SECONDO RAPPORTO (executive summary in italiano)

Ciò detto, la recente invasione di immigrati illegali negli Stati Uniti suggerisce che il flusso di
ingressi clandestini non è stato significativamente intaccato dall'attuale policy-mix di intensivi
controlli alle frontiere, deboli controlli interni e bassi livelli di immigrati con contratti "a
termine".
Allo scopo di ridurre il flusso complessivo di immigrati illegali, un'opzione potrebbe
essere costituita dall'incoraggiamento dell'immigrazione temporanea di lavoratori manuali. Si
tratterebbe di sostituire un'offerta irregolare, di lungo periodo, di lavoratori illegali con
un'offerta regolare, di breve periodo, di lavoratori legali. In teoria, l'immigrazione
temporanea su larga scala ridurrebbe i flussi di clandestini qualora le imprese USA
considerassero i lavoratori clandestini e gli immigrati temporanei come buoni sostituti, e se i
potenziali immigrati vedessero la migrazione temporanea come una valida alternativa
all'ingresso clandestino. In ogni caso, anche qualora l'immigrazione temporanea riuscisse a
ridurre l'immigrazione illegale, resterebbe un interrogativo: quale risultato si è ottenuto? Se
gli immigrati temporanei e gli immigrati clandestini hanno approssimativamente lo stesso
impatto sull'offerta di lavoro, allora avranno anche lo stesso impatto sui salari e sulla
composizione dell'output. E l'impatto dei due flussi sul bilancio pubblico potrebbe anch'esso
essere simile.
Sempre per ridurre il flusso complessivo degli illegali, un'opzione alternativa potrebbe
essere un'intensificazione dei controlli sui datori di lavoro. La legge USA proibisce
l'assunzione di immigrati clandestini, ma i controlli sono piuttosto deboli. La domanda di
lavoratori illegali potrebbe essere ridotta attraverso l'attuazione di ispezioni casuali e senza
preavviso sui luoghi di lavoro, e tramite ammende più salate. In questo scenario, una
riduzione della domanda porterebbe a una riduzione degli ingressi clandestini. L'ostacolo
principale a controlli più severi sulle imprese deriva comunque dalla forte opposizione
politica dei datori di lavoro.
Una riforma di vasta portata della politica per l'immigrazione negli USA sembra poco
probabile nel futuro più immediato, a causa dell'opposizione di diversi interessi precostituiti.
Tuttavia, come ha dimostrato il processo di riforma del welfare attuato negli Stati Uniti negli
anni '90, la pressione e il consenso necessari per riforme tanto importanti possono essere
generati anche molto velocemente. Le analisi qui condotte hanno cercato di mettere in luce
come politiche per l'immigrazione diverse comportino differenti trade-off tra diversi obiettivi.