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Analisi delle relazioni dei Nuclei di valutazione sulle opinioni degli ...

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MINISTERO DELL’ISTRUZIONE, DELL’UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA<br />

Comitato nazionale per la <strong>valutazione</strong> del sistema universitario<br />

<strong>Analisi</strong> <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> <strong>dei</strong> <strong>Nuclei</strong> <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong><br />

<strong>sulle</strong> <strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti frequentanti<br />

in merito alle attività <strong>di</strong>dattiche per il 2002<br />

- maggio 2003 -<br />

DOC 7 /03


Il Comitato nazionale per la <strong>valutazione</strong> del sistema universitario è previsto dall’articolo 2 della legge<br />

370/99 e alla data dell’inse<strong>di</strong>amento, avvenuto il 19 aprile 2000, è subentrato all’Osservatorio per la <strong>valutazione</strong> del<br />

sistema universitario.<br />

Il Comitato è organo istituzionale del MIUR con il compito <strong>di</strong>: fissare i criteri generali per la <strong>valutazione</strong><br />

<strong>delle</strong> attività <strong>delle</strong> università; pre<strong>di</strong>sporre una relazione annuale sulla <strong>valutazione</strong> del sistema universitario;<br />

promuovere la sperimentazione, l'applicazione e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> metodologie e pratiche <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>; determinare la<br />

natura <strong>delle</strong> informazioni e <strong>dei</strong> dati che i nuclei <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>degli</strong> atenei sono tenuti a comunicare; attuare un<br />

programma annuale <strong>di</strong> valutazioni esterne <strong>delle</strong> università o <strong>di</strong> singole strutture <strong>di</strong>dattiche; effettuare valutazioni<br />

tecniche su proposte <strong>di</strong> nuove istituzioni universitarie statali e non statali in vista dell'autorizzazione al rilascio <strong>di</strong><br />

titoli aventi valore legale; pre<strong>di</strong>sporre rapporti sullo stato <strong>di</strong> attuazione e sui risultati della programmazione;<br />

pre<strong>di</strong>sporre stu<strong>di</strong> e documentazione sullo stato dell'istruzione universitaria, sull'attuazione del <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o e<br />

sugli accessi ai corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o universitari; pre<strong>di</strong>sporre stu<strong>di</strong> e documentazione per la definizione <strong>dei</strong> criteri <strong>di</strong> riparto<br />

della quota <strong>di</strong> riequilibrio del fondo per il finanziamento or<strong>di</strong>nario <strong>delle</strong> università; svolgere per il Ministro attività<br />

consultive, istruttorie, <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>, <strong>di</strong> definizione <strong>di</strong> standard, <strong>di</strong> parametri e <strong>di</strong> normativa tecnica, anche in<br />

relazione alle <strong>di</strong>stinte attività <strong>delle</strong> università, nonché ai progetti e alle proposte presentate dalle medesime.<br />

Con decreto del 4 aprile 2000 sono stati nominati i seguenti membri: dott. Giuseppe De Rita (presidente),<br />

prof. Luigi Biggeri, prof. Carlo Calandra Buonaura, prof. Giuseppe Catalano, prof. Alessandro Corbino, dott. Guido<br />

Fiegna, prof. Alessandro Figà Talamanca, dott.ssa Daniela Primicerio, prof.ssa Anna Laura Trombetti Budriesi. In<br />

occasione della riunione <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento del Comitato, il prof. Biggeri è stato eletto vice-presidente.<br />

Il decreto istitutivo assegna al Comitato nazionale una segreteria amministrativa e tecnica per assicurare il<br />

supporto necessario. Inoltre, per le esigenze derivanti dall'attività del Comitato nazionale, possono essere affidati<br />

incarichi ad esperti, a gruppi <strong>di</strong> lavoro, enti e società specializzate per lo svolgimento <strong>di</strong> ricerche, stu<strong>di</strong> e indagini. I<br />

documenti prodotti dal Comitato nazionale si articolano nelle seguenti tipologie:<br />

DOC<br />

Documenti prodotti dal Comitato in ottemperanza alle <strong>di</strong>sposizioni <strong>di</strong> legge o su richiesta <strong>di</strong><br />

parere da parte del Ministro;<br />

RdR<br />

REPRINT<br />

Rapporti <strong>di</strong> ricerca prodotti da altri per conto del Comitato;<br />

Relazioni presentate a convegni e articoli pubblicati in altra sede da parte <strong>di</strong> componenti del<br />

Comitato.<br />

Il contenuto <strong>di</strong> tali stu<strong>di</strong> è, ovviamente, responsabilità <strong>degli</strong> autori e non frutto del lavoro collegiale del<br />

Comitato. Ulteriori informazioni sul Comitato nazionale e sulla documentazione prodotta sono contenute nel sito<br />

internet: www.cnvsu.it e www.murst.it/<strong>valutazione</strong>comitato.<br />

La documentazione del preesistente Osservatorio è contenuta nel sito internet:<br />

www.murst.it/osservatorio.<br />

Tel.06/5849.6400/6401 – fax 06/5849.6480 – e-mail: valuniv@murst.it<br />

1


INDICE<br />

1. PREMESSA ..............................................................................................................3<br />

2. IL RUOLO DEI NUCLEI E DELLE COMMISSIONI PARITETICHE PER LA<br />

DIDATTICA .............................................................................................................4<br />

3. IL GRADO DI COPERTURA DELLE RILEVAZIONI..........................................6<br />

3.1 L’ANALISI PER REGIONE.....................................................................................8<br />

3.2 L’ANALISI PER ATENEO.......................................................................................8<br />

3.3 L’ANALISI PER FACOLTÀ...................................................................................13<br />

4. I QUESTIONARI....................................................................................................15<br />

5. LA METODOLOGIA PER L’ANALISI DELLE RELAZIONI............................18<br />

5.1 L’ANALISI DESCRITTIVA ...................................................................................19<br />

5.2 L’ANALISI DEI CONTENUTI................................................................................21<br />

5.3 L’ANALISI SULLA SODDISFAZIONE DEGLI STUDENTI .........................................24<br />

5.4 LE RELAZIONI DEI NUCLEI: TRE TIPOLOGIE.......................................................26<br />

6. L’UTILIZZO DEI RISULTATI..............................................................................27<br />

7. CONCLUSIONI......................................................................................................27<br />

2


1. Premessa<br />

L’indagine <strong>sulle</strong> <strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti frequentanti può rappresentare un<br />

efficace strumento per analizzare, gli aspetti problematici nello svolgimento <strong>delle</strong><br />

attività <strong>di</strong>dattiche, le aspettative, le esigenze e le proposte <strong>degli</strong> studenti e, <strong>di</strong><br />

conseguenza, un’opportunità utile per migliorare l’offerta formativa <strong>degli</strong> atenei.<br />

La rilevazione <strong>Nuclei</strong> 2002 testimonia che la <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica da parte<br />

<strong>degli</strong> studenti frequentanti è un fenomeno <strong>di</strong>ffuso in tutto il sistema universitario, anche<br />

se spesso le metodologie adottate variano non solo da ateneo ad ateneo, ma anche tra le<br />

<strong>di</strong>verse facoltà.<br />

La <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica da parte <strong>degli</strong> studenti presenta aspetti<br />

problematici che rendono <strong>di</strong>fficile l'utilizzo efficace <strong>dei</strong> dati ottenuti e il confronto tra<br />

risultati provenienti da contesti <strong>di</strong>versi (sede, facoltà, corso <strong>di</strong> laurea, insegnamento). In<br />

particolare, è <strong>di</strong>fficile dedurre valutazioni quantitative omogenee dall'analisi <strong>delle</strong><br />

risposte <strong>dei</strong> questionari. Un primo ostacolo è rappresentato dal fatto che la<br />

"sod<strong>di</strong>sfazione" dello studente-utente è un dato soggettivo, che a volte non è esprimibile<br />

su un'unica scala (ad esempio, "il docente è molto <strong>di</strong>sponibile, ma non si capisce quando<br />

spiega", "il docente tratta male gli studenti, ma è imparziale nel giu<strong>di</strong>zio", ecc.).<br />

Certamente le valutazioni <strong>degli</strong> studenti possono svolgere un ruolo importante al<br />

livello più basso <strong>di</strong> aggregazione, come strumento a <strong>di</strong>sposizione del docente stesso per<br />

migliorare il proprio insegnamento e della facoltà per poter autovalutare l’efficacia<br />

dell’organizzazione <strong>di</strong>dattica. Il loro utilizzo <strong>di</strong>venta più complesso man mano che<br />

cresce il livello <strong>di</strong> aggregazione <strong>dei</strong> dati e che sfuma il contesto concreto nel quale i dati<br />

sono stati raccolti.<br />

Pur essendo consapevole <strong>di</strong> queste <strong>di</strong>fficoltà, il Comitato ha ritenuto utile<br />

definire e promuovere modalità comuni per lo svolgimento della rilevazione, con<br />

riferimento ai soggetti incaricati, al periodo <strong>di</strong> rilevazione, all’elaborazione descrittiva<br />

<strong>dei</strong> risultati e alle modalità <strong>di</strong> presentazione della relazione <strong>di</strong> fine anno da parte <strong>dei</strong><br />

3


<strong>Nuclei</strong>, al fine <strong>di</strong> costruire una base uniforme <strong>di</strong> informazioni e <strong>di</strong> consentire, quin<strong>di</strong>,<br />

una elaborazione <strong>dei</strong> dati a livello <strong>di</strong> sistema universitario 1 .<br />

Proprio nello spirito <strong>di</strong> un confronto aperto e problematico <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse<br />

esperienze, il presente documento ha l’obiettivo <strong>di</strong> descrivere l’attività <strong>di</strong> monitoraggio<br />

della <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica da parte <strong>degli</strong> studenti frequentanti nel panorama <strong>degli</strong><br />

atenei italiani. Nel primo paragrafo viene illustrato il ruolo svolto dai <strong>Nuclei</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>valutazione</strong> nella progettazione e nello svolgimento <strong>delle</strong> indagini, nel successivo si<br />

presenta una sintetica descrizione del grado <strong>di</strong> copertura <strong>delle</strong> rilevazione, a livello<br />

regionale e per facoltà. Gli ultimi paragrafi sono de<strong>di</strong>cati all’esplicitazione della<br />

metodologia <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, all’analisi <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> esaminate e ad una prima ricognizione<br />

dell’utilizzo <strong>dei</strong> risultati <strong>delle</strong> indagini da parte <strong>degli</strong> atenei 2 .<br />

