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Relazione annuale sull’attuazione della politica di cooperazione allo sviluppo nel 2009 32 1.5 LE PRIORITÀ GEOGRAFICHE E TEMATICHE DELLA COOPERAZIONE ITALIANA Nella seduta del Comitato direzionale del 9 dicembre 2008, la DGCS ha approvato le Linee guida e gli indirizzi di programmazione per il triennio 2009-2011, con cui si è inteso rendere operativo il concetto di prevedibilità dell’aiuto tramite l’individuazione puntuale e specifica delle aree di intervento settoriale e geografico e dei relativi canali di finanziamento, ispirandosi a un concetto d’aiuto onnicomprensivo. La pianificazione strategica delineata attraverso le Linee-guida ha informato tutti gli interventi della DGCS nel corso del 2009, riconfermando il raggiungimento degli Obiettivi del Millennio entro il 2015 – con particolare riferimento a quelli legati al settore della salute e alla lotta alla povertà – come la principale tra la priorità dell’Italia in materia di cooperazione allo sviluppo. In un contesto di crisi economica, ambientale ed energetica globale, contraddistinto da diffuse difficoltà nel rispettare le scadenze previste per gli oneri quantitativi dell’APS, il nostro Paese ha infatti riconfermato la propria adesione agli impegni sanciti dai MDGs, PRINCIPI GUIDA DELLA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA DGCS 2009-2011 ➜ • Approccio più equilibrato verso il canale bilaterale. ➜ • Concentrazione geografica in base a criteri di priorità. ➜ • Linee-guida sul canale multilaterale. ➜ • Implementazione dei principi di efficacia degli aiuti. ➜ • Maggiore prevedibilità nell’allocazione delle risorse. ➜ • Nuova visione organizzativa basata su un approccio result oriented. pur sottolineando responsabilmente – anche in sede europea ed internazionale – la necessità di prevedere maggiore gradualità nel loro conseguimento. Va sottolineato come, nell’attuale contesto di crisi, le inevitabili limitazioni dei fondi destinati alla Cooperazione durante il prossimo triennio non implichino un disimpegno dell’Italia sul fronte dello sviluppo. Al contrario, esse orientano le azioni della DGCS verso il più incisivo raggiungimento degli impegni qualitativi assunti e verso il rigoroso rispetto degli accordi internazionali di Roma, Parigi e Accra in materia di efficacia dell’aiuto. In considerazione di questo scenario, il numero delle aree e dei paesi prioritari è stato ridotto, per consentire un’azione più efficace in zone – oltreché in settori – in cui le competenze e le MACROAREE DI INTERVENTO esperienze della Cooperazione italiana abbiano uno specifico valore aggiunto. Nella scelta delle aree tematiche e geografiche prioritarie, la DGCS ha tenuto in debita considerazione il potenziale contributo fornito dai gruppi di esperti costituiti in vista del Vertice de L’Aquila – con particolare riferimento a settori di speciale rilevanza in ambito G8, come agricoltura e sicurezza alimentare, acqua e ambiente, salute e istruzione. Allo stesso modo, la programmazione strategica per il triennio 2009-2011 ha inteso sottolineare la sintonia d’intenti e di obiettivi esistente fra le azioni portate avanti dalla DGCS e le attività di cooperazione connesse alla realizzazione dell’Expo di Milano nel 2015 in tutti quei paesi – in Africa, America Latina, Caraibi e Pacifico – e in tutti quei settori – sicurezza alimentare, sanità, microcredito, tutela della biodiversità, formazione ed empowerment femminile – in cui sono state programmate le iniziative pertinenti. La Cooperazione italiana ha confermato, anche per il 2009, la propria adesione alla messa a punto e al rafforzamento di strumenti finanziari innovativi, in particolare nel settore sanitario, dove già esercita un ruolo di primo piano (IFFIm, AMC, nonché Fondo Globale per la lotta