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PIG Magazine - Dicembre/Gennaio

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SPEDIZIONE IN A.P. 45% ART. 2 COMMA 20/B LEGGE 662/96 MILANO<br />

<strong>PIG</strong> <strong>Magazine</strong> - <strong>Dicembre</strong>/<strong>Gennaio</strong><br />

<strong>PIG</strong> MAGAZINE<br />

(people in groove)<br />

numero 8, Dic/Gen / 2002<br />

www.pigmagazine.it


protest, support and act at www.diesel.com<br />

Number 136 in a series of Diesel “How to...” guides to successful living. For more information: call Diesel Italia 0424-4855 www.diesel.com


X<br />

PUBBLICITA’ NINTENDO


<strong>PIG</strong> MAGAZINE N.08<br />

www.pigmagazine.it info@pigmagazine.it<br />

DIRETTORE EDITORIALE: Daniel Beckerman daniel@pigmagazine.it<br />

DIRETTORE RESPONSABILE: Simon Beckerman simon@pigmagazine.it<br />

ART DIRECTOR Paolo Castellaneta paolo@pigmagazine.it<br />

RESPONSABILE DI PRODUZIONE: Stefania Mapelli stefania@pigmagazine.it<br />

FASHION DIRECTOR: Sean Beolchini sean@pigmagazine.it<br />

DATA MINER & TESTI: Daniela Sanziani daniela@pigmagazine.it<br />

COPYWRITER: Martino Barbieri martino@pigmagazine.it<br />

HANNO COLLABORATO:<br />

TESTI: Giovanni Cervi, Chiara Valentina Dehò, Ambrogio Ferrario, Jacopo Gorni, Cristina Modolin, Carlo Schilirò, Fabio Platinì, Biagio Sileno, Davide Castellazzi<br />

FOTO: Matteo Polli&Damian Sammarco, Tina Tahir, Ruggero Ottolenghi & Ferdinando Verderi<br />

STYLING: Matteo Polli, Carolina Mazzolari<br />

GESTIONE & RISORSE UMANE: Barbara Simonetti barbara@b-arts.com<br />

SPECIAL THANKS: Jason Yang (Sowear), Akira Isogawa, Penny Culliton, Lorena Delatorre, Lesley Mobo, TRAPEZE - Make up: Lorenzo Zavatta, Hair: Simone Prusso,<br />

Models: Phoebe ARnold @Take 2 Model Management London, Bixio Braghieri, Mauro Bellini per Orea Malià, Horus, Ancilla Bertè Simonetti (Casola), Davide Martelli,<br />

Valeria Brenna, Derek Wentz (Sanyo Japan), Tommy Forsgren, Roxanne Meadows (The Venus Project), Davide Latina (Ubi Soft), Filippo Marini (Scee), Annapina Leone<br />

(Halifax), Silvia Pavone (Buenavista), Michela Caldarella (Cecchi Gori), Alessandra Margaritelli (Unistudios), Sara Resnati e Manuela Lehnos (Agenzia Otto per Paramount Home<br />

Video), Francesca De Michele (Nexo), Nanni Coppola (20th Century Fox), Rossella Savino (Virgin Music).<br />

MARKETING DIRECTOR & PUBBLICITÀ: Daniel Beckerman daniel@pigmagazine.it<br />

EDIZIONI B-ARTS S.R.L. Direzione, Redazione e Amministrazione: Via S. Giovanni sul Muro 12, 20121 Milano -Tel: +39 0286996971 - Fax: 02 86993226 www.b-arts.com<br />

PRESIDENTE Daniel Beckerman db@b-arts.com AMMINISTRATORE DELEGATO: Simon Beckerman sb@b-arts.com<br />

<strong>PIG</strong> MAGAZINE: Copyright © 2002 Edizioni B-Arts S.r.l. Autorizzazione del Tribunale di Milano n° 453 del 19. 07. 2001<br />

STAMPA: Officine Grafiche DeAgostini spa, Corso della Vittoria, 91 - 28100 Novara, Italy Tel: +39 03214221 Telefax: +39 0321422246<br />

DISTRIBUZIONE: per l'Italia: distribuzione SO.DI.P. "Angelo Patuzzi" S.p.A. Via Bettola 18 20092 Cinisello Balsamo Milano Tel: 02 660301 Telefax: 02 66030320<br />

Pig <strong>Magazine</strong> è edita da B-arts editore srl. Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, disegni non si restituiscono anche se non pubblicati. Nessuna parte di<br />

questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo, senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’Editore. Gli Autori e l’Editore non potranno in alcun caso<br />

essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute. Le immagini sono copyright © dei rispettivi<br />

proprietari. Prezzo del numero 4 Euro. L’Editore si riserva la facoltà di modificare il prezzo nel corso della pubblicazione, se costretto da mutate condizioni di mercato.


L’ANGOLO RETTO<br />

L’angolo retto del Dr Martin<br />

Sostenibili leggerezze dell’essere+qualche frottola di<br />

cronaca+chiacchiere del + e del -, + intrecci web &<br />

music links, prendendo sul serio solo cose poco serie=<br />

L’Angolo Retto del Dr Martin<br />

Ufficio reclami (1/1-31/12, 00:01-23:59, 2002-…):<br />

martino@pigmagazine.it<br />

THIS IS PAGE 12<br />

Martino Barbieri, pennuto.<br />

32 anni, tossico-indipendente, dai leggendari mini <strong>PIG</strong> scrive<br />

per l’unica rivista di vera pasta “sfoglia” per pagarsi due<br />

vizi, tre tonic di Rocco-macchetelodicoaffà e i debiti della<br />

notte. Nel tempo libero cerca lavoro.<br />

C’è + VITA sul pianeta Pig.<br />

Visto la copertina? Da L’unica rivista di vera pasta “sfoglia”<br />

a C’è VITA sul pianeta terra. Non fate gli Hubble (http://spacelink.nasa.gov/NASA.Projects/Space.Science/Origins/<br />

Hubble.Space.Telescope/), c’è tutto un mondo intorno<br />

(Matia Bazar, 1979). Vietato affondare la testa nelle cose del<br />

cielo, come disse un amico mai conosciuto, morto pazzo<br />

abbracciato al suo cavallo. Si chiamava Friederich,<br />

Nietzsche naturalmente. Allargate il campo, zoomate di<br />

scatto su un dettaglio, cambiate ottica e ripartite, ogni giorno<br />

dall’alba al tramonto. E anche oltre. Motore, ciak, azione!<br />

Un grande del grande schermo ha detto che il cinema è<br />

la VITA reale senza le parti noiose. The song remains the<br />

same: questo magazine non è un albergo. Anche se frequentato<br />

da forestieri pieni di VITA, anime in pena, piante<br />

carnivore, nani cleptomani. E ancora, acari onnivori, cani<br />

che fanno miao, stampanti laser killer (se scorgi un pallino<br />

rosso sul maglione dattela a gambe, sei nel mirino di una Hp<br />

cecchina). 24h a day. Non è un ambiente adatto alla VITA<br />

umana, in Pig i pony si imbizzarriscono e un uomo chiamato<br />

cavallo entra solo su app.to. Cavallo pazzo ha le chiavi,<br />

toro seduto sta in piedi. VITA da cani? Anoipiacecosì, tra<br />

instabili colonne di scatole zeppe di sneakers e cani col<br />

cestino sul collare addestrati al riporto di pietanze di Mac<br />

D’s. Pig dà la VITA ai suoi lettori, salva quella di molti, alcuni<br />

gliela devono. E’ una filosofia di VITA. Il costo della VITA<br />

è alle stelle? Atterrate sul pianeta terra, vedrete che VITA<br />

leggere Pig VITA natural durante. Vi cambierà la VITA.<br />

Indossate panta a VITA bassa e su con la VITA, avete investito<br />

4 ghiande nel + malfamato, malfrequentato, malgestito,<br />

malvisto, maleodorante MEGAzine del pianeta azzurro.<br />

Ssssshhh! Capitan Simon sta dando VITA al Pig nain. Lunghi<br />

cavi scotchati alle tempie fanno il loro ingresso nel G4 dalla<br />

porta sul retro, la USB. Altri tubicini trasparenti gli pompano<br />

schiume e globuli dai polsi riversando energie VITALI,<br />

sempre via USB, nel mega doppio processore. Questione di<br />

VITA o di morte, la chiusura di ogni numero. La VITA media


si è allungata? Scorrete di un buco la cintura. Perché finché<br />

c'è Pig c'è speranza.<br />

Novembre zerodue. Cose che succedono (e non solo<br />

in tivù). In ordine di apparizione: Bush, Saddam,<br />

Vieri, Heider, Kaysing, Kubrick, Milingo, Giletti, Croce,<br />

Loren, Andreotti, Benigni, Crowe, Jackson, Ryder,<br />

Moore, Dracula, Coburn, Bol, Acqua Prata e il<br />

Sultano del Brunei.<br />

E si lamentano pure. Non è pioggia, l’effetto Blade Runner è<br />

il pianto del pianeta che piange per le polveri sottili scorreggiate<br />

in aria, bronchi e sulle architetture dalle irrinuniciabili,<br />

sbiellate, incolonnate, inutili-utilitarie. Un estremo, romantico,<br />

spontaneo, disperato, naturale tentativo di far piazza<br />

pulita. Almeno il pudore di tacere, aprite l’ombrello e shut<br />

up, l’evoluzione della specie non vi riguarda. E tranquilli,<br />

“non può piovere per sempre”, come diceva quel (fu) corvacc<br />

del Brandon Lee. Sgroooonch! L’etna sbava lava ed erutta<br />

dopo un assaggio di Sapienza ma, almeno per il<br />

momento, decide di risparmiarla, l’eroica postazione d’alta<br />

quota. Splash! La Prestige a picco in “o mareneromareneromare<br />

nero”: 10 mila tonnellate di greggio come acconto, il<br />

resto a rate con interessi davvero salati.<br />

Gli ispettori e i commissari basettoni di Bush potrebbero<br />

inventarsi un modo di recuperare quello di greggio, magari<br />

con un’anorme spugna, anziché far visita a Saddam per<br />

conto di una ex spugna (Bush si dichiara ex alcolista salvato<br />

dalla moglie) oggi pozzo senza fondo, di oro nero s’intende.<br />

La prestige, what a shame. Poveri crostacei, povero plancton,<br />

poveri cetacei, poveri grandi mammiferi, poveri piccoli<br />

cefali, non parlo di Bobo ecchisenefrega se non sta più con<br />

quella là con le zinne dritte del calendario, lui ora sta con<br />

Alice, una che va davvero forte, fino a 640k/s…Ha! Ha! …<br />

Hei! Joerg Heider sfila i giornalisti alla cloche della sua<br />

Carrera 4S con le pinze dei freni rosse di rabbia (quelle della<br />

Turbo), unica eccezione al coloraccio avversario, perché in<br />

quei di Carinzia con la falce ci tagliano la biada per i cavalli e<br />

col martello ci appendono i quadri del terzo Reich. O il<br />

calendario di Miss Mondo se un ingenuo giornalista non<br />

avesse incautamente scritto che “Anche Maometto sceglierebbe<br />

sua moglie tra le 82 finaliste”. 200 morti, un migliaio<br />

di feriti, 11 mila senza tetto. Teste calde, teste arabe e complimenti<br />

anche al geniale organizzatore per la scelta del<br />

paese ospitante. Come organizzare un comizio di AN al<br />

Leonka. Bon. Le multietniche cerbiatte scappano a Londra<br />

dichiarando alla stampa di essere rimaste “colpite” dalla bellezza<br />

della Nigeria e dall’ospitalità della sua gente. The day<br />

after quel mattacchione del Laden dà la sveglia alle cellule<br />

dormienti canticchiando London bridge is fallin’ down.<br />

Ma dove andremo a finire?<br />

Qui si sta toccando il fondo, cara Oriana, roba da 6 piani (20<br />

mt) di volo. Gardaland? Macchè, parcheggio sotterraneo di<br />

Milano. Marito che lascia la moglie in auto, senza freno a<br />

mano, sul ciglio della rampa. Poco male ma nell’auto c’erano<br />

2 bei biglietti per il concerto degli Oasis andati persi.<br />

Molliamo ‘sto pianeta di gente “instabile” malgrado la gravità<br />

della sua forza e addentriamoci nello spazio cosmico.<br />

Lettura consigliata per il viaggio: “Non siamo mai stati sulla<br />

Luna” di Bill Kaysing, ex dipendente NASA, convinto sostenitore<br />

dell’astronomica montatura dell’alunaggio. Capito<br />

bene, l’Apollo 11 sul satellite dell’amore non c’è mai stato<br />

anzi, non ha proprio lasciato l’atmosfera! Sembra infatti che<br />

dopo il decollo in mondovisione si sia tuffato nel Pacifico<br />

permettendo ai 3 astronauti di raggiungere un set cinematografico<br />

top secret nel deserto del Nevada (vedia Area 51).<br />

Ad attenderli il regista della clamorosa messinscena His<br />

Majesty Mr Kubrick fresco fresco da 2001 Odissea nello spazio.<br />

Colpo di fulmine! 10 morti e 61 feriti folgorati da una<br />

saetta nella ridente Chitungwiza, Zimbawe, durante una funzione<br />

religiosa. Cristo. Monsignor Milingo torna a ricevere<br />

fedeli e indemoniati nella sua villa di Zagarolo ma solo in<br />

orari prestabiliti. Giletti dichiara di esser stato 20 volte a<br />

Lourdes. Avanzo un legittimo sospetto e penso a quanto<br />

poco sia servito. Misteri. Come il calabrone che, per il rapporto<br />

peso-apertura alare secondo le leggi dell’aerodinamica<br />

non potrebbe volare, “vola perché non lo sa”, dice uno<br />

scienziato. Molto filosofico, chissà che direbbe il Benedetto<br />

Croce a 50 dalla sua morte. Mah. intanto fan 24 per<br />

Andreotti, il resto è mancia. 260 mila bigliettoni verdi. Tanti,<br />

per nostra fortuna rifiutati dalla Loren alla proposta di<br />

Playboy di posare senza veli. Anche la terra trema e inghiotte<br />

più bimbi del paese dei balocchi e l’Italia del terzo millennio<br />

scopre il significato della parola inagibilità. L’osservatorio<br />

europeo lancia l’allarme sulle “droghe a uso ricreativo”: 3,5<br />

milioni le persone che nella “Comunità” hanno provato l’ec-<br />

THIS IS PAGE 13


L’ANGOLO RETTO<br />

stasy. La coca si sta diffonde “a macchia d’olio” nelle insalatone<br />

umane compresse nei locali alla moda. Coca e menzogne,<br />

nasi che si allungano e Pinocchio si candida all'Oscar<br />

per l’italia con Benigni che dichiara "Se vinco faccio un social<br />

forum a Hollywood". Ci manca solo quello, dopo Keith<br />

Haring direei che i graffiti sono un po’ out, o no? Che ci provino<br />

a imbrattare Beverly Hills, te li vedi i marines che caricano<br />

gli agnoletti? Altro che l’ex Gladiator Crowe sorpreso ad<br />

azzuffarsi allo Zuma di Chelsea! Ribelle quanto Striscia che<br />

viola il divieto di riprese tv imposto da Albertini sul cantiere<br />

della Scala. Just beat it! Michael Jackson in Germania per<br />

ricevere il premio Bambi (Bambi, ripeto, premio Bambi a<br />

Jackson) si scusa per aver messo in pericolo la vita del figlio<br />

di tre mesi. Per salutare i fan accorsi, Mr Ciao-Scream si<br />

affaccia dal balcone lasciando penzolare il bebè oltre l'inferriata<br />

tenendolo con un solo braccio. Ma cosa li fate i figli se<br />

poi li trattate come Ciccio Belli? Usate Proforma, il nuovo<br />

preservativo Durex con l'anestetico che permette di prolungare<br />

la durata dell'atto sessuale. 18.000 articoli andati a ruba<br />

in 3 mesi. No, non c’è la zampina di Winona Ryder, accusata<br />

del furto di vestiti per un valore di 5.500 dollari lo scorso<br />

dicembre in un negozio della catena Saks Fifth Avenue, a<br />

Beverly Hills. E Demi Moore che ammette la spesa di 400<br />

mila bigliettoni per la sua bellezza. (4 mila all’anno per iniezioni<br />

di botulino - da sostanza tossica a prodotto dermatologico<br />

- 10 mila già spesi per il seno, 15 mila di liposuzione, 6<br />

mila all’anno per iniezioni di collagene e trattamenti della<br />

pelle, 16 mila spesi per i denti)? Stravaganze per far colpo?<br />

Bang! Bang! Patapam!<br />

Cane spara al padrone cacciatore... Nel Sud Dakota il setter<br />

inglese Sonny impiglia una zampa nel fucile appoggiato a<br />

terra e spara al suo padrone cacciatore. I ruoli si invertono e<br />

le barriere si abbattono anche nell’intelligente mostra che<br />

non “mostra” intitolata Dialogo nel buio, una mostra per<br />

scoprire l’invisibile che propone un’esperienza inusuale:<br />

affrontare un percorso nel buio accompagnati da un non<br />

vedente. A Palazzo Reale, Milano, fino al 16 febbraio 2003.<br />

Tenebre anche in Romania fra gli ambientalisti e il governo.<br />

Motivo della polemica, la decisione del governo di costruire<br />

un parco a tema dedicato a Dracula. Sembra che l'iniziativa<br />

minacci non solo la natura, ma anche la struttura medievale<br />

della città di Sighisoara, Transilvania. Povero Conte, si sarà<br />

rivoltato nella bara. Lunga vita a James Coburn, il cattivo di<br />

mille film western, mancato all’affetto dei suoi cari. Indiani.<br />

Diamoci un taglio e le ex gemelline siamesi del Guatemala,<br />

unite per la testa e poi separate chirurgicamente nell'ospedale<br />

dell'Università di Ucla, stanno meglio al punto che a<br />

breve potrebbero rincasare. Raddoppia quindi il budget per<br />

gli abitini proprio sotto Natale ma in alto i nostri cuori! Molto<br />

in alto per il sudanese giocatore di hockey Manute Bol,<br />

quota 231 cm, pattini numero 76. Alti e bassi di questo pazzo<br />

THIS IS PAGE 14<br />

pazzo mondo ma sappiate che andrà ancora peggio. A 400<br />

milioni di anni luce, due buchi neri stanno viaggiando l'uno<br />

contro l'altro e tra milioni di anni si scontreranno. L’impatto<br />

provocherà la deformazione della struttura dell'universo.<br />

Non so voi ma io ci sarò, solo una simile botta renderà Vivimi<br />

L’ano il più letto inserto gay allegato a un autorevole quotidiano.<br />

Schiaccio sul 5. Benvenuti a Discovery Platan. Anche<br />

gli orsi del Kispios scelgono la naturale leggerezza di Acqua<br />

Prata. Io preferisco sempre i tonic di Rocco.Acqua Prata. E<br />

alla prossima puntata.<br />

LA CHICCA DEL DR MARTIN:<br />

Per qualsiasi comunicazione al Sultano del Brunei, l’uomo<br />

“real-mente” più ricco del mondo, rivolgetevi al Gran<br />

Ciambellano del Sultanato. Dite pure che vi mando io.<br />

Hon. Grand Chamberlain YAM Pengiran Penagawa Laila<br />

Bentava Istinda Diraja Dalam Istana Pengiran Haji Alauddin<br />

bin PPT Pengiran Haji Abu Bakar<br />

Office of His Majesty the Sultan and Yang di Pertuan<br />

Negara Brunei Darussalam<br />

Jalan Istana Darul Hana<br />

Bandar Seri Begawan 2684<br />

NEGARA BRUNEI DARUSSALAM<br />

Tel: (673) 2-242121 Non si accettano chiamate a carico del<br />

destinatario.<br />

Fax: (673) 2-243434<br />

Non c’è mail perché anche il sultanato sta aspettando da<br />

mesi i tecnici di Fast Web.<br />

M.B.


Cartoline di Bixio Braghieri per <strong>PIG</strong> <strong>Magazine</strong>: Il Folle Maiale<br />

THIS IS PAGE 15


<strong>PIG</strong> NEWS: // Notizie curiose, commentate dai nostri amici Mimmo, Pamela e Jimmy<br />

THIS IS PAGE 16<br />

Dire, fare... baciare!<br />

Charles Barkley della TNT, a sinistra, paga la sua<br />

scommessa su Yao Ming baciando "il culo di Kenny<br />

Smith" durante Listen Up! Charles Barkley con Ernie<br />

Johnson Martedi 21 Novembre 2002. Barkley ha<br />

scommesso che la matricola Yao Ming dei Rockets<br />

non avrebbe segnato 19 punti in una partita. Ming ha<br />

segnato 20 punti Domenica 17 Novembre 2002.<br />

Commenti:<br />

Mimmo: guarda che faccia quello a destra!<br />

Pamela: a cosa giocano i Rockets?<br />

Jimmy: Kenny Smith è un nome troppo togo per un<br />

asino!<br />

... E polvere ritornerete!<br />

I pompieri spengono "Craving Man" per dimostrare<br />

che i fumatori possono sconfiggere le sigarette.<br />

Martedì 21 Novembre 2002 sono stati l'American<br />

Cancer Society's Great American Smokeout e i pompieri<br />

di NY ad incoraggiare tutti i fumatori a fare la<br />

promessa di smettere di fumare entrando nel sito<br />

http://www.makeapromise.com.<br />

Commenti:<br />

Pamela: come si traduce l'American...cosa?<br />

Mimmo: grandi americani non fumatori dell'associazione<br />

americana del cancro... credo!<br />

Jimmy: il cappello dei pompieri è togo vero!<br />

Riunione di famiglia<br />

Mentre il Presidente George W. Bush si prepara per il<br />

discorso della settimana del 24 Novembre 2002,<br />

Settimana Nazionale della Famiglia, e il Paese si<br />

appresta a celebrare il Ringraziamento, nessun gioco<br />

è più opportuno durante questa festa di Family<br />

Reunion The Game, nuovo da USAOPOLY inventato<br />

da Richard C. Levy.<br />

Commenti:<br />

Mimmo: che strano… non vedo soldi nel gioco...<br />

Pamela: ma le foto nel percorso sono ripetute!<br />

Jimmy: non c'è nessuna togata nelle riunioni di<br />

famiglia!


