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Studio territorio del fiume Tagliamento. Azione 1 - GAL Venezia ...

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FEASR<br />

REGIONE DEL<br />

VENETO<br />

Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali<br />

“Realizzazione di studi e censimenti” nell’ambito <strong>del</strong> Piano di Sviluppo Locale (PSL)<br />

“Itinerari, paesaggi e prodotti <strong>del</strong>la terra”, PSR 2007/13 – Asse 4 – LEADER misura<br />

323/a, <strong>Azione</strong> 1 “Tutela e riqualificazione <strong>del</strong> patrimonio rurale – Patrimonio Rurale”.<br />

Reg. CE 1698/05 art. 52 lettera b) punto III)<br />

TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO:<br />

COMUNI DI FOSSALTA DI PORTOGRUARO E<br />

SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO<br />

Tutela e riqualificazione <strong>del</strong> paesaggio e <strong>del</strong>l’architettura rurale <strong>del</strong><br />

bacino <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>


PREMESSA GENERALE AGLI STUDI PREVISTI DALLA MISURA 323/A 3<br />

INTRODUZIONE 7<br />

1. LOCALIZZAZIONE DEI COMUNI INTERESSATI 7<br />

1.a Localizzazione <strong>del</strong> Comune di Fossalta di Portogruaro 7<br />

1.a.1 Analisi <strong>del</strong>la componente storica 7<br />

1.a.2 Analisi <strong>del</strong>le componenti architettoniche 9<br />

1.a.3 Analisi <strong>del</strong>le componenti culturali 10<br />

1.b Localizzazione <strong>del</strong> Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> 10<br />

1.b.1 Analisi <strong>del</strong>le componenti storiche 11<br />

1.b.2 Analisi <strong>del</strong>le componenti architettoniche 14<br />

1.b.3 Analisi <strong>del</strong>le componenti culturali 15<br />

2. ANALISI DELLA COMPONENTE PAESAGGISTICA 17<br />

2.a Sintesi <strong>del</strong> paesaggio fluviale – il <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> 18<br />

2.b Sintesi <strong>del</strong> paesaggio fluviale di risorgiva 19<br />

2.c Sintesi <strong>del</strong> paesaggio rurale storico 20<br />

2.d Sintesi <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong>le bonifiche 20<br />

2.e Sintesi <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong>le valli, 21<br />

2.f Il passaggio <strong>del</strong>la costa 21<br />

3. RICOGNIZIONE E DESCRIZIONE DEGLI STUDI/RICERCHE GIA’ ESISTENTI E<br />

DISPONIBILI, PER IL MEDESIMO TERRITORIO INTERESSATO 22<br />

3.a Elenco <strong>del</strong>le pubblicazioni 22<br />

3.b Elenco degli studi realizzati dal <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale di Portogruaro 23<br />

4. CONSEGUENTE ILLUSTRAZIONE DEI FATTORI /<br />

ARGOMENTAZIONI/CONSIDERAZIONI CHE MOTIVANO IL NUOVO STUDIO/RICERCA E<br />

DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DEL MEDESIMO 24<br />

5. INDIVIDUAZIONE, CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI<br />

ELEMENTI/BENI DEL PATRIMONIO RURALE PRESENTI SUL TERRITORIO CON<br />

RIFERIMENTO AD UNA O PIU’ COMPONENTI STORICO, CULTURALI,<br />

PAESAGGISTICHE, ARTISTICHE, ARCHITETTONICHE, IN MERITO ALLA FATTIBILITA’<br />

DEGLI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE DEI BENI 27<br />

5.a Note esplicative dei parametri <strong>del</strong>le schede 36<br />

5.b Comune di Fossalta di Portogruaro 38<br />

5.b.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati nel<br />

Comune di Fossalta di Portogruaro (scala 1:10.000) 38<br />

5.b.2 Schede <strong>del</strong>le categorie di beni e paesaggi <strong>del</strong> Comune di Fossalta di Portogruaro<br />

43<br />

5.c Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> 38<br />

1


5.c.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati. Il<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> (scala 1:10.000) 69<br />

5.c.2 Schede <strong>del</strong>le categorie di beni e paesaggi <strong>del</strong> Comune di San Michele al<br />

<strong>Tagliamento</strong> 75<br />

6. RISPONDENZA DEGLI INTERVENI DI CONSERVAZIONE, GESTIONE E/O PUBBLICA<br />

FRUIZIONE DEGLI ELEMENTI OGGETTI DI STUDIO, ALLE PRINCIPALI POLITICHE<br />

REGIONALI 111<br />

7. GIUSTIFICAZIONE E CONFERMA DELLA RISPONDENZA DEGLI INTERVENTI<br />

PROPOSTI RISPETTO AGLI OBIETTIVI E ALLE STRATEGIE COMPLESSIVE DEL<br />

PROGRAMMA DI SVILUPPO LOCALE DI VE<strong>GAL</strong> 112<br />

8. INDIVIDUAZIONE, CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI OPPORTUNI<br />

ITINERARI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE CENSITE 114<br />

8.a Itinerari esistenti 114<br />

8.a.1 Itinerario n. 1: FOSSALTA – VALLADIS – GORGO – FRATTA – FOSSALTA 114<br />

8.a.2 Itinerario n. 2: FOSSALTA – ALVISOPOLI – FOSSALTA 114<br />

8.a.3 Itinerario n. 3: VILLANOVA SANT’ANTONIO -VILLANOVA S. MARGHERITA-<br />

STIAGO-VILLANOVA S.ANTONIO 115<br />

8.a.4 Itinerario n. 4: PERCORSO CICLOTURISTICO “PARCO DEL TAGLIAMENTO”115<br />

8.a.5 Itinerario n. 5: PERCORSO CICLABILE BIBIONE - LUGUGNANA 116<br />

8.b Nuovi itinerari in progetto 116<br />

8.b.1 Il nuovo itinerario “da Alvisopoli (Fossalta di Portogruaro) al borgo Malafesta (San<br />

Michele al <strong>Tagliamento</strong>) 116<br />

8.b.2 Nuovo itinerario “da Cesarolo al percorso ciclabile Bibione - Lugugnana” 117<br />

8.b.3 Nuovi tratti in variante al percorso ciclabile Bibione-Lugugnana 117<br />

8.b.4 Tratto di collegamento <strong>del</strong> percorso ciclabile Bibione-Lugugnana al percorso<br />

cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> 118<br />

9. MAPPA DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO 118<br />

2


PREMESSA GENERALE AGLI STUDI PREVISTI DALLA MISURA<br />

323/A<br />

Il presente <strong>Studio</strong> si inserisce all’interno <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Locale (PSL) “Itinerari,<br />

paesaggi e prodotti <strong>del</strong>la terra” approvato e finanziato dalla Regione <strong>del</strong> Veneto con<br />

Deliberazione n. 545 <strong>del</strong> 10 marzo 2009 e coordinato dal Gruppo di <strong>Azione</strong> Locale (<strong>GAL</strong>)<br />

Ve<strong>GAL</strong> di Portogruaro.<br />

Il tema centrale <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Locale è volto alla creazione di itinerari integrati<br />

tra la costa e l’entroterra che connettano in modo innovativo le risorse <strong>del</strong>l’area (ambientali,<br />

agro/enoturistiche, storico-culturali), realizzando iniziative di studio e progettazione,<br />

infrastrutturazione, comunicazione, promozione e commercializzazione ed intervenendo<br />

mediante cinque linee strategiche d’intervento: qualità <strong>del</strong>la vita; diversificazione; paesaggioambiente;<br />

filiere corte e prodotti; governance.<br />

Centrale per la definizione <strong>del</strong>le attività che saranno oggetto <strong>del</strong>l’attenzione <strong>del</strong> PSL<br />

“Itinerari, paesaggi e prodotti <strong>del</strong>la terra” risulta, in particolare per le attività afferenti al<br />

miglioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la vita nell’area, l’<strong>Azione</strong> n.1 “Realizzazione di studi e<br />

censimenti”, che prevede la realizzazione di studi atti a monitorare e documentare i caratteri<br />

storici, architettonici e culturali degli elementi che caratterizzano il paesaggio e l’architettura<br />

rurale <strong>del</strong>l’area.<br />

Tale azione proposta da Ve<strong>GAL</strong> risulta in particolare inserita nell’<strong>Azione</strong> 1 “Realizzazione di<br />

studi e censimenti” <strong>del</strong>la misura 323/A “Tutela e riqualificazione <strong>del</strong> patrimonio rurale –<br />

Patrimonio rurale” <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Veneto, valevole per il periodo<br />

2007/2013, volta in generale a migliorare le condizioni di vita e l’economia <strong>del</strong>le zone rurali, a<br />

contribuire al mantenimento <strong>del</strong>la popolazione rurale valorizzando le risorse endogene e ad<br />

aumentare l’attrattività degli ambiti rurali valorizzandone le componenti culturali,<br />

architettoniche e paesaggistiche.<br />

La misura 323/A <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Rurale <strong>del</strong> Veneto si articola in quattro azioni<br />

(<strong>Azione</strong> 1 - Realizzazione di studi e censimenti; <strong>Azione</strong> 2 – Recupero, riqualificazione e<br />

valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio storicoarchitettonico; <strong>Azione</strong> 3 – Valorizzazione e<br />

qualificazione <strong>del</strong> paesaggio rurale; <strong>Azione</strong> 4 – Interventi per la valorizzazione culturale <strong>del</strong>le<br />

aree rurali) e si rivolge in particolare ad imprenditori agricoli (ai sensi <strong>del</strong>l’art. 2135 <strong>del</strong><br />

Codice Civile), atri soggetti privati (persone fisiche e persone giuridiche), Enti pubblici ed<br />

Onlus (ai sensi <strong>del</strong> D.lgs n. 460/1997) che dimostrino il possesso/proprietà di beni da<br />

destinare ad una prioritaria fruizione pubblica nell’area d’intervento <strong>del</strong> PSL.<br />

Scopo generale <strong>del</strong>la misura 323/A <strong>del</strong> PSR Veneto è di rispondere all’esigenza <strong>del</strong>le aree<br />

rurali di dover contribuire con strumenti anche diversificati ad invertire la tendenza al declino<br />

socio economico e allo spopolamento ed abbandono <strong>del</strong>la campagna, anche attraverso<br />

3


iniziative finalizzate alla salvaguardia e alla tutela <strong>del</strong> patrimonio culturale, paesaggistico e<br />

architettonico. La conservazione e valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio storico-culturale, al fine<br />

prioritario <strong>del</strong>la sua pubblica fruizione, può rappresentare infatti una leva fondamentale per<br />

migliorare la qualità <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong>le popolazioni locali e accrescere, nel contempo, l’attrattività<br />

dei territori e <strong>del</strong>le aree rurali, con forti ricadute in termini di sviluppo economico sostenibile.<br />

Tra le diverse dimensioni <strong>del</strong> contesto rurale, gli aspetti connessi con il paesaggio e<br />

l’architettura rurale tradizionale costituiscono una rilevante e singolare ricchezza culturale e<br />

storica, quale testimonianza diretta <strong>del</strong>la relazione tra l’attività <strong>del</strong>l’uomo e l’ambiente<br />

naturale e fonte effettiva di attrattività <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> e dei sistemi locali.<br />

Per una più completa analisi <strong>del</strong>l’area d’intervento <strong>del</strong> PSL di Ve<strong>GAL</strong>, il <strong>territorio</strong> è stato<br />

suddiviso in sei distinti ambiti territoriali:<br />

- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> (Comuni di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> e Fossalta di<br />

Portogruaro);<br />

- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Lemene (Comuni di Concordia Sagittaria e Portogruaro);<br />

- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Livenza (Comuni di Santo Stino di Livenza, Torre di Mosto e<br />

Ceggia);<br />

- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>la Litoranea veneta (Comuni di Cavallino Treporti, Jesolo, Eraclea e<br />

Caorle);<br />

- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>la Strada vini D.O.C.-Lison Pramaggione (Comuni di Annone Veneto e<br />

Pramaggiore);<br />

- <strong>territorio</strong> ambito <strong>del</strong> costituendo Parco Lemene-Reghena (Comuni di Cinto<br />

Caomaggiore, Gruaro e Teglio Veneto).<br />

Per ciascuno ambito territoriale è stato prodotto uno <strong>Studio</strong> contenente un’analisi specifica<br />

degli aspetti storico architettonici e paesaggistici, sulle tipologie costruttive e sui materiali e<br />

sulle caratteristiche storico-culturali che caratterizzano l’architettura rurale e il paesaggio.<br />

Scopo finale <strong>del</strong>lo <strong>Studio</strong> è quello di fornire un’indagine approfondita riguardante ciascun<br />

ambito territoriale, finalizzato a monitorare, valutare ed elaborare le informazioni ed i dati<br />

capaci di migliorare le conoscenze sugli elementi essenziali che caratterizzano i beni<br />

<strong>del</strong>l’architettura rurale e <strong>del</strong> paesaggio, ai fini dei possibili, successivi interventi di recupero,<br />

riqualificazione e valorizzazione previsti, in particolare, dalle Azioni 2, 3 e 4 <strong>del</strong>la Misura<br />

323/A.<br />

Gli interventi che potranno essere realizzati nel periodo 2011-2014 sull’area d’intervento <strong>del</strong><br />

PSL mediante le Azioni 2, 3 e 4 <strong>del</strong>la Misura 323/A dovranno infatti essere in linea e<br />

comunque coerenti con gli Studi realizzati ai sensi <strong>del</strong>l’<strong>Azione</strong> 1 <strong>del</strong>la medesima Misura<br />

323/A.<br />

4


Entrando nel merito dei contenuti <strong>del</strong>lo <strong>Studio</strong>, esso comprende innanzitutto un’analisi<br />

preliminare <strong>del</strong>la componente storica, architettonica, culturale e paesaggistica (cap. n. 1 e 2)<br />

che caratterizza ciascun ambito territoriale.<br />

Successivamente lo <strong>Studio</strong> riporta (cap. n. 3) una ricognizione e la descrizione degli<br />

studi/ricerche già esistenti e disponibili, per ciascun <strong>territorio</strong> interessato, redatti nell’ambito<br />

<strong>del</strong>la predisposizione di strumenti di governo <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> di scala vasta (PTRC, PTCP, ecc.)<br />

e di livello comunale (PRG, PAT, ecc.) o di altri analoghi documenti e dei relativi risultati ed<br />

esiti.<br />

Nel cap. n. 4, vengono quindi evidenziati i fattori e le argomentazioni che motivano lo <strong>Studio</strong><br />

e la classificazione dei principali elementi e beni <strong>del</strong> patrimonio rurale.<br />

Tali beni, con riferimento alle componenti storico, culturali, paesaggistiche, artistiche,<br />

architettoniche <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> interessato dallo <strong>Studio</strong> (quale ad esempio il legame/relazione<br />

con un evento storico o con un preciso elemento paesaggistico caratterizzante l’ambito<br />

oggetto di intervento) nel capitolo n. 5 vengono classificati in “categorie” (edifici, manufatti,<br />

paesaggi, siti archeologici, …….) e, per ciascuna categoria, classificati in “tipologie”, il tutto<br />

distintamente per l’analisi riguardante il paesaggio da quella inerente fabbricati e strutture.<br />

Nel paragrafo n. 5.1. vengono riportate le considerazioni e le motivazioni per le quali i beni<br />

individuati possono essere o meno considerati testimonianza <strong>del</strong>l’economia rurale<br />

tradizionale e motivo di attrattività, ovvero motivo di sostegno <strong>del</strong>la coesione sociale e <strong>del</strong>le<br />

identità culturali <strong>del</strong>la popolazione locale. I beni rilevati sono (paragrafo n. 5.2.1 e 5.3.1) stati<br />

individuati cartograficamente sulla Carta tecnica regionale, mediante supporto ed utilizzo di<br />

strumenti di georeferenziazione che permettono di associare i dati rilevati, in formato digitale,<br />

alle relative coordinate sulla superficie terrestre. Per ciascun bene rilevato cartograficamente<br />

è riportata (paragrafo n. 5.2.2 e 5.3.2) una scheda sintetica (richiamata da un apposito<br />

codice che individua Comune e numero <strong>del</strong> bene) contenente le seguenti informazioni:<br />

nome, epoca di costruzione, categoria e tipologia, sintesi <strong>del</strong>le caratteristiche architettoniche<br />

principali, proprietà,interesse turistico e stato <strong>del</strong> degrado. Scopo principale di queste schede<br />

sintetiche è di fornire una descrizione ed una valutazione in merito alla fattibilità degli<br />

interventi di conservazione dei beni oggetto di studio, anche in merito alla possibilità di una<br />

loro conseguente effettiva gestione e/o pubblica fruizione, in particolare relativamente alla<br />

successiva fase di realizzazione degli interventi di cui alle azioni 2, 3 e 4 <strong>del</strong>la misura 323/A.<br />

Il cap. n. 6 prende quindi in esame la rispondenza degli interventi di conservazione, gestione<br />

e/o pubblica fruizione degli elementi oggetto di studio, con le principali politiche regionali<br />

direttamente interessate, con particolare riferimento ai settori ambiente, <strong>territorio</strong> e beni<br />

culturali.<br />

Il cap. 7 affronta come gli interventi proposti siano coerenti agli obiettivi e alle strategie<br />

complessive <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Locale di Ve<strong>GAL</strong> e fornisce alcune tipologie di criteri<br />

5


per la selezione degli interventi di cui alle azioni 2, 3 e 4 <strong>del</strong>la misura 323/A e per<br />

l’individuazione di indicatori che consentano di monitorare e valutare l’impatto relativamente<br />

a posti di lavoro creati, impatto sul turismo rurale e valore aggiunto apportato alle aziende<br />

agricole coinvolte negli itinerari.<br />

Il cap. 8 evidenzia infine gli opportuni itinerari di valorizzazione <strong>del</strong>le risorse censite,<br />

definendo nel paragrafo 8.1 cosa si è inteso per itinerario secondario, nel 8.2 per itinerario<br />

principale dandone anche un’ individuazione e nel 8.3 , distinguendoli per comune, quali<br />

sono stati gli itinerari secondari rilevati e a quali risorse censite si riferiscono.<br />

Il capitolo 9 contiene una mappa <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> oggetto <strong>del</strong>lo studio (formato A0).<br />

Lo <strong>Studio</strong> è stato realizzato dall’ Arch. Flavio Boccato su incarico affidato da Ve<strong>GAL</strong>. Lo<br />

<strong>Studio</strong>, presentato in bozza ad ottobre 2010 ai Comuni <strong>del</strong> relativo ambito territoriale, è stato<br />

concordato nella struttura generale e nella presentazione grafica con gli altri professionisti<br />

incaricati per i vari ambiti territoriali <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> PSL di Ve<strong>GAL</strong>, attraverso una serie di<br />

incontri di coordinamento tenutisi nel periodo agosto-ottobre 2010.<br />

I dati riportati nello <strong>Studio</strong> sono aggiornati al 30 ottobre 2010.<br />

6


INTRODUZIONE<br />

La presente relazione interessa i comuni di Fossalta di Portogruaro e San Michele al<br />

<strong>Tagliamento</strong> ubicati nel Veneto Orientale in Provincia di <strong>Venezia</strong>.<br />

Per comodità di lettura si preferisce definire autonomamente le caratteristiche di ogni singolo<br />

comune, pertanto il punto 3 è dedicato al Comune di Fossalta di Portoguaro ed il punto 4 al<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>.<br />

1. LOCALIZZAZIONE DEI COMUNI INTERESSATI<br />

1.a Localizzazione <strong>del</strong> Comune di Fossalta di Portogruaro<br />

Il Comune di Fossalta di Portogruaro è situato nell’estremo nord-orientale <strong>del</strong>la provincia di<br />

<strong>Venezia</strong> a circa di circa 50 km dalla stessa, ha una superficie di 31.17 km quadrati e conta<br />

una popolazione di circa 6000 abitanti.<br />

Il <strong>territorio</strong> comunale è attraversato da una fitta rete di infrastrutture di trasporto, le cui<br />

principali direttrici sono: l’Autostrada A4 (Torino-Trieste), la Strada Statale 14 <strong>del</strong>la <strong>Venezia</strong><br />

Giulia (SS14 Triestina) e la linea ferroviaria <strong>Venezia</strong>-Trieste. La città di Fossalta di<br />

Portogruaro è servita giornalmente da treni regionali e dal servizio pubblico di autobus, per<br />

cui risulta collegata a tutte le principali località limitrofe di interesse.<br />

Il comune è suddiviso nelle frazioni a nord (Gorgo, Fratta, Alvisopoli) protese verso il Friuli e<br />

quelle a sud (Vado, Villanova Sant’Antonio, Villanova Santa Margherita, Sacilato, Stiago e<br />

Toressella).<br />

1.a.1 Analisi <strong>del</strong>la componente storica<br />

Il nome Fossalta deriva da “fossa alta” ed è chiaramente collegato all’esistenza di un<br />

paleoalveo fluviale con argini rialzati, ora scomparso. Recenti indagini hanno infatti<br />

evidenziato come il <strong>territorio</strong> fossaltese fosse, in antichità, attraversato dal <strong>fiume</strong> Tiliaventum<br />

Maius (<strong>fiume</strong> dei tigli, menzionato dallo storico latino Plinio il Vecchio ne “Naturalis historia”),<br />

ora denominato <strong>Tagliamento</strong>, che nel corso dei secoli si è dimostrato rapace e turbolento,<br />

tanto da modificare continuamente il suo corso e cambiare il suo letto. In corrispondenza <strong>del</strong><br />

guado su questo <strong>fiume</strong> doveva sorgere, poco a sud ovest <strong>del</strong> centro abitato, un santuario<br />

d’età veneta (IV sec. a. C.), forse legato ad un culto <strong>del</strong>l’acqua. Da questo sito archeologico<br />

provengono due interessanti reperti di bronzo: una statuetta raffigurante un guerriero in<br />

assalto e una lamina votiva a testa di cavallo, recuperati fortunosamente dopo le lavorazioni<br />

dei terreni agricoli e conservati presso il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro.<br />

7


In epoca romana sulle sponde di questo grande <strong>fiume</strong> sorsero numerosi insediamenti<br />

abitativi di carattere rurale e alcune importanti “ville rustiche” che hanno restituito numerosi<br />

reperti archeologici.<br />

Poco si sa <strong>del</strong> periodo compreso tra la caduta <strong>del</strong>l’impero romano e l’alto medioevo; la pieve<br />

è citata per la prima volta in una bolla <strong>del</strong> 1186, con la quale papa Urbano III concede al<br />

vescovo di Concordia la giurisdizione religiosa, civile e “Fossalta e sue pertinenze” mappa<br />

<strong>del</strong> 1696. In un documento notarile <strong>del</strong> 1202, rogato nel vicino castello di Fratta, quale<br />

testimone appare il presbitero Liutprando, confermando così la presenza in Fossalta di una<br />

comunità cristiana già ben organizzata tanto da avere una chiesa, indicata dai documenti più<br />

antichi come “basiglia”.<br />

Accanto agli edifici di culto nel <strong>territorio</strong> fossaltese erano particolarmente numerose le motte<br />

e i castelli (Fossalta, Fratta, Mocumbergo, Gorgo), eretti dai vescovi concordiesi a scopo<br />

difensivo, ma di esse non rimane che la memoria documentale. Il castello di Fossalta doveva<br />

presumibilmente sorgere nei pressi <strong>del</strong>l’attuale centro cittadino ed era la residenza estiva dei<br />

vescovi di Concordia. Le fonti storiche ricordano che fu distrutto già nel XIII secolo, quando<br />

era infeudato alla nobile famiglia friulana dei Pers.<br />

Durante il dominio <strong>del</strong>la Serenissima Repubblica, a partire dal 1483, il <strong>territorio</strong> fu riunito<br />

sotto l’amministrazione di Cordovado ad una parte <strong>del</strong> vasto <strong>territorio</strong> denominato “paludo<br />

