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Sulla Resistenza e sulla lotta di liberazione nel Cittadellese

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La stessa cosa si verificò <strong>nel</strong> capoluogo, a Cittadella, dove subito dopo l’8 settembre<br />

operò un gruppo isolato <strong>di</strong> patrioti. Secondo la più volte citata memoria <strong>di</strong><br />

Antonio Be<strong>nel</strong>la «[…] non è stato l’avv. Saba<strong>di</strong>n a formare i primi nuclei partigiani,<br />

ma bensì il maestro Tombolan, capitano sbandato, che però si eclissò molto<br />

presto lasciando le prime formazioni <strong>nel</strong>l’incertezza e <strong>nel</strong>le <strong>di</strong>fficoltà». Una conferma<br />

<strong>di</strong> ciò arriva dallo stesso comandante della Brigata “D.C.”, Giuseppe Armano,<br />

che in una lettera del 4 giugno 1945 al Distretto Militare <strong>di</strong> Padova, a proposito<br />

del capitano <strong>di</strong> complemento Tombolato Giuseppe, scrive: «Questo Comando<br />

<strong>di</strong>chiara che il capitano <strong>di</strong> complemento – qui domiciliato – dopo i noti e-<br />

venti dell’8 settembre 1943, in<strong>di</strong>rizzò imme<strong>di</strong>atamente la sua attività per la costituzione<br />

<strong>di</strong> un fronte unico per la <strong>di</strong>fesa del suolo sacro della Patria». Sullo stesso argomento<br />

Gianni Conz, <strong>nel</strong> libro <strong>Resistenza</strong> e Liberazione 31 annota: «Posso <strong>di</strong>re con<br />

sincerità che quanti per primi hanno partecipato alla <strong>Resistenza</strong> armata, in prevalenza<br />

erano soldati che, dopo la <strong>di</strong>sfatta e lo sbando dell’8 settembre, hanno cercato<br />

<strong>di</strong> organizzarsi sotto gli or<strong>di</strong>ni dell’unico governo legittimo [...]operando <strong>nel</strong><br />

modo più umano possibile per abbreviare la fine della guerra [...]»; mentre altri<br />

«tentarono <strong>di</strong> ripartire verso il meri<strong>di</strong>one e, attraversate le linee nemiche, arruolarsi<br />

<strong>nel</strong>l’esercito italiano che si <strong>di</strong>ceva andasse formandosi al sud». Nei mesi successivi<br />

il movimento prende maggiore consistenza. Al primo nucleo fa riferimento ancora<br />

Gianni Conz quando scrive che il 25 settembre 1943, «5 giovani Cittadellesi reduci<br />

dalla guerra, dopo aver soggiornato in montagna per sottrarsi alla precettazione<br />

tornarono a Cittadella e formarono il primo nucleo <strong>di</strong> patrioti». Tra questi Giuseppe<br />

Armano che <strong>di</strong>venterà il comandante della Brigata “D.C.”. Il gruppo si allargò<br />

comprendendo ex militari <strong>di</strong> tutte le estra<strong>di</strong>zioni politiche, dai comunisti ai liberali,<br />

ai senza partito. Il Conz fa una affermazione molto precisa anche in merito al<br />

ruolo dell’avv. Saba<strong>di</strong>n quando, intervenendo <strong>nel</strong>la giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o del 20 maggio<br />

2000 32 , affermò: «Le forze armate militari dei volontari dell’Alto padovano, poi<br />

inquadrate <strong>nel</strong>la “Damiano Chiesa”, nacquero in<strong>di</strong>pendentemente dall’avv. Saba<strong>di</strong>n<br />

- si pensi alla M.R.S. – ma fecero riferimento politico a Saba<strong>di</strong>n come esponente<br />

del C.V.L. La “Damiano Chiesa” fu una formazione militare […]». Il ruolo che<br />

ebbero i cattolici e l’avv. Saba<strong>di</strong>n risultò tuttavia importante.<br />

Si <strong>di</strong>scute molto sui motivi che spinsero i cattolici a partecipare alla <strong>Resistenza</strong><br />

armata e sulle caratteristiche della loro <strong>lotta</strong> contro i nazi-fascisti. Secondo quanto<br />

scrisse il prof. Giorgio Emilio Fantelli <strong>nel</strong> suo <strong>di</strong>scusso volume La <strong>Resistenza</strong> dei cattolici<br />

<strong>nel</strong> Padovano 33 i primi gruppi sorsero «nonostante la Democrazia Cristiana <strong>di</strong><br />

Padova si fosse <strong>di</strong>mostrata, all’inizio, restia a costituire ufficialmente proprie formazioni<br />

armate». Il motivo <strong>di</strong> ciò, secondo il Fantelli, sta <strong>nel</strong> fatto che <strong>nel</strong>le zone<br />

attorno a Cittadella «la coscienza politica dei cattolici era più sviluppata». Il riferimento<br />

è all’azione sociale svolta dai cattolici a cavallo della prima guerra mon<strong>di</strong>a-<br />

31 Conz, cit.<br />

32 Cfr. Gavino Saba<strong>di</strong>n (1890-1980) <strong>nel</strong> Veneto del Novecento tra società, politica e amministrazione,<br />

Atti della giornata <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o (Padova, 20 maggio 2000), a cura <strong>di</strong> L. Scalco, Padova, Cleup,<br />

2001<br />

33 G.E. Fantelli, La <strong>Resistenza</strong> dei cattolici <strong>nel</strong> padovano, Padova, Tipografia A. Bolza<strong>nel</strong>lo,<br />

1965.<br />

materiali <strong>di</strong> storia, n. 20/21 - pagina 24

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