Studio territorio del fiume Tagliamento. Azione 1 - GAL Venezia ...
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FEASR<br />
REGIONE DEL<br />
VENETO<br />
Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale: l’Europa investe nelle zone rurali<br />
“Realizzazione di studi e censimenti” nell’ambito <strong>del</strong> Piano di Sviluppo Locale (PSL)<br />
“Itinerari, paesaggi e prodotti <strong>del</strong>la terra”, PSR 2007/13 – Asse 4 – LEADER misura<br />
323/a, <strong>Azione</strong> 1 “Tutela e riqualificazione <strong>del</strong> patrimonio rurale – Patrimonio Rurale”.<br />
Reg. CE 1698/05 art. 52 lettera b) punto III)<br />
TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO:<br />
COMUNI DI FOSSALTA DI PORTOGRUARO E<br />
SAN MICHELE AL TAGLIAMENTO<br />
Tutela e riqualificazione <strong>del</strong> paesaggio e <strong>del</strong>l’architettura rurale <strong>del</strong><br />
bacino <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>
PREMESSA GENERALE AGLI STUDI PREVISTI DALLA MISURA 323/A 3<br />
INTRODUZIONE 7<br />
1. LOCALIZZAZIONE DEI COMUNI INTERESSATI 7<br />
1.a Localizzazione <strong>del</strong> Comune di Fossalta di Portogruaro 7<br />
1.a.1 Analisi <strong>del</strong>la componente storica 7<br />
1.a.2 Analisi <strong>del</strong>le componenti architettoniche 9<br />
1.a.3 Analisi <strong>del</strong>le componenti culturali 10<br />
1.b Localizzazione <strong>del</strong> Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> 10<br />
1.b.1 Analisi <strong>del</strong>le componenti storiche 11<br />
1.b.2 Analisi <strong>del</strong>le componenti architettoniche 14<br />
1.b.3 Analisi <strong>del</strong>le componenti culturali 15<br />
2. ANALISI DELLA COMPONENTE PAESAGGISTICA 17<br />
2.a Sintesi <strong>del</strong> paesaggio fluviale – il <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> 18<br />
2.b Sintesi <strong>del</strong> paesaggio fluviale di risorgiva 19<br />
2.c Sintesi <strong>del</strong> paesaggio rurale storico 20<br />
2.d Sintesi <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong>le bonifiche 20<br />
2.e Sintesi <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong>le valli, 21<br />
2.f Il passaggio <strong>del</strong>la costa 21<br />
3. RICOGNIZIONE E DESCRIZIONE DEGLI STUDI/RICERCHE GIA’ ESISTENTI E<br />
DISPONIBILI, PER IL MEDESIMO TERRITORIO INTERESSATO 22<br />
3.a Elenco <strong>del</strong>le pubblicazioni 22<br />
3.b Elenco degli studi realizzati dal <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale di Portogruaro 23<br />
4. CONSEGUENTE ILLUSTRAZIONE DEI FATTORI /<br />
ARGOMENTAZIONI/CONSIDERAZIONI CHE MOTIVANO IL NUOVO STUDIO/RICERCA E<br />
DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DEL MEDESIMO 24<br />
5. INDIVIDUAZIONE, CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEI PRINCIPALI<br />
ELEMENTI/BENI DEL PATRIMONIO RURALE PRESENTI SUL TERRITORIO CON<br />
RIFERIMENTO AD UNA O PIU’ COMPONENTI STORICO, CULTURALI,<br />
PAESAGGISTICHE, ARTISTICHE, ARCHITETTONICHE, IN MERITO ALLA FATTIBILITA’<br />
DEGLI INTERVENTI DI CONSERVAZIONE DEI BENI 27<br />
5.a Note esplicative dei parametri <strong>del</strong>le schede 36<br />
5.b Comune di Fossalta di Portogruaro 38<br />
5.b.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati nel<br />
Comune di Fossalta di Portogruaro (scala 1:10.000) 38<br />
5.b.2 Schede <strong>del</strong>le categorie di beni e paesaggi <strong>del</strong> Comune di Fossalta di Portogruaro<br />
43<br />
5.c Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> 38<br />
1
5.c.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati. Il<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> (scala 1:10.000) 69<br />
5.c.2 Schede <strong>del</strong>le categorie di beni e paesaggi <strong>del</strong> Comune di San Michele al<br />
<strong>Tagliamento</strong> 75<br />
6. RISPONDENZA DEGLI INTERVENI DI CONSERVAZIONE, GESTIONE E/O PUBBLICA<br />
FRUIZIONE DEGLI ELEMENTI OGGETTI DI STUDIO, ALLE PRINCIPALI POLITICHE<br />
REGIONALI 111<br />
7. GIUSTIFICAZIONE E CONFERMA DELLA RISPONDENZA DEGLI INTERVENTI<br />
PROPOSTI RISPETTO AGLI OBIETTIVI E ALLE STRATEGIE COMPLESSIVE DEL<br />
PROGRAMMA DI SVILUPPO LOCALE DI VE<strong>GAL</strong> 112<br />
8. INDIVIDUAZIONE, CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI OPPORTUNI<br />
ITINERARI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE CENSITE 114<br />
8.a Itinerari esistenti 114<br />
8.a.1 Itinerario n. 1: FOSSALTA – VALLADIS – GORGO – FRATTA – FOSSALTA 114<br />
8.a.2 Itinerario n. 2: FOSSALTA – ALVISOPOLI – FOSSALTA 114<br />
8.a.3 Itinerario n. 3: VILLANOVA SANT’ANTONIO -VILLANOVA S. MARGHERITA-<br />
STIAGO-VILLANOVA S.ANTONIO 115<br />
8.a.4 Itinerario n. 4: PERCORSO CICLOTURISTICO “PARCO DEL TAGLIAMENTO”115<br />
8.a.5 Itinerario n. 5: PERCORSO CICLABILE BIBIONE - LUGUGNANA 116<br />
8.b Nuovi itinerari in progetto 116<br />
8.b.1 Il nuovo itinerario “da Alvisopoli (Fossalta di Portogruaro) al borgo Malafesta (San<br />
Michele al <strong>Tagliamento</strong>) 116<br />
8.b.2 Nuovo itinerario “da Cesarolo al percorso ciclabile Bibione - Lugugnana” 117<br />
8.b.3 Nuovi tratti in variante al percorso ciclabile Bibione-Lugugnana 117<br />
8.b.4 Tratto di collegamento <strong>del</strong> percorso ciclabile Bibione-Lugugnana al percorso<br />
cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> 118<br />
9. MAPPA DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO 118<br />
2
PREMESSA GENERALE AGLI STUDI PREVISTI DALLA MISURA<br />
323/A<br />
Il presente <strong>Studio</strong> si inserisce all’interno <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Locale (PSL) “Itinerari,<br />
paesaggi e prodotti <strong>del</strong>la terra” approvato e finanziato dalla Regione <strong>del</strong> Veneto con<br />
Deliberazione n. 545 <strong>del</strong> 10 marzo 2009 e coordinato dal Gruppo di <strong>Azione</strong> Locale (<strong>GAL</strong>)<br />
Ve<strong>GAL</strong> di Portogruaro.<br />
Il tema centrale <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Locale è volto alla creazione di itinerari integrati<br />
tra la costa e l’entroterra che connettano in modo innovativo le risorse <strong>del</strong>l’area (ambientali,<br />
agro/enoturistiche, storico-culturali), realizzando iniziative di studio e progettazione,<br />
infrastrutturazione, comunicazione, promozione e commercializzazione ed intervenendo<br />
mediante cinque linee strategiche d’intervento: qualità <strong>del</strong>la vita; diversificazione; paesaggioambiente;<br />
filiere corte e prodotti; governance.<br />
Centrale per la definizione <strong>del</strong>le attività che saranno oggetto <strong>del</strong>l’attenzione <strong>del</strong> PSL<br />
“Itinerari, paesaggi e prodotti <strong>del</strong>la terra” risulta, in particolare per le attività afferenti al<br />
miglioramento <strong>del</strong>la qualità <strong>del</strong>la vita nell’area, l’<strong>Azione</strong> n.1 “Realizzazione di studi e<br />
censimenti”, che prevede la realizzazione di studi atti a monitorare e documentare i caratteri<br />
storici, architettonici e culturali degli elementi che caratterizzano il paesaggio e l’architettura<br />
rurale <strong>del</strong>l’area.<br />
Tale azione proposta da Ve<strong>GAL</strong> risulta in particolare inserita nell’<strong>Azione</strong> 1 “Realizzazione di<br />
studi e censimenti” <strong>del</strong>la misura 323/A “Tutela e riqualificazione <strong>del</strong> patrimonio rurale –<br />
Patrimonio rurale” <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Veneto, valevole per il periodo<br />
2007/2013, volta in generale a migliorare le condizioni di vita e l’economia <strong>del</strong>le zone rurali, a<br />
contribuire al mantenimento <strong>del</strong>la popolazione rurale valorizzando le risorse endogene e ad<br />
aumentare l’attrattività degli ambiti rurali valorizzandone le componenti culturali,<br />
architettoniche e paesaggistiche.<br />
La misura 323/A <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Rurale <strong>del</strong> Veneto si articola in quattro azioni<br />
(<strong>Azione</strong> 1 - Realizzazione di studi e censimenti; <strong>Azione</strong> 2 – Recupero, riqualificazione e<br />
valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio storicoarchitettonico; <strong>Azione</strong> 3 – Valorizzazione e<br />
qualificazione <strong>del</strong> paesaggio rurale; <strong>Azione</strong> 4 – Interventi per la valorizzazione culturale <strong>del</strong>le<br />
aree rurali) e si rivolge in particolare ad imprenditori agricoli (ai sensi <strong>del</strong>l’art. 2135 <strong>del</strong><br />
Codice Civile), atri soggetti privati (persone fisiche e persone giuridiche), Enti pubblici ed<br />
Onlus (ai sensi <strong>del</strong> D.lgs n. 460/1997) che dimostrino il possesso/proprietà di beni da<br />
destinare ad una prioritaria fruizione pubblica nell’area d’intervento <strong>del</strong> PSL.<br />
Scopo generale <strong>del</strong>la misura 323/A <strong>del</strong> PSR Veneto è di rispondere all’esigenza <strong>del</strong>le aree<br />
rurali di dover contribuire con strumenti anche diversificati ad invertire la tendenza al declino<br />
socio economico e allo spopolamento ed abbandono <strong>del</strong>la campagna, anche attraverso<br />
3
iniziative finalizzate alla salvaguardia e alla tutela <strong>del</strong> patrimonio culturale, paesaggistico e<br />
architettonico. La conservazione e valorizzazione <strong>del</strong> patrimonio storico-culturale, al fine<br />
prioritario <strong>del</strong>la sua pubblica fruizione, può rappresentare infatti una leva fondamentale per<br />
migliorare la qualità <strong>del</strong>la vita <strong>del</strong>le popolazioni locali e accrescere, nel contempo, l’attrattività<br />
dei territori e <strong>del</strong>le aree rurali, con forti ricadute in termini di sviluppo economico sostenibile.<br />
Tra le diverse dimensioni <strong>del</strong> contesto rurale, gli aspetti connessi con il paesaggio e<br />
l’architettura rurale tradizionale costituiscono una rilevante e singolare ricchezza culturale e<br />
storica, quale testimonianza diretta <strong>del</strong>la relazione tra l’attività <strong>del</strong>l’uomo e l’ambiente<br />
naturale e fonte effettiva di attrattività <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> e dei sistemi locali.<br />
Per una più completa analisi <strong>del</strong>l’area d’intervento <strong>del</strong> PSL di Ve<strong>GAL</strong>, il <strong>territorio</strong> è stato<br />
suddiviso in sei distinti ambiti territoriali:<br />
- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> (Comuni di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> e Fossalta di<br />
Portogruaro);<br />
- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Lemene (Comuni di Concordia Sagittaria e Portogruaro);<br />
- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> Livenza (Comuni di Santo Stino di Livenza, Torre di Mosto e<br />
Ceggia);<br />
- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>la Litoranea veneta (Comuni di Cavallino Treporti, Jesolo, Eraclea e<br />
Caorle);<br />
- <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>la Strada vini D.O.C.-Lison Pramaggione (Comuni di Annone Veneto e<br />
Pramaggiore);<br />
- <strong>territorio</strong> ambito <strong>del</strong> costituendo Parco Lemene-Reghena (Comuni di Cinto<br />
Caomaggiore, Gruaro e Teglio Veneto).<br />
Per ciascuno ambito territoriale è stato prodotto uno <strong>Studio</strong> contenente un’analisi specifica<br />
degli aspetti storico architettonici e paesaggistici, sulle tipologie costruttive e sui materiali e<br />
sulle caratteristiche storico-culturali che caratterizzano l’architettura rurale e il paesaggio.<br />
Scopo finale <strong>del</strong>lo <strong>Studio</strong> è quello di fornire un’indagine approfondita riguardante ciascun<br />
ambito territoriale, finalizzato a monitorare, valutare ed elaborare le informazioni ed i dati<br />
capaci di migliorare le conoscenze sugli elementi essenziali che caratterizzano i beni<br />
<strong>del</strong>l’architettura rurale e <strong>del</strong> paesaggio, ai fini dei possibili, successivi interventi di recupero,<br />
riqualificazione e valorizzazione previsti, in particolare, dalle Azioni 2, 3 e 4 <strong>del</strong>la Misura<br />
323/A.<br />
Gli interventi che potranno essere realizzati nel periodo 2011-2014 sull’area d’intervento <strong>del</strong><br />
PSL mediante le Azioni 2, 3 e 4 <strong>del</strong>la Misura 323/A dovranno infatti essere in linea e<br />
comunque coerenti con gli Studi realizzati ai sensi <strong>del</strong>l’<strong>Azione</strong> 1 <strong>del</strong>la medesima Misura<br />
323/A.<br />
4
Entrando nel merito dei contenuti <strong>del</strong>lo <strong>Studio</strong>, esso comprende innanzitutto un’analisi<br />
preliminare <strong>del</strong>la componente storica, architettonica, culturale e paesaggistica (cap. n. 1 e 2)<br />
che caratterizza ciascun ambito territoriale.<br />
Successivamente lo <strong>Studio</strong> riporta (cap. n. 3) una ricognizione e la descrizione degli<br />
studi/ricerche già esistenti e disponibili, per ciascun <strong>territorio</strong> interessato, redatti nell’ambito<br />
<strong>del</strong>la predisposizione di strumenti di governo <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> di scala vasta (PTRC, PTCP, ecc.)<br />
e di livello comunale (PRG, PAT, ecc.) o di altri analoghi documenti e dei relativi risultati ed<br />
esiti.<br />
Nel cap. n. 4, vengono quindi evidenziati i fattori e le argomentazioni che motivano lo <strong>Studio</strong><br />
e la classificazione dei principali elementi e beni <strong>del</strong> patrimonio rurale.<br />
Tali beni, con riferimento alle componenti storico, culturali, paesaggistiche, artistiche,<br />
architettoniche <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> interessato dallo <strong>Studio</strong> (quale ad esempio il legame/relazione<br />
con un evento storico o con un preciso elemento paesaggistico caratterizzante l’ambito<br />
oggetto di intervento) nel capitolo n. 5 vengono classificati in “categorie” (edifici, manufatti,<br />
paesaggi, siti archeologici, …….) e, per ciascuna categoria, classificati in “tipologie”, il tutto<br />
distintamente per l’analisi riguardante il paesaggio da quella inerente fabbricati e strutture.<br />
Nel paragrafo n. 5.1. vengono riportate le considerazioni e le motivazioni per le quali i beni<br />
individuati possono essere o meno considerati testimonianza <strong>del</strong>l’economia rurale<br />
tradizionale e motivo di attrattività, ovvero motivo di sostegno <strong>del</strong>la coesione sociale e <strong>del</strong>le<br />
identità culturali <strong>del</strong>la popolazione locale. I beni rilevati sono (paragrafo n. 5.2.1 e 5.3.1) stati<br />
individuati cartograficamente sulla Carta tecnica regionale, mediante supporto ed utilizzo di<br />
strumenti di georeferenziazione che permettono di associare i dati rilevati, in formato digitale,<br />
alle relative coordinate sulla superficie terrestre. Per ciascun bene rilevato cartograficamente<br />
è riportata (paragrafo n. 5.2.2 e 5.3.2) una scheda sintetica (richiamata da un apposito<br />
codice che individua Comune e numero <strong>del</strong> bene) contenente le seguenti informazioni:<br />
nome, epoca di costruzione, categoria e tipologia, sintesi <strong>del</strong>le caratteristiche architettoniche<br />
principali, proprietà,interesse turistico e stato <strong>del</strong> degrado. Scopo principale di queste schede<br />
sintetiche è di fornire una descrizione ed una valutazione in merito alla fattibilità degli<br />
interventi di conservazione dei beni oggetto di studio, anche in merito alla possibilità di una<br />
loro conseguente effettiva gestione e/o pubblica fruizione, in particolare relativamente alla<br />
successiva fase di realizzazione degli interventi di cui alle azioni 2, 3 e 4 <strong>del</strong>la misura 323/A.<br />
Il cap. n. 6 prende quindi in esame la rispondenza degli interventi di conservazione, gestione<br />
e/o pubblica fruizione degli elementi oggetto di studio, con le principali politiche regionali<br />
direttamente interessate, con particolare riferimento ai settori ambiente, <strong>territorio</strong> e beni<br />
culturali.<br />
Il cap. 7 affronta come gli interventi proposti siano coerenti agli obiettivi e alle strategie<br />
complessive <strong>del</strong> Programma di Sviluppo Locale di Ve<strong>GAL</strong> e fornisce alcune tipologie di criteri<br />
5
per la selezione degli interventi di cui alle azioni 2, 3 e 4 <strong>del</strong>la misura 323/A e per<br />
l’individuazione di indicatori che consentano di monitorare e valutare l’impatto relativamente<br />
a posti di lavoro creati, impatto sul turismo rurale e valore aggiunto apportato alle aziende<br />
agricole coinvolte negli itinerari.<br />
Il cap. 8 evidenzia infine gli opportuni itinerari di valorizzazione <strong>del</strong>le risorse censite,<br />
definendo nel paragrafo 8.1 cosa si è inteso per itinerario secondario, nel 8.2 per itinerario<br />
principale dandone anche un’ individuazione e nel 8.3 , distinguendoli per comune, quali<br />
sono stati gli itinerari secondari rilevati e a quali risorse censite si riferiscono.<br />
Il capitolo 9 contiene una mappa <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> oggetto <strong>del</strong>lo studio (formato A0).<br />
Lo <strong>Studio</strong> è stato realizzato dall’ Arch. Flavio Boccato su incarico affidato da Ve<strong>GAL</strong>. Lo<br />
<strong>Studio</strong>, presentato in bozza ad ottobre 2010 ai Comuni <strong>del</strong> relativo ambito territoriale, è stato<br />
concordato nella struttura generale e nella presentazione grafica con gli altri professionisti<br />
incaricati per i vari ambiti territoriali <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> PSL di Ve<strong>GAL</strong>, attraverso una serie di<br />
incontri di coordinamento tenutisi nel periodo agosto-ottobre 2010.<br />
I dati riportati nello <strong>Studio</strong> sono aggiornati al 30 ottobre 2010.<br />
6
INTRODUZIONE<br />
La presente relazione interessa i comuni di Fossalta di Portogruaro e San Michele al<br />
<strong>Tagliamento</strong> ubicati nel Veneto Orientale in Provincia di <strong>Venezia</strong>.<br />
Per comodità di lettura si preferisce definire autonomamente le caratteristiche di ogni singolo<br />
comune, pertanto il punto 3 è dedicato al Comune di Fossalta di Portoguaro ed il punto 4 al<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>.<br />
1. LOCALIZZAZIONE DEI COMUNI INTERESSATI<br />
1.a Localizzazione <strong>del</strong> Comune di Fossalta di Portogruaro<br />
Il Comune di Fossalta di Portogruaro è situato nell’estremo nord-orientale <strong>del</strong>la provincia di<br />
<strong>Venezia</strong> a circa di circa 50 km dalla stessa, ha una superficie di 31.17 km quadrati e conta<br />
una popolazione di circa 6000 abitanti.<br />
Il <strong>territorio</strong> comunale è attraversato da una fitta rete di infrastrutture di trasporto, le cui<br />
principali direttrici sono: l’Autostrada A4 (Torino-Trieste), la Strada Statale 14 <strong>del</strong>la <strong>Venezia</strong><br />
Giulia (SS14 Triestina) e la linea ferroviaria <strong>Venezia</strong>-Trieste. La città di Fossalta di<br />
Portogruaro è servita giornalmente da treni regionali e dal servizio pubblico di autobus, per<br />
cui risulta collegata a tutte le principali località limitrofe di interesse.<br />
Il comune è suddiviso nelle frazioni a nord (Gorgo, Fratta, Alvisopoli) protese verso il Friuli e<br />
quelle a sud (Vado, Villanova Sant’Antonio, Villanova Santa Margherita, Sacilato, Stiago e<br />
Toressella).<br />
1.a.1 Analisi <strong>del</strong>la componente storica<br />
Il nome Fossalta deriva da “fossa alta” ed è chiaramente collegato all’esistenza di un<br />
paleoalveo fluviale con argini rialzati, ora scomparso. Recenti indagini hanno infatti<br />
evidenziato come il <strong>territorio</strong> fossaltese fosse, in antichità, attraversato dal <strong>fiume</strong> Tiliaventum<br />
Maius (<strong>fiume</strong> dei tigli, menzionato dallo storico latino Plinio il Vecchio ne “Naturalis historia”),<br />
ora denominato <strong>Tagliamento</strong>, che nel corso dei secoli si è dimostrato rapace e turbolento,<br />
tanto da modificare continuamente il suo corso e cambiare il suo letto. In corrispondenza <strong>del</strong><br />
guado su questo <strong>fiume</strong> doveva sorgere, poco a sud ovest <strong>del</strong> centro abitato, un santuario<br />
d’età veneta (IV sec. a. C.), forse legato ad un culto <strong>del</strong>l’acqua. Da questo sito archeologico<br />
provengono due interessanti reperti di bronzo: una statuetta raffigurante un guerriero in<br />
assalto e una lamina votiva a testa di cavallo, recuperati fortunosamente dopo le lavorazioni<br />
dei terreni agricoli e conservati presso il Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro.<br />
7
In epoca romana sulle sponde di questo grande <strong>fiume</strong> sorsero numerosi insediamenti<br />
abitativi di carattere rurale e alcune importanti “ville rustiche” che hanno restituito numerosi<br />
reperti archeologici.<br />
Poco si sa <strong>del</strong> periodo compreso tra la caduta <strong>del</strong>l’impero romano e l’alto medioevo; la pieve<br />
è citata per la prima volta in una bolla <strong>del</strong> 1186, con la quale papa Urbano III concede al<br />
vescovo di Concordia la giurisdizione religiosa, civile e “Fossalta e sue pertinenze” mappa<br />
<strong>del</strong> 1696. In un documento notarile <strong>del</strong> 1202, rogato nel vicino castello di Fratta, quale<br />
testimone appare il presbitero Liutprando, confermando così la presenza in Fossalta di una<br />
comunità cristiana già ben organizzata tanto da avere una chiesa, indicata dai documenti più<br />
antichi come “basiglia”.<br />
Accanto agli edifici di culto nel <strong>territorio</strong> fossaltese erano particolarmente numerose le motte<br />
e i castelli (Fossalta, Fratta, Mocumbergo, Gorgo), eretti dai vescovi concordiesi a scopo<br />
difensivo, ma di esse non rimane che la memoria documentale. Il castello di Fossalta doveva<br />
presumibilmente sorgere nei pressi <strong>del</strong>l’attuale centro cittadino ed era la residenza estiva dei<br />
vescovi di Concordia. Le fonti storiche ricordano che fu distrutto già nel XIII secolo, quando<br />
era infeudato alla nobile famiglia friulana dei Pers.<br />
Durante il dominio <strong>del</strong>la Serenissima Repubblica, a partire dal 1483, il <strong>territorio</strong> fu riunito<br />
sotto l’amministrazione di Cordovado ad una parte <strong>del</strong> vasto <strong>territorio</strong> denominato “paludo<br />
<strong>del</strong> sindical” e visse il periodo di massima fioritura.<br />
Sul <strong>territorio</strong>, coperto da vaste paludi, vennero eseguiti già nel 1797 i primi sforzi per<br />
bonificarlo. Grazie all’opera <strong>del</strong> signore veneziano Alvise Mocenigo, che nelle sue proprietà<br />
(dove peraltro fondò un innovativo centro agricolo denominato Alvisopoli) applicò tecniche<br />
innovative di produzione, vi fu un incremento <strong>del</strong>la coltivazione <strong>del</strong> riso ed uno sviluppo<br />
<strong>del</strong>l’agricoltura.<br />
Sotto il Regno d’Italia napoleonico Fossalta divenne Comune, mentre con il Regno<br />
Lombardo-Veneto si attuò il trasferimento amministrativo da Friuli a <strong>Venezia</strong>.<br />
Durante la Prima Guerra Mondiale la città si è trovata in prima linea e qui un giovane soldato<br />
americano (Hemingway) si ispirò per alcuni passaggi di Addio alle armi.<br />
Ma se Fossalta ha una propria storia ed una propria identità, non sono da meno le frazioni<br />
che la circondano. Sede di placito per il <strong>territorio</strong> circostante, importante in essa è la piccola<br />
frazione di Fratta, che evoca immediatamente l’antico Castello (distrutto nel 1789, oggi lascia<br />
di sé solo qualche traccia <strong>del</strong> perimetro), in cui hanno avuto luogo le vicende narrate da<br />
Ippolito Nievo nel romanzo Le confessioni di un italiano.<br />
Infine a Villanova è stato ritrovato un piccolo tesoro di 260 denari d’argento, ora conservato<br />
nel Museo Archeologico di Portogruaro, che attesta la presenza di insediamenti stabili fin<br />
dall’epoca romana.<br />
8
Il paese oggi ha un volto completamento moderno che, dopo la tromba d’aria <strong>del</strong> 1973, si è<br />
arricchito di recenti costruzioni e di nuovi spazi urbani. Particolarmente riuscita è la<br />
sistemazione <strong>del</strong>la piazzetta retrostante il municipio, <strong>del</strong>imitata nei suoi fianchi lunghi<br />
dall’edificio che ospita la Biblioteca Comunale, sede <strong>del</strong> Museo “Ippolito Nievo”, attivo<br />
