14.01.2015 Views

Sviluppo cognitivo (prima parte) - Psicologia

Sviluppo cognitivo (prima parte) - Psicologia

Sviluppo cognitivo (prima parte) - Psicologia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

09/04/2013<br />

<strong>Psicologia</strong> dello sviluppo e<br />

dell’educazione<br />

Docente : S. De Stasio<br />

simona.destasio@uniroma4.it<br />

“IL BAMBINO COME APPRENDISTA”<br />

Lev Semenovich<br />

Vygotskij<br />

(1896-1934)<br />

Cenni biografici<br />

• Vygotskij nacque il 17 novembre (5 novembre nel calendario giuliano) 1896 ad<br />

Orsha (in Bielorussia) da una famiglia di ebrei benestanti.<br />

• Maturato al Ginnasio di Gomel si iscrisse nel 1913alla facoltà di giurisprudenza di<br />

Mosca dove si laureò nel 1917<br />

• Possiamo identificare tre fasi che hanno caratterizzato l'attività scientifica di<br />

Vygotskij.<br />

In una <strong>prima</strong> fase, dal 1915 e il 1927, Vygotskij si occupò principalmente di critica<br />

letteraria e <strong>Psicologia</strong> dell'arte e iniziò ad interessarsi all'applicazione della<br />

psicologia nell'educazione. Fra le opere più importanti risalenti a questo periodo<br />

ricordiamo La tragedia di Amleto (1916), e <strong>Psicologia</strong> dell'arte (1925). Il 6 gennaio<br />

del 1924 Vygotskij ebbe modo di leggere una sua relazione, intitolata Metodologia<br />

della ricerca riflessologica e psicologica, ad un importante congresso panrusso di<br />

pedagogia, psicologia, psiconeurologia, suscitando molto interesse nel pubblico<br />

presente. La notorietà derivante da tale evento fu di tale entità che lo stesso anno<br />

fu invitato a trasferirsi a Mosca, insieme alla moglie Roza Smechova, per lavorare<br />

all'Istituto di <strong>Psicologia</strong>, dove conobbe Aleksej Leont'ev e Aleksandr Lurija.<br />

1


09/04/2013<br />

Nel 1925 Vygotskij tenne la conferenza La coscienza come problema psicologico<br />

del comportamento, il cui testo divenne il manifesto della Scuola storicoculturale<br />

di cui Vygotskij è considerato il fondatore.<br />

Nello stesso anno divenne direttore del Dipartimento per l'Istruzione dei<br />

Bambini Handicappati e in seguito anche dell'Istituto di Difettologia.<br />

In una seconda fase, dal 1928 al 1931, da Vygotskij affrontò il problema<br />

della storicità delle funzioni psichiche con una serie di analisi critiche sulle<br />

teorie fisiologiche e psicologiche del tempo. L'opera più rilevante di questo<br />

periodo è la monografia Storia dello sviluppo delle funzioni psichiche superiori,<br />

terminata di scrivere nel 1931. In questo periodo Vygotskij diresse il laboratorio<br />

di psicologia all'Accademia dell'educazione comunista.<br />

Nell'ultima fase, dal 1932 al 1934, Vygotskij si occupò di varie tematiche di<br />

psicologia, in particolare delle emozioni. Una monografia che ha avuto recente<br />

pubblicazione è Teoria delle emozioni (1982).<br />

Morì di tubercolosi l'11 giugno 1934. Fra le più importanti opere pubblicate dopo<br />

