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la patologia respiratoria nell'atleta di endurance - Sport Medicina

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LA PATOLOGIA RESPIRATORIA NELL'ATLETA<br />

DI ENDURANCE<br />

Luigi Ferritto (1) , Walter Ferritto (2) , Gianfranco Scotto Di Frega (3) , Giuseppe<br />

Fiorentino (3)<br />

(1) Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Generale, Clinica "Athena" Vil<strong>la</strong> dei Pini - Pie<strong>di</strong>monte Matese (CE)<br />

(2) Divisione <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Interna, Ospedale A.G.P. - Pie<strong>di</strong>monte Matese (CE)<br />

(3) UOC Fisio<strong>patologia</strong>, Ma<strong>la</strong>ttie e Riabilitazione Respiratoria, AORN Monal<strong>di</strong>, Napoli<br />

L'atleta <strong>di</strong> <strong>endurance</strong> impegna significativamente l'apparato respiratorio nel<strong>la</strong><br />

funzione peculiare <strong>di</strong> maggior apporto <strong>di</strong> ossigeno e <strong>di</strong> allontanamento <strong>di</strong><br />

anidride carbonica prodotta dall'incremento dell'attività musco<strong>la</strong>re. In questi<br />

atleti <strong>la</strong> venti<strong>la</strong>zione è costante, senza aumento delle pressioni intra-polmonari,<br />

ma può avere un andamento intermittente, con lieve aumento delle pressioni<br />

intra-polmonari.<br />

Le patologie dell'apparato respiratorio che con più frequenza si osservano negli<br />

atleti <strong>di</strong> <strong>endurance</strong> sono le infezioni acute e croniche <strong>di</strong> origine virale o<br />

batterica e l'asma bronchiale da esercizio fisico.<br />

Patogenesi<br />

Un ruolo determinante per l'insorgenza delle infezioni delle vie respiratorie è<br />

dato dal<strong>la</strong> <strong>di</strong>minuzione delle <strong>di</strong>fese immunitarie. È noto da oltre un secolo che i<br />

linfociti vengono attivati nel sangue prima e dopo l'esercizio fisico; tuttavia <strong>la</strong><br />

concentrazione <strong>di</strong> linfociti si riduce notevolmente dopo l'esercizio stesso.<br />

L'esercizio fisico intenso e prolungato, infatti, può rappresentare una situazione<br />

<strong>di</strong> stress per l'organismo, poiché è capace <strong>di</strong> innescare complesse mo<strong>di</strong>ficazioni<br />

neuroimmunoendocrine che possono compromettere l'omeostasi<br />

dell'organismo. Durante una sessione intensa <strong>di</strong> esercizio fisico, si scatena una<br />

serie <strong>di</strong> "segnali <strong>di</strong> pericolo" nell'organismo, come reazione <strong>di</strong> risposta allo<br />

stress al quale è sottoposto, ed un ruolo fondamentale in tal senso è svolto<br />

dalle cateco<strong>la</strong>mine. Le cateco<strong>la</strong>mine sono i principali neurotrasmettitori del<br />

sistema ortosimpatico, che si attiva durante una situazione <strong>di</strong> pericolo per<br />

l'organismo; pertanto anche l'esercizio fisico intenso e prolungato può<br />

innescare il ri<strong>la</strong>scio <strong>di</strong> epinefrina e norepinefrina, le principali cateco<strong>la</strong>mine.<br />

Tale risposta si traduce, in acuto, in un iniziale richiamo <strong>di</strong> fattori proinfiammatori<br />

ed un aumento delle cellule immunitarie nel sangue, per un<br />

fenomeno <strong>di</strong> re<strong>di</strong>stribuzione me<strong>di</strong>ato da complesse re<strong>la</strong>zioni esistenti tra<br />

sistema nervoso e sistema immunitario. Al<strong>la</strong> reazione pro-infiammatoria


iniziata dall'esercizio fisico intenso, segue però una stimo<strong>la</strong>zione del ri<strong>la</strong>scio in<br />

circolo <strong>di</strong> cortisolo, un ormone che rego<strong>la</strong> in senso contrario tale risposta;<br />