2. Il ruolo <strong>dei</strong> <strong>Nuclei</strong> e <strong>delle</strong> Commissioni paritetiche per la <strong>di</strong>dattica<br />

I <strong>Nuclei</strong> <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> che operano su tutto il territorio nazionale sono 77 e si<br />

avvalgono <strong>di</strong> uffici <strong>di</strong> supporto per poter realizzare le rilevazioni e le analisi <strong>dei</strong> dati; nel<br />

1995 soltanto un nucleo su 10 poteva contare su un ufficio <strong>di</strong> supporto, quattro anni fa<br />

meno della metà <strong>dei</strong> nuclei <strong>di</strong>sponeva <strong>di</strong> un ufficio ad hoc per la raccolta e la <strong>di</strong>ffusione<br />

<strong>delle</strong> informazioni, mentre, nel periodo considerato, tutti i nuclei, ad eccezione <strong>di</strong> uno,<br />

risultano dotati <strong>di</strong> una struttura operativa. In particolare, soltanto 33 atenei avevano già<br />

attivato un ufficio <strong>di</strong> supporto nel 1998, 12 lo hanno attivato nel 1999, 21 nel 2000, 7<br />

nel 2001 e 3 nel 2002, usufruendo, nella maggior parte <strong>dei</strong> casi, dello specifico<br />

finanziamento ministeriale concesso per la creazione della struttura (grafico 1).<br />

1 CNVSU, Proposta <strong>di</strong> un insieme minimo <strong>di</strong> domande per la <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica da parte <strong>degli</strong><br />

studenti frequentanti, Doc 9/02, Proposta <strong>di</strong> un insieme minimo <strong>di</strong> domande per la <strong>valutazione</strong><br />

dell’esperienza universitaria da parte <strong>degli</strong> studenti che concludono gli stu<strong>di</strong>, Doc 4/03.<br />

2 Nel documento si fa riferimento alle rilevazioni <strong>Nuclei</strong> 2001 e <strong>Nuclei</strong> 2002, che riportano le analisi <strong>dei</strong><br />

dati relativi rispettivamente agli a.a. 1999/2000 e 2000/01. Le elaborazioni <strong>dei</strong> dati presentate nel<br />

documento sono a cura della Segreteria Tecnica del Comitato Nazionale per la <strong>valutazione</strong> del sistema<br />

universitario.<br />

4


Grafico 1 Gli uffici <strong>di</strong> supporto <strong>dei</strong> <strong>Nuclei</strong> <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong><br />

per anno <strong>di</strong> attivazione 1995-2002<br />

N. uffici <strong>di</strong> supporto attivati<br />

80<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

20<br />

28<br />

32<br />

45<br />

66<br />

73<br />

76<br />

10<br />

0<br />

7<br />

1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002<br />

Anno <strong>di</strong> attivazione<br />

Grafico 2 Le commissioni paritetiche per la <strong>di</strong>dattica 2002<br />

atenei<br />

10<br />

9<br />

8<br />

7<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

2<br />

1<br />

0<br />

9<br />

8<br />

6<br />

6<br />

6<br />

5<br />

4<br />

3<br />

3 3 3 3<br />

1 1<br />

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14<br />

commissioni paritetiche<br />

5


Circa l’80% <strong>degli</strong> atenei ha già istituito almeno una commissione paritetica per la<br />

<strong>di</strong>dattica e alcuni atenei <strong>di</strong> gran<strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni ne hanno istituite sino a do<strong>di</strong>ci<br />

(l’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> Federico II <strong>di</strong> Napoli, l’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pisa e La<br />

Sapienza <strong>di</strong> Roma) o tre<strong>di</strong>ci (l’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Padova) o quattor<strong>di</strong>ci<br />

(l’Università Cattolica <strong>di</strong> Milano), in sostanza una per ogni facoltà (grafico 2).<br />

Infatti, nella <strong>di</strong>stinzione <strong>dei</strong> ruoli istituzionali, ai <strong>Nuclei</strong> spetta il compito <strong>di</strong><br />

garantire che il processo <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> della qualità della <strong>di</strong>dattica si avvii e si sviluppi<br />

nel modo più efficace possibile, al fine <strong>di</strong> perseguire gli obiettivi della legge 370/’99<br />

nell’interesse dell’ateneo e <strong>dei</strong> suoi studenti. Compito, invece, <strong>degli</strong> organi <strong>di</strong> governo è<br />

quello <strong>di</strong> proporre le necessarie mo<strong>di</strong>fiche <strong>dei</strong> regolamenti <strong>di</strong>dattici, affinché siano<br />

opportunamente definiti i compiti <strong>delle</strong> Commissioni paritetiche docenti-studenti, <strong>delle</strong><br />

commissioni destinate a definire le modalità <strong>di</strong> erogazione <strong>dei</strong> compensi incentivanti, <strong>di</strong><br />

selezione <strong>dei</strong> progetti finalizzati al miglioramento della <strong>di</strong>dattica, <strong>di</strong> definizione <strong>delle</strong><br />

priorità adottate per l’erogazione <strong>dei</strong> compensi, nonché della pubblicità <strong>degli</strong> elenchi <strong>dei</strong><br />

percettori.<br />

I <strong>Nuclei</strong> svolgono inoltre un’importante attività <strong>di</strong> presentazione e <strong>di</strong>ffusione <strong>dei</strong><br />

risultati della <strong>valutazione</strong> e stimolano nuove iniziative volte al miglioramento della<br />

<strong>di</strong>dattica. I risultati dell’analisi, i motivi che inducono a programmare riorganizzazioni<br />

della <strong>di</strong>dattica e la <strong>valutazione</strong> <strong>dei</strong> loro effetti rappresentano i contenuti fondamentali <strong>di</strong><br />

<strong>relazioni</strong> che si chiede alle facoltà <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>sporre annualmente, a supporto della<br />

relazione che i <strong>Nuclei</strong> inviano entro il 30 aprile al Miur e al CNVSU, come richiesto<br />

dall’art. 1 della legge 370/99.<br />

3. Il grado <strong>di</strong> copertura <strong>delle</strong> rilevazioni<br />

Per descrivere lo scenario nel quale si svolge l’attività <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> della<br />

<strong>di</strong>dattica da parte <strong>degli</strong> studenti, sono stati calcolati alcuni in<strong>di</strong>catori per descrivere il<br />

grado <strong>di</strong> copertura dell’indagine a livello regionale, <strong>di</strong> ateneo e per gruppi <strong>di</strong> facoltà. In<br />

particolare, gli in<strong>di</strong>catori presentati sono <strong>di</strong> due tipologie: il primo misura il grado <strong>di</strong><br />

coinvolgimento <strong>degli</strong> studenti (rapporto tra studenti coinvolti e studenti iscritti, tra<br />

6


Tabella 1 Le commissioni paritetiche per la <strong>di</strong>dattica 2002<br />

N.<br />

com.<br />

ATENEI N.<br />

com.<br />

ATENEI<br />

1 BASILICATA 6 ROMA – Tor Vergata<br />

1 BOLZANO 6 TRENTO<br />

1 BRESCIA 6 TUSCIA<br />

1 INSUBRIA 6 VERONA<br />

1 MILANO – Univ. Bocconi 7 CHIETI - G. D'Annunzio<br />

1 SIENA – Univ. Stranieri 7 MILANO – Bicocca<br />

2 CASSINO 7 MODENA E REGGIO EMILIA<br />

2<br />

MILANO Ist. Univ.Lingue<br />

Moderne<br />

7 PIEMONTE ORIENTALE<br />

2 MOLISE (CB) 7 SASSARI<br />

3 BARI – Politecnico 7 TORINO – Politecnico<br />

3 CATANZARO 8 FERRARA<br />

3<br />

MILANO - Univ. Vita-<br />

Salute S. Raffaele<br />

8 PAVIA<br />

3 NAPOLI – II Università 8 SALERNO<br />

3<br />

NAPOLI - Ist. Suor O.<br />

Benincasa<br />

9 MESSINA<br />

3 REGGIO CALABRIA 9 MILANO . Politecnico<br />

3 ROMA Univ. L.U.M.S.A. 9 SIENA<br />

3 VENEZIA - Ca' Foscari 10 BARI<br />

4 CAMERINO 10 PARMA<br />

4 FOGGIA 10 UDINE<br />

4 NAPOLI – Ist. Orientale 11 CATANIA<br />

4 SANNIO 11 FIRENZE<br />

4 TERAMO 11 GENOVA<br />

5 ANCONA 11 TORINO<br />

5 PALERMO 11 TRIESTE<br />

5 PERUGIA 11 URBINO<br />

5 ROMA – TRE 12 NAPOLI – Federico II<br />

6 CAGLIARI 12 PISA<br />

6 CALABRIA 12 ROMA - La Sapienza<br />

6 L'AQUILA 13 PADOVA<br />

6 LECCE 14 MILANO – Univ. Cattolica<br />

8 MILANO<br />

7


studenti coinvolti e studenti regolari 3 ), ed il secondo valuta la significatività del campo<br />

<strong>di</strong> indagine (rapporto tra insegnamenti valutati e insegnamenti attivati nell’a.a.<br />

considerato).<br />

3.1 L’analisi per regione<br />

Il grado <strong>di</strong> copertura <strong>delle</strong> indagini continua a segnalare una situazione<br />

<strong>di</strong>somogenea per regione. Infatti, le università localizzate in Valle d’Aosta, Lombar<strong>di</strong>a,<br />

Piemonte, Trentino Alto A<strong>di</strong>ge, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Molise hanno rilevato<br />

una percentuale <strong>di</strong> insegnamenti superiore alla me<strong>di</strong>a nazionale. Nelle precedenti analisi<br />

la situazione era pressoché analoga, anche se, in un solo anno, la me<strong>di</strong>a nazionale <strong>degli</strong><br />

insegnamenti rilevati si è innalzata <strong>di</strong> do<strong>di</strong>ci punti percentuali, dal 44% al 56%. Inoltre,<br />

in alcune regioni, tra le quali Molise e Sicilia, gli insegnamenti sono stati monitorati in<br />

maniera più capillare.<br />

Una situazione particolarmente critica si segnala in Basilicata e Puglia, le cui<br />

università pur avendo aumentato il numero <strong>di</strong> insegnamenti rilevati su quelli attivati e il<br />

numero <strong>di</strong> questionari raccolti per studente regolare, continuano a registrare una<br />

situazione problematica. Infatti, vengono rilevati, rispettivamente il 18,1% e il 24,5%<br />

<strong>degli</strong> insegnamenti attivati con meno <strong>di</strong> un questionario raccolto per studente regolare<br />

