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Dossier favole - I.C. “G. Galilei” Tradate

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DOSSIER FAVOLE<br />

Fin dai tempi più antichi, gli uomini hanno rappresentato se stessi, i propri vizi e le proprie<br />

virtù servendosi degli animali: sono nate così le <strong>favole</strong>, brevi raccontini i cui protagonisti<br />

sono, di volta in volta, volpi furbe, lupi prepotenti o agnelli<br />

impauriti. Dietro le mentite spoglie di questi animali si cela in<br />

realtà tutta la gamma delle caratteristiche umane e spesso la<br />

favola è solo un pretesto per dare un insegnamento morale o denunciare una realtà<br />

sociale. E’ il caso delle massime del conosciutissimo<br />

favolista greco Esopo, delle<br />

riflessioni spesso amare dello<br />

schiavo romano Fedro, ma<br />

anche, l’avreste mai detto?,<br />

del genio di Leonardo da Vinci<br />

e della sferzante ironia di Trilussa, senza contare la<br />

rivisitazione moderna di Gianni Rodari, pronto a prendere le parti della cicala<br />

canterina, fannullona, sì, ma<br />

tanto simpatica! Non si devono poi dimenticare le<br />

<strong>favole</strong> tradizionali, nate dalla<br />

fantasia di tanti autori anonimi e tramandate nel<br />

tempo in ogni parte del mondo. Insomma, un ricco panorama di testi a cui<br />

vogliamo dare anche il nostro contributo, presentandovi una galleria di <strong>favole</strong> inventate dagli alunni di I B e I E del<br />

nostro Istituto.


IL LEONE PREPOTENTE E LA TARTARUGA<br />

C’era una volta un leone molto prepotente. Il leone decise di invitare a casa sua a<br />

cena la sua cara amica tartaruga.<br />

La tartaruga era molto indecisa, se andare o no, perché anch’essa sapeva che il<br />

leone era prepotente. Andò, però, perché voleva avere un po’ di compagnia.<br />

Arrivato il giorno stabilito, la tartaruga si vestì bene, si truccò e si mise le scarpe<br />

col tacco e uscì. Arrivata vide la tavola vuota. Il leone disse: “No, cara, il cibo e la<br />

tavola li devi preparare tu.” La tartaruga rispose: “Mi hai ingannato, io adesso me<br />

vado.” e se ne andò.<br />

Il giorno dopo la tartaruga invitò a cena il leone. Arrivato il momento, il leone andò e trovò anche lui la tavola<br />

vuota. Lui disse: “Adesso anche tu mi hai ingannato, io non sono più tuo amico.”. La tartaruga disse: “E neanche io<br />

sono tua amica perché tu mi hai ingannato per primo e quindi io con te ho chiuso!”.<br />

Chi la fa, l’aspetti.<br />

Gaia Bonotto, I B<br />

UN LUPO PRESUNTUOSO<br />

C’erano una volta, vicino ad una quercia, due pecore che stavano parlando di cose impossibili. Una pecora disse:<br />

“E’ impossibile che un lupo salti da fermo cinque metri in avanti!” E l’altra replicò: “E’ impossibile che un lupo<br />

rimanga due minuti sott’acqua!” E l’altra ribatté : “E’ impossibile che un lupo fermi un treno in corsa!”.<br />

All’improvviso un lupo, che le aveva sentite parlare, si avvicinò a loro e disse: “Io so fare tutte queste cose!”. E le<br />

pecore gli dissero: ”Facci vedere cosa sai fare!”. Il lupo cominciò col salto dai cinque metri da fermo: “Ora sono<br />

troppo stanco per fare questo salto, farò un’altra cosa impossibile domani!” Il giorno dopo doveva stare due<br />

metri sott’acqua: ”Oggi l’acqua è troppo fredda!”. Le pecore gli dissero: ”Se non lo fai non fa niente, non ti<br />

prenderemo in giro!”. Il lupo rispose loro: “Domani fermerò un treno in corsa!”. Il pomeriggio seguente il lupo<br />

saltò sulle rotaie aspettando un treno: ”Quando arriva questo treno?” Subito dopo il treno arrivò, era ormai<br />

vicinissimo al lupo, quando questo saltò fuori dalle rotaie. “E va bene, lo ammetto, non so saltare cinque metri da<br />

fermo, né stare due minuti sott’acqua, né fermare un treno in corsa!” disse<br />

