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6 moduli - Viveur

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musica<br />

SCOTT HAMILTON<br />

Il sax di Scott<br />

sputa fuoco<br />

Il Moody Jazz Café da i numeri:<br />

il sassofonista americano Scott Hamilton<br />

soffierà nel suo strumento in via Nedo Nadi<br />

di Luigi de Martino<br />

FOGGIA Ha il sopracciglio inarcato di<br />

quello che la sa lunga, uno dei più grandi<br />

fiati viventi. Trent’anni sulla cresta<br />

dell’onda hanno ingrigito la chioma di<br />

questo signore del sax, non il sound,<br />

che invecchia come il vino buono chiuso<br />

in un cantina per decenni.<br />

Scott Hamilton è la mazzata finale,<br />

colui che - a estate arrivata - farà rimpiangere<br />

le sere invernali passate davanti<br />

al Moody Jazz Café, a congelare<br />

prima del concerto della star di turno.<br />

La rassegna Lune…di Jazz è al rush<br />

finale, eppure le sorprese in via Nedo<br />

Nadi non finiscono mai.<br />

Scott Hamilton si presenterà a Foggia<br />

in forma come un ragazzino. Il suo sax<br />

(presumibilmente un tenore) sputerà<br />

fuoco la sera di domenica 3 aprile,<br />

circondato da Paolo Birri al pianoforte,<br />

Aldo Zunino al basso e Alfred Kramer<br />

alla batteria. Sono loro la sua faccia<br />

“italiana”, il quartetto con cui gira i più<br />

esclusivi palcoscenici della penisola.<br />

Considerato da molti uno degli ultimi<br />

grandi sassofonisti in attività, Hamilton<br />

ha fatto la storia recente del suo strumento.<br />

Ha un suono che commuove per<br />

cantabilità, ha uno swing che rimanda<br />

nostalgicamente agli anni d’oro del jazz.<br />

Insomma, chiunque ritienga che la domenica<br />

foggiana sia dedita all’esclusivo<br />

binomio chiesa-pallone si sbaglia di<br />

grosso. A snobbare questo signore del<br />

jazz moderno si fa peccato.<br />

Una ballad soffiata nel suo ottone vale<br />

da sola il prezzo del biglietto, qualunque<br />

esso sia. Lo sapevano pure i Gerry Mulligan,<br />

i Tony Bennett e i Benny Goodman,<br />

che a più riprese si sono ritrovati<br />

sullo stesso palco di mister Scott Hamilton<br />

da Rhode Island. Lo guardavano<br />

come lo guarderemmo tutti, ammaliati<br />

da quel fiato e incuriositi da ciò che la<br />

sua mente immagina quando chiude gli<br />

occhi, per soffiare quei suoni sempre<br />

giusti. i: www.moodyjazzcafe.it;<br />

0881.711432<br />

Al Memoire arriva Grossman, la leggenda<br />

San Severo Chiunque crede che si tratta di un pesce d’aprile commette<br />

un errore grave. Steve Grossman, una delle ultime statue viventi del jazz,<br />

arriverà a San Severo venerdì 1º aprile, altro che scherzi. Il colpaccio lo<br />

mette a segno lo staff del Memoire, il locale di via Isonzo che da ormai<br />

diversi mesi si è convertito alla musica di qualità. Grossman garantirà<br />

il suo sound memorabile accompagnato da un quartetto che promette<br />

scintille. Nell’altro sax tenore soffierà il suo “figliol prodigo” Valerio<br />

Pontrandolfo, alla chitarra ci sarà il “nostro” Francesco Palmitessa,<br />

fenomeno delle sei corde originario di San Giovanni Rotondo. A completare<br />

la sezione ritmica saranno Pietro Ciancaglini al contrabbasso (già componente<br />

degli scatenati High Five Quintet) e Nicola Angelucci alla batteria,<br />

altri due mostri sacri del jazz made in Italy.<br />

Il fiato nato a New York non è un sassofonista, ma il sassofonista. Il suo<br />

debutto tra i grandi è datato 1969, quando alla tenera età di diciotto anni<br />

sostituì un certo Wayne Shorter nella band del mito Miles Davis, con cui<br />

ha inciso “A tribute to Jack Johnson”. Il resto è storia del sax contemporaneo.<br />

Le collaborazioni con molti dei più grandi musicisti del Novecento, come<br />

Michel Petrucciani, McCoy Tyner ed Elvin Jones, sono solo alcuni tasselli<br />

di una carriera memorabile. Memorabile come il suo arrivo a San Severo,<br />

che accoglierà il suo hard bop a partire dalle 21.00. Perdersi tanta grazia<br />

a due passi da casa sarebbe un gesto imperdonabile. i: 327.3886989<br />

STEVE GROSSMAN<br />

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