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Maria di Nazareth<br />

una storia che continua...<br />

Il Musical<br />

Sotto l’Alto Patrocinio<br />

Segreteria di Stato del Vaticano<br />

Pontificio Consiglio di Cultura<br />

Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali<br />

Senato della Repubblica


In occasione della particolare valenza mariana dell’anno 2008, quale 150°<br />

anniversario delle apparizioni della Madonna a Lourdes, la Società AIRAM<br />

Cultura e Comunicazione di Roma, con il Patrocinio del Segretario di Stato<br />

Vaticano, Cardinale Tarcisio Bertone, del Pontificio Consiglio di<br />

Cultura e del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, ha<br />

prodotto il Musical: “MARIA di NAZARETH - Una storia che<br />

continua …” .<br />

Il Pontificio Consiglio della Cultura e il Pontificio<br />

Consiglio delle Comunicazioni Sociali, quali<br />

Dicasteri della Curia Romana, che coadiuvano<br />

il Sommo Pontefice nell’esercizio del Suo<br />

Supremo Ufficio pastorale per il bene<br />

e il servizio della Chiesa universale e<br />

delle Chiese particolari, hanno inteso<br />

promuovere e favorire, concedendo<br />

la propria supervisione e Patrocinio,<br />

all’iniziativa: “MARIA di NAZARETH<br />

Una storia che continua…” visto il messaggio<br />

di pace e di conciliazione tra le<br />

religioni che la stessa contiene.<br />

Attraverso il musical - quale forma di<br />

spettacolo universale di facile lettura<br />

e di immediato impatto, poiché<br />

comprende musica, canto, danza e<br />

recitazione - si intende diffondere, in<br />

maniera orizzontale, un messaggio<br />

di amore universale senza differenziazioni<br />

di sesso, razza, lingua e, naturalmente,<br />

religione.


A nome di tutta questa entusiastica assemblea dico grazie, grazie e ancora grazie a tutti.<br />

Ci avete regalato uno spettacolo di un’elevazione Spirituale che ha pacificato i nostri cuori.<br />

Io vorrei che ogni sera, noi tutti, potessimo andare a riposare con il cuore tranquillo ed aperto a Dio,<br />

a Maria, agli apostoli, e verso tutti i personaggi che hanno interpretato quel lembo di storia Sacra che<br />

non è finita, ma che continua.<br />

Continua... anche nella lotta tra il bene ed il male e come abbiamo visto, assieme a voi, abbiamo una<br />

fondata speranza nella vittoria del bene.<br />

Ringrazio l’autore delle musiche, Stelvio Cipriani, e la sua orchestra, ringrazio le autrici del libretto e<br />

poi, naturalmente, l’ideatrice Maria Pia Liotta, gli autori delle scenografie, delle coreografie e tutti voi<br />

attori ed esecutori così brillanti con delle voci stupende.<br />

Vorrei citarvi uno ad uno, ma in modo speciale permettetemi di ricordare Giuseppe e Maria, “Alma<br />

Manera” straordinaria, eccezionale e Gesù.<br />

Vorrei concludere con un pensiero del nostro Santo Padre sua Santità Papa Benedetto XVI con la<br />

speranza che questo messaggio ci accompagni sempre come ci accompagnano Maria e Gesù.<br />

Il Cielo non è più per noi una sfera molto lontana e sconosciuta<br />

nel cielo abbiamo una Madre, è la madre di Dio,<br />

la Madre del Figlio di Dio, è la nostra Madre,<br />

Egli stesso c’è lo ha detto, ecco tua Madre.<br />

Nel cielo abbiamo una Madre, il cielo è aperto, il cielo ha un cuore, sotto questo cielo, avvolti dal cuore<br />

materno di Maria e dall’Amore eterno di Dio, possiamo continuare la nostra storia con speranza.<br />

