 2006.<br />
Le “tecnologie ed attrezzature per<br />
prodotti alimentari” e le “tecnologie<br />
e prodotti per l’industria” hanno<br />
realizzato performance simili<br />
a quelle del 2004. I valori di produzione<br />
evidenziano rispettivamente<br />
un –0,3% e un –0,6%.<br />
Ancora positivo l’andamento delle<br />
“macchine e forni per pane<br />
biscotti pasticceria e pizza”, quello<br />
delle “macchine per l’industria<br />
dolciaria” e delle “macchine per<br />
caffè espresso”. Il cambio forte ha<br />
arrestato lo sviluppo invece del<br />
comparto “macchine ed impianti<br />
per la trasformazione della frutta<br />
e dei vegetali”.<br />
In leggera flessione il comparto<br />
della “logistica e movimentazione<br />
delle merci” che soffre di una<br />
diminuita competitività per l’apprezzamento<br />
dell’euro.<br />
Infine il comparto delle “macchine<br />
ed impianti per la sicurezza<br />
dell’uomo e dell’ambiente”, che<br />
fattura 3.800 milioni di euro, nel<br />
complesso ha segnato un calo del<br />
2,7% ed è stato penalizzato dalla<br />
riduzione degli investimenti.<br />
FIGURA 2<br />
Carnet ordini mesi di lavoro (valore di lavoro assicurato)<br />
Fonte: Anima<br />
TABELLA 2<br />
Andamento dei macrosettori della produzione dell'industria meccanica varia<br />
(valori in milioni di euro) VAR% VAR%<br />
2004 2005 2006 2005/2004 2006/2005<br />
MACCHINE ED IMPIANTI PER LA PRODUZIONE DI ENERGIA<br />
E PER L'INDUSTRIA CHIMICA E PETROLIFERA<br />
- MONTAGGIO IMPIANTI INDUSTRIALI<br />
14.936 15.295 16.386 2,4 7,1<br />
LOGISTICA E MOVIMENTAZIONE DELLE MERCI 1.463 1.436 1.458 -1,8 1,5<br />
TECNOLOGIE ED ATTREZZATURE PER PRODOTTI ALIMENTARI 4.015 4.004 4.126 -0,3 3,0<br />
TECNOLOGIE E PRODOTTI PER L'INDUSTRIA 1.547 1.537 1.557 -0,6 1,3<br />
IMPIANTI, MACCHINE, PRODOTTI PER L'EDILIZIA 10.234 10.550 10.927 3,1 3,6<br />
MACCHINE ED IMPIANTI PER LA SICUREZZA<br />
DELL'UOMO E DELL'AMBIENTE 3.950 3.842 3.908 -2,7 1,7<br />
TOTALE PRODUZIONE 36.145 36.664 38.362 1,4 4,6<br />
Fonte: Anima<br />
FIGURA 3<br />
Ripartizione della produzione del mercato interno per i sotto settori della meccanica varia<br />
(in parentesi la variazione dell’anno 2005 <strong>sul</strong> 2004)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: Anima<br />
27
2.4<br />
sezione<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA 2.4 L’industria della meccanica varia<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
LA PRODUZIONE DI APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI<br />
Al fine di fornire un quadro il più<br />
possibile rappresentativo delle<br />
principali industrie produttrici<br />
di beni che possono essere<br />
oggetto di contratti di leasing,<br />
presentiamo di seguito alcuni<br />
dati su un settore attiguo a quello<br />
della meccanica varia: il settore<br />
dell’elettronica.<br />
In particolare, dei dati raccolti<br />
nel <strong>rapporto</strong> dell’Anie (Federazione<br />
Nazionale Imprese Elettrotecniche<br />
ed Elettroniche)<br />
presentiamo quelli dello specifico<br />
comparto delle apparecchiature<br />
e servizi elettromedicali,<br />
settore che (come vedremo<br />
dai dati di cui alla Sezione<br />
2) è uno fra i primi 10 settori di<br />
particolare interesse per le<br />
società di leasing che operano<br />
nel comparto strumentale.<br />
Il comparto degli elettromedicali<br />
ha registrato nel 2004 un<br />
andamento sostanzialmente allineato<br />
a quanto rilevato nel corso<br />
dell’anno precedente (tab.<br />
1), sebbene con dinamiche fortemente<br />
differenziate nel disaggregato<br />
per segmenti.<br />
Tale ri<strong>sul</strong>tato è in particolare<br />
diretta conseguenza della staticità<br />
della domanda per i segmenti<br />
Diagnostica per Immagini<br />
ed Elettromedicina, non pienamente<br />
compensata dalla<br />
componente Servizi per Ingegneria<br />
Clinica, di peso significativo<br />
nel giro d’affari complessivo<br />
del comparto (45 per cento<br />
circa del totale).<br />
Sulla base delle ultime rilevazioni<br />
<strong>sul</strong> portafoglio ordini,<br />
per il 2005 (i dati di consuntivo<br />
di quell’anno verranno pubblicati<br />
non prima di luglio 2006)<br />
non si attendono significative<br />
inversioni di tendenza rispetto<br />
alla situazione attualmente in<br />
essere.<br />
Accanto alle invariate difficoltà<br />
connesse ai tempi lunghissimi<br />
di saldo delle forniture da parte<br />
degli enti del Servizio Sanitario<br />
Nazionale, motivi di instabilità<br />
ed incertezza derivano dalle<br />
modalità tecniche e burocratiche<br />
vigenti in materia di acquisti<br />
centralizzati.<br />
Ulteriori fattori critici per le<br />
aspettative del comparto scaturiscono<br />
dall’entità degli stanziamenti<br />
pubblici destinati all’acquisto<br />
di tecnologie medicali.<br />
TABELLA Dati statistici <strong>sul</strong> settore elettromedicale (valori in milioni di euro)<br />
2002 2003 2004 VAR.%<br />
2004/2003<br />
PRODUZIONE NAZIONALE 861 885 877 -0,9<br />
ESPORTAZIONI 168 161 184 14,3<br />
CONSEGNE INTERNE 693 724 693 -4,3<br />
IMPORTAZIONI 371 338 362 7,1<br />
CONSUMO NAZIONALE 1.064 1.062 1.055 -0,7<br />
Fonte: Anie<br />
28<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.5 L’Industria meccanotessile italiana<br />
sezione<br />
2.5<br />
L’industria italiana delle macchine<br />
tessili per il quarto anno<br />
consecutivo registra una contrazione<br />
nell’attività produttiva.<br />
Il valore della produzione nel<br />
2005 è stato di 2.290 milioni di<br />
euro. Rispetto all’anno precedente<br />
la diminuzione è stata<br />
superiore al 12% (tab.1).<br />
Il fatturato settoriale del 2005 è<br />
inferiore di 980 milioni di euro<br />
rispetto a quanto realizzato nel<br />
2001, ultimo anno in cui il meccanotessile<br />
italiano ha toccato<br />
il suo punto di massimo.<br />
La perdita maggiore si registra <strong>sul</strong><br />
mercato interno, dove le consegne<br />
effettuate dai costruttori italiani<br />
sono passate da 576 milioni di euro<br />
nel 2004 a 435 milioni di euro nel<br />
2005. I settori a valle, nonostante i<br />
segnali di ripresa innescatisi nel<br />
corso dell’anno, stentano ad avviare<br />
un programma di investimenti<br />
degno di nota. Anche le importazioni<br />
di macchinario, che nel corso<br />
del 2005 sembravano progredire<br />
rispetto ai valori del 2004, si<br />
sono fermate ad un valore di 531<br />
milioni di euro, in calo del 2%<br />
rispetto all’anno precedente.<br />
La stagnazione del mercato italiano<br />
ha contribuito ad innalzare<br />
la quota delle vendite realizzate<br />
dalle aziende italiane all’estero<br />
(passata dal 78% del 2004<br />
all’81% dell’anno successivo).<br />
Tuttavia le esportazioni confermano<br />
anche nel 2005 l’andamento<br />
negativo riscontrato nel<br />
periodo precedente.<br />
Il loro valore, pari a 1.855 milioni<br />
di euro, è inferiore del 9%<br />
rispetto a quello registrato nel<br />
2004.<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
TABELLA 1<br />
Industria meccanotessile italiana (valori in milioni di euro)<br />
2001 2002 2003 2004 2005 VAR.%<br />
2005/2004<br />
PRODUZIONE 3.270 3.118 2.891 2.617 2.290 -12,5%<br />
ESPORTAZIONI 2.352 2.243 2.226 2.041 1.855 -9,1%<br />
CONSEGNE INTERNE 917 875 665 576 435 -24,5%<br />
IMPORTAZIONI 915 910 596 542 531 -2,0%<br />
CONSUMO INTERNO 1.832 1.785 1.261 1.118 966 -13,6%<br />
ESPORTAZIONI/PRODUZIONE 71,9% 71,9% 77,0% 78,0% 81,0% -<br />
IMPORTAZIONI/CONSUMO 28,0% 29,2% 20,6% 20,7% 23,2% -<br />
Fonte: Acimit<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
29
2.6<br />
sezione<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.6 L’Industria italiana di macchinari per materie plastiche<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
Il bilancio dello scorso anno a<br />
confronto con il 2004, elaborato<br />
dalla competente Associazione<br />
di categoria (Assocomaplast),<br />
mostra segni negativi per tutti i sei<br />
indicatori considerati, come si<br />
evince dalla tabella di sintesi a<br />
seguito riportata (tab. 1) con<br />
riferimento al mercato italiano di<br />
macchine e attrezzature per la<br />
trasformazione di materie plastiche<br />
e gomma.<br />
Va comunque annotato però che,<br />
nell'ambito della imprese che fanno<br />
capo direttamente alla citata<br />
Associazione, non sono poche<br />
quelle che - al contrario e nonostante<br />
l'estrema fluidità e difficoltà<br />
di mercato, interno come quelli<br />
esteri - hanno registrato incrementi,<br />
in qualche caso significativi,<br />
del fatturato, notando cioè un<br />
calo "limitato" a un 2% in termini<br />
di media per le aziende aggregate<br />
ad Assocomaplast (gli addetti,<br />
altresì, sono diminuiti dell'1,3%). Il<br />
miglior ri<strong>sul</strong>tato delle aziende più<br />
performanti, oltre a essere ricondotto<br />
alla buona raccolta ordini in<br />
Italia e sopratutto all'estero è frutto<br />
di strategie mirate e, più in particolare,<br />
di un livello tecnologico<br />
maggiore, con conseguente miglior<br />
<strong>rapporto</strong> qualità/prezzo<br />
rispetto ai concorrenti (elemento<br />
da sempre distintivo dell'industria<br />
del settore in esame).<br />
Per altro verso, se si analizza la<br />
situazione da un punto di vista<br />
temporale relativamente più lungo,<br />
vale a dire osservando i ri<strong>sul</strong>tati<br />
medi dell'ultimo triennio, il<br />
quadro è meno pesante, pur senza<br />
annullare totalmente le<br />
preoccupazioni, visto che lascia<br />
trasparire - sempre a livello<br />
aggregato - margini operativi<br />
insoddisfacenti per le aziende<br />
del comparto.<br />
A riflesso di una domanda molto<br />
debole da parte degli utilizzatori<br />
nazionali, l'import triennale mostra<br />
mediamente una flessione<br />
quasi di 4 punti percentuali; il conseguente<br />
andamento del mercato<br />
interno ne risente, mostrando una<br />
flessione media di oltre un punto.<br />
TABELLA 1<br />
Mercato italiano delle macchine e attrezzature per materie plastiche e gomma<br />
(valori in milioni di euro)<br />
2003* 2004* 2005 VAR.%<br />
2005/2004<br />
PRODUZIONE 3.750 3.870 3.700 -4,4%<br />
ESPORTAZIONI 2.192 2.274 2.145 -5,7%<br />
CONSEGNE INTERNE 1.558 1.596 1.555 -2,6%<br />
IMPORTAZIONI 597 634 552 -12,9%<br />
CONSUMO INTERNO 2.155 2.230 2.107 -5,5%<br />
SALDO COMMERCIALE 1.595 1.640 1.593 -2,9%<br />
* Dati rettificati da ISTAT Fonte: Assocomaplast<br />
30<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.7 Gli investimenti in mezzi di trasporto<br />
sezione<br />
2.7<br />
Il mercato automobilistico italiano<br />
ha chiuso il 2005 con un numero<br />
di immatricolazioni superiore<br />
alle 2.237.000 unità, pari ad una<br />
contrazione dell’1,2 % rispetto ai<br />
volumi registrati nell’anno 2004,<br />
attestatisi a oltre 2.264.000 unità.<br />
La crescita del 3,7% ottenuta nel<br />
secondo semestre, resa possibile<br />
dal lancio di nuovi modelli e forti<br />
spinte promozionali delle Case<br />
auto, quali finanziamenti agevolati<br />
e sconti, non è stata sufficiente<br />
a bilanciare il calo del 4,9% registrato<br />
nel primo semestre dell’anno,<br />
che ha visto un picco negativo<br />
del 27% in maggio, provocato<br />
dal pesante sciopero delle bisarche<br />
(gli automezzi per il trasporto<br />
delle autovetture) protrattosi<br />
per quasi tutto il mese. L’anno<br />
2005 è stato caratterizzato ancora<br />
da uno scenario economico<br />
debole, reso ancor più difficile dalla<br />
volatilità dei prezzi dei carburanti,<br />
in particolare per il diesel<br />
aumentato dall’inizio dell’anno di<br />
ben oltre 15 punti percentuali.<br />
Nonostante tale dinamica, la<br />
penetrazione del numero di contratti<br />
leasing stipulati si è mantenuta<br />
nel corso dell’anno su<br />
tassi compresi tra il 4,9% registrato<br />
nel mese di gennaio e il<br />
7,7% registrato nel mese di<br />
dicembre (fig. 1).<br />
Dai dati sui trasferimenti di proprietà,<br />
ri<strong>sul</strong>ta pressochè invariata<br />
nel 2004 la percentuale di auto usate<br />
<strong>sul</strong> totale delle compravendite di<br />
autovetture dell’anno.<br />
Sulla base dei dati del Ministero delle<br />
Infrastrutture e dei Trasporti, dopo<br />
una crescita del 4,7% nel 2004, con<br />
circa 4,75 milioni di unità, il numero<br />
complessivo di compravendite di<br />
auto usate nel 2005 è sceso a circa<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
FIGURA 1 Numero di immatricolazioni mensili di autovetture nel 2004 e 2005<br />
e dinamica del tasso di penetrazione del <strong>Leasing</strong> auto <strong>sul</strong>le immatricolazioni nel 2005<br />
Fonte: Immatricolazioni dati Anfia; marzo 2006. Stime di penetrazione leasing <strong>sul</strong>la base dei dati mensili <strong>Assilea</strong><br />
FIGURA 2<br />
Mercato delle autovetture in Italia al netto delle minivolture<br />
(numero di veicoli)<br />
Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti/ACI; dati aggiornati al 31.3.2006<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
31
2.7<br />
sezione<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA 2.7 Gli investimenti in mezzi di trasporto<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
4,6 milioni di unità, in calo del 3,2%.<br />
Tuttavia questi dati includono anche<br />
le cosiddette "minivolture", ovvero la<br />
registrazione al PRA dei passaggi<br />
di proprietà di quei veicoli a favore<br />
dei concessionari, ai fini della rivendita<br />
a terzi.<br />
Comunque, anche se si escludono<br />
le "minivolture", secondo elaborazioni<br />
Aci, nel 2005 i passaggi di proprietà<br />
"netti" sono ammontati a<br />
2.938.928 unità, registrando una<br />
flessione del 4,9% sui volumi del<br />
2004 (3.089.895 unità) che invece<br />
era ri<strong>sul</strong>tato in crescita del 2,4% <strong>sul</strong><br />
2003 (fig.2). Il mercato complessivo<br />
delle compravendite di autovetture<br />
nel 2005 ha sfiorato dunque i<br />
5,2 milioni di unità, delle quali<br />
quasi il 57% ha riguardato auto usate,<br />
una quota, anche se leggermente<br />
in calo, praticamente allineata<br />
a quella dell'anno precedente<br />
(58%).<br />
Nel corso del 2005, il numero delle<br />
immatricolazioni delle autovetture<br />
di proprietà delle aziende ha<br />
registrato una flessione minima di<br />
0,5 punti percentuali rispetto al<br />
2004, tuttavia guadagnando 0,2<br />
punti percentuali nell’incidenza <strong>sul</strong><br />
totale delle nuove autovetture,<br />
salendo così al 27,3% rispetto al<br />
27,1% ottenuto nel 2004 (tab.1).<br />
Anche il numero di immatricolazioni<br />
delle autovetture di proprietà<br />
di soggetti “altri”, ha seguito nell’anno<br />
un trend negativo (-1,5%),<br />
inverso a quello seguito nel 2004<br />
(+2,3%). In questo caso però si è<br />
ridotta la percentuale di incidenza<br />
<strong>sul</strong> totale, attestatasi al 72,7% contro<br />
il 72,9% del 2004.<br />
In calo il mercato dei veicoli commerciali<br />
e industriali nell’anno 2005<br />
(-2,2%), contrariamente a quanto si<br />
è verificato nel mercato del leasing<br />
su tale comparto di veicoli (si<br />
rimanda in proposito a quanto<br />
esposto nella Sezione 2).<br />
Nell’intero anno, infatti, i veicoli<br />
commerciali fino a 3,5 t. di ptt hanno<br />
registrato 216.187 consegne, in<br />
flessione del 2,4% rispetto al 2004,<br />
che aveva chiuso con 221.509 unità.<br />
Dopo un primo semestre incerto<br />
(-3,9%), anche il secondo semestre<br />
ha chiuso con 106.827 consegne,<br />
in flessione dello 0,8%. I ri<strong>sul</strong>tati<br />
degli ultimi mesi del 2005,<br />
meno confortanti delle attese, sono<br />
stati ottenuti in presenza di uno<br />
scenario economico che nel corso<br />
d'anno si è mantenuto più che<br />
incerto e che ha reso cauti gli operatori<br />
negli acquisti a seguito dei<br />
continui aumenti dei prezzi di carburante<br />
e dei tassi di interesse.<br />
Più contenuto, ma comunque sempre<br />
in calo (-1,2%), il ri<strong>sul</strong>tato dei<br />
veicoli industriali le cui registrazioni<br />
si sono attestate a 35.766 unità<br />
(tab. 2).<br />
TABELLA 1<br />
Immatricolazioni autovetture secondo il tipo di acquirente (numero di veicoli)<br />
2003 2004 2005* VAR.% VAR.% % SUL TOTALE<br />
2004/2003 2005/2004 2005<br />
AZIENDE 632.992 613.504 610.533 -3,0 -0,5 27,3<br />
ALTRI 1.614.052 1.651.185 1.626.671 2,3 -1,5 72,7<br />
TOTALE 2.247.044 2.264.689 2.237.204 0,8 -1,2 100<br />
* Dati provvisori Fonte: Elaborazioni Anfia su dati del CED - Min. Infrastrutture e Trasporti al 31/03/2006<br />
TABELLA 2<br />
Numero di immatricolazioni di veicoli diversi dalle autovetture<br />
VAR.%<br />
2004 2005 2005/2004<br />
32<br />
VEICOLI COMMERCIALI FINO A 3,5 T. PTT. 221.509 216.187 -2,4<br />
VEICOLI INDUSTRIALI OLTRE 3,5 T. PTT. 36.192 35.766 -1,2<br />
DI CUI VEICOLI INDUSTRIALI PESANTI OLTRE 16 T. PTT. 25.350 25.626 1,1<br />
AUTOBUS OLTRE 3,5 T. PTT. 5.096 5.073 -0,5<br />
TOTALE 262.797 257.026 -2,2<br />
Fonte: Dati Anfia provvisori di marzo 2006<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
I dati forniti dall’Aniasa, l’Associazione<br />
Nazionale Industria dell’Autonoleggio<br />
e dei Servizi Automobilistici,<br />
aderente a FISE-Confindustria,<br />
mostrano un mercato del<br />
noleggio in costante crescita. In termini<br />
di fatturato, il settore mostra<br />
un trend del 13%, in linea con quello<br />
dello scorso anno con una crescita<br />
delle immatricolazioni di nuovi<br />
veicoli in noleggio a lungo termine<br />
del 16% ed un aumento del parco<br />
veicoli circolanti in noleggio a<br />
lungo termine del 9% (tab. 1). In<br />
crescita la durata media dei contratti<br />
(da 36,6 a 37,7 mesi) e il chilometraggio<br />
medio annuo (da<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.8 Il mercato del noleggio a lungo termine<br />
32.347 a 35.996 km) a fronte<br />
comunque di una diminuzione del<br />
prezzo medio al chilometro (da<br />
0,182 a 0,169 euro) e di una variazione<br />
contenuta del canone medio<br />
mensile (da 490 a 506 euro).<br />
Il parco circolante in noleggio a lungo<br />
termine si è più che raddoppiato<br />
negli ultimi cinque anni (addirittura<br />
più che decuplicato se si guarda<br />
agli ultimi dieci anni). All’interno<br />
di questo mercato è in crescita<br />
anche la nicchia del noleggio a<br />
medio lungo termine di furgoni e<br />
minibus, il cui peso <strong>sul</strong> parco circolante<br />
supera il 20%, sebbene la<br />
dinamica di questo settore sia frenata<br />
da un vincolo normativo che<br />
nel nostro Paese vieta il noleggio<br />
di mezzi che trasportano più di 9<br />
persone o cose con massa complessiva<br />
superiore ai 60 quintali (fig.<br />
1). Il numero delle immatricolazioni<br />
di veicoli commerciali in noleggio<br />
a lungo termine è cresciuto, in<br />
particolare, del 5,6% nel 2005 ed ha<br />
raggiunto le 23.440 unità, con un<br />
parco circolante in crescita del 7,1%<br />
per un totale di 99.315 unità.<br />
Il deciso incremento di questa forma<br />
di noleggio in un contesto economico<br />
tendenzialmente stabile,<br />
sezione<br />
2.8<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
TABELLA 1<br />
Dati <strong>sul</strong> mercato del noleggio a lungo termine<br />
2005 2004 VAR.%<br />
FATTURATO DA CONTRATTI DI NOLEGGIO A LUNGO TERMINE (IN MLN DI EURO) 2.733 2.421 +13<br />
DURATA MEDIA DEI CONTRATTI (IN MESI) 37,7 36,6 +3<br />
CANONE MEDIO MESE (EURO-CALCOLATO SU FLOTTA MEDIA) 506 490 +3<br />
CHILOMETRAGGIO MEDIO/ANNO 35.996 32.347 +11<br />
PREZZO MEDIO AL CHILOMETRO 0,169 0,182 -7<br />
IMMATRICOLAZIONI (NUMERO)<br />
(AUTO, FURGONI, MINIBUS, MOTO, MEZZI SPECIALI) 155.760 134.048 +16<br />
CIRCOLANTE VEICOLI IN NOLEGGIO A FINE ANNO (NUMERO) 470.700 430.097 +9<br />
Fonte: Aniasa, dati provvisori<br />
TABELLA 2 Renting a medio lungo termine Associate <strong>Assilea</strong> (valori in migliaia di euro)<br />
2005 2004 % 2005 VAR.% 2005/2004<br />
NUMERO VALORE NUMERO VALORE NUMERO VALORE NUMERO VALORE<br />
ALPHABET ITALIA S.P.A. 8.937 225.680 5.992 169.387 28,77% 36,80% 49,15% 33,23%<br />
LOCAT RENT S.P.A 8.395 129.250 7.677 120.103 27,02% 21,08% 9,35% 7,62%<br />
VOLKSWAGEN LEASING GMBH 4.315 95.709 3.388 71.717 13,89% 15,61% 27,36% 33,45%<br />
DAIMLERCHRYSLER<br />
SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 3.678 72.286 - - 11,84% 11,79% 0,00% 0,00%<br />
INTESA RENTING S.P.A 2.936 35.886 3.153 39.462 9,45% 5,85% -6,88% -9,06%<br />
ING CAR LEASE ITALIA S.P.A. 1.412 29.566 2.037 42.906 4,55% 4,82% -30,68% -31,09%<br />
RENTING ITALEASE S.R.L. 860 16.514 603 11.130 2,77% 2,69% 42,62% 48,37%<br />
GRUPPO LOCAFIT 521 8.064 387 6.311 1,68% 1,32% 34,63% 27,78%<br />
CREDEMLEASING S.P.A. 11 302 14 237 0,04% 0,05% -21,43% 27,43%<br />
TOTALE GENERALE 31.065 613.257 23.251 461.253 100,00% 100,00% 33,61% 32,95%<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: <strong>Assilea</strong><br />
33
2.8<br />
sezione<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA 2.8 Il mercato del noleggio a lungo termine<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
FIGURA 1<br />
Dinamica del parco circolante veicoli in noleggio a lungo termine<br />
Fonte: Aniasa<br />
secondo quanto illustrato dalla<br />
stessa Associazione di categoria, è<br />
connesso al graduale ed incessante<br />
passaggio delle aziende utilizzatrici<br />
di flotte di autoveicoli dalla<br />
proprietà e dal leasing finanziario<br />
al noleggio a lungo termine, secondo<br />
una dinamica già riscontrata nei<br />
principali paesi occidentali. Con<br />
un’offerta sempre più mirata, individuale,<br />
dopo aver conquistato la<br />
fascia delle grandi e medie imprese<br />
il settore sta affinando servizi per<br />
le imprese di minori dimensioni e<br />
per il mondo dei professionisti e dei<br />
titolari di partita IVA.<br />
Del resto anche i dati <strong>Assilea</strong>, <strong>sul</strong>lo<br />
stipulato 2005, mettono in luce<br />
una crescita media del comparto<br />
auto del 3,2%, che (come si vedrà<br />
meglio nella seguente Sezione 2) a<br />
fronte di un sostanziale calo del leasing<br />
finanziario su autovetture<br />
(-3,2%) è stata sostenuta dalla dinamica<br />
positiva del leasing finanziario<br />
su veicoli commerciali e su veicoli<br />
industriali (+10,8% e +4,8%) e<br />
dalla ancora più accentuata crescita<br />
del renting a medio lungo termine<br />
(+32,9%) delle Associate <strong>Assilea</strong><br />
operanti nel comparto (tab. 2).<br />
Il mercato dei servizi di gestione<br />
dei veicoli in proprietà di terzi<br />
(così detto “fleet management”),<br />
rappresentato dalla stessa Aniasa,<br />
si presenta come un altro settore<br />
in forte espansione: oltre 140.000<br />
veicoli gestiti nel 2005 con un fatturato<br />
di quasi 130 milioni di euro.<br />
Secondo quanto testimoniato dalla<br />
stessa Associazione di categoria,<br />
il fleet management, originariamente<br />
utilizzato dalle aziende<br />
come servizio di gestione delle flotte<br />
di autoveicoli in proprietà e spesso<br />
considerato propedeutico al<br />
noleggio a lungo termine, nel corso<br />
degli ultimi due anni si è sviluppato<br />
sempre più come un settore<br />
autonomo, specializzato nell’offrire<br />
servizi relativi alle flotte<br />
aziendali.<br />
Oggi è diventato un mercato ampio<br />
e diversificato, considerando che da<br />
una parte è offerto dagli operatori<br />
tradizionali (le imprese di noleggio),<br />
dalle case automobilistiche, dai<br />
concessionari e da imprese specializzate<br />
e dall’altra è utilizzato da<br />
una platea di vari soggetti: si va dalle<br />
aziende di ogni dimensione, che<br />
hanno veicoli in proprietà o in noleggio<br />
o in leasing, alle stesse imprese<br />
di noleggio o di leasing finanziario<br />
che demandano in outsourcing<br />
anche solo parte di servizi. La<br />
gestione delle flotte aziendali offre<br />
una gamma di servizi differenziati,<br />
spesso sotto forma di pacchetti prestabiliti<br />
o congegnati in relazione<br />
alle necessità delle aziende. Si va<br />
dai servizi amministrativi standard,<br />
come il pagamento delle tasse<br />
automobilistiche, delle contravvenzioni,<br />
della gestione delle pratiche<br />
assicurative, ai servizi di manutenzione,<br />
logistica, acquisizione, vendita<br />
dei veicoli e rapporti con carrozzerie<br />
e centri di ricambi.<br />
34<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
I dati pubblicati dall’Ucina (Unione<br />
Nazionale Cantieri e Industrie Nautiche<br />
ed Affini) mostrano, già con<br />
riferimento al parco circolante al<br />
31.12.2004 un certa stabilità del settore,<br />
pur considerando il calo delle<br />
immatricolazioni dovuto alla cessazione<br />
a partire dal luglio 2003 dell’obbligo<br />
di immatricolazione delle<br />
unità a motore inferiori ai dieci<br />
metri di lunghezza. Il naviglio esistente<br />
a fine 2004 era infatti pari a<br />
poco più di 71.000 unità rispetto alle<br />
oltre 70.700 ri<strong>sul</strong>tanti a fine 2003,<br />
con una crescita complessiva del<br />
parco nautico di appena lo 0,4%<br />
(tab. 1).<br />
In termini di valore, tra il 2003 e il<br />
2004 il mercato nazionale della<br />
nautica da diporto, calcolato al<br />
netto delle esportazioni e al lordo<br />
delle importazioni, era cresciuto<br />
di oltre il 30% (tab. 2). Nonostante<br />
ciò, il valore complessivo di 1,1<br />
miliardi di euro ri<strong>sul</strong>tava addirittura<br />
inferiore allo stipulato leasing<br />
del comparto (superiore a 1,2<br />
miliardi). Al fine di stimare l’effettivo<br />
tasso di penetrazione del leasing<br />
in tale mercato, si era depurato<br />
il leasing dallo stipulato <strong>sul</strong>le<br />
imbarcazioni “usate”, che era stato<br />
stimato pari al 11,9% nel 2004,<br />
e dallo stipulato su imbarcazioni<br />
di bandiera estera (0,65% era la<br />
percentuale <strong>sul</strong> valore stimata<br />
con riferimento al 2004). Il valore<br />
ottenuto in termini di penetrazione<br />
del leasing <strong>sul</strong> mercato, così calcolato,<br />
si avvicinava comunque al<br />
100% e ri<strong>sul</strong>tava in crescita di<br />
almeno 15 punti percentuali rispetto<br />
all’anno precedente. Il fenomeno<br />
contrario che si rilevava con riferimento<br />
al numero dei contratti<br />
(ancora largamente inferiore a<br />
quello delle immatricolazioni, pur<br />
con un tasso di penetrazione <strong>sul</strong>le<br />
stesse dell’86,9%) poteva ricondursi<br />
alla presenza di numerose<br />
imbarcazioni di bandiera estera<br />
che, una volta finito il contratto di<br />
leasing, erano state immatricolate<br />
in Italia al momento dell’esercizio<br />
dell’opzione finale d’acquisto,<br />
nonché all’esistenza di contratti di<br />
leasing in capo a società di leasing<br />
estere e pertanto non rientranti<br />
GLI INVESTIMENTI IN ITALIA<br />
2.9 La nautica da diporto<br />
nelle statistiche <strong>Assilea</strong>.<br />
I dati, ancora parziali, <strong>sul</strong> numero<br />
complessivo delle immatricolazioni<br />
di nuove unità da diporto<br />
nel 2005 (3.318 unità) è inferiore<br />
al numero dei contratti di leasing<br />
stipulati nell’anno (3.394), questo<br />
dato - che verrà analizzato più<br />
approfonditamente nel corso dei<br />
lavori di preparazione del Delphi<br />
nautico 2006 - potrebbe essere<br />
dovuto ad una serie di fattori. Si<br />
stima, ad esempio che circa<br />
l’11,0% dello stipulato di quell’anno<br />
si riferisca ad imbarcazioni<br />
ancora in costruzione. È inoltre<br />
possibile che le imbarcazioni<br />
di bandiera estera, rivenienti da<br />
contratti di leasing scaduti e<br />
reimmatricolate nel nostro Paese,<br />
siano poi state cedute nuovamente<br />
tramite nuovi contratti<br />
di leasing e questo spiegherebbe<br />
quanto emerso nel corso del Delphi<br />
nautico 2005, in cui la percentuale<br />
di leasing <strong>sul</strong>l’usato<br />
riferita al 2005 ri<strong>sul</strong>tava in crescita<br />
e pari al 15,4% in termini di<br />
valore di stipulato.<br />
sezione<br />
2.9<br />
IL CONTESTO MACROECONOMICO<br />
TABELLA 1<br />
Naviglio da diporto al 31.12.2004 per lunghezza (in metri) delle imbarcazioni (consistenze)<br />
TIPO DI UNITÀ DA DIPORTO INFERIORE A<br />
10,00 M<br />
DA 10,01<br />
A 12,00 M<br />
DA 12,01<br />
A 18,00 M<br />
DA 18,01<br />
A 24 M<br />
> 24 M TOTALE<br />
A VELA CON O SENZA MOTORE 2.863 6.540 3.934 481 - 13.818<br />
A MOTORE 37.457 10.522 7.860 1.209 - 57.048<br />
NAVI - - - - 148 148<br />
TOTALE 40.320 17.062 11.794 1.690 148 71.014<br />
TABELLA 2<br />
Andamento della nautica da diporto (milioni di euro)<br />
Fonte: Ucina<br />
NUMERO CONTRATTI<br />
VALORE<br />
2003 2004 VAR.% 2003 2004 VAR. %<br />
MERCATO NAZIONALE 2.189 3.438 57,06 862 1.127 30,74<br />
STIPULATO LEASING* 2.099 2.987 42,31 712 1.103 54,92<br />
PENETRAZIONE % DEL LEASING NEL COMPARTO 95,89 86,88 -9,01 82,60 97,87 15,27<br />
* Al dato <strong>sul</strong> valore dello stipulato leasing è stato sottratto il valore stimato <strong>sul</strong>la base del leasing su imbarcazioni usate e di bandiera estera.<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Ucina<br />
TABELLA 3<br />
Nuove immatricolazioni di unità da diporto in base alla lunghezza (in metri)<br />
FINO A 10,00 M DA 10,01 A 12,00 M DA 12,01 A 24,00 M 24 M TOTALE<br />
2004 786 1.140 1.482 30 3.438<br />
2005* 795 1.068 1.443 12 3.318<br />
* Dati provvisori e parziali di aprile 2006. Fonte: Ucina<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
35
ato <strong>Leasing</strong> il mercato <strong>Leasing</strong> il mercato <strong>Leasing</strong> il mercato Lea
sezione sing il mercato <strong>Leasing</strong> 2il mercato <strong>Leasing</strong> il<br />
il mercato <strong>Leasing</strong>
2<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.1 L’ Andamento degli investimenti in <strong>Leasing</strong><br />
IL MERCATO LEASING<br />
Dopo gli anni “record” della Tremonti-bis<br />
e la flessione di rimbalzo<br />
del 2003, già nel 2004 lo stipulato<br />
leasing aveva ripreso il<br />
suo trend di crescita, con un<br />
sostanziale recupero rispetto alla<br />
flessione dell’anno precedente.<br />
Nel 2005, nonostante il perdurare<br />
della crisi congiunturale, il settore<br />
ha chiuso l’anno con una crescita<br />
a due cifre del 15,6% superando<br />
i 44 miliardi di stipulato<br />
(tab. 1 e fig. 1).<br />
Complessivamente, il volume<br />
degli impieghi leasing al<br />
31.12.2005 sfiora ormai i 100<br />
miliardi di euro. Il portafoglio dei<br />
contratti leasing in essere vede al<br />
primo posto il comparto del leasing<br />
immobiliare, con un peso<br />
del 51,8% <strong>sul</strong> totale, comparto al<br />
quale appartiene anche la maggior<br />
parte dei contratti stipulati<br />
non ancora in decorrenza (leasing<br />
su beni da costruire o in costruzione)<br />
che pesa per un ulteriore<br />
10,8%. Segue oltre un 20% di contratti<br />
di leasing strumentale (comparto<br />
al quale è presumibilmente<br />
attribuibile la maggior parte dei<br />
contratti per i quali non è specificata<br />
la tipologia del bene finanziato,<br />
così detto “Altro bene non<br />
classificato”), mentre l’auto in termini<br />
di portafoglio dei contratti in<br />
essere pesa solo per il 12,5% del<br />
totale (fig. 2).<br />
I dati di chiusura della nuova produzione<br />
del 2005, in termini di<br />
volumi di stipulato, sono ri<strong>sul</strong>tati<br />
superiori anche alle più ottimistiche<br />
aspettative, che si posizionavano<br />
al di sotto del 10% di crescita<br />
rispetto al 2004.<br />
La differenza tra i dati di chiusura<br />
e le previsioni <strong>sul</strong>lo stipulato è<br />
attribuibile in gran parte alla forte<br />
crescita dello stipulato immobiliare<br />
registratasi nel mese di<br />
novembre 2005, rispetto allo stesso<br />
mese del 2004 (+139,4%). In<br />
TABELLA 1 Andamento dello stipulato <strong>Leasing</strong> (valori in milioni di euro)<br />
2004 2005 VAR.%<br />
N. CONTRATTI VALORE BENE N. CONTRATTI VALORE BENE N. CONTRATTI VALORE BENE<br />
AUTO 256.663 8.596 257.266 8.870 0,2 3,2<br />
STRUMENTALE 161.806 11.206 160.353 11.356 -0,9 1,3<br />
AERONAVALE E FERROVIARIO 3.288 1.644 3.591 1.984 11,2 20,6<br />
MOBILIARE 421.697 21.446 421.210 22.210 -0,1 3,6<br />
IMMOBILIARE 17.343 16.739 20.113 21.950 16,0 31,1<br />
TOTALE 439.040 38.185 441.323 44.160 0,5 15,6<br />
FIGURA 1 Dinamica dello stipulato <strong>Leasing</strong> (valori in milioni di euro)<br />
38<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
FIGURA 2 Composizione dell’outstanding <strong>Leasing</strong> al 31.12.2005<br />
* Contratti leasing su beni da costruire o in costruzione (principalmente immobili o beni strumentali d’importo elevato).<br />
quel mese, infatti - alla vigilia<br />
dell’entrata in vigore a dicembre<br />
del provvedimento che ha modificato<br />
i requisiti di durata minima dei<br />
contratti di leasing immobiliare ai<br />
fini della deducibilità fiscale del<br />
canone leasing - sono stati stipulati<br />
contratti di leasing immobiliare<br />
per un valore che è ri<strong>sul</strong>tato<br />
superiore di circa 2,1 miliardi di<br />
euro all’importo di quanto era<br />
stato stipulato nello stesso comparto<br />
nel mese di novembre 2004.<br />
Come ovvia conseguenza dei fattori<br />
sopra menzionati, nel 2005 si<br />
è rilevata un’accelerazione della<br />
crescita dell’importo medio delle<br />
operazioni che da 83.000 euro nel<br />
2003 era passato a 91.600 euro nel<br />
2004 ed è balzato a poco meno di<br />
100.000 euro nel 2005.<br />
Il comparto immobiliare ha registrato<br />
un incremento in termini di<br />
stipulato rispettivamente del<br />
32,8% e del 27,2% nel segmento<br />
del leasing su immobili costruiti e<br />
nel segmento leasing su immobili<br />
da costruire (che rappresenta<br />
circa un terzo del comparto). Seb-<br />
FIGURA 3A Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> per comparti 2005<br />
(numero contratti)<br />
La dinamica del 2005 presenta, del<br />
resto, aspetti molto diversi rispetto<br />
a quelli della crescita che si era<br />
vista nell’anno precedente.<br />
In primo luogo, nel 2005 si è registrata<br />
- salvo che nel comparto<br />
immobiliare e aeronavale - una<br />
sostanziale stasi <strong>sul</strong> numero delle<br />
operazioni (+0,5%), a testimonianza<br />
di una stabilità dell’operatività<br />
del settore che, al contrario,<br />
era cresciuta del 6,9% nell’anno<br />
precedente.<br />
Inoltre, mentre nel 2004 la crescita<br />
aveva riguardato pressoché tutti<br />
i macro-comparti, nel 2005 la<br />
dinamica positiva è stata sostenuta<br />
principalmente dal comparto<br />
immobiliare (+31,1%), il cui peso<br />
<strong>sul</strong> totale stipulato leasing ha sfiorato<br />
il 50%, mentre gli altri due<br />
maggiori comparti leasing, strumentale<br />
e auto, hanno registrato<br />
crescite assai più contenute.<br />
FIGURA 3B Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> per comparti 2005<br />
(valore contratti)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
39
1.1<br />
IL MERCATO LEASING<br />
40<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.1 L’ Andamento degli investimenti in <strong>Leasing</strong><br />
bene tutti i sotto-comparti, per le<br />
diverse classi d’importo abbiano<br />
visto una crescita a due cifre, nel<br />
2005 è stato registrato un vero e<br />
proprio “exploit” nel leasing<br />
immobiliare sui contratti di fascia<br />
d’importo più elevata. In questo<br />
anno, infatti, oltre il 28% dello stipulato<br />
leasing immobiliare ha<br />
riguardato contratti d’importo<br />
superiore ai 10 milioni di euro,<br />
rispetto ad una percentuale del<br />
18% nel 2004.<br />
Rispetto al 2004, è sceso invece<br />
sensibilmente il peso del leasing<br />
strumentale che, con un incremento<br />
in termini di stipulato molto<br />
contenuto (+1,3%), ha rappresentato<br />
poco più di un quarto dello<br />
stipulato complessivo nel 2005<br />
(29,0% era la percentuale riferita<br />
al 2004). Come nell’anno precedente,<br />
oltre il 40% dello stipulato<br />
nel comparto si è concentrato nei<br />
contratti di fascia d’importo compresa<br />
tra i 100.000 e i 500.000 euro,<br />
mentre nel 2005 è lievemente cresciuta<br />
la percentuale dei contratti<br />
d’importo compreso tra i 500.000<br />
e 2,5 milioni di euro (17,2% dello stipulato<br />
leasing strumentale) e quella<br />
dei contratti tra i 2,5 e i 10 milioni<br />
di euro (5,7% del comparto).<br />
Il comparto del leasing auto, con<br />
un incremento complessivo in termini<br />
di stipulato del 3,2%, ha subito<br />
una diminuzione del peso percentuale<br />
rispetto la totale, sia in<br />
termini di numero di contratti, che<br />
in termini di importo (fig.3a e<br />
fig.3b), con una differenza in<br />
ambedue i casi di due punti percentuali<br />
rispetto al dato del 2004.<br />
Nelle statistiche <strong>sul</strong>lo stipulato<br />
2005, infatti, il comparto ri<strong>sul</strong>ta<br />
avere un peso di poco inferiore al<br />
60% <strong>sul</strong> numero dei contratti stipulati,<br />
a fronte di una quota pari<br />
ad un quinto del valore complessivo<br />
dello stipulato.<br />
All’interno di questo comparto è<br />
stata molto diversa la performance<br />
con riferimento alle differenti<br />
tipologie di veicoli oggetto di<br />
contratti di leasing. Si è infatti registrata<br />
una dinamica positiva nel<br />
leasing di veicoli commerciali e<br />
industriali (rispettivamente<br />
+10,7% e +4,8%), mentre si è rilevata<br />
una flessione nel comparto<br />
del leasing di autovetture (-3,1%).<br />
Una performance nettamente<br />
positiva è stata registrata nel sotto<br />
comparto del renting a mediolungo<br />
termine, dove un crescente<br />
numero di operatori associati ad<br />
<strong>Assilea</strong>, di emanazione di società<br />
di leasing, ha visto aumentare del<br />
32,9% lo stipulato nel 2005 rispetto<br />
al 2004, con una quota <strong>sul</strong>lo stipulato<br />
auto che è arrivata a sfiorare<br />
il 7% del comparto.<br />
È proseguita anche nel 2005 la<br />
dinamica positiva del comparto<br />
aeronavale e ferroviario, con una<br />
crescita dello stipulato del 20,6%<br />
rispetto all’anno precedente. La<br />
crescita del comparto continua ad<br />
essere trainata dagli investimenti<br />
<strong>sul</strong>la nautica da diporto, segmento<br />
in cui il leasing si presenta<br />
come lo strumento finanziario<br />
privilegiato per l’acquisizione del<br />
bene, con vantaggi fiscali tanto<br />
maggiori quanto maggiore è la<br />
dimensione dell’imbarcazione.<br />
È cresciuto nel 2005 i volume dei<br />
finanziamenti a medio e lungo termine<br />
diversi dal leasing. Si tratta<br />
di operazioni che per la loro durata<br />
e destinazione, in termini di<br />
clientela a cui si rivolgono e alla<br />
tipologia dell’investimento finanziato,<br />
sono talvolta offerte con<br />
approcci simili a quelli tipici del<br />
leasing, ma che “tecnicamente”<br />
non sono veri e propri contratti di<br />
leasing. Le operazioni di questo<br />
tipo segnalate dalle società Associate<br />
<strong>Assilea</strong> sono state 91.862 per<br />
un importo complessivo pari a<br />
1.609 milioni di euro, in crescita<br />
del 14,2% rispetto al 2004.<br />
Complessivamente il fenomeno<br />
delle acquisizioni contratti rilevate<br />
nel 2005 è stato pari a 2.673<br />
operazioni, per un valore complessivo<br />
di 124 milioni di euro<br />
(-36,0% rispetto al 2004). Di questi,<br />
1.462 contratti per un valore<br />
di 80 milioni di euro si riferiscono<br />
a contratti venduti da società di<br />
leasing partecipanti alle statistiche<br />
<strong>Assilea</strong> ed aventi per oggetto investimenti<br />
(spesso in I.T.) comunque<br />
realizzati nel 2005 e pertanto già<br />
compresi nella quantificazione<br />
dello stipulato leasing complessivo<br />
dell’anno.<br />
Infine, l’importo delle variazioni<br />
contrattuali nel 2005 evidenziato<br />
nelle statistiche è stato pari a 383<br />
milioni di euro e rappresenta lo<br />
0,9% dell’intero stipulato dell’anno.<br />
Questo fenomeno è molto frequente<br />
nel caso di contratti leasing<br />
su beni da costruire o in<br />
costruzione, per i quali il costo del<br />
bene oggetto del finanziamento<br />
viene aggiornato in stato di avanzamento<br />
lavori. Tali variazioni<br />
d’importo (generalmente positive)<br />
vengono imputate nelle<br />
segnalazioni <strong>sul</strong>lo stipulato mensile<br />
nel mese di competenza in<br />
cui si verificano.<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
Al fine di svolgere un’analisi<br />
approfondita delle diverse performance<br />
delle società di leasing,<br />
l’Associazione ha introdotto da<br />
alcuni anni una propria ripartizione<br />
per “cluster” (natura e attività<br />
prevalente, posizione in classifica,<br />
nazionalità in base alla partecipazione<br />
azionaria, ambito di attività<br />