(grafici 3 e 4). Comunque, anche nelle situazioni più critiche, la rilevazione <strong>delle</strong><br />

<strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti frequentanti è più ampia rispetto al passato.<br />

3.2 L’analisi per ateneo<br />

A livello nazionale, sono state rilevate le <strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti frequentanti per<br />

56 insegnamenti attivati su 100 (grafici 5 e 6), ma il 69% <strong>degli</strong> atenei ha una rilevazione<br />

che copre più della metà <strong>degli</strong> insegnamenti attivati 4 ; l’anno precedente la situazione era<br />

più critica, poiché soltanto il 40% <strong>degli</strong> atenei aveva garantito la copertura per la metà<br />

<strong>degli</strong> insegnamenti. Nella rilevazione <strong>Nuclei</strong> 2001, si era osservato che la LUM <strong>di</strong><br />

Casamassima (Ba), la Bocconi <strong>di</strong> Milano, il Politecnico <strong>di</strong> Milano, le università <strong>di</strong><br />

3 Iscritti da un numero <strong>di</strong> anni minore o uguale alla durata legale del corso.<br />

8


Bergamo, <strong>di</strong> Padova, <strong>di</strong> Trento, La Sapienza <strong>di</strong> Roma e lo IUAV <strong>di</strong> Venezia avevano<br />

monitorato più del 75% <strong>degli</strong> insegnamenti attivati; nella rilevazione <strong>Nuclei</strong> 2002,<br />

hanno superato tale significativo livello l’Università del Piemonte Orientale <strong>di</strong> Vercelli,<br />

lo IUAV <strong>di</strong> Venezia, le università <strong>di</strong> Trento e <strong>di</strong> Bergamo, il Politecnico <strong>di</strong> Bari,<br />

l’Istituto Universitario <strong>di</strong> Lingue Moderne <strong>di</strong> Milano, l’Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, l’Università<br />

Cattolica del Sacro Cuore <strong>di</strong> Milano, la L.U.I.S.S. <strong>di</strong> Roma, l’Università Vita e Salute S.<br />

Raffaele <strong>di</strong> Milano, il Libero Istituto Universitario S. Pio V <strong>di</strong> Roma, la Bocconi <strong>di</strong><br />

Milano, l’Università per Stranieri <strong>di</strong> Perugia, la L.U.M.S.A. <strong>di</strong> Roma, l’Università del<br />

Molise (CB) e l’Istituto Universitario <strong>di</strong> Scienze Motorie <strong>di</strong> Roma.<br />

Il secondo in<strong>di</strong>catore esaminato, il numero <strong>di</strong> questionari raccolti dai <strong>Nuclei</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>valutazione</strong> d’ateneo per ogni studente regolare, segnala che, a livello nazionale, sono<br />

stati raccolti in me<strong>di</strong>a due questionari per studente regolare (grafico 8). Nella<br />

rilevazione <strong>Nuclei</strong> 2001, circa l’80% <strong>degli</strong> atenei raccoglieva meno <strong>di</strong> due questionari<br />

per ogni studente regolare, mentre nel 45% <strong>dei</strong> casi il numero <strong>di</strong> questionari raccolti era<br />

ad<strong>di</strong>rittura inferiore al numero <strong>degli</strong> studenti regolari (grafico 7) 5 . Nella rilevazione<br />

<strong>Nuclei</strong> 2002, hanno raccolto più <strong>di</strong> 3 questionari per studente regolare le seguenti<br />

università: l’Istituto Universitario <strong>di</strong> Scienze Motorie <strong>di</strong> Roma, l’Università Cattolica<br />

del Sacro Cuore <strong>di</strong> Milano, l’Università <strong>di</strong> Modena e Reggio Emilia, l’IUAV <strong>di</strong><br />

Venezia, l’Università <strong>di</strong> Padova, il Politecnico <strong>di</strong> Torino, il Politecnico <strong>di</strong> Milano,<br />

l’Università del Piemonte Orientale, la L.I.U.C. Carlo Cattaneo <strong>di</strong> Castellanza (Va), le<br />

università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong> Pavia, la Bocconi <strong>di</strong> Milano, il Campus Biome<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Roma e<br />

l’Università Vita e Salute S. Raffaele <strong>di</strong> Milano.<br />

4 Il numero <strong>di</strong> insegnamenti totali comprende sia gli insegnamenti <strong>di</strong> durata complessiva inferiore alle 50<br />

ore, sia quelli <strong>di</strong> durata superiore.<br />

5 Nel Doc 18/01 il Comitato aveva segnalato gli atenei che avevano raccolto più <strong>di</strong> tre questionari per<br />

studente regolare La Libera Università <strong>di</strong> Bolzano, la L.I.U.C. <strong>di</strong> Castellanza (VA), la Bocconi <strong>di</strong> Milano,<br />

l’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pavia, l’Università Vita e Salute S. Raffaele <strong>di</strong> Milano e l’Università per<br />

Stranieri <strong>di</strong> Siena.<br />

9


Grafico 3 Gli insegnamenti valutati sul totale <strong>degli</strong> insegnamenti attivati,<br />

rilevazioni <strong>Nuclei</strong> 2001 e <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

(valori percentuali)<br />

100,0<br />

90,0<br />

80,0<br />

70,0<br />

60,0<br />

50,0<br />

40,0<br />

30,0<br />

20,0<br />

10,0<br />

-<br />

ABRUZZO<br />

BASILICATA<br />

CALABRIA<br />

CAMPANIA<br />

EMILIA ROMAGNA<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

LAZIO<br />

LIGURIA<br />

LOMBARDIA<br />

MARCHE<br />

MOLISE<br />

PIEMONTE<br />

PUGLIA<br />

SARDEGNA<br />

SICILIA<br />

TOSCANA<br />

TRENTINO-ALTO ADIGE<br />

UMBRIA<br />

VALLE D'AOSTA<br />

VENETO<br />

<strong>Nuclei</strong> 2001 <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

Grafico 4 Il numero <strong>di</strong> questionari raccolti per studente regolare,<br />

rilevazioni <strong>Nuclei</strong> 2001 e <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

(valori percentuali)<br />

7,0<br />

6,0<br />

5,0<br />

4,0<br />

3,0<br />

2,0<br />

1,0<br />

0,0<br />

ABRUZZO<br />

BASILICATA<br />

CALABRIA<br />

CAMPANIA<br />

EMILIA ROMAGNA<br />

FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

LAZIO<br />

LIGURIA<br />

LOMBARDIA<br />

MARCHE<br />

MOLISE<br />

PIEMONTE<br />

PUGLIA<br />

SARDEGNA<br />

SICILIA<br />

TOSCANA<br />

TRENTINO-ALTO ADIGE<br />

UMBRIA<br />

VENETO<br />

<strong>Nuclei</strong> 2001 <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

10


Grafico 5. Gli insegnamenti valutati sul totale <strong>degli</strong> insegnamenti<br />

rilevazioni <strong>Nuclei</strong> 2001<br />

(valori percentuali)<br />

100%<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

Atenei<br />

Grafico 6. Gli insegnamenti valutati sul totale <strong>degli</strong> insegnamenti<br />

rilevazioni <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

(valori percentuali)<br />

100%<br />

90%<br />

80%<br />

70%<br />

60%<br />

50%<br />

40%<br />

30%<br />

20%<br />

10%<br />

0%<br />

atenei<br />

me<strong>di</strong>a nazionale<br />

11


Grafico 7. Il numero <strong>di</strong> questionari raccolti per studente regolare<br />

rilevazioni <strong>Nuclei</strong> 2001<br />

8,00<br />

7,00<br />

6,00<br />

5,00<br />

4,00<br />

3,00<br />

2,00<br />

1,00<br />

0,00<br />

Atenei<br />

Grafico 8. Il numero <strong>di</strong> questionari raccolti per studente regolare<br />

rilevazioni <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

8,00<br />

7,00<br />

6,00<br />

5,00<br />

4,00<br />

3,00<br />

2,00<br />

1,00<br />

0,00<br />

atenei<br />

me<strong>di</strong>a nazionale<br />

12


3.3 L’analisi per facoltà<br />

Anche a livello <strong>di</strong> gruppi <strong>di</strong> facoltà sono stati analizzati il grado <strong>di</strong> copertura<br />

<strong>delle</strong> rilevazioni condotte attraverso la percentuale <strong>di</strong> insegnamenti rilevati sul totale<br />

<strong>degli</strong> insegnamenti attivati da ogni facoltà 6 (grafico 9) ed il numero <strong>di</strong> questionari<br />

raccolti per studente in corso (grafico 10).<br />

Vi è una certa omogeneità nell’analisi tra facoltà, con un’unica eccezione per<br />

quella <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia (21%), per la quale il rapporto tra insegnamenti rilevati<br />

ed attivati è molto basso, ma il numero <strong>di</strong> questionari somministrati per studenti regolari<br />

è alto. Tale risultato <strong>di</strong>pende dal fatto che gli studenti <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia sono<br />

quasi tutti frequentanti e che il numero <strong>di</strong> corsi attivati è molto alto per effetto <strong>delle</strong><br />

peculiari modalità <strong>di</strong> organizzazione della <strong>di</strong>dattica, per cui, anche se gli insegnamenti<br />

rilevati sono pochi, gli studenti compilano comunque un numero elevato <strong>di</strong> questionari 7 .<br />

Le facoltà <strong>di</strong> Psicologia e <strong>di</strong> Scienze Statistiche monitorano il numero più<br />

elevato <strong>di</strong> insegnamenti, rispettivamente, l’80% e il 72%. Le facoltà appartenenti<br />

all’area umanistica somministrano generalmente un numero meno elevato <strong>di</strong> questionari<br />

rispetto a quelle scientifiche. Il più alto numero <strong>di</strong> questionari per studente regolare è<br />

rilevato dalla facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Veterinaria (grafico 10).<br />

Si può segnalare una positiva <strong>di</strong>namica dell’attività <strong>di</strong> monitoraggio, soprattutto<br />

per quanto riguarda il numero <strong>di</strong> questionari raccolti per studente regolare: la facoltà <strong>di</strong><br />

Me<strong>di</strong>cina Veterinaria ha rilevato circa 5 questionari per studente regolare, mentre nella<br />

precedente rilevazione ne aveva raccolti 1,5; le facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia e <strong>di</strong><br />

Ingegneria hanno raccolto circa 3 questionari per studente regolare, mentre nell’a.a.<br />