promotore di studi nieviani, e dal fronte posteriore <strong>del</strong> cinema comunale sul quale è stato<br />
riprodotto ad affresco, su grande scala, una veduta settecentesca <strong>del</strong> castello di Fratta.<br />
Paese dei fratelli garibaldini Scarpa, la cui casa si può ancor oggi vedere nella piazza<br />
cittadina, Fossalta ha dato i natali a due noti artigiani <strong>del</strong> legno e <strong>del</strong> marmo: Giuseppe<br />
Scalambrin (1886 - 1966) e Nello Toffolon (1914 - 1983).<br />
1.a.2 Analisi <strong>del</strong>le componenti architettoniche<br />
Fossalta di Portogruaro conserva un notevole patrimonio storico ed artistico, in particolare<br />
<strong>del</strong> XVI e XVII secolo) che la pone tra i principali centri <strong>del</strong> Veneto orientale.<br />
Pregevoli edifici sono presenti nel centro urbano, quali Villa Sidran, la Chiesa Parrocchiale di<br />
San Zenone e casa Bornacin.<br />
Villa Sidran rappresenta uno splendido esempio di architettura signorile veneziana di<br />
campagna <strong>del</strong> XVIII secolo.<br />
La Chiesa dedicata a San Zenone fu eretta nel 1893 su progetto <strong>del</strong>l’architetto Ruppolo, in<br />
sostituzione di una antica chiesa demolita nello stesso anno e risalente al 1034; essa<br />
conserva al suo interno alcune tele provenienti dal precedente edificio. Si ricordano la<br />
Madonna in trono tra S. Zenone e la Maddalena, opera <strong>del</strong> concordiese Antonio Carneo,<br />
l’Adorazione dei Magi e l’Ultima cena di Osvaldo Gortanutti ed infine una Madonna <strong>del</strong><br />
rosario ed un San Sebastiano e altri Santi di Nicolò Bambini. Durante le celebrazioni<br />
liturgiche è possibile ascoltare l’organo costruito dalla ditta “Francesco Zanin” di Codroipo.<br />
Casa Bornacin sorge in Piazza Risorgimento, cuore <strong>del</strong>la vita cittadina, che rappresenta il<br />
più antico edificio documentato <strong>del</strong> centro storico, comparso nella cartografia fin dal 1582. La<br />
casa era anticamente decorata, nella sua parete esterna a sud, da un grande affresco<br />
murale cinquecentesco avente per tema la crocifissione, ora quasi completamente<br />
scomparso.<br />
Al centro <strong>del</strong>la Piazza Risorgimento sorge il marmoreo Monumento ai Caduti, realizzato dagli<br />
scalpellini fossaltesi su disegno di Giuseppe Scalambrin.<br />
Infine all’interno <strong>del</strong> cimitero sono raccolte alcune importanti opere d’arte: La Deposizione e<br />
La Resurrezione, di Nello Toffolon, presenti nel timpano d’ingresso e, poco oltre, spicca la<br />
monumentale croce metallica di Giorgio Celiberti mentre, nel settore di nuova costruzione, si<br />
possono ammirare alcune vetrate firmate da Simon Benetton.<br />
9
Nelle vicinanze <strong>del</strong>la località di Fratta, all’interno <strong>del</strong> giardino intitolato al gemellaggio tra<br />
Fossalta e la cittadina francese di Aucamville (Tolosa) si trova un importante gruppo<br />
marmoreo raffigurante Il Tempo, opera di Nello Toffolon.<br />
La massima espressione <strong>del</strong> patrimonio artistico è però costituita dalla Villa e dalle<br />
Barchesse di Alvise (da cui il nome di Alvisopoli, dove sono site) Mocenigo <strong>del</strong> XIX sec.,<br />
realizzate dall’architetto Giovanni Battista Balestra come esperimento abitativo produttivo. La<br />
Villa Padronale, le barchesse, gli edifici di servizio, i fabbricati ed il porticato, realizzano un<br />
armonico complesso neoclassico.<br />
Vicino alla Chiesetta di S. Antonio di Villanova c’è una quercia secolare (Quercus Robus),<br />
dall’età presumibile di 500 anni, una <strong>del</strong>le pochissime esistenti in Europa, dichiarata<br />
Monumento Nazionale.<br />
1.a.3 Analisi <strong>del</strong>le componenti culturali<br />
Dal punto di vista storico-culturale Fossalta può vantare la presenza di due raccolte che<br />
documentano gran parte <strong>del</strong>la vita civile e religiosa <strong>del</strong> paese: l’Archivio Comunale e<br />
l’Archivio <strong>del</strong>la Parrocchia di San Zenone vescovo. L’Archivio Comunale, ospitato nella sede<br />
municipale, raccoglie documenti a partire dalle <strong>del</strong>ibere di Consiglio <strong>del</strong> 1869. Presso la casa<br />
canonica trova collocazione l’importante Archivio <strong>del</strong>la Parrocchia di San Zenone, nel quale<br />
sono conservati documenti inerenti alla storia <strong>del</strong>la parrocchia fin dal XV secolo e<br />
testimonianze <strong>del</strong>la vita civile raccolte dai parroci. Spicca tra questi ultimi il regesto<br />
seicentesco degli atti notarili <strong>del</strong> castello di Fratta, che fa riferimento a documenti a partire<br />
dal XIII secolo. Nella stessa casa canonica ha sede la biblioteca storica, dove si possono<br />
ammirare alcune preziose cinquecentine. Oltre a questa è attiva, dal 1979, la Biblioteca<br />
Pubblica Comunale. Accanto ad una sezione di storia locale, le sale <strong>del</strong>la biblioteca ospitano<br />
una piccola pinacoteca, nella quale sono raccolte opere <strong>del</strong>l’incisore Antonio Locatelli (1795-<br />
?) e di artisti contemporanei quali Luigi Diamante, Arsenio Scalambrin e Bruno Garlatto.<br />
Interessanti pure, nel centro <strong>del</strong>la cittadina, il Museo letterario di Ippolito Nievo, il Museo<br />
<strong>del</strong>la Civiltà Contadina e il Museo Etnografico che, grazie al volontariato, dal 1990<br />
ricostruisce scene di vita quotidiana <strong>del</strong>l’inizio <strong>del</strong> XX sec. attraverso oggetti e materiali<br />
d’epoca.<br />
1.b Localizzazione <strong>del</strong> Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />
San Michele al <strong>Tagliamento</strong> appartiene alla Provincia di <strong>Venezia</strong> ed è uno degli undici<br />
comuni che formano il mandamento di Portogruaro. Conta oggi quasi 12.000 abitanti ed è il<br />
più lungo come <strong>territorio</strong>: si estende infatti per oltre 35 km verso l’interno, dal mare Adriatico<br />
con la spiaggia di Bibione, fino a confinare a nord con Morsano al <strong>Tagliamento</strong> (Provincia di<br />
Pordenone), a est con Varmo, Ronchis, Latisana e Lignano (Provincia di Udine) e a ovest<br />
10
con Portogruaro e Fossalta di Portogruaro. Può considerarsi il più ‘friulano’ tra i comuni <strong>del</strong>la<br />
Provincia di <strong>Venezia</strong>, per la sua posizione geografica che lo colloca all’estremo est <strong>del</strong>la<br />
Regione Veneto, ai confini con la Regione Friuli-<strong>Venezia</strong> Giulia, in area di Friuli storico.<br />
L’odierna superficie pari a 112,3 kmq, fu raggiunta nel 1933 allorchè il Comune, in ossequio<br />
ad un provvedimento governativo, accorpò le località “bonificate” ubicate a sud <strong>del</strong>la frazione<br />
Cesarolo denominate: Pradis, Prati Nuovi e Terzo Bacino, fino ad allora facenti parte<br />
integrante <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> caorlese. In quegli anni l’acquitrinoso e malsano <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>l’Ente<br />
bonifica, dove d’estate imperversavano le zanzare e la malaria, fu reso fertile da massicci<br />
interventi bonificativi svolti per tramite di braccianti, sotans e carriolanti (ai quali, a Cesarolo,<br />
nel 1985 è stato dedicato un monumento bronzeo). Ad opere ultimate (metà anni ‘60, dopo<br />
decenni di attività) risultarono recuperati allo sfruttamento agricolo intensivo oltre 2.000 ettari<br />
di campagna, furono eseguiti scavi per canalizzazioni pari a 162 km di lunghezza<br />
complessiva, vennero costruiti 95 km di arginatura e 70 km di strade poderali e campestri in<br />
terra battuta. Furono altresì poste in opera otto idrovore ed altrettante pompe ausiliarie,<br />
nonché un centinaio di chiaviche per equilibrare i movimenti <strong>del</strong>le acque.<br />
1.b.1 Analisi <strong>del</strong>le componenti storiche<br />
Le coste venete e friulane caratterizzate da un litorale basso e sabbioso, movimentato da<br />
insenature e paludi, favorirono fin dall’antichità una navigazione sicura e riparata, con<br />
numerosi approdi, dove l'aria salubre era garantita dall’alternarsi <strong>del</strong>le maree (Vitruvio - De<br />
Architectura, Libro I 4,11-12).<br />
Anche Strabone è particolarmente colpito dall'ambiente naturale <strong>del</strong> litorale altoadriatico<br />
(Geografia, Libro V 1,5,212).<br />
Lo scrittore romano Tito Livio, che conosceva bene questa zona, scrive di specchi d’acqua<br />
alimentati dalle maree e campi coltivati poco distanti cui facevano da sfondo i rilievi collinari<br />
ed è proprio in questi luoghi e a quei tempi che risalgono le prime tracce di frequentazione<br />
umana ritrovate nel <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>l’odierno comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>.<br />
L’area in cui sorge ora la città era un tempo attraversata dalla via Annia, l’importante strada<br />
di collegamento tra Roma e Aquileia. I ricchi mercanti romani <strong>del</strong>la vicina Concordia<br />
venivano ad “oziare” e godere <strong>del</strong>le bellezze <strong>del</strong> mare fra le dune <strong>del</strong>la fascia litoranea <strong>del</strong>la<br />
X Regio (l’attuale Bibione) e la villa marittima di età romana detta <strong>del</strong> “Mutteron dei Frati” ne<br />
è la testimonianza. Che questa costruzione fosse esclusivamente ad uso “turistico” si può<br />
dedurre dal mancato ritrovamento di elementi di impianti di riscaldamento, intercapedini o<br />
tubazioni.<br />
Una forte attrattiva per questo litorale era anche dato da una fonte di acqua termale.<br />
Numerosi sono stati, infatti, i ritrovamenti nell'area <strong>del</strong> IV° Bacino di bonifica. Questa<br />
indagine preliminare sulle tipologie presenti nel sito, evidenzia una situazione che non trova<br />
confronti; le ceramiche di pregio sopravanzano quantitativamente le forme comuni, ed è un<br />
11
dato che non si ripete in nessun altro contesto. Tali considerazioni permettono di formulare<br />
l’ipotesi <strong>del</strong>lo sfruttamento di tali acque già in età romana. La frequentazione <strong>del</strong>la fonte si<br />
protrae, con ogni probabilità in modo estremamente saltuario, fino al V-VI sec. d.C.,<br />
datazione ricavata dallo studio dei materiali più tardi, di origine africana.<br />
Seguì un lungo periodo scarsamente documentato fino al XII sec.d.C. cui risale il successivo<br />
insedimaneto umano con la realizzazione <strong>del</strong> punto di dogana veneziano di Baseleghe.<br />
Dotato di guarnigione (un capitano e alcune guardie), rimase in piena attività tra il XIII ed il<br />
XIV secolo; la cartografia antica evidenzia infatti, in prossimità <strong>del</strong>la foce <strong>del</strong> canale<br />
Lugugnana, un gruppo di costruzioni tra cui spicca una chiesetta, ora chiamata "S.Maria di<br />
Baseleghe" oppure talvolta "S.Maria <strong>del</strong>la Lighignana". Scaduta la funzione di posto daziale<br />
veneziano, con ogni probabilità l’abitato si ridusse a semplice borgata di pescatori, fino a<br />
quando, per la combinazione bradisismo-innalzamento <strong>del</strong> livello <strong>del</strong> mare e conseguente<br />
ingresso <strong>del</strong>le acque nei terreni ed abitazioni, fu abbandonato.<br />
Nonostante la zona fosse già abitata nell’antichità, San Michele al <strong>Tagliamento</strong> ha origini<br />
abbastanza recenti.<br />
San Michele come toponimo si riscontra per la prima volta in un contratto di compravendita<br />
stipulato nel 1357 in cui si attesta che “con istrumento di detto anno Giovanni Susan di<br />
Peuscheldorf trasferisce a Mainardo, conte di Gorizia le ville di Latisana, San Mauro, Volta e<br />
San Michele...” (Annali di Di Manzano).<br />
San Michele al <strong>Tagliamento</strong> si è formato da una costola <strong>del</strong>l’antica pieve di S. Giorgio al<br />
<strong>Tagliamento</strong> o S. Giorgio di Latisana. Si legge infatti in una nota <strong>del</strong>l’archivio parrocchiale di<br />
S. Giorgio di Latisana, riportata da Ernesto Degani nel suo libro La Diocesi di Concordia (la<br />
prima edizione risale al 1880), che “nel 1541 dai giurisdicenti Vendramin fu violentemente<br />
smembrato dal beneficio di San Giorgio, il quartese di buona parte <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> per<br />
beneficiare di un chierico”. Si può dire che nasce così San Michele, un piccolo borgo a<br />
ridosso <strong>del</strong>la sponda destra <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> a poche centinaia di metri più a sud <strong>del</strong>la<br />
matrice S. Giorgio.<br />
Durante i quasi quattro secoli <strong>del</strong>la dominazione <strong>del</strong>la Serenissima (1420-1797) San Michele<br />
fece parte <strong>del</strong>la “Terra <strong>del</strong>la Tisana” e quindi <strong>del</strong>la “Patria <strong>del</strong> Friuli”, mentre la curazia<br />
dipendeva dalla vicina Pieve di San Giorgio, che aveva giurisdizione anche su alcune altre<br />
chiese minori di paesi limitrofi. In detto periodo tutta la “Terra <strong>del</strong>la Tisana” divenne proprietà<br />
dei nobili veneziani e <strong>del</strong>le loro casate: Morosini, Mocenigo, Emo, Vendramin, Venier,<br />
Grimani, Minio, Loredan, Zovan, Molin, Bragadin ed altri. Nelle frazioni <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> si<br />
costituirono “le comuni o ville”, ognuna governata da un podestà dipendente dal capitano,<br />
che risiedeva a La tisana, e nei borghi si tenevano le “vicìnie” o “vicinanze”, convocazioni di<br />
carattere popolare rurale per trattare i peculiari interessi <strong>del</strong>la collettività.<br />
12
Con la pace di Campoformido (17 ottobre 1797) il <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>la Repubblica di <strong>Venezia</strong><br />
venne consegnato all’Austria come semplice merce di scambio, ma nel dicembre <strong>del</strong> 1805,<br />
dopo la battaglia di Austerlitz, Napoleone riconquistò <strong>Venezia</strong> e il Veneto e li unì al Regno<br />
Italico.<br />
I francesi vi rimasero per nove anni attuando importanti modifiche di carattere<br />
amministrativo: nel 1807 ampliarono il Dipartimento <strong>del</strong>l’Adriatico, con capoluogo <strong>Venezia</strong>,<br />
aggregando i comuni di Aquileia, Scodovacca, Biancada, Gorgo, Pertegada, Concordia, San<br />
Michele e Ligugnana (già inclusi nel dipartimento di Passariano, dipendente dalla prefettura<br />
di Udine), nonchè Noventa di Piave, San Donà, Fossalta, Meolo, Torre di Musestre, Mestre,<br />
Carpenedo, Mojan, Chirignago e Spineda (già inglobati nel dipartimento <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>,<br />
con capoluogo Treviso). Come conseguenza il <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>l’antica giurisdizione di Latisana<br />
fu suddiviso in due municipalità, separate dal <strong>Tagliamento</strong> con capoluoghi Latisana e San<br />
Michele accorpate in differenti dipartimenti. Fanno riscontro alla nascita di San Michele, da<br />
«villa» a «municipalità», due atti ufficiali, che confermano anche la sua annessione alla<br />
Provincia di <strong>Venezia</strong> e portano la data <strong>del</strong> 22 dicembre 1807, riferiti ad un decreto <strong>del</strong>lo<br />
stesso Napoleone firmato il 7 dicembre <strong>del</strong>lo stesso anno. Per questo motivo, gli agglomerati<br />
di San Michele e San Giorgio, sino ad allora detti “ di Latisana”, assunsero l’appellativo,<br />
tuttora conservato, “al <strong>Tagliamento</strong>”.<br />
Nel 1814 l’Austria riconquistò il Veneto e la Lombardia e costituì il Regno Lombardo-Veneto<br />
lasciando però intatto l’ordinamento napoleonico <strong>del</strong>le ‘municipalità’ ed iniziando un’opera<br />
importantissima per la zona: la realizzazione dei primi argini a difesa <strong>del</strong>le periodiche<br />
esondazioni <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>. Venne anche sistemata ed ampliata la strada che<br />
congiungeva Portogruaro a Latisana, già abbozzata dai francesi, prolungandola verso est,<br />
fino a raggiungere Trieste.<br />
Nel giugno <strong>del</strong> 1866 scoppiò il conflitto tra Italia e Austria, la III guerra d’indipendenza<br />
durante la quale le truppe italiane entrarono in Friuli (il comandante, gen. E. Cialdini, attestò<br />
parte di esse sul <strong>Tagliamento</strong>: da San Michele al mare venne spiegato il 1° Corpo d’Armata;<br />
tra Malafesta e Carbona il 40° Corpo d’Armata). Il 3 ottobre venne firmato il trattato di pace<br />
tra Italia e Austria ed il 21 ottobre il plebiscito sancì l’unione <strong>del</strong> Veneto e parte <strong>del</strong> Friuli<br />
all’Italia e tutto il Portogruarese entrò definitivamente a far parte <strong>del</strong>la costituenda provincia<br />
di <strong>Venezia</strong>.<br />
San Michele subì durante entrambi i conflitti mondiali gravi perdite umane ed ingenti danni<br />
morali e materiali.<br />
Dopo la disfatta di Caporetto nel 1917, venne invasa dai contingenti <strong>del</strong>l’esercito austroungarico<br />
le cui truppe, nell’anno di permanenza, saccheggiarono quanto trovarono a portata<br />
di mano. La popolazione che vi ritornò trovarono case semidistrutte e bruciate comprese la<br />
13
chiesa e la canonica, strade rovinate; persino le campane, ritenute preda bellica, erano state<br />
sottratte.<br />
San Michele si riprese con la costruzione di nuovi edifici, nonché <strong>del</strong>la rete viaria interna: la<br />
scuola, una bella chiesa con la facciata neogotica progettata dal famoso architetto Gerolamo<br />
D’Aronco, l’asilo, la casa di riposo, il municipio, le poste e telegrafi, la banca, il consorzio<br />
agrario e inoltre le ville nobiliari dei Biaggini, Zuzzi e Beltrame, che dettero lustro<br />
architettonico all’assetto urbanistico <strong>del</strong> paese. Le braccia dei suoi abitanti, oltre allo sviluppo<br />
<strong>del</strong>l’artigianato con la nascita di numerose botteghe dei più svariati lavori, si prestarono come<br />
manodopera per la bonifica di vasti terreni a sud di Cesarolo fino al mare, con l’apporto <strong>del</strong><br />
Consorzio di Bonifica, che proprio a San Michele aveva la sua sede.<br />
Ancora peggiore fu la seconda guerra mondiale: dal 14 maggio 1944 al 1° maggio <strong>del</strong>l’anno<br />
successivo San Michele al <strong>Tagliamento</strong> subì una sessantina di incursioni aeree alleate, che<br />
causarono una trentina di vittime fra la popolazione civile. Il centro storico fu letteralmente<br />
raso al suolo: municipio, asilo, scuole elementari, casa di riposo, ufficio postale, banca,<br />
chiesa e canonica. Dei 370 edifici esistenti prima <strong>del</strong>la guerra, soltanto un’ottantina,<br />
disseminati nella periferia, rimasero agibili anche se profondamente danneggiati. Per tre anni<br />
(dal 15 maggio 1944) la popolazione di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> trovò rifugio nei paesi<br />
vicini o dimorando in abitazioni di fortuna: fienili, stalle e baracche. Per questi motivi sin<br />
dall’immediato dopoguerra il martoriato capoluogo si guadagnò l’appellativo di “Cassino <strong>del</strong><br />
Nord”.<br />
A sud <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> Comune è sorta negli anni Cinquanta la località turistico-balneare di<br />
Bibione, raggiungendo in breve tempo notevoli progressi. L’ufficialità vera <strong>del</strong> nome verrà<br />
data solo nel gennaio <strong>del</strong> 1960 con l’apposito decreto <strong>del</strong> Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />
Giovanni Gronchi; mentre nel maggio <strong>del</strong>lo stesso anno a Bibione è riconosciuta la qualifica<br />
di «area balneare». Inizia così la grande stagione <strong>del</strong> turismo a Bibione che ha portato la<br />
spiaggia attualmente a diventare la seconda in Italia per presenze.<br />
1.b.2 Analisi <strong>del</strong>le componenti architettoniche<br />
Come già accennato nell’analisi <strong>del</strong>le componenti storiche, una testimonianza <strong>del</strong>le ricche<br />
frequentazioni <strong>del</strong>la zona è giunta fino a noi nella villa maritima di età romana <strong>del</strong> "Mutteron<br />
dei Frati" dove è stata messa in luce una serie di ambienti, collegati tra loro da un corridoio<br />
pavimentato con un tassellato di mosaico bianco con fascia perimetrale costituita da due<br />
righe di tessere nere. L'ampliamento <strong>del</strong>lo scavo eseguito nel 1993 ha messo inoltre in<br />
evidenza la presenza, anche in stretta contiguità, di ambienti eleganti con pavimenti in<br />
mosaico decorato a motivi geometrici, raffinate pitture parietali, ampie soglie marmoree e<br />
vani puramente funzionali, pavimentati con cocciopesto semplice. Non è facile dire se questi<br />
ultimi risalgano a volte a fasi anteriori <strong>del</strong>l'abitazione, dato che sono caratterizzati da<br />
14
notevole resistenza all'usura sia da lunga applicazione, al di fuori dal succedersi <strong>del</strong>le mode.<br />
Una stranezza si può rilevare dalla diversa dimensione, nell'ambito degli ambienti padronali,<br />
tra i vani di rappresentanza e quelli privati. Infatti è evidente l'importanza dimensionale e<br />
decorativa assegnata al vano di rappresentanza in questa abitazione, sicuramente da<br />
ritenersi appartenente ad un personaggio di ceto medio alto, dove le funzioni sociali si<br />
svolgevano in un complesso sistema di ambienti di ricevimento e di soggiorno; l'eleganza e<br />
le grandi dimensioni di questi ambienti sembrano compensare la funzione di rappresentanza<br />
<strong>del</strong> peristilio, non ancora individuato. Nel settore orientale <strong>del</strong>la nostra regione lungo le<br />
direttrici costiere ritroviamo altre residenze di questo tipo (non meno di tre nella sola<br />
Bibione).<br />
Una traccia ancora visibile <strong>del</strong>la seconda guerra mondiale è la villa Ivancich dilaniata dai<br />
bombardamenti. Tra le rovine di questa villa abbandonata, avvolta ormai dalle piante<br />
rampicanti, intravediamo gli antichi fasti di fine 1500, quando fu costruita forse da Longhena<br />
per volontà dei Mocenigo, una <strong>del</strong>le famiglie venete più importanti.<br />
Dopo il conflitto mondiale, San Michele è rinata più a sud rispetto al vecchio centro, dove<br />
esistevano le «campagne» di Zuzzi, un po’ più verso la località Comugne. Così il paese<br />
venne creato ex novo, nell’elaborazione di un nuovo piano regolatore affidato all’architetto<br />
Angelo Scattolin di <strong>Venezia</strong>. Vengono costruite le strade, il municipio, la chiesa, le scuole e<br />
numerose abitazioni con il piano Fanfani e Unrra Casa.<br />
Al centro <strong>del</strong>la nuova San Michele è sorta la nuova chiesa, progettata dall’ingegner Riccardo<br />
Bertoia, con all’interno una pala raffigurante Sant’Anna attribuita al Piazzetta, proveniente<br />
dalla vecchia chiesa. In facciata e ai lati sono poste le bellissime vetrate istoriate <strong>del</strong><br />
Casarini. Nel <strong>territorio</strong> <strong>del</strong>la parrocchia esiste anche la chiesetta-oratorio <strong>del</strong>l’Agnolina (o di<br />
S. Elisabetta) inclusa nell’area <strong>del</strong> cimitero, risalente forse al XV secolo. Di grande valore<br />
storico-architettonico sono anche Villa Mocenigo-Ivancich-Biaggini, attribuita a Baldassarre<br />
Longhena, Villa Beltrame-De Buoi e Villa Braida-Piccolomini a San Filippo.<br />
Nella frazione di Villanova <strong>del</strong>la Cartera si trovano la chiesetta di S. Tommaso, forse <strong>del</strong><br />
’400, attualmente chiusa e bisognosa di un deciso intervento di restauro, e la parrocchiale di<br />
San Tommaso Apostolo; mentre a Malafesta vi è quella dedicata a S. Antonio. Del XVI sec.<br />
è l’oratorio dei SS. Mauro e Bellino in località San Mauretto; mentre nella frazione di San<br />
Giorgio al <strong>Tagliamento</strong>, la vecchia parrocchiale sorse nel XVII sec., e nel 1742 si eresse una<br />
chiesetta dedicata a S. Sabata (1742). Nella frazione di Cesarolo, la chiesa parrocchiale è<br />
dedicata a S. Nicolò e a Bevazzana a S. Maria <strong>del</strong> Soccorso.<br />
1.b.3 Analisi <strong>del</strong>le componenti culturali<br />
15
Il Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> è fortemente influenzato dalla presenza <strong>del</strong>la<br />
località Bibione. La costa e la laguna non sono solo natura, ma anche cultura e tradizione.<br />
In questi spazi fatti d'acqua, di canneti, di isolotti e lidi sabbiosi si conservano, infatti, i modi e<br />
i ritmi <strong>del</strong>la presenza antica <strong>del</strong>l'uomo, che fin da epoche remotissime qui ha trovato rifugio e<br />
sostentamento. In particolare il valore culturale <strong>del</strong>la Laguna di Bibione si manifesta negli usi,<br />