piangendo. “Non fa niente, non ti prenderemo in giro!” dissero le pecore. Il<br />

lupo le ringraziò e se ne andò.<br />

La favola insegna che se non riesci a fare una cosa non fa niente, non<br />

umiliarti per niente!<br />

Aziz Bedoui, I B


IL CANE E IL GATTO<br />

Una volta un cane e un gatto stavano litigando per un giocattolo che<br />

piaceva a tutti e due. Decisero di fare una gara: vinse il gatto, ma era<br />

triste lo stesso. Allora, il cane gli disse: “Dai, ti sto accanto io.” Il gatto un<br />

giorno si ruppe una zampa e il cane l’aiutò.<br />

La favola ci vuol far capire che chi trova un amico trova un tesoro.<br />

Jasmine Cassano, I E<br />

IL RAGNO E LA MOSCA<br />

Un giorno una mosca stava gironzolando nella cantina di una casa e ad un tratto si impigliò in una ragnatela.<br />

La mosca pregò il ragno di lasciarla andare, in cambio l’avrebbe aiutato in caso di pericolo. Al ragno sembrava una<br />

promessa banale, ma comunque la lasciò andare.<br />

Dopo un po’ di giorni la mosca sentì la padrona della casa dire a suo marito che andava giù a pulire la cantina dalle<br />

ragnatele e dai ragni. La mosca andò dal ragno ad avvisarlo. Dopo aver raggiunto il ragno, gli disse che se ne<br />

doveva andare prima che la padrona arrivasse, altrimenti la sua vita sarebbe stata in pericolo.<br />

Il ragno si fidò e uscì fuori dalla cantina. Poco più di cinque minuti dopo vide la padrona entrare con un<br />

aspirapolvere. Da allora il ragno e la mosca diventarono amici.<br />

Mirko Dervishi, I E<br />

LO SQUALO PREDATORE<br />

Tanto tempo fa, in un oceano, viveva un branco di sardine. Esse cercavano un riparo per non farsi mangiare dallo<br />

squalo più cattivo dell’oceano. Lo squalo viveva in una grotta in attesa di prede da divorare.<br />

Le sardine procedevano velocissime, quando ad un tratto, un loro<br />

piccolo, che stava dietro, si perse nell’oceano.<br />

Costui, spaventato, chiamò aiuto per far capire al suo branco dove si<br />

trovava. Lo squalo sentì la sardina gridare aiuto, allora decise di andare a<br />

caccia. Lo squalo vide la sardina tremare di paura, le andò vicino e, con<br />

un morso, la mangiò.<br />

La favola insegna che il pesce grosso mangia il piccolo.<br />

Samy Bonetti, I E


LA MANDRIA DI BUFALI ED IL LUPO SOLITARIO<br />

C’era una volta un piccolo bufalo che viveva libero in una lussureggiante valle ai piedi delle maestose Montagne<br />

Rocciose situate negli Stati Uniti. Lì giocava e correva insieme ai suoi fratelli tutti i giorni, insomma era una vita<br />

fantastica e molto divertente.<br />

Un giorno si svegliarono e la madre disse loro: “Ascoltatemi bene, gira voce che un lupo solitario si aggiri nella<br />

zona circostante, quindi state molto attenti, quando giocherete e correrete nella valle!”. I fratelli, per nulla<br />

preoccupati, continuarono a giocare ed a correre come al solito, ma questa volta si allontanarono un po’ di più ed<br />

è lì che il lupo, che già li conosceva da tempo, iniziò il suo attacco! Esso aveva grandi canini adatti a squartare la<br />

carne, una folta pelliccia con cicatrici qua e là e molta esperienza di caccia. Iniziò il suo agguato con un guizzo<br />

felino fino ad arrivare ad uno dei fratelli mordendogli la zampa. Il povero bufalo continuò a dibattersi<br />

disperatamente sotto gli occhi increduli dei fratelli. Fortunatamente dopo un po’ riuscì a scappare ed a correre<br />

verso il suo branco insieme ai suoi fratelli, lasciando un boccone amaro al lupo. Passarono due giorni ed il lupo,<br />

desideroso di vendetta, volle aspettare che i fratelli si trovassero da soli. Esso però non sapeva che i bufali<br />

avevano escogitato un piano per farlo spaventare e scappare via dalla valle.<br />