Sintesi del discorso conclusivo pronunciato dal<br />

Cardinale Tarcisio Bertone<br />

Segretario di Stato Vaticano<br />

in occasione dell’anteprima mondiale del Musical.<br />

17 giugno 2008 Aula Paolo VI


IL PROGETTO<br />

Maria di Nazareth<br />

Lo scopo principale del progetto è dare voce a Maria che<br />

ha donato il proprio figlio all’umanità. Maria, messaggio di<br />

amore universale.<br />

Avremo modo di conoscere la storia di Maria dal suo puto<br />

di vista. Una donna terrena, vera: figlia, sposa, vedova,<br />

madre di Gesù vivo, madre di Gesù morto e risorto.<br />

La sua vita riassume quella delle donne di tutti i giorni,<br />

perché contiene emozioni ed esperienze tanto cmuni<br />

quanto straordinarie: l’infanzia, la giovinezza, ’innamoramento,<br />

il matrimonio, la nascita di un figlio e la sua<br />

perdita.<br />

Oltre ad essere il tramite di Dio con il figlio Gesù, Maria<br />

è stata anche il tramite di Gesù con la sua Chiesa. Un ponte<br />

ideale tra ieri, oggi, domani e sempre: una storia che<br />

continua.<br />

Figlia dei suoi tempi, amata da tutti – cristiani, ai quali per<br />

prima ha dato voce; ebrei, in quanto essa stessa ebrea,<br />

figlia delle sue tradizioni; musulmani che la venerano e credono<br />

nella sua verginità in quanto madre del profeta Gesù<br />

– Maria è la donna più importante della storia dell’umanità.<br />

Proprio per questo la sua figura, oggi, più che mai rappresenta<br />

il messaggio di pace e di conciliazione tra le<br />

religioni di cui si ha tanto bisogno. Maria, quindi, come<br />

pacificatrice e conciliatrice tra le religioni in un mondo<br />

sempre più devastato da guerre di religione.<br />

È quindi ora di raccontare la storia di Maria, con la leggerezza<br />

e l’universalità di un musical. La formula del musical ci<br />

concederà quindi qualche licenza poetica e qualche<br />

momento di fantasia, sempre nel massimo rispetto delle<br />

Scritture e senza mai snaturare o stravolgere la<br />

storia o, meglio, la Storia.<br />

L’idea portante è dunque quella di scoprire e conoscere<br />

meglio Maria donna e Maria madre. Maria di Nazareth e<br />

Maria del mondo. Maria di ieri, Maria di oggi, Maria, madre<br />

di tutti i tempi.<br />

“una storia che continua…”<br />

La storia si sviluppa seguendo i piccoli e grandi eventi di<br />

una Maria che nel corso degli anni è figlia, promessa sposa,<br />

moglie, madre e infine santa.<br />

- Maria bambina, piccola discente delle tradizioni del suo tempo.<br />

Sua madre Anna, infatti, le insegna a tessere stoffe e a<br />

fare il pane. Ancora non sa, però, quale grande potere avrà<br />

quel pane nella sua vita.<br />

- Maria sposa che dovrà far accettare a Giuseppe il suo insolito<br />

destino di padre.<br />

- Maria madre che deve affrontare l’arduo compito di veder<br />

morire il proprio figlio. Spettatrice impotente della volontà di<br />

Dio.<br />

- Maria, chiesa nascente, come sottolinea in un libricino del<br />

1998 l’allora Cardinale Joseph Ratzinger. Ossia, Maria che,<br />

tramite e insieme ai discepoli del figlio, continua l’opera di<br />

Cristo sulla terra offrendo il pane eucaristico ad un mondo affamato<br />

di amore.<br />

- Maria, santa tra le sante, ascesa al cielo dove si ricongiunge<br />

con il figlio e il marito.<br />

- Maria, una storia che continua. Maria di nuovo tra noi in ogni<br />

tempo: ieri, oggi, domani e sempre.<br />

Dopo un’attenta lettura dei Vangeli, il nostro lavoro di ricerca<br />

si è basato in primis sulla Chiesa come continuazione del<br />

rito eucaristico che trova in Maria e nell’apostolo Giovanni i<br />

“continuatori” per eccellenza del primo nucleo della Chiesa di<br />

Cristo. Maria, madre della Chiesa, appunto. Ma come si arriva<br />

a sostenere ciò<br />

Figlia del popolo d’Israele, Maria di Nazareth fu una donna<br />

dei suoi tempi, legata alle tradizioni del suo popolo e della sua<br />

terra. Il popolo d’Israele è custode delle leggi del Signore (613<br />

mitzvot) e secondo una di queste leggi il pane doveva essere<br />

preparato quotidianamente per non venire meno alla parola<br />

del Deuteronomio: Il lavoratore non prenda più di quanto<br />

possa mangiare (Deut, 23:25). Per tradizione ebraica (e non<br />

solo, come ben sappiamo!) il compito della preparazione del


pane per la famiglia spettava alle donne, come ci racconta<br />

Giorgio Patelli nella sua “Una Madonna nuova”.<br />

E qui entra in giuoco la funzione casalinga di Maria, “donna<br />

del pane” come tutte le donne ebree, alle quali era<br />

affidata in famiglia la panificazione, tutti i giorni. Infatti,<br />

che Maria abbia continuato a preparare il pane anche<br />

dopo la morte di Cristo, ospitando un fiume di persone da<br />

sfamare - come raccontano vari autori in modo più o meno<br />

fantasioso (vd. il già citato Patelli; Lia Cerrito “I fioretti di<br />

Maria”, e Tonino Bello “Maria, donna dei nostri giorni”)<br />

- istituendo così le prime Messe insieme all’apostolo<br />

Giovanni cui Cristo la affidò prima di morire (“Ecco la tua<br />

madre”, Gv 19, 26), può sembrare una narrazione romanzata.<br />

Ma si può affermare tranquillamente che dal momento<br />

in cui “il discepolo la prese nella sua casa” (Gv 19,<br />

27), il futuro della Chiesa era “nelle mani” di Maria per<br />

mezzo dell’esercizio della panificazione, volta a preparare<br />