pertanto, <strong>la</strong> fase successiva che si verifica negli esercizi fisici intensi o<br />

partico<strong>la</strong>rmente duraturi è rappresentata da un viraggio in senso antiinfiammatorio<br />

e una depressione del sistema immunitario. Si assiste quin<strong>di</strong> ad<br />

un calo generalizzato dell'attività del sistema immunitario nel<strong>la</strong> fase post<br />

esercizio; questo fenomeno, definito come "open window", è rilevabile in<br />

<strong>di</strong>verse con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stress fisico, quali l'esercizio, <strong>la</strong> chirurgia, le ustioni, i<br />

traumi, l'infarto miocar<strong>di</strong>co acuto e le infezioni severe. Durante <strong>la</strong> fase <strong>di</strong> "open<br />

window" il soggetto viene a trovarsi in una situazione <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re rischio <strong>di</strong><br />

infezioni.<br />

Per un atleta è facile immaginare come questa con<strong>di</strong>zione corrisponda ad un<br />

momento in cui <strong>la</strong> possibilità <strong>di</strong> contatto con patogeni è partico<strong>la</strong>rmente<br />

elevata: imme<strong>di</strong>atamente dopo una gara, infatti, l'abbraccio dei tifosi, <strong>la</strong><br />

permanenza negli spogliatoi insieme ad altre persone, il vapore acqueo delle<br />

docce, l'aria con<strong>di</strong>zionata degli ambienti o dei mezzi <strong>di</strong> trasporto,<br />

rappresentano un veicolo ottimale attraverso il quale possono essere contratti<br />

agenti potenzialmente infettivi.<br />

La fase <strong>di</strong> "open window", ha una durata estremamente variabile sia nel<br />

soggetto sia nel<strong>la</strong> popo<strong>la</strong>zione; si attesta su tempi oscil<strong>la</strong>nti tra le 3 e le 72<br />

ore, in funzione del livello immunitario basale del soggetto e si concretizza in<br />

un elevato rischio <strong>di</strong> infezioni in corso <strong>di</strong> allenamento intensivo o durante le<br />

due settimane seguenti eventi sportivi <strong>di</strong> partico<strong>la</strong>re impegno atletico.<br />

La fase <strong>di</strong> "open window" è caratterizzata da una azione depressiva dovuta alle<br />

secrezioni <strong>di</strong> glicocorticosteroi<strong>di</strong> oppure all'aumentato numero dei linfociti ad<br />

azione "suppressor" che caratterizzano <strong>la</strong> risposta allo sforzo.<br />

Tuttavia questi linfociti (T CD8+), pur esprimendo una elevata capacità<br />

citotossica ed un alto potenziale <strong>di</strong> migrazione verso i tessuti, mostrano anche<br />

una bassa capacità proliferativa (cioè linfociti "senescenti" e che provengono<br />

da cicli <strong>di</strong> replicazione cellu<strong>la</strong>re con ridotta funzionalità).<br />

Pertanto, a causa <strong>di</strong> queste complesse interazioni neurologiche, endocrine ed<br />

immunologiche, si assiste ad una complessiva riduzione delle <strong>di</strong>fese<br />

immunitarie dopo un esercizio fisico strenuo, con una maggiore incidenza <strong>di</strong><br />

sintomi <strong>di</strong> patologie respiratorie, soprattutto ad eziologia virale.<br />

Esistono poi <strong>di</strong>verse concause che contribuiscono ad elevare <strong>la</strong> suscettibilità<br />

dell'atleta alle infezioni: gli elevati ritmi respiratori, <strong>la</strong> conseguente secchezza<br />

delle mucose orali e l'aumento del<strong>la</strong> viscosità del muco, comportano una<br />

ridotta clearance a livello nasale e tracheale; fattori <strong>di</strong>etetici ed insufficiente<br />

apporto <strong>di</strong> componenti nutrizionali essenziali glutamina, arginina, L-carnitina,


aci<strong>di</strong> grassi essenziali, vitamina B6, acido folico, vitamina E) possono ridurre <strong>la</strong><br />

mobilizzazione linfocitaria.<br />

Le infezioni delle vie aeree<br />

Un deficit transitorio del<strong>la</strong> funzionalità <strong>di</strong> questo apparato può comportare un<br />

aumentato rischio delle infezioni respiratorie, partico<strong>la</strong>rmente <strong>di</strong> origine virale.<br />