Il supereroe delle ciambelle<br />

Mentre i volontari dell'America's Sidewalk Santas iniziano<br />

ufficialmente il loro primo giorno di lavoro raccogliendo<br />

donazioni per il programma del buono alimentare<br />

delle organizzazioni, Venerdì 29 Novembre<br />

2002 a New York, hanno avuto a sorpresa un nuovo<br />

aiutante, il Dunking Donuts Rocket Man, il primo e<br />

solo supereroe del caffè e delle ciambelle al mondo.<br />

Dunkin Donuts è sponsor ufficiale del Anniversario<br />

per il programma dei Volunteers of America Sidewalk<br />

Santa.<br />

Commenti:<br />

Mimmo: non ho mai visto tanti Babbi tutti insieme!<br />

Pamela: eheheh!<br />

Jimmy: che toga è la cintura con la ciambella?<br />

Per informazioni...<br />

Gli esperti di tacchini della Butterball Turkey Talk-Line<br />

lavorano duramente rispondendo alle prime chiamate<br />

della ventiduesima stagione dalla sede in Downers<br />

Grove (Illinois). Chi chiama all'1-800-BUTTERBALL<br />

può ricevere risposte a domande da come sciogliere<br />

un tacchino a quanto comprarlo. La Talk-Line riceve<br />

circa 100.000 chiamate all'anno ed è servita a più di<br />

2.6 milioni di chef del tacchino dal suo inizio nel 1981.<br />

Commenti:<br />

Mimmo: tutte giovani le centraliniste...<br />

Pamela: ma danno informazioni anche sul pollo o<br />

esclusivamente sul tacchino?<br />

Jimmy: non capisco quanto è toga sta cosa...<br />

Che vinca il migliore... custode<br />

di zoo!<br />

I finalisti dell'Ultimate Zookeeper Challenge del gioco<br />

"Zoo Tycoon" di Microsoft sono, Jason Barr del Fort<br />

Worth Zoo, Valerie Beardsley del Dallas Zoo e Phil<br />

Colclough del Knoxville Zoological Gardens pesano le<br />

mele e i grappoli come compete per il titolo di<br />

"Ultimate Zookeeper". Il vincitore, Jonathan Gilmour,<br />

ha vinto $ 20.000 per il suo zoo e sarà un personaggio<br />

scaricabile per il gioco PC "Zoo Tycoon".<br />

Commenti:<br />

Mimmo: non ho capito cosa c'entra pesare le mele...<br />

Pamela: forse bisogna saperlo fare...<br />

Jimmy: togo essere il personaggio di un videogame!<br />

THIS IS PAGE 17


FOTO DEL MESE: Movie Cars<br />

THIS IS PAGE 20


Copyright © Barris Kustom Industries - www.barris.com<br />

THIS IS PAGE 21


<strong>PIG</strong> FILES<br />

Z. Ultima dell’alfabeto, prima della classe.<br />

Di Martino Barbieri<br />

1969 Datsun 240Z. Born for the<br />

USA.<br />

USA, 1969. 24 anni dopo, Nissan<br />

rende il favore di Hiroshima con il lancio<br />

di una nuova bomba: Datsun<br />

240Z. Nella terra delle Chevy Vette,<br />

delle Duetto de Il Laureato, di qualche<br />

felina britannica e di rare Rosse,<br />

lo sbarco di una sportiva coi fanali a<br />

mandorla poteva suonare come una<br />

provocazione, un’intrusione in una<br />

nicchia sacra e inviolabile, riservata a<br />

poche fortunate italiane, tedesche,<br />

inglesi. Ma la 240Z era bella e potente,<br />

essenziale, maneggevole, guidabile,<br />

confortevole. E accessibile. Ma<br />

soprattutto nuova. Come resisterle?<br />

THIS IS PAGE 22<br />

Nella terra delle 60 mph esplode la<br />

mania di<br />

6 cilindri in linea, 2393 cc, 151 cv<br />

tenuti a bada da 4 marce per 201.2<br />

km/h di top speed e 8 sec. da 0 a 62<br />

mph.<br />

Una lunga serie di “Zuccessi”.<br />

1974. Datsun 260 Z<br />

Sale la cilindrata a 2565 cc, scende la<br />

potenza a 139 cv. 181.9 km/h, 0-100<br />

in 10 sec.<br />

1978. Datsun 280 Z<br />

I 6 pistoni maggiorati portano la cilindrata<br />

2753 cc, il maneggio sottocofano<br />

si riduce a<br />

135 capi e nella dotazione di serie si<br />

inserisce la quinta marcia. 194.7 km/h,<br />

0-100 in 9.2 sec.<br />

1978. Datsun Scarabeo Z,<br />

8 avvù da 669 l’uno per un totale di<br />

5359 cc da ben 350 cavalli per solo<br />

209.2 kmh?<br />

Consolatorio lo 0-60 mp/h in 6.2 sec<br />

e l’impronta ancor oggi avantgarde.<br />

A seguire la 280ZX Turbo 5-Speed<br />

dell’82 e le 2 serie di 300 ZX Twin<br />

Turbo da 283 cv (90’s)<br />

http://www.240z.org/<br />

http://www.zcar.com/<br />

http://www.geocities.com/~zcar/specs/


2003 Nissan 350Z. Time machine.<br />

Designers e ingegneri della 350<br />

hanno un brief molto chiaro: guardarsi<br />

alle spalle e guardarsi intorno.<br />

Contemporaneamente. Impossibile?<br />

Traduco. L’obiettivo è resuscitare la<br />

240Z di ieri ispirandosi all’attuale successo<br />

europeo dell’Audi TT. Per superarla<br />

domani.<br />

Un autentico ritorno al futuro, un<br />

trionfale rientro di Nissan nel settore<br />

delle sportive dopo Micre e Primere<br />

per accompagnare bimbi a scuola e<br />

famiglie in vacanza. Risultato: una 2+2<br />

bella, cattiva, moderatamente retrò,<br />

dalla linea di cintura alta. A buon<br />

prezzo e con la Z di zorro in bella<br />

vista.<br />

6V, 3500 cc da 280 cv, raggiunti grazie<br />

all’adozione della tecnologia<br />

CVTCS-Continuously Variable Valve<br />

Timing Control System che garantisce<br />

elasticità ai bassi e graffiante cattiveria<br />

agli alti. 6 marce o sequenziale a 5<br />

rapporti, 0-100 in 6 sec., circa 250<br />

Km/h.<br />

Cerchi da 17. On demand si mormora<br />

di 19 o addirittura 20 su Bridgestone<br />

ribassati.<br />

Volante a tre razze, pedaliera in alluminio,<br />

cambio a leva Da 30 mila euro.<br />

http://www.my350z.com/<br />

http://www.supercars.net/SDB?x=38&<br />

y=61&INPUT=nissan+350+z<br />

M.B.<br />

THIS IS PAGE 23


<strong>PIG</strong> FILES<br />

Ford MA Concept<br />

Fatta di canne<br />

Di Martino Barbieri<br />

L’automobile del futuro è fatta di bambù. Non la trovate<br />

in un autosalone ma solo al MOCA (Museum of<br />

Contemporary Art) di Los Angeles. Patron della mostra<br />

Retrofuturism-The Car Design of J Mays (17/11/02-<br />

9/03/03) è Mr J. Mays, Ford Motor Company Vice<br />

President of Design, l’uomo che ha resuscitato gloriosi<br />

modelli del passato aggiornandoli ai nuovi canoni estetici.<br />

Tra le riesumazioni ricordiamo Thunderbird edizione<br />

02 e la ruggente Ford GT 40. MA richiama la filosofia<br />

asiatica di “the space between”, per la quale due concetti<br />

possono coesistere in un rapporto reciprocamente<br />

favorevole. Nella MA la simbiosi riguarda l’arte e la<br />

scienza. Destinata a clienti giovani a caccia di nuove<br />

interpretazioni dell’oggetto automobile, MA si riconosce<br />

per la silhouette a cuneo, il baricentro bassissimo e l’assoluto<br />

minimalismo delle forme. Totalmente disegnata al<br />

computer, MA Concept anticipa le tendenze del domani,<br />

azzardando inedite combinazioni di materiali come il<br />

bambù, l’alluminio e la fibra di carbonio. Priva di saldature,<br />

MA è tenuta insieme da 364 bulloni di titanio.<br />

Pochissime parti verniciate, motore elettrico, impatto<br />

ambientale ridotto a zero. MA è riciclabile al +96%.<br />

Un’auto così pulita da non aver bisogno dell’autolavaggio.<br />

Venduta in kit da 500 pezzi o già montata, Mays di<br />

lei dice: potrete costruirla nel garage di casa con l’aiuto<br />

di vostro figlio nell’arco di una domenica pomeriggio.<br />

Cominciate a sognarla, un giorno sarà vostra. E non<br />

voglio sentire MA. http://media.ford.com<br />

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Aston Martin DB7 GT.<br />

Una squisita minestra riscaldata color blu.<br />

Di Martino Barbieri<br />

• Nome: DB7 GT<br />

• Cognome: Aston Martin.<br />

• Luogo di nascita: Newport Pagnell, UK.<br />

• Professione: accompagnatrice di gran classe.<br />

• Sotto il vestito: 6 litri, 12 cilindri a V, 435 CV (“solo” 420<br />

per la la sorellina “a due pedali” GTA con cambio aut. a 5<br />

rapporti).<br />

• Di cosa è capace: 297.7 chilometri ogni 60 minuti, 5<br />

secondi dal rilascio della frizione in prima marcia ai 100<br />

orari.<br />

• Apertura alare: 183 cm.<br />

• Ultimo avvistamento: fine ottobre, British International<br />

Motor Show, Birmingham.<br />

• Il padre dice di Lei: Dr. Ulrich Bez, CEO Aston Martin:<br />

“the DB7 is the most significant Aston Martin of all time”.<br />

Possiamo immaginare il suo commento sull’ultima, doppata<br />

GT. • Segni particolari: sopra tutti, il bel colore simil<br />

Bugatti/Renault Alpine instead of the usual, quite boring,<br />

BRG (british racing green). Sedili fascianti a guscio da<br />

pistaiola purosangue, plancia con inserti in carbonio “personalizzabili”<br />

e integrabili da legname vario.<br />

• La chicca: on demand, pinze dei freni color rosso, oro,<br />

grigie o nero grafite..<br />

• For those who seek the thrill of DB7 GT on the open<br />

road, but require the convenience and effortless relaxation<br />

of touchtronic automatic transmission around town, DB7<br />

GTA provides the perfect solution.<br />

• Impressione generale: la GT ha il sapore di DB7 Vantage<br />

Coupe “riscaldata”, una special edition di fine serie esiliata<br />

dalla più muscolosa e moderna sorella maggiore Vanquish.<br />

• Prezzo della minestra: 165.000 eu<br />

M.B.<br />

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<strong>PIG</strong> FILES<br />

THIS IS PAGE 26<br />

Sulla cresta dell’Honda<br />

Disegnato da Tommy Forsgren<br />

dell’Institute of Design Umeå University, in<br />

Svezia, Honda Hermes è un prototipo per<br />

un possibile veicolo del futuro. Ideato<br />

come sorta di prolungamento del proprio<br />

corpo, alimentato da motore elettrico e<br />

costituito da tre ruote per dare maggiore<br />

stabilità al mezzo, ha un sistema di manovrazione<br />

intuitivo che serve per sentire,<br />

letteralmente, il vento sulla pelle e provare<br />

una maggior sensazione di velocità,<br />

riducendo fattori quali il rumore e le vibrazioni<br />

che si sentono sulla strada.<br />

Sensazione che si espande nel momento<br />

in cui il mezzo comincia ad acquistare<br />

rapidità, assumendo una posizione sempre<br />

più orizzontale che avvicina il viso alla strada...<br />

una sensazione di volo, forse anche<br />

meglio di quella che Jack diceva di sentire<br />

in punta al Titanic: “Sono il re del mondoo!”<br />

http://www.toyfon.com


X<br />

PUBBLICITA’ BACARDI BREEZER


<strong>PIG</strong> FILES<br />

Neopredatori in cielo<br />

Due nuove aquile di acciaio sono pronte per solcare i cieli. In<br />

alto Bird of Prey, l’ultimo orgoglio di mamma Boeing.<br />

Costato $ 67 milioni, il progetto iniziò nel 1992 e fu sviluppato<br />

dalla Boeing Phantom Works; nel 1999 la segretezza dello<br />

sviluppo di questo aereo militare fu rivelata al mondo in<br />

quanto la tecnologia utilizzata in esso divenne uno standard<br />

nell’industria. Bird of Prey ha una velocità operativa di 260<br />

nodi e raggiunge un’altezza massima di 20.000 piedi.<br />

In basso X-47A Pegasus sviluppato dalla Northrop<br />

Grumman. Costituito da diversi tipi di materiali ha un’apertura<br />

d’ali di 27.8 piedi, rapportata alla lunghezza di 27.9 piedi.<br />

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Eppur si muove: Freedom Ship<br />

Immaginate una città galleggiante, in continua navigazione negli oceani. Una nave nella quale le cabine sono appartamenti,<br />

uffici, negozi, scuole, ospedali. Con tanto di aeroporto sopra il tetto dell’immensa struttura.Tutto questo ha un nome:<br />

Freedom Ship, e presto avrà anche una consistenza (circa 4 volte la Queen Mary).Gli appartamenti sono in vendita ad un<br />

costo tra i $ 170.000/2.500.000, un costo irrisorio in confronto ad una crociera che può durare una vita. Il progetto esiste<br />

da alcuni anni ed è tutt’ora in fase di sviluppo. Gli aggiornamenti sono visibili on line: http://www.freedomship.com<br />

THIS IS PAGE 29


<strong>PIG</strong> FILES<br />

Tablet PC<br />

Bisogna saperli prendere per il verso<br />

giusto i portatili del futuro... anzi no! Il<br />

mercato inizia a prendere confidenza<br />

con i Tablet Pc, una sorta di ibrido tra<br />

i portatili e i palmari. Con il vantaggio<br />

di utilizzare al meglio entrambe le<br />

tecnologie. Due tra gli ultimi modelli:<br />

in alto il Tablet Pc di Toshiba e in<br />

basso quello di Compaq.<br />

THIS IS PAGE 30


<strong>PIG</strong> FILES<br />

THIS IS PAGE 32<br />

I’ll remember you!<br />

Disperatevi pure se avete già fatto<br />

i regali di Natale. Ecco alcune<br />

delle migliori digitali sul mercato.<br />

Minolta DimageX e Casio Exilim<br />

sono tra le più piccole in circolazione<br />

e hanno una risoluzione di 2<br />

megapixel; la Exilim ha anche un<br />

lettore mp3 integrato. Nikon<br />

Coolpix 5700 è professionale: 5<br />

megapixel e zoom a 4x. Panasonic<br />

SV-AV10: videocamera e fotocamera<br />

digitale, mp3 player.


<strong>PIG</strong> FILES<br />

THIS IS PAGE 34<br />

Play the Nokia Game<br />

Sempre più vicini alla tecnologia e al design alieno.<br />

In alto Nokia 6800 sembra pronto al decollo:<br />

ha un’apertura d’ali di circa 12 cm può comunicare<br />

con la torre di controllo tramite SMS,<br />

MMS, email; onde radio utilizzabili per ascoltare<br />

buona musica. In basso Nokia 7250 con fotocamera<br />

integrata, MMS e radio FM stereo. In giro<br />

nel primo trimestre del 2003. http://www.nokia.it


Apriti Siemens<br />

Siemens Smartphone SL55 è praticamente<br />

il concorrente diretto del Nokia 7650; chiuso<br />

è grande circa 2/3 di quest’ultimo. GPRS e<br />

Triband, è in grado di ricevere email, MMS<br />

ed EMS; connessione ad Internet e tecnologia<br />

Bluetooth. Peccato non sia dotato di<br />

fotocamera digitale.<br />

Mobile Windows<br />

Windows. Lo si ama o lo si<br />

odia. E probabilmente lo<br />

stesso accadrà per il primo<br />

cellulare con un software<br />

sviluppato da Microsoft,<br />

chiamato Smartphone, già<br />

uscito in Inghilterra grazie al<br />

supporto della compagnia<br />

telefonica Orange SA.Il software<br />

è in grado di ricevere<br />

oltre alle email e agli SMS<br />

anche MSN Messenger,<br />

video e immagini.<br />

http://www.microsoftmobilitypress.com<br />

L’uovo di Kyocera<br />

Dare un vero e proprio nome a quest’aggeggio è<br />

pressoché impossibile... meglio un numero: 7135 di<br />

casa Kyocera. Sotto le mentite spoglie di cellulare si<br />

nascondono un palmare (con Palm OS 4.1), un lettore<br />

mp3 e un computer portatile con tanto di collegamento<br />

a Internet tramite infrarossi. Uscita sul mercato<br />

ancora da definire. http://www.kyocera-wireless.com<br />

THIS IS PAGE 35


Passione.


Con la forza di tre.<br />

www.tre.it<br />

C’è chi non perde mai di vista i veri piaceri della vita, e sa che per goderseli fino in fondo occorre tenere svegli i sensi. Per accendere le tue passioni,<br />

arriva 3, una nuova forma di comunicazione. Nuovi videofonini per inviare e ricevere videomessaggi, per effettuare videochiamate e per avere un<br />

mondo di videocontenuti e videoservizi sempre in vista e a portata di mano. Ti aspetta un futuro appassionante. Appassionati alla forza di 3.<br />

M o b i l e V i d e o C o m p a n y<br />

è un marchio registrato di Hutchison Whampoa Limited.


<strong>PIG</strong> FILES<br />

THIS IS PAGE 38<br />

Xact Wristlinx<br />

Gli orologi non sono più quelli di una<br />

volta... dopo aver superato perfino<br />

l’orologio walkie-talkie di Dick Tracy<br />

ecco arrivare Xact Wristlinx, orologio<br />

digitale e radio FM. Negli Stati Uniti<br />

quest’orologio è in grado di ricevere<br />

22 stazioni FRS/GMRS nel raggio di 3<br />

km ed ha un costo di circa $ 50.<br />

http://www.xactcommunication.com<br />

Fossil Wrist PDA<br />

Il secondo Wrist PDA della Fossil ha<br />

dell’incredibile: dotato di Palm OS<br />

4.1, 2 MB di Ram (più 2 MB di Flash),<br />

interfaccia USB e infrarossi, alcune tra<br />

le applicazioni, oltre il tradizionale<br />

orologio, sono Address Book, Note<br />

Pad, Memo Pad e Date Book. CPU:<br />

Motorola DragonballVZ 33 MHz!<br />

http://www.fossil.com


SOMETHING REAL.<br />

WWW.GASJEANS.COM


<strong>PIG</strong> FILES<br />

Spyfish STV<br />

Per visitare le meraviglie dei fondali marini non occorre più fare un<br />

corso di sub. Spyfish STV di Ideo è un sottomarino in miniatura<br />

dotato di telecamera e luci che mostra in diretta quello che accade<br />

sotto la vostra barca. http://www.ideo.com<br />

THIS IS PAGE 40<br />

Safe-T-Fone<br />

Safe-T-Fone è un auricolare<br />

che permette di proteggersi<br />

dalle radiazioni<br />

elettromagnetiche emanate<br />

dai cellulari. Il tubo,<br />

fatto di materiali non conduttori,<br />

è riempito di aria<br />

che manda il suono al<br />

ricevitore attaccato all’orecchio.<br />

www.rf3.com.au<br />

Sanyo Banryu<br />

Letteralmente il Drago Custode. Sanyo Banryu<br />

è l’evoluzione del precedente T7S-Type2.<br />

Aumentata la velocità da 3m/min a 15m/min, il<br />

robot domestico è capace di rilevare odore di<br />

bruciato, avvisando quindi in caso d’incendio.