Il giorno seguente si trovarono da soli ed il lupo, pensando di averli già nello stomaco, attaccò per la seconda<br />

volta, ma venne preso di sorpresa dalla mandria di bufali che lo inseguirono e lo fecero scappare molto lontano!<br />

Così la mandria di bufali visse per sempre felice e contenta in quella lussureggiante valle!<br />

Morale: l’unione fa la forza.<br />

Guglielmo Chiappa, I B<br />

I CONIGLI E LA CAROTA<br />

Un giorno due conigli si misero a litigare per una carota, perché uno diceva di averla presa per primo, l’altro<br />

sosteneva di averla vista per primo. Dopo un po’ di tempo arrivarono le mamme di questi due conigli e chiesero<br />

loro cosa stava succedendo. I conigli spiegarono tutto e, a un certo punto, si misero a litigare<br />

anche le mamme, per difendere i figli. Quando ebbero fatto pace, tutti se<br />

ne andarono nelle loro case. L’indomani tornarono lì e decisero di fare<br />

una gara per chi doveva prendere quella carota. I conigli, dopo aver fatto<br />

la gara, andarono a prendere la carota, ma si accorsero che non c’era più.<br />

Morale: Chi troppo vuole nulla stringe.<br />

Nicoletta Morello, I B


I DUE LEONI E L’AVVOLTOIO<br />

Un giorno nel deserto c’erano due leoni che litigavano per mangiare un pezzo di carne e un avvoltoio che girava<br />

loro intorno. Ad un certo punto l’avvoltoio prese al volo il pezzo di carne, lanciato in aria dai due leoni e scappò.<br />

I due leoni lo inseguirono, ma non riuscirono ad acciuffarlo.<br />

La morale insegna che fra i due litiganti il terzo gode.<br />

Samuele Gjyli, 1E<br />

I DUE SCOIATTOLI<br />

C’era una volta a Nocciolipoli una scoiattolina di nome Nocciolina, che era molto vanitosa. Un giorno Nocciolina<br />

andò al parco giochi, per pavoneggiarsi e stuzzicare qualcuno. Quando arrivò al parco, incontrò uno scoiattolino di<br />

nome Nocciolino, che le chiese se volesse diventare sua amica. Nocciolina gli disse così: “Io non voglio diventare<br />

amica di uno brutto come te.” Poi si voltarono e ritornarono a casa. Mentre Nocciolina stava tornando a casa, la<br />

sua coda si impigliò in una trappola per lepri. Nocciolino (che stava passando lì vicino) sentì squittire qualcuno e<br />

corse subito per vedere che cosa fosse successo.<br />

Quando arrivò, trovò Nocciolina intrappolata. Allora, Nocciolino la liberò. La scoiattolina, prima di tutto, lo<br />

ringraziò, poi gli chiese se volesse diventare suo amico, proprio come prima aveva fatto Nocciolino con lei.<br />

Nocciolino acconsentì e da quel momento i due diventarono buoni amici.<br />

Morale: chi trova un amico trova un tesoro.<br />

Violetta Punzi, 1E


LA VOLPE, IL FORMAGGIO E IL LUPO<br />

C’era una volta una volpe con un pezzo di formaggio in bocca, la quale doveva attraversare un ponte. Un lupo<br />

chiese alla volpe quel pezzo di formaggio, ma la volpe rifiutò di darglielo.<br />

Il lupo allora disse alla volpe che se non gli avesse dato il pezzo di formaggio l’avrebbe mangiata. Ma la volpe non<br />

gli diede il formaggio: il lupo allora uccise la volpe e la mangiò.<br />

La favola insegna che bisogna guardarsi dai prepotenti.<br />

Alessandro Cannizzaro, I E<br />

IL LEONE E LE LEONESSE<br />

Un tempo c’era un leone che pensava solo a sé: dormiva tutto il giorno e si alzava solo per mangiare. Pensate che<br />

mangiava quasi tutto il cibo che le leonesse avevano cacciato affrontando pericoli e stancandosi molto.<br />

Un bel giorno le leonesse, stanche di dover fare tutto loro, radunarono tutte le leonesse dell’intera savana e si<br />

misero a cacciare giorno e notte di continuo senza mai fermarsi, ricordandosi di portare al leone il suo ben di Dio.<br />