all’AIDS, alla malaria e alla tubercolosi). Particolare importanza ha inoltre rivestito l’impegno profuso in ambito internazionale per facilitare le rimesse degli emigranti e il loro utilizzo per finalità di sviluppo, oltre alla partecipazione attiva al Leading Group on Solidarity Levies. Per quanto concerne la distribuzione geografica, gli interventi della Cooperazione italiana – in linea con il quadro di priorità delineato in ambito G8 fin dal Vertice di Gleangeles del 2005 – si concentrano principalmente in Africa, con particolare riguardo alla regione sub- I settori tematici indicati come prioritari sono*: 1. Agricoltura e sicurezza alimentare. 2. Ambiente, territorio e gestione delle risorse naturali, con particolare riferimento all’acqua. 3. Salute. 4. Istruzione. 5. Governance e società civile, inclusa la promozione dell’e-government e delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) come strumento di lotta alla povertà. 6. Sostegno alle micro, piccole e medie imprese. *Accanto all’individuazione delle sei succitate macroaree d’intervento, la Cooperazione italiana ha mantenuto il proprio impegno ad affrontare azioni relative ad alcune tematiche trasversali, quali – in via prioritaria – l’empowerment femminile e dei gruppi maggiormente vulnerabili (minori, diversamente abili). In particolare, l’uguaglianza di genere e l’empowerment delle donne hanno continuato a costituire questioni prioritarie all’interno dei singoli settori e delle strategie-Paese della Cooperazione italiana, la cui crucialità si è esplicata attraverso la promozione di azioni e forme di cooperazione a sostegno delle donne, della loro autonomia e della loro capacità di costruirsi come soggetti anche economici, al fine di rappresentare un contributo fondamentale al miglioramento delle condizioni sociali e di vita delle comunità.
sahariana. Accanto al continente africano, speciale attenzione continua a essere prestata dalla DGCS alle aree di crisi e agli Stati fragili e post-conflitto, ove i problemi umanitari o connessi alla ricostruzione assumono una rilevanza fondamentale nell’ambito dell’impegno complessivo del nostro Paese a favore della pace, della stabilizzazione e del ripristino complessivo delle condizioni socio-economiche idonee allo sviluppo. Non vengono, peraltro, tralasciate quelle aree nelle quali la presenza del nostro Paese ha radici profonde, quali l’America Latina, il Medio Oriente e i Balcani. Ciò nella consapevolezza che, per incidere realmente sul tessuto economico e sociale dei paesi destinatari, non si può prescindere da interventi di medio e lungo periodo. Come è evidente, la necessità di continuare a sostenere lo sviluppo dei paesi partner, con i quali esiste una lunga tradizione di cooperazione, deve necessariamente conciliarsi con l’impegno – altrettanto primario e riconosciuto sia tra i paesi UE che in quelli OCSE-DAC – di procedere a una razionalizzazione dell’aiuto allo sviluppo, favorendo la divisione del lavoro fra i donatori. È possibile schematizzare come segue le priorità geografiche degli interventi di Cooperazione allo sviluppo italiani: Africa sub-sahariana 50% delle risorse finanziarie Balcani, Meditteraneo e Medio Oriente 25% delle risorse finanziarie America Latina e Caraibi 15% delle risorse finanziarie Paesi a Priorità 1 Niger Senegal Sudan Etiopia Somalia Mozambico Kosovo FYROM Bosnia e Erzegovina Egitto Tunisia Territori Palestinesi Libano Iraq Ecuador Perù Bolivia El Salvador Guatemala Paesi a Priorità 2 Burkina Faso Ghana Sierra Leone Guinea Bissau Kenya Albania Serbia Marocco Mauritania Yemen Siria Haiti Capitolo1 Il quadro internazionale della politica di cooperazione 33 Asia e Oceania Afghanistan Pakistan Viet Nam Myanmar 10% delle risorse finanziarie
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