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La catalogazione informatica del patrimonio archeologico

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A. Caravale<br />

ritage 12 . Finalizzato, tra l’altro, a migliorare il recupero <strong>del</strong>le informazioni<br />

tramite procedure automatizzate, a dare un formato comune per l’inventario<br />

dei monumenti e a semplicare lo scambio di dati tra i diversi inventari<br />

esistenti, lo standard MIDAS fornisce agli utenti una comune cornice per lo<br />

sviluppo indipendente <strong>del</strong>le procedure di inventariazione con l’impiego di<br />

informazioni e descrizioni di base comuni per i beni catalogati.<br />

4. In Francia<br />

Standardizzazione <strong>del</strong> linguaggio e strutturazione dei dati sono<br />

problematiche affrontate anche in Francia, grazie alle ricerche pionieristiche<br />

di J.-C. Gardin e R. Ginouvès. Qui opera dal 1964 l’Inventaire général des<br />

monuments et richesses artistiques de la France, la cui attività di <strong>catalogazione</strong><br />

è stata preceduta dalla realizzazione di vocabolari controllati al ne<br />

di agevolare l’uniformità <strong>del</strong>le informazioni 13 . Nato nel 1964 per volontà<br />

<strong>del</strong>l’allora ministro <strong>del</strong>la cultura André Malraux e di André Chastel, l’Inventaire<br />

(Inventaire général du patrimoine culturel o semplicemente Inventaire<br />

général) aveva l’obiettivo di “recenser, étudier, faire connaître toute œuvre<br />

qui, du fait de son caractère historique, artistique ou archéologique, constitue<br />

un élément du patrimoine national”. In un momento in cui la Francia<br />

conosceva profondi cambiamenti nel suo paesaggio, si avvertì dunque la<br />

necessaria esigenza di «constituer au niveau national et sur tout le territoire,<br />

un ensemble documentaire pérenne et accessible à tous, dont l’exploitation<br />

scientique et la publication soient les prolongements logiques» (de Massary,<br />

Coste 2007). Anche in Francia un grosso sforzo iniziale è stato indirizzato<br />

verso la denizione di adeguate procedure di documentazione, a partire dalla<br />

identicazione <strong>del</strong>le varie categorie di informazioni e dei termini più adatti<br />

a descriverle.<br />

Dal 2004 il servizio è portato avanti su base regionale, da ricercatori<br />

con competenze diverse, per ciascuna <strong>del</strong>le 22 regioni <strong>del</strong>la Francia. Elabora<br />

informazioni (banche dati, testi, fotograe, rilievi, cartograa, bibliograa)<br />

sugli edici e sui beni artistici <strong>del</strong> Paese che si trovano in situ compresi cronologicamente<br />

tra il 400 d.C. e trenta anni dal momento <strong>del</strong>la realizzazione<br />

<strong>del</strong> catalogo. Lo Stato, che ha conservato il controllo e il coordinamento<br />

<strong>del</strong> progetto, contribuisce a diffondere i risultati <strong>del</strong> lavoro tramite banche<br />

dati accessibili in rete e garantisce il controllo scientico <strong>del</strong>l’opera, nonché<br />

l’omogeneità <strong>del</strong>le informazioni, il metodo di procedimento, i vocabolari controllati.<br />

Sono attualmente consultabili in rete alcune importanti banche dati.<br />

12<br />

http://www.english-heritage.org.uk/server/show/nav.8331/.<br />

13<br />

http://www.inventaire.culture.gouv.fr/.<br />

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