Le manifestazioni sono generalmente costituite da sintomo locali come<br />

congestione nasale, faringo<strong>di</strong>nia, rinorrea e sintomi sistemici come<br />

temperatura febbrile, cefalea, astenia e mioartralgie. Tali infezioni, in genere<br />

limitate alle strutture sovra <strong>la</strong>ringee, possono interessare anche <strong>la</strong> struttura<br />

polmonare, con tracheite e/o tracheo-bronchite. Nell'adulto sano è rara <strong>la</strong><br />

sovra infezione batterica. La ma<strong>la</strong>ttia nel<strong>la</strong> maggioranza dei casi regre<strong>di</strong>sce in<br />

2-5 giorni, con totale scomparsa in 7-10 giorni. In caso <strong>di</strong> infezione batterica il<br />

periodo <strong>di</strong> risoluzione può arrivare a 2 settimane.<br />

L'eziologia è inizialmente virale, i virus in causa sono molteplici, tra <strong>di</strong> essi i<br />

virus influenzali, parainfluenzali, picornavirus, adenovirus, virus respiratori<br />

sinciziali, coronavirus. La sovra infezione batterica è in genere causata da<br />

cocchi gram-positivi. Le infezioni virali presentano un grado <strong>di</strong> contagiosità<br />

variabile, spesso elevato, e <strong>la</strong> via <strong>di</strong> contagio è in<strong>di</strong>retta (aerea per ina<strong>la</strong>zione<br />

<strong>di</strong> micro gocce <strong>di</strong> secreto infetto), o <strong>di</strong>retta, per trasporto con le mani, con<br />

indumenti, fazzoletti.<br />

La <strong>di</strong>agnosi è data dall'esame clinico: <strong>la</strong> tracheite presenta raramente segni<br />

obiettivi mentre <strong>la</strong> bronchite può essere caratterizzata da espettorato muco<br />

purulento e da rumori patologici <strong>di</strong>ffusi all'auscultazione, quali ronchi, rantoli e<br />

sibili. La terapia è sintomatica, con ricorso a trattamento antibatterico solo in<br />

caso <strong>di</strong> bronchite con espettorato purulento. Il riposo in ambiente caldo è una<br />

delle misure più semplici per migliorare ed abbreviare il decorso del<strong>la</strong> ma<strong>la</strong>ttia.<br />

La prestazione atletica è spesso ridotta a causa dello stato febbrile e<br />

dell'occlusione delle vie aeree superiori.<br />

Dal punto <strong>di</strong> vista me<strong>di</strong>co-sportivo le infezioni delle vie respiratorie possono<br />

comportare una breve pausa dell'attività sportiva <strong>di</strong> 2 o 3 giorni, in <strong>di</strong>pendenza<br />

dal quadro clinico. In caso <strong>di</strong> ma<strong>la</strong>ttia da virus influenzale, data<br />

dall'associazione <strong>di</strong> uno o più sintomi respiratori, sintomi sistemici, febbre >38<br />

°C e situazione epidemiologica congrua, l'atleta deve riposare fino a 3 giorni<br />

dopo <strong>la</strong> scomparsa del<strong>la</strong> febbre allo scopo <strong>di</strong> prevenire complicanze polmonari.<br />

L'asma bronchiale da esercizio fisico<br />

L'asma bronchiale, considerata un'infiammazione cronica delle vie aeree, è una<br />

<strong>patologia</strong> caratterizzata da un'iper-reattività bronchiale, può essere indotta o<br />

peggiorata dall'attività fisica.<br />

L'esercizio fisico d'<strong>endurance</strong>, come <strong>la</strong> bicicletta, provoca un aumento più o<br />

meno marcato del<strong>la</strong> resistenza delle vie aeree con conseguente <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>respiratoria</strong> <strong>di</strong> intensità e durata variabile.<br />