1999/2000 esattamente la metà.<br />

6 Il numero <strong>di</strong> insegnamenti totali comprende sia gli insegnamenti <strong>di</strong> durata complessiva inferiore alle 50<br />

ore, sia quelli <strong>di</strong> durata superiore.<br />

7 Nella facoltà <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia, pur in presenza della percentuale più bassa <strong>di</strong> insegnamenti<br />

rilevati su quelli attivati (21%), sono compilati quasi tre questionari per studente regolare.<br />

13


Grafico 9 Gli insegnamenti valutati sul totale <strong>degli</strong> insegnamenti attivati<br />

rilevazioni <strong>Nuclei</strong> 2001 e <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

valori percentuali)<br />

90,0%<br />

80,0%<br />

70,0%<br />

60,0%<br />

50,0%<br />

40,0%<br />

30,0%<br />

20,0%<br />

10,0%<br />

0,0%<br />

Agraria<br />

Architettura<br />

Economia<br />

Farmacia<br />

Giurisprudenza<br />

Ingegneria<br />

Lett. filosofia<br />

Ling. lett. stran.<br />

Med. veter.<br />

Me<strong>di</strong>cina e chirurgia<br />

Psicologia<br />

Sc. Politiche<br />

Scienze della formazione<br />

Scienze MFN<br />

Scienze Motorie<br />

Scienze statistiche<br />

Sociologia<br />

<strong>Nuclei</strong> 2001 <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

Grafico 10 Il numero <strong>di</strong> questionari raccolti per studente regolare<br />

rilevazioni <strong>Nuclei</strong> 2001 e <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

5,00<br />

4,50<br />

4,00<br />

3,50<br />

3,00<br />

2,50<br />

2,00<br />

1,50<br />

1,00<br />

0,50<br />

-<br />

Agraria<br />

Architettura<br />

Economia<br />

Farmacia<br />

Giurisprudenza<br />

Ingegneria<br />

Lett. filosofia<br />

Ling. lett. stran.<br />

Med. veter.<br />

Me<strong>di</strong>cina e chirurgia<br />

Psicologia<br />

Sc. Politiche<br />

Scienze della formazione<br />

Scienze MFN<br />

Scienze Motorie<br />

Scienze statistiche<br />

Sociologia<br />

<strong>Nuclei</strong> 2001 <strong>Nuclei</strong> 2002<br />

14


4. I questionari<br />

Parallelamente alla lettura <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong>, sono stati analizzati i questionari<br />

utilizzati per la rilevazione <strong>delle</strong> <strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti nelle <strong>di</strong>verse università.<br />

L’obiettivo dell’indagine è quello <strong>di</strong> avere una più chiara visione <strong>delle</strong> fonti da cui<br />

nascono le informazioni contenute nelle <strong>relazioni</strong> sulla <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica, le<br />

loro caratteristiche comuni e le loro <strong>di</strong>fferenze.<br />

L’analisi è stata svolta tenendo conto <strong>degli</strong> aspetti formali e strutturali (numero<br />

<strong>di</strong> pagine, numero <strong>di</strong> domande, sezioni del questionario), della metodologia <strong>di</strong> indagine<br />

utilizzata (tipo <strong>di</strong> domande, scala <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> utilizzata) e <strong>delle</strong> tematiche oggetto <strong>di</strong><br />

<strong>valutazione</strong>. Per uno stu<strong>di</strong>o più approfon<strong>di</strong>to si sono in<strong>di</strong>viduate sette macrosezioni <strong>di</strong><br />

un ipotetico questionario <strong>di</strong> riferimento, e per ognuna <strong>di</strong> esse si sono specificati alcuni<br />

<strong>dei</strong> possibili argomenti <strong>di</strong> indagine:<br />

∗ sezione organizzazione strutture;<br />

∗ sezione insegnamento;<br />

∗ sezione qualità della <strong>di</strong>dattica;<br />

∗ sezione rispetto <strong>delle</strong> regole d’esame;<br />

∗ sezione esercitazioni;<br />

∗ sezione informazioni aggiuntive;<br />

∗ sezione domande aperte/sod<strong>di</strong>sfazione.<br />

I <strong>Nuclei</strong> hanno reso <strong>di</strong>sponibile, insieme alla relazione annuale sulla <strong>valutazione</strong><br />

della <strong>di</strong>dattica, anche i questionari utilizzati per le indagini, per un totale <strong>di</strong> un centinaio<br />

<strong>di</strong> questionari analizzati: 60 sono gli atenei (circa l’81%) che utilizzano un unico<br />

questionario per tutte le facoltà e i corsi <strong>di</strong> laurea, anche se a volte sono presenti, in una<br />

sezione specifica del questionario, una serie <strong>di</strong> domande relative ad un determinato<br />

corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>. In me<strong>di</strong>a lo strumento d’indagine è costituito da 23 domande strutturate<br />

semplici, poche le domande strutturate a scelta multipla e rare le domande strutturate<br />

gerarchizzate 8 , rarissime sono le domande aperte, che offrono la possibilità allo studente<br />

8 Una domanda si definisce strutturata quando la modalità <strong>di</strong> risposta consiste nella semplice operazione<br />

<strong>di</strong> scegliere tra risposte previste all’interno preco<strong>di</strong>ficate. Le domande a risposta multipla sono quelle in<br />

cui il rispondente può fornire più <strong>di</strong> una risposta alla stessa domanda, sono domande gerarchizzate quelle<br />

in cui al rispondente è chiesto <strong>di</strong> stilare una gerarchia, per esempio segnalando dalla risposta più preferita<br />

a quella meno preferita.<br />

15


<strong>di</strong> esprimere la propria <strong>valutazione</strong> me<strong>di</strong>ante una o più frasi, ma per contro, sarebbero<br />

più <strong>di</strong>fficili da elaborare.<br />

Dall’analisi condotta emerge come sia <strong>di</strong>fficile trovare uniformità nell’utilizzo<br />

<strong>delle</strong> scale <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>; le più frequenti sono: la scala a 4 modalità bilanciate, come<br />

nel questionario proposto dal Comitato (Doc 9/02), con le modalità <strong>di</strong> risposta:<br />

decisamente no, più no che sì, più sì che no, decisamente sì e la scala a 5 modalità<br />

negativa con valori da 1 a 5 con la definizione <strong>dei</strong> due estremi (<strong>di</strong>saccordo/accordo, per<br />

niente/molto).<br />

Per quel che riguarda gli argomenti affrontati dall’indagine, circa l’80% <strong>dei</strong><br />

questionari analizzati è sud<strong>di</strong>viso in sezioni e il 69% presenta al proprio interno<br />

domande relative al profilo dello studente.<br />

La maggior parte <strong>delle</strong> domande presenti nei questionari ha l’obiettivo <strong>di</strong><br />

valutare la qualità della <strong>di</strong>dattica: dall’organizzazione <strong>delle</strong> lezioni e dal materiale<br />

<strong>di</strong>dattico agli aspetti legati alle capacità <strong>di</strong>dattiche del docente e quin<strong>di</strong> chiarezza,<br />

capacità <strong>di</strong> suscitare interesse per la materia, <strong>di</strong>sponibilità alla richiesta <strong>di</strong> chiarimenti ed<br />

approfon<strong>di</strong>menti, rispetto <strong>delle</strong> regole, <strong>degli</strong> orari, del programma. Quasi sempre è<br />

presente una domanda sul livello <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione dello studente, a volte sostituita o<br />

affiancata da domande sull’utilità del corso, sull’interesse per la materia, sul valore<br />

aggiunto ottenuto nell’aver seguito le lezioni del determinato insegnamento.<br />

In una decina <strong>di</strong> questionari viene richiesta una <strong>valutazione</strong> della prova d’esame,<br />

mentre altri richiedono non solo la <strong>valutazione</strong> <strong>degli</strong> aspetti <strong>di</strong>dattici, ma anche <strong>dei</strong><br />

servizi offerti dall’Università, dai servizi <strong>di</strong> segreteria ai servizi <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o: nel<br />

questionario utilizzato dall’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Camerino, ad esempio, 12 <strong>delle</strong> 31<br />

domande sono <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>dei</strong> servizi offerti dall’università stessa; il Nucleo<br />

dell’Istituto Universitario <strong>di</strong> Scienze Motorie <strong>di</strong> Roma parallelamente ad un<br />

questionario specifico <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> dell’insegnamento frequentato, somministra un<br />

questionario generale <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>dei</strong> servizi legati al <strong>di</strong>ritto allo stu<strong>di</strong>o, <strong>dei</strong> servizi <strong>di</strong><br />

supporto alla <strong>di</strong>dattica e richiede allo studente una <strong>valutazione</strong> comparativa tra la<br />

situazione presente al momento della compilazione e quella relativa all’anno<br />

precedente.<br />

Il 77% <strong>dei</strong> questionari contiene una sezione per la <strong>valutazione</strong> <strong>delle</strong><br />

esercitazioni, <strong>dei</strong> seminari e <strong>degli</strong> eventuali corsi integrativi; non mancano quasi mai, tra<br />

16


le informazioni aggiuntive, domande sul tipo <strong>di</strong> frequenza, sulla percentuale <strong>di</strong> lezioni<br />

seguite (47%), sull’interesse per la materia (46%), <strong>sulle</strong> inter<strong>relazioni</strong> esistenti con altri<br />

insegnamenti (39%), sull’utilità della <strong>di</strong>sciplina e <strong>delle</strong> lezioni stesse (31%).<br />

Nonostante si siano in<strong>di</strong>viduate molte tipologie <strong>di</strong> domande, molto spesso non è<br />

stato possibile classificarle proprio per la <strong>di</strong>versità <strong>degli</strong> obiettivi stessi <strong>di</strong> indagine <strong>delle</strong><br />

<strong>di</strong>verse schede <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>. I questionari non sempre vengono somministrati alla fine<br />

<strong>di</strong> ogni singolo corso e a volte lo studente si trova a dover compilare un unico<br />

questionario <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> per tutti gli insegnamenti seguiti durante l’intero semestre:<br />

un esempio è quello dell’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> della Valle d’Aosta, nel quale vengono<br />

valutati contemporaneamente, in un unico questionario, quin<strong>di</strong>ci insegnamenti; quello<br />

utilizzato al Politecnico <strong>di</strong> Bari con il quale possono essere valutati gli ultimi sette<br />

insegnamenti frequentati e quello dell’Istituto Universitario <strong>di</strong> Lingue Moderne che<br />

richiede pareri su cinque corsi e che deve essere consegnato entro il 23 luglio in<br />

segreteria.<br />

Un’altra <strong>di</strong>fficoltà emerge dal fatto che, anche se l’argomento della domanda è<br />

chiaro, non è possibile non tener conto della sua modalità: una <strong>di</strong>versa formulazione ed<br />

una conseguente <strong>di</strong>versa modalità <strong>di</strong> risposta possono comportare una <strong>di</strong>versa<br />

