Impianti 100 kWe - 4Biogas GmbH & Co. KG
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SPECIALE<br />
Fig. 3A – Sistemi di alimentazione e fasi biologiche per dimensione impiantistica: impianti<br />
di dimensioni maggiori (I = Impianto verticale, miscelazione completa, forma<br />
cilindrica, due fasi; II = Impianto verticale, miscelazione completa, forma ad anello, due<br />
fasi; III = Impianto orizzontale, miscelazione completa, una fase; IV = Impianto orizzontale,<br />
Plug-flow, due fasi) (Elaborazione AIEL 2012 da Hopfner-Sixt e Amon, 2008)<br />
Fig. 3B – Sistemi di alimentazione e fasi biologiche per dimensione impiantistica: impianti<br />
pari a <strong>100</strong> <strong>kWe</strong> (I = Impianto verticale, miscelazione completa, forma cilindrica,<br />
monostadio; II = Impianto verticale, miscelazione completa, forma ad anello, due<br />
compartimenti, monostadio ibrido; III = Impianto orizzontale, miscelazione completa,<br />
una fase; IV = Impianto orizzontale, Plug-flow, monostadio) (Elaborazione AIEL<br />
2012 da Hopfner-Sixt e Amon, 2008)<br />
3A) a quella mono-stadio (Fig. 3B) allo<br />
scopo di concentrare le 4 fasi in cui si<br />
suddivide la DA (idrolisi, acidogenesi,<br />
acetogenesi, metanogenesi) in un’unica<br />
vasca anziché due. Ciò, in ultima analisi,<br />
ha il fine di ridurre i costi delle opere<br />
civili rappresentate da vasche ma anche<br />
da componenti elettromeccaniche quali<br />
pompe, miscelatori, ecc. Oltre ai costi di<br />
investimento (Capital Expenditures, CapEx),<br />
questo approccio consente anche<br />
di ridurre i costi operativi (Operating<br />
Expenditures, OpEx), ed in particolare<br />
gli autoconsumi attribuibili ai servizi<br />
ausiliari, i quali, va ricordato, il DM 6<br />
luglio 2012 definisce essere pari su base<br />
convenzionale all’11% rispetto all’energia<br />
elettrica prodotta lorda.<br />
Altri elementi innovativi riguardano le<br />
dimensioni, la modularità e la possibilità<br />
di inserimento rapido degli impianti nel<br />
contesto aziendale. Nel caso di impianti<br />
dedicati espressamente a piccole taglie,<br />
tali innovazioni si traducono ad esempio<br />
in sistemi containerizzati, digestori verticali,<br />
digetori inseribili in by-pass lungo la<br />
linea di gestione degli effluenti di allevamenti<br />
che va dal ricovero di stabulazione<br />
alla vasca di stoccaggio, ecc. Soluzioni<br />
diverse, rispetto ai più tradizionali digestori<br />
a miscelazione completa e continua<br />
(<strong>Co</strong>mpletely Stirred Tank Reactor, CSTR),<br />
possono essere rappresentati da sistemi<br />
di alimentazione plug-flow e sistemi “misti”.<br />
Analogamente, per quanto riguarda<br />
le temperature di processo, la più diffusa<br />
mesofilia (38-42 °C) potrebbe essere sostituita<br />
dalla termofilia a 55 °C. Altri elementi<br />
fondamentali e suscettibili di innovazioni<br />
sono rappresentati dai sistemi<br />
di agitazione e miscelazione, ottimizzabili<br />
grazie ad una opportuna configurazione<br />
geometrica dei digestori e ottimale<br />
posizionamento e combinazione di agitatori<br />
e miscelatori. Tale ottimizzazione<br />
potrebbe avvenire applicando modelli<br />
basati sulla Fluidodinamica numerica<br />
(<strong>Co</strong>mputational Fluid Dynamics, CFD),<br />
cioè sulla simulazione del moto di un<br />
fluido (in questo caso, matrici organiche<br />
sottoposte a DA) mediante l’ausilio di<br />
calcolatori elettronici. ●<br />
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