nazionale o regionale, rete di<br />
vendita prevalente) utili a segmentare<br />
l’offerta.<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.2 L’analisi dell’offerta <strong>Leasing</strong><br />
FIGURA 1A<br />
Suddivisione del campione per natura ed attività<br />
prevalente delle società di <strong>Leasing</strong> (numero di società)<br />
sezione<br />
1.2<br />
IL MERCATO LEASING<br />
NATURA E ATTIVITÀ PREVALENTE<br />
Una prima ripartizione si basa<br />
<strong>sul</strong>la natura e l’attività prevalente.<br />
Si ottiene, così, un primo cluster<br />
costituito dalle prime 15<br />
società banche o intermediari<br />
finanziari specializzati ex art. 107<br />
del t.u.l.b. di emanazione bancaria<br />
ai vertici della classifica per<br />
stipulato. Un secondo cluster<br />
comprende gli altri operatori<br />
specializzati ex art. 107 (società<br />
di leasing di medie dimensioni<br />
soggette comunque alla vigilanza<br />
della Banca d’Italia). Le società<br />
di leasing “captive”, di emanazione<br />
industriale, rappresentano<br />
il terzo cluster. Un quarto cluster<br />
è costituito da intermediari<br />
finanziari ex art. 106 del t.u.l.b.<br />
(società di leasing di piccole<br />
dimensioni al di fuori della<br />
supervisione della Banca d’Italia).<br />
Un quinto cluster è costituito<br />
da operatori “multiprodotto”<br />
che offrono - in misura significativa<br />
- il leasing insieme ad altre<br />
tipologie di finanziamento (prevalentemente<br />
factoring e credito<br />
al consumo). Gli ultimi due cluster<br />
di associate riguardano, infine,<br />
quello costituito da società<br />
di noleggio a medio lungo termine<br />
e quello composto da “banche”<br />
che operano nel leasing<br />
FIGURA 1B<br />
Composizione stipulato per natura ed attività<br />
prevalente delle società di <strong>Leasing</strong> (in valore)<br />
direttamente, avendo costituito al<br />
proprio interno una specifica divisione<br />
leasing.<br />
La fig.1a riporta in termini di<br />
numero di società la ripartizione<br />
della compagine associativa. La<br />
fig. 1b, invece, riporta la ripartizione<br />
del mercato leasing fra i<br />
diversi cluster. La quota di mercato<br />
degli operatori specializzati<br />
top 15 è ulteriormente cresciuta<br />
nel 2005, raggiungendo il<br />
74,2% dell’intero stipulato. La<br />
crescita media delle top 15<br />
(18,3%) è stata infatti superiore<br />
di tre punti percentuali rispetto<br />
alla media del mercato pari a<br />
15,6% (fig.2). Sono andate diminuendo<br />
invece le differenze tra le<br />
quote di mercato detenute dagli<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
41
1.2<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.2 L’ analisi dell’offerta <strong>Leasing</strong><br />
IL MERCATO LEASING<br />
altri operatori. In particolare la<br />
quota detenuta dagli intermediari<br />
finanziari ex art. 107 rimane<br />
stabile intorno al 10%, con una<br />
crescita (16,3%) in linea con l’andamento<br />
del mercato. Stabile<br />
anche la quota di stipulato degli<br />
intermediari ex art. 106, che si<br />
posiziona <strong>sul</strong> 1,6% del totale stipulato,<br />
così come sostanzialmente<br />
stabile è anche la quota di<br />
mercato delle banche generaliste<br />
e degli operatori multiprodotto<br />
– che è ri<strong>sul</strong>tata sia nel<br />
2004 che nel 2005 intorno al 4%<br />
dello stipulato – che hanno registrato<br />
una crescita rispettivamente<br />
dell’11,5% e dell’8,0%.<br />
Gli operatori captive invece hanno<br />
fatto registrare una diminuzione<br />
della quota di mercato,<br />
passando dal 6,6% del 2004 al<br />
5,4% <strong>sul</strong> totale dello stipulato<br />
2005, con una variazione percentuale<br />
dello stipulato rispetto<br />
all’anno precedente del -7,9%. Le<br />
società di renting a medio e lungo<br />
termine continuano a posizionarsi<br />
su una quota del mercato<br />
pari all’1,2% del totale stipulato<br />
leasing ed hanno registrato una<br />
dinamica in termini di variazione<br />
di stipulato superiore alla<br />
media e pari al 17,1%.<br />
ANALISI PER SCAGLIONI IN BASE ALLA<br />
POSIZIONE IN CLASSIFICA<br />
Da un’analisi della composizione<br />
dell’offerta in base alle posizioni<br />
ricoperte dalle società di leasing<br />
nella classifica per stipulato<br />
emerge una chiara conferma della<br />
crescente concentrazione del<br />
mercato. La quota di mercato delle<br />
prime 10 società di leasing è<br />
infatti cresciuta dal 61,6% del<br />
2004 al 62,6% del 2005 (fig. 3).<br />
La crescita media di queste società<br />
in termini di variazioni dello stipulato<br />
è, d’altro canto, ri<strong>sul</strong>tata<br />
molto al di sopra della media del<br />
mercato (fig. 4) e pari al 18,8%.<br />
FIGURA 2 Dinamica dello stipulato <strong>Leasing</strong> per natura ed attività prevalente degli intermediari<br />
(variazioni % 2005/2004)<br />
FIGURA 3 Composizione stipulato <strong>Leasing</strong> (in valore) in base alla posizione in classifica<br />
42<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
Questa dinamica, anche se trainata<br />
in misura più evidente da<br />
alcune società leader del mercato<br />
è comunque il frutto di una<br />
performance positiva abbastanza<br />
omogenea del mercato delle<br />
“top 10”. Tranne in un caso, infatti,<br />
tutte le società che fanno parte<br />
di quel cluster hanno registrato<br />
andamenti molto positivi,<br />
da una crescita minima del 2,7%<br />
ad una massima pari al 53,7%.<br />
Sei società tra le prime 10 hanno<br />
visto una crescita del proprio<br />
stipulato a “due cifre” ed in ben<br />
tre casi l’incremento è stato<br />
superiore al 30%.<br />
ANALISI PER CAPITALE NAZIONALE<br />
O ESTERO<br />
Le società a capitale estero o prevalentemente<br />
estero rappresentano<br />
numericamente il 33,3% delle<br />
Associate partecipanti alle statistiche.<br />
La loro quota di mercato,<br />
pari al 16,1% del valore complessivo<br />
dello stipulato 2005, è leggermente<br />
diminuita rispetto a<br />
quanto rilevato nel 2004 (16,7%)<br />
(fig.5 e fig.6). Il fenomeno è prevalentemente<br />
da ricondursi alla<br />
già citata negativa performance di<br />
alcune “captive,” per la gran parte<br />
facenti capo a case automobilistiche<br />
estere.<br />
ANALISI PER AMBITO TERRITORIALE<br />
PREVALENTE DI ATTIVITÀ<br />
Le società di leasing che concentrano<br />
più del 70% dello stipulato in<br />
una o due regioni hanno visto diminuire<br />
ancora il loro peso <strong>sul</strong> mercato<br />
leasing in termini di numero<br />
di società rispetto al totale della<br />
compagine associativa (dal 34,7%<br />
del 2004 al 32,0% del 2005). La loro<br />
quota di mercato nel 2005 si è confermata<br />
intorno al 10,4%, in linea<br />
con quanto rilevato l’anno precedente<br />
(fig. 7). Hanno tuttavia registrato<br />
nel 2005 una crescita dello<br />
stipulato (21,1%) superiore rispetto<br />
alla media del mercato (fig. 8).<br />
FIGURA 4 Dinamica dello stipulato per scaglioni in base alla posizione in classifica (variazioni % 2005/2004)<br />
FIGURA 5 Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> per natura del capitale (in valore)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
43
1.2<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.2 L’ analisi dell’offerta <strong>Leasing</strong><br />
IL MERCATO LEASING<br />
FIGURA 6 Dinamica dello stipulato <strong>Leasing</strong> per natura del capitale (variazioni % 2005/2004)<br />
FIGURA 7 Composizione stipulato <strong>Leasing</strong> per ambito territoriale prevalente di attività (in valore)<br />
FIGURA 8 Dinamica dello stipulato per ambito prevalente di attività (variazioni % 2005/2004)<br />
44<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
ANALISI PER RETE DI VENDITA<br />
PREVALENTE<br />
La quota di mercato delle società<br />
“multicanale” che operano attraverso<br />
un canale di vendita misto<br />
(prevalentemente bancario e diretto)<br />
continua ad essere, nel 2005, la<br />
più alta, con una percentuale del<br />
mercato pari al 46,4% (fig. 9) ed<br />
un incremento in termini di volumi<br />
di stipulato, rispetto al 2004, del<br />
19,1%. Le società che operano prevalentemente<br />
attraverso il canale<br />
di vendita bancario hanno avuto,<br />
anch’esse, una dinamica positiva<br />
in termini di variazioni percentuali<br />
rispetto all’anno precedente<br />
(17,3%), di due punti percentuali<br />
superiore alla media del mercato<br />
e continuano ad avere una quota di<br />
mercato molto alta e pari al 36,8%.<br />
È ri<strong>sul</strong>tata al di sotto della media<br />
del mercato la variazione dello stipulato<br />
degli intermediari che operano<br />
prevalentemente attraverso<br />
una rete di vendita diretta, che è<br />
stata pari all’8,8% (fig. 10), mentre<br />
la loro quota di mercato continua<br />
a rimanere stabile al 10,3%, un<br />
punto percentuale in meno rispetto<br />
a quanto rilevato nel 2004. La<br />
quota di mercato delle società<br />
che operano prevalentemente<br />
attraverso il canale fornitori<br />
(soprattutto società “captives”<br />
attraverso la propria rete di concessionari)<br />
è in diminuzione rispetto<br />
al 2004 posizionandosi <strong>sul</strong> 6,5%<br />
dello stipulato.<br />
FIGURA 9 Composizione stipulato <strong>Leasing</strong> per rete di vendita prevalente (in valore)<br />
FIGURA 10 Dinamica dello stipulato per rete di vendita prevalente (variazioni % 2005/2004)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
45
1.3<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.3 L’ Analisi per comparto merceologico<br />
IL MERCATO LEASING<br />
AUTO<br />
Il comparto del leasing finanziario<br />
di autovetture (fig. 1) ha registrato<br />
una variazione percentuale<br />
negativa dello stipulato del 3,1%,<br />
con una conseguente diminuzione<br />
del proprio peso al 46,1% dell’intero<br />
comparto auto. Il valore<br />
medio contrattuale per il leasing<br />
di autovetture nel 2005 ha superato<br />
i 30.000 euro ad operazione<br />
(circa 1.000 euro in più rispetto<br />
all’anno precedente). Contrariamente<br />
a quanto si era rilevato nel<br />
2004, anno in cui si era manifestato<br />
un incremento superiore al<br />
25% nello stipulato leasing di<br />
autovetture con opzione finale<br />
d’acquisto uguale o superiore al<br />
10%, nel 2005 la flessione dello stipulato<br />
ha riguardato sia i contratti<br />
con opzione finale inferiore al<br />
10% (-4,6%) che gli altri (-2,0%).<br />
FIGURA 1 Composizione stipulato <strong>Leasing</strong> auto (valore contratti)<br />
Migliore, rispetto al comparto delle<br />
autovetture, è stata la dinamica<br />
registrata dallo stipulato leasing<br />
finanziario su altri veicoli targati,<br />
sebbene in rallentamento rispetto<br />
alla crescita del 2004, quando<br />
sia il leasing di veicoli commerciali<br />
(fino a 3,5 t.) che il leasing di veicoli<br />
industriali (oltre le 3,5 t.) avevano<br />
avuto una crescita superiore<br />
al 13%. Il comparto del leasing<br />
finanziario di veicoli commerciali,<br />
in particolare, è quello che ha visto<br />
l’incremento maggiore (+10,7%),<br />
con una crescita di un punto percentuale<br />
del proprio peso <strong>sul</strong> totale<br />
stipulato nel comparto auto. Il<br />
sottocomparto dei veicoli industriali<br />
ha visto una crescita più contenuta<br />
(+4,7%) legata soprattutto<br />
all’aumento del valore medio delle<br />
operazioni stipulate nel 2005,<br />
che ha superato i 71.000 euro<br />
rispetto ai 67.000 euro del 2004.<br />
Sul totale del comparto, è cresciuta<br />
dal 13% al 15% circa la<br />
percentuale di contratti d’importo<br />
compreso tra 100.000 e<br />
500.000 euro, che rappresentano<br />
poco meno del 4% in termini di<br />
numero di operazioni. La durata<br />
media contrattuale è salita dai<br />
40,8 ai 42,0 mesi. In media, oltre<br />
l’88% dei contratti ha una durata<br />
compresa tra i 2 e i 5 anni; è<br />
però cresciuto di circa un punto<br />
percentuale (dal 2 al 3% circa) il<br />
peso <strong>sul</strong> totale stipulato dei contratti<br />
con durata compresa tra i<br />
5 e gli 8 anni. La restante parte<br />
dei contratti di leasing auto si col-<br />
FIGURA 2<br />
Composizione dell’offerta <strong>Leasing</strong> auto per natura ed attività prevalente<br />
(in valore)<br />
46<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
loca in una fascia di durata non<br />
superiore ai 2 anni.<br />
È proseguita anche nel 2005, con<br />
una crescita del 33% rispetto<br />
all’anno precedente, la dinamica<br />
positiva dello stipulato riferito ad<br />
operazioni di noleggio a lungo<br />
termine, il cui peso <strong>sul</strong> comparto<br />
auto ha raggiunto il 7% a detrimento<br />
della quota di mercato del<br />
leasing con opzione d’acquisto su<br />
autovetture. Si tratta di operazioni<br />
realizzate da un crescente numero<br />
di operatori associati ad <strong>Assilea</strong>,<br />
ed emanazione di società di leasing<br />
bancarie o di captives automobilistiche,<br />
che hanno dimostrato<br />
di poter utilmente arricchire l’offerta<br />
di leasing operativo.<br />
Analizzando la composizione e la<br />
dinamica dell’offerta, per natura<br />
ed attività prevalente degli intermediari<br />
che operano nel comparto<br />
auto, si osserva come in<br />
questo specifico comparto, rispetto<br />
al totale del mercato leasing, sia<br />
più alta la quota di mercato delle<br />
società captive e degli operatori<br />
multiprodotto, pur con una forte<br />
differenziazione all’interno dei tre<br />
diversi sotto-comparti (autovetture,<br />
veicoli commerciali, veicoli<br />
industriali) (fig. 2).<br />
Le società multiprodotto si caratterizzano<br />
per essersi focalizzate<br />
nel servizio al cliente/acquirente<br />
di un’autovettura ed al concessionario/venditore<br />
attraverso<br />
un’offerta di diversi servizi di<br />
finanziamento oltre a quello del<br />
leasing. Anche nel 2005 tali società<br />
hanno registrato una crescita<br />
media dello stipulato nel comparto<br />
delle autovetture superiore<br />
alla media del mercato. L’incremento<br />
è stato pari all’8,3% (fig. 3)<br />
– il più alto rispetto alle altre<br />
tipologie di operatori – e le società<br />
multiprodotto hanno così visto<br />
crescere la propria quota di mercato<br />
nello specifico comparto dal<br />
17,4% del 2004 al 19,5% nel 2005.<br />
Hanno, in particolare, registrato<br />
una crescita del 22,7% nel sotto<br />
comparto del leasing con opzione<br />
uguale o superiore al 10%, in cui<br />
si è concentrato oltre il 62,5% dello<br />
stipulato leasing di autovetture<br />
da parte di questi operatori (fig. 4).<br />
Al contrario, lo stipulato leasing su<br />
autovetture delle società captive è<br />
quello che ha registrato la dinamica<br />
peggiore, con una diminuzione<br />
del 13,7% rispetto al 2004 ed<br />
una conseguente contrazione della<br />
quota di mercato di queste<br />
società di leasing al 31,9% (quattro<br />
punti percentuali in meno<br />
rispetto al 2004). Le società captive,<br />
in considerazione del fatto che<br />
grazie ai rapporti con le case<br />
madri produttrici hanno la possibilità<br />
di minimizzare i costi legati<br />
al monitoraggio del valore del<br />
bene ed al suo eventuale ricolloco<br />
in caso di mancato esercizio<br />
dell’opzione finale d’acquisto, concentrano<br />
oltre il 90% della loro<br />
offerta su contratti con opzione<br />
d’acquisto uguale o superiore al<br />
10%, con una quota di mercato<br />
superiore al 55,9%.<br />
Nel comparto del leasing su veicoli<br />
commerciali, anche nel 2005<br />
le società captive hanno registrato<br />
un incremento dello stipulato<br />
(+11,3%) maggiore rispetto alla<br />
media del comparto, seguito da<br />
quello delle società top 15 (+8,0%)<br />
e da quello delle società multiprodotto<br />
(+7,9%).<br />
Il comparto dei veicoli industriali<br />
continua ad esser dominato dalle<br />
top 15, che nel 2005 hanno visto<br />
FIGURA 3<br />
Dinamica dello stipulato <strong>Leasing</strong> auto per natura ed attività prevalente<br />
delle principali categorie di operatori attivi nel comparto (variazioni % 2005/2004)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
47
1.3<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.3 L’ Analisi per comparto merceologico<br />
IL MERCATO LEASING<br />
FIGURA 4<br />
Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> auto di autovetture per importo dell’opzione finale<br />
d’acquisto e per natura ed attività prevalente (valori %)<br />
confermata intorno al 60% la propria<br />
quota di mercato, con una<br />
crescita dell’8,3% dello stipulato<br />
in questo specifico comparto. Questi<br />
ultimi operatori, inoltre, hanno<br />
registrato una crescita<br />
dell’8,5% dello stipulato leasing di<br />
autovetture con opzione finale<br />
d’acquisto maggiore o uguale al<br />
10% del costo bene, con una crescita<br />
del peso di questa tipologia<br />
contrattuale al 38,8% <strong>sul</strong>lo stipulato<br />
del sotto-comparto.<br />
Analizzando la dinamica dello<br />
stipulato per nazionalità delle<br />
società di leasing, con riferimento<br />
alla proprietà del capitale sociale,<br />
anche nel 2005 la quota di mercato<br />
delle società estere o prevalentemente<br />
estere nel comparto<br />
del leasing di autovetture è stata<br />
vicina al 50% (fig. 5).<br />
Le società di leasing a capitale<br />
nazionale o misto, pur continuando<br />
a mantenere una quota<br />
di mercato predominante<br />
(70,1%) nel sotto comparto del<br />
leasing su autovetture con<br />
opzione d’acquisto inferiore al<br />
10%, hanno visto diminuire lo<br />
stipulato in questo specifico<br />
comparto (-3,2%) e crescere<br />
dell’8,3% lo stipulato leasing su<br />
autovetture con opzione d’acquisto<br />
superiore al 10% (fig. 6).<br />
Tranne che per lo specifico comparto<br />
dei veicoli commerciali,<br />
la loro performance è comunque<br />
stata migliore di quella delle<br />
società di leasing estere o prevalentemente<br />
estere (fig. 7).<br />
FIGURA 5<br />
Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> di autovetture per natura del capitale della società di leasing<br />
48<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
AERONAVALE E FERROVIARIO<br />
Il comparto aeronavale ha chiuso<br />
il 2005 con uno stipulato di quasi 2<br />
miliardi di euro, in crescita del<br />
20,6% rispetto al 2004, arrivando<br />
così a rappresentare circa il 5% dell’intero<br />
settore del leasing. Come in<br />
passato, la crescita è stata trainata<br />
dal sottocomparto della nautica<br />
da diporto, che rappresenta circa il<br />
78% di questo comparto (fig. 8).<br />
Lo stipulato del leasing per la nautica<br />
da diporto ha raggiunto nel<br />
2005 un valore di 1,55 miliardi di<br />
euro, che rappresenta una crescita<br />
del 22,5% rispetto al dato del<br />
2004. Il leasing nautico conferma<br />
così il positivo trend che nel corso<br />
degli ultimi anni lo ha visto sempre<br />
più affermarsi presso tutte le diverse<br />
tipologie di utilizzatori.<br />
L’importo medio per operazione è<br />
cresciuto da 423.000 euro nel 2004<br />
a 456.000 euro nel 2005.<br />
Dal punto di vista dell’offerta, il<br />
comparto della nautica da diporto<br />
continua a caratterizzarsi per un<br />
numero limitato di operatori e<br />
un’alta concentrazione del mercato:<br />
la quota di mercato dei primi tre<br />
operatori sfiora il 65% (contro il<br />
34% dell’intero mercato leasing), a<br />
conferma del forte grado di specializzazione<br />
necessario su questa<br />
interessante, ma complessa, nicchia<br />
di mercato.<br />
Rispetto al 2004 ri<strong>sul</strong>ta in crescita<br />
di oltre due punti percentuali l’incidenza<br />
dello stipulato leasing di<br />
imbarcazioni superiori ai 24 metri,<br />
che ha superato il 20% del totale<br />
(fig. 9). È, invece, diminuita dal<br />
41,0% al 31,3% l’incidenza dello<br />
stipulato leasing di imbarcazioni<br />
tra i 20 e i 24 metri e delle unità a<br />
motore tra i 16 e i 24 metri. In presenza<br />
di una sostanziale stabilità<br />
della quota di stipulato su imbarcazioni<br />
a vela tra i 10 e i 20 metri<br />
ed a motore tra i 12 e i 16 metri<br />
(26,8%), è cresciuta l’incidenza delle<br />
imbarcazioni più piccole (unità a<br />
vela fino a 10 metri ed unità a<br />
motore di lunghezza tra 7,5 e 12<br />
metri), passata da una percentuale<br />
del 13,1% nel 2004 ad una<br />
percentuale del 19,9% nel 2005.<br />
FIGURA 6<br />
Dinamica e composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> su autovetture per valore dell’opzione<br />
d’acquisto e natura del capitale della società di <strong>Leasing</strong> (valori %)<br />
FIGURA 7 Andamento dello stipulato <strong>Leasing</strong> auto per comparto e natura del capitale (variazioni % 2005/2004)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
49
1.3<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.3 L’ Analisi per comparto merceologico<br />
IL MERCATO LEASING<br />
Anche i dati riferiti al comparto<br />
aeronautico, seppur meno significativi<br />
come quota <strong>sul</strong> totale,<br />
hanno visto un sensibile aumento<br />
dello stipulato nel 2005 rispetto<br />
al 2004, sia in termini di numero<br />
(+38,1%) che di importo di operazioni<br />
(+47,0%), in questo caso<br />
concentrate su di un numero<br />
ancor più limitato di operatori.<br />
La crescita del leasing navale<br />
commerciale è stata invece pari<br />
ad un 5,2% in valore, mentre il<br />
leasing ferroviario, che ha<br />
comunque un peso marginale<br />
(0,6%) all’interno del comparto,<br />
ha fatto registrare un calo del<br />
74,4%.<br />
STRUMENTALE<br />
Nel corso del 2005, il comparto<br />
strumentale ha risentito del non<br />
favorevole contesto economico del<br />
Paese, registrando un sostanziale<br />
consolidamento dell’attività. La<br />
leggera crescita (+1,35 % rispetto<br />
al 2004) è stata sostenuta dalle<br />
società di leasing di media dimen-<br />
FIGURA 8<br />
Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> aeronavale e ferroviario<br />
FIGURA 9<br />
Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> nautica da diporto per tipologia di imbarcazione<br />
50<br />
Fonte: Dati rilevati al Delphi <strong>Leasing</strong> nautico 2005<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
sione (dalla 11° alla 30° posizione<br />
nella classifica generale dello<br />
stipulato) che – soprattutto nel<br />
sotto comparto dei contratti di<br />
fascia d’importo tra 0,5 e 2,5 milioni<br />
di euro - hanno dimostrato una<br />
migliore dinamica (+5,8%) rispetto<br />
alle Top 10. Queste ultime, dopo<br />
la crescita vista nel 2004 (+ 20,4%)<br />
hanno registrato, in media, nel<br />
2005 una leggera diminuzione nello<br />
stipulato leasing strumentale<br />
(-0,4%) (fig. 10). La sostanziale<br />
stasi del comparto è confermata<br />
dalla leggera flessione del numero<br />
di contratti stipulati (-0,9%). In<br />
lieve crescita sono ri<strong>sul</strong>tati sia<br />
l’importo medio per operazione<br />
(pari a 70.800) che la durata media<br />
contrattuale (pari a 49 mesi).<br />
Positiva, invece, la dinamica delle<br />
operazioni di leasing strumentale<br />
senza opzione d’acquisto, il<br />
cui peso <strong>sul</strong>lo stipulato del comparto<br />
è salito nel 2005 al 7,0%, con<br />
una crescita in termini di volumi<br />
pari al 13,9%.<br />
In linea con l’anno precedente, circa<br />
il 53% dello stipulato nel comparto<br />
si è concentrato nei contratti<br />
di fascia d’importo compresa tra<br />
i 50.000 e i 500.000 euro (fig. 11).<br />
Rispetto ad una crescita del 3%<br />
dei contratti d’importo inferiore ai<br />
50.000 euro, si è rilevato un incremento<br />
dell’8,2% nei contratti d’importo<br />
compreso tra 500.000 e 2,5<br />
milioni di euro. È invece diminuito<br />
lo stipulato per le operazioni<br />
d’importo superiore ai 2,5 milioni<br />
di euro (-10%), pur in presenza di<br />
un leggero aumento del peso delle<br />
operazioni d’importo comprese<br />
tra i 2,5 e i 5 milioni di euro, che<br />
rappresentano poco meno del<br />
6% dello stipulato del comparto.<br />
FIGURA 10 Stipulato strumentale per posizione in classifica (variazioni % 2005/2004)<br />
FIGURA 11<br />
Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> strumentale per classi d’importo delle operazioni<br />
(valore stipulato)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
51
1.3<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.3 L’ Analisi per comparto merceologico<br />
IL MERCATO LEASING<br />
FIGURA 12<br />
Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> immobiliare per fascia d’importo (in valore)<br />
In termini di stipulato per canale<br />
di vendita, è cresciuto di circa un<br />
punto percentuale il peso degli<br />
intermediari che operano prevalentemente<br />
attraverso rete di vendita<br />
bancaria, che hanno visto un<br />
aumento del 3,6% dello stipulato<br />
nel comparto. Al contrario, è stata<br />
negativa la performance registrata<br />
nel comparto dalle società<br />
che operano attraverso rete di<br />
vendita mista (-1,6%) e che<br />
detengono, comunque la quota<br />
di mercato maggiore nel comparto<br />
(45,9%), seppure in diminuzione<br />
rispetto al 2004. Le<br />
società che operano prevalentemente<br />
attraverso il canale di<br />
vendita diretto, hanno stipulato,<br />
in linea con l’anno precedente,<br />
l’11,2% dei volumi del comparto,<br />
con una crescita del 4,0%. Le<br />
società che operano prevalentemente<br />
attraverso il canale dei<br />
fornitori, pur registrando in<br />
assoluto la performance migliore<br />
del comparto, con un +7,1%,<br />
hanno stipulato solo il 3,5% in<br />
termini di volumi.<br />
IMMOBILIARE<br />
Con circa 22 miliardi di euro di stipulato,<br />
il comparto del leasing<br />
immobiliare nel 2005 ha rappresentato<br />
quasi la metà dell’intero stipulato<br />
leasing dell’anno, registrando<br />
un incremento pari al 31,1%<br />
rispetto ai 16,7 miliardi di euro del<br />
2004, anno in cui già aveva realizzato<br />
una crescita del 19,2%.<br />
La quota dell’immobiliare <strong>sul</strong> totale<br />
degli impieghi leasing ri<strong>sul</strong>ta<br />
ancora maggiore: infatti il portafoglio<br />
leasing immobiliare in essere<br />
è stimato intorno ai 62 miliardi<br />
di euro a fronte di un outstanding<br />
leasing complessivo al 31.12.2005<br />
dell’ordine di 100 miliardi di euro.<br />
Il comparto, già nei primi dieci<br />
mesi del 2005, si era distinto per<br />
una crescita consistente (+16,6%).<br />
A questo trend si è sommata la<br />
straordinaria crescita registratasi<br />
a novembre 2005, quando –<br />
alla vigilia dell’entrata in vigore a<br />
dicembre del provvedimento che<br />
ha modificato i requisiti di durata<br />
minima dei contratti di leasing<br />
immobiliare ai fini della deducibilità<br />
fiscale del canone leasing –<br />
sono stati stipulati contratti di leasing<br />
immobiliare per un valore<br />
superiore di circa 2,1 miliardi di<br />
euro rispetto all’importo stipulato<br />
nello stesso comparto nel mese<br />
di novembre 2004 (+140% mese su<br />
mese).<br />
La dinamica positiva del 2005 ha<br />
riguardato sia i nuovi contratti di<br />
leasing su immobili costruiti<br />
(+32,8%), sia il segmento del leasing<br />
su immobili da costruire<br />
(+27,2%), che rappresenta circa un<br />
terzo del comparto. In particolare,<br />
sebbene tutti i sotto-comparti,<br />
per le diverse classi d’importo,<br />
abbiano visto una crescita a due<br />
cifre, nel 2005 è stato registrato un<br />
vero e proprio “exploit” nel leasing<br />
immobiliare sui contratti di fascia<br />
d’importo più elevata (fig. 12 e fig.<br />
13). La quota dello stipulato su<br />
immobili costruiti d’importo superiore<br />
ai 2,5 milioni di euro è stata<br />
vicina al 40%. Sui contratti d’importo<br />
superiore ai 10 milioni di<br />
52<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
euro si è concentrato infatti oltre<br />
il 28% del volume complessivo<br />
dello stipulato leasing immobiliare,<br />
rispetto ad una percentuale del<br />
18% nel 2004. Tale trend ha determinato<br />
una crescita del valore<br />
medio per contratto, che è passato<br />
da 965.000 euro nel 2004 a 1,1<br />
milioni di euro nel 2005.<br />
Da quanto mostrato in fig. 14 il<br />
mercato è dominato dalle società<br />
top 15, la cui quota di mercato<br />
scende al di sotto dell’80% solo<br />
nel comparto degli immobili da<br />
costruire e nei sotto-comparti dei<br />
contratti di importo inferiore ai<br />
2,5 milioni di euro. Gli altri intermediari<br />
specializzati ex art. 107<br />
hanno una quota di mercato<br />
superiore al 22% nello specifico<br />
comparto degli immobili da<br />
costruire d’importo inferiore a<br />
0,5 milioni di euro. In quella<br />
fascia d’importo del sotto comparto<br />
degli immobili costruiti,<br />
trova la sua massima quota di<br />
mercato (8,1%) nell’immobiliare<br />
la tipologia di operatori delle<br />
banche generaliste.<br />
La durata media contrattuale –<br />
in linea con la tendenza registrata<br />
negli ultimi anni, amplificata a<br />
fine 2005 dagli effetti dell’entrata<br />
in vigore del provvedimento fiscale<br />
sopra citato – è in crescita ed è<br />
passata da 111,5 mesi ai 120,4<br />
mesi negli ultimi due anni.<br />
In coerenza con la diminuita rilevanza<br />
della fiscalità nella decisione<br />
di ricorrere al leasing, cresce<br />
anche il valore medio dell’opzione<br />
finale d’acquisto in percentuale<br />
<strong>sul</strong> costo del bene, che è passato<br />
dal 9,7% nello stipulato 2004 al<br />
12,1% nello stipulato 2005; rimane<br />
costante intorno al 12% l’importo<br />
medio dell’anticipo pagato a<br />
inizio contratto.<br />
FIGURA 13 Andamento dello stipulato <strong>Leasing</strong> immobiliare per classi d’importo (variazioni % 2005/2004)<br />
FIGURA 14<br />
Composizione dell’offerta dello stipulato <strong>Leasing</strong> immobiliare<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
53
1.4<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.4 Principali dinamiche per comparti<br />
Di seguito vengono illustrate e<br />
analizzate le dinamiche mensili di<br />
alcuni comparti che nel corso del<br />
2005 hanno subito, rispetto all’anno<br />
precedente, significative variazioni<br />
percentuali della loro incidenza<br />
<strong>sul</strong> totale stipulato leasing.<br />
I grafici sotto riportati sono<br />
costruiti in modo da evidenziare<br />
congiuntamente, per ciascun<br />
comparto analizzato, il trend dello<br />
stipulato leasing in termini di<br />
volumi (espresso in migliaia di<br />
euro) e l’evoluzione della loro<br />
incidenza <strong>sul</strong> totale. Tale incidenza<br />
è stata calcolata <strong>sul</strong>la<br />
base di una serie cumulata sui<br />
12 mesi dell’anno, in modo tale<br />
da evidenziare l’andamento<br />
medio con riferimento a ciascun<br />
mese.<br />
Lo stipulato strumentale è stato<br />
caratterizzato da un’inversione di<br />
tendenza delle dinamiche per<br />
importo dell’operazione. Le operazioni<br />
di importo superiore a<br />
2,5 milioni di euro (definite “big<br />
ticket”) hanno visto nei primi mesi<br />
dell’anno la loro incidenza <strong>sul</strong><br />
totale stipulato leasing perdere<br />
rilevanti punti percentuali, attestandosi<br />
su valori compresi tra<br />
lo 0,5% e l’1,0% (fig.1). Da aprile<br />
FIGURA 1 Andamento dello stipulato big ticket strumentale (in migliaia di euro)<br />
FIGURA 2 Andamento dello stipulato strumentale ≤2,5 mln di euro (valori in migliaia di euro)<br />
54<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
a ottobre il peso si è mantenuto<br />
tra l’1,5% e il 2,0%. Solo negli ultimi<br />
mesi dell’anno, e precisamente<br />
a partire dal mese di<br />
novembre, il comparto si è posizionato<br />
su percentuali maggiori.<br />
Per converso le operazioni di<br />
importo inferiore a 2,5 milioni di<br />
euro hanno invece visto diminuire<br />
progressivamente la loro incidenza<br />
<strong>sul</strong> totale nell’anno, per<br />
avvicinarsi ai livelli medi raggiunti<br />
nel 2004, attestandosi intorno al<br />
25% a dicembre (fig.2).<br />
Una tendenza molto simile si è<br />
riscontrata con riferimento al comparto<br />
immobiliare. Lo stipulato<br />
immobiliare “big ticket” dopo aver<br />
visto nei primi mesi dell’anno<br />
ridurre la sua incidenza <strong>sul</strong> totale,<br />
ha comunque seguito una tendenza<br />
in costante crescita a partire dal<br />
mese di marzo e fino al mese di<br />
luglio, per poi scendere lievemente<br />
nei mesi estivi al di sotto del<br />
20% e risalire a fine 2005 su livelli<br />
vicini a quelli del 2004 (fig.3).<br />
Il comparto del leasing auto è stato<br />
per contro caratterizzato da una<br />
diminuzione generale che ha interessato<br />
tutti i sotto-comparti<br />
FIGURA 3<br />
Andamento dello stipulato big ticket immobiliare (in migliaia di euro)<br />
FIGURA 4 Andamento dello stipulato <strong>Leasing</strong> di autovetture (in migliaia di euro)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
55
1.4<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.4 Principali dinamiche per comparti<br />
IL MERCATO LEASING<br />
oggetto di leasing. L’incidenza dello<br />
stipulato autovetture rispetto al<br />
totale stipulato leasing, dopo aver<br />
subito una decisa crescita nel primo<br />
trimestre dell’anno, si è progressivamente<br />
ridotta fino a toccare<br />
livelli leggermente più bassi<br />
di quelli conosciuti nei 12 mesi precedenti<br />
(9,2% nel 2005 rispetto<br />
all’11% di fine 2004) (fig.4).<br />
Analogo trend si è registrato nel<br />
sotto-comparto dei veicoli commerciali,<br />
per i quali l’incidenza<br />
rispetto al totale mostra un andamento<br />
molto simile a quello delle<br />
autovetture, con un progressivo<br />
calo rispetto al peso registrato<br />
rispetto ai dati 2004, chiudendo a<br />
fine 2005, con un valore inferiore<br />
al 3% (fig.5).<br />
FIGURA 5 Andamento dello stipulato <strong>Leasing</strong> di veicoli commerciali (in migliaia di euro)<br />
FIGURA 6 Andamento dello stipulato <strong>Leasing</strong> di veicoli industriali (in migliaia di euro)<br />
56<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
Come per gli altri sotto-comparti<br />
auto, anche per la categoria dei veicoli<br />
industriali, l’incidenza <strong>sul</strong> totale,<br />
dopo un inizio d’anno in forte<br />
crescita, ha subito una progressiva<br />
diminuzione, per poi arrivare a<br />
chiusura d’anno con un’incidenza<br />
<strong>sul</strong>lo stipulato di poco superiore al<br />
6,6%, comunque inferiore rispetto<br />
all’incidenza media registrata nel<br />
2004 e pari all’8,6% (fig.6).<br />
Positiva anche quest’anno la<br />
dinamica dell’incidenza del sotto-comparto<br />
nautica da diporto<br />
che si è portata al 3,5% in<br />
media nel 2005 (rispetto al 3,3%<br />
nel 2004), avendo toccato un<br />
picco particolarmente alto nel<br />
mese di giugno, pari al 4,2%<br />
(fig.7).<br />
FIGURA 7 Andamento dello stipulato <strong>Leasing</strong> nautica da diporto (in migliaia di euro)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
57
1.5<br />
IL MERCATO LEASING<br />
Il 2005 si conferma, quindi, <strong>sul</strong>la<br />
scia della ripresa già registrata<br />
nel 2004, come un anno in cui lo stisezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.5 Elaborazioni statistiche <strong>sul</strong>le serie storiche <strong>Leasing</strong><br />
Nel presente capitolo sono state<br />
effettuate alcune elaborazioni statistiche<br />
delle serie storiche disponibili<br />
<strong>sul</strong>lo stipulato leasing. Queste<br />
ultime, rese omogenee ed elaborate<br />
<strong>sul</strong>la base di un orizzonte temporale<br />
abbastanza ampio da consentire<br />
un’analisi puntuale della<br />
dinamica dello stipulato leasing<br />
negli ultimi anni, sono state depurate<br />
da alcuni effetti distorsivi, al<br />
fine di rendere trasparente l’effettivo<br />
e reale andamento del mercato.<br />
L’esercizio ha riguardato, in primo<br />
luogo, il calcolo delle serie storiche<br />
deflazionate e la destagionalizzazione<br />
dello stipulato mensile.<br />
Per effetto dell’adeguamento Istat<br />
dell’anno base ai fini del calcolo<br />
del deflatore, la profondità della<br />
serie storica analizzata per valutare<br />
gli affetti dell’inflazione, quest’anno,<br />
si è fermata al nuovo<br />
anno base: il 2000.<br />
Il calcolo della serie storica deflazionata<br />
ha messo in evidenza<br />
come, nel corso del 2005, la dinamica<br />
crescente del livello generale<br />
dei prezzi si sia riflessa su un<br />
incremento dello stipulato leasing<br />
totale più contenuto di quello calcolato<br />
sui valori correnti (fig.1 e<br />
fig.2). Precisamente lo stipulato<br />
leasing complessivo, valorizzato ai<br />
prezzi del 2000 <strong>sul</strong>la base dei deflatori<br />
sugli investimenti pubblicati<br />
dall’Istat, è cresciuto nel 2005<br />
dell’11,4%, rispetto ad una variazione<br />
a prezzi correnti del 15,6%.<br />
FIGURA 1 Stipulato totale (milioni di euro)<br />
FIGURA 2 Stipulato totale – dinamica mensile (migliaia di euro)<br />
58<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
pulato leasing ha continuato a<br />
crescere anche in termini reali,<br />
sino a far registrare un volume più<br />
elevato di quello raggiunto nel<br />
2002, anno record grazie agli incentivi<br />
della Tremonti-bis, sebbene<br />
alcuni specifici comparti abbiano<br />
fatto registrare, in termini reali, una<br />
crescita molto contenuta.<br />
Il comparto immobiliare, per gli alti<br />
volumi che lo caratterizzano - e per<br />
il picco di novembre, dovuto all’entrata<br />
in vigore, nel mese di dicembre,<br />
della nuova legge Finanziaria,<br />
che ha modificato i requisiti di durata<br />
minima dei contratti di leasing<br />
immobiliare ai fini della deducibilità<br />
fiscale del canone leasing - si<br />
conferma come il comparto che ha<br />
registrato la dinamica migliore, con<br />
una crescita reale del 26,2% rispetto<br />
all’incremento del 31,1% valorizzato<br />
a prezzi correnti (fig.3).<br />
La crescita, sia in termini reali che<br />
nominali, ha portato il comparto a<br />
compensare il calo subito nel 2003<br />
e lo stipulato del comparto nel<br />
2005, sia in valori reali che a prezzi<br />
correnti, è al di sopra dei livelli<br />
raggiunti nel 2002.<br />
La variazione in termini reali del<br />
comparto del leasing auto è stimabile<br />
intorno all’1,7%, a fronte<br />
della variazione registrata a valori<br />
correnti del +3,4% rispetto all’anno<br />
precedente (fig.4). In questo<br />
caso la crescita a prezzi correnti è<br />
stata sufficiente a recuperare i<br />
livelli di stipulato reale raggiunti nel<br />
2002, anno in cui il comparto aveva<br />
fatto registrare una crescita<br />
record e anche lo stipulato auto<br />
FIGURA 3 Stipulato Immobiliare (milioni di euro)<br />
FIGURA 4 Stipulato Auto (milioni di euro)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
59
1.5<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.5 Elaborazioni statistiche <strong>sul</strong>le serie storiche <strong>Leasing</strong><br />
IL MERCATO LEASING<br />
espresso a prezzi 2000 si è attestato,<br />
nel 2005, ad un valore pari a<br />
8.215 milioni di euro, comunque<br />
leggermente al di sopra di quello<br />
registrato nel 2002.<br />
Il comparto aeronavale, cui è stato<br />
applicato lo stesso deflatore del<br />
comparto auto, ha fatto registrare<br />
una crescita reale del 18,8%, che,<br />
anche se lievemente più contenuta<br />
rispetto a quella calcolata a prezzi<br />
correnti (del 20,6%), si è in ogni<br />
modo confermata particolarmente<br />
elevata (fig.5).<br />
Il comparto dei beni strumentali<br />
presenta una dinamica reale, depurata<br />
dal tasso di inflazione, pari a<br />
+0,4% rispetto al 2004, rispetto ad<br />
una crescita, a prezzi correnti,<br />
dell’1,3% (fig. 6) ed un volume dello<br />
stipulato che in termini reali<br />
ri<strong>sul</strong>ta solo lievemente al di sopra<br />
di quello del 2004.<br />
Le serie storiche relative allo stipulato<br />
leasing dal 2003 al 2005,<br />
sono state, inoltre, oggetto di una<br />
seconda elaborazione, volta a depurarle<br />
dagli effetti distorsivi così detti<br />
“stagionali” e a tale scopo sono<br />
state ricalcolate sostituendo al valore<br />
dello stipulato mensile, per ciascun<br />
anno preso in considerazione,<br />
la media mobile ponderata e centrata<br />
su cinque mesi, attribuendo<br />
un peso maggiore ai mesi più vicini<br />
a quello considerato*. Lo stipulato<br />
leasing mensile totale destagionalizzato,<br />
nonostante l’aumento<br />
complessivo di volume, è rimasto,<br />
in linea generale, nel 2005, poco al<br />
di sopra dei livelli raggiunti nel 2004,<br />
con un picco nel mese di novembre<br />
2005 (fig. 7).<br />
