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Disagio minorile,<br />
le buone prassi<br />
di rilevazione<br />
nella scuola con il<br />
“Progetto Mongolfiera”<br />
Informatizzazione,<br />
attivata la posta<br />
elettronica<br />
certificata<br />
Caterina Costa<br />
S.C.Affari Generali e Legali<br />
Il progetto Mongolfiera è un percorso<br />
condiviso nei Piani di Zona tra Ambito<br />
Est e Distretto Est ed è frutto del lavoro<br />
di rete tra Servizi Sociali dell’Ambito<br />
Est, Servizi del Distretto Est (Consultorio<br />
Familiare, Neuropsichiatria Infantile<br />
e Pediatri di Libera Scelta) e diversi<br />
Istituti Scolastici del Sanvitese in collaborazione<br />
con l’Equipe Specialistica<br />
dell’ASS6 e l’Ufficio Minori della Questura<br />
di Pordenone. Obiettivo prioritario<br />
del progetto è il riconoscimento precoce<br />
del disagio dei bambini in ambito scolastico<br />
e l’individuazione di comportamenti,<br />
di segnali e di sintomi rivelatori<br />
delle situazioni a rischio. La scuola in<br />
particolare funge da osservatorio sulla<br />
situazione complessiva del bambino e<br />
sulle dinamiche relazionali e familiari. La<br />
storia di questo progetto e la costruzione<br />
di una buona prassi è iniziata alcuni<br />
anni fa con diversi incontri tra il Servizio<br />
Sociale dei Comuni e Servizi dell’ASS6<br />
– Consultorio Familiare del Distretto<br />
Est e Neuropsichiatria Infantile - per<br />
formulare una prima ipotesi di percorso<br />
Scuola – Servizi socio sanitari, per<br />
una mappatura delle risorse scolastiche<br />
e delle collaborazioni in atto tra tutti<br />
i servizi territoriali e le scuole presenti<br />
nei Comuni di San Vito al Tagliamento,<br />
Sesto al Reghena, Morsano al Tagliamento<br />
e Cordovado. La scelta limitata<br />
ai Comuni sopra citati di questo territorio<br />
è stata determinata dal fatto che<br />
già nel 2003 con le scuole dei comuni<br />
di Casarsa della Delizia, Valvasone, Arzene<br />
e San Martino al Tagliamento si è<br />
svolto un percorso simile. Tra il 2007 e<br />
il 2008 si è costituito un gruppo ristretto,<br />
formato da operatori dei servizi territoriali<br />
e da insegnanti, che ha elaborato<br />
una fotografia dei minori frequentanti la<br />
scuola e ha individuato le aree da approfondire<br />
al fine di costruire un sapere<br />
trasversale che favorisca una miglior<br />
integrazione per la prevenzione del disagio<br />
e del maltrattamento. A novembre<br />
2008 è iniziata una formazione che ha<br />
visto una partecipazione di 85 operatori<br />
sia dei servizi territoriali che scolastici<br />
con la docente dott.ssa Fabia Mellina<br />
Bares per una definizione condivisa dei<br />
termini: disagio, trascuratezza, maltrattamento,<br />
abuso; successivamente sono<br />
stati affrontati gli aspetti giuridici, di merito/obbligo<br />
relativi alla segnalazione<br />
e/o denuncia; l’ultimo incontro è stato<br />
dedicato ad una ipotesi di buona prassi<br />
di integrazione e collaborazione tra<br />
scuola e servizi in ottemperanza al Protocollo<br />
della Prefettura e alle linee guida<br />
allegate allo stesso. A novembre 2009 è<br />
terminata la stesura della pubblicazione<br />
– “Progetto Mongolfiera: buone prassi<br />
in ambito scolastico per la rilevazione e<br />
segnalazione di disagio, maltrattamenti<br />
e abusi sessuali”, – frutto del lavoro del<br />
gruppo ristretto (insegnanti e operatori<br />
socio sanitari) sempre con la supervisione<br />
della dott.ssa Fabia Melina Bares.<br />
Ne è seguito un incontro pubblico<br />
a San Vito al Tagliamento il 13 gennaio<br />
2010 per divulgare l’iniziativa e presentare<br />
la pubblicazione a cui ha partecipato<br />
anche il nostro Direttore Generale.<br />
Le Referenti del “Progetto Mongolfiera”<br />
sono la dott.ssa Caterina Costa per<br />
l’ASS6 e la dott.ssa Elena Bertolo per<br />
l’Ambito Est.<br />
A partire da gennaio è attiva la casella<br />
di posta elettronica certificata<br />
(PEC) dell’ASS 6, il cui indirizzo è:<br />
Ass6PN.protgen@certsanita.fvg.it, che<br />
a tutti gli effetti costituisce lo strumento<br />
in grado di sostituire la posta raccomandata,<br />
qualora il documento inviato<br />
sia stato sottoscritto con “firma digitale”,<br />
cioè con la procedura elettronica che<br />
consente di validare legalmente il documento<br />
stesso. Per il momento la PEC<br />
aziendale è abilitata alla sola ricezione<br />
di tali documenti inviati da altri Enti/<br />
aziende/soggetti privati e l’unico punto<br />
aziendale abilitato a ricevere la PEC<br />
è l’Ufficio Protocollo della sede centrale.<br />
La corrispondenza esterna pervenuta<br />
tramite PEC viene poi protocollata<br />
“in modalità informatica” ed è quindi<br />
immediatamente trasmessa, tramite la<br />
normale posta elettronica, al personale/<br />
destinatario interessato. Si tratta dunque<br />
di una modalità innovativa che consente<br />
di sveltire l’inoltro della corrispondenza,<br />
oltre che di “validare” in maniera<br />
legale l’invio/ricezione di qualsiasi documento<br />
che necessiti di una data e ora<br />
certa di arrivo in ASS6. Di tale innovazione<br />
è importante dunque che, anche<br />
integrando con l’indirizzo sopra riportato<br />
il “Logo” aziendale, sia data ampia<br />
informazione agli Enti/aziende/soggetti<br />
privati titolari di “firma digitale”, affinché<br />
possano avvalersi della PEC per la trasmissione<br />
dei propri documenti digitali.<br />
Allo stato attuale, invece, la PEC non<br />
può ancora essere utilizzata per inviare<br />
all’esterno corrispondenza “certificata”,<br />
in sostituzione della normale raccomandata<br />
e neppure è possibile attivare, al<br />
momento, altre postazioni di PEC, né<br />
presso le strutture aziendali né presso<br />
i singoli titolari di indirizzo di posta elettronica<br />
aziendale.<br />
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