<strong>del</strong> sindical” e visse il periodo di massima fioritura.<br />

Sul <strong>territorio</strong>, coperto da vaste paludi, vennero eseguiti già nel 1797 i primi sforzi per<br />

bonificarlo. Grazie all’opera <strong>del</strong> signore veneziano Alvise Mocenigo, che nelle sue proprietà<br />

(dove peraltro fondò un innovativo centro agricolo denominato Alvisopoli) applicò tecniche<br />

innovative di produzione, vi fu un incremento <strong>del</strong>la coltivazione <strong>del</strong> riso ed uno sviluppo<br />

<strong>del</strong>l’agricoltura.<br />

Sotto il Regno d’Italia napoleonico Fossalta divenne Comune, mentre con il Regno<br />

Lombardo-Veneto si attuò il trasferimento amministrativo da Friuli a <strong>Venezia</strong>.<br />

Durante la Prima Guerra Mondiale la città si è trovata in prima linea e qui un giovane soldato<br />

americano (Hemingway) si ispirò per alcuni passaggi di Addio alle armi.<br />

Ma se Fossalta ha una propria storia ed una propria identità, non sono da meno le frazioni<br />

che la circondano. Sede di placito per il <strong>territorio</strong> circostante, importante in essa è la piccola<br />

frazione di Fratta, che evoca immediatamente l’antico Castello (distrutto nel 1789, oggi lascia<br />

di sé solo qualche traccia <strong>del</strong> perimetro), in cui hanno avuto luogo le vicende narrate da<br />

Ippolito Nievo nel romanzo Le confessioni di un italiano.<br />

Infine a Villanova è stato ritrovato un piccolo tesoro di 260 denari d’argento, ora conservato<br />

nel Museo Archeologico di Portogruaro, che attesta la presenza di insediamenti stabili fin<br />

dall’epoca romana.<br />

8


Il paese oggi ha un volto completamento moderno che, dopo la tromba d’aria <strong>del</strong> 1973, si è<br />

arricchito di recenti costruzioni e di nuovi spazi urbani. Particolarmente riuscita è la<br />

sistemazione <strong>del</strong>la piazzetta retrostante il municipio, <strong>del</strong>imitata nei suoi fianchi lunghi<br />

dall’edificio che ospita la Biblioteca Comunale, sede <strong>del</strong> Museo “Ippolito Nievo”, attivo<br />

promotore di studi nieviani, e dal fronte posteriore <strong>del</strong> cinema comunale sul quale è stato<br />

riprodotto ad affresco, su grande scala, una veduta settecentesca <strong>del</strong> castello di Fratta.<br />

Paese dei fratelli garibaldini Scarpa, la cui casa si può ancor oggi vedere nella piazza<br />

cittadina, Fossalta ha dato i natali a due noti artigiani <strong>del</strong> legno e <strong>del</strong> marmo: Giuseppe<br />

Scalambrin (1886 - 1966) e Nello Toffolon (1914 - 1983).<br />

1.a.2 Analisi <strong>del</strong>le componenti architettoniche<br />

Fossalta di Portogruaro conserva un notevole patrimonio storico ed artistico, in particolare<br />

<strong>del</strong> XVI e XVII secolo) che la pone tra i principali centri <strong>del</strong> Veneto orientale.<br />

Pregevoli edifici sono presenti nel centro urbano, quali Villa Sidran, la Chiesa Parrocchiale di<br />

San Zenone e casa Bornacin.<br />

Villa Sidran rappresenta uno splendido esempio di architettura signorile veneziana di<br />

campagna <strong>del</strong> XVIII secolo.<br />

La Chiesa dedicata a San Zenone fu eretta nel 1893 su progetto <strong>del</strong>l’architetto Ruppolo, in<br />

sostituzione di una antica chiesa demolita nello stesso anno e risalente al 1034; essa<br />

conserva al suo interno alcune tele provenienti dal precedente edificio. Si ricordano la<br />

Madonna in trono tra S. Zenone e la Maddalena, opera <strong>del</strong> concordiese Antonio Carneo,<br />

l’Adorazione dei Magi e l’Ultima cena di Osvaldo Gortanutti ed infine una Madonna <strong>del</strong><br />

rosario ed un San Sebastiano e altri Santi di Nicolò Bambini. Durante le celebrazioni<br />

liturgiche è possibile ascoltare l’organo costruito dalla ditta “Francesco Zanin” di Codroipo.<br />

Casa Bornacin sorge in Piazza Risorgimento, cuore <strong>del</strong>la vita cittadina, che rappresenta il<br />

più antico edificio documentato <strong>del</strong> centro storico, comparso nella cartografia fin dal 1582. La<br />

casa era anticamente decorata, nella sua parete esterna a sud, da un grande affresco<br />

murale cinquecentesco avente per tema la crocifissione, ora quasi completamente<br />

scomparso.<br />

Al centro <strong>del</strong>la Piazza Risorgimento sorge il marmoreo Monumento ai Caduti, realizzato dagli<br />

scalpellini fossaltesi su disegno di Giuseppe Scalambrin.<br />

Infine all’interno <strong>del</strong> cimitero sono raccolte alcune importanti opere d’arte: La Deposizione e<br />

La Resurrezione, di Nello Toffolon, presenti nel timpano d’ingresso e, poco oltre, spicca la<br />

monumentale croce metallica di Giorgio Celiberti mentre, nel settore di nuova costruzione, si<br />

possono ammirare alcune vetrate firmate da Simon Benetton.<br />

9


Nelle vicinanze <strong>del</strong>la località di Fratta, all’interno <strong>del</strong> giardino intitolato al gemellaggio tra<br />

Fossalta e la cittadina francese di Aucamville (Tolosa) si trova un importante gruppo<br />

marmoreo raffigurante Il Tempo, opera di Nello Toffolon.<br />

La massima espressione <strong>del</strong> patrimonio artistico è però costituita dalla Villa e dalle<br />

Barchesse di Alvise (da cui il nome di Alvisopoli, dove sono site) Mocenigo <strong>del</strong> XIX sec.,<br />

realizzate dall’architetto Giovanni Battista Balestra come esperimento abitativo produttivo. La<br />

Villa Padronale, le barchesse, gli edifici di servizio, i fabbricati ed il porticato, realizzano un<br />

armonico complesso neoclassico.<br />

Vicino alla Chiesetta di S. Antonio di Villanova c’è una quercia secolare (Quercus Robus),<br />

dall’età presumibile di 500 anni, una <strong>del</strong>le pochissime esistenti in Europa, dichiarata<br />

Monumento Nazionale.<br />

1.a.3 Analisi <strong>del</strong>le componenti culturali<br />

Dal punto di vista storico-culturale Fossalta può vantare la presenza di due raccolte che<br />

documentano gran parte <strong>del</strong>la vita civile e religiosa <strong>del</strong> paese: l’Archivio Comunale e<br />

l’Archivio <strong>del</strong>la Parrocchia di San Zenone vescovo. L’Archivio Comunale, ospitato nella sede<br />

municipale, raccoglie documenti a partire dalle <strong>del</strong>ibere di Consiglio <strong>del</strong> 1869. Presso la casa<br />

canonica trova collocazione l’importante Archivio <strong>del</strong>la Parrocchia di San Zenone, nel quale<br />

sono conservati documenti inerenti alla storia <strong>del</strong>la parrocchia fin dal XV secolo e<br />

testimonianze <strong>del</strong>la vita civile raccolte dai parroci. Spicca tra questi ultimi il regesto<br />

seicentesco degli atti notarili <strong>del</strong> castello di Fratta, che fa riferimento a documenti a partire<br />

dal XIII secolo. Nella stessa casa canonica ha sede la biblioteca storica, dove si possono<br />

ammirare alcune preziose cinquecentine. Oltre a questa è attiva, dal 1979, la Biblioteca<br />

Pubblica Comunale. Accanto ad una sezione di storia locale, le sale <strong>del</strong>la biblioteca ospitano<br />

una piccola pinacoteca, nella quale sono raccolte opere <strong>del</strong>l’incisore Antonio Locatelli (1795-<br />

?) e di artisti contemporanei quali Luigi Diamante, Arsenio Scalambrin e Bruno Garlatto.<br />

Interessanti pure, nel centro <strong>del</strong>la cittadina, il Museo letterario di Ippolito Nievo, il Museo<br />

<strong>del</strong>la Civiltà Contadina e il Museo Etnografico che, grazie al volontariato, dal 1990<br />

ricostruisce scene di vita quotidiana <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong> XX sec. attraverso oggetti e materiali<br />

d’epoca.<br />

1.b Localizzazione <strong>del</strong> Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />

San Michele al <strong>Tagliamento</strong> appartiene alla Provincia di <strong>Venezia</strong> ed è uno degli undici<br />

comuni che formano il mandamento di Portogruaro. Conta oggi quasi 12.000 abitanti ed è il<br />

più lungo come <strong>territorio</strong>: si estende infatti per oltre 35 km verso l’interno, dal mare Adriatico<br />

con la spiaggia di Bibione, fino a confinare a nord con Morsano al <strong>Tagliamento</strong> (Provincia di<br />

Pordenone), a est con Varmo, Ronchis, Latisana e Lignano (Provincia di Udine) e a ovest<br />

10


con Portogruaro e Fossalta di Portogruaro. Può considerarsi il più ‘friulano’ tra i comuni <strong>del</strong>la<br />

Provincia di <strong>Venezia</strong>, per la sua posizione geografica che lo colloca all’estremo est <strong>del</strong>la<br />

Regione Veneto, ai confini con la Regione Friuli-<strong>Venezia</strong> Giulia, in area di Friuli storico.<br />

L’odierna superficie pari a 112,3 kmq, fu raggiunta nel 1933 allorchè il Comune, in ossequio<br />

ad un provvedimento governativo, accorpò le località “bonificate” ubicate a sud <strong>del</strong>la frazione<br />

Cesarolo denominate: Pradis, Prati Nuovi e Terzo Bacino, fino ad allora facenti parte<br />

integrante <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> caorlese. In quegli anni l’acquitrinoso e malsano <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>l’Ente<br />

bonifica, dove d’estate imperversavano le zanzare e la malaria, fu reso fertile da massicci<br />

interventi bonificativi svolti per tramite di braccianti, sotans e carriolanti (ai quali, a Cesarolo,<br />

nel 1985 è stato dedicato un monumento bronzeo). Ad opere ultimate (metà anni ‘60, dopo<br />

decenni di attività) risultarono recuperati allo sfruttamento agricolo intensivo oltre 2.000 ettari<br />

di campagna, furono eseguiti scavi per canalizzazioni pari a 162 km di lunghezza<br />

complessiva, vennero costruiti 95 km di arginatura e 70 km di strade poderali e campestri in<br />

terra battuta. Furono altresì poste in opera otto idrovore ed altrettante pompe ausiliarie,<br />

nonché un centinaio di chiaviche per equilibrare i movimenti <strong>del</strong>le acque.<br />

1.b.1 Analisi <strong>del</strong>le componenti storiche<br />

Le coste venete e friulane caratterizzate da un litorale basso e sabbioso, movimentato da<br />

insenature e paludi, favorirono fin dall’antichità una navigazione sicura e riparata, con<br />

numerosi approdi, dove l'aria salubre era garantita dall’alternarsi <strong>del</strong>le maree (Vitruvio - De<br />

Architectura, Libro I 4,11-12).<br />

Anche Strabone è particolarmente colpito dall'ambiente naturale <strong>del</strong> litorale altoadriatico<br />

(Geografia, Libro V 1,5,212).<br />

Lo scrittore romano Tito Livio, che conosceva bene questa zona, scrive di specchi d’acqua<br />

alimentati dalle maree e campi coltivati poco distanti cui facevano da sfondo i rilievi collinari<br />

ed è proprio in questi luoghi e a quei tempi che risalgono le prime tracce di frequentazione<br />

umana ritrovate nel <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>l’odierno comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>.<br />

L’area in cui sorge ora la città era un tempo attraversata dalla via Annia, l’importante strada<br />

di collegamento tra Roma e Aquileia. I ricchi mercanti romani <strong>del</strong>la vicina Concordia<br />

venivano ad “oziare” e godere <strong>del</strong>le bellezze <strong>del</strong> mare fra le dune <strong>del</strong>la fascia litoranea <strong>del</strong>la<br />

X Regio (l’attuale Bibione) e la villa marittima di età romana detta <strong>del</strong> “Mutteron dei Frati” ne<br />

è la testimonianza. Che questa costruzione fosse esclusivamente ad uso “turistico” si può<br />

dedurre dal mancato ritrovamento di elementi di impianti di riscaldamento, intercapedini o<br />

tubazioni.<br />

Una forte attrattiva per questo litorale era anche dato da una fonte di acqua termale.<br />

Numerosi sono stati, infatti, i ritrovamenti nell'area <strong>del</strong> IV° Bacino di bonifica. Questa<br />

indagine preliminare sulle tipologie presenti nel sito, evidenzia una situazione che non trova<br />

confronti; le ceramiche di pregio sopravanzano quantitativamente le forme comuni, ed è un<br />

11


dato che non si ripete in nessun altro contesto. Tali considerazioni permettono di formulare<br />

l’ipotesi <strong>del</strong>lo sfruttamento di tali acque già in età romana. La frequentazione <strong>del</strong>la fonte si<br />

protrae, con ogni probabilità in modo estremamente saltuario, fino al V-VI sec. d.C.,<br />

datazione ricavata dallo studio dei materiali più tardi, di origine africana.<br />

Seguì un lungo periodo scarsamente documentato fino al XII sec.d.C. cui risale il successivo<br />

insedimaneto umano con la realizzazione <strong>del</strong> punto di dogana veneziano di Baseleghe.<br />

Dotato di guarnigione (un capitano e alcune guardie), rimase in piena attività tra il XIII ed il<br />

XIV secolo; la cartografia antica evidenzia infatti, in prossimità <strong>del</strong>la foce <strong>del</strong> canale<br />

Lugugnana, un gruppo di costruzioni tra cui spicca una chiesetta, ora chiamata "S.Maria di<br />

Baseleghe" oppure talvolta "S.Maria <strong>del</strong>la Lighignana". Scaduta la funzione di posto daziale<br />

veneziano, con ogni probabilità l’abitato si ridusse a semplice borgata di pescatori, fino a<br />

quando, per la combinazione bradisismo-innalzamento <strong>del</strong> livello <strong>del</strong> mare e conseguente<br />

ingresso <strong>del</strong>le acque nei terreni ed abitazioni, fu abbandonato.<br />

Nonostante la zona fosse già abitata nell’antichità, San Michele al <strong>Tagliamento</strong> ha origini<br />

abbastanza recenti.<br />

San Michele come toponimo si riscontra per la prima volta in un contratto di compravendita<br />

stipulato nel 1357 in cui si attesta che “con istrumento di detto anno Giovanni Susan di<br />

Peuscheldorf trasferisce a Mainardo, conte di Gorizia le ville di Latisana, San Mauro, Volta e<br />

San Michele...” (Annali di Di Manzano).<br />

San Michele al <strong>Tagliamento</strong> si è formato da una costola <strong>del</strong>l’antica pieve di S. Giorgio al<br />

<strong>Tagliamento</strong> o S. Giorgio di Latisana. Si legge infatti in una nota <strong>del</strong>l’archivio parrocchiale di<br />

S. Giorgio di Latisana, riportata da Ernesto Degani nel suo libro La Diocesi di Concordia (la<br />

prima edizione risale al 1880), che “nel 1541 dai giurisdicenti Vendramin fu violentemente<br />

smembrato dal beneficio di San Giorgio, il quartese di buona parte <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> per<br />

beneficiare di un chierico”. Si può dire che nasce così San Michele, un piccolo borgo a<br />

ridosso <strong>del</strong>la sponda destra <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> a poche centinaia di metri più a sud <strong>del</strong>la<br />

matrice S. Giorgio.<br />

Durante i quasi quattro secoli <strong>del</strong>la dominazione <strong>del</strong>la Serenissima (1420-1797) San Michele<br />

fece parte <strong>del</strong>la “Terra <strong>del</strong>la Tisana” e quindi <strong>del</strong>la “Patria <strong>del</strong> Friuli”, mentre la curazia<br />

dipendeva dalla vicina Pieve di San Giorgio, che aveva giurisdizione anche su alcune altre<br />

chiese minori di paesi limitrofi. In detto periodo tutta la “Terra <strong>del</strong>la Tisana” divenne proprietà<br />

dei nobili veneziani e <strong>del</strong>le loro casate: Morosini, Mocenigo, Emo, Vendramin, Venier,<br />

Grimani, Minio, Loredan, Zovan, Molin, Bragadin ed altri. Nelle frazioni <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> si<br />

costituirono “le comuni o ville”, ognuna governata da un podestà dipendente dal capitano,<br />

che risiedeva a La tisana, e nei borghi si tenevano le “vicìnie” o “vicinanze”, convocazioni di<br />

carattere popolare rurale per trattare i peculiari interessi <strong>del</strong>la collettività.<br />

12


Con la pace di Campoformido (17 ottobre 1797) il <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>la Repubblica di <strong>Venezia</strong><br />

venne consegnato all’Austria come semplice merce di scambio, ma nel dicembre <strong>del</strong> 1805,<br />

dopo la battaglia di Austerlitz, Napoleone riconquistò <strong>Venezia</strong> e il Veneto e li unì al Regno<br />

Italico.<br />

I francesi vi rimasero per nove anni attuando importanti modifiche di carattere<br />

amministrativo: nel 1807 ampliarono il Dipartimento <strong>del</strong>l’Adriatico, con capoluogo <strong>Venezia</strong>,<br />

aggregando i comuni di Aquileia, Scodovacca, Biancada, Gorgo, Pertegada, Concordia, San<br />

Michele e Ligugnana (già inclusi nel dipartimento di Passariano, dipendente dalla prefettura<br />

di Udine), nonchè Noventa di Piave, San Donà, Fossalta, Meolo, Torre di Musestre, Mestre,<br />

Carpenedo, Mojan, Chirignago e Spineda (già inglobati nel dipartimento <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>,<br />

con capoluogo Treviso). Come conseguenza il <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>l’antica giurisdizione di Latisana<br />

fu suddiviso in due municipalità, separate dal <strong>Tagliamento</strong> con capoluoghi Latisana e San<br />

Michele accorpate in differenti dipartimenti. Fanno riscontro alla nascita di San Michele, da<br />

«villa» a «municipalità», due atti ufficiali, che confermano anche la sua annessione alla<br />

Provincia di <strong>Venezia</strong> e portano la data <strong>del</strong> 22 dicembre 1807, riferiti ad un decreto <strong>del</strong>lo<br />

stesso Napoleone firmato il 7 dicembre <strong>del</strong>lo stesso anno. Per questo motivo, gli agglomerati<br />

di San Michele e San Giorgio, sino ad allora detti “ di Latisana”, assunsero l’appellativo,<br />

tuttora conservato, “al <strong>Tagliamento</strong>”.<br />

Nel 1814 l’Austria riconquistò il Veneto e la Lombardia e costituì il Regno Lombardo-Veneto<br />

lasciando però intatto l’ordinamento napoleonico <strong>del</strong>le ‘municipalità’ ed iniziando un’opera<br />

importantissima per la zona: la realizzazione dei primi argini a difesa <strong>del</strong>le periodiche<br />

esondazioni <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>. Venne anche sistemata ed ampliata la strada che<br />

congiungeva Portogruaro a Latisana, già abbozzata dai francesi, prolungandola verso est,<br />

fino a raggiungere Trieste.<br />

Nel giugno <strong>del</strong> 1866 scoppiò il conflitto tra Italia e Austria, la III guerra d’indipendenza<br />

durante la quale le truppe italiane entrarono in Friuli (il comandante, gen. E. Cialdini, attestò<br />

parte di esse sul <strong>Tagliamento</strong>: da San Michele al mare venne spiegato il 1° Corpo d’Armata;<br />

tra Malafesta e Carbona il 40° Corpo d’Armata). Il 3 ottobre venne firmato il trattato di pace<br />

tra Italia e Austria ed il 21 ottobre il plebiscito sancì l’unione <strong>del</strong> Veneto e parte <strong>del</strong> Friuli<br />

all’Italia e tutto il Portogruarese entrò definitivamente a far parte <strong>del</strong>la costituenda provincia<br />

di <strong>Venezia</strong>.<br />

San Michele subì durante entrambi i conflitti mondiali gravi perdite umane ed ingenti danni<br />

morali e materiali.<br />

Dopo la disfatta di Caporetto nel 1917, venne invasa dai contingenti <strong>del</strong>l’esercito austroungarico<br />

le cui truppe, nell’anno di permanenza, saccheggiarono quanto trovarono a portata<br />

di mano. La popolazione che vi ritornò trovarono case semidistrutte e bruciate comprese la<br />

13


chiesa e la canonica, strade rovinate; persino le campane, ritenute preda bellica, erano state<br />

sottratte.<br />

San Michele si riprese con la costruzione di nuovi edifici, nonché <strong>del</strong>la rete viaria interna: la<br />

scuola, una bella chiesa con la facciata neogotica progettata dal famoso architetto Gerolamo<br />

D’Aronco, l’asilo, la casa di riposo, il municipio, le poste e telegrafi, la banca, il consorzio<br />

agrario e inoltre le ville nobiliari dei Biaggini, Zuzzi e Beltrame, che dettero lustro<br />

architettonico all’assetto urbanistico <strong>del</strong> paese. Le braccia dei suoi abitanti, oltre allo sviluppo<br />

<strong>del</strong>l’artigianato con la nascita di numerose botteghe dei più svariati lavori, si prestarono come<br />

manodopera per la bonifica di vasti terreni a sud di Cesarolo fino al mare, con l’apporto <strong>del</strong><br />

Consorzio di Bonifica, che proprio a San Michele aveva la sua sede.<br />

Ancora peggiore fu la seconda guerra mondiale: dal 14 maggio 1944 al 1° maggio <strong>del</strong>l’anno<br />

successivo San Michele al <strong>Tagliamento</strong> subì una sessantina di incursioni aeree alleate, che<br />

causarono una trentina di vittime fra la popolazione civile. Il centro storico fu letteralmente<br />

raso al suolo: municipio, asilo, scuole elementari, casa di riposo, ufficio postale, banca,<br />

chiesa e canonica. Dei 370 edifici esistenti prima <strong>del</strong>la guerra, soltanto un’ottantina,<br />

disseminati nella periferia, rimasero agibili anche se profondamente danneggiati. Per tre anni<br />

(dal 15 maggio 1944) la popolazione di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> trovò rifugio nei paesi<br />

vicini o dimorando in abitazioni di fortuna: fienili, stalle e baracche. Per questi motivi sin<br />

dall’immediato dopoguerra il martoriato capoluogo si guadagnò l’appellativo di “Cassino <strong>del</strong><br />

Nord”.<br />

A sud <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> Comune è sorta negli anni Cinquanta la località turistico-balneare di<br />

Bibione, raggiungendo in breve tempo notevoli progressi. L’ufficialità vera <strong>del</strong> nome verrà<br />

data solo nel gennaio <strong>del</strong> 1960 con l’apposito decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />

