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Quadro macroeconomico - Ambasciata d'Italia a Citta del Messico

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turismo e investimenti esteri. Grazie alla sua abbondanza di riserve internazionali, il Paese<br />

intende mostrare la sua capacitá di fare fronte ad eventuali shocks esterni.<br />

Al 14 di settembre le riserve internazionali hanno registrato un totale di 72,280 miliardi di US$,<br />

cifra di 4,6 miliardi di US$ superiore rispetto alle riserve detenute alla fine <strong>del</strong> 2006.<br />

Rischio Paese<br />

Il <strong>Messico</strong> è generalmente considerato un Paese altamente affidabile, soprattutto per la<br />

stabilità macro-economica, la capacità di controllo <strong>del</strong>l’inflazione, la solidità <strong>del</strong> sistema<br />

finanziario e le ingenti fonti di valuta. Maggiori tassi di risparmio e più elevati livelli<br />

d’investimenti esteri costituiscono i fattori determinanti che consentono al <strong>Messico</strong> di<br />

migliorare ulteriormente la propria classificazione creditizia. Collocato dalle 3 principali<br />

agenzie internazionali di rating nella categoria “investment grade” – unico, insieme al Cile, fra<br />

i Paesi latinoamericani – il <strong>Messico</strong> ha raggiunto nel 2006 un livello estremamente basso di<br />

rischio Paese, con 99 punti base di differenziale rispetto ai Buoni <strong>del</strong> Tesoro degli Stati Uniti.<br />

A settembre <strong>del</strong> 2007 i punti base di rischio paese sono stati 101.<br />

Da rammentare che nel giugno 2005 il <strong>Messico</strong> è stato promosso dall’OCSE (e quindi dalla<br />

SACE) dalla terza alla seconda categoria di rischio.<br />

1.b) Grado di Apertura <strong>del</strong> Paese al Commercio<br />

Internazionale ed agli Investimenti Esteri<br />

1.b.1) Commercio internazionale<br />

Introduzione<br />

Il <strong>Messico</strong> si presenta sulla scena economica internazionale con un notevole interesse a<br />

commerciare e ad attrarre investimenti esteri. Detiene infatti, con 506 milioni di US$ alla fine<br />

<strong>del</strong> 2006, la quattordicesima posizione al Mondo e la prima in America Latina quale attore<br />

commerciale. Negli ultimi due decenni il <strong>Messico</strong> ha adottato una politica di pieno inserimento<br />

nell’economia globale (membro <strong>del</strong> GATT-OMC dal 1986, <strong>del</strong>l’APEC dal 1993, <strong>del</strong>l’OCSE dal<br />

1994) e di liberalizzazione degli scambi: attualmente è l’unico Paese al mondo a vantare accordi<br />

preferenziali con le tre principali economie mondiali (NAFTA dal 1994, UE dal 2000, Giappone<br />

dal 2005).<br />

Il <strong>Messico</strong> ha continuato recentemente la tendenza degli anni precedenti che lo vede accumulare<br />

(dati al 31 agosto <strong>del</strong> 2006) un crescente attivo commerciale nei confronti degli Stati Uniti<br />

(56 miliardi di US$), ma anche un crescente disavanzo commerciale verso l’Unione<br />

Europea (10,3 miliardi di US$, di cui 4 miliardi con la Germania e 2,5 miliardi con l’Italia), la<br />

Cina (14,7 miliardi di US$, e in rapidissimo aumento) ed il Giappone (9,2 miliardi di US$).<br />

Lo sviluppo <strong>del</strong>le cosiddette maquiladoras e l’implementazione <strong>del</strong> Programma PITEX<br />

(importazioni temporanee destinate a produzioni che vengono successivamente esportate) hanno<br />

contribuito enormemente alla crescita <strong>del</strong>le esportazioni di beni. Il regime tariffario varia a<br />

seconda degli accordi di libero scambio esistenti e, in linea generale, è maggiormente<br />

favorevole per le società basate nell’area NAFTA e nell’UE. Il <strong>Messico</strong> ha introdotto l’attuale<br />

regime di Free Trade Zones nel 2002, con la creazione di due zone senza tassazione nello Stato<br />

di San Luis Potosí, alla quale seguiranno altre in molte aree <strong>del</strong> Paese. Permane tuttavia il<br />

problema dovuto al fatto che <strong>del</strong>le 500.000 imprese che esistono nel Paese, solo 37.000<br />

partecipano al mercato estero ed in appena 375 si concentra il 60% <strong>del</strong>l’export, che peraltro<br />

avviene per il 73% con gli Stati Uniti.<br />

Andamento Congiunturale<br />

Nel 2006 la bilancia commerciale messicana ha chiuso con un deficit di 5,8 miliardi di US$,<br />

inferiore rispetto ai 7,59 miliardi di US$ <strong>del</strong> 2005.

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