Luce LED Nuove prospettive in medicina estetica - Sponzilli.it
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Tecnologia<br />
Sorgenti di luce non coerente<br />
Osvaldo <strong>Sponzilli</strong><br />
Nicola Fratto<br />
Ambulatorio di medic<strong>in</strong>a anti ag<strong>in</strong>g,<br />
Omeopatia e agopuntura, Ospedale<br />
San Pietro FBF, Roma<br />
Scuola Internazionale di<br />
Medic<strong>in</strong>a Estetica, Fondazione<br />
Internazionale Fatebenefratelli,<br />
Roma<br />
Riassunto<br />
L’utilizzo dell’energia<br />
elettromagnetica emessa<br />
da sorgenti di luce <strong>LED</strong><br />
<strong>in</strong> medic<strong>in</strong>a <strong>estetica</strong> si è<br />
rivelata assai <strong>in</strong>teressante,<br />
<strong>in</strong> quanto utilizza<br />
attraverso il fenomeno<br />
dell’elettrolum<strong>in</strong>escenza<br />
luce coerente<br />
monocromatica non<br />
collimata con una variabil<strong>it</strong>à<br />
di lunghezza d’onda molto<br />
piccola di +/- 5 nm. Per<br />
cui, a fronte di un costo<br />
assai più contenuto delle<br />
apparecchiature laser,<br />
permette dei notevoli effetti<br />
di biostimolazione dei<br />
fibroblasti e dell’elast<strong>in</strong>a,<br />
oltre a essere efficace<br />
nell’acne, nelle macchie<br />
superficiali, nell’attenuazioni<br />
di piccole rughe. Altrettanto<br />
non è trascurabile l’effetto<br />
di fotoporazione e di<br />
sbiancamento dentale.<br />
Summary<br />
The use of electromagnetic<br />
energy em<strong>it</strong>ted by <strong>LED</strong>,<br />
light em<strong>it</strong>t<strong>in</strong>g diode, <strong>in</strong><br />
aesthetic medic<strong>in</strong>e has<br />
led to some <strong>in</strong>terest<strong>in</strong>g<br />
results: the phenomenon of<br />
electrolum<strong>in</strong>escence allows<br />
to apply monochromatic<br />
coherent non collimated<br />
light w<strong>it</strong>h a very small<br />
wave length of about<br />
5nm. Much cheaper than<br />
laser equipment, <strong>LED</strong><br />
has been successfully<br />
used for biostimulation of<br />
fibroplastics and elast<strong>in</strong>,<br />
is effective <strong>in</strong> cur<strong>in</strong>g acne,<br />
A PAROLE CHIAVE<br />
fotobiostimolazione,<br />
elettrolum<strong>in</strong>escenza <strong>LED</strong>,<br />
r<strong>in</strong>giovanimento cutaneo<br />
A KEY WORDS<br />
photobiostimulation, <strong>LED</strong><br />
electrolum<strong>in</strong>escence, sk<strong>in</strong><br />
rejuvenation<br />
<strong>Luce</strong> <strong>LED</strong><br />
<strong>Nuove</strong> <strong>prospettive</strong><br />
<strong>in</strong> medic<strong>in</strong>a <strong>estetica</strong><br />
Tabella I - Colore<br />
della luce emessa<br />
Tensione<br />
Tipologia <strong>LED</strong> di<br />
giunzione<br />
Colore <strong>in</strong>frarosso 1,3 V<br />
Gli effetti terapeutici della luce si basano sugli effetti Colore rosso 1,8 V<br />
fotobiochimici che si osservano con la luce coerente Colore giallo 1,9 V<br />
dei laser, ma anche con sorgenti di luce non<br />
Colore verde 2,0 V<br />
coerente quale soprattutto quelle dei <strong>LED</strong>s che si Colore arancio 2,0 V<br />
stanno sempre più affermando <strong>in</strong> terapia <strong>estetica</strong> e Flash blu/bianco 3,0 V<br />
anti-ag<strong>in</strong>g.<br />
Colore blu<br />
3,5 V<br />