<strong>valutazione</strong> dell’oggetto dell’indagine.<br />

Il questionario rappresenta, all’interno del problema più ampio legato alla<br />

<strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica, uno strumento particolarmente importante. La presenza <strong>di</strong><br />

una così ampia tipologia <strong>di</strong> questionari, ognuno <strong>dei</strong> quali contenente domande aventi<br />

formulazione e struttura <strong>di</strong>verse, la <strong>di</strong>fficoltà nel capire il momento in cui il questionario<br />

viene somministrato agli studenti sono aspetti che influenzano <strong>di</strong>rettamente le variabili<br />

oggetto <strong>di</strong> una <strong>valutazione</strong> più ampia e generale. Diventa così <strong>di</strong>fficile per il Comitato<br />

l’attività <strong>di</strong> analisi e comparazione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>verse <strong>relazioni</strong> <strong>dei</strong> <strong>Nuclei</strong> <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> e<br />

<strong>delle</strong> informazioni in esse contenute. Proprio per questi motivi, si è ritenuto necessario<br />

in<strong>di</strong>viduare, un set minimo <strong>di</strong> domande che permettano, sia a livello nazionale che <strong>dei</strong><br />

singoli atenei, attraverso una serie <strong>di</strong> in<strong>di</strong>catori uniformi a livello nazionale, <strong>di</strong> poter<br />

ottenere una più efficace e trasparente <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica (DOC 09/02).<br />

17


5. La metodologia per l’analisi <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong><br />

L'esperienza maturata negli ultimi due anni sull’analisi <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> sulla<br />

<strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica presentate dai nuclei <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>, ha consentito al CNVSU<br />

<strong>di</strong> migliorare la metodologia <strong>di</strong> analisi. Essa è stata condotta su tre fasi o livelli <strong>di</strong><br />

lettura, che corrispondono a <strong>di</strong>fferenti approfon<strong>di</strong>menti <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong>:<br />

1. analisi descrittiva, con l'obiettivo <strong>di</strong> verificare se le <strong>relazioni</strong> siano state pre<strong>di</strong>sposte<br />

sulla base <strong>delle</strong> in<strong>di</strong>cazioni del CNVSU, illustrate negli ultimi incontri con i nuclei<br />

<strong>di</strong> <strong>valutazione</strong>;<br />

2. analisi <strong>dei</strong> contenuti, che si è proposta <strong>di</strong> valutare le <strong>relazioni</strong> in relazione alla<br />

descrizione <strong>delle</strong> modalità <strong>di</strong> gestione della rilevazione e all’utilizzo <strong>dei</strong> dati;<br />

3. analisi della sod<strong>di</strong>sfazione dello studente, che si è prefissa <strong>di</strong> costruire un quadro<br />

complessivo <strong>dei</strong> principali fattori positivi e negativi, che le precedenti <strong>relazioni</strong> non<br />

consentivano <strong>di</strong> delineare.<br />

Le tre fasi si snodano come un processo conseguente e successivo, che consente <strong>di</strong><br />

verificare l’approfon<strong>di</strong>mento dell’operazione <strong>di</strong> valutare <strong>delle</strong> <strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti<br />

frequentanti. Ogni fase è fondamentale per la completezza <strong>delle</strong> indagini condotte.<br />

Per ogni livello <strong>di</strong> lettura sono stati definiti alcuni parametri considerati<br />

fondamentali per poter garantire una <strong>valutazione</strong> <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong>. Successivamente, si<br />

sono creati <strong>dei</strong> raggruppamenti in classi <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> sulla base del loro grado <strong>di</strong><br />

completezza. L’appartenenza ad un gruppo ha consentito <strong>di</strong> costruire i profili <strong>delle</strong><br />

<strong>relazioni</strong> <strong>dei</strong> <strong>Nuclei</strong>.<br />

Nella parte descrittiva l’attenzione è stata rivolta ai seguenti aspetti:<br />

1. dettaglio della relazione;<br />

2. ampiezza della relazione;<br />

3. numero <strong>di</strong> tabelle e grafici;<br />

4. presenza del questionario somministrato agli studenti;<br />

5. rispetto dell’articolazione proposta dal CNVSU (DOC 18/01);<br />

6. standar<strong>di</strong>zzazione <strong>delle</strong> <strong>di</strong>mensioni;<br />

7. presenza dell’allegato statistico;<br />

8. presenza <strong>di</strong> tabelle con commento,<br />

9. presenza <strong>di</strong> grafici con commento.<br />

18


Per quel che riguarda i contenuti sono stati esaminati i seguenti aspetti:<br />

1. in<strong>di</strong>viduazione <strong>dei</strong> soggetti incaricati alla gestione della rilevazione;<br />

2. esame del ruolo svolto dal Nucleo;<br />

3. esposizione <strong>degli</strong> obiettivi dell’indagine;<br />

4. definizione della metodologia adottata nell’indagine;<br />

5. in<strong>di</strong>viduazione <strong>dei</strong> soggetti preposti alla redazione della relazione;<br />

6. in<strong>di</strong>viduazione <strong>dei</strong> soggetti preposti alla elaborazione <strong>dei</strong> dati;<br />

7. esistenza della <strong>di</strong>ffusione <strong>dei</strong> risultati;<br />

8. esistenza evidenza dell’utilizzo <strong>dei</strong> risultati;<br />

9. esistenza <strong>di</strong> commenti e <strong>di</strong> suggerimenti da parte del Nucleo;<br />

10. esposizione <strong>di</strong> iniziative <strong>di</strong> valorizzazione <strong>dei</strong> risultati.<br />

Per valutare la sod<strong>di</strong>sfazione <strong>degli</strong> studenti l’attenzione è focalizzata sui<br />

seguenti aspetti:<br />

1. esplicitazione del grado <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione <strong>degli</strong> studenti in merito alle attività <strong>di</strong><br />

monitoraggio della <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica;<br />

2. punti <strong>di</strong> forza e punti <strong>di</strong> debolezza dell’attività <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> <strong>degli</strong> <strong>opinioni</strong><br />

<strong>degli</strong> studenti frequentanti.<br />

5.1 L’analisi descrittiva<br />

Quasi tutti i <strong>Nuclei</strong> (87%) hanno presentato una relazione d’ateneo, un gruppo<br />

ristretto una relazione <strong>di</strong> ateneo insieme a più <strong>relazioni</strong> <strong>di</strong> facoltà (9%) ed un<br />

piccolissimo gruppo soltanto <strong>relazioni</strong> per facoltà (circa 4%) (tabella 2).<br />

Molti <strong>Nuclei</strong> hanno preferito seguire un in<strong>di</strong>ce proprio, al fine <strong>di</strong> descrivere<br />

specifiche problematiche (tabella 3). Infatti, quasi il 64% <strong>delle</strong> relazione presenta una<br />

struttura libera, non conforme a quella proposta dal CNVSU, ma comunque chiara e<br />

comprensibile. Di notevole importanza risulta l’allegato statistico, presente nel 57%<br />

<strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> (tabella 4), poiché consente <strong>di</strong> ricostruire le principali problematiche<br />

affrontate nel questionario adottato.<br />

19


Tabella 2 L’analisi del dettaglio della relazione 2002<br />

Frequenza<br />

Percentuale<br />

Unica, <strong>di</strong> Ateneo 67 87,0<br />

Composta da più <strong>relazioni</strong> <strong>di</strong><br />

facoltà 3 3,9<br />

Ateneo+facoltà 7 9,1<br />

Totale 77 100,0<br />

Tabella 3 L’adozione dell’articolazione della relazione proposta dal CNVSU 2002<br />

Rispetto in<strong>di</strong>ce standard Frequenza Percentuale<br />

Si 28 36,4<br />

No 49 63,6<br />

Totale 77 100,0<br />

Tabella 4 La presenza dell’allegato statistico 2002<br />

Frequenza<br />

Percentuale<br />

Si 44 57,1<br />

No 33 42,9<br />

Totale 77<br />

Grafico 11 Le <strong>relazioni</strong> <strong>dei</strong> <strong>Nuclei</strong> con grafici e tabelle 2002<br />

60<br />

50<br />

40<br />

40<br />

37<br />

52<br />

48<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

Presenza grafici con commento<br />

Presenza tabelle con commento<br />

si<br />

no<br />

20


La presenza <strong>di</strong> tabelle con commento è più frequente: 52 <strong>Nuclei</strong> su 77 corredano la<br />

propria relazione con tabelle, mentre soltanto 40 aggiungono anche grafici commentati<br />

(grafico 11).<br />

La lunghezza <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> è estremamente variabile. Alcuni <strong>Nuclei</strong> hanno<br />

presentato una relazione brevissima, altre <strong>di</strong> oltre cento pagine. Discorso analogo per le<br />

tabelle ed i grafici: vi sono <strong>Nuclei</strong> che non presentano tabelle e grafici, altri che<br />

presentano oltre un centinaio <strong>di</strong> pagine <strong>di</strong> grafici e tabelle.<br />

5.2 L’analisi <strong>dei</strong> contenuti<br />

Quasi tutti i <strong>Nuclei</strong> gestiscono <strong>di</strong>rettamente la rilevazione (circa il 73%),<br />

pochissimi la affidano ai nuclei <strong>di</strong> facoltà (circa il 4%), il 14% ad un altro organo<br />

dell’ateneo (Commissioni paritetiche per la <strong>di</strong>dattica, osservatori <strong>di</strong>dattici e centri <strong>di</strong><br />

programmazione <strong>valutazione</strong>). Nel 9% <strong>dei</strong> casi tale informazione non si evince dalla<br />

relazione (tabella 5), mentre il Nucleo svolge un ruolo propositivo nella maggior parte<br />

<strong>degli</strong> atenei (62%) (tabella 6).<br />

Nella stesura <strong>di</strong> qualsiasi documento il punto focale è quello <strong>di</strong> definire gli<br />

obiettivi dell’oggetto dell’analisi. Proprio su questo aspetto, le <strong>relazioni</strong> presentano la<br />

maggiore problematicità. Il 40% <strong>dei</strong> <strong>Nuclei</strong> non espone con chiarezza gli obiettivi<br />

dell’indagine (tabella 7), sebbene la metodologia d’analisi sia quasi sempre descritta<br />

(tabella 8). Probabilmente ci si trova <strong>di</strong> fronte ad una operazione routinaria, perché<br />

entrata ormai a regime in tutti gli atenei italiani, e pertanto, forse a molti nuclei è<br />

sembrata ridondante la necessità <strong>di</strong> specificarne l’obiettivo. I <strong>Nuclei</strong> che non espongono<br />

gli obiettivi d’analisi coincidono con quelli che non espongono la metodologia (tabella<br />