Quando finalmente avevano racimolato tanto cibo da bastare per mesi e mesi decisero<br />

di andare dal leone e di offrirgli tutto; così il leone, senza sospettare, non esitò un<br />

attimo e cominciò a mangiare senza mai fermarsi, con tanta voracità che cibo gli bastò a<br />

malapena per due giorni.<br />

Quando ebbe finito tutto, le leonesse cominciarono a sghignazzare, perché sapevano<br />

che quando il leone mangiava più di tre gazzelle al giorno gli veniva un leggero mal di pancia che<br />

svaniva dopo una bella dormita. Poiché il leone aveva mangiato così tanto pensavano: “Chissà che<br />

catastrofe!”<br />

Le leonesse avevano pensato bene, perché il leone per tre mesi ebbe un mal di pancia<br />

inimmaginabile, aveva addirittura deciso di sottoporsi ad una dieta ferrea.<br />

La favola ci insegna che l’unione fa la forza.<br />

Anastasiya Buraha I B


LA VOLPE E IL LUPO<br />

Un giorno un lupo e una volpe, magri ed affamati, si incontrarono in un bosco. Il lupo, trovando un possibile<br />

compare per le sue imprese, rivelò alla volpe di aver trovato un ovile pieno di pecore e<br />

agnelli. La volpe ne era già a conoscenza, ma sapeva anche i pastori avevano messo nel<br />

sentiero vicino delle trappole letali per animali come loro. Per tale motivo la volpe suggerì<br />

al lupo di prendere un altro sentiero più lungo e faticoso, ma almeno più sicuro. Il lupo,<br />

troppo ingordo e affamato, non volle sentire ragioni: i due si separarono e il lupo già<br />

esultava al pensiero di arrivare prima per mangiare di più. La volpe, invece, prese un altro sentiero di montagna,<br />

giungendo salva all’ovile. Dall’alto vide nel sentiero il lupo rimasto vittima di una delle trappole disposte. Bisogna<br />

sempre dare ascolto alla ragione più che all’istinto.<br />

Jason Trebino, I E<br />

IL CANE E IL GATTO<br />

Un giorno sotto una fitta pioggia, in un paese di provincia, arrivò un gattino che, ormai tutto bagnato, cercava di<br />

trovare un riparo. Impaurito dai rumori e dalle luci, girò molto tempo, fin quando non incontrò un cagnolino con il<br />

suo padrone. Costui lo vide, si intenerì e cercò di aiutarlo. L’uomo si accertò che il gattino fosse semplicemente<br />

bagnato e impaurito, poi decise di allontanarsi, ma il suo cagnolino si rifiutò di seguirlo. Il padrone capì che il<br />

cagnolino non se ne sarebbe andato senza quel povero gattino, così decise di portarselo a casa, per dargli una<br />

famiglia. Da quel giorno, il cagnolino si prese cura del suo piccolo amico come se fosse un tesoro. La favola ci<br />

insegna che chi trova un amico trova un tesoro.<br />

Lucia Guacci, I E<br />

IL LEONE PREPOTENTE<br />

Un giorno un leone disse al suo branco che lui era il più forte di tutti. Questo leone era un prepotente nato. Il<br />

giorno dopo, il leone volle andare a caccia da solo, anche se sua moglie non era d’accordo; essa quindi decise di<br />

seguirlo. La leonessa vide una preda, era un grossissimo elefante. Il leone molto prepotente disse che lui era il<br />

leone più forte dell’Africa e che poteva uccidere l’elefante da solo. Il leone corse verso l’elefante, ma quel<br />

prepotente si fece male e così chiese alla leonessa di aiutarlo, attaccando il pachiderma. Insieme riuscirono ad<br />

abbattere l’elefante.<br />

La favola insegna che l’unione fa la forza.<br />

Colagrande Luca, I E


LA VENDETTA DELLE FORMICHE<br />

In un giorno di primavera un leone stava bevendo l’acqua di un lago; mentre il leone stava ancora bevendo, sbucò<br />

una formica che si mise a bere, ma il leone l’accusò: “Vattene, sono arrivato prima io e ho schifo a bere l’acqua<br />