In elettronica <strong>LED</strong> è l’acronimo di Light Em<strong>it</strong>t<strong>in</strong>g Colore ultravioletto 4 ÷ 4,5 V<br />
Diode (diodo ad emissione lum<strong>in</strong>osa). Questa tecnologia è basata sul<br />
concetto di elettrolum<strong>in</strong>escenza. Essa consiste nella conversione diretta dell’energia elettrica <strong>in</strong><br />
luce, senza un passaggio <strong>in</strong>termedio attraverso un gas o il riscaldamento di un materiale.<br />
I primi diodi <strong>LED</strong> erano disponibili solo nel colore rosso. Negli anni novanta vennero realizzati<br />
<strong>LED</strong> con efficienza sempre più alta e <strong>in</strong> una gamma di colori sempre maggiore f<strong>in</strong>o a quando<br />
con la realizzazione di <strong>LED</strong> a luce blu fu possibile realizzare dispos<strong>it</strong>ivi che, <strong>in</strong>tegrando tre <strong>LED</strong><br />
(uno rosso, uno verde e uno blu), potevano generare qualsiasi colore. Anche se <strong>in</strong> terapia si stanno<br />
diffondendo <strong>LED</strong> che miscelano varie lunghezze d’onda le nostre sperimentazioni testimoniano<br />
che i migliori effetti terapeutici si ottengono con <strong>LED</strong> specifici per ogni s<strong>in</strong>gola lunghezza d’onda.<br />
Il colore della luce emessa dai <strong>LED</strong> dipende dalla tensione di giunzione sviluppata e dal materiale<br />
(drogante) utilizzato (tabella I). La luce <strong>LED</strong> differisce dalla luce LASER per due proprietà: non<br />
è collimata e non è ablativa (tabella II). La luce <strong>LED</strong> si applica con prof<strong>it</strong>to <strong>in</strong> dermatologia e<br />
medic<strong>in</strong>a <strong>estetica</strong> senza rischi o effetti secondari.<br />
I pr<strong>in</strong>cipali campi di applicazione sono:<br />
■■<br />
azione anti-ag<strong>in</strong>g (fotor<strong>in</strong>giovanimento cutaneo);<br />
■■<br />
trattamento dell’acne;<br />
■■<br />
trattamento post chirurgico, come attivatore della riparazione cutanea, ant<strong>in</strong>fiammatoria e<br />
antalgica;<br />
■■<br />
terapia fotod<strong>in</strong>amica;<br />
■■<br />
fotoporazione;<br />
■■<br />
foto puntura;<br />
■■<br />
sbiancamento dentale;<br />
■■<br />
trattamento della PEFS;<br />
■■<br />
trattamento effluvium.<br />
42 Dermakos • maggio 2012
Fotobiomodulazione e fotoporazione anti-ag<strong>in</strong>g<br />
La luce <strong>LED</strong>, non <strong>in</strong>vasiva e atermica, trova <strong>in</strong> questo settore il maggior campo di applicazione.<br />
In natura ci sono molecole fotosensibili che cambiano funzione <strong>in</strong> base alle stimolazioni<br />
lum<strong>in</strong>ose. La fotomodulazione ha un effetto importante nella riparazione cellulare attraverso<br />
una flavoprote<strong>in</strong>a con funzione enzimatica che, attivata dalla luce, ripara le porzioni di DNA<br />
danneggiato. Ma l’azione maggiore avviene a livello dei c<strong>it</strong>ocromi m<strong>it</strong>ocondriali.<br />
L’effetto delle frequenze <strong>LED</strong> è di biostimolazione sulle cellule della pelle, su mastoc<strong>it</strong>i, macrofagi,<br />
fibroblasti e sulla microcircolazione sanguigna e l<strong>in</strong>fatica, nonché sull’armonizzazione degli strati<br />
di acqua superficiali del sottocutaneo.<br />
Le applicazioni possono essere o meno associate ad altri sistemi terapeutici.<br />