9). Dalle <strong>relazioni</strong> si evince che, in genere, l’operazione <strong>di</strong> elaborazione <strong>dei</strong> dati è quasi<br />

sempre affidata ai <strong>Nuclei</strong> (tabella 9 e 10), ma molto spesso non è chiaro come siano<br />

gestite le operazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione <strong>delle</strong> informazioni e come siano utilizzati i risultati<br />

(tabella 10 e 11).<br />

Dalla lettura <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> si evince che la loro redazione è curata del Nucleo nel 75%<br />

<strong>dei</strong> casi, mentre l’elaborazione <strong>dei</strong> dati è realizzata dallo stesso solo nel 43%<br />

21


Tabella 5 La gestione della rilevazione 2002<br />

Frequenza<br />

Percentuale<br />

<strong>Nuclei</strong> 56 72,7<br />

Facoltà 3 3,9<br />

Organo ad hoc 11 14,3<br />

Non si evince 7 9,1<br />

Totale 77 100,0<br />

Tabella 6 Il ruolo del Nucleo nella rilevazione 2002<br />

Ruolo Nucleo Frequenza Percentuale<br />

Attivo 48 62,34<br />

Non attivo 7 9,09<br />

Non si evince 22 28,57<br />

Totale 77 100,00<br />

Tabella 7 L’esposizione <strong>degli</strong> obiettivi dell’indagine 2002<br />

Frequenza<br />

Percentuale<br />

Si 46 59,7<br />

No 31 40,3<br />

Totale 77 100,0<br />

Tabella 8 L’esposizione della metodologia d’analisi 2002<br />

Frequenza<br />

Percentuale<br />

Si 62 80,5<br />

No 14 18,2<br />

Totale 76 98,7<br />

22


Tabella 9 L’esposizione <strong>degli</strong> obiettivi rispetto all’esposizione della metodologia 2002<br />

Metodologia<br />

Obiettivi<br />

si no Totale<br />

si 45 1 45<br />

no 17 13 30<br />

Totale 62 14 76<br />

Tabella 10 I soggetti preposti alla redazione della relazione 2002<br />

Frequenza<br />

Percentuale<br />

Nucleo 58 75,3<br />

Facoltà 1 1,3<br />

Organo ad hoc 5 6,5<br />

non si evince 13 16,9<br />

Totale 77 100,0<br />

Tabella 11 I soggetti preposti all’elaborazione <strong>dei</strong> dati 2002<br />

Elaborazione dati Frequenza Percentuale<br />

Nucleo 33 43,6<br />

Facoltà 2 3,1<br />

Organo ad hoc 24 31,8<br />

Non si evince 16 21,5<br />

Totale 75 100,0<br />

Grafico 12 L’evidenza e l’utilizzo <strong>dei</strong> risultati 2002<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

48<br />

29<br />

Evidenza <strong>di</strong>ffusione risultati<br />

18<br />

59<br />

Utilizzo <strong>dei</strong> risultati<br />

Si<br />

No<br />

23


<strong>dei</strong> casi. La lettura <strong>delle</strong> elaborazioni risulta spesso complessa ed elementi importanti<br />

non vengono poi posti in adeguata evidenza nelle <strong>relazioni</strong> (tabella 10 e 11).<br />

I <strong>Nuclei</strong> che <strong>di</strong>ffondono i risultati dell’indagine attraverso vari strumenti sono<br />

quarantotto, ma soltanto in <strong>di</strong>ciotto casi i risultati dell’indagine sembrano, a parere <strong>dei</strong><br />

<strong>Nuclei</strong>, essere stati utilizzati dall’ateneo (grafico 12). In quin<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> tali casi è possibile<br />

rilevare informazioni sui provve<strong>di</strong>menti operativi realizzati.<br />

5.3 L’analisi sulla sod<strong>di</strong>sfazione <strong>degli</strong> studenti<br />

Tutti gli aspetti esaminati nell’analisi descrittiva e <strong>di</strong> contenuto concorrono a<br />

formare una <strong>valutazione</strong> globale sull’efficacia della relazione. Per cui per efficacia si<br />

intende un giu<strong>di</strong>zio complessivo, volto ad accertare se la relazione consenta,<br />

nell'insieme, il formarsi <strong>di</strong> un’idea sufficientemente chiara della situazione illustrata e,<br />

cioè nel caso specifico, del livello <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione <strong>degli</strong> studenti <strong>sulle</strong> attività<br />

<strong>di</strong>dattiche. Circa il 60% <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> <strong>Nuclei</strong> 2002 risultano globalmente efficaci<br />

(tabella 12 e 13); mentre soltanto il 20% <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> dell’anno precedente (<strong>Nuclei</strong><br />

2001) potevano ritenersi tali.<br />

L’insod<strong>di</strong>sfazione <strong>degli</strong> studenti si concentra, come nelle scorse rilevazioni, sui<br />

seguenti aspetti: carenza <strong>delle</strong> strutture, calendario <strong>degli</strong> esami, carico <strong>di</strong> lavoro,<br />

delineando, invece, un quadro uniformemente positivo sulla qualità dell’insegnamento<br />

(tabella 14).<br />

Emerge in quasi tutti gli atenei un apprezzamento nei confronti <strong>dei</strong> contenuti <strong>degli</strong><br />

insegnamenti e <strong>delle</strong> prestazioni <strong>dei</strong> docenti; mentre le strutture, i laboratori e le aule<br />

raccolgono un giu<strong>di</strong>zio positivo soltanto in alcuni atenei. Nella maggior parte <strong>dei</strong> casi,<br />

quin<strong>di</strong>, l’insod<strong>di</strong>sfazione dello studente si concentra su aspetti che non sono<br />

<strong>di</strong>rettamente <strong>di</strong>pendenti dalla qualità della attività <strong>di</strong>dattica: strutture insufficienti,<br />

laboratori carenti e biblioteche poco fornite. Se da un lato questo testimonia una<br />

necessità <strong>di</strong> intervento, dall’altro lato gli studenti sono sostanzialmente sod<strong>di</strong>sfatti del<br />

personale docente.<br />

24


Tabella 12 Le <strong>relazioni</strong> globalmente efficaci 2002<br />

(percentuale)<br />

Efficacia Frequenza Percentuale<br />

Si 47 61,0<br />

No 30 39,0<br />

Totale 77 100,0<br />

Tabella 13 Le <strong>relazioni</strong> globalmente efficaci 2002<br />

Basilicata Milano – IULM Roma – IUSM<br />

Bolzano Milano – Politecnico Roma – LUISS<br />

Cagliari Milano – Univ. Cattolica Roma TRE<br />

Calabria Milano Bicocca Salerno<br />

Cassino Modena e Reggio Emilia Torino<br />

Castellanza Molise Torino - Politecnico<br />

Chieti - G. D'Annunzio Napoli - Ist. Orientale Trento<br />

Foggia Napoli Federico II Trieste - SISSA<br />

Genova Padova Tuscia<br />

Insubria Palermo U<strong>di</strong>ne<br />

L'Aquila Parma Urbino<br />

Lecce Pavia Valle D'Aosta<br />

Macerata Perugina Venezia - IUAV<br />

Messina Pisa Normale Venezia Ca' Foscari<br />

Milano Roma "La Sapienza" Verona<br />

Milano – Bocconi<br />

Roma – Campus<br />

Biome<strong>di</strong>co<br />

Tabella 14 I punti <strong>di</strong> forza della <strong>di</strong>dattica 2002<br />

Frequenza<br />

Percentuale<br />

Docenti 27 35,1<br />

Aule, laboratori e strutture 5 6,5<br />

altro (da specificare) 3 3,9<br />

Totale 35 45,5<br />

Mancante <strong>di</strong> sistema 42 54,5<br />

25


5.4 Le <strong>relazioni</strong> <strong>dei</strong> nuclei: tre tipologie<br />

Come si evince dalla lettura <strong>dei</strong> precedenti paragrafi, l’analisi <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> è<br />

stata particolarmente approfon<strong>di</strong>ta, poiché l’intento era quello <strong>di</strong> voler esaminare e<br />

fornire in<strong>di</strong>cazioni precise per la redazione <strong>delle</strong> future <strong>relazioni</strong>. A tal fine, il CNVSU<br />

ha espresso un giu<strong>di</strong>zio globale su ciascuna relazione, per in<strong>di</strong>viduare le buone pratiche.<br />

Le <strong>relazioni</strong> sono state raggruppate in tre classi: ottime, adeguate e incomplete.<br />

Sono state giu<strong>di</strong>cate ottime le <strong>relazioni</strong> che presentavano un giusto equilibrio tra la parte<br />

descrittiva, quella contenutistica e quella <strong>di</strong> analisi della sod<strong>di</strong>sfazione <strong>degli</strong> studenti.<br />

Sono state ritenute adeguate le <strong>relazioni</strong> che, pur essendo complete nella globalità,<br />

presentavano problemi <strong>di</strong> completezza e <strong>di</strong> approfon<strong>di</strong>mento in alcune parti. Sono stati<br />

valutati incompleti i documenti che non garantivano esaustività e chiarezza.<br />

L’appartenenza ad una <strong>delle</strong> categorie descritte è stata ottenuta me<strong>di</strong>ante l’utilizzo<br />

sequenziale <strong>di</strong> più tecniche <strong>di</strong> statistica multivariata 9 : il 38% <strong>delle</strong> <strong>relazioni</strong> è risultato<br />

ottimo, consentendo <strong>di</strong> avere un quadro preciso e puntuale del monitoraggio, il 41%<br />

adeguato, documenti generalmente ben strutturati ma che necessitano, a volte, <strong>di</strong> una<br />

migliore esposizione o, in altri casi sono carenti <strong>di</strong> dati statistici, mentre il restante 21%<br />

è incompleto, poiché le <strong>relazioni</strong> sono prive <strong>di</strong> alcune parti ritenute essenziali, come<br />

l’esplicitazione della metodologia o il riferimento ai dati.<br />

Sono risultate ottime le <strong>relazioni</strong> presentate dai seguenti <strong>Nuclei</strong>: il Politecnico <strong>di</strong><br />

Bari, l’Università <strong>di</strong> Bergamo, la Libera Università <strong>di</strong> Bolzano, l’Università della<br />