che stai bevendo tu; vattene! Se no ti mangio!”. La formica<br />

spaventata se ne andò. Quando la formica tornò al formicaio,<br />

chiamò a raduno tutte le formiche e disse loro: “Là fuori c’è un<br />

leone che non ha paura di noi perché siamo piccole, allora perché<br />

non gli facciamo vedere quanto siamo piccole? Chi sta con me?”!<br />

All’urlo della formica tutte le risposero in coro: “NOI!”. Subito<br />

uscirono dal formicaio e corsero al lago. Quando videro il leone si<br />

spaventarono un po’, ma tutte insieme gli presero i piedi e lo<br />

fecero cadere nel lago così annegò.<br />

La favola insegna che l’unione fa la forza.<br />

Luca Mancuso I B<br />

IL CANGURO E IL LEONE<br />

C’era una volta un canguro che stava per andare a bere ad un ruscello, quando arrivò un leone e gli disse: - Vai<br />

via, se no ti morsico!<br />

E così il canguro scappò via.<br />

Pochi giorni dopo il leone si trovò a passeggiare nei pressi della tana del canguro, proprio quando il canguro non<br />

c’era, così decise di rubargli tutte le cose di sua proprietà.<br />

Una volta presogli tutto, gli demolì la tana e scappò via come un ladro.<br />

Il canguro ritornò nella sua tana, che però trovò demolita, e così fu costretto, tutta la notte,<br />

a dormire fuori, all’aperto.<br />

Il giorno dopo il canguro radunò tutti gli animali della savana, anche quelli carnivori come<br />

leoni, tigri, leopardi, e disse loro:<br />

- Dobbiamo ribellarci al leone e cacciarlo dalla savana!<br />

E così fecero, corsero alla sua tana e lo cacciarono via con calci e pugni, per le cose che aveva<br />

rubato.<br />

E da quel giorno nella savana tutti gli animali vissero felici e in pace.<br />

LA FAVOLA INSEGNA CHE “ L’UNIONE FA LA FORZA”.<br />

Manuel Pinton I E


LA RANA E LO GNU<br />

Uno gnu dormiva vicino a uno stagno. A un tratto, il gracidare di una rana lo fece svegliare di soprassalto: lo gnu<br />

allora tentò di schiacciare la rana, che, supplicandolo, gli disse che se l’avesse lasciata<br />

andare lo avrebbe aiutato in altre occasioni. Lo gnu, ridendo a crepapelle, se ne andò.<br />

Alcuni giorni dopo, la rana vide lo gnu zoppicare, gli si avvicinò e gli chiese: “Come mai<br />

zoppichi?” Lo gnu le rispose piangendo: “Mi si è conficcata nel piede una grossa e<br />

dolorosa spina ed è da due giorni che non riesco a camminare.” La rana, ricordando<br />

ciò che gli aveva promesso, cercò di aiutarlo e, finalmente, riuscì a levargli la<br />

spina. Lo gnu ringraziò la rana che tornò a gracidare e saltare sulle foglie delle<br />

ninfee. La favola insegna che chi trova un amico trova un tesoro.<br />

Filippo Forese, I E<br />

IL GATTO CHE VOLEVA TUTTO<br />

Un giorno un gatto trovò un pesce abbastanza grande da sfamare addirittura tre gatti, ma<br />

non volle condividerlo con nessuno. Mentre stava ritornando a casa, vide che su un’altura<br />

c’era un orso con un pesce più grande del suo e lo volle. Il gatto si arrampicò saltando su<br />

vari alberi presenti. Mentre si arrampicava, però, gli cadde il pesce e, visto che era rimasto<br />

incastrato tra i rami di una pianta, non potè recuperarlo. L’orso, avendo visto la scena,<br />

corse velocemente a raccogliere il bottino caduto, poi scappò con i due pesci e disse: “Chi<br />

vuol la roba d’altri, perde il suo e gli sta bene”.<br />

Melanine Guillén, I E<br />

LA LEPRE E IL LUPO<br />

Un giorno un lupo si incastrò in un ramo e si mise a ululare. Una lepre sentì i suoi lamenti e iniziò a cercarlo.<br />

Quando lo trovò, il lupo supplicò la lepre di liberarlo, promettendo che da quel momento in poi non avrebbe più<br />

cacciato nessuna lepre. La buona lepre gli credette e così lo aiutò a liberarsi, ma il lupo non fece in tempo a<br />

ringraziarla che la lepre fuggì, temendo di essere mangiata, perché fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio. Dopo<br />

qualche giorno il lupo incontrò di nuovo la lepre e le chiese perché fosse fuggita; la lepre gli spiegò il motivo, ma il<br />

lupo la rassicurò e così da quel momento divennero grandi amici.<br />

La favola insegna che chi trova un amico trova un tesoro, perché la lepre trovò proprio un buon amico.<br />