FIGURA 5 Stipulato Aeronavale e Ferroviario (milioni di euro)<br />
FIGURA 6 Stipulato Strumentale (milioni di euro)<br />
60<br />
* La formula utilizzata è stata la seguente: (Xt-2+2*Xt-1+3*Xt+2*Xt+1+Xt+3)/9<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
Lo stipulato del comparto auto,<br />
destagionalizzato, ha iniziato il 2005<br />
in leggera ripresa e tendenzialmente<br />
in linea con i dati mensili<br />
relativi allo stipulato leasing auto<br />
negli anni precedenti, raggiungendo<br />
un picco nel mese di maggio<br />
2005 per poi tornare su valori piuttosto<br />
bassi e concludere l’anno con<br />
il valore più basso registrato nel<br />
triennio considerato (fig.8).<br />
Rispetto al triennio precedente, il<br />
2005, relativamente al volume di<br />
stipulato del comparto strumentale,<br />
mensile e destagionalizzato,<br />
mostra un volume di stipulato che<br />
si attesta su valori che oscillano tra<br />
gli 800 ed i 1.000 milioni di euro, con<br />
una ripresa nell’ultimo trimestre<br />
dell’anno, che comunque si chiude<br />
con una flessione registrata nel<br />
mese di dicembre (fig. 9).<br />
Considerando l’andamento altalenante<br />
dello stipulato nel comparto<br />
aeronavale, particolarmente legato<br />
ai picchi stagionali del leasing<br />
nautico, la formula di destagionalizzazione<br />
che è stata applicata sui<br />
dati degli ultimi tre anni considera<br />
i sei mesi precedenti e i sei mesi<br />
seguenti quello effettivo. La curva<br />
che si ottiene mostra il consolidamento<br />
della crescita registrata<br />
nel settore, dopo la fase di sviluppo<br />
iniziale a cui si è assistito negli<br />
anni 2002 e 2003 (fig. 10).<br />
Anche il comparto immobiliare<br />
mostra un andamento dello stipulato<br />
leasing destagionalizzato<br />
alquanto altalenante, iniziando<br />
l’anno con una forte flessione, che<br />
raggiunge il suo picco negativo<br />
FIGURA 7 Stipulato Totale destagionalizzato (migliaia di euro)<br />
FIGURA 8 Stipulato Auto destagionalizzato (migliaia di euro)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
61
1.5<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.5 Elaborazioni statistiche <strong>sul</strong>le serie storiche leasing<br />
IL MERCATO LEASING<br />
nel mese di marzo, per poi iniziare<br />
a crescere fino al mese di<br />
novembre, in cui si attesta <strong>sul</strong> valore<br />
destagionalizzato di 1.954 milioni<br />
di euro (fig.11).<br />
Le serie storiche sono state oggetto<br />
di un ulteriore esercizio statistico<br />
al fine di analizzare la sensibilità<br />
dello stipulato leasing al variare<br />
degli investimenti fissi lordi. La tecnica<br />
utilizzata nell’analisi è stata<br />
la regressione lineare tra due variabili,<br />
con il calcolo del relativo coefficiente<br />
di correlazione R2, indicativo<br />
della bontà statistica del<br />
modello. La serie storica presa in<br />
esame va dal primo trimestre 2001<br />
al quarto trimestre del 2005.<br />
La correlazione tra la serie storica<br />
trimestrale dello stipulato leasing<br />
totale e la serie storica trimestrale<br />
degli investimenti fissi<br />
lordi (estratta dal conto economico<br />
trimestrale pubblicato dall’Istat)<br />
presenta un indice R2 pari a<br />
0,5113 (fig.12), in aumento dunque<br />
rispetto a quanto rilevato lo<br />
scorso anno.<br />
Al contrario, diminuisce l’indice<br />
di correlazione della regressione<br />
lineare tra gli investimenti fissi<br />
lordi e i finanziamenti bancari a<br />
medio/lungo termine (fig.13). Tra<br />
questi ultimi sono stati considerati<br />
solo quelli destinati al finanziamento<br />
degli investimenti delle<br />
imprese in fabbricati non residenziali,<br />
in macchinari, in attrezzature<br />
e mezzi di trasporto. Il<br />
coefficiente di regressione stimato<br />
(R2 pari a 0,0836) è molto al<br />
di sotto di quello calcolato per il<br />
leasing e dimostra il minore legame<br />
esistente tra i finanziamenti<br />
bancari e le citate tipologie di<br />
investimenti.<br />
FIGURA 9 Stipulato Strumentale destagionalizzato (migliaia di euro)<br />
FIGURA 10 Stipulato Aeronavale e Ferroviario destagionalizzato (migliaia di euro)<br />
62<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
FIGURA 11 Stipulato Immobiliare destagionalizzato (migliaia di euro)<br />
FIGURA 12 Regressione lineare tra lo stipulato <strong>Leasing</strong> totale e gli investimenti fissi lordi (milioni di euro)<br />
FIGURA 13 Regressione lineare tra i finanziamenti bancari a m/l termine e gli investimenti fissi lordi<br />
(milioni di euro)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
63
1.6<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.6 Le statistiche di Banca d’Italia<br />
IL MERCATO LEASING<br />
I dati pubblicati <strong>sul</strong> Bollettino Statistico<br />
della Banca d’Italia mostrano<br />
una crescita del 7,6% del totale<br />
delle consistenze dei finanziamenti<br />
bancari in essere al<br />
31.12.2005, compreso il leasing;<br />
il trend, superiore di due punti percentuali<br />
rispetto al dato registrato<br />
nel 2004, è stato positivo sia <strong>sul</strong>le<br />
consistenze totali, che sugli<br />
specifici comparti dei finanziamenti<br />
oltre il breve termine e del<br />
leasing (tab. 1).<br />
Gli impieghi bancari, escluso il<br />
leasing, sono cresciuti del 7,5%<br />
(+5,4% era l’incremento che era<br />
stato registrato nel 2004). La<br />
dinamica delle consistenze leasing<br />
di banche e intermediari<br />
finanziati vigilati ha avuto un<br />
trend migliore, +9,4%, con una<br />
crescita doppia rispetto a quella<br />
che era stata registrata nel 2004<br />
(4,5%); l’effettivo ammontare delle<br />
consistenze di tali intermediari<br />
viene, in realtà, sottostimato<br />
dai dati in esame visto questi ultimi<br />
essendo di fonte Centrale dei<br />
Rischi Banca d’Italia, non comprendono<br />
né le consistenze su<br />
operazioni di piccolo importo, né<br />
quelle relative ai crediti cartolarizzati<br />
(cfr. lo specifico capitolo<br />
“Le cartolarizzazioni <strong>Leasing</strong>”).<br />
Ha continuato ad essere positivo<br />
l’andamento dei finanziamenti a<br />
medio-lungo termine, anche<br />
diversi dal leasing, che hanno<br />
visto un incremento del 13,1% nel<br />
2005 rispetto al 12,9% registrato<br />
nell’anno precedente.<br />
Anche nel 2005, dunque, il peso<br />
del leasing <strong>sul</strong> totale degli impieghi<br />
bancari in essere si è confermato<br />
intorno al 5,4%, con una<br />
percentuale più alta e pari<br />
all’8,6% nello specifico comparto<br />
oltre il breve termine.<br />
Contrariamente a quanto si era<br />
osservato nel 2004, quando la<br />
crescita delle consistenze leasing<br />
era attribuibile in gran parte alla<br />
dinamica positiva delle banche, i<br />
dati riferiti al 2005 (tab. 2 e tab.<br />
2-bis) mostrano una variazione<br />
percentuale tra i volumi di consistenze<br />
leasing al 31 dicembre pari<br />
la 9,1% sia per gli operatori “banche”<br />
che per gli intermediari<br />
finanziari vigilati. Il peso di questi<br />
ultimi <strong>sul</strong> totale del mercato si<br />
conferma al 77,1% anche nel<br />
2005. Per gli intermediari finanziari<br />
ex art.107 ri<strong>sul</strong>ta peggiore<br />
l’andamento in termini di crediti<br />
per canoni scaduti (+22,5%),<br />
rispetto alla diminuzione registrata<br />
dalle banche (-1,7%). Mentre<br />
<strong>sul</strong> fronte delle sofferenze<br />
ambedue le tipologie di operatori<br />
hanno registrato un miglioramento<br />
(rispettivamente -1,6% e<br />
-3,2% rispetto al 31.12.2004).<br />
In media, il <strong>rapporto</strong> tra partite<br />
anomale e impieghi leasing è<br />
diminuito dal 3,1% del 2004 al<br />
2,8% di fine 2005. Tale diminuzione<br />
è in linea con quella registrata<br />
dal <strong>rapporto</strong> sofferenze su<br />
impieghi del settore bancario<br />
(tab. 3), che è sceso nello stesso<br />
periodo considerato dal 4,7% al<br />
3,6%, sebbene i dati riferiti al leasing<br />
ri<strong>sul</strong>tino ancora migliori. Si<br />
ricorda, inoltre, al fine di un corretto<br />
raffronto fra i dati presentati<br />
nelle due tabelle citate, che le<br />
“partite anomale” riferite alle<br />
banche specializzate leasing<br />
(4,6% sugli impieghi al<br />
31.12.2005) comprendono anche<br />
i crediti incagliati, mentre le “partite<br />
anomale” riferite agli intermediari<br />
ex art. 107 (2,2% sugli<br />
impieghi al 31.12.2005) comprendono<br />
solo le “sofferenze” e quindi<br />
sono le uniche puntualmente<br />
confrontabili con il 3,6% relativo<br />
alle sofferenze delle banche al<br />
31.12.2005.<br />
TABELLA 1 Peso delle consistenze <strong>Leasing</strong> sui finanziamenti in essere al 31.12.2005 (consistenze in milioni di euro)<br />
64<br />
2004 2005 VAR%<br />
IMPIEGHI BANCARI* (A) 1.141.060 1.226.314 7,5<br />
DI CUI FINANZIAMENTI BANCARI OLTRE IL BREVE TERMINE* (B) 650.705 735.719 13,1<br />
LEASING (C) 63.638 69.644 9,4<br />
TOTALE (A+C) 1.204.698 1.295.958 7,6<br />
TOTALE (B+C) 714.343 805.363 12,7<br />
INCIDENZA % DEL LEASING SUL TOTALE (A+C) 5,3 5,4 -<br />
INCIDENZA % DEL LEASING SUL TOTALE (B+C) 8,9 8,6 -<br />
*Depurati delle consistenze leasing degli intermediari “banche”<br />
Fonte: Banca d’Italia (tavole TDB 10231, TDB 10420, TDB 40150 del Bollettino Statistico)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
TABELLA 2 Crediti per operazioni <strong>Leasing</strong> al 31.12.2005 (consistenze in milioni di euro)<br />
INTERMEDIARI EX ART. 107 BANCHE TOTALE<br />
VALORI % SUL VAR. % VALORI % SUL VAR. % VALORI % SUL VAR. %<br />
ASSOLUTI TOTALE ‘05/’04 ASSOLUTI TOTALE ‘05/’04 ASSOLUTI TOTALE ‘05/’04<br />
2005 2005 2005<br />
CREDITI IMPLICITI 54.044 97,0 9,3 15.600 94,4 9,9 69.644 96,4 9,4<br />
CREDITI PER<br />
CANONI SCADUTI 457 0,8 22,5 174 1,1 -1,7 631 0,9 14,7<br />
SOFFERENZE<br />
E INCAGLI 1.234 2,2 -1,6 755 4,6 -3,2 1.989 2,8 -2,2<br />
TOTALE 55.735 100,0 9,1 16.528 100,0 9,1 72.264 100,0 9,1<br />
INCIDENZA %<br />
SUL TOTALE 77,1 - - 22,9 - - 100,0 - -<br />
Fonte: Banca d’Italia (tavola TDB 40150 del Bollettino Statistico)<br />
TABELLA 2 BIS Crediti per operazioni <strong>Leasing</strong> al 31.12.2004 (consistenze in milioni di euro)<br />
INTERMEDIARI EX ART. 107 BANCHE TOTALE<br />
VALORI % SUL VAR. % VALORI % SUL VAR. % VALORI % SUL VAR. %<br />
ASSOLUTI TOTALE ‘04/’03 ASSOLUTI TOTALE ‘04/’03 ASSOLUTI TOTALE ‘04/’03<br />
2004 2004 2004<br />
CREDITI IMPLICITI 49.441 96,8 1,9 14.197 93,7 13,7 63.638 96,1 4,4<br />
CREDITI PER<br />
CANONI SCADUTI 373 0,7 -5,1 177 1,2 0,0 550 0,8 -3,7<br />
SOFFERENZE<br />
E INCAGLI 1.255 2,5 11,7 780 5,1 15,7 2.034 3,1 13,2<br />
TOTALE 51.068 100,0 2,1 15.154 100,0 13,6 66.222 100,0 4,5<br />
INCIDENZA %<br />
SUL TOTALE 77,1 - - 22,9 - - 100,0 - -<br />
Fonte: Banca d’Italia (tavola TDB 40150 del Bollettino Statistico)<br />
TABELLA 3 Distribuzione delle sofferenze bancarie per localizzazione geografica al 31.12.2005<br />
(consistenze in milioni di euro)<br />
31/12/2004 31/12/2005<br />
IMPIEGHI SOFFERENZE % SOFF./IMP. IMPIEGHI SOFFERENZE % SOFF./IMP.<br />
PIEMONTE 86.543 2.752 3,2 89.774 2.469 2,8<br />
VALLE D' AOSTA 2.229 84 3,8 2.308 81 3,5<br />
LIGURIA 21.656 1.366 6,3 22.401 1.104 4,9<br />
LOMBARDIA 339.250 8.134 2,4 364.233 6.710 1,8<br />
TRENTINO-ALTO ADIGE 27.142 485 1,8 30.351 551 1,8<br />
VENETO 105.047 2.886 2,7 114.345 2.835 2,5<br />
FRIULI-VENEZIA GIULIA 23.754 620 2,6 24.260 562 2,3<br />
EMILIA-ROMAGNA 109.885 4.914 4,5 119.925 3.494 2,9<br />
MARCHE 29.416 1.229 4,2 32.700 1.300 4,0<br />
TOSCANA 76.581 2.553 3,3 84.676 2.560 3,0<br />
UMBRIA 13.825 808 5,8 14.943 698 4,7<br />
LAZIO 150.914 9.861 6,5 157.655 8.661 5,5<br />
CAMPANIA 43.499 3.485 8,0 49.217 2.928 5,9<br />
ABRUZZI 15.470 1.193 7,7 17.011 1.026 6,0<br />
MOLISE 2.900 356 12,3 3.025 350 11,6<br />
PUGLIA 31.598 4.170 13,2 33.602 2.658 7,9<br />
BASILICATA 4.833 848 17,5 4.991 646 12,9<br />
CALABRIA 12.052 1.978 16,4 13.253 966 7,3<br />
SICILIA 37.124 4.511 12,2 41.567 4.097 9,9<br />
SARDEGNA 16.682 1.810 10,8 17.712 1.254 7,1<br />
TOTALE NAZIONALE 1.150.399 54.043 4,7 1.237.951 44.949 3,6<br />
Fonte: Banca d’Italia (tavole TDB 10231 e TDB 30030 del Bollettino Statistico)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
65
1.6<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.6 Le statistiche di Banca d’Italia<br />
IL MERCATO LEASING<br />
TABELLA 4 Distribuzione delle consistenze per branche economiche della clientela al 31.12.2005<br />
(consistenze in milioni di euro)<br />
ACCORDATO<br />
OPERATIVO<br />
UTILIZZATO<br />
LEASING<br />
SCONFINAMENTO<br />
% SCONF./ UTIL.<br />
ACCORDATO<br />
OPERATIVO<br />
FINANZIAMENTI PER CASSA<br />
UTILIZZATO<br />
SCONFINAMENTO<br />
% SCONF./ UTIL.<br />
PRODOTTI DELL'AGRICOLTURA,<br />
SILVICOLTURA E PESCA 526 419 2 0,5 28.703 23.745 793 3,3<br />
PRODOTTI ENERGETICI 731 632 3 0,5 50.576 25.919 696 2,7<br />
MINERALI E METALLI FERROSI<br />
E NON FERROSI 864 739 3 0,4 18.225 9.944 270 2,7<br />
MINERALI E PRODOTTI A BASE DI<br />
MINERALI NON METALLICI 2.064 1.830 9 0,5 27.637 15.744 336 2,1<br />
PRODOTTI CHIMICI 1.233 1.120 12 1,1 21.988 11.094 236 2,1<br />
PRODOTTI IN METALLO ESCLUSI<br />
LE MACCHINE E I MEZZI DI TRASPORTO 6.221 5.658 33 0,6 45.712 28.044 643 2,3<br />
MACCHINE AGRICOLE E INDUSTRIALI 4.294 3.891 15 0,4 44.676 25.303 609 2,4<br />
MACCHINE PER UFFICIO,<br />
MACCHINE PER L'ELAB.DATI,<br />
STRUMENTI PREC,DI OTTICA,SIMILARI 489 446 4 0,9 7.233 4.220 123 2,9<br />
MATERIALE E FORNITURE<br />
ELETTRICHE 1.964 1.708 15 0,9 28.215 16.003 475 3,0<br />
MEZZI DI TRASPORTO 1.743 1.336 6 0,4 19.904 11.252 700 6,2<br />
PRODOTTI ALIMENTARI,<br />
BEVANDE E PRODOTTI<br />
A BASE DI TABACCO 1.927 1.625 17 1,0 43.036 26.683 708 2,7<br />
PRODOTTI TESSILI, CUOIO E<br />
CALZATURE, ABBIGLIAMENTO 2.926 2.662 23 0,9 46.216 26.375 846 3,2<br />
CARTA, ARTICOLI DI CARTA,<br />
PRODOTTI DELLA STAMPA<br />
ED EDITORIA 3.135 2.856 32 1,1 25.065 16.457 337 2,0<br />
PRODOTTI IN GOMMA E IN PLASTICA 2.263 2.010 10 0,5 18.366 11.245 230 2,0<br />
ALTRI PRODOTTI INDUSTRIALI 2.565 2.301 10 0,4 30.436 19.854 631 3,2<br />
EDILIZIA ED OPERE PUBBLICHE 8.517 7.684 39 0,5 126.240 89.269 3.131 3,5<br />
SERVIZI DEL COMMERCIO,<br />
RECUPERI E RIPARAZIONI 12.937 11.533 51 0,4 185.992 114.423 2.971 2,6<br />
SERVIZI DEGLI ALBERGHI<br />
E PUBBLICI ESERCIZI 2.102 1.836 12 0,7 29.564 25.327 616 2,4<br />
SERVIZI DEI TRASPORTI INTERNI 3.739 3.503 42 1,2 20.220 15.210 322 2,1<br />
SERVIZI DEI TRASPORTI<br />
MARITTIMI E AEREI 1.017 859 16 1,9 9.651 6.920 214 3,1<br />
SERVIZI CONNESSI AI TRASPORTI 1.244 1.150 8 0,7 16.105 10.672 188 1,8<br />
SERVIZI DELLE COMUNICAZIONI 239 223 3 1,3 30.921 19.267 114 0,6<br />
ALTRI SERVIZI DESTINABILI<br />
ALLA VENDITA 25.162 23.088 152 0,7 258.958 187.424 4.612 2,5<br />
TOTALE BRANCHE 87.903 79.110 521 0,7 1.133.640 740.394 19.801 2,7<br />
DI CUI INTERMEDIARI NON BANCHE 71.147 65.648 377 0,6 112.625 95.942 2.008 2,1<br />
Fonte: Banca d’Italia (tavole TDB 30180 e TDB 30304 del Bollettino Statistico)<br />
66<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
In media, il <strong>rapporto</strong> tra sconfinamenti<br />
e utilizzato nel leasing si è<br />
attestato a 0,7% (tab. 4), con un’ulteriore<br />
diminuzione di 0,1 punti<br />
percentuali rispetto a fine 2004.<br />
Tale percentuale si conferma al di<br />
sotto di quella registrata sui finanziamenti<br />
per cassa, che è stata<br />
pari al 2,7%, anch’essa in diminuzione<br />
rispetto al dato riferito al<br />
2004 (3,3%).<br />
Il raffronto tra la tab. 3 e la tab. 5<br />
consente di effettuare un’analisi<br />
<strong>sul</strong>la rischiosità regionale con riferimento,<br />
rispettivamente ai crediti<br />
bancari e ai crediti leasing. La<br />
Basilicata si mostra come la regione<br />
più rischiosa con un <strong>rapporto</strong><br />
tra sofferenze e impieghi pari al<br />
12,9% sui crediti bancari ed una<br />
percentuale del 2,5% tra sconfinamento<br />
e utilizzato con riferimento<br />
al leasing. Al secondo<br />
posto, per maggiore rischiosità,<br />
si trova il Molise, con un’incidenza<br />
dell’11,6% delle sofferenze sui<br />
crediti bancari e un <strong>rapporto</strong><br />
dell’1,9% tra sconfinamenti e utilizzato<br />
leasing.<br />
Lombardia e Trentino Alto Adige<br />
ri<strong>sul</strong>tano le regioni meno rischiose<br />
<strong>sul</strong> fronte dei crediti bancari,<br />
con un <strong>rapporto</strong> tra sofferenze e<br />
impieghi bancari pari in ambedue<br />
i casi a 1,8%. Anche con riferimento<br />
all’incidenza degli sconfinamenti<br />
<strong>sul</strong>l’utilizzato leasing il<br />
Trentino Alto Adige ri<strong>sul</strong>ta la<br />
regione meno rischiosa (0,2%),<br />
seguita dall’Emilia Romagna<br />
(0,3%), con un tasso riferito alla<br />
Lombardia che ri<strong>sul</strong>ta stabile,<br />
rispetto all’anno precedente,<br />
allo 0,7%.<br />
Questi dati sono coerenti con<br />
quelli <strong>sul</strong> rischio territorio di cui<br />
alla BDCR <strong>Assilea</strong>. Analisi più<br />
dettagliate e graduatorie di<br />
rischiosità per regione - basate<br />
peraltro su un set più ampio di<br />
dati, di quelli visti in questa sede<br />
- verranno comunque presentate<br />
come di consueto nell’Osservatorio<br />
Regionale <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong><br />
2005, attualmente in fase di realizzazione.<br />
TABELLA 5 Distribuzione per localizzazione della clientela <strong>Leasing</strong> al 31.12.2005<br />
(consistenze in milioni di euro)<br />
ACCORDATO UTILIZZATO SCONFINAMENTO % SCONF. / UTIL.<br />
OPERATIVO<br />
PIEMONTE 7.236 6.234 33 0,5<br />
VALLE D' AOSTA 198 161 2 1,2<br />
LIGURIA 1.577 1.443 25 1,7<br />
LOMBARDIA 28.587 26.144 186 0,7<br />
TRENTINO-ALTO ADIGE 2.369 2.155 4 0,2<br />
VENETO 13.195 11.616 50 0,4<br />
FRIULI-VENEZIA GIULIA 2.335 2.020 9 0,4<br />
EMILIA-ROMAGNA 10.223 243 32 0,3<br />
MARCHE 2.967 2.696 20 0,7<br />
TOSCANA 5.495 4.775 37 0,8<br />
UMBRIA 863 776 7 0,9<br />
LAZIO 8.150 7.682 80 1,0<br />
CAMPANIA 2.427 2.280 25 1,1<br />
ABRUZZI 1.143 1.036 16 1,5<br />
MOLISE 126 105 2 1,9<br />
PUGLIA 1.416 1.254 11 0,9<br />
BASILICATA 129 119 3 2,5<br />
CALABRIA 599 494 8 1,6<br />
SICILIA 1.287 1.156 16 1,4<br />
SARDEGNA 1.042 966 8 0,8<br />
TOTALE NAZIONALE 91.363 82.355 572 0,7<br />
Fonte: Banca d’Italia (tavola TDB 30308 del Bollettino Statistico)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
67
1.7<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA STATISTICHE SU STIPULATO, CONSISTENZE, TASSI<br />
1.7 I tassi TEG del <strong>Leasing</strong><br />
IL MERCATO LEASING<br />
Coerentemente con la stabilità<br />
del costo del denaro in termini di<br />
tasso ufficiale di riferimento, il<br />
2005 ha visto una generale stazionarietà<br />
dei TEG medi riferiti<br />
alle principali modalità di finanziamento<br />
(tab. 1). Il leasing si<br />
conferma tra le modalità di finanziamento<br />
più economiche, con un<br />
tasso medio rilevato <strong>sul</strong>le operazioni<br />
d’importo oltre i 50.000 euro<br />
che è stato superiore unicamente<br />
a quelli rilevati <strong>sul</strong>le operazioni<br />
di factoring (per le quali, come<br />
noto, una componente importante<br />
della redditività è sotto forma<br />
di commissioni e servizi) e ai<br />
mutui con garanzia reale (essenzialmente<br />
mutui ipotecari su<br />
immobili residenziali).<br />
I tassi TEG riferiti al leasing hanno<br />
visto, in particolare, un calo nel<br />
primo e nel secondo trimestre 2005,<br />
proseguendo nel trend che si era<br />
evidenziato nel 2004, pur con riduzioni<br />
più lievi rispetto a quelle registrate<br />
nell’anno precedente. Si è<br />
registrato un rialzo di circa 0,17<br />
punti nel terzo trimestre, solo nella<br />
fascia d’importo più contenuta<br />
TABELLA 1 Rilevazione dei tassi di interesse effettivi globali medi ai fini della legge <strong>sul</strong>l’usura *<br />
CATEGORIE DI OPERAZIONI CLASSI DI IMPORTO TASSI MEDI SU BASE ANNUA<br />
in unità di euro I TRIM. 2005 II TRIM. 2005 III TRIM. 2005 IV TRIM. 2005<br />
APERTURE DI CREDITO FINO A 5.000 12,63 12,54 12,58 12,87<br />
IN CONTO CORRENTE OLTRE 5.000 9,52 9,37 9,38 9,49<br />
ANTICIPI, SCONTI COMMERCIALI FINO A 5.000 6,57 6,60 6,70 6,80<br />
E ALTRI FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE OLTRE 5.000 5,65 5,60 5,63 5,79<br />
EFFETTUATI DALLE BANCHE<br />
FACTORING FINO A 50.000 5,68 5,72 5,67 6,06<br />
OLTRE 50.000 5,16 5,07 5,05 5,26<br />
CREDITI PERSONALI ALTRI FINANZIAMENTI - 9,90 9,60 9,81 9,80<br />
ALLE FAMIGLIE EFFETTUATI DALLE BANCHE<br />
ANTICIPI, SCONTI COMMERCIALI FINO A 5.000 17,67 17,53 17,48 17,37<br />
E ALTRI FINANZIAMENTI ALLE IMPRESE OLTRE 5.000 12,77 12,65 12,66 12,49<br />
EFFETTUATI DAGLI INTERMEDIARI<br />
NON BANCARI<br />
PRESTITI CONTRO CESSIONE FINO A 5.000 21,01 20,09 20,35 20,39<br />
DEL QUINTO DELLO STIPENDIO OLTRE 5.000 11,73 11,24 11,16 11,16<br />
LEASING FINO A 5.000 11,90 11,65 11,82 11,77<br />
OLTRE 5.000 FINO A 25.000 8,51 8,40 8,29 8,40<br />
OLTRE 25.000 FINO A 50.000 7,16 7,09 7,06 7,19<br />
OLTRE 50.000 5,35 5,23 5,24 5,36<br />
CREDITO FINALIZZATO ALL'ACQUISTO FINO A 1.500 16,64 16,59 16,56 16,47<br />
RATEALE E CREDITO REVOLVING OLTRE 1.500 FINO A 5.000 15,87 15,68 15,75 16,03<br />
OLTRE 5.000 10,48 10,28 10,32 10,34<br />
MUTUI CON GARANZIA REALE: -<br />
- A TASSO FISSO 5,16 5,00 4,97 5,14<br />
- A TASSO VARIABILE 3,86 3,82 3,85 4,16<br />
* I tassi non comprendono la commissione di massimo scoperto.<br />
Fonte: Dati Ministero del Tesoro pubblicati in G.U.<br />
68<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
(fino a 5.000 euro). Il settore ha pertanto<br />
chiuso il 2005 con TEG molto<br />
contenuti ed inferiori a quelli registrati<br />
nell’anno precedente (fig. 1).<br />
Al contrario, il tasso euribor a 3<br />
mesi, spesso utilizzato dalle società<br />
di leasing come tasso di riferimento<br />
per i costi della provvista,<br />
ha mostrato nell’ultimo trimestre<br />
2005 una crescita molto sostenuta,<br />
passando dal 2,14% registrato<br />
a settembre al 2,50% registrato a<br />
dicembre 2005. Questo trend ha di<br />
fatto portato ad un drastico calo del<br />
differenziale tra euribor e tassi<br />
leasing, restringendo di oltre 0,5<br />
punti la forbice tra i due tassi, a<br />
testimonianza ancora una volta della<br />
forte aggressività competitiva sui<br />
tassi nel settore (fig. 2).<br />
FIGURA 1 TEG medi <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> (valori %)<br />
Fonte: Dati Ministero del Tesoro pubblicati in G.U.<br />
FIGURA 2<br />
Andamento del differenziale tra il tasso soglia <strong>Leasing</strong> (operazioni ›50.000 euro)<br />
e l’Euribor a tre mesi (valori %)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: Dati Ministero del Tesoro pubblicati in G.U.<br />
69
1.8<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA<br />
Elaborazioni statistiche dei dati in BDCR<br />
I dati presenti nella BDCR (Banca<br />
Dati Centrale Rischi) <strong>Assilea</strong>, pur<br />
non rappresentando ancora l’intero<br />
stipulato rilevabile nelle statistiche<br />
mensili <strong>Assilea</strong>, consentono<br />
di estrarre informazioni di maggiore<br />
dettaglio sui contratti leasing<br />
ed in questo senso costituiscono<br />
una miniera di informazioni ricca<br />
ed ancora da esplorare.<br />
Il numero delle Associate partecipanti<br />
alla BDCR è salito dal 2004<br />
al 2005 da 62 a 67 con una rappresentatività<br />
in termini di stipulato<br />
vicina al 90% rispetto a quella delle<br />
75 società partecipanti alle statistiche.<br />
Con riferimento alla ripartizione<br />
dello stipulato per tipo bene, inoltre,<br />
(in totale si dispone della<br />
disaggregazione di 38 categorie di<br />
beni, di cui 27 sui soli beni strumentali),<br />
il confronto tra i dati dello<br />
stipulato mensile <strong>Assilea</strong> e quelli<br />
BDCR mette in evidenza che tra<br />
il 2004 e il 2005 è migliorata significativamente<br />
la rappresentatività<br />
delle elaborazioni dei dati BDCR<br />
rispetto alle statistiche <strong>Assilea</strong> in<br />
quasi tutti i comparti, fatta eccezione<br />
per il sotto comparto immobiliare<br />
che risente del fatto che, nella<br />
BDCR rispetto alle statistiche<br />
<strong>sul</strong>lo stipulato, è diverso il riferimento<br />
temporale per l’imputazione<br />
delle variazioni d’importo intervenute<br />
sui contratti già segnalati<br />
(molti dei quali relativi a beni immobili<br />
da costruire).<br />
Presentiamo di seguito le principali<br />
ri<strong>sul</strong>tanze delle estrazioni effettuate<br />
in base alla natura del bene<br />
finanziato in leasing, nonché al settore<br />
e al ramo economico in cui<br />
opera la clientela e ad altre informazioni<br />
<strong>sul</strong>la struttura contrattuale<br />
(durata media, fascia d’importo,<br />
anticipo e riscatto in percentuale<br />
<strong>sul</strong> costo bene) e la ripartizione territoriale.<br />
La maggior parte delle elaborazioni<br />
statistiche utilizzate ai fini<br />
della redazione dei seguenti capitoli<br />
è già presente in un’area riservata<br />
del sito <strong>Assilea</strong> e con<strong>sul</strong>tabile,<br />
con aggiornamento mensile, da<br />
parte delle società che partecipano<br />
alla BDCR e che, oltre al servizio<br />
fornito da tale banca dati in fase<br />
di erogazione del credito, iniziano<br />
ad usufruire di informazioni statistiche<br />
aggregate sempre più interessanti<br />
a livello di marketing strategico<br />
<strong>sul</strong>la struttura del mercato<br />
di riferimento.<br />
70<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR<br />
1.8 <strong>Leasing</strong> strumentale per tipologia di bene locato<br />
sezione<br />
1.8<br />
La classificazione dei beni strumentali<br />
in BDCR è molto più puntuale<br />
rispetto a quella delle statistiche<br />
<strong>sul</strong>lo stipulato <strong>Assilea</strong>. La ripartizione<br />
dello stipulato per tipo bene è<br />
riportata nella tab.1.<br />
Sulla scia della positiva dinamica del<br />
settore dell’edilizia, sia pubblica che<br />
privata, è continuata nel 2005 la performance<br />
positiva del comparto dei<br />
macchinari non targati per l’edilizia<br />
civile e stradale, con un’incidenza percentuale<br />
<strong>sul</strong> totale del comparto strumentale<br />
pari all’11,3% (tab. 1), in crescita<br />
rispetto al 9,2% registrato nel<br />
2004 e al 7,8% del 2003. In aumento<br />
anche il peso del comparto del leasing<br />
di macchinari per elaborazione e trasmissione<br />
dati (dal 3,9% al 5,4%), quello<br />
degli apparecchi di sollevamento<br />
non targati (dal 4,5% al 4,8%) e quello<br />
delle attrezzature per il commercio<br />
all’ingrosso-dettaglio e per l’industria<br />
alberghiera (dal 4,5% al 4,7%). In lieve<br />
aumento ri<strong>sul</strong>ta essere anche il<br />
comparto delle apparecchiature elettromedicali<br />
(dal 3,5% al 4,1%) e quello<br />
dei macchinari per saldature e<br />
trattamenti termici (dal 2,6% al 2,7%).<br />
IL MERCATO LEASING<br />
TABELLA 1 Ripartizione stipulato <strong>Leasing</strong> strumentale per tipologia di bene locato<br />
(valori in migliaia di euro)<br />
2005 2004<br />
NUMERO VALORE % SUL VALORE % SUL VALORE<br />
MACCHINARI NON TARGATI PER L'EDILIZIA CIVILE E STRADALE 12.238 926.364 11,3 9,2<br />
MACCHINE UTENSILI PER L'ASPORTAZIONE DI MATERIALE METALMECCANICO 4.336 554.669 6,8 6,6<br />
MACCHINARI PER ELABORAZIONE E TRASMISSIONE DATI 13.371 443.588 5,4 3,9<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA POLIGRAFICA-EDITORIALE ED AFFINI 1.751 405.337 4,9 5,3<br />
APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO NON TARGATI 7.956 393.966 4,8 4,5<br />
ATTREZZATURE PER IL COMMERCIO ALL'INGROSSO-DETTAGLIO<br />
E PER L'INDUSTRIA ALBERGHIERA 5.702 388.402 4,7 4,5<br />
APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI 9.333 333.386 4,1 3,5<br />
MACCHINE UTENSILI PER DEFORMAZIONE DI MATERIALE METALMECCANICO 2.158 270.477 3,3 3,3<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DEL LEGNO E DELL'ARREDAMENTO 2.225 234.592 2,9 2,5<br />
MACCHINARI PER SALDATURE E TRATTAMENTI TERMICI 1.742 225.292 2,7 2,6<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA TESSILE E DELLE FIBRE ARTIFICIALI 1.771 196.922 2,4 2,2<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA ALIMENTARE E CONSERVIERA 2.239 179.981 2,2 2,1<br />
MACCHINARI PER LA PRODUZIONE E LAVORAZIONE<br />
DELLA PLASTICA E DELLA GOMMA 1.156 151.890 1,9 2,2<br />
ATTREZZATURE PER UFFICIO E STRUTTURE AZIENDALI 2.707 125.345 1,5 1,5<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DELLA CERAMICA, DEI LATERIZI E DEL VETRO 1.591 124.982 1,5 0,9<br />
MACCHINARI PER CONFEZIONAMENTO ED IMBALLAGGIO 903 103.909 1,3 1,2<br />
MACCHINARI PER LA PRODUZIONE ED IL TRATTAMENTO DELLA CARTA 482 103.442 1,3 1,2<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA 2.101 66.028 0,8 0,5<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DELL'ABBIGLIAMENTO<br />
ED IL TRATTAMENTO DELLE PELLI 622 61.846 0,8 0,6<br />
MACCHINARI PER TERMOTECNICA 581 56.282 0,7 0,7<br />
APPARECCHIATURE PER L'INDUSTRIA OTTICO-FOTOGRAFICA<br />
E STRUMENTI DI PRECISIONE 1.160 49.776 0,6 0,6<br />
APPARECCHIATURE PER L'INDUSTRIA DEL CINEMA<br />
E LA DIFFUSIONE RADIO-TELEVISIVA 522 35.052 0,4 0,5<br />
MACCHINARI PER L'AGRICOLTURA, FORESTE E PESCA 687 34.779 0,4 0,5<br />
MACCHINARI PER L'ESTRAZIONE DI COMBUSTIBILI E MINERALI 186 26.236 0,3 0,3<br />
MACCHINARI PER IL TRATTAMENTO DEL PETROLIO E DERIVATI 172 23.823 0,3 0,5<br />
MACCHINARI NON TARGATI PER L'EDILIZIA FERROVIARIA 28 11.371 0,1 0,1<br />
ALTRO BENE STRUMENTALE 40.242 3.602.219 43,9 38,3<br />
TOTALE 105.724 8.203.592 100,0 100,0<br />
TOTALE STIPULATO STRUMENTALE ASSILEA 160.353 11.356.119 - -<br />
% DI RAPPRESENTATIVITÀ SUL TOTALE STIPULATO 66,98 72,23 - -<br />
Fonte: BDCR <strong>Assilea</strong><br />
71
1.8<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR<br />
1.8 <strong>Leasing</strong> strumentale per tipologia di bene locato<br />
IL MERCATO LEASING<br />
Il comparto delle macchine utensili<br />
ha vissuto un periodo di stabilità<br />
rispetto a quanto rilevato l’anno precedente:<br />
sia il sottocomparto delle<br />
macchine per l’asportazione di<br />
materiale metalmeccanico, che nel<br />
2004 faceva registrare un’incidenza<br />
percentuale <strong>sul</strong> totale dello stipulato<br />
nel comparto strumentale pari al<br />
6,6%, che quello delle macchine<br />
per la deformazione di materiale<br />
metalmeccanico (3,3% nel 2004)<br />
mostrano nel 2005 un’incidenza percentuale<br />
<strong>sul</strong> valore dello stipulato del<br />
comparto strumentale sostanzialmente<br />
in linea con l’anno precedente<br />
e precisamente pari al 6,8% per il<br />
primo sottocomparto e al 3,3% per<br />
il secondo sottocomparto.<br />
Una flessione è invece stata registrata<br />
dal comparto dei macchinari<br />
per l'industria poligrafica-editoriale<br />
ed affini (dal 5,3% al 4,9%), la cui forte<br />
crescita nel 2004 era stata in parte<br />
sostenuta da un cambio di tecnologia<br />
che aveva interessato il settore.<br />
Le percentuali relative ai vari sottocomparti<br />
per tipo bene <strong>sul</strong>lo stipulato<br />
strumentale si riflettono in<br />
maniera analoga <strong>sul</strong>la composizione<br />
dell’outstanding dei soli contratti<br />
in decorrenza (si veda in proposito<br />
il capitolo 1.1), con un’incidenza<br />
del comparto strumentale<br />
superiore al 20% ed un’incidenza<br />
dell’immobiliare che supera il 50%,<br />
pur senza contare i contratti stipulati,<br />
ma non ancora in decorrenza.<br />
Il confronto tra il valore medio dell’outstanding<br />
al 31.12.2005 (38,8<br />
migliaia di euro) e il valore medio dello<br />
stipulato 2005 (77,4 migliaia di euro)<br />
(tab. 2), indica – seppure indirettamente<br />
– come il livello di esposizione<br />
media dell’intero portafoglio di<br />
contratti su beni strumentali continui<br />
a posizionarsi intorno al 50% del valore<br />
di mercato dei beni nuovi.<br />
Dal 2004 al 2005 è in parte cambiata<br />
la graduatoria delle tipologie di<br />
beni a maggiore valore medio in<br />
termini di stipulato, con incrementi<br />
del valore medio registrato in particolare<br />
con riferimento ai macchinari<br />
utensili per la deformazione di<br />
materiale metalmeccanico, ai macchinari<br />
per l’industria del legno e dell’arredamento,<br />
ai macchinari non<br />
targati per l’edilizia civile e stradale.<br />
Si confermano ai primi posti, come<br />
lo scorso anno, la categoria dei macchinari<br />
per l’industria poligrafica-editoriale<br />
ed affini e quella dei macchinari<br />
per saldature e trattamenti termici,<br />
che comunque registrano una<br />
lieve diminuzione del valore medio.<br />
TABELLA 2 Importi medi dell'outstanding e dello stipulato <strong>Leasing</strong> strumentale per tipo bene locato<br />
2005 2004<br />
VALORE MEDIO VALORE MEDIO % B/A VALORE MEDIO VALORE MEDIO % B/A<br />
STIPULATO OUTSTANDING STIPULATO OUTSTANDING<br />
(A) (B) (A) (B)<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA<br />
POLIGRAFICA-EDITORIALE ED AFFINI 231,5 127,9 55,3% 234,3 121,6 51,9%<br />
MACCHINARI PER SALDATURE<br />
E TRATTAMENTI TERMICI 129,3 70,3 54,4% 137,0 65,3 47,7%<br />
MACCHINE UTENSILI PER L'ASPORTAZIONE<br />
DI MATERIALE METALMECCANICO 127,9 60,3 47,1% 126,2 57,4 45,5%<br />
MACCHINE UTENSILI PER DEFORMAZIONE<br />
DI MATERIALE METALMECCANICO 125,3 54,8 43,7% 117,7 53,0 45,0%<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DEL LEGNO<br />
E DELL'ARREDAMENTO 105,4 48,3 45,8% 99,7 46,8 46,9%<br />
MACCHINARI NON TARGATI<br />
PER L'EDILIZIA CIVILE E STRADALE 75,7 38,6 51,0% 68,0 36,3 53,4%<br />
ATTREZZATURE PER IL COMMERCIO<br />
ALL'INGROSSO-DETTAGLIO<br />
E PER L'INDUSTRIA ALBERGHIERA 68,1 22,5 33,0% 66,2 31,2 47,1%<br />
APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO NON TARGATI 49,5 25,7 51,9% 48,7 27,0 55,4%<br />
APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI 35,7 16,3 45,6% 34,9 15,3 43,8%<br />
MACCHINARI PER ELABORAZIONE<br />
E TRASMISSIONE DATI 33,2 11,8 35,6% 27,3 13,3 48,7%<br />
TOTALE STRUMENTALE 77,4 38,8 50,1% 76,0 38,3 50,4%<br />
72<br />
Fonte: BDCR <strong>Assilea</strong><br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR<br />
1.9 Settore e ramo di attività economica della clientela<br />
sezione<br />
1.9<br />
Coerentemente con la crescita<br />
dell’importo medio per operazione,<br />
in termini di ripartizione per<br />
SAE (Settore di Attività Economica)<br />
della clientela, si riscontra sui<br />
dati del 2005, rispetto a quelli del<br />
2004, un aumento del peso percentuale<br />
della categoria di utilizzatori<br />
prevalente, quella cioè delle<br />
società o quasi società private,<br />
nei confronti delle quali, nel<br />
2005, è stato stipulato il 78,4%<br />
delle operazioni, a fronte del 77,3<br />
rilevato nel 2004 (fig. 1).<br />
Sono aumentate anche le operazioni<br />
di leasing verso le società<br />
finanziarie, dallo 0,6% del<br />
2004 all’1,6% del 2005 e le operazioni<br />
di leasing verso soggetti<br />
residenti all’estero, che<br />
comunque rappresentano ancora<br />
solo lo 0,5% dello stipulato.<br />
Sono al contrario diminuite,<br />
anche se lievemente, le operazioni<br />
di leasing rivolte alle famiglie<br />
consumatrici, che nel 2005<br />
hanno rappresentato il 3,1% del<br />
totale, a fronte del 3,6% registrato<br />
nel 2004. È diminuita<br />
anche l’incidenza delle operazioni<br />
dirette alle famiglie produttrici,<br />
dal 9,6% del 2004 al<br />
9,0% del 2005 ed è diminuita di<br />
un punto percentuale l’incidenza<br />
delle operazioni rivolte agli<br />
artigiani (dal 7,7% del 2004 al<br />
6,6% del 2005).<br />
Analizzando l’incidenza dello stipulato<br />
leasing per ramo di attività<br />
economica della clientela<br />
(RAE) si nota che il settore dei<br />
servizi è quello che è stato<br />
mediamente interessato dal<br />
maggiore aumento (2,3 punti<br />
percentuali) in termini di peso <strong>sul</strong><br />
totale stipulato, ormai vicino al<br />
55% (tab. 1). Non è possibile individuare<br />
le sottocategorie di attività<br />
economiche che hanno trainato<br />
la crescita dei servizi, in<br />
quanto quest’ultima è in gran<br />
parte ascrivibile alla dinamica<br />
della categoria residuale “altri<br />
servizi destinabili alla vendita”<br />
(dal 26,5% del 2004 al 29,7%). La<br />
minore rappresentatività dei dati<br />
in termini di codifica del ramo di<br />
attività economica è del resto<br />
rilevabile anche dalla crescita dal<br />
4,3% al 5,7% dei contratti privi di<br />
tale codice.<br />
Il settore dell’industria è passato<br />
da un peso <strong>sul</strong> totale stipulato<br />
per Ramo di Attività Economica<br />
del 42,4% nel 2004, ad<br />
un valore percentuale del 38,6%,<br />
con una diminuzione media<br />
intorno al punto percentuale<br />
nei maggiori sottocomparti.<br />
IL MERCATO LEASING<br />
FIGURA 1<br />
Composizione dello stipulato 2005 per SAE<br />
(Settore di Attività Economica della clientela)<br />
Fonte: BDCR <strong>Assilea</strong><br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004<br />
73
1.9<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR<br />
1.9 Settore e ramo di attività economica della clientela<br />
IL MERCATO LEASING<br />
TABELLA 1 Ripartizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> per RAE (Ramo di Attività Economica della clientela)<br />
(valori in migliaia di euro)<br />
2005 2004<br />
RAMO DI ATTIVITÀ ECOMONICA DELLA CLIENTELA NUMERO VALORE VALORE MEDIO %SUL VALORE %SUL VALORE<br />
AGRICOLTURA 4.142 382.740 92,40 0,98 0,89<br />
PRODOTTI DELL'AGRICOLTURA, DELLA SILVICOLTURA<br />
E DELLA PESCA 4.142 382.740 92,40 0,98 0,89<br />
INDUSTRIA 128.576 15.057.744 117,11 38,64 42,43<br />
CARTA, ARTICOLI DI CARTA,<br />
PRODOTTI DELLA STAMPA ED EDITORIA 5.105 979.923 191,95 2,51 3,16<br />
EDILIZIA E OPERE PUBBLICHE 51.122 4.795.638 93,81 12,31 11,86<br />
MACCHINE AGRICOLE E INDUSTRIALI 8.762 1.115.677 127,33 2,86 3,41<br />
MACCHINE PER UFFICIO,<br />
MACCHINE PER L'ELABORAZIONE DEI DATI,<br />
STRUMENTI DI PRECISIONE DI OTTICA E SIMILARI 1.899 171.016 90,06 0,44 0,41<br />
MATERIALE E FORNITURE ELETTRICHE 4.898 613.719 125,30 1,57 1,59<br />
MEZZI DI TRASPORTO 2.354 429.650 182,52 1,10 1,86<br />
MINERALI E METALLI FERROSI E NON FERROSI<br />
ESCLUSI QUELLI FISSILI E FERTILI 1.518 323.821 213,32 0,83 0,77<br />
MINERALI E PRODOTTI A BASE DI MINERALI NON METALLICI 6.135 783.564 127,72 2,01 2,31<br />
PRODOTTI ALIMENTALI, BEVANDE E PRODOTTI<br />
A BASE DI TABACCO 7.427 828.566 111,56 2,13 1,85<br />
PRODOTTI CHIMICI 2.483 307.439 123,82 0,79 1,12<br />
PRODOTTI ENERGETICI 925 283.767 306,78 0,73 0,60<br />
PRODOTTI IN GOMMA ED IN PLASTICA 4.197 633.854 151,03 1,63 2,23<br />
PRODOTTI IN METALLO ESCLUSI LE MACCHINE<br />
ED I MEZZI DI TRASPORTO 16.248 2.079.490 127,98 5,34 6,16<br />
PRODOTTI TESSILI, CUOIO E CALZATURE, ABBIGLIAMENTO 6.999 816.734 116,69 2,10 2,76<br />
ALTRI PRODOTTI INDUSTRIALI 8.504 894.886 105,23 2,30 2,33<br />
SERVIZI 184.485 21.301.070 115,46 54,66 52,34<br />
SERVIZI DEL COMMERCIO ALL'INGROSSO 35.625 3.349.563 94,02 8,60 8,90<br />
SERVIZI DEL COMMERCIO AL MINUTO 23.887 2.212.468 92,62 5,68 5,96<br />
SERVIZI DEGLI ALBERGHI E PUBBLICI ESERCIZI 7.026 946.250 134,68 2,43 2,12<br />
SERVIZI DEI TRASPORTI INTERNI 33.799 2.328.294 68,89 5,98 6,56<br />
SERVIZI DEI TRASPORTI MARITTIMI ED AEREI 293 335.948 1146,58 0,86 0,74<br />
SERVIZI CONNESSI AI TRASPORTI 4.563 451.605 98,97 1,16 1,37<br />
SERVIZI DELLE COMUNICAZIONI 821 103.846 126,49 0,27 0,16<br />
ALTRI SERVIZI DESTINABILI ALLA VENDITA 78.471 11.573.096 147,48 29,70 26,55<br />
NON CLASSIFICATE 24.024 2.225.079 92,62 5,71 4,34<br />
TOTALE 341.227 38.966.633 114,20 100,00 100,00<br />
TOTALE STIPULATO GENERALE ASSILEA 441.323 44.159.686 - - -<br />
% DI RAPPRESENTATIVITÀ<br />
SUL TOTALE STIPULATO 77,32 88,24 - - -<br />
Fonte: BDCR <strong>Assilea</strong><br />
74<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR<br />
1.10 Durata contrattuale<br />
TABELLA 1 Durata media in mesi (da data decorrenza a data ultimo canone)<br />
PORTAFOGLIO IN ESSERE<br />
AL 31.12.2005<br />
Nella tab. 1 è stata riportata, per<br />
ciascuna tipologia di bene, la<br />
durata media contrattuale in mesi.<br />
Grazie alla nuova classificazione<br />
in BDCR delle tipologie di bene<br />
locato, che ha interessato il comparto<br />
dei veicoli commerciali e<br />
industriali e quello navale, consentendo<br />
una disaggregazione<br />
maggiore, è possibile riscontrare<br />
una durata media di 63 mesi nello<br />
stipulato <strong>sul</strong>la nautica da diporto<br />
e di 61 mesi nello stipulato<br />
navale commerciale; sotto-comparti<br />
che, dunque, mostrano un<br />
allungamento delle scadenze<br />
rispetto al valore medio del comparto<br />
nautico che nel 2004 regi-<br />
CONTRATTI<br />
STIPULATI<br />
2004 2005 2004 2005<br />
IMMOBILI COSTRUITI 107 110 112 121<br />
IMMOBILI DA COSTRUIRE 107 108 110 118<br />