Calabria, la Lum <strong>di</strong> Casamassima (Ba), la L.I.U.C. Carlo Cattaneo <strong>di</strong> Castellanza (Va),<br />

le Università <strong>di</strong> Firenze e <strong>di</strong> Macerata, la Bicocca <strong>di</strong> Milano, il Politecnico <strong>di</strong> Milano, la<br />

Bocconi <strong>di</strong> Milano, l’Università Cattolica <strong>di</strong> Milano, le Università <strong>di</strong> Modena e Reggio<br />

Emilia e del Molise (CB), l’Università Federico II <strong>di</strong> Napoli, le Università <strong>di</strong> Padova, <strong>di</strong><br />

Pavia, <strong>di</strong> Perugia, l’Università del Piemonte Orientale, il Libero Istituto Universitario<br />

Campus Biome<strong>di</strong>co <strong>di</strong> Roma, “La Sapienza” <strong>di</strong> Roma, l’Università Roma Tre, la<br />

L.U.I.S.S. <strong>di</strong> Roma, il Politecnico <strong>di</strong> Torino, le università <strong>di</strong> Trento, <strong>di</strong> Trieste e <strong>di</strong><br />

U<strong>di</strong>ne, l’Università Ca’ Foscari <strong>di</strong> Venezia e lo IUAV <strong>di</strong> Venezia.<br />

9 Nella prima fase, si è applicata l’analisi <strong>delle</strong> corrispondenze multiple e poi a partire dalle coor<strong>di</strong>nate <strong>dei</strong><br />

profili linea, si é utilizzato l’algoritmo k-me<strong>di</strong>e (MacQueen, 1967) per partizionare le stesse.<br />

26


6. L’utilizzo <strong>dei</strong> risultati<br />

I <strong>Nuclei</strong>, che hanno un ruolo quasi sempre attivo nelle indagini sulla <strong>valutazione</strong><br />

della <strong>di</strong>dattica, in molti casi (circa il 38%), purtroppo, non commentano i risultati <strong>delle</strong><br />

rilevazioni, limitandosi a descrivere le fasi precedenti e successive alla raccolta <strong>dei</strong> dati<br />

(tabella 15). Questo atteggiamento non consente agli atenei <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> suggerimenti<br />

utili per possibili interventi da intraprendere per il miglioramento della qualità della<br />

<strong>di</strong>dattica (tabella 16).<br />

Se<strong>di</strong>ci <strong>Nuclei</strong> <strong>di</strong>chiarano che gli atenei hanno intenzione <strong>di</strong> valorizzare i risultati<br />

<strong>delle</strong> analisi compiute <strong>sulle</strong> <strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti frequentanti <strong>sulle</strong> attività <strong>di</strong>dattiche<br />

(tabella 17).<br />

Dalle <strong>relazioni</strong> appare che alcuni atenei hanno <strong>di</strong>chiarato <strong>di</strong> attuare<br />

provve<strong>di</strong>menti a seguito <strong>delle</strong> indagini sulla <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica: sette hanno<br />

erogato incentivi ai docenti tenendo conto <strong>di</strong> tali valutazioni (le Università <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne, <strong>di</strong><br />

Cassino, <strong>di</strong> Castellanza, la Bocconi <strong>di</strong> Milano, il Politecnico <strong>di</strong> Milano, l’Università<br />

Federico II <strong>di</strong> Napoli e la Libera Università <strong>di</strong> Bolzano), cinque sono intervenuti <strong>sulle</strong><br />

strutture (l’Università <strong>di</strong> Perugia, il Politecnico <strong>di</strong> Torino, le Università <strong>di</strong> Genova, <strong>di</strong><br />

Pavia e della Calabria) e tre hanno mo<strong>di</strong>ficato l’impianto <strong>dei</strong> corsi (l’Università del<br />

Molise (CB), la L.U.I.S.S. <strong>di</strong> Roma, la Libera Università <strong>di</strong> Bolzano e l’Università della<br />

Calabria) (grafico 13).<br />

7. Conclusioni<br />

Il Comitato ha constatato con sod<strong>di</strong>sfazione che, nell’arco <strong>di</strong> un solo anno, sono<br />

stati compiuti notevoli progressi sul tema della <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica, ma ancora<br />

molti altri sforzi devono essere messi in opera, soprattutto in termini <strong>di</strong> utilizzo <strong>dei</strong><br />

risultati.<br />

Tra le novità <strong>di</strong> natura tecnica, e <strong>di</strong> una certa rilevanza anche sotto il profilo<br />

metodologico, va segnalato il <strong>di</strong>ffondersi della consapevolezza che le indagini hanno<br />

una natura multilivello, nelle quali un primo livello in<strong>di</strong>viduale (lo studente<br />

rispondente) si sovrappone gerarchicamente a un secondo livello (il corso <strong>di</strong> lezioni). La<br />

classificazione in base al primo livello non è nota, e ciò lascia sullo stesso piano<br />

27


Tabella 15 I commenti ed i suggerimenti del Nucleo 2002<br />

Frequenza<br />

Percentuale<br />

Si 48 62,3<br />

No 29 37,7<br />

Totale 77 100,0<br />

Tabella 16 La presenza <strong>di</strong> commenti e suggerimenti da parte del Nucleo 2002<br />

Commenti e suggerimenti Nucleo Totale<br />

si no<br />

Obiettivi Si 34 13 47<br />

No 14 16 30<br />

Totale 48 29 77<br />

Tabella 17 Le iniziative <strong>di</strong> valorizzazione <strong>dei</strong> risultati da parte <strong>degli</strong> atenei 2002<br />

Frequenza<br />

Percentuale<br />

Si 16 20,8<br />

No 56 72,7<br />

Totale 72 93,5<br />

Mancante <strong>di</strong> sistema 5 6,5<br />

Grafico 13 I provve<strong>di</strong>menti adottati dagli atenei 2002<br />

70<br />

60<br />

50<br />

40<br />

30<br />

20<br />

10<br />

0<br />

62<br />

7 5 3<br />

Nessun<br />

provve<strong>di</strong>mento<br />

specificato<br />

Incentivazione<br />

<strong>dei</strong> docenti<br />

Interventi<br />

<strong>sulle</strong> strutture<br />

Mo<strong>di</strong>fiche<br />

sull’impianto<br />

<strong>dei</strong> corsi<br />

28


questionari compilati dallo stesso studente o da studenti <strong>di</strong>versi. E’ però evidente che<br />

l’esigenza del rigoroso anonimato del rispondente deve essere comunque sod<strong>di</strong>sfatta.<br />

Dalle analisi, comunque, emerge che gli studenti hanno poca fiducia nei possibili<br />

miglioramenti della <strong>di</strong>dattica derivanti dall’azione <strong>di</strong> monitoraggio; a ciò si aggiunge il<br />

timore che non sia tutelato l'anonimato, soprattutto in quei corsi in cui il numero <strong>degli</strong><br />

allievi è talmente piccolo da rendere semplice l'in<strong>di</strong>viduazione del rispondente. Da una<br />

parte, quin<strong>di</strong>, appare importante che i <strong>Nuclei</strong> svolgano un’attività <strong>di</strong> promozione <strong>delle</strong><br />

iniziative svolte e <strong>dei</strong> relativi risultati, dall’altra sembrerebbe opportuno non rilevare<br />

quegli insegnamenti con un numero <strong>di</strong> iscritti inferiore a <strong>di</strong>eci e quelli che prevedono un<br />

numero <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>ti inferiore a tre.<br />

Va poi ricordato che le indagini statistiche <strong>sulle</strong> <strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti<br />

costituiscono, per <strong>di</strong>verse ragioni, solo uno <strong>degli</strong> strumenti necessari per una corretta<br />

gestione dell’organizzazione <strong>di</strong>dattica. La partecipazione <strong>degli</strong> studenti alle rilevazioni<br />

non è mai completa, fermandosi per definizione ai soli studenti frequentanti. Anche con<br />

riguardo ai soli frequentanti, non vengono in genere svolte azioni specifiche con<br />

l’obiettivo <strong>di</strong> raggiungere una copertura totale della popolazione, sia perché si preferisce<br />

mantenere, comunque, una volontarietà della risposta, sia perché chi risulta per qualsiasi<br />

motivo assente al momento della <strong>di</strong>stribuzione <strong>dei</strong> questionari (cioè, in genere chi è<br />

assente in un certo giorno <strong>di</strong> lezione, pur essendo <strong>di</strong> solito frequentante o comunque con<br />

una certa perio<strong>di</strong>cità) non ha più possibilità <strong>di</strong> essere intervistato.<br />

Non tutte le informazioni rilevanti posso essere ottenute con le modalità<br />

prevalenti <strong>di</strong> indagine. Ad esempio, come già rilevato nella relazione del Comitato<br />

dello scorso anno (Doc 18/01), le attività <strong>di</strong>dattiche <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> del profitto (gli<br />

esami e la <strong>di</strong>scussione della tesi <strong>di</strong> laurea) restano nell’ombra, pur trattandosi <strong>di</strong> servizi<br />

che l’università fornisce a tutti gli studenti, frequentanti e non frequentanti; le<br />

motivazioni della mancata frequenza <strong>di</strong> una certa quota <strong>di</strong> studenti (spesso rilevante o<br />

ad<strong>di</strong>rittura maggioritaria) non sono note, e in particolar modo non è noto se tali ragioni<br />

siano legate a fattori esogeni rispetto all’università (impegni lavorativi dello studente,<br />

ecc.) o invece alla <strong>valutazione</strong> del singolo docente, piuttosto che ai dettagli<br />

dell’organizzazione <strong>di</strong>dattica in termini <strong>di</strong> orari, spazi <strong>di</strong>sponibili, ecc.<br />

Ancora avendo riguardo allo svolgimento <strong>degli</strong> esami, oltre a non conoscere le<br />

<strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti, non sono in genere <strong>di</strong>sponibili informazioni oggettive e<br />

29


aggiornate <strong>sulle</strong> percentuali <strong>di</strong> superamento <strong>di</strong> ciascun esame al primo, secondo o<br />

successivo tentativo, <strong>sulle</strong> preferenze <strong>degli</strong> studenti rispetto alla collocazione <strong>dei</strong><br />

<strong>di</strong>versi esami nell’arco della loro carriera (pur nei limiti <strong>dei</strong> vincoli <strong>di</strong> propedeuticità<br />

che spesso sussistono), <strong>sulle</strong> eventuali regolarità che caratterizzano le carriere <strong>degli</strong><br />

studenti significativamente fuori corso in termini <strong>di</strong> esami non ancora sostenuti o falliti<br />

più volte.<br />

La <strong>valutazione</strong> <strong>dei</strong> carichi <strong>di</strong> lavoro che gli studenti devono affrontare negli stu<strong>di</strong><br />

universitari, fattore <strong>di</strong> cruciale importanza per la ridefinizione <strong>dei</strong> piani <strong>di</strong>dattici in base<br />

al sistema <strong>dei</strong> cre<strong>di</strong>ti nell’ambito della riforma universitaria, resta un tema su cui la<br />