SOMETHING REAL.<br />

WWW.GASJEANS.COM


<strong>PIG</strong> FILES<br />

Cure del futuro<br />

I cerotti dei pronipoti non saranno più costituiti semplicemente<br />

da adesivo e garza per cicatrizzare la ferita... avranno<br />

incorporati anche microchips e collegamento senza fili.<br />

La Battelle Healthcare Products ha dato infatti vita a due<br />

dispositivi. SmartAid Fetal Monitor, grazie ad uno schermo<br />

touch screen e alla tecnologia ad ultrasuoni, è in grado<br />

di monitorare lo stato di gravidanza. SmartAid Bendage<br />

invece, nel caso in cui in un incidente le persone rimaste<br />

coinvolte non siano in pericolo di vita, verrebbe applicato<br />

direttamente sulla ferita. Lo SmartAid è infatti in grado di<br />

comunicare con il pronto soccorso più vicino, inviando<br />

segnali vitali del paziente, i dati della ferita diagnosticata e<br />

ricevendo subito quelli della terapia da applicare sul posto.<br />

http://www.battelle.org/healthcare/html/firstlook.stm<br />

THIS IS PAGE 42<br />

Dente Avvelenato<br />

I fronti dell’odontoiatria si fanno<br />

sempre più vasti. Presentato al<br />

London Science Museum, questo<br />

prototipo di dente è composto da<br />

un ricevitore senza fili ed un<br />

impianto di microvibrazione che<br />

utilizza la risonanza delle ossa, convertendo<br />

i segnali provenienti da<br />

un telefono cellulare in vibrazioni.<br />

L’apparecchio è stato disegnato da<br />

James Auger e Jimmy Loizeau del<br />

Royal College of Art's.<br />

http://www.sciencemuseum.org


take it easy<br />

Tel: 02 / 43.31.92.31<br />

http://www.conceptart.it


<strong>PIG</strong> FILES<br />

05<br />

06<br />

THIS IS PAGE 44<br />

04<br />

07<br />

01<br />

03<br />

02<br />

08<br />

01: Drunken Munky 02: Silas 03: Bape adesivi 04: Bape<br />

portachiavi 05: Stussy ciondolo 06: Fake London for<br />

Oki-Ni cuscini 07: Stussy basketballs


<strong>PIG</strong> FILES<br />

01 02<br />

03 04<br />

05 06<br />

08<br />

07<br />

09<br />

Da 01 a 06: James Jarvis<br />

Da 07 a 09: Monsterism by Pete Fowler


<strong>PIG</strong> FILES<br />

T-Shirt Galore<br />

Alcune tra le piu belle grafiche<br />

Obey Silas Coolest Shop<br />

THIS IS PAGE 48


Stussy<br />

THIS IS PAGE 49


SNEAKER FILES<br />

THIS IS PAGE 50<br />

Puma Roma<br />

Nike Waffle Racer II<br />

Nike Dunk Lo<br />

Metamphibian<br />

Reebok Pump<br />

Fury Red<br />

Check<br />

SnealersFiles<br />

Le piu belle sneaker tratte dai cataloghi di<br />

mezzo mondo. Available from now to 2003


Adidas Top Sala<br />

Dunlop<br />

Honda<br />

Adidas Nizza Oki-Ni<br />

Le Coq Sportif<br />

Le Coq Sportif<br />

THIS IS PAGE 51


SNEAKER FILES<br />

Nike<br />

Air Max 90<br />

Limited<br />

THIS IS PAGE 52<br />

Adidas Rod Laver<br />

Reebok Pump<br />

Fury Snake<br />

Patrik<br />

Nike Dunk Hi<br />

Reebok Pro<br />

Legacy Low


Onitsuka Tiger<br />

Nike<br />

Air jordan<br />

6 Low<br />

Nike Air jordan 1 Nu<br />

Adidas Attitude Lo<br />

Nike<br />

Air jordan<br />

17 Low<br />

THIS IS PAGE 53


<strong>PIG</strong> FASHION<br />

THIS IS PAGE 54<br />

Strisce<br />

Foto di Matteo Polli e Damian Sammarco<br />

Canottiera: Vanessa Bruno<br />

Maglia: Fornarina<br />

Scarpe: Dolce & Gabbana<br />

Calze: Fiorucci<br />

Pantaloni: Diesel<br />

Cintura: Fiorucci


Cappello: Tim Camino<br />

Maglia: Dries Van Noten<br />

Sciarpa: Benetton<br />

Cravatta: Tim Camino<br />

THIS IS PAGE 55


PEOPLE IN GROOVE<br />

Vestirsi o travestirsi<br />

I giovani giapponesi e la moda fai da te,<br />

dal nostro inviato a Tokyo Davide Castellazzi<br />

Durante le prime ore del mattino, la metropolitana di<br />

Tokyo è uno spettacolo che ha dell'incredibile. Buona<br />

parte dei dodici milioni di cittadini che affollano la megalopoli<br />

nipponica deve infatti recarsi al lavoro e la metropolitana,<br />

con una ventina di linee a disposizione, è il mezzo più<br />

rapido ed efficiente. Se non l'unico, visto che i trasporti<br />

pubblici di superfice non esistono e usare l'auto non è consigliabile.<br />

Impiegati, dirigenti, studenti e operai vengono<br />

pressati come sardine all'interno dei vagoni, spesso "aiutati"<br />

nell'operazione da apposito personale in guanti bianchi:<br />

la cortesia piegata alla necessità. Man mano che le ore passano,<br />

e si supera la linea di demarcazione delle 9.00, quell'amalgama<br />

umano comincia a diradarsi e le singole figure<br />

si fanno distinguibili. Anche l'osservatore più disattento si<br />

accorge quindi che quasi tutti i giapponesi indossano delle<br />

"divise". L'impiegato è rigorosamente in giacca e cravatta<br />

THIS IS PAGE 56<br />

(anche durante l'afosa calura estiva), mentre gli studenti<br />

sfoggiano le uniformi scolastiche, in genere di colore blu e<br />

tristemente molto simili da scuola a scuola. È il primo sintomo<br />

di rigidità sociale che l'occhio del gaijin – lo straniero,<br />

come lo chiamano qui – coglie una volta catapultato in<br />

questa realtà aliena. Le apparenze in Giappone sono<br />

importantissime e l'aspetto esteriore, e di conseguenza<br />

l'abbigliamento, non può e non deve essere trascurato, ma<br />

neanche modificato.<br />

Tenere a freno i giovani, però, non è cosa facile, e se l'azienda<br />

e la scuola li obbligano con regolamenti scritti o<br />

taciti a determinate convenzioni, al di fuori di questi<br />

ambienti in molti cercano di prendersi una rivincita, di<br />

rivendicare un'individualità altrove negata. Sono soprattutto<br />

le ragazze a gridare, con gli abiti più che con le parole,<br />

questa voglia di libertà. A Shibuya (zona molto frequentata


In questa pagina,<br />

immagini tratte dalla<br />

rivista “Fruits”<br />

THIS IS PAGE 57


PEOPLE IN GROOVE<br />

dai giovani) e ad Harajuku (considerato il quartiere della<br />

moda) passeggiano con grande frequenza le gyaru – storpiatura<br />

del termine girl – giovani disinibite che spesso sfoggiano<br />

zeppe altissime e gonne cortissime. Appariscenti,<br />

camminano veloci, e sono costrette a coprirsi i glutei con la<br />

borsetta quando salgono le scale, per evitare che le striminzite<br />

gonne ne mettano in mostra la biancheria intima.<br />

Chissà, forse temono che accada quanto narrato nel manga<br />

Ichigo 100% ("Fragole al 100%"), dove lo studente Junpei<br />

Manaka si innamora di una coetanea semplicemente<br />

vedendone gli slip decorati da fragole.<br />

Ma è a Omote-Sando che si ritrovano i tipi più stravaganti<br />

di Tokyo, e lo fanno generalmente il sabato e la domenica,<br />

quando sono più liberi dagli stressanti impegni quotidiani<br />

(lavorativi o di studio che siano) e dalle loro asfissianti regole.<br />

Magari si sono preparati tutta settimana, hanno<br />

"costruito" con cura meticolosa il loro abito "assemblando"<br />

pantaloni e maglietta, gonna e t-shirt, borsa e accessori<br />

vari. Già, perché ora sono privi di ogni vincolo, ogni convenzione<br />

può saltare e l'unico limite è rappresentato dai<br />

THIS IS PAGE 58<br />

confini della propria fantasia. Ecco quindi ragazze con pantaloni<br />

rosa e maglietta verde, ragazzi con abiti tre taglie più<br />

grandi del necessario, o in accecanti completi bianchi. Ogni<br />

regola è abolita: le scarpe possono essere di colore diverso,<br />

i colori contrastarsi in modo stridente. Maschile e femminile<br />

possono confondersi, così le ragazze utilizzano<br />

accessori da uomo, mentre i ragazzi indossano gonne o<br />

scialle che sembrano usciti dalla cassettiera della nonna. È<br />

soprattutto il colore che abbaglia e stupisce. Colore, colore,<br />

colore. Colore ovunque, meglio se appariscente, fluorescente,<br />

chiassoso, kitsch. E in questo vengono in aiuto gli<br />

accessori, che sembrano il frutto della creatività di uno<br />

scienziato pazzo, in bilico tra il mecha designer di anime e<br />

lo stilista della pop art warholiana. Pistole ad acqua, siringhe,<br />

bracciali, fil di ferro, scatole, tutto si fonde dando vita<br />

a oggetti polimaterici, dall'uso imprecisato ma di grande<br />

fashion. È soprattutto l'estetica del kawaii – carino! carinissimooo!!<br />

escalamano le teenager entusiaste – che imperversa,<br />

da Hello Kitty a Dick Bruna. E sono soprattutto le<br />

materie plastiche e le trasparenze, ma sempre colorate, le


In questa pagina,<br />

immagini tratte dalla<br />

rivista “Tokyo Loco”<br />

THIS IS PAGE 59


PEOPLE IN GROOVE<br />

preferite. Ecco quindi ombrelli di plastica, borse di plastica,<br />

pupazzetti di plastica, orologi di plastica. Anche gli oggetti<br />

di uso quotidiano, e soprattutto l'indispensabile cellulare –<br />

tutti i giapponesi over 5 ne possiedono almeno uno – subiscono<br />

trasformazioni kawaii, con aggiunta di adesivi,<br />

pupazzini, laccetti vari. È il trionfo dell'improvvisazione che<br />

si trasforma in moda, in scienza.<br />

Il fenomeno non è sfuggito all'attentissima e sviluppatissima<br />

editoria nipponica, che ha da tempo dato alla luce<br />

magazine sull'argomento. Tra le decane vi è Fruits, che<br />

pubblica esclusivamente foto a tutta pagina dei ragazzi<br />

meglio abbigliati incontrati per strada. E loro si prestano<br />

allo scatto, felici di mostrare la propria creazione. Spesso<br />

rigidi e seri, più raramente in posa e sorridenti, magari con<br />

la mano davanti alla bocca per coprire un risolino (anche<br />

nei più trasgressivi le regole dell'educazione sembrano<br />

essere state assorbite geneticamente). Per i più sofisticati<br />

ecco invece Kerouac. Sempre tante foto, ma accompagnate<br />

da cartamodelli per realizzare i propri abiti da zero, da<br />

consigli sugli accessori e sul trucco. Tokyo Loco – o Tokyo<br />

Roco, secondo la pronuncia locale – va meno per il sottile,<br />

THIS IS PAGE 60<br />

e non disdegna il look da strada, le studentesse, i teppistelli<br />

e vecchietti con cagnolino. Meno fashion e più normalità<br />

insomma, con ampio spazio per skaters e dancers, categorie<br />

di alternativi ignorate dalle altre riviste forse perché<br />

poco kawaii. E infine c'è Cutie: una vera e propria miniera<br />

d'oro. Sulle sue coloratissime pagine, infatti, questa rivista<br />

non si limita a proporre foto, ma una volta immortalato un<br />

abito intrigante, lo "smonta" pezzo per pezzo, svelando<br />

come è stato realizzato e dando un prezzo in yen a ogni<br />

sua "componente". La rivista è inoltre ricchissima di consigli,<br />

nonché di dettagliate istruzioni su come costruirsi originali<br />

accessori. Non mancano indirizzi di negozi dove trovare<br />

l'occorrente per le proprie creazioni. È quindi forse proprio<br />

Cutie ad avere meglio interpretato la filosofia che sta<br />

dietro al (tra)vestirsi dei giovani nipponici, gridando a chiare<br />

lettere, come nel film The Rocky Horror Picture Show,<br />

“don't dream it, be it!”. E i giovani seguono il consiglio,<br />

riversandosi ogni weekend, come un fiume dai mille rivoli<br />

colorati, nei propri centri di aggregazione, per affermare<br />

con orgoglio: “non siamo tutti uguali”.<br />

D.C.


BENETTON KAWAII<br />

In Italia, qualcuno si è accorto di questa<br />

moda già da qualche anno. Si<br />

tratta di Benetton, che nel 1999 le ha<br />

dedicato il catalogo di<br />

primavera/estate. Sotto il titolo<br />

Bambole Kokeshi ha raccolto foto e<br />

interviste ai giovani giapponesi, fornendone<br />

uno spaccato suggestivo.<br />

Dopotutto, anche per Benetton, il<br />

colore ha sempre avuto grande<br />

importanza e, a giudicare dagli abiti<br />

in queste foto, i capi “made in<br />

Benetton” sono molto apprezzati<br />

dagli stilisti fai da te del Sol Levante.<br />

THIS IS PAGE 61


<strong>PIG</strong> WORLD<br />

We are traffic! + bici + kaos + libertà<br />

Critical Mass Italia, Milano a ruota libera<br />

di Cristina Modolin<br />

Foto di Alberto Callari<br />

Milano, Piazza dei Mercanti, 21.30, piove.<br />

Pig c’era e anche loro! Tutti con la bici. Più di cinquanta<br />

waterproof riders pronti a pedalare insieme per tutta la serata.<br />

Ci facciamo le piste ciclabili dove ci pare, solo su due<br />

ruote. Cinquanta sono pochi. Il movimento col tempo bello<br />

arriva a raggruppare più di seicento pedali e quando non<br />

manca nessuno diventano mille. Uno spettacolo di raggi,<br />

catene e campanelli che non smettono mai di suonare. Un<br />

festone itinerante che inizia alla partenza bevendo qualcosa<br />

insieme, chiaccherando e ridendo. Gente varia di tutti i sessi<br />

e le età accomunata dalla grande passione per il mezzo e<br />

dalla voglia di conquistare più spazio. Give us room!<br />

Mountain bike, Atala cross, BMX, Graziella, vale tutto, porta<br />

la tua e andiamo. C’è un grande senso di naturalezza nel<br />

prediligere la bicicletta come sistema ideale per spostarsi in<br />

città, l’unico scopo dichiarato comune è quello di valorizzare<br />

la bika. L’impressione è che Milano snobbi la due ruote e<br />

concentri tutte le risorse sull’auto e il trasporto pubblico rendendo<br />

difficoltoso aggirarsi liberamente al comando del<br />

manubrio, anche senza mani. Invece in sella loro si sentono<br />

re della strada perché miss bycicle ha tante qualità, è un training<br />

per il corpo e uno sfogo per la mente, rende il movimento<br />

libero e autonomo. Ogni ciclista può contare su se<br />

stesso per arrivare puntuale, aiuta la riflessione e scarica lo<br />

stress, è molto romantica e soprattutto ti fa vedere il mondo<br />

come non lo hai mai guardato. Hai una seconda prospettiva,<br />

quella verticale dell’assenza di un tettuccio sopra la testa.<br />

Cielo in wide screen. 360 gradi di visioni cittadine insospettabili.<br />

C’è persino chi ha visto, a Milano, trenta fenicotteri in<br />

un giardino e io so esattamente dove, anche tu, se esci in<br />

bici.<br />

Questa “coincidenza organizzata”, come amano definirsi, è<br />

iniziata a Milano nel Marzo del 2002 con pochi elementi, si è<br />

poi diffusa attraverso un passaparola, senza ammorbidente,<br />

ed è parte di un movimento mondiale sensibile ai temi dell’ecologia,<br />

della libertà di movimento e di un modo alternativo<br />

di vivere la città.<br />

Si muovono compatti, non hanno leader, il primo che dice<br />

andiamo viene scampanellato per approvazione e la mass si<br />

muove. Sono veloci e spericolati, viale Papiniano (grossa<br />

arteria stradale interna a Milano, N.d.R.) in contro mano va<br />

bene, la bici segue un proprio codice e si concede lussi e<br />

percorsi che all’auto non sono permessi, guarda prima di<br />

aprire lo sportello, noi ci siamo eccome e siamo sempre di<br />

THIS IS PAGE 62<br />

più. L’Italia partecipa attivamente al movimento con diversi<br />

gruppi attivi, ormai, in tutte le grandi città, comunicano<br />

attraverso il web e si ritrovano in migliaia per partecipare a<br />

manifestazioni di carattere nazionale. Farne parte è semplice,<br />

basta esserci tu e lei accessoriata come vuoi, cestini,<br />

catarifrangenti, lampeggianti, rotelle, bandierine. Gonfia le<br />

gomme e i polmoni, si pedala per ore. www. criticalmass.it<br />

dice, “il ciclista urbano è per sua natura un inventore di un<br />

nuovo equilibrio che rimetterà in marcia le città” è il desiderio<br />

di scoprire nuove possibilità nello spazio che ci circonda,<br />

di intessere un rapporto vitale e sentito con l’ambiente.<br />

Milano pedala.<br />

Critical Mass are Worldwide<br />

Il movimento è nato negli Stati Uniti, a San Francisco,<br />

California, nel 1992. Quest’anno il 27 Settembre hanno<br />

festeggiato il loro decimo anniversario. Questa disorganizzazione<br />

spontanea si è formata con lo scopo di riunire tanti<br />

riders in un festoso reclamo di riappropriazione dello spazio<br />

pubblico. Sono stati definiti in molti modi, per via del loro<br />

slogan “one less car”, una lobby contro l’industria automobilistica<br />

o anche una fazione politica di orientamento no global,<br />

invece loro affermano di non indossare nessuna divisa e<br />

di essere fortemente orientati al divertimento per strada<br />

come stile di vita più sociale. L’idea, concepita inizialmente<br />

da una sola persona si è diffusa prima tra un ristretto gruppo<br />

di quarantacinque ciclisti urbani che a loro volta hanno<br />

iniziato e produrre flyer e a pensare a modi intelligenti per<br />

farli notare, ad esempio incastrandone uno nel freno di ogni<br />

bici e stickers ovunque. I primi sessanta l’hanno saputo così,<br />

in pochi mesi sono diventati settecento e nell’Ottobre del<br />

1993 più di mille. Durante l’ultimo raduno a Luglio erano tremila,<br />

prova a passare. In nazioni diverse, India, Giappone,<br />

Inghilterra, Belgio, Danimarca, Russia, e in oltre trecento<br />

città, hanno adottato lo stesso sistema. Sorprende la totale<br />

assenza di qualunque gerarchia o seppur vago sistema direttivo,<br />

la bici decentralizza e ognuno è libero di definire la propria<br />

ragione per esserci. Adorano l’ora di punta e non diventano<br />

affatto nervosi, organizzano percorsi nei nodi centrali<br />

del traffico per farsi belli con te che sei ancora in coda bloccato<br />

all’incrocio. La “sovversione a pedali” è meccanica e<br />

viaggia lontano dal traffico verso un nuovo party.<br />

Ride on www.critical-mass.org & www.criticalmass.it


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<strong>PIG</strong> WORLD<br />

Atlantide . Domani,<br />

Introduzione al rivoluzionario design di The Venus Project:<br />

Visioni future per una nuova umanità.<br />

di Giovanni Cervi<br />

Venus project è una visione.<br />

Visione è una percezione di stimoli luminosi e un’apparizione<br />

miracolosa. Apparizione miracolosa è la fede che ha<br />

Jaques Fresco, ideatore di V.P., nell’uomo e nella sua<br />

volontà di cambiare radicalmente stile e filosofia di vita. Il<br />

suo progetto prevede innanzitutto l’abolizione di ogni<br />

distinzione sociale e culturale e dell’economia basata sul<br />

denaro e surrogati; tutte le risorse e le conoscenze della<br />

Terra devono essere a disposizione di chi ne ha bisogno,<br />

controllate e gestite da un complesso sistema informatico.<br />

Ciò sarà possibile attraverso la manipolazione genetica,<br />

saranno tolte all’uomo l’avarizia, la cupidigia, la voglia di<br />

possedere e apparire, tutte le emozioni e i sentimenti<br />

“negativi” per renderlo “buono”, disponibile alla condivisione<br />

e per farlo crescere spiritualmente.<br />

Non ci saranno più i giochi come li conosciamo oggi,<br />

saranno esclusivamente d’apprendimento (un po’ come gli<br />

attuali giochi per bambini ma in versione adulta), non ci<br />

saranno nemmeno tutte le piccole cose inutili che ci aiutano<br />

a vivere meglio, tutta la vita sarà dedicata all’apprendimento<br />

(spirituale e non) per far crescere l’umanità, che è<br />

più importante dell’individuo.<br />

Percezione di stimoli luminosi è vedere tutte le spie sui<br />

computers, è vedere tutti i sensori e i satelliti che monitorano<br />

ogni movimento, è vedere schermi 3D sui quali si può<br />

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progettare qualsiasi oggetto semplicemente descrivendolo.<br />

E’ il secondo caposaldo sul quale Fresco ha plasmato il<br />

suo sogno. Tecnologia. Macchine gigantesche che costruiscono<br />

palazzi e grattacieli senza il bisogno di supervisione<br />

e manodopera umane, città sub-marine, imponenti complessi<br />

produttori di energia pulita, macchine senzienti che<br />

ci rimproverano se facciamo le curve troppo forte, computers<br />

che pendono decisioni e compongono un sistema di<br />

leggi mutanti, per affrontare e prevenire emergenze.<br />

L’uomo dovrà solo controllare, e non sempre, fidarsi delle<br />

macchine e studiare.<br />

Jaques Fresco sta cercando fondi per costruire la sua prima<br />

città a Venus, Florida, anche se la maggior parte delle sue<br />

intuizioni non potranno essere realizzate per arretratezza<br />

tecnologica.<br />

RIFERIMENTI<br />

platone, k. marx, e. bellamy, h.g. wells, g. orwell, a. huxley,<br />

p.k.dick.<br />

ARCHITRAVI DI UN’UTOPIA<br />

Cyber-visioni globali: assenza di confini fisici, tecnologici,<br />

semantici, sociali e culturali per creare un’unica civiltà<br />

Economia basata sulle risorse mondiali: tutte le risorse,<br />

umane e non, sono condivise in modo equo per il progresso<br />

comune, non del singolo o di una stretta cerchia<br />

di individui. Questo sistema economico presuppone l'assenza<br />

di un qualsiasi sistema monetario.<br />

Nanotecnologia, mega-macchine: sostituzione dell’uomo<br />

con macchine in ogni lavoro non intellettivo, automatismi<br />

senzienti guidano e aiutano ogni persona anche<br />

nelle occupazioni più quotidiane.<br />

Social design: ogni struttura va costruita tenendo conto<br />

delle esigenze del singolo e della comunità, curando<br />

particolarmente il design di tutti i luoghi deputati all’incontro<br />

delle persone di generazioni diverse (piazze,<br />

scuole...) per favorire la comunicazione e l’apprendimento.<br />

Crescita intellettuale e spirituale: una nuova società<br />

implica anche un nuovo sistema di valori. Le persone<br />

usano il loro tempo libero e i grandi mezzi a disposizione<br />

per una ricerca intellettuale e spirituale, per sviluppare<br />

il proprio senso di appartenenza alla nuova razza<br />

umana e per raggiungere “illuminazioni” oggi nemmeno<br />

immaginabili.<br />

AI: un complesso sistema di computers e sensori controllano<br />

la società e l’ambiente, prendendo decisioni per il<br />

bene dell’umanità e non per un eletto gruppo di singoli.<br />

Tecnologia applicata all’uomo: controllo delle nascite,<br />

interventi genetici per eliminare malattie ereditarie e<br />

malformazioni, uso della tecnologia per reprimere sentimenti<br />

“negativi” (odio, invidia, avidità).<br />

Tecnologia applicata all’ambiente: esclusivo impiego di<br />

energia pulita e controllo costante delle risorse presenti<br />

sul pianeta e dei mutamenti atmosferici; naturalmente<br />

dopo aver riparato agli errori fatti fino ad oggi. GC.<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS: MUSIC<br />