Giovanni Gronchi; mentre nel maggio <strong>del</strong>lo stesso anno a Bibione è riconosciuta la qualifica<br />

di «area balneare». Inizia così la grande stagione <strong>del</strong> turismo a Bibione che ha portato la<br />

spiaggia attualmente a diventare la seconda in Italia per presenze.<br />

1.b.2 Analisi <strong>del</strong>le componenti architettoniche<br />

Come già accennato nell’analisi <strong>del</strong>le componenti storiche, una testimonianza <strong>del</strong>le ricche<br />

frequentazioni <strong>del</strong>la zona è giunta fino a noi nella villa maritima di età romana <strong>del</strong> "Mutteron<br />

dei Frati" dove è stata messa in luce una serie di ambienti, collegati tra loro da un corridoio<br />

pavimentato con un tassellato di mosaico bianco con fascia perimetrale costituita da due<br />

righe di tessere nere. L'ampliamento <strong>del</strong>lo scavo eseguito nel 1993 ha messo inoltre in<br />

evidenza la presenza, anche in stretta contiguità, di ambienti eleganti con pavimenti in<br />

mosaico decorato a motivi geometrici, raffinate pitture parietali, ampie soglie marmoree e<br />

vani puramente funzionali, pavimentati con cocciopesto semplice. Non è facile dire se questi<br />

ultimi risalgano a volte a fasi anteriori <strong>del</strong>l'abitazione, dato che sono caratterizzati da<br />

14


notevole resistenza all'usura sia da lunga applicazione, al di fuori dal succedersi <strong>del</strong>le mode.<br />

Una stranezza si può rilevare dalla diversa dimensione, nell'ambito degli ambienti padronali,<br />

tra i vani di rappresentanza e quelli privati. Infatti è evidente l'importanza dimensionale e<br />

decorativa assegnata al vano di rappresentanza in questa abitazione, sicuramente da<br />

ritenersi appartenente ad un personaggio di ceto medio alto, dove le funzioni sociali si<br />

svolgevano in un complesso sistema di ambienti di ricevimento e di soggiorno; l'eleganza e<br />

le grandi dimensioni di questi ambienti sembrano compensare la funzione di rappresentanza<br />

<strong>del</strong> peristilio, non ancora individuato. Nel settore orientale <strong>del</strong>la nostra regione lungo le<br />

direttrici costiere ritroviamo altre residenze di questo tipo (non meno di tre nella sola<br />

Bibione).<br />

Una traccia ancora visibile <strong>del</strong>la seconda guerra mondiale è la villa Ivancich dilaniata dai<br />

bombardamenti. Tra le rovine di questa villa abbandonata, avvolta ormai dalle piante<br />

rampicanti, intravediamo gli antichi fasti di fine 1500, quando fu costruita forse da Longhena<br />

per volontà dei Mocenigo, una <strong>del</strong>le famiglie venete più importanti.<br />

Dopo il conflitto mondiale, San Michele è rinata più a sud rispetto al vecchio centro, dove<br />

esistevano le «campagne» di Zuzzi, un po’ più verso la località Comugne. Così il paese<br />

venne creato ex novo, nell’elaborazione di un nuovo piano regolatore affidato all’architetto<br />

Angelo Scattolin di <strong>Venezia</strong>. Vengono costruite le strade, il municipio, la chiesa, le scuole e<br />

numerose abitazioni con il piano Fanfani e Unrra Casa.<br />

Al centro <strong>del</strong>la nuova San Michele è sorta la nuova chiesa, progettata dall’ingegner Riccardo<br />

Bertoia, con all’interno una pala raffigurante Sant’Anna attribuita al Piazzetta, proveniente<br />

dalla vecchia chiesa. In facciata e ai lati sono poste le bellissime vetrate istoriate <strong>del</strong><br />

Casarini. Nel <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>la parrocchia esiste anche la chiesetta-oratorio <strong>del</strong>l’Agnolina (o di<br />

S. Elisabetta) inclusa nell’area <strong>del</strong> cimitero, risalente forse al XV secolo. Di grande valore<br />

storico-architettonico sono anche Villa Mocenigo-Ivancich-Biaggini, attribuita a Baldassarre<br />

Longhena, Villa Beltrame-De Buoi e Villa Braida-Piccolomini a San Filippo.<br />

Nella frazione di Villanova <strong>del</strong>la Cartera si trovano la chiesetta di S. Tommaso, forse <strong>del</strong><br />

’400, attualmente chiusa e bisognosa di un deciso intervento di restauro, e la parrocchiale di<br />

San Tommaso Apostolo; mentre a Malafesta vi è quella dedicata a S. Antonio. Del XVI sec.<br />

è l’oratorio dei SS. Mauro e Bellino in località San Mauretto; mentre nella frazione di San<br />

Giorgio al <strong>Tagliamento</strong>, la vecchia parrocchiale sorse nel XVII sec., e nel 1742 si eresse una<br />

chiesetta dedicata a S. Sabata (1742). Nella frazione di Cesarolo, la chiesa parrocchiale è<br />

dedicata a S. Nicolò e a Bevazzana a S. Maria <strong>del</strong> Soccorso.<br />

1.b.3 Analisi <strong>del</strong>le componenti culturali<br />

15


Il Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> è fortemente influenzato dalla presenza <strong>del</strong>la<br />

località Bibione. La costa e la laguna non sono solo natura, ma anche cultura e tradizione.<br />

In questi spazi fatti d'acqua, di canneti, di isolotti e lidi sabbiosi si conservano, infatti, i modi e<br />

i ritmi <strong>del</strong>la presenza antica <strong>del</strong>l'uomo, che fin da epoche remotissime qui ha trovato rifugio e<br />

sostentamento. In particolare il valore culturale <strong>del</strong>la Laguna di Bibione si manifesta negli usi,<br />

negli strumenti e nei manufatti tradizionali, la cui più preziosa e più tipica espressione è<br />

certamente il casone lagunare, che per secoli è stato luogo di vita e di lavoro per intere<br />

famiglie di pescatori.<br />

Il mare e le valli di Bibione e l’entroterra di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> narrano la storia <strong>del</strong><br />

<strong>territorio</strong> e <strong>del</strong>la nostra civiltà. Vi sono custoditi, infatti, importanti reperti archeologici: la<br />

vecchia linea di costa che porta le tracce <strong>del</strong>le fondamenta <strong>del</strong>l'antica città e i numerosi relitti<br />

di navi romane, che secoli or sono solcavano queste acque per raggiungere le colonie <strong>del</strong>la<br />

X Regio, la villa marittima romana <strong>del</strong> Motteron dei Frati a Bibione, il medievale punto di<br />

dogana <strong>del</strong>la Serenissima a Baseleghe, gli insediamenti palafitticoli di San Gaetano e molti<br />

altri esempi.<br />

Sono stati ritrovati frammenti ceramici a pareti sottilissime non verniciate, decorate con<br />

applicazione di gocce in rilievo (foglie d'acqua), riconducibili a coppe, coppette, bicchieri:<br />

questo dato è da ritenersi assolutamente anomalo dai confronti con i materiali di siti analoghi<br />

e coevi (il I sec. d.C., momento particolarmente favorevole per tutta l'area). Sono state<br />

prodotte da officine <strong>del</strong> vasaio aquileiese Clemens, le Sariusschalen (coppe tipo Sarius), che<br />

trova un confronto puntuale a Torre di Pordenone. Altra ceramica di pregio, la Terra sigillata,<br />

sia aretina che norditalica è presente nel sito in forme lisce e decorate.<br />

In alcune successive prospezioni in situ venivano rinvenute, sconvolte dal moto ondoso, le<br />

strutture superstiti di due edifici, posti alla foce <strong>del</strong> Canale Lugugnana, frammiste a centinaia<br />

di frammenti ceramici associabili, per confronti, alla tipologia <strong>del</strong>le ceramiche invetriate<br />

veneziane, vetri, ceramiche graffite, acrome, una grande quantità di chiodi ormai<br />

completamente incrostati ed alcune monete, ancora in fase di studio; di grandissimo<br />

interesse un frammento in piombo di una bolla ducale. A testimonianza <strong>del</strong> transito dei<br />

pellegrini reduci dalla terrasanta verso i paesi di origine, è il ritrovamento, quantitativamente<br />

esiguo ma storicamente di grande interesse, di alcuni frammenti di ceramica assolutamente<br />

fuori contesto, tra cui, rarissimo, un fondo di ciotola in maiolica arcaica, prodotta nel XIV<br />

secolo nell’area tarantina, che è a tutt’oggi l’unico esemplare rinvenuto al di fuori <strong>del</strong>la laguna<br />

di <strong>Venezia</strong>. Una attestazione dei traffici commerciali da <strong>Venezia</strong> (e quindi dall'area bizantina)<br />

verso i territori soggetti al Patriarcato di Aquileia ci viene fornita dai materiali ceramici<br />

estremamente rari rinvenuti nel sito: Zeuxippus Ware (1 frammento di piatto, XIII secolo)<br />

Corinto ware (10 frammenti di ciotola) Maiolica arcaica (XIII secolo, 20 frammenti) Islamica<br />

(piatto, 1 frammento) nonché i già citati oltre 200 frammenti di invetriata tipo "Campalto".<br />

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Le componenti culturali più recenti invece fanno riferimento allo scrittore Ernest Hemingway<br />

ed al filosofo Ezra Pound, che furono ospitati nella villa Ivancich, di cui sono rimaste poche<br />

tracce e tanti ricordi che fanno parte <strong>del</strong>la storia.<br />

2. ANALISI DELLA COMPONENTE PAESAGGISTICA<br />

Con riferimento alla Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio, si ritiene opportuno individuare e<br />

caratterizzare i paesaggi esistenti nei territori di Fossalta di Portogruaro e San Michele al<br />

<strong>Tagliamento</strong>.<br />

All’interno <strong>del</strong>la regione considerata, pur essendo tutta pianeggiante, si possono individuare<br />

diversi scenari con forti caratteristiche distintive:<br />

- paesaggio fluviale,<br />

- paesaggio rurale storico,<br />

- paesaggio <strong>del</strong>le bonifiche,<br />

- paesaggio <strong>del</strong>le valli,<br />

- paesaggio <strong>del</strong>la costa.<br />

Il secondo è caratterizzato da evidenti tracce di partiture agricole storiche, con qualche<br />

frammento di ambiente seminaturale; esso è tipico <strong>del</strong>le zone più a nord, vicino al confine<br />

con il Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, come il comune di Fossalta di Portogruaro e la frazione Villanova<br />

<strong>del</strong>la Cartera <strong>del</strong> comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>.<br />

Il paesaggio <strong>del</strong>le bonifiche si distingue perché le grandi distese d’acqua, ambienti<br />

caratterizzati da vegetazione palustre e boschiva ormai perduti, sono stati sostituiti da ettari<br />

ed ettari di monocolture estensive, dove la vegetazione arborea, tutta antropica, si riduce ad<br />

alberature da strada o ad alberi da frutto in prossimità <strong>del</strong>le case rurali.<br />

Il paesaggio <strong>del</strong>le valli, “risparmiate” dalla bonifica, è contraddistinto dalla presenza di<br />

barene, velme, canneti e costruzioni vallive ormai in disuso, quali i casoni lagunari ed è tipico<br />

<strong>del</strong>la zona <strong>del</strong> canale Cavrato e <strong>del</strong> canale Dei Lovi .<br />

Infine il paesaggio <strong>del</strong>la costa, caratterizzato dalla fitta pineta e dalle dune sulle quali insiste<br />

e dalle varie macchie boschive, in certi punti si presenta fortemente trasformato e<br />

urbanizzato.<br />

Come già accennato attraversando questi due Comuni si ha l’impressione di un <strong>territorio</strong><br />

particolarmente “verde”, anche se recenti trasformazioni ne hanno modificato il patrimonio<br />

paesaggistico e ambientale. Realtà percepibili ancora negli 60-70 come unità<br />

paesaggistiche, oggi possono essere colte solo per frammenti.<br />

Le unità fondamentali ancora distinguibili sono ridotte a quattro:<br />

- frammenti di bosco umido,<br />

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- frammenti di partiture di siepi derivate dal bosco,<br />

- formazioni erbacee circondate da siepe,<br />

- vegetazione spondicola e idrolitica,<br />

In questo contesto, la tutela degli ultimi biotipi superstiti non solo rappresenta la principale<br />

motivazione <strong>del</strong>la valorizzazione tematica <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> con finalità turistico culturali, ma<br />

costituisce anche una doverosa risposta, in sede locale, alle raccomandazioni rivolte a livello<br />

internazionale per la difesa <strong>del</strong>la biodiversità.<br />

2.a Sintesi <strong>del</strong> paesaggio fluviale – il <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Il fluire e rifluire <strong>del</strong>l’acqua dal letto <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> nella pianura alluvionale è viceversa è<br />

all’origine <strong>del</strong>le più importanti attività biologiche e fisiche che determinano, favoriscono e<br />

sostengono il livello di biodiversità e la dinamicità fluviale.<br />

Nel <strong>Tagliamento</strong> si può osservare una elevata varietà, in termini geomorfologici, dei corpi<br />

d’acqua ed una conseguente complessità <strong>del</strong>le connessioni ideologiche superficiali e<br />

sotterranee. Esso risulta caratterizzato da un incredibile mosaico di realtà paesaggistiche,<br />

che si possono definire “paesaggi mobili” che garantiscono quella forte eterogeneità di<br />

habitat, essenziale per le numerose specie vegetali e animali presenti.<br />

Il requisito base per la vita di un “paesaggio mobile” è salvaguardarne la dinamicità:questo<br />

muore allorché si inizia ad organizzarlo ed a pianificarlo, introducendo una innaturale<br />

staticità. L’elevato livello di dinamicità è conseguente alla singolarità dei terrazzamenti<br />

alluvionali che segnano i grandi mutamenti idrometrici <strong>del</strong> corso d’acqua, tra periodi di secca<br />

assoluta, fino all’estremo di piene travolgenti. Tale dinamicità idraulica, ma anche ecologica<br />

e paesaggistica, con la veloce fluttuazione e ricolonizzazione <strong>del</strong>la vegetazione riparia, ha<br />

reso da sempre il <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> una realtà fluviale unica e straordinaria.<br />

La vegetazione dei fiumi è condizionata dall’acqua: dove l’influsso di questa è<br />

preponderante, la vegetazione è esclusivamente erbacea, dove esso si attenua, le erbe<br />

cedono alle formazioni legnose dei salici.<br />

Nell’ambito fluviale il saliceto rappresenta, la principale forma di vegetazione legnosa, in<br />

senso tipologico, e la forma più evoluta di vegetazione, in senso dinamico.<br />

I salici rispondono con adeguati adattamenti alle continue variazioni <strong>del</strong> livello <strong>del</strong>le acque.<br />

Durante i periodi di magra, anche prolungata, l’esteso e profondo apparato radicale assicura<br />

un sufficiente assorbimento idrico. Durante le piene, da un lato lo strato d’acqua che ricopre<br />

il terreno può salire anche oltre il metro, con conseguente pericolo d’asfissia <strong>del</strong>le piante,<br />

dall’altro la furia meccanica <strong>del</strong>la corrente può raggiungere livelli molto elevati. Al pericolo<br />

d’asfissia la pianta sfugge soltanto se l’immersione <strong>del</strong>la parte aerea è relativamente breve,<br />

in quanto l’apparato radicale è invece più tollerante, sviluppandosi normalmente in suoli<br />

scarsamente aerati. Al pericolo di sradicamento la pianta fa fronte sia con il potente<br />

18


ancoraggio al suolo offerto dallo stesso apparato radicale, sia con la flessibilità e l’elasticità<br />

dei rami, i quali raggiungono il loro massimo d’efficienza durante la primavera, periodo di<br />

maggior crescita vegetativa.<br />

Le formazioni pioniere a salici colonizzano l’alveo <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> e le sue isole golenali, a scalare<br />

si trovano giovani plantule di pioppo nero (Populus Nigra) e salice bianco (Salix Alba) e<br />

successivamente i salici arbustivi quali: salice rosso (Salix Purpurea), salice da ceste (Salix<br />

Trianda), salice ripariolo (Salix Elaeagnos) e salice dafnoide (Salix Daphnoides).<br />

Dove l’evoluzione naturale <strong>del</strong>l’ambiente fluviale non è minacciata dalle acque o “dalla mano<br />

<strong>del</strong>l’uomo” si formano <strong>del</strong>le boscaglie, in assenza di veri e propri boschi riparali, in cui<br />

predominano il pioppo nero ed il salice bianco, all’interno <strong>del</strong>le quali fanno la loro comparsa<br />

anche il pioppo bianco (Populus Alba), l’ontano nero (Alnus Glutinosa), l’esotica robinia<br />

(Robinia Pseudoacacia) e arbusti come il biancospino (Crataegus Monogyna), il nocciolo<br />

(Corylus Avellana), la sanguinella (Cornus Sanguinea), il corniolo (Cornus Mas), il ligustro<br />

(Ligustrum Vulgare), il pallon di maggio (Viburnum Opulus). In alcune località, specialmente<br />

nel medio tratto <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> nell’alta pianura friulana e in zone molto localizzate anche più a<br />

valle si osservano il carpino nero (Ostrya Carpinifolia), l’orniello (Fraxinus Ornus), il tiglio<br />

(Tilia Cordata), l’ontano bianco (Alnus Incana). Spesso quest’equilibrio ecologico viene in<br />

qualche modo alterato dall’uomo, per esempio con le escavazioni o l’abbandono di rifiuti e<br />

detriti vari, per cui si insediano numerose specie esotiche “scappate” dai nostri giardini tra cui<br />

la buddleia (Buddleja Davidii), arbusto ornamentale d’origine asiatica, l’infestante indaco<br />

bastardo (Amorpha Fruticosa), il caprifoglio giapponese (Lonicera Japonica) e nelle zone più<br />

aperte il topinambur o girasole <strong>del</strong> Canadà (Heliantus Tuberosus) e la Solidago gigantea.<br />

2.b Sintesi <strong>del</strong> paesaggio fluviale di risorgiva<br />

Il <strong>territorio</strong> comunale di Fossalta di Portoguraro è attraversato da due corsi d’acqua<br />

catalogati dalla regione Veneto come aree S.I.C.: il canale Taglio e la roggia Lugugnana,<br />

istituiti in base alla direttiva <strong>del</strong> 1992 n° 92/43/ CEE.<br />

Questi corsi d’acqua di pianura sono di origine sorgiva, trasparenti a scorrimento veloce e<br />

fondale in parte ghiaioso nel primo tratto, mentre nel basso corso verso il mare hanno fondali<br />

più fangosi.<br />

Rilevanza floristiche principali: Ninfea comune e gialla, Tifa, Palla –lisca lacustre, Ceratofillo<br />

comune, Carice Palustre, Coltellaccio Maggiore, Lino d’acqua.<br />

La flora di sponda: Corniolo, Sanguinella, Garofonino d’acqua, Salvastrella maggiore e<br />

Cardo giallastro.<br />

Rilevanze faunistiche: Scardola, Carpa, Persico, Trota, Ghiozzo, padano, Panzarollo,<br />

Alborella, Trotto, Rana di lataste, Airone bianco, Airone rosso, Natrice, Tassellata,<br />

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Testuggine palustre, Cannaiola, Cannaiola verdognola, Usignolo di <strong>fiume</strong>, Gallinella d’acqua,<br />

Martin pescatore, Topolino <strong>del</strong>le risaie.<br />

2.c Sintesi <strong>del</strong> paesaggio rurale storico<br />

All’interno <strong>del</strong> paesaggio agricolo è presente un sistema diffuso di nuclei e borghi rurali, con<br />

una fitta maglia di percorsi viari, alcuni dei quali di origine antica.<br />

L’aspetto <strong>del</strong> paesaggio è stato forgiato sulla maglia <strong>del</strong>le piccole proprietà, contrassegnate<br />

da fossi ricchi d’acqua, da filari alberati e dalla policoltura, oggi in gran parte sostituita da<br />

coltivazioni intensive ed in special modo da vigneti, che si estendono a perdita d’occhio nel<br />

<strong>territorio</strong> in cui si producono i vini rossi <strong>del</strong>le grave. Spesso si incontrano antiche dimore o<br />

casali dai caratteristici muri di sassi, esempi intatti di architetture rurali, nelle quali sono<br />

evidenti i segni di una cultura contadina ormai superata.<br />

Alcuni di questi casali sono stati adibiti ad agriturismo e a vendita di prodotti tipici locali; qui,<br />

vi è la possibilità di soggiornare e soffermarsi per acquistare prodotti <strong>del</strong> luogo, e gustare<br />

piatti tipici e <strong>del</strong> buon vino.<br />

Rimangono, quindi, ancor oggi, parti di passaggio agricolo <strong>del</strong> passato, contrassegnate da<br />

querce secolari e da boschetti che devono essere conservati nella loro completa naturalità.<br />

La campagna è attraversata da rogge e da canali di risorgiva, con una fitta vegetazione ai lati<br />

2.d Sintesi <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong>le bonifiche<br />

Questa porzione di <strong>territorio</strong> ha una storia piuttosto recente; si tratta, infatti, di terre sottratte<br />

all’acqua con lo scopo di renderle coltivabili in modo estensivo, mediante un’azione di<br />

bonifica che, iniziata nei primi anni <strong>del</strong> novecento, si è conclusa solo negli anni ’60.<br />

Le opere sono visibili in maniera molto evidente: scoline, argini, canali artificiali, idrovore,<br />

persino la successione degli edifici agricoli e dei filari alberati raccontano la storia di una<br />

terra nuova, in cui le linee rette si sono sostituite con l’andare <strong>del</strong> tempo alle linee curve<br />

preesistenti.<br />

Il paesaggio che deriva dall’azione di bonifica <strong>del</strong>l’uomo è quello tipico <strong>del</strong>la coltura<br />

estensiva, principalmente coltivato a frumento, avena, barbabietole e bozzoli, con<br />

appezzamenti di terreno particolarmente vasti e regolari, divisi fra loro da fossi o scoline che<br />

raramente presentano vegetazione arbustiva lungo il loro corso. A volte il paesaggio è<br />

interrotto da case coloniche<br />

Se da un lato l’opera di bonifica ha portato dei vantaggi sotto il profilo <strong>del</strong>l’igiene e <strong>del</strong>la<br />

crescita <strong>del</strong>la popolazione, il prosciugamento di aree tanto vaste ha sollevato problemi di<br />

carattere agrario, idrico e geologico, a causa <strong>del</strong>la trasformazione di un sistema ambientale<br />

caratterizzato da un equilibrio complesso ed instabile, tipico di un ambiente di transizione,<br />

labile come quello lagunare.<br />

20


Di conseguenza, è possibile affermare che il sistema presenta caratteristiche ben specifiche,<br />

tipiche <strong>del</strong>le aree bonificate: capillarità e regolarità <strong>del</strong>le opere di canalizzazione, scarsa<br />

presenza di elementi arborei, appezzamenti regolari e di considerevole superficie.<br />

Gli elementi che identificano il paesaggio sono quindi due: fossi e scoline e appezzamenti a<br />

colture estensive; i primi presentano, come detto in precedenza, tracciati quasi<br />

esclusivamente rettilinei con vegetazione di tipo arborea e sporadicamente arbustiva, dove<br />

l’acqua è stagnante o risente di correnti deboli, complessivamente con un basso indice di<br />

biodiversità. I secondi costituiscono un sistema molto semplice ma di grande superficie; le<br />

colture sono principalmente cerealicole. La mancanza di alberature è dovuta principalmente<br />

all’utilizzo di mezzi meccanici per la semina e la raccolta.<br />

2.e Sintesi <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong>le valli,<br />

