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FEBBRAIO

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Disagio minorile,<br />

le buone prassi<br />

di rilevazione<br />

nella scuola con il<br />

“Progetto Mongolfiera”<br />

Informatizzazione,<br />

attivata la posta<br />

elettronica<br />

certificata<br />

Caterina Costa<br />

S.C.Affari Generali e Legali<br />

Il progetto Mongolfiera è un percorso<br />

condiviso nei Piani di Zona tra Ambito<br />

Est e Distretto Est ed è frutto del lavoro<br />

di rete tra Servizi Sociali dell’Ambito<br />

Est, Servizi del Distretto Est (Consultorio<br />

Familiare, Neuropsichiatria Infantile<br />

e Pediatri di Libera Scelta) e diversi<br />

Istituti Scolastici del Sanvitese in collaborazione<br />

con l’Equipe Specialistica<br />

dell’ASS6 e l’Ufficio Minori della Questura<br />

di Pordenone. Obiettivo prioritario<br />

del progetto è il riconoscimento precoce<br />

del disagio dei bambini in ambito scolastico<br />

e l’individuazione di comportamenti,<br />

di segnali e di sintomi rivelatori<br />

delle situazioni a rischio. La scuola in<br />

particolare funge da osservatorio sulla<br />

situazione complessiva del bambino e<br />

sulle dinamiche relazionali e familiari. La<br />

storia di questo progetto e la costruzione<br />

di una buona prassi è iniziata alcuni<br />

anni fa con diversi incontri tra il Servizio<br />

Sociale dei Comuni e Servizi dell’ASS6<br />

– Consultorio Familiare del Distretto<br />

Est e Neuropsichiatria Infantile - per<br />

formulare una prima ipotesi di percorso<br />

Scuola – Servizi socio sanitari, per<br />

una mappatura delle risorse scolastiche<br />

e delle collaborazioni in atto tra tutti<br />

i servizi territoriali e le scuole presenti<br />

nei Comuni di San Vito al Tagliamento,<br />

Sesto al Reghena, Morsano al Tagliamento<br />

e Cordovado. La scelta limitata<br />

ai Comuni sopra citati di questo territorio<br />

è stata determinata dal fatto che<br />

già nel 2003 con le scuole dei comuni<br />

di Casarsa della Delizia, Valvasone, Arzene<br />

e San Martino al Tagliamento si è<br />

svolto un percorso simile. Tra il 2007 e<br />

il 2008 si è costituito un gruppo ristretto,<br />

formato da operatori dei servizi territoriali<br />

e da insegnanti, che ha elaborato<br />

una fotografia dei minori frequentanti la<br />

scuola e ha individuato le aree da approfondire<br />

al fine di costruire un sapere<br />

trasversale che favorisca una miglior<br />

integrazione per la prevenzione del disagio<br />

e del maltrattamento. A novembre<br />

2008 è iniziata una formazione che ha<br />

visto una partecipazione di 85 operatori<br />

sia dei servizi territoriali che scolastici<br />

con la docente dott.ssa Fabia Mellina<br />

Bares per una definizione condivisa dei<br />

termini: disagio, trascuratezza, maltrattamento,<br />

abuso; successivamente sono<br />

stati affrontati gli aspetti giuridici, di merito/obbligo<br />

relativi alla segnalazione<br />

e/o denuncia; l’ultimo incontro è stato<br />

dedicato ad una ipotesi di buona prassi<br />

di integrazione e collaborazione tra<br />

scuola e servizi in ottemperanza al Protocollo<br />

della Prefettura e alle linee guida<br />

allegate allo stesso. A novembre 2009 è<br />

terminata la stesura della pubblicazione<br />

– “Progetto Mongolfiera: buone prassi<br />

in ambito scolastico per la rilevazione e<br />

segnalazione di disagio, maltrattamenti<br />

e abusi sessuali”, – frutto del lavoro del<br />

gruppo ristretto (insegnanti e operatori<br />

socio sanitari) sempre con la supervisione<br />

della dott.ssa Fabia Melina Bares.<br />

Ne è seguito un incontro pubblico<br />

a San Vito al Tagliamento il 13 gennaio<br />

2010 per divulgare l’iniziativa e presentare<br />

la pubblicazione a cui ha partecipato<br />

anche il nostro Direttore Generale.<br />

Le Referenti del “Progetto Mongolfiera”<br />

sono la dott.ssa Caterina Costa per<br />

l’ASS6 e la dott.ssa Elena Bertolo per<br />

l’Ambito Est.<br />

A partire da gennaio è attiva la casella<br />

di posta elettronica certificata<br />

(PEC) dell’ASS 6, il cui indirizzo è:<br />

Ass6PN.protgen@certsanita.fvg.it, che<br />

a tutti gli effetti costituisce lo strumento<br />

in grado di sostituire la posta raccomandata,<br />

qualora il documento inviato<br />

sia stato sottoscritto con “firma digitale”,<br />

cioè con la procedura elettronica che<br />

consente di validare legalmente il documento<br />

stesso. Per il momento la PEC<br />

aziendale è abilitata alla sola ricezione<br />

di tali documenti inviati da altri Enti/<br />

aziende/soggetti privati e l’unico punto<br />

aziendale abilitato a ricevere la PEC<br />

è l’Ufficio Protocollo della sede centrale.<br />

La corrispondenza esterna pervenuta<br />

tramite PEC viene poi protocollata<br />

“in modalità informatica” ed è quindi<br />

immediatamente trasmessa, tramite la<br />

normale posta elettronica, al personale/<br />

destinatario interessato. Si tratta dunque<br />

di una modalità innovativa che consente<br />

di sveltire l’inoltro della corrispondenza,<br />

oltre che di “validare” in maniera<br />

legale l’invio/ricezione di qualsiasi documento<br />

che necessiti di una data e ora<br />

certa di arrivo in ASS6. Di tale innovazione<br />

è importante dunque che, anche<br />

integrando con l’indirizzo sopra riportato<br />

il “Logo” aziendale, sia data ampia<br />

informazione agli Enti/aziende/soggetti<br />

privati titolari di “firma digitale”, affinché<br />

possano avvalersi della PEC per la trasmissione<br />

dei propri documenti digitali.<br />

Allo stato attuale, invece, la PEC non<br />

può ancora essere utilizzata per inviare<br />

all’esterno corrispondenza “certificata”,<br />

in sostituzione della normale raccomandata<br />

e neppure è possibile attivare, al<br />

momento, altre postazioni di PEC, né<br />

presso le strutture aziendali né presso<br />

i singoli titolari di indirizzo di posta elettronica<br />

aziendale.<br />

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