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dott. Angelo De Santis - Pereto

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<strong>Pereto</strong>, 8 Agosto 2009, ore 16:00<br />

Livello di prevedibilità dei terremoti alla<br />

luce della recente sequenza sismica<br />

abruzzese culminata con l’evento del<br />

6/4/2009<br />

<strong>Angelo</strong> <strong>De</strong> <strong>Santis</strong> – Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Roma<br />

– Università G. D’Annunzio, Chieti<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia<br />

desantisag@ingv.it


Quello che dirò …<br />

1) Previsione<br />

-Importanza del dato (monitoraggio e database)<br />

- Previsioni/Predizioni<br />

- Precursori<br />

- Una previsione riuscita e molte fallite.<br />

2) La recente sequenza sismica dell’Aquilano<br />

Si poteva prevedere?<br />

Ci ha insegnato/insegna qualcosa in più?<br />

3) Riflessioni e conclusioni<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Previsione di un terremoto<br />

Negli ultimi 100 anni, di tutti i morti<br />

dovuti ai fenomeni naturali (circa 6<br />

milioni di morti) il 60% è causato dai<br />

terremoti: 3.6 milioni di morti!<br />

La previsione dei terremoti è una<br />

grande sfida scientifica.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Per prevedere il futuro bisogna ricordare il<br />

passato e monitorare il presente<br />

- Rete di Monitoraggio fitta, continuativa e<br />

centralizzata<br />

- Database completo e attendibile<br />

Per cogliere le eventuali anomalie precedenti il<br />

terremoto, bisogna misurare più parametri e<br />

utilizzare tecniche avanzate<br />

- Analisi statistica sistematica,<br />

multiparametrica e integrata (sistemica)<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


La rete di monitoraggio INGV<br />

e sua possibile estensione in mare e cielo<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia<br />

GEOSTAR<br />

Missione satellitare<br />

SWARM


La Sala Operativa dell’ INGV<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Grandi terremoti in Italia dal 1900 in poi (M>5.5)<br />

Messina e Reggio Calabria, magnitudo 7.2 - 28 dicembre 1908<br />

Avezzano e Marsica, magnitudo 7 - 13 gennaio 1915<br />

Mugello (Firenze), magnitudo 6.9 - 29 giugno 1919<br />

Garfagnana e Lunigiana, magnitudo 6.5 - 7 settembre 1920<br />

Vulture, magnitudo 6.7 - 23 luglio 1930<br />

Belice, magnitudo 6.4 - 15 gennaio 1968<br />

Friuli, magnitudo 6.4 - 6 maggio 1976<br />

Irpinia, magnitudo 6.9 - ore 19:28 del 23 novembre 1980<br />

Livorno e Pisa - Due scosse di magnitudo 5.7 e 5.8 - 24 aprile1984<br />

Umbria e Marche, magnitudo 6.1 - ore 11:43 del 26 settembre 1997<br />

Palermo, magnitudo 5.6 - ore 3:21 del 6 settembre 2002<br />

Molise, San Giuliano di Puglia (CB), magnitudo 5.6 - ore 11:32 del 31 ottobre 2002<br />

L'Aquila, magnitudo 6.3 - ore 3:32 del 6 aprile 2009<br />

13 in 101 anni cioè 1 ogni 8 anni circa!<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


1- Predizione (prediction): è la capacità di calcolare<br />

esattamente tempo, località e dimensione di un evento<br />

atteso (previsione deterministica). Non è possibile.<br />

2- Previsione (forecasting): è la capacità di calcolare<br />

probabilisticamente tempo, località e dimensione di un<br />

evento atteso (previsione probabilistica). E’ possibile.<br />

3- Allerta precoce (early warning): allerta data dopo<br />

l’inizio dell’evento e prima della fase distruttiva per<br />

intraprendere azioni di protezione. E’ possibile.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Precursori dei terremoti<br />

I fenomeni più comunemente identificati come possibili<br />

precursori sono:<br />

1- attività sismica di energia medio-bassa;<br />

2- variazione di concentrazione del radon nell’aria o nelle<br />

acque sotterranee;<br />

3- emissioni elettro-magnetiche e acustiche;<br />

4- deformazioni del suolo;<br />

5- variazioni nelle velocità di propagazione delle onde<br />

sismiche;<br />

6- variazioni di portata delle sorgenti e di livello nei pozzi;<br />

7- comportamento anomalo degli animali.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Radon: gas nobile radioattivo che si forma per il<br />

decadimento dell’uranio U 238<br />

Prima osservazione: 1966 a Tashkent nell’Uzbekistan;<br />

sensori radon in pozzo; magnitudo 5.3.<br />

1976, Songan Pingwu (Cina) – anomalie radon poi scossa<br />

M=7.2; successivamente scosse più forti senza anomalie<br />

radon.<br />

Fratturazione della roccia,<br />

aumento radon.<br />

Riscaldamento della roccia,<br />

aumento radon.<br />

Modello della dilatanza<br />

(primi anni ‘70).<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Iniziano i guai con le misure continue di radon (Islanda,<br />