MEDIA IMMOBILIARE 107 110 111 120<br />
AEROMOBILI 94 98 101 75<br />
NAUTICA DA RIPORTO 57 60 58 63<br />
NAVALE COMMERCIALE 57 74 58 61<br />
MACCHINARI NON TARGATI PER L'EDILIZIA FERROVIARIA 56 56 46 51<br />
MEDIA AERONAVALE 69 71 64 65<br />
MACCHINARI PER LA PRODUZIONE ED IL TRATTAMENTO DELLA CARTA 58 58 55 55<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DEL LEGNO E DELL'ARREDAMENTO 56 56 53 54<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA POLIGRAFICA-EDITORIALE ED AFFINI 56 57 52 53<br />
ATTREZZATURE PER IL COMMERCIO ALL'INGROSSO-DETTAGLIO<br />
E PER L'INDUSTRIA ALBERGHIERA 54 55 51 53<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA ALIMENTARE E CONSERVIERA 54 54 52 52<br />
MACCHINARI PER SALDATURE E TRATTAMENTI TERMICI 54 55 52 52<br />
MACCHINARI PER LA PRODUZIONE E LAVORAZIONE<br />
DELLA PLASTICA E DELLA GOMMA 53 53 51 52<br />
MACCHINARI PER CONFEZIONAMENTO ED IMBALLAGGIO 53 54 50 52<br />
MACCHINARI PER IL TRATTAMENTO DEL PETROLIO E DERIVATI 55 55 54 51<br />
MACCHINARI PER TERMOTECNICA 53 53 51 51<br />
MACCHINE UTENSILI PER DEFORMAZIONE DI MATERIALE METALMECCANICO 53 54 51 51<br />
MACCHINE UTENSILI PER L'ASPORTAZIONE DI MATERIALE METALMECCANICO 53 53 50 51<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA TESSILE E DELLE FIBRE ARTIFICIALI 54 54 49 51<br />
MACCHINARI PER L'ESTRAZIONE DI COMBUSTIBILI E MINERALI 55 53 52 50<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DELLA CERAMICA, DEI LATERIZI E DEL VETRO 55 51 52 49<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DELL'ABBIGLIAMENTO<br />
ED IL TRATTAMENTO DELLE PELLI 52 52 49 49<br />
MACCHINARI PER L'AGRICOLTURA, FORESTE E PESCA 50 51 49 49<br />
ALTRO BENE STRUMENTALE 51 51 48 49<br />
APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI 49 48 48 48<br />
ATTREZZATURE PER UFFICIO E STRUTTURE AZIENDALI 48 49 45 48<br />
MACCHINARI NON TARGATI PER L'EDILIZIA CIVILE E STRADALE 47 48 45 46<br />
APPARECCHIATURE PER L'INDUSTRIA DEL CINEMA<br />
E LA DIFFUSIONE RADIO-TELEVISIVA 46 47 45 45<br />
MACCHINARI PER ELABORAZIONE E TRASMISSIONE DATI 44 46 43 45<br />
APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO NON TARGATI 46 47 44 44<br />
APPARECCHIATURE PER L'INDUSTRIA OTTICO-FOTOGRAFICA<br />
E STRUMENTI DI PRECISIONE 46 46 43 44<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA 53 37 51 27<br />
ALTRI BENI NON ALTROVE CLASSIFICABILI 47 49 41 44<br />
MEDIA STRUMENTALE 51 52 48 49<br />
MOTOVEICOLI 44 39 43 38<br />
AUTOVEICOLI 38 39 37 38<br />
VEICOLI INDUSTRIALI 48 49 46 47<br />
VEICOLI COMMERCIALI ≤ 35 QUINTALI 48 43 46 43<br />
VEICOLI COMMERCIALI > 35 QUINTALI 48 46 46 45<br />
MEDIA AUTO 43 44 41 42<br />
Fonte: BDCR <strong>Assilea</strong><br />
sezione<br />
1.10<br />
IL MERCATO LEASING<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004<br />
75
1.10<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR<br />
1.10 Durata contrattuale<br />
IL MERCATO LEASING<br />
strava una durata media di 58 mesi.<br />
È cresciuta di un mese la durata<br />
media dei contratti stipulati sui<br />
macchinari per l’industria del legno<br />
e dell’arredamento e quella sui<br />
macchinari per l’industria poligrafica,<br />
editoriale ed affini e di due mesi<br />
quella sui contratti per le attrezzature<br />
per il commercio all’ingrossodettaglio<br />
e per l’industria alberghiera<br />
e quella per i contratti sui<br />
macchinari per il confezionamento<br />
ed imballaggio, mentre di tre<br />
mesi è l’aumento della durata<br />
media contrattuale per i contratti<br />
stipulati per le attrezzature per ufficio<br />
e strutture aziendali.<br />
Dopo il picco registrato nel 2004,<br />
in cui la durata media dei contratti<br />
stipulati su aeromobili era<br />
cresciuta di circa 22 mesi, tale<br />
comparto ha visto diminuire di 26<br />
mesi (da 101 a 75 mesi) la durata<br />
media contrattuale.<br />
Il comparto del leasing sui macchinari<br />
per l’industria chimica e farmaceutica<br />
si caratterizza per la<br />
durata media contrattuale più breve<br />
e in netta diminuzione rispetto<br />
a quella che registrava nel 2004 (27<br />
mesi rispetto ai 51 dell’anno precedente),<br />
mentre è aumentata di<br />
un mese la durata media contrattuale<br />
per il comparto degli autoveicoli<br />
(38 mesi, rispetto ai 37 registrati<br />
nel 2004).<br />
Un discorso specifico merita il comparto<br />
immobiliare. La durata media<br />
e l’incremento maggiore della stessa<br />
rispetto all’anno precedente si<br />
è infatti registrata proprio in quel<br />
comparto, coerentemente con il<br />
trend già manifestatosi negli anni<br />
precedenti, che è stato poi amplificato<br />
dai provvedimenti di fine 2005.<br />
Nell’immobiliare costruito, la durata<br />
media dei contratti stipulati nei<br />
12 mesi del 2005 è stata superiore<br />
di ben 9 mesi rispetto alla durata<br />
media dei contratti stipulati nel<br />
2004, e supera ormai i 10 anni. Già<br />
con riferimento ai primi 11 mesi del<br />
2005 (prima cioè dell’entrata in<br />
vigore dei nuovi requisiti di durata<br />
minima del leasing immobiliare ai<br />
fini della deducibilità fiscale del<br />
canone), comunque, si notava un<br />
progressivo allungamento delle<br />
scadenze di circa quattro mesi,<br />
rispetto all’anno precedente. Nel<br />
sotto comparto degli immobili da<br />
costruire, la durata media sui nuovi<br />
contratti stipulati nel 2005 è cresciuta<br />
di 8 mesi rispetto al 2004 (era<br />
cresciuta di 4 mesi tra gennaio e<br />
novembre del 2005) ed è ormai<br />
prossima a quella dei contratti <strong>sul</strong><br />
costruito. La circostanza che la<br />
durata media calcolata per i contratti<br />
stipulati nel 2005 sia significativamente<br />
superiore rispetto a<br />
quella media calcolata <strong>sul</strong>l’intero<br />
portafoglio contratti in essere al<br />
31.12.2005, conferma, per altri versi,<br />
la tendenza all’allungamento<br />
contrattuale delle operazioni immobiliari<br />
registratasi nel corso degli<br />
ultimi anni.<br />
Andando ad effettuare un’analisi più<br />
dettagliata dello stipulato immobiliare<br />
per il quale è stata indicata la<br />
scadenza contrattuale, è possibile<br />
fare una ripartizione per fasce di<br />
durata contrattuale (fig. 1). Da questa<br />
elaborazione, in particolare,<br />
ri<strong>sul</strong>ta in crescita, dal 38,8% al<br />
52,0%, la quota dei contratti stipulati<br />
nell’anno con durata superiore<br />
ai 10 anni, mentre è scesa dal 61,2%<br />
al 48,0% circa la percentuale di contratti<br />
con durata inferiore.<br />
FIGURA 1 Ripartizione dello stipulato immobiliare per fascia di durata contrattuale<br />
Fonte: BDCR <strong>Assilea</strong><br />
76<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
Nella tab. 1 sono riportate le percentuali<br />
medie del <strong>rapporto</strong> tra<br />
anticipo pagato alla stipula del contratto<br />
e costo bene al netto di IVA e<br />
tra opzione finale d’acquisto e costo<br />
bene al netto di IVA. Il comparto della<br />
nautica da diporto continua a<br />
caratterizzarsi per la percentuale più<br />
alta di anticipo, che rimane superiore<br />
al 30% anche nello stipulato<br />
2005, pur diminuendo di oltre 3<br />
punti percentuali rispetto all’anno<br />
precedente. Più contenuta, sebbene<br />
sempre molto al di sopra della<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR<br />
1.11 Valori medi dell’anticipo e dell’opzione d’acquisto<br />
media, la percentuale riferita al navale<br />
commerciale, prossima al 20%.<br />
Il leasing sugli immobili da costruire<br />
presenta mediamente un alto<br />
valore dell’anticipo (11,8% <strong>sul</strong>lo stipulato<br />
2005), in lieve crescita rispetto<br />
al 2004, ed un valore dell’opzione<br />
finale di vendita in tendenziale<br />
crescita (8,1% <strong>sul</strong>lo stipulato 2005<br />
contro il 4,4% <strong>sul</strong>lo stipulato 2004).<br />
Ancora più elevato il valore medio<br />
dell’opzione finale d’acquisto riferita<br />
allo stipulato su immobili<br />
costruiti, passata dall’11,3% del<br />
TABELLA 5 Percentuale media dell’anticipo e dell’opzione d’acquisto (in % <strong>sul</strong> costo bene)<br />
2004 al 13,1% nel 2005. In media<br />
l’opzione finale d’acquisto per il<br />
comparto immobiliare è cresciuta<br />
dal 9,7% dello stipulato 2004 al<br />
12,1% dello stipulato 2005.<br />
Il leasing su autoveicoli continua<br />
anch’esso a presentare un alto<br />
valore dell’anticipo (12,7% <strong>sul</strong>lo stipulato<br />
2005) ed un alto valore dell’opzione<br />
di riscatto (13,6%). Per<br />
contro, si mantiene stabilmente<br />
intorno all’1% la percentuale del<br />
valore di riscatto medio delle operazioni<br />
sui beni strumentali.<br />
sezione<br />
1.11<br />
IL MERCATO LEASING<br />
ANTICIPO<br />
OPZIONE D’ACQUISTO<br />
PORTAFOGLIO IN ESSERE CONTRATTI STIPULATI PORTAFOGLIO IN ESSERE CONTRATTI STIPULATI<br />
AL 31.12.2005 NEL 2005 AL 31.12.2005 NEL 2005<br />
NAUTICA DA RIPORTO 33,3 31,2 1,5 1,4<br />
NAVALE COMMERCIALE 15,6 19,9 8,2 1,8<br />
AEROMOBILI 14,3 16,4 10,3 9,4<br />
MACCHINARI NON TARGATI PER L'EDILIZIA FERROVIARIA 10,8 12,4 2,0 1,7<br />
MEDIA AERONAVALE 26,8 28,6 4,3 2,6<br />
IMMOBILI DA COSTRUIRE 13,3 11,8 10,7 8,1<br />
IMMOBILI COSTRUITI 11,7 12,0 11,6 13,1<br />
MEDIA IMMOBILIARE 11,9 12,0 11,5 12,1<br />
AUTOVEICOLI 13,1 12,7 12,7 13,6<br />
MOTOVEICOLI 11,1 11,4 3,8 2,7<br />
VEICOLI COMMERCIALI > 35 QUINTALI 11,2 10,0 2,2 2,6<br />
VEICOLI INDUSTRIALI 9,2 8,9 2,5 2,5<br />
VEICOLI COMMERCIALI < 35 QUINTALI 9,5 9,2 2,8 3,2<br />
MEDIA AUTO 11,1 10,9 7,3 8,2<br />
ATTREZZATURE PER IL COMMERCIO ALL'INGROSSO-DETTAGLIO<br />
E PER L'INDUSTRIA ALBERGHIERA 12,1 12,0 1,0 0,9<br />
ALTRI BENI NON ALTROVE CLASSIFICABILI 11,4 9,7 3,3 2,5<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DELLA CERAMICA, DEI LATERIZI E DEL VETRO 10,6 10,1 1,3 1,3<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA ALIMENTARE E CONSERVIERA 10,0 9,4 1,1 1,0<br />
ATTREZZATURE PER UFFICIO E STRUTTURE AZIENDALI 10,0 9,0 1,0 0,9<br />
APPARECCHIATURE PER L'INDUSTRIA DEL CINEMA<br />
E LA DIFFUSIONE RADIO-TELEVISIVA 9,8 9,6 1,2 1,0<br />
MACCHINARI PER L'AGRICOLTURA, FORESTE E PESCA 9,6 10,0 1,3 1,5<br />
MACCHINARI NON TARGATI PER L'EDILIZIA CIVILE E STRADALE 9,6 9,5 1,4 1,4<br />
ALTRO BENE STRUMENTALE 9,0 9,0 1,5 1,9<br />
APPARECCHIATURE PER L'INDUSTRIA OTTICO-FOTOGRAFICA<br />
E STRUMENTI DI PRECISIONE 9,0 8,9 1,1 1,0<br />
MACCHINARI PER TERMOTECNICA 8,9 9,5 1,2 1,2<br />
MACCHINARI PER L'ESTRAZIONE DI COMBUSTIBILI E MINERALI 8,8 9,4 1,2 1,0<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA POLIGRAFICA-EDITORIALE ED AFFINI 8,5 8,3 1,9 1,4<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DELL'ABBIGLIAMENTO<br />
ED IL TRATTAMENTO DELLE PELLI 8,4 7,6 1,3 1,0<br />
MACCHINARI PER CONFEZIONAMENTO ED IMBALLAGGIO 8,2 7,8 1,2 1,2<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA DEL LEGNO E DELL'ARREDAMENTO 7,7 7,3 1,1 1,1<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA TESSILE E DELLE FIBRE ARTIFICIALI 7,4 8,1 1,3 1,3<br />
MACCHINARI PER LA PRODUZIONE ED IL TRATTAMENTO DELLA CARTA 7,4 7,7 1,5 1,2<br />
MACCHINARI PER LA PRODUZIONE E LAVORAZIONE PLASTICA E GOMMA 7,3 7,3 1,2 1,1<br />
APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO NON TARGATI 7,1 7,0 1,5 1,4<br />
MACCHINARI PER IL TRATTAMENTO DEL PETROLIO E DERIVATI 7,2 8,0 1,2 1,2<br />
MACCHINE UTENSILI PER DEFORMAZIONE DI MATERIALE METALMECCANICO 7,0 7,2 1,2 1,3<br />
MACCHINE UTENSILI PER L'ASPORTAZIONE DI MATERIALE METALMECCANICO 6,8 6,6 1,2 1,2<br />
MACCHINARI PER SALDATURE E TRATTAMENTI TERMICI 6,1 5,9 1,4 1,2<br />
APPARECCHIATURE ELETTROMEDICALI 5,3 5,3 1,1 1,2<br />
MACCHINARI PER ELABORAZIONE E TRASMISSIONE DATI 4,2 3,9 1,0 0,8<br />
MACCHINARI PER L'INDUSTRIA CHIMICA E FARMACEUTICA 2,8 1,2 0,4 0,1<br />
MEDIA STRUMENTALE 8,4 8,3 1,4 1,5<br />
Fonte: BDCR <strong>Assilea</strong><br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004<br />
77
1.12<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR<br />
1.12 Fasce d’importo<br />
IL MERCATO LEASING<br />
Analizzando l’andamento dell’importo<br />
medio contrattuale<br />
per comparto (tab. 1), i dati presenti<br />
in BDCR evidenziano una<br />
crescita del 12,0% con riferimento<br />
allo stipulato immobiliare<br />
(4,1% è l’aumento calcolato<br />
con riferimento all’outstanding)<br />
ed una crescita significativa<br />
anche con riferimento al comparto<br />
aeronavale e ferroviario<br />
(7,6% in termini di stipulato, 0,5%<br />
in termini di outstanding).<br />
Andando a fare un’analisi della<br />
composizione percentuale dello<br />
stipulato per fasce d’importo, è<br />
riportato in fig. 1 un dettaglio per<br />
macro-comparti con riferimento<br />
al 2005.<br />
Il comparto auto, in cui la composizione<br />
per fasce d’importo si<br />
dimostra stabile tra i dati riferiti<br />
allo stipulato 2004 e quelli riferiti<br />
allo stipulato 2005, si caratterizza<br />
per essere quello in cui<br />
è più alta la percentuale (36,9%)<br />
di contratti d’importo più contenuto<br />
(non superiore ai 35.000<br />
euro), seguita dal comparto strumentale,<br />
in cui lo stipulato in tale<br />
fascia d’importo è stato pari<br />
all’11,2% sia nel 2004 che nel<br />
2005. Nella fascia d’importo<br />
compresa tra i 35.000 e i 50.000<br />
euro si concentra il 17,8% dello<br />
stipulato leasing auto e il 6,7%<br />
dello stipulato leasing strumentale.<br />
La fascia d’importo tra i<br />
50.000 ed i 100.000 euro è la<br />
seconda per importanza nel<br />
comparto auto (29,1% dello stipulato)<br />
e rappresenta una percentuale<br />
del 16,5% del comparto<br />
strumentale. Lo stipulato in<br />
quest’ultimo comparto si concentra<br />
per il 40,2% del volume<br />
totale nella classe d’importo tra<br />
i 100.000 e i 500.000 euro. Nella<br />
stessa classe d’importo viene<br />
stipulato anche il 27,7% del comparto<br />
aeronavale e ferroviario, il<br />
15,0% dello stipulato nel comparto<br />
auto e il 12,2% dello stipulato<br />
leasing immobiliare,<br />
anche se è nelle fasce più alte<br />
che si concentra gran parte dello<br />
stipulato di quest’ultimo comparto.<br />
Sono proprio le fasce<br />
d’importo più elevate quelle che<br />
- come si è visto precedentemente<br />
- sono state determinanti<br />
ai fini dei ri<strong>sul</strong>tati conseguiti<br />
dal mercato leasing nel 2005 in<br />
termini di incremento di volume<br />
complessivo.<br />
La fascia d’importo compresa tra<br />
0,5 e 2,5 milioni di euro, già di per<br />
sé elevata, infatti, rappresenta<br />
una quota non superiore al 17,2%<br />
nel comparto strumentale, mentre<br />
è la percentuale più importante<br />
dello stipulato aeronavale<br />
e ferroviario (33,2%) e, soprattutto,<br />
è pari al 31,8% dello stipulato<br />
leasing immobiliare, secondo<br />
i dati di fonte BDCR; dati che,<br />
comunque, confermano una<br />
diminuzione del peso di questa<br />
fascia d’importo nei due ultimi<br />
comparti menzionati, a favore di<br />
fasce d’importo più elevate. La<br />
seconda fascia d’importo per<br />
importanza nel comparto immobiliare<br />
e la terza nel comparto<br />
aeronavale è quella tra i 2,5 e i 10<br />
milioni di euro che rappresenta<br />
rispettivamente il 27,2% e il<br />
19,1% dello stipulato, pur con<br />
una diminuzione di circa tre punti<br />
percentuali in ambedue i comparti<br />
dal 2004 al 2005 (sempre a<br />
favore di classi d’importo ancora<br />
più elevate). Questa stessa<br />
fascia d’importo ha invece visto<br />
TABELLA 1 Importo medio contrattuale<br />
(valori in migliaia di euro)<br />
OUTSTANDING<br />
STIPULATO<br />
2005 2004 2005 2004<br />
AUTO 19,6 19,0 37,0 36,1<br />
IMMOBILIARE 529,8 508,8 1.096,30 978,8<br />
STRUMENTALE 38,7 38,2 77,3 75,9<br />
AERONAVALE E FERROVIARIO 231,5 230,3 453,3 421,2<br />
TOTALE 68,4 61,6 114,2 99,3<br />
Fonte: BDCR <strong>Assilea</strong><br />
78<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004
crescere il proprio peso nel comparto<br />
strumentale, pur non raggiungendo<br />
il 6% dello stipulato.<br />
È ri<strong>sul</strong>tato in crescita, tra il 2004<br />
e il 2005, di tre punti e di ben nove<br />
punti percentuali il peso dei contratti<br />
di fascia d’importo tra i 10<br />
e i 50 milioni di euro rispettivamente<br />
nello stipulato del comparto<br />
immobiliare e del comparto<br />
aeronavale e ferroviario,<br />
dove si sono concentrati il 20,4%<br />
ed il 15,8% dello stipulato. Infine,<br />
un numero limitato di operazioni<br />
di leasing immobiliare, d’importo<br />
superiore ai 50 milioni di<br />
euro (fascia d’importo praticamente<br />
inesistente nel 2004), ha<br />
rappresentato il 7,8% dello stipulato<br />
leasing immobiliare nel<br />
2005.<br />
FIGURA 1<br />
Ripartizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> 2005 (in valore) per comparto e fascia d’importo contrattuale<br />
Fonte: BDCR <strong>Assilea</strong><br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004<br />
79
1.13<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA ELABORAZIONI STATISTICHE DEI DATI IN BDCR<br />
1.13 Ripartizione regionale<br />
Nel 2006 per la prima volta <strong>Assilea</strong><br />
ha deciso di sospendere la<br />
specifica statistica <strong>sul</strong>lo stipulato<br />
regionale che veniva richiesta,<br />
in aggiunta alle altre (rilevazioni<br />
mensili su: stipulato, TEG, frodi<br />
auto – i ri<strong>sul</strong>tati delle quali vengono<br />
analizzate in altri capitoli del<br />
presente Rapporto -, nonché<br />
ovviamente le rilevazioni <strong>sul</strong>la<br />
rischiosità mensilmente inviate<br />
alla BDCR), in quanto “ridondante”<br />
rispetto ad un’apposita elaborazione<br />
statistica BDCR che già<br />
veniva usata per alcune stime <strong>sul</strong>lo<br />
stipulato provinciale e per<br />
micro-comparto bene ai fini delle<br />
analisi riportate nell’Osservatorio<br />
Regionale <strong>Assilea</strong> Prometeia<br />
(che viene elaborato nel mese di<br />
luglio di ciascun anno).<br />
I dati regionali di fonte BDCR rappresentano<br />
già oltre 88% dello stipulato<br />
complessivo <strong>Assilea</strong> (di<br />
cui alla ri<strong>sul</strong>tanza dello stipulato<br />
mensile <strong>sul</strong>lo stipulato). Questi<br />
dati sono stati integrati con lo<br />
stipulato regionale di alcune<br />
società che non partecipano<br />
ancora alla BDCR, ma che presentano<br />
quote rilevanti di mercato<br />
o in uno specifico comparto (è<br />
questo ad esempio il caso di alcune<br />
società captive del settore<br />
auto) o in una specifica regione.<br />
La rappresentatività del campione<br />
così composto è salita ad oltre<br />
il 93% dello stipulato complessivo.<br />
Si è, inoltre, provveduto ad<br />
effettuare alcune rettifiche per<br />
alcune società che, pur partecipando<br />
alla BDCR, non avevano<br />
reso nelle loro segnalazioni una<br />
corretta ripartizione dello stipulato<br />
per regione o per comparto<br />
all’interno di specifiche regioni. I<br />
ri<strong>sul</strong>tati così ottenuti hanno consentito<br />
di migliorare la rappresentatività<br />
di alcuni comparti e<br />
dello stipulato in alcune regioni.<br />
Pur nella consapevolezza che, nel<br />
confrontare la ripartizione dello<br />
stipulato per regione nel 2004 con<br />
quella relativa al 2005, va tenuto<br />
conto del fatto che il campione<br />
d’indagine delle due rilevazioni<br />
non è perfettamente omogeneo, i<br />
dati presentati in tab. 1 mostrano<br />
comunque come non siano<br />
riscontrabili variazioni eclatanti<br />
nella localizzazione dell’attività di<br />
leasing tra il 2004 e il 2005.<br />
Circa il 40% dello stipulato leasing<br />
continua a concentrarsi nel Nord<br />
Ovest, con un 30% circa di stipulato<br />
nella sola regione Lombardia.<br />
Un quarto del mercato complessivo<br />
si localizza nell’area del<br />
Nord Est, con un incidenza del<br />
12,62% nel Veneto, che si conferma<br />
la seconda regione per stipulato<br />
complessivo. Ri<strong>sul</strong>ta in crescita<br />
il peso del Lazio (11,8%), che<br />
si attesta come terza regione per<br />
importanza (seguita dall’Emilia<br />
Romagna) e porta ad oltre il 22%<br />
l’incidenza del leasing stipulato<br />
nel Centro Italia rispetto al totale<br />
complessivo. Si avvicina al 13%<br />
la quota di stipulato nelle regioni<br />
del Sud e Isole.<br />
Nel comparto dell’auto le statistiche<br />
BDCR - integrate secondo la<br />
metodologia sopra descritta -<br />
hanno assunto una rappresentatività<br />
rispetto al dato ri<strong>sul</strong>tante<br />
dalle statistiche mensili addirittura<br />
superiore a quella che si<br />
riscontrava nelle precedenti rilevazioni<br />
<strong>sul</strong>lo stipulato regionale<br />
(90,3% rispetto all’86,9%). In quel<br />
comparto sale ad oltre il 19% il<br />
peso delle regioni meridionali<br />
(18,8% era il dato riferito al 2004).<br />
Anche nel comparto dell’aeronavale<br />
il peso di questa area geografica<br />
ri<strong>sul</strong>ta in crescita rispetto<br />
al 2004 (dal 15,0% al 16,6%). Particolarmente<br />
alta, comunque, nell’aeronavale<br />
è la percentuale di<br />
stipulato nel Lazio (12,3%),<br />
anch’essa in crescita rispetto alla<br />
rilevazione 2004 (10,4%). La variazione<br />
più rilevante tra la rilevazione<br />
2004 e quella del 2005<br />
riguarda lo stipulato leasing<br />
immobiliare in quest’ultima regione,<br />
che rappresenta ben il 14,8%<br />
del totale del comparto (rispetto<br />
all’8,7% che si riscontrava nel<br />
2004). Si conferma, comunque,<br />
al primo posto nel leasing immobiliare<br />
la regione Lombardia<br />
(31,5%), seguita dal Lazio e dal<br />
Veneto (13,6%). La ripartizione<br />
dello stipulato leasing di beni<br />
non altrimenti specificati (“altro”),<br />
è coerente con il dato <strong>sul</strong>lo stipulato<br />
complessivo e mediamente<br />
incide per il 5,3% dello stipulato<br />
per comparto regionale, con un<br />
picco massimo dell’8,7% nella<br />
regione Calabria.<br />
80<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
TABELLA 1 Ripartizione dello stipulato per regione<br />
TOTALE 2004 TOTALE 2005 QUOTA % PER COMPARTO IN VALORE (ANNO 2005)<br />
REGIONI % NUM % VAL % NUM % VAL AUTO STRUMENTALE AERONAVALE IMMOBILIARE ALTRO<br />
LIGURIA 2,22 1,97 2,57 1,61 2,54 1,68 4,61 0,94 1,75<br />
LOMBARDIA 29,32 31,37 26,84 29,33 24,95 28,45 27,17 31,54 30,94<br />
PIEMONTE 8,09 8,40 8,04 7,08 7,56 9,02 3,46 5,91 10,06<br />
VALLE D'AOSTA 0,14 0,22 0,14 0,18 0,14 0,10 0,16 0,23 0,22<br />
NORD OVEST 39,77 41,97 37,60 38,20 35,19 39,25 35,40 38,62 42,96<br />
EMILIA-ROMAGNA 9,03 10,24 9,44 9,35 9,53 9,68 8,68 9,16 9,44<br />
FRIULI-VENEZIA GIULIA 2,09 2,03 2,05 2,26 1,83 2,48 2,93 2,31 1,98<br />
TRENTINO ALTO ADIGE 1,55 1,79 1,61 1,80 2,14 1,48 0,28 1,96 1,63<br />
VENETO 10,62 11,83 10,69 12,62 10,58 12,12 7,33 13,64 17,02<br />
NORD EST 23,29 25,90 23,80 26,03 24,07 25,76 19,22 27,07 30,06<br />
LAZIO 7,98 8,30 8,43 11,78 8,82 7,90 12,30 14,82 11,75<br />
MARCHE 3,03 2,90 3,52 3,28 3,34 3,16 4,12 3,48 1,06<br />
TOSCANA 7,89 7,11 7,47 6,08 7,31 6,52 6,60 5,70 2,78<br />
UMBRIA 1,53 1,06 1,57 1,19 1,77 1,59 1,00 0,80 0,90<br />
CENTRO 20,43 19,37 21,00 22,32 21,24 19,16 24,02 24,80 16,49<br />
ABRUZZI 1,98 1,73 1,98 1,59 2,24 1,99 1,39 1,22 0,97<br />
BASILICATA 0,37 0,25 0,39 0,22 0,52 0,39 0,02 0,04 0,20<br />
CALABRIA 1,35 0,94 1,41 1,16 2,00 1,07 1,02 0,79 1,90<br />
CAMPANIA 4,45 3,62 5,02 3,84 5,48 4,57 7,08 2,73 2,27<br />
MOLISE 0,30 0,19 0,28 0,17 0,32 0,26 0,03 0,09 0,13<br />
PUGLIA 2,98 2,14 3,25 2,31 3,52 2,87 1,80 1,62 2,01<br />
SARDEGNA 1,57 1,29 1,67 1,25 1,68 1,56 2,14 0,96 0,36<br />
SICILIA 3,46 2,13 3,56 2,27 3,74 2,75 3,17 1,38 2,09<br />
SUD E ISOLE 16,47 12,28 17,57 12,82 19,49 15,45 16,65 8,83 9,94<br />
NON CLASSIFICATO - - 0,03 0,48 0,01 0,26 1,56 0,69 0,55<br />
ITALIA 99,96 99,51 99,99 99,85 100,00 99,89 96,86 100,00 100,00<br />
ESTERO 0,04 0,49 0,01 0,15 0,00 0,11 3,14 0,00 0,00<br />
TOTALE STIPULATO 100,00 100,01 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su statistiche BDCR<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
81
1.14<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA LEASING AGEVOLATO<br />
1.14 <strong>Leasing</strong> e Artigianato<br />
Dai dati pubblicati nel Rapporto Artigiancassa<br />
con riferimento al 2004,<br />
veniva rilevato come il numero complessivo<br />
delle imprese artigiane nel<br />
2004 era cresciuto rispetto al 2003<br />
di 18.178 unità, confermando un<br />
peso pari al 24,5% <strong>sul</strong> totale delle<br />
piccole imprese, che, come è noto,<br />
costituiscono la maggioranza delle<br />
imprese italiane.<br />
È tuttavia interessante osservare<br />
come il settore artigiano sia caratterizzato,<br />
rispetto all’universo delle<br />
piccole imprese, per un’incidenza<br />
dei finanziamenti superiore a<br />
quella della consistenza numerica<br />
e pari in media al 33,4%, indice –<br />
presumibilmente - di una maggiore<br />
capacità di investimento e di<br />
ricorso al credito rispetto alle altre<br />
imprese di piccola dimensione.<br />
Nel periodo 1997-2004, i finanziamenti<br />
bancari diretti alle imprese<br />
artigiane sono cresciuti in media del<br />
5,9% annuo, passando da 38,2<br />
miliardi di euro nel 1997 a 54 miliardi<br />
di euro nel 2004, di cui 46 miliardi<br />
di euro sono localizzati nelle<br />
Regioni del Centro-Nord che assorbono<br />
oltre l’85% dei finanziamenti<br />
artigiani complessivi.<br />
In <strong>rapporto</strong> ai finanziamenti totali del<br />
sistema, tuttavia, la quota artigiana<br />
ha fatto registrare nel periodo considerato<br />
una contrazione, passando<br />
dal 5,9% del 1997 al 4,7% del<br />
2004. Per quanto concerne la tipologia<br />
del credito erogato alle imprese<br />
artigiane su scala nazionale, il<br />
50,5% dei finanziamenti bancari alle<br />
imprese artigiane è a medio-lungo<br />
termine. Analizzando infatti le serie<br />
storiche dal 1997 al 2004, si nota una<br />
diminuzione pressoché costante (ad<br />
eccezione del biennio 1999-2000)<br />
della percentuale dei finanziamenti<br />
artigiani a breve termine <strong>sul</strong> totale,<br />
con la corrispondente crescita di<br />
quelli a medio e lungo termine. Nel<br />
2004 si è verificato il “sorpasso” del<br />
credito a medio-lungo termine<br />
rispetto a quello a breve, alla fine di<br />
un processo evolutivo che ha portato,<br />
fra il 1997 e il 2004, alla riduzione<br />
progressiva della quota a breve<br />
termine dal 63,7% al 49,5%.<br />
L’importo dei finanziamenti artigiani<br />
di leasing è stato stimato nel<br />
2004 a 4.100 milioni di euro, pari al<br />
6,4% dei finanziamenti totali, facendo<br />
registrare ancora una leggerissima<br />
(-0,2 punti percentuali) diminuzione<br />
dell’indice rappresentativo<br />
dell’incidenza del leasing alle<br />
imprese artigiane <strong>sul</strong> totale delle<br />
consistenze leasing. Mentre i finanziamenti<br />
bancari diretti alle imprese<br />
artigiane si concentrano maggiormente<br />
nelle regioni del Centro/Nord,<br />
dove maggiore è il numero<br />
di imprese artigiane, per i finanziamenti<br />
in leasing non si rileva lo<br />
stesso tipo di correlazione (tab. 1).<br />
Analizzando, infatti, l’incidenza del<br />
leasing nel settore dell’artigianato,<br />
si rileva che è nelle regioni del<br />
Mezzogiorno dove, nonostante vi<br />
sia un volume minore di crediti<br />
artigiani rispetto al Centro/Nord,<br />
maggiore è la percentuale di contratti<br />
stipulati con le imprese artigiane<br />
(11,7%). In particolare, l’utilizzo<br />
maggiore del leasing si registra<br />
in Puglia (23,1%), Sardegna<br />
(18,9%) e Marche (12,7%).<br />
La ragione di tale distribuzione territoriale<br />
è probabilmente dovuta<br />
all’utilizzo dello strumento leasing<br />
in stretto abbinamento con le eventuali<br />
specifiche agevolazioni per le<br />
imprese artigiane. Sul totale del credito<br />
bancario destinato al settore<br />
artigiano, la quota agevolata<br />
ammonta a 3.310 milioni di euro,<br />
pari al 6,1% del totale. Nel Mezzogiorno<br />
questa quota sale al 12,0%,<br />
più del doppio rispetto a quella del<br />
Centro/Nord, pari al 5,1%. Le punte<br />
massime di agevolazione si registrano<br />
in Sardegna (39,2%) e Puglia<br />
(11,8%), quelle minime in Trentino<br />
Alto Adige (0,8%) Toscana (2%),<br />
Veneto e Sicilia (4,0%). Tale andamento<br />
è dovuto alla maggiore incidenza,<br />
nelle regioni meridionali, delle<br />
politiche di incentivazione per lo<br />
sviluppo delle aree economicamente<br />
più arretrate (tab. 2).<br />
I dati riferiti al 2005 sui finanziamenti<br />
Artigiancassa mostrano una crescita<br />
di quasi il 17% del volume delle<br />
operazioni leasing presentate per<br />
l’agevolazione (tab. 3), di molto<br />
superiore a quella delle domande<br />
afferenti al credito (+2%) e con un’incidenza<br />
delle prime intorno al 40%<br />
del totale. In particolare, la dinamica<br />
è stata trainata da una crescita<br />
vicina al 70% riferita alla regioni del<br />
Nord Est, in particolare Emilia<br />
Romagna (+58,5%) e Veneto<br />
(+97,4%). Nel Piemonte la crescita è<br />
stata superiore al 30%, anche se la<br />
Lombardia, con un +6,0% si attesta<br />
al primo posto per volumi totali,<br />
rispetto a tutte le altre regioni. Nel<br />
Sud la dinamica è stata sostenuta<br />
dalle operazioni presentate in Puglia,<br />
cresciute di circa il 40%.<br />
In termini di operazioni ammesse<br />
(tab. 4), al contrario, si è registrata<br />
una flessione rispetto al 2004 sia del<br />
numero che dei volumi delle operazioni<br />
ammesse, anche se leggermente<br />
più contenuta nel leasing<br />
(-10,1% in termini di volumi), rispetto<br />
a quella del settore del credito (-<br />
15% circa). La Lombardia, dove si è<br />
concentrato oltre un quarto delle<br />
82<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
TABELLA 1 Crediti impliciti al 31.12.2004 (consistenze in milioni di euro)<br />
LEASING IMPIEGHI DI CUI<br />
LEASING A IMPRESE INCIDENZA % BANCARI A M/L ALLE IMPRESE INCIDENZA %<br />
TOTALE (A) ARTIGIANE (B) (B/A) TERMINE (C) ARTIGIANE (D) (D/C)<br />
Piemonte 5.266 580 11,0 86.543 4.420 5,1<br />
Valle D'aosta 139 10 7,2 2.229 140 6,3<br />
Lombardia 20.700 1.280 6,2 339.273 11.830 3,5<br />
Liguria 1.130 80 7,1 21.656 1.080 5,0<br />
Trentino Alto Adige 1.731 110 6,4 27.143 2.420 8,9<br />
Veneto 9.414 320 3,4 105.044 7.470 7,1<br />
Friuli Venezia Giulia 1.643 55 3,3 23.754 1.390 5,9<br />
Emilia-Romagna 7.547 380 5,0 109.831 6.820 6,2<br />
Toscana 4.056 240 5,9 76.581 4.430 5,8<br />
Marche 2.210 280 12,7 29.416 3.130 10,6<br />
Umbria 605 55 9,1 13.825 1.240 9,0<br />
Lazio 4.411 80 1,8 150.914 1.630 1,1<br />
CENTRO NORD 58.852 3.470 5,9 986.209 46.000 4,7<br />
Abruzzo 818 88 10,8 15.470 1.010 6,5<br />
Molise 89 7 7,9 2.900 180 6,2<br />
Campania 1.590 80 5 43.498 1.040 2,4<br />
Puglia 864 200 23,1 31.598 1.910 6,0<br />
Basilicata 87 10 11,5 4.833 340 7,0<br />
Calabria 348 40 11,5 12.052 770 6,4<br />
Sicilia 832 65 7,8 37.124 1.660 4,5<br />
Sardegna 740 140 18,9 16.682 1.090 6,5<br />
MEZZOGIORNO 5.368 630 11,7 164.157 8.000 4,9<br />
TOTALE ITALIA 64.220 4.100 6,4 1.150.366 54.000 4,7<br />
operazioni ammesse, ha visto un<br />
calo dell’8,8% rispetto al 2005. In<br />
controtendenza, ma per un importo<br />
complessivo pari alla metà di<br />
quello della Lombardia, il dato del<br />
Piemonte, dove le operazioni leasing<br />
ammesse sono cresciute di quasi il<br />
20%. L’incidenza del settore leasing<br />
<strong>sul</strong> totale delle operazioni ammesse<br />
si è confermata vicina al 40%.<br />
I contributi Artigiancassa al leasing<br />
hanno consentito il finanziamento<br />
di oltre 476 milioni di nuovi investimenti<br />
per un totale di circa 3.400<br />
nuovi posti di lavoro stimati dalle<br />
imprese al momento della presentazione<br />
dei progetti. Tali investimenti<br />
finanziati dal leasing agevolato<br />
hanno contribuito per il<br />
42% circa al totale degli investimenti<br />
agevolati Artigiancassa (leasing<br />
+ credito) e, in termini di nuovi<br />
posti di lavoro, tale incidenza è<br />
stimabile intorno al 50% del totale<br />
di 6.871 posti di lavoro prospettati.<br />
Fonte: Stime Artigiancassa su dati Banca d’Italia<br />
TABELLA 2 Impieghi al 31.12.2004 (consistenze in milioni di euro)<br />
IMPIEGHI BANCARI QUOTA RAPPORTO<br />
ALLE IMPRESE AGEVOLATA %<br />
ARTIGIANE (A) (B) (B/A)<br />
PIEMONTE 4.420 397 9,0<br />
VALLE D'AOSTA 140 8 5,7<br />
LOMBARDIA 11.830 595 5,0<br />
LIGURIA 1.080 80 7,4<br />
TRENTINO ALTO ADIGE 2.420 19 0,8<br />
VENETO 7.470 300 4,0<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA 1.390 87 6,3<br />
EMILIA-ROMAGNA 6.820 339 5,0<br />
TOSCANA 4.430 90 2,0<br />
MARCHE 3.130 300 9,6<br />
UMBRIA 1.240 60 4,8<br />
LAZIO 1.630 75 4,6<br />
CENTRO NORD 46.000 2.350 5,1<br />
ABRUZZO 1.010 79 7,8<br />
MOLISE 180 17 9,4<br />
CAMPANIA 1.040 67 6,4<br />
PUGLIA 1.910 225 11,8<br />
BASILICATA 340 17 5,0<br />
CALABRIA 770 62 8,1<br />
SICILIA 1.660 66 4,0<br />
SARDEGNA 1.090 427 39,2<br />
MEZZOGIORNO 8.000 960 12,0<br />
TOTALE ITALIA 54.000 3.310 6,1<br />
Fonte: Stime Artigiancassa su dati Banca d’Italia<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
83
1.14<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA LEASING AGEVOLATO<br />
1.14 <strong>Leasing</strong> e Artigianato<br />
IL MERCATO LEASING<br />
84<br />
TABELLA 3 Agevolazioni <strong>Leasing</strong> Artigiancassa – Operazioni presentate (valori in migliaia di euro)<br />
CREDITO (A) LEASING (B) PENETRAZIONE<br />
B/(A+B)<br />
2004 2005 2004 2005 2004 2005<br />
REGIONE NUMERO VALORE NUMERO VALORE NUMERO VALORE NUMERO VALORE<br />
VENETO 1.877 76.660 1.422 63.631 523 23.288 692 45.959 21,8% 32,7%<br />
EMILIA ROMAGNA 1.152 54.529 1.175 62.447 798 43.280 946 68.595 40,9% 44,6%<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA 175 6.049 108 3.995 64 3.055 55 3.455 26,8% 33,7%<br />
TRENTINO ALTO ADIGE - - - - - - - - - -<br />
NORD EST 3.204 137.238 2.705 130.073 1.385 69.623 1.693 118.009 30,2% 38,5%<br />
VALLE D'AOSTA 6 284 6 233 8 440 8 400 57,1% 57,1%<br />
PIEMONTE 2.613 108.532 2.969 137.289 1.304 72.220 1.427 94.570 33,3% 32,5%<br />
LIGURIA 1.525 57.180 1.494 63.342 538 26.138 532 22.350 26,1% 26,3%<br />
LOMBARDIA 2.617 136.863 2.187 119.752 2.450 185.640 2.229 196.811 48,4% 50,5%<br />
NORD OVEST 6.761 302.859 6.656 320.616 4.300 284.438 4.196 314.131 38,9% 38,7%<br />
MARCHE 766 48.894 602 34.841 741 45.302 547 34.711 49,2% 47,6%<br />
LAZIO 383 14.882 289 13.018 222 8.557 178 8.775 36,7% 38,1%<br />
TOSCANA - - - - - - 124 10.804 100,0%<br />
UMBRIA 301 16.138 195 11.119 110 4.829 76 3.577 26,8% 28,0%<br />
CENTRO 1.450 79.914 1.086 58.978 1.073 58.688 925 57.867 42,5% 46,0%<br />
ABRUZZO 204 14.286 248 18.251 259 12.451 192 9.288 55,9% 43,6%<br />
PUGLIA 1.733 96.819 1.662 105.496 955 46.824 1.269 65.482 35,5% 43,3%<br />
MOLISE 87 4.272 91 4.457 30 1.017 25 1.378 25,6% 21,6%<br />
CAMPANIA 332 14.992 858 37.096 207 8.449 53 1.827 38,4% 5,8%<br />
CALABRIA 129 6.109 - - 48 2.555 - - 27,1% -<br />
BASILICATA 106 3.912 141 4.737 38 1.514 42 1.909 26,4% 23,0%<br />
SICILIA 469 17.424 228 8.736 254 12.189 159 9.264 35,1% 41,1%<br />
SARDEGNA 24 904 104 4.085 885 32.565 712 40.792 97,4% 87,3%<br />
SUD E ISOLE 3.084 158.718 3.332 182.858 2.676 117.564 2.452 129.940 46,5% 42,4%<br />
TOTALE 14.499 678.729 13.779 692.525 9.434 530.313 9.266 619.947 39,4% 40,2%<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Artigiancassa<br />
TABELLA 4 Agevolazioni <strong>Leasing</strong> Artigiancassa – Operazioni ammesse a contributo (valori in migliaia di euro)<br />
CREDITO (A) LEASING (B) PENETRAZIONE<br />
B/(A+B)<br />
2004 2005 2004 2005 2004 2005<br />
REGIONE NUMERO VALORE NUMERO VALORE NUMERO VALORE NUMERO VALORE<br />
VENETO 1.732 65.915 1.340 55.294 514 22.038 544 29.931 22,9% 28,9%<br />
EMILIA ROMAGNA 1.114 53.401 1.053 51.417 735 39.046 721 42.339 39,8% 40,6%<br />
FRIULI VENEZIA GIULIA 177 5.979 107 4.468 64 3.156 49 2.548 26,6% 31,4%<br />
TRENTINO ALTO ADIGE - - - - - - - - - -<br />
NORD EST 3.023 125.295 2.500 111.179 1.313 64.240 1.314 74.818 30,3% 34,5%<br />
VALLE D'AOSTA 4 174 4 176 7 283 7 305 63,6% 63,6%<br />
PIEMONTE 2.468 101.142 2.762 125.322 1.172 61.875 1.265 73.717 32,2% 31,4%<br />
LIGURIA 947 36.995 507 25.759 525 22.329 173 8.296 35,7% 25,4%<br />
LOMBARDIA 2.532 125.002 1.896 95.112 2.260 147.539 1.854 134.569 47,2% 49,4%<br />
NORD OVEST 5.951 263.313 5.169 246.369 3.964 232.026 3.299 216.887 40,0% 39,0%<br />
MARCHE 736 43.609 580 32.404 704 40.991 528 30.680 48,9% 47,7%<br />
LAZIO 339 13.162 244 10.867 211 7.632 159 7.340 38,4% 39,5%<br />
TOSCANA 6 224 5 417 2 137 40 3.403 25,0% 88,9%<br />
UMBRIA 273 13.934 206 10.108 100 4.106 80 3.655 26,8% 28,0%<br />
CENTRO 1.354 70.929 1.035 53.796 1.017 52.866 807 45.078 42,9% 43,8%<br />
ABRUZZO 190 12.239 19 1.211 248 11.794 10 483 56,6% 34,5%<br />
PUGLIA 1.804 97.547 1.521 91.332 974 44.782 822 40.226 35,1% 35,1%<br />
MOLISE 88 4.147 90 4.381 28 960 27 1.412 24,1% 23,1%<br />
CAMPANIA 360 15.538 58 2.431 95 3.635 12 504 20,9% 17,1%<br />
CALABRIA 191 10.813 61 3.270 70 4.843 10 559 26,8% 14,1%<br />
BASILICATA 80 2.506 141 4.489 32 964 39 1.574 28,6% 21,7%<br />
SICILIA 468 15.975 236 8.715 254 11.505 153 8.133 35,2% 39,3%<br />
SARDEGNA 18 568 38 1.018 810 19.495 487 12.214 97,8% 92,8%<br />
SUD E ISOLE 3.199 159.333 2.164 116.847 2.511 97.978 1.560 65.105 44,0% 41,9%<br />
TOTALE 13.527 618.870 10.868 528.191 8.805 447.110 6.980 401.888 39,4% 39,1%<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Artigiancassa
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA LEASING AGEVOLATO<br />
1.15 Il leasing e la legge 488/92<br />
sezione<br />
1.15<br />
Dall’analisi dei ri<strong>sul</strong>tati dei bandi<br />
di applicazione delle agevolazioni<br />
ex lege 488/92 approvati<br />
nel biennio 2004-2005 e pubblicati<br />
dall’Istituto per la Promozione<br />
Industriale del Ministero<br />
delle Attività Produttive<br />
emergono ri<strong>sul</strong>tati interessanti,<br />
<strong>sul</strong>l’incidenza delle operazioni<br />
leasing e miste (leasing e credito),<br />
solo con riferimento al 20°<br />
ed al 22° bando, relativi rispettivamente<br />
ai settori del commercio<br />
e artigianato. Negli altri<br />
bandi (riguardanti: ambiente,<br />
turismo, isole minori) non è<br />
infatti rientrata alcuna operazione<br />
leasing e sono state<br />
ammesse solo 9 operazioni<br />
miste, per un valore complessivo<br />
di investimenti di 8,5 milioni<br />
di euro ed un totale di agevolazioni<br />
di poco superiore a 4<br />
milioni di euro.<br />
Le operazioni leasing rientrate<br />
nelle graduatorie del 20° bando<br />
<strong>sul</strong> “Commercio” (tab. 1, tab. 2,<br />
tab. 3) sono state in tutto 16, di cui<br />
15 in Puglia e una in Sardegna, per<br />
un valore complessivo degli investimenti<br />
di 3 milioni di euro e un<br />
milione di euro di agevolazioni.<br />
Le operazioni miste sono state 33,<br />
IL MERCATO LEASING<br />
TABELLA 1 20° bando "Commercio" (graduatorie 2005) – Domande<br />
REGIONI OPERAZIONI ORDINARIE OPERAZIONI IN LEASING OPERAZIONI MISTE TOTALE<br />
NUMERO PESO% NUMERO PESO% NUMERO PESO% NUMERO PESO%<br />
NORD 29 7,2 0 0,0 7 21,2 36 8,0<br />
CENTRO 28 7,0 0 0,0 12 36,4 40 8,9<br />
SUD 344 85,8 16 100,0 14 42,4 374 83,1<br />
ITALIA 401 100,0 16 100,0 33 100,0 450 100,0<br />
INCIDENZA % 89,1 - 3,6 - 7,3 - 100,0 -<br />
Fonte: Elaborazione IPI su dati del Ministero delle Attività Produttive<br />
TABELLA 2 20° bando “Commercio” (graduatorie 2005) – Importo investimenti (milioni di euro)<br />
REGIONI OPERAZIONI ORDINARIE OPERAZIONI IN LEASING OPERAZIONI MISTE TOTALE<br />
VALORE PESO% VALORE PESO% VALORE PESO% VALORE PESO%<br />
NORD 36 18,6 0 0,0 17 56,7 53 23,4<br />
CENTRO 26 13,4 0 0,0 8 26,7 34 15,0<br />
SUD 132 68,0 3 100,0 5 16,7 140 61,6<br />
ITALIA 194 100,0 3 100,0 30 100,0 227 100,0<br />
INCIDENZA % 85,7 - 1,1 - 13,2 - 100,0 -<br />
Fonte: Elaborazione IPI su dati del Ministero delle Attività Produttive<br />
TABELLA 3<br />
20° bando "Commercio" (graduatorie 2005) - Importo agevolazioni (milioni di euro)<br />
REGIONI OPERAZIONI ORDINARIE OPERAZIONI IN LEASING OPERAZIONI MISTE TOTALE<br />
VALORE PESO% VALORE PESO% VALORE PESO% VALORE PESO%<br />
NORD 4 6,0 0 0,0 1 20,0 5 6,8<br />
CENTRO 3 4,5 0 0,0 1 20,0 4 5,5<br />
SUD 60 89,6 1 100,0 3 60,0 64 87,7<br />
ITALIA 67 100,0 1 100,0 5 100,0 73 100,0<br />
INCIDENZA % 91,8 - 1,4 - 6,8 - 100,0 -<br />
Fonte: Elaborazione IPI su dati del Ministero delle Attività Produttive<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
85
1.15<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA LEASING AGEVOLATO<br />
1.15 Il leasing e la legge 488/92<br />
IL MERCATO LEASING<br />
di cui 7 nel Nord, 12 nel Centro Italia<br />
e le restanti 14 operazioni nel<br />
Sud. Diversa è stata la ripartizione<br />
geografica in termini di importo<br />
degli investimenti agevolati - di<br />
cui oltre la metà si è concentrata<br />
al Nord, circa un quarto al Centro<br />
