Katiuscia Greganti - Centro per l'impiego V.C.O.

Mestieri e professioni
la scelta del futuro professionale tra realtà e desideri
Racconto di esperienza professionale
KATIUSCIA GREGANTI
PSICOLOGO E DOTTORE DI RICERCA
IN PSICOLOGIA SOCIALE E DELL’ETA’ EVOLUTIVA
Titolo di studio: LAUREA IN PSICOLOGIA CLINICA E DI COMUNITA’
Inizio dell’attività: 2000
Potrà sembrare strano ma la mia scelta è caduta sulla Facoltà di Psicologia perché
ritenevo che non vi fosse nulla che lontanamente avesse a che fare con la matematica…
niente di più sbagliato. Mi sono ritrovata a sostenere esami di statistica psicometrica
(mette a disagio anche solo pronunciarle certe parole!) e analisi dei dati, con mia grande
sorpresa, che mi hanno messo a dura prova oscillando tra “basta mollo tutto” e “ce la
posso fare!”. Dubbi che attraversano tutti gli studenti prima o poi.
Come potete intuire alla fine sono riuscita a laurearmi ed ho iniziato ad avvicinarmi alla
professione attraverso l’università che, dopo avermi dato la possibilità di fare un anno di
tirocinio in sede, mi ha dato anche l’occasione di svolgere un Dottorato di ricerca in
Psicologia Sociale e dell’Età Evolutiva.
Cos’è un Dottorato di ricerca vi chiederete… o almeno io me lo sono chiesto! È una forma
di specializzazione offerta dall’Università a cui si accede per concorso e che permette di
approfondire un tema di particolare interesse studiandolo a fondo, pagati. Nel mio caso il
Dottorato è stato svolto a Torino ed è durato tre anni in cui l’Università mi ha aiutato con
un contributo di circa 800 euro al mese.
Durante questo periodo si studia molto e si impara a fare ricerca (anche attraverso l’uso
della statistica - chi l’avrebbe mai detto!) e al termine di questo periodo si produce una tesi
sul tema scelto che verrà discussa di fronte ad una commissione. Finalmente Dottore di
Ricerca!
Questo titolo mi ha permesso di continuare a collaborare a diversi disegni di ricerca
all’interno del Dipartimento di Psicologia di Torino ed in particolare con il Laboratorio di
Psicologia Sociale attraverso assegni di ricerca che durano un periodo limitato
strettamente legato alla ricerca in corso. Inoltre ho l’opportunità di fare delle lezioni come
professore a contratto. Un percorso come il mio offre spesso la possibilità di aprire alla
carriera universitaria attraverso diverse tappe che vanno dal ricercatore, al professore
associato a quello ordinario.
Io ho scelto di non lavorare esclusivamente all’Università ma di divenire libero
professionista e di lanciarmi in esperienze nuove che mi portano a lavorare con il mondo
della scuola, in particolare con genitori ed insegnanti attraverso la conduzione di gruppi,
con le istituzioni, sostanzialmente sulla valutazione di progetti (che, in parole povere, vuol
dire verificare se i progetti realizzati e finanziati hanno funzionato rispetto agli obiettivi che
si erano posti) e con le persone in genere che si rivolgono a me per un sostegno
psicologico.

A chi volesse avvicinarsi a questo tipo di professione posso solo dire che c’è ben poco di
quello che vedete nei film, non siamo “strizzacervelli” e non sempre ci si sente all’altezza
della situazione, ma la ricchezza e gli stimoli che offre sono davvero impareggiabili.