Le lagune <strong>del</strong>l'Alto Adriatico presentano caratteri geografici, idrografici, ecologici e<br />

naturalistici tali da renderle uniche nel contesto europeo. Compresa tra le sorelle maggiori di<br />

<strong>Venezia</strong> e di Grado-Marano, la Laguna di Bibione riveste un ruolo fondamentale nel garantire<br />

le connessioni ecologiche tra i due bacini più ampi.<br />

Lungo una costa fortemente trasformata e omologata dalla mano <strong>del</strong>l'uomo, la superstite<br />

Laguna di Bibione si presenta ancora come importante giacimento di naturalità, essendo<br />

caratterizzata da un mosaico di habitat diversi che ne fanno un prezioso serbatoio di<br />

biodiversità animale e vegetale. Innumerevoli sono le sue funzioni ecologiche che vanno<br />

dall'essere importante sito per lo svernamento e la nidificazione di uccelli acquatici, alla<br />

funzione di "asilo nido" per il novellame di molte specie ittiche, dalla funzione di bacino di<br />

naturale depurazione <strong>del</strong>le acque di drenaggio <strong>del</strong>la pianura <strong>del</strong> Veneto Orientale, alle<br />

funzioni di zona di rifugio per molte specie vegetali rare e minacciate di estinzione.<br />

Il sistema ambientale <strong>del</strong>la laguna è in stretta interdipendenza con la fascia marina<br />

antistante. L'ambiente marino costiero si caratterizza per la notevole produttività di specie<br />

ittiche e di molluschi.<br />

Per salvaguardare questi valori, l'Unione Europea ha designato le Valli arginate di Bibione, la<br />

Laguna di Caorle e la Foce <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> come Siti di Importanza Comunitaria (SIC): un<br />

riconoscimento che comporta, insieme agli obiettivi prioritari di conservazione di habitat,<br />

fauna e flora, anche opportunità di finanziamento per progetti di protezione <strong>del</strong>la natura.<br />

2.f Il passaggio <strong>del</strong>la costa<br />

In corrispondenza <strong>del</strong>la costa esistono ancora elementi di cordoni litoranei costituiti da dune<br />

in serie, alcune attive e occupate da flora psammofila (specie pioniere <strong>del</strong>le sabbie) le altre<br />

caratterizzate dall’insediamento di un bosco termofilo, in cui compare il leccio<br />

prevalentemente allo stadio arbustivo. Esistono nei pressi <strong>del</strong>le foci <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

21


straordinari relitti di pineta autoctona costituita da pino nero (Pinus Nigra), con caratteristico<br />

sottobosco in cui compaiono specie provenienti dalla regione alpina. In situazioni retrostanti<br />

alle dune si rinvengono zone umide di estremo interesse sul piano <strong>del</strong>le presenze floristiche.<br />

E’ un ambiente molto difficile, caratterizzato da elevata siccità, insolazione, azione <strong>del</strong> vento<br />

marino, periodiche incursioni <strong>del</strong>la marea, In queste condizioni riescono a vivere solo poche<br />

specie vegetali dotate di particolari accorgimenti che permettono loro di resistere soprattutto<br />

alla mancanza d’acqua: apparato radicale molto sviluppato, foglie molto pelose o<br />

trasformate in spine o filiformi, capacità di conservare l’acqua in appositi apparati,<br />

portamento strisciante.<br />

3. RICOGNIZIONE E DESCRIZIONE DEGLI STUDI/RICERCHE GIA’<br />

ESISTENTI E DISPONIBILI, PER IL MEDESIMO TERRITORIO<br />

INTERESSATO<br />

3.a Elenco <strong>del</strong>le pubblicazioni<br />

Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, <strong>Tagliamento</strong>, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione -<br />

Progetto di Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico <strong>del</strong> bacino idrografico <strong>del</strong> <strong>fiume</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>.<br />

Bacci M. e Nardini A. (2000) Dalla valutazione di impatto ambientale alla valutazione<br />

integrate partecipativa, Siena.<br />

Bardi S. (2001) (a cura di) “Attenzione” n. 23, Libera fiumi – Proposte per il miglioramento<br />

<strong>del</strong>la qualità degli ambienti fluviali, Roma, Edizioni Edicomp.<br />

Bison D. (2001) Il corso, <br />

Bison D. (2001) il bacino idrografico e le sue principali caratteristiche,<br />

<br />

Castellarin B. (1985) La difesa <strong>del</strong>le piene <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> in alcuni documenti<br />

riguardanti la “Terra <strong>del</strong>la Tisana”, Udine, Società Filologica Italina.<br />

De Cillia A. (2000) I fiumi <strong>del</strong> Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Udine, Paolo Gaspari Editore.<br />

Toniutti N., Il tagliamento: a rischio di estinzione l’ultimo <strong>fiume</strong> selvaggio <strong>del</strong>le Alpi, in Bardi<br />

S. (2001) (a cura di) “Attenzione” n. 23Libera fiumi – Proposte per il miglioramento <strong>del</strong>la<br />

qualità degli ambienti fluviali, pag. 31-32, Roma, Ed. Edicomp.<br />

Ercolini M., “Quaderni <strong>del</strong>la rivista ricerche per la progettazione <strong>del</strong> paesaggio - Dottorato di<br />

ricerca in progettazione paesistica”, Acqua, fiumi e paesaggi fluviali: il <strong>Tagliamento</strong>,<br />

Università di Firenze.<br />

Provincia Di <strong>Venezia</strong>, Italia (1996) C’era una volta il mare, ovvero il futuro <strong>del</strong> turismo<br />

culturale tra Veneto Orientale e Friuli Occidentale, Edizioni Edicom.<br />

22


Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, Analisi <strong>del</strong>lo stato <strong>del</strong>l’ambiente ai fini <strong>del</strong>la VAS e<br />

<strong>del</strong>la VincA. Indicazioni per il preliminare <strong>del</strong> PAT<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, L.R. 24/85 tavola 13.1 Intero <strong>territorio</strong> comunale -<br />

variante al PRG ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 21/98 – 2002<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, L.R. 24/85 Consistenza <strong>del</strong> patrimonio<br />

immobiliare:Edifici con grado di protezione: Schede B. variante al PRG ai sensi <strong>del</strong>la L.R.<br />

21/98 – 2002<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, Percorsi d’arte, storia ed ambiente: progetto cofinanziato<br />

dall’Unione Europea mediante il fondo europeo di sviluppo regionale – iniziativa<br />

comunitaria Italia-Slovenia 2000-2006<br />

Comune di Fossalta di Portogruaro (2004), Variante al P.R.G.C.<br />

Comune di Fossalta di Portogruaro-ProLoco Fossaltese, Itinerari alla scoperta <strong>del</strong> <strong>territorio</strong><br />

di Fossalta di Portogruaro<br />

3.b Elenco degli studi realizzati dal <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale di Portogruaro<br />

L’ACQUA CHE VIVE E LAVORA: LA CARTIERA<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> – frazione Villanova <strong>del</strong>la Cartiera<br />

(da aprile 2006 a giugno 2008)<br />

GLI ORTI E LE ACQUE DEL TAGLIAMENTO<br />

via Pineda Destra, Bibione - Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />

(da febbraio 2006 a marzo 2008)<br />

LA PROGETTAZIONE STRATEGICA NEL TERRITORIO: IL PROGETTO INTEGRATO DEI<br />

PERCORSI CICLOPEDONALI NELLA VENEZIA ORIENTALE<br />

Comuni <strong>del</strong> Veneto Orientale: Annone Veneto, Caorle, Cavallino Treporti, Ceggia, Cinto<br />

Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Eraclea, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro,<br />

Gruaro, Jesolo, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Portogruaro, Pramaggiore, Quarto<br />

d’Altino, San Donà di Piave, San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, Santo Stino di Livenza, Teglio<br />

Veneto e Torre di Mosto.<br />

(ottobre 2006-marzo 2007)<br />

PARCO DEL TAGLIAMENTO - PERCORSO PRIVILEGIATO A TERRA 2° STRALCIO<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />

(da aprile 2006 a marzo 2008)<br />

L’ANGOLO DI CAMPAGNA<br />

via San Filippo 73 Bibione - Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />

(da aprile 2005 a luglio 2007)<br />

DOVE IL TAGLIAMENTO INCONTRA IL MARE<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> – Bibione<br />

23


(da maggio 2004 a marzo 2008 )<br />

PARCO DEL TAGLIAMENTO - PERCORSO PRIVILEGIATO A TERRA<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />

(da giugno 2004 a maggio 2005)<br />

PROMOZIONE DEL PARCO LAGUNARE DI CAORLE BIBIONE<br />

Comune di Caorle e San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />

(da settembre 2003 a gennaio 2008)<br />

4. CONSEGUENTE ILLUSTRAZIONE DEI FATTORI /<br />

ARGOMENTAZIONI/CONSIDERAZIONI CHE MOTIVANO IL NUOVO<br />

STUDIO/RICERCA E DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DEL MEDESIMO<br />

L ‘accessibilità al <strong>territorio</strong> in analisi è pienamente soddisfatta dalle infrastrutture esistenti, la<br />

fruibilità, il godimento e la valorizzazione degli stessi, invece, hanno suggerito l’elaborazione<br />

di uno studio per l’individuazione di una rete di percorsi alternativi, basati sulle caratteristiche<br />

peculiari <strong>del</strong> posto, in particolare l’ambiente, la valenza storico-culturale ed i prodotti tipici.<br />

Dallo studio svolto emerge il bisogno di creare dei siti naturalistici tutelati, che consentano la<br />

visitabilità con regole precise, entro percorsi rigidamente <strong>del</strong>imitati, corredati da opportune<br />

indicazioni informative che costituiscono anche elemento di vera valorizzazione turistica <strong>del</strong><br />

<strong>territorio</strong>, rivolta a un’utenza realmente motivata alla fruizione. Importante sarebbe istituire<br />

<strong>del</strong>le aree deputate alla conservazione <strong>del</strong> patrimonio biologico, in particolare modo<br />

nell’ambito fluviale <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>, così da rafforzare la ricomposizione paesaggistica<br />

e la rinaturilizzazione di fasce riparie che sono state convertite in terreno agricolo.<br />

Le ultime tracce di paesaggio rurale storico, come le piantane a capitozza e i fossati<br />

potrebbero essere tutelati come segni <strong>del</strong>la tradizione e <strong>del</strong>l’identità <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>, come<br />

luoghi di vita animale e vegetale da preservare, utili per un risanamento ecologico <strong>del</strong><br />

<strong>territorio</strong> e per una ricomposizione paesaggistica all’agriturismo a un’agricoltura meno<br />

inquinante. Il ricco patrimonio costituito dalle strade campestri, se salvaguardato e<br />

riqualificato, rappresenterebbe un nuovo connettivo tra luoghi a valenza diversa (storia,<br />

natura, letteratura) ed al tempo stesso un elemento paesaggistico.<br />

Dal punto di vista culturale, un aspetto particolarmente significativo ai fini di una<br />

valorizzazione tematica <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> può essere individuata nell’appartenenza letteraria di alcuni<br />

luoghi al romanzo di Ippolito Nievo “Le confessioni di un italiano”. La mappa <strong>del</strong>le “Confessioni”,<br />

infatti, coinvolge ampiamente il Veneto Orientale da San Michele al <strong>Tagliamento</strong> a Teglio, da<br />

Fratta (Fossalta di Portogruaro) al mare. C’è quindi la possibilità di proporre alla fruizione turisticoculturale<br />

un itinerario nieviano che ripercorra i luoghi citati dallo scrittore ed in particolare il sito<br />

24


archeologico <strong>del</strong> castello di Fratta. A tal proposito, in questo luogo l’Amministrazione comunale di<br />

Fossalta di Portogruaro, dopo accurate indagini di scavo e di ricerca storico-archivista, ha<br />

realizzato un progetto di ricomposizione paesistica <strong>del</strong> sito, con l’intento progettuale di tradurre i<br />

risultati <strong>del</strong>la ricerca in una forma volta a segnare gli spazi un tempo occupati dal castello. Un<br />

edificio quattrocentesco che faceva parte degli annessi castellani è stato recuperato, denominato<br />

“Cortino” e al suo interno trovano posto il centro di studi nieviani ed il museo di ceramiche antiche,<br />

sede di mostre temporanee e di iniziative di carattere culturale. All’esterno si trova un vialetto, che<br />

si snoda tra cespugli di antiche rose, per giungere al “Giardino di Marte e Flora” un parco nel quale<br />

sono le piante tipiche <strong>del</strong> luogo a suggerire la struttura <strong>del</strong>l’antico castello scomparso. Il giardino fa<br />

riferimento a Marte, dio <strong>del</strong>la guerra, per ricordare la funzione difensiva <strong>del</strong> castello, Flora viene<br />

citata per alludere al mezzo vivente attraverso il quale è stato ricreato il complesso castellano.<br />

All’ombra degli aceri campestri si può percorrere il labirinto che conduce al cuore di quella che fu la<br />

dimora castellana.<br />

Il <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> può esprimere attraverso le produzione tipiche valenze correlabili<br />

anche alla fruizione turistica, la presenza di una economia agricola e di una crescita di interesse<br />

operativo rivolto all’agriturismo.<br />

Il prodotto più importante <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> è senz’altro il vino, che da tempo sta riconoscendo<br />

attenzioni sia in campo nazionale che internazionale. Tra i vini, otre al Merlot e al Cabernet, che<br />

costituiscono la produzione maggiormente consolidata, si elencano: Malvasia, Pinot bianco,<br />

Riesling italico, Riesling renano, Sauvignon, Verduzzo, Raboso e Refosco dal peduncolo rosso.<br />

Questi prodotti si trovano nei ristoranti, trattorie e locali <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> accostati ai piatti tipici <strong>del</strong>la<br />

cucina locale. Nel <strong>territorio</strong> si trovano cantine che nella configurazione edilizia non sono dissimili<br />

da qualsiasi altro manufatto industriale, sarebbe auspicabile che nel recupero di manufatti di<br />

architettura rurale o di edifici a connotazione storica e tradizionale trovassero posto cantine atte a<br />

valorizzare il prodotto e a incrementare l’interesse turistico.<br />

Ultimamente è andata perdendosi un’antica tradizione relativa alla produzione di salumi tipici, che<br />

potrebbe essere recuperata all’insegna <strong>del</strong> prodotto tipico-naturale e di un agriturismo veritiero. Nel<br />

<strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> è attiva, anche, un’associazione di apicoltori, la cui produzione potrebbe<br />

entrare a buon diritto in un disegno coordinato per un’offerta selezionata di prodotti <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>.<br />

Con l’incremento <strong>del</strong>l’apicoltura si favoriscono nuove colture a carattere biologico e l’impianto<br />

dispecie arboree e arbustive di interesse apistico, migliorando l’ambiente sotto l’aspetto ecologico<br />

e paesaggistico e di conseguenza anche la valorizzazione turistica.E’ risaputo che una sapiente<br />

presentazione dei prodotti <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> e <strong>del</strong>la cultura enogastronomica è un mezzo di grande<br />

efficacia per suscitare nel visitatore interessi per il contesto territoriale oltre che per le altre valenze<br />

come il paesaggio, l’arte, la storia, la tradizione. Nel <strong>territorio</strong> potrebbero essere valorizzati una<br />

serie di prodotti, anche se poveri ma legati alla tradizione e assoggettati a regole “biologiche”,<br />

come il miele, la farina di mais prodotta e macinata per una polenta “all’antica”, la”brovada”<br />

25


icordata anche nel romanzo di I. Nievo, la spelta, una graminacea che rivestiva grande<br />

importanza in questa zona fino all’ottocento.Tutti questi nuovi interessi operativi rivolti<br />

all’agriturismo e a una produzione agricola biologica compatibile con l’ambiente fluviale sono<br />

indispensabili alla permanenza <strong>del</strong>l’attività agricola nell’ambito <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> analizzato. Lo studio<br />

svolto sul <strong>territorio</strong> di Fossalta di Portogruaro e San Michele al <strong>Tagliamento</strong> mira a proporre un<br />

sistema di connessioni, tra i diversi ambiti e luoghi che sono stati schedati, cui si attribuiscono le<br />

seguenti funzioni:<br />

- costituire un connettivo tra singoli luoghi di interesse, a valenza diversa (storia, arte, cultura<br />

materiale, natura, letteratura) per una valorizzazione turistico-tematica integrata <strong>del</strong><br />

<strong>territorio</strong>,<br />

- offrire nuove opportunità all’attività agrituristica, attraverso interventi concreti di<br />

valorizzazione e di costruzione di itinerari,<br />

- incentivare conseguentemente la commercializzazione dei prodotti agricoli,<br />

- recuperare e riqualificare elementi <strong>del</strong> patrimonio architettonico rurale,<br />

- recuperare e riqualificare la vecchia viabilità campestre che, con alcuni interventi potrebbe<br />

diventare un efficace sistema pedonale, ciclabile ed equestre,<br />

favorire la “scoperta” <strong>del</strong>l’entro terra, per un turismo attento ai valori <strong>del</strong> paesaggio fluviale, di valle<br />

e di bonifica, che nel contesto territoriale considerato costituisce elemento di particolare pregio e<br />

assume interessanti assetti diversificati, oltre che <strong>del</strong> centro balneare di Bilione, sfruttando l’uso<br />

<strong>del</strong>le direttrici degli argini come percorsi, aprendo possibilità di fruizione integrata con i percorsi<br />

d’acqua con l’uso <strong>del</strong>la canoa e di barche di tradizione locale e l’uso dei percorsi ciclopedonali, che<br />

quindi assumono non solo valenza di connettivo funzionale,ma anche ecologico, culturale, artistico<br />

tra realtà diverse, che oggi si presentano isolate e frammentate.<br />

26


5. INDIVIDUAZIONE, CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEI<br />

PRINCIPALI ELEMENTI/BENI DEL PATRIMONIO RURALE PRESENTI<br />

SUL TERRITORIO CON RIFERIMENTO AD UNA O PIU’ COMPONENTI<br />

STORICO, CULTURALI, PAESAGGISTICHE, ARTISTICHE,<br />

ARCHITETTONICHE, IN MERITO ALLA FATTIBILITA’ DEGLI INTERVENTI<br />

DI CONSERVAZIONE DEI BENI<br />

L’elenco dei beni/siti è stato verificato con le Amministrazioni comunali ambito <strong>del</strong>lo studio con le<br />

seguenti modalità:<br />

- Ve<strong>GAL</strong> ha comunicato alle Amministrazioni comunali l’avvio degli studi con nota<br />

prot. 23001/P <strong>del</strong> 7/7/2010 e richiesto “informazione e segnalazioni sui principali beni (siti,<br />

ambiti, manufatti, edifici, fabbricati, ecc.) che presentino un particolare interesse storico,<br />

artistico, paesaggistico, architettonico, culturale, archeologico, etnoantropologico o che siano<br />

comunque espressione <strong>del</strong>la storia, <strong>del</strong>l’arte e <strong>del</strong>la cultura locale”;<br />

- si sono tenuti in data 11 e 12 ottobre 2010 una serie di incontri, per ogni ambito<br />

territoriale di ciascuno studio, convocati da Ve<strong>GAL</strong> con note Prot. 23244/P <strong>del</strong> 4.10.2010<br />

(ambito <strong>Tagliamento</strong>), Prot. 23245/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Lison-Pramaggiore), Prot.<br />

23246/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Livenza), Prot. 23247/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Litoranea<br />

Veneta), Prot. 23248/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Parco Lemene-Reghena e <strong>del</strong>le Cave di Cinto)<br />

e Prot. 23249/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Lemene).<br />

- in data 19.1.2011 l’elenco dei beni/siti individuati per ciascuno studio è stato<br />

distribuito ai Comuni e successivamente inviato da Ve<strong>GAL</strong> ad ogni Comune con nota prot.<br />

23771/P <strong>del</strong> 20.1.2011 e fornito il termine <strong>del</strong>28.1.2011 per ricevere eventuali osservazioni<br />

ed integrazioni dei beni.<br />

Ai fini <strong>del</strong>l’azione 2 <strong>del</strong>la misura 323/A sono stati esclusi i beni appartenenti ai centri storici di<br />

Portogruaro, Caorle e Concordia Sagittaria.<br />

Ai fini <strong>del</strong>l’azione 2 <strong>del</strong>la misura 323/A sono stati inseriti negli studi beni con caratteristiche di<br />

fruibilità visiva dagli itinerari secondari ipotizzati per ciascuno studio e dagli itinerari principali (ai<br />

sensi <strong>del</strong>la R.E.V.).<br />

I sei studi definiscono in 9 le categorie di beni da censire in: a) Edifici, b) Edifici religiosi, c) Edifici<br />

militari d) Manufatti religiosi,e) Manufatti vita collettiva, f) Manufatto idraulico, g) Paesaggi, h) Siti<br />

archeologici, i) Immobili per servizi pubblici.<br />

27


A. EDIFICI<br />

In questa categoria di beni vengono catalogati gli edifici tra i quali gli edificio adibiti a servizi,<br />

stazione ferroviaria, il faro e:<br />

Edificio rurale<br />

La maggior parte degli edifici rurali risalgono alla fine <strong>del</strong>l’ Ottocento, quando tutto il <strong>territorio</strong><br />

venne interessato da massicci interventi di bonifica. La tipologia <strong>del</strong>la casa rurale è<br />

caratterizzata da un corpo principale, solitamente con portico e granaio e/o stalla. In<br />

adiacenza o staccato, usualmente è presente un edificio per le attrezzature agricole.<br />

Complessi agricoli.<br />

Si compongono da gruppi di edifici rurali inseriti generalmente in grandi estensioni agricole<br />

di bonifica. Sono formati da edifici che hanno caratteristiche funzionali diverse tra le quali<br />

granai, stalle, depositi macchinari etc, mentre il corpo principale è riservato prevalentemente<br />

alla funzione abitativa.<br />

Borgo rurale<br />

Insieme di edifici rurali, uniti a case/palazzi e chiesa, generalmente inseriti in aree rurali o<br />

periurbane anche in prossimità di aree fluviali e di collegamenti stradali importanti.<br />

Generalmente è proprio la chiesa l’edificio centrale <strong>del</strong>la “composizione urbana di un borgo”,<br />

assumendo - maggiormente nel passato – anche il ruolo di luogo di aggregazione sociale.<br />

Villa<br />

La maggior parte <strong>del</strong>le ville presenti nel <strong>territorio</strong> di studio sono state costruite nei secoli<br />