California) a partire dalla seconda metà degli anni ‘70.<br />

Sulla base di 30 anni di ricerche<br />

non ci sono conclusioni<br />

soddisfacenti<br />

Lavoro USA pubblicato nel 2005: relazioni tra emissioni<br />

di radon ed eventi sismici non chiare; grado di<br />

correlazione molto basso; il precursore non consente di<br />

predire la dimensione dell’evento.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Cina: una previsione riuscita …ma tanti fallimenti!<br />

Unico caso spesso citato di<br />

previsione riuscita è quello del<br />

4 febbraio 1975 in Cina ad<br />

Haicheng, circa 200 km ad est<br />

di Pechino.<br />

Nel corso del 1974 vennero<br />

registrate diverse scosse di<br />

magnitudo intorno a 5.0 e tutte<br />

localizzate nella regione di<br />

Haicheng. Nel gennaio 1975 si<br />

rilevano chiare anomalie nel<br />

livello dei pozzi e forti<br />

deformazioni nel suolo.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia<br />

Ad un forte aumento di sismicità,<br />

si fa evacuare la popolazione il 1<br />

febbraio. La notte tra il 4 e il 5<br />

febbraio avviene il terremoto con<br />

M=7.2. Si salvano così 150 mila<br />

persone da morte sicura.


Pochi mesi dopo, vicino ad Haicheng, nella località di<br />

Tangshan, avvenne un terremoto di M=7.8 che causò<br />

circa 300.000 vittime.<br />

Senza chiari precursori, non fu dato l’allarme: il<br />

direttore del servizio sismologico cinese fu messo in<br />

carcere per due anni, anche se, obiettivamente, in<br />

questo caso sarebbe stato molto difficile poter<br />

prevedere il terremoto.<br />

Nello stesso anno, l’ 8 aprile 1976, a Tashkent ci fu un<br />

terremoto di M=6.2 preceduto anche qui da precursori<br />

poco chiari e poco utilizzabili.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Il caso del Giappone:<br />

altri fallimenti.<br />

1978: termina con<br />

risultati deludenti il<br />

primo progetto sulla<br />

previsione dei terremoti<br />

in Giappone iniziato nel<br />

1968.<br />

Ma molte risorse di<br />

questo paese vengono<br />

ancora dedicate a<br />

questa ricerca.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


USA: fine anni ’70, California, comincia il progetto<br />

Parkfield.<br />

Parkfield: settore della<br />

faglia di San Andreas con<br />

terremoti tra loro simili che<br />

si ripetono circa ogni 30<br />

anni (periodo di ritorno;<br />

l’ultimo nel 1966).<br />

Previsione: tra il 1985 e il<br />

1999 sarebbe avvenuto<br />

un terremoto di M=6.0<br />

con la probabilità del<br />

90%. Una quasi certezza!<br />

Il terremoto avviene a<br />

Parkfield nel 2004<br />

senza il manifestarsi di<br />

precursori significativi.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Alcune leggi di previsione statistica<br />

Su tutti i terremoti:<br />

Legge di Gutenberg-Richter (1954)<br />

Il rateo di occorrenza dei terremoti<br />

(numero di terremoti in un dato<br />

intervallo di tempo) in un data regione<br />

segue una legge esponenziale della<br />

magnitudo.<br />

(I terremoti deboli sono più probabili di<br />

quelli forti).<br />

Caso per sisma M=6.3 in Italia:<br />

capita con frazione 0.08/anno, cioè<br />

uno ogni 12 anni.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Altre leggi statistiche<br />

Sulle repliche:<br />

Legge di Omori (1894): legge di potenza inversa del rateo<br />

di occorrenza<br />

delle repliche<br />

Legge di Båth (1965):<br />

∆M= M main -maxM after<br />

≅ 1.2±0.2<br />

Per l’Aquilano:<br />

∆M = 1.0<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia<br />

Fonte: www.ingv.it


“Previsione” del recente<br />

terremoto nell’Aquilano<br />

1. Qualcuno ha previsto il terremoto del 6 Aprile 2009 in<br />

Abruzzo?<br />

2. Ci sono stati precursori prima del terremoto grazie ai<br />

quali lo si poteva prevedere?<br />

3. Cosa sta facendo e cosa ha fatto l’INGV nel campo<br />

della previsione dei terremoti?<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


1. Qualcuno ha previsto il terremoto del 6 Aprile 2009<br />

in Abruzzo?<br />

No. Il terremoto dell'Abruzzo non è stato previsto (in<br />

termini deterministici) da nessuno, né in Italia né in<br />

nessun altro paese del mondo. L'unica previsione<br />

(dichiarata e poi smentita da G. Giuliani) si riferiva ad<br />

un’altra località (Sulmona) distante circa 50 km<br />

dall’area epicentrale del terremoto del 6 aprile, e ad un<br />

altro giorno (una settimana prima).<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