negli strumenti e nei manufatti tradizionali, la cui più preziosa e più tipica espressione è<br />
certamente il casone lagunare, che per secoli è stato luogo di vita e di lavoro per intere<br />
famiglie di pescatori.<br />
Il mare e le valli di Bibione e l’entroterra di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> narrano la storia <strong>del</strong><br />
<strong>territorio</strong> e <strong>del</strong>la nostra civiltà. Vi sono custoditi, infatti, importanti reperti archeologici: la<br />
vecchia linea di costa che porta le tracce <strong>del</strong>le fondamenta <strong>del</strong>l'antica città e i numerosi relitti<br />
di navi romane, che secoli or sono solcavano queste acque per raggiungere le colonie <strong>del</strong>la<br />
X Regio, la villa marittima romana <strong>del</strong> Motteron dei Frati a Bibione, il medievale punto di<br />
dogana <strong>del</strong>la Serenissima a Baseleghe, gli insediamenti palafitticoli di San Gaetano e molti<br />
altri esempi.<br />
Sono stati ritrovati frammenti ceramici a pareti sottilissime non verniciate, decorate con<br />
applicazione di gocce in rilievo (foglie d'acqua), riconducibili a coppe, coppette, bicchieri:<br />
questo dato è da ritenersi assolutamente anomalo dai confronti con i materiali di siti analoghi<br />
e coevi (il I sec. d.C., momento particolarmente favorevole per tutta l'area). Sono state<br />
prodotte da officine <strong>del</strong> vasaio aquileiese Clemens, le Sariusschalen (coppe tipo Sarius), che<br />
trova un confronto puntuale a Torre di Pordenone. Altra ceramica di pregio, la Terra sigillata,<br />
sia aretina che norditalica è presente nel sito in forme lisce e decorate.<br />
In alcune successive prospezioni in situ venivano rinvenute, sconvolte dal moto ondoso, le<br />
strutture superstiti di due edifici, posti alla foce <strong>del</strong> Canale Lugugnana, frammiste a centinaia<br />
di frammenti ceramici associabili, per confronti, alla tipologia <strong>del</strong>le ceramiche invetriate<br />
veneziane, vetri, ceramiche graffite, acrome, una grande quantità di chiodi ormai<br />
completamente incrostati ed alcune monete, ancora in fase di studio; di grandissimo<br />
interesse un frammento in piombo di una bolla ducale. A testimonianza <strong>del</strong> transito dei<br />
pellegrini reduci dalla terrasanta verso i paesi di origine, è il ritrovamento, quantitativamente<br />
esiguo ma storicamente di grande interesse, di alcuni frammenti di ceramica assolutamente<br />
fuori contesto, tra cui, rarissimo, un fondo di ciotola in maiolica arcaica, prodotta nel XIV<br />
secolo nell’area tarantina, che è a tutt’oggi l’unico esemplare rinvenuto al di fuori <strong>del</strong>la laguna<br />
di <strong>Venezia</strong>. Una attestazione dei traffici commerciali da <strong>Venezia</strong> (e quindi dall'area bizantina)<br />
verso i territori soggetti al Patriarcato di Aquileia ci viene fornita dai materiali ceramici<br />
estremamente rari rinvenuti nel sito: Zeuxippus Ware (1 frammento di piatto, XIII secolo)<br />
Corinto ware (10 frammenti di ciotola) Maiolica arcaica (XIII secolo, 20 frammenti) Islamica<br />
(piatto, 1 frammento) nonché i già citati oltre 200 frammenti di invetriata tipo "Campalto".<br />
16
Le componenti culturali più recenti invece fanno riferimento allo scrittore Ernest Hemingway<br />
ed al filosofo Ezra Pound, che furono ospitati nella villa Ivancich, di cui sono rimaste poche<br />
tracce e tanti ricordi che fanno parte <strong>del</strong>la storia.<br />
2. ANALISI DELLA COMPONENTE PAESAGGISTICA<br />
Con riferimento alla Convenzione Europea <strong>del</strong> Paesaggio, si ritiene opportuno individuare e<br />
caratterizzare i paesaggi esistenti nei territori di Fossalta di Portogruaro e San Michele al<br />
<strong>Tagliamento</strong>.<br />
All’interno <strong>del</strong>la regione considerata, pur essendo tutta pianeggiante, si possono individuare<br />
diversi scenari con forti caratteristiche distintive:<br />
- paesaggio fluviale,<br />
- paesaggio rurale storico,<br />
- paesaggio <strong>del</strong>le bonifiche,<br />
- paesaggio <strong>del</strong>le valli,<br />
- paesaggio <strong>del</strong>la costa.<br />
Il secondo è caratterizzato da evidenti tracce di partiture agricole storiche, con qualche<br />
frammento di ambiente seminaturale; esso è tipico <strong>del</strong>le zone più a nord, vicino al confine<br />
con il Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, come il comune di Fossalta di Portogruaro e la frazione Villanova<br />
<strong>del</strong>la Cartera <strong>del</strong> comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>.<br />
Il paesaggio <strong>del</strong>le bonifiche si distingue perché le grandi distese d’acqua, ambienti<br />
caratterizzati da vegetazione palustre e boschiva ormai perduti, sono stati sostituiti da ettari<br />
ed ettari di monocolture estensive, dove la vegetazione arborea, tutta antropica, si riduce ad<br />
alberature da strada o ad alberi da frutto in prossimità <strong>del</strong>le case rurali.<br />
Il paesaggio <strong>del</strong>le valli, “risparmiate” dalla bonifica, è contraddistinto dalla presenza di<br />
barene, velme, canneti e costruzioni vallive ormai in disuso, quali i casoni lagunari ed è tipico<br />
<strong>del</strong>la zona <strong>del</strong> canale Cavrato e <strong>del</strong> canale Dei Lovi .<br />
Infine il paesaggio <strong>del</strong>la costa, caratterizzato dalla fitta pineta e dalle dune sulle quali insiste<br />
e dalle varie macchie boschive, in certi punti si presenta fortemente trasformato e<br />
urbanizzato.<br />
Come già accennato attraversando questi due Comuni si ha l’impressione di un <strong>territorio</strong><br />
particolarmente “verde”, anche se recenti trasformazioni ne hanno modificato il patrimonio<br />
paesaggistico e ambientale. Realtà percepibili ancora negli 60-70 come unità<br />
paesaggistiche, oggi possono essere colte solo per frammenti.<br />
Le unità fondamentali ancora distinguibili sono ridotte a quattro:<br />
- frammenti di bosco umido,<br />
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- frammenti di partiture di siepi derivate dal bosco,<br />
- formazioni erbacee circondate da siepe,<br />
- vegetazione spondicola e idrolitica,<br />
In questo contesto, la tutela degli ultimi biotipi superstiti non solo rappresenta la principale<br />
motivazione <strong>del</strong>la valorizzazione tematica <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> con finalità turistico culturali, ma<br />
costituisce anche una doverosa risposta, in sede locale, alle raccomandazioni rivolte a livello<br />
internazionale per la difesa <strong>del</strong>la biodiversità.<br />
2.a Sintesi <strong>del</strong> paesaggio fluviale – il <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Il fluire e rifluire <strong>del</strong>l’acqua dal letto <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> nella pianura alluvionale è viceversa è<br />
all’origine <strong>del</strong>le più importanti attività biologiche e fisiche che determinano, favoriscono e<br />
sostengono il livello di biodiversità e la dinamicità fluviale.<br />
Nel <strong>Tagliamento</strong> si può osservare una elevata varietà, in termini geomorfologici, dei corpi<br />
d’acqua ed una conseguente complessità <strong>del</strong>le connessioni ideologiche superficiali e<br />
sotterranee. Esso risulta caratterizzato da un incredibile mosaico di realtà paesaggistiche,<br />
che si possono definire “paesaggi mobili” che garantiscono quella forte eterogeneità di<br />
habitat, essenziale per le numerose specie vegetali e animali presenti.<br />
Il requisito base per la vita di un “paesaggio mobile” è salvaguardarne la dinamicità:questo<br />
muore allorché si inizia ad organizzarlo ed a pianificarlo, introducendo una innaturale<br />
staticità. L’elevato livello di dinamicità è conseguente alla singolarità dei terrazzamenti<br />
alluvionali che segnano i grandi mutamenti idrometrici <strong>del</strong> corso d’acqua, tra periodi di secca<br />
assoluta, fino all’estremo di piene travolgenti. Tale dinamicità idraulica, ma anche ecologica<br />
e paesaggistica, con la veloce fluttuazione e ricolonizzazione <strong>del</strong>la vegetazione riparia, ha<br />
reso da sempre il <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> una realtà fluviale unica e straordinaria.<br />
La vegetazione dei fiumi è condizionata dall’acqua: dove l’influsso di questa è<br />
preponderante, la vegetazione è esclusivamente erbacea, dove esso si attenua, le erbe<br />
cedono alle formazioni legnose dei salici.<br />
Nell’ambito fluviale il saliceto rappresenta, la principale forma di vegetazione legnosa, in<br />
senso tipologico, e la forma più evoluta di vegetazione, in senso dinamico.<br />
I salici rispondono con adeguati adattamenti alle continue variazioni <strong>del</strong> livello <strong>del</strong>le acque.<br />
Durante i periodi di magra, anche prolungata, l’esteso e profondo apparato radicale assicura<br />
un sufficiente assorbimento idrico. Durante le piene, da un lato lo strato d’acqua che ricopre<br />
il terreno può salire anche oltre il metro, con conseguente pericolo d’asfissia <strong>del</strong>le piante,<br />
dall’altro la furia meccanica <strong>del</strong>la corrente può raggiungere livelli molto elevati. Al pericolo<br />
d’asfissia la pianta sfugge soltanto se l’immersione <strong>del</strong>la parte aerea è relativamente breve,<br />
in quanto l’apparato radicale è invece più tollerante, sviluppandosi normalmente in suoli<br />
scarsamente aerati. Al pericolo di sradicamento la pianta fa fronte sia con il potente<br />
18
ancoraggio al suolo offerto dallo stesso apparato radicale, sia con la flessibilità e l’elasticità<br />
dei rami, i quali raggiungono il loro massimo d’efficienza durante la primavera, periodo di<br />
maggior crescita vegetativa.<br />
Le formazioni pioniere a salici colonizzano l’alveo <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> e le sue isole golenali, a scalare<br />
si trovano giovani plantule di pioppo nero (Populus Nigra) e salice bianco (Salix Alba) e<br />
successivamente i salici arbustivi quali: salice rosso (Salix Purpurea), salice da ceste (Salix<br />
Trianda), salice ripariolo (Salix Elaeagnos) e salice dafnoide (Salix Daphnoides).<br />
Dove l’evoluzione naturale <strong>del</strong>l’ambiente fluviale non è minacciata dalle acque o “dalla mano<br />
<strong>del</strong>l’uomo” si formano <strong>del</strong>le boscaglie, in assenza di veri e propri boschi riparali, in cui<br />
predominano il pioppo nero ed il salice bianco, all’interno <strong>del</strong>le quali fanno la loro comparsa<br />
anche il pioppo bianco (Populus Alba), l’ontano nero (Alnus Glutinosa), l’esotica robinia<br />
(Robinia Pseudoacacia) e arbusti come il biancospino (Crataegus Monogyna), il nocciolo<br />
(Corylus Avellana), la sanguinella (Cornus Sanguinea), il corniolo (Cornus Mas), il ligustro<br />
(Ligustrum Vulgare), il pallon di maggio (Viburnum Opulus). In alcune località, specialmente<br />
nel medio tratto <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> nell’alta pianura friulana e in zone molto localizzate anche più a<br />
valle si osservano il carpino nero (Ostrya Carpinifolia), l’orniello (Fraxinus Ornus), il tiglio<br />
(Tilia Cordata), l’ontano bianco (Alnus Incana). Spesso quest’equilibrio ecologico viene in<br />
qualche modo alterato dall’uomo, per esempio con le escavazioni o l’abbandono di rifiuti e<br />
detriti vari, per cui si insediano numerose specie esotiche “scappate” dai nostri giardini tra cui<br />
la buddleia (Buddleja Davidii), arbusto ornamentale d’origine asiatica, l’infestante indaco<br />
bastardo (Amorpha Fruticosa), il caprifoglio giapponese (Lonicera Japonica) e nelle zone più<br />
aperte il topinambur o girasole <strong>del</strong> Canadà (Heliantus Tuberosus) e la Solidago gigantea.<br />
2.b Sintesi <strong>del</strong> paesaggio fluviale di risorgiva<br />
Il <strong>territorio</strong> comunale di Fossalta di Portoguraro è attraversato da due corsi d’acqua<br />
catalogati dalla regione Veneto come aree S.I.C.: il canale Taglio e la roggia Lugugnana,<br />
istituiti in base alla direttiva <strong>del</strong> 1992 n° 92/43/ CEE.<br />
Questi corsi d’acqua di pianura sono di origine sorgiva, trasparenti a scorrimento veloce e<br />
fondale in parte ghiaioso nel primo tratto, mentre nel basso corso verso il mare hanno fondali<br />
più fangosi.<br />
Rilevanza floristiche principali: Ninfea comune e gialla, Tifa, Palla –lisca lacustre, Ceratofillo<br />
comune, Carice Palustre, Coltellaccio Maggiore, Lino d’acqua.<br />
La flora di sponda: Corniolo, Sanguinella, Garofonino d’acqua, Salvastrella maggiore e<br />
Cardo giallastro.<br />
Rilevanze faunistiche: Scardola, Carpa, Persico, Trota, Ghiozzo, padano, Panzarollo,<br />
Alborella, Trotto, Rana di lataste, Airone bianco, Airone rosso, Natrice, Tassellata,<br />
19
Testuggine palustre, Cannaiola, Cannaiola verdognola, Usignolo di <strong>fiume</strong>, Gallinella d’acqua,<br />
Martin pescatore, Topolino <strong>del</strong>le risaie.<br />
2.c Sintesi <strong>del</strong> paesaggio rurale storico<br />
All’interno <strong>del</strong> paesaggio agricolo è presente un sistema diffuso di nuclei e borghi rurali, con<br />
una fitta maglia di percorsi viari, alcuni dei quali di origine antica.<br />
L’aspetto <strong>del</strong> paesaggio è stato forgiato sulla maglia <strong>del</strong>le piccole proprietà, contrassegnate<br />
da fossi ricchi d’acqua, da filari alberati e dalla policoltura, oggi in gran parte sostituita da<br />
coltivazioni intensive ed in special modo da vigneti, che si estendono a perdita d’occhio nel<br />
<strong>territorio</strong> in cui si producono i vini rossi <strong>del</strong>le grave. Spesso si incontrano antiche dimore o<br />
casali dai caratteristici muri di sassi, esempi intatti di architetture rurali, nelle quali sono<br />
evidenti i segni di una cultura contadina ormai superata.<br />
Alcuni di questi casali sono stati adibiti ad agriturismo e a vendita di prodotti tipici locali; qui,<br />
vi è la possibilità di soggiornare e soffermarsi per acquistare prodotti <strong>del</strong> luogo, e gustare<br />
piatti tipici e <strong>del</strong> buon vino.<br />
Rimangono, quindi, ancor oggi, parti di passaggio agricolo <strong>del</strong> passato, contrassegnate da<br />
querce secolari e da boschetti che devono essere conservati nella loro completa naturalità.<br />
La campagna è attraversata da rogge e da canali di risorgiva, con una fitta vegetazione ai lati<br />
2.d Sintesi <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong>le bonifiche<br />
Questa porzione di <strong>territorio</strong> ha una storia piuttosto recente; si tratta, infatti, di terre sottratte<br />
all’acqua con lo scopo di renderle coltivabili in modo estensivo, mediante un’azione di<br />
bonifica che, iniziata nei primi anni <strong>del</strong> novecento, si è conclusa solo negli anni ’60.<br />
Le opere sono visibili in maniera molto evidente: scoline, argini, canali artificiali, idrovore,<br />
persino la successione degli edifici agricoli e dei filari alberati raccontano la storia di una<br />
terra nuova, in cui le linee rette si sono sostituite con l’andare <strong>del</strong> tempo alle linee curve<br />
preesistenti.<br />
Il paesaggio che deriva dall’azione di bonifica <strong>del</strong>l’uomo è quello tipico <strong>del</strong>la coltura<br />
estensiva, principalmente coltivato a frumento, avena, barbabietole e bozzoli, con<br />
appezzamenti di terreno particolarmente vasti e regolari, divisi fra loro da fossi o scoline che<br />
raramente presentano vegetazione arbustiva lungo il loro corso. A volte il paesaggio è<br />
interrotto da case coloniche<br />
Se da un lato l’opera di bonifica ha portato dei vantaggi sotto il profilo <strong>del</strong>l’igiene e <strong>del</strong>la<br />
crescita <strong>del</strong>la popolazione, il prosciugamento di aree tanto vaste ha sollevato problemi di<br />
carattere agrario, idrico e geologico, a causa <strong>del</strong>la trasformazione di un sistema ambientale<br />
caratterizzato da un equilibrio complesso ed instabile, tipico di un ambiente di transizione,<br />
labile come quello lagunare.<br />
20
Di conseguenza, è possibile affermare che il sistema presenta caratteristiche ben specifiche,<br />
tipiche <strong>del</strong>le aree bonificate: capillarità e regolarità <strong>del</strong>le opere di canalizzazione, scarsa<br />
presenza di elementi arborei, appezzamenti regolari e di considerevole superficie.<br />
Gli elementi che identificano il paesaggio sono quindi due: fossi e scoline e appezzamenti a<br />
colture estensive; i primi presentano, come detto in precedenza, tracciati quasi<br />
esclusivamente rettilinei con vegetazione di tipo arborea e sporadicamente arbustiva, dove<br />
l’acqua è stagnante o risente di correnti deboli, complessivamente con un basso indice di<br />
biodiversità. I secondi costituiscono un sistema molto semplice ma di grande superficie; le<br />
colture sono principalmente cerealicole. La mancanza di alberature è dovuta principalmente<br />
all’utilizzo di mezzi meccanici per la semina e la raccolta.<br />
2.e Sintesi <strong>del</strong> paesaggio <strong>del</strong>le valli,<br />
Le lagune <strong>del</strong>l'Alto Adriatico presentano caratteri geografici, idrografici, ecologici e<br />
naturalistici tali da renderle uniche nel contesto europeo. Compresa tra le sorelle maggiori di<br />
<strong>Venezia</strong> e di Grado-Marano, la Laguna di Bibione riveste un ruolo fondamentale nel garantire<br />
le connessioni ecologiche tra i due bacini più ampi.<br />
Lungo una costa fortemente trasformata e omologata dalla mano <strong>del</strong>l'uomo, la superstite<br />
Laguna di Bibione si presenta ancora come importante giacimento di naturalità, essendo<br />
caratterizzata da un mosaico di habitat diversi che ne fanno un prezioso serbatoio di<br />
biodiversità animale e vegetale. Innumerevoli sono le sue funzioni ecologiche che vanno<br />
dall'essere importante sito per lo svernamento e la nidificazione di uccelli acquatici, alla<br />
funzione di "asilo nido" per il novellame di molte specie ittiche, dalla funzione di bacino di<br />
naturale depurazione <strong>del</strong>le acque di drenaggio <strong>del</strong>la pianura <strong>del</strong> Veneto Orientale, alle<br />
funzioni di zona di rifugio per molte specie vegetali rare e minacciate di estinzione.<br />
Il sistema ambientale <strong>del</strong>la laguna è in stretta interdipendenza con la fascia marina<br />
antistante. L'ambiente marino costiero si caratterizza per la notevole produttività di specie<br />
ittiche e di molluschi.<br />
Per salvaguardare questi valori, l'Unione Europea ha designato le Valli arginate di Bibione, la<br />
Laguna di Caorle e la Foce <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> come Siti di Importanza Comunitaria (SIC): un<br />
riconoscimento che comporta, insieme agli obiettivi prioritari di conservazione di habitat,<br />
fauna e flora, anche opportunità di finanziamento per progetti di protezione <strong>del</strong>la natura.<br />
2.f Il passaggio <strong>del</strong>la costa<br />
In corrispondenza <strong>del</strong>la costa esistono ancora elementi di cordoni litoranei costituiti da dune<br />
in serie, alcune attive e occupate da flora psammofila (specie pioniere <strong>del</strong>le sabbie) le altre<br />
caratterizzate dall’insediamento di un bosco termofilo, in cui compare il leccio<br />
prevalentemente allo stadio arbustivo. Esistono nei pressi <strong>del</strong>le foci <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
21
straordinari relitti di pineta autoctona costituita da pino nero (Pinus Nigra), con caratteristico<br />
sottobosco in cui compaiono specie provenienti dalla regione alpina. In situazioni retrostanti<br />
alle dune si rinvengono zone umide di estremo interesse sul piano <strong>del</strong>le presenze floristiche.<br />
E’ un ambiente molto difficile, caratterizzato da elevata siccità, insolazione, azione <strong>del</strong> vento<br />
marino, periodiche incursioni <strong>del</strong>la marea, In queste condizioni riescono a vivere solo poche<br />
specie vegetali dotate di particolari accorgimenti che permettono loro di resistere soprattutto<br />
alla mancanza d’acqua: apparato radicale molto sviluppato, foglie molto pelose o<br />
trasformate in spine o filiformi, capacità di conservare l’acqua in appositi apparati,<br />
portamento strisciante.<br />
3. RICOGNIZIONE E DESCRIZIONE DEGLI STUDI/RICERCHE GIA’<br />
ESISTENTI E DISPONIBILI, PER IL MEDESIMO TERRITORIO<br />
INTERESSATO<br />
3.a Elenco <strong>del</strong>le pubblicazioni<br />
Autorità di Bacino dei fiumi Isonzo, <strong>Tagliamento</strong>, Livenza, Piave, Brenta-Bacchiglione -<br />
Progetto di Piano Stralcio per l’assetto idrogeologico <strong>del</strong> bacino idrografico <strong>del</strong> <strong>fiume</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>.<br />
Bacci M. e Nardini A. (2000) Dalla valutazione di impatto ambientale alla valutazione<br />
integrate partecipativa, Siena.<br />
Bardi S. (2001) (a cura di) “Attenzione” n. 23, Libera fiumi – Proposte per il miglioramento<br />
<strong>del</strong>la qualità degli ambienti fluviali, Roma, Edizioni Edicomp.<br />
Bison D. (2001) Il corso, <br />
Bison D. (2001) il bacino idrografico e le sue principali caratteristiche,<br />
<br />
Castellarin B. (1985) La difesa <strong>del</strong>le piene <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong> in alcuni documenti<br />
riguardanti la “Terra <strong>del</strong>la Tisana”, Udine, Società Filologica Italina.<br />
De Cillia A. (2000) I fiumi <strong>del</strong> Friuli <strong>Venezia</strong> Giulia, Udine, Paolo Gaspari Editore.<br />
Toniutti N., Il tagliamento: a rischio di estinzione l’ultimo <strong>fiume</strong> selvaggio <strong>del</strong>le Alpi, in Bardi<br />
S. (2001) (a cura di) “Attenzione” n. 23Libera fiumi – Proposte per il miglioramento <strong>del</strong>la<br />
qualità degli ambienti fluviali, pag. 31-32, Roma, Ed. Edicomp.<br />
Ercolini M., “Quaderni <strong>del</strong>la rivista ricerche per la progettazione <strong>del</strong> paesaggio - Dottorato di<br />
ricerca in progettazione paesistica”, Acqua, fiumi e paesaggi fluviali: il <strong>Tagliamento</strong>,<br />
Università di Firenze.<br />
Provincia Di <strong>Venezia</strong>, Italia (1996) C’era una volta il mare, ovvero il futuro <strong>del</strong> turismo<br />
culturale tra Veneto Orientale e Friuli Occidentale, Edizioni Edicom.<br />
22
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, Analisi <strong>del</strong>lo stato <strong>del</strong>l’ambiente ai fini <strong>del</strong>la VAS e<br />
<strong>del</strong>la VincA. Indicazioni per il preliminare <strong>del</strong> PAT<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, L.R. 24/85 tavola 13.1 Intero <strong>territorio</strong> comunale -<br />
variante al PRG ai sensi <strong>del</strong>la L.R. 21/98 – 2002<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, L.R. 24/85 Consistenza <strong>del</strong> patrimonio<br />
immobiliare:Edifici con grado di protezione: Schede B. variante al PRG ai sensi <strong>del</strong>la L.R.<br />
21/98 – 2002<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, Percorsi d’arte, storia ed ambiente: progetto cofinanziato<br />
dall’Unione Europea mediante il fondo europeo di sviluppo regionale – iniziativa<br />
comunitaria Italia-Slovenia 2000-2006<br />
Comune di Fossalta di Portogruaro (2004), Variante al P.R.G.C.<br />
Comune di Fossalta di Portogruaro-ProLoco Fossaltese, Itinerari alla scoperta <strong>del</strong> <strong>territorio</strong><br />
di Fossalta di Portogruaro<br />
3.b Elenco degli studi realizzati dal <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale di Portogruaro<br />
L’ACQUA CHE VIVE E LAVORA: LA CARTIERA<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> – frazione Villanova <strong>del</strong>la Cartiera<br />
(da aprile 2006 a giugno 2008)<br />
GLI ORTI E LE ACQUE DEL TAGLIAMENTO<br />
via Pineda Destra, Bibione - Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />
(da febbraio 2006 a marzo 2008)<br />
LA PROGETTAZIONE STRATEGICA NEL TERRITORIO: IL PROGETTO INTEGRATO DEI<br />
PERCORSI CICLOPEDONALI NELLA VENEZIA ORIENTALE<br />
Comuni <strong>del</strong> Veneto Orientale: Annone Veneto, Caorle, Cavallino Treporti, Ceggia, Cinto<br />
Caomaggiore, Concordia Sagittaria, Eraclea, Fossalta di Piave, Fossalta di Portogruaro,<br />
Gruaro, Jesolo, Meolo, Musile di Piave, Noventa di Piave, Portogruaro, Pramaggiore, Quarto<br />
d’Altino, San Donà di Piave, San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, Santo Stino di Livenza, Teglio<br />
Veneto e Torre di Mosto.<br />
(ottobre 2006-marzo 2007)<br />