The Bedroom Rockers<br />

Li abbiamo conosciuti tramite lo spot della Martini dove la bella Gwinet Paltrow si versa un Martini di notte che le viene<br />

spudortatamente rubato sotto il naso da una coppia nottambula. La musica lo accompagna è stata creata da due giovani<br />

italiani I The Bedroom Rockers, (Enrico Colombo e Fred Di Bonaventura), che insieme hanno deciso di sperimentare, sperimentare,<br />

sperimentare…. Spe-ri-men-ta-re. E come tutti gli sperimenti sono riusciti a trarne una “formula”, il loro primo<br />

album “The tundra workshop”. Siamo andati a trovarli nel loro laboratorio… Dopo tanti remix arriva ilDopo tanti remix<br />

arriva il vostro primo album, un mondo a parte o un filo conduttore? Remixando abbiamo sempre cercato di non<br />

nascondere l’idea iniziale dell’artista, mentre con “The tundra workshop” siamo al 100% noi. La canzone “Nothing Else<br />

Matters” è stata scelta per la campagna pubblicitaria della MARTINI, pensate che questo possa essere un trampolino<br />

o una conferma? Non vogliamo essere legati ad una pubblicità, però non neghiamo che è servito a farci conoscere.i<br />

Moorceeba, Moby, Garbage, Groove Armada sono nati e poi confermati dalla pubblicità. Quanto conta l’immagine,<br />

grafica e la moda nella vostra musica? Tantissimo, l’impatto musicale deve essere allo stesso livello di quello visivo…<br />

anche se la copertina del nostro CD è la più brutta cosa che potevamo fare. Ispirazioni? The shamen, the byrds, portishead,<br />

Bauer (di Enrico Colombo), Sex pistol, ABC, New Order, Joy Division (Fred Di Bonaventura) Il panorama musicale<br />

Italiano a cosa vi fa pensare? Che pochi hanno i coglioni di proporre cose nuove, tanti vengono soffocati dalle idee<br />

commerciali delle case discografiche: Noi lavoriamo e ci divertiamo con le nostre idee, le nostre scelte e i nostri gusti! La<br />

major servono a noi come noi del resto serviamo a loro. “La musica alternativa sta all’Italia come la musica Punk sta alla<br />

classica” Fred. Come è nato The tundra workshop? Inserendo in una melodia rumori, scosse di sintetizzatore per rendere<br />

meno prevedibile il tutto. Campionatori o strumenti? Ci definiamo una band rock triturata nel computer! Come<br />

prendono forma le vostre canzoni?Nel nostro studio, che poi è una casa, lavorando con gli orari d’uffico, prendendo ispirazioni<br />

dal caos e allo stesso tempo dall’ordine.Avete già pensato al prossimo disco? Sì!!!!!! Sarà un disco diverso, più<br />

veloce e …E noi non aspettiamo altro che sentirlo.<br />

THIS IS PAGE 66<br />

Di Matteo Polli e Damian Sammarco.


<strong>PIG</strong> FRIENDS: MUSIC<br />

The Cinematic Orchestra: Jason Swinscoe<br />

IMMAGINI MUSICALI. Se fino a ieri la Ninja Tune - storica<br />

etichetta discografica londinese che ha dato i natali a sperimentatori<br />

come Funki Porcini e DJ Vadim - era nota quasi<br />

esclusivamente per i suoi "Zen Cuts" (trip hop e drum 'n'<br />

base dal taglio orientale), oggi finalmente si respira un'aria<br />

del tutto nuova tra i corridoi della label inglese. Finita l'epoca<br />

del minimal/industrial/abstract sound che agli inizi<br />

degli anni '90 le permise di raggiungere il mainstream, la<br />

Ninja si avvale oggi di tre nuove stelle per rinnovare il proprio<br />

catalogo e non solo: gli "Herbaliser", gli "Antibalas"<br />

ed infine la "Cinematic Orchestra"; tre band che hanno<br />

preferito lasciare in secondo piano i complessi macchinari<br />

elettronici dal suono algido per tornare al calore dei cari,<br />

vecchi strumenti analogici.<br />

"A dire la verità al tempo di 'Motion', il nostro primo<br />

album" racconta Jason Swinscoe, leader del gruppo rivelazione<br />

dell'anno "non ero del tutto certo che la Ninja fosse<br />

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Intervista di Carlo Schilirò<br />

per me l'etichetta più adatta per promuovere la mia musica.<br />

E chi te lo dice, è uno che prima di suonare, lavorava<br />

come impiegato proprio alla Ninja Tune!"<br />

"Alla fine la scelta è ricaduta su quest'ultima, proprio perché<br />

se ho deciso di prendere in mano uno strumento e<br />

comporre musica, lo devo senza dubbio alla Ninja. È stato<br />

inevitabilmente un ambiente di lavoro stimolante, che mi<br />

ha sempre ispirato fin dal primo giorno".<br />

E come è stata accolto il cinematic sound?<br />

"E' stato accolto benissimo anche se i miei ex colleghi si<br />

sono resi subito conto che non aveva niente a che vedere<br />

con i precedenti lavori targati Ninja Tune. E' buffo essere<br />

degli innovatori di un'etichetta già innovatrice di per sé, è<br />

una strana sensazione. Credo che in primo luogo abbia<br />

fatto bene all'etichetta stessa provare nuove strade che<br />

non siano quelle dei breaks e beats; si sono finalmente<br />

lasciati alle spalle la vecchia Ninja Tune per quella attuale,


più variegata e soprattutto più musicale".<br />

Tanto soul, ma anche jazz e gospel music in "Everyday" -<br />

secondo album ad oggi della "Cinematic Orchestra" - ma<br />

senza rinunciare ad una piccola fetta di campionamenti.<br />

Decisone voluta, oppure dettata dalle dure leggi di mercato?<br />

"E' possibile. Può darsi che senza quel 20-30% di campionamenti<br />

l'album non avrebbe venduto altrettanto.<br />

Purtroppo bisogna tenere sempre d'occhio il mercato<br />

discografico ed anche cercare di stare al passo con la tecnologia.<br />

Ma entrambi questi fattori non hanno assolutamente<br />

gravato o interferito durante il concepimento del disco.<br />

In principio ero e sono tuttora un DJ e seppur amante della<br />

musica soul e jazz, il mio primissimo approccio ad uno<br />

"strumento" è stato il doppio giradischi. Oggi cerco di<br />

applicare il mio background tecnologico - che ti permette<br />

una libertà di creazione non indifferente - ad un approccio<br />

musicale più classico".<br />

Se da una parte è vero che a Jason non dispiace rimaneggiare<br />

gli strumenti musicali digitalmente, dall'altra, non<br />

teme la sfida di registrare il tutto dal vivo se l'occasione lo<br />

consente. E quale occasione migliore di una colonna sonora<br />

di un film vero e proprio. Insomma, prossimamente<br />

"Cinematic Orchestra", non solo di nome, ma finalmente<br />

anche di fatto. "Abbiamo appena terminato di incidere un<br />

soundtrack interamente registrato dal vivo; invece di registrare<br />

individualmente ogni strumento come si fa di solito,<br />

abbiamo chiuso in un'unica sala di registrazione; batteria,<br />

percussioni, basso, pianoforte, tastiere, un'intera sezione<br />

fiati e così via. Una cosa che ormai è diventata rara in questo<br />

ambiente. Il risultato è una sensazione di pienezza, di<br />

rotondità del suono che non si riesce a raggiungere con il<br />

sampling. Sarà il nostro primo vero live album". Ma l'esperimento<br />

non si limita alla sola registrazione dell'album,<br />

come spiega Jason: "Giustamente cerchiamo sempre di<br />

distinguerci dagli altri; non ci bastava un film comune,<br />

bensì abbiamo preferito complicarci la vita! Il film in questione<br />

è un capolavoro neorealista russo degli anni venti<br />

diretto da Dziga Vertov ed è intitolato "Man With The<br />

Movie Camera", che oltretutto è il titolo di una nostra canzone<br />

su "Everyday" e ha inoltre ispirato il nostro nuovo<br />

logo. L'idea è nata qualche anno fa durante un Film<br />

Festival portoghese, dove eravamo ospiti. Ci chiesero se<br />

volevamo registrare nuovamente la colonna sonora preesi-<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS: MUSIC<br />

stente e noi dopo aver visionato la pellicola decidemmo di<br />

accettare. Per chi ama il cinema con la C maiuscola è un film<br />

da vedere assolutamente; un documentario avant-garde<br />

unico nel suo genere, uno spaccato di vita russa magistralmente<br />

diretto. Ma la vera particolarità sta nel fatto che l'anno<br />

prossimo seguiremo di Festival in Festival il film accompagnando<br />

la pellicola dal vivo. Suoneremo con lo schermo<br />

alle nostre spalle e il pubblico seduto di fronte a noi. Inutile<br />

dire che è esperienza del tutto nuova per noi e per la maggior<br />

parte delle band in circolazione".<br />

In fondo, "Cinematic Orchestra" non è un nome scelto a<br />

caso; i tappeti musicali creati in studio da Swinscoe sono di<br />

per sé perfette colonne sonore a film immaginari. Scene al<br />

di là del tempo, fluttuanti ed ipnotiche nella maggior parte<br />

dei casi. "Stranamente quando comincio a comporre non ho<br />

niente in mente, nemmeno un'immagine. Penso solo a trasmettere<br />

delle emozioni. È alla fine che mi rendo conto che<br />

il risultato ha un che di cinematografico. Un esempio è la<br />

canzone "All Things To All Men" insieme al rapper Roots<br />

Manuva. Inizia dolcemente accompagnata solo da dei fiati<br />

per poi raggiungere una climax verso la metà del brano,<br />

spegnendosi inevitabilmente nel finale. L'atmosfera che si<br />

viene a creare ricalca il plot di un possibile film o perlomeno<br />

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ricalca gli stereotipi della composizione e della struttura<br />

musicale di una colonna sonora".<br />

I compositori Giorgio Moroder e John Barry tra i suoi idoli,<br />

ma anche Alice e John Coltrane, Fela Anikulapo Kuti ed il<br />

soul di Gil Scott Heron, forse il più vicino di questi ultimi al<br />

sound di Swinscoe. "La maggior parte dei critici musicali<br />

parla di noi come di un gruppo di forte ispirazione jazz, ma<br />

"Everyday" affonda le sue radici nella soul music e anche in<br />

quella gospel grazie alla partecipazione di Fontella Bass su<br />

"All That You Give" ed "Evolution". "Il successo di questo<br />

album lo dobbiamo anche a lei. Dopo la morte del maritò (il<br />

leggendario jazzista Lester Bowie) avvenuta poco tempo fa,<br />

Fontella aveva deciso di smettere di cantare. Quando da<br />

Londra sono partito per St.Louis per farle ascoltare la canzone<br />

speravo davvero in un miracolo, dato che era davvero<br />

decisa ad abbandonare tutto e chi le stava vicino mi diceva<br />

che non c'erano più speranze. E il miracolo è avvenuto dopo<br />

qualche giorno di permanenza presso la famiglia Bass.<br />

Fontella venne colpita dalle liriche che io e Phil France avevamo<br />

scritto per "All That You Give". Poi un giorno durante<br />

la registrazione scoppiò in lacrime; come un pianto liberatorio.<br />

Solo in seguito venni a sapere che quella fu la prima ed<br />

ultima volta che pianse da quando il marito era venuto a<br />

mancare. Questo album è dedicato anche a lui". C.S.


AVAILABLE ONLY AT<br />

b-arts media labs


<strong>PIG</strong> FRIENDS<br />

Andrea Rosso:<br />

55 Gradi di Separazione<br />

da Diesel<br />

Intervista di Stefania Mapelli<br />

In occasione dell’inaugurazione di “Poo on Art” progetto internazionale proposto da DSL55 a favore dell’arte<br />

alternativa, <strong>PIG</strong> incontra il suo Direttore Creativo. Andrea Rosso, venticinque anni e le idee ben chiare su<br />

come i sogni e i progetti debbano essere portati avanti. Perché la bravura non è una questione ereditaria.<br />

Raccontami com’è nata DSL55…<br />

All’inizio è nata come una linea alternativa a DIESEL tre anni fa. Era una linea un po’ più giovanile e sportiva,<br />

serviva da complemento. Apparteneva a quel gruppo di Skater, Streetwear, Hip Hop. Da poco si è trasferita<br />

vicino a Chiasso, dove ci sono persone che seguono al 100% DSL55, dedicando il loro tempo solo a questo<br />

progetto.<br />

Come mai DSL55 si è allontanata dalla Diesel?<br />

Questa decisione non l’ho presa io. Si è pensato che le linee come DSL55, Diesel Style Lab e Kids, dovessero<br />

crescere da sole lasciando più aria a Diesel. E così è stato. Infatti Diesel è cresciuta molto da allora, come<br />

tutte le altre tre linee.<br />

Che cosa significa 55?<br />

E’ l’anno di nascita di mio padre.<br />

Che cosa fai e di cosa ti occupi a DSL55?<br />

Sono il direttore creativo. Mi è piaciuta fin dall’inizio, anche solo per indossarla, per averla… e dopo anche<br />

attivamente, a livello di stile, e poi pian piano è successo che alla fine ho cominciato a lavorare attivamente,<br />

ora occupa il 100% del mio tempo.<br />

Com’è il rapporto con tuo fratello?<br />

Io e mio fratello abbiamo sviluppato interesse nello sport, soprattutto nello snowboard e da questo interesse<br />

facciamo capi. Dallo snowboard è nato questo interesse, che si è sviluppato anche più sul tecnico, quindi<br />

le giacche impermeabili e lo studio pratico del capo adatto a quel tipo di sport. Lui adesso è a New York a<br />

studiare.<br />

Anche lui si occupa di DSL55?<br />

Sì, non attivamente come me, perché sta studiando appunto… comunque mio fratello Stefano segue il progetto<br />

degli artisti in America, insieme ad un altro ragazzo che si chiama Sean, anche lui molto bravo.<br />

DSL55 è già in tutto il mondo?<br />

Ci sono ancora dei paesi in cui non siamo presenti, ma i più importanti sì, come in Giappone, in Europa, e in<br />

America e Australia.<br />

Se un giovane dovesse intraprendere la tua strada, per esempio lanciando nel mondo una nuova linea,<br />

che consiglio gli daresti?<br />

Secondo me è importante viaggiare e vedere quello che c’è in giro. Più che altro aiuta tanto stare con la<br />

gente, parlare e confrontarsi… capire cosa vogliono, cosa gli piace.<br />

Com’è il rapporto con i tuoi collaboratori?<br />

In DSL55 è molto di amicizia. Nell’ufficio dove lavoro, a Balerna in Svizzera, siamo tutti (più o meno) veneti,<br />

quindi parliamo in dialetto . Sì siamo tutti un po’ amici, scherziamo ogni giorno. Diciamo che tra di noi<br />

scherziamo tanto. Alla fine è bello lavorare così.<br />

Non pensi che a volte le persone che ti circondano sono solo tuoi amici per il fatto che sei il figlio di<br />

Renzo Rosso?<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS<br />

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Sì lo penso. A volte è un problema per me, perché non so<br />

se fidarmi o no. Devo stare un po’ attento. Però per il<br />

resto vedo che la gente che ho intorno, almeno quelli più<br />

stretti, non sono così, sono più sinceri, e io mi fido.<br />

Quando ti presenti sveli subito che sei il figlio di Renzo<br />

Rosso?<br />

No mai.<br />

Hai mai licenziato qualcuno?<br />

No. Ma non ho neanche l’autorità per farlo.<br />

Hai mai desiderato poterlo fare?<br />

Per adesso no.<br />

Neanche escludere qualcuno da un progetto che si sta<br />

seguendo... senza arrivare a farlo licenziare?<br />

No. Non mi è mai capitato, ma se dovesse succedere<br />

durante un progetto dove qualcuno non mi permette di<br />

lavorare bene a causa del suo atteggiamento allora devo<br />

per forza dire basta. Lo si allontana, ma licenziare no.<br />

Questa domanda l’ho fatta anche a tuo padre… La cosa<br />

che odi di più nelle persone?<br />

Non so dipende…. Magari quando una persona è un po’<br />

troppo aggressiva, un po’ troppo invadente non mi piace<br />

tanto. Io più o meno parlo con tutti. Nel senso che non ho<br />

grandi problemi. Mi danno fastidio le persone che non si<br />

danno da fare. Nel senso che se vuoi un obiettivo ti devi<br />

impegnare e non tergiversare.<br />

Intendi quelli che piangono su se stessi lamentandosi?<br />

Sì, proprio quelli. Ma credo che questo sia una cosa che<br />

dia fastidio a molte persone.<br />

Hai dei rancori verso qualcuno?<br />

No. Rancori, no.<br />

Sul lavoro, ti è mai capitato di dover lavorare con qualcuno<br />

che non sopporti?<br />

No. Cerco sempre di risolvere i problemi.<br />

Un errore che non rifaresti?<br />

Ne ho fatti tanti, però una cosa che mi è stata talmente<br />

sulle scatole, è anche un po’ privata, è com’è finita con la<br />

mia ex ragazza. Per come ci siamo lasciati. In quell’occasione<br />

dovevo prendermi più tempo per parlare, per chiarirci<br />

meglio.<br />

Oscar Wilde disse: “L’esperienza è il nome che diamo ai<br />

nostri errori”<br />

C’è un errore che non faresti o che pensi che non commetterai<br />

in base all’esperienza di qualcun’altro?<br />

Tanti mi dicono che sono troppo buono con le persone e,<br />

ovviamente, me la prendo in culo. Forse è questo; cercare<br />

di essere più obiettivo con le persone e attento. Sto imparando<br />

comunque.<br />

Il progetto per il futuro?<br />

Ce ne sono tanti in ballo. Ci sono dei progetti di T-shirt in<br />

serie limitata. La direzione che stiamo prendendo è quella<br />

di fare delle collezioni piccole, ma esclusive. In modo che<br />

ci sia sempre più ricerca in DSL55.<br />

Progetti futuri che non hanno a che fare con DSL55?<br />

Sto aprendo un bar con mia mamma a Molvena, vicino alla<br />

Diesel.<br />

Devi andare su un isola deserta.. ma puoi portarti solo<br />

tre cose e una persona....<br />

1.Mi porterei della musica da ascoltare. Un disco.<br />

2.Se ci sono le onde la tavola da surf<br />

3.Un libro da leggere.<br />

E la persona?<br />

Non so… è difficile. Forse non porterei nessuno. Ma se<br />

portassi qualcuno… sarebbe la mia ragazza.<br />

L’ultimo viaggio che hai fatto per piacere?<br />

Amsterdam e Brasile. Il Brasile mi è piaciuto tantissimo e ci<br />

tornerei molto volentieri. Amsterdam non mi è piaciuta<br />

tanto alla fine.<br />

Una cosa che porti sempre con te?<br />

Purtroppo il cellulare.<br />

Hai un portafortuna?<br />

Lo avevo, ma non so più che fine ha fatto. Era una bella<br />

pietra marrone. Mi sa che l’ho persa da qualche parte. Me<br />

l’aveva regalata un nostro writer di Snowboard. Mi piaceva<br />

tenerla perché era veramente bella. Però io non sono<br />

una persona che crede a queste cose.<br />

Quindi non sei superstizioso?<br />

Beh… se passa un’ambulanza o un carro funebre mi<br />

tocco.<br />

Hai mai trasgredito la legge?<br />

Da piccolo… in un supermercato quando ancora andavo a<br />

scuola. Lì vicino c’era, e c’è tuttora, un posticino, ma non<br />

dico il nome… io e i miei compagni andavamo e di nascosto<br />

prendevamo, o meglio rubavamo dei cioccolatini,<br />

merendine, magari anche dei righelli. Quelli servivano perché<br />

facendo l’istituto tecnico ne avevi sempre bisogno. E’<br />

capitato, come capita a tutti credo. Oppure anche di prendere<br />

qualcosa ai compagni dal loro astuccio e restituirlo<br />

dopo settimane, se non mesi.<br />

Pig ha una sua sezione dedicata alla cucina. Cuciniamo,<br />

fotografiamo e poi mangiamo…<br />

Se dovessi partecipare anche tu cosa ti piacerebbe mangiare?<br />

Il risotto di zucca, o un piatto Thailandese.<br />

E allora ti aspettiamo a cena.<br />

S.M.<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS<br />

Poo on Art: DSL55 invita gli artisti a...<br />

non fare l’onda. di Stefania Mapelli<br />

Milano è stata scelta per il lancio ufficiale del progetto internazionale di DSL55 a sostegno dell’arte alternativa chiamata<br />

POO ON ART. Questa è la prima di tante esposizioni che seguiranno nello store, dove ci saranno sempre gallerie<br />

d’arte per esposizioni artistiche urbane, alternative e contemporanee. Gli artisti Eron, Joys, Skah, Manero e<br />

Zueg, sono cinque giovani artisti italiani, che hanno aderito a questa manifestazione presentando le loro opere che<br />

daranno il via al progetto Poo On Art. Sono writer che hanno saputo diversificare con tecniche, stili e contenuti la<br />

loro arte, proponendo opere particolarmente originali. La curiosità è di casa e noi siamo andati a dare una sbirciatina<br />

e, tra un’opera e l’altra gli abbiamo fatto alcune domande...<br />

JOYS<br />

Anche Joys è stato invitato a partecipare a molte convention<br />

di aerosol art in Italia. Ma il vero posto che lui considera<br />

come una vera e propria galleria è la strada che<br />

rende accessibile i suoi lavori a chiunque. Quello che rappresenta<br />

Joys nelle sue opere è il nome, che fin dal 1992<br />

lo scriveva su qualsiasi muro della sua città , Padova. In<br />

esso riflette tutto quello che lo circonda, stati d’animo,<br />

idee, illusioni. I suoi lavori sono basati sullo studio delle<br />

lettere e sulla loro evoluzione. Inizialmente solo con gli<br />

spray, fino a ricercare le stesse lettere nella realtà, realizzando<br />

sculture in legno. Non è illegale colorare i muri?<br />

No. Ci vuole comunque il buon senso delle persone per<br />

sapere quando e dove farlo. Dove preferisci dipingere? A<br />

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casa mia a Padova. Hai mai dipinto sulla metro? Sì<br />

Quanto costano i tuoi lavori? Dipende. Ogni opera ha il<br />

suo prezzo. I soggetti migliori da disegnare? Le lettere Il<br />

lavoro del quale sei più soddisfatto? Il mio nome in<br />

generale. Comunque deve ancora venire il lavoro migliore.<br />

Com’è nato il tuo soprannome? Risale dai tempi della<br />

scuola. Che studi hai fatto? Perito elettrotecnico. Non è<br />

una scuola creativa, ma da lì ho preso la teoria per il disegno<br />

tecnico per realizzare i miei lavori. Hai dei bambini?<br />

Non ancora, ma sta arrivando, mancano solo 5 mesi. Cosa<br />

ne pensi della vita sugli altri pianeti? Possibile. Io penso<br />

di si. Secondo alcuni studi c’è la possibilità dell’esistenza<br />

del Decimo Pianeta (Nibiru).