2. Ci sono stati precursori prima del terremoto grazie<br />

ai quali si poteva prevedere (in modo deterministico) il<br />

terremoto?<br />

La risposta sintetica è no.<br />

Si è discusso molto di due possibili precursori:<br />

1) le emissioni di radon, e 2) la sismicità definita da alcuni come<br />

"anomala" e quindi come un potenziale precursore.<br />

Non sono stati rilevati precursori “anomali” inequivocabili ma lo<br />

studio della sequenza abruzzese e di altri dati (per es. magnetici)<br />

ci permetterà di migliorare le modalità di individuazione della loro<br />

eventuale presenza.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


3. Cosa sta facendo e cosa ha<br />

fatto l’INGV nel campo della<br />

previsione dei terremoti?<br />

http://zonesismiche.mi.ingv.it/<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia<br />

A partire dalla storia sismica di un’area<br />

si fanno valutazioni di tipo<br />

probabilistico per la previsione di un<br />

evento atteso.<br />

L’Italia (e l’INGV) è all’avanguardia<br />

in questo settore.<br />

Mappa di pericolosità sismica.<br />

Valori di accelerazioni del suolo che<br />

hanno la probabilità del 10% di essere<br />

raggiunti nei prossimi 50 anni.<br />

Colori viola chiaro e scuro: accelerazioni<br />

massime attese dell’ordine di 0.25-0.30 g<br />

(misura di unità di accelerazione di gravità).


Il miglior sito italiano sui terremoti &<br />

il miglior sito mondiale sui terremoti italiani:<br />

www.ingv.it<br />

Il portale<br />

Bollettino sismico italiano:<br />

Dati sempre disponibili all’esterno<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Altri studi<br />

Studi della deformazione pre-post sismica da satellite<br />

(GPS & SAR)<br />

Tecniche di analisi sofisticate per lo studio di<br />

<strong>De</strong>formazione cumulata & Entropia<br />

INGV meeting,<br />

28.04.2009<br />

Geometry, Energy and Entropy<br />

of Abruzzo seismic series in<br />

2008/2009<br />

<strong>De</strong> <strong>Santis</strong> A. 1,2 , Cianchini G. 1 , Qamili E. 1,3 , Frepoli A. 1<br />

28.04.2009<br />

Normalised Shannon Entropy<br />

Given Given a probability distribution p i<br />

associated<br />

i with with N possible states, states,<br />

then then Normalised Shannon Entropy Entropy H is is<br />

1 N<br />

H() t =− ∑ pi() t ⋅log pi()<br />

t<br />

log<br />

i=<br />

1<br />

N<br />

i i p i = 0<br />

def<br />

p ln p = 0<br />

∑ p 1<br />

i i<br />

=<br />

Potentiality for some<br />

level of predictability?<br />

1<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia – Roma (Italy)<br />

2<br />

Università G. D’Annunzio, Chieti (Italy)<br />

3<br />

Scuola di Dottorato in Scienze Polari,Università degli studi di Siena, Siena (Italy)<br />

da <strong>De</strong> <strong>Santis</strong> et al., in preparazione<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Analisi combinata di più precursori.<br />

Benjoff strain and em radiation release<br />

9 days before the main shock<br />

Un’analisi combinata<br />

(per es. tra dati<br />

sismici e magnetici)<br />

potrebbe portare a<br />

risultati migliori.<br />

From Kawada et al., 2007<br />

Main shock Athens, 7 September 1999, M w =6.0<br />

da Kawada et al., 2007<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Riflessioni e Conclusioni<br />

Diceva il grande fisico danese Niels Bohr:<br />

“Prevedere e’ difficile,<br />

… specialmente il futuro.”<br />

Dopo un fatto disastroso (quale è il terremoto)<br />

parecchi dicono di averlo previsto, molti lo studiano,<br />

ma veramente pochi lo comprendono.<br />

La comprensione del fenomeno richiede tempo,<br />

impegno, risorse e … cautela.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Messaggio finale<br />

Il terremoto è un fenomeno complesso che interessa<br />

molti parametri fisici, chimici diversi con effetti le cui<br />

ricadute sono di tipo sociale, economico e storico.<br />

E’ tempo che il suo studio sia inquadrato in una cornice<br />

più ampia, “geosistemica” in cui il Sistema Terra viene<br />

visto nel suo insieme, cioè da un punto di vista olistico:<br />

tutto è connesso e niente avviene senza intaccare il<br />

resto. Solo un approccio multiparametrico, inter- &<br />

trans-disciplinare può risultare vincente.<br />

Senza dimenticare infine l’importanza della<br />

prevenzione per la mitigazione del rischio!<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia


Ringraziamenti<br />

Nessun lavoro può essere realizzato senza il<br />

contributo di chi ti sta vicino, per cui ringrazio<br />

alcuni colleghi dell’INGV (G. Cianchini, E.<br />

Qamili, A. Frepoli, P. Favali, L. Beranzoli) e<br />

dell’Università di Chieti (P. Signanini, B. Di<br />

Sabatino, M. Rainone)<br />

Ringrazio infine gli organizzatori di questo<br />

convegno e il pubblico che ha avuto la pazienza<br />

di ascoltarmi fino ad ora.<br />

Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

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