PARCO DEL TAGLIAMENTO - PERCORSO PRIVILEGIATO A TERRA 2° STRALCIO<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />
(da aprile 2006 a marzo 2008)<br />
L’ANGOLO DI CAMPAGNA<br />
via San Filippo 73 Bibione - Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />
(da aprile 2005 a luglio 2007)<br />
DOVE IL TAGLIAMENTO INCONTRA IL MARE<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> – Bibione<br />
23
(da maggio 2004 a marzo 2008 )<br />
PARCO DEL TAGLIAMENTO - PERCORSO PRIVILEGIATO A TERRA<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />
(da giugno 2004 a maggio 2005)<br />
PROMOZIONE DEL PARCO LAGUNARE DI CAORLE BIBIONE<br />
Comune di Caorle e San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />
(da settembre 2003 a gennaio 2008)<br />
4. CONSEGUENTE ILLUSTRAZIONE DEI FATTORI /<br />
ARGOMENTAZIONI/CONSIDERAZIONI CHE MOTIVANO IL NUOVO<br />
STUDIO/RICERCA E DEGLI OBIETTIVI SPECIFICI DEL MEDESIMO<br />
L ‘accessibilità al <strong>territorio</strong> in analisi è pienamente soddisfatta dalle infrastrutture esistenti, la<br />
fruibilità, il godimento e la valorizzazione degli stessi, invece, hanno suggerito l’elaborazione<br />
di uno studio per l’individuazione di una rete di percorsi alternativi, basati sulle caratteristiche<br />
peculiari <strong>del</strong> posto, in particolare l’ambiente, la valenza storico-culturale ed i prodotti tipici.<br />
Dallo studio svolto emerge il bisogno di creare dei siti naturalistici tutelati, che consentano la<br />
visitabilità con regole precise, entro percorsi rigidamente <strong>del</strong>imitati, corredati da opportune<br />
indicazioni informative che costituiscono anche elemento di vera valorizzazione turistica <strong>del</strong><br />
<strong>territorio</strong>, rivolta a un’utenza realmente motivata alla fruizione. Importante sarebbe istituire<br />
<strong>del</strong>le aree deputate alla conservazione <strong>del</strong> patrimonio biologico, in particolare modo<br />
nell’ambito fluviale <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>, così da rafforzare la ricomposizione paesaggistica<br />
e la rinaturilizzazione di fasce riparie che sono state convertite in terreno agricolo.<br />
Le ultime tracce di paesaggio rurale storico, come le piantane a capitozza e i fossati<br />
potrebbero essere tutelati come segni <strong>del</strong>la tradizione e <strong>del</strong>l’identità <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>, come<br />
luoghi di vita animale e vegetale da preservare, utili per un risanamento ecologico <strong>del</strong><br />
<strong>territorio</strong> e per una ricomposizione paesaggistica all’agriturismo a un’agricoltura meno<br />
inquinante. Il ricco patrimonio costituito dalle strade campestri, se salvaguardato e<br />
riqualificato, rappresenterebbe un nuovo connettivo tra luoghi a valenza diversa (storia,<br />
natura, letteratura) ed al tempo stesso un elemento paesaggistico.<br />
Dal punto di vista culturale, un aspetto particolarmente significativo ai fini di una<br />
valorizzazione tematica <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> può essere individuata nell’appartenenza letteraria di alcuni<br />
luoghi al romanzo di Ippolito Nievo “Le confessioni di un italiano”. La mappa <strong>del</strong>le “Confessioni”,<br />
infatti, coinvolge ampiamente il Veneto Orientale da San Michele al <strong>Tagliamento</strong> a Teglio, da<br />
Fratta (Fossalta di Portogruaro) al mare. C’è quindi la possibilità di proporre alla fruizione turisticoculturale<br />
un itinerario nieviano che ripercorra i luoghi citati dallo scrittore ed in particolare il sito<br />
24
archeologico <strong>del</strong> castello di Fratta. A tal proposito, in questo luogo l’Amministrazione comunale di<br />
Fossalta di Portogruaro, dopo accurate indagini di scavo e di ricerca storico-archivista, ha<br />
realizzato un progetto di ricomposizione paesistica <strong>del</strong> sito, con l’intento progettuale di tradurre i<br />
risultati <strong>del</strong>la ricerca in una forma volta a segnare gli spazi un tempo occupati dal castello. Un<br />
edificio quattrocentesco che faceva parte degli annessi castellani è stato recuperato, denominato<br />
“Cortino” e al suo interno trovano posto il centro di studi nieviani ed il museo di ceramiche antiche,<br />
sede di mostre temporanee e di iniziative di carattere culturale. All’esterno si trova un vialetto, che<br />
si snoda tra cespugli di antiche rose, per giungere al “Giardino di Marte e Flora” un parco nel quale<br />
sono le piante tipiche <strong>del</strong> luogo a suggerire la struttura <strong>del</strong>l’antico castello scomparso. Il giardino fa<br />
riferimento a Marte, dio <strong>del</strong>la guerra, per ricordare la funzione difensiva <strong>del</strong> castello, Flora viene<br />
citata per alludere al mezzo vivente attraverso il quale è stato ricreato il complesso castellano.<br />
All’ombra degli aceri campestri si può percorrere il labirinto che conduce al cuore di quella che fu la<br />
dimora castellana.<br />
Il <strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> può esprimere attraverso le produzione tipiche valenze correlabili<br />
anche alla fruizione turistica, la presenza di una economia agricola e di una crescita di interesse<br />
operativo rivolto all’agriturismo.<br />
Il prodotto più importante <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> è senz’altro il vino, che da tempo sta riconoscendo<br />
attenzioni sia in campo nazionale che internazionale. Tra i vini, otre al Merlot e al Cabernet, che<br />
costituiscono la produzione maggiormente consolidata, si elencano: Malvasia, Pinot bianco,<br />
Riesling italico, Riesling renano, Sauvignon, Verduzzo, Raboso e Refosco dal peduncolo rosso.<br />
Questi prodotti si trovano nei ristoranti, trattorie e locali <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> accostati ai piatti tipici <strong>del</strong>la<br />
cucina locale. Nel <strong>territorio</strong> si trovano cantine che nella configurazione edilizia non sono dissimili<br />
da qualsiasi altro manufatto industriale, sarebbe auspicabile che nel recupero di manufatti di<br />
architettura rurale o di edifici a connotazione storica e tradizionale trovassero posto cantine atte a<br />
valorizzare il prodotto e a incrementare l’interesse turistico.<br />
Ultimamente è andata perdendosi un’antica tradizione relativa alla produzione di salumi tipici, che<br />
potrebbe essere recuperata all’insegna <strong>del</strong> prodotto tipico-naturale e di un agriturismo veritiero. Nel<br />
<strong>territorio</strong> <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> è attiva, anche, un’associazione di apicoltori, la cui produzione potrebbe<br />
entrare a buon diritto in un disegno coordinato per un’offerta selezionata di prodotti <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>.<br />
Con l’incremento <strong>del</strong>l’apicoltura si favoriscono nuove colture a carattere biologico e l’impianto<br />
dispecie arboree e arbustive di interesse apistico, migliorando l’ambiente sotto l’aspetto ecologico<br />
e paesaggistico e di conseguenza anche la valorizzazione turistica.E’ risaputo che una sapiente<br />
presentazione dei prodotti <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> e <strong>del</strong>la cultura enogastronomica è un mezzo di grande<br />
efficacia per suscitare nel visitatore interessi per il contesto territoriale oltre che per le altre valenze<br />
come il paesaggio, l’arte, la storia, la tradizione. Nel <strong>territorio</strong> potrebbero essere valorizzati una<br />
serie di prodotti, anche se poveri ma legati alla tradizione e assoggettati a regole “biologiche”,<br />
come il miele, la farina di mais prodotta e macinata per una polenta “all’antica”, la”brovada”<br />
25
icordata anche nel romanzo di I. Nievo, la spelta, una graminacea che rivestiva grande<br />
importanza in questa zona fino all’ottocento.Tutti questi nuovi interessi operativi rivolti<br />
all’agriturismo e a una produzione agricola biologica compatibile con l’ambiente fluviale sono<br />
indispensabili alla permanenza <strong>del</strong>l’attività agricola nell’ambito <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> analizzato. Lo studio<br />
svolto sul <strong>territorio</strong> di Fossalta di Portogruaro e San Michele al <strong>Tagliamento</strong> mira a proporre un<br />
sistema di connessioni, tra i diversi ambiti e luoghi che sono stati schedati, cui si attribuiscono le<br />
seguenti funzioni:<br />
- costituire un connettivo tra singoli luoghi di interesse, a valenza diversa (storia, arte, cultura<br />
materiale, natura, letteratura) per una valorizzazione turistico-tematica integrata <strong>del</strong><br />
<strong>territorio</strong>,<br />
- offrire nuove opportunità all’attività agrituristica, attraverso interventi concreti di<br />
valorizzazione e di costruzione di itinerari,<br />
- incentivare conseguentemente la commercializzazione dei prodotti agricoli,<br />
- recuperare e riqualificare elementi <strong>del</strong> patrimonio architettonico rurale,<br />
- recuperare e riqualificare la vecchia viabilità campestre che, con alcuni interventi potrebbe<br />
diventare un efficace sistema pedonale, ciclabile ed equestre,<br />
favorire la “scoperta” <strong>del</strong>l’entro terra, per un turismo attento ai valori <strong>del</strong> paesaggio fluviale, di valle<br />
e di bonifica, che nel contesto territoriale considerato costituisce elemento di particolare pregio e<br />
assume interessanti assetti diversificati, oltre che <strong>del</strong> centro balneare di Bilione, sfruttando l’uso<br />
<strong>del</strong>le direttrici degli argini come percorsi, aprendo possibilità di fruizione integrata con i percorsi<br />
d’acqua con l’uso <strong>del</strong>la canoa e di barche di tradizione locale e l’uso dei percorsi ciclopedonali, che<br />
quindi assumono non solo valenza di connettivo funzionale,ma anche ecologico, culturale, artistico<br />
tra realtà diverse, che oggi si presentano isolate e frammentate.<br />
26
5. INDIVIDUAZIONE, CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEI<br />
PRINCIPALI ELEMENTI/BENI DEL PATRIMONIO RURALE PRESENTI<br />
SUL TERRITORIO CON RIFERIMENTO AD UNA O PIU’ COMPONENTI<br />
STORICO, CULTURALI, PAESAGGISTICHE, ARTISTICHE,<br />
ARCHITETTONICHE, IN MERITO ALLA FATTIBILITA’ DEGLI INTERVENTI<br />
DI CONSERVAZIONE DEI BENI<br />
L’elenco dei beni/siti è stato verificato con le Amministrazioni comunali ambito <strong>del</strong>lo studio con le<br />
seguenti modalità:<br />
- Ve<strong>GAL</strong> ha comunicato alle Amministrazioni comunali l’avvio degli studi con nota<br />
prot. 23001/P <strong>del</strong> 7/7/2010 e richiesto “informazione e segnalazioni sui principali beni (siti,<br />
ambiti, manufatti, edifici, fabbricati, ecc.) che presentino un particolare interesse storico,<br />
artistico, paesaggistico, architettonico, culturale, archeologico, etnoantropologico o che siano<br />
comunque espressione <strong>del</strong>la storia, <strong>del</strong>l’arte e <strong>del</strong>la cultura locale”;<br />
- si sono tenuti in data 11 e 12 ottobre 2010 una serie di incontri, per ogni ambito<br />
territoriale di ciascuno studio, convocati da Ve<strong>GAL</strong> con note Prot. 23244/P <strong>del</strong> 4.10.2010<br />
(ambito <strong>Tagliamento</strong>), Prot. 23245/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Lison-Pramaggiore), Prot.<br />
23246/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Livenza), Prot. 23247/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Litoranea<br />
Veneta), Prot. 23248/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Parco Lemene-Reghena e <strong>del</strong>le Cave di Cinto)<br />
e Prot. 23249/P <strong>del</strong> 4.10.2010 (ambito Lemene).<br />
- in data 19.1.2011 l’elenco dei beni/siti individuati per ciascuno studio è stato<br />
distribuito ai Comuni e successivamente inviato da Ve<strong>GAL</strong> ad ogni Comune con nota prot.<br />
23771/P <strong>del</strong> 20.1.2011 e fornito il termine <strong>del</strong>28.1.2011 per ricevere eventuali osservazioni<br />
ed integrazioni dei beni.<br />
Ai fini <strong>del</strong>l’azione 2 <strong>del</strong>la misura 323/A sono stati esclusi i beni appartenenti ai centri storici di<br />
Portogruaro, Caorle e Concordia Sagittaria.<br />
Ai fini <strong>del</strong>l’azione 2 <strong>del</strong>la misura 323/A sono stati inseriti negli studi beni con caratteristiche di<br />
fruibilità visiva dagli itinerari secondari ipotizzati per ciascuno studio e dagli itinerari principali (ai<br />
sensi <strong>del</strong>la R.E.V.).<br />
I sei studi definiscono in 9 le categorie di beni da censire in: a) Edifici, b) Edifici religiosi, c) Edifici<br />
militari d) Manufatti religiosi,e) Manufatti vita collettiva, f) Manufatto idraulico, g) Paesaggi, h) Siti<br />
archeologici, i) Immobili per servizi pubblici.<br />
27
A. EDIFICI<br />
In questa categoria di beni vengono catalogati gli edifici tra i quali gli edificio adibiti a servizi,<br />
stazione ferroviaria, il faro e:<br />
Edificio rurale<br />
La maggior parte degli edifici rurali risalgono alla fine <strong>del</strong>l’ Ottocento, quando tutto il <strong>territorio</strong><br />
venne interessato da massicci interventi di bonifica. La tipologia <strong>del</strong>la casa rurale è<br />
caratterizzata da un corpo principale, solitamente con portico e granaio e/o stalla. In<br />
adiacenza o staccato, usualmente è presente un edificio per le attrezzature agricole.<br />
Complessi agricoli.<br />
Si compongono da gruppi di edifici rurali inseriti generalmente in grandi estensioni agricole<br />
di bonifica. Sono formati da edifici che hanno caratteristiche funzionali diverse tra le quali<br />
granai, stalle, depositi macchinari etc, mentre il corpo principale è riservato prevalentemente<br />
alla funzione abitativa.<br />
Borgo rurale<br />
Insieme di edifici rurali, uniti a case/palazzi e chiesa, generalmente inseriti in aree rurali o<br />
periurbane anche in prossimità di aree fluviali e di collegamenti stradali importanti.<br />
Generalmente è proprio la chiesa l’edificio centrale <strong>del</strong>la “composizione urbana di un borgo”,<br />
assumendo - maggiormente nel passato – anche il ruolo di luogo di aggregazione sociale.<br />
Villa<br />
La maggior parte <strong>del</strong>le ville presenti nel <strong>territorio</strong> di studio sono state costruite nei secoli<br />
XVII , XVIII e XIX. Per la loro tipologia architettonica - di derivazione dall’ architettura<br />
veneziana - (si pensi ad esempio alla capostipite “Villa Zeno” di Andrea Palladio in prossimità<br />
di Ceggia), rappresentano “lo stato di terra <strong>del</strong>la nobiltà veneziana” che per secoli ha abitato<br />
ed ancora, in parte possiede, proprio questi prestigiosi immobili generalmente legati a grandi<br />
estensioni terriere.<br />
Castello<br />
Trattasi di immobili che, per la maggior parte dei casi, hanno subito molteplici trasformazioni<br />
edilizie alla loro originaria struttura, ma che sono testimonianza storica di questa importante<br />
tipologia edilizia. Un esempio è il Castelllo di Santo Stino di Livenza, fulcro abitativo<br />
originario <strong>del</strong>lo stesso aggregato urbano, che nel corso dei secoli si è modificato sino<br />
all’attuale destinazione a residenza privata.<br />
28
Casa padronale<br />
Tipologia edilizia generalmente diversa dall’ edificio rurale, anche se per alcune caratteristiche<br />
funzionali è ad esso molte volte simile. Generalmente è con tipologia quadrata o rettangolare,<br />
impostata su finiture di facciata più ricercate rispetto allo stesso edificio rurale. E’ solitamente<br />
rappresentazione di uno status sociale più agiato, che si evidenzia nella scelta degli elementi<br />
architettonici <strong>del</strong> corpo di fabbrica padronale, rispetto agli altri annessi rustici, sempre funzionali<br />
alla conduzione <strong>del</strong> fondo, che generalmente sono ubicati<br />
distaccati dalla casa.<br />
Palazzo padronale<br />
Si identificano come tali quelle costruzioni generalmente di fine ‘800 inizio ‘900, spesso abitazioni<br />
signorili, di pianta rettangolare sviluppata su tre o più livelli con elementi decorativi di facciata<br />
seppur semplici ma di distinzione, anche sociale, rispetto alle altre costruzioni propriamente dette<br />
rurali. In alcuni casi riguardano un’ edificazione tra più strutture esistenti, a costituire la cortina<br />
edilizia <strong>del</strong>la piazza comunale o <strong>del</strong> borgo.<br />
Mulino / Fornace/ Segheria<br />
A partire dal XV secolo, sfruttando l’energia <strong>del</strong>l’acqua, furono costruiti diversi mulini lungo il corso<br />
ad esempio dei fiumi Lemene e Reghena. Caratteristiche principali: fabbricati di medie dimensioni,<br />
dotati all’esterno di ruote dentate in legno atte all’impiego <strong>del</strong>l’energia idraulica e collegate con il<br />
sistema di macinazione e/o segheria posto generalmente al suo interno. Un altro esempio di edifici<br />
schedato è rappresentato dalla fornace per la produzione di mattoni di argilla a Lison, da tempo<br />
non più in uso, la cui struttura si staglia dal paesaggio vitivinicolo.<br />
B. EDIFICI RELIGIOSI<br />
La categoria si riferisce ad organismi edilizi dedicati alle funzioni generali di tipo liturgico ed aventi<br />
caratteristiche collettive importanti, in quanto espressione <strong>del</strong> potere ecclesiastico e talvolta anche<br />
motivo di vanto <strong>del</strong>le varie comunità. Alcuni edifici hanno anche assunto caratteri di storicità<br />
importanti e per questo opportunamente salvaguardati come patrimonio culturale. Tra gli edifici<br />
religiosi si annoverano anche le tipologie di Sacello, Tomba di famiglia, Battistero.<br />
Cattedrale / Chiesa / Chiesetta<br />
Questa tipologia dalla storia millenaria, riscontra innumerevoli esempi anche in questa area.<br />
Generalmente nello studio la tipologia chiesa viene considerata in un edificio, morfologicamente<br />
29
caratterizzato da un preciso disegno d’impianto planimetrico, e specificatamente dedicato al<br />
culto religioso cristiano.<br />
Oratori<br />
Storicamente, luogo consacrato, solitamente di piccole dimensioni, destinato alla preghiera e al<br />
culto privato di famiglie o comunità; nel significato moderno, inteso come edificio <strong>del</strong>la comunità<br />
cristiana di aggregazione giovanile. Si riferisce generalmente a piccoli edifici realizzati all’interno<br />
<strong>del</strong> complesso più ampio <strong>del</strong>la villa padronale di una certa consistenza ed importanza, nella quale<br />
avveniva un uso quasi esclusivo per i proprietari e nel quale si esercitavano le funzioni religiose e<br />
dove comunque in particolari periodi venivano aperti anche ai contadini <strong>del</strong>l’ area vicina. Infatti<br />
hanno spesso due ingressi, una dall’ area <strong>del</strong>la villa e uno dalla strada sulla quale si affacciano.<br />
C. EDIFICI MILITARI<br />
Tra gli edifici militari si annoverano anche le tipologie di torri telemetriche , bunker, batterie,<br />
forti.<br />
Torri telemetriche<br />
Punto centrale <strong>del</strong> sistema difensivo lagunare, le torri telemetriche sono state realizzate negli<br />
anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale quale apparato di avvistamento<br />
comunicante con le batterie di tiro dislocate lungo il litorale di Cavallino-Treporti. Ben presto,<br />
con la prosecuzione <strong>del</strong> conflitto bellico e la rapida evoluzione <strong>del</strong>le forze navali, queste<br />
architetture di “archeologia bellica” divennero <strong>del</strong> tutto inadeguate per la loro altezza ridotta,<br />
tanto che per buona parte furono modificate elevandole di alcuni piani. Volutamente simili a<br />
edifici civili per mimetizzarne la verticalità in un paesaggio orizzontale sono caratterizzati da<br />
una pianta quadrangolare o circolare e presentano come elemento connotante la finestra a<br />
nastro posta all’ultimo piano.<br />
Batteria<br />
Fortificazioni militari costiere che facevano parte di un complesso sistema difensivo<br />
ottocentesco/novecentesco che avevano lo scopo di proteggere <strong>Venezia</strong> dalle corazzate<br />
austro-ungariche che in poche ore di navigazione potevano minacciare il più importante<br />
porto in Alto Adriatico <strong>del</strong>la Regia Marina italiana.<br />
Forti<br />
Simbolo <strong>del</strong>le fortificazioni militari <strong>del</strong> litorale di Cavallino, i forti sono stati costruiti nell’ambito<br />
di una lunga catena di interventi volti a presidiare le bocche di porto <strong>del</strong> Lido <strong>del</strong> <strong>territorio</strong><br />
lagunare.<br />
30
D. MANUFATTI RELIGIOSI<br />
In questa categoria di beni vengono catalogati i manufatti religiosi tra i quali l’ edicola, l’oratorio<br />
campestre e:<br />
Capitello votivo / Cappella votiva<br />
Sono elementi che “punteggiano” tutto il <strong>territorio</strong> di studio e sono presenti soprattutto nelle<br />
contrade rurali. Si tratta di piccoli tabernacoli o cappelle votive comunemente chiamati, in dialetto<br />
veneto “cisiol”, che rappresentano la devozione religiosa <strong>del</strong>le famiglie rurali o dei piccoli borghi.<br />
Purtroppo molti di questi capitelli sono andati in rovina e spesso sono stati restaurati o edificati a<br />
nuovo con scarso valore architettonico. Sono manufatti che comunque rappresentano un luogo di<br />
aggregazione e di forte significato per le piccole collettività rurali.<br />
E. MANUFATTI DELLA VITA COLLETTIVA<br />
Ponti<br />
Strutture utilizzate per superare un ostacolo naturale o artificiale, che si antepone alla continuità di<br />
una via di comunicazione. Particolarmente interessanti nell’ area studio sono i ponti fluviali, apribili<br />
o girevoli, risalenti alla prima metà <strong>del</strong> Novecento.<br />
Bilancia<br />
Grandi reti a bilancera che vengono manovrate dall’interno di piccole capanne da pesca. Le<br />
bilance rappresentano un elemento tipico <strong>del</strong>l’ attività <strong>del</strong>la pesca lungo i fiumi <strong>del</strong>l’ area studio e la<br />
loro esistenza è simbolo di un forte legame tra il <strong>fiume</strong> e le popolazioni locali.<br />
Fontane / Fontanella / Fontanella con abbeveratoio / lavatoio<br />
Nelle strade di campagna, sono presenti tipici elementi di vita collettiva come le fontane ed i lavatoi<br />
che, pur non presentando caratteristiche di costruzioni di pregio sono importanti luoghi proprio<br />
perché questi manufatti testimoniano momenti di vita collettiva e punti di socializzazione per la<br />
popolazione di una volta e in misura minore di oggi. Essi hanno svolto per lunghissimo tempo<br />
funzioni non solo legate all’uso stretto <strong>del</strong>la risorsa acqua, quando questa era possibile<br />
canalizzarla e organizzarla in punti specifici, ma ha consentito anche una intensa vita di relazione.<br />
La loro salvaguardia è quindi un motivo di importanza culturale sotto l’aspetto <strong>del</strong>la tradizione.<br />
Monumento alla memoria Si riferisce a organismi di valore religioso o storico-testimoniale, talvolta<br />
di modesto valore artistico, distribuiti sul <strong>territorio</strong> e che storicamente rappresentano un motivo di<br />
coesione sociale.<br />
31
Alaggio<br />
Gli alaggi sono una sorta di “scivoli” utilizzati per lo più per la messa in acqua o in secco di una<br />
imbarcazione.<br />
Altana<br />
Le altane sono strutture aperte, generalmente di tipo ligneo, che assumono il ruolo di belvedere in<br />
forma di torretta di avvistamento.<br />
Percorsi ciclabili<br />
Molteplici le piste ciclabili realizzate nei 16 Comuni oggetto <strong>del</strong> presente studio, che sono state<br />
schedate in certi casi, in rapporto alla realizzazione di ipotizzati itinerari naturalistici.<br />
Attracchi<br />
Pontile galleggiante in legno utilizzato per l’ormeggio <strong>del</strong>le imbarcazioni al fine di permettere<br />
la salita e discesa dei passeggeri.<br />
F. MANUFATTI IDRAULICI<br />
Tra i manufatti idraulici si annoverano anche le tipologie di: centrale idroelettrica, salto idraulico e:<br />
Idrovora<br />
Rappresenta un particolare tipo di pompa utilizzato per assorbire ed asportare grandi masse<br />
d’acqua per opere di bonifica o in casi di alluvione. Sono edifici caratterizzanti il <strong>territorio</strong> di bonifica<br />
in quanto ospitano i macchinari che negli anni <strong>del</strong> primo ‘900 sono stati installati per realizzare e<br />
mantenere a tutt’oggi la fitta rete di canali di bonifica. Possono essere considerati edifici ormai<br />
“storici” sia per la loro bellezza, che per la testimonianza di un’epoca che ha tracciato le nuove<br />