L'aumentata frequenza degli atti respiratori, iperpnea, durante l'esercizio fisico<br />

è il fattore scatenante, negli atleti pre<strong>di</strong>sposti, per l'insorgenza del<br />

broncospasmo (riduzione <strong>di</strong> volume dei bronchioli respiratori).<br />

L'iperpnea induce un raffreddamento del<strong>la</strong> mucosa bronchiale, che induce<br />

un'iniziale vasocostrizione dei capil<strong>la</strong>ri peribronchiali, durante <strong>la</strong> pausa si ha


invece un successivo iperafflusso in questi vasi, con un'iperemia ed edema<br />

del<strong>la</strong> mucosa con restringimento del lume bronchiale.<br />

Più è elevato il livello venti<strong>la</strong>torio richiesto dall'attività sportiva tanto più è alto<br />

il rischio da broncospasmo , come fattore essenziale c'è l'iperreattività<br />

bronchiale indotta dall'infiammazione cronica.<br />

Fattori favorenti sono le con<strong>di</strong>zioni climatiche ed ambientali, più fredda e secca<br />

è l'aria ina<strong>la</strong>ta maggiore è il rischio <strong>di</strong> broncospasmo, come anche <strong>la</strong> presenza<br />

<strong>di</strong> inquinanti o allergeni.<br />

La sintomatologia è caratterizzata da tosse secca, stizzosa (soprattutto nei<br />

soggetti più giovani) o da respiro sibi<strong>la</strong>nte o da <strong>di</strong>spnea; ma il soggetto può<br />

anche <strong>la</strong>mentare astenia, malessere generale, oppressione toracica. Questi<br />

sintomi si presentano qualche minuto dopo <strong>la</strong> fine dell'esercizio fisico con una<br />

punta massimale tra il 5° e il 15° minuto del periodo <strong>di</strong> recupero e tendono a<br />

risolversi spontaneamente nel giro <strong>di</strong> 30-60 minuti; <strong>la</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>respiratoria</strong> o <strong>la</strong><br />

tosse sovente possono essere <strong>di</strong> intensità tale da richiedere <strong>la</strong> pronte<br />

somministrazione <strong>di</strong> salbutamolo per via ina<strong>la</strong>toria. In altri casi <strong>la</strong> <strong>di</strong>fficoltà<br />

<strong>respiratoria</strong> insorge dopo pochi minuti dall'inizio dello sforzo, costringendo<br />

l'atleta a rallentare o anche a fermarsi: generalmente, dopo una tale pausa si<br />

può riprendere l'attività liberi da sintomi, che si ripresenteranno al<strong>la</strong> fine dello<br />

sforzo.<br />

La <strong>di</strong>agnosi può essere posta già sul<strong>la</strong> base del<strong>la</strong> sintomatologia <strong>la</strong>mentata.<br />

Tuttavia, prudenza impone <strong>la</strong> conferma clinica con test <strong>di</strong> bronco-provocazione<br />

con esercizio fisico o con iperventi<strong>la</strong>zione eucapnica o con ina<strong>la</strong>zione <strong>di</strong> polvere<br />

<strong>di</strong> mannitolo.<br />

Ferma restando l'importanza del<strong>la</strong> terapia del<strong>la</strong> flogosi bronchiale con i farmaci<br />

<strong>di</strong> fondo e conseguente riduzione del<strong>la</strong> iper-responsività, è quasi sempre<br />

necessario proteggere l'asmatico dall'azione broncospasmigena dell'esercizio<br />

fisico. Questo obiettivo si raggiunge utilizzando gli antileucotrieni e i cromoni in<br />

cronico, e soprattutto i beta2-agonisti assunti almeno 30 minuti prima<br />

dell'esercizio: un effetto sicuramente efficace lo si ottiene utilizzando questi<br />

farmaci in combinazione tra loro.<br />

Prima dell'impegno sportivo vero e proprio, può essere utile un riscaldamento<br />

del<strong>la</strong> durata <strong>di</strong> 10-15 minuti con esercizi aerobi-anaerobi alternati, <strong>di</strong> modesta<br />

intensità e frequenti perio<strong>di</strong> <strong>di</strong> recupero.<br />