ERON<br />

Eron non è la prima volta che espone le sue creazioni. Nel<br />

2001 ha esposto a Milano all’Airbrush Show e, sempre nel<br />

2001 ha realizzato alcune scenografie del film “Da zero a<br />

Dieci” di Ligabue. Eron crea soggetti di grandissimo<br />

impatto visivo usando la tecnica dell’Aerosol Art. Nelle sue<br />

opere fa un uso particolare dei colori, miscelato ai giochi<br />

di luce, il tutto seguito da un attento studio psicologico. Il<br />

suo è uno stile unico per essere un writer, il risultato dei<br />

suoi lavori è un effetto ottico simile al bassorilievo. Il tema<br />

più ricorrente nelle sue opere è quasi sempre legato ai<br />

vari aspetti della cultura hip hop. Non è illegale colorare i<br />

muri? Dipende… se te li commissionano, non è illegale.<br />

Dove preferisci dipingere? Ultimamente su tela, però<br />

anche per strada. Hai mai dipinto sulla metro? Sì, più sul<br />

treno. Quanto costano le tue tele? Dipende dal soggetto,<br />

dalla dimensione e dal tipo di lavoro…quella lì intorno<br />

ai 2500 euro. I soggetti migliori da disegnare? Il figurativo<br />

in generale. Il lavoro del quale sei più soddisfatto? Le<br />

tele che faccio per me. Com’è nato il tuo soprannome?<br />

Da un punto di vista grafico. Che studi hai fatto? Istituto<br />

d’Arte a Urbino e un anno di Grafica Pubblicitaria a<br />

Riccione. Vorresti avere dei bambini? Ne ho già uno. Ha<br />

quattro anni e si chiama MatteoBlu un po’ come<br />

MariaRosa…Cosa ne pensi della vita sugli altri pianeti?<br />

Non lo so… mah, sicuramente ci sarà qualcosa…<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS<br />

SKAH<br />

Skah inizia a formarsi sotto altri pseudonimi, seguendo il<br />

suo interesse per la cultura Hip Hop negli anni ’80.<br />

Principalmente lavora su studi e interpretazioni personali<br />

della tradizione dello scrivere la propria firma e delle rappresentazioni<br />

del proprio sentir le cose spaziando per far<br />

questo dal figurativo iperrealista alla stilizzazione più estrema.<br />

E’ legato soprattutto allo studio delle lettere che compongono<br />

il suo nome, studia insiemi di immagini e simboli<br />

che possano rappresentare le sue attitudini e passioni di<br />

qualsiasi genere. Lavora comunque anche su commissione,<br />

passando tecnicamente dalla pittura al pennello all’aerografia,<br />

con lavori che vanno dai ritratti alla grafica. Uno dei<br />

progetti che sta realizzando sono i vari modi di interpretare<br />

la Madonna. Non è illegale colorare i muri Se non hai il<br />

permesso sì. Dove preferisci dipingere? Su parete. Hai mai<br />

dipinto sulla metro? No. Quanto costano le tue opere?<br />

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Dipende da chi mi paga. I soggetti migliori da disegnare?<br />

La Madonna. Il lavoro del quale sei più soddisfatto? Non<br />

hanno dei titoli per poterli identificare… questo qui è solo<br />

uno studio, ma ne verranno altri migliori, come prima di<br />

questo ce ne sono stati altri… Com’è nato il tuo soprannome?<br />

Discorso lunghissimo. Se vogliamo stare sulla fonetica<br />

ha un suono secco e veloce che mi piace. Ha quattro lettere<br />

ed è semplice. E’ più facile secondo me lavorare soprattutto<br />

all’inizio quando devi evolvere graficamente delle<br />

lettere, poche lettere. Io ho un nome di quattro lettere,<br />

non è né lungo né corto, quindi a me va bene. Che studi<br />

hai fatto? Liceo Artistico. Hai dei bambini? No. Vorresti<br />

averli? No. Cosa ne pensi della vita sugli altri pianeti?<br />

Ipotizzo… potrei pensare tantissime cose, se cominciamo<br />

a filosofeggiare su queste cose. Sì comunque credo che ci<br />

sia qualcosa.


ZUEK<br />

Il suo interesse per le arti visive lo ha spinto ad intraprendere<br />

studi artistici durante i quali ha potuto approfondire<br />

le tecniche di stampa, fotografia e grafica. Attualmente<br />

collabora con diverse testate nazionali di skate, surf e fotografia.<br />

Zueg oltre ad essere un Writer è anche fotografo.<br />

Si è avvicinato alla fotografia con l’esigenza di registrare e<br />

documentare le realtà che lo affascinano e circondano. Le<br />

opere esposte per la Poo On Art sono una restituzione su<br />

pannello dei pezzi che esegue abitualmente con gli spray.<br />

Non è illegale colorare i muri? Sì. Dove preferisci dipingere?<br />

Sui treni. Hai mai dipinto sulla metro? Sì. Quanto<br />

costano le tue opere? Dipende dal lavoro, questi che sono<br />

esposti costano dalle 150 euro in su. I soggetti migliori da<br />

disegnare? Oltre alla grafica del nome, disegno omini e<br />

queste cose che vedi… i cangurazzi. Com’è nato il tuo<br />

soprannome? Cercavo delle lettere che mi piacessero, da<br />

dipingere disegnare e da scrivere. Che studi hai fatto?<br />

Istituto d’Arte, Accademia Belle Arti a Venezia. Hai dei<br />

bambini? No Vorresti averli? Un giorno sì. Cosa ne pensi<br />

della vita sugli altri pianeti? Boh… penso sarebbe bello…<br />

MANERO<br />

Ventiseienne di Roma, ha iniziato a dipingere nel 1993<br />

nella sua città. Prima come autodidatta, poi ha affinato e<br />

arricchito la sua tecnica e il suo stile con un corso per<br />

fumetto e grafica. Le opere riflettono la sua spiccata passione<br />

per il disegno, la pittura i tatuaggi e l’Aerosol Art.<br />

Non è illegale colorare i muri? Sì. Dove preferisci dipingere?<br />

Sulla Metro. Quanto costano i tuoi lavori? Non ho<br />

cifre. I soggetti migliori da disegnare? Quello che mi esce<br />

fuori dalla testa secondo me è sempre la cosa migliore da<br />

disegnare. Il lavoro del quale sei più soddisfatto? Aspetto<br />

che arrivi quello migliore. Com’è nato il tuo soprannome?<br />

Un agglomerato di lettere su lettere. Che studi hai fatto?<br />

Un corso per fumetto e grafica. Vorresti avere dei bambini?<br />

No. Cosa ne pensi della vita sugli altri pianeti? C’è<br />

sicuramente.<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS<br />

Il Tulipano Bianco<br />

Intervista a Lorenzo Marini.<br />

Pubblicitario, scrittore, pittore, giramondo. Ricco, ladro, malato.<br />

di Martino Barbieri<br />

Flash forward.<br />

Prima di vedervela col Marini, ecco le conclusioni di Pig:<br />

Lorenzo è ricco.<br />

Milioni. Forse miliardi di incontri fatti a spasso per il mondo armato di curiosità, animato dal<br />

rispetto e con un solo lasciapassare. Universale. Il sorriso. I suoi incontri, sembrano singoli frame<br />

di miliardi di spot pubblicitari. Singole perle che un sapiente editing mentale sembra unire in un<br />

variopinto, imprevedibile film chiamato vita.<br />

Lorenzo è un ladro.<br />

Ruba anime e le rivende. A se stesso. No, non ti morde il collo e non ti estorce firme col sangue.<br />

Fa tutto lui, non te ne accorgi nemmeno, rapido e indolore come una Pic Indolor. Già fatto?<br />

Pochissimi se ne accorgono. Ancor meno gli audaci che si azzardano a ricambiargli la cortesia. Io<br />

della sua anima mi son fatto una bella scorpacciata. Il fegato pulsa ma il cuore digerisce questa<br />

avventura con immenso piacere.<br />

Lorenzo è malato.<br />

Gravemente malato. Inguaribile, dicono. La prognosi recita “curiosità perforante”. Come dire<br />

che al posto della penna avrebbe potuto maneggiare con insuperabile maestria una pala o un<br />

martello pneumatico. O guidare una ruspa. E a costo di rompersi le corna, salta il recinto delle<br />

apparenze manco fosse la staccionata di Olio Cuore. Tanta cronicità ha una sola eccezione.<br />

Lorenzo non potrebbe mai spalare la neve. Innanzitutto perché il suo manto difficilmente può<br />

custodire un cumulo di diamanti dimenticati in un parcheggio. Ma soprattutto perché la neve è<br />

bianca come i suoi vestiti, un colore perfetto e inviolabile. Nessun colore, la somma di tutti i<br />

colori. Trentanove e mezzo? Lorenzo è gravemente influenzato. Dalla bellezza delle cose belle,<br />

dalle parole che rimangono dentro, dai pochi istanti che valgono un’intera esistenza. Lorenzo è<br />

anche fottutamente contagioso.<br />

Flash back. Appena tornato dall’India, Lorenzo mi concede questa intervista nella sua agenzia<br />

pubblicitaria che lui chiama club ri-creativo. Argomento portante dell’incontro L’uomo dei tulipani,<br />

il suo ultimo successo editoriale. Il protagonista della storia è Napilut, pittore fiammingo del<br />

600 che dipinge solo tulipani ritraendo e ispirandosi alla donna che ama, Assentia. Come<br />

Napilut è Tulipan letto al contrario, così nella piacevole conversazione che segue Iniram starà per<br />

Marini.<br />

Prima di partire, motivo del viaggio?<br />

Fu-turismo, direi, guardare sempre avanti senza voltarsi mai, il pensiero del passato assorbe<br />

energie utili per goderci il presente e per inventarci il futuro.<br />

Molto buddista, Iniram. Qualcosa da dichiarare?<br />

Ma non sei tu a fare le domande?<br />

Caro Iniram, come questa non è un’agenzia ma un club, così questa non è un’intervista ma<br />

una chiacchierata tra vicini di posto, diciamo in treno. Nel mio bagaglio a mano ho solo il<br />

tuo libro, qualche appunto che lo riguarda e questo minirecorder che non so usare.<br />

Anch’io ho una innata avversione verso la tecnologia.<br />

Dov’è il rec? E quel palmare col display a colori che ci fa sulla tua scrivania?<br />

Io non lo uso, se vuoi te lo regalo, davvero.<br />

No grazie, mi puzza di esca per assumere il comando della conversazione eppoi mi verrebbe<br />

l’ansia di doverlo usare per forza. Veniamo al Tulipani. Cosa rende una pubblicità immortale<br />

come il profumo rende immortali i quadri del maestro Napilut?<br />

Niente. La marca Coca Cola è molto più longeva della vita di un uomo. Ogni anno viene comunicata.<br />

Stesso prodotto, nuova comunicazione. E’ la marca che sopravvive alla pubblicità. Il<br />

tempo è la negazione dell’eternità. Non c’è bacchetta magica o incantesimo che possa assicurare<br />

l’eternità alla pubblicità.<br />

Come ti è venuta “Il carciofo è un fiore di loto meno evoluto, uno che non ce l'ha fatta ed è<br />

rimasto verdura?“<br />

(Sorride compiaciuto e mi dà un cinque sonante).<br />

Il libro è ricco di sottili ironie. La malinconia generale è solo apparente. Alcune volte mi sembra<br />

di abitare in un pianeta di primitivi. Ci sono persone angeliche, eteree e altre più concrete e terrene.<br />

Con alcune hai un rapporto solo fisico con altre la sintonia è subito spirituale e assoluta.<br />

Tornando al carciofo, all’uomo va decisamente meglio perché è un angelo con le ali appesantite<br />

dalla materia ma un giorno ce la farà realizzando pienamente la sua natura energetica. Senza più<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS<br />

zavorre e sfighe varie.<br />

Ecco il perché di quelle stupende ali in gesso sul muro d’ingresso<br />

della tua agenzia…club!<br />

E pensa che luce che le illumina non viene mai spenta, mai.<br />

Chissà che bolletta…<br />

Ma gli angeli sono fatti di energia…<br />

Quindi l’installazione si auto-alimenta?<br />

Certamente, un solo angelo potrebbe illuminare Milano con<br />

un impercettibile battito di ciglia.<br />

O di ali…<br />

(Condividiamo una latina di chinotto in due grosse coppe di<br />

alluminio molto Ancient Rome).<br />

L’esistenza dell’anima? Pensa al mignolo del tuo piede destro.<br />

Ora lo senti, prima non ci pensavi, ne hai appena riacquistato<br />

consapevolezza. Questa pellaccia (pizzicotti al suo bel blazer<br />

sartoriale di lino bianco che fa molto Tè nel deserto) è solo un<br />

contenitore “necessario”, come il bicchiere per l’acqua. Ogni<br />

giorno lasciamo questa dimensione di forfora, bollette e<br />

mestruazioni per rifugiarci in un mondo dove ricaricare le pile.<br />

Il mondo dei sogni, una momentanea evasione indispensabile.<br />

Come un’emersione dall’apnea, i sogni ci ridanno il fiato per<br />

tornare alla fila al casello e al capufficio rompicoglioni. Per<br />

questo gli indiani chiamano la morte il grande sonno, 100<br />

anni di veglia e 100 anni di grande sonno, di dolce riposo, di<br />

rigenerazione. Altro che beauty farm!<br />

Uno dei personaggi del Tulipani cataloga tutte le nuvole<br />

del mondo. La nuvola Iniram a quale gruppo e famiglia di<br />

nuvole appartiene?<br />

Pensieri Turchesi, famiglia delle Malinconiche<br />

Turchesi?<br />

Il bianco è troppo puro, il blu nobile e sessuale. Il turchese<br />

rappresenta una giusta via di mezzo, è il blu luminoso, è…il<br />

bambino del blu.<br />

Dopo quella del carciofo, forse nata da un Cynar di troppo,<br />

quella de “La cozza è un tulipano inventato dal mare, con<br />

solo 2 petali, neri”? Un’impepata rimasta sullo stomaco?<br />

(Ride, si dimentica la domanda, brindisi di chinotti)<br />

Hai mai scritto una lettera a Dio come quelle che compaiono<br />

nel Tulipani?<br />

Non sono religioso, non mi piace l’istituzione, troppo bizantina<br />

e medievale, sono invece attratto dal senso del mistico. Mi<br />

stupisco che la gente prega senza la certezza di avere delle<br />

risposte. Noi occidentali non pensiamo che il contatto dia<br />

delle possibilità reali mentre nel mondo dell’induismo sì, mi<br />

piace pensare dio come immanente, nel profumo dei fiori, in<br />

una cascata, in un sorriso. Un dio panteista.<br />

Sei andato a vedere dialogo al buio?<br />

No, cos’è?<br />

E’ una mostra che non mostra, un percorso al buio dove si<br />

è guidati da non vedenti.<br />

(è interessato e mi chiede di segnargli il nome su un foglio)<br />

Come va il Tulipani?<br />

Benissimo, piace molto. Ma questa intervista è per chi ha già<br />

letto il libro, come fa uno che non l’ha mai letto?<br />

Ci penso io, come dialogo al buio, lo guido.<br />

(sembra tranquillizzarsi, procedo)<br />

Scrivi che quando si muore il primo senso ad andarsene è la<br />

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vista, il + alto, il + vicino alla mente. L'ultimo è l'udito.<br />

Mi sono informato su vari testi. Tutti parlano del famoso tunnel<br />

con in fondo la luce e dell’annebbiarsi della vista, il senso<br />

+ alto. Non hai letto il Profumo di Suskind? Libro bellissimo<br />

(se lo segna e promette di mandarmelo. Cosa avvenuta, promessa<br />

mantenuta). La testa è la più alta, le patate sono vicine<br />

alla terra e quindi in certi ambienti non le mangiava nessuno.<br />

Quando muore un caro non conviene piangere o urlare in sua<br />

presenza perché ostacoleremmo la sua partenza, come sigillare<br />

il nido di un uccellino pronto a spiccare il primo volo. Il<br />

morente non è più qui ma non è ancora là, meglio non aggredirlo.<br />

Di tanto in tanto i tuoi personaggi si rivolgono come uomini<br />

del 600 a noi del 21° secolo, infrangendo il "dogma del<br />

distacco" per cui un attore non deve guardare mai in macchina.<br />

Qualcosa da dire in tua difesa?<br />

L’editor era contrario perché avrei interrotto l’emozione ricordando<br />

al lettore il suo ruolo. E’ sbagliato e io l’ho fatto.<br />

Fedele a uno dei più grandi pubblicitari dei seventies che<br />

diceva “quando entrerete in pubblicità vi sentirete dire questo<br />

non si può fare. Io rispondo so che non si può fare, ma lo<br />

faccio lo stesso”. Solo per il fatto che Tulipani si definisce<br />

“una storia vissuta nel 600 che potrebbe rivivere domani” ti<br />

dà già dei punti di contatto. Van Der Kalm, l’uomo più lento<br />

del mondo, interpreta la nostra fretta, per questo è un personaggio<br />

moderno. Come il catalogatore di nuvole, anche oggi<br />

c’è chi lo fa, vedi certi hobby e certe forme di collezionismo<br />

maniacale. Le mie intrusioni sono some degli spot. I capitoli<br />

sono brevi per facilitare lo zapping. Tante storie che si interrompono<br />

e poi riprendono.<br />

L’assistente cieca di Napilut ogni giorno ha il nome di un<br />

colore. Il tuo quale potrebbe essere?<br />

Rosso. Passione e amicizia. Dimenticavo, la casa di Napilut ad<br />

Amsterdam esiste, apparteneva a un certo Rembrandt.<br />

Fonderesti il partito dei Mulini Controvento per rallentare<br />

la rotazione della terra e quindi il tempo per arrivare ad<br />

avere 36 ore da vivere ogni giorno?<br />

Il massimo è essere controvento in un mondo di mulini a<br />

vento. In un mondo di mulini bianchi poi…<br />

Cosa sta alla tua vita come il sale sta all'oceano (frase di<br />

apertura del libro)?<br />

La malinconia. Che è differente dalla nostalgia che invece presuppone<br />

il ricordo. Si prova nostalgia pensando a qualcosa<br />

che si vorrebbe ricapitasse. La malinconia non presuppone il<br />

ricordo, è uno stato dell’anima, è quel dolce amaro, è un luna<br />

sole, un caldo freddo che ti porti dentro. Non è della mente,<br />

non è un film che ti puoi riproiettare, la viviamo come negativa<br />

ma in realtà è dolcissima. Nella mia vita non esiste la tristezza<br />

perché io sono felice e sono innamorato perso della<br />

vita. Ma delle 4 stagioni mi piace l’autunno perché le foglie<br />

per tutta l’estate sono state verdi e poi in una settimana<br />

esplodono in mille colori. Sembrano farsi belle prima di<br />

morire. Come il sole al tramonto, mica come l’alba, acerba,<br />

germoglio, immatura e fredda come una sciaccquetta che<br />

vedi in tv. L’alba porta energia, il tramonto malinconia.<br />

Sei andato in India per rallentare il tempo come Van Der<br />

Kalm?