linee <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> e messo a coltura migliaia di ettari sanificando dalla malaria intere popolazioni.<br />
Conca di navigazione<br />
Le conche di navigazione permettono alle imbarcazioni di superare il dislivello esistente fra un<br />
canale a livello più o meno costante e la laguna a livello più variabile, rendendo così possibile la<br />
navigazione entro i dislivelli di marea. Le conche consistono in due paratoie che <strong>del</strong>imitano alle<br />
estremità una vasca; venendo aperte alternativamente, in base al principio dei vasi comunicanti,<br />
consentono di variare il livello <strong>del</strong>l’acqua nella vasca stessa, permettendo alle imbarcazioni il<br />
superamento dei dislivelli di marea che altrimenti genererebbero forti correnti.<br />
32
Chiusa<br />
La chiusa è costituita da una paratoia che, in caso di maree di particolare intensità o di piene che<br />
potrebbero provocare allagamenti, interclude il passaggio di acqua. In questo <strong>territorio</strong> numerosi<br />
sono gli interventi idraulici realizzati dall’uomo per adeguare l’ambiente alle proprie esigenze,<br />
tenendo conto degli equilibri e <strong>del</strong>le leggi fisiche che lo regolano. Si tratta di opere basate sul<br />
principio <strong>del</strong>le “porte vinciane”. Così chiamate perché ideate da Leonardo da Vinci, le porte<br />
costituiscono unsistema di chiuse incardinate verticalmente su pilastri che si aprono sfruttando la<br />
sola forza <strong>del</strong>l’acqua quando essa, da un punto di maggiore livello, durante la bassa marea<br />
scende verso il mare; l’apertura <strong>del</strong>le porte ne consente il deflusso riequilibrando i livelli.<br />
In caso di alta marea, la forza <strong>del</strong>l’acqua che sale fa sì che le porte si richiudano e impediscano<br />
così all’acqua marina di risalire il corso dei canali interni.<br />
G. PAESAGGI<br />
In questa categoria di beni vengono catalogati gli elementi puntuali quali la strada campestre, la<br />
risorgiva, il canale, il prato e:<br />
Bosco<br />
Nell’ ambito <strong>del</strong>lo studio sono stati rilevati alcuni relitti di bosco planiziale, a memoria <strong>del</strong> fatto che<br />
queste aree erano ricoperte di selve, con una prevalenza di querce in quanto la formazione<br />
forestale è quella <strong>del</strong> quercocarpinetum. Ma di tali boschi planiziali, caratterizzati da querce,<br />
carpini, olmi, aceri, frassini, che un tempo occupavano gran parte di questo <strong>territorio</strong>, oggi restano<br />
solo piccolissimi lembi fortemente modificati dall’azione antropica. Si evidenziano presenze di<br />
specie di rilevante interesse faunistico, ormai quasi scomparse.<br />
Bonifica<br />
Uno dei principali paesaggi che contraddistinguono il <strong>territorio</strong> di studio è il paesaggio di bonifica,<br />
caratterizzato da ampie distese di appezzamenti agricoli, intervallati da filari, viali alberati, vigneti<br />
ed Orti e dai lineari canali irrigui.<br />
Fiumi<br />
Nell’ ambito dei 6 ambiti territoriali riversano una particolare importanza naturalistico - ambientale i<br />
“corridoi naturalistici” <strong>del</strong> Piave, Livenza, Lemene, <strong>Tagliamento</strong> tutti intersecanti il “sistema<br />
costiero” <strong>del</strong>la Litoranea Veneta, riconosciuto percorso principale, ciclabile e navigabile, dalla<br />
stessa Regione Veneto nella Rete Escursionistica Veneta (REV).<br />
33
Zona umida<br />
Numerose sono le zone umide nell’ area studio,alcune protette e <strong>del</strong>imitate anche dalla vigente<br />
legislazione urbanistica altre ancora da normare. Nello studio ad esempio si segnala la “vasca di<br />
lagunaggio”, nel complesso industriale <strong>del</strong>l’ ex-zuccherificio Eridania di Ceggia, che rappresenta<br />
un luogo naturalistico dalle alte potenzialità trasformative anche ai fini di uno sviluppo sostenibile<br />
<strong>del</strong> <strong>territorio</strong> per un turismo didattico-naturalistico.<br />
Alberature/Filari /Albero monumentale<br />
Filari e viali alberati frammentano le ampie distese di terreni agricoli di bonifica, destinati a far da<br />
barriera al vento (frangivento) a beneficio <strong>del</strong>le colture, ma anche quali elementi di pregio.<br />
Campi chiusi<br />
Peculiarità <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> agricolo, molto visibile in alcune <strong>del</strong>le foto aeree dei territori di studio quali<br />
ad esempio nel Comune di Gruaro. Facilmente riconoscibile nel contesto, in quanto si caratterizza<br />
dalla presenza di siepi o filari alberati, per la <strong>del</strong>imitazione di singoli campi o di appezzamenti di più<br />
campi generalmente coltivati a seminativo.<br />
Lago artificiale<br />
Nel <strong>territorio</strong> sono presenti grandi cave, attualmente dismesse ma un tempo impiegate per il<br />
prelievo di ghiaia, che hanno subito un processo di rinaturalizzazione diventando laghi artificiali<br />
votati anche alla pratica <strong>del</strong>la pesca sportiva.<br />
Lagune<br />
Rappresentano un bacino costiero separato dal mare da un cordone litoraneo (sia esso tombolo o<br />
lido) e caratterizzato da acqua salmastra e maree. Il nome deriva dal latino “lacuna”, che significa<br />
spazio vuoto. Le lagune tendono a formarsi in territori pianeggianti e solitamente interessati da foci<br />
a <strong>del</strong>ta dei fiumi e vengono classificate in lagune vive e lagune morte. Le prime presentano uno o<br />
più collegamenti o sbocchi con il mare aperto, le seconde, al contrario, sono completamente<br />
circondate da terraferma.<br />
Parco / Parco e laghi / Parco naturalistico<br />
Molteplici sono i parchi in tutta l’ area di studio. Un esempio di “parco e laghi” è nell’ ambito<br />
specifico denominato Lemene-Reghena e dei laghi di Cinto considerata tra le aree più integre e<br />
significative, dal punto di vista naturalistico, <strong>del</strong>la Provincia di <strong>Venezia</strong>. E’ un’area ricca di<br />
caratteristici elementi ambientali quali prati, boschi planiziali, siepi ripariali, nonché di una<br />
numerosa e varia fauna ittica e aviaria.<br />
34
Valli<br />
Il nome deriva dal latino “vallum” che significa argine o protezione. Si tratta di un’area lagunare<br />
separata dalla laguna aperta da una recinzione fissa costituita oggi da pali o argini nella quale si<br />
pratica la vallicoltura, una pratica di itticoltura estensiva. All’interno <strong>del</strong>la valle veniva praticato<br />
l’allevamento <strong>del</strong> pesce e la caccia, ed entrambe queste attività costituivano per la Serenissima<br />
una grande riserva di cibo che permettevano agli abitanti una certa autosufficienza alimentare in<br />
caso di necessità. Il fatto di essere separate dalla laguna da recinzioni fisse le esclude dal flusso e<br />
riflusso <strong>del</strong>la marea: l’introduzione <strong>del</strong>le chiusure fisse nelle valli è stata dettata dall’esigenza di<br />
sottrarre l’ambiente vallivo dalla variabilità <strong>del</strong>l’ambiente lagunare, soprattutto per quanto riguarda<br />
l’inquinamento causato dalle zone industriali e dai concimi chimici usati nelle campagne.<br />
La valle da pesca è un’area artificializzata, creata a scopi produttivi, ma che mantiene elevati livelli<br />
di naturalità, contribuendo alla protezione <strong>del</strong>l’ambiente lagunare. Inoltre costituisce un luogo<br />
importante per la nidificazione di molti uccelli.<br />
H. SITI ARCHIEOLOGICI<br />
Uno dei principali nell’area studio è Il sito <strong>del</strong>l’antica Julia Concordia (42 a.C.). Importantissimi, i<br />
reperti <strong>del</strong>l’antica città romana con le terme, il teatro e i resti <strong>del</strong>le domus, sono stati recentemente<br />
oggetto di lavori di restauro e di un nuovo spazio espositivo al fine di una migliore fruizione<br />
turistica.<br />
Ponte Romano<br />
La Via Annia è una <strong>del</strong>le più importanti viabilità storiche, di origine romana, che attraersa il<br />
<strong>territorio</strong> oggetto di studio. Costruita nel 131 a.C. dal console Annio Rufo, come completamento di<br />
via Flaminia, al fine di collegare Roma ad Aquileia. Il ponte romano di Ceggia, è testimonianza<br />
puntuale di un tratto <strong>del</strong>la Via Annia e rappresenta un luogo archeologico con potenzialità<br />
turistiche.<br />
I. IMMOBILI PER SERVIZI PUBBLICI<br />
Si includono i Centri civici, Biblioteche, Maneggi,Musei, Ostelli, Scuole, Teatro, Fiera. In questi<br />
territori si trovano numerosi immobili adibiti a servizi pubblici, oltre ai municipi, si annoverano<br />
anche le biblioteche civiche e il consorzio <strong>del</strong>l’ agricoltura. In genere si tratta di edifici con impianto<br />
architettonico fortemente riconoscibile, sia per la mole dimensionale che per le finiture <strong>del</strong>le<br />
facciate. Le funzioni museali, unite a quelle civiche e religiose, se messe in “rete”, possono<br />
costituire un volano e motivo di attrattività turistica sia per turisti che per studiosi e cultori specifici.<br />
35
5.a Note esplicative dei parametri <strong>del</strong>le schede<br />
Tutti i beni sono stati censiti mediante un codice alfanumerico, riportante il Comune in sigla ed un<br />
numero progressivo <strong>del</strong> bene censito. AN Annone Veneto, CA Caorle,CT Cavallino Treporti, CE<br />
Ceggia,CC Cinto Caomaggiore, CO Concordia Sagittaria, ER Eraclea, FP Fossalta di Portogruaro,<br />
GR Gruaro, JE Jesolo, PO Portogruaro, PR Pramaggiore, SM San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, SS<br />
Santo Stino di Livenza, TE Teglio Veneto, TO Torre di Mosto. Le schede contengono le seguenti<br />
informazioni: nome <strong>del</strong> bene ,localizzazione immagine <strong>del</strong> bene/sito, epoca di costruzione,<br />
categoria <strong>del</strong> bene, tipologia <strong>del</strong> bene. A seguire si riportano i significati dei parametri utilizzati:<br />
Parametro: CARATTERISTICHE ARCHITETTONICHE PRINCIPALI<br />
Individua l’ impianto architettonico <strong>del</strong> bene, ne descrive le volumetrie ed i principali elementi<br />
architettonici che lo caratterizzano. Nel caso di paesaggi si descrivono le componenti naturali e le<br />
caratteristiche <strong>del</strong> contesto.<br />
Parametro: PROPRIETA’<br />
Individua il tipo di proprietà <strong>del</strong> bene/sito, distinguendola in pubblica, privata, ecclesiastica,<br />
demaniale.<br />
Parametro: INTERESSE TURISTICO<br />
Relazioni <strong>del</strong> bene/sito con le modalità turistiche locali ed il modo di rappresentare testimonianza<br />
di tipicità.<br />
Parametro: STATO DI CONSERVAZIONE<br />
Indica lo stato di conservazione <strong>del</strong> edificio/manufatto/paesaggio:<br />
Cattivo: (in stato di rovina o di inagibilità)<br />
Mediocre: condizioni statiche sufficienti evquindi agibile, richiedente una manutenzione<br />
straordinaria)<br />
Buono: (condizioni statiche ordinarie e con un buon aspetto manutentivo e di decoro) Nei<br />
sopralluoghi eseguiti non si sono potute verificare puntualmente le condizioni statiche degli edifici,<br />
basandosi solo su una analisi visiva compiuta, generalmente, esternamente al bene.<br />
Parametro: CONNESSIONE CON GLI ITINERARI ESISTENTI<br />
Localizzazione <strong>del</strong> bene rispetto agli itinerari esistenti, facilità di visita da parte dei fruitori e<br />
connessione <strong>del</strong> bene con gli itinerari secondari ipotizzati.<br />
36
Parametro: VISIBILITA’ PUBBLICA<br />
Possibilità di vedere il bene da un’area pubblica (strada , piazza etc):<br />
Bassa (bene non visibile o difficilmente visibile).<br />
Media (bene sufficientemente visibile per apprezzarne il valore).<br />
Alta (bene facilmente visibile anche da più visuali)<br />
Parametro: FRUIBILITÀ PUBBLICA<br />
Possibilità di accedere per visitare il bene anche internamente:<br />
Bassa (bene non visitabile)<br />
Media (bene visitabile, ma soggetto ad orari di visita)<br />
Alta (bene aperto al pubblico e sempre fruibile)<br />
Parametro: CANTIERABILITÀ<br />
Possibilità nel breve di rendere cantierabile i progetti di sistemazione <strong>del</strong> bene:<br />
sì (esiste una progettualità di diverso grado)<br />
no (non è presente alcuna progettualità)<br />
non rilevato (informazioni non acquisite)<br />
Parametro: RIFERIMENTO ALL’ AZIONE DELLA MISURA. PREVISTA DAL PSL<br />
Tale parametro definisce in quale <strong>Azione</strong> (Azioni 2, 3, 4 <strong>del</strong>la Misura 323 / A) <strong>del</strong> PSL è inseribile il<br />
bene/paesaggio.<br />
Parametro: COSTO IPOTETICO DELL’ INTERVENTO<br />
Dall’ analisi visiva <strong>del</strong> bene e dal relativo stato di conservazione, indica il costo ipotetico<br />
suddividendolo in: < di 100.000 Euro e > di 100.000 Euro.<br />
Parametro: VALUTAZIONE SULL’ INCREMENTO DEL LE POTENZIALITA’ TURISTISCHE DEI<br />
LUOGHI, ATTRAVERSO IL RECUPERO DEL BENE/ SITO<br />
Descrive come le eventuali ipotesi di recupero <strong>del</strong> bene/sito possano incrementare le potenzialità<br />
turistiche dei luoghi.<br />
37
5.b Comune di Fossalta di Portogruaro<br />
5.b.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati nel<br />
Comune di Fossalta di Portogruaro (scala 1:10.000)<br />
38
5.b.2 Schede <strong>del</strong>le categorie di beni e paesaggi <strong>del</strong> Comune di Fossalta di Portogruaro<br />
43
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP1<br />
Localizzazione: Torresella, via San Giacomo<br />
Nome <strong>del</strong> bene Stalloni di Torresella<br />
Epoca di Costruzione<br />
Categoria: Edifici rurali<br />
Tipologia: Stalla<br />
Caratteristiche principali : Fanno parte<br />
<strong>del</strong>l’originale nucleo abitativo/produttivo di Villanova-<br />
Torresella, sono disposti su un piano con copertura<br />
a falde e manto in coppi, presenti in facciata grandi<br />
archi a tutto sesto, vicino alle stalle si trova il vecchio<br />
essiccatoio e la torre annessa.<br />
Proprietà : Privata<br />
Interesse Turistico : Agrituristico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado : Mediocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: collegati con pista ciclabile a Villanova Santa Margherita all’itinerario n°<br />
3<br />
Visibilità pubblica: Bassa, nascosti da alta mura di recinzione<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, in proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei<br />
luoghi: Potrebbero essere valorizzati sotto l’aspetto agrituristico.<br />
44
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP2<br />
Localizzazione: Gorgo, via Pisana<br />
Nome <strong>del</strong> bene: lavatoio con tre fontane<br />
Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />
Categoria: manufatti vita collettiva<br />
Tipologia: fontane e lavatoio<br />
Caratteristiche architettoniche principali:<br />
Antico lavatoio circondato da tre fontane inserito<br />
nell’arredo urbano <strong>del</strong> borgo.<br />
Proprietà: pubblica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, restaurato<br />
dall’amministrazione pubblica<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />
Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta - Fossalta.<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità Si X No Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Punto di interesse storico e di sosta (rifornimento d’acqua) per chi utilizza il percorso n° 1 creato d al Comune di<br />
Fossalta di Port.<br />
45
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP3<br />
Localizzazione: Gorgo, via Altoviti (SP 73)<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di Santa Cristina<br />
Epoca di Costruzione: XIV secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: chiesa<br />
Caratteristiche architettoniche principali :Tetto a<br />
due falde con campanile nel lato sinistro di facciata,<br />
fin dal 1329 dedicata a Santa Cristina . All’interno<br />
affresco con San Sebastiano e Valentino <strong>del</strong> XVI<br />
secolo, metà <strong>del</strong>le rogazioni che gli abitanti <strong>del</strong><br />
borgo celebravano per ottenere un buon raccolto<br />
Proprietà : pubblica<br />
Interesse Turistico: Turismo di carattere storico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, recentemente<br />
acquisita dall’Amministrazione pubblica ed è stata<br />
restaurata e risanata.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: posto lungo la strada di maggior scorrimento la SP 58 è facilmente<br />
accessibile sia in auto che in bici.<br />
Visibilità pubblica: Mediocre, nei giorni di apertura<br />
Fruibilità pubblica: Mediocre, visitabile nei giorni di mercoledì e domenica dalle 10.00 alle 12.00<br />
Cantierabilità Si X<br />
No Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Punto di elevato interesse storico, artistico, architettonico per chi utilizza il percorso n° 1 creato dal Comune di<br />
Fossalta di Port.<br />
46
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP4<br />
Localizzazione: Fratta, via Altoviti (SP 73)<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Sacello di Santa Sabida<br />
Epoca di Costruzione: non rilevata<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: sacello<br />
Caratteristiche architettoniche principali: piccolo sacello con<br />
copertura a due falde, posto al di sotto <strong>del</strong>la quota stradale, con<br />
all’interno affreschi dedicati ad una santa con ramoscello, a San<br />
Zenone vescovo e a San Biagio vescovo. Non riconducibile ad<br />
alla Santa di nome Sabida ma al popolare rito di festeggiare il<br />
sabato quale giorno di festa.<br />
Proprietà: Pubblica<br />
Interesse Turistico: di carattere cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, recentemente restaurato<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: posto lungo la pista ciclabile che collega la frazione Fratta alla frazione<br />
Gorgo, che corre in adiacenza alla S.P. n°73 via C. A ltoviti<br />
Visibilità pubblica: Alta, in quanto il bene e posto sulla pista ciclabile<br />
Fruibilità pubblica: Alta, sempre visitabile<br />
Cantierabilità: Si X No Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Fare “rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa<br />
Cristina e il sito archeologico <strong>del</strong> “ Castello di Fratta” - Cortino<br />
47
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP5<br />
Localizzazione: Fratta, via Castello<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Museo Nieviano<br />
Epoca di Costruzione : secolo XV<br />
Categoria: Immobili per servizi pubblici<br />
Tipologia : Museo<br />
Caratteristiche principali: Museo dedicato ad<br />
Ippolito Nievo dove è possibile consultare tutte le<br />
edizioni <strong>del</strong>le “Confessioni di un italiano” ed altre sue<br />
pubblicazioni. Al piano superiore si trova una mostra<br />
di ceramiche medioevali e rinascimentali rinvenute<br />
nello scavo <strong>del</strong> castello e un percorso museale sul<br />
castello medioevale. All’esterno si trova il giardino di<br />
Marte e Flora: un parco nel quale si trovano piante<br />
tipiche <strong>del</strong> luogo che suggeriscono la struttura<br />
<strong>del</strong>l’antico castello scomparso.<br />
Proprietà : Pubblica<br />
Interesse Turistico : Massimo, di interesse storico,<br />
letterario, archeologico e ambientale<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado :Buono, recentemente<br />
sistemato dall’Amministrazione Comunale<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />
Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta - Fossalta<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta, visitabile negli orari di apertura<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Fare “rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa<br />
Cristina e la stradina di San Carlo<br />
48
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP6<br />
Localizzazione: Fratta, stradina San Carlo<br />
da via Castello a via Nievo<br />
Nome <strong>del</strong> bene : Stradina di San Carlo<br />
Epoca di Costruzione: Seconda metà <strong>del</strong> XVI sec. d.C.<br />
Categoria: Paesaggi<br />
Tipologia: strada campestre<br />
Caratteristiche principali : Storico collegamento fra il sito<br />
archeologico di Fratta e il centro storico di Fossalta di P.<br />
Proprietà: Demaniale<br />
Interesse Turistico : Splendido esempio di vecchia viabilità<br />
campestre usufruibile innanzi tutto da cicloturisti<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado : Buono, recentemente sistemata<br />
dall’Amministrazione Comunale con interventi di riqualificazione<br />
paesaggistica e messa a dimora di siepi e nuove alberature<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />
Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta - Fossalta<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta, sempre usufruibile<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Fare “rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa<br />
Cristina,il bosco <strong>del</strong>le Roiate, e il Cortino di Fratta<br />
49
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP7<br />
Localizzazione: Fratta, stradina San Carlo<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio di San Carlo<br />
Epoca di Costruzione: Seconda metà <strong>del</strong> XVI sec. d.C.<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Oratorio campestre<br />
Caratteristiche principali: piccolo manufatto in pietra<br />
intonacata, con timpano in facciata e copertura a due falde,<br />
presente in una mappa storica <strong>del</strong> 1673. Presenti all’interno<br />
affreschi raffiguranti: una Madonna con Bambino al centro, nella<br />
parete di sinistra Sant’Antonio e nella parete di destra San<br />
Marco Evangelista.<br />
Proprietà : Pubblica<br />
Interesse Turistico : Storico legato al cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, restaurato recentemente<br />
dall’Amministrazione Comunale<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />
Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta - Fossalta<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta, sempre visitabile<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa<br />
Cristina, il bosco <strong>del</strong>le Roiate e il Cortino di Fratta..<br />
50
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP8<br />
Localizzazione: Fossalta, piazza Risorgimento<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Palazzo Bornacin<br />
Epoca di Costruzione: XVI secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Palazzo padronale<br />
Caratteristiche principali: Il più antico edificio <strong>del</strong><br />
centro storico, ad uso residenziale di forma regolare,<br />
con tre piani fuori terra, la casa era anticamente<br />
decorata, nella sua parete esterna a sud, da un<br />
grande affresco murale cinquecentesco, ora quasi<br />
completamente distrutto. Casa natale di eroi<br />
Garibaldini<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Situato nel centro Urbano di<br />
Fossalta di P. perciò interessato da un turismo di<br />
carattere storico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, Problemi di<br />
risanamento <strong>del</strong>la facciata sud, posta verso il cortile<br />
interno.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sito nel centro storico, punto di partenza di vari percorsi ciclabili<br />
realizzati dal Comune di Fossalta di Portogruaro<br />
Visibilità pubblica: Alta, in quanto le facciate principali sono visibili dalla piazza centrale di Fossalta.<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto l’edificio è di proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel centro storico, ad esempio con la chiesa di San Zenone e il<br />
palazzo Sidran<br />
51
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP9<br />
Localizzazione: Fossalta, piazza Risorgimento<br />
Nome <strong>del</strong> bene: chiesa di San Zenone<br />
Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Chiesa<br />
Caratteristiche architettoniche principali: Ricostruita nel<br />
1892 sul sedime <strong>del</strong>la storica chiesa risalente al 1034,<br />
recuperando i laterizi originari e proponendo lo stile romanico<br />
basilicale, con tre grandi navate con transetto e soffitto a<br />
crocera .<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Situata nel centro Urbano di Fossalta di P.<br />
perciò interessato da un turismo di carattere storico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di lavori di<br />
manutenzione ordinaria<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Situata nel centro storico, punto di partenza di vari percorsi ciclabili<br />
realizzati dal Comune di Fossalta di Portogruaro<br />
Visibilità pubblica: Alta, in quanto le facciate principali sono visibili dalla piazza centrale di Fossalta.<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto l’edificio è di proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel centro storico, ad esempio con palazzo Bornacin e il palazzo<br />