quotidianamente il pane eucaristico per i neofiti, destinati<br />

nei secoli a crescere a dismisura.<br />

A conferma di ciò, anche scritti più moderni della Chiesa:<br />

secondo il capitolo VIII della Costituzione dogmatica<br />

Lumen gentium del Concilio Vaticano II (1964), infatti,<br />

Maria “cooperò con la carità alla nascita dei fedeli della<br />

Chiesa”. Inoltre, “La madre di Gesù, come in cielo, in<br />

cui è già glorificata nel corpo e nell’anima, costituisce<br />

l’immagine e l’inizio della Chiesa che dovrà avere il suo<br />

compimento nell’età futura...”. Il culto mariano viene poi<br />

esaltato da Paolo VI, prima nell’Epistola Enciclica Christi<br />

Matri e poi nel 1974 con l’Esortazione Apostolica Marialis<br />

Cultus. Qui la Beata Vergine<br />

Maria viene vista come modello della Chiesa nell’esercizio<br />

del culto e vengono poi descritte le varie forme di<br />

devozione mariana. E come dimenticare l’allora Cardinale<br />

Joseph Ratzinger, oggi papa Benedetto XVI, che nel 1998<br />

pubblica un insieme di saggi dall’eloquente titolo: “Maria.<br />

Chiesa Nascente”, ove sottolinea che “la Chiesa trascura<br />

la sua missione se non loda Maria”, dando così un nuovo<br />

apporto al cammino mariano<br />

Dal 1987 papa Giovanni Paolo II inizia quello che negli anni<br />

diverrà un incessante approfondimento della figura di<br />

Maria a partire dall’enciclica Redemptoris Mater, dove<br />

viene sottolineata l’importanza di Maria nel mistero<br />

salvifico di Cristo (in quanto sua madre) e dell’umanità,<br />

ieri e ancor più oggi: soccorritrice del popolo cristiano<br />

nell’incessante lotta tra il bene e il male.<br />

Le sue riflessioni proseguono poi, otto anni dopo,<br />

nell’enciclica Evangelium vitae. Qui Maria è vista come<br />

“incomparabile modello di accoglienza e di cura della<br />

vita”.<br />

Poi, nel 2003, sempre Giovanni Paolo II esalta l’importanza<br />

della figura di Maria nella Chiesa come unificatrice e<br />

portatrice di pace, aprendo un’ulteriore era Mariana, con<br />

il discorso ai giovani di Roma, “Ecco tua madre”. Due anni<br />

e 8 giorni prima di morire, il papa raccomandava i giovani a<br />

Maria, quasi un testamento spirituale:<br />

“Maria, Regina pacis, è una Madre e come ogni madre ha<br />

soltanto un desiderio per i suoi figli: vederli vivere sereni<br />

e concordi tra loro. In questo momento travagliato della<br />

storia, mentre il terrorismo e le guerre minacciano la<br />

concordia tra gli uomini e le religioni, desidero affidarvi<br />

a Maria affinché diveniate promotori della cultura della<br />

pace, oggi quanto mai necessaria. Un impegno per la pace<br />

con un unico interesse: quello per l’uomo in quanto tale e<br />

per l’amicizia tra gli uomini, i popoli e le religioni. Una pace<br />

così, lo comprendete bene, è realizzabile prima che con gli<br />

sforzi umani - pur necessari - con l’implorazione fiduciosa<br />

ed insistente al Dio della pace”.<br />

Così il nostro lavoro di ricerca ha preso un’ulteriore piega,<br />

invitandoci a riflettere su Maria, Regina pacis, ossia portatrice<br />

di pace, un messaggio attualissimo e di fondamentale<br />

importanza nel mondo di oggi.<br />

Infine, un attento studio dei Vangeli e in particolare del<br />

Vangelo di Luca ci ha portato ad evidenziare l’importanza<br />

delle figure di Elisabetta e di Giovanni Battista, cugina e<br />

nipote di Maria. Reinserendo quindi Maria nel contesto<br />

della propria famiglia, così fondamentale per la tradizione<br />

ebraica, questi due figli, “particolari”, o “speciali” - Gesù e<br />

Giovanni Battista - non potevano non aver messo a dura<br />

prova le due cugine e rispettive madri. Come avranno<br />

reagito tali madri Ecco, abbiamo voluto “giocare” in modo<br />

romanzato sulle diverse reazioni di queste due madri,<br />

dando ad Elisabetta una valenza più terrena e a Maria una<br />

più spirituale. Maria, quindi, madre spirituale.<br />

In conclusione, Maria, madre della Chiesa, Maria,<br />

portatrice di pace e Maria, madre spirituale è la figura<br />

di cui oggi si ha un disperato bisogno ed è in lei che<br />

confidiamo in un momento storico così difficile.


CHI SEI TU, MARIA<br />

Come per Cristo, cui i farisei chiesero: «Chi sei tu» (Gv 8,25), anche per Maria si pone lo stesso interrogativo.<br />

Una prima risposta viene data oggi da ogni persona di cultura, che considerando il fenomeno mariano attraversante i<br />

secoli deve ammettere che Maria è senza paragoni «la donna più celebre della storia», celebrata non solo dalla liturgia e<br />

dalla pietà popolare, dalla santità e della mistica, oggetto di studio delle più grandi intelligenze, ma anche onorata dagli<br />

artisti, letterati e musicisti di tutti i tempi. Anzi, considerando la storia della mariologia, Maria appare una «sintesi di valori»<br />

nelle varie epoche culturali, acquisendo in esse sempre più tempo, spazio, persone e istituzioni e rappresentando un frammento<br />

dove si riflette il tutto della fede e della stessa vita sociale (cf. S. DE FIORES, Maria sintesi di valori. Storia culturale<br />

della mariologia, Cinisello Balsamo 2005).<br />

Oggi però si avverte la necessità di risalire all’inizio puro, alla figura originaria di Maria trasmessa a noi dai vangeli, nella sua<br />

vicenda non gloriosa, ma terrena e segnata dalla condivisione della quotidianità della vita, non esclusa la sofferenza.<br />