XVII , XVIII e XIX. Per la loro tipologia architettonica - di derivazione dall’ architettura<br />

veneziana - (si pensi ad esempio alla capostipite “Villa Zeno” di Andrea Palladio in prossimità<br />

di Ceggia), rappresentano “lo stato di terra <strong>del</strong>la nobiltà veneziana” che per secoli ha abitato<br />

ed ancora, in parte possiede, proprio questi prestigiosi immobili generalmente legati a grandi<br />

estensioni terriere.<br />

Castello<br />

Trattasi di immobili che, per la maggior parte dei casi, hanno subito molteplici trasformazioni<br />

edilizie alla loro originaria struttura, ma che sono testimonianza storica di questa importante<br />

tipologia edilizia. Un esempio è il Castelllo di Santo Stino di Livenza, fulcro abitativo<br />

originario <strong>del</strong>lo stesso aggregato urbano, che nel corso dei secoli si è modificato sino<br />

all’attuale destinazione a residenza privata.<br />

28


Casa padronale<br />

Tipologia edilizia generalmente diversa dall’ edificio rurale, anche se per alcune caratteristiche<br />

funzionali è ad esso molte volte simile. Generalmente è con tipologia quadrata o rettangolare,<br />

impostata su finiture di facciata più ricercate rispetto allo stesso edificio rurale. E’ solitamente<br />

rappresentazione di uno status sociale più agiato, che si evidenzia nella scelta degli elementi<br />

architettonici <strong>del</strong> corpo di fabbrica padronale, rispetto agli altri annessi rustici, sempre funzionali<br />

alla conduzione <strong>del</strong> fondo, che generalmente sono ubicati<br />

distaccati dalla casa.<br />

Palazzo padronale<br />

Si identificano come tali quelle costruzioni generalmente di fine ‘800 inizio ‘900, spesso abitazioni<br />

signorili, di pianta rettangolare sviluppata su tre o più livelli con elementi decorativi di facciata<br />

seppur semplici ma di distinzione, anche sociale, rispetto alle altre costruzioni propriamente dette<br />

rurali. In alcuni casi riguardano un’ edificazione tra più strutture esistenti, a costituire la cortina<br />

edilizia <strong>del</strong>la piazza comunale o <strong>del</strong> borgo.<br />

Mulino / Fornace/ Segheria<br />

A partire dal XV secolo, sfruttando l’energia <strong>del</strong>l’acqua, furono costruiti diversi mulini lungo il corso<br />

ad esempio dei fiumi Lemene e Reghena. Caratteristiche principali: fabbricati di medie dimensioni,<br />

dotati all’esterno di ruote dentate in legno atte all’impiego <strong>del</strong>l’energia idraulica e collegate con il<br />

sistema di macinazione e/o segheria posto generalmente al suo interno. Un altro esempio di edifici<br />

schedato è rappresentato dalla fornace per la produzione di mattoni di argilla a Lison, da tempo<br />

non più in uso, la cui struttura si staglia dal paesaggio vitivinicolo.<br />

B. EDIFICI RELIGIOSI<br />

La categoria si riferisce ad organismi edilizi dedicati alle funzioni generali di tipo liturgico ed aventi<br />

caratteristiche collettive importanti, in quanto espressione <strong>del</strong> potere ecclesiastico e talvolta anche<br />

motivo di vanto <strong>del</strong>le varie comunità. Alcuni edifici hanno anche assunto caratteri di storicità<br />

importanti e per questo opportunamente salvaguardati come patrimonio culturale. Tra gli edifici<br />

religiosi si annoverano anche le tipologie di Sacello, Tomba di famiglia, Battistero.<br />

Cattedrale / Chiesa / Chiesetta<br />

Questa tipologia dalla storia millenaria, riscontra innumerevoli esempi anche in questa area.<br />

Generalmente nello studio la tipologia chiesa viene considerata in un edificio, morfologicamente<br />

29


caratterizzato da un preciso disegno d’impianto planimetrico, e specificatamente dedicato al<br />

culto religioso cristiano.<br />

Oratori<br />

Storicamente, luogo consacrato, solitamente di piccole dimensioni, destinato alla preghiera e al<br />

culto privato di famiglie o comunità; nel significato moderno, inteso come edificio <strong>del</strong>la comunità<br />

cristiana di aggregazione giovanile. Si riferisce generalmente a piccoli edifici realizzati all’interno<br />

<strong>del</strong> complesso più ampio <strong>del</strong>la villa padronale di una certa consistenza ed importanza, nella quale<br />

avveniva un uso quasi esclusivo per i proprietari e nel quale si esercitavano le funzioni religiose e<br />

dove comunque in particolari periodi venivano aperti anche ai contadini <strong>del</strong>l’ area vicina. Infatti<br />

hanno spesso due ingressi, una dall’ area <strong>del</strong>la villa e uno dalla strada sulla quale si affacciano.<br />

C. EDIFICI MILITARI<br />

Tra gli edifici militari si annoverano anche le tipologie di torri telemetriche , bunker, batterie,<br />

forti.<br />

Torri telemetriche<br />

Punto centrale <strong>del</strong> sistema difensivo lagunare, le torri telemetriche sono state realizzate negli<br />

anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale quale apparato di avvistamento<br />

comunicante con le batterie di tiro dislocate lungo il litorale di Cavallino-Treporti. Ben presto,<br />

con la prosecuzione <strong>del</strong> conflitto bellico e la rapida evoluzione <strong>del</strong>le forze navali, queste<br />

architetture di “archeologia bellica” divennero <strong>del</strong> tutto inadeguate per la loro altezza ridotta,<br />

tanto che per buona parte furono modificate elevandole di alcuni piani. Volutamente simili a<br />

edifici civili per mimetizzarne la verticalità in un paesaggio orizzontale sono caratterizzati da<br />

una pianta quadrangolare o circolare e presentano come elemento connotante la finestra a<br />

nastro posta all’ultimo piano.<br />

Batteria<br />

Fortificazioni militari costiere che facevano parte di un complesso sistema difensivo<br />

ottocentesco/novecentesco che avevano lo scopo di proteggere <strong>Venezia</strong> dalle corazzate<br />

austro-ungariche che in poche ore di navigazione potevano minacciare il più importante<br />

porto in Alto Adriatico <strong>del</strong>la Regia Marina italiana.<br />

Forti<br />

Simbolo <strong>del</strong>le fortificazioni militari <strong>del</strong> litorale di Cavallino, i forti sono stati costruiti nell’ambito<br />

di una lunga catena di interventi volti a presidiare le bocche di porto <strong>del</strong> Lido <strong>del</strong> <strong>territorio</strong><br />

lagunare.<br />

30


D. MANUFATTI RELIGIOSI<br />

In questa categoria di beni vengono catalogati i manufatti religiosi tra i quali l’ edicola, l’oratorio<br />

campestre e:<br />

Capitello votivo / Cappella votiva<br />

Sono elementi che “punteggiano” tutto il <strong>territorio</strong> di studio e sono presenti soprattutto nelle<br />

contrade rurali. Si tratta di piccoli tabernacoli o cappelle votive comunemente chiamati, in dialetto<br />

veneto “cisiol”, che rappresentano la devozione religiosa <strong>del</strong>le famiglie rurali o dei piccoli borghi.<br />

Purtroppo molti di questi capitelli sono andati in rovina e spesso sono stati restaurati o edificati a<br />

nuovo con scarso valore architettonico. Sono manufatti che comunque rappresentano un luogo di<br />

aggregazione e di forte significato per le piccole collettività rurali.<br />

E. MANUFATTI DELLA VITA COLLETTIVA<br />

Ponti<br />

Strutture utilizzate per superare un ostacolo naturale o artificiale, che si antepone alla continuità di<br />

una via di comunicazione. Particolarmente interessanti nell’ area studio sono i ponti fluviali, apribili<br />

o girevoli, risalenti alla prima metà <strong>del</strong> Novecento.<br />

Bilancia<br />

Grandi reti a bilancera che vengono manovrate dall’interno di piccole capanne da pesca. Le<br />

bilance rappresentano un elemento tipico <strong>del</strong>l’ attività <strong>del</strong>la pesca lungo i fiumi <strong>del</strong>l’ area studio e la<br />

loro esistenza è simbolo di un forte legame tra il <strong>fiume</strong> e le popolazioni locali.<br />

Fontane / Fontanella / Fontanella con abbeveratoio / lavatoio<br />

Nelle strade di campagna, sono presenti tipici elementi di vita collettiva come le fontane ed i lavatoi<br />

che, pur non presentando caratteristiche di costruzioni di pregio sono importanti luoghi proprio<br />

perché questi manufatti testimoniano momenti di vita collettiva e punti di socializzazione per la<br />

popolazione di una volta e in misura minore di oggi. Essi hanno svolto per lunghissimo tempo<br />

funzioni non solo legate all’uso stretto <strong>del</strong>la risorsa acqua, quando questa era possibile<br />

canalizzarla e organizzarla in punti specifici, ma ha consentito anche una intensa vita di relazione.<br />

La loro salvaguardia è quindi un motivo di importanza culturale sotto l’aspetto <strong>del</strong>la tradizione.<br />

Monumento alla memoria Si riferisce a organismi di valore religioso o storico-testimoniale, talvolta<br />

di modesto valore artistico, distribuiti sul <strong>territorio</strong> e che storicamente rappresentano un motivo di<br />

coesione sociale.<br />

31


Alaggio<br />

Gli alaggi sono una sorta di “scivoli” utilizzati per lo più per la messa in acqua o in secco di una<br />

imbarcazione.<br />

Altana<br />

Le altane sono strutture aperte, generalmente di tipo ligneo, che assumono il ruolo di belvedere in<br />

forma di torretta di avvistamento.<br />

Percorsi ciclabili<br />

Molteplici le piste ciclabili realizzate nei 16 Comuni oggetto <strong>del</strong> presente studio, che sono state<br />

schedate in certi casi, in rapporto alla realizzazione di ipotizzati itinerari naturalistici.<br />

Attracchi<br />

Pontile galleggiante in legno utilizzato per l’ormeggio <strong>del</strong>le imbarcazioni al fine di permettere<br />

la salita e discesa dei passeggeri.<br />

F. MANUFATTI IDRAULICI<br />

Tra i manufatti idraulici si annoverano anche le tipologie di: centrale idroelettrica, salto idraulico e:<br />

Idrovora<br />

Rappresenta un particolare tipo di pompa utilizzato per assorbire ed asportare grandi masse<br />

d’acqua per opere di bonifica o in casi di alluvione. Sono edifici caratterizzanti il <strong>territorio</strong> di bonifica<br />

in quanto ospitano i macchinari che negli anni <strong>del</strong> primo ‘900 sono stati installati per realizzare e<br />

mantenere a tutt’oggi la fitta rete di canali di bonifica. Possono essere considerati edifici ormai<br />

“storici” sia per la loro bellezza, che per la testimonianza di un’epoca che ha tracciato le nuove<br />

linee <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> e messo a coltura migliaia di ettari sanificando dalla malaria intere popolazioni.<br />

Conca di navigazione<br />

Le conche di navigazione permettono alle imbarcazioni di superare il dislivello esistente fra un<br />

canale a livello più o meno costante e la laguna a livello più variabile, rendendo così possibile la<br />

navigazione entro i dislivelli di marea. Le conche consistono in due paratoie che <strong>del</strong>imitano alle<br />

estremità una vasca; venendo aperte alternativamente, in base al principio dei vasi comunicanti,<br />

consentono di variare il livello <strong>del</strong>l’acqua nella vasca stessa, permettendo alle imbarcazioni il<br />

superamento dei dislivelli di marea che altrimenti genererebbero forti correnti.<br />

32


Chiusa<br />

La chiusa è costituita da una paratoia che, in caso di maree di particolare intensità o di piene che<br />

potrebbero provocare allagamenti, interclude il passaggio di acqua. In questo <strong>territorio</strong> numerosi<br />

sono gli interventi idraulici realizzati dall’uomo per adeguare l’ambiente alle proprie esigenze,<br />

tenendo conto degli equilibri e <strong>del</strong>le leggi fisiche che lo regolano. Si tratta di opere basate sul<br />

principio <strong>del</strong>le “porte vinciane”. Così chiamate perché ideate da Leonardo da Vinci, le porte<br />

costituiscono unsistema di chiuse incardinate verticalmente su pilastri che si aprono sfruttando la<br />

sola forza <strong>del</strong>l’acqua quando essa, da un punto di maggiore livello, durante la bassa marea<br />

scende verso il mare; l’apertura <strong>del</strong>le porte ne consente il deflusso riequilibrando i livelli.<br />

In caso di alta marea, la forza <strong>del</strong>l’acqua che sale fa sì che le porte si richiudano e impediscano<br />

così all’acqua marina di risalire il corso dei canali interni.<br />

G. PAESAGGI<br />

In questa categoria di beni vengono catalogati gli elementi puntuali quali la strada campestre, la<br />

risorgiva, il canale, il prato e:<br />

Bosco<br />

Nell’ ambito <strong>del</strong>lo studio sono stati rilevati alcuni relitti di bosco planiziale, a memoria <strong>del</strong> fatto che<br />

queste aree erano ricoperte di selve, con una prevalenza di querce in quanto la formazione<br />

forestale è quella <strong>del</strong> quercocarpinetum. Ma di tali boschi planiziali, caratterizzati da querce,<br />

carpini, olmi, aceri, frassini, che un tempo occupavano gran parte di questo <strong>territorio</strong>, oggi restano<br />

solo piccolissimi lembi fortemente modificati dall’azione antropica. Si evidenziano presenze di<br />

specie di rilevante interesse faunistico, ormai quasi scomparse.<br />

Bonifica<br />

Uno dei principali paesaggi che contraddistinguono il <strong>territorio</strong> di studio è il paesaggio di bonifica,<br />

caratterizzato da ampie distese di appezzamenti agricoli, intervallati da filari, viali alberati, vigneti<br />

ed Orti e dai lineari canali irrigui.<br />

Fiumi<br />

Nell’ ambito dei 6 ambiti territoriali riversano una particolare importanza naturalistico - ambientale i<br />

“corridoi naturalistici” <strong>del</strong> Piave, Livenza, Lemene, <strong>Tagliamento</strong> tutti intersecanti il “sistema<br />

costiero” <strong>del</strong>la Litoranea Veneta, riconosciuto percorso principale, ciclabile e navigabile, dalla<br />

stessa Regione Veneto nella Rete Escursionistica Veneta (REV).<br />

33


Zona umida<br />

Numerose sono le zone umide nell’ area studio,alcune protette e <strong>del</strong>imitate anche dalla vigente<br />

legislazione urbanistica altre ancora da normare. Nello studio ad esempio si segnala la “vasca di<br />

lagunaggio”, nel complesso industriale <strong>del</strong>l’ ex-zuccherificio Eridania di Ceggia, che rappresenta<br />

un luogo naturalistico dalle alte potenzialità trasformative anche ai fini di uno sviluppo sostenibile<br />

<strong>del</strong> <strong>territorio</strong> per un turismo didattico-naturalistico.<br />

Alberature/Filari /Albero monumentale<br />

Filari e viali alberati frammentano le ampie distese di terreni agricoli di bonifica, destinati a far da<br />

barriera al vento (frangivento) a beneficio <strong>del</strong>le colture, ma anche quali elementi di pregio.<br />

Campi chiusi<br />

Peculiarità <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> agricolo, molto visibile in alcune <strong>del</strong>le foto aeree dei territori di studio quali<br />

ad esempio nel Comune di Gruaro. Facilmente riconoscibile nel contesto, in quanto si caratterizza<br />

dalla presenza di siepi o filari alberati, per la <strong>del</strong>imitazione di singoli campi o di appezzamenti di più<br />

campi generalmente coltivati a seminativo.<br />

Lago artificiale<br />

Nel <strong>territorio</strong> sono presenti grandi cave, attualmente dismesse ma un tempo impiegate per il<br />

prelievo di ghiaia, che hanno subito un processo di rinaturalizzazione diventando laghi artificiali<br />

votati anche alla pratica <strong>del</strong>la pesca sportiva.<br />

Lagune<br />

Rappresentano un bacino costiero separato dal mare da un cordone litoraneo (sia esso tombolo o<br />

lido) e caratterizzato da acqua salmastra e maree. Il nome deriva dal latino “lacuna”, che significa<br />

spazio vuoto. Le lagune tendono a formarsi in territori pianeggianti e solitamente interessati da foci<br />

a <strong>del</strong>ta dei fiumi e vengono classificate in lagune vive e lagune morte. Le prime presentano uno o<br />

più collegamenti o sbocchi con il mare aperto, le seconde, al contrario, sono completamente<br />

circondate da terraferma.<br />

Parco / Parco e laghi / Parco naturalistico<br />

Molteplici sono i parchi in tutta l’ area di studio. Un esempio di “parco e laghi” è nell’ ambito<br />

specifico denominato Lemene-Reghena e dei laghi di Cinto considerata tra le aree più integre e<br />

significative, dal punto di vista naturalistico, <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Venezia</strong>. E’ un’area ricca di<br />

caratteristici elementi ambientali quali prati, boschi planiziali, siepi ripariali, nonché di una<br />

numerosa e varia fauna ittica e aviaria.<br />

34


Valli<br />

Il nome deriva dal latino “vallum” che significa argine o protezione. Si tratta di un’area lagunare<br />

separata dalla laguna aperta da una recinzione fissa costituita oggi da pali o argini nella quale si<br />

pratica la vallicoltura, una pratica di itticoltura estensiva. All’interno <strong>del</strong>la valle veniva praticato<br />

l’allevamento <strong>del</strong> pesce e la caccia, ed entrambe queste attività costituivano per la Serenissima<br />

una grande riserva di cibo che permettevano agli abitanti una certa autosufficienza alimentare in<br />

caso di necessità. Il fatto di essere separate dalla laguna da recinzioni fisse le esclude dal flusso e<br />

riflusso <strong>del</strong>la marea: l’introduzione <strong>del</strong>le chiusure fisse nelle valli è stata dettata dall’esigenza di<br />

sottrarre l’ambiente vallivo dalla variabilità <strong>del</strong>l’ambiente lagunare, soprattutto per quanto riguarda<br />

l’inquinamento causato dalle zone industriali e dai concimi chimici usati nelle campagne.<br />

La valle da pesca è un’area artificializzata, creata a scopi produttivi, ma che mantiene elevati livelli<br />

di naturalità, contribuendo alla protezione <strong>del</strong>l’ambiente lagunare. Inoltre costituisce un luogo<br />

importante per la nidificazione di molti uccelli.<br />

H. SITI ARCHIEOLOGICI<br />

Uno dei principali nell’area studio è Il sito <strong>del</strong>l’antica Julia Concordia (42 a.C.). Importantissimi, i<br />

reperti <strong>del</strong>l’antica città romana con le terme, il teatro e i resti <strong>del</strong>le domus, sono stati recentemente<br />

oggetto di lavori di restauro e di un nuovo spazio espositivo al fine di una migliore fruizione<br />

turistica.<br />

Ponte Romano<br />

La Via Annia è una <strong>del</strong>le più importanti viabilità storiche, di origine romana, che attraersa il<br />

<strong>territorio</strong> oggetto di studio. Costruita nel 131 a.C. dal console Annio Rufo, come completamento di<br />

via Flaminia, al fine di collegare Roma ad Aquileia. Il ponte romano di Ceggia, è testimonianza<br />

puntuale di un tratto <strong>del</strong>la Via Annia e rappresenta un luogo archeologico con potenzialità<br />

turistiche.<br />

I. IMMOBILI PER SERVIZI PUBBLICI<br />

Si includono i Centri civici, Biblioteche, Maneggi,Musei, Ostelli, Scuole, Teatro, Fiera. In questi<br />

territori si trovano numerosi immobili adibiti a servizi pubblici, oltre ai municipi, si annoverano<br />

anche le biblioteche civiche e il consorzio <strong>del</strong>l’ agricoltura. In genere si tratta di edifici con impianto<br />

architettonico fortemente riconoscibile, sia per la mole dimensionale che per le finiture <strong>del</strong>le<br />

facciate. Le funzioni museali, unite a quelle civiche e religiose, se messe in “rete”, possono<br />

costituire un volano e motivo di attrattività turistica sia per turisti che per studiosi e cultori specifici.<br />

35


5.a Note esplicative dei parametri <strong>del</strong>le schede<br />

Tutti i beni sono stati censiti mediante un codice alfanumerico, riportante il Comune in sigla ed un<br />

numero progressivo <strong>del</strong> bene censito. AN Annone Veneto, CA Caorle,CT Cavallino Treporti, CE<br />

Ceggia,CC Cinto Caomaggiore, CO Concordia Sagittaria, ER Eraclea, FP Fossalta di Portogruaro,<br />

GR Gruaro, JE Jesolo, PO Portogruaro, PR Pramaggiore, SM San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, SS<br />

Santo Stino di Livenza, TE Teglio Veneto, TO Torre di Mosto. Le schede contengono le seguenti<br />

informazioni: nome <strong>del</strong> bene ,localizzazione immagine <strong>del</strong> bene/sito, epoca di costruzione,<br />

categoria <strong>del</strong> bene, tipologia <strong>del</strong> bene. A seguire si riportano i significati dei parametri utilizzati:<br />

Parametro: CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE PRINCIPALI<br />

Individua l’ impianto architettonico <strong>del</strong> bene, ne descrive le volumetrie ed i principali elementi<br />

architettonici che lo caratterizzano. Nel caso di paesaggi si descrivono le componenti naturali e le<br />

caratteristiche <strong>del</strong> contesto.<br />

Parametro: PROPRIETA’<br />

Individua il tipo di proprietà <strong>del</strong> bene/sito, distinguendola in pubblica, privata, ecclesiastica,<br />

demaniale.<br />

Parametro: INTERESSE TURISTICO<br />

Relazioni <strong>del</strong> bene/sito con le modalità turistiche locali ed il modo di rappresentare testimonianza<br />

di tipicità.<br />

Parametro: STATO DI CONSERVAZIONE<br />

Indica lo stato di conservazione <strong>del</strong> edificio/manufatto/paesaggio:<br />

Cattivo: (in stato di rovina o di inagibilità)<br />

Mediocre: condizioni statiche sufficienti evquindi agibile, richiedente una manutenzione<br />

straordinaria)<br />

Buono: (condizioni statiche ordinarie e con un buon aspetto manutentivo e di decoro) Nei<br />

sopralluoghi eseguiti non si sono potute verificare puntualmente le condizioni statiche degli edifici,<br />

basandosi solo su una analisi visiva compiuta, generalmente, esternamente al bene.<br />

Parametro: CONNESSIONE CON GLI ITINERARI ESISTENTI<br />

Localizzazione <strong>del</strong> bene rispetto agli itinerari esistenti, facilità di visita da parte dei fruitori e<br />

connessione <strong>del</strong> bene con gli itinerari secondari ipotizzati.<br />

36


Parametro: VISIBILITA’ PUBBLICA<br />

Possibilità di vedere il bene da un’area pubblica (strada , piazza etc):<br />

Bassa (bene non visibile o difficilmente visibile).<br />

Media (bene sufficientemente visibile per apprezzarne il valore).<br />

Alta (bene facilmente visibile anche da più visuali)<br />

Parametro: FRUIBILITÀ PUBBLICA<br />

Possibilità di accedere per visitare il bene anche internamente:<br />

Bassa (bene non visitabile)<br />

Media (bene visitabile, ma soggetto ad orari di visita)<br />

Alta (bene aperto al pubblico e sempre fruibile)<br />

Parametro: CANTIERABILITÀ<br />

Possibilità nel breve di rendere cantierabile i progetti di sistemazione <strong>del</strong> bene:<br />

sì (esiste una progettualità di diverso grado)<br />

no (non è presente alcuna progettualità)<br />

non rilevato (informazioni non acquisite)<br />

Parametro: RIFERIMENTO ALL’ AZIONE DELLA MISURA. PREVISTA DAL PSL<br />

Tale parametro definisce in quale <strong>Azione</strong> (Azioni 2, 3, 4 <strong>del</strong>la Misura 323 / A) <strong>del</strong> PSL è inseribile il<br />

bene/paesaggio.<br />

Parametro: COSTO IPOTETICO DELL’ INTERVENTO<br />

Dall’ analisi visiva <strong>del</strong> bene e dal relativo stato di conservazione, indica il costo ipotetico<br />

suddividendolo in: < di 100.000 Euro e > di 100.000 Euro.<br />

Parametro: VALUTAZIONE SULL’ INCREMENTO DEL LE POTENZIALITA’ TURISTISCHE DEI<br />

LUOGHI, ATTRAVERSO IL RECUPERO DEL BENE/ SITO<br />

Descrive come le eventuali ipotesi di recupero <strong>del</strong> bene/sito possano incrementare le potenzialità<br />

turistiche dei luoghi.<br />

37


5.b Comune di Fossalta di Portogruaro<br />

5.b.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati nel<br />

Comune di Fossalta di Portogruaro (scala 1:10.000)<br />

38


5.b.2 Schede <strong>del</strong>le categorie di beni e paesaggi <strong>del</strong> Comune di Fossalta di Portogruaro<br />