Sidran<br />
52
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP10<br />
Localizzazione: Fossalta, via Cavour<br />
Nome <strong>del</strong> bene : Palazzo Sidran<br />
Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Palazzo padronale<br />
Caratteristiche architettoniche principali:<br />
Palazzo settecentesco, splendido esempio di<br />
architettura signorile di campagna.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Situato nel centro Urbano di<br />
Fossalta di P. perciò interessato da un turismo di<br />
carattere storico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Situato nel centro storico, punto di partenza di vari percorsi ciclabili<br />
realizzati dal Comune di Fossalta di Portogruaro<br />
Visibilità pubblica: Alta, in quanto le facciate principali sono visibili dalla via centrale di Fossalta.<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto l’edificio è di proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel centro storico, ad esempio con palazzo Bornacin, la chiesa di San<br />
Zenone e il museo Etnografico<br />
53
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP11<br />
Localizzazione: Fossalta, viale <strong>Venezia</strong><br />
Nome <strong>del</strong> bene: Museo Etnografico<br />
Epoca di Costruzione: 1990<br />
Categoria: Immobili per servizi pubblici<br />
Tipologia: Museo<br />
Caratteristiche principali: Nato dal lavoro di un<br />
comitato di cittadini appassionati alle tradizioni<br />
popolari e alle origini di Fossalta. Sono stati<br />
ricostruiti gli ambienti rurali locali, caratteristici degli<br />
inizi <strong>del</strong> novecento.<br />
Proprietà: Pubblica<br />
Interesse Turistico: Alto<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di risanamento e manutenzione<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Situata nel centro storico, punto di partenza di vari percorsi ciclabili<br />
realizzati dal Comune di Fossalta di Portogruaro<br />
Visibilità pubblica: Alta, in quanto edificio pubblico.<br />
Fruibilità pubblica: Alta, in quanto edificio pubblico.<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel centro storico, ad esempio con palazzo Bornacin,il palazzo Sidran<br />
e la chiesa di San Zenone.<br />
54
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP12<br />
Localizzazione: Fossalta, strada campestre<br />
raggiungibile da via Barbuio<br />
Nome <strong>del</strong> bene: gruppo arboreo “la Boschetta”<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Paesaggi<br />
Tipologia: Bosco<br />
Caratteristiche principali: Gruppo di alberature<br />
caratteristiche <strong>del</strong> luogo interessanti per la sosta e la<br />
nidificazione <strong>del</strong>la fauna.<br />
Proprietà: pubblica<br />
Interesse Turistico: Ecoturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, ma abbisogna di<br />
continui lavori di sistemazione e mantenimento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />
Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />
Visibilità pubblica: Alta, sempre visibile.<br />
Fruibilità pubblica: Alta, sempre visitabile<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
valorizza l’aspetto ambientale <strong>del</strong> percorso<br />
55
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP13<br />
Localizzazione: Fossalta, via Della Chiesa<br />
Nome <strong>del</strong> bene: bosco <strong>del</strong>le Roiate<br />
Epoca di Costruzione: 1992<br />
Categoria: Paesaggi<br />
Tipologia: Bosco<br />
Caratteristiche principali : recupero ambientale<br />
per un utilizzo agroforestale e ricreativo, sono state<br />
messe a dimora piante e arbusti utilizzando specie<br />
autoctone,realizzato su una ex discarica comunale.<br />
Proprietà : Pubblica<br />
Interesse Turistico: Ecoturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado : Buono, ma abbisogna di<br />
continui lavori di sistemazione e mantenimento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />
Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />
Visibilità pubblica: Alta, sempre visibile in quanto pubblico<br />
Fruibilità pubblica: Alta, sempre visitale in quanto pubblico<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
valorizza l’aspetto ambientale <strong>del</strong> percorso<br />
56
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP14<br />
Localizzazione: Valladis, via D. Chiesa<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale a Valladis<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche architettoniche principali : Edificio<br />
rurale non abitato, su due piani fuori terra, con<br />
attiguo annesso rustico, copertura a falde con manto<br />
in coppi, pilastri portico in mattoni faccia vista.<br />
Proprietà Privata<br />
Interesse Turistico : Ecoturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado : Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di restauro e risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />
Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />
Visibilità pubblica: Buona, da via pubblica<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Potrebbe essere sfruttato sotto l’aspetto agrituristico<br />
57
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP15<br />
Localizzazione: Valladis, via D. Chiesa<br />
Nome <strong>del</strong> bene: fontana a Valladis<br />
Epoca di Costruzione XX secolo<br />
Categoria: Manufatti vita collettiva<br />
Tipologia: fontana e lavatoio<br />
Caratteristiche principali: Fontana posta a quota<br />
inferiore rispetto al piano stradale, recenti lavori di<br />
sistemazione con la formazione di un muro di<br />
contenimento verso la strada e di una gradinata<br />
circolare contornante la fontana.<br />
Proprietà: pubblica<br />
Interesse Turistico: Ecoturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, ma abbisogna di<br />
lavori manutentivi<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />
Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
migliora l’aspetto ambientale <strong>del</strong> percorso<br />
58
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP16<br />
Localizzazione: Fossalta, via Barbuio<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Edificio rurale abitato,<br />
su due piani fuori terra, con attiguo annesso rustico,<br />
copertura a falde con manto in coppi, portico con<br />
archi a tutto sesto.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: mediocre, abbisogna di<br />
lavori di ristrutturazione e risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Inserito nel percorso ciclabile realizzato dal Comune di Fossalta di<br />
Portogruaro – itinerario n° 1: Fossalta – Valladis – Gorgo – Fratta – Fossalta<br />
Visibilità pubblica: Media, da strada pubblica<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Potrebbe essere sfruttato sotto l’aspetto agrituristico<br />
59
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP17<br />
Localizzazione: Alvisopoli, via Mocenigo (SP 73)<br />
Nome <strong>del</strong> bene chiesetta di San Biagio<br />
Epoca di Costruzione XVI secolo d.C.<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia : Chiesa<br />
Caratteristiche architettoniche principali: Piccolo<br />
edificio con portico antistante la facciata e campanile<br />
a vela con campanella, copertura a padiglione con<br />
manto in coppi.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: di carattere cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Insiste nella pista ciclabile che conduce ad Alvisopoli – itinerario n° 1<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Punto di interesse storico e di sosta per chi percorre la pista ciclabile che conduce ad Alvisopoli<br />
60
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP18<br />
Localizzazione: borgo di Alvisopoli<br />
Nome <strong>del</strong> bene Borgo rurale di Alvisopoli<br />
Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Borgo rurale<br />
Caratteristiche principali: Borgo creato da Alvise<br />
Mocenigo, composto da villa padronale, barchesse<br />
porticate, palazzo <strong>del</strong>l’amministrazione, ampia aia<br />
scoperta contornata da un canale, chiesa di San<br />
Luigi, edificio in linea con case di abitazione.<br />
Proprietà: Pubblica e privata<br />
Interesse Turistico: Di interesse storico nazionale<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Collegato con pista ciclabile al centro di Fossalta di Portogruaro<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
migliora l’aspetto storico - ambientale <strong>del</strong> percorso<br />
61
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP19<br />
Localizzazione: Alvisopoli, via Mocenigo (SP 73)<br />
Nome <strong>del</strong> bene Bosco di Alvisopoli<br />
Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />
Categoria: Paesaggi<br />
Tipologia : Parco naturalistico<br />
Caratteristiche principali: Parte integrante <strong>del</strong><br />
progetto urbanistico originario, ha una estensione di<br />
3.5 ettari con 2 km di sentieri <strong>del</strong>imitati da piante di<br />
bosso e ponticelli in legno, gestito dall’ Ater come<br />
parco naturalistico.<br />
Proprietà: Pubblica<br />
Interesse Turistico: Ecoturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Discreto, abbisogna di<br />
continui lavori di manutenzione.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Collegato con pista ciclabile al centro di Fossalta di P., è presente<br />
nell’itinerario creato dal Comune di Fossalta di Port.<br />
Visibilità pubblica: Media, non molto visibile dalla strada pubblica<br />
Fruibilità pubblica: Media, visitabile solo su richiesta preventiva<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
migliora l’aspetto ambientale <strong>del</strong> percorso.<br />
62
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP20<br />
Localizzazione: Alvisopoli, via Mocenigo (SP 73)<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale ex Mulino<br />
Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Ex mulino<br />
Caratteristiche architettoniche principali: Edificio<br />
sul <strong>fiume</strong> Taglio, caratterizzato da alte merlature, un<br />
tempo usato come mulino.<br />
Proprietà: Pubblica (ATER)<br />
Interesse Turistico: Interesse storico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Cattivo, abbisogna di<br />
lavori di ricostruzione<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Collegato con pista ciclabile al centro di Fossalta di P., è presente negli<br />
itinerari creati dal Comune di Fossalta di Port.<br />
Visibilità pubblica: Media<br />
Fruibilità pubblica: Media<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Potrebbe essere sfruttato sotto l’aspetto agrituristico.<br />
63
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP21<br />
Localizzazione: Sacilato, piazza Sant’Urbano<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Sacello di Sant’Urbano<br />
Epoca di Costruzione: inizi <strong>del</strong> 1900<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Sacello<br />
Caratteristiche principali: Realizzato su il sedime di un<br />
precedente oratorio di cui non è pervenuta nessuna notizia<br />
storica. Al suo interno è possibile notare il piccolo altare<br />
realizzato con materiali traslati dalla vecchia parrocchiale e una<br />
pala raffigurante Sant’Urbano.<br />
Proprietà: pubblica<br />
Interesse Turistico: Interesse storico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di lavori di<br />
risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: -<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa Maria<br />
<strong>del</strong>la Neve a Stiago e la quercia secolare a Villanova Sant’Antonio<br />
64
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP22<br />
Localizzazione: Vado, via Enrico Fermi<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Edificio rurale a Vado<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: edificio rurale<br />
Caratteristiche principali : Esempio di architettura<br />
rurale presente nel centro abitato di Vado, edificio<br />
con tre piani fuori terra, copertura a due falde con<br />
manto in coppi.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Interesse ambientale<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di restauro totale<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti:<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Potrebbe essere recuperato con funzioni agrituristiche<br />
65
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP23<br />
Localizzazione: Villanova Sant’Antonio,<br />
via Stucki (SP 72)<br />
Nome <strong>del</strong> bene: quercia plurisecolare<br />
Epoca di Costruzione: Seconda metà <strong>del</strong> XVI sec.<br />
d.C.<br />
Categoria: Paesaggi<br />
Tipologia: Alberi monumentali<br />
Caratteristiche principali: La quercia è alta oltre<br />
15 m con una circonferenza al suolo di oltre 7 m, età<br />
presunta intorno ai cinque secoli, ma la tradizione<br />
popolare gliene attribuisce circa sette<br />
Proprietà: pubblica<br />
Interesse Turistico: Ecoturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: -<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti:<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Con<br />
lavori di arredo urbano attorno alla quercia si migliora sotto l’aspetto storico-ambientale il percorso creato<br />
dall’Amministrazione di Fossalta di Port.<br />
66
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP24<br />
Localizzazione: Stiago, via I Maggio<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa <strong>del</strong>la Madonna <strong>del</strong>la Neve<br />
Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Chiesa<br />
Caratteristiche architettoniche principali : Decorazioni<br />
interne sono eseguite in stucco e marmorino e si sviluppano su<br />
tutta la parete di fondo. Cornice che corre perimetralmente sulle<br />
pareti <strong>del</strong>la chiesa è anch’essa rifinita a marmorino. Variazione<br />
decorativa in prossimità <strong>del</strong>l’ingresso indica un ampliamento<br />
eseguito in epoca remota.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico : Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, abbisogna di lavori di<br />
risanamento.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti:<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con il sacello di Sant’Urbano<br />
a Sacilato e la quercia secolare a Villanova Sant’Antonio<br />
67
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA FP25<br />
Localizzazione: Villanova Santa Margherita,<br />
p.zza Marzotto<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di Santa Margherita<br />
Epoca di Costruzione: 1912<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Chiesa<br />
Caratteristiche principali: Edificio caratterizzato<br />
da una unica grande navata centrale che richiama<br />
nelle sue forme gli edifici sacri bizantini. Il<br />
campanile, eretto nel 1916, fu disegnato su mo<strong>del</strong>lo<br />
di quello medioevale di Caorle<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Storico - architettonico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, abbisogna di<br />
lavori di risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Presente nell’itinerario n° 3 creato dall’Amministraz ione comunale di<br />
Fossalta di Portogruaro<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di Santa Maria<br />
<strong>del</strong>la Neve a Stiago e la quercia secolare a Villanova Sant’Antonio<br />
68
5.c Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />
5.c.1 Individuazione cartografica su Carta Tecnica Regionale degli elementi rilevati. Il<br />
Comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> (scala 1:10.000)<br />
69
5.c.2 Schede <strong>del</strong>le categorie di beni e paesaggi <strong>del</strong> Comune di San Michele al<br />
<strong>Tagliamento</strong><br />
75
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM1<br />
Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera, via S. Tommaso<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio San Tommaso Apostolo<br />
Epoca di Costruzione Seconda metà <strong>del</strong> XVI sec. d.C.<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Oratorio campestre<br />
Caratteristiche architettoniche principali: Costituito da una<br />
sola aula con soffitto a capanna, in stile romanico. Possiede un<br />
coro angolare transverso con soffitto a botte. Sorge in<br />
corrispondenza di quella che un tempo fu la sponda <strong>del</strong> <strong>fiume</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo, situato vicino al percorso <strong>del</strong><br />
<strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, restaurato più volte, ma in<br />
maniera discutibile, abbisogna ancora di lavori di risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2 Misura 313 <strong>Azione</strong> 1<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di San<br />
Tommaso e la ex cartiera a Villanova <strong>del</strong>la Cartera<br />
76
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM2<br />
Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera, via E. Toti<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Ponte sulla Roggia <strong>del</strong> Molino<br />
Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />
Categoria: Manufatti vita collettiva<br />
Tipologia: Ponti<br />
Caratteristiche principali:<br />
Ponte in pietra con tre arcate a tutto sesto.<br />
Proprietà: Demaniale<br />
Interesse Turistico: Situato nel centro storico di<br />
Villanova <strong>del</strong>la Cartera<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con la chiesa di San<br />
Tommaso e la ex cartiera a Villanova <strong>del</strong>la Cartera<br />
77
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE ARCHITETTURA E PAESAGGIO<br />
RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM3<br />
Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera, via E. Toti<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di San Tommaso Apostolo<br />
Epoca di Costruzione: XVI secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Chiesa<br />
Caratteristiche principali: L’attuale chiesa fu<br />
costruita in diverse fasi e fu ampliata nel 1784 ad<br />
opera di Sebastiano Lotti di Bertiolo, un tempo<br />
dedicata alla Beata Vergine e a San Giorgio ora<br />
all’apostolo San Tommaso<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Fare<br />
“rete” con gli altri punti di interesse esistenti nel <strong>territorio</strong> per vicinanza, ad esempio con l’oratorio di San<br />
Tommaso e la ex cartiera a Villanova <strong>del</strong>la Cartera<br />
78
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM4<br />
Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera,<br />
via Villanova (S.P. 75)<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Ex Cartiera di Villanova <strong>del</strong>la C.<br />
Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />
Categoria: Manufatto idraulico<br />
Tipologia: Centrale Idroelettrica<br />
Caratteristiche principali: Nel 1300 l’edificio<br />
faceva parte di un mulino, trasformato e ampliato a<br />
cartiera nel 1700 per poi divenire nel 1899 centrale<br />
idroelettrica fino al 1960. Recentemente restaurato<br />
con fondi <strong>del</strong>la Comunità europea. All’interno è<br />
visibile il grande alternatore. Il sito si trova lungo la<br />
Roggia <strong>del</strong> Molino, caratterizzata da un percorso in<br />
parte rettificato e modificato dall’uomo, che ricalca<br />
un antico percorso <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> in epoca<br />
medievale e rinascimentale.<br />
Proprietà: Pubblica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, restaurata<br />
recentemente<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Mediocre, poco visibile dalla sommità arginale<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, poco segnalata e locali interni non accessibili<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 4<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Potrebbe diventare un centro informazioni sui percorsi ciclopedonali <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
79
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM5<br />
Localizzazione: Villanova <strong>del</strong>la Cartera,<br />
via Villanova (S.P. 75)<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Ex casa cantoniera<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: edifici<br />
Tipologia: edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Edificio Rurale in linea,<br />
con annesso rustico adiacente, copertura a due<br />
falde, tre piani fuori terra nella parte abitativa, due<br />
piani f.t. parte ad annessi, in muratura intonacata<br />
Proprietà: Pubblica<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico e Agrituristico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori per il recupero e il risanamento, giace<br />
all’interno <strong>del</strong>le arginature <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
quindi a rischio piene possibili.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile dalla sommità arginale<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, locali interni non accessibili<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Potrebbe diventare un punto vendita di prodotti agricoli locali, magari gestito da una cooperativa di giovani<br />
agricoltori<br />
80
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM6<br />
Localizzazione: Borgo Malafesta, via Carso<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio di Malafesta<br />
Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Oratori<br />
Caratteristiche architettoniche principali :<br />
Dedicato a Sant’Antonio da Padova. A struttura<br />
ottagonale con una aula e un presbiterio ove è<br />
collocato l’altare di Sant’Antonio. Inaugurato nel<br />
1666 per poi subire diversi rimaneggiamenti, l’ultimo<br />
nel XX secolo . La volta <strong>del</strong> presbiterio è a 4 vele ,<br />
dove stanno rappresentati i volti degli evangelisti.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, recentemente<br />
restaurato<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento attraente, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
81
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM7<br />
Localizzazione: Borgo Malafesta, via Colombara<br />
Nome <strong>del</strong> bene Zona di risorgive<br />
Epoca di Costruzione<br />
Categoria: Paesaggi<br />
Tipologia : Risorgive<br />
Caratteristiche principali : Lungo la roggia Vidimana in vari<br />
punti è osservabile la venuta a giorno di bolle d’aria che<br />
trapelano dal fondo. Si tratta <strong>del</strong>la risalita <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong>la<br />
falda freatica. Questa zona è l’area più meridionale in cui sia<br />
visibile il fenomeno <strong>del</strong>la risorgenza. Le acque di falda<br />
sfruttando la bassura esistente e l’elevata permeabilità <strong>del</strong>le<br />
ghiaie, riescono così a giungere più a valle, dando origine alle<br />
risorgive.<br />
Proprietà: privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: -<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI NO X<br />
Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento attraente, di valenza ambientale, per chi percorre il percorso cicloturistico proposto da Alvisopoli (com.<br />
Fossalta di P.) a Malafesta (com. S. Michele al T.)<br />
82
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM8<br />
Localizzazione: Borgo S. Mauro, via San Mauro<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio San Mauro<br />
Epoca di Costruzione: 1926<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Oratorio<br />
Caratteristiche principali: L’edificio ricalca gli stili<br />
medioevali, singolare la croce celtica posta sopra il colmo<br />
<strong>del</strong>la facciata. L’oratorio, più volte restaurato, consta di una<br />
navata unica con un altare sopra il quale vi è un’edicola a<br />
tutto sesto, dove è collocata una Madonna in trono con il<br />
Bambin Gesù in legno databile al sec. XVI, per stili e foggia<br />
potrebbe provenire dalla bottega di Domenico da Tolmezzo.<br />
Nelle vicinanze una fontana pubblica<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di lavori di<br />
risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento attraente, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
83
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM9<br />
Localizzazione: Borgo San Mauretto, via San Mauretto<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio SS. Bellino e Mauro<br />
Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Oratorio<br />
Caratteristiche principali: L’edificio è costruito con un’aula<br />
rettangolare, mentre il soffitto è formato da travi in vista. Nella<br />
parte retrostante l’altare si trova una piccola sacrestia. Sul<br />