Se nel passato si sono enfatizzate le «glorie di Maria», oggi si ricerca – come per Gesù (Third Quest) – la sua ebraicità e<br />

vicinanza in dimensione umana. Così la teologa spagnola Isabel Gómez-Acebo – desidera togliere a Maria i vestiti di seta e<br />

la corona che cinge la sua fronte in tante immagini popolari o artistiche «per seguirla nei cammini polverosi e poveri della<br />

sua nativa Galilea» e «coprire la sua tunica immacolata con un grembiule» (María, mujer mediterránea, Bilbao 1999).<br />

Si fa carico di questa esigenza con equilibrio teologico e limpidità di dettato il vescovo Tonino Bello con il fortunato libro<br />

Maria, donna dei nostri giorni (1993), dove troviamo questa significativa invocazione: «Santa Maria, donna feriale, liberaci<br />

dalle nostalgie dell’epopea, e insegnaci a considerare la vita quotidiana come un cantiere dove si costruisce la storia della<br />

salvezza».<br />

Questo cammino di umanizzazione della figura di Maria si riscontra nel musical Maria di Nazareth, secondo l’intuizione<br />

di una donna, Maria Pia Liotta, che con estrema sensibilità ha captato la necessità di avvicinare la figura della Vergine al<br />

nostro tempo, mettendo in luce la sua immagine storica di umile donna ebrea. La pièce si apre in ambedue gli atti con la<br />

panificazione da ultimare prima che sopravvenga il riposo dello Shabbàt e prosegue contestualizzando tutta la vicenda<br />

terrena della Vergine nel mercato o sulla piazza, tra le botteghe, nella casa di Cana o nel tempio di Gerusalemme.<br />

Il musical sfugge alla banalizzazione di Maria, lasciando trapelare il suo mistero di donna che vive al ritmo di Dio e della sua<br />

Parola («La Tua voce è la mia vita») ed è già invocata Ave Maria... Santa Maria perché «lei è tra noi la benedetta» e «Madre<br />

di Dio». Ad esprimere la singolarità di Maria basta talvolta un cono di luce o un segmento di canto in cui ella si riconoosce<br />

vergine: «Solo il Signore mi ha baciata».<br />

Viene anche l’ascesa al cielo (artisticamente espressa dalla scultura di Silvio Amelio), quando il Figlio torna a prendere la<br />

Madre per portarla con sé, ma prima Maria deve assaporare tutto l’amaro della morte di Gesù e dello stesso suo transito.<br />

La storia di Maria continua in un rosario di dolore, di luce, di gioia e di gloria.<br />

Stefano De Fiores<br />

Teologo di Mariologia


UN SOGNO CHE DIVENTA MUSICA<br />

Recitare Maria è il sogno di ogni attrice che porta in scena il teatro religioso. Più che professionalità, più che bravura credo<br />

che sia per Alma un’emozione intensa poter rispondere “sì” all’angelo che aspetta trepido e con lui tutta la creazione<br />

come annota san Bernardo: “Rispondi Maria, accetta. Salvaci tutti!”. Sono i secoli di attesa che dilatano quegli attimi<br />

facendoli sembrare eterni.<br />

Cantare poi il Magnificat con sentimento pieno, certa di parlare con Dio e di essere ascoltata perché la sua voce solista è la<br />

nota più alta del coro degli umani che si uniscono nell’abbraccio dell’Amen, diventa un’esperienza esaltante.<br />

Questa “storia che continua” è nata come un canovaccio, un pezzo di Vangelo raccontato... poi la musica ha abitato il<br />

testo creando spazi lirici e architetture di note, richiamando voci e duetti, contrappunti e antichi inni liturgici, dalle lontananze<br />

del tempo, come echi delle valli. Motivi allegri sono nati zampillanti e si sono intrecciati diventando canzoni ardite<br />

e vibranti:<br />

“Io piego il ferro sono forte e ho ragione…<br />

poi forgio le spade che infliggon flagelli”.<br />

La violenza, la prepotenza, l’arroganza sfiorano solo Maria che corre leggera per le vie di questo mondo, dietro alla sua<br />

chiamata progetto di salvezza. Oltre all’inno del ferro ode il canto del legno, che fiorisce in mano all’artigiano, il giusto<br />