No, vacanza. I tramonti indiani sono come quelli messicani,<br />

dai colori, sapori e odori molto forti. Anche le spezie e le verdure<br />

sono saporitissime, per noi una patata bollita o un<br />

cavolfiore sono tristi e hanno bisogno di un pezzo di carne o<br />

di formaggio. Pensa che gli indiani non uccidono mai.<br />

Nell’albergo dove stavo, c’erano migliaia di piccioni. Ho chiesto<br />

perché non li uccidessero. Mi hanno risposto “non li uccidiamo.<br />

Puliamo le loro merde ma non li uccidiamo”. C’è un<br />

rispetto profondo che non noi non abbiamo. Capre che attraversano<br />

la strada, vacche al semaforo…Un senso di vita e di<br />

morte insieme che ti strega.<br />

E quelle 56 righe da leggere tutte d’un fiato? Sapevi di<br />

provocare uno stato di ansia nel lettore?<br />

Il ritmo generale è da bodycopy, da testo pubblicitario.<br />

Barricco è un copy. Una pagina senza punto si contrapporne<br />

al linguaggio sintetico che domina tutto il libro. Mi piace cambiare<br />

canale. Tanti punti o nessuno, o bianco o nero. Mai il<br />

grigio, Detesto gli abiti grigi…<br />

Ti identifichi in Napilut e quanto c'è di autobiografico nel<br />

Tulipani?<br />

(scorgo un’idea ti irritazione che non prende forma)<br />

Tutti presumono che mi identifichi nel personaggio principale<br />

dei miei libri. No. Dal tronco di un albero partono diversi<br />

rami. Questi sono i personaggi. Napilut è introverso, io estroverso.<br />

Diciamo che c’è un po’ di me in ognuno di questi personaggi.<br />

Blu è bellissima, vede senza occhi, Assentia mantiene<br />

le promesse. Io mantengo poco per questo mantengo.<br />

Vuoi sapere com’è sbocciato il Tulipani? A parte la mia passione<br />

per il 600 fiammingo l’origine è un’equazione. Amo<br />

Rembrandt perché dipinge l’anima delle persone. Qual è l’anima<br />

dei fiori? Il profumo. Allora il mio Napilut dipingerà quadri<br />

che profumano. Perché è ispirato, non dipinge i fiori, ma<br />

l’amore.<br />

(Prendo in mano il registratore e in quell’istante finisce il<br />

nastro del primo tape. Coincidenza? Lui dice che la mia anima<br />

lo sapeva, il corpo ha solo eseguito. Quasi mi convince)<br />

Faresti il lancio di un prodotto come Berlusconi?<br />

Non è un prodotto gestibile da un creativo. E’ un prodotto<br />

che si autopromuove. Il famoso pubblicitario francese Séguéla<br />

aveva consigliato a Mitterand di limarsi i canini perché il<br />

suo sorriso era troppo vampiresco. I nostri politici credono<br />

troppo in loro stessi per credere in qualcun altro. Il più grande<br />

comunicatore e pubblicitario del mondo è il papa. Parla<br />

per headlines, titoli pubblicitari. Al tempo dell’attentato ricordo<br />

la sua frase “perdono il mio aggressore”. Punto.<br />

Dicono che l'essere umano sia una macchina perfetta.<br />

Intendendola come automobile, che macchina sei?<br />

Amo i capelli spettinati, odio l’aria condizionata. Sono una<br />

cabrio. Baciato dal sole, sento i profumi, circondato da pelle<br />

e nostalgia, tipica dei pagodini anni settanta, quelli di oggi li<br />

lascio ai calciatori. Vieri ammette di non leggere libri. E per<br />

molti è un mito (si scompone dalla sedia). La Canalis ha aperto<br />

la conferenza stampa per dire ai giornalisti che non stava<br />

più con lui. Ma il bello è che l’ex compagno era all’oscuro di<br />

tutto! La Hurley e Grant vivevano insieme solo per amplificare<br />

le possibilità di essere fotografati ai party! D’altra parte viviamo<br />

nell’era di Briatore e Cavalli. In un‘intervista a Mr<br />

Billionaire un giornalista ha toccato una parete di libri di<br />

legno, finti. La sua risposta? Io sono un uomo immagine!<br />

Sono borotalco, non sono una statua di marmo voleva dire.<br />

Se questi sono i nostri miti allora vale tutto. E se, caro lettore,<br />

sei arrivato fin qui lascia che ti dica grazie…<br />

Il tocco di Napilut era un mix di madreperla e pietre preziose<br />

per fissare il colore. Qual è, se esiste, il "tocco<br />

Iniram"?<br />

Io non pensavo che le mie cose fossero riconoscibili invece la<br />

gente le riconosce, tu non te ne rendi conto, è come l’alito,<br />

tu senti sempre quello degli altri, mai il tuo. Un compositore<br />

diceva che il difficile non è mettere le note nel rigo musicale<br />

ma togliere quelle superflue. Il mio tocco è la semplicità.<br />

Anche perché il consumatore ricorda poche cose. La metafora<br />

è: se ho 4, 5 palline da tennis e te le tiro, quante ne prendi?<br />

Forse una. Gli inglesi sono maestri nel comunicare una sola<br />

cosa e bene, senza spiegare il prodotto. Lo spot di un chewing<br />

gum dice “9 is better than 7”. Punto. Mica che rinfresca l’alito,<br />

dura tanto. E’ superfluo. Noi italiani spieghiamo troppo il prodotto.<br />

(Gli faccio notare l’unico errore di ortografia nel libro, lo annota<br />

promettendomi di correggerlo per la prossima ristampa.<br />

Mentre mi dedica due righe sulla mia copia del Tulipani lo incuriosisco<br />

con un’osservazione. Il libro apre con “Stai alla mia<br />

VITA come il sale sta all’oceano” e chiude con “Della sua<br />

MORTE non è mai stata trovata traccia”. Dalla vita alla<br />

morte, consecutio temporis rispettata per un uomo che<br />

mantiene le promesse.<br />

(Lorenzo esprime una stupita gratitudine per l’annotazione).<br />

M.B.<br />

Lorenzo scrive.<br />

http://www.uomodeitulipani.com<br />

Lorenzo vende.<br />

http://www.marinidotti.it<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS<br />

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Silvano Negri:<br />

L’uomo delle merabiglie<br />

Intervista di Daniel Beckerman<br />

Le biglie. Sono le cose più semplici e il ricordo più vivo della<br />

nostra infanzia. Pomeriggi a giocare e a scambiarci le biglie li<br />

abbiamo passati tutti, in casa o in spiaggia.<br />

Ma mai nessuno ha pensato di poterle usare per creare delle<br />

vere e proprie opere d’arte. Silvano con le biglie ha un rapporto<br />

quasi morboso. Le mette sulla macchina. Ha un maggiolone<br />

giallo ricoperto di biglie, la gente quando passa non<br />

può che fermarsi a guardare. La sua tecnica è quella di fissarle<br />

con il silicone. Con le biglie poi crea lampade le quali, una<br />

volta accese, riflettono la luce del vetro colorato per tutta la<br />

stanza ottenendo così un effetto caleidoscopico in tutto l’ambiente.<br />

Per lui, però, le biglie hanno un significato preciso.<br />

Appena iniziata l'intervista, Silvano si stava arrabbiando con<br />

qualcuno, dicendo che la gente deve tirare fuori i coglioni:<br />

Perchè tu ce li hai i coglioni?<br />

Abbastanza.<br />

Che scuole hai fatto?<br />

Data la mia passione per la fotografia e l'arte da quando<br />

sono piccolino, ho scelto l'Istituto di Fotografia in Via Pace a<br />

Milano.<br />

Quindi volevi fare il fotografo?<br />

Sì, il mio sogno è sempre stato quello.<br />

E che cosa hai fatto nella fotografia?<br />

Ho fatto il fotografo per diversi anni e le mie opere sono<br />

state pubblicate su diverse riviste. Ho realizzato molti servizi<br />

nel mondo della moda ma, quando mi sono reso conto che<br />

in questo ambiente c’era molta competizione, mi sono buttato<br />

in quello dello snowboard, perchè all’epoca pensavo, circa<br />

dieci anni fa, che ci fosse qualcosa di più da dire in quel settore.<br />

Quindi hai deciso di non arrivare a troppi compromessi e<br />

non rimanere nel mondo redditizio della moda…<br />

Vero. Anche per non mettermi in ginocchio di fronte a degli<br />

"art director" che erano figli di... o nipoti di... e che fino a<br />

tre anni prima erano dei nescenti e degli imbecilli.<br />

Come ti sei inserito nel mondo dello snowboard?<br />

Decisi di andare a fare una stagione a Livigno per via di alcuni<br />

contest che venivano fatti lì e ho avuto modo di conoscere<br />

delle persone che mi hanno dato la possibilità di lavorare<br />

come fotografo. Mi sono anche creato una serie di amicizie<br />

con degli snowboarder, all'epoca ragazzini, che oggi hanno<br />

delle aziende affermate nel mondo dell'industria tessile<br />

come la Bastard, la Broke, la Special Blend e tante altre. Per<br />

la cronaca il primo catalogo che ho fatto è stato per la<br />

Spalding.<br />

Vedo che ci sono molte biglie nelle tue opere, perchè sei<br />

passato dalla fotografia all'arte?<br />

Ad un certo punto della mia vita la fotografia è diventata il<br />

mio secondo lavoro e la cosa molto importante è che non è<br />

"rentabile": sei obbligato a fare molti altri lavori per supplire<br />

quello che è il costo della tua carriera nella fotografia fino al


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<strong>PIG</strong> FRIENDS<br />

punto in cui ti affermi e trovi un agente che ti dà la sicurezza<br />

di poter vivere del tuo lavoro di fotografo. Questa cosa ti<br />

porta ad avere anche dei problemi grossi sia a livello di<br />

coscienza che in generale, quindi decisi di fare il rappresentante<br />

sempre per queste case di snowboard.<br />

Perché ti piaceva l'ambiente?<br />

Si, gli skaters e gli snowborders sono quelle persone che<br />

hanno lo spirito libero e creativo, un po’ hardcore; uno spirito<br />

ribelle e sano che porta i giovani ad affermarsi a essere se<br />

stessi ed in futuro ad avere qualcosa da dire alla società.<br />

Ma ti hanno insegnato ad andare in snowboard e in skate?<br />

Si mi hanno insegnato ad andare in snowboard e anche<br />

molte altre cose della vita.<br />

Ad esempio?<br />

Per esempio la dignità per quel loro senso hardcore, è proprio<br />

un senso nascosto, quello che può essere il significato<br />

della vita nella nostra società. Infatti se vai a vedere tutti i<br />

background dei più grandi snowboarders, sono tutte persone<br />

che vengono da famiglie ricche, che rifiutano questa ricchezza<br />

e si creano una propria vita ben definita.<br />

Io ho visto che tu hai un tatuaggio del marchio Broke, giusto?<br />

No è Volcom e ho anche il tatuaggio della Bastard.<br />

Te li sei fatti per rispetto, per passione o perchè?<br />

Quello che ho sul collo della pietra della Volcom l’ho fatto<br />

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perchè ho sempre amato questa marca hardcore di surf e il<br />

diamante tagliato a 45 gradi (il taglio antico del diamante<br />

che mi piaceva) lo misi sopra alla scritta giapponese che ho<br />

sul collo. L’altro invece era uno sticker della Bastard che sono<br />

amici con i quali ho iniziato a produrre le loro linee e a rappresentare<br />

il nome. Avevano fatto questi stickers con su<br />

scritto Bastard e sopra “Speed poser and glory” che era uno<br />

slogan che mi piaceva e visto che facevo il rapprensentante<br />

per questa marca, ho deciso di tatuarmelo ed in effetti mi ha<br />

fatto rendere molto, molto, molto di più.<br />

Mi fai l'elenco di tutti i lavori che hai fatto da quanto hai<br />

iniziato? So che hai avuto le mani in pasta un po’ ovunque.<br />

Conosci un sacco di gente, hai fatto mille lavori. E’<br />

curioso sapere in una vita… quanti hanni hai?<br />

Ho quasi 38 anni. Ho fatto tutti i lavori del mondo: dal<br />

panettiere, all'assistente fotografico, dal benzinaio al decoratore,<br />

dal visionario all’agente pubblicitario, dal consulente di<br />

marketing alla vendita porta a porta… il fotografo, il mantenuto.<br />

Qual é stato il lavoro che ti è piaciuto di più e qual è stato<br />

invece quello più redditizio?<br />

Il lavoro più redditizio è stato il rappresentante e quello che<br />

mi è piaciuto di più è stato fare le mie opere d'arte.<br />

Poi ti sei spostato sulle opere. Qual è la forma di espressione?<br />

Perchè le fai? Come sei passato alle biglie e da


cosa sei partito?<br />

Guarda, io ho il tatuaggio di Paperino sul braccio sinistro; in fondo secondo me tutti gli artisti sono un po’<br />

bambini dentro di sè, quando io mi feci questo primo tatuaggio ero in Inghilterra e il tatuatore mi disse "io<br />

te lo faccio se tu mi dai un significato valido per cui non ti pentirai di averlo fatto". Così decisi di farmi questo<br />

tatuaggio di Donald Duck che, in effetti, aveva una vita tribolata come la mia e perchè invecchiando, un<br />

domani, avrei potuto mostrarlo ai miei nipotini; lì ho capito che non mi sarei mai stancato di averlo. I<br />

tatuaggi alla fine sono quei segni indelebili che raccontano la tua storia.<br />

Ma come hai iniziato le tue opere con le biglie?<br />

Le biglie hanno la stessa relazione… secondo me sono l’anima dei bambini. Sono un gioco che oggi ha<br />

perso un po’ di popolarità, ma hanno una forza "chiamativa", una forza di richiamare l'attenzione dei bambini<br />

e di tutte le persone in modo incredibile. Basta che tu metta una montagna di biglie in un punto della<br />

città in mezzo ad una strada per vedere le folle di persone che si formano… avranno tutte un sorriso sulle<br />

labbra, non tutti ma quasi, sempre per una questione di allegria e di bellezza. Ho sempre amato le cose<br />

colorate, i fiori e la natura.<br />

Quindi il fatto che siano dei cerchi perfetti, delle sfere perfette, non t’interessa?<br />

Sì, m’interessa che siano cerchi perfetti perchè noi uomini siamo fatti di molecole, l’universo è fatto di pianeti<br />

e noi stessi siamo fatti di cose rotonde, anche il nostro DNA. Se guardi, nelle riviste scientifiche, sono<br />

tutte palline combinate. Anche i virus sono formati da tante palline. L'universo secondo me è come una<br />

biglia.<br />

Vendere le tue opere ti fa piangere o sorridere?<br />

Mah... mi fa piangere.<br />

Le vorresti tenere tutte?<br />

Sì.<br />

Sono care?<br />

No, dipende. Molte sono state regalate, altre sono state vendute per bisogno economico e comunque non<br />

ho ancora trovato un agente che prendesse in carico questa cosa a livello serio. Ho sempre dovuto, come<br />

nella fotografia, fare altri lavori per supplire la mia arte.<br />

Se potessi relagarle al mondo, lo faresti?<br />

Certo. Le regalerei a tutti i bambini che hanno bisogno di certezze o di qualcuno che dia loro un piccolo<br />

conforto, anche un sorriso. Anche un colore fa sorridere… o una biglia; potrebbe essere anche solo il valore<br />

del venderla per poter dar loro un aiuto.<br />

Ma se potessi decidere dove, come e quando mettere la tua opera in una piazza nel mondo dove la<br />

metteresti e quanto grossa la faresti?<br />

Mah... adesso come adesso la metterei a New York. La metterei dove c'è stato l'attentato alle Twin Towers:<br />

farei un albero di Natale di biglie immenso e mi farei aiutare da tutti i bambini di NY. Farei un albero di<br />

Natale che sprizzerebbe tante di quelle luci da impaurire tutti i terroristi e in modo da farli riflettere sui loro<br />

conflitti e le cagate che hanno in testa. Sono niente rispetto alla potenza dell'universo che, oggi come<br />

oggi, si sta rivoltando contro noi stessi. Credo che si stia arrivando alla goccia che fa traboccare il vaso.<br />

Quante lingue sai?<br />

Parlo cinque lingue ma ne scrivo due. Parlo il portoghese, lo spagnolo, l'italiano, il francese e l’inglese.<br />

Ma so che tu conosci anche un pochino di giapponese, è vero?<br />

Si, ma non come vorrei.<br />

L’ultima opera che hai fatto?<br />

E’ una torre. Una torre di biglie che poteva già essere esposta al Pacha d’Ibiza, poi è stata ripresa perchè<br />

dovevo riaggiustarla. E' venuta fuori una cosa impressionante, perchè ci ho messo più di un inverno per<br />

finirla. Questa torre l'ho poi dedicata all'11 Settembre.<br />

Ma le biglie che ho visto al Pacha di Ibiza, la struttura del negozio del Pacha di Ibiza, è tua?<br />

Si l'ho fatta io.<br />

Tu sei quel personaggio che si vede passare ogni tanto con un gran maggiolone giallo con dei grappoli<br />

di biglie attaccate?<br />

Si, sono io.<br />

Di cosa sei più felice della tua vita? Di quello che hai fatto o di quello che ti è successo?<br />

Sono molto fiero di me stesso, anche se tutti gli esempi della mia vita mi hanno portato ad essere un attimino<br />

sul paranoico perché, essendo molto altruista, ho preso delle grosse cantonate. Credere nell'amicizia<br />

è una cosa dura ma, nel momento in cui un uomo smette di credere nell'amicizia smette anche di vivere la<br />

sua vera anima e diventa uno di quelli che io chiamo "Matrix", diventa un serial number.<br />

E l'amore invece?<br />

L’amore è una questione molto delicata. Funziona sempre in base all'amicizia, ai soldi, ai comfort. Credo<br />

che l'amore puro sia simile alla definizione dell'amicizia, sia un pò come una mosca bianca. E' molto difficile<br />

da incontrare, però esistono delle mosche bianche.<br />

Cosa sono per te i soldi?<br />

Sono un mezzo per poter vivere in questa società. Sono un’invenzione del diavolo…<br />

Ne faresti a meno?<br />

Sicuramente. Io ho vissuto anche sei anni senza soldi in una comunità in cui il denaro non esisteva e le persone<br />

si confrontavano per il proprio valore; si raffrontavano in ogni momento e situazione. C'era lo scambio<br />

di valori, di capacità, di amore, di affetti.<br />

Tu sei stato anche molto ricco. I vari passaggi ti toccano o non ti toccano?<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS<br />

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Non mi toccano assolutamente perchè non è mai cambiato il mio<br />

livello di vita in quanto sono stato sempre preso nei miei lavori, devo<br />

viaggiare molto e non ho mai avuto la sensazione di differenza tra<br />

averli e non averli. Più te ne preoccupi e più ti mancano.<br />

Su cosa ti stai impegnando in questo momento?<br />

Sto viaggiando molto perchè sto facendo la collezione assieme a<br />

Hugo e Panchi Urgell del Pacha di una linea di abbigliamento che sta<br />

avendo molto successo.<br />

Chi è il tuo miglior amico e qual è il tuo peggior nemico?<br />

Anche se non una persona fisica, potrebbe essere una filosofia, un'idea.<br />

Il mio miglior amico è Gesu Cristo. Il mio peggior nemico non lo<br />

conosco.<br />

Lo conoscerai…<br />

Spero di si un giorno.<br />

Cosa gli diresti?<br />

Gli direi che si sta battendo invano perchè alla fine il suo gioco ha fatto<br />

solo dei gran danni e a me non diverte affatto.<br />

E se incontrassi Gesù Cristo cosa gli diresti?<br />

Gesù Cristo lo incontro sempre: lo incontro in un cane, in un bambino<br />

che mi sorride e mi guarda, lo incontro ovunque dove trovo un sorriso,<br />

dove c'è la possibilità di comunicare e di esprimersi a 360 gradi.<br />

Gesù Cristo fa del male per difendersi<br />

Molte volte è obbligato a punire coloro che non vogliono ascoltare.<br />

Questa può essere la spiegazione della catena che hai al collo, che<br />

è una croce con una lama dentro.<br />

Sì, potrebbe essere anche questa la spiegazione di questa catena che<br />

mi ha salvato la vita molte volte…<br />

In che senso?<br />

Nel senso che mi ha salvato in situazioni difficili. La comprai proprio il<br />

giorno di Natale, non so neanche perchè, ma la vidi in un negozio e<br />

feci di tutto per averla.<br />

Credi nel destino?<br />

Sì, moltissimo.<br />

E nelle coincidenze?<br />

Anche. Le coincidenze fanno il destino.<br />

Quindi le coincidenze non esistono…<br />

Sono fatalista, il fato dipende sempre dalle coincidenze e le coincidenze<br />

dipendono dal destino, quindi è una catena.<br />

E nella vita dopo la morte?<br />

Sì, ci credo.<br />

E nella morte durante la vita?<br />

Anche.<br />

Per chi suona la campana? Nel senso… chi chiami quando hai bisogno?<br />

Quando ho bisogno prego Gesù Cristo.<br />

Hai la fidanzata?<br />

Sì.<br />

Ci stai bene?<br />

Sì, sono molto contento e mi aiuta.<br />

In lei vedi Gesù Cristo certe volte?<br />

Sì, vedo Gesù Cristo e vedo anche la Madonna.<br />

Ti aiuta a volte?<br />

Nelle mie opere no e non mi influenza. Anche lei è un'artista e ha<br />

molto rispetto per le varie forme d'arte e ci raccontiamo i nostri fantasmi.<br />

Hai qualcosa da dire a qualcuno?<br />

Mi ha fatto molto piacere aver detto queste cose a <strong>PIG</strong> perchè <strong>PIG</strong> le<br />

possa diffondere nel mondo. Vorrei dire a tutti i bambini di continuare<br />

a comprare le biglie come facevano i nostri padri e i nostri nonni.<br />

Non c'e niente che avresti dovuto dire e che non hai detto?<br />

Tantissime cose…<br />

A chi regaleresti una tua opera?<br />

Ad un orfanotrofio. Anzi se mi trovi un indirizzo la manderei a Natale.<br />

Ce l'ho già pronta.<br />

Quando torni in Italia tra pochi giorni avrai una fissa dimora, figli.<br />

Se Dio mi darà la grazia.<br />

Duck forever.<br />

Grazie.<br />

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<strong>PIG</strong> FRIENDS: DESIGNER<br />

Lesley Mobo<br />

Intervista e foto di Tina Tahir.<br />

Traduzione di Chiara Valentina Dehò.<br />

Scoperto in occasione del Talent Award, premio organizzato<br />

dal dipartimento di Commercio e Industria delle<br />

Filippine, appena conseguito la laurea in Biologia è stato<br />

spedito a Manila per essere formato da Innosotto, per il<br />

quale lavorava già da due mesi, e da professionisti del settore<br />

provenienti da New York e Parigi.<br />

Perché Londra, perché il Central St. Martins? Volevo visitare<br />

la stessa scuola da cui provengono Alexander<br />

McQueen e John Galliano, per avere lo stesso tipo di stimoli<br />

e di poter godere del loro stesso ambiente… è stato<br />

grande! Secondo te chi sceglierebbe di indossare i tuoi<br />

vestiti? Nessun dubbio: Anna Wintour – il caporedattore<br />

moda di Vogue America. Da dove trai ispirazione? I tuoi<br />

vestiti sono molto creativi e estremi. Principalmente dalla<br />

musica. Adoro la musica classica e probabilmente questo<br />

spiega il motivo della forza dei miei abiti che però conservano<br />

un taglio classico. Amo qualsiasi cosa che abbia<br />

parecchio dramma e passione, anche i film. Penso che se<br />

ascoltassi musica Pop sarei più portato verso un design<br />

lineare e più facilmente indossabile. Hai fatto da assistente<br />

a Clemens Ribeiro, che ora disegna anche per<br />

Cacharel. Com’è stato far parte della “big fashion<br />

industry”? E’ stata un’esperienza interessante. E’ fantastico<br />

riuscire a catturare un frammento del lavoro vero, perché al<br />

college ti insegnano a creare abiti senza insegnarti alcun<br />

aspetto commerciale. Fare business con i propri abiti è ciò<br />

che si impara quando si lavora nell’industria della moda.<br />

Quali stilisti ti influenzano di più? John Galliano e<br />

Christian Lacroix. Sono cresciuto nel momento di pieno<br />

successo di Lacroix, per cui i miei gusti e le mie creazioni<br />

sono molto influenzati dal suo stile. Come ti immagini il<br />

futuro della moda? C’è ancora qualcosa da scoprire?<br />

Nella moda si è già visto e fatto di tutto – anche se penso<br />

che tutto ciò che ci potrà essere di nuovo si basi sul riutilizzo<br />

e la re-interpretazione di materiali e stili già noti. La<br />

moda è una grande industria di riciclaggio. Specialmente<br />

nei tessuti più che nei tagli. Che piani hai per il futuro?<br />

Sto cercando di fondare una piccola etichetta – per questo<br />

Londra è il posto gusto al momento giusto. Ci sono un<br />

sacco di piccole boutique e piccoli negozi molto attenti<br />

alle nuove proposte, disposti a dar spazio a giovani designer<br />

tuttora sconosciuti. Anche il governo britannico si è<br />

dimostrato molto sensibile, e in più non conosco il francese<br />

né l’italiano… Ti hanno mai pubblicato dei lavori? Si su<br />

Pigmagazine, Neo2, Colourview on e nel Museo V&A per<br />

la mostra “Fashion in Motion” sono esposti i vestiti di una<br />

mia sfilata.