la sua morte: Pensiero e linguaggio (1934), il capolavoro di Vygotskij<br />

La teoria dello sviluppo <strong>cognitivo</strong><br />

di Vygotskij (in sintesi 1)<br />

Così come Piaget, anche Lev Vygotskij sottolineò il fatto che i<br />

bambini costruiscono attivamente la loro conoscenza.<br />

Secondo Vygotskij però, le funzioni mentali hanno<br />

connessioni sociali.<br />

L’evoluzione della mente avviene tramite l’acquisizione di<br />

strutture psichiche a complessità crescente: funzioni<br />

psichiche inferiori e superiori.<br />

– Funzioni psichiche inferiori: percezione, motricità, emozioni,<br />

attenzione spontanea, memoria non volontaria;<br />

– Funzioni psichiche superiori: attenzione volontaria, pensiero,<br />

calcolo, memoria logica, ragionamento.<br />

Attraverso l’acquisizione del linguaggio le funzioni inferiori si<br />

interiorizzano trasformandosi in funzioni psichiche superiori.<br />

La teoria dello sviluppo <strong>cognitivo</strong> di<br />

Vygotskij (in sintesi 2)<br />

• Approccio socio-costruttivista di Vygotskij:<br />

– Importanza sul ruolo del contesto sociale<br />

nell’apprendimento e alla costruzione del sapere attraverso<br />

l’interazione sociale.<br />

– Vygotskij enfatizza la collaborazione, l’interazione sociale e<br />

le attività socioculturali.<br />

– Il punto d’arrivo può cambiare a seconda di quali abilità<br />

sono considerate più importanti in una cultura specifica.<br />

– L’applicazione della teoria di Piaget per l’insegnamento<br />

implica che gli studenti hanno bisogno di sostegno<br />

nell’esplorazione del loro mondo e per la scoperta della<br />

conoscenza. La principale implicazione, invece, per Vygotskij<br />

è che gli alunni hanno bisogno di molte occasioni di<br />

apprendimento in presenza dell’insegnante e di compagni<br />

più esperti.<br />

2


09/04/2013<br />

Il bambino è considerato attivo costruttore<br />

nell’ambiente<br />

Vygotskij si differenzia da Piaget perché ci parla<br />

di un ambiente sociale, inteso sia come cultura<br />

che come interazioni<br />

Le funzioni intellettuali superiori emergono dalle<br />

esperienze sociali<br />

7<br />

La teoria dello sviluppo <strong>cognitivo</strong> di<br />

Vygotskij<br />

• La zona di sviluppo prossimale (ZPD)<br />

– Definita anche area di sviluppo potenziale o prossimo<br />

(ZPD), è il termine usato da Vygotskij per riferirsi alla<br />

differenza tra il livello di sviluppo effettivo di un<br />

individuo, manifestato quando risolve un compito da<br />

solo, e il suo livello di sviluppo potenziale, che si<br />

potrebbe esprimere se il compito fosse risolto con le<br />

indicazioni ed i suggerimenti di un adulto o di un pari<br />

più competente.<br />

Zona di sviluppo prossimale<br />

Definisce i limiti cognitivi entro cui l’insegnamento può<br />

considerarsi efficace.<br />

• Ci riporta ad una valutazione dinamica dell’intelligenza<br />

potenziale di apprendimento<br />

9<br />

3


09/04/2013<br />

La teoria dello sviluppo <strong>cognitivo</strong> di<br />

Vygotskij<br />

• Scaffolding<br />

– Significa graduare il livello di supporto,<br />

modulandolo sul bambino e fa riferimento al fatto<br />

che nelle interazioni sociali le differenze fra i<br />

<strong>parte</strong>cipanti si risolvono in un’azione reciproca, tale per cui<br />

