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Architetto Giovanni Villani - Ordine degli Architetti

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ATTIVITA’ DI COLLABORAZIONE FRA LA SOPRINTENDENZA PER I BAP DI<br />

SALERNO E AVELLINO E L’ORDINE DEGLI ARCHITETTI PIANIFICATORI,<br />

PAESAGGISTI E CONSERVATORI DELLA PROVINCIA DI AVELLINO<br />

La Soprintendenza per i Beni <strong>Architetto</strong>nici e Paesaggistici per le Province di<br />

Salerno e Avellino nell’esercizio della propria attività istituzionale ha sempre<br />

sottolineato quanto sia importante mantenere vivi i rapporti con gli Ordini<br />

Professionali. L’attività di tutela dei beni culturali e paesaggistici infatti non può<br />

essere considerata una mera attività istituzionale a carattere unilaterale; i<br />

principi della tutela del patrimonio architettonico e paesaggistico devono per<br />

forza di cose fondarsi sulla collaborazione con i soggetti e le altre istituzioni che<br />

operano sul territorio. La salvaguardia dell’interesse pubblico in un paese<br />

democratico si basa soprattutto sul coinvolgimento dei singoli cittadini e delle<br />

istituzioni in genere che contribuiscono a raggiungere gli obiettivi che lo Stato<br />

si prefigge.<br />

La tutela dei Beni Culturali e del Paesaggio rappresenta uno <strong>degli</strong> obiettivi<br />

che si prefigge il nostro ordinamento costituzionale che all’art. 9 recita “La<br />

Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica.<br />

Tutela il paesaggio e il patrimonio storico artistico della Nazione”. E quindi il<br />

rispetto di questo elemento fondamentale della nostra Costituzione è compito<br />

di ogni singolo cittadino, ma a maggior ragione delle organizzazioni di<br />

categoria quale, nella fattispecie, un <strong>Ordine</strong> professionale. Le Soprintendenze<br />

non sono altro che un tramite fra la Legge e il cittadino affinché vengano<br />

soddisfatte queste regole e gli architetti in questo percorso rivestono un ruolo<br />

fondamentale.<br />

Appare evidente come sia importante che gli architetti curino in modo<br />

continuo la loro formazione anche con il supporto della Pubblica<br />

Amministrazione. Nella fattispecie le Soprintendenze per i Beni <strong>Architetto</strong>nici e<br />

Paesaggistici ritengono l’architetto un idoneo alleato nell'azione di tutela dei<br />

beni culturali e paesaggistici non fosse altro perché nella formazione<br />

accademica l’architetto ha affrontato temi che sono ricorrenti nel lavoro<br />

quotidiano delle Soprintendenze. Quindi l'architetto può svolgere compiti<br />

fondamentali nella tutela dei Beni Culturali e Paesaggistici interagendo con i<br />

compiti istituzionali affidati al Ministero per i Beni e le Attività Culturali<br />

utilizzando i propri bagagli di conoscenze tecniche e culturali che gli derivano<br />

proprio dalla sua formazione.<br />

E’ evidente che quanto fin qui detto non è sempre vero e anzi questa<br />

variazione sul tema conferma la regola. Molti colleghi ritengono infatti che<br />

alcuni passaggi, che pure ognuno di noi ha dovuto effettuare nel corso del<br />

percorso accademico, siano superflui e quindi assimilabili ad azioni che<br />

provocano solo sottrazioni del poco tempo di cui ognuno di noi ormai dispone<br />

nello svolgimento delle proprie attività professionali. Ma il ruolo dell’architetto è<br />

fondamentale nel restauro dei monumenti e delle architetture tradizionali, ma<br />

anche e soprattutto nell’intervento nei contesti paesaggistici. E’ vero che ormai<br />

nel campo della progettazione intervengono varie professionalità (in possesso<br />

di laurea e non), ma in questo ambito così complesso l’architetto non può<br />

rinnegare le sue origini e le sue competenze professionali che gli vengono da<br />

un corso di studi che è una via di mezzo fra il tecnico e l’umanistico. E’<br />

l’architetto che dovrebbe possedere le conoscenze necessarie per poter


correttamente intervenire su un’architettura antica, ma anche su un contesto<br />

paesaggistico di pregio. E allora l’architetto dimostri di essere diverso dagli altri<br />

professionisti, dimostri di preoccuparsi di aspetti che gli altri professionisti<br />

tralasciano e che invece per l’architetto sono fondamentali. Insomma che<br />

l’architetto continui nella sua ricerca di temi innovativi finalizzati, come diceva<br />