Giuseppe:<br />

“O dolce legno delle culle e delle bare delle porte del Tempio che sembran cantare<br />

ti nutri di acqua, di luce e di terra”…<br />

Ma il canto che vede Maria protagonista, prima per gioco e poi nella responsabilità etica e religiosa del dare al mondo<br />

affamato il cibo della verità, il nutrimento di vita è la danza del pane, con la sua urgenza interiore e la maestà liturgica del<br />

gesto simbolico:<br />

“Prima che il sole tramonti dobbiamo aver cotto il pane<br />

Presto che arriva la sera<br />

Lo Shabbat non può aspettare”.<br />

E’ una Via Crucis nella luce radiosa della Pasqua avvenuta, una recita in canto dei misteri mariani, un rosario di eventi di ieri<br />

e di domani attorno a cui la storia dell’uomo si dipana e cresce, cammina, corre in un allegro pellegrinaggio scandito dal<br />

tema musicale dell’Ave Maria, ove il maestro Stelvio Cipriani ha innalzato al vertice l’emozione sonora.<br />

Un sogno diventato musica e canto, danza e preghiera con la totalità del corpo che dà fondo alle sue risorse comunicative<br />

e vola nelle trasparenze, nelle dissolvenze incrociate dei gesti ritmici.<br />

C’è tra i miti orientali della creazione, un Dio fiammeggiante Śhiva Natarâja che crea il mondo danzando in un’estasi di<br />

gioia e d’amore che si dona. Questo musical su Maria di Nazareth, donna del sabato e donna dell’aurora, inventato e<br />

tenacemente voluto da un cenacolo di amiche spiritualmente legate e fortemente motivate (Maria Pia, Dorothy, Alma)<br />

girerà il mondo, perché più che uno spettacolo è un progetto di vita, è la partecipazione a una vocazione unica, quella di<br />

Maria, che canta e danza perché non riesce a tener fermo il cuore:<br />

“Lo sa il vento. Lo sa la luce del mattino…<br />

solo il Signore mi ha baciata.<br />

Ha messo sulla mia bocca la sua Parola!”<br />

Don. Antonio Tarzia<br />

Direttore Responsabile Jesus Gruppi periodici San Paolo


L’IDEA<br />

L’idea portante del musical è raccontare la storia più straordinaria mai<br />

accaduta dando centralità alla figura di Maria. Maria donna e Maria madre.<br />

Maria di Nazareth e Maria del mondo. Maria, madre di tutti i tempi.<br />

La donna più importante della storia dell’umanità.<br />

Oltre ad essere il tramite di Dio con il figlio Gesù, Maria è il tramite di<br />

Gesù con la Chiesa. Un ponte ideale tra ieri, oggi, domani e sempre: una<br />

storia che continua…La storia di una donna con un destino da compiere, un<br />

destino speciale. Maria, detta anche ‘la silente’, è colei che ascolta,<br />

sussurra e decide.<br />

Una donna terrena che è stata prescelta tra le donne. La sua vita riassume<br />

quella delle donne di tutti i giorni ricca di emozioni ed esperienze<br />

tanto comuni quanto straordinarie. L’importanza del ruolo che la donna<br />

deve avere nella famiglia, nel matrimonio, nell’educazione dei figli, nella<br />

società, nell’esempio di vero amore e di totale dedizione.<br />

E’ Maria il vero messaggio di amore universale, colei che dona il proprio<br />

figlio per la salvezza dell’umanità. Eucarestia per il mondo, vivendo in<br />

maniera terrena il dolore di una madre che vede morire il proprio figlio,<br />

spettatrice impotente della volontà di Dio, che preferirebbe, come tutte le<br />

madri, morire al posto del figlio.<br />

Maria cuore immacolato, santa tra le sante, ascesa al cielo dove si<br />

ricongiunge con il figlio ed il marito. Maria la fornaia di Nazareth che, oltre<br />

a donare pane alla sua comunità, dovrà donare suo figlio all’umanità.<br />

Pane eucaristico del mondo.<br />

Per la prima volta è Maria la protagonista della storia su cui si basa il<br />

Cristianesimo.<br />

La sua vita raccontata attraverso la storia che tutti conosciamo con la<br />

formula del musical – linguaggio musicale universale e diretto – che si<br />

concede licenze poetiche e qualche momento di fantasia nel rispetto delle<br />

Sacre Scritture.<br />

Maria Pia Liotta


Sinossi


I ATTO<br />

Nel cortile di casa di Anna e Gioacchino le donne di Nazareth si sono riunite come ogni venerdì<br />

sera per fare il pane. Sono presenti anche la Piccola Maria e la Piccola Elisabetta. Le donne<br />

scherzano e ridono ma Anna le esorta ad affrettarsi: per la legge ebraica con l’arrivo della<br />

sera e dello Shabbath non potranno lavorare fino al tramonto del giorno successivo. In casa<br />

di Gioacchino, per onorare lo Shabbath, viene celebrato il Kiddush. Il pane e il vino vengono<br />

benedetti dal capofamiglia e mangiati insieme. Compaiono all’improvviso Diavolo ed Angelo:<br />

uno spiega che è stato mandato per arrestare il destino di Maria, l’altro che è stato mandato<br />

per vegliare sul cammino di Maria. Il Diavolo lancia un anatema… farà qualunque cosa per<br />

rovinare la vita di Maria e lo dimostra subito. Nella scena successiva siamo nell’Harem e incontriamo<br />

Barabba, uomo “forte e muscoloso” che non si accontenta di una sola donna ma le ama<br />

tutte e tutte lo amano. Ecco l’uomo che il Diavolo ha scelto come futuro sposo per Maria e non<br />

perde occasione per vantarsene. La piccola Maria è al mercato con i genitori. Viene attratta dal<br />