Veronica Labollita I E


IL CERVO E IL DAINO<br />

In una foresta viveva un cervo reale con sulla testa due enormi e bellissime corna delle quali si vantava in<br />

continuazione, tanto da irritare ed annoiare tutti gli animali che lo conoscevano. Un giorno, incontrò un giovane<br />

daino, e lo derise con queste parole: "A cosa ti serve essere snello, se non hai<br />

nemmeno un paio di corna a farti da corona? Guarda le mie, guarda come<br />

sono grandi e belle!". Diverso tempo dopo, il daino incontrò il cervo di nuovo,<br />

ma quest'ultimo era in lacrime e chiamava aiuto. Infilatosi in una fitta<br />

boscaglia, vi era rimasto intrappolato proprio a causa delle sue corna,<br />

impigliatesi rovinosamente nei rami. Alle richieste di aiuto del cervo, il daino<br />

rispose: "Ti sei sempre vantato delle tue corna, per tutta la tua vita, vantatene<br />

ancora adesso, che sono la causa della tua fine!", e sgattaiolò tra la folta<br />

vegetazione.<br />

La vanità è pessima consigliera: rende odiosi e spesso ritorce i pregi contro chi li possiede.<br />

Shan Shad Mohammad - Classe 1E<br />

LA PAPERA E IL COCCODRILLO<br />

Un giorno, una papera nuotava tranquilla nell’acqua. Ad un tratto, si sentì tirare con forza dalla coda, si girò<br />

spaventata e vide un enorme coccodrillo che cercava di trascinarla sott’acqua per mangiarla. La papera gridò a<br />

squarciagola: “ Ti prego, non mangiarmi! Sono un animale come te e ti giuro che quando avrai fame io ti aiuterò.”<br />

Il coccodrillo la lasciò andare e le disse: “Se veramente farai quello che hai detto, diventerai la mia migliore amica,<br />

speciale; al contrario, sarai tu la mia cena.”<br />

Dopo pochi giorni la papera, andando a spasso, incontrò il coccodrillo stanco e affamato, si ricordò della promessa<br />

fatta, corse a casa e fece una torta gigante, la portò al suo amico e gliela offrì: “Questa torta è per te, mangiala.<br />

Ho mantenuto la promessa perché sono un’ottima pasticciera” Il coccodrillo quasi si mise a piangere e felice<br />

disse: “Non ho trovato solo un’amica, ma un grande, dolce tesoro.”<br />

CHI TROVA UN AMICO TROVA UN TESORO<br />

Gaia Martegani I E


IL LEONE E IL CINGHIALE<br />

In una giornata d’estate, un leone dalla folta criniera e un cinghiale forte e robusto, spinti dalla sete, percorrevano<br />

lo stesso sentiero, che giungeva a uno stagno. Subito si misero a litigare su chi di loro dovesse bere e rinfrescarsi<br />

per primo e finirono con un duello. La lotta divenne feroce, con morsi e ferite. Allora decisero di fermarsi a<br />

prendere fiato; intanto degli animali scommettevano su chi di loro avrebbe vinto e chi sarebbe rimasto a terra. Lo<br />

scontro riprese, ma, a quel punto, i due litiganti videro degli avvoltoi, allora si tuffarono nello stagno e i loro<br />

sguardi si incrociarono: “Meglio restare amici, che essere mangiati!”.<br />

La favola insegna che chi ha buon senso lo deve usare.<br />

Irene Castiglioni I E<br />

LA LEPRE E L’AGNELLO<br />

Un cane, un giorno, decise di organizzare una gara; così, andò nelle case a distribuire volantini. Il giorno seguente<br />

una folla si radunò in un grande prato fiorito, infatti lo scopo della gara era quello di raccogliere più fiori possibile<br />

della specie indicata. Iniziò la gara e partì la prima coppia. Intanto gli altri animali erano<br />

sparpagliati nei dintorni: c’era chi seguiva la gara, chi parlava con gli amici e chi si radunava<br />

intorno al buffet per mangiare qualcosa. Passata un’ora, avevano gareggiato già venti<br />

coppie, perciò era arrivato il momento della ventunesima: la gara finale quella che avrebbe<br />

determinato chi sarebbe stato il vincitore. Si dovevano sfidare la lepre e l’agnello; dovevano<br />

trovare i papaveri, però in quel campo ce n’erano solo dieci, perciò la sfida sarebbe<br />

stata molto difficile. Il cane diede il via e la lepre balzò con un sol salto sul primo<br />

papavero. L’agnello invece con le sue fragili gambette iniziò a cercare. A cinque<br />

secondi dallo scadere del tempo la lepre aveva sette papaveri; l’agnello solo uno.<br />