uno dei due agisce “come può e come sa fare” mentre<br />

l’altro fa “tutto il resto”.<br />

– Il tipo ed il grado di supporto (scaffold) dipendono dal<br />

compito e dal bambino<br />

• Dialogo, un importante strumento di scaffolding.<br />

• Le strategie di scaffolding possono essere le più diverse.<br />

La teoria dello sviluppo <strong>cognitivo</strong> di<br />

Vygotskij<br />

• Linguaggio e Pensiero<br />

– Vygotskij (1934) sosteneva che i bambini usino il<br />

linguaggio non solo per comunicare ma anche per<br />

pianificare, guidare e monitorare il loro stesso<br />

comportamento.<br />

– Linguaggio interiore, un importante strumento di pensiero<br />

durante la <strong>prima</strong> infanzia, rappresenta la transizione più<br />

precoce verso una maggiore comunicatività a livello sociale<br />

(mentre secondo Piaget questo linguaggio è egocentrico e<br />

immaturo).<br />

Quali ricadute sull’insegnamento della teoria<br />

dello sviluppo <strong>cognitivo</strong> di Vygotskij<br />

– Valutazione della zona di sviluppo prossimale del<br />

bambino.<br />

– Utilizzo della zona di sviluppo prossimale del bambino<br />

nell’insegnamento.<br />

– Uso di compagni di classe più abili come insegnanti.<br />

– Monitoraggio ed incoraggiamento all’uso del linguaggio<br />

interiore negli allievi.<br />

– Localizzazione delle istruzioni in contesti significativi.<br />

4


09/04/2013<br />

Lo sviluppo umano<br />

• Esaminato a tre livelli:<br />

– culturale<br />

– interpersonale<br />

– individuale<br />

13<br />

Aspetti culturali<br />

• I bambini non partono da zero nel costruire la conoscenza sul<br />

mondo utilizzano le acquisizioni delle generazioni<br />

precedenti<br />

• Gli strumenti culturali o artefatti culturali sono<br />

– sviluppati da ogni società<br />

– aiutano ad adattarsi alla realtà<br />

– sono tramandati da una generazione alla successiva<br />

• Si distinguono 2 tipi di strumenti culturali:<br />

– strumenti materiali o tecnologici, es. computer<br />

– strumenti concettuali o psicologici, es. linguaggio<br />

• Gli strumenti tecnologici e psicologici esercitano la loro<br />

influenza in maniera congiunta<br />

14<br />

Il linguaggio<br />

• E’ lo strumento più importante per trasmettere la cultura.<br />

• Consente ai bambini di regolare la propria attività.<br />

• Si acquisisce nelle interazioni sociali e poi viene internalizzato<br />

15<br />

5


09/04/2013<br />

PIAGET<br />

Il linguaggio dipende dal pensiero, è un<br />

sottosistema all’interno di una più generale<br />

capacità cognitiva, quella simbolica.<br />

Prima egocentrico (ripetizioni ecolaliche,<br />

monologhi, monologhi collettivi), poi<br />

socializzato la reversibilità operatoria<br />

VYGOTSKIJ<br />

Linguaggio e pensiero hanno origini diverse, ma poi si<br />

integrano ed influenzano reciprocamente.<br />

Prima interpsichico, poi intrapsichico: <strong>prima</strong> linguaggio<br />

sociale comunicativo con minimo di attività cognitiva<br />

Svil. Cognitivo, linguaggio sempre più socializzato +<br />

linguaggio egocentrico come “pensare ad alta voce <br />

linguaggio interiore<br />

Livello interpersonale<br />

• <strong>Sviluppo</strong> <strong>cognitivo</strong> = risultato delle interazioni con altre<br />

persone più competenti in diversi contesti<br />

• La natura umana implica che:<br />

– Bambino - sfrutta l’aiuto e l’insegnamento<br />

– Adulto -offre aiuto ed insegnamento<br />

• Competenza intellettuale emerge a partire dalle modalità di<br />

risolvere i problemi che vengono dap<strong>prima</strong> conosciute nelle<br />