davanti, al colmo <strong>del</strong>la facciata, vi è una torretta con cuspide<br />
conica che ha funzione di campanile.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, problemi di risalita<br />
<strong>del</strong>l’umidità<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi usufruisce il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
84
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM10<br />
Localizzazione: Località San Giorgio, via Caduti<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di San Giorgio<br />
Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Chiesa<br />
Caratteristiche principali: Edificio contraddistinto da motivi<br />
neoclassici, abituali fra il XVIII e il XIX secolo. Costruita al posto<br />
di una precedente, che, come ricorda il vescovo Nores (1584)<br />
nella sua visita, aveva ben cinque altari, quello principale era<br />
dedicato a San Giorgio<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, ma abbisogna di piccoli<br />
interventi di risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi usufruisce il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
85
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM11<br />
Localizzazione: Località San Giorgio, via Santa Sabata<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio di Santa Sabata<br />
Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Oratorio<br />
Caratteristiche principali: L’oratorio è di origine medioevale<br />
ma compromesso a causa di vari interventi eseguiti nell’ultimo<br />
secolo ha perso il suo aspetto originario, tanto da finire<br />
parzialmente incassato nell’edificio accanto. Il frontone<br />
triangolare mostra una cuspide a quattro facce sormontata da<br />
una piramide sul colmo. L’altare è posto all’interno di un piccolo<br />
vano più basso e stretto ad arco acuto. Sul lato sinistro due<br />
finestre archiacute.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
86
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM12<br />
Localizzazione: San Michele vecchio, via Nazionale<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Villa Ivancich<br />
Epoca di Costruzione: XVII secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Villa padronale<br />
Caratteristiche principali : Grandiosa villa rossa<br />
con due bianche adiacenze simmetriche<br />
longheniane a portici di stile dorico, finestre aperte a<br />
occhio, separate da medaglioni barocchi sulle<br />
trabeazioni. Residenza estiva dei Mocenigo,<br />
ospedale militare durante la prima guerra mondiale,<br />
distrutta da un bombardamento nella seconda<br />
guerra mondiale e mai ricostruita.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Di interesse storico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado : Cattivo, restano solo le<br />
murature perimetrali <strong>del</strong>la barchessa.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Bassa, dalla via pubblica nascosta dalle grandi alberature<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi: Polo<br />
di attrazione, considerando la sua grande valenza storica<br />
87
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM13<br />
Localizzazione: San Michele al T., via <strong>Tagliamento</strong><br />
Nome <strong>del</strong> bene Chiesa di S. Elisabetta <strong>del</strong>l’Agnolina<br />
Epoca di Costruzione XVII secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Chiesa<br />
Caratteristiche principali: Facciata liscia con porta principale<br />
ad arco a tutto sesto con due finestre laterali di forma<br />
rettangolare, cornici di gronda con due modanature a sezione<br />
rettangolare. Il campanile è a monofora sul colmo <strong>del</strong> tetto.<br />
Presenta una pianta rettangolare senza presbiterio, ai lati<br />
<strong>del</strong>l’altare due porte che immettono ad una piccola sacrestia.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, ma abbisogna di lavori di<br />
risanamento.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, con valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
88
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM14<br />
Localizzazione: San Michele al T., via Marango<br />
Nome <strong>del</strong> bene: villa De Buoj - Bottari<br />
Epoca di Costruzione: XVIII secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Villa padronale<br />
Caratteristiche principali: Villa settecentesca,<br />
residenza di Giovanni Bottari, che alla fine <strong>del</strong> 1700<br />
sperimentò coltivazioni agricole in particolare <strong>del</strong><br />
gelso. Il Bottari apportò innovazioni anche nella<br />
fermentazione dei mosti, modificando le tecniche di<br />
vinificazione e importando nuovi vigneti come il<br />
raboso ed il marzemino.<br />
Proprietà: Pubblico<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Mediocre<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, di carattere storico, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
o<br />
89
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM15<br />
Localizzazione: Loc. San Filippo, via San Filippo<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Oratorio di San Filippo<br />
Epoca di Costruzione: 1905<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Oratorio<br />
Caratteristiche principali: Oratorio dedicato a San<br />
Filippo Neri. Originariamente nello stesso luogo<br />
c’era la cappella di famiglia dei nobili Mocenigo.<br />
L’oratorio attuale, voluto dai signori Gasperi-Baggini<br />
è stato progettato dal Samueli di Latisana, venne<br />
costruito nel 1905.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Si trova sulla pista ciclabile che collega San Michele al T. con la<br />
frazione San Filippo, facente parte <strong>del</strong>l’itinerario cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Punto di sosta per chi utilizza il percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>, all’esterno <strong>del</strong>l’Oratorio potrebbe essere<br />
realizzata un area attrezzata per la sosta bici.<br />
90
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM16<br />
Localizzazione: Loc. San Filippo, via San Filippo<br />
Nome <strong>del</strong> bene: palazzo Braida<br />
Epoca di Costruzione: 1600<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: villa padronale<br />
Caratteristiche principali: Villa seicentesca <strong>del</strong>la<br />
famiglia Braida. Posta sopra un dosso <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>. Con la stalla, gli annessi e il parco<br />
crea un nucleo unico sotto l’aspetto urbanistico.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Presente nel percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Mediocre, visione <strong>del</strong>la facciata nord-est dalla strada pubblica<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
91
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM17<br />
Localizzazione: Loc. San Filippo, via San Filippo<br />
Nome <strong>del</strong> bene: casa rurale in via A. Moro<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali : Edificio rurale su tre<br />
piani fuori terra, con attiguo annesso rustico,<br />
copertura a due falde con manto in coppi,<br />
interessante testa di camino tipica <strong>del</strong> luogo.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Agrituristico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di restauro e risanamento.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Presente nel percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile su tre lati da via Aldo Moro<br />
Fruibilità pubblica: Bassa. Proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento attraente, di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>, o per chi visita l’entroterra spostandosi dalla spiaggia di Bibione. Potrebbe essere riconvertito in<br />
agriturismo<br />
92
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM18<br />
Localizzazione: Loc. Cesarolo, via Pradis<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Tomba Braida<br />
Epoca di Costruzione: anni 1920<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Tomba di famiglia<br />
Caratteristiche principali: Costruita dalla famiglia<br />
Braida,(possidenti terrieri <strong>del</strong>la zona) in stile gotico<br />
con un particolare gioco di costoloni che disegnano<br />
vele di geometrie diverse. Un piccolo e semplice<br />
altare è situato di fronte l’ingresso. Muro esterno ad<br />
imitazione <strong>del</strong>le chiese gotiche alterna una fila di<br />
mattoni rossi con una griglia in cemento. Tetto<br />
ornato da due guglie esterne e guglia sul colmo, con<br />
funzione di campanile.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Facilmente raggiungibile dal percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>, e<br />
dall’itinerario secondario proposto<br />
Visibilità pubblica: Mediocre, dalla strada pubblica ad una distanza di circa 100 m<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, di valenza storica, per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
93
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM19<br />
Localizzazione: Loc. Cesarolo, via IV Novembre<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Chiesa di San Nicolò<br />
Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Chiesa<br />
Caratteristiche principali: Chiesa a tre navate in stile gotico,<br />
sorge sulle fondamenta di un’altra chiesa molto più antica. La<br />
facciata presenta tre porte di accesso sormontate da altrettante<br />
lunette,un grande rosone centrale con cinque pinnacoli formati<br />
da una serie di colonne che chiudono altrettanti archi a tutto<br />
tondo. Al sommo <strong>del</strong>la guglia una croce celtica. A memoria <strong>del</strong>le<br />
antiche origini <strong>del</strong>la chiesa esiste un frammento di capitello<br />
incastonato nel lato sinistro <strong>del</strong>la chiesa, databile al XIV secolo.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono, abbisogna di piccoli<br />
interventi di risanamento<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, di valenza storica, visitabile da chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
94
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM20<br />
Localizzazione: Loc. Cesarolo, via Manuzza<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Edificio di notevoli<br />
dimensioni, con tre piani fuori terra, muratura<br />
portante in sasso, lavori di restauro in corso con<br />
rifacimento <strong>del</strong> manto di copertura.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico - Agrituristico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, lavori in corso<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico che corre in sommità arginale<br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile dalla sommità arginale<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, in quanto proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />
95
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM21<br />
Localizzazione: Loc. Cesarolo, via Casenove<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Edificio rurale, posto a<br />
ridosso <strong>del</strong>l’argine in una ansa <strong>del</strong> <strong>fiume</strong>, con tre<br />
piani fuori terra e copertura a due falde con manto in<br />
coppi.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Medocri, problemi di<br />
risalita <strong>del</strong>l’umidità nelle murature.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Attiguo al percorso cicloturistico che corre in sommità arginale<br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile dall’argine<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione, di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />
96
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM22<br />
Localizzazione: Loc. Marinella, via Falcomer<br />
Nome <strong>del</strong> bene: agriturismo “La casa gioconda”<br />
Epoca di Costruzione: XVI secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Antica casa colonica di<br />
elevate dimensioni su tre piani con la parte rustica<br />
posta in senso normale alla abitazione. La casa si<br />
trova a ridosso <strong>del</strong>l’argine <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>, alla fine<br />
di un ampio meandro che è stato tagliato<br />
naturalmente dopo la piena <strong>del</strong> 1920. Tale evento<br />
ha quindi creato la cosiddetta isola Picchi, che ha la<br />
particolarità di appartenere sotto l’aspetto<br />
amministrattivo alla Regione Friuli ma raggiungibile<br />
solo dalla parte Veneta.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo e agriturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />
Visibilità pubblica: Alta, ambiente pubblico<br />
Fruibilità pubblica: Alta, ambiente pubblico<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Opere di miglioria per incentivare e migliorare la ricettività verso i cicloturisti<br />
97
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM23<br />
Localizzazione: Loc. Marinella, via Falcomer<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />
Epoca di Costruzione: XIX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali : Edificio con muratura<br />
esterna in cotto a vista, con tre piani fuori terra e<br />
copertura a falde con manto in coppi<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Vicino al percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile dal percorso cicloturistico<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione con valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />
98
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM24<br />
Localizzazione: Loc. Bevazzana, via Falcomer<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio agricolo<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali : Edificio di elevate<br />
dimensioni, con tre piani fuori terra, muratura<br />
esterna a faccia vista, manto di copertura in coppi,<br />
attiguo all’edificio gruppo arboreo con alberature di<br />
grandi dimensioni.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: In prossimità <strong>del</strong> percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile dalla sommità arginale sede <strong>del</strong> percorso<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione con valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />
99
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM25<br />
Localizzazione: Loc. Bevazzana, via Falcomer<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio agricolo<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Edificio agricolo di<br />
elevate dimensioni, muratura portante in muratura<br />
intonacata, copertura a falde con manto in coppi.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di restauro e risanamento.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Attiguo al percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile dal percorso<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione con valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />
100
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM26<br />
Localizzazione: Loc. Bevazzana, via Lignano<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio agricolo<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Edificio a forma<br />
regolare, con tre piani fuori terra, muratura esterna<br />
in cotto faccia a vista, testa <strong>del</strong> camino con forme<br />
tipiche <strong>del</strong>la zona<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre, abbisogna di<br />
lavori di restauro e risanamento.<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Attiguo al percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile dal percorso<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di attrazione con valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi percorre il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>.<br />
101
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM27<br />
Localizzazione: Loc. Bevazzana, via Bevazzana<br />
Nome <strong>del</strong> bene: chiesa di Santa Maria <strong>del</strong><br />
soccorso a Bevazzana<br />
Epoca di Costruzione: 1924<br />
Categoria: Edifici religiosi<br />
Tipologia: Chiesa<br />
Caratteristiche principali: Chiesa in stile romanico<br />
che ricalca le forme di un’altra chiesa edificata nel<br />
1498, distrutta dall’erosione <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />
Proprietà: Ecclesiastica<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Buono<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Vicina al percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X > di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di valenza storica, elemento di attrazione per chi usufruisce il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
102
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM28<br />
Localizzazione: Loc. Bevazzana, (S. P. 74)<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Fortini di Bevazzana<br />
Epoca di Costruzione: 1943<br />
Categoria: Edifici militari<br />
Tipologia: bunker<br />
Caratteristiche principali: Opere di difesa militare ubicate nel<br />
punto dove la Litoranea veneta sfocia nel <strong>Tagliamento</strong>.<br />
Realizzate da l’Orstkommandatur di Latisana a difesa <strong>del</strong> tratto<br />
fra Bevazzana e il mare, creando una decina di fortilizi fra loro<br />
collegati da camminamenti sotterranei, che si dividono in fortini<br />
seminterrati (bunker) a base quadra per ospitare batterie<br />
contraeree.<br />
Proprietà: Demaniale<br />
Interesse Turistico: Di interesse storico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Cattivo, stato di abbandono<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Vicini al percorso ciclopedonale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> e al percorso ciclabile<br />
Bilione-Lugugnana<br />
Visibilità pubblica: Bassa. seminascosti<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, non raggiungibili<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro X<br />
> di 100 mila euro<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di valenza storica, per chi usufruisce dei percorsi: cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong> e ciclabile da Bibione a<br />
Lugugnana<br />
103
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM29<br />
Localizzazione: Bibione, apice foce <strong>Tagliamento</strong><br />
Nome <strong>del</strong> bene: Faro di Bibione<br />
Epoca di Costruzione: inizi <strong>del</strong> 1900<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Faro<br />
Caratteristiche principali: Il faro è posto all’apice <strong>del</strong>la foce<br />
<strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>. In origine il faro non era situato direttamente<br />
sulla battigia,com’è attualmente , infatti negli ultimi 30 anni<br />
l’evoluzione costiera ha causato l’erosione di un’ampia porzione<br />
di spiaggia e per preservare il faro si sono dovute realizzare le<br />
massicciate frangiflutti.<br />
Proprietà: Demaniale<br />
Interesse Turistico: Storico legato al cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso ciclabile Bibione - Lugugnana.<br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Media<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di valenza storica-ambientale, per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso ciclabile Bibione - Lugugnana<br />
104
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM30<br />
Localizzazione: Terzo Bacino, via Valpelina<br />
Nome <strong>del</strong> bene: Edifici rurali<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Due edifici uguali, posti<br />
in maniera simmetrica rispetto a via Valpelina, con<br />
tre piani fuori terra, copertura a padiglione con<br />
manto in coppi, muratura in mattoni a faccia vista.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sull’itinerario ciclabile turistico creato dal comune di San Michele al<br />
<strong>Tagliamento</strong> Bibione - Lugugnana<br />
Visibilità pubblica: Alta, visibili su tre lati da via Valpelina<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso cicloturistico proposto dal<br />
comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />
105
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM31<br />
Localizzazione: Terzo Bacino, via Valpelina<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio agricolo<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Edificio di forme regolari,<br />
con due piani fuori terra, muratura portante in cotto<br />
intonacato, con copertura a falde e manto in coppi<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso ciclabile proposto dal comune di San Michele al<br />
<strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile da via Valpellina sede <strong>del</strong> percorso<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di valenza ambientale (edificio rurale tipico), per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso cicloturistico proposto dal<br />
comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />
.<br />
106
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM32<br />
Localizzazione: Terzo Bacino, via Braccianti<br />
Nome <strong>del</strong> bene: edificio rurale<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edificio rurale<br />
Caratteristiche principali: Edificio di forme regolari,<br />
con tre piani fuori terra, muratura portante in cotto<br />
intonacato, con copertura a falde e manto in coppi<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: cattivo<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile proposto dal comune di San<br />
Michele al <strong>Tagliamento</strong>, e dall’itinerario secondario proposto<br />
Visibilità pubblica: Alta, attiguo alla strada pubblica<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2 Misura 313 <strong>Azione</strong> 1<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di valenza ambientale (edificio rurale tipico),elemento di attrazione per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso<br />
cicloturistico proposto dal comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>. Recuperabile con attività agrituristica<br />
107
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM33<br />
Localizzazione: Terzo Bacino, via Pradis Consorz.<br />
Nome <strong>del</strong> bene: ponte <strong>del</strong>la Bruna<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Manufatti vita collettiva<br />
Tipologia: Ponte<br />
Caratteristiche principali: Ponte sul canale<br />
Cavrato, poggiante su sette piloni in c.a., piano<br />
carrabile in ferro e ringhiere laterali in ferro.<br />
Proprietà: Demaniale<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Sul percorso ciclabile proposto dal comune di San Michele al<br />
<strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta<br />
Fruibilità pubblica: Alta<br />
Cantierabilità: SI X<br />
NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 3<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di valenza ambientale, per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso cicloturistico proposto dal comune di San<br />
Michele al <strong>Tagliamento</strong><br />
108
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM34<br />
Localizzazione: Loc. Prati Nuovi, via Prati Nuovi<br />
Nome <strong>del</strong> bene: centro aziendale “Prati nuovi”<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edifici rurali<br />
Caratteristiche principali : nucleo di edifici con<br />
varie funzioni aziendali, composto da edifici con<br />
funzione amministrativa, residenziale, magazzini<br />
agricoli e con la presenza di una chiesetta.<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Agriturismo e cicloturismo<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Mediocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Raggiungibile dal percorso ciclabile proposto dal comune di San<br />
Michele al <strong>Tagliamento</strong> e dall’itinerario secondario proposto<br />
Visibilità pubblica: Alta, strada pubblica attraversa il centro aziendale<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI NO Non rilevata<br />
X<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di valenza ambientale (centro aziendale tipico), elemento di attrazione per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso<br />
cicloturistico proposto dal comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, potrebbe essere sfruttato a fini agrituristici.<br />
109
TUTELA E RIQUALIFICAZIONE DEL PATRIMONIO RURALE<br />
ARCHITETTURA E PAESAGGIO RURALE DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
SCHEDA SM35<br />
Localizzazione: Loc. Marinella, via Marinella<br />
Nome <strong>del</strong> bene: centro aziendale Marinella<br />
Epoca di Costruzione: XX secolo<br />
Categoria: Edifici<br />
Tipologia: Edifici rurali<br />
Caratteristiche principali: nucleo di edifici con<br />
varie funzioni aziendali, composto da edifici con<br />