<strong>di</strong>scussione è spesso fondata su conoscenza approssimativa <strong>dei</strong> fatti. In realtà, quasi<br />

tutte le indagini svolte <strong>sulle</strong> <strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti contengono qualche domanda al<br />

riguardo; si tratta, tuttavia, <strong>di</strong> valutazioni nella migliore <strong>delle</strong> ipotesi <strong>di</strong> tipo previsivo, in<br />

cui lo studente chiarisce la <strong>di</strong>fficoltà percepita del corso che sta frequentando quale<br />

possa essere il carico <strong>di</strong> lavoro complessivo che è necessario svolgere per superare il<br />

relativo esame.<br />

Coscienti <strong>di</strong> tali problematiche, e tenendo conto <strong>delle</strong> necessità informative che<br />

l’attuazione della riforma richiede, alcuni atenei hanno iniziato, in termini ancora<br />

prevalentemente sperimentali, ad attivare indagini e rilevazioni che si <strong>di</strong>fferenziano<br />

dalle indagini <strong>sulle</strong> <strong>opinioni</strong> <strong>degli</strong> studenti anche rispetto alle modalità organizzative<br />

scelte o hanno particolarmente curato la <strong>di</strong>ffusione <strong>dei</strong> risultati e attivato procedure per<br />

il loro utilizzo.<br />

L’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> della Calabria ha realizzato un data warehouse per la<br />

<strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica, uno strumento avanzato per i possibili sviluppi <strong>di</strong> tipo<br />

informativo-gestionale. L’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Padova pubblica i risultati aggregati<br />

(me<strong>di</strong>e per facoltà, corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, Facoltà e anno <strong>di</strong> corso, ecc.) e alcune<br />

rappresentazioni grafiche sul sito <strong>di</strong> Ateneo (http://www.unipd.it/main/comm.html).<br />

Inoltre, nello stesso ateneo sono <strong>di</strong>sponibili i <strong>dei</strong> dati elementari dell'indagine presso<br />

ciascuna presidenza <strong>di</strong> facoltà. Tali informazioni hanno favorito l'iniziativa autonoma <strong>di</strong><br />

elaborazioni specifiche per interventi ad hoc. L’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bologna ha<br />

reso <strong>di</strong>sponibili i dati in maniera aggregata sul sito http://www.unibo.it/qualita/.<br />

30


Sul sito http://www.unifi.it/organizzazione/nucleo_val.html dell’Università <strong>degli</strong><br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze sono consultabili le <strong>relazioni</strong> del Nucleo, mentre sul sito<br />

http://www.unifi.it/aut_<strong>di</strong>da/index.html, nella sezione “Valutazione <strong>di</strong>dattica e sbocchi<br />

occupazionali”, sono raccolti una serie <strong>di</strong> documenti sui profili e sulla con<strong>di</strong>zione<br />

occupazionale <strong>dei</strong> laureati ad uno, due e tre anni dal conseguimento del titolo, nonché i<br />

rapporti sulla <strong>valutazione</strong> della <strong>di</strong>dattica da parte <strong>degli</strong> studenti dal 1996 al 2002 con i<br />

dati aggregati per facoltà e corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

Il Nucleo <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong> dell’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> Ca’ Foscari <strong>di</strong> Venezia ha<br />

proceduto, a partire dall’a.a. 2001/02, ad una rielaborazione della struttura <strong>di</strong> rilevazione<br />

precedentemente utilizzata, articolandola in tre questionari: i questionari per i singoli<br />

insegnamenti, un questionario al termine del corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o da sottoporre ai laurean<strong>di</strong> e<br />

uno nuovo da somministrare annualmente a tutti gli studenti (con esclusione <strong>delle</strong><br />

matricole) in concomitanza con l’iscrizione, <strong>di</strong>retto a raccogliere le loro <strong>opinioni</strong> circa<br />

l’organizzazione <strong>di</strong>dattica, i servizi offerti dall’università, le carenze ambientali e tutto<br />

ciò che può influire sul corretto svolgimento <strong>dei</strong> percorsi formativi. La<br />

somministrazione e raccolta <strong>dei</strong> questionari annuali sono gestite dalla Divisione Servizi<br />

agli Studenti, mentre le elaborazioni sono condotte dalla Divisione Stu<strong>di</strong>,<br />

Programmazione e Ricerca, che ha svolto anche la funzione <strong>di</strong> supporto al Nucleo per la<br />

definizione <strong>dei</strong> questionari. I risultati elaborati del primo questionario annuale,<br />

somministrato ad agosto 2002 e relativo agli anni accademici 2001/02, sono reperibili<br />

sul sito Internet www.unive.it/nucleo. I dati raccolti hanno evidenziato, in modo molto<br />

chiaro, criticità ed aspetti dell’organizzazione della <strong>di</strong>dattica e del funzionamento <strong>di</strong><br />

ateneo, che erano solo ipotizzati, quando la rilevazione veniva fatta esclusivamente sui<br />

frequentanti e si focalizzava quasi esclusivamente sul docente e sul singolo<br />

insegnamento.<br />

L’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Milano Bicocca pubblica tutte le relazione annuali,<br />

complete <strong>di</strong> grafici, tabelle statistiche ed elenco <strong>degli</strong> insegnamenti attivati nell’ateneo<br />

(me<strong>di</strong>e per facoltà, corso <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>, facoltà e anno <strong>di</strong> corso, e rappresentazioni grafiche<br />

comparative <strong>di</strong> ateneo) sul sito del Nucleo (http://nucleo.unmib.it). I dati elementari<br />

dell'indagine sono <strong>di</strong>sponibili presso ciascuna presidenza <strong>di</strong> facoltà ed inviati ai<br />

31


presidenti <strong>dei</strong> corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o che ne facciano richiesta. Tali informazioni hanno favorito<br />

autonome elaborazioni specifiche (Sociologia, Me<strong>di</strong>cina e Chirurgia). Il Nucleo <strong>di</strong><br />

<strong>valutazione</strong> organizza all’inizio <strong>di</strong> ogni anno accademico una presentazione pubblica <strong>dei</strong><br />

risultati (aggregati fino al livello <strong>di</strong> CdS) relativi alle indagini svolte nell’a.a.<br />

precedente. All’incontro sono invitati oltre al rettore, i presi<strong>di</strong> e i presidenti <strong>di</strong> corsi <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o, tutti i rappresentanti <strong>degli</strong> studenti negli organi accademici, nelle facoltà e nei<br />

corsi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Lo stesso ateneo conduce altresì indagini annuali <strong>sulle</strong> <strong>di</strong>namiche e <strong>sulle</strong><br />

motivazioni dell’abbandono <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> universitari che coinvolgono i suoi iscritti. Tali<br />

indagini vengono condotte sia attraverso analisi <strong>dei</strong> dati <strong>di</strong> segreteria sia attraverso<br />

rilevazione campionaria (circa 2000 intervistati tramite CATI) sui soggetti che hanno<br />

abbandonato. L’indagine del 2001/02 è reperibile sul sito del Nucleo, nella cartella<br />

Documenti Interessanti. È, inoltre, attiva in via sperimentale a partire dall’anno 2000,<br />

presso la Facoltà <strong>di</strong> Economia <strong>di</strong> Milano-Bicocca, un’indagine sulla sod<strong>di</strong>sfazione expost<br />

<strong>degli</strong> studenti. Il questionario (inizialmente cartaceo, dal 2002 on-line), raccolto<br />

dalle segreterie tra i laurean<strong>di</strong> prima <strong>di</strong> ogni sessione <strong>di</strong> laurea, reca alcune domande<br />

specificamente de<strong>di</strong>cate alla <strong>valutazione</strong> <strong>delle</strong> strutture universitarie, del corso <strong>di</strong> laurea<br />

e dell’esperienza universitaria nel suo complesso.<br />

A tal proposito, appare importante l’attività <strong>di</strong> sperimentazione messa in atto<br />

dall’Università Cattolica del Sacro Cuore <strong>di</strong> Milano, che ha previsto il monitoraggio <strong>di</strong><br />

un campione casuale <strong>di</strong> 143 iscritti al primo anno con interviste perio<strong>di</strong>che sulla base<br />

<strong>dei</strong> programmi <strong>di</strong> lavoro annuali, al fine <strong>di</strong> innescare una “spirale” <strong>di</strong> miglioramento<br />

negli anni successivi.<br />

Infine, particolarmente interessante è l’esperienza dell’Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong><br />

della Calabria, che ha presentato una serie <strong>di</strong> <strong>relazioni</strong> sperimentali<br />

sull’auto<strong>valutazione</strong> da parte della dati rilevati dal Nucleo e sulla politica della qualità<br />

della <strong>di</strong>dattica. In questi stu<strong>di</strong>, sono messi in evidenza gli effetti <strong>delle</strong> azioni intraprese<br />

dalle facoltà sulla base dell’analisi <strong>dei</strong> dati del 2000/01; le analisi <strong>dei</strong> dati della<br />

ricognizione 2001/02, in<strong>di</strong>catori, valori critici ed analisi comparative sui dati dell’anno<br />

precedente; le azioni intraprese sulla base dell’analisi <strong>dei</strong> dati del 2001-02; e l’esame<br />

dell’evidenza <strong>di</strong> una adeguata pubblicità <strong>di</strong> azioni e <strong>di</strong> esiti.<br />

32


Le esperienze più innovative promosse ed attuate da alcuni gruppi <strong>di</strong> <strong>valutazione</strong><br />

possono costituire un importante punto <strong>di</strong> riferimento per lo sviluppo <strong>delle</strong> metodologie<br />

e la <strong>di</strong>ffusione <strong>delle</strong> indagini in tutto il sistema universitario. Al tempo stesso appare<br />

evidente come la prospettiva <strong>di</strong> lavoro più interessante per il futuro sia quella <strong>di</strong> una<br />

integrazione <strong>delle</strong> tipologie <strong>di</strong> indagini e <strong>di</strong> strumenti <strong>di</strong> rilevazione, tentando <strong>di</strong> cogliere<br />

le valutazioni <strong>degli</strong> studenti, articolate in considerazione <strong>delle</strong> loro <strong>di</strong>verse tipologie e<br />

<strong>dei</strong> <strong>di</strong>versi momenti della loro esperienza universitaria.<br />

33

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