43


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP1<br />

Localizzazione: Torresella, via San Giacomo<br />

Nome <strong>del</strong> bene Stalloni di Torresella<br />

Epoca di Costruzione<br />

Categoria: Edifici rurali<br />

Tipologia: Stalla<br />

Caratteristiche principali : Fanno parte<br />

<strong>del</strong>l’originale nucleo abitativo/produttivo di Villanova-<br />

Torresella, sono disposti su un piano con copertura<br />

a falde e manto in coppi, presenti in facciata grandi<br />

archi a tutto sesto, vicino alle stalle si trova il vecchio<br />

essiccatoio e la torre annessa.<br />

Proprietà : Privata<br />

Interesse Turistico : Agrituristico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado : Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: collegati con pista ciclabile a Villanova Santa Margherita all’itinerario n°<br />

3<br />

Visibilità pubblica: Bassa, nascosti da alta mura di recinzione<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, in proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei<br />

luoghi: Potrebbero essere valorizzati sotto l’aspetto agrituristico.<br />

44


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP2<br />

Localizzazione: Gorgo, via Pisana<br />

Nome <strong>del</strong> bene: lavatoio con tre fontane<br />

Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />

Categoria: manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: fontane e lavatoio<br />

Caratteristiche architettoniche principali:<br />

Antico lavatoio circondato da tre fontane inserito<br />

nell’arredo urbano <strong>del</strong> borgo.<br />

Proprietà: pubblica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, restaurato<br />

dall’amministrazione pubblica<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />

Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta - Fossalta.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità Si X No Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Punto di interesse storico e di sosta (rifornimento d’acqua) per chi utilizza il percorso n° 1 creato d al Comune di<br />

Fossalta di Port.<br />

45


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP3<br />

Localizzazione: Gorgo, via Altoviti (SP 73)<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di Santa Cristina<br />

Epoca di Costruzione: XIV secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali :Tetto a<br />

due falde con campanile nel lato sinistro di facciata,<br />

fin dal 1329 dedicata a Santa Cristina . All’interno<br />

affresco con San Sebastiano e Valentino <strong>del</strong> XVI<br />

secolo, metà <strong>del</strong>le rogazioni che gli abitanti <strong>del</strong><br />

borgo celebravano per ottenere un buon raccolto<br />

Proprietà : pubblica<br />

Interesse Turistico: Turismo di carattere storico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, recentemente<br />

acquisita dall’Amministrazione pubblica ed è stata<br />

restaurata e risanata.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: posto lungo la strada di maggior scorrimento la SP 58 è facilmente<br />

accessibile sia in auto che in bici.<br />

Visibilità pubblica: Mediocre, nei giorni di apertura<br />

Fruibilità pubblica: Mediocre, visitabile nei giorni di mercoledì e domenica dalle 10.00 alle 12.00<br />

Cantierabilità Si X<br />

No Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Punto di elevato interesse storico, artistico, architettonico per chi utilizza il percorso n° 1 creato dal Comune di<br />

Fossalta di Port.<br />

46


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP4<br />

Localizzazione: Fratta, via Altoviti (SP 73)<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Sacello di Santa Sabida<br />

Epoca di Costruzione: non rilevata<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: sacello<br />

Caratteristiche architettoniche principali: piccolo sacello con<br />

copertura a due falde, posto al di sotto <strong>del</strong>la quota stradale, con<br />

all’interno affreschi dedicati ad una santa con ramoscello, a San<br />

Zenone vescovo e a San Biagio vescovo. Non riconducibile ad<br />

alla Santa di nome Sabida ma al popolare rito di festeggiare il<br />

sabato quale giorno di festa.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: di carattere cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, recentemente restaurato<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: posto lungo la pista ciclabile che collega la frazione Fratta alla frazione<br />

Gorgo, che corre in adiacenza alla S.P. n°73 via C. A ltoviti<br />

Visibilità pubblica: Alta, in quanto il bene e posto sulla pista ciclabile<br />

Fruibilità pubblica: Alta, sempre visitabile<br />

Cantierabilità: Si X No Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Fare “rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa<br />

Cristina e il sito archeologico <strong>del</strong> “ Castello di Fratta” - Cortino<br />

47


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP5<br />

Localizzazione: Fratta, via Castello<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Museo Nieviano<br />

Epoca di Costruzione : secolo XV<br />

Categoria: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia : Museo<br />

Caratteristiche principali: Museo dedicato ad<br />

Ippolito Nievo dove è possibile consultare tutte le<br />

edizioni <strong>del</strong>le “Confessioni di un italiano” ed altre sue<br />

pubblicazioni. Al piano superiore si trova una mostra<br />

di ceramiche medioevali e rinascimentali rinvenute<br />

nello scavo <strong>del</strong> castello e un percorso museale sul<br />

castello medioevale. All’esterno si trova il giardino di<br />

Marte e Flora: un parco nel quale si trovano piante<br />

tipiche <strong>del</strong> luogo che suggeriscono la struttura<br />

<strong>del</strong>l’antico castello scomparso.<br />

Proprietà : Pubblica<br />

Interesse Turistico : Massimo, di interesse storico,<br />

letterario, archeologico e ambientale<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado :Buono, recentemente<br />

sistemato dall’Amministrazione Comunale<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />

Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta - Fossalta<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta, visitabile negli orari di apertura<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Fare “rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa<br />

Cristina e la stradina di San Carlo<br />

48


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP6<br />

Localizzazione: Fratta, stradina San Carlo<br />

da via Castello a via Nievo<br />

Nome <strong>del</strong> bene : Stradina di San Carlo<br />

Epoca di Costruzione: Seconda metà <strong>del</strong> XVI sec. d.C.<br />

Categoria: Paesaggi<br />

Tipologia: strada campestre<br />

Caratteristiche principali : Storico collegamento fra il sito<br />

archeologico di Fratta e il centro storico di Fossalta di P.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico : Splendido esempio di vecchia viabilità<br />

campestre usufruibile innanzi tutto da cicloturisti<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado : Buono, recentemente sistemata<br />

dall’Amministrazione Comunale con interventi di riqualificazione<br />

paesaggistica e messa a dimora di siepi e nuove alberature<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />

Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta - Fossalta<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta, sempre usufruibile<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Fare “rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa<br />

Cristina,il bosco <strong>del</strong>le Roiate, e il Cortino di Fratta<br />

49


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP7<br />

Localizzazione: Fratta, stradina San Carlo<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio di San Carlo<br />

Epoca di Costruzione: Seconda metà <strong>del</strong> XVI sec. d.C.<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio campestre<br />

Caratteristiche principali: piccolo manufatto in pietra<br />

intonacata, con timpano in facciata e copertura a due falde,<br />

presente in una mappa storica <strong>del</strong> 1673. Presenti all’interno<br />

affreschi raffiguranti: una Madonna con Bambino al centro, nella<br />

parete di sinistra Sant’Antonio e nella parete di destra San<br />

Marco Evangelista.<br />

Proprietà : Pubblica<br />

Interesse Turistico : Storico legato al cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, restaurato recentemente<br />

dall’Amministrazione Comunale<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />

Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta - Fossalta<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta, sempre visitabile<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa<br />

Cristina, il bosco <strong>del</strong>le Roiate e il Cortino di Fratta..<br />

50


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP8<br />

Localizzazione: Fossalta, piazza Risorgimento<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Palazzo Bornacin<br />

Epoca di Costruzione: XVI secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Palazzo padronale<br />

Caratteristiche principali: Il più antico edificio <strong>del</strong><br />

centro storico, ad uso residenziale di forma regolare,<br />

con tre piani fuori terra, la casa era anticamente<br />

decorata, nella sua parete esterna a sud, da un<br />

grande affresco murale cinquecentesco, ora quasi<br />

completamente distrutto. Casa natale di eroi<br />

Garibaldini<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato nel centro Urbano di<br />

Fossalta di P. perciò interessato da un turismo di<br />

carattere storico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, Problemi di<br />

risanamento <strong>del</strong>la facciata sud, posta verso il cortile<br />

interno.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sito nel centro storico, punto di partenza di vari percorsi ciclabili<br />

realizzati dal Comune di Fossalta di Portogruaro<br />

Visibilità pubblica: Alta, in quanto le facciate principali sono visibili dalla piazza centrale di Fossalta.<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto l’edificio è di proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel centro storico, ad esempio con la chiesa di San Zenone e il<br />

palazzo Sidran<br />

51


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP9<br />

Localizzazione: Fossalta, piazza Risorgimento<br />

Nome <strong>del</strong> bene: chiesa di San Zenone<br />

Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Ricostruita nel<br />

1892 sul sedime <strong>del</strong>la storica chiesa risalente al 1034,<br />

recuperando i laterizi originari e proponendo lo stile romanico<br />

basilicale, con tre grandi navate con transetto e soffitto a<br />

crocera .<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Situata nel centro Urbano di Fossalta di P.<br />

perciò interessato da un turismo di carattere storico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di lavori di<br />

manutenzione ordinaria<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situata nel centro storico, punto di partenza di vari percorsi ciclabili<br />

realizzati dal Comune di Fossalta di Portogruaro<br />

Visibilità pubblica: Alta, in quanto le facciate principali sono visibili dalla piazza centrale di Fossalta.<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto l’edificio è di proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel centro storico, ad esempio con palazzo Bornacin e il palazzo<br />

Sidran<br />

52


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP10<br />

Localizzazione: Fossalta, via Cavour<br />

Nome <strong>del</strong> bene : Palazzo Sidran<br />

Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Palazzo padronale<br />

Caratteristiche architettoniche principali:<br />

Palazzo settecentesco, splendido esempio di<br />

architettura signorile di campagna.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Situato nel centro Urbano di<br />

Fossalta di P. perciò interessato da un turismo di<br />

carattere storico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato nel centro storico, punto di partenza di vari percorsi ciclabili<br />

realizzati dal Comune di Fossalta di Portogruaro<br />

Visibilità pubblica: Alta, in quanto le facciate principali sono visibili dalla via centrale di Fossalta.<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto l’edificio è di proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel centro storico, ad esempio con palazzo Bornacin, la chiesa di San<br />

Zenone e il museo Etnografico<br />

53


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP11<br />

Localizzazione: Fossalta, viale <strong>Venezia</strong><br />

Nome <strong>del</strong> bene: Museo Etnografico<br />

Epoca di Costruzione: 1990<br />

Categoria: Immobili per servizi pubblici<br />

Tipologia: Museo<br />

Caratteristiche principali: Nato dal lavoro di un<br />

comitato di cittadini appassionati alle tradizioni<br />

popolari e alle origini di Fossalta. Sono stati<br />

ricostruiti gli ambienti rurali locali, caratteristici degli<br />

inizi <strong>del</strong> novecento.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Alto<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di risanamento e manutenzione<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Situata nel centro storico, punto di partenza di vari percorsi ciclabili<br />

realizzati dal Comune di Fossalta di Portogruaro<br />

Visibilità pubblica: Alta, in quanto edificio pubblico.<br />

Fruibilità pubblica: Alta, in quanto edificio pubblico.<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel centro storico, ad esempio con palazzo Bornacin,il palazzo Sidran<br />

e la chiesa di San Zenone.<br />

54


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP12<br />

Localizzazione: Fossalta, strada campestre<br />

raggiungibile da via Barbuio<br />

Nome <strong>del</strong> bene: gruppo arboreo “la Boschetta”<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Paesaggi<br />

Tipologia: Bosco<br />

Caratteristiche principali: Gruppo di alberature<br />

caratteristiche <strong>del</strong> luogo interessanti per la sosta e la<br />

nidificazione <strong>del</strong>la fauna.<br />

Proprietà: pubblica<br />

Interesse Turistico: Ecoturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, ma abbisogna di<br />

continui lavori di sistemazione e mantenimento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />

Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />

Visibilità pubblica: Alta, sempre visibile.<br />

Fruibilità pubblica: Alta, sempre visitabile<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

valorizza l’aspetto ambientale <strong>del</strong> percorso<br />

55


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP13<br />

Localizzazione: Fossalta, via Della Chiesa<br />

Nome <strong>del</strong> bene: bosco <strong>del</strong>le Roiate<br />

Epoca di Costruzione: 1992<br />

Categoria: Paesaggi<br />

Tipologia: Bosco<br />

Caratteristiche principali : recupero ambientale<br />

per un utilizzo agroforestale e ricreativo, sono state<br />

messe a dimora piante e arbusti utilizzando specie<br />

autoctone,realizzato su una ex discarica comunale.<br />

Proprietà : Pubblica<br />

Interesse Turistico: Ecoturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado : Buono, ma abbisogna di<br />

continui lavori di sistemazione e mantenimento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />

Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />

Visibilità pubblica: Alta, sempre visibile in quanto pubblico<br />

Fruibilità pubblica: Alta, sempre visitale in quanto pubblico<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

valorizza l’aspetto ambientale <strong>del</strong> percorso<br />

56


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP14<br />

Localizzazione: Valladis, via D. Chiesa<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale a Valladis<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche architettoniche principali : Edificio<br />

rurale non abitato, su due piani fuori terra, con<br />

attiguo annesso rustico, copertura a falde con manto<br />

in coppi, pilastri portico in mattoni faccia vista.<br />

Proprietà Privata<br />

Interesse Turistico : Ecoturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado : Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di restauro e risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />

Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />

Visibilità pubblica: Buona, da via pubblica<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe essere sfruttato sotto l’aspetto agrituristico<br />

57


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP15<br />

Localizzazione: Valladis, via D. Chiesa<br />

Nome <strong>del</strong> bene: fontana a Valladis<br />

Epoca di Costruzione XX secolo<br />

Categoria: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: fontana e lavatoio<br />

Caratteristiche principali: Fontana posta a quota<br />

inferiore rispetto al piano stradale, recenti lavori di<br />

sistemazione con la formazione di un muro di<br />

contenimento verso la strada e di una gradinata<br />

circolare contornante la fontana.<br />

Proprietà: pubblica<br />

Interesse Turistico: Ecoturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, ma abbisogna di<br />

lavori manutentivi<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />

Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

migliora l’aspetto ambientale <strong>del</strong> percorso<br />

58


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP16<br />

Localizzazione: Fossalta, via Barbuio<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Edificio rurale abitato,<br />

su due piani fuori terra, con attiguo annesso rustico,<br />

copertura a falde con manto in coppi, portico con<br />

archi a tutto sesto.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: mediocre, abbisogna di<br />

lavori di ristrutturazione e risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />

Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />

Visibilità pubblica: Media, da strada pubblica<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe essere sfruttato sotto l’aspetto agrituristico<br />

59


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP17<br />

Localizzazione: Alvisopoli, via Mocenigo (SP 73)<br />

Nome <strong>del</strong> bene chiesetta di San Biagio<br />

Epoca di Costruzione XVI secolo d.C.<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia : Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Piccolo<br />

edificio con portico antistante la facciata e campanile<br />

a vela con campanella, copertura a padiglione con<br />

manto in coppi.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: di carattere cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Insiste nella pista ciclabile che conduce ad Alvisopoli – itinerario n° 1<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Punto di interesse storico e di sosta per chi percorre la pista ciclabile che conduce ad Alvisopoli<br />

60


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP18<br />

Localizzazione: borgo di Alvisopoli<br />

Nome <strong>del</strong> bene Borgo rurale di Alvisopoli<br />

Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Borgo rurale<br />

Caratteristiche principali: Borgo creato da Alvise<br />

Mocenigo, composto da villa padronale, barchesse<br />

porticate, palazzo <strong>del</strong>l’amministrazione, ampia aia<br />

scoperta contornata da un canale, chiesa di San<br />

Luigi, edificio in linea con case di abitazione.<br />

Proprietà: Pubblica e privata<br />

Interesse Turistico: Di interesse storico nazionale<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Collegato con pista ciclabile al centro di Fossalta di Portogruaro<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

migliora l’aspetto storico - ambientale <strong>del</strong> percorso<br />

61


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP19<br />

Localizzazione: Alvisopoli, via Mocenigo (SP 73)<br />

Nome <strong>del</strong> bene Bosco di Alvisopoli<br />

Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />

Categoria: Paesaggi<br />

Tipologia : Parco naturalistico<br />

Caratteristiche principali: Parte integrante <strong>del</strong><br />

progetto urbanistico originario, ha una estensione di<br />

3.5 ettari con 2 km di sentieri <strong>del</strong>imitati da piante di<br />

bosso e ponticelli in legno, gestito dall’ Ater come<br />

parco naturalistico.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Ecoturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Discreto, abbisogna di<br />

continui lavori di manutenzione.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Collegato con pista ciclabile al centro di Fossalta di P., è presente<br />

nell’itinerario creato dal Comune di Fossalta di Port.<br />

Visibilità pubblica: Media, non molto visibile dalla strada pubblica<br />

Fruibilità pubblica: Media, visitabile solo su richiesta preventiva<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

migliora l’aspetto ambientale <strong>del</strong> percorso.<br />

62


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP20<br />

Localizzazione: Alvisopoli, via Mocenigo (SP 73)<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale ex Mulino<br />

Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Ex mulino<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Edificio<br />

sul <strong>fiume</strong> Taglio, caratterizzato da alte merlature, un<br />

tempo usato come mulino.<br />

Proprietà: Pubblica (ATER)<br />

Interesse Turistico: Interesse storico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Cattivo, abbisogna di<br />

lavori di ricostruzione<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Collegato con pista ciclabile al centro di Fossalta di P., è presente negli<br />

itinerari creati dal Comune di Fossalta di Port.<br />

Visibilità pubblica: Media<br />

Fruibilità pubblica: Media<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe essere sfruttato sotto l’aspetto agrituristico.<br />

63


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP21<br />

Localizzazione: Sacilato, piazza Sant’Urbano<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Sacello di Sant’Urbano<br />

Epoca di Costruzione: inizi <strong>del</strong> 1900<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Sacello<br />

Caratteristiche principali: Realizzato su il sedime di un<br />

precedente oratorio di cui non è pervenuta nessuna notizia<br />

storica. Al suo interno è possibile notare il piccolo altare<br />

realizzato con materiali traslati dalla vecchia parrocchiale e una<br />

pala raffigurante Sant’Urbano.<br />

Proprietà: pubblica<br />

Interesse Turistico: Interesse storico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di lavori di<br />

risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: -<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa Maria<br />

<strong>del</strong>la Neve a Stiago e la quercia secolare a Villanova Sant’Antonio<br />

64


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP22<br />

Localizzazione: Vado, via Enrico Fermi<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Edificio rurale a Vado<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: edificio rurale<br />

Caratteristiche principali : Esempio di architettura<br />

rurale presente nel centro abitato di Vado, edificio<br />

con tre piani fuori terra, copertura a due falde con<br />

manto in coppi.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Interesse ambientale<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di restauro totale<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti:<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe essere recuperato con funzioni agrituristiche<br />

65


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP23<br />

Localizzazione: Villanova Sant’Antonio,<br />

via Stucki (SP 72)<br />

Nome <strong>del</strong> bene: quercia plurisecolare<br />

Epoca di Costruzione: Seconda metà <strong>del</strong> XVI sec.<br />

d.C.<br />

Categoria: Paesaggi<br />

Tipologia: Alberi monumentali<br />

Caratteristiche principali: La quercia è alta oltre<br />

15 m con una circonferenza al suolo di oltre 7 m, età<br />

presunta intorno ai cinque secoli, ma la tradizione<br />

popolare gliene attribuisce circa sette<br />

Proprietà: pubblica<br />

Interesse Turistico: Ecoturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: -<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti:<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Con<br />

lavori di arredo urbano attorno alla quercia si migliora sotto l’aspetto storico-ambientale il percorso creato<br />

dall’Amministrazione di Fossalta di Port.<br />

66


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP24<br />

Localizzazione: Stiago, via I Maggio<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa <strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong>la Neve<br />

Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche architettoniche principali : Decorazioni<br />

interne sono eseguite in stucco e marmorino e si sviluppano su<br />

tutta la parete di fondo. Cornice che corre perimetralmente sulle<br />

pareti <strong>del</strong>la chiesa è anch’essa rifinita a marmorino. Variazione<br />

decorativa in prossimità <strong>del</strong>l’ingresso indica un ampliamento<br />

eseguito in epoca remota.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico : Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, abbisogna di lavori di<br />

risanamento.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti:<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con il sacello di Sant’Urbano<br />

a Sacilato e la quercia secolare a Villanova Sant’Antonio<br />

67


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA FP25<br />

Localizzazione: Villanova Santa Margherita,<br />

p.zza Marzotto<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di Santa Margherita<br />

Epoca di Costruzione: 1912<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche principali: Edificio caratterizzato<br />

da una unica grande navata centrale che richiama<br />

nelle sue forme gli edifici sacri bizantini. Il<br />

campanile, eretto nel 1916, fu disegnato su mo<strong>del</strong>lo<br />

di quello medioevale di Caorle<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Storico - architettonico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, abbisogna di<br />

lavori di risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Presente nell’itinerario n° 3 creato dall’Amministraz ione comunale di<br />

Fossalta di Portogruaro<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa Maria<br />

<strong>del</strong>la Neve a Stiago e la quercia secolare a Villanova Sant’Antonio<br />

68


5.c Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />

5.c.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati. Il<br />

Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> (scala 1:10.000)<br />

69


5.c.2 Schede <strong>del</strong>le categorie di beni e paesaggi <strong>del</strong> Comune di San Michele al<br />

<strong>Tagliamento</strong><br />

75


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM1<br />

Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera, via S. Tommaso<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio San Tommaso Apostolo<br />

Epoca di Costruzione Seconda metà <strong>del</strong> XVI sec. d.C.<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio campestre<br />

Caratteristiche architettoniche principali: Costituito da una<br />

sola aula con soffitto a capanna, in stile romanico. Possiede un<br />

coro angolare transverso con soffitto a botte. Sorge in<br />

corrispondenza di quella che un tempo fu la sponda <strong>del</strong> <strong>fiume</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo, situato vicino al percorso <strong>del</strong><br />

<strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, restaurato più volte, ma in<br />

maniera discutibile, abbisogna ancora di lavori di risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2 Misura 313 <strong>Azione</strong> 1<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di San<br />

Tommaso e la ex cartiera a Villanova <strong>del</strong>la Cartera<br />

76


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM2<br />

Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera, via E. Toti<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Ponte sulla Roggia <strong>del</strong> Molino<br />

Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />

Categoria: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Ponti<br />

Caratteristiche principali:<br />

Ponte in pietra con tre arcate a tutto sesto.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Situato nel centro storico di<br />

Villanova <strong>del</strong>la Cartera<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di San<br />

Tommaso e la ex cartiera a Villanova <strong>del</strong>la Cartera<br />

77


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE ARCHITETTURA E PAESAGGIO<br />

RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM3<br />

Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera, via E. Toti<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di San Tommaso Apostolo<br />