Tempio e ne sale le scale, lasciando genitori e amici preoccupati a cercarla. Nel Tempio incontra<br />

Simeone che predice la sua futura eccezionale maternità. La piccola Maria esce dal Tempio<br />

donna. Ed è una donna molto bella, visto che nella piazza Gioacchino deve fare di tutto per<br />

tenere lontani i corteggiatori. Rimaste sole in piazza, Elisabetta confida a Maria che c’è un certo<br />

ragazzo, Zaccaria, che la guarda da diversi giorni. Maria è imbarazzata: non possono guardare<br />

i ragazzi! In piazza, mentre i ragazzi corteggiano le giovani donne, Maria viene corteggiata da<br />

Barabba in modo fin troppo insistente. Interviene un ragazzo, Giuseppe, a proteggerla: è quanto<br />

basta. Maria si è senz’altro innamorata, come afferma Halina, la popolana verace (“son cose<br />

di natura”), facendo infuriare Gioacchino, gelosa della sua “bambina”. Giuseppe e Barabba si<br />

affrontano anche il giorno dopo, nelle loro botteghe: l’uno è falegname, l’altro, fabbro. Ma le<br />

chiacchiere, si sa, son come il vento: in piazza si è sparsa la voce che Maria si sia innamorata di<br />

Barabba e Gioacchino entra furioso nella sua bottega. Sciogliendo l’equivoco, scoprirà invece<br />

che è Giuseppe l’uomo di cui Maria è innamorata. Il matrimonio corona il loro sentimento,<br />

mentre appare l’Angelo che annuncia a Maria il suo straordinario compito.


II ATTO<br />

Nel cortile di casa di Maria, le donne di Nazareth, presente ancora Halina, si sono riunite come<br />

ogni venerdì sera per fare il pane. Sopraggiunge da un’altra città Elisabetta incinta e le donne<br />

le si raccolgono intorno, felici. Maria tocca il ventre di Elisabetta per sentir calciare il bambino,<br />

ma Elisabetta si alza meravigliata: anche Maria è incinta e di Gesù, frutto benedetto.<br />

Maria canta le lodi del Magnificat. Eppure il Diavolo è sempre in agguato: Erode ha ordinato<br />

l’uccisione dei bambini al di sotto dei due anni per timore di perdere il suo trono, come da<br />

predizione. È Barabba a vendere le armi ai soldati di Erode. La strage degli innocenti provoca<br />

l’Esodo in Egitto. Passa tempo e a Nazareth la vita ricomincia. Gesù e Giovanni sono bambini<br />

in grado di vedere e giocare con l’Angelo. Passeggiando per il mercato anche Gesù dodicenne,<br />

come Maria da bambina, viene attratto dal Tempio e vi entra ad insegnare le Scritture<br />

ai Sacerdoti. Qui incontra Simeone che conferma la profezia del suo sogno: Gesù ha un arduo<br />

compito che non mancherà di “trafiggere il petto” di Maria. Uscito dal Tempio, Gesù è ormai<br />

adulto ed insieme a Giovanni cercano di convertire gli uomini ad una vita più autentica. Lo<br />

scempio cui ormai si è ridotta la società di Nazareth costringe Gesù a distruggere il mercato<br />

per dare una lezione ai mercanti. Maria potrà solo osservare la scena a distanza e seguire il<br />

figlio con occhi di madre “Proteggerti, incoraggiarti, amarti e poi lasciarti…”. Con le Nozze<br />

di Cana, ha inizio la vita pubblica di Gesù che raccoglie i suoi discepoli con le reti dei pescatori.<br />

Preceduto dalla morte di Giovanni, per la disperazione di Elisabetta che non si dà pace<br />

e non comprende, segue la morte di Gesù. Il Diavolo è ben felice: ha vinto lui! Ma l’Angelo<br />

lo ammonisce: aspettasse ancora un po’… La Resurrezione di Gesù e la ripetizione dei gesti<br />

della benedizione del pane e del vino nella Messa, occasione di ritrovo quotidiano tra amici<br />

e parenti, dimostrano il contrario: qui la vita continua! Ed è proprio Maria ad assicurarsene:<br />

prepara il pane e ospita i seguaci di suo figlio sotto il suo tetto, guidati da Giovanni Apostolo.<br />

Dopo la Messa, Gesù appare a Maria: è l’Ascesa. È la vittoria dell’Angelo sul Diavolo, del Bene<br />

sul Male… naturalmente, con grande struggimento del Diavolo.