<strong>PIG</strong> FRIENDS: DESIGNER<br />

Lorena Delatorre<br />

Influenze e fonti di ispirazione? Film, balletti, libri, cibo, i cinque sensi e le culture differenti.<br />

Come spendi i tuoi soldi? Vestiti, vesiti, vestiti e affitto. Dove vivi e come si riflette la tua città<br />

sulle tue creazioni? Abito a metà tra i piaceri di Barcellona e la pazzia di Londra. Il tutto dà un<br />

tocco “paradisiaco” al mio lavoro, dato che la maggior parte del tempo la passo in aereo, tra le<br />

nuvole. Ti senti più radicale o razionale? Razionalmente radicale. Cosa rende la vita degna di<br />

essere vissuta? La vida loca. Cosa pensi dell’Italia? Senza l’Italia, non ci sarebbe la moda. Spero<br />

sarete d’accordo…<br />

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Intervista di Sean Beolchini. Foto di Tina Tahir.<br />

Traduzione di Chiara Valentina Dehò.


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<strong>PIG</strong> FRIENDS: DESIGNER<br />

Akira<br />

Intervista di Sean Beolchini.<br />

Traduzione di Chiara Valentina Dehò.<br />

Influenze e fonti di ispirazione? Tutte le cose che mi circondano sono fonte di ispirazione, quelle di oggi e quelle future,<br />

così come opinioni politiche oppure personali. Inoltre, trovo che le persone che si assumono dei rischi creativi sono molto<br />

stimolanti. Come spendi i tuoi soldi? Spendo i soldi senza analizzare come li spendo. E’ una cosa istintiva, senza coscienza.<br />

Dove vivi e come si riflette la tua città sulle tue creazioni?? Vivo in Australia, a Sidney. E’ una città giovane e ha<br />

un’energia positiva. Ho imparato a godermi il meglio da ogni situazione e a sorridere anche di fronte a risultati negativi.<br />

Ti senti più radicale o razionale? Mi sento radicale in un progetto a lungo periodo. Razionale quando c’è qualcosa da<br />

risolvere in fretta. Cosa rende la vita degna di essere vissuta? La conoscenza Cosa pensi dell’Italia? Penso sia piacevolmente<br />

romantica<br />

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CERCA LE FREQUENZE SU WWW.RIN.IT


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casola<br />

Foto di Ruggero Ottolenghi & Ferdinando Verderi<br />

Concept & Styling di Sean Beolchini<br />

Capelli di Mauro Bellini per Orea Malià<br />

Trucco di Lorenzo Zavatta<br />

Scenografia di Barbara Simonetti<br />

Models: Charlotte (CJ Models) & Maria (Tomei Future)<br />

Special thanks to Stefania Mapelli & Nando D’alessio<br />

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styling<br />

Foto 1: Stivali di Talon Rouge<br />

Foto 2: Intimo di Frankie Morello e Fornarina<br />

Foto 3: Pantaloni/Tuta di Rockit London, Calze di Wolford disegnate da Vivienne Westwood<br />

Foto 4: Scamiciato con lacci di Frankie Morello, Stivali di Talon Rouge<br />

Nel forno: Reebok Pump, Nike Vandal Supreme 2003, Nike Dunk Hi, Nike Air Jordan V, Adidas Rom


artwork golab copy sarah hay<br />

This is the 101 room project.<br />

A room where we trust, where we create, where we share.<br />

The 101 room will travel to Amsterdam, London, Paris,<br />

Berlin and Milan during November and December 2002.<br />

That’s a lot of people.<br />

Call your friends, meet the builders and join the network.<br />

We want your energy, your vision, your spark.<br />

This is your local 101 room: Q. Via Padova 21. 20127 Milano<br />

Opening: friday December 13th, 21.00<br />

Exibition from saturday December 14th, OREA MALIA’,<br />

via Marghera 18, 20149 MI<br />

www.lee101room.com<br />

created by dDamage, golab, Sarah Hay, Martin Butler, flora&fauna, Fanclub,<br />

Magic Bag, Tsunami-Addiction, Filippo Biraghi and Andrea Boschetti


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la mia amica immaginaria fa la trapezista<br />

Foto di Tina Tahir<br />

Styling di Carolina Mazzolari<br />

Trucco di Lorenzo Zavatta<br />

Capelli di Simone Prusso<br />

Models: Phoebe (Take 2 London), Katharine (Dancer)<br />

Styling: Abiti vintage London Market


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10 regole per<br />

fotografare<br />

senza regole<br />

pig a vienna per il<br />

lomography world<br />

congress 2002<br />

lomo: scatta la nuova<br />

rivoluzione russa<br />

Di Cristina Modolin


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Lomo LC-A


lalomo<br />

cccpiace<br />

1982.<br />

La Lomo Kompakt Automat, LC-A viene inventata a San<br />

Pietroburgo, rielaborando un modello giapponese di mini-camera<br />

importato dal generale Igor Petrowitsch Kornitzky, braccio destro<br />

del comandante al Ministero della Difesa e dell’Industria Michail<br />

Panfilowitsch Panfiloff. Mr. Panfiloff, direttore del “Leningràdskoje<br />

Optiko Mechanitschéskoje Objedinènie”, Sindacato degli Ottici e<br />

dei Meccanici di Leningrado, una società specializzata in strumenti<br />

ottici per l’esercito, ne ordina una massiccia produzione sulla base<br />

di un’alta qualità totalmente meccanica. Più di 400 pezzi assemblati<br />

manualmente e l’implementazione di lenti speciali capaci di riprodurre<br />

colori brillanti e realizzare riprese notturne senza flash in 35<br />

mm. Un’alta sensibilità alla luce e un design solido e compatto. Lo<br />

scopo era distribuire la Lomo per documentare l’ultimo periodo del<br />

socialismo sovietico.<br />

1991.<br />

Due studenti di Vienna in viaggio a Praga comprano sul mercato<br />

dell’usato una LC-A, al rientro a Vienna ne riscoprono le proprietà<br />

di resa superiore e semplicità d’uso, inventano un nuovo modo di<br />

scattare fotografie libero e istintivo e decidono di importarla, ma<br />

con la caduta dell’Unione Sovietica il processo di privatizzazione<br />

rischia di far chiudere la Lomo.<br />

1992.<br />

Nasce la Lomographic Society International, un’ organizzazione che<br />

ha lo scopo esplicito di rilanciare il prodotto per studiare e documentare<br />

la superficie del mondo scattando pose all’infinito, nelle<br />

circostanze più impensate e costituendosi come imagebanking di<br />

colossali proporzioni.<br />

1994.<br />

Prima Esposizione Lomografica Internazionale in contemporanea tra<br />

Mosca e New York. Il prodotto si diffonde grazie alla costituzione di<br />

Ambasciate della Lomographic Society diffuse in tutto il mondo per<br />

informare, organizzare eventi e competition. E’ un prodotto che<br />

non si fa pubblicità ma cresce attraverso una comunicazione strutturata<br />

sulla partecipazione libera dei propri user, offrendo al mercato<br />

russo nuove prospettive e sbocchi commerciali verso l’occidente.<br />

1997.<br />

Lancio di Lomography.com il WorlArchive interattivo per incontrare<br />

la community, progettare e comprare on line.<br />

1998.<br />

Nasce la ActionSampler, una macchina foto-foto-foto-fotografica<br />

che riesce a catturare un secondo di immagine suddiviso in quattro<br />

pose panoramiche sequenziali.<br />

2000.<br />

Al Salone del Mobile di Milano la Lomographic Society presenta il<br />

primo progetto autonomo di sviluppo prodotto, la SuperSampler,<br />

una macchina multi-lente che divide lo scatto in una sequenza di<br />

quattro immagini dinamiche verticali.<br />

2002.<br />

POP9, la più giovane delle Lomo. 9 foto in una sola stampa, una<br />

versione attuale e personale della riproducibilità stile Pop Art.<br />

Effetto texture strutturato su rettangoli 3x3.<br />

Supersampler<br />

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la lommunity<br />

Lomo images e Lomo voices raccolte a Vienna.<br />

Laila Pozzo ha uno studio a Milano è architetto ma lavora come<br />

lomo/fototografa, collabora con varie riviste tra cui Cartier Art e<br />

Max ha trentacinque anni ed è stata la vincitrice dell’ultima competition<br />

organizzata a Milano. Studi in Svizzera e a Berkley-<br />

U.S.A. Ha conosciuto la Lomo attraverso internet, ha vinto con<br />

un solo rullino, 36 scatti in altrettante locations. Secondo lei è<br />

fondamentale applicare le #10 regole Lomo, si è completamente<br />

calata in questa filosofia divertente, espressiva e libera dai vincoli.<br />

Considera la Lomo estremamente attuale a livello di resa<br />

d’immagine e di impostazione teorica. E’ attratta dall’esperienza<br />

di attuare una ricerca che si affida alla casualità. L’attenzione<br />

visiva è successiva e il soggetto si scopre a posteriori. Domina<br />

un effetto sorpresa molto gratificante. La cosa che le piace<br />

meno parlando da professionista è una sorta omologazione del<br />

risultato e di spersonalizzazione dello sguardo. Essere fotografi<br />

è questione di talento o di studio? E’ necessario un alto senso<br />

visivo ma la scuola è sempre un ottimo supporto per un approccio<br />

più pratico al mercato.<br />

William D. Skolochenko, ha ventotto anni è designer e ambasciatore<br />

Lomo di Washington D.C.- U.S.A. dalla metà del 2001.<br />

Ha iniziato con la Lomo circa quattro anni fa nella sua città. Per<br />

passione coinvolge gli amici isturendoli a livello teorico e pratico.<br />

Contatta il buyer di New York e diventa ambasciatore. La<br />

cosa che preferisce della Lomo è l’unicità di un sistema fotografico<br />

assolutamente diverso dagli altri. Un’attitudine libera e fresca<br />

verso l’immagine. La lomografia si è diffusa quando ha<br />

incontrato il marketing. La sua potenza è quella di adattarsi a<br />

diversi tipi di user coinvolti, tra professionista e dilettante i risultati<br />

finali possono essere straordinariemente simili. Essere<br />

ambasciatore significa rappresentare la Lomo nel mondo fornendo<br />

informazioni, pianificando eventi, shooting e sfide. Click!<br />

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144 ore=6 giorni di full<br />

immersion lomografica da<br />

absolute piginner. Senza<br />

chiudere occhio, senza pren-<br />

dere fiato, senza reprimere<br />

l’istinto di catturare attimi<br />

pulsanti di vita. La mia Lomo<br />

e km di rullini pronti a<br />

impressionarsi per l’inatteso<br />

che attiva l’attenzione, quel-<br />

l’inaspettato assetto casuale,<br />

provvisorio, frammentario<br />

che non posso dimenticare.<br />

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LOMO EVENT<br />

VIENNA<br />

19/24<br />

NOVEMBRE<br />

2002<br />

DAY #1 HOME BASE<br />

Mi registro ed è Big Bash Welcome Party! L’Headquarter<br />

Office della lomografia è la Lomographic Society-<br />

Lomographische Gesellschaft @ 15. Hollergasse 41,<br />

Vienna-Austria. Un ufficio trasformato in dance floor per<br />

accogliere gli oltre 60 partecipanti al Lomography World<br />

Congress 2002. NYC, Cape Town, Tokio, Milano a portata<br />

di sguardo. Fotografi e lomomani da tutto il mondo per<br />

ballare tra pareti rivestite di lomografie dal pavimento al<br />

soffitto. A questa festa senza Lomo non si entra.<br />

Partecipate @ www.lomography.com<br />

DAY #2 SHOOTING VIENNA<br />

Con l’hang over le lomografie vengono meglio. I primi<br />

scatti al Lomo Shop, all’interno della Kunsthalle nel<br />

Museum Quartier di Vienna, 7. Museum Platz 1. La massima<br />

istituzione culturale della città, racchiude le espressioni<br />

dei più diversi campi artistici, visivi, sonori, cinematografici.<br />

Ma Vienna non finisce lì, “fuori dal quartiere” è tutta<br />

una meraviglia di contrasti tra architetture barocche e roccocò<br />

del periodo imperiale e l’avanguardia rigorosa degli<br />

interventi di Adolf Loos e Hans Hollein i maggiori esponenti<br />

dell’architettura viennese del primo ‘900, non perdete<br />

l’American Bar di Loos, pura classe del drink. Cambio<br />

rullino e arriviamo all’Onix Bar- Hass house/Stephanplaz,<br />

splendida vista su downtown e la Stephansdom, la cattedrale<br />

principale della città. Il primo drink verso le 14.00,<br />

posso farcela ho la mia Lomo. Ja danke, un altro.<br />

VIENNA SUONA BENE<br />

Black Market Retail, 1. Gonzagagasse 9. Home of<br />

SoulSeduction distribution. Kruder & Dorfmeister hanno<br />

iniziato qui, nell’epicentro della scena elettronica viennese<br />

supportati dai Vienna Scientist, l’home records indipendente<br />

che ha aperto uno store che offre vinili e cd in libero<br />

ascolto tra il bar e il corner di streetwear mentre il dj<br />

gira i dischi per voi. Ditemi che è vero! Fondato nel ’90,<br />

rappresenta il più massivo output di musica elettronica di<br />

timbro austriaco da diffondere nel mondo. Bier? Genau!<br />

VIENNARTISTUDIO<br />

Non barcollo e non mollo. KulturKontact è un’istituzione<br />

destinata al supporto degli scambi culturali tra l’Austria e<br />

il resto del mondo in ogni campo artistico. I KK artists raggruppano<br />

le esperienze dei più svariati campi artistici,<br />

filmmakers, fotografi, pittori dell’Europa centro-orientale<br />

impegnati in una ricerca che produce performance di alto<br />

livello sperimentale. Le opere sono visibili in diversi atelier<br />

sparsi intorno al Ring, una cornice di strade intorno al<br />

cuore della città.<br />

SCHNAPS&SACHER TORTE<br />

Aperitivo tipico da consumare nei molti cafè viennesi.<br />

L’atmosfera suggestiva di una tradizione capace di integrarsi<br />

nella modernità senza rinunciare al proprio charm.<br />

Frequentati in passato da scrittori, compositori, intellettuali<br />

di diversa estrazione per fumare, discutere e creare<br />

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oggi restano un’abitudine tipica degli autoctoni e i turisti<br />

che li frequentano devono attenersi alle loro regole ovvero,<br />

massimo rispetto per i camerieri che hanno il potere<br />

assoluto e sono un’istituzione in fatto di serietà, cortesia e<br />

precisione, intrattenersi alcune ore leggendo il giornale, la<br />

Wiener Zeitung, assaggiare tutte le torte, ve ne porteranno<br />

sempre una fetta più alta di voi con tante varianti di<br />

caffè, melange=caffè+latte king size, tea, please. Il Cafè<br />

Pruckel, Dr. Karl-Leugerplaz coi sui interni immacolati<br />

restaurati negli anni ’50 è uno dei più rinomati, per la<br />

ricercatezza del design e un sistema di luci che la faccia<br />

che avevo stamattina qui, sembra quasi normale.<br />

FAME<br />

Cena fuori tutte le sere, vino no comment, i wurstel<br />

migliori dell’universo, senape inclusa. Il Lux 7.<br />

Schrankgasse 4, è un ristorante che si trova nella zona di<br />

Spittelberg che nel diciottesimo secolo era il distretto a<br />

luci rosse di Vienna oggi pieno di gallerie, arts&crafts<br />

shops e molti trendy bar dove trascorrere il dopocena<br />

bevendone un altro.<br />

DAY #3 THE FREE STYLE BUDAPEST CHALLENGE.<br />

La sfida inizia qui. Tre ore da Vienna e si resta incantati<br />

entrando a Budapest e attraversando il Chain Bridge sul<br />

Danubio che collega Buda la parte più moderna della<br />

capitale ungherese a quella più antica del periodo medievale,<br />

Pest. La gara è una corsa al fermo immagine, sguardi<br />

scattanti sui monumenti, tra il distretto del castello, il<br />

palazzo reale, piazza della Trinità, la chiesa di san Matteo,<br />

il mercato ebraico, il teatro dell’opera e gli anfratti più<br />

reconditi del downtown tra piccoli negozi e grandi megastore.<br />

All’ambasciata Lomo ungherese, spettacoli e amaro<br />

Unicum per tutti, alla frontiera si passa lo stesso.<br />

DAY #4 THE CHALLENGE PART 2. DON’T EXPECT<br />

ANY MERCY.<br />

Qui vale tutto. Invasione di Vienna dalla mattina all’alba<br />

tra il centro storico e la notte dei club affolati+free drink<br />

ovunque, Ramien, Flex, Roxy, Chelsea, 1st Floor, B72,<br />

Loop e ancora. Una gara all’ultimo scatto per fermare soggetti<br />

improbali nei posti più impensati e vincere non tanto<br />

sul piano dell’abilità tecnica ma in velocità e originalità.<br />

Niente da perdere ma tutto da ricordare. Una corsa a<br />

ostacoli se incontri uno vestito da coniglio devi obbedire o<br />

penalty, uno shot di Vodka. Penalty.<br />

DAY #5 THE WINNER IS LOMO<br />

Esposizione di tutti i lavori all’interno della Kuntshalle,<br />

grande onore! Ha vinto Natalie Lomjet, fotografa di<br />

Telaviv, esperta lomografa, l’ho vista arrampicarsi sui muri<br />

e ha fatto bene. After competition con il rito di mummificazione<br />

di un pollo, sììì, e performance con installazione<br />

audio/slide degli Abendprozessor, molto noti lassù. A<br />

seguire party senza fine.<br />

DAY #6<br />

Torno? C.M.