Molti studi a livello <strong>in</strong>ternazionale testimoniano l’effetto della luce <strong>LED</strong> sulla prevenzione<br />
dell’<strong>in</strong>vecchiamento cutaneo. Gli effetti si esplicano soprattutto <strong>in</strong> un miglioramento della<br />
texture ed elastic<strong>it</strong>à cutanea, così come sulle rughe f<strong>in</strong>i, sull’er<strong>it</strong>ema e sulla poros<strong>it</strong>à. Gli effetti si<br />
evidenziano <strong>in</strong> genere nell’arco di quattro mesi.<br />
Anche nelle lesioni pigmentarie o ipercromie l’utilizzo della luce <strong>LED</strong> svolge un effetto s<strong>in</strong>ergico<br />
e amplificativo delle terapie cosmetiche depigmentanti. L’effetto della luce <strong>LED</strong> si esplica<br />
comunque prevalentemente nelle alterazioni pigmentate che <strong>in</strong>teressano il livello epidermico cioè<br />
<strong>in</strong> quelle macchie che vengono messe <strong>in</strong> risalto con la luce di Wood.<br />
Uno studio coreano ha verificato l’efficacia cl<strong>in</strong>ica della fototerapia a <strong>LED</strong> per il r<strong>in</strong>giovanimento<br />
della pelle attraverso il confronto con tre diversi parametri esam<strong>in</strong>ando anche i cambiamenti<br />
istologici, ultrastrutturali e biochimici <strong>in</strong>dotti dalla luce <strong>LED</strong>.<br />
Settantasei pazienti con rughe del viso sono stati trattati con i dispos<strong>it</strong>ivi <strong>LED</strong> sulla parte destra<br />
del volto. Tutti i soggetti sono stati randomizzati <strong>in</strong> quattro gruppi trattati con 830 nm, 633 nm,<br />
una comb<strong>in</strong>azione di 830 e 633 nm, e una luce di trattamento simulato, due volte a settimana<br />
per quattro settimane. Fotografia seriale, profilometria e misurazioni oggettive della elastic<strong>it</strong>à<br />
della pelle e melan<strong>in</strong>a sono stati esegu<strong>it</strong>i durante il periodo di trattamento con tre mesi di followup.<br />
Le valutazioni sono state effettuate <strong>in</strong> doppio cieco. I campioni della pelle sono stati valutati<br />
per i cambiamenti istologici e ultrastrutturali, alterazione dello status delle metalloprote<strong>in</strong>asi<br />
della matrice (MMP) e loro <strong>in</strong>ib<strong>it</strong>ori tissutali (TIMP), e i cambiamenti nei livelli di mRNA di<br />
IL-1SS, TNF-a, ICAM-1, IL-6 e conness<strong>in</strong>a 43 (Cx43), utilizzando coloranti specifici, TEM,<br />
immunoistochimica e real-time RT-PCR, rispettivamente. I dati oggettivamente misurati hanno<br />
mostrato una significativa riduzione delle rughe (massimo: 36%) e aumento di elastic<strong>it</strong>à della<br />
pelle del viso (massimo: 19%) rispetto al basale nei tre gruppi di trattamento. Istologicamente<br />
è stata osservato un marcato aumento della quant<strong>it</strong>à di fibre collagene ed elastiche <strong>in</strong> tutti i<br />
gruppi trattati. L’esame ultrastrutturale ha dimostrato fibroblasti altamente attivi, circondati da<br />
abbondanti fibre elastiche e collagene. La sperimentazione conclude che le frequenze lunghezze<br />
d’onda ottimali sono quelle tra 830 e 633 nm.<br />
Altri autori, come Barolet, Weiss et al., hanno affermato l’effetto di fotobiomodulazione dei<br />
<strong>LED</strong> nei danni da fotoag<strong>in</strong>g e cronoag<strong>in</strong>g, con un conseguente aumento di s<strong>in</strong>tesi di collagene<br />