ALMA MANERA<br />

nel ruolo di Maria di Nazareth<br />

Il percorso artistico di Alma Manera è particolarmente ricco e variegato: dopo aver conseguito il<br />

diploma di canto presso il conservatorio Francesco Cilea di Reggio Calabria con il massimo dei voti,<br />

frequenta numerosi corsi di specializzazione tra i più prestigiosi come quello dell’Accademia di<br />

interpretazione Pucciniana, tenuto da Magda Olivero. Si perfeziona con la maestra Elvina Ramella e<br />

con Marinella Meli.<br />

Alma Manera, ha inoltre conseguito il Diploma Professione Danza e ha frequentato numerosi stage<br />

di danza classica e moderna tra cui alcuni tenuti da André de la Roche, Bill Goodson, Janin Loringett,<br />

Franco Miseria, Grazia Galante; per il tip-tap con Ann Amendolagine (N.Y.). Numerose le sue<br />

performance con coreografi internazionali, tra i quali: Luca Tommassini, Luc Bouy. Frequenta il Master<br />

in Comunicazione, Dizione, Recitazione, Over-sound, Doppiaggio con Alberto Lori e Claudio Capone.<br />

Corso di dizione e recitazione con Fioretta Mari e Antonio Salines.<br />

Finalista e vincitrice di numerosi concorsi lirici. Il pubblico e la critica la premiano con riconoscimenti<br />

tra i quali: premio “Personalità Europea dell’anno”, ricevuto in Campidoglio nel 2002 e nel 2007;<br />

Premio Positano per l’Arte e Danza 2006.<br />

È stata protagonista, assieme al soprano Cecilia Gasdia, dell’opera teatrale Chronos di Vincenzo Ricca.<br />

Nel 2002 partecipa al festival Internazionale Puccini di Torre del Lago con la direzione artistica di<br />

Alberto Veronesi. E ancora: nel ruolo di Maria di Magdala in Marta e Maria di Paolo Pivetti; nel ruolo<br />

della ‘Fede’ in Roma Caput Caritatis.<br />

Nel 2001 debutta su RAI UNO nel programma televisivo Ci vediamo in TV con Paolo Limiti, riscuotendo<br />

particolare successo personale. Ha inoltre partecipato come ospite a numerosi programmi televisivi<br />

tra i quali: Paolo Limiti Show, Uno di Noi, La Nave di Capodanno, Totus Tuus in memoria di Papa<br />

Giovanni Paolo II, Una Voce per Padre Pio, La sera dei miracoli, Napoli prima e dopo, Domenica in,<br />

Quelli che il calcio, Tutte Donne tranne me, ecc. Ha inoltre esperienze nel campo cinematografico e<br />

di fiction.<br />

Il regista Beppe Menegatti la sceglie per la Stagione teatrale 2005 del Teatro dell’Opera di Roma come<br />

interprete ideale della Gitana, ruolo che la vede protagonista accanto al mito vivente Carla Fracci in<br />

“Nozze di Sangue” di Garcia Lorca. Ancora, nel 2006, viene scelta, sempre da Beppe Menegatti, per<br />

“Re Lear” e per “La Primavera Romana della Signora Stone”. È sua la voce della sigla della popolare<br />

fiction “Incantesimo” in onda su RAI 1. Interprete inoltre del tema drammatico del Capitano (Raidue)<br />

di Vittorio Sindoni e Fabio Frizzi e del tema d’amore del film Pompei composto dal maestro J. Bacalov<br />

(Mediaset - Canale 5).<br />

Nel 2007 è protagonista dello spettacolo musicale “Pane, amore e… fantasie” con le coreografie e la<br />

regia di Franco Miseria.


Costumi di<br />

Rosanna Grassia


Scene di<br />

Antonella Luberti


ANTEPRIMA MONDIALE<br />

DEL MUSICAL<br />

VATICANO - AULA PAOLO VI - 17 GIUGNO 2008<br />

SPECIALE TELEVISIVO TRASMESSO DA<br />

IL 15 AGOSTO 2008


Una Standing Ovation<br />

interminabile


Rassegna Stampa


Miracolo nel cielo mediterraneo:<br />

riappare Maria di Nazareth!<br />

Sembrava scomparsa dalle coordinate geometriche del pensiero cartesiano, ricacciata in un angolo<br />

dall’imperialismo della ragione, considerata perfino rivale di Gesù suo figlio... Ed eccola Maria di Nazareth<br />

ritornare all’orizzonte: bella, splendida più di prima, eterea ed elegante, come se il tempo che corrode ogni<br />

cosa e solca senza pietà ogni volto neppure osasse sfiorare il suo candore. «Lampeggiò d’un dolce e vago<br />

sorriso» - direbbe il Poliziano (Giostra I, 50). Colei che in terra era umile, povera, feriale, ora sfoggia abiti<br />

policromi sullo sfondo argenteo del cielo. Colei che era madre nascosta e segreta, senza alcun potere nello<br />

scacchiere politico del suo tempo, ora cammina nei sentieri celesti con le mani allargate in segno di sentito<br />

amore e di totale accoglienza.<br />

Così l’artista Silvio Amelio, aduso a ritrarre il soggetto da lunga consuetudine mariana, vede la donna<br />

nazzarena, una volta calato il sipario su quella vicenda terrena, che era stata tortuosa come il Giordano<br />

lungo l’attraversamento delle tre regioni di Terra Santa: un’icona, un volto rivelativo dell’io nella sua nudità e<br />

trascendenza.<br />

Mentre i potenti sono raffigurati di profilo sulle monete, perché non hanno il coraggio di guardare il<br />

popolo, Maria si presenta nella solenne semplicità del suo essere trasfigurato dalla luce dell’Eterno: ella guarda in<br />

faccia i suoi fratelli e sorelle ancora pellegrinanti nella valle di lacrime, poiché lei «tanto gentile e tanto onesta»<br />

