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<strong>DOSSIER</strong> SOLUZIONI COME CANCELLARE I CAPILLARI Otto donne su dieci, anche giovanissime, hanno le gambe segnate dai capillari dilatati, chiamati più correttamente teleangectasie. Si presentano come una fitta rete di segni rossastri o blu causati dalla rottura delle venule superficiali. Quando questo disturbo è ereditario, il rischio di recidive è molto elevato. • Contro queste fastidiose e inestetiche venuzze su cosce e polpacci il primo intervento suggerito è migliorare la circolazione, attraverso l’esercizio fisico: camminate almeno mezz’ora al giorno a passo sostenuto, andate in bicicletta piuttosto che in auto. • In più è bene badare all’alimentazione, che dovrà prevedere cibi ricchi di vitamine C ed E, preziose per favorire il flusso del sangue. • I bioflavonoidi (vitamina P) rafforzano le pareti dei capillari e sono efficaci per la prevenzione delle vene varicose. Arance, limoni e kiwi ne sono particolarmente ricchi. • Anche il sonno consente di migliorare la salute delle gambe, a patto di porre un cuscino sotto il materasso ai piedi del letto: vecchio rimedio per evitare il ristagno del sangue negli arti inferiori e per favorirne invece il ritorno verso il cuore. • Per accelerare l’eliminazione dei capillari sporgenti si può anche ricorrere a flebotonici, ossia farmaci che migliorano la tonicità delle pareti dei vasi sanguigni e facilitano la circolazione. Si tratta di estratti di origine vegetale, a base di centella asiatica, rusco, ippocastano. Scleroterapia Le iniezioni sclerosanti rappresentano la terapia classica di questo problema. Il medico inietta nella parte interessata un liquido speciale che fa chiudere il vaso in modo che, non ricevendo più sangue, non sia più visibile. «I risultati si vedono già dopo le prime sedute ma affinché il trattamento sia veramente efficace», sottolinea Guido Arpaia, angiologo medico presso l’Ospedale San Carlo di Milano, «è importante che venga eseguito durante la stagione fredda, quando la temperatura favorisce il restringimento dei vasi sanguigni». 22 Laserterapia Con questo strumento il problema si risolve in pochi secondi. Il raggio di luce intermittente viene puntato direttamente sul capillare e lo distrugge all’istante, senza causare danni ai tessuti circostanti.
SPECIALE GAMBE <strong>DOSSIER</strong> d’arancia, cellulite, pesantezza e gonfiori, flebiti. Ci fermiamo qui o c’è dell’altro quanto a disturbi Direi che è sufficiente per un quadro standard che si presenta al medico curante. Parlerei più dei sintomi che del quadro clinico: la donna si lamenta per il senso di pesantezza alle gambe, per il bruciore, l’edema (il gonfiore) soprattutto serale e talvolta il dolore agli arti inferiori. È sui sintomi che si può fare qualcosa con i consigli comportamentali e con le terapie farmacologiche. Certo, quando parliamo di flebiti entriamo in una patologia che deve essere diagnosticata e trattata velocemente e che può sviluppare complicanze anche gravi. Per non parlare delle ulcere venose. Quale, fra i disagi elencati, è il più grave, addirittura invalidante, sul lungo periodo Direi tromboflebiti, sindromi post flebitiche e ulcere venose. Le tromboflebiti sono forme infiammatorie venose superficiali dove la circolazione della vena è compromessa a causa di uno stop, il trombo appunto, che impedisce totalmente o parzialmente la circolazione del sangue venoso. La conseguenza è l’aumento della pressione interna della vena, con possibile sfiancamento della parete venosa. In questo caso si impone una visita da un medico esperto e l’esecuzione di un ecocolordoppler venoso per la valutazione diagnostica e la conseguente terapia. Un quadro ancora più grave è la trombosi venosa profonda, che interessa il circolo venoso profondo, da diagnosticare con la massima urgenza per i rischi immediati e per lo sviluppo di ulcere venose o flebostasiche croniche, talvolta di difficile trattamento e per le quali occorre un approfondito iter di diagnosi. È vero che gran parte dei disturbi dipendono dalle cattive abitudini di vita Tutto vero. Essere sovrappeso o obesi crea una difficoltà nel ritorno venoso; in ogni caso i chilogrammi del tronco “pesano” sulle gambe che possono più facilmente dilatarsi. La dieta BIOGRAFIA STEFANO NOBILI Medico, specialista in medicina termale, agopuntore, si è occupato di angiologia nel passato presso il Centro di Patologia Vascolare dell’Ospedale Sacco di Milano. Giornalista pubblicista, Nobili ha da sempre trattato argomenti di divulgazione scientifica collaborando con diversi periodici del settore. Riveste il ruolo di capoufficio stampa del Sindacato nazionale autonomo Medici italiani (Snami). Vive ed esercita a Milano. è alla base del peso, se si escludono patologie come quelle ormonali o tiroidee che devono essere sempre indagate. Come già ricordato, una moderata ma costante attività fisica è utile per la tonicità delle gambe. Passeggiare, nuotare, andare in bicicletta o utilizzare la cyclette, gli esercizi aerobici (un tempo si chiamava “ginnastica a corpo libero”), il fitness. Chi si muove ha un rischio ridotto (della metà) di sviluppare patologie venose rispetto ai sedentari. Da non dimenticare la regolarità nell’andare di corpo: i soggetti con stitichezza aumentano la pressione all’interno dell’addome quando evacuano e ciò comporta aumento della pressione nelle vene del basso addome (pelvi) e della zona inguinale. Oltre alle emorroidi, la stipsi predispone alle varici venose. Ne consegue una dieta ricca di fibre e acqua. Occorre attenzione anche al sole, al quale bisogna esporsi con cautela, e al calore. Le signore fanatiche dell’abbronzatura devono sapere che la cute perde di elasticità se sottoposta al caldo prolungato, e lo stesso accade alla parete venosa. Non consiglierei applicazioni molto calde sulle gambe, e per i bagni, eviterei quelli bollenti. 23
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