e riduzione di MMP, utilizzando una varietà di sorgenti lum<strong>in</strong>ose <strong>LED</strong> dal visibile all’<strong>in</strong>frarosso<br />
(590, 630, 660 nm).<br />
Sono stati esegu<strong>it</strong>i studi <strong>in</strong> v<strong>it</strong>ro con diversi esperimenti, tra<br />
cui colture di fibroblasti, modelli animali e lembi cutanei<br />
post chirurgici, che con studi cl<strong>in</strong>ici, che hanno dimostrato<br />
un aumento significativo della produzione di collagene<br />
con concom<strong>it</strong>ante riduzione di MMP <strong>in</strong> associazione al<br />
miglioramento dell’aspetto della cute fotodanneggiata.<br />
Recentemente è stata <strong>in</strong>trodotta una nuova determ<strong>in</strong>ante per<br />
il processo dell’<strong>in</strong>vecchiamento biologico legata alla messa<br />
<strong>in</strong> ord<strong>in</strong>e armonica degli strati d’acqua <strong>in</strong>terfacciale. La<br />
scoperta della loro armonizzazione con frequenze di luce a<br />
670 nm ha ispirato un modello con cui è possibile <strong>in</strong>vertire la<br />
degenerazione dell’elast<strong>in</strong>a attraverso l’<strong>in</strong>terazione con gli strati<br />
ord<strong>in</strong>ati d’acqua <strong>in</strong>terfacciali nella matrice extracellulare. È stato<br />
Tabella II - Differenze <strong>in</strong> breve tra luce visibile,<br />
luce <strong>LED</strong> e luce Laser<br />
<strong>Luce</strong> visibile <strong>LED</strong> Laser<br />
Contiene una variabil<strong>it</strong>à<br />
Presenta un ampio<br />
Contiene una sola<br />
cromatica molto<br />
campo di frequenze, è<br />
lunghezza d’onda: è<br />
piccola, compresa <strong>in</strong><br />
policromatica<br />
monocromatica<br />
+/- 5-20 nm<br />
L’emissione dei<br />
fotoni avviene senza<br />
stimolazione esterna,<br />
spontaneamente<br />
È <strong>in</strong>coerente<br />
Conversione<br />
diretta dell’energia<br />
elettrica <strong>in</strong> luce<br />
“elettrolum<strong>in</strong>escenza”.<br />
Emette luce coerente,<br />
monocromatica ma non<br />
collimata<br />
S<br />
???????????? La<br />
nicot<strong>in</strong>a sembra <strong>in</strong><br />
grado di attivare le<br />
cellule dendr<strong>it</strong>iche<br />
a stimolare i l<strong>in</strong>foc<strong>it</strong>i<br />
T, il cui ruolo nei<br />
processi patogenetici<br />
della psoriasi è ben<br />
noto<br />
Viene emesso un fotone<br />
a sua volta stimolato<br />
da un fotone della<br />
stessa energia<br />
È coerente, i fotoni sono<br />
<strong>in</strong> fase e con la stessa<br />
orientazione<br />
maggio 2012 • Dermakos 43
Tecnologia<br />
Sorgenti di luce non coerente<br />
Figura 1<br />
Labbra: riduzione del codice<br />
a barre con <strong>LED</strong>, tecnologia<br />
Arrogomen (660 nm + 850<br />
nm fotobiomodulazione +<br />
fotoporazione). Prima e dopo<br />
4 mesi di trattamento<br />
convalidato il modello <strong>in</strong> 10 mesi attraverso auto-esperimenti, arrivando a def<strong>in</strong>ire un effettivo<br />
programma di r<strong>in</strong>giovanimento facciale.<br />
I risultati di tali sperimentazioni comprendono un nuovo modo di concepire la funzione<br />
protettiva del mantello acido della pelle, un’<strong>in</strong>tuizione nuova degli effetti delle specie reattive<br />
di ossigeno (ROS) sugli strati <strong>in</strong>terfacciali di acqua, e la loro implicazione nei processi biologici<br />