(Dante) non ha magagne da nascondere. E i fedeli protendono le mani plaudenti verso di lei, in un vibrare<br />

cosmico che invade e attraversa tutta la composizione.<br />

Proprio in questa dinamica si dispiega la sapiente arte di Amelio, che gioca con i colori strutturando due<br />

parti opposte: il blu intenso in cui si stagliano le mani frementi, divenute sineddoche delle persone, cioè<br />

parti per il tutto, e il bianco incontaminato su cui risalta stereoscopicamente la figura di Maria. Emergono due<br />

mondi: terreno e celeste, sofferente e glorificato, immanente e trascendente che si sovrappongono ma anche si<br />

collegano attraverso tre raggi sfocianti nel candore di luce eterna, simbolo della trascendenza divina.<br />

Amelio sa bene che sarebbe un’estrapolazione porre sulle braccia di Maria il bambino Gesù. Nel cielo della<br />

gloria Gesù è ormai il Risorto che non muore più: è lui piuttosto a sorreggere il mondo. Maria è sola, ma non<br />

autoreferente: ella viene dal cielo, simbolo di Dio, mentre la leggera brezza che muove le sue vesti può essere<br />

indizio dello Spirito che l’avvolge e la muove verso i sentieri degli esseri umani dichiarati suoi figli dal Figlio<br />

crocifisso (cf. Gv 19,25-27). Questi come attirati da un polo irresistibile avvertono di essere più uniti, come figli<br />

attorno alla Madre. Esiste un bene più urgente nel mondo d’oggi della semplice arte di vivere insieme come<br />

fratelli e sorelle<br />

Stefano De Fiores<br />

Teologo di Mariologia


La Produzione<br />

Da un’idea di<br />

Una produzione<br />

Relazioni Istituzionali<br />

Ufficio Stampa<br />

Assistente Ufficio Stampa<br />

Legale<br />

Regia<br />

Musiche<br />

Libretto<br />

Coreografie<br />

Supervisione alle coreografie<br />

Scenografie e arredo<br />

Costumi<br />

Light designer<br />

Suono<br />

Immagine di Maria<br />

Maria Pia Liotta<br />

AIRAM in collaborazione con Fenice<br />

Sergio Pellerey<br />

Ennio Salomone<br />

Emanuela Dolci<br />

Avv. Paolo Tortelli<br />

Maria Pia Liotta<br />

Stelvio Cipriani<br />

Maria Pia Liotta e Adele Dorothy Ciampa<br />

Salvator Spagnolo<br />

Luciano Cannito<br />

Antonella Luberti<br />

Rosanna Grassia<br />

Marco Policastro<br />

Antonio Taccone<br />

Silvio Amelio<br />

Cast Artistico<br />

Maria di Nazareth<br />

Giuseppe<br />

Barabba<br />

Gesù<br />

Angelo dell’Annunciazione<br />

Elisabetta<br />

Angelo<br />

Diavolo<br />

Gioacchino<br />

Anna<br />

Simeone<br />

Halina<br />

Zaccaria - Apostolo Giovanni<br />

Giovanni Battista<br />

Sara<br />

Ruth<br />

Padrona Harem<br />

Maria Piccola, Gesù Piccolo<br />

Elisabetta Piccola, Giovanni Battista Piccolo<br />

Alma Manera<br />

Daniele Gatti<br />

Giuseppe Cartellà<br />

Raffaele Latagliata<br />

Salvator Spagnolo<br />

Concetta Ascrizzi<br />

Antonello Angiolillo<br />

Marco Gandolfi Vannini<br />

Nicola Ciulla<br />

Serena Troiani<br />

Federico Longhi<br />

Sara Pastore<br />

Paolo Gatti<br />

Salvatore Alicata<br />

Alessia Alongi<br />

Serena Ottardo<br />

Rita Della Torre<br />

Miranda Spagnolo<br />

Aurora Restuccia


Grafica e packaging maegvg.com<br />

Corpo di ballo<br />

SALVATORE ALICATA<br />

VINCENZA BRINI<br />

SILVIA CANESTRALE<br />

GIAMMARCO CAPOGNA<br />

CHRISTIAN DI MAIO<br />

MARIA STEFANIA DI RENZO<br />

GIULIA FEDERICO<br />

BENEDETTA IMPERATORE<br />

GIANLUCA LANZILLOTTA<br />

GIANLUCA PASSERI<br />

FABIO RASPANTI<br />

ILARIA SACCHETTA<br />

FRANCESCO SCAVELLI<br />

Altri interpreti<br />

SHARON ALESSANDRI<br />

MARIANGELA ARUANNO<br />

MARCO CALDORO<br />

GIOVANNI DE FILIPPI<br />

FRANCESCA DI GIACOMO<br />

RICCARDO GIORGI<br />

BIAGIO NAPPO<br />

NICOLA PALLADINI<br />

IVANA PELLICANO’<br />

ELISABETTA RUSSOTTO<br />

LUCA VARONE


E’ una produzione AIRAM in collaborazione con<br />

www.mariadinazarethmusical.com<br />

WORLD COMPANY IDEAS

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