Epoca di Costruzione: XVI secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche principali: L’attuale chiesa fu<br />

costruita in diverse fasi e fu ampliata nel 1784 ad<br />

opera di Sebastiano Lotti di Bertiolo, un tempo<br />

dedicata alla Beata Vergine e a San Giorgio ora<br />

all’apostolo San Tommaso<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />

“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con l’oratorio di San<br />

Tommaso e la ex cartiera a Villanova <strong>del</strong>la Cartera<br />

78


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM4<br />

Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera,<br />

via Villanova (S.P. 75)<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Ex Cartiera di Villanova <strong>del</strong>la C.<br />

Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />

Categoria: Manufatto idraulico<br />

Tipologia: Centrale Idroelettrica<br />

Caratteristiche principali: Nel 1300 l’edificio<br />

faceva parte di un mulino, trasformato e ampliato a<br />

cartiera nel 1700 per poi divenire nel 1899 centrale<br />

idroelettrica fino al 1960. Recentemente restaurato<br />

con fondi <strong>del</strong>la Comunità europea. All’interno è<br />

visibile il grande alternatore. Il sito si trova lungo la<br />

Roggia <strong>del</strong> Molino, caratterizzata da un percorso in<br />

parte rettificato e modificato dall’uomo, che ricalca<br />

un antico percorso <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> in epoca<br />

medievale e rinascimentale.<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, restaurata<br />

recentemente<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Mediocre, poco visibile dalla sommità arginale<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, poco segnalata e locali interni non accessibili<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe diventare un centro informazioni sui percorsi ciclopedonali <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

79


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM5<br />

Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera,<br />

via Villanova (S.P. 75)<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Ex casa cantoniera<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: edifici<br />

Tipologia: edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Edificio Rurale in linea,<br />

con annesso rustico adiacente, copertura a due<br />

falde, tre piani fuori terra nella parte abitativa, due<br />

piani f.t. parte ad annessi, in muratura intonacata<br />

Proprietà: Pubblica<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico e Agrituristico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori per il recupero e il risanamento, giace<br />

all’interno <strong>del</strong>le arginature <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

quindi a rischio piene possibili.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile dalla sommità arginale<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, locali interni non accessibili<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Potrebbe diventare un punto vendita di prodotti agricoli locali, magari gestito da una cooperativa di giovani<br />

agricoltori<br />

80


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM6<br />

Localizzazione: Borgo Malafesta, via Carso<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio di Malafesta<br />

Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratori<br />

Caratteristiche architettoniche principali :<br />

Dedicato a Sant’Antonio da Padova. A struttura<br />

ottagonale con una aula e un presbiterio ove è<br />

collocato l’altare di Sant’Antonio. Inaugurato nel<br />

1666 per poi subire diversi rimaneggiamenti, l’ultimo<br />

nel XX secolo . La volta <strong>del</strong> presbiterio è a 4 vele ,<br />

dove stanno rappresentati i volti degli evangelisti.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, recentemente<br />

restaurato<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento attraente, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

81


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM7<br />

Localizzazione: Borgo Malafesta, via Colombara<br />

Nome <strong>del</strong> bene Zona di risorgive<br />

Epoca di Costruzione<br />

Categoria: Paesaggi<br />

Tipologia : Risorgive<br />

Caratteristiche principali : Lungo la roggia Vidimana in vari<br />

punti è osservabile la venuta a giorno di bolle d’aria che<br />

trapelano dal fondo. Si tratta <strong>del</strong>la risalita <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong>la<br />

falda freatica. Questa zona è l’area più meridionale in cui sia<br />

visibile il fenomeno <strong>del</strong>la risorgenza. Le acque di falda<br />

sfruttando la bassura esistente e l’elevata permeabilità <strong>del</strong>le<br />

ghiaie, riescono così a giungere più a valle, dando origine alle<br />

risorgive.<br />

Proprietà: privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: -<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI NO X<br />

Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento attraente, di valenza ambientale, per chi percorre il percorso cicloturistico proposto da Alvisopoli (com.<br />

Fossalta di P.) a Malafesta (com. S. Michele al T.)<br />

82


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM8<br />

Localizzazione: Borgo S. Mauro, via San Mauro<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio San Mauro<br />

Epoca di Costruzione: 1926<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche principali: L’edificio ricalca gli stili<br />

medioevali, singolare la croce celtica posta sopra il colmo<br />

<strong>del</strong>la facciata. L’oratorio, più volte restaurato, consta di una<br />

navata unica con un altare sopra il quale vi è un’edicola a<br />

tutto sesto, dove è collocata una Madonna in trono con il<br />

Bambin Gesù in legno databile al sec. XVI, per stili e foggia<br />

potrebbe provenire dalla bottega di Domenico da Tolmezzo.<br />

Nelle vicinanze una fontana pubblica<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di lavori di<br />

risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento attraente, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

83


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM9<br />

Localizzazione: Borgo San Mauretto, via San Mauretto<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio SS. Bellino e Mauro<br />

Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche principali: L’edificio è costruito con un’aula<br />

rettangolare, mentre il soffitto è formato da travi in vista. Nella<br />

parte retrostante l’altare si trova una piccola sacrestia. Sul<br />

davanti, al colmo <strong>del</strong>la facciata, vi è una torretta con cuspide<br />

conica che ha funzione di campanile.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, problemi di risalita<br />

<strong>del</strong>l’umidità<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi usufruisce il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

84


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM10<br />

Localizzazione: Località San Giorgio, via Caduti<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di San Giorgio<br />

Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche principali: Edificio contraddistinto da motivi<br />

neoclassici, abituali fra il XVIII e il XIX secolo. Costruita al posto<br />

di una precedente, che, come ricorda il vescovo Nores (1584)<br />

nella sua visita, aveva ben cinque altari, quello principale era<br />

dedicato a San Giorgio<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, ma abbisogna di piccoli<br />

interventi di risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi usufruisce il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

85


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM11<br />

Localizzazione: Località San Giorgio, via Santa Sabata<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio di Santa Sabata<br />

Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche principali: L’oratorio è di origine medioevale<br />

ma compromesso a causa di vari interventi eseguiti nell’ultimo<br />

secolo ha perso il suo aspetto originario, tanto da finire<br />

parzialmente incassato nell’edificio accanto. Il frontone<br />

triangolare mostra una cuspide a quattro facce sormontata da<br />

una piramide sul colmo. L’altare è posto all’interno di un piccolo<br />

vano più basso e stretto ad arco acuto. Sul lato sinistro due<br />

finestre archiacute.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

86


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM12<br />

Localizzazione: San Michele vecchio, via Nazionale<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Villa Ivancich<br />

Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Villa padronale<br />

Caratteristiche principali : Grandiosa villa rossa<br />

con due bianche adiacenze simmetriche<br />

longheniane a portici di stile dorico, finestre aperte a<br />

occhio, separate da medaglioni barocchi sulle<br />

trabeazioni. Residenza estiva dei Mocenigo,<br />

ospedale militare durante la prima guerra mondiale,<br />

distrutta da un bombardamento nella seconda<br />

guerra mondiale e mai ricostruita.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Di interesse storico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado : Cattivo, restano solo le<br />

murature perimetrali <strong>del</strong>la barchessa.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Bassa, dalla via pubblica nascosta dalle grandi alberature<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Polo<br />

di attrazione, considerando la sua grande valenza storica<br />

87


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM13<br />

Localizzazione: San Michele al T., via <strong>Tagliamento</strong><br />

Nome <strong>del</strong> bene Chiesa di S. Elisabetta <strong>del</strong>l’Agnolina<br />

Epoca di Costruzione XVII secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche principali: Facciata liscia con porta principale<br />

ad arco a tutto sesto con due finestre laterali di forma<br />

rettangolare, cornici di gronda con due modanature a sezione<br />

rettangolare. Il campanile è a monofora sul colmo <strong>del</strong> tetto.<br />

Presenta una pianta rettangolare senza presbiterio, ai lati<br />

<strong>del</strong>l’altare due porte che immettono ad una piccola sacrestia.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, ma abbisogna di lavori di<br />

risanamento.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, con valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

88


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM14<br />

Localizzazione: San Michele al T., via Marango<br />

Nome <strong>del</strong> bene: villa De Buoj - Bottari<br />

Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Villa padronale<br />

Caratteristiche principali: Villa settecentesca,<br />

residenza di Giovanni Bottari, che alla fine <strong>del</strong> 1700<br />

sperimentò coltivazioni agricole in particolare <strong>del</strong><br />

gelso. Il Bottari apportò innovazioni anche nella<br />

fermentazione dei mosti, modificando le tecniche di<br />

vinificazione e importando nuovi vigneti come il<br />

raboso ed il marzemino.<br />

Proprietà: Pubblico<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Mediocre<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, di carattere storico, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

o<br />

89


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM15<br />

Localizzazione: Loc. San Filippo, via San Filippo<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio di San Filippo<br />

Epoca di Costruzione: 1905<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Oratorio<br />

Caratteristiche principali: Oratorio dedicato a San<br />

Filippo Neri. Originariamente nello stesso luogo<br />

c’era la cappella di famiglia dei nobili Mocenigo.<br />

L’oratorio attuale, voluto dai signori Gasperi-Baggini<br />

è stato progettato dal Samueli di Latisana, venne<br />

costruito nel 1905.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Si trova sulla pista ciclabile che collega San Michele al T. con la<br />

frazione San Filippo, facente parte <strong>del</strong>l’itinerario cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Punto di sosta per chi utilizza il percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>, all’esterno <strong>del</strong>l’Oratorio potrebbe essere<br />

realizzata un area attrezzata per la sosta bici.<br />

90


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM16<br />

Localizzazione: Loc. San Filippo, via San Filippo<br />

Nome <strong>del</strong> bene: palazzo Braida<br />

Epoca di Costruzione: 1600<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: villa padronale<br />

Caratteristiche principali: Villa seicentesca <strong>del</strong>la<br />

famiglia Braida. Posta sopra un dosso <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>. Con la stalla, gli annessi e il parco<br />

crea un nucleo unico sotto l’aspetto urbanistico.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Presente nel percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Mediocre, visione <strong>del</strong>la facciata nord-est dalla strada pubblica<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

91


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM17<br />

Localizzazione: Loc. San Filippo, via San Filippo<br />

Nome <strong>del</strong> bene: casa rurale in via A. Moro<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali : Edificio rurale su tre<br />

piani fuori terra, con attiguo annesso rustico,<br />

copertura a due falde con manto in coppi,<br />

interessante testa di camino tipica <strong>del</strong> luogo.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Agrituristico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di restauro e risanamento.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Presente nel percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile su tre lati da via Aldo Moro<br />

Fruibilità pubblica: Bassa. Proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento attraente, di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>, o per chi visita l’entroterra spostandosi dalla spiaggia di Bibione. Potrebbe essere riconvertito in<br />

agriturismo<br />

92


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM18<br />

Localizzazione: Loc. Cesarolo, via Pradis<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Tomba Braida<br />

Epoca di Costruzione: anni 1920<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Tomba di famiglia<br />

Caratteristiche principali: Costruita dalla famiglia<br />

Braida,(possidenti terrieri <strong>del</strong>la zona) in stile gotico<br />

con un particolare gioco di costoloni che disegnano<br />

vele di geometrie diverse. Un piccolo e semplice<br />

altare è situato di fronte l’ingresso. Muro esterno ad<br />

imitazione <strong>del</strong>le chiese gotiche alterna una fila di<br />

mattoni rossi con una griglia in cemento. Tetto<br />

ornato da due guglie esterne e guglia sul colmo, con<br />

funzione di campanile.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>, e<br />

dall’itinerario secondario proposto<br />

Visibilità pubblica: Mediocre, dalla strada pubblica ad una distanza di circa 100 m<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

93


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM19<br />

Localizzazione: Loc. Cesarolo, via IV Novembre<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di San Nicolò<br />

Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche principali: Chiesa a tre navate in stile gotico,<br />

sorge sulle fondamenta di un’altra chiesa molto più antica. La<br />

facciata presenta tre porte di accesso sormontate da altrettante<br />

lunette,un grande rosone centrale con cinque pinnacoli formati<br />

da una serie di colonne che chiudono altrettanti archi a tutto<br />

tondo. Al sommo <strong>del</strong>la guglia una croce celtica. A memoria <strong>del</strong>le<br />

antiche origini <strong>del</strong>la chiesa esiste un frammento di capitello<br />

incastonato nel lato sinistro <strong>del</strong>la chiesa, databile al XIV secolo.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, abbisogna di piccoli<br />

interventi di risanamento<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, di valenza storica, visitabile da chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

94


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM20<br />

Localizzazione: Loc. Cesarolo, via Manuzza<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Edificio di notevoli<br />

dimensioni, con tre piani fuori terra, muratura<br />

portante in sasso, lavori di restauro in corso con<br />

rifacimento <strong>del</strong> manto di copertura.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico - Agrituristico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, lavori in corso<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico che corre in sommità arginale<br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile dalla sommità arginale<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />

95


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM21<br />

Localizzazione: Loc. Cesarolo, via Casenove<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Edificio rurale, posto a<br />

ridosso <strong>del</strong>l’argine in una ansa <strong>del</strong> <strong>fiume</strong>, con tre<br />

piani fuori terra e copertura a due falde con manto in<br />

coppi.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Medocri, problemi di<br />

risalita <strong>del</strong>l’umidità nelle murature.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Attiguo al percorso cicloturistico che corre in sommità arginale<br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile dall’argine<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione, di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />

96


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM22<br />

Localizzazione: Loc. Marinella, via Falcomer<br />

Nome <strong>del</strong> bene: agriturismo “La casa gioconda”<br />

Epoca di Costruzione: XVI secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Antica casa colonica di<br />

elevate dimensioni su tre piani con la parte rustica<br />

posta in senso normale alla abitazione. La casa si<br />

trova a ridosso <strong>del</strong>l’argine <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>, alla fine<br />

di un ampio meandro che è stato tagliato<br />

naturalmente dopo la piena <strong>del</strong> 1920. Tale evento<br />

ha quindi creato la cosiddetta isola Picchi, che ha la<br />

particolarità di appartenere sotto l’aspetto<br />

amministrattivo alla Regione Friuli ma raggiungibile<br />

solo dalla parte Veneta.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo e agriturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />

Visibilità pubblica: Alta, ambiente pubblico<br />

Fruibilità pubblica: Alta, ambiente pubblico<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Opere di miglioria per incentivare e migliorare la ricettività verso i cicloturisti<br />

97


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM23<br />

Localizzazione: Loc. Marinella, via Falcomer<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />

Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali : Edificio con muratura<br />

esterna in cotto a vista, con tre piani fuori terra e<br />

copertura a falde con manto in coppi<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Vicino al percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile dal percorso cicloturistico<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione con valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />

98


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM24<br />

Localizzazione: Loc. Bevazzana, via Falcomer<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio agricolo<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali : Edificio di elevate<br />

dimensioni, con tre piani fuori terra, muratura<br />

esterna a faccia vista, manto di copertura in coppi,<br />

attiguo all’edificio gruppo arboreo con alberature di<br />

grandi dimensioni.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: In prossimità <strong>del</strong> percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile dalla sommità arginale sede <strong>del</strong> percorso<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione con valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />

99


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM25<br />

Localizzazione: Loc. Bevazzana, via Falcomer<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio agricolo<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Edificio agricolo di<br />

elevate dimensioni, muratura portante in muratura<br />

intonacata, copertura a falde con manto in coppi.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di restauro e risanamento.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Attiguo al percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile dal percorso<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione con valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />

100


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM26<br />

Localizzazione: Loc. Bevazzana, via Lignano<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio agricolo<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Edificio a forma<br />

regolare, con tre piani fuori terra, muratura esterna<br />

in cotto faccia a vista, testa <strong>del</strong> camino con forme<br />

tipiche <strong>del</strong>la zona<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />

lavori di restauro e risanamento.<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Attiguo al percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile dal percorso<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di attrazione con valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>.<br />

101


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM27<br />

Localizzazione: Loc. Bevazzana, via Bevazzana<br />

Nome <strong>del</strong> bene: chiesa di Santa Maria <strong>del</strong><br />

soccorso a Bevazzana<br />

Epoca di Costruzione: 1924<br />

Categoria: Edifici religiosi<br />

Tipologia: Chiesa<br />

Caratteristiche principali: Chiesa in stile romanico<br />

che ricalca le forme di un’altra chiesa edificata nel<br />

1498, distrutta dall’erosione <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />

Proprietà: Ecclesiastica<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Vicina al percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di valenza storica, elemento di attrazione per chi usufruisce il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

102


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM28<br />

Localizzazione: Loc. Bevazzana, (S. P. 74)<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Fortini di Bevazzana<br />

Epoca di Costruzione: 1943<br />

Categoria: Edifici militari<br />

Tipologia: bunker<br />

Caratteristiche principali: Opere di difesa militare ubicate nel<br />

punto dove la Litoranea veneta sfocia nel <strong>Tagliamento</strong>.<br />

Realizzate da l’Orstkommandatur di Latisana a difesa <strong>del</strong> tratto<br />

fra Bevazzana e il mare, creando una decina di fortilizi fra loro<br />

collegati da camminamenti sotterranei, che si dividono in fortini<br />

seminterrati (bunker) a base quadra per ospitare batterie<br />

contraeree.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Di interesse storico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Cattivo, stato di abbandono<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Vicini al percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> e al percorso ciclabile<br />

Bilione-Lugugnana<br />

Visibilità pubblica: Bassa. seminascosti<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, non raggiungibili<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />

> di 100 mila euro<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di valenza storica, per chi usufruisce dei percorsi: cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> e ciclabile da Bibione a<br />

Lugugnana<br />

103


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM29<br />

Localizzazione: Bibione, apice foce <strong>Tagliamento</strong><br />

Nome <strong>del</strong> bene: Faro di Bibione<br />

Epoca di Costruzione: inizi <strong>del</strong> 1900<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Faro<br />

Caratteristiche principali: Il faro è posto all’apice <strong>del</strong>la foce<br />

<strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>. In origine il faro non era situato direttamente<br />

sulla battigia,com’è attualmente , infatti negli ultimi 30 anni<br />

l’evoluzione costiera ha causato l’erosione di un’ampia porzione<br />

di spiaggia e per preservare il faro si sono dovute realizzare le<br />

massicciate frangiflutti.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Storico legato al cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso ciclabile Bibione - Lugugnana.<br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Media<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di valenza storica-ambientale, per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso ciclabile Bibione - Lugugnana<br />

104


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM30<br />

Localizzazione: Terzo Bacino, via Valpelina<br />

Nome <strong>del</strong> bene: Edifici rurali<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Due edifici uguali, posti<br />

in maniera simmetrica rispetto a via Valpelina, con<br />

tre piani fuori terra, copertura a padiglione con<br />

manto in coppi, muratura in mattoni a faccia vista.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sull’itinerario ciclabile turistico creato dal comune di San Michele al<br />

<strong>Tagliamento</strong> Bibione - Lugugnana<br />

Visibilità pubblica: Alta, visibili su tre lati da via Valpelina<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso cicloturistico proposto dal<br />

comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />

105


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM31<br />

Localizzazione: Terzo Bacino, via Valpelina<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio agricolo<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Edificio di forme regolari,<br />

con due piani fuori terra, muratura portante in cotto<br />

intonacato, con copertura a falde e manto in coppi<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso ciclabile proposto dal comune di San Michele al<br />

<strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile da via Valpellina sede <strong>del</strong> percorso<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso cicloturistico proposto dal<br />

comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />

.<br />

106


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM32<br />

Localizzazione: Terzo Bacino, via Braccianti<br />

Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edificio rurale<br />

Caratteristiche principali: Edificio di forme regolari,<br />

con tre piani fuori terra, muratura portante in cotto<br />

intonacato, con copertura a falde e manto in coppi<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: cattivo<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile proposto dal comune di San<br />

Michele al <strong>Tagliamento</strong>, e dall’itinerario secondario proposto<br />

Visibilità pubblica: Alta, attiguo alla strada pubblica<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2 Misura 313 <strong>Azione</strong> 1<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di valenza ambientale (edificio rurale tipico),elemento di attrazione per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso<br />

cicloturistico proposto dal comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>. Recuperabile con attività agrituristica<br />

107


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM33<br />

Localizzazione: Terzo Bacino, via Pradis Consorz.<br />

Nome <strong>del</strong> bene: ponte <strong>del</strong>la Bruna<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Manufatti vita collettiva<br />

Tipologia: Ponte<br />

Caratteristiche principali: Ponte sul canale<br />

Cavrato, poggiante su sette piloni in c.a., piano<br />

carrabile in ferro e ringhiere laterali in ferro.<br />

Proprietà: Demaniale<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso ciclabile proposto dal comune di San Michele al<br />

<strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta<br />

Fruibilità pubblica: Alta<br />

Cantierabilità: SI X<br />

NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di valenza ambientale, per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso cicloturistico proposto dal comune di San<br />

Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />

108


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM34<br />

Localizzazione: Loc. Prati Nuovi, via Prati Nuovi<br />

Nome <strong>del</strong> bene: centro aziendale “Prati nuovi”<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edifici rurali<br />

Caratteristiche principali : nucleo di edifici con<br />

varie funzioni aziendali, composto da edifici con<br />

funzione amministrativa, residenziale, magazzini<br />

agricoli e con la presenza di una chiesetta.<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Agriturismo e cicloturismo<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile proposto dal comune di San<br />

Michele al <strong>Tagliamento</strong> e dall’itinerario secondario proposto<br />

Visibilità pubblica: Alta, strada pubblica attraversa il centro aziendale<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />

X<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di valenza ambientale (centro aziendale tipico), elemento di attrazione per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso<br />

cicloturistico proposto dal comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />

109


TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />

ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

SCHEDA SM35<br />

Localizzazione: Loc. Marinella, via Marinella<br />

Nome <strong>del</strong> bene: centro aziendale Marinella<br />

Epoca di Costruzione: XX secolo<br />

Categoria: Edifici<br />

Tipologia: Edifici rurali<br />

Caratteristiche principali: nucleo di edifici con<br />

varie funzioni aziendali, composto da edifici con<br />

funzione amministrativa, residenziale ed a<br />

magazzini agricoli<br />

Proprietà: Privata<br />

Interesse Turistico: Cicloturistico<br />

Valutazione <strong>del</strong> degrado: Medocre<br />

Connessioni con gli itinerari esistenti: Dall’itinerario secondario proposto di collegamento all’itinerario<br />

principale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Visibilità pubblica: Alta, visibile dalla strada pubblica<br />

Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />

Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />

Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />

Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />

X<br />

In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />

Elemento di valenza ambientale (centro aziendale tipico), elemento di attrazione per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso<br />

cicloturistico proposto dal comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, richiesta dalla ditta proprietaria la<br />

trasformazione in centro termale.<br />

110


6. RISPONDENZA DEGLI INTERVENI DI CONSERVAZIONE,<br />

GESTIONE E/O PUBBLICA FRUIZIONE DEGLI ELEMENTI OGGETTI<br />

DI STUDIO, ALLE PRINCIPALI POLITICHE REGIONALI<br />

Gli interventi di conservazione , gestione e/o pubblica fruizione oggetto <strong>del</strong> presente studio<br />

sono complessivamente schedati in n.26 localizzati nel Comune di Fossalta di Portogruaro e<br />

35 in quello di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, come indicato nelle precedenti schede.<br />