di <strong>in</strong>vecchiamento, <strong>in</strong>cludendo la riduzione delle riserve follicolari della cellula stam<strong>in</strong>ale e<br />
dell’accorciamento dei telomeri, che ci portarono alla creazione di un metodo di r<strong>in</strong>giovanimento<br />
accelerato della pelle.<br />
Lo studio <strong>in</strong> esame ha dimostrato che prolungate irradiazioni periodiche con <strong>in</strong>tens<strong>it</strong>à di luce a<br />
670 nm, generata da <strong>LED</strong>, riduce significantemente i livelli di rughe facciali,<br />
L’elast<strong>in</strong>a nativa è ricoperta <strong>in</strong> maniera rilevante da un strato acquifero <strong>in</strong>terfacciale cristall<strong>in</strong>o. La<br />
stabil<strong>it</strong>à del legame delle molecole d’acqua <strong>in</strong>terfacciale <strong>in</strong> un solido dipende dalla loro aff<strong>in</strong><strong>it</strong>à con<br />
la superficie solida. A tal f<strong>in</strong>e sono stati fatti esperimenti di laboratorio su substrati di diamanti<br />
nano-cristall<strong>in</strong>i per paragonare la stabil<strong>it</strong>à del legame degli strati acquiferi <strong>in</strong>terfacciali su superfici<br />
idrogenate e non-idrogenate. Si è così scoperto che la stabil<strong>it</strong>à del legame è più alta nelle specie<br />
idrogenate.<br />
In contrasto con la funzione lubrificante degli strati acquiferi <strong>in</strong>terfacciali su queste specie<br />
idrogenate, corrispondenti strati acquiferi, mascherando superfici idrofile, hanno mostrato estrema<br />
viscos<strong>it</strong>à con proprietà glue-like (simile a colla).<br />
Una riflessione globale delle funzioni biologiche che dipendono dalla proprietà strutturale degli<br />
strati di acqua <strong>in</strong>terfacciali arricchisce le conoscenze sui processi pr<strong>in</strong>cipali d’<strong>in</strong>vecchiamento<br />
biologico, <strong>in</strong> particolare sotto l’impatto accelerato dei ROS. Successivi studi sui cambiamenti<br />
connessi ai ROS e riguardanti gli strati <strong>in</strong>terfacciali di acqua (pH <strong>in</strong>terfacciale), focalizzandosi<br />
sul legame che <strong>in</strong>tercorre tra stress e idrofilic<strong>it</strong>à, potrebbero aprire nuove strade per un<br />
<strong>in</strong>vecchiamento r<strong>it</strong>ardato della pelle e dei vari organi. A parte quest’aspetto preventivo, è evidente<br />
che la qual<strong>it</strong>à della luce impiegata nello studio sul r<strong>in</strong>giovanimento è efficace nell’accelerazione<br />
della proliferazione della cellula stam<strong>in</strong>ale <strong>in</strong> v<strong>it</strong>ro.<br />
Considerando questa possibil<strong>it</strong>à, questi studi potrebbero fornire valide strategie non solo al f<strong>in</strong>e<br />
di proteggere le cellule stam<strong>in</strong>ali nella loro collocazione, ma anche al f<strong>in</strong>e di identificare stimoli<br />
che ci permettano di usare la luce per riempire le riserve <strong>in</strong> vivo parzialmente ridotte di cellule<br />
stam<strong>in</strong>ali, <strong>in</strong> tal modo da r<strong>it</strong>ardare e <strong>in</strong>vertire l’<strong>in</strong>vecchiamento biologico.<br />
In ultima analisi lo studio propone una strategia al f<strong>in</strong>e di m<strong>in</strong>imizzare<br />