Leon Battista Alberti, a render più felice la vita.<br />

E’ con questo spirito che l’<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Architetti</strong> della Provincia di Avellino<br />

ha da sempre instaurato buoni rapporti con la Soprintendenza per i BAP di<br />

Salerno e Avellino coinvolgendo il nostro Istituto in diverse attività che vanno<br />

dai convegni alle mostre fra i quali citerò ad esempio il Convegno – Mostra<br />

“INTRALUOGHI” - Premio Nazionale di Architettura svoltosi nel febbraio 2008<br />

nella Sede del Carcere Borbonico di Avellino. Un tema sicuramente scottante è<br />

stato invece trattato nel Convegno – Mostra “L'ARCHITETTURA SOSTENIBILE”,<br />

svoltosi sempre nel Carcere Borbonico nel mese di ottobre del 2008.<br />

Il Carcere Borbonico. Questo importante edificio ottocentesco si sta<br />

affermando sempre di più come luogo di aggregazione della cultura nel<br />

capoluogo irpino. E' anche la sede <strong>degli</strong> uffici distaccati delle tre<br />

Soprintendenze operanti nel territorio irpino e dell'Archivio di Stato, altro<br />

istituto periferico del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Ma il Carcere<br />

Borbonico ospita anche altre istituti culturali fra i quali la Pinacoteca<br />

Provinciale. La Soprintendenza per i Beni <strong>Architetto</strong>nici e Paesaggistici per le<br />

Province di Salerno e Avellino, responsabile del monumento, ha da sempre<br />

attribuito a questo importante sito un ruolo fondamentale per la cultura irpina.<br />

I restauri del Carcere, a cura della Soprintendenza, avanzano senza sosta e<br />

tendono a restituire alla pubblica fruizione ulteriori spazi di grande valenza<br />

culturale. Nei piani di valorizzazione del Carcere Borbonico rientrano gli eventi<br />

che il nostro Istituto organizza o, in molti casi, autorizza a terzi. Fra questi<br />

ultimi rientrano anche quelli che la nostra Soprintendenza ha organizzato con<br />

l'<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Architetti</strong> Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia<br />

di Avellino.<br />

Nell'attività di formazione <strong>degli</strong> architetti un ruolo fondamentale hanno<br />

rivestito i “Corsi di restauro pratico” organizzati nel 2007 e nel 2008. I corsi si<br />

sono svolti proprio all'interno del Carcere Borbonico; la Soprintendenza ha<br />

messo a disposizione un'aula nella quale si sono svolti gli incontri fra gli<br />

architetti della Soprintendenza e gli iscritti all'<strong>Ordine</strong> che avevano aderito<br />

all'iniziativa. Al di là di quanto sembrerebbe dalla denominazione dei corsi in<br />

realtà essi erano destinati soprattutto ad avvicinare gli architetti irpini alle<br />

attività della Soprintendenza per i Beni <strong>Architetto</strong>nici e Paesaggistici. Gli<br />

argomenti affrontati nei corsi sono stati volti ad evidenziare le difficoltà che<br />

l'architetto potrebbe incontrare, nel corso della sua attività professionale, nel<br />

rapporto con le Soprintendenze. Sono state fornite ai colleghi delucidazioni<br />

sulle norme che tutelano i Beni Culturali e Paesaggistici, in particolare sono<br />

stati trattati i vari argomenti legati al Decreto Legislativo 42/2004 (noto anche<br />

Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio) e riguardanti soprattutto il progetto<br />

di restauro ed i rapporti con la Soprintendenza e l'aspetto paesaggistico.<br />

Appare chiaro come l'aspetto giuridico del rapporto amministrativo con la<br />

Soprintendenza non sia altro che l'ultimo atto del percorso che l'architetto<br />

segue sotto il profilo tecnico. Mi spiego meglio. Nel campo del restauro, ad


esempio, esistono molti elementi che possono agevolare l'architetto nel suo<br />

compito quali software, strumentazioni, metodi di rappresentazione, ecc..<br />

Ebbene durante i corsi non si è discusso solo <strong>degli</strong> aspetti amministrativi che<br />

sono quelli che più possono interessare il rapporto fra l'architetto e la<br />

Soprintendenza, ma anche delle innovazioni tecnologiche che possono essere<br />

utili al professionista, ma anche all'architetto che lavora in altre Pubbliche<br />

Amministrazioni, a svolgere meglio il proprio lavoro e ad interfacciarsi meglio<br />

con le Soprintendenze. Per quanto attiene il restauro, sono stati individuati<br />

cantieri della Soprintendenza in corso, situati nelle province di Salerno e<br />

Avellino, nei quali sono stati effettuati sopralluoghi e nel corso dei quali i vari<br />

funzionari architetti della Soprintendenza hanno fra l'altro descritto le difficoltà<br />

incontrate nel corso del restauro e soprattutto le soluzioni alle quali si è<br />

pervenuti per raggiungere l'obiettivo del restauro. In genere gli interventi di<br />

restauro sono stati prima descritti in aula con la proiezione di immagini (foto<br />

grafici, diagrammi, ecc.) e poi discussi in cantiere.<br />

Sono stati trattati anche gli argomenti dei vincoli, <strong>degli</strong> accessi ai contributi<br />

del Ministero per i Beni e le Attività Culturali per i restauri di edifici vincolati;<br />

ma soprattutto sono state analizzate le fonti di finanziamento (quali il Piano<br />

Operativo Regionale della Campania finanziato con i Fondi Strutturali Europei,<br />

ma anche i piani finanziari del MiBAC e della Regione Campania).<br />

Molto spazio è stato affidato alla tutela paesaggistica e soprattutto al<br />

contenzioso che ne può derivare. Anche in questo caso oltre che esaminare gli<br />

articoli di legge e le sue derivazioni nello specifico tecnico, si sono fatti esempi<br />

pratici che sono stati discussi in aula. I problemi legati alla tutela paesaggistica<br />

sovente derivano dal fatto che i Piani Urbanistici Comunali non tengono conto<br />

dei vincoli paesistici per cui potrebbe accadere che un intervento, pur<br />

progettato nel rispetto delle norme urbanistiche non risponda alle necessità<br />

della tutela paesaggistica. E' un tema molto scottante che solo raramente è<br />

stato affrontato con la dovuta attenzione.<br />

Fondamentale a mio avviso è stato discutere con i colleghi iscritti all'<strong>Ordine</strong><br />

di Avellino e partecipanti all'iniziativa su come predisporre la documentazione<br />

da inoltrare alla Soprintendenza per l'ottenimento di pareri, autorizzazioni, ecc.<br />

Evidentemente un argomento molto sentito dai partecipanti e che può essere<br />

utile a ridurre i tempi di attesa nell'ottenimento delle risposte da parte del<br />

nostro Istituto.<br />

Il materiale presentato durante gli incontri è stato trasferito su DVD che è<br />

stato fornito ai partecipanti ai corsi. Sono convinto che esso possa costituire<br />

una sorta di vademecum dal quale ogni collega potrà attingere per avere<br />

indicazioni su come svolgere meglio il proprio lavoro e soprattutto su come<br />

lavorare in sinergia con la Soprintendenza. Spero inoltre che la collaborazione<br />

svolta con l'<strong>Ordine</strong> <strong>degli</strong> <strong>Architetti</strong> di Avellino possa ancora di più sottolineare<br />

l'importanza del ruolo dell'architetto nella società, importanza che l'architetto<br />

può evidenziare solo se riesce a mettere in evidenza le sue prerogative di<br />

tecnico ed umanista.<br />

<strong>Giovanni</strong> VILLANI – Coordinatore del Settore Beni <strong>Architetto</strong>nici della<br />

Soprintendenza per i Beni <strong>Architetto</strong>nici e Paesaggistici per le Province di<br />

Salerno e Avellino.

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