interazioni sociali e successivamente interiorizzate<br />

18<br />

6


09/04/2013<br />

Livello individuale<br />

• Minore attenzione rispetto a Piaget<br />

• Visione costruttivistica dello sviluppo: bambino non<br />

solo attivo nello sviluppo delle proprie conoscenze,<br />

ma non costruisce da solo -----risultato<br />

dell’interazione con altre persone più “esperte”.<br />

• Costruttivismo sociale o socio-costruttivismo<br />

19<br />

Legge dello sviluppo delle funzioni<br />

psichiche superiori<br />

• Vygotskij presenta la teoria concentrandosi<br />

soprattutto sul livello interindividuale.<br />

• Le capacità superiori compaiono <strong>prima</strong><br />

nell’interazione con gli altri e poi vengono<br />

interiorizzate e compaiono a livello intraindividuale.<br />

• Le interazioni sociali formano il contesto <strong>prima</strong>rio nel<br />

quale il bambino viene avviato alle modalità di<br />

pensiero più mature presenti in ogni società<br />

20<br />

Sulla scia dell’importanza mostrata da Vygotskij del sostegno che<br />

un adulto può dare nella zona di sviluppo prossimale<br />

B.Rogoff(1990) ci parla<br />

della <strong>parte</strong>cipazione guidata:<br />

Procedura grazie alla quale gli adulti aiutano i bambini ad<br />

acquisire varie conoscenze mediante la collaborazione in<br />

situazioni di problem-solving e in una vasta gamma di<br />

interazioni casuali e informali.<br />

21<br />

7


09/04/2013<br />

Il tutoring efficace<br />

(Rogoff, 1990)<br />

Il tutor crea un ponte tra conoscenze e abilità possedute<br />

dall’apprendista e richieste del compito<br />

Il tutor fornisce aiuto e sostegno nel contesto dell’attività<br />

dell’apprendista, potenziando la capacità di quest’ultimo di<br />

risolvere il problema<br />

Le azioni del tutor garantiscono il ruolo attivo dell’apprendista nella<br />

soluzione del problema, contribuendo al raggiungimento di un<br />

esito positivo<br />

Un’efficace assistenza comprende il trasferimento di<br />

responsabilità dal tutor all’apprendista<br />

22<br />

Stralcio di un’interazione<br />

tra madre – bambina<br />

nella composizione di un puzzle<br />

(Wertsch, 1979)<br />

- Barbara [bambina 2,6 anni]: “Dove va questo” [provando a mettere una<br />

tessera di forma sbagliata nella <strong>parte</strong> inferiore del puzzle]<br />

- Madre: “Guarda l’altro pezzo così lo vedi…” [Indicando la <strong>parte</strong> inferiore del<br />

puzzle]<br />

- B: “Quale” [Cerca un pezzo che assomigli alle zampe del cavallo]<br />

- M: “…..quale pezzo ha questa forma” [indicando sempre il punto del puzzle<br />

dove manca la tessera]<br />

- B: “Quello nero” [Prende la tessera nera e guarda la madre]<br />

- M: “Ecco prova a spostarlo un poco”<br />

- B: “Qui giù” [Mette le tessere al posto giusto. La madre la guarda]<br />

23<br />

Lo scaffolding<br />

Wood,Bruner e Ross (1976) introducono lo scaffolding come<br />

quel processo grazie al quale gli adulti offrono aiuto a un<br />

bambino nell’attività e adattano sia il tipo sia la qualità d’aiuto<br />

al livello del bambino.<br />

L’ impalcatura fornita dall’adulto serve a compensare il dislivello<br />

tra le abilità richieste dal compito e le ancora limitate capacità<br />

del bambino, e gli permette di realizzare completamente il<br />

compito e di progredire ad un livello più avanzato<br />

24<br />

8


09/04/2013<br />

Fonte: Shaffer (2004)<br />

25<br />

Avere i pari come “tutor”<br />

Il modello del tutor-apprendista può presentarsi in molteplici<br />

varianti:<br />

genitore-figlio,<br />

insegnante-allievo,<br />

bambino esperto-bambino meno esperto.<br />

In tutte esiste asimmetria di ruoli<br />

I bambini traggono vantaggio (imparano) dalla guida di un<br />

compagno anche di poco più esperto<br />

Come gli adulti, i tutor-bambini devono adottare strategie<br />

efficaci<br />

In ambito scolastico tali possibilità vengono utilizzate<br />

nell’apprendimento collaborativo e nel tutoring tra pari<br />

26<br />

Da cosa dipende il successo dell’azione<br />

dell’adulto<br />

• Sensibilità dell’adulto<br />

• Capacità del bambino di sfruttare l’aiuto<br />

ricevuto<br />

• Tipo di relazione fra adulto e bambino<br />

(legame di attaccamento)<br />

27<br />

9


09/04/2013<br />

Punti di forza della teoria di Vygotskij<br />

• Rilevanza del contesto socio-culturale<br />

• Spiegazione della natura del contesto e del<br />

modo in cui influenza lo sviluppo; contesto<br />

come multistrato<br />

• Stimolo per la ricerca empirica successiva<br />

• Influenza sull’approccio ecologico di<br />

Bronfenbrenner e sulla psicologia culturale<br />

28<br />

Punti deboli della teoria di<br />

Vygotskij<br />

– Eccessiva importanza del linguaggio rispetto al pensiero.<br />

– Eccessivo aiuto dell’adulto può impigrire<br />

il bambino!!<br />

Punti deboli della teoria di Vygotskij<br />

• Vari punti della teoria sono rimasti vaghi e<br />

indefiniti<br />

• Trascurato il contributo del singolo bambino<br />

• Trascurata la questione dell’età<br />

• Trascurati gli aspetti emotivi<br />

30<br />

10

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!