l’impatto dello stress ossidativo sull’accorciamento telomerico (telomere<br />
shorten<strong>in</strong>g). Se veramente esistesse un accumulo stress-mediato di strati<br />
di acqua <strong>in</strong>terfacciali simili a colla (glue-like), che contribuirebbero<br />
all’accorciamento del telomero, allora dovrebbe essere possibile<br />
<strong>in</strong>terrompere l’effetto colla attraverso l’irradiazione con moderati livelli<br />
di luce visibile. Tale aspettativa deriva da precedenti esperimenti svolti <strong>in</strong><br />
laboratorio che mostrano che la luce aumenta la fluid<strong>it</strong>à degli strati di<br />
acqua <strong>in</strong>terfacciali su superfici idrofilie, il che equivale a un riduzione del<br />
loro carattere colloso.<br />
Il nostro gruppo di ricerca <strong>it</strong>alo spagnolo <strong>in</strong> seno al progetto europeo<br />
Arragonem ha effettuato una sperimentazione su un gruppo di 48<br />
soggetti di sesso femm<strong>in</strong>ile compreso tra 34 e 56 anni per verificare<br />
l’effetto della fotobiomodulazione sul recupero dell’elastic<strong>it</strong>à cutanea e sulla<br />
regolazione del PH. Abbiamo utilizzato una apparecchiatura sperimentale<br />
con diodi <strong>LED</strong> di ultimissima generazione <strong>in</strong> grado di mantenere una<br />
monocromatic<strong>it</strong>à frequenziale perfetta con scarto di 0.3 nm. Il prototipo<br />
utilizzato usa la tecnologia più attuale con i <strong>LED</strong> contenuti <strong>in</strong> una<br />
stessa test<strong>in</strong>a con cambiamento di frequenza dal pannello di controllo<br />
senza mescolanza di frequenze elettromagnetiche. In altre parole si sono<br />
utilizzate frequenze elettromagnetiche onde monocromatiche pure, non<br />
derivate dalla somma e/o mescolanza di più frequenze per ottenerne una<br />
specifica.<br />
44 Dermakos • maggio 2012
Tecnologia<br />
Sorgenti di luce non coerente<br />
La fotobiomodulazione è stata così effettuata:<br />
■■<br />
tecnologia pulsata 800 on e 100 off;<br />
■■<br />
lunghezze d’onda 660 e 850 nm;<br />
■■<br />
tempo di trattamento 3 m<strong>in</strong>uti a 660 nm e 3 m<strong>in</strong>uti a 850 nm;<br />
■■<br />
sedute effettuate 12, con frequenza 2 volte a settimana.<br />
Il risultato è stato verificato <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di pH, elastic<strong>it</strong>à cutanea e <strong>in</strong>dice di soddisfacimento<br />
<strong>in</strong>dividuale a 2 mesi e a 4 mesi. L’elastic<strong>it</strong>à cutanea è migliorata nella media del gruppo esam<strong>in</strong>ato<br />
del 24%, mentre l’<strong>in</strong>dice medio di soddisfacimento per un miglioramento generale dello stato<br />
della cute e riduzione di rughe sottili è risultato 7 <strong>in</strong> una scala da 1 a 10 (figura 1).<br />
Questi risultati ci hanno portato a <strong>in</strong>traprendere un nuovo lavoro che oltre a sfruttare l’effetto di<br />
fotobiomodulazione utilizzi anche la fotoporazione, per cui abbiamo <strong>in</strong>iziato una sperimentazione<br />
fotoporando preparati idrolizzati di fibronect<strong>in</strong>a, sieri proteici ed epigallocatech<strong>in</strong>gallato al f<strong>in</strong>e<br />
di verificare l’effetto comb<strong>in</strong>ato di fotoporazione e fotobiomodulazione. Essendo però questa<br />
sperimentazione ancora all’<strong>in</strong>izio non siamo <strong>in</strong> grado di poter trarre nessuna conclusione anche se<br />
