You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
Enna «periferia» di Hollywood<br />
È nato qui il «Fico d’India western»<br />
Graziella Mignacca<br />
Distese collinari con creta fitta sugli sterrati sabbiosi e desolati<br />
d’estate e smeraldeggianti e irsute crespature primaverili,<br />
in pieno inverno. Le sinestesi cromatiche e<br />
ambientali tra l’entroterra ennese e il Texas, f<strong>anno</strong> sì che le campagne<br />
comprese tra Catenanuova e Castel di Judica, siano state<br />
la location perfetta per un lungometraggio western, girato in questi<br />
giorni nel territorio a cavallo tra l’ennese e il catanese.<br />
«Pozo and El Diablo. The Legend», (La leggenda di Pozo e il Diavolo),<br />
interamente girato in inglese, per dar respiro internazionale,<br />
diretto dal catanese, ma da anni residente a Roma, Carmelo Gerardo<br />
Auteri e ideato dal conterraneo Renato Zappalà, in arte<br />
Renny Zapato.<br />
Si avvalgono di Pierangelo Russo, aiuto regista e direttore di produzione<br />
e delle musiche scritte sul campo dal giovanissimo Giacomo<br />
Liotti. Durata della pellicola un’ora e mezzo circa. Sarà<br />
doppiata anche in italiano, ed entro l’<strong>anno</strong> dovrebbe arrivare nelle<br />
sale del grande schermo.<br />
«Questo è un sogno che da bambino facevo insieme al mio amico<br />
Auteri. Da adulti siamo entrati nel mondo del cinema e della televisione,<br />
ed eccoci qui a realizzare un film di pistoleri e sceriffi nella<br />
nostra terra: il primo lungometraggio western in Sicilia, ma in Italia<br />
non se ne girava uno del genere dagli anni 70» racconta Renny<br />
Zapato cantante già a 13 anni, personaggio delle Iene ai tempi di<br />
Simona Ventura, attore in una serie televisiva per la Rai.<br />
Nel cast degli attori protagonisti, nei panni della pistolera, c’è Miss<br />
Mondo 2008, Ester Grasso, che ormai da anni segue la via cinematografica,<br />
ed attori professionisti come Giulia Fiume, e l’italo-argentino,<br />
Roberto Oliveri.<br />
Nel film, Renny e Roberto sono due banditi, affiancati da due pistolere,<br />
che seminano il panico durante le loro scorribande, e in<br />
mezzo c'è un'avvincente storia d'amore. Una sorta di Jessy e<br />
Frank James, o alla stregua dei fratelli Cole, o Ed e Clell Miller.<br />
È ambientato nel 1880, proprio quando nel Nuovo Messico i fuorilegge<br />
facevano moda, ma girato in contrada La Rocca. «Qui a La<br />
Rocca abbiamo imparato a conoscere la natura nel senso più<br />
completo della parola - dice Auteri -. È un posto suggestivo in<br />
cui si assapora la bellezza del rapporto uomo-natura». E<br />
spiega: «Abbiamo voluto raccontare il western coniando il<br />
nuovo termine Ficod’India western, frapponendolo a spaghetti<br />
western, attraverso le immgini della Sicilia con attori siciliani,<br />
usando scene di vita vere, ecco perchè abbiamo voluto nel cast<br />
veri cow boy, affidandoci quindi all'associazione La Rocca, con<br />
Sabina La Corte, Teodoro Miletti, Nunzio Sanfilippo, Nancy Di<br />
Modica, Andrea Tomarchio, Vincenzo Picone, Orazio Privitera,<br />
Michelle e Diego Scorpo, misti ad attori come Gianmarco Oliveri,<br />
Giacomo Iotti, Cristina Benzoni, Riccardo Vinciguerra,<br />
Tony Russo, Alberto Cerro, Giuseppe Scaccianoce". Antonella<br />
Muzzetta, che ha truccato Ficarra e Picone nella Matassa, ha<br />
adeguato i loro volti al contesto. Auteri ha lavorato con Cinecittà<br />
Entertainment al montaggio, con la fiction «Un posto al<br />
sole», e ne «Il trionfo dell'amore», film di Clare Peploe, moglie<br />
di Bernardo Bertolucci.<br />
(Giornale di Sicilia)<br />
“La maschera dell’attore” al Centro studi laboratorio d’arte<br />
Tre giorni intensi, emozionanti quelli trascorsi con Giancarlo<br />
Giannini e Pietro Tenoglio, protagonisti de “La maschera dell’attore”,<br />
il seminario organizzato da Alfredo Lo Piero nella<br />
sede del Centro studi laboratorio d’arte di Catania. Per i corsisti,<br />
aspiranti attori, registi, truccatori, una full immersion con uno dei<br />
maggiori attori italiani, conosciuto e apprezzato anche a livello internazionale,<br />
e con uno dei suoi più fidati collaboratori, l’ “effettista”<br />
Pietro Tenoglio, capaci di invecchiare, ringiovanire, simulare ferite<br />
e, appunto, effetti speciali sul volto degli attori in circa 150 film.<br />
Giannini, un mostro sacro del cinema, disponibile e generoso<br />
come sempre, ha parlato della sua lunghissima carriera, cominciata<br />
per caso, dei segreti, delle difficoltà e del piacere di recitare,<br />
impersonando, film dopo film, personaggi sempre diversi, senza rischiare<br />
mai che gli resti addosso qualcosa di loro, finito il copione.<br />
“Abbiamo voluto offrire a coloro che vogliono avvicinarsi e conoscere<br />
il mestiere dell’attore di confrontarsi con una delle massime<br />
espressioni artistiche: Giancarlo Giannini”, ha dichiarato<br />
Alfredo Lo Piero.<br />
Giancarlo Giannini ha trovato anche il tempo per una “carrambata”<br />
con Tuccio Musumeci, suo “maestro” di catanesità nel<br />
1972, ai tempi di “Mimì metallurgico ferito nell’onore”, ritrovato<br />
dopo decenni e abbracciato e ringraziato con affetto.<br />
“Tuccio e il grandissimo Turi Ferro mi h<strong>anno</strong> insegnato ad interpretare<br />
un catenese credibile. Il successo del personaggio e<br />
del fil è anche merito loro” ha sottolineato Giannini.<br />
42 20gennaio2014 a<strong>sud</strong>’<strong>europa</strong>