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Il maresciallo e Ginetta<br />
Lacrime e bandiere per l’addio<br />
PORTO VIRO (Rovigo)—<br />
«Era un bravo fratello e un<br />
bravo carabiniere », dice<br />
Salvatore, il fratello del<br />
<strong>com</strong>andante Antonino Zingale.<br />
Un militare in divisa scoppia a<br />
piangere. E la chiesa esplode<br />
in un applauso che vuole<br />
essere un abbraccio ai<br />
famigliari del maresciallo e di<br />
sua moglie Ginetta Girlado,<br />
uccisi lunedì pomeriggio nel<br />
cortile della caserma di Porto<br />
Viro, in provincia di Rovigo,<br />
dall’appuntato Renato Addario,<br />
che poi si è suicidato.<br />
Dopo giorni di sospetti e<br />
accuse, venerdì è arrivato il<br />
momento del dolore. Per tutta<br />
la mattinata c’è stato il viavai<br />
di autorità, amici e parenti che<br />
hanno fatto visita alla camera<br />
ardente, dove la bara del<br />
<strong>com</strong>andante è stata avvolta nel<br />
tricolore e ha ricevuto il saluto<br />
militare. I figli ventenni, Alice<br />
e Simone, davanti ai corpi dei<br />
genitori sembravano sotto<br />
choc. Poi i feretri hanno raggiunto<br />
la chiesa del paese e lì,<br />
davanti alla caserma in cui si è<br />
consumata la strage,<br />
quell’intero paese che lunedì<br />
era sceso per strada attirato<br />
dalla curiosità, quasi che la<br />
presenza delle televisioni<br />
avesse trasformato la tragedia<br />
in un reality show, ieri era di<br />
nuovo in piazza ma questa<br />
volta per stringersi intorno a<br />
ciò che resta della famiglia<br />
Zingale.<br />
Il tempio era gremito. Fuori,<br />
centinaia di persone che<br />
hanno seguito la cerimonia su<br />
un maxi schermo. «È una<br />
tragedia senza senso - dice il<br />
cognato del <strong>com</strong>andante - in<br />
sedici secondi quell’uomo ha<br />
distrutto due famiglie».<br />
Anna, la nipote della coppia<br />
uccisa, parla di «sgomento e<br />
rabbia» ma dice di voler<br />
ricordare gli zii «<strong>com</strong>e due<br />
persone che hanno arricchito<br />
la vita di tutti noi».<br />
Sul pulpito della chiesa, sono<br />
saliti anche gli amici di Alice e<br />
Alberto Zingale. «Non ci sono<br />
parole per giustificare un<br />
gesto che ha portato via la<br />
vostra mamma e il vostro<br />
papà», hanno detto rivolgendosi<br />
direttamente ai due figli<br />
delle vittime.<br />
Per tutta la giornata Porto<br />
Viro è sembrata avvolta da un<br />
velo nero. Le serrande dei<br />
negozi sono rimaste abbassate,<br />
mentre in tanti<br />
piangevano quella donna e<br />
quel maresciallo di stazione<br />
che, dopo vent’anni trascorsi<br />
in paese, erano diventati una<br />
parte importante della loro<br />
<strong>com</strong>unità.<br />
«Non esiste un perché a<br />
quello che è successo», ha<br />
detto il parroco durante<br />
l’omelia. Ma lontano dalla<br />
chiesa gli investigatori<br />
continuano a cercare cosa<br />
abbia scatenato la furia<br />
omicida di Renato Addario. Il<br />
<strong>com</strong>andante provinciale dei<br />
carabinieri, Giovanni Baudo,<br />
venerdì è tornato a dire ciò<br />
che da giorni ripete <strong>com</strong>e un<br />
mantra: «Non c’erano motivi<br />
di contrasto tra i due, è stato<br />
un gesto di follia». E, a<br />
conferma, rivela che poche<br />
settimane fa Zingale aveva<br />
<strong>com</strong>pilato la scheda valutativa<br />
del sottoposto: «Aveva definito<br />
"eccellente" la qualità del<br />
lavoro svolto da Addario».<br />
Di certo, c’è che nelle caserme<br />
della zona il clima è molto<br />
teso. Quello dell’Arma, si sa, è<br />
un ambiente militare abituato<br />
a obbedire in silenzio.<br />
Ma sotto la garanzia<br />
dell’anonimato, qualcuno si è<br />
lasciato andare. «Renato era<br />
un amico, non merita di essere<br />
ricordato <strong>com</strong>e un pazzo<br />
omicida», dice un carabiniere.<br />
«Tra lui e Zingale i rapporti<br />
erano difficili, soprattutto<br />
dopo la sua testimonianza al<br />
processo per molestie nel<br />
quale era incappato il<br />
<strong>com</strong>andante. In ciò che ha<br />
fatto ha però influito anche il<br />
suo carattere chiuso, tendeva<br />
a tenersi tutto dentro. E alla<br />
fine è scoppiato ». Un altro<br />
militare si spinge fino a<br />
prevedere che «qualche<br />
poltrona salterà, perchè ora in<br />
tanti si chiedono per quale<br />
motivo il <strong>com</strong>andante non<br />
fosse stato trasferito vista<br />
l’indagine (finita con la<br />
<strong>com</strong>pleta assoluzione, ndr)<br />
aperta sul suo conto». Ma tra<br />
le persone che venerdì hanno<br />
voluto rendere omaggio al<br />
maresciallo e a sua moglie, i<br />
ricordi sono diversi. «Zingale<br />
portava i cioccolatini ai<br />
bambini e sognava di fare<br />
volontariato, una volta in<br />
pensione», racconta una<br />
donna. Le fa eco la nenia<br />
triste della tromba suonata da<br />
un carabiniere in alta<br />
uniforme. Il funerale è finito, i<br />
bar alzano la serranda e un<br />
paio di clienti discutono tra<br />
loro. Si chiedono se sia<br />
davvero così importante<br />
sapere perché Addario ha<br />
sparato.<br />
Andrea Priante<br />
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EffettoTre 15 ottobre 2012 Anno VI - n.ro 61 Pagina 9 di 67