i risultati sembrano estremamente <strong>in</strong>coraggianti.<br />
Trattamento dell’acne<br />
L’effetto della luce <strong>LED</strong> si esplica soprattutto nel dim<strong>in</strong>uire la popolazione batterica e<br />
nell’elim<strong>in</strong>are la flogosi. Il Propionibacterium acnes è il microrganismo prevalente nella pelle e nei<br />
follicoli delle aree ricche <strong>in</strong> ghiandole sebacee; questo batterio produce porfir<strong>in</strong>e endogene la<br />
cui componente pr<strong>in</strong>cipale è la coproporfir<strong>in</strong>a 3. L’esposizione alla lunghezza d’onda del blu e<br />
del violetto aumenta la produzione di questa porfir<strong>in</strong>a attraverso l’assorbimento di fotoni e la<br />
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46 Dermakos • maggio 2012
sua ecc<strong>it</strong>azione fotod<strong>in</strong>amica. Questa fotoattivazione porta alla produzione<br />
per eccesso energetico di ossigeno s<strong>in</strong>goletto che svolge azione c<strong>it</strong>otossica<br />
con conseguente morte del batterio. Questa azione c<strong>it</strong>otossica si attua per<br />
perossidazione delle strutture cellulari lipidiche molto abbondanti nelle pareti<br />
cellulari del Propionibacterium acnes.<br />
Tre sono i fattori fondamentali da cui dipende il trattamento fotod<strong>in</strong>amico:<br />
■■<br />
la fotosensibilizzazione;<br />
■■<br />
la luce a una lunghezza d’onda ottimale;<br />
■■<br />
l’ossigeno.<br />
Il Propionibacterium acnes viene considerato un anaerobio, ma <strong>in</strong> realtà è un<br />
microaerobio perché utilizza l’ossigeno <strong>in</strong> una concentrazione molto bassa,<br />
<strong>in</strong>feriore a quella che si ha nell’aria. Nell’un<strong>it</strong>à pilosebacea si realizza appunto<br />
questo stato di relativa aerobiosi. L’effetto della luce <strong>LED</strong> è estremamente<br />
rapido e colpisce il batterio senza compromettere la cellula.<br />
Uno studio coreano del 2006 pubblicato <strong>in</strong> Lasers <strong>in</strong> Surgery and Medic<strong>in</strong>e<br />
dimostra che la terapia comb<strong>in</strong>ata di luce <strong>LED</strong> blu 415 nm e rossa<br />
633 nm è un trattamento efficace e non doloroso per l’acne vulgaris lieve o<br />
moderatamente grave, soprattutto per le lesioni papulo-pustulose.<br />
Sempre nell’amb<strong>it</strong>o di miglioramento dei risultati anche <strong>in</strong> questa patologia abbiamo<br />
sperimentato la tecnologia Arragomen utilizzando <strong>in</strong> sequenza 415 nm per 15 m<strong>in</strong>uti<br />
(potenza 48 mw/cmq), 660 nm per 30 m<strong>in</strong>uti (potenza 73 mw/cmq), e 850 nm per 30 m<strong>in</strong>uti<br />
(potenza 30 mw/cmq), <strong>in</strong> cont<strong>in</strong>uo che equivalgono rispettivamente a una dose di 43 J/cmq,<br />
131 J/ cmq e 54 J/cmq. I risultati sono stati sorprendenti (figura 2) e ci <strong>in</strong>coraggiano a ulteriori<br />
sperimentazioni e approfondimenti anche nella comb<strong>in</strong>azione delle metodologie peel<strong>in</strong>g con la<br />
fotobiomodulazione.<br />
■<br />
Figura 2<br />
Trattamento acne con <strong>LED</strong>,<br />
tecnologia Arrogomen (415<br />
nm + 660 nm + 850 nm). Prima<br />
e dopo 5 mesi di trattamento<br />
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maggio 2012 • Dermakos 47