e la restante quota al Sud –<br />
e la ripartizione greografica delle<br />
agevolazioni concesse. Il 60%<br />
di queste ultime si è concentrato<br />
al Sud, mentre la restante<br />
parte si è ripartita in egual misura<br />
tra Nord e Sud. L’incidenza<br />
delle operazioni miste <strong>sul</strong> totale<br />
degli investimenti agevolati è<br />
stata pari al 13,2%, mentre più<br />
contenuta è stata l’incidenza in<br />
termini di importo complessivo<br />
agevolato (6,8%), pari a circa 5<br />
milioni di euro.<br />
Più elevato è ri<strong>sul</strong>tato il numero<br />
delle operazioni leasing rientrate<br />
nelle graduatorie del 23° bando<br />
“Artigiani” (tab. 4, tab. 5, tab. 6),<br />
che è stato pari a 44. Le operazioni,<br />
distribuite in varie regioni,<br />
ammontano ad un valore complessivo<br />
degli investimenti pari a<br />
11 miliardi e un valore delle agevolazioni<br />
pari a 2,5 miliardi. Le<br />
operazioni miste, 141 in tutto, hanno<br />
pesato per quasi il 14% sugli<br />
investimenti totali agevolati e per<br />
il 7% <strong>sul</strong> totale delle agevolazioni<br />
concesse.<br />
TABELLA 4 23° bando "Artigiani" (graduatorie 2004) – Domande<br />
REGIONI OPERAZIONI ORDINARIE OPERAZIONI IN LEASING OPERAZIONI MISTE TOTALE<br />
NUMERO PESO% NUMERO PESO% NUMERO PESO% NUMERO PESO%<br />
NORD 103 9,8 17 38,6 70 49,6 190 15,4<br />
CENTRO 67 6,4 18 40,9 32 22,7 117 9,5<br />
SUD 878 83,8 9 20,5 39 27,7 926 75,1<br />
ITALIA 1.048 100,0 44 100,0 141 100,0 1.233 100,0<br />
INCIDENZA % 85,0 - 3,6 - 11,4 - 100,0 -<br />
Fonte: Elaborazione IPI su dati del Ministero delle Attività Produttive<br />
TABELLA 5 23° bando "Artigiani" (graduatorie 2004) - Importo investimenti (milioni di euro)<br />
REGIONI OPERAZIONI ORDINARIE OPERAZIONI IN LEASING OPERAZIONI MISTE TOTALE<br />
VALORE PESO% VALORE PESO% VALORE PESO% VALORE PESO%<br />
NORD 22 8,8 5 45,5 22 52,4 49 16,2<br />
CENTRO 20 8,0 4 36,4 11 26,2 35 11,6<br />
SUD 207 83,1 2 18,2 9 21,4 218 72,2<br />
ITALIA 249 100,0 11 100,0 42 100,0 302 100,0<br />
INCIDENZA % 82,5 - 3,6 - 13,9 - 100,0 -<br />
Fonte: Elaborazione IPI su dati del Ministero delle Attività Produttive<br />
TABELLA 6<br />
23° bando "Artigiani" (graduatorie 2004) - Importo agevolazioni (milioni di euro)<br />
REGIONI OPERAZIONI ORDINARIE OPERAZIONI IN LEASING OPERAZIONI MISTE TOTALE<br />
VALORE PESO% VALORE PESO% VALORE PESO% VALORE PESO%<br />
NORD 3,4 2,6 0,8 32,0 3,5 35,0 7,7 5,4<br />
CENTRO 3,0 2,3 0,8 32,0 1,7 17,0 5,5 3,8<br />
SUD 124,4 95,1 0,9 36,0 4,8 48,0 130,1 90,8<br />
ITALIA 130,8 100,0 2,5 100,0 10,0 100,0 143,3 100,0<br />
INCIDENZA % 91,3 - 1,7 - 7,0 - 100,0 -<br />
Fonte: Elaborazione IPI su dati del Ministero delle Attività Produttive<br />
86<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA LEASING AGEVOLATO<br />
1.16 Il <strong>Leasing</strong> e la legge 598/94<br />
sezione<br />
1.16<br />
La L. 598/94, gestita in concessione<br />
dal Mediocredito Centrale, si<br />
sostanzia in contributi in conto interessi<br />
alle imprese che investono in<br />
innovazione tecnologica e tutela<br />
ambientale. Tale legge, in seguito<br />
alla riforma Bassanini, è divenuta<br />
di competenza delle regioni che<br />
hanno facoltà di integrare i fondi<br />
erogati con contributi in conto capitale:<br />
va anche segnalato come in<br />
talune regioni, come il Lazio, i<br />
contributi riguardino anche il settore<br />
commerciale.<br />
La chiusura di tale agevolazione in<br />
numerose regioni a partire dal 2004<br />
ed estesa anche a Abruzzo e Puglia<br />
nel 2005 (tab. 1) ha provocato un<br />
calo delle domande leasing di circa<br />
il 30% nel 2005; calo che si è<br />
aggiunto a quello già registrato<br />
negli anni precedenti, ma che al<br />
contrario di quanto si era rilevato<br />
con riferimento al 2004, non ha<br />
interessato solo il settore leasing,<br />
ma anche il settore del credito.<br />
La quasi totalità delle domande<br />
leasing si concentra ormai in due<br />
regioni: le Marche, dove il numero<br />
delle operazioni ammesse è<br />
sceso tra il 2004 e il 2005 da 343 a<br />
226, ed il Piemonte dove al contrario<br />
si è registrata una crescita<br />
delle stesse da 216 a 227 nei due<br />
anni considerati, in corrispondenza<br />
invece di un contrazione <strong>sul</strong><br />
fronte del credito. Le due regioni<br />
presentano una penetrazione del<br />
leasing <strong>sul</strong> numero totale delle<br />
operazioni ammesse pari rispettivamente<br />
al 91,1% ed al 79,6%.<br />
È crollato il numero riferito alla<br />
Lombardia: da 48 nel 2004 a 8 nel<br />
2005, sebbene in quella regione la<br />
diminuzione più consistente si<br />
sia registrata per le operazioni di<br />
credito ordinario. In media,<br />
comunque, il peso del leasing <strong>sul</strong><br />
IL MERCATO LEASING<br />
TABELLA 1 Numero di operazioni ammesse ex L. 598/94<br />
CREDITO (A) LEASING (B) PENETRAZIONE % B/(A+B)<br />
2004 2005 2004 2005 2004 2005<br />
NORD EST 0 0 0 0 0 0<br />
VALLE D'AOSTA 0 0 0 0 0,0 0,0<br />
PIEMONTE 153 58 216 227 58,5 79,6<br />
LIGURIA 191 1 1 3 0,5 75,0<br />
LOMBARDIA 482 58 48 8 9,1 12,1<br />
NORD OVEST 826 117 265 238 24,3 67,0<br />
MARCHE 16 22 343 226 95,5 91,1<br />
LAZIO 147 423 35 20 19,2 4,5<br />
TOSCANA 43 237 0 0 0,0 0,0<br />
UMBRIA 1 0 14 8 93,3 100,0<br />
CENTRO 207 682 392 254 65,4 27,1<br />
ABRUZZO 1 0 3 0 75,0 0,0<br />
PUGLIA 20 0 22 0 52,4 0,0<br />
MOLISE 31 12 12 15 27,9 55,6<br />
CAMPANIA 0 0 0 0 0,0 0,0<br />
CALABRIA 98 13 8 0 7,5 0,0<br />
BASILICATA 0 0 0 0 0,0 0,0<br />
SICILIA 0 0 0 0 0,0 0,0<br />
SARDEGNA 0 0 0 0 0,0 0,0<br />
SUD E ISOLE 150 25 45 15 23,1 37,5<br />
TOTALE 1.183 824 702 507 37,2 38,1<br />
Fonte: Mediocredito Centrale<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
87
1.16<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA LEASING AGEVOLATO<br />
1.16 Il <strong>Leasing</strong> e la legge 598/94<br />
IL MERCATO LEASING<br />
numero complessivo delle domande<br />
accolte si è mantenuto su un<br />
livello di poco superiore a quello<br />
registrato nel 2004, con una penetrazione<br />
pari al 38,1%.<br />
È proseguito anche nel 2005 il calo<br />
sia dei volumi degli investimenti<br />
ammessi al contributo, che sono<br />
diminuiti di oltre il 30% rispetto<br />
all’anno precedente, ad un valore<br />
complessivo di 109 milioni di euro,<br />
sia quello dei contributi concessi,<br />
che sono diminuiti di oltre il 44%,<br />
ad un valore complessivo di 6<br />
milioni di euro (tab. 2). La flessione<br />
registratasi anche <strong>sul</strong> fronte<br />
del credito ha portato comunque<br />
ad una crescita del tasso di<br />
penetrazione del leasing, in termini<br />
di investimenti ammessi <strong>sul</strong><br />
totale, che è passato dal 23,6% del<br />
2004 al 34,1% del 2005. È, al contrario,<br />
aumentata ancora di più nel<br />
2005 rispetto al 2004 la forbice esistente<br />
tra l’incidenza dei contributi<br />
erogati sugli investimenti ammessi<br />
registrata dai finanziamenti in<br />
leasing (5,6%) e quella rilevata con<br />
riferimento al credito (19,0%).<br />
Ricordiamo, comunque, che quest’ultimo<br />
dato va letto anche alla<br />
luce della diversa modalità di conteggio<br />
e erogazione del contributo.<br />
Quello per un bene finanziato<br />
con credito è infatti calcolato <strong>sul</strong>l’intero<br />
importo imponibile, mentre,<br />
in molte regioni, quello relativo<br />
ad un bene finanziato in leasing<br />
è calcolato <strong>sul</strong>la sommatoria<br />
delle quote capitali dei canoni<br />
versati nei 18 mesi successivi alla<br />
presentazione della domanda,<br />
cioè in via dilazionata secondo piano<br />
di ammortamento leasing.<br />
TABELLA 2 Valore degli investimenti e contributi ex L. 598/94 (valori in euro)<br />
CREDITO LEASING VALORI%<br />
VALORE CONTRIBUTI VALORE CONTRIBUTI PENETRAZIONE B/A D/C<br />
DEGLI INVESTIMENTI AMMESSI (A) (B) DEGLI INVESTIMENTI AMMESSI (C) (D) C/(A+C)<br />
REGIONE 2004 2005 2005 2004 2005 2005 2004 2005<br />
NORD EST 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 0,0<br />
VALLE D'AOSTA 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 0,0<br />
PIEMONTE 41.027.649 23.525.317 1.533.108 46.105.749 48.418.274 2.369.788 52,9 67,3 6,5 4,9<br />
LIGURIA 26.691.055 2.218.895 51.517 164.280 505.692 21.682 0,6 18,6 2,3 4,3<br />
LOMBARDIA 323.776.647 24.620.148 1.557.606 18.945.981 4.096.897 415.334 5,5 14,3 6,3 10,1<br />
NORD OVEST 391.495.351 50.364.359 3.142.231 65.216.010 53.020.863 2.806.804 14,3 51,3 6,2 5,3<br />
MARCHE 2.315.674 5.997.346 328.497 62.513.603 48.542.256 2.185.748 96,4 89,0 5,5 4,5<br />
LAZIO 39.100.951 91.078.632 16.136.572 8.662.720 3.115.694 471.066 18,1 3,3 17,7 15,1<br />
TOSCANA 6.370.279 51.054.124 18.690.737 0 0 0 0,0 0,0 36,6 0,0<br />
UMBRIA 942.340 0 0 4.843.644 1.741.380 42.984 83,7 100,0 0,0 2,5<br />
CENTRO 48.729.244 148.130.102 35.155.806 76.019.967 53.399.329 2.699.798 60,9 26,5 23,7 5,1<br />
ABRUZZO 73.900 0 0 400.489 0 0 84,4 0,0 0,0 0,0<br />
PUGLIA 9.020.644 0 0 10.923.317 0 0 54,8 0,0 0,0 0,0<br />
MOLISE 6.562.553 2.705.554 285.062 2.070.575 3.236.865 610.807 24 54,5 10,5 18,9<br />
CAMPANIA 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 0,0<br />
CALABRIA 53.724.072 10.655.521 1.733.663 2.374.609 0 0 4,2 0,0 16,3 0,0<br />
BASILICATA 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 0,0<br />
SICILIA 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 0,0<br />
SARDEGNA 0 0 0 0 0 0 0,0 0,0 0,0 0,0<br />
SUD E ISOLE 69.381.169 13.361.075 2.018.725 15.768.990 3.236.865 610.807 18,5 19,5 15,1 18,9<br />
TOTALE 509.605.764 211.855.536 40.316.762 157.004.967 109.657.058 6.117.409 23,6 34,1 19,0 5,6<br />
Fonte: Mediocredito Centrale<br />
88<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA LEASING AGEVOLATO<br />
1.17 Il <strong>Leasing</strong> e la legge Sabatini<br />
sezione<br />
1.17<br />
La legge 1329/65, conosciuta<br />
anche come legge “Sabatini” prevede<br />
una serie di agevolazioni<br />
alle piccole e medie imprese per<br />
l’acquisto o la locazione finanziaria<br />
di nuovi macchinari. I fondi<br />
sono stabiliti a livello regionale<br />
ed erogati sotto forma di contributi<br />
conto interessi. L’operatività<br />
di tale legge <strong>sul</strong> leasing è<br />
ormai divenuta molto contenuta<br />
per effetto della poca convenienza<br />
del tasso base utilizzato (Tasso<br />
di riferimento Industria) ad<br />
essa collegato, che ormai ri<strong>sul</strong>ta<br />
molto al di sopra di quelli<br />
applicati nelle operazioni di leasing<br />
ordinarie, oltre alle spese<br />
accessorie (tra cui principale il<br />
costo degli effetti cambiari) che<br />
di norma rispetto ad una normale<br />
operazione di locazione<br />
finanziaria ri<strong>sul</strong>tano più elevate.<br />
Nel 2005, il numero complessivo<br />
delle operazioni ammesse è drasticamente<br />
sceso a poco più<br />
2.800 unità rispetto alle oltre<br />
10.000 del 2004 ed ha riguardato<br />
quasi interamente operazioni di<br />
credito ordinario, con solo 19<br />
operazioni di leasing (tab. 1).<br />
Dei poco più di 5 milioni di investimenti<br />
leasing ammessi al contributo<br />
quasi 2 si sono concentrati<br />
in Veneto ed 1,5 milioni in<br />
Piemonte. Seguono le Marche e<br />
la Campania, per importi comunque<br />
contenuti. Il totale dei contributi<br />
concessi al settore leasing<br />
è stato nel complesso irrisorio e<br />
pari a 296.114,00 euro.<br />
IL MERCATO LEASING<br />
TABELLA 1 Statistiche delle agevolazioni ex L.1329/65 (valori in euro)<br />
CREDITO (A) LEASING (B) PENETRAZIONE B/(A+B)<br />
2004 2005 2004 2005 2004 2005<br />
NUMERO OPERAZIONI AMMESSE 9.611 2.789 401 19 4,0% 0,7%<br />
VALORE DEGLI INVESTIMENTI AMMESSI 1.374.327.970 392.293.669 134.965.741 5.391.694 8,9% 1,4%<br />
CONTRIBUTI 87.307.064 25.682.380 6.584.593 296.144 7,0% 1,1%<br />
PENETRAZIONE CONTRIBUTI SU INVESTIMENTI 6,4% 6,5% 4,9% 5,5% - -<br />
Fonte: Mediocredito Centrale<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
89
1.18<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA LEASING AGEVOLATO<br />
1.18 I finanziamenti BEI al <strong>Leasing</strong><br />
La Banca Europea per gli investimenti<br />
(BEI), i cui azionisti sono i<br />
Paesi membri dell’Unione Europea<br />
rappresentati dai rispettivi<br />
ministri delle finanze, è l’istituzione<br />
finanziaria comunitaria che<br />
ha il compito di sostenere gli<br />
obiettivi politici dell’Unione, attraverso<br />
la concessione di prestiti a<br />
lungo termine necessari per<br />
finanziare progetti d’investimento<br />
economicamente validi. Le<br />
priorità di finanziamento sono<br />
rivolte principalmente:<br />
• alla coesione economica e<br />
sociale nell’Unione a 25;<br />
• all’incremento della competitività<br />
internazionale, attraverso<br />
l’impulso alla ricerca,<br />
allo sviluppo e all’innovazione;<br />
• all’ampliamento delle reti transeuropee<br />
dei trasporti;<br />
• allo sviluppo delle politiche di<br />
sviluppo e cooperazione nei<br />
Paesi Partner;<br />
• alla tutela e al miglioramento<br />
dell’ambiente;<br />
• al sostegno alle piccole e medie<br />
imprese e alle società a media<br />
capitalizzazione.<br />
Un’altra priorità operativa è il sostegno<br />
alle operazione a favore del<br />
capitale umano, e in particolare la<br />
sanità.<br />
Con un capitale sociale di 163,6<br />
miliardi di euro, la BEI costituisce<br />
la più grande istituzione multilaterale<br />
di finanziamento del mondo.<br />
Nel 2005 i prestiti complessivi<br />
accordati dalla BEI sono ammontati<br />
a 47,4 miliardi di euro, di cui 42,3<br />
destinati ai 25 Paesi dell’Unione<br />
Europea. I 10 nuovi Paesi membri<br />
dell’UE hanno attratto finanziamenti<br />
per 5,8 miliardi di euro. I<br />
restanti 5,1 miliardi di euro sono<br />
stati erogati per finanziare progetti<br />
infrastrutturali e investimenti delle<br />
imprese private in alcune aree<br />
geografiche non rientranti nell’Unione,<br />
quali la Bulgaria, la Romania<br />
(Paesi accedenti, 2 miliardi di<br />
euro), la Croazia e la Turchia (Paesi<br />
dell’Accessione), i Balcani occidentali,<br />
i Paesi mediterranei, l’Asia,<br />
l’America e alcuni Stati dell’Africa.<br />
I prestiti in essere della BEI al 31<br />
dicembre 2005 ammontavano a<br />
294,2 miliardi di euro. A fronte di<br />
47,4 miliardi di euro di impieghi<br />
sono stati raccolti nel corso dell’anno<br />
circa 49,8 miliardi di euro,<br />
flusso che, sommato alle quote precedentemente<br />
approvvigionate, ha<br />
contribuito ad elevare il totale della<br />
raccolta in essere a fine anno al<br />
valore di 248,3 miliardi di euro.<br />
Con un volume di finanziamenti pari<br />
a 6,4 miliardi di euro (+7% rispetto<br />
all’anno precedente), nel 2005 l’Italia<br />
si è riconfermata terzo maggior<br />
beneficiario di prestiti BEI dopo la<br />
Spagna e la Germania.<br />
Centrate anche nel 2005 le priorità<br />
operative della Banca: il 73% dei prestiti<br />
in Italia ha interessato progetti<br />
di sviluppo regionale, il 29% progetti<br />
nel settore delle reti trans-europee,<br />
il 20% operazioni nel settore<br />
dell’innovazione, della ricerca e<br />
dello sviluppo e il 15% investimenti<br />
finalizzati alla protezione dell’ambiente.<br />
I finanziamenti che la BEI<br />
destina alla nostra economia, anche<br />
nel 2005, si presentano come un valido<br />
strumento di sostegno per lo<br />
sviluppo della competitività industriale<br />
nazionale, andando a soddisfare<br />
le esigenze di finanziamento di<br />
medio e lungo termine delle PMI.<br />
Dopo un periodo di continua ed<br />
elevata crescita, i finanziamenti BEI<br />
concessi in favore del leasing, hanno<br />
evidenziato nel corso degli ultimi<br />
tre anni, un andamento particolarmente<br />
altalenante (fig. 1), connesso<br />
con la tipologia di investimenti<br />
considerati prioritari dalla<br />
Banca.<br />
Nel 2005, la diminuzione di risorse<br />
destinate ai prestiti globali a<br />
favore di altre tipologie di investimenti,<br />
quali quelli in sanità ed<br />
educazione, ha fatto registrare<br />
una leggera flessione nel volume<br />
dei finanziamenti destinati al<br />
leasing. Il volume dei contratti<br />
relativi si attesta pari a 750 milioni<br />
di euro, in diminuzione rispetto<br />
ai 920 milioni di euro dell’anno<br />
precedente.<br />
FIGURA 1<br />
Finanziamenti BEI al <strong>Leasing</strong> (milioni di euro)<br />
Fonte: BEI<br />
90<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
Quest’anno, per la prima volta, è<br />
stato possibile effettuare, nell’ambito<br />
della rilevazione Leaseurope<br />
<strong>sul</strong>le classifiche europee del<br />
leasing, un’analisi della ripartizione<br />
dello stipulato per canale<br />
di vendita. A questo fine, sono stati<br />
elaborati i dati raccolti presso le<br />
prime 15 società di leasing italiane<br />
per volumi di stipulato, che da<br />
sole detengono una quota di mercato<br />
complessivo del 74,2% dello<br />
stipulato leasing 2005.<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA INDAGINI SPECIFICHE RIGUARDANTI IL SETTORE<br />
1.19 Analisi per canale di vendita<br />
Prevale il canale bancario,<br />
attraverso il quale viene effettuato<br />
il 48,9% del volume complessivo<br />
stipulato dagli operatori<br />
analizzati, seguito da una<br />
percentuale pari al 33,6% riferito<br />
al canale di vendita degli<br />
intermediari (es. brokers, agenti<br />
ecc.). Il peso dello stipulato<br />
attraverso il canale dei fornitori<br />
nel gruppo delle “top 15” è<br />
molto più limitato e pari al 3,8%<br />
del totale.<br />
Un sotto campione delle società che<br />
hanno partecipato alla rilevazione,<br />
con una rappresentatività del 63,2%<br />
del totale stipulato, ha fornito anche<br />
i dati <strong>sul</strong>la ripartizione per canale<br />
di vendita nel 2004. Da un confronto<br />
tra il 2004 ed il 2005 <strong>sul</strong> sottocampione<br />
omogeneo, ri<strong>sul</strong>ta in crescita<br />
nel 2005, di circa tre punti percentuali<br />
rispetto all’anno precedente,<br />
il peso del canale di vendita<br />
degli intermediari, a scapito del<br />
canale bancario.<br />
sezione<br />
1.19<br />
IL MERCATO LEASING<br />
FIGURA 1<br />
Ripartizione dello stipulato 2005 delle “top 15” per canale di vendita<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
91
1.20<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA INDAGINI SPECIFICHE RIGUARDANTI IL SETTORE<br />
1.20 Le cartolarizzazioni leasing<br />
(In collaborazione e a cura di Securitisation.it)<br />
IL MERCATO LEASING<br />
La cartolarizzazione di crediti<br />
derivanti da contratti di leasing<br />
supporta all’incirca il 17,4% del<br />
volume totale delle emissioni originate<br />
dal mercato italiano della<br />
cartolarizzazione nel corso del<br />
2005 (il cui totale complessivo<br />
ammonta a 40.407 milioni di<br />
euro), ed il 20,5% del numero<br />
complessivo di operazioni perfezionate<br />
(che ri<strong>sul</strong>ta pari a 39 operazioni).<br />
Il comparto dei crediti di<br />
leasing si conferma anche per il<br />
2005 come un’asset class di primaria<br />
rilevanza all’interno del<br />
mercato primario delle operazioni<br />
di cartolarizzazione italiane.<br />
Nel 2005 sono state perfezionate<br />
8 operazioni di cartolarizzazione<br />
(un’operazione in più<br />
rispetto alle 7 concluse nel 2004)<br />
facendo registrare in termini di<br />
numero di operazioni una crescita<br />
pari al 14,3% rispetto all’anno<br />
precedente, e del 33,3% rispetto<br />
al 2003 (tab 1). Il volume totale<br />
delle emissioni dell’anno ha raggiunto<br />
i 7.034,3 milioni di euro,<br />
con una diminuzione del 19,8%<br />
rispetto agli 8.766,2 milioni di<br />
euro collocati <strong>sul</strong> mercato primario<br />
nel corso del 2004, mentre<br />
evidenzia un incremento del<br />
118,1% rispetto ai volumi collocati<br />
del 2003.<br />
Nel 2005 la dimensione media unitaria<br />
delle operazioni registra un<br />
netto decremento passando dai<br />
1.252,3 milioni nel 2004, agli 879,3<br />
milioni di euro nel 2005, che corrisponde<br />
ad una riduzione percentuale<br />
del 29,8%.<br />
Una possibile causa che giustifica,<br />
in prima battuta, la diminuzione<br />
dei volumi delle operazioni<br />
registratasi nel 2005, può essere<br />
rintracciata nel fatto che il 2004<br />
aveva beneficiato di un travaso di<br />
operazioni risalenti all’anno precedente.<br />
Si rammenta che nel<br />
2003 alcune operazioni subirono<br />
un rinvio nel collocamento a causa<br />
dei problemi causati dalla sentenza<br />
n. 5552/03 della Corte di<br />
Cassazione, i quali vennero poi<br />
superati grazie all’emissione del<br />
Decreto Legge n.354 del 24 dicembre<br />
2003.<br />
L’analisi della distribuzione delle<br />
operazioni nell’arco dei trimestri<br />
dell’anno conferma che, come evidenziato<br />
dalla lettura congiunta<br />
dei dati sui volumi delle operazio-<br />
TABELLA 1 Numero e volume annuo delle emissioni (in milioni di euro)<br />
ANNI NUMERO VOLUME VOLUME DIMENSIONE<br />
OPERAZIONI TOTALE PUBBLICO MEDIA<br />
2003 6 3.225,5 3.084,0 537,6<br />
2004 7 8.766,2 8.705,9 1.252,3<br />
2005 8 7.034,3 6.962,7 879,3<br />
TOTALE 21 19.026,0 18.752,6 906,0<br />
Fonte: Securitization.it<br />
TABELLA 2 Volume trimestrale delle emissioni negli anni 2004 e 2005 (in milioni di euro)<br />
TRIMESTRE VOLUME VOLUME VOLUME NUMERO DIMENSIONE<br />
TOTALE PUBBLICO* PRIVATO* OPERAZIONI MEDIA<br />
1° TRIM. 2004 1.703,1 1.671,3 31,8 2 851,6<br />
2° TRIM. 2004 2.359,5 2.349,0 10,5 2 1.179,7<br />
3° TRIM. 2004 - - - - -<br />
4° TRIM. 2004 4.703,7 4.685,6 18,1 3 1.567,9<br />
1° TRIM. 2005 811,4 810,6 0,8 1 811,4<br />
2° TRIM. 2005 2.441,2 2.398,6 42,6 3 813,7<br />
3° TRIM. 2005<br />
4° TRIM. 2005 3.781,7 3.753,5 28,2 4 945,4<br />
* Con l’espressione volume “pubblico” ci si riferisce al volume delle operazioni di cartolarizzazione in cui i titoli sono stati collocati tramite<br />
offerta pubblica presso investitori istituzionali, mentre con l’espressione volume “privato” ci si riferisce al volume delle operazioni di<br />
cartolarizzazione in cui i titoli sono stati collocati mediante private placement presso un unico investitore istituzionale e parte dei titoli junior<br />
sono stati trattenuti dall’originator.<br />
92<br />
Fonte: Securitization.it<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
FIGURA 1<br />
Volume trimestrale delle emissioni (in milioni di euro)<br />
Fonte: Securitization.it<br />
ni della fig. 1 e quelli esposti nella<br />
tab. 2, nella distribuzione temporale<br />
delle operazioni è riscontrabile<br />
la presenza di un fenomeno<br />
di stagionalità. La presenza di<br />
una marcata stagionalità rappresenta,<br />
pertanto, una delle caratteristiche<br />
strutturali del mercato<br />
primario italiano.<br />
Applicando quale criterio di classificazione<br />
delle operazioni la<br />
loro dimensione unitaria, possiamo<br />
segmentare il mercato in categorie<br />
omogenee, per le quali le<br />
rilevazioni del 2005 evidenziano i<br />
dati che riportiamo nei punti<br />
seguenti:<br />
• operazioni “benchmark”,<br />
caratterizzate da un volume<br />
superiore agli 800-1.000 milioni<br />
di euro. Delle 8 operazioni<br />
collocate nel 2005, la metà<br />
supera il miliardo di euro –<br />
Lombarda Lease Finance 4<br />
(1,12 miliardi), Italease Finance<br />
7 (1,12 miliardi), Locat 3 (2<br />
miliardi) e Vela Lease 2 (1,02<br />
miliardi), una gli 800 milioni<br />
di euro (Italease Finance 8);<br />
• operazioni “medio-grandi”,<br />
che comprendono le operazioni<br />
con volumi di emissione<br />
all’interno del range di valori<br />
400 / 800 milioni di euro dove,<br />
durante l’anno si è registrata<br />
una sola operazione (Erice<br />
Finance, un collocamento privato<br />
perfezionato da Banca Italease);<br />
• operazioni “medio-piccole”<br />
(con valori compresi tra i 200<br />
ed i 400 milioni di euro) dove<br />
non si registrano operazioni<br />
nel corso del 2005;<br />
• operazioni “piccole”, aventi<br />
importi di emissione inferiori<br />
ai 200 milioni di euro, che ha<br />
prodotto un’operazione nel<br />
2005 – Pharma Finance 2 (per<br />
141 milioni di euro).<br />
Si rammenta che la dimensione<br />
delle operazioni è significativamente<br />
influenzata dall’inserimento,<br />
all’interno dei portafogli oggetto<br />
di cartolarizzazione, dei crediti<br />
derivanti da operazioni di leasing<br />
immobiliare. Questa tipologia di<br />
crediti permette agli originator di<br />
incrementare la dimensione<br />
media sia delle operazioni di cartolarizzazione,<br />
sia quella del portafoglio<br />
cartolarizzato, dato che<br />
le operazioni immobiliari presentano<br />
volumi unitari maggiori<br />
rispetto a quelle su beni strumentali<br />
e su autoveicoli e per-<br />
FIGURA 2<br />
Composizione dei portafogli di <strong>Leasing</strong> cartolarizzati<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
93
1.20<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA INDAGINI SPECIFICHE RIGUARDANTI IL SETTORE<br />
1.20 Le cartolarizzazioni <strong>Leasing</strong><br />
(In collaborazione e a cura di Securitisation.it)<br />
IL MERCATO LEASING<br />
mettono, inoltre, a parità di condizioni,<br />
di allungare la vita media<br />
del portafoglio e dei titoli emessi.<br />
Analizzando i dati relativi alle caratteristiche<br />
dei nuovi portafogli cartolarizzati<br />
dagli originator nel corso del<br />
2005 ( fig. 2), emerge che la quota<br />
percentuale dei crediti derivanti da<br />
contratti immobiliari scende dal<br />
62,1% del 2004 al 57,6% del 2005. I<br />
crediti legati al finanziamento di beni<br />
strumentali crescono di 3,2 punti<br />
percentuali, passando, rispettivamente,<br />
dal 23,4% al 26,6%. Infine, i<br />
crediti legati al finanziamento del<br />
settore auto crescono marginalmente<br />
di 0,5 punti percentuali, passando<br />
dal 14,6% al 15,1%.<br />
Indubbiamente, le operazioni<br />
legate al settore immobiliare rappresentano,<br />
e continueranno a<br />
rappresentare in futuro, la fonte<br />
primaria di approvvigionamento<br />
del mercato primario. È doveroso<br />
segnalare il fatto che la dimensione<br />
media dei contratti di leasing<br />
immobiliare oggetto di cartolarizzazione,<br />
è passata da 2,29<br />
milioni di euro nel 2004, a 3,80<br />
milioni di euro nel 2005, con un<br />
incremento percentuale pari a<br />
65,94%. Tale fenomeno è indicatore<br />
significativo dell’avvenuto<br />
incremento della dimensione<br />
media unitaria delle operazioni<br />
di leasing immobiliare.<br />
La segmentazione geografica dei<br />
portafogli iniziali cartolarizzati presenta<br />
una concentrazione del 72,3%<br />
al Nord, del 18,2% al Centro e del<br />
9,5% al Sud. Nel 2004 i dati <strong>sul</strong>la<br />
concentrazione erano pari, rispettivamente,<br />
al 76,7% al Nord, al<br />
16,4% al Centro ed al 6,9% al Sud.<br />
Tutte le operazioni realizzate dagli<br />
originator nel corso del 2005 prevedono<br />
la presenza di un periodo<br />
di revolving (prevalentemente stabilito<br />
per una durata pari a 18 mesi<br />
dalla data di collocamento) durante<br />
il quale, qualora vengano rispettati<br />
i criteri di eleggibilità dei crediti<br />
e non vengano raggiunti i livelli<br />
di trigger rispetto ad alcuni<br />
indicatori di performance, la cassa<br />
disponibile presso il veicolo viene<br />
impiegata per acquistare nuovi<br />
crediti dall’originator.<br />
Le modifiche normative introdotte<br />
con la Legge Finanziaria 2006<br />
(Cfr. art. 5-ter che converte in<br />
legge il Decreto Legge 30/9/2005<br />
n. 203 – Misure di contrasto all’evasione<br />
fiscale e disposizioni<br />
urgenti in materia tributaria e<br />
finanziaria), probabilmente non<br />
influiranno, in modo significativo,<br />
sui volumi di operazioni, tuttavia<br />
l’allungamento delle durate minime<br />
della maggior parte di tipologie<br />
di contratti leasing immobiliare,<br />
potrebbe causare qualche<br />
difficoltà nella strutturazione<br />
delle operazioni, soprattutto per la<br />
definizione del periodo di revolving<br />
e dei criteri di eleggibilità dei portafogli<br />
cedibili.<br />
Ancora poco diffusa in Italia è la<br />
prassi di cedere il valore residuo del<br />
contratto incorporato nella quota<br />
opzionale acquistabile al momento<br />
del riscatto. Tale scelta concorre,<br />
in tal modo, ad incrementare<br />
l’excess spread disponibile per il<br />
veicolo, e quindi le garanzie prestate<br />
a favore degli investitori.<br />
La lista delle società che hanno<br />
originato le operazioni collocate<br />
TABELLA 3 Operazioni di cartolarizzazione di contratti di <strong>Leasing</strong> effettuate nel corso del 2005<br />
DATA ORIGINATOR ISSUER AMMONTARE EMISSIONE<br />
(MLN EURO)<br />
18-MAR-05 BANCA ITALEASE ITALEASE FINANCE SPA 811,4<br />
27-MAG-05 PRIVATA LEASING E TRICOLORE LEASING TRICOLORE FUNDING SRL 301,8<br />
9-GIU-05 SBS LEASING LOMBARDA LEASE FINANCESRL 1.120,9<br />
28-GIU-06 LOCAFIT VELA LEASE SRL 1.018,5<br />
10-NOV-05 LOCAT LOCAT SECURITISATION VEHICLE 3 SRL 2.000,0<br />
14-NOV-05 COMIFIN PHARMA FINANCE 2 SRL 141,7<br />
2-DIC-05 GRUPPO BANCA ITALEASE ITALEASE FINANCE SPA 1.127,8<br />
22-DIC-05 BANCA ITALEASE ERICE FINANCE SRL 512,2<br />
Fonte: Securitization.it<br />
94<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
nell’ultimo biennio comprende<br />
tutti i primi 4 operatori che si<br />
collocano ai vertici della classifica<br />
di settore stilata in base ai volumi<br />
dei contratti stipulati (Banca<br />
Italease, Locat, Intesa <strong>Leasing</strong> e<br />
San Poalo Leasint nell’ordine). Tali<br />
soggetti rappresentano cumulativamente<br />
una quota di mercato<br />
pari a circa il 40% del totale dello<br />
stipulato del settore.<br />
Il Gruppo Banca Italease e Locat<br />
hanno raggiunto il volume di<br />
due miliardi di euro di portafoglio<br />
cartolarizzato nell’anno.<br />
Inoltre, il Gruppo Banca Italease,<br />
con le tre operazioni perfezionate<br />
nel corso del 2005, raggiunge,<br />
complessivamente, il<br />
numero totale di 9 operazioni<br />
collocate a partire dal 1999, a<br />
cui corrisponde un volume di<br />
emissioni totali superiore a 5,94<br />
miliardi di euro. Locat, giunta<br />
alla quarta operazione, a partire<br />
dal 1999, ha collocato titoli<br />
per 6,59 miliardi, al pari di SBS<br />
<strong>Leasing</strong>, la quale invece ha collocato<br />
2,90 miliardi. Locafit e<br />
Comifin hanno, viceversa, raggiunto<br />
il numero complessivo<br />
di due operazioni, mentre Privata<br />
<strong>Leasing</strong> debutta nel corso<br />
del 2005 con la sua prima operazione<br />
di cartolarizzazione.<br />
Secondo le stime di ASSILEA, la<br />
quota dello stock di crediti di leasing<br />
oggetto di cartolarizzazione<br />
nel corso dell’anno, rappresenta<br />
una percentuale che oscilla tra il<br />
16% del 2003 ed il 22% del 2004.<br />
Nel 2005, tale percentuale dovrebbe<br />
crescere ulteriormente in funzione<br />
dell’incremento dei volumi<br />
cartolarizzati fatto registrare dal<br />
comparto del leasing immobiliare.<br />
Nella tabella 3 sono elencate le<br />
operazioni concluse nell’anno<br />
2005 ordinate in base alla data di<br />
collocamento.<br />
L’analisi della suddivisione degli<br />
spread ordinati in base alla expected<br />
maturity ed alle classi di seniority<br />
dei titoli, evidenzia, in modo<br />
marcato, una diminuzione generalizzata,<br />
che ha prodotto la diminuzione<br />
del c.d. weighted average<br />
funding spread - ovvero il costo<br />
medio ponderato dei titoli dotati di<br />
rating collocati presso gli investitori<br />
(fig. 3).<br />
Unitamente alla diminuzione del<br />
funding spread sono diminuiti, in<br />
modo altrettanto significativo, i<br />
costi di strutturazione e di collocamento<br />
delle operazioni, quindi<br />
nel corso del 2005 si è assistito<br />
ad un ulteriore rilevante abbattimento<br />
del costo all-in delle operazioni,<br />
tanto che è realistico pensare<br />
che sia stato raggiunto un<br />
livello di minimo difficilmente<br />
ulteriormente abbattibile nel<br />
prossimo futuro. Ricordiamo che<br />
la diminuzione dei costi di strutturazione<br />
delle operazioni è dovuta<br />
alla raggiunta standardizzazione<br />
strutturale e della documentazione<br />
legale relativa alle<br />
operazioni.<br />
FIGURA 3 Confronto degli spread in basis point tra le emissioni con rating AAA negli anni 2004 e 2005<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: Securitization.it<br />
95
1.21<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA INDAGINI SPECIFICHE RIGUARDANTI IL SETTORE<br />
1.21 Il tasso di penetrazione del <strong>Leasing</strong> su investimenti e finanziamenti<br />
IL MERCATO LEASING<br />
È proseguita anche nel 2005 la crescita<br />
della penetrazione del leasing<br />
nell’economia italiana, in termini<br />
sia di incidenza <strong>sul</strong> Prodotto Interno<br />
Lordo, che di penetrazione sugli<br />
investimenti fissi lordi delle imprese<br />
e sui finanziamenti a medio-lungo<br />
termine bancari.<br />
In presenza di una crescita “zero”<br />
in termini reali e di appena il 2% a<br />
prezzi correnti dell’economia italiana<br />
nel 2005, il peso del settore<br />
leasing <strong>sul</strong> PIL ha superato il 3%<br />
con un incremento di circa 0,3<br />
punti percentuali rispetto all’incidenza<br />
del 2,7% stimata con riferimento<br />
al 2004 (tab. 1).<br />
Rapportando il totale dello stipulato<br />
leasing agli investimenti fissi<br />
lordi delle imprese, l’incidenza è<br />
salita dal 13,3% al 15,1% (tab. 2).<br />
Anche in questo caso la crescita<br />
del leasing (+15,6%) ha di gran<br />
lunga superato la dinamica degli<br />
investimenti che a valori correnti<br />
hanno visto una crescita dell’1,8%.<br />
Ancora maggiore è l’effetto positivo<br />
che si ottiene sottraendo agli<br />
investimenti fissi lordi quelli destinati<br />
alla costruzione di abitazioni,<br />
che finora difficilmente sono state<br />
oggetto di leasing e la cui dinamica<br />
a valori correnti si attesterebbe<br />
nel 2005, secondo le stime<br />
dell’ANCE, al +6,3%. La penetrazione<br />
del leasing sugli investimenti<br />
così calcolati è passata dal<br />
17,4% al 20,1%. La percentuale<br />
sale ancora al 21,3% se dagli investimenti<br />
si sottraggono quelli nei<br />
beni immateriali che costituiscono<br />
un comparto leasing ancora in<br />
buona parte da esplorare.<br />
Sempre di circa tre punti percentuali<br />
è l’incremento dell’incidenza<br />
del leasing sugli investimenti<br />
depurati, oltre che delle voci sopra<br />
menzionate, anche degli investimenti<br />
nella P.A.. In questo settore,<br />
infatti, il leasing ancora stenta<br />
a decollare, come del resto ri<strong>sul</strong>ta<br />
da una prima stima della penetrazione<br />
del leasing nel comparto<br />
<strong>sul</strong>la base dei dati rilevati dalle<br />
elaborazioni BDCR (tab. 2bis).<br />
TABELLA 1 Tasso di penetrazione del <strong>Leasing</strong> <strong>sul</strong> PIL<br />
2001 2002 2003 2004 2005<br />
STIPULATO LEASING 32.163 37.847 32.223 38.185 44.160<br />
PIL 1.248.648 1.295.226 1.335.354 1.388.870 1.417.241<br />
TASSO DI PENETRAZIONE % 2,6 2,9 2,4 2,7 3,1<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Istat<br />
TABELLA 2 Tasso di penetrazione del <strong>Leasing</strong> sugli investimenti fissi lordi (valori %)<br />
2001 2002 2003 2004 2005<br />
SU TOTALE INVESTIMENTI (INCLUSE LE ABITAZIONI) 12,7 14,0 11,9 13,3 15,1<br />
SU TOTALE INVESTIMENTI (ESCLUSE LE ABITAZIONI) 16,1 17,8 15,4 17,4 20,1<br />
SU TOTALE INVESTIMENTI (ESCLUSE ABITAZIONI E BENI IMMATERIALI) 17,1 18,9 16,3 18,5 21,3<br />
SU TOTALE INVESTIMENTI (ESCLUSE ABITAZIONI, BENI IMMATERIALI E P.A.) 20,3 21,3 19,6 22,0 25,4<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Istat e Ance<br />
TABELLA 2 bis Tasso di penetrazione del <strong>Leasing</strong> sugli investimenti della P.A. e sui consumi<br />
2004 2005<br />
PENETRAZIONE DEL LEASING SUGLI INVESTIMENTI DELLA P.A. 0,3% 0,7%<br />
PENETRAZIONE DEL LEASING SUI CONSUMI 0,2% 0,2%<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Istat<br />
TABELLA 3 Tasso di penetrazione del <strong>Leasing</strong> sugli investimenti fissi lordi per comparto (valori %)<br />
96<br />
2001 2002 2003 2004 2005<br />
FABBRICATI NON RESIDENZIALI PRIVATI* 12,2 14,5 10,8 11,9 15,2<br />
MACCHINARI, ATTREZZATURE E PROD. VARI 11,1 10,7 8,8 9,6 9,8<br />
MEZZI DI TRASPORTO** 24,9 28,7 29,4 33,3 35,7<br />
* Penetrazione del solo stipulato su immobili da costruire o in costruzione<br />
** Escluso leasing su nautica da diporto<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Istat e Ance<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
Così come ancora limitato, sempre<br />
<strong>sul</strong>la base della stessa fonte<br />
di dati <strong>sul</strong>lo stipulato, ri<strong>sul</strong>ta il<br />
peso del leasing diretto alle famiglie<br />
consumatrici <strong>sul</strong> totale dei<br />
consumi delle stesse.<br />
A livello di singoli comparti (tab. 3)<br />
è cresciuta l’incidenza del leasing su<br />
immobili da costruire sugli investimenti<br />
in fabbricati non residenziali<br />
privati (15,2%), che sono stati caratterizzati<br />
da una certa stazionarietà<br />
nel 2005. Sostanzialmente stabile<br />
l’incidenza del leasing nel comparto<br />
strumentale (9,8%), dove, sia <strong>sul</strong><br />
fronte degli investimenti che su quello<br />
dello stipulato, la dinamica non è<br />
stata particolarmente brillante. Il<br />
comparto del leasing auto, in presenza<br />
di una diminuzione degli investimenti<br />
nel settore, ha visto crescere<br />
sensibilmente il suo peso, ad<br />
un 36% circa del totale degli investimenti<br />
in mezzi di trasporto.<br />
È cresciuta sensibilmente nel<br />
2005 anche l’incidenza del leasing<br />
sui finanziamenti oltre il breve termine<br />
bancari (tab. 4). Questi ultimi,<br />
infatti, al netto dei finanziamenti<br />
leasing effettuati dalle banche<br />
(banche specializzate nel leasing<br />
o banche generaliste con<br />
un’apposita divisione dedicata al<br />
leasing), sono cresciuti solo del<br />
2,7% e la penetrazione del leasing<br />
<strong>sul</strong> totale dei finanziamenti a<br />
medio-lungo termine è dunque<br />
passata dal 40,1% del 2004 al<br />
43,0% del 2005. La leggera diminuzione<br />
(-1,3%) dei finanziamenti<br />
destinati agli investimenti in beni<br />
mobili ha portato il tasso di penetrazione<br />
su quello specifico comparto<br />
a crescere dal 38,7% nel<br />
2004 al 39,9% nel 2005 (tab. 5 e<br />
tab. 6). In corrispondenza di una<br />
sensibile contrazione dei finanziamenti<br />
diretti all’acquisto di<br />
immobili diversi da quelli delle<br />
famiglie consumatrici (-21,4%), è<br />
cresciuto di sette punti percentuali<br />
il tasso di penetrazione leasing<br />
su immobili costruiti - che<br />
nel 2005, come abbiamo visto,<br />
hanno avuto al contrario un’ottima<br />
performance (+32,8%) – . Il<br />
tasso di penetrazione nello specifico<br />
comparto è così passato dal<br />
53,5% del 2004 al 66,0% nel 2005.<br />
Il tasso di penetrazione sugli investimenti<br />
in nuove costruzioni di<br />
fabbricati non residenziali è, al<br />
contrario, leggermente diminuito,<br />
passando dal 28,2% del 2004<br />
al 27,4% del 2005. Questo, in<br />
corrispondenza di una dinamica<br />
dei finanziamenti in investimenti<br />
diversi dalle abitazioni molto<br />
positiva (32,2%) e superiore a<br />
quella del leasing su immobili<br />
costruiti (+27,2%).<br />
TABELLA 4 Penetrazione del <strong>Leasing</strong> sui finanziamenti bancari a m/l termine (valori in milioni di euro)<br />
2001 2002 2003 2004 2005<br />
FINANZIAMENTI BANCARI A M/L TERMINE ALLE IMPRESE* 61.546 84.387 66.765 57.063 58.610<br />
STIPULATO LEASING 32.262 37.847 32.223 38.185 44.160<br />
TOTALE FINANZIAMENTI A M-L TERMINE 93.808 122.234 98.988 95.248 102.770<br />
PENETRAZIONE % DEL LEASING 34,4 31,0 32,6 40,1 43,0<br />
* Depurati dello stipulato leasing di “banche.” Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Banca d’Italia<br />
TABELLA 5 Finanziamenti bancari a medio-lungo termine alle imprese* (valori in milioni di euro)<br />
VAR %<br />
2001 2002 2003 2004 2005 2005/2004<br />
INVESTIMENTI IN MACCHINE, ATTREZZATURE,<br />
MEZZI DI TRASPORTO E PRODOTTI VARI 46.137 65.470 45.027 33.951 33.500 -1,3<br />
ACQUISTO DI IMMOBILI DIVERSI DALLE ABITAZIONI<br />
DI FAMIGLIE CONSUMATRICI 7.889 9.080 10.232 10.156 7.978 -21,4<br />
INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI DI<br />
FABBRICATI NON RESIDENZIALI 7.521 9.837 11.505 12.956 17.132 32,2<br />
TOTALE 61.546 84.387 66.765 57.063 58.610 2,7<br />
* Depurati dello stipulato leasing di “banche.” Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Banca d’Italia<br />
TABELLA 6<br />
Penetrazioni del <strong>Leasing</strong> sui finanziamenti bancari a m/l termine (<strong>Leasing</strong> incluso) per comparti<br />