Prevenzione<br />

Oggi l'atleta tende a sottovalutare alcuni sintomi che devono invece essere<br />

considerati un campanello d'al<strong>la</strong>rme per una possibile cronicizzazione del<strong>la</strong><br />

<strong>patologia</strong> <strong>respiratoria</strong>.<br />

Molto spesso una banale influenza, con mal <strong>di</strong> go<strong>la</strong> e leggera febbrico<strong>la</strong>, viene<br />

trascurata e l'atleta torna in sel<strong>la</strong> con le <strong>di</strong>fese immunitarie ancora impegnate a<br />

combattere l'infezione virale, questo provoca spesso una sovrapposizione<br />

d'infezione batterica.<br />

Prevenire le patologie dell'apparato respiratorio è semplice, l'importante è che<br />

si seguano dei semplici accorgimenti:<br />

Uscire per l'esercizio fisico ben coperti, con materiale tecnico idoneo,<br />

quando fuori fa freddo


I soggetti allergici devono consultare il sanitario per far ricorso a farmaci<br />

specifici<br />

Chi si allena durante tutta <strong>la</strong> stagione invernale, deve far attenzione<br />

all'arrivo del<strong>la</strong> primavera, quando deve abbandonare i giubbotti pesanti,<br />

infatti in questo periodo dell'anno si corre <strong>di</strong> più il rischio <strong>di</strong> infezione<br />

virale<br />

Se si incorre in un'influenza, fermarsi e riprendere l'attività solo quando<br />

si è clinicamente guariti<br />

Se <strong>la</strong> tosse persiste consultare il me<strong>di</strong>co<br />

Bere molti liqui<strong>di</strong> durante l'attività sportiva<br />

Consigliata <strong>la</strong> vaccinazione nei soggetti che puntualmente durante il<br />

periodo invernale - primaverile si amma<strong>la</strong>no con febbre alta e<br />

complicanze respiratorie<br />

Consigliato assumere un preparato multivitaminico.<br />

Infatti le vitamine svolgono un'azione protettiva fondamentale, definite dagli<br />

esperti come i veri "spazzini dell'organismo". Le vitamine infatti agiscono<br />

contro i ra<strong>di</strong>cali liberi, responsabili dell'invecchiamento cellu<strong>la</strong>re. Se presenti in<br />

quantità elevate, i ra<strong>di</strong>cali liberi avviano una azione <strong>di</strong>struttiva che può<br />

coinvolgere lo stesso sistema immunitario. Le vitamine che meglio contrastano<br />

tale azione sono quelle del gruppo A, C ed E ma anche quelle del gruppo B<br />

risultano fondamentali, in quanto in grado <strong>di</strong> stimo<strong>la</strong>re i meccanismi <strong>di</strong><br />

protezione incrementando <strong>la</strong> produzione <strong>di</strong> cellule immunitarie. Prevenire è<br />

meglio che curare, quin<strong>di</strong> gli atleti devono sapere a cosa vanno incontro se<br />

oltrepassano il loro limite e chiedono <strong>di</strong> più al loro fisico.<br />

La macchina umana vive in perfetto equilibrio, se preten<strong>di</strong>amo <strong>di</strong> più il sistema<br />

immunitario <strong>di</strong>minuisce <strong>la</strong> sua funzione <strong>di</strong> protezione rendendo l'organismo più<br />

vulnerabile ad infezioni esterne.<br />

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Clin Nutr Metab Care. 9(6):659-65, 2006


Dottor Luigi Ferritto<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Me<strong>di</strong>cina Generale - Ambu<strong>la</strong>torio <strong>di</strong> Fisio<strong>patologia</strong> dello <strong>Sport</strong><br />

Clinica "Athena" Vil<strong>la</strong> dei Pini - Pie<strong>di</strong>monte Matese (CE)<br />

e-mail: luigiferritto@email.it

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