Quando la lepre si accorse che l’agnello aveva trovato un papavero saltò<br />

immediatamente su di lui che spaventato lasciò cadere il suo fiore e corse via, però si<br />

accorse che anche la lepre nel saltare aveva perso i suoi papaveri, così l’agnello li andò<br />

a prendere. Appena afferrati, scoccò l’ultimo secondo e l’agnello vinse. La favola ci insegna che chi troppo vuole<br />

nulla stringe.<br />

Asia Lo Nano I B


IL LEONE E IL GATTO<br />

In un tempo molto lontano, un gatto e un leone, che vivevano in un bosco, discutevano sempre su chi di loro<br />

fosse il più veloce. Il leone si vantava dicendo che era lui il più veloce, perché lui era più grande. Il gatto invece<br />

sosteneva di essere lui il più veloce, perché era più piccolo e dunque più leggero. I due animali litigavano per<br />

tanto tempo, senza mai confrontarsi realmente. Gli altri animali del bosco erano stanchi di sentire le loro liti. Un<br />

giorno i due decisero di fare una gara per veder chi di loro fosse il più veloce. Iniziò la gara. Il leone, fiducioso nella<br />

sua velocità, si addormentò in un bel prato verde. Invece, il gatto corse veloce per arrivare per primo al traguardo.<br />

Ad un certo punto, il leone si svegliò e iniziò a camminare, ma il gatto aveva già vinto la gara. Il leone si mise a<br />

piangere. La favola insegna che non ci si deve vantare, perché confidando in modo eccessivo nelle proprie doti si<br />

può perdere.<br />

Mohammad Zaineb, I E<br />

LA CAPRA INGORDA<br />

Un giorno una capra e una pecora decisero di diventare amiche; la capra disse:<br />

“Visto che ora siamo amiche perché non andiamo al prato per una mangiata?”. La<br />

pecora. “Sì! Non vedo l’ora!”. Il giorno dopo si trovarono al prato e iniziarono a<br />

mangiare e mangiare; quando ormai erano sazie, iniziarono a dormire. Passarono<br />

ore prima che si risvegliassero. Una volta risvegliate, venne sete a tutte e due e<br />

andarono al ruscello; nell’acqua videro il riflesso dell’erba; la pecora non si interessò<br />

perché non aveva più fame; la capra, che era ingorda, volle prenderla, ma aveva mangiato così tanto che perse<br />

l’equilibrio e per salvarsi si aggrappò alla pecora che cadde e annegò insieme alla capra.<br />

Morale: Chi troppo vuole nulla stringe.<br />

Andrea Testa I B<br />

IL LUPO E LA LUPA<br />

C’era una volta un lupo che non aveva amici. Un giorno sentì dei versi.<br />

Mentre cercava di capire di chi fossero, camminava nel bosco.<br />

Inoltrandosi sempre di più, vide un branco di lupi. Così trovò degli amici<br />

simpatici, tra cui una lupa con cui si sposò.La morale dice: “Chi trova un<br />

amico trova un tesoro”.<br />

Taoufia Abdelabi, I E


IL LEONE E IL GHEPARDO<br />

C’erano una volta in una savana un ghepardo ed un leone. Essi, dopo aver puntato la stessa preda, si ritrovarono a<br />

mangiare insieme. Il leone disse: “ Questo piccolo pezzo di carne è troppo piccolo per saziare entrambi! Propongo<br />

di nascondere questa carne e di fare una gara. Chi vincerà mangerà questa carne più il premio!”. E il ghepardo: “Ci<br />

sto, va bene! Iniziamo subito!”. La gara consisteva nel cacciare una preda più grande di loro. Si allontanarono dal<br />

posto in cui avevano nascosto la carne e iniziarono a cacciare. Al tramonto si ritrovarono e nessuno dei due riuscì<br />

a cacciare nulla di più grosso di loro. Si ricordarono del pezzo di carne, ma essendosi allontanati troppo dall’albero<br />

in cui lo avevano nascosto, non riuscirono più a trovarla. Andarono alla ricerca di quell’albero per giorni,<br />