(valori %)<br />
2001 2002 2003 2004 2005<br />
INVESTIMENTI IN MACCHINE, ATTREZZATURE,<br />
MEZZI DI TRASPORTO E PRODOTTI VARI 29,1 23,9 28,7 38,7 39,9<br />
INVESTIMENTI IN IMMOBILI NON RESIDENZIALI<br />
COSTRUITI E DA COSTRUIRE 46,4 47,8 38,8 42,0 46,6<br />
ACQUISTO DI IMMOBILI DIVERSI DALLE ABITAZIONI DI FAMIGLIE CONSUMATRICI 52,5 55,2 47,9 53,5 66,0<br />
INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI DI FABBRICATI NON RESIDENZIALI 38,0 38,3 28,9 28,2 27,4<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Banca d’Italia<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
97
1.22<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA INDAGINI SPECIFICHE RIGUARDANTI IL SETTORE<br />
1.22 I furti auto<br />
IL MERCATO LEASING<br />
Dall’analisi dei dati rilevati su un<br />
campione di 46 società di leasing<br />
(che rappresentano oltre<br />
l’83% della quota del mercato<br />
auto), si evidenzia come nel 2005<br />
sia diminuito fortemente (-10,9%)<br />
il numero dei furti di autovetture<br />
in leasing, pur in presenza di<br />
una crescita del 5,3% dei furti su<br />
veicoli commerciali e industriali<br />
(tab. 1). L’incidenza dei furti <strong>sul</strong><br />
parco delle autovetture, in termini<br />
di peso percentuale del<br />
numero dei furti <strong>sul</strong> parco circolante<br />
in leasing a inizio anno, calcolato<br />
<strong>sul</strong>la base del numero dei<br />
contratti in essere a quella data,<br />
è scesa di 0,2 punti percentuali,<br />
mentre quella sui veicoli industriali<br />
e commerciali è cresciuta<br />
di appena 0,1 punti percentuali.<br />
Mediamente il settore leasing ha<br />
visto diminuire l’incidenza dei furti<br />
<strong>sul</strong> portafoglio veicoli dallo<br />
0,75% registrato nel 2004 allo<br />
0,64% rilevato nel 2005.<br />
La dinamica osservata sui furti<br />
di autovetture in leasing è in controtendenza<br />
con il dato rilevato a<br />
livello nazionale dalla Polizia<br />
Stradale, che mostra al contrario<br />
una crescita del 3,3% del numero<br />
di furti di autovetture ed un’incidenza<br />
dei furti <strong>sul</strong> circolante<br />
che è salita mediamente dallo<br />
0,53% del 2004 allo 0,56% del<br />
2005 (dato che scende dallo<br />
0,24% allo 0,29% qualora nella<br />
statistica vengano considerati i<br />
ritrovamenti), pur con andamenti<br />
fortemente differenziati nelle<br />
diverse aree geografiche (tab.<br />
2). In particolare, migliora il dato<br />
riferito all’Italia meridionale, dove<br />
pur concentrandosi quasi il 33%<br />
dei furti, a fronte del 22% del circolante,<br />
a seguito di una diminuzione<br />
del 3,7% dei furti è lievemente<br />
scesa l’incidenza degli<br />
stessi dal 2004 al 2005, che rimane<br />
comunque la più elevata fra<br />
le diverse macro-aree italiane<br />
(0,83%). Molto più contenuta<br />
(0,52%) e in miglioramento<br />
rispetto al 2004 è ri<strong>sul</strong>tata la<br />
rischiosità per furto di autovetture<br />
delle Isole. Il peggioramento<br />
a livello nazionale è stato<br />
determinato dall’incremento dell’incidenza<br />
dei furti nel Nord e nel<br />
Centro Italia. In particolare, nel<br />
Nord, dove si concentra oltre il<br />
46% del parco di autovetture, l’incidenza<br />
dei furti è salita dallo<br />
0,38% del 2004 allo 0,43% del<br />
2005, con una percentuale<br />
comunque più elevata nel Nord<br />
Ovest (0,59%) rispetto al Nord Est<br />
(0,22%), sebbene l’indice abbia<br />
subito un notevole deterioramento<br />
rispetto all’anno precedente<br />
anche in questa seconda area.<br />
Peggiora anche il dato riferito al<br />
Centro (dallo 0,51% allo 0,55%),<br />
con il Lazio che, con un valore<br />
ormai vicino all’1%, si conferma<br />
come la seconda regione più<br />
rischiosa dopo la Campania<br />
(1,05%). Valle d’Aosta e Trentino<br />
Alto Adige si confermano come le<br />
regioni con la più bassa incidenza<br />
dei furti (rispettivamente 0,06%<br />
e 0,07%).<br />
I comuni più grandi presentano<br />
una rischiosità in termini di incidenza<br />
dei furti <strong>sul</strong> totale circolante<br />
che è mediamente il quadruplo<br />
(2,17%) rispetto al dato<br />
nazionale e che ri<strong>sul</strong>ta in peggioramento<br />
rispetto al 2004<br />
(2,02%). Ancora più evidente è<br />
l’incremento dell’incidenza dei<br />
furti calcolata al netto dei ritrovamenti,<br />
che hanno registrato<br />
un calo del 9% a livello nazionale<br />
e del 12,6% nelle grandi città<br />
(tab. 3).<br />
TABELLA 1<br />
Furti di auto in <strong>Leasing</strong> (valori assoluti)<br />
VAR%<br />
2004 2005 2005/2004<br />
FURTI AUTO SU AUTOVETTURE IN LEASING 3.626 3.231 -10,9<br />
CIRCOLANTE AUTOVETTURE IN LEASING* 375.396 445.760 18,7<br />
% FURTI SU CIRCOLANTE AUTOVETTURE IN LEASING 0,97 0,72 -0,2<br />
FURTI SU VEICOLI COMMERCIALI E INDUSTRIALI IN LEASING 904 952 5,3<br />
CIRCOLANTE VEICOLI COMMERCIALI E INDUSTRIALI IN LEASING* 224.910 206.472 -8,2<br />
% FURTI SU CIRCOLANTE VEICOLI COMMERCIALI E INDUSTRIALI IN LEASING 0,40 0,46 0,1<br />
TOTALE FURTI SU VEICOLI IN LEASING 4.530 4.183 -7,7<br />
TOTALE CIRCOLANTE VEICOLI IN LEASING* 600.306 652.232 8,6<br />
% TOTALE FURTI SU CIRCOLANTE VEICOLI IN LEASING 0,75 0,64 -0,1<br />
* Al 1°gennaio di ciascun anno di riferimento. Fonte: <strong>Assilea</strong> - campione di 46 associate<br />
98<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
Si riscontrano peggioramenti più<br />
o meno marcati in tutti i principali<br />
comuni considerati, ad eccezione<br />
di quello di Napoli che comunque<br />
con un 4,33% si conferma<br />
come la città più rischiosa, seguito<br />
da Milano (3,51%), Torino (2,09%)<br />
e Roma (1,65%).<br />
Le statistiche associative forniscono<br />
anche dati <strong>sul</strong> numero di appropriazioni<br />
indebite di veicoli, che sono<br />
scese dal 2004 al 2005, al netto delle<br />
cancellazioni, del 41,3%. È diminuito,<br />
nello stesso periodo, anche il<br />
numero delle radiazioni (-6,5%).<br />
TABELLA 2 Incidenza dei furti auto per regione (valori %)<br />
FURTI / FURTI RIPARTIZIONE FURTI AL NETTO<br />
CIRCOLANTE PER REGIONE CIRCOLANTE DEI RITROVAMENTI/<br />
PER REGIONE<br />
CIRCOLANTE<br />
2004 2005 2004 2005 2004 2005 2004 2005<br />
PIEMONTE 0,48 0,52 7,20 7,41 7,97 7,89 0,12 0,19<br />
VALLE D'AOSTA 0,06 0,06 0,04 0,04 0,35 0,37 0,01 0,02<br />
LOMBARDIA 0,58 0,66 17,43 19,20 16,07 16,12 0,25 0,38<br />
LIGURIA 0,41 0,43 1,86 1,85 2,44 2,40 0,06 0,09<br />
NORD OVEST 0,53 0,59 26,52 28,50 26,81 26,78 0,19 0,29<br />
TRENTINO A.A. 0,06 0,07 0,16 0,18 1,52 1,54 0,02 0,02<br />
VENETO 0,17 0,21 2,47 3,03 7,93 8,10 0,02 0,07<br />
FRIULI V.G. 0,08 0,10 0,32 0,38 2,11 2,14 0,02 0,05<br />
EMILIA ROMAGNA 0,23 0,29 3,17 3,88 7,36 7,47 0,06 0,10<br />
NORD EST 0,17 0,22 6,12 7,46 18,92 19,25 0,04 0,08<br />
ITALIA SETTENTRIONALE 0,38 0,43 32,64 35,97 45,73 46,03 0,13 0,20<br />
TOSCANA 0,15 0,19 1,77 2,27 6,49 6,57 0,03 0,07<br />
UMBRIA 0,17 0,21 0,52 0,63 1,62 1,65 0,06 0,07<br />
MARCHE 0,12 0,14 0,61 0,68 2,69 2,76 0,03 0,05<br />
LAZIO 0,90 0,95 17,56 17,60 10,42 10,25 0,54 0,61<br />
ITALIA CENTRALE 0,51 0,55 20,46 21,18 21,22 21,23 0,28 0,33<br />
ABRUZZO 0,21 0,24 0,89 0,96 2,21 2,25 0,09 0,10<br />
MOLISE 0,12 0,11 0,11 0,10 0,51 0,52 0,08 0,07<br />
CAMPANIA 1,11 1,05 19,55 17,14 9,39 9,06 0,61 0,63<br />
PUGLIA 0,96 0,94 10,83 10,27 6,00 6,07 0,41 0,45<br />
BASILICATA 0,17 0,15 0,28 0,25 0,90 0,92 0,13 0,11<br />
CALABRIA 0,60 0,73 3,53 4,06 3,11 3,09 0,25 0,30<br />
ITALIA MERIDIONALE 0,85 0,83 35,19 32,78 22,11 21,91 0,42 0,44<br />
SICILIA 0,61 0,56 9,49 8,28 8,31 8,21 0,28 0,28<br />
SARDEGNA 0,45 0,38 2,22 1,79 2,62 2,62 0,15 0,15<br />
ITALIA INSULARE 0,57 0,52 11,71 10,07 10,93 10,83 0,25 0,25<br />
ITALIA 0,53 0,56 100,00 100,00 100,00 100,00 0,24 0,29<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati ACI per il circolante e dati Polizia Stradale per furti auto.<br />
TABELLA 3 Incidenza dei furti auto nei maggiori comuni (valori %)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
FURTI / INCIDENZA DEI FURTI RIPARTIZIONE FURTI AL NETTO<br />
CIRCOLANTE PER COMUNE CIRCOLANTE DEI RITROVAMENTI/<br />
SUL TOTALE PER COMUNE CIRCOLANTE<br />
2004 2005 2004 2005 2004 2005 2004 2005<br />
TORINO 1,86 2,09 6,14 6,23 1,76 1,66 0,46 0,73<br />
MILANO 3,01 3,51 13,09 13,76 2,32 2,18 1,40 2,07<br />
GENOVA 0,92 0,98 1,53 1,50 0,88 0,85 0,09 0,17<br />
BOLOGNA 1,24 1,48 1,45 1,62 0,62 0,61 0,31 0,47<br />
FIRENZE 0,52 0,81 0,60 0,87 0,62 0,60 0,11 0,31<br />
ROMA 1,52 1,65 16,37 16,12 5,72 5,44 0,93 1,06<br />
NAPOLI 4,35 4,33 14,73 12,28 1,80 1,57 2,33 2,52<br />
PALERMO 1,24 1,22 2,74 2,47 1,18 1,13 0,55 0,59<br />
SOMMA DEI COMUNI 2,02 2,17 56,63 54,85 14,90 14,03 0,98 1,19<br />
MEDIA ITALIA 0,53 0,56 100,00 100,00 100,00 100,00 0,24 0,29<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati ACI per il circolante e dati Polizia Stradale per furti auto.<br />
99
1.23<br />
IL MERCATO LEASING<br />
e quella delle auto di fabbricazione<br />
sud coreana. Sono state create,<br />
inoltre, due ulteriori categorie:<br />
quella delle auto di fabbricazione<br />
americana e quella delle<br />
auto di fabbricazione inglese, riducendo<br />
così drasticamente il numero<br />
delle immatricolazioni riconducibili<br />
alla categoria delle “altre<br />
marche”.<br />
Anche nel 2005, così come negli<br />
anni precedenti, un tasso di penetrazione<br />
molto alto del leasing <strong>sul</strong>le<br />
immatricolazioni è stato registrato<br />
<strong>sul</strong>le auto di fabbricazione<br />
tedesca, sebbene la percentuale sia<br />
leggermente diminuita rispetto<br />
all’anno precedente (dall’11,9% al<br />
10,5%), per effetto soprattutto di un<br />
calo di due punti percentuali della<br />
penetrazione <strong>sul</strong> segmento delle<br />
auto utilizzate da privati (passata<br />
dall’8,1% del 2004 al 6,4% del 2005),<br />
che non è stato compensato da un<br />
equivalente incremento registrato<br />
<strong>sul</strong> fronte delle auto intestate a<br />
società, confermatosi anche nel<br />
2005 intorno al 24%. Molto significativa,<br />
anche se con una rappresentatività<br />
molto più bassa in termini<br />
di numero di immatricolazioni<br />
complessiva, è la crescita dell’indice<br />
di penetrazione nel segsezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA INDAGINI SPECIFICHE RIGUARDANTI IL SETTORE<br />
1.23 Le immatricolazioni per marca e per tipologia di veicolo<br />
I dati provenienti dall’ACI consentono<br />
di studiare le dinamiche delle<br />
immatricolazioni per marca, sia delle<br />
autovetture che degli altri tipi di<br />
veicoli per il trasporto di merci e persone.<br />
Il numero complessivo di<br />
immatricolazioni di autovetture nel<br />
2005 ri<strong>sul</strong>tanti dalle estrazioni ACI<br />
a maggio 2006 è leggermente superiore<br />
ai dati Anfia (di cui al capitolo<br />
2.7 della Sezione 1) e non mostra<br />
sostanziali variazioni rispetto al dato<br />
2004, attestandosi comunque intorno<br />
a 2.300.000 di unità. Di queste,<br />
ri<strong>sul</strong>ta in lieve diminuzione la quota<br />
di autovetture intestate a società,<br />
che è passata dal 23% a 22%<br />
circa, dal 2004 al 2005.<br />
La tab. 1 mostra l’incidenza del leasing<br />
<strong>sul</strong> comparto delle autovetture,<br />
suddiviso in base alla nazionalità<br />
delle case produttrici. Tale indice è<br />
stato calcolato rapportando il numero<br />
di autovetture immatricolate “con<br />
locatario,” al totale delle immatricolazioni.<br />
L’indice è stato stimato sia<br />
<strong>sul</strong> totale, che sugli specifici segmenti<br />
delle auto utilizzate da società<br />
e delle auto utilizzate da privati; a<br />
questo proposito si ricorda che i soggetti<br />
che compaiono come “privati”<br />
nel database ACI sono tutti i soggetti<br />
dotati di codice fiscale alfanumerico<br />
e quindi il dato comprende oltre<br />
a quello relativo ai privati consumatori,<br />
anche quello degli esercenti arti<br />
e professioni, i titolari di ditte individuali<br />
o familiari.<br />
I dati sui tassi di penetrazione leasing<br />
<strong>sul</strong>le immatricolazioni ri<strong>sul</strong>tano<br />
sostanzialmente stabili in<br />
media tra il 2004 e il 2005. Quello<br />
calcolato <strong>sul</strong> totale delle immatricolazioni<br />
si conferma al 5,2%, la<br />
lieve diminuzione nello specifico<br />
segmento delle autovetture a privati,<br />
dove è sceso dal 3,2% al 3,0%,<br />
è stata in gran parte compensata<br />
dall’incremento nello specifico<br />
comparto delle immatricolazioni<br />
a società, dove la penetrazione è<br />
passata dal 13,6% del 2004 al<br />
14,2% nel 2005.<br />
Quest’anno è stata fatta una ripartizione<br />
delle immatricolazioni per<br />
nazionalità delle case automobilistiche<br />
più dettagliata rispetto a<br />
quella utilizzata in passato. Accanto<br />
alle auto di fabbricazione italiana,<br />
tedesca, francese, la categoria<br />
delle auto di fabbricazione<br />
asiatica è stata suddivisa in ulteriori<br />
due categorie: quella delle<br />
auto di fabbricazione giapponese<br />
TABELLA 1<br />
Immatricolazioni di autovetture per nazionalità delle case automobilistiche<br />
100<br />
QUOTA % DI MERCATO<br />
PENETRAZIONE % LEASING<br />
MARCA SU TOTALE SULLE SOLE SUL SU SU<br />
(TRA PARENTESI IL NUMERO DELLE MARCHE AUTOVETTURE AUTOVETTURE TOTALE PRIVATI* SOCIETÀ<br />
COMPRESE NELL’AGGREGAZIONE) IMMATRICOLATE IN LEASING<br />
2004 2005 2004 2005 2004 2005 2004 2005 2004 2005<br />
AUTO DI FABBRICAZIONE ITALIANA (8) 27,70 27,44 8,93 9,33 1,71 1,77 0,67 0,85 5,17 5,11<br />
AUTO DI FABBRICAZIONE TEDESCA (9) 26,15 29,35 58,43 59,10 11,87 10,49 8,14 6,45 23,81 24,07<br />
AUTO DI FABBRICAZIONE FRANCESE (3) 17,52 15,70 7,72 6,74 2,34 2,24 1,17 1,01 7,59 8,40<br />
AUTO DI FABBRICAZIONE GIAPPONESE (10) 10,61 11,20 7,02 5,15 3,5 2,40 1,68 0,62 16,27 15,12<br />
AUTO DI FABBRICAZIONE AMERICANA (5) 8,74 8,66 6,32 4,55 3,84 2,74 1,89 1,21 11,78 8,68<br />
AUTO DI FABBRICAZIONE SUD COREANA (4) 4,51 4,10 1,95 3,30 2,29 4,19 1,25 2,74 11,26 19,95<br />
AUTO DI FABBRICAZIONE INGLESE (11) 1,81 1,71 3,18 4,75 9,32 14,47 6,36 11,95 19,93 24,41<br />
ALTRE MARCHE (4 + NON CLASSIFICATE) 2,97 1,84 6,45 7,07 11,53 20,02 7,06 18,65 25,07 23,08<br />
TOTALE 100,00 100,00 100,00 100,00 5,31 5,21 3,17 3,01 13,62 14,16<br />
* Si indicano con la dizione “privati” i soggetti dotati di codice fiscale alfanumerico: i privati consumatori, gli esercenti arti e professioni.<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati ACI<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
mento delle auto di fabbricazione<br />
inglese, che è passato mediamente<br />
dal 9,3% al 14,5% - con un picco<br />
di oltre il 50% nelle autovetture<br />
“Rover” – segmento in cui è stato<br />
registrato il tasso di penetrazione<br />
più alto nel 2005 sia con riferimento<br />
alle auto utilizzate da privati<br />
(11,9%) che nel comparto delle auto<br />
utilizzate da persone giuridiche,<br />
dove - come per le auto di fabbricazione<br />
tedesca - circa un quarto<br />
delle immatricolazioni è in leasing.<br />
Più significativo, in termini di<br />
numero di immatricolazioni complessive,<br />
è il dato riferito alla macchine<br />
Volvo (all’interno delle categoria<br />
“altre marche”), il cui dato<br />
<strong>sul</strong>la penetrazione del leasing ha<br />
superato il 22% nel 2005. Si colloca<br />
sia nel 2004 che nel 2005 intorno<br />
al 15% l’incidenza del leasing<br />
<strong>sul</strong>le immatricolazioni di autovetture<br />
giapponesi intestate a società,<br />
mentre sempre molto contenuti<br />
ri<strong>sul</strong>tano i tassi di penetrazione<br />
riferiti alle auto di fabbricazione italiana<br />
e francese.<br />
Nella tabella 2 è riportato l’andamento<br />
del leasing in relazione alle<br />
diverse tipologie di veicoli. Il dato<br />
che emerge con più chiarezza è<br />
quello rilevato <strong>sul</strong> fronte della penetrazione<br />
del leasing sui veicoli per<br />
il trasporto merci, veicoli speciali,<br />
trattori stradali o motrici, che è cresciuto<br />
dal 27% circa del 2004 al<br />
28,5% del 2005. Ancora in crescita,<br />
nell’anno considerato, il tasso di<br />
penetrazione del leasing <strong>sul</strong>le<br />
immatricolazioni dei veicoli “pesanti”<br />
(rimorchi e semirimorchi), il cui<br />
valore nel 2005 ha superato il 60%.<br />
La penetrazione complessiva del<br />
leasing <strong>sul</strong>le nuove immatricolazioni<br />
è così salita dal 6,6% del<br />
2004, al 6,8% del 2005.<br />
FIGURA 1<br />
L’incidenza del leasing <strong>sul</strong> parco<br />
circolante complessivo è leggermente<br />
scesa rispetto al dato riferito<br />
al 2004, attestandosi al di sotto<br />
dell’1,6% (tab. 3). L’estrazione<br />
<strong>sul</strong> circolante non mostra il dettaglio<br />
per tipologia di utilizzatore<br />
del veicolo, ma solo quella per tipologia<br />
di proprietario e per esistenza<br />
o meno di un locatario. Da queste<br />
ripartizioni è possibile stimare<br />
un indice di penetrazione “parziale”,<br />
<strong>sul</strong>la base dell’incidenza del<br />
numero dei veicoli in leasing <strong>sul</strong><br />
numero dei veicoli intestati a persone<br />
giuridiche. Il valore di tale<br />
incidenza è sceso di due punti percentuali<br />
dal 2004 al 2005, passando<br />
dal 14% al 12,6%, per effetto di<br />
un lieve calo in tutte le principali<br />
tipologie di veicoli.<br />
Composizione del parco circolante auto in <strong>Leasing</strong><br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati ACI.<br />
TABELLA 2 Immatricolazioni per tipologia di veicolo<br />
PESO<br />
PENETRAZIONE % LEASING SUL TOTALE<br />
% 2003 2004 2005<br />
AUTOVETTURE UTILIZZATE DA PRIVATI 59,79 3,05 3,17 3,01<br />
AUTOVETTURE UTILIZZATE DA SOCIETÀ 16,97 14,1 13,63 14,16<br />
TOTALE AUTOVETTURE (CON E SENZA LOCATARIO) 76,8 5,28 5,31 5,21<br />
TRASPORTO MERCI, VEICOLI SPECIALI, TRATTORI STRADALI O MOTRICI 8,6 24,79 26,99 28,47<br />
RIMORCHI E SEMIRIMORCHI 0,4 29,52 36,74 61,12<br />
AUTOBUS 0,2 13,76 15,1 17,68<br />
MOTOCICLI, QUADRICICLI E MOTOCARRI 14,1 0,34 0,3 0,40<br />
TOTALE 100,0% 6,6 6,57 6,77<br />
TABELLA 3 Circolante auto al 31.12.2005<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati ACI<br />
VEICOLI INTESTATI A PERSONE GIURIDICHE<br />
TIPO DI VEICOLO VEICOLI VEICOLI VEICOLI CON TOTALE PENETRAZIONE PENETRAZIONE<br />
INTESTATI TOTALE SENZA LOCATARIO VEICOLI PARZIALE % TOTALE %<br />
A PRIVATI (A) LOCATARIO (B) CIRCOLANTI (C) (B/A) (B/C)<br />
AUTOVETTURE 34.113.575 3.302.657 2.899.463 403.194 37.416.232 12,21 1,08<br />
AUTOCARRI 2.318.630 2.208.688 1.896.845 311.843 4.527.318 14,12 6,89<br />
RIMORCHI 587.541 267.978 225.274 42.704 855.519 15,94 4,99<br />
AUTOBUS 9.257 85.790 80.997 4.793 95.047 5,59 5,04<br />
MOTOCICLI 5.377.872 200.313 195.906 4.407 5.578.185 2,20 0,08<br />
TOTALE 42.406.875 6.065.426 5.298.485 766.941 48.472.301 12,64 1,58<br />
* Si indicano con la dizione “privati” i soggetti dotati di codice fiscale alfanumerico: i privati consumatori, gli esercenti arti e professioni,<br />
i titolari di ditte individuali o familiari.<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati ACI<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> leasing 2003<br />
101
1.24<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA INDAGINI SPECIFICHE RIGUARDANTI IL SETTORE<br />
1.24 Beni ex <strong>Leasing</strong><br />
L’analisi su beni ex-leasing 2004<br />
(alla sua seconda edizione dopo<br />
quella effettuata sui contratti chiusi<br />
nel 2003) condotta da <strong>Assilea</strong>, ha<br />
riguardato contratti leasing su beni<br />
immobili, auto e strumentali risolti<br />
per insolvenza del cliente e chiusi<br />
contabilmente nel 2004.<br />
In particolare, sono state effettuate<br />
due distinte rilevazioni:<br />
• una rilevazione sui beni ex-leasing<br />
“venduti” nel 2004;<br />
• una rilevazione sui beni ex-leasing<br />
chiusi nel 2004 con passaggio<br />
a perdita del bene (per<br />
casi di impossibilità o rinuncia<br />
al recupero e alla rivendita<br />
del bene da parte della società<br />
di leasing).<br />
La finalità della prima rilevazione<br />
sui beni venduti era quella di stimare<br />
il tasso di recupero medio<br />
<strong>sul</strong> costo d’acquisto nei contratti<br />
di leasing (immobiliare, auto e<br />
strumentale) in caso di rivendita<br />
del bene.<br />
Nell’edizione 2004, è stata effettuata,<br />
inoltre, rispetto alla precedente<br />
edizione, una seconda rilevazione<br />
con riferimento ai contratti<br />
che non si sono conclusi con la<br />
vendita del bene, ma hanno avuto<br />
esiti diversi. Più in particolare, i<br />
contratti inclusi nell’analisi sono<br />
stati quelli chiusi per:<br />
• impossibilità di reperire il bene<br />
a seguito di appropriazione<br />
indebita da parte del cliente;<br />
• abbandono del bene e conseguente<br />
passaggio a perdita<br />
senza alcun atto di vendita formale<br />
e conseguentemente<br />
senza alcun ricavo di vendita;<br />
• rottamazione del bene e vendita<br />
dello stesso a valori irrisori,<br />
di fatto prossimi a zero.<br />
Sono stati quindi esclusi dall’analisi<br />
i contratti il cui esito è ri<strong>sul</strong>tato<br />
diverso dai casi sopra citati,<br />
quali ad esempio, le posizioni<br />
chiuse per furto o sinistro del<br />
bene.<br />
Sul campione oggetto di questa<br />
rilevazione sono stati costruiti una<br />
serie di grafici e tabelle, con l’obiettivo<br />
di confrontare la quantità di<br />
contratti “passati a perdita” con il<br />
totale di dati pervenuti. Tutte le<br />
società che hanno fornito i dati sui<br />
contratti sui beni ex-leasing venduti<br />
sono state anche in grado di<br />
fornire i dati relativi ai contratti<br />
chiusi con passaggio a perdita, nei<br />
casi in cui si è verificata una delle<br />
condizioni previste dalla rilevazione<br />
nel periodo considerato.<br />
La finalità di questa seconda rilevazione<br />
era quella di stimare la probabilità<br />
che fosse concretamente<br />
possibile procedere ad un recupero<br />
e ad una rivendita del bene.<br />
All’indagine hanno partecipato<br />
complessivamente 20 società di<br />
leasing, rispetto alle 14 che avevano<br />
partecipato alla rilevazione del<br />
2003.<br />
In totale sono stati analizzati 7.977<br />
contratti in default chiusi nel 2004,<br />
dei quali 5.428 contratti chiusi con<br />
la rivendita del bene e 2.549 contratti<br />
chiusi con passaggio a perdita. I<br />
ri<strong>sul</strong>tati della indagine 2004 presentano<br />
un più elevato livello di rappresentatività<br />
del settore, rispetto<br />
all’indagine del 2003, nella quale<br />
erano stati analizzati i soli contratti<br />
chiusi con rivendita del bene e la<br />
cui numerosità dei contratti analizzati<br />
(3.604) era pari a meno della<br />
metà dei soli casi di rivendita analizzati<br />
nella seconda rilevazione.<br />
I principali ri<strong>sul</strong>tati (tab. 1) ottenuti<br />
dallo studio sui beni ex-leasing<br />
immobiliari nel 2004 si possono<br />
riassumere come segue:<br />
• si conferma l’elevata fungibilità<br />
dei beni immobili, che in<br />
media mantengono pressoché<br />
inalterato il loro valore nel tempo<br />
con una retta di regressione<br />
tra tasso di recupero in termini<br />
di prezzo di rivendita <strong>sul</strong><br />
costo originario del bene e<br />
tempo trascorso tra decorrenza<br />
del contratto e la rivendita<br />
del bene pressoché piatta;<br />
• fra gli immobili analizzati, la<br />
categoria degli immobili commerciali<br />
si conferma essere la<br />
più rischiosa, con tassi di recupero<br />
minori e tempi medi di<br />
recupero maggiori delle altre<br />
tipologie di beni immobili<br />
(industriali, uso ufficio e<br />
“altri”);<br />
• si rileva un leggero peggioramento<br />
del tasso di recupero<br />
nell’intero comparto<br />
immobiliare rispetto alle rilevazioni<br />
riferite al 2003. Tale<br />
dinamica in parte può essere<br />
attribuita al rallentamento<br />
del ritmo di crescita delle<br />
quotazioni del mercato<br />
immobiliare registrato in<br />
questi ultimi anni, più o meno<br />
evidente per le diverse tipologie<br />
di immobili;<br />
• all’interno del campione di<br />
contratti di leasing immobiliare<br />
non si è rilevato nessun caso<br />
che ri<strong>sul</strong>tasse chiuso con un<br />
esito diverso dalla vendita del<br />
bene, quindi si può giungere<br />
alla conclusione che, nel caso<br />
dei beni immobili, la percentuale<br />
rappresentativa della<br />
probabilità che avvenga un<br />
recupero ed una rivendita del<br />
bene dopo la chiusura del contratto<br />
è pari al 100%.<br />
102<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
Per quanto riguarda l’analisi sui<br />
beni ex-leasing auto, i principali<br />
ri<strong>sul</strong>tati riscontrati sui contratti<br />
relativi al 2004 si possono riassumere<br />
come segue:<br />
• si evidenzia, per l’intero comparto,<br />
una diminuzione di quasi<br />
due punti percentuali del<br />
valore del tasso medio di recupero<br />
per i contratti chiusi con<br />
rivendita del bene nel 2004,<br />
rispetto a quello calcolato sui<br />
contratti chiusi nel 2003;<br />
• si conferma un tasso di recupero<br />
mediamente più alto per<br />
le autovetture rispetto a quello<br />
registrato per i veicoli commerciali<br />
e industriali;<br />
• si evidenzia, per contro, una<br />
probabilità di recupero maggiore<br />
per la categoria dei veicoli<br />
industriali rispetto a quelli<br />
commerciali e alle autovetture;<br />
• sia per le autovetture, che per<br />
gli altri veicoli, il tasso di recupero<br />
in percentuale <strong>sul</strong> costo<br />
bene cresce al crescere della<br />
fascia d’importo del contratto;<br />
• si evidenzia, inoltre, un<br />
aumento della probabilità di<br />
recupero e rivendita del bene<br />
al crescere del valore degli<br />
autoveicoli;<br />
Per le autovetture è stata svolta<br />
anche un’indagine per marca che<br />
ha consentito di evidenziare il<br />
diverso grado di fungibilità (intesa<br />
come probabilità di recupero e<br />
tasso di recupero) associato alle<br />
diverse marche.<br />
Con riferimento al comparto strumentale,<br />
dai ri<strong>sul</strong>tati ottenuti dallo<br />
studio <strong>sul</strong> 2004, le conclusioni a<br />
cui si giunge sono le seguenti:<br />
• si conferma la bassa fungibilità<br />
dei beni strumentali che<br />
ri<strong>sul</strong>tano la categoria con il<br />
minore tasso medio di recupero<br />
e la minore probabilità di<br />
recupero;<br />
• si evidenzia, per l’intero comparto,<br />
una diminuzione del<br />
valore del tasso medio complessivo<br />
di recupero per i contratti<br />
chiusi con rivendita del<br />
bene nel 2004, rispetto a quello<br />
calcolato sui contratti chiusi<br />
nel 2003, sebbene su specifiche<br />
tipologie di beni si siano<br />
rilevati per contro dei<br />
miglioramenti;<br />
• va inoltre segnalato un forte<br />
aumento della numerosità del<br />
campione analizzato nel 2004,<br />
associato anche ad un cambiamento<br />
nella composizione<br />
dello stesso, di cui occorre<br />
tener conto nel valutare il confronto<br />
con i ri<strong>sul</strong>tati dell’anno<br />
precedente;<br />
• coerentemente con quanto<br />
osservato per il comparto<br />
auto, l’analisi sui passaggi a<br />
perdita per fasce d’importo<br />
evidenzia un aumento della<br />
probabilità di recupero e<br />
rivendita del bene al crescere<br />
del valore dei beni oggetto<br />
dei contratti.<br />
TABELLA 1 Sintesi dei ri<strong>sul</strong>tati della rilevazione sui beni ex-<strong>Leasing</strong> venduti nel 2004<br />
ANNO<br />
DI<br />
RIFERIMENTO<br />
PROBABILITÀ %<br />
DI<br />
RECUPERO<br />
TASSO DI<br />
RECUPERO IN<br />
% SUL COSTO<br />
BENE<br />
DATA VENDITA<br />
- DATA<br />
DECORRENZA<br />
(MESI)<br />
DATA VENDITA<br />
- DATA<br />
RISOLUZIONE<br />
(MESI)<br />
IMMOBILI 2004 100,00 88,58 79,23 39,13<br />
2003 N.D. 90,71 71,19 32,34<br />
STRUMENTALE 2004 60,98 22,42 47,21 13,37<br />
2003 N.D. 27,72 42,00 11,46<br />
AUTO 2004 74,55 32,66 36,87 8,24<br />
2003 N.D. 34,68 34,34 8,25<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
103
1.25<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING IN ITALIA INDAGINI SPECIFICHE RIGUARDANTI IL SETTORE<br />
1.25 La “Customer Satisfaction” nel <strong>Leasing</strong><br />
IL MERCATO LEASING<br />
Nel maggio 2006 sono stati presentati<br />
i ri<strong>sul</strong>tati di un’indagine<br />
<strong>sul</strong>la Customer Satisfaction nel<br />
<strong>Leasing</strong> che è stata condotta dalla<br />
società Databank per conto di<br />
<strong>Assilea</strong> Servizi su 4.197 clienti delle<br />
società di leasing associate<br />
<strong>Assilea</strong> presentate in tab. 1. I gruppi<br />
di clienti delle singole società<br />
aderenti all’iniziativa sono stati<br />
segmentati in funzione dei tre<br />
principali comparti di mercato<br />
legati alla tipologia del bene locato<br />
(strumentale, targato, immobiliare)<br />
ed alle tre diverse fasi contrattuali<br />
analizzate: erogazione<br />
(contratti entrati in decorrenza tra<br />
i 3 ed i 9 mesi precedenti l’indagine),<br />
post vendita (contratti entrati<br />
in decorrenza tra i 15 e i 18 mesi<br />
precedenti per il comparto targato,<br />
tra i 24 e i 30 mesi precedenti<br />
per il comparto strumentale, tra i<br />
48 e i 60 mesi precedenti per il<br />
comparto immobiliare), chiusura<br />
<strong>rapporto</strong> (contratti chiusi da 1 a 3<br />
mesi precedenti la rilevazione).<br />
Il livello di soddisfazione complessiva<br />
è stato misurato in modo<br />
sintetico dal CSI (Customer Satisfaction<br />
Index) che è espresso in<br />
centesimi ed è stato costruito procedendo<br />
per le seguenti fasi:<br />
• definizione per ciascuna caratteristica/fattore<br />
di soddisfazione<br />
di un indicatore sintetico<br />
di soddisfazione (dato dalla<br />
quota di clienti soddisfatti o<br />
“deliziati”, cioè soddisfatti oltre<br />
le aspettative);<br />
• ponderazione di tale indicatore<br />
con l’importanza del singolo<br />
fattore misurata in base alle<br />
percezioni dei clienti e con la<br />
numerosità delle valutazioni<br />
su ciascuno di essi;<br />
• costruzione del CSI complessivo.<br />
Aggregando, a livello totale ovvero<br />
per ciascuna fase contrattuale,<br />
i diversi fattori di soddisfazione<br />
considerati in relazione al “prodotto/servizio”<br />
reso con i giudizi<br />
espressi dai clienti e procedendo<br />
nello stesso modo anche per i fattori<br />
analizzati in relazione alla<br />
“assistenza/relazione” offerta, è<br />
stato possibile definire due CSI<br />
parziali che sintetizzano le performance<br />
di Customer Satisfaction,<br />
così come esposte nella<br />
tab. 2. Come è visibile dalla tabella<br />
citata, i livelli di CSI si mantengono<br />
su valori estremamente elevati,<br />
sia a livello complessivo che<br />
parziale, con performance relativamente<br />
più elevate sui fattori<br />
legati all’assistenza e relazione<br />
con la clientela, soprattutto nel<br />
segmento targato. Il CSI standard<br />
per il mercato leasing ri<strong>sul</strong>tante<br />
dalla rilevazione (95,8%) è il più<br />
alto rilevato da Databank rispetto<br />
alle esperienze verificate su altri<br />
analoghi settori (bancari, assicurativi,<br />
di servizi, ecc.).<br />
Il 37,4% della clientela intervistata<br />
nell’ambito dell’indagine ha<br />
dichiarato di aver scelto il leasing<br />
come forma di finanziamento dei<br />
propri investimenti perché capace<br />
di offrire condizioni economiche<br />
più vantaggiose. La convenienza<br />
economica è ri<strong>sul</strong>tata più importante<br />
rispetto alla convenienza<br />
fiscale, che è stata indicata dal<br />
36,9% degli intervistati (fig. 1). Dall’analisi<br />
dei ri<strong>sul</strong>tati che emergono<br />
con riferimento alla distribuzione<br />
della clientela in funzione del livello<br />
di soddisfazione, in fase di erogazione<br />
del finanziamento, spicca<br />
una percentuale del 22,6% di clienti<br />
che si dichiara soddisfatta oltre<br />
le aspettative (c.d. “deliziata”)<br />
dalla rapidità dei tempi di delibera<br />
dell’operazione leasing.<br />
TABELLA 1 Elenco delle società di <strong>Leasing</strong> partecipanti all’indagine di Customer Satisfaction 2006<br />
1. BANCA AGRILEASING S.P.A.<br />
2. BPU LEASING S.P.A.<br />
3. FINECO LEASING S.P.A.<br />
4. LEASIMPRESA S.P.A.<br />
5. LOCAT S.P.A.<br />
6. SAN PAOLO LEASINT S.P.A.<br />
7. SBS LEASING S.P.A.<br />
104<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004
TABELLA 2<br />
CSI complessivi e parziali riferiti alla media del campione<br />
COMPLESSIVO PRODOTTO ASSISTENZA<br />
SERVIZIO<br />
RELAZIONE<br />
STANDARD DI MERCATO 95,8 95,2 96,6<br />
- STRUMENTALE 96,0 95,5 96,7<br />
- TARGATO 95,9 95,1 97,1<br />
- IMMOBILIARE 95,2 94,9 95,6<br />
Fonte: Databank per conto di <strong>Assilea</strong> Servizi<br />
FIGURA 1<br />
Per quali motivi ha preferito utilizzare il <strong>Leasing</strong> invece di altre forme di finanziamento?<br />
(% di risposta, con possibilità di indicare più di una preferenza)<br />
Fonte: Databank per conto di <strong>Assilea</strong> Servizi<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2004<br />
105
2.1<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING ALL’ESTERO<br />
2.1 Andamento del leasing in Europa<br />
IL MERCATO LEASING<br />
Il 2005 è stato per il mercato<br />
europeo del leasing un anno di<br />
forte crescita, in cui lo stipulato<br />
complessivo - in base ai dati preliminari<br />
raccolti da Leaseurope,<br />
l'associazione europea degli<br />
operatori del leasing - ha raggiunto<br />
circa 261 miliardi di euro,<br />
pari a un incremento del 13,8%<br />
rispetto al 2004. Leaseurope stima<br />
che, una volta che i dati<br />
saranno definitivi, lo stipulato<br />
complessivo si attesterà a circa<br />
270 miliardi di euro.<br />
Si tratta di livelli di crescita che<br />
non si registravano dal biennio<br />
1998-1999 (fig. 1) e che sono stati<br />
raggiunti grazie agli andamenti<br />
positivi tanto dei mercati europei<br />
emergenti quanto di quelli più<br />
maturi. Lo stipulato italiano ha<br />
rappresentato una quota del<br />
16,9% del mercato continentale,<br />
in crescita rispetto al 16,6% del<br />
2004. L’Italia si è così confermata<br />
al terzo posto della classifica<br />
europea dopo l'Inghilterra<br />
(21,3%) e la Germania (18,8%).<br />
Questi ultimi due Paesi, in particolare,<br />
dopo la stasi registrata<br />
nei due anni precedenti, hanno<br />
visto una sensibile ripresa nel<br />
2005. Tale crescita è stata il<br />
riflesso di un buon andamento<br />
sia nel comparto dei contratti di<br />
leasing “in senso stretto” (che<br />
in quei Paesi sono generalmente<br />
privi di opzione d’acquisto),<br />
che nel comparto dell’hire-purchase<br />
(contratti molto simili al<br />
leasing e che nei Paesi anglosassoni<br />
prevedono generalmente<br />
un’opzione finale d’acquisto),<br />
anch’esso ricompreso nelle statistiche<br />
Leaseurope.<br />
Anche nella classifica per outstanding<br />
(ammontare del debito<br />
residuo dei contratti al<br />
31.12.2005), l'Italia ha raggiunto<br />
ottimi ri<strong>sul</strong>tati collocandosi al<br />
terzo posto, mentre al primo<br />
posto si è confermata anche nel<br />
2005 la Germania, seguita dall'Inghilterra.<br />
Il livello complessivo<br />
dell’outstanding europeo ha<br />
raggiunto i 587 miliardi di euro<br />
(+7% rispetto ai 548 miliardi di<br />
euro del 2004).<br />
Come per gli anni precedenti, è il<br />
comparto immobiliare quello in<br />
cui l'Italia gioca un ruolo determinante<br />
in Europa, e dove il<br />
nostro Paese si colloca al primo<br />
posto a livello continentale, con<br />
una quota di mercato pari a quasi<br />
il 50%. La Germania, dopo la<br />
flessione presentata nel 2004, ha<br />
FIGURA 1 Dinamica dello stipulato <strong>Leasing</strong> in Europa (valori in miliardi di euro)<br />
Fonte: Dati provvisori Leaseurope, comunicato stampa del 30 marzo 2006<br />
106<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
visto un incremento nel comparto<br />
superiore a quello dell’Italia<br />
(+ 36,7%). In media, il leasing<br />
immobiliare ha registrato<br />
un +24,7% nello stipulato europeo<br />
ed il suo peso <strong>sul</strong> totale<br />
stipulato in Europa è così salito<br />
dal 15,8% del 2004 oltre il 17%<br />
del 2005 (fig.2).<br />
Positiva anche la performance<br />
<strong>sul</strong> comparto mobiliare: la<br />
media pari al +11,8% riflette una<br />
crescita del leasing strumentale<br />
di circa il 16% e del leasing<br />
su autoveicoli di circa il 20%.<br />
TABELLA 1<br />
Andamento del <strong>Leasing</strong> in Europa (valori in milioni di euro)<br />
2004 2005 VAR% OUTSTANDING<br />
REGNO UNITO* 53.651 55.774 4,0% 121.034<br />
GERMANIA 44.410 49.270 10,9% 133.200<br />
ITALIA 38.185 44.160 15,6% 100.000<br />
FRANCIA 26.915 28.770 6,9% 73.498<br />
SPAGNA 13.979 17.439 24,8% 35.364<br />
ALTRI PAESI 52.491 65.981 25,7% 124.159<br />
TOTALE LEASEUROPE** 229.631 261.394 13,8% 587.255<br />
* Il dati del Regno Unito comprendo l’hire-purchase. ** Dati provvisori Leaseurope, aggiornati al 30 marzo 2006, rappresentativi di circa il<br />
97% delle società aderenti alla Federazione. Il totale del mercato è stimato intorno ai 270 mld di Euro. Fonte: Leaseurope<br />
TABELLA 2<br />
<strong>Leasing</strong> in Europa per macro-comparti (valori in milioni di euro)<br />
LEASING MOBILIARE<br />
LEASING IMMOBILIARE<br />
2004 2005 VAR% 2004 2005 VAR%<br />
REGNO UNITO* 52.300 54.472 4,2% 1.351 1.301 -3,7%<br />
GERMANIA 39.510 42.570 7,7% 4.900 6.700 36,7%<br />
ITALIA 21.446 22.210 3,6% 16.739 21.950 31,1%<br />
FRANCIA 21.886 23.620 7,9% 5.029 5.150 2,4%<br />
SPAGNA 10.867 13.834 27,3% 3.113 3.605 15,8%<br />
ALTRI PAESI 47.448 59.591 25,6% 5.042 6.392 26,8%<br />
TOTALE LEASEUROPE** 193.457 216.297 11,8% 36.174 45.098 24,7%<br />
* I dati del Regno Unito comprendono l’hire-purchase. ** Dati provvisori Leaseurope, aggiornati al 30 marzo 2006, rappresentativi di circa<br />
il 97% delle società aderenti alla Federazione. Il totale del mercato è stimato intorno ai 270 mld di Euro<br />
Fonte: Leaseurope<br />
FIGURA 2<br />
Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> in Europa 2005 per comparti<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: Leaseurope<br />
107
2.2<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING ALL’ESTERO<br />
2.2 L’ European <strong>Leasing</strong> Barometer<br />
L’European <strong>Leasing</strong> Barometer<br />
(ELB), indagine lanciata per la prima<br />
volta nel gennaio 2002, viene<br />
condotta direttamente da Leaseurope<br />
a cadenza quadrimestrale<br />
al fine di rilevare il livello<br />
di fiducia delle società di leasing<br />
europee nell’economia e le loro<br />
aspettative per il periodo successivo.<br />
Le domande del questionario<br />
d’indagine hanno ad<br />
oggetto tematiche di carattere<br />
generale, quali l’evoluzione economica<br />
del Paese di appartenenza,<br />
la dinamica degli investimenti<br />
e della domanda di leasing, nonché<br />
aspetti relativi alle singole<br />
imprese, quali le prospettive di<br />
crescita del proprio stipulato, il<br />
numero di impiegati e i ri<strong>sul</strong>tati<br />
economici della propria azienda.<br />
Poiché le modalità di elaborazione<br />
dei ri<strong>sul</strong>tati sono in linea con<br />
l’impianto del programma europeo<br />
delle indagini periodiche su<br />
produttori e consumatori disposto<br />
dalla Direzione Affari Economici e<br />
Finanziari della Commissione<br />
Europea (The Joint and Harmonised<br />
EU Programme of Business<br />
and Consumer Surveys), l’output<br />
prodotto periodicamente dalla<br />
Federazione Europea del <strong>Leasing</strong><br />
viene confrontato con la<br />
media aritmetica dei valori assunti<br />
da alcune componenti dell’indicatore<br />
europeo di confidenza<br />
delle imprese operanti nel settore<br />
dei servizi (EC’s Service Confidence<br />
Indicator). Tre sono le categorie<br />
di dati considerati per ottenere<br />
questo parametro di confronto:<br />
il giudizio <strong>sul</strong> clima economico<br />
generale, le aspettative<br />
circa l’evoluzione della domanda<br />
nel proprio mercato di riferimento<br />
e l’evoluzione del livello di occupazione<br />
nella propria azienda.<br />
Il numero delle società di leasing<br />
partecipanti all’indagine è in continua<br />
crescita, fino al record di 186<br />
società rilevato alla tredicesima<br />
edizione dell’ELB, provenienti da<br />
25 diversi Paesi (membri e nonmembri<br />
dell’Unione Europea, ma<br />
comunque dell’area del bacino del<br />
Mediterraneo). La numerosità dei<br />
partecipanti italiani (29 nell’ultima<br />
edizione) consente alla Federazione<br />
di elaborare un’analisi<br />
specifica per il nostro Paese.<br />
La fig. 1 mostra l’evoluzione dell’ELB<br />
nei Paesi Leaseurope e in<br />