In tutti gli eventuali interventi prospettabili, sussiste il pieno rispetto alle principali politiche<br />

regionali previste dal PTRC <strong>del</strong>la Regione Veneto e dallo strumento <strong>del</strong> PTCP <strong>del</strong>la<br />

Provincia di <strong>Venezia</strong> oltre che dal Piano di Sviluppo Locale <strong>del</strong> <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale.<br />

La rispondenza dei potenziali interventi, sottesi nelle schedature, può essere valutata dagli<br />

stessi strumenti di governo <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>.<br />

Trattandosi di interventi di recupero ambientale e di restauro architettonico, tutti i potenziali<br />

interventi schedati, dovranno nella eventuale fase progettuale rispettare le indicazioni degli<br />

strumenti urbanistici comunali, sia di carattere generale che attuativi, nel rispetto anche di<br />

tutte le prescrizioni espresse dagli Enti Territoriali di competenza quali Genio Civile,<br />

Consorzio di Bonifica, ecc…<br />

Nel caso <strong>del</strong>le “ville venete”, specificatamente schedate nel presente studio,come ad<br />

esempio villa Mocenigo ad Alvisopoli o Villa Ivancich a San Michele al T. vincolate anche<br />

con la legge 1089 <strong>del</strong>1939, nella fase di eventuale progettazione degli interventi di restauro/<br />

ristrutturazione, sarà importante verificare anche le modalità di eventuali cofinanziamenti sul<br />

bene e/o sul paesaggio, come previsto dalla legislazione vigente in materia di ville venete.<br />

In ogni caso, come pure per i siti e gli ambiti paesaggistici, sarà importante preliminarmente<br />

valutare il contributo -anche metodologico- fornito dalla competente Soprintendenza di<br />

<strong>Venezia</strong>, sia per i singoli manufatti che per la tutela dei paesaggi individuati, come previsto<br />

dalla vigente normativa.<br />

Negli interventi per la valorizzazione culturale <strong>del</strong>le aree rurali, come nel caso previsto al<br />

museo <strong>del</strong> Castello di Fratta, o nel museo Etnografico di Fossalta di Portogruaro, o la ex<br />

cartiera di Villanova <strong>del</strong>la Cartera nel comune di San Michele, beni questi con elevata<br />

fruibilità culturale pubblica, è importante contestualizzare gli eventuali interventi ammissibili<br />

previsti con la Misura 323/A azione 4, all’interno di “progetti culturali” dove le iniziative di<br />

“promozione culturale <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>” siano relazionate e supportate con gli Enti preposti allo<br />

“sviluppo turistico territoriale, e <strong>del</strong>l’identità locale”, nello specifico la Provincia di <strong>Venezia</strong> e la<br />

Regione Veneto, che annualmente programmano iniziative, con il fine di realizzare una “rete<br />

di eventi per il <strong>territorio</strong>”, auspicabili di forte visibilità, quale motivo di attrattività turistica.<br />

111


7. GIUSTIFICAZIONE E CONFERMA DELLA RISPONDENZA DEGLI<br />

INTERVENTI PROPOSTI RISPETTO AGLI OBIETTIVI E ALLE<br />

STRATEGIE COMPLESSIVE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO<br />

LOCALE DI VE<strong>GAL</strong><br />

Il Programma di Sviluppo Locale (PSL) “Itinerari, paesaggi e prodotti <strong>del</strong>la terra” prevede la<br />

connessione <strong>del</strong>le principali risorse <strong>del</strong>l’area in itinerari integrati tra la costa e l’entroterra, il<br />

rafforzamento <strong>del</strong>l’identità culturale <strong>del</strong>l’area e la valorizzazione <strong>del</strong> paesaggio.<br />

Le linee strategiche d’intervento previste dal Documento sono cinque: qualità <strong>del</strong>la vita,<br />

diversificazione, paesaggio-ambiente, filiere corte e prodotti e governance.<br />

Lo “<strong>Studio</strong>” svolto risponde in particolar modo alla prima linea strategica “qualità <strong>del</strong>la vita”<br />

ed ha evidenziato le caratteristiche storico-architettoniche e costruttive di fabbricati, immobili,<br />

manufatti, prodotti tipici e percorsi dislocati all’interno <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> in analisi, che presentano<br />

un preciso interesse storico, artistico, paesaggistico o culturale, al fine di favorirne la<br />

conservazione, la riqualificazione e la valorizzazione, per una migliore fruizione pubblica.<br />

Dall’analisi è emerso che la zona osservata dispone di una serie di risorse non collegate o<br />

raggiungibili agevolmente, frutto di parziali interventi di recupero e riqualificazione, come ad<br />

esempio il progetto “Parco <strong>Tagliamento</strong>”, che ha permesso lo sviluppo di una prima serie di<br />

itinerari lungo l’asta fluviale <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />

La causa fondamentale risulta essere la mancanza di un quadro organico generale di analisi<br />

<strong>del</strong>le principali componenti storico, architettoniche, culturali e paesaggistiche che<br />

caratterizzano il <strong>territorio</strong>, che interessi tutti i comuni <strong>del</strong>la zona.<br />

Gli interventi proposti con questo lavoro riguardano pertanto tre tematiche fondamentali:<br />

- La valorizzazione <strong>del</strong>le produzioni tipiche locali,<br />

- Il collegamento <strong>del</strong>le risorse esistenti, mediante un quadro globale di unione,<br />

- Il miglioramento <strong>del</strong>le stesse,<br />

allo scopo non solo di tutelare e tramandare la memoria storica <strong>del</strong>l’attività e <strong>del</strong>la cultura<br />

rurale, ma anche riqualificare il <strong>territorio</strong> rurale e migliorare le condizioni di vita <strong>del</strong>le<br />

popolazioni rurali.<br />

Una opportuna azione di collegamento e la realizzazione di iniziative pilota consentiranno<br />

una maggiore fruibilità degli itinerari già presenti nella zona, creando una rete organica di<br />

percorsi coerenti, completi e sicuri, all’interno dei quali saranno visibili le principali<br />

componenti storico, culturali, paesaggistiche, artistiche, architettoniche <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>,<br />

costituite da beni e paesaggi, che ne rappresentano il vero valore aggiunto.<br />

In particolare, affinchè gli interventi proposti rispondano perfettamente agli obiettivi richiesti<br />

dal PSL, occorre coinvolgere il più possibile un cicloturismo familiare che si appassioni e che<br />

apprezzi l’ambiente che sta visitando e quindi è di fondamentale importanza anche l’aspetto<br />

112


tecnico-realizzativo degli interventi. I percorsi dovranno essere sicuri e comodi per gli utenti<br />

che ne usufruiranno: il fondo dovrà essere quanto più possibile ben compattato e liscio,<br />

rifinito con asfalto o, dove questo non è possibile, con materiali ben compattabili, fortemente<br />

drenanti, ma al tempo stesso che inibiscano la crescita <strong>del</strong>l’erba.<br />

In sintesi la realizzazione di un “circuito cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>” potrebbe accrescere<br />

le potenzialità economiche <strong>del</strong>la zona, così come è già successo per le ciclovie che<br />

costeggiano il Brenta lungo la Valsugana e l’Adige, nella Regione <strong>del</strong> Trentino Alto Adige.<br />

113


8. INDIVIDUAZIONE, CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI<br />

OPPORTUNI ITINERARI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE<br />

CENSITE<br />

8.a Itinerari esistenti<br />

L’amministrazione di Fossalta di Portogruaro ha intrapreso un mirabile lavoro di<br />

ricomposizione ambientale proponendo un connettivo di sentieri campestri che legano luoghi<br />

di valenza ambientale, storica, letteraria e archeologica.<br />

Ha creato per questo tre itinerari: i primi due, ad anello, che fanno capo al centro abitato di<br />

Fossalta di P., mentre il terzo si localizza nelle frazioni di Villanova Sant’Antonio, Villanova<br />

Santa Margherita e Stiago.<br />

8.a.1 Itinerario n. 1: FOSSALTA – VALLADIS – GORGO – FRATTA – FOSSALTA<br />

Il percorso parte dal centro di Fossalta e, seguendo una stradina campestre, arriva al bosco<br />

<strong>del</strong>le Roiate (FP12), sito che fino al 1991 era una discarica comunale e che<br />

successivamente è stato trasformato, con un intervento di recupero ambientale, in bosco.<br />

Sono state messe a dimora piante ed arbusti di specie autoctone ed interessanti per la sosta<br />

e la nidificazione <strong>del</strong>la fauna. Nelle adiacenze si trova un appezzamento di terreno coltivato<br />

a vigneto e frutteto, caratteristico <strong>del</strong>la campagna di fine 800; attraverso un ponticello si<br />

raggiunge la “boschetta” (FP12), adibita un tempo alla produzione di legna da ardere. Si<br />

raggiunge poi Valladis, dove è stata recuperata una vecchia fontana (FP15) e, continuando<br />

sulla strada, si giunge a Gorgo (FP1), suggestivo ed antico borgo rurale in cui si può<br />

ammirare la chiesa di Santa Cristina (FP3), acquisita recentemente dal comune.<br />

Continuando su pista ciclabile e passando accanto al sacello di Santa Sabida (FP4) si<br />

giunge a Fratta, dove è visitabile il Museo Neviano (FP5), con il parco attiguo denominato<br />

“Marte e Flora”. Si percorre poi la stradina di San Carlo (FP6), recentemente sistemata con<br />

un progetto di riqualificazione ambientale e si incontra l’oratorio dedicato a San Carlo (FP7),<br />

nel quale sono rappresentati affreschi <strong>del</strong> XVII secolo. Attiguo alla chiesetta si può notare<br />

una zona boschiva, di nuovo impianto, che cerca di ricreare uno degli ambienti naturali<br />

descritti da Ippolito Nievo. Si costeggia poi la roggia Lugugnana, per giungere in via Nievo,<br />

dove si trova la pista ciclabile che ci riconduce a Fossalta di Portogruaro.<br />

8.a.2 Itinerario n. 2: FOSSALTA – ALVISOPOLI – FOSSALTA<br />

Il secondo itinerario parte da Fossalta di Portogruaro, si percorre via Dante Alighieri fino ad<br />

arrivare al <strong>fiume</strong> Taglio e si gira a sinistra su una strada bianca che affianca il <strong>fiume</strong> (zona<br />

s.i.c.), dopo circa 400 m si arriva sulla S.P. n° 7 3 e ci si immette a sinistra nella pista ciclabile<br />

che conduce ad Alvisopoli (FP18), splendido borgo rurale creato da Alvise Mocenigo, in cui<br />

114


si può ammirare il complesso <strong>del</strong>la villa padronale settecentesca, il bosco di villa Mocenigo<br />

(FP19) un residuo di bosco planiziale ed i resti di un vecchio mulino (FP20) attiguo al <strong>fiume</strong><br />

Taglio. Riprendendo il percorso, si imbocca la provinciale che conduce al centro di Fossalta,<br />

usufruendo <strong>del</strong>la pista ciclabile, poco dopo sulla destra si incontra l’oratorio di San Biagio<br />

(FP17)ed infine si arriva a Fossalta, dove l’itinerario termina.<br />

8.a.3 Itinerario n. 3: VILLANOVA SANT’ANTONIO -VILLANOVA S. MARGHERITA-<br />

STIAGO-VILLANOVA S.ANTONIO<br />

Il punto di partenza si trova nella antica frazione di Villanova Sant’Antonio di fronte alla<br />

vecchia quercia (FP21), che rappresenta la storia e il simbolo <strong>del</strong>la comunità locale,<br />

svoltando a sinistra ci si dirige verso Villanova Santa Margherita, conosciuta per essere sede<br />

di un importante complesso industriale. Passando davanti alla chiesa di Santa Margherita<br />

(FP23) si gira a destra in via Manzoni, per raggiungere il borgo di Stiago, il cui nome deriva<br />

da un toponimo latino “Hostilianum”; i siti archeologici scoperti confermerebbero l’antica<br />

presenza romana sull’area. Qui si trova la chiesa <strong>del</strong>la “Madonna <strong>del</strong>la Neve”(FP22), con<br />

decorazioni interne alla chiesa risalenti alla seconda metà <strong>del</strong> XVII secolo. Si ritorna<br />

ripercorrendo via Einaudi , all’altezza <strong>del</strong> parco urbano si svolta a sinistra e dopo 200 m a<br />

destra su una strada sterrata e si ritorna alla quercia, punto di partenza.<br />

L’amministrazione di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> ha invece già creato due itinerari: il primo<br />

noto come “Parco <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>” ed il secondo costituito da un percorso ciclabile che<br />

collega Bibione con Lugugnana.<br />

8.a.4 Itinerario n. 4: PERCORSO CICLOTURISTICO “PARCO DEL TAGLIAMENTO”<br />

Questo percorso cicloturistico, previsto nel Piano Particolareggiato <strong>del</strong>la “Zona fluviale <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>” costituisce un intervento che ha lo scopo di promuovere la conoscenza, la<br />

tutela e la fruizione di un’area di notevole interesse paesaggistico ed ambientale.<br />

Attualmente solo il tratto da Bevazzana a Cesarolo si può definire un vero e proprio itinerario<br />

cicloturistico, mentre il tratto che da Cesarolo arriva a Villanova <strong>del</strong>la Cartera, anche se<br />

segnalato, resta in molti segmenti ancora impraticabile, perchè corre in sommità arginale<br />

sulla cotica erbosa originale, dove non si eseguono lavori di manutenzione e di sfalcio.<br />

Il percorso praticabile parte da Bevazzana, in corrispondenza <strong>del</strong>l’argine posto sotto il ponte<br />

che collega Bibione a Lignano e giunge fino a Cesarolo, correndo sempre in sommità<br />

arginale, con tratti in ghiaia, terra battuta ed erba.<br />

Andando invece verso il mare è possibile raggiungere, attraverso piste ciclabili e percorsi<br />

esistenti il centro di Bibione e la zona <strong>del</strong> faro (SM29) alla foce <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />

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8.a.5 Itinerario n. 5: PERCORSO CICLABILE BIBIONE - LUGUGNANA<br />

Il percorso creato dal comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> collega il centro balneare di<br />

Bibione con la zona di Lugugnana. L’itinerario nel primo tratto usufruisce <strong>del</strong>la pista ciclabile<br />

che collega Bibione con Bevazzana per poi percorrere via Litoranea, che costeggia la Valle<br />

Grande, successivamente oltrepassa il canale Lugugnana e si immerge nel classico<br />

ambiente di bonifica in località Terzo bacino, prosegue in via Terzo Bacino e via Pradis,<br />

attraversa il ponte <strong>del</strong>la Bruna (SM33), che scavalca il canale Cavrato e segue dei bellissimi<br />

viali alberati, per giungere infine sulla strada provinciale n° 42 (via Fausta) a poca distanza<br />

dal centro abitato di Lugugnana.<br />

8.b Nuovi itinerari in progetto<br />

8.b.1 Il nuovo itinerario “da Alvisopoli (Fossalta di Portogruaro) al borgo Malafesta<br />

(San Michele al <strong>Tagliamento</strong>)<br />

Il nuovo itinerario si prefigge di connettere gli esistenti itinerari ciclopedonali creati dal<br />

comune di Fossalta di Portogruaro con il percorso cicloturistico che si snoda nel comune di<br />

San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, pressoché sempre in sommità arginale <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>,<br />

da Villanova <strong>del</strong>la Cartera fino a Bevazzana.<br />

Il percorso parte da Alvisopoli, che è il punto forte a cui gli itinerari proposti da Fossalta di P.<br />

fanno capo ed arriva al borgo Malafesta, centro posto lungo il <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>, anch’esso<br />

munito di una grossa valenza storica, artistica e ambientale.<br />

In partenza da Alvisopoli (FP18) si segue la pista ciclabile esistente che corre parallela a via<br />

Mocenigo (S.P. n° 73) in direzione S. Michele al T. , dopo circa 200 m la pista ciclabile<br />

termina e bisogna immettersi nella strada provinciale percorrendola per circa 1 km, finchè,<br />

subito dopo una curva secca a destra, si imbocca a sinistra la strada secondaria via G.<br />

Deledda. Il tratto che interessa la strada provinciale è l’unico ad insistere su una strada<br />

trafficata, perciò si propone che venga realizzata la continuazione <strong>del</strong>la pista ciclabile<br />

esistente fino all’immissione con via Deledda.<br />

L’itinerario continua su via Deledda che, come si è detto, è una strada locale non molto<br />

trafficata. Dopo una curva a novanta gradi a sinistra la strada oltrepassa l’autostrada A4 e,<br />

dopo pochi metri, diviene una strada bianca. A questo punto c’è la possibilità, girando a<br />

sinistra e attraversando una bella azienda sempre su strada pubblica, di arrivare a <strong>del</strong>le<br />

cave, utilizzate durante i lavori di costruzione <strong>del</strong>l’autostrada ed ora trasformate in un<br />

laghetto attorniato da un discreto numero di alberature. Da qui è possibile di ritornare al<br />

all’inizio <strong>del</strong>la strada bianca oppure continuare percorrendo <strong>del</strong>le capezzagne agricole per<br />

poi ricongiungersi all’itinerario proposto.<br />

Il percorso continua sulla strada inghiaiata, che ora prende il nome di via Colombara.<br />

Entrando nel comune di San Michele al T., prima di effettuare il ponte sulla roggia Vidimana<br />

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e percorrendo in sommità il piccolo argine <strong>del</strong>la roggia stessa, dopo un centinaio di metri si<br />

può osservare la venuta a giorno di bolle d’aria che trapelano dal fondo <strong>del</strong>la roggia (SM7).<br />

Si tratta <strong>del</strong>la risalita <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong>la falda freatica. Questa zona è l’area più meridionale<br />

<strong>del</strong>la pianura friulana in cui sia visibile il fenomeno <strong>del</strong>la risorgenza. Via Deledda e via<br />

Colombara attraversano un paesaggio rurale di elevate valenze ambientali, con evidenti<br />

tracce di partiture agricole storiche ricche di vigneti e fossati alberati. Dopo aver attraversato<br />

la provinciale n. 75 si giunge all’oratorio di borgo Malafesta (SM6) ed uscendo dal borgo si<br />

sale in sommità arginale immettendosi nel percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />

Percorrendo quest’ultimo itinerario verso nord, dopo circa millecinquecento metri, si giunge a<br />

Villanova <strong>del</strong>la Cartera, che è il punto di partenza; mentre andando verso sud si percorre<br />

quasi interamente l’itinerario giungendo fino a Bevazzana.<br />

Il percorso proposto da Alvisopoli a Malafesta misura complessivamente circa 9 km.<br />

8.b.2 Nuovo itinerario “da Cesarolo al percorso ciclabile Bibione - Lugugnana”<br />

Il nuovo itinerario si prefigge di connettere il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>, che si<br />

snoda nel comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, pressoché sempre in sommità arginale <strong>del</strong><br />

<strong>fiume</strong> stesso, da Villanova <strong>del</strong>la Cartera fino a Bevazzana, dove si incontra l’itinerario<br />

ciclabile che collega Bibione a Lugugnana, attraversando le zone vallive dei canali Cavrato e<br />

Lugugnana e la zona di bonifica di Terzo Bacino.<br />

L’itinerario parte da Cesarolo, dalla piazza antistante la chiesa di San Nicolò (SM19),<br />

immettendosi nella pista ciclabile esistente che si trova in via Conciliazione. Si esce dal<br />

paese, si attraversa la S.P. n. 74 mediante un passaggio ciclabile protetto e si prosegue<br />

sempre in pista ciclabile lungo via Marinella, fino a giungere in località Marinella. All’altezza<br />

<strong>del</strong> centro aziendale Marinella (SM35) si lascia la pista ciclabile e si gira a destra in via<br />

quarto bacino: questa è una strada poco trafficata essendo a servizio <strong>del</strong>le attività agricole<br />

presenti. Continuando su questa strada con fondo asfaltato si giunge al centro aziendale “Az.<br />

Generali”, qui il fondo in asfalto termina e si continua su un fondo inghiaiato; attraversando<br />

un paesaggio caratteristico <strong>del</strong>la bonifica si giunge in via litoranea, che corre parallela alla<br />

Valle Grande e sede <strong>del</strong> percorso ciclabile Bibione-Lugugnana.<br />

Il percorso proposto misura complessivamente circa 14 km.<br />

8.b.3 Nuovi tratti in variante al percorso ciclabile Bibione-Lugugnana<br />

Questi brevi tratti ci permettono di effettuare dei percorsi alternativi all’itinerario esistente<br />

Bibione-Lugugnana.<br />

La prima variante parte nel punto in cui finisce il fondo asfaltato di via dei Braccianti e il<br />

percorso originario svolta a destra in via Valpellina. La proposta permette di continuare dritti<br />

in via Dei Braccianti in una strada con fondo inghiaiato che si dirige verso all’argine <strong>del</strong><br />

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canale Dei Lovi, in prossimità <strong>del</strong> punto in cui il canale sfocia nell’insenatura di porto<br />

Baseleghe. Qui si possono ammirare dei casoni di valle, da poco ristrutturati e trasformati in<br />

alloggi per vacanze. Si continua sulla strada bianca che corre a piè d’argine, si oltrepassa<br />

una idrovora e un bel edificio rurale non usato (SM32), dopo di che sono possibili due<br />

alternative: girare a destra e ritornare in località Terzo Bacino ricongiungendosi al percorso<br />

originario (qui fra l’altro si trova l’unico punto di ristoro <strong>del</strong>la zona), oppure continuare dritti<br />

correndo a piè d’argine <strong>del</strong> canale Cavrato, che forma una zona valliva di pregio ambientale,<br />

allacciandosi al percorso originario poco prima <strong>del</strong> ponte <strong>del</strong>la Bruna.<br />

Una seconda alternativa consiste nel girare a sinistra poco dopo aver effettuato il ponte <strong>del</strong>la<br />

Bruna, percorrendo la sommità arginale <strong>del</strong> canale Cavrato, posto nell’altro lato <strong>del</strong> percorso<br />

descritto nella variante precedente, giungendo fino al canale Dei lovi e godendo di un<br />

ambiente molto suggestivo.<br />

La terza alternativa invece propone che giunti alla fine di via Pradis consorziale, si giri a<br />

sinistra percorrendo via Prati nuovi e attraversando il centro aziendale “Prati nuovi” (SM34).<br />

Si raggiunge l’impianto idrovoro Prati Nuovi (VII bacino) ed il canale Dei lovi, punto in cui si<br />

trova una darsena di imbarco e un villaggio turistico formato da nuovi edifici con tipologia a<br />

casone di valle.<br />

Il primo percorso misura complessivamente 11,600 km, il secondo misura 5,600 km ed il<br />

terzo misura 4,4 km.<br />

8.b.4 Tratto di collegamento <strong>del</strong> percorso ciclabile Bibione-Lugugnana al percorso<br />

cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />

Con questo breve tratto si propone di realizzare un ulteriore collegamento fra i due principali<br />

percorsi presenti nel comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>.<br />

Abbandonando l’itinerario principale in via Pradis nel punto in cui svolta a 90 gradi per<br />

portarsi in località Lugugnana, si prosegue dritti sempre in via Pradis, poco dopo si<br />

attraversa la provinciale che conduce a Bibione (questo è un attraversamento pericoloso che<br />

deve essere ben segnalato), si prosegue in via Pradis passando accanto alla tomba <strong>del</strong>la<br />

famiglia Braida (SM18), si giunge a Cesarolo in cui si trova il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />

<strong>Tagliamento</strong>.<br />

Il percorso proposto misura circa 2,500 km.<br />

9. MAPPA DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />

(Copia in formato A0)<br />

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