dimenticandosi di mangiare. Morirono stanchi e affamati.<br />

Morale: chi troppo vuole nulla stringe.<br />

Alice Macchi I B<br />

IL LEONE E LA GIRAFFA<br />

Un leone viveva in una savana insieme ad una giraffa, presso un laghetto e tanti alberi. Il leone, prepotente ed<br />

invincibile, era proprio dispettoso, infatti, ogni volta che faceva scherzi alla giraffa, si sentiva sempre più potente<br />

rispetto a lei. Una volta il leone decise di fare uno scherzo alla giraffa: fissò una corda su un ramo di un albero,<br />

legandovi un secchio pieno di fango, in modo che, se qualcuno avesse tirato la corda, il secchio si sarebbe<br />

rovesciato versando il fango sul malcapitato. La giraffa, che voleva essere pulita e pettinata, passeggiando, senza<br />

accorgersene, cadde nella trappola e, infangata, pensò subito che fosse opera di quel dispettoso e prepotente<br />

leone, così decise che era il momento di vendicarsi. Mentre il leone dormiva, la giraffa, zitta zitta, si avvicinò alla<br />

sua tana e mise un secchio contenente un liquido congelante proprio sotto l’albero preferito del leone. Il mattino<br />

seguente il leone, come di consueto, si recò sotto il suo albero, ma inciampò nel secchio, bagnandosi tutto e<br />

rimanendo congelato. La favola insegna che “chi la fa l’aspetti”.<br />

Francesco Manzo I E


I TRE LEONI<br />

Jack, Mambo e Osvaldo, tre leoni rivali in cerca di cibo, avvistarono un’antilope e si prepararono alla caccia.<br />

Iniziarono a rincorrerla, ma senza successo, per cui non mangiarono nulla. Il giorno dopo riprovarono, ma ancora<br />

senza successo. Di notte Mambo e Osvaldo si misero d’accordo per cacciare in coppia. Poi<br />

lo chiesero anche a Jack, ma lui disse: “Io sono molto più bravo di voi e quindi caccerò da<br />

solo.” Il mattino dopo continuarono la caccia: Mambo e Osvaldo riuscirono a prendere<br />

qualcosa, ma Jack no.<br />

La favola insegna che l’unione fa la forza.<br />

Mattia Carraro, I E<br />

IL LEONE E LE FORMICHE<br />

Un giorno un leone stava cacciando animali nella foresta e ne uccise un po’. Degli insetti lo videro e si<br />

arrabbiarono. Gli vollero tendere una trappola che consisteva nel far inciampare il<br />

prepotente con un filo, così dopo gli sarebbe caduta in testa una gabbia. Quindi il<br />

giorno dopo misero in atto il loro piano. Il leone vide una buonissima e succosissima<br />

gazzella che passò di lì ed uccise anche quella. Poi però arrivarono gli insetti e lo<br />

infastidirono e lui li inseguì. Casualmente inciampò nel filo e gli finì in testa la<br />

gabbia. Gli insetti gridarono di gioia ed il leone venne spedito allo zoo. La favola<br />

mostra che chi è prepotente finisce spesso col pentirsene.<br />

Nicolas Cattaneo I B<br />

IL LEONE E LE ZEBRE<br />

Un leone, mentre passeggiava nella savana, vide delle zebre, un elefante e dei rinoceronti; si avvicinò a loro di<br />

soppiatto e si nascose dietro un cespuglio. Gli animali bevevano tranquilli nel laghetto; il leone sbucò<br />

all’improvviso e si precipitò sulla zebra che impaurita gli disse: “Cosa ti ho fatto?”. Il leone disse: “Questo è il mio<br />

territorio”. Gli animali impauriti scapparono via. Le zebre decisero di ritornare perché non volevano rimanere<br />

senz’acqua. Si avviarono un’ora prima dell’alba, bevvero senza problemi e scapparono subito via, per non<br />

incontrare il leone. Il giorno successivo andarono tutti dal leone e lo aggredirono. Il leone era spaventato perché<br />

gli animali avevano chiesto aiuto ad altri loro amici e non si fece più vedere. Gli animali furono felici. Dopo un po’<br />

di giorni, videro il leone accasciato a terra e dissero: “E’ morto!”. Era morto disidratato.<br />

L’unione fa la forza.<br />

Monica Cufone I B

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