Italia dal 2002 in poi. I valori<br />
assunti dall’indicatore calcolato<br />
<strong>sul</strong>la base di tutti i Paesi coinvolti<br />
nell’indagine, dopo aver avuto<br />
dal 2002 a settembre 2004 un’evoluzione<br />
parallela con l’indicatore<br />
generale delle imprese dei servizi<br />
(EU Indicator), a partire del<br />
2005 hanno assunto valori più<br />
bassi a indicazione di aspettative<br />
delle società di leasing europee<br />
più pessimistiche. Nell’edizione di<br />
FIGURA 1<br />
Confronto fra i valori assunti dagli indicatori di fiducia (confidenza)<br />
108<br />
Fonte: Elaborazioni <strong>Assilea</strong> su dati Leaseurope<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
febbraio 2006, rispetto all’edizione<br />
precedente, si è registrato<br />
comunque un incremento del 37%<br />
del valore assunto dall’indicatore<br />
che dunque, dopo un periodo di<br />
caute aspettative, è tornato ai<br />
livelli più ottimistici del 2004.<br />
Meno ottimistiche, con un valore<br />
dell’indicatore pari a 49 rispetto al<br />
52 registrato a livello Leaseurope,<br />
le previsioni dei soli Paesi EU25.<br />
L’ELB calcolato con riferimento al<br />
cluster delle sole imprese italiane<br />
a partire da gennaio 2004 fino<br />
a gennaio 2005 aveva seguito<br />
un’evoluzione coerente con quella<br />
dell’ELB europeo. Dopo un<br />
periodo di sei mesi in cui le aspettative<br />
degli operatori italiani erano<br />
migliori di quelle degli operatori<br />
esteri, il valore rilevato a<br />
gennaio 2006 mostra un’inversione<br />
di tendenza con un valore (43)<br />
più basso rispetto a quello europeo,<br />
seppure in lieve aumento<br />
rispetto a quello registrato nell’edizione<br />
precedente. Analizzando<br />
i ri<strong>sul</strong>tati di diversi Paesi o cluster<br />
di Paesi, l’Italia si colloca al penultimo<br />
posto in termini di ELB ed è<br />
seguita solo dal cluster del Regno<br />
Unito.<br />
In realtà, la componente che pesa<br />
di più in negativo <strong>sul</strong> ri<strong>sul</strong>tato globale<br />
del nostro Paese, è quella<br />
riferita alle aspettative <strong>sul</strong> contesto<br />
macroeconomico (fig. 2), in<br />
una situazione in cui peraltro l’indicatore<br />
di confidenza per il settore<br />
dei servizi rilevato dalla Commissione<br />
Europea riferito all’Italia<br />
ri<strong>sul</strong>ta particolarmente altalenante,<br />
rispetto a quello della<br />
media europea. Dopo il 2003,<br />
anno in cui negli operatori leasing<br />
ha dominato un certo pessimismo<br />
dovuto agli effetti post Tremonti,<br />
a partire alla prima rilevazione<br />
del 2004 le aspettative <strong>sul</strong>l’andamento<br />
del settore leasing si<br />
sono mantenute sempre molto al<br />
di sopra di quelle riferite alla<br />
dinamica dell’economia italiana,<br />
ed in effetti, a partire dal periodo<br />
considerato, l’andamento del leasing<br />
è tornato ad essere fortemente<br />
crescente. Le società di<br />
leasing italiane hanno dunque<br />
dimostrato di aver saputo affrontare<br />
il difficile contesto economico,<br />
ottenendo sempre migliori<br />
ri<strong>sul</strong>tati in termini di penetrazione<br />
del mercato.<br />
Rispetto alla rilevazione di fine<br />
2005, comunque, quella di febbraio<br />
2006 denota una riduzione<br />
della forbice tra il valore dell’indicatore<br />
che esprime le aspettative<br />
macroeconomiche e quello<br />
dell’indicatore che si riferisce al<br />
leasing ed una maggiore convergenza<br />
delle aspettative delle<br />
società italiane operanti nel settore<br />
dei servizi rispetto a quelle<br />
delle concorrenti europee.<br />
FIGURA 2<br />
Scomposizione dell’ELB italiano nelle sue componenti<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: Leaseurope<br />
109
2.3<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
IL MERCATO DEL LEASING ALL’ESTERO<br />
2.3 Il <strong>Leasing</strong> nel mondo<br />
I dati pubblicati nel World <strong>Leasing</strong><br />
Yearbook, redatto da Euromoney<br />
<strong>sul</strong>la base dei contributi di diverse<br />
organizzazioni e associazioni<br />
internazionali (tra cui ovviamente<br />
<strong>Assilea</strong>), forniscono stime <strong>sul</strong>la<br />
dinamica del leasing nel mondo e<br />
vista la complessità della raccolta<br />
dei dati a questo fine, sono<br />
riferiti non all’anno precedente<br />
quello della pubblicazione, bensì<br />
a due anni prima. Inoltre, a testimonianza<br />
del fatto che il leasing<br />
immobiliare è un comparto tipico<br />
dell’Europa continentale (ed in<br />
particolare dei seguenti Paesi: Italia,<br />
Germania, Francia e Spagna)<br />
le statistiche Euromoney si riferiscono<br />
unicamente ai dati <strong>sul</strong> leasing<br />
di beni mobili. I dati pubblicati<br />
nel 2006 con riferimento al<br />
2004, segnano una svolta epocale<br />
nel mondo del leasing perché fanno<br />
ri<strong>sul</strong>tare il 2004 come l’anno del<br />
“sorpasso” dell’Europa sugli Stati<br />
Uniti, con un forte avvicinamento<br />
dello stipulato nel continente<br />
europeo a quello del Nord America<br />
(fig. 1). Il 2004, infatti, è stato<br />
l’anno in cui per la prima volta lo<br />
stipulato leasing mobiliare in<br />
Europa ha superato quello degli<br />
Stati Uniti. La quota del mercato<br />
mondiale del leasing mobiliare<br />
statunitense è diminuita da oltre il<br />
52% del 2000 a meno del 38% nel<br />
2004. Nello stesso periodo, la quota<br />
del mercato europeo è cresciuta<br />
del 26,26% del 2000 al<br />
39,7% del 2004 (fig. 2).<br />
In generale il 2004 ha visto una<br />
crescita mondiale dello stipulato<br />
leasing positiva del 13,2%, da un<br />
volume stimato pari a 511,66<br />
miliardi di dollari nel 2003 a un<br />
totale di 579,13 miliardi nell’anno<br />
seguente. L’incremento è stato<br />
superiore a quello che si era registrato<br />
nel 2000, prima dei cali verificatisi<br />
nei due anni seguenti e della<br />
successiva ripresa nel 2003. La<br />
crescita registrata dai maggiori<br />
Paesi, fatta eccezione solo del<br />
Regno Unito (-0,3%, dinamica calcolata<br />
senza tenere conto del valore<br />
dei contratti di hire-purchase),<br />
mostrano come la crescita mondiale<br />
del leasing possa definirsi<br />
“robusta” in quanto frutto della<br />
dinamica positiva dei diversi mercati<br />
mondiali (tab .1).<br />
Il confronto dei volumi del mercato<br />
USA con la dinamica dei Paesi<br />
europei è sicuramente amplificato<br />
dal deprezzamento del dollaro<br />
degli ultimi anni, ma è anche un<br />
segnale del fatto che, considerando<br />
come il mercato statunitense<br />
del leasing è rimasto su volumi<br />
contenuti in termini reali rispetto<br />
al 2000, l’Europa ha contribuito in<br />
misura maggiore al mercato globale<br />
del leasing vedendo crescere<br />
la propria quota di mercato.<br />
A livello di singoli Paesi, si confermano,<br />
come negli anni precedenti,<br />
al “top” della classifica mondiale,<br />
nell’ordine: USA, Giappone e<br />
Germania. Seguono Italia, Regno<br />
Unito e Francia. Va precisato,<br />
comunque, che i dati presentati nel<br />
World <strong>Leasing</strong> Yearbook, sono<br />
espressi in dollari e risentono<br />
quindi della variazione dei tassi di<br />
cambio. Inoltre, i dati forniti dalle<br />
associazioni nazionali vengono<br />
rielaborati da Euromoney al fine di<br />
tenere conto della porzione di mercato<br />
nazionale non facente parte<br />
della compagine associativa. I<br />
FIGURA 1 Volume di stipulato <strong>Leasing</strong> mobiliare mondiale (in miliardi di $)<br />
110<br />
Fonte: World <strong>Leasing</strong> Yearbook 2006 (Euromoney Pubblication)<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
dati si riferiscono al solo comparto<br />
mobiliare e non comprendono<br />
quelli dell’hire-purchase (che per<br />
il Regno Unito rappresenta circa la<br />
metà dello stipulato di cui alle statistiche<br />
Leaseurope viste nei capitoli<br />
precedenti), né finanziamenti a<br />
consumatori.<br />
In termini assoluti, il mercato<br />
statunitense nel 2004 è cresciuto<br />
del 13,4%, ottenendo quindi un<br />
ri<strong>sul</strong>tato di tutto rispetto considerando<br />
che si tratta ormai di un<br />
mercato maturo. Il tasso di penetrazione<br />
del leasing mobiliare<br />
sugli investimenti mobiliari di quel<br />
Paese è infatti stimato prossimo<br />
al 30%. Il Canada ha visto un ri<strong>sul</strong>tato<br />
ancora maggiore in termini di<br />
crescita: con un +19% di stipulato<br />
leasing mobiliare rispetto al 2003.<br />
Nel continente europeo, Germania,<br />
Italia, Spagna, Austria, Danimarca,<br />
Portogallo, Belgio e Norvegia<br />
hanno visto una crescita a<br />
due cifre nel 2004 del leasing<br />
mobiliare. Europa dell’Est, Russia,<br />
Romania e Turchia hanno visto<br />
performance estremamente positive,<br />
sia in termini di crescita dei<br />
volumi che di aumento della propria<br />
penetrazione del mercato. Tra<br />
i Paesi dell’Europa Centro Orientale,<br />
Polonia, Ungheria e Repubblica<br />
Ceca si posizionano tra la 19°<br />
e la 21° posizione nella classifica<br />
mondiale dello stipulato leasing<br />
mobiliare. Polonia e Ungheria<br />
hanno registrato un andamento<br />
positivo, contrariamente alla<br />
Repubblica Ceca che nel 2004 ha<br />
visto una leggera flessione dello<br />
stipulato. Romania, Slovacchia,<br />
Slovenia ed Estonia, pur<br />
occupando posizioni più in basso<br />
nella classifica mondiale<br />
per stipulato leasing mobiliare,<br />
in alcuni casi presentano tassi<br />
di crescita molto elevati (es.<br />
+20% la Romania). In questi<br />
Paesi il leasing viene usato,<br />
con un importo medio per operazione<br />
molto contenuto (spesso<br />
nel comparto auto), come<br />
mezzo per fornire servizi finanziari<br />
flessibili e a basso costo a<br />
piccole imprese, imprese individuali<br />
e professionisti ed ha<br />
ormai in molti casi soppiantato<br />
altre forme di finanziamento.<br />
Anche l’Asia ha registrato una<br />
dinamica positiva, con una crescita<br />
media del 7% rispetto al<br />
2003. Il Giappone, secondo nella<br />
classifica mondiale dopo gli Stati<br />
Uniti, che aveva registrato una<br />
crescita zero dello stipulato leasing<br />
nel 2003, ha visto una ripresa<br />
del 3,4% nel 2004. La Corea ha<br />
registrato un’ulteriore crescita<br />
del 30%, mentre Hong Kong ha<br />
visto una maggiore stabilità<br />
(+0,6%) rispetto all’anno precedente.<br />
La Cina ha visto una crescita<br />
del comparto del 13,7%<br />
rispetto al 2004 posizionandosi<br />
al 26° posto nella graduatoria<br />
mondiale.<br />
TABELLA 1 Classifica per stipulato <strong>Leasing</strong> mobiliare 2004*<br />
VALORE STIPULATO<br />
2004 (MLD DI $)<br />
VAR% 2004/2003<br />
(SU VALORI ESPRESSI<br />
IN VALUTA NAZIONALE)<br />
PENETRAZIONE %<br />
SUGLI<br />
INVESTIMENTI<br />
PENETRAZIONE %<br />
SUL GDP<br />
1 USA 220,0 13,4 29,9 1,9<br />
2 GIAPPONE 74,4 3,4 8,7 1,7<br />
3 GERMANIA 55,2 10,7 15,7 2,3<br />
4 ITALIA 29,3 17,1 11,4 2,0<br />
5 REGNO UNITO 27,9 -0,3 9,4 1,6<br />
6 FRANCIA 27,3 5,7 9,0 1,6<br />
7 CANADA 18,2 19,0 23,3 2,1<br />
8 SPAGNA 14,8 16,5 22,9 1,7<br />
9 AUSTRALIA 7,4 2,1 20,0 1,5<br />
10 AUSTRIA 6,9 31,4 12,3 2,7<br />
* Si rimanda al testo per le importanti diversità metodologiche e di rappresentazione dei dati<br />
di fonte Euromoney rispetto a quelle utilizzate in altre parti della presente pubblicazione.<br />
Fonte: World <strong>Leasing</strong> Yearbook 2006 (Euromoney Pubblication)<br />
FIGURA 1<br />
Composizione dello stipulato <strong>Leasing</strong> mobiliare 2004 per continenti<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
Fonte: World <strong>Leasing</strong> Yearbook 2006 (Euromoney Pubblication)<br />
111
3.1<br />
IL MERCATO LEASING<br />
lungo periodo determinando una<br />
crescita media del Pil UEM in<br />
linea con il potenziale.<br />
Nel 2005 l’economia italiana ha<br />
continuato ad essere caratterizzata<br />
da un andamento irregolare<br />
dell’attività produttiva nel settore<br />
industriale: alle significative<br />
flessioni intervenute in settembre<br />
e ottobre sono seguiti<br />
incrementi in novembre e in<br />
dicembre. Il ri<strong>sul</strong>tato è stato una<br />
diminuzione della produzione<br />
dello 0,7 per cento nel quarto trimestre<br />
rispetto al terzo e dell’1,0<br />
per cento nella media del 2005.<br />
Per tutti i comparti, ad eccezione<br />
di quello energetico, il 2005<br />
è stato un anno di flessione<br />
rispetto al 2004. Queste fluttuazioni<br />
hanno portato ad una<br />
sostanziale stabilità del Pil.<br />
Secondo i dati annuali (non corretti<br />
per il diverso numero di<br />
giorni lavorati) la crescita del Pil<br />
nella media del 2005 è stata<br />
quasi nulla, di 1,3 punti inferiore<br />
a quella dell’UEM, e ciò ha<br />
comportato un aumento del differenziale<br />
di crescita nei consezione<br />
LE PREVISIONI<br />
3.1 Previsioni macroeconomiche<br />
In collaborazione con Prometeia (1)<br />
Nel 2005 l’economia mondiale<br />
ha visto una crescita superiore<br />
alle attese (4,4%), grazie all’intensità<br />
della domanda interna<br />
sia delle economie asiatiche che<br />
dei paesi produttori di materie<br />
prime. È continuata la crescita<br />
dei prezzi delle commodity,<br />
incluso il petrolio, che ha raggiunto<br />
quotazioni molto alte; tuttavia,<br />
sino ad ora, il livello dei<br />
prezzi non ha avuto ripercussioni<br />
significative né <strong>sul</strong>l’inflazione<br />
né <strong>sul</strong>l’andamento della<br />
produzione.<br />
Nell’UEM il 2005 si è chiuso con<br />
un rallentamento del ritmo di<br />
crescita del Pil, con una crescita<br />
dell’1,4% rispetto al dato<br />
dell’1,8% dell’anno precedente:<br />
la domanda interna ha sostanzialmente<br />
mantenuto il ritmo di<br />
espansione del 2004, mentre è<br />
peggiorato il contributo delle<br />
esportazioni reali nette. Si è<br />
confermata la dicotomia dei<br />
modelli di sviluppo tra i paesi<br />
dell’area dell’euro: da una parte<br />
Germania e Austria caratterizzati<br />
da una debole domanda<br />
interna ed esportazioni nette in<br />
grado di imprimere un impulso<br />
importante alla crescita. Dall’altra,<br />
Spagna e Francia con una<br />
domanda interna vivace, ma con<br />
difficoltà nei mercati internazionali.<br />
La crescita dell’UEM in previsione<br />
risentirà dell’andamento<br />
ciclico tedesco influenzato dagli<br />
interventi di politica di bilancio<br />
per riportare il disavanzo pubblico<br />
al di sotto del 3 per cento<br />
del Pil entro l’anno e aumentare<br />
la competitività tedesca. Ciò<br />
significa un’accelerazione del Pil<br />
UEM al 2 per cento quest’anno<br />
per il consolidamento della<br />
domanda interna in Francia e<br />
Spagna e per anticipi di spesa<br />
per consumo in Germania con<br />
conseguenti effetti positivi moltiplicativi<br />
in tutta l’area. Nel 2007<br />
si andrebbero a sommare la<br />
buona tenuta della domanda<br />
internazionale, il consolidamento<br />
della domanda interna in<br />
Francia e in Spagna legato<br />
anche al previsto ritorno del<br />
prezzo del petrolio <strong>sul</strong> trend di<br />
FIGURA 1<br />
Andamento del Pil e dell’indice generale dei prezzi UEM e Italia<br />
112<br />
(1) Le previsioni sono aggiornate al Rapporto di Previsione Prometeia - Marzo 2006<br />
Fonte: Elaborazioni Prometeia<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
fronti di questa area: tutte le<br />
componenti della domanda hanno<br />
sperimentato, in termini medi<br />
annui, un ridimensionamento<br />
della crescita, ad eccezione dei<br />
consumi pubblici e delle scorte,<br />
che hanno dato un contributo<br />
alla crescita del Pil lievemente<br />
superiore a quello del 2004.<br />
Rispetto all’UEM il contributo<br />
fornito dalle esportazioni nette<br />
è stato simile: ciò che ha contraddistinto<br />
la nostra economia<br />
è stato un contributo della<br />
domanda interna inferiore (0,3<br />
punti contro 1,5 nell’Uem), e in<br />
più netto peggioramento (tab. 1).<br />
In termini di componenti, le<br />
informazioni più recenti confermano<br />
la debolezza della spesa<br />
delle famiglie per beni non durevoli<br />
e segnalano la possibilità di<br />
un recupero delle esportazioni<br />
e, con esse, degli investimenti.<br />
Nel complesso, nonostante le<br />
incertezze che ancora permangono,<br />
la crescita del Pil si attesterebbe<br />
attorno all’1 per cento<br />
nell’anno in corso, in accelerazione<br />
rispetto al 2005, ancora<br />
una volta inferiore all’area euro.<br />
In gennaio la produzione manifatturiera<br />
è di nuovo diminuita,<br />
proseguendo nell’andamento<br />
altalenante che l’ha caratterizzata<br />
di recente. Tuttavia, complessivamente,<br />
i dati qualitativi,<br />
segnalerebbero un punto di svolta<br />
positivo nell’attività economica,<br />
che sembra preludere a una<br />
crescita abbastanza sostenuta,<br />
certamente nel corso del primo<br />
semestre dell’anno, ma che<br />
potrebbe mantenersi tale anche<br />
nei trimestri successivi.<br />
Il consolidamento della crescita<br />
previsto nel prossimo anno è<br />
TABELLA 1 Contributi % alla crescita del Pil in termini reali in Italia<br />
affidato alla tenuta della domanda<br />
a livello mondiale e, soprattutto,<br />
alla ripresa in Germania,<br />
principale mercato di sbocco<br />
delle nostre esportazioni. La<br />
spesa per consumi potrà invece<br />
trarre beneficio dal rallentamento<br />
dell’inflazione innescato<br />
dalla riduzione del prezzo del<br />
petrolio e dal contenimento del<br />
cuneo contributivo <strong>sul</strong> lavoro.<br />
2004 2005 2006 2007<br />
VARIAZIONE DELLE SCORTE 0,1 -0,1 0,1 0,2<br />
DOMANDA INTERNA<br />
(AL NETTO DELLE SCORTE) 0,9 0,1 1,0 1,3<br />
SALDO ESTERO 0,1 -0,3 -0,1 -0,3<br />
PIL (VAR%) 1,1 0,0 1,0 1,2<br />
Fonte: Elaborazioni Prometeia<br />
La previsione Prometeia (tab. 2<br />
e fig. 1) prospetta un quadro<br />
assai diverso da quello degli ultimi<br />
cinque anni, periodo in cui il<br />
Pil è aumentato in media dello<br />
0,6 per cento l’anno: essa<br />
mostra infatti il ritorno a ritmi di<br />
crescita lievemente superiori<br />
all’1 per cento e quindi vicini al<br />
potenziale già dall’anno in corso,<br />
confermando peraltro le indicazioni<br />
fornite negli ultimi Rapporti<br />
Prometeia. Sotto le ipotesi<br />
alla base di questa previsione<br />
sembrano crearsi le condizioni<br />
per un graduale miglioramento<br />
delle esportazioni, grazie anche<br />
ai primi effetti delle ristrutturazioni,<br />
alle misure di riduzione del<br />
costo del lavoro e alla tenuta<br />
della domanda estera, con<br />
riflessi positivi <strong>sul</strong>l’attività di<br />
investimento delle imprese,<br />
mentre l’adozione di un programma<br />
di aggiustamento dei<br />
conti pubblici potrebbe contribuire<br />
a ridurre le incertezze<br />
con il ri<strong>sul</strong>tato di attenuare prima<br />
e interrompere poi la tendenza<br />
all’aumento della propensione<br />
al risparmio delle<br />
famiglie. Al tempo stesso ci si<br />
aspetta che il rialzo dei tassi di<br />
interesse sia piuttosto graduale<br />
e quindi che non costituisca un<br />
ostacolo maggiore alla ripresa<br />
della domanda interna.<br />
In breve, sarebbe il rafforzamento<br />
della domanda interna a<br />
consentire il miglioramento dei<br />
ritmi di crescita del Pil. Consumi<br />
e investimenti in beni strumentali<br />
si sostituirebbero agli<br />
investimenti in costruzioni, la<br />
componente più dinamica della<br />
domanda interna nell’ultimo<br />
quinquennio, nel sostenere la<br />
crescita del Pil.<br />
Al di là delle oscillazioni congiunturali,<br />
l’andamento che da<br />
alcuni anni mostra l’attività economica<br />
induce ancora una volta<br />
a interrogarsi <strong>sul</strong>le possibilità<br />
dell’economia italiana di entrare<br />
in una fase di crescita più stabile<br />
e sostenuta, in altri termini<br />
a chiedersi se saranno superati<br />
i problemi strutturali che molto<br />
hanno contribuito a frenarla.<br />
L’industria italiana continuerà a<br />
scontare le incognite relative al<br />
processo di selezione e riqualificazione<br />
del nostro tessuto<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
113
3.1<br />
IL MERCATO LEASING<br />
I ritmi medi di crescita che<br />
dovrebbero caratterizzare questa<br />
componente della domanda<br />
sono assai inferiori a quelli prevalenti<br />
negli ultimi dieci anni.<br />
Si ritiene, come ormai da tempo,<br />
che la dinamica della componente<br />
residenziale tenda in prospettiva<br />
ad attenuarsi, facendo<br />
registrare incrementi nell’ordine<br />
dello 0,7 per cento medio annuo,<br />
principalmente a riflesso dell’esaurirsi<br />
degli effetti degli incentivi<br />
alla ristrutturazione del<br />
patrimonio residenziale e per<br />
l’attenuazione della crescita dei<br />
prezzi degli immobili cui potrebsezione<br />
LE PREVISIONI 3.1 Previsioni macroeconomiche<br />
In collaborazione con Prometeia<br />
industriale, che proseguirà<br />
anche nei prossimi anni. Anche<br />
se in ripresa dopo un quinquennio<br />
di recessione, la crescita dell’attività<br />
manifatturiera rimarrà<br />
modesta e la domanda finale<br />
attiverà in misura crescente la<br />
produzione di servizi. Tuttavia,<br />
questo settore non dovrebbe<br />
ancora avere la forza per trasformarsi<br />
in un motore autonomo<br />
di crescita, in grado di accelerare<br />
e orientare il processo di<br />
trasformazione della produzione<br />
italiana. Tutte le riforme volte<br />
a rendere più produttiva l’economia<br />
italiana saranno importanti,<br />
in un contesto nel quale<br />
la dimensione del debito pubblico<br />
e la situazione attuale dei<br />
conti pubblici rendono difficile<br />
immaginare un consistente aiuto<br />
allo sviluppo della domanda<br />
nei prossimi anni.<br />
Per quanto concerne gli investimenti,<br />
nel 2005 sono diminuiti<br />
dello 0,6 per cento in termini<br />
medi annui (2,2 per cento l’aumento<br />
nel 2004). Tutte le componenti<br />
hanno subito una flessione<br />
rispetto all’anno precedente,<br />
ad eccezione degli investimenti<br />
in edilizia residenziale,<br />
la cui crescita ha accelerato.<br />
Gli investimenti in macchinari e<br />
mezzi di trasporto sono diminuiti<br />
dell’1,6 per cento circa principalmente<br />
per la marcata flessione<br />
(-4,6 per cento) subita dagli<br />
investimenti in mezzi di trasporto.<br />
Nel corso dell’anno è,<br />
tuttavia, emersa qualche indicazione<br />
di ripresa, soprattutto per<br />
la componente macchinari e<br />
impianti (diminuita in termini<br />
medi annui dello 0,8 per cento).<br />
Tale miglioramento sembra con<br />
TABELLA 2 Quadro macroeconomico in termini reali in Italia (variazioni %)<br />
molte probabilità da ricondurre<br />
alle più favorevoli aspettative di<br />
domanda. Tuttavia, il grado di<br />
utilizzo degli impianti non si è<br />
discostato significativamente dai<br />
valori di lungo periodo; la presenza<br />
di margini di capacità inutilizzata<br />
potrebbe quindi frenare<br />
nel breve periodo il ritmo di<br />
espansione della domanda di<br />
beni strumentali.<br />
All’interno del quadro descritto<br />
dalla nostra previsione, si conferma<br />
l’avvio di un nuovo ciclo<br />
degli investimenti, da tempo prospettato,<br />
anche se di intensità<br />
inferiore a quella raggiunta in<br />
analoghe fasi del passato. Ci si<br />
aspetta infatti che esso proceda<br />
a ritmi di poco superiori al 2 per<br />
cento l’anno che comporterebbero,<br />
tuttavia, un ritorno alla crescita<br />
della quota di questa componente<br />
della domanda <strong>sul</strong> Pil.<br />
Come indicato in passato, si<br />
ritiene che le necessità di aggiustamento<br />
delle imprese al mutato<br />
contesto competitivo e il<br />
miglioramento delle prospettive<br />
di domanda siano i principali fattori<br />
in grado di creare le condizioni<br />
per l’attesa ripresa degli<br />
investimenti.<br />
2004 2005 2006 2007<br />
SPESA DELLE FAMIGLIE 0,5 0,1 0,7 1,6<br />
SPESA DELLE A.P. E ISP 0,6 1,2 1,3 0,6<br />
INVESTIMENTI MACCHINARI,<br />
ATTREZZATURE E<br />
MEZZI DI TRASPORTO 3,3 -1,6 2,2 1,8<br />
INVESTIMENTI IN COSTRUZIONI 0,9 0,5 0,6 0,4<br />
IMPORTAZIONI FOB 2,5 1,4 3,6 3,9<br />
ESPORTAZIONI FOB 3,0 0,3 3,4 2,7<br />
PROPENSIONE AL CONSUMO (LIV.%) 86,4 86,0 85,7 85,6<br />
GRADO DI UTILIZZO DEGLI IMPIANTI 94,7 91,8 92,4 92,4<br />
Fonte: Elaborazioni Prometeia<br />
Nel 2005 la crescita degli investimenti<br />
in costruzioni (0,5 per<br />
cento in termini medi annui) è<br />
stata sostenuta (fig. 2), come è<br />
stato precedentemente messo in<br />
luce, dalla componente residenziale,<br />
aumentata del 6,2 per cento<br />
(2,8 per cento nel 2004). Il<br />
rallentamento intervenuto<br />
rispetto al 2004 è quindi da<br />
imputare alla componente non<br />
residenziale, che ha subito una<br />
flessione del 3,6 per cento, più<br />
intensa di quella già sperimentata<br />
nel 2004 (-0,4 per cento).<br />
114<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
e non essere estraneo l’aumento<br />
dei tassi di interesse.<br />
Per la componente non residenziale<br />
si stima un graduale<br />
miglioramento dei ritmi di crescita,<br />
dopo due anni di flessione;<br />
nella media del periodo essi si<br />
aggirerebbero intorno allo 0,9<br />
per cento. In questo caso la dinamica<br />
dovrebbe essere condizionata<br />
da un lato dalle esigenze di<br />
aggiustamento dei conti pubblici,<br />
dall’altro dalla moderata crescita<br />
degli investimenti delle<br />
imprese in beni strumentali.<br />
FIGURA 2 Andamento degli investimenti in costruzioni in termini reali (variazioni %)<br />
Fonte: Elaborazioni Prometeia<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
115
3.2<br />
IL MERCATO LEASING<br />
sezione<br />
LE PREVISIONI<br />
3.2 Previsioni Delphi <strong>Leasing</strong><br />
Le previsioni pubblicate nel Quaderno<br />
contenente gli atti delle<br />
riunioni Delphi <strong>Leasing</strong> 2005, riviste<br />
<strong>sul</strong>la base dell’aggiornamento delle<br />
stime da parte degli operatori ad<br />
inizio anno, indicavano per il 2006<br />
una crescita media dello stipulato<br />
dell’8%. Tale percentuale è stata stimata<br />
prevedendo un netto incremento<br />
del comparto auto (+12%),<br />
una ripresa nel comparto strumentale<br />
(+6%) ed un consolidamento del<br />
comparto aeronavale e ferroviario e<br />
dell’immobiliare (rispettivamente<br />
+5% e +8%), per un volume complessivo<br />
stimato nel 2006 vicino a 48<br />
miliardi di euro (tab. 1).<br />
La dinamica registrata dallo stipulato<br />
leasing nel primo trimestre<br />
conferma le aspettative positive<br />
degli operatori e vede una crescita<br />
media del settore superiore alle<br />
attese: +18,4%. Tuttavia, la dinamica<br />
dei diversi comparti in questo<br />
avvio d’anno appare in parte diversa<br />
da quanto prospettato. La ripresa<br />
del comparto auto è ancora<br />
debole e l’incremento medio dell’8%<br />
è il ri<strong>sul</strong>tato del proseguimento della<br />
crescita nei sotto-comparti dei<br />
veicoli commerciali (+12,3%) e industriali<br />
(9,1%), mentre il comparto<br />
delle autovetture mostra un +3,9%<br />
in termini di valore di stipulato ed un<br />
segno ancora negativo (-1,9%) in<br />
termini di numero di contratti. In<br />
effetti, nel comparto auto gli operatori<br />
top 15 hanno registrato una<br />
dinamica del +15,1% (+14,3% nel<br />
solo comparto delle autovetture),<br />
mentre le società captive di emanazione<br />
industriale continuano a<br />
registrare una fase riflessiva<br />
(-8,1% nel totale del comparto e -<br />
13,5% nel sotto comparto delle<br />
autovetture), legata anche all’andamento<br />
delle nuove immatricolazioni<br />
delle tipologie di autovetture maggiormente<br />
oggetto di leasing.<br />
Il comparto del leasing <strong>sul</strong>la nautica<br />
da diporto, che come abbiamo<br />
visto nella Sezione 1, ha raggiunto<br />
una penetrazione vicina al 100%<br />
<strong>sul</strong>le immatricolazioni di nuove<br />
imbarcazioni, ha ripreso a crescere<br />
ad un ritmo del 50% rispetto al primo<br />
trimestre del 2005, per effetto<br />
anche di nuove operazioni leasing<br />
su imbarcazioni usate, in costruzione<br />
o con soggetti esteri. Si ricorda<br />
che <strong>sul</strong> comparto della nautica, al<br />
contrario degli altri, i primi mesi dell’anno<br />
costituiscono già un periodo<br />
di intensa attività ed hanno pertanto<br />
una maggiore significatività.<br />
Pienamente positiva la dinamica<br />
che si ritrova nel comparto strumentale,<br />
dove la crescita interessa<br />
tanto il numero delle operazioni<br />
(+15,6%), quanto l’importo delle<br />
stesse (+20,7%) e si estende in<br />
maniera uniforme sui contratti<br />
delle diverse fasce d’importo, trainata<br />
dalla timida ripresa dell’economia<br />
reale, che si intravedeva a fine<br />
anno e confermata dagli indicatori,<br />
sia qualitativi che quantitativi, che<br />
dalla primavera hanno cominciato<br />
a fornire segni di miglioramento del<br />
ciclo industriale, dopo un lungo<br />
periodo di stagnazione.<br />
Infine il comparto del leasing<br />
immobiliare, dopo le forti oscillazioni<br />
che ha conosciuto a cavallo di<br />
fine 2005 e inizio 2006, per effetto<br />
dei nuovi provvedimenti fiscali<br />
riguardanti gli investimenti finanziati<br />
in leasing, ha ripreso una crescita<br />
a due cifre, non solo nei sotto-comparti<br />
di fascia d’importo più<br />
elevata, ma anche in quello intermedio<br />
del leasing su immobili<br />
costruiti d’importo compreso tra<br />
0,5 e 2,5 milioni di euro, che ha<br />
registrato un +17,9% in termini di<br />
numero di nuove operazioni ed un<br />
+30,2% in termini di volumi. La<br />
dinamica di questo fondamentale<br />
comparto è, dunque, in questo<br />
avvio d’anno, superiore alle stesse<br />
aspettative degli operatori leasing<br />
e ben più accentuata delle<br />
comunque positive attese <strong>sul</strong> settore<br />
delle costruzioni non residenziali<br />
(si veda in proposito il Quadro<br />
di approfondimento che<br />
segue).<br />
In definitiva, sarebbe sufficiente<br />
una crescita di poco superiore al<br />
5% nella restante parte dell’anno,<br />
rispetto al periodo corrispondente<br />
del 2005, per raggiungere i ri<strong>sul</strong>tati<br />
obiettivo del settore di 47,7<br />
miliardi di euro a fine 2006.<br />
TABELLA 1<br />
Stipulato 1° trimestre 2006 e previsioni <strong>sul</strong>la chiusura dell’anno (valori in milioni di euro)<br />
2005 PREVISIONI VAR% 1° TRIM VAR%<br />
DELPHI 2006/2005 2006 1° TRIM<br />
2006 2006/2005<br />
AUTO 8.870 9.900 11,6 2.394 8,0<br />
AERONAVALE E FERROVIARIO 1.984 2.100 5,8 598 47,6<br />
STRUMENTALE 11.356 12.000 5,7 2.870 20,7<br />
IMMOBILIARE 21.950 23.700 8,0 4.621 19,8<br />
TOTALE 44.160 47.700 8,0 10.483 18,4<br />
116<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
PREVISIONI ANCE SULL’ANDAMENTO DEGLI INVESTIMENTI NELL’EDILIZIA NON RESIDENZIALE PRIVATA<br />
Secondo i preconsuntivi formulati<br />
dall’Ance (Associazione<br />
Nazionale Costruttori Edili), che<br />
quest’anno si discostano dalle<br />
nuove serie storiche degli investimenti<br />
elaborate dall’Istat, gli<br />
investimenti in costruzioni non<br />
residenziali sono ammontati nel<br />
2005 a 65.722 milioni di euro, presentando<br />
un incremento del 2,6%<br />
in valore e una flessione dell’1,3%<br />
in quantità (-3,0% nel 2004).<br />
In particolare, gli investimenti in<br />
costruzioni non residenziali destinate<br />
al solo settore privato, che<br />
rappresentano oltre un quarto del<br />
totale degli investimenti in<br />
costruzioni (26,0%) (fig .1), sono<br />
ri<strong>sul</strong>tati pari a 35.888 milioni di<br />
euro. A tali impieghi sono stati<br />
destinati 962 milioni di euro in più<br />
rispetto al 2004 (+2,8% in valore).<br />
Le maggiori risorse affluite in<br />
tale comparto non hanno tuttavia<br />
generato una maggiore quantità<br />
di beni prodotti, ma hanno finanziato<br />
esclusivamente l’incremento<br />
dei prezzi, attestatosi al 3,9%.<br />
In termini reali, infatti, le costruzioni<br />
non residenziali private registrano<br />
una flessione (-1,1%) che<br />
fa seguito ad un biennio di ridimensionamenti<br />
dei livelli produttivi.<br />
La flessione quantitativa<br />
dell’1,1% sottintende andamenti<br />
negativi nel Nord Ovest e nel Nord<br />
Est, mitigati da situazioni più<br />
favorevoli riscontrate nel Centro<br />
e nel Mezzogiorno.<br />
Secondo le stime Ance, coerenti<br />
con quelle Prometeia, gli investimenti<br />
in costruzioni non residenziali<br />
private ammonteranno<br />
nel 2006 a 37.196 milioni di euro<br />
e presenteranno una variazione<br />
del 3,6% in valore e dello 0,6% in<br />
termini reali (fig. 2). Incrementi<br />
dei livelli produttivi interesseranno<br />
il Nord e il Centro, mentre nel<br />
Mezzogiorno saranno registrate<br />
flessioni dei livelli di attività.<br />
FIGURA 1 Composizione degli investimenti in costruzioni nel 2005<br />
Fonte: Stime ANCE<br />
FIGURA 2<br />
Investimenti in fabbricati non residenziali destinati al settore privato<br />
(valori in milioni di euro)<br />
Fonte: Stime e previsioni ANCE<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
117
e appendice appendice appendice appendice appendice appen
dice appendice appendice appendice appendice appe
appendiceaCLASSIFICHE<br />
CLASSIFICHE<br />
Classifica per stipulato leasing totale 2005<br />
N. ASSOCIATE NUMERO CONTRATTI VALORE BENE<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
1 GRUPPO BANCARIO BANCA ITALEASE 26.506 6.297.552<br />
2 LOCAT S.P.A. 35.683 5.659.235<br />
3 INTESA LEASING S.P.A. 15.653 3.079.754<br />
4 SANPAOLO LEASINT S.P.A. 11.499 2.357.354<br />
5 BANCA AGRILEASING S.P.A. 17.245 2.305.408<br />
6 GRUPPO LOCAFIT 10.250 1.926.555<br />
7 GRUPPO SELMABIPIEMME LEASING SPA 21.061 1.922.375<br />
8 GRUPPO BPU LEASING - ESALEASING 10.583 1.430.453<br />
9 FINECO LEASING S.P.A. 15.478 1.402.411<br />
10 CENTRO LEASING S.P.A. 13.847 1.259.915<br />
11 SBS LEASING S.P.A 12.782 1.198.363<br />
12 MPS LEASING E FACTORING S.P.A. 8.542 1.197.231<br />
13 GRUPPO ING LEASE (ITALIA) 8.441 997.668<br />
14 MCC S.P.A. 3.305 878.822<br />
15 LEASIMPRESA S.P.A. 5.215 851.736<br />
16 SGEF LEASING 6.484 827.862<br />
17 HYPO ALPE-ADRIA-BANK S.P.A. 5.632 726.937<br />
18 DAIMLERCHRYSLER SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 21.602 646.497<br />
19 BMW FINANCIAL SERVICES ITALIA S.P.A. 16.640 591.749<br />
20 GRUPPO GE CAPITAL SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 20.409 578.594<br />
21 BNP PARIBAS LEASE GROUP S.P.A. 15.608 560.478<br />
22 NEOS FINANCE S.P.A. 14.362 529.751<br />
23 MEDIOLEASING S.P.A. 1.619 508.386<br />
24 CREDEMLEASING S.P.A. 3.007 481.914<br />
25 COMMERCIO E FINANZA S.P.A. - LEASING E FACTORING 5.774 425.504<br />
26 GRUPPO CREDITO VALTELLINESE ( BANCAPERTA ) 2.101 350.444<br />
27 BIELLA LEASING S.P.A. 6.016 335.523<br />
28 A-LEASING S.P.A. 1.561 315.180<br />
29 SARDALEASING S.P.A. 2.014 306.617<br />
30 FORTIS LEASE S.P.A. 1.731 306.360<br />
31 BANCA CARIGE S.P.A. 882 242.954<br />
32 ABF LEASING S.P.A. 289 230.328<br />
33 GE LEASING ITALIA S.P.A. 20.846 228.716<br />
34 ALPHABET ITALIA S.P.A. 8.937 225.680<br />
35 IVECO FINANZIARIA S.P.A. 4.923 215.137<br />
36 CLARIS LEASING S.P.A. 749 190.825<br />
37 BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A. 2.246 183.642<br />
120<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
N. ASSOCIATE NUMERO CONTRATTI VALORE BENE<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
38 BIPIELLE LEASING S.P.A. 1.653 174.703<br />
39 FINCONSUMO BANCA SPA 6.129 167.326<br />
40 ETRURIA LEASING S.P.A. 1.215 165.842<br />
41 VOLKSWAGEN BANK GMBH 5.405 158.120<br />
42 PRIVATA LEASING S.P.A. 1.747 157.312<br />
43 VFS SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 2.167 138.990<br />
44 CATERPILLAR FINANCIAL CORPORACION FINANCIERA 1.825 130.789<br />
45 MEDIOCREDITO DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA 94 130.015<br />
46 LOCAT RENT S.P.A 8.395 129.250<br />
47 VOLKSWAGEN LEASING GMBH 4.315 95.709<br />
48 SCANIA FINANCE ITALY S.P.A. 844 86.437<br />
49 FIATSAVA S.P.A. 4.351 73.618<br />
50 GRUPPO HP FINANCIAL SERVICES 999 52.111<br />
51 FRIULIA LIS S.P.A. 118 51.751<br />
52 FINDOMESTIC LEASING S.P.A. 2.034 47.241<br />
53 RNC S.P.A. 2.623 46.321<br />
54 BANCA DI CIVIDALE S.P.A. 265 45.983<br />
55 CITICORP FINANZIARIA S.P.A. - CITIFIN 3.417 42.772<br />
56 CABEL ASSIFINCO LEASING S.P.A. 600 42.585<br />
57 TERLEASING S.P.A. 348 39.428<br />
58 PACCAR FINANCIAL ITALIA S.R.L. 537 38.272<br />
59 TOYOTA FINANCIAL SERVICES (UK) PLC 1.528 36.015<br />
60 INTESA RENTING S.P.A 2.936 35.886<br />
61 ING CAR LEASE ITALIA S.P.A. 1.412 29.566<br />
62 COOPERLEASING S.P.A. 259 24.981<br />
63 PSA FINANCE ITALIA SPA 1.398 21.097<br />
64 FINLEASING LOMBARDA S.P.A. 396 16.527<br />
65 RENTING ITALEASE S.R.L. 860 16.514<br />
66 GRAFINDA S.P.A. 304 12.253<br />
67 IL LEASING S.P.A. 294 11.334<br />
68 TECOFIN LEASING S.P.A. 237 9.059<br />
69 FINAGEN S.P.A. 152 8.916<br />
70 I.L.BRA S.P.A. 129 4.513<br />
71 LEASING SAMMARINESE S.P.A. 1 45<br />
TOTALE 438.509 44.015.191<br />
ALTRE SOCIETÀ * 2.814 144.495<br />
TOTALE GENERALE 441.323 44.159.686<br />
* Società che non danno il consenso alla pubblicazione del dato<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
121
appendiceaCLASSIFICHE<br />
CLASSIFICHE<br />
Classifiche per stipulato leasing auto 2005<br />
N. ASSOCIATE NUMERO CONTRATTI VALORE BENE<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
1 LOCAT S.P.A. 19.102 804.630<br />
2 DAIMLERCHRYSLER SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 21.602 646.497<br />
3 BMW FINANCIAL SERVICES ITALIA S.P.A. 16.640 591.749<br />
4 GRUPPO GE CAPITAL SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 20.409 578.594<br />
5 GRUPPO BANCARIO BANCA ITALEASE 11.031 486.341<br />
6 FINECO LEASING S.P.A. 12.130 422.796<br />
7 NEOS FINANCE S.P.A. 9.946 368.231<br />
8 BANCA AGRILEASING S.P.A. 7.745 302.969<br />
9 CENTRO LEASING S.P.A. 5.816 288.029<br />
10 INTESA LEASING S.P.A. 7.032 284.971<br />
11 SBS LEASING S.P.A 7.176 237.501<br />
12 ALPHABET ITALIA S.P.A. 8.937 225.680<br />
13 IVECO FINANZIARIA S.P.A. 4.923 215.137<br />
14 GRUPPO BPU LEASING - ESALEASING 5.769 196.008<br />
15 GRUPPO SELMABIPIEMME LEASING SPA 4.950 190.458<br />
16 SANPAOLO LEASINT S.P.A. 4.090 188.279<br />
17 GRUPPO LOCAFIT 4.423 174.542<br />
18 FINCONSUMO BANCA SPA 6.129 167.326<br />
19 VOLKSWAGEN BANK GMBH 5.405 158.120<br />
20 MPS LEASING E FACTORING S.P.A. 3.645 150.079<br />
21 GRUPPO ING LEASE (ITALIA) 4.817 147.186<br />
22 COMMERCIO E FINANZA S.P.A. - LEASING E FACTORING 3.311 141.775<br />
23 VFS SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 2.167 138.990<br />
24 BIELLA LEASING S.P.A. 4.449 135.032<br />
25 LOCAT RENT S.P.A 8.395 129.250<br />
26 HYPO ALPE-ADRIA-BANK S.P.A. 3.686 126.606<br />
27 VOLKSWAGEN LEASING GMBH 4.315 95.709<br />
28 BNP PARIBAS LEASE GROUP S.P.A. 1.294 86.662<br />
29 SCANIA FINANCE ITALY S.P.A. 844 86.437<br />
30 FORTIS LEASE S.P.A. 1.046 85.356<br />
31 LEASIMPRESA S.P.A. 2.243 77.036<br />
32 FIATSAVA S.P.A. 4.351 73.618<br />
33 A-LEASING S.P.A. 926 71.528<br />
34 MCC S.P.A. 1.519 62.044<br />
35 BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A. 1.378 56.795<br />
122<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
N. ASSOCIATE NUMERO CONTRATTI VALORE BENE<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
36 SGEF LEASING 1.503 49.031<br />
37 CREDEMLEASING S.P.A. 1.415 47.795<br />
38 FINDOMESTIC LEASING S.P.A. 2.034 47.241<br />
39 RNC S.P.A. 2.623 46.321<br />
40 SARDALEASING S.P.A. 829 44.360<br />
41 GRUPPO CREDITO VALTELLINESE ( BANCAPERTA ) 1.117 42.014<br />
42 PACCAR FINANCIAL ITALIA S.R.L. 537 38.272<br />
43 PRIVATA LEASING S.P.A. 1.238 36.146<br />
44 TOYOTA FINANCIAL SERVICES (UK) PLC 1.528 36.015<br />
45 INTESA RENTING S.P.A 2.936 35.886<br />
46 BIPIELLE LEASING S.P.A. 905 31.176<br />
47 ING CAR LEASE ITALIA S.P.A. 1.412 29.566<br />
48 MEDIOLEASING S.P.A. 638 26.715<br />
49 PSA FINANCE ITALIA SPA 1.340 20.219<br />
50 ETRURIA LEASING S.P.A. 518 19.309<br />
51 RENTING ITALEASE S.R.L. 860 16.514<br />
52 CLARIS LEASING S.P.A. 291 11.992<br />
53 BANCA CARIGE S.P.A. 289 11.957<br />
54 COOPERLEASING S.P.A. 179 11.202<br />
55 CABEL ASSIFINCO LEASING S.P.A. 389 9.599<br />
56 TECOFIN LEASING S.P.A. 237 9.059<br />
57 TERLEASING S.P.A. 205 8.008<br />
58 GRAFINDA S.P.A. 216 7.517<br />
59 I.L.BRA S.P.A. 125 4.322<br />
60 IL LEASING S.P.A. 140 4.092<br />
61 BANCA DI CIVIDALE S.P.A. 110 3.755<br />
62 FINAGEN S.P.A. 119 3.035<br />
63 FINLEASING LOMBARDA S.P.A. 60 2.477<br />
64 ABF LEASING S.P.A. 20 2.470<br />
65 CITICORP FINANZIARIA S.P.A. - CITIFIN 75 1.593<br />
66 FRIULIA LIS S.P.A. 9 686<br />
67 LEASING SAMMARINESE S.P.A. 1 45<br />
