SPECIALE Fig. 2 – Vita utile convenzionale, tariffe incentivanti e incentivi per i nuovi impianti (Allegato 1, Decreto Ministeriale 6 luglio 2012, Supplemento Ordinario alla Gazzetta Ufficiale n. 159 del 10 luglio 2012 - Serie generale) capi nel caso in cui la stabulazione determini la produzione di solo liquame), 3.500÷5.500 capi suini all’ingrasso ovvero 1.600 scrofe da riproduzione. La diffusione degli impianti
SPECIALE Fig. 3A – Sistemi di alimentazione e fasi biologiche per dimensione impiantistica: impianti di dimensioni maggiori (I = Impianto verticale, miscelazione completa, forma cilindrica, due fasi; II = Impianto verticale, miscelazione completa, forma ad anello, due fasi; III = Impianto orizzontale, miscelazione completa, una fase; IV = Impianto orizzontale, Plug-flow, due fasi) (Elaborazione AIEL 2012 da Hopfner-Sixt e Amon, 2008) Fig. 3B – Sistemi di alimentazione e fasi biologiche per dimensione impiantistica: impianti pari a <strong>100</strong> <strong>kWe</strong> (I = Impianto verticale, miscelazione completa, forma cilindrica, monostadio; II = Impianto verticale, miscelazione completa, forma ad anello, due compartimenti, monostadio ibrido; III = Impianto orizzontale, miscelazione completa, una fase; IV = Impianto orizzontale, Plug-flow, monostadio) (Elaborazione AIEL 2012 da Hopfner-Sixt e Amon, 2008) 3A) a quella mono-stadio (Fig. 3B) allo scopo di concentrare le 4 fasi in cui si suddivide la DA (idrolisi, acidogenesi, acetogenesi, metanogenesi) in un’unica vasca anziché due. Ciò, in ultima analisi, ha il fine di ridurre i costi delle opere civili rappresentate da vasche ma anche da componenti elettromeccaniche quali pompe, miscelatori, ecc. Oltre ai costi di investimento (Capital Expenditures, CapEx), questo approccio consente anche di ridurre i costi operativi (Operating Expenditures, OpEx), ed in particolare gli autoconsumi attribuibili ai servizi ausiliari, i quali, va ricordato, il DM 6 luglio 2012 definisce essere pari su base convenzionale all’11% rispetto all’energia elettrica prodotta lorda. Altri elementi innovativi riguardano le dimensioni, la modularità e la possibilità di inserimento rapido degli impianti nel contesto aziendale. Nel caso di impianti dedicati espressamente a piccole taglie, tali innovazioni si traducono ad esempio in sistemi containerizzati, digestori verticali, digetori inseribili in by-pass lungo la linea di gestione degli effluenti di allevamenti che va dal ricovero di stabulazione alla vasca di stoccaggio, ecc. Soluzioni diverse, rispetto ai più tradizionali digestori a miscelazione completa e continua (<strong>Co</strong>mpletely Stirred Tank Reactor, CSTR), possono essere rappresentati da sistemi di alimentazione plug-flow e sistemi “misti”. Analogamente, per quanto riguarda le temperature di processo, la più diffusa mesofilia (38-42 °C) potrebbe essere sostituita dalla termofilia a 55 °C. Altri elementi fondamentali e suscettibili di innovazioni sono rappresentati dai sistemi di agitazione e miscelazione, ottimizzabili grazie ad una opportuna configurazione geometrica dei digestori e ottimale posizionamento e combinazione di agitatori e miscelatori. Tale ottimizzazione potrebbe avvenire applicando modelli basati sulla Fluidodinamica numerica (<strong>Co</strong>mputational Fluid Dynamics, CFD), cioè sulla simulazione del moto di un fluido (in questo caso, matrici organiche sottoposte a DA) mediante l’ausilio di calcolatori elettronici. ● 20 AGRIFORENERGY