funzione amministrativa, residenziale ed a<br />
magazzini agricoli<br />
Proprietà: Privata<br />
Interesse Turistico: Cicloturistico<br />
Valutazione <strong>del</strong> degrado: Medocre<br />
Connessioni con gli itinerari esistenti: Dall’itinerario secondario proposto di collegamento all’itinerario<br />
principale <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Visibilità pubblica: Alta, visibile dalla strada pubblica<br />
Fruibilità pubblica: Bassa, proprietà privata<br />
Cantierabilità: SI X NO Non rilevata<br />
Misura 323/a <strong>Azione</strong> 2<br />
Costo ipotetico <strong>del</strong>l’intervento: < di 100 mila euro > di 100 mila euro<br />
X<br />
In che modo il manufatto, attraverso il suo recupero, incrementa le potenzialità turistiche dei luoghi:<br />
Elemento di valenza ambientale (centro aziendale tipico), elemento di attrazione per chi usufruisce <strong>del</strong> percorso<br />
cicloturistico proposto dal comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, richiesta dalla ditta proprietaria la<br />
trasformazione in centro termale.<br />
110
6. RISPONDENZA DEGLI INTERVENI DI CONSERVAZIONE,<br />
GESTIONE E/O PUBBLICA FRUIZIONE DEGLI ELEMENTI OGGETTI<br />
DI STUDIO, ALLE PRINCIPALI POLITICHE REGIONALI<br />
Gli interventi di conservazione , gestione e/o pubblica fruizione oggetto <strong>del</strong> presente studio<br />
sono complessivamente schedati in n.26 localizzati nel Comune di Fossalta di Portogruaro e<br />
35 in quello di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, come indicato nelle precedenti schede.<br />
In tutti gli eventuali interventi prospettabili, sussiste il pieno rispetto alle principali politiche<br />
regionali previste dal PTRC <strong>del</strong>la Regione Veneto e dallo strumento <strong>del</strong> PTCP <strong>del</strong>la<br />
Provincia di <strong>Venezia</strong> oltre che dal Piano di Sviluppo Locale <strong>del</strong> <strong>GAL</strong> <strong>Venezia</strong> Orientale.<br />
La rispondenza dei potenziali interventi, sottesi nelle schedature, può essere valutata dagli<br />
stessi strumenti di governo <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>.<br />
Trattandosi di interventi di recupero ambientale e di restauro architettonico, tutti i potenziali<br />
interventi schedati, dovranno nella eventuale fase progettuale rispettare le indicazioni degli<br />
strumenti urbanistici comunali, sia di carattere generale che attuativi, nel rispetto anche di<br />
tutte le prescrizioni espresse dagli Enti Territoriali di competenza quali Genio Civile,<br />
Consorzio di Bonifica, ecc…<br />
Nel caso <strong>del</strong>le “ville venete”, specificatamente schedate nel presente studio,come ad<br />
esempio villa Mocenigo ad Alvisopoli o Villa Ivancich a San Michele al T. vincolate anche<br />
con la legge 1089 <strong>del</strong>1939, nella fase di eventuale progettazione degli interventi di restauro/<br />
ristrutturazione, sarà importante verificare anche le modalità di eventuali cofinanziamenti sul<br />
bene e/o sul paesaggio, come previsto dalla legislazione vigente in materia di ville venete.<br />
In ogni caso, come pure per i siti e gli ambiti paesaggistici, sarà importante preliminarmente<br />
valutare il contributo -anche metodologico- fornito dalla competente Soprintendenza di<br />
<strong>Venezia</strong>, sia per i singoli manufatti che per la tutela dei paesaggi individuati, come previsto<br />
dalla vigente normativa.<br />
Negli interventi per la valorizzazione culturale <strong>del</strong>le aree rurali, come nel caso previsto al<br />
museo <strong>del</strong> Castello di Fratta, o nel museo Etnografico di Fossalta di Portogruaro, o la ex<br />
cartiera di Villanova <strong>del</strong>la Cartera nel comune di San Michele, beni questi con elevata<br />
fruibilità culturale pubblica, è importante contestualizzare gli eventuali interventi ammissibili<br />
previsti con la Misura 323/A azione 4, all’interno di “progetti culturali” dove le iniziative di<br />
“promozione culturale <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>” siano relazionate e supportate con gli Enti preposti allo<br />
“sviluppo turistico territoriale, e <strong>del</strong>l’identità locale”, nello specifico la Provincia di <strong>Venezia</strong> e la<br />
Regione Veneto, che annualmente programmano iniziative, con il fine di realizzare una “rete<br />
di eventi per il <strong>territorio</strong>”, auspicabili di forte visibilità, quale motivo di attrattività turistica.<br />
111
7. GIUSTIFICAZIONE E CONFERMA DELLA RISPONDENZA DEGLI<br />
INTERVENTI PROPOSTI RISPETTO AGLI OBIETTIVI E ALLE<br />
STRATEGIE COMPLESSIVE DEL PROGRAMMA DI SVILUPPO<br />
LOCALE DI VE<strong>GAL</strong><br />
Il Programma di Sviluppo Locale (PSL) “Itinerari, paesaggi e prodotti <strong>del</strong>la terra” prevede la<br />
connessione <strong>del</strong>le principali risorse <strong>del</strong>l’area in itinerari integrati tra la costa e l’entroterra, il<br />
rafforzamento <strong>del</strong>l’identità culturale <strong>del</strong>l’area e la valorizzazione <strong>del</strong> paesaggio.<br />
Le linee strategiche d’intervento previste dal Documento sono cinque: qualità <strong>del</strong>la vita,<br />
diversificazione, paesaggio-ambiente, filiere corte e prodotti e governance.<br />
Lo “<strong>Studio</strong>” svolto risponde in particolar modo alla prima linea strategica “qualità <strong>del</strong>la vita”<br />
ed ha evidenziato le caratteristiche storico-architettoniche e costruttive di fabbricati, immobili,<br />
manufatti, prodotti tipici e percorsi dislocati all’interno <strong>del</strong> <strong>territorio</strong> in analisi, che presentano<br />
un preciso interesse storico, artistico, paesaggistico o culturale, al fine di favorirne la<br />
conservazione, la riqualificazione e la valorizzazione, per una migliore fruizione pubblica.<br />
Dall’analisi è emerso che la zona osservata dispone di una serie di risorse non collegate o<br />
raggiungibili agevolmente, frutto di parziali interventi di recupero e riqualificazione, come ad<br />
esempio il progetto “Parco <strong>Tagliamento</strong>”, che ha permesso lo sviluppo di una prima serie di<br />
itinerari lungo l’asta fluviale <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />
La causa fondamentale risulta essere la mancanza di un quadro organico generale di analisi<br />
<strong>del</strong>le principali componenti storico, architettoniche, culturali e paesaggistiche che<br />
caratterizzano il <strong>territorio</strong>, che interessi tutti i comuni <strong>del</strong>la zona.<br />
Gli interventi proposti con questo lavoro riguardano pertanto tre tematiche fondamentali:<br />
- La valorizzazione <strong>del</strong>le produzioni tipiche locali,<br />
- Il collegamento <strong>del</strong>le risorse esistenti, mediante un quadro globale di unione,<br />
- Il miglioramento <strong>del</strong>le stesse,<br />
allo scopo non solo di tutelare e tramandare la memoria storica <strong>del</strong>l’attività e <strong>del</strong>la cultura<br />
rurale, ma anche riqualificare il <strong>territorio</strong> rurale e migliorare le condizioni di vita <strong>del</strong>le<br />
popolazioni rurali.<br />
Una opportuna azione di collegamento e la realizzazione di iniziative pilota consentiranno<br />
una maggiore fruibilità degli itinerari già presenti nella zona, creando una rete organica di<br />
percorsi coerenti, completi e sicuri, all’interno dei quali saranno visibili le principali<br />
componenti storico, culturali, paesaggistiche, artistiche, architettoniche <strong>del</strong> <strong>territorio</strong>,<br />
costituite da beni e paesaggi, che ne rappresentano il vero valore aggiunto.<br />
In particolare, affinchè gli interventi proposti rispondano perfettamente agli obiettivi richiesti<br />
dal PSL, occorre coinvolgere il più possibile un cicloturismo familiare che si appassioni e che<br />
apprezzi l’ambiente che sta visitando e quindi è di fondamentale importanza anche l’aspetto<br />
112
tecnico-realizzativo degli interventi. I percorsi dovranno essere sicuri e comodi per gli utenti<br />
che ne usufruiranno: il fondo dovrà essere quanto più possibile ben compattato e liscio,<br />
rifinito con asfalto o, dove questo non è possibile, con materiali ben compattabili, fortemente<br />
drenanti, ma al tempo stesso che inibiscano la crescita <strong>del</strong>l’erba.<br />
In sintesi la realizzazione di un “circuito cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>” potrebbe accrescere<br />
le potenzialità economiche <strong>del</strong>la zona, così come è già successo per le ciclovie che<br />
costeggiano il Brenta lungo la Valsugana e l’Adige, nella Regione <strong>del</strong> Trentino Alto Adige.<br />
113
8. INDIVIDUAZIONE, CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DEGLI<br />
OPPORTUNI ITINERARI DI VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE<br />
CENSITE<br />
8.a Itinerari esistenti<br />
L’amministrazione di Fossalta di Portogruaro ha intrapreso un mirabile lavoro di<br />
ricomposizione ambientale proponendo un connettivo di sentieri campestri che legano luoghi<br />
di valenza ambientale, storica, letteraria e archeologica.<br />
Ha creato per questo tre itinerari: i primi due, ad anello, che fanno capo al centro abitato di<br />
Fossalta di P., mentre il terzo si localizza nelle frazioni di Villanova Sant’Antonio, Villanova<br />
Santa Margherita e Stiago.<br />
8.a.1 Itinerario n. 1: FOSSALTA – VALLADIS – GORGO – FRATTA – FOSSALTA<br />
Il percorso parte dal centro di Fossalta e, seguendo una stradina campestre, arriva al bosco<br />
<strong>del</strong>le Roiate (FP12), sito che fino al 1991 era una discarica comunale e che<br />
successivamente è stato trasformato, con un intervento di recupero ambientale, in bosco.<br />
Sono state messe a dimora piante ed arbusti di specie autoctone ed interessanti per la sosta<br />
e la nidificazione <strong>del</strong>la fauna. Nelle adiacenze si trova un appezzamento di terreno coltivato<br />
a vigneto e frutteto, caratteristico <strong>del</strong>la campagna di fine 800; attraverso un ponticello si<br />
raggiunge la “boschetta” (FP12), adibita un tempo alla produzione di legna da ardere. Si<br />
raggiunge poi Valladis, dove è stata recuperata una vecchia fontana (FP15) e, continuando<br />
sulla strada, si giunge a Gorgo (FP1), suggestivo ed antico borgo rurale in cui si può<br />
ammirare la chiesa di Santa Cristina (FP3), acquisita recentemente dal comune.<br />
Continuando su pista ciclabile e passando accanto al sacello di Santa Sabida (FP4) si<br />
giunge a Fratta, dove è visitabile il Museo Neviano (FP5), con il parco attiguo denominato<br />
“Marte e Flora”. Si percorre poi la stradina di San Carlo (FP6), recentemente sistemata con<br />
un progetto di riqualificazione ambientale e si incontra l’oratorio dedicato a San Carlo (FP7),<br />
nel quale sono rappresentati affreschi <strong>del</strong> XVII secolo. Attiguo alla chiesetta si può notare<br />
una zona boschiva, di nuovo impianto, che cerca di ricreare uno degli ambienti naturali<br />
descritti da Ippolito Nievo. Si costeggia poi la roggia Lugugnana, per giungere in via Nievo,<br />
dove si trova la pista ciclabile che ci riconduce a Fossalta di Portogruaro.<br />
8.a.2 Itinerario n. 2: FOSSALTA – ALVISOPOLI – FOSSALTA<br />
Il secondo itinerario parte da Fossalta di Portogruaro, si percorre via Dante Alighieri fino ad<br />
arrivare al <strong>fiume</strong> Taglio e si gira a sinistra su una strada bianca che affianca il <strong>fiume</strong> (zona<br />
s.i.c.), dopo circa 400 m si arriva sulla S.P. n° 7 3 e ci si immette a sinistra nella pista ciclabile<br />
che conduce ad Alvisopoli (FP18), splendido borgo rurale creato da Alvise Mocenigo, in cui<br />
114
si può ammirare il complesso <strong>del</strong>la villa padronale settecentesca, il bosco di villa Mocenigo<br />
(FP19) un residuo di bosco planiziale ed i resti di un vecchio mulino (FP20) attiguo al <strong>fiume</strong><br />
Taglio. Riprendendo il percorso, si imbocca la provinciale che conduce al centro di Fossalta,<br />
usufruendo <strong>del</strong>la pista ciclabile, poco dopo sulla destra si incontra l’oratorio di San Biagio<br />
(FP17)ed infine si arriva a Fossalta, dove l’itinerario termina.<br />
8.a.3 Itinerario n. 3: VILLANOVA SANT’ANTONIO -VILLANOVA S. MARGHERITA-<br />
STIAGO-VILLANOVA S.ANTONIO<br />
Il punto di partenza si trova nella antica frazione di Villanova Sant’Antonio di fronte alla<br />
vecchia quercia (FP21), che rappresenta la storia e il simbolo <strong>del</strong>la comunità locale,<br />
svoltando a sinistra ci si dirige verso Villanova Santa Margherita, conosciuta per essere sede<br />
di un importante complesso industriale. Passando davanti alla chiesa di Santa Margherita<br />
(FP23) si gira a destra in via Manzoni, per raggiungere il borgo di Stiago, il cui nome deriva<br />
da un toponimo latino “Hostilianum”; i siti archeologici scoperti confermerebbero l’antica<br />
presenza romana sull’area. Qui si trova la chiesa <strong>del</strong>la “Madonna <strong>del</strong>la Neve”(FP22), con<br />
decorazioni interne alla chiesa risalenti alla seconda metà <strong>del</strong> XVII secolo. Si ritorna<br />
ripercorrendo via Einaudi , all’altezza <strong>del</strong> parco urbano si svolta a sinistra e dopo 200 m a<br />
destra su una strada sterrata e si ritorna alla quercia, punto di partenza.<br />
L’amministrazione di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> ha invece già creato due itinerari: il primo<br />
noto come “Parco <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>” ed il secondo costituito da un percorso ciclabile che<br />
collega Bibione con Lugugnana.<br />
8.a.4 Itinerario n. 4: PERCORSO CICLOTURISTICO “PARCO DEL TAGLIAMENTO”<br />
Questo percorso cicloturistico, previsto nel Piano Particolareggiato <strong>del</strong>la “Zona fluviale <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>” costituisce un intervento che ha lo scopo di promuovere la conoscenza, la<br />
tutela e la fruizione di un’area di notevole interesse paesaggistico ed ambientale.<br />
Attualmente solo il tratto da Bevazzana a Cesarolo si può definire un vero e proprio itinerario<br />
cicloturistico, mentre il tratto che da Cesarolo arriva a Villanova <strong>del</strong>la Cartera, anche se<br />
segnalato, resta in molti segmenti ancora impraticabile, perchè corre in sommità arginale<br />
sulla cotica erbosa originale, dove non si eseguono lavori di manutenzione e di sfalcio.<br />
Il percorso praticabile parte da Bevazzana, in corrispondenza <strong>del</strong>l’argine posto sotto il ponte<br />
che collega Bibione a Lignano e giunge fino a Cesarolo, correndo sempre in sommità<br />
arginale, con tratti in ghiaia, terra battuta ed erba.<br />
Andando invece verso il mare è possibile raggiungere, attraverso piste ciclabili e percorsi<br />
esistenti il centro di Bibione e la zona <strong>del</strong> faro (SM29) alla foce <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />
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8.a.5 Itinerario n. 5: PERCORSO CICLABILE BIBIONE - LUGUGNANA<br />
Il percorso creato dal comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong> collega il centro balneare di<br />
Bibione con la zona di Lugugnana. L’itinerario nel primo tratto usufruisce <strong>del</strong>la pista ciclabile<br />
che collega Bibione con Bevazzana per poi percorrere via Litoranea, che costeggia la Valle<br />
Grande, successivamente oltrepassa il canale Lugugnana e si immerge nel classico<br />
ambiente di bonifica in località Terzo bacino, prosegue in via Terzo Bacino e via Pradis,<br />
attraversa il ponte <strong>del</strong>la Bruna (SM33), che scavalca il canale Cavrato e segue dei bellissimi<br />
viali alberati, per giungere infine sulla strada provinciale n° 42 (via Fausta) a poca distanza<br />
dal centro abitato di Lugugnana.<br />
8.b Nuovi itinerari in progetto<br />
8.b.1 Il nuovo itinerario “da Alvisopoli (Fossalta di Portogruaro) al borgo Malafesta<br />
(San Michele al <strong>Tagliamento</strong>)<br />
Il nuovo itinerario si prefigge di connettere gli esistenti itinerari ciclopedonali creati dal<br />
comune di Fossalta di Portogruaro con il percorso cicloturistico che si snoda nel comune di<br />
San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, pressoché sempre in sommità arginale <strong>del</strong> <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>,<br />
da Villanova <strong>del</strong>la Cartera fino a Bevazzana.<br />
Il percorso parte da Alvisopoli, che è il punto forte a cui gli itinerari proposti da Fossalta di P.<br />
fanno capo ed arriva al borgo Malafesta, centro posto lungo il <strong>fiume</strong> <strong>Tagliamento</strong>, anch’esso<br />
munito di una grossa valenza storica, artistica e ambientale.<br />
In partenza da Alvisopoli (FP18) si segue la pista ciclabile esistente che corre parallela a via<br />
Mocenigo (S.P. n° 73) in direzione S. Michele al T. , dopo circa 200 m la pista ciclabile<br />
termina e bisogna immettersi nella strada provinciale percorrendola per circa 1 km, finchè,<br />
subito dopo una curva secca a destra, si imbocca a sinistra la strada secondaria via G.<br />
Deledda. Il tratto che interessa la strada provinciale è l’unico ad insistere su una strada<br />
trafficata, perciò si propone che venga realizzata la continuazione <strong>del</strong>la pista ciclabile<br />
esistente fino all’immissione con via Deledda.<br />
L’itinerario continua su via Deledda che, come si è detto, è una strada locale non molto<br />
trafficata. Dopo una curva a novanta gradi a sinistra la strada oltrepassa l’autostrada A4 e,<br />
dopo pochi metri, diviene una strada bianca. A questo punto c’è la possibilità, girando a<br />
sinistra e attraversando una bella azienda sempre su strada pubblica, di arrivare a <strong>del</strong>le<br />
cave, utilizzate durante i lavori di costruzione <strong>del</strong>l’autostrada ed ora trasformate in un<br />
laghetto attorniato da un discreto numero di alberature. Da qui è possibile di ritornare al<br />
all’inizio <strong>del</strong>la strada bianca oppure continuare percorrendo <strong>del</strong>le capezzagne agricole per<br />
poi ricongiungersi all’itinerario proposto.<br />
Il percorso continua sulla strada inghiaiata, che ora prende il nome di via Colombara.<br />
Entrando nel comune di San Michele al T., prima di effettuare il ponte sulla roggia Vidimana<br />
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e percorrendo in sommità il piccolo argine <strong>del</strong>la roggia stessa, dopo un centinaio di metri si<br />
può osservare la venuta a giorno di bolle d’aria che trapelano dal fondo <strong>del</strong>la roggia (SM7).<br />
Si tratta <strong>del</strong>la risalita <strong>del</strong>le acque <strong>del</strong>la falda freatica. Questa zona è l’area più meridionale<br />
<strong>del</strong>la pianura friulana in cui sia visibile il fenomeno <strong>del</strong>la risorgenza. Via Deledda e via<br />
Colombara attraversano un paesaggio rurale di elevate valenze ambientali, con evidenti<br />
tracce di partiture agricole storiche ricche di vigneti e fossati alberati. Dopo aver attraversato<br />
la provinciale n. 75 si giunge all’oratorio di borgo Malafesta (SM6) ed uscendo dal borgo si<br />
sale in sommità arginale immettendosi nel percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>.<br />
Percorrendo quest’ultimo itinerario verso nord, dopo circa millecinquecento metri, si giunge a<br />
Villanova <strong>del</strong>la Cartera, che è il punto di partenza; mentre andando verso sud si percorre<br />
quasi interamente l’itinerario giungendo fino a Bevazzana.<br />
Il percorso proposto da Alvisopoli a Malafesta misura complessivamente circa 9 km.<br />
8.b.2 Nuovo itinerario “da Cesarolo al percorso ciclabile Bibione - Lugugnana”<br />
Il nuovo itinerario si prefigge di connettere il percorso cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong>, che si<br />
snoda nel comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>, pressoché sempre in sommità arginale <strong>del</strong><br />
<strong>fiume</strong> stesso, da Villanova <strong>del</strong>la Cartera fino a Bevazzana, dove si incontra l’itinerario<br />
ciclabile che collega Bibione a Lugugnana, attraversando le zone vallive dei canali Cavrato e<br />
Lugugnana e la zona di bonifica di Terzo Bacino.<br />
L’itinerario parte da Cesarolo, dalla piazza antistante la chiesa di San Nicolò (SM19),<br />
immettendosi nella pista ciclabile esistente che si trova in via Conciliazione. Si esce dal<br />
paese, si attraversa la S.P. n. 74 mediante un passaggio ciclabile protetto e si prosegue<br />
sempre in pista ciclabile lungo via Marinella, fino a giungere in località Marinella. All’altezza<br />
<strong>del</strong> centro aziendale Marinella (SM35) si lascia la pista ciclabile e si gira a destra in via<br />
quarto bacino: questa è una strada poco trafficata essendo a servizio <strong>del</strong>le attività agricole<br />
presenti. Continuando su questa strada con fondo asfaltato si giunge al centro aziendale “Az.<br />
Generali”, qui il fondo in asfalto termina e si continua su un fondo inghiaiato; attraversando<br />
un paesaggio caratteristico <strong>del</strong>la bonifica si giunge in via litoranea, che corre parallela alla<br />
Valle Grande e sede <strong>del</strong> percorso ciclabile Bibione-Lugugnana.<br />
Il percorso proposto misura complessivamente circa 14 km.<br />
8.b.3 Nuovi tratti in variante al percorso ciclabile Bibione-Lugugnana<br />
Questi brevi tratti ci permettono di effettuare dei percorsi alternativi all’itinerario esistente<br />
Bibione-Lugugnana.<br />
La prima variante parte nel punto in cui finisce il fondo asfaltato di via dei Braccianti e il<br />
percorso originario svolta a destra in via Valpellina. La proposta permette di continuare dritti<br />
in via Dei Braccianti in una strada con fondo inghiaiato che si dirige verso all’argine <strong>del</strong><br />
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canale Dei Lovi, in prossimità <strong>del</strong> punto in cui il canale sfocia nell’insenatura di porto<br />
Baseleghe. Qui si possono ammirare dei casoni di valle, da poco ristrutturati e trasformati in<br />
alloggi per vacanze. Si continua sulla strada bianca che corre a piè d’argine, si oltrepassa<br />
una idrovora e un bel edificio rurale non usato (SM32), dopo di che sono possibili due<br />
alternative: girare a destra e ritornare in località Terzo Bacino ricongiungendosi al percorso<br />
originario (qui fra l’altro si trova l’unico punto di ristoro <strong>del</strong>la zona), oppure continuare dritti<br />
correndo a piè d’argine <strong>del</strong> canale Cavrato, che forma una zona valliva di pregio ambientale,<br />
allacciandosi al percorso originario poco prima <strong>del</strong> ponte <strong>del</strong>la Bruna.<br />
Una seconda alternativa consiste nel girare a sinistra poco dopo aver effettuato il ponte <strong>del</strong>la<br />
Bruna, percorrendo la sommità arginale <strong>del</strong> canale Cavrato, posto nell’altro lato <strong>del</strong> percorso<br />
descritto nella variante precedente, giungendo fino al canale Dei lovi e godendo di un<br />
ambiente molto suggestivo.<br />
La terza alternativa invece propone che giunti alla fine di via Pradis consorziale, si giri a<br />
sinistra percorrendo via Prati nuovi e attraversando il centro aziendale “Prati nuovi” (SM34).<br />
Si raggiunge l’impianto idrovoro Prati Nuovi (VII bacino) ed il canale Dei lovi, punto in cui si<br />
trova una darsena di imbarco e un villaggio turistico formato da nuovi edifici con tipologia a<br />
casone di valle.<br />
Il primo percorso misura complessivamente 11,600 km, il secondo misura 5,600 km ed il<br />
terzo misura 4,4 km.<br />
8.b.4 Tratto di collegamento <strong>del</strong> percorso ciclabile Bibione-Lugugnana al percorso<br />
cicloturistico <strong>del</strong> <strong>Tagliamento</strong><br />
Con questo breve tratto si propone di realizzare un ulteriore collegamento fra i due principali<br />
percorsi presenti nel comune di San Michele al <strong>Tagliamento</strong>.<br />
Abbandonando l’itinerario principale in via Pradis nel punto in cui svolta a 90 gradi per<br />
portarsi in località Lugugnana, si prosegue dritti sempre in via Pradis, poco dopo si<br />
attraversa la provinciale che conduce a Bibione (questo è un attraversamento pericoloso che<br />
deve essere ben segnalato), si prosegue in via Pradis passando accanto alla tomba <strong>del</strong>la<br />
famiglia Braida (SM18), si giunge a Cesarolo in cui si trova il percorso cicloturistico <strong>del</strong><br />
<strong>Tagliamento</strong>.<br />
Il percorso proposto misura circa 2,500 km.<br />
9. MAPPA DEL TERRITORIO DEL FIUME TAGLIAMENTO<br />
(Copia in formato A0)<br />
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