TOTALE 255.539 8.850.350<br />
ALTRE SOCIETÀ * 1.727 19.282<br />
TOTALE GENERALE 257.266 8.869.632<br />
* Società che non danno il consenso alla pubblicazione del dato<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
123
appendiceaCLASSIFICHE<br />
CLASSIFICHE<br />
Classifiche per stipulato leasing strumentale 2005<br />
N. ASSOCIATE NUMERO CONTRATTI VALORE BENE<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
1 GRUPPO BANCARIO BANCA ITALEASE 12.779 1.344.567<br />
2 LOCAT S.P.A. 13.456 1.334.347<br />
3 INTESA LEASING S.P.A. 7.282 983.808<br />
4 GRUPPO SELMABIPIEMME LEASING SPA 15.016 807.809<br />
5 BANCA AGRILEASING S.P.A. 7.819 694.443<br />
6 SANPAOLO LEASINT S.P.A. 5.997 632.809<br />
7 CENTRO LEASING S.P.A. 7.628 534.460<br />
8 GRUPPO LOCAFIT 4.823 528.865<br />
9 BNP PARIBAS LEASE GROUP S.P.A. 14.310 467.793<br />
10 MPS LEASING E FACTORING S.P.A. 4.238 437.872<br />
11 SGEF LEASING 4.255 357.517<br />
12 GRUPPO BPU LEASING - ESALEASING 3.991 352.976<br />
13 SBS LEASING S.P.A 4.305 275.923<br />
14 GRUPPO ING LEASE (ITALIA) 2.825 248.361<br />
15 GE LEASING ITALIA S.P.A. 20.846 228.716<br />
16 LEASIMPRESA S.P.A. 2.432 225.534<br />
17 MCC S.P.A. 1.487 225.391<br />
18 NEOS FINANCE S.P.A. 4.385 156.857<br />
19 CATERPILLAR FINANCIAL CORPORACION FINANCIERA 1.825 130.789<br />
20 FINECO LEASING S.P.A. 1.950 120.092<br />
21 CREDEMLEASING S.P.A. 1.105 116.593<br />
22 COMMERCIO E FINANZA S.P.A. - LEASING E FACTORING 2.207 113.449<br />
23 SARDALEASING S.P.A. 946 90.872<br />
24 BIELLA LEASING S.P.A. 1.336 81.794<br />
25 MEDIOLEASING S.P.A. 742 78.086<br />
26 HYPO ALPE-ADRIA-BANK S.P.A. 1.173 76.820<br />
27 GRUPPO CREDITO VALTELLINESE ( BANCAPERTA ) 730 70.317<br />
124<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
N. ASSOCIATE NUMERO CONTRATTI VALORE BENE<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
28 GRUPPO HP FINANCIAL SERVICES 999 52.111<br />
29 BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A. 733 51.048<br />
30 FORTIS LEASE S.P.A. 430 47.035<br />
31 CLARIS LEASING S.P.A. 330 46.480<br />
32 A-LEASING S.P.A. 372 46.470<br />
33 BIPIELLE LEASING S.P.A. 644 45.839<br />
34 CITICORP FINANZIARIA S.P.A. - CITIFIN 3.342 41.179<br />
35 ETRURIA LEASING S.P.A. 586 34.727<br />
36 PRIVATA LEASING S.P.A. 346 28.316<br />
37 BANCA CARIGE S.P.A. 385 28.204<br />
38 ABF LEASING S.P.A. 53 15.385<br />
39 FINLEASING LOMBARDA S.P.A. 336 14.050<br />
40 TERLEASING S.P.A. 118 13.384<br />
41 CABEL ASSIFINCO LEASING S.P.A. 144 10.011<br />
42 BANCA DI CIVIDALE S.P.A. 97 7.154<br />
43 MEDIOCREDITO DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA 23 6.729<br />
44 COOPERLEASING S.P.A. 73 6.712<br />
45 FRIULIA LIS S.P.A. 58 5.934<br />
46 IL LEASING S.P.A. 143 5.517<br />
47 GRAFINDA S.P.A. 80 3.791<br />
48 FINAGEN S.P.A. 27 3.772<br />
49 PSA FINANCE ITALIA SPA 58 878<br />
50 I.L.BRA S.P.A. 4 191<br />
TOTALE 159.269 11.231.777<br />
ALTRE SOCIETÀ * 1.084 124.342<br />
TOTALE GENERALE 160.353 11.356.119<br />
* Società che non danno il consenso alla pubblicazione del dato<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
125
appendiceaCLASSIFICHE<br />
CLASSIFICHE<br />
Classifiche per stipulato leasing aeronavale e ferroviario 2005<br />
N. ASSOCIATE NUMERO CONTRATTI VALORE BENE<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
1 LOCAT S.P.A. 877 556.467<br />
2 GRUPPO BANCARIO BANCA ITALEASE 887 429.182<br />
3 GRUPPO SELMABIPIEMME LEASING SPA 331 165.809<br />
4 INTESA LEASING S.P.A. 133 122.501<br />
5 GRUPPO LOCAFIT 135 122.466<br />
6 SANPAOLO LEASINT S.P.A. 124 105.173<br />
7 SBS LEASING S.P.A 161 65.315<br />
8 MPS LEASING E FACTORING S.P.A. 171 53.125<br />
9 GRUPPO ING LEASE (ITALIA) 20 47.462<br />
10 BANCA CARIGE S.P.A. 21 39.072<br />
11 FORTIS LEASE S.P.A. 103 37.785<br />
12 GRUPPO BPU LEASING - ESALEASING 67 36.558<br />
13 A-LEASING S.P.A. 62 27.000<br />
14 BANCA AGRILEASING S.P.A. 77 23.619<br />
15 MCC S.P.A. 45 21.940<br />
16 SARDALEASING S.P.A. 58 15.480<br />
17 MEDIOLEASING S.P.A. 22 13.579<br />
18 CREDEMLEASING S.P.A. 40 13.323<br />
19 LEASIMPRESA S.P.A. 38 12.214<br />
20 ETRURIA LEASING S.P.A. 8 12.058<br />
21 GRUPPO CREDITO VALTELLINESE ( BANCAPERTA ) 4 10.025<br />
22 BIELLA LEASING S.P.A. 30 9.847<br />
23 HYPO ALPE-ADRIA-BANK S.P.A. 35 8.503<br />
24 BIPIELLE LEASING S.P.A. 21 8.058<br />
25 COMMERCIO E FINANZA S.P.A. - LEASING E FACTORING 30 7.071<br />
26 PRIVATA LEASING S.P.A. 6 4.684<br />
27 FINECO LEASING S.P.A. 18 4.331<br />
28 SGEF LEASING 17 3.864<br />
29 NEOS FINANCE S.P.A. 22 2.228<br />
30 CLARIS LEASING S.P.A. 6 1.952<br />
31 CABEL ASSIFINCO LEASING S.P.A. 10 1.152<br />
32 BANCA DI CIVIDALE S.P.A. 4 973<br />
33 COOPERLEASING S.P.A. 1 410<br />
34 CENTRO LEASING S.P.A. 3 311<br />
35 TERLEASING S.P.A. 1 122<br />
36 GRAFINDA S.P.A. 3 93<br />
TOTALE GENERALE 3.591 1.983.752<br />
126<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
CLASSIFICHE<br />
Classifiche per stipulato leasing immobiliare 2005<br />
appendice<br />
a<br />
N. ASSOCIATE NUMERO CONTRATTI VALORE BENE<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
1 GRUPPO BANCARIO BANCA ITALEASE 1.809 4.037.462<br />
2 LOCAT S.P.A. 2.248 2.963.791<br />
3 INTESA LEASING S.P.A. 1.206 1.688.474<br />
4 SANPAOLO LEASINT S.P.A. 1.288 1.431.093<br />
5 BANCA AGRILEASING S.P.A. 1.604 1.284.377<br />
6 GRUPPO LOCAFIT 869 1.100.682<br />
7 FINECO LEASING S.P.A. 1.380 855.192<br />
8 GRUPPO BPU LEASING - ESALEASING 756 844.911<br />
9 GRUPPO SELMABIPIEMME LEASING SPA 764 758.299<br />
10 SBS LEASING S.P.A 1.140 619.624<br />
11 MCC S.P.A. 254 569.447<br />
12 MPS LEASING E FACTORING S.P.A. 488 556.155<br />
13 GRUPPO ING LEASE (ITALIA) 779 554.659<br />
14 LEASIMPRESA S.P.A. 502 536.952<br />
15 HYPO ALPE-ADRIA-BANK S.P.A. 738 515.008<br />
16 CENTRO LEASING S.P.A. 400 437.115<br />
17 SGEF LEASING 709 417.450<br />
18 MEDIOLEASING S.P.A. 217 390.006<br />
19 CREDEMLEASING S.P.A. 447 304.203<br />
20 GRUPPO CREDITO VALTELLINESE ( BANCAPERTA ) 250 228.088<br />
21 ABF LEASING S.P.A. 216 212.473<br />
22 A-LEASING S.P.A. 201 170.182<br />
23 BANCA CARIGE S.P.A. 187 163.721<br />
24 COMMERCIO E FINANZA S.P.A. - LEASING E FACTORING 226 163.209<br />
25 SARDALEASING S.P.A. 181 155.905<br />
26 FORTIS LEASE S.P.A. 152 136.184<br />
27 CLARIS LEASING S.P.A. 122 130.401<br />
28 MEDIOCREDITO DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA 71 123.286<br />
29 BIELLA LEASING S.P.A. 201 108.850<br />
30 ETRURIA LEASING S.P.A. 103 99.748<br />
31 BIPIELLE LEASING S.P.A. 83 89.630<br />
32 PRIVATA LEASING S.P.A. 157 88.166<br />
33 BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A. 135 75.799<br />
34 FRIULIA LIS S.P.A. 51 45.131<br />
35 BANCA DI CIVIDALE S.P.A. 54 34.101<br />
36 CABEL ASSIFINCO LEASING S.P.A. 57 21.823<br />
37 TERLEASING S.P.A. 24 17.914<br />
38 COOPERLEASING S.P.A. 6 6.657<br />
39 BNP PARIBAS LEASE GROUP S.P.A. 4 6.023<br />
40 NEOS FINANCE S.P.A. 9 2.435<br />
41 FINAGEN S.P.A. 6 2.109<br />
42 IL LEASING S.P.A. 11 1.725<br />
43 GRAFINDA S.P.A. 5 852<br />
TOTALE 20.110 21.949.312<br />
ALTRE SOCIETÀ * 3 871<br />
TOTALE GENERALE 20.113 21.950.183<br />
CLASSIFICHE<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
* Società che non danno il consenso alla pubblicazione del dato<br />
127
appendiceaCLASSIFICHE<br />
CLASSIFICHE<br />
classifiche outstanding al 31.12.2005<br />
N. ASSOCIATE TOTALE OUTSTANDING AL 31.12.2005<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
1 LOCAT S.P.A. 12.625.401<br />
2 GRUPPO BANCA ITALEASE 9.386.282<br />
3 INTESA LEASING S.P.A. 7.965.329<br />
4 LOCAFIT S.P.A. 5.610.183<br />
5 BANCA AGRILEASING S.P.A. 5.552.985<br />
6 SANPAOLO LEASINT S.P.A. 5.509.001<br />
7 FINECO LEASING S.P.A. 5.429.940<br />
8 GRUPPO SELMABIPIEMME LEASING SPA 3.519.734<br />
9 MPS LEASING E FACTORING S.P.A. 3.486.277<br />
10 SBS LEASING S.P.A 3.318.643<br />
11 GRUPPO BPU LEASING - ESALEASING 3.147.984<br />
12 CENTRO LEASING S.P.A. 3.116.231<br />
13 MCC S.P.A. 2.759.543<br />
14 LEASIMPRESA S.P.A. 2.414.603<br />
15 GRUPPO ING LEASE (ITALIA) 2.298.833<br />
16 HYPO ALPE-ADRIA-BANK S.P.A. 2.109.994<br />
17 SGEF LEASING 2.074.748<br />
18 CREDEMLEASING S.P.A. 1.708.450<br />
19 DAIMLERCHRYSLER SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 1.132.811<br />
20 ABF LEASING S.P.A. 1.031.569<br />
21 BNP PARIBAS LEASE GROUP S.P.A. 968.542<br />
22 MEDIOLEASING S.P.A. 959.146<br />
23 BMW FINANCIAL SERVICES S.P.A. 940.174<br />
24 GRUPPO GE CAPITAL SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 878.404<br />
25 BIELLA LEASING S.P.A. 851.875<br />
26 BANCA CARIGE S.P.A. 839.178<br />
27 NEOS FINANCE S.P.A. 827.806<br />
28 SARDALEASING S.P.A. 820.439<br />
29 COMMERCIO E FINANZA S.P.A. - LEASING E FACTORING 731.796<br />
30 GRUPPO CREDITO VALTELLINESE ( BANCAPERTA ) 713.847<br />
31 BANCO DI DESIO E DELLA BRIANZA S.P.A. 590.229<br />
32 FORTIS LEASE S.P.A. 576.685<br />
128<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
N. ASSOCIATE TOTALE OUTSTANDING AL 31.12.2005<br />
(MIGLIAIA DI EURO)<br />
33 IVECO FINANZIARIA S.P.A. 499.535<br />
34 PRIVATA LEASING S.P.A. 478.015<br />
35 A-LEASING S.P.A. 467.943<br />
36 CLARIS LEASING S.P.A. 395.190<br />
37 ETRURIA LEASING S.P.A. 393.688<br />
38 MEDIOCREDITO DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA 356.122<br />
39 VFS SERVIZI FINANZIARI S.P.A. 299.718<br />
40 ALPHABET S.P.A. 285.111<br />
41 CATERPILLAR FINANCIAL CORPORACION FINANCIERA 265.374<br />
42 FINAGEN S.P.A. 246.851<br />
43 SCANIA FINANCE ITALY S.P.A. 226.021<br />
44 VOLKSWAGEN LEASING GMBH - FILIALE ITALIA 225.317<br />
45 FINCONSUMO BANCA SPA 200.245<br />
46 FRIULIA LIS S.P.A. 165.400<br />
47 CABEL ASSIFINCO LEASING S.P.A. 142.652<br />
48 TERLEASING S.P.A. 106.605<br />
49 FIATSAVA S.P.A. 101.432<br />
50 PLUSVALORE S.P.A. 78.344<br />
51 BANCA DI CIVIDALE S.P.A. 73.448<br />
52 MONZA E BRIANZA LEASING S.P.A. 63.236<br />
53 FINDOMESTIC LEASING S.P.A. 57.689<br />
54 COOPERLEASING S.P.A. 53.073<br />
55 TOYOTA FINANCIAL SERVICE (UK) PLC 50.548<br />
56 FINLEASING LOMBARDA S.P.A. 31.631<br />
57 BANQUE PSA FINANCE S.A. - SUCC. D'ITALIA 31.616<br />
58 IL LEASING S.P.A. 15.717<br />
59 TECOFIN LEASING S.P.A. 12.478<br />
60 EMMELEASING S.P.A. 6.216<br />
61 CITICORP FINANZIARIA S.P.A. - CITIFIN 5.909<br />
62 AGOS S.P.A. 2.510<br />
TOTALE GENERALE 99.234.295<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
129
appendiceaVARIAZIONI DELLA COMPAGINE ASSOCIATIVA NEL 2005/2006<br />
VARIAZIONI DELLA COMPAGINE ASSOCIATIVA NEL 2005/2006<br />
130<br />
Alla data della precedente Assemblea,<br />
l’Associazione contava su 114<br />
Soci che ad oggi sono aumentati a<br />
123 Soci (di cui 79 Soci Ordinari e<br />
44 corrispondenti) per effetto:<br />
a) dell’ingresso di n° 4 nuovi Soci<br />
ordinari;<br />
b) dell’ingresso di n° 7 nuovi Soci<br />
corrispondenti;<br />
c) del recesso di n° 2 Soci Corrispondenti.<br />
Più precisamente, nell’arco del<br />
periodo intercorrente dall’ultima<br />
Assemblea Annuale Associativa<br />
del 18 aprile 2005 all’Assemblea<br />
Annuale del 14 giugno 2006, sono<br />
intervenute le seguenti variazioni:<br />
NUOVE ISCRIZIONI<br />
SOCI ORDINARI<br />
AGOS S.p.A. (con decorrenza dal<br />
1° giugno 2005);<br />
CARIFIN ITALIA S.p.A. appartenente<br />
al Gruppo Delta S.p.A., ai fini<br />
<strong>Assilea</strong> in gruppo (art. 4 comma 5<br />
dello Statuto) con Plusvalore<br />
S.p.A. (con decorrenza dal 1° ottobre<br />
2005);<br />
COMIFIN S.p.A. (con decorrenza<br />
dal 1° gennaio 2006);<br />
CONSEL S.p.A. appartenente al<br />
Gruppo Banca Sella S.p.A., ai fini<br />
<strong>Assilea</strong> in gruppo (art. 4 comma 5<br />
dello Statuto) con Biella <strong>Leasing</strong><br />
S.p.A. (con decorrenza dal 1° febbraio<br />
2006).<br />
NUOVE ISCRIZIONI<br />
SOCI CORRISPONDENTI<br />
AUSTROLEASE S.p.A. (art. 4 comma<br />
5 dello Statuto), ai fini <strong>Assilea</strong><br />
appartenente in gruppo con Fortis<br />
Lease S.p.A. (con decorrenza<br />
dal 1° maggio 2005);<br />
LEASING SAMMARINESE S.p.A.<br />
(con decorrenza dal 1° giugno<br />
2005);<br />
RENT AUTONOLEGGIO S.r.l.,<br />
appartenente al Gruppo Delta<br />
S.p.A., ai fini <strong>Assilea</strong> in gruppo (art.<br />
4 comma 5 dello Statuto) con Plusvalore<br />
S.p.A. (con decorrenza<br />
dal 1° ottobre 2005);<br />
MAN FINANCIAL SERVICES S.p.A.<br />
(con decorrenza dal 1° gennaio<br />
2006);<br />
FINIFI LEASING S.r.l. (art. 3 C. 2<br />
dello Statuto), (con decorrenza dal<br />
1° maggio 2006);<br />
GRENKELEASING S.r.l. (art. 3 C. 2<br />
dello Statuto), (con decorrenza dal<br />
1° maggio 2006);<br />
SAR MALLET & Co. S.p.A. (art. 3<br />
C. 2 dello Statuto), (con decorrenza<br />
dal 1° maggio 2006).<br />
RAGIONE SOCIALE - MODIFICA<br />
AUSTRIA FINANZA S.p.A. (socio<br />
ordinario) ha comunicato la variazione<br />
della propria denominazione<br />
in FORTIS LEASE S.p.A.;<br />
FINEMIRO FINANCE S.p.A. (socio<br />
ordinario) ha variato la propria<br />
denominazione sociale in NEOS<br />
FINANCE S.p.A.;<br />
FOCUS LEASING.IT S.p.A. (socio<br />
ordinario) appartenente al Gruppo<br />
Bancario Banca Italease, ha<br />
comunicato la variazione della<br />
propria denominazione sociale in<br />
ITALEASE NETWORK S.p.A.;<br />
PASSAGGIO A SOCI<br />
ORDINARI<br />
SERLEASING S.p.A. (socio corrispondente)<br />
a seguito della fusione<br />
per incorporazione nella SOFID<br />
S.p.A., con conseguente cancellazione<br />
della SERLEASING S.p.A. e<br />
contestuale subentro come socio<br />
ordinario della SOFID S.p.A. (con<br />
decorrenza dal 1° gennaio 2006);<br />
ING LEASE RENTING S.P.A. ED<br />
OPERLEASING S.P.A. da soci corrispondenti<br />
a soci ordinari di cui<br />
all’ art. 3 comma 1 lett. b) dello<br />
Statuto associativo, a seguito della<br />
iscrizione all’art. 107 del T.U.B.<br />
SUBENTRI<br />
BANCA DELLE MARCHE S.p.A.<br />
(socio ordinario) a seguito del conferimento<br />
del ramo di azienda del<br />
leasing alla neo costituita MEDIO-<br />
LEASING S.p.A. con conseguente<br />
cancellazione a socio ordinario<br />
della BANCA DELLE MARCHE<br />
S.p.A. e contestuale subentro<br />
come socio ordinario della<br />
MEDIOLEASING S.p.A. (con decorrenza<br />
dal 1° ottobre 2005);<br />
CAPITALIA L & F. S.p.A. (socio<br />
ordinario) a seguito della fusione<br />
per incorporazione nella MCC<br />
S.p.A., con conseguente cancellazione<br />
della CAPITALIA L & F. S.p.A.<br />
e contestuale subentro come socio<br />
ordinario della MCC S.p.A. (con<br />
decorrenza dal 1° gennaio 2006).<br />
RECESSO ASSOCIATE<br />
MERCEDES BENZ RENTAL S.p.A.<br />
(socio corrispondente) ha comunicato<br />
la propria decisione di recedere<br />
dall’Associazione (con decorrenza<br />
dal 1° gennaio 2006);<br />
FORTIS LEASE ITALIA S.p.A. (socio<br />
corrispondente) ha comunicato<br />
la propria decisione di recedere<br />
dall’Associazione (con decorrenza<br />
dal 1° gennaio 2006).<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
ELENCO ASSOCIATE<br />
Elenco Associate al 14.06.2006<br />
appendice<br />
ABF LEASING S.P.A.<br />
ALBERTO MORONI<br />
Direttore Generale<br />
Piazza Erculea, 9<br />
20122 Milano MI<br />
Tel.: 02 8068891<br />
Fax: 02 72001664<br />
E-Mail: posta@abfleasing.it<br />
ADRIA LEASING S.P.A.<br />
CARLO MESCIERI<br />
Direttore Generale<br />
Via dei Mille, 1/d<br />
31100 Treviso TV<br />
Tel.: 0422 512611<br />
Fax: 0422 546213<br />
E-Mail: adrialeasing@sgef.it<br />
S.P.A.<br />
AGOS<br />
ALFREDO DEFILIPPI<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Bernina, 7<br />
20158 Milano MI<br />
Tel.: 02 69941<br />
Fax: 02 69942132<br />
A-LEASING S.P.A.<br />
ANTONIO MAZZER<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Terraglio, 68/A<br />
31100 Treviso TV<br />
Tel.: 0422 4097<br />
Fax: 0422 409829<br />
E-Mail: info@A-<strong>Leasing</strong>.it<br />
ALPHABET ITALIA S.P.A.<br />
HELMUT MAIER<br />
Direttore Generale<br />
Via della Unione Europea, 1<br />
20097 San Donato Milanese MI<br />
Tel.: 02 51610700<br />
Fax: 02 51610701<br />
ARVAL SERVICE LEASE ITALIA S.P.A.<br />
PAOLO GHINOLFI<br />
Direttore Generale<br />
Via Pisana, 314 b<br />
50018 Scandicci FI<br />
Tel.: 055 73701<br />
Fax: 055 7376588<br />
E-Mail: arval@arval.it<br />
AUSTROLEASE S.P.A.<br />
MASSIMO ARCADIO<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Dr. Streiter, 20<br />
39100 Bolzano BZ<br />
Tel.: 0471 301078<br />
Fax: 0471 979725<br />
E-Mail: info@austrolease.it<br />
BANCA AGRILEASING S.P.A.<br />
LAMBERTO CIOCI<br />
Direttore Generale<br />
Via Lucrezia Romana, 41/47<br />
00178 Roma RM<br />
Tel.: 06 72071<br />
Fax: 06 72078409<br />
E-Mail: infoagri@agrileasing.it<br />
BANCA CARIGE S.P.A.<br />
ALFREDO SANGUINETTO<br />
Direttore Generale<br />
Via Cassa di Risparmio, 15<br />
16123 Genova GE<br />
Tel.: 010 5794324<br />
Fax: 010 5794000<br />
E-Mail: carige@carige.it<br />
BANCA DI CIVIDALE S.P.A.<br />
LUCIANO DI BERNARDO<br />
Direttore Generale<br />
Piazza Duomo, 8<br />
33043 Cividale del Friuli UD<br />
Tel.: 0432 707111<br />
Fax: 0432 730370<br />
E-Mail:<br />
segreteria@sede.civibank.it<br />
BANCA DI LEGNANO S.P.A.<br />
SETT. LEASING<br />
GIOVANNI BIANCHI<br />
Responsabile Settore <strong>Leasing</strong><br />
Largo Franco Tosi, 9<br />
20025 Legnano MI<br />
Tel.: 0331 521111<br />
Fax: 0331 521413<br />
E-Mail: uffleasing@tin.it<br />
BANCA ITALEASE S.P.A.<br />
MASSIMO FAENZA<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Cino del Duca, 12<br />
20122 Milano MI<br />
Tel.: 02 77651<br />
Fax: 02 77652261<br />
E-Mail: info@italease.it<br />
BANCA OPI S.P.A.<br />
CARLA PATRIZIA FERRARI<br />
Direttore Generale<br />
Viale dell'Arte, 21<br />
00144 Roma RM<br />
Tel.: 06 59592367<br />
Fax: 06 59592516<br />
BANCAPERTA S.P.A.<br />
NORBERTO GUALTERONI<br />
Direttore Generale<br />
Via Ragazzi del '99, 12<br />
23100 Sondrio SO<br />
Tel.: 0342 522111<br />
Fax: 0342 522584<br />
BANCO DI DESIO<br />
E DELLA BRIANZA S.P.A.<br />
ALBERTO MOCCHI<br />
Direttore Generale<br />
Via Rovagnati, 1<br />
20033 Desio MI<br />
Tel.: 0362 6131<br />
Fax: 0362 613219<br />
E-Mail: segreteria@bancodesio.it<br />
BANQUE PSA FINANCE S.A.<br />
SUCC. D'ITALIA<br />
PASCAL NOUSCHI<br />
Direttore Generale<br />
Via Plezzo, 24<br />
20132 Milano MI<br />
Tel.: 02 264201<br />
Fax: 02 26420260<br />
BIELLA LEASING S.P.A.<br />
PIERO TROPEANO<br />
Direttore Generale<br />
Via Monte Grappa, 18<br />
13900 Biella BI<br />
Tel.: 015 2528800<br />
Fax: 015 2528899<br />
E-Mail: leasing@sella.it<br />
a<br />
ELENCO ASSOCIATE<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
131
appendiceaELENCO ASSOCIATE<br />
ELENCO ASSOCIATE<br />
132<br />
BIPIELLE LEASING S.P.A.<br />
EMILIO BUONANNO<br />
Direttore Generale<br />
Via Polenghi Lombardo, 13<br />
26300 Lodi LO<br />
Tel.: 050 515511<br />
Fax: 050 40924<br />
E-Mail:<br />
info.bipielleleasing@bipielle.it<br />
BMW<br />
FINANCIAL SERVICES ITALIA S.P.A.<br />
JOHN CHRISTMAN<br />
Direttore Generale<br />
Via della Unione Europea, 1<br />
20097 San Donato Milanese MI<br />
Tel.: 02 51610511<br />
Fax: 02 51610605<br />
BNP PARIBAS LEASE GROUP S.P.A.<br />
DENIS DELESPAUL<br />
Amministratore Delegato<br />
Viale Liberazione, 16/18<br />
20124 Milano MI<br />
Tel.: 02 673331<br />
Fax: 02 67333400<br />
E-Mail:<br />
leasegroup@bnpparibas.com<br />
BPU LEASING S.P.A.<br />
MAURIZIO LAZZARONI<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Fratelli Calvi, 15<br />
24122 Bergamo BG<br />
Tel.: 035 677111<br />
Fax: 035 677340<br />
E-Mail: organizzazione@bpuleasing.it<br />
CABEL ASSIFINCO LEASING S.P.A.<br />
MARCO GAMBACCIANI<br />
Direttore<br />
Via Cherubini, 99<br />
50053 Empoli FI<br />
Tel.: 0571 5331400<br />
Fax: 0571 534314<br />
E-Mail: leasing@cabel.it<br />
CARIFIN ITALIA S.P.A.<br />
FABRIZIO NANNOTTI<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Galilei, 2<br />
48018 Faenza RA<br />
Tel.: 0546 624111<br />
Fax: 0546 624102-3-7<br />
E-Mail: info@carifinitalia.it<br />
CATERPILLAR FINANCIAL<br />
CORPORACION FINANCIERA<br />
GABRIELE FRISONE<br />
Direttore Generale<br />
Via Cristoforo Colombo, 23<br />
20090 Trezzano <strong>sul</strong> Naviglio MI<br />
Tel.: 02 4842661<br />
Fax: 02 48464502<br />
CENTRO LEASING S.P.A.<br />
MASSIMO PAOLETTI PERINI<br />
Direttore Generale<br />
Via S. Caterina d'Alessandria, 32<br />
50129 Firenze FI<br />
Tel.: 055 49791<br />
Fax: 055 473466<br />
E-Mail: info@centroleasing.it<br />
CIT GROUP ITALY S.P.A.<br />
NEIL JOHN SAWBRIDGE<br />
Presidente<br />
Via Monte di Pietà, 13<br />
20121 Milano MI<br />
Tel.: 02 57782526<br />
Fax: 02 86337771<br />
CITICORP FINANZIARIA S.P.A.<br />
CITIFIN<br />
ACHILLE D'ANTONI<br />
Presidente<br />
Via della Moscova, 3<br />
20121 Milano MI<br />
Tel.: 02 63191<br />
Fax: 02 63192325<br />
CLARIS LEASING S.P.A.<br />
ADENACO DURIGHEL<br />
Direttore Generale<br />
Via dei Da Prata, 14<br />
31100 Treviso TV<br />
Tel.: 0422 427411<br />
Fax: 0422 427499<br />
E-Mail: claris-leasing@venetobanca.it<br />
COMIFIN S.P.A.<br />
ROBERTO MOIRAGHI<br />
Direttore Amministrativo<br />
Via Calabria 18/20<br />
(Fraz. Redecesio)<br />
20090 Segrate MI<br />
Tel.: 02 26929720<br />
Fax: 02 26929744<br />
E-Mail: info@comifin.com<br />
COMMERCIO E FINANZA S.P.A.<br />
LEASING E FACTORING<br />
GIOVANNI CORAGGIO<br />
Direttore<br />
Via F. Crispi, 4<br />
80121 Napoli NA<br />
Tel.: 081 5699111<br />
Fax: 081 5699500<br />
E-Mail: direzione@cflf.it<br />
COMPUTEK LOCAZIONI S.P.A.<br />
CARLO CRESCI<br />
Presidente<br />
Via Agnello, 8<br />
20121 Milano MI<br />
Tel.: 02 72001578<br />
Fax: 02 86996821<br />
E-Mail: info@computeklocazioni.it<br />
CONSEL S.P.A.<br />
ANTONIO POVERO<br />
Direttore Generale<br />
C.so Matteotti, 47<br />
10121 Torino TO<br />
Tel.: 011 5061111<br />
Fax: 011 5061113<br />
E-Mail: info@e-consel.it<br />
COOPERLEASING S.P.A.<br />
FRANCESCO FIORA<br />
Direttore Generale<br />
Via Marconi, 1<br />
40122 Bologna BO<br />
Tel.: 051 276411<br />
Fax: 051 223004<br />
E-Mail:<br />
cooperleasing@cooperleasing.it<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
CREDEMLEASING S.P.A.<br />
GIANCARLO CAROLI<br />
Direttore Generale<br />
Via Mirabello, 2<br />
42100 Reggio Emilia RE<br />
Tel.: 0522 402611<br />
Fax: 0522 430889<br />
E-Mail: info@credemleasing.it<br />
CREDITO ARTIGIANO S.P.A.<br />
PIERANGELO LEONI<br />
Piazza San Fedele, 4<br />
20121 Milano MI<br />
Tel.: 02 806371<br />
Fax: 02 80637398<br />
E-Mail: creart@creval.it<br />
CREDITO SICILIANO S.P.A.<br />
FRANCESCO GIACOBBI<br />
Direttore Generale<br />
Via Siracusa, 1/E<br />
90141 Palermo PA<br />
Tel.: 091 337111<br />
Fax: 091 337151<br />
E-Mail: creditosiciliano@creval.it<br />
CREDITO VALTELLINESE S.C.A R.L.<br />
MIRO FIORDI<br />
Direttore Generale<br />
P.zza Quadrivio, 8<br />
23100 Sondrio SO<br />
Tel.: 0342 522111<br />
Fax: 0342 522700<br />
E-Mail: creval@creval.it<br />
DAIMLERCHRYSLER<br />
SERVIZI FINANZIARI S.P.A.<br />
PHILIPP WALDMANN<br />
Direttore Generale<br />
Via G. Vincenzo Bona, 130/132<br />
00156 Roma RM<br />
Tel.: 06 415951<br />
Fax: 06 41595200<br />
E-Mail: customerservice<br />
@daimlerchrysler.com<br />
DE LAGE LANDEN LEASING S.P.A.<br />
LUIGI TORTI<br />
Amministratore Delegato<br />
Viale Monte Grappa 4<br />
20124 Milano MI<br />
Tel.: 02 636941<br />
Fax: 02 29062051<br />
DEUTSCHE LEASING ITALIA S.P.A.<br />
ROBERTO QUARANTELLI<br />
Consiglierere Delegato<br />
Strada 1 Palazzo F 1 - Milanofiori<br />
20090 Assago MI<br />
Tel.: 02 89239420<br />
Fax: 02 89239432<br />
E-Mail: deutleas@tin.it<br />
ECS INTERNATIONAL ITALIA S.P.A.<br />
JACQUES SORREL<br />
Presidente<br />
Piazzale Stefano Turr, 5<br />
20149 Milano MI<br />
Tel.: 02 336261<br />
Fax: 02 33101362<br />
EMMELEASING S.P.A.<br />
LUIGINA CANNEORI<br />
Amministratore Unico<br />
Via Conciliazione, 45<br />
46100 Mantova MN<br />
Tel.: 0376 229781<br />
Fax: 0376 229782<br />
E-Mail: info@emmeleasing.it<br />
ESALEASING S.P.A.<br />
UGO VITALE<br />
Presidente<br />
C.so Stamira, 16<br />
60122 Ancona AN<br />
Tel.: 071 207801<br />
Fax: 071 20780224<br />
E-Mail: info@esaleasing.it<br />
ETRURIA LEASING S.P.A.<br />
MARCO ZANARDO<br />
Direttore<br />
Via degli Orti Oricellari, 30<br />
50123 Firenze FI<br />
Tel.: 055 277571<br />
Fax: 055 2775724<br />
E-Mail: etrleas@etr.it<br />
FIATSAVA S.P.A.<br />
FEDERICO MONGELLI<br />
Amministratore Delegato<br />
Corso G. Agnelli, 200<br />
10135 Torino TO<br />
Tel.: 011 0064362<br />
Fax: 011 0064911<br />
E-Mail: paolo.ciccone@sava.it<br />
FIDIS S.P.A.<br />
JACQUES BREVIL ALAIN<br />
Presidente<br />
Corso G. Agnelli, 200<br />
10135 Torino TO<br />
Tel.: 011 0031111<br />
Fax: 011 0064823<br />
FIGESTIM LEASING S.P.A.<br />
ALBERTO RADAELLI<br />
Amministratore Delegato<br />
Corso Milano, 40<br />
20052 Monza MI<br />
Tel.: 039 839271<br />
Fax: 039 2320023<br />
E-Mail: info@figestim.com<br />
FINAGEN S.P.A.<br />
GIOVANNI LA TORRE<br />
Direttore Generale<br />
Via Ferretto, 1<br />
31021 Mogliano Veneto TV<br />
Tel.: 041 5907711<br />
Fax: 041 5907740<br />
E-Mail: segreoper@finagen.it<br />
FINDOMESTIC LEASING S.P.A.<br />
PAOLO ZANCHETTA<br />
Direttore Generale<br />
Via Jacopo da Diacceto, 48<br />
50123 Firenze FI<br />
Tel.: 055 27011<br />
Fax: 800 334490<br />
E-Mail: leasing@findomestic.com<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
133
appendiceaELENCO ASSOCIATE<br />
ELENCO ASSOCIATE<br />
FINECO LEASING S.P.A.<br />
MARCELLO MESSINA<br />
Direttore Generale<br />
Via Marsala, 42/a<br />
25122 Brescia BS<br />
Tel.: 030 37681<br />
Fax: 030 3768610<br />
E-Mail: info@finecoleasing.it<br />
FINIFI LEASING S.R.L.<br />
ANTONIO GIULINI<br />
Direttore Generale<br />
Via Perathoner, 10<br />
39100 Bolzano BZ<br />
Tel.: 0471 312600<br />
Fax: 0471 312666<br />
E-Mail: info@finifi.it<br />
FINLEASING ITALIA S.P.A.<br />
MAURO SBROGGIÒ<br />
Amministratore Unico<br />
Via Vittorio Alfieri, 1<br />
31015 Conegliano TV<br />
Tel.: 0438 3601<br />
Fax: 0438 22547<br />
FINLEASING LOMBARDA S.P.A.<br />
GIUSEPPE ZANOTTI<br />
Consigliere Delegato<br />
Via Carlo Porta, 1<br />
20121 Milano MI<br />
Tel.: 02 6596126<br />
Fax: 02 6599791<br />
E-Mail: finleasing@tiscalinet.it<br />
FORTIS LEASE S.P.A.<br />
SANDRO CASELLATO<br />
Direttore Generale<br />
Via S. Lazzaro, 32<br />
31100 Treviso TV<br />
Tel.: 0422 337411<br />
Fax: 0422 337437<br />
E-Mail: info@fortislease.com<br />
FRAER LEASING S.P.A.<br />
CARLO MESCIERI<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Madonna dello Schioppo, 67<br />
47023 Cesena FO<br />
Tel.: 0547 634901<br />
Fax: 0547 634908<br />
E-Mail: fraerleasing@sgef.it<br />
FRIULIA LIS S.P.A.<br />
LUCIANO REBULLA<br />
Consigliere Delegato<br />
Via Liruti, 18<br />
33100 Udine UD<br />
Tel.: 0432 275911<br />
Fax: 0432 501290<br />
E-Mail: mail@friulialis.it<br />
GE CAPITAL SERVIZI FINANZIARI S.P.A.<br />
FRANCO AUGUSTO<br />
CEO<br />
Strada del Brich, 6<br />
12084 Mondovì CN<br />
Tel.: 0174 556111<br />
Fax: 0174 556299<br />
E-Mail: info.gecfita@ge.com<br />
GE LEASING ITALIA S.P.A.<br />
MASSIMILIANO NUNZIATA<br />
Amministratore Delegato<br />
Piazza Indro Montanelli, 20<br />
20099 Sesto S. Giovanni MI<br />
Tel.: 02 241291<br />
Fax: 02 24129817<br />
GRAFINDA S.P.A.<br />
ANGELO VERANI<br />
Direttore Generale<br />
Via Fiume, 18/20<br />
20035 Lissone MI<br />
Tel.: 039 480812<br />
Fax: 039 2456384<br />
E-Mail: info@grafinda.it<br />
GRENKELEASING S.R.L.<br />
MICHAEL KOEHLER<br />
Presidente<br />
Via Francesco Filelfo, 9<br />
20145 Milano MI<br />
Tel.: 02 3364081<br />
Fax: 02 33640888<br />
E-Mail: info@grenkeleasing.it<br />
HP FINANCIAL SERVICES S.R.L.<br />
LUIGI SILVESTRI<br />
Amministratore Delegato<br />
Via G. di Vittorio, 9<br />
20063 Cernusco <strong>sul</strong> Naviglio MI<br />
Tel.: 02 92121<br />
Fax: 02 92122033<br />
HPFS RENTAL S.R.L.<br />
ALESSANDRO IACONO<br />
Amministratore Delegato<br />
Via G. Di Vittorio, 9<br />
20063 Cernusco <strong>sul</strong> Naviglio MI<br />
Tel.: 02 92121<br />
Fax: 02 92122033<br />
HYPO - VORARLBERG LEASING S.P.A.<br />
MICHAEL MEYER<br />
Direttore Amministrativo<br />
Via Lancia, 8/C<br />
39100 Bolzano BZ<br />
Tel.: 0471 060500<br />
Fax: 0471 060550<br />
E-Mail: info@hypovbg.it<br />
HYPO ALPE-ADRIA-BANK S.P.A.<br />
LORENZO DI TOMMASO<br />
Amministratore Delegato<br />
Viale Venezia, 100<br />
33100 Udine UD<br />
Tel.: 0432 538523<br />
Fax: 0432 209272<br />
E-Mail: italy@hypo-alpe-adria.it<br />
I.L.BRA S.P.A.<br />
MARIO ROLFO<br />
Presidente<br />
C.so IV Novembre, 20/c<br />
12042 Bra CN<br />
Tel.: 0172 472111<br />
Fax: 0172 472319<br />
E-Mail: amm@rolfo.com<br />
I.T.I. LEASING S.P.A.<br />
ENRICO MARIA PASQUINI<br />
Presidente<br />
Piazza Giovanni Winckelmann, 12<br />
00162 Roma RM<br />
Tel.: 06 8610845<br />
Fax: 06 8602641<br />
E-Mail: itileasing@tin.it<br />
IBM ITALIA SERVIZI FINANZIARI S.P.A.<br />
LUCA CHIARITO<br />
Amministratore Delegato<br />
C.ne Idroscalo<br />
20090 Segrate MI<br />
Tel.: 02 59621<br />
Fax: 02 59627535<br />
E-Mail: 75820660@it.ibm.com<br />
134<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
IL LEASING S.P.A.<br />
LUIGI GIACOMO CORNA<br />
Amministratore Unico<br />
Via Maglio del Rame, 25<br />
24124 Bergamo BG<br />
Tel.: 035 223088<br />
Fax: 035 220100<br />
E-Mail: info@illeasing.it<br />
ING CAR LEASE ITALIA S.P.A.<br />
ALAIN EDMOND VERVAET<br />
Presidente<br />
Centro Dir.le Cinecittà 2<br />
Via Vincenzo Lamaro, 5<br />
00173 Roma RM<br />
Tel.: 06 512981<br />
Fax: 06 5123290<br />
ING LEASE (ITALIA) S.P.A.<br />
RODOLFO SERTIC<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Pietro Nenni, 18<br />
25124 Brescia BS<br />
Tel.: 030 244311<br />
Fax: 030 2443203<br />
ING LEASE RENTING S.P.A.<br />
EMANUELE VALLE<br />
Direttore Generale<br />
Via Pietro Nenni, 18<br />
25124 Brescia BS<br />
Tel.: 030 244311<br />
Fax: 030 2443203<br />
S.P.A.<br />
INTESA LEASING<br />
EDOARDO BACIS<br />
Direttore Generale<br />
Via Col Moschin, 16<br />
20136 Milano MI<br />
Tel.: 02 87968711<br />
Fax: 02 87968736<br />
E-Mail: dirgen@intesaleasing.it<br />
INTESA RENTING S.P.A<br />
ALESSANDRO CAVAZZANI<br />
Direttore Generale<br />
Via Col Moschin, 16<br />
20136 Milano MI<br />
Tel.: 02 87968611<br />
Fax: 02 87968691<br />
E-Mail:<br />
servizioclienti@intesarenting.it<br />
ITAL FACTOR S.P.A.<br />
ANTONIO PECCHIA<br />
Amministratore Unico<br />
S.s. 16 Km 841.700<br />
70043 Monopoli BA<br />
Tel.: 080 9302011<br />
Fax: 080 6901767-66<br />
E-Mail: italfactor@media.it<br />
ITALEASE NETWORK S.P.A.<br />
RENATO BONASSI<br />
Direttore Generale<br />
Foro Buonaparte, 35<br />
20121 Milano MI<br />
Tel.: 02 776581<br />
Fax: 02 77658480<br />
E-Mail: info@italeasenetwork.it<br />
IVECO FINANZIARIA S.P.A.<br />
DARIO QUAGGIA<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Puglia, 35<br />
10156 Torino TO<br />
Tel.: 011 0072111<br />
Fax: 011 0076815<br />
E-Mail: dario.quaggia@iveco.com<br />
KEF ITALIA S.P.A.<br />
ALUN GUY COLIN RICHARDS<br />
Presidente<br />
Via Cassolo, 6<br />
20122 Milano MI<br />
Tel.: 02 58303285<br />
Fax: 02 58430621<br />
LEASIMPRESA S.P.A.<br />
MAURIZIO RICCADONNA<br />
Direttore Generale<br />
Corso F. Ferrucci, 100<br />
10138 Torino TO<br />
Tel.: 011 3840411<br />
Fax: 011 3853988<br />
E-Mail: leasimpresa@leasimpresa.it<br />
LEASING SAMMARINESE S.P.A.<br />
MARCO COLOGNESE<br />
Direttore<br />
Via Giovanni XXIII, 64<br />
47900 Rimini RN<br />
Tel.: 0541 57054<br />
Fax: 0541 708749<br />
E-Mail: info@leasingsammarinese.it<br />
LISIMM<br />
LEASING IMMOBILIARE S.P.A.<br />
SERGIO GERVASONI<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Cucchi, 8<br />
24122 Bergamo BG<br />
Tel.: 035 914570-911167<br />
Fax: 035 911025<br />
E-Mail: lisimm@tin.it<br />
LOCAFIT S.P.A.<br />
LUIGI MENEGATTI<br />
Direttore Generale<br />
C.so Italia, 15<br />
20122 Milano MI<br />
Tel.: 02 85691<br />
Fax: 02 8569355<br />
E-Mail: direzione@locafit.it<br />
LOCAT RENT S.P.A<br />
GIOVANNI COZZI<br />
Direttore Generale<br />
Via Cavriana, 14<br />
20134 Milano MI<br />
Tel.: 02 7006021<br />
Fax: 02 70060223<br />
E-Mail: direzione@locatrent.it<br />
LOCAT S.P.A.<br />
LUCA LORENZI<br />
Direttore Generale<br />
V.le Bianca Maria, 4<br />
20129 Milano MI<br />
Tel.: 02 55681<br />
Fax: 02 5568300<br />
E-Mail: locat@locat.it<br />
LOCATRICE ITALIANA S.P.A.<br />
SALVATORE VINCI<br />
Amministratore Delegato<br />
Corso Italia, 15<br />
20122 Milano MI<br />
Tel.: 02 8569343<br />
Fax: 02 89010550<br />
LOOP FIN S.P.A.<br />
LUCA MAURI<br />
Amministratore Unico<br />
Via Pinerolo, 74/A<br />
20151 Milano MI<br />
Tel.: 02 40945<br />
Fax: 02 40919166<br />
E-Mail: info@loop.it<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
135
appendiceaELENCO ASSOCIATE<br />
ELENCO ASSOCIATE<br />
MAN FINANCIAL SERVICES S.P.A.<br />
RENATO CAVALLARI<br />
Amministratore<br />
Via Redecesio 12 b<br />
20090 Segrate MI<br />
Tel.: 02 21307327<br />
Fax: 02 21307290<br />
MCC S.P.A.<br />
PAOLO ALBERTO DE ANGELIS<br />
Vice Direttore Generale<br />
Via Piemonte, 51<br />
00187 Roma RM<br />
Tel.: 06 47911<br />
Fax: 06 47913130<br />
E-Mail:<br />
segreteria.generale@capitalialf.it<br />
MEDIOCREDITO<br />
DEL FRIULI-VENEZIA GIULIA<br />
GERARDO RUGGIERO<br />
Direttore Generale<br />
Via Aquileia, 1<br />
33100 Udine UD<br />
Tel.: 0432 245511<br />
Fax: 0432 508015<br />
E-Mail: mediocredito.fvg<br />
@mediocredito.fvg.it<br />
MEDIOLEASING S.P.A.<br />
GIUSEPPE BARCHIESI<br />
Direttore Generale<br />
Via Alessandro Ghislieri, 6<br />
60035 Jesi AN<br />
Tel.: 0731 239.111<br />
Fax: 0731 2391863<br />
E-Mail: info@medioleasing.it<br />
MERCANTILE LEASING S.P.A.<br />
MAURO BOLZONI<br />
Direttore Generale<br />
Viale Don Minzoni, 1<br />
50129 Firenze FI<br />
Tel.: 055 56701<br />
Fax: 055 5670221<br />
E-Mail: info@mercantileleasing.it<br />
MONZA E BRIANZA LEASING S.P.A.<br />
LUIGI PETRAGLIA<br />
Direttore Generale<br />
Via Manzoni, 48<br />
20052 Monza MI<br />
Tel.: 039 394001<br />
Fax: 039 3940032<br />
E-Mail: mbleasing@mbleasing.it<br />
MPS LEASING E FACTORING S.P.A.<br />
GIORGIO PERNICI<br />
Direttore Generale<br />
Piazza Salimbeni, 3<br />
53100 Siena SI<br />
Tel.: 0577 294111<br />
Fax: 0577 299000<br />
E-Mail: info@mpslf.it<br />
NEOS FINANCE S.P.A.<br />
ANTONIO ASCENZO DOMINICI<br />
Direttore Generale<br />
Via Indipendenza, 2<br />
40121 Bologna BO<br />
Tel.: 051 6450711<br />
Fax: 051 6450767<br />
E-Mail:<br />
infofinemiro@finemiro.com<br />
NOLÉ S.P.A.<br />
GUIDO GORGAINI<br />
Direttore Operativo<br />
Via Lucrezia Romana, 41/47<br />
00178 Roma RM<br />
Tel.: 06 72077765<br />
Fax: 06 72078409<br />
E-Mail: info@nolespa.it<br />
OPERLEASING S.P.A.<br />
CLAUDIO ARUTA<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Pietro Nenni, 18<br />
25124 Brescia BS<br />
Tel.: 030 244311<br />
Fax: 030 220003<br />
PACCAR FINANCIAL ITALIA S.R.L.<br />
SIMONE SBARIGIA<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Cristoforo Colombo, 49<br />
20090 Trezzano <strong>sul</strong> Naviglio MI<br />
Tel.: 02 48401858<br />
Fax: 02 48402032<br />
PALLADIO LEASING S.P.A.<br />
PAOLO VELLER FORNASA<br />
Direttore Generale<br />
Via Btg. Framarin, 14<br />
36100 Vicenza VI<br />
Tel.: 0444 338811<br />
Fax: 0444 543790<br />
E-Mail: info@palladioleasing.it<br />
PLUSVALORE S.P.A.<br />
GILBERTO GHIOTTI<br />
Presidente<br />
Via Cairoli, 9<br />
40121 Bologna BO<br />
Tel.: 051 5887111<br />
Fax: 051 5887002<br />
E-Mail: segreteria@plusvalore.it<br />
PRIVATA LEASING S.P.A.<br />
GIORGIO CODELUPPI<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Panfilo Castaldi da Feltre, 1/A<br />
42029 S. Maurizio RE<br />
Tel.: 0522 550060<br />
Fax: 0522 556464<br />
E-Mail:<br />
privataleasing@privataleasing.it<br />
RENT AUTONOLEGGIO S.R.L.<br />
PAOLO VIGNA<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Galilei, 24<br />
48018 Faenza RA<br />
Tel.: 0546 624211<br />
Fax: 0546 624260<br />
E-Mail: info@rentautonoleggio.it<br />
RENTING ITALEASE S.R.L.<br />
PAOLO MATTALIANO<br />
Direttore Commerciale<br />
Via G. Rosaccio, 33<br />
00156 Roma RM<br />
Tel.: 06 41200666<br />
Fax: 06 41200652<br />
E-Mail: rentingsupport@ge.com<br />
RNC S.P.A.<br />
BRUNO KINTZINGER<br />
Direttore Generale<br />
Via Tiburtina, 1155<br />
00156 Roma RM<br />
Tel.: 06 417731<br />
Fax: 06 41773306<br />
SANPAOLO LEASINT S.P.A.<br />
CLAUDIO BOCCO<br />
Direttore Generale<br />
C.so di Porta Nuova, 1<br />
20121 Milano MI<br />
Tel.: 02 7238600<br />
Fax: 02 72383407<br />
E-Mail: spl_segreteria@leasint.it<br />
SANTANDER CONSUMER<br />
FINCONSUMO BANCA S.P.A.<br />
MAURO VIOTTO<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Nizza, 262<br />
10126 Torino TO<br />
Tel.: 011 6319119<br />
Fax: 011 6319125<br />
E-Mail: santanderconsumer<br />
@santanderconsumer.it<br />
136<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005
SAR MALLET & CO S.P.A.<br />
SARKIS ZERUNIAN<br />
Amministratore Delegato<br />
Via di Villa Ada, 24<br />
00199 Roma RM<br />
Tel.: 06 85350234<br />
Fax: 06 85300282<br />
E-Mail: sarmallet@tin.it<br />
SARDALEASING S.P.A.<br />
STEFANO ESPOSITO<br />
Direttore Generale<br />
Via IV Novembre, 27<br />
07100 Sassari SS<br />
Tel.: 079 289000<br />
Fax: 079 289011<br />
E-Mail:<br />
area_commerciale@sardaleasing.it<br />
SBS LEASING S.P.A<br />
VITTORIO FRANCOLI<br />
Direttore Generale<br />
Via Cefalonia, 74 - Centro Dir.le<br />
Banca Lombarda<br />
25124 Brescia BS<br />
Tel.: 030 29761<br />
Fax: 030 2287109<br />
E-Mail: sbs.leasing@sbsleasing.it<br />
SCANIA FINANCE ITALY S.P.A.<br />
PIERRE DE BANTEL<br />
Direttore Generale<br />
Via Lombardini, 13<br />
20143 Milano MI<br />
Tel.: 02 581161<br />
Fax: 02 58116666<br />
SELMABIPIEMME LEASING S.P.A.<br />
GIOVAN BATTISTA DIOLI<br />
Consigliere<br />
Via Battistotti Sassi, 11/A<br />
20133 Milano MI<br />
Tel.: 02 748221<br />
Fax: 02 70005136<br />
E-Mail: direzione@selmabipiemme.it<br />
SG LEASING S.P.A.<br />
CARLO MESCIERI<br />
Direttore Generale<br />
Via Trivulzio, 5<br />
20146 Milano MI<br />
Tel.: 02 480811<br />
Fax: 02 48196056<br />
E-Mail: sgleasing@sgef.it<br />
SIEMENS FINANZIARIA S.P.A.<br />
FEDERICO PAGANELLI<br />
Direttore Generale<br />
Viale Piero e Alberto Pirelli, 10<br />
20126 Milano MI<br />
Tel.: 02 24362570<br />
Fax: 02 6436334<br />
E-Mail: finanziaria@siemens.it<br />
SO.L.ARE S.P.A.<br />
DANTE ARRIGHINI<br />
Amministratore Unico<br />
Borgo S. Agnese, 30<br />
30026 Portogruaro VE<br />
Tel.: 0421 275596<br />
Fax: 0421 770683<br />
E-Mail: info@solareonline.it<br />
SOFID S.P.A.<br />
GIORGIO VENTURA<br />
Amministratore Delegato<br />
P.zza L. Cerva, 7<br />
00143 Roma RM<br />
Tel.: 06 59826715<br />
Fax: 06 59826801<br />
SOFIM-GEFINA S.P.A.<br />
DARIO DELLA VOLTA<br />
Direttore Generale<br />
Viale Vittorio Emanuele, 4<br />
24121 Bergamo BG<br />
Tel.: 035 247683<br />
Fax: 035 215269<br />
E-Mail: info@gruppo-sofim.com<br />
TECOFIN LEASING S.P.A.<br />
GIUSEPPE TENTORI<br />
Presidente<br />
V.le Lombardia, 7 - Superstrada<br />
Milano-Lecco<br />
23847 Molteno LC<br />
Tel.: 031 870000<br />
Fax: 031 870008<br />
E-Mail: tecofin@ivecotentori.com<br />
TELELEASING S.P.A.<br />
GIANLUCA MARTINA<br />
Presidente<br />
Via Battistotti Sassi, 11/A<br />
20133 Milano MI<br />
Tel.: 02 700641<br />
Fax: 02 70009223<br />
E-Mail: teleleasing@teleleasing.it<br />
TERLEASING S.P.A.<br />
ALFREDO RABBI<br />
Presidente<br />
C.so S. Giorgio, 115<br />
64100 Teramo TE<br />
Tel.: 0861 246547<br />
Fax: 0861 240386<br />
E-Mail:<br />
terleasing@terleasingspa.191.it<br />
& FACTORING S.P.A.<br />
TKLEASING<br />
LAMBERTO CIOCI<br />
Amministratore Delegato<br />
Via Lucrezia Romana, 41/47<br />
00178 Roma RM<br />
Tel.: 06 72071<br />
Fax: 06 72078780<br />
E-Mail: info@tkleasing.it<br />
TOYOTA FINANCIAL SERVICES (UK) PLC<br />
IVO LJUBICA<br />
Direttore Generale<br />
Viale Libano 40<br />
00144 Roma RM<br />
Tel.: 06 548981<br />
Fax: 06 54898500<br />
E-Mail:<br />
AssistenzaClienti@Toyota-FS.com<br />
UNICO LEASING S.P.A.<br />
LORENZO CERONI<br />
Direttore Generale<br />
Via Cino del Duca, 12<br />
20122 Milano MI<br />
Tel.: 02 77652343<br />
Fax: 02 77652458<br />
E-Mail: unicoleasing@italease.it<br />
VFS SERVIZI FINANZIARI S.P.A.<br />
SERGIO BOSIS<br />
Amministratore Delegato<br />
Corso Europa, 2<br />
24040 Zingonia / Boltiere BG<br />
Tel.: 035 889111<br />
Fax: 035 808783<br />
E-Mail: vfs.italy@volvo.com<br />
VOLKSWAGEN BANK GMBH<br />
FILIALE ITALIA<br />
VINCENZO CONDORELLI<br />
Direttore Generale<br />
Via Petitti, 15<br />
20149 Milano MI<br />
Tel.: 02 330271<br />
Fax: 02 324398<br />
VOLKSWAGEN LEASING GMBH<br />
FILIALE ITALIA<br />
VINCENZO CONDORELLI<br />
Direttore Generale<br />
Via Petitti, 15<br />
20149 Milano MI<br />
Tel.: 02 39267881<br />
Fax: 02 324398<br />
ASSILEA <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> 2005<br />
137
05<br />
easing <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> <strong>rapporto</strong>
porto <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong> <strong>Leasing</strong> <strong>rapporto</strong> <strong>sul</strong><br />
Edito a cura di<br />
<strong>Assilea</strong> Servizi s.u.r.l.<br />
Responsabile del progetto<br />
dott.ssa Beatrice Tibuzzi<br />
Progetto Grafico<br />
Studio Grafite s.r.l.<br />
Stampa<br />
Palombi & Lanci s.r.l.