10 rules for no rules<br />

Scatta sempre e comunque. Così com’è<br />

adesso. Non devi guardare ma agire.<br />

01 Porta la tua Lomo ovunque vai<br />

02 Usala sempre giorno e notte<br />

03 Non è un’interferenza con la tua vita:<br />

è parte di essa<br />

04 Avvicinati più che puoi ai tuoi soggetti<br />

05 Non pensare<br />

06 Sii veloce<br />

07 Non preoccuparti in anticipo di<br />

quello che rimarrà impresso<br />

08 Non preoccupartene neppure dopo<br />

09 Non guardare nell’obbiettivo<br />

10 Non avere regole<br />

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the moon hotel<br />

Le nuove fasi della Luna, a Las Vegas tra<br />

slot machines, piscine nei crateri e cartelli<br />

do not disturb.<br />

di Giovanni Cervi<br />

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Welcome to the moon. Se avete alloggiato in tutti gli hotels esclusivi e se siete stati<br />

dappertutto sulla terra, l’occasione per avere nuove emozioni e per essere affascinati<br />

da paesaggi unici è il progetto di Michael R. Henderson, situato nel cuore di Las Vegas<br />

ma riproducente un asteroide unico, per fascino, per poesia e che ha rappresentato il<br />

traguardo più ambito dall'uomo: la Luna.<br />

Un mondo a parte, protetto da “ali di vetro”, che ancora non esiste per mancanza di<br />

svariate migliaia di milioni di dollari. Ma qualcosa si sta muovendo.<br />

Forse.<br />

Intanto guardiamo tutti gli spicchi del progetto.<br />

Moon casino & metropolis discoteque<br />

Il vero cuore del Moon Resort & Casinò: le sale da gioco<br />

con la possibilità di giocare raggiungendo piaceri d’azzardo<br />

mai sognati prima, salendo i piani si incrementano il<br />

divertimento e l'eccitazione fino a raggiungere il culmine<br />

nella discoteca Metropolis, dove sarà possibile vedere le<br />

stelle e ammirare l’alba.<br />

Galaxy atrium<br />

Una “cattedrale di vetro” con pavimenti in marmo e titanio<br />

al cui interno è conservata la Luna. Qui si fa il check in per<br />

poi essere condotti alla camera in ascensori di vetro.<br />

Benvenuti nel nuovo mondo tecnologico.<br />

Universe convention centre<br />

E’ il più grande del mondo, progettato per ospitare eventi<br />

di qualunque grandezza.<br />

Crater wave pool<br />

Piscina lunga 500 piedi la cui acqua si muove lieve al ritmo<br />

delle maree. Posizionata proprio al centro del complesso<br />

adibito al relax, ha fredda e nera sabbia lunare per ricevere<br />

le impronte dei piedi degli ospiti, che possono anche fare<br />

massaggi comodamente seduti o divertirsi con i numerosi<br />

scivoli. Il bar Lunar Lander, al centro del cratere, è raggiungibile<br />

attraverso un tunnel subacqueo realizzato in vetro.<br />

Aliens interactive experience<br />

L’experience aliena e la corsa tra i meteoriti sono omaggi<br />

interattivi alla trilogia di “Alien” e all’arte di H.R. Giger.<br />

Sea of serenity<br />

Un centro con piscine, cascate e vasche per immersioni per<br />

sperimentare le emozioni di muoversi in assenza di peso.<br />

International space station<br />

La stazione spaziale è l’esatta replica di quella in orbita<br />

attorno alla terra. Raggiungibile tramite ascensori, permette<br />

di vivere come un astronauta e di comunicare in tempo<br />

reale con i veri astronauti sulla vera stazione orbitante.<br />

Terrestrial biosphere<br />

Riproduzione dei principali climi terrestri, dal deserto alla<br />

tundra, completi di fauna e flora che contribuiscono ai<br />

menù dei numerosi ristoranti.<br />

Avenue of the stars<br />

Una strada completamente adibita allo shopping più esclusivo.<br />

Cirque de lune<br />

E’ uno dei dieci live shows programmati regolarmente al<br />

Moon Hotel, probabilmente il più spettacolare.<br />

Tranquillity spa & wellness centre<br />

Trattamenti per il corpo da ogni parte dell’universo promettono<br />

un relax totale e di rivitalizzare il corpo e lo spirito.<br />

Museum of the future<br />

E’ l’unico posto al mondo dove è possibile sperimentare<br />

oggi come sarà la vita di domani.<br />

Planet ice & space odyssey tower<br />

Planet ice è un vero e proprio parco giochi innevato, all’interno<br />

del quale sarà possibile sciare su piste nere e pattinare<br />

su finti canali “europei” ghiacciati. La torre spaziale è<br />

uno spettacolare ristorante panoramico.<br />

Crater café<br />

L’aspetto è quello di un’astronave aliena schiantatasi sulla<br />

Luna, l’esperienza unica è quella di mangiare squisite pietanze<br />

tra alieni che sembrano usciti dal famoso bar di<br />

“Guerre Stellari”.<br />

Moon buggy ride<br />

La possibilità di sedere al posto di guida di un’unità di<br />

terra dell'Apollo e scorrazzare sul suolo lunare è un’esperienza<br />

troppo unica per lasciarsela sfuggire.<br />

Galactic events center<br />

La sua unica struttura, che può ospitare fino a 60.000 persone<br />

comodamente sedute, permette a tutti una visibilità<br />

perfetta, da prima fila.<br />

Blue moon restaurant & eclipse bar<br />

Questi sono solo due dei molti luoghi deputati al divertimento<br />

fuori dal casinò.<br />

Moon river jazz band<br />

Un’altro intrattenimento straordinario, due cascate che si<br />

trasformano in fiumi, eccellente acustica, un feeling davvero<br />

intimo e le migliori jazz bands.<br />

G.C.<br />

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01: Hotel Cul De Sac 02: Galaxy Atrium 03: Crater Wave Pool 04: Jazz Bar 05: Helicopter Landing 06: Space<br />

Odissey Tower 07: Cirque De Lune 08: Sea of Serenity 09&10: Crater Cafe 11: Galactic Events Center 12: Imax<br />

Theater 13: Universe Convention Centre 14: Space Station 15: Moon River Cafe 16: Biosphere<br />

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Sopra: Tranquility Spa & Wellness Centre<br />

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Intervista esclusiva con<br />

Godzilla, il Re dei mostri.<br />

Garantiamo la sepoltura a nostre spese se morite di paura<br />

durante la visione di queste pagine.<br />

Buio.<br />

Lentamente gli occhi si abituano e riesco a vedere distintamente<br />

l’enorme sala cinematografica dimenticata nel sottosuolo,<br />

meta del mio viaggio. Mi sono calato in una piccola<br />

ferita aperta, nel suolo, proprio sotto la scritta Hollywood.<br />

Il Golem mi ha accompagnato tenendomi per mano, ma<br />

l’impressione è che cercasse sostegno. Una volta era il<br />

primo e più potente... ma ora che è quasi dimenticato non<br />

ha più forze e sta svanendo. E’ il servo di tutti i mostri.<br />

Ho la mano destra stritolata.<br />

Mi guardo intorno. Un gigantesco schermo bianco polvere,<br />

un taglio verticale al centro; poltrone rosse divelte e corridoi<br />

con enormi impronte; velluti sulle pareti, a volte divelti,<br />

raschiati o sfilacciati. Luci funzionanti, due su sei. Stalattiti<br />

sul soffitto.<br />

Tonfi assordanti e sussulti che mi fanno tremare. Arrivano i<br />

mostri.<br />

Tarantula, Konga, Reptilicus e Gamera. Per ultimo il più<br />

grande e potente, ventisei film dal 1954 ad oggi. Godzilla.<br />

Lo guardo enorme, per molti secondi, non oso parlare e il<br />

suo respiro mi assorda.<br />

Si siede sulle prime trenta file di poltrone, gli altri alle spalle,<br />

ritti sulle zampe. Mi scruta e mi dice di iniziare. Ho solo<br />

pochi minuti e tre domande.<br />

Come nascono i b-movies?<br />

B-movies erano films realizzati con budget e tempi ridotti e<br />

con attori e registi emergenti, proiettati prima di un titolo<br />

di richiamo. Per affrontare la crisi di spettatori dovuta alla<br />

Grande Depressione, nel 1935 la maggior parte delle sale<br />

cinematografiche adottò la “double feature”, cioè due<br />

films al prezzo di uno, il primo dei quali considerato minore<br />

(da qui la B...). Con la scomparsa dei grandi studi e la diffusione<br />

della televisione negli anni ’50, nuove forme cinematografiche<br />

presero piede e vi fu una seconda generazione<br />

di b-movies, realizzati da produttori indipendenti, registi<br />

visionari e attori feticcio.<br />

E qui comincia il culto.<br />

E che caratteristiche tecniche hanno?<br />

Le caratteristiche che balzano subito agli occhi - dilaniandoli<br />

di sanguinoso piacere - sono varie. Si vede che sono<br />

realizzati con pochi soldi, i particolari non sono curati e le<br />

sceneggiature hanno spesso enormi buchi. Le tematiche<br />

non sono molto varie, ma presentano spesso geniali variazioni<br />

sul tema o innovative invenzioni stilistiche. I costumi e<br />

gli effetti speciali sono hand-made, talvolta decisamente<br />

abbozzati o ridicoli, e gli attori raramente sanno recitare.<br />

Spesso, ad una lettura più profonda, sono grandi metafore<br />

delle paure del singolo e della società.<br />

Ma allora, perché dobbiamo amarli?<br />

Perché hanno un loro stile, sono divertenti e si vede che<br />

sono fatti da persone che amano quello che fanno e “have<br />

fun” mentre lo fanno. Sono sinceri e realizzati col cuore.<br />

Ma soprattutto per l’innocenza che trasmettono. Pensa a<br />

quegli assurdi occhiali 3D che dovevi indossare, o al lancio<br />

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Le b-immagini sono b-copyright © dei b-legittimi b-proprietari<br />

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di “The Tingler” con le poltrone dei cinema che davano<br />

leggere scosse elettriche per far balzare lo spettatore nelle<br />

scene più di forti. Certamente oggi siete troppo abituati a<br />

effetti speciali computerizzati e a films che si prendono<br />

troppo sul serio, anche se sono noiosi e privi d’inventiva.<br />

Una volta era più semplice affascinare il pubblico con cervelli<br />

alieni che cercano di conquistare la Terra o con donnecalabrone<br />

che uccidono tutti. Siete troppo sofisticati, troppo<br />

abituati a vedere tutto per ritrovare quell'innocenza,<br />

quel divertimento e quel senso di meraviglia che prova<br />

ogni bambino nel vedere un b-movie.<br />

Poi si alza, si volta e si incammina verso l’uscita, preceduto<br />

dai suoi sudditi. Si ferma un secondo, mi guarda e mi dice<br />

“Ci si vede in giro!” mentre strizza un occhio.<br />

Rispondo “Senz’altro!”, ma solo nella mia testa.<br />

Lui scompare, emettendo quel suo classico verso che tutti<br />

conosciamo.<br />

Terminologia B-Movie<br />

CULT - Films che non hanno appeal per il grande pubblico<br />

ma una solida base di fans fedelissimi che li vedono ripetutamente<br />

e che partecipano ad attività correlate (fan clubs,<br />

screenings...).<br />

CAMP - Films dichiaratamente stupidi, estremi, fatti male<br />

nei quali i filmmakers (e a volte gli attori) fanno capire che<br />

“stanno giocando”. Spesso estremamente divertenti.<br />

EXPLOITATION - Films che mettono in risalto un singolo<br />

elemento, utilizzandolo quasi esclusivamente, ignorando le<br />

normali regole narrative, basati sulla musica rock’n’roll, sul<br />

sesso (sexploitation), sui nudi, sulle vampire lesbiche, sulla<br />

violenza gratuita, films fatti solo per i neri (blaxploitation)...<br />

SCHLOCK - I filmakers sono consci del basso livello qualitativo<br />

che stanno offrendo al pubblico. In genere continuano<br />

a girare, anche quando il set cade sugli attori, ma nessuno<br />

sa perchè perseverano.<br />

TRASH - Films realizzati a basso costo che celebrano valori<br />

e stili di vita trasgressivi e shockanti (non-mainstream).<br />

Tematiche<br />

Invasioni di improbabili alieni, scienziati pazzi che trasformano<br />

uomini in mostri, esperimenti nucleari finiti male che<br />

fanno ingigantire insetti o risvegliano ataviche creature<br />

distruttrici, irrazionali e selvaggi atti di violenza adolescenziale,<br />

vampiri, uomini lupo e zombies e qualche vergine<br />

seminuda da uccidere nei modi più assurdi.<br />

I Registi<br />

Tod Browning, Terence Fisher, Gordon Hessler, Roger<br />

Corman, Hershell Gordon Lewis, Russ Meyer, Ed Wood,<br />

Ishiro Honda, John Waters...<br />

Le Case di produzione<br />

Troma, Hammer...<br />

Gli Attori<br />

Vincent Price, Tura Satana, Christopher Lee, Peter Cushing,<br />

Lone Chaney, Mamie van Doren, Bela Lugosi, Yvette<br />

Vickers, Allison Hayes, Boris Karloff...<br />

G.C.


Cena di Natale Emiliana<br />

Aida e<br />

Lambrusco Kid<br />

Una breve rivisitazione<br />

dell’Opera di Giuseppe Verdi<br />

di Giovanni Cervi<br />

Riassunto.<br />

Questa è una storia d’amore.<br />

Aida è un aiuto rezdora, pettegola ma proprio carina, dell’osteria della signorina<br />

Virginia. Fa la pasta per i tortelli, per i cappelletti e per la torta fritta. A volte aiuta<br />

anche a servire ai tavoli e viene regolarmente rimbrottata da Virginia perché parla<br />

troppo con i clienti. Aida è innamorata di Lambrusco Kid, un giovane supereroe<br />

che frequenta spesso l’osteria. Lui da bambino andava sempre a pigiare l’uva con<br />

i suoi piedini nudi nei grandi mastelli, quel Settembre fu sfortunato, si distrasse<br />

per afferrare una fetta di salame che passava lì accanto e scivolò, cadde e finì proprio<br />

dentro i cumuli di vinaccioli che erano a pochi metri da lui. Riuscirono ad<br />

estrarlo dopo trenta lunghi minuti e riprese conoscenza solo dopo molti giorni.<br />

Qualcosa gli si cambiò dentro, ogni volta che mangiava pietanze emiliane, gustose<br />

e condite con tanto burro e parmigiano, insaccati e beveva lambrusco gli usciva<br />

a comando una schiuma rossastra che avvolgeva le persone cattive che gli si<br />

paravano davanti. Da allora è il paladino della giustizia della “bassa”, anche se<br />

molti uomini sono invidiosi. Lambrusco Kid ama Aida e spesso le racconta le sue<br />

imprese per fare colpo. Purtroppo un giorno il nostro eroe cattura un allevatore di<br />

frodo di pesci siluro, che dovevano essere usati per affondare le barche dei pescatori<br />

ormeggiate sulle rive del Po, che si rivela essere Amonastero, il padre di Aida.<br />

Questi viene subito rinchiuso nel carcere di Samboseto. Aida implora Lambrusco<br />

di farle vedere il padre di nascosto, lui acconsente e la accompagna attraverso un<br />

passaggio segreto che termina nella cella di Amonastero. Il giorno seguente il<br />

padre della povera ragazza usa quella stessa via per fuggire, e finalmente riesce a<br />

portare a termine il suo folle piano. Lambrusco Kid rivela di essere la causa prima<br />

della distruzione delle barche e viene condannato dal Consiglio della Pesca sul Po<br />

ad essere esiliato nella città di Macdonald. Una volta giunto a destinazione si<br />

accorge che Aida lo sta aspettando. Si amano, mangiano schifezze, diventano<br />

delle botti e vivono felici e contenti.<br />

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Cappelletti in brodo<br />

Ingredienti per sei persone<br />

Per la pasta:<br />

600 g di farina<br />

3 uova<br />

1 cucchiaio d’olio extravergine d’oliva<br />

sale<br />

acqua tiepida<br />

Per il ripieno:<br />

300 g di carne di manzo tritata<br />

150 g di carne di vitello macinato<br />

100 g di fegatini di pollo tritati finemente<br />

200 g di cipolla tritata finemente<br />

50 g di cotica di maiale<br />

5 cucchiai d’olio extravergine d’oliva<br />

sale<br />

pepe nero<br />

Per il brodo:<br />

1 pollo intero<br />

2 porri lavati e tagliati a pezzi<br />

3 cipolle tagliate a metà<br />

3 carote intere<br />

3 gambi di sedano tagliati a pezzi<br />

Pasta: posizionare la farina su un tagliere e modellarla a<br />

fontana, mettere nel centro le uova, il sale e l’olio e impastare.<br />

Durante l’operazione aggiungere l’acqua “a filo” finche'<br />

l’impasto non diventa liscio, omogeneo ed elastico.<br />

Formare quindi una palla, coprirla con uno strofinaccio di<br />

cotone o lino e riporre nella parte bassa del frigorifero per<br />

trenta minuti. Ripieno: mettere il burro in una padella<br />

antiaderente, aggiungere la cipolla e rosolare leggermente,<br />

senza farla dorare, aggiungere l’olio e i tre tipi di carne,<br />

la cotica e lasciare sul fuoco per venti minuti mescolando<br />

ogni tanto. Lasciare raffreddare, togliere la cotica e quindi<br />

macinare finché diventa fine e pastoso. Stendere la pasta<br />

tagliandola in strisce di cinquanta centimetri per sette,<br />

ogni cinque mettere al centro un cucchiaio raso di ripieno,<br />

ripiegare la pasta per il lungo sigillando e togliendo l’aria<br />

intorno al ripieno con le dita. Tagliare con uno stampino a<br />

mezzaluna e posizionare i cappelletti su un vassoio già<br />

cosparso di farina e spolverare ulteriormente. Brodo: mettere<br />

il pollo e le verdure in una pentola da cinque litri,<br />

riempire con acqua fredda fino a tre centimetri dal bordo e<br />

portare a ebollizione su fuoco vivace, sale e pepe a piacere.<br />

Raggiunta l’ebollizione abbassare la fiamma e lasciare<br />

cuocere per due ore e mezza mescolando saltuariamente.<br />

Scremare l’unto con un grande cucchiaio ogni trenta minuti<br />

circa. Al termine della cottura il brodo va filtrato e versato<br />

in un’altra pentola lasciare sul fuoco e versarvi i cappelletti<br />

a manciate. Quando sono al dente, toglierli con un mestolo<br />

e versare nelle fondine. Aggiungere Parmigiano-<br />

Reggiano appena grattugiato.<br />

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Tortelli di ricotta e spinaci<br />

Ingredienti per sei persone<br />

Per la pasta:<br />

600 g di farina<br />

3 uova<br />

1 cucchiaio d’olio extravergine d'oliva<br />

sale<br />

acqua tiepida<br />

Per il ripieno:<br />

200 g di ricotta<br />

1 scatola di spinaci surgelati a cubi<br />

50 g di cotica di maiale<br />

1 cipolla<br />

burro<br />

sale<br />

pepe nero<br />

Per icondire:<br />

250 g di burro<br />

parmigiano-reggiano q.b.<br />

salvia<br />

Posizionare la farina su un tagliere e modellarla a fontana,<br />

mettere nel centro le uova, il sale e l’olio e impastare.<br />

Durante l'operazione aggiungere l'acqua “a filo” finché'<br />

l’impasto non diventa liscio, omogeneo ed elastico.<br />

Formare quindi una palla, coprirla con uno strofinaccio di<br />

cotone o lino e riporre nella parte bassa del frigorifero per<br />

trenta minuti. Nel frattempo mettere il burro in una padella<br />

antiaderente, e rosolare leggermente la cipolla, senza farla<br />

dorare, aggiungere gli spinaci, e girarli finché non sono<br />

cotti, toglierli dalla padella, estrarre la cotica e far raffreddare.<br />

Aggiungere la ricotta e mescolare con sale e pepe.<br />

Stendere la pasta tagliandola in strisce di cinquanta centimetri<br />

per sette, ogni cinque centimetri mettere al centro<br />

un cucchiaio di ripieno, ripiegare la pasta per il lungo sigillando<br />

e togliendo l’aria intorno al ripieno con le dita.<br />

Tagliare i quadrati intorno al ripieno e appoggiarli su un<br />

vassoio infarinato. Far bollire acqua salata e cuocere i tortelli<br />

a fuoco moderato. Sciogliere il burro in un pentolino.<br />

Scolare i tortelli, pochi per volta, appoggiarli su un piatto,<br />

versarvi sopra due cucchiai di burro fuso, qualche foglia di<br />

salvia e il formaggio.<br />

Tacchino di Natale arrosto<br />

con miele e ripieno di castagne<br />

Ingredienti per sei persone<br />

Tacchino<br />

tacchino di 4 kg e mezzo completamente spennato<br />

sale grosso<br />

450 g di castagne<br />

1 cucchiaio di salvia tritata<br />

4 cucchiai di prezzemolo tritato<br />

250 g di salsiccia di maiale<br />

succo di un limone<br />

scorza grattugiata di un limone<br />

4 cucchiai di cognac (no brandy)<br />

150 g di fegato di tacchino tritato<br />

150 g di cipolla<br />

400 g di pan carrè senza crosta<br />

1 tuorlo d'uovo<br />

noce moscata q.b. - miele millefiori<br />

40 cm di spago<br />

Contorno<br />

1 kg di cavoletti di Bruxelles<br />

lardo e burro<br />

Prendere il tacchino e strofinarlo con il sale grosso e asciugarene<br />

bene l’interno. Mettere il burro e la cipolla in un<br />

pentolino, aggiungere il fegato e lasciare cuocere per tre<br />

minuti con sale e pepe. Togliere dal fuoco, versare in una<br />

ciotola e far raffreddare. Mettere le castagne in una pentola<br />

e farle bollire per quindici minuti, quando si sono<br />

ammorbidite vanno sciacquate con acqua fredda, quindi<br />

spelarle, tagliarle e metterle nella ciotola. Aggiungere la<br />

salsiccia, senza budello, succo e scorza di limone, il pane<br />

tagliato a cubetti, sale, pepe, il tuorlo, il cognac e impastare<br />

tutto con le mani. Riempire il tacchino e chiuderlo con lo<br />

spago. Foderare una teglia con carta stagnola molto<br />

abbondante, appoggiarci sopra il tacchino e ricoprirlo di<br />

miele, avvolgerlo quindi completamente con la carta e<br />

mettere nel forno a duecentoventi gradi per un’ora e tre<br />

quarti. Estrarlo dal forno, scartarlo, mettere nuovamente il<br />

miele e cuocerlo scoperto ancora per un’ora.<br />

Quando la pelle è ben rosolata e croccante, servire affettato<br />

su un piatto con abbondante sugo e il contorno (cavoletti,<br />

bolliti, saltati in padella con lardo e burro).


Spongata<br />

Ingredienti per sei persone<br />

400 g di pasta frolla<br />

300 g di noci<br />

100 g di mandorle pelate<br />

100 g di pinoli<br />

100 g di frutta candita<br />

100 g di mostarda<br />

miele millefiori<br />

zucchero a velo<br />

2 tuorli d’uovo<br />

Stendere metà pasta su un foglio di carta da forno<br />

dentro una teglia rettangolare, creare circa mezzo<br />

centimetro di bordo. Macinare parte della frutta secca<br />

grossolanamente, la rimanente in modo finissimo e<br />

versarle poi in una ciotola, aggiungere la mostarda, la<br />

cannella, quattro cucchiai di miele e impastare. Se la<br />

pasta dovesse risultare troppo friabile aggiungere<br />

altro miele. Con la forchetta (non usare il cucchiaio)<br />

portare l’impasto all’interno del rettangolo di pasta<br />

frolla disponendolo in modo uniforme e lasciando un<br />

bordo di due centimetri e mezzo circa. Stendere la<br />

pasta rimanente e usarla per coprire l’impasto, ripiegare<br />

i bordi verso l’interno pizzicandoli con una forchetta<br />

bagnata di acqua calda. Sbattere i tuorli velocemente<br />

e pennellare la superficie del dolce. Lasciarla<br />

riposare per un giorno quindi mettere in forno già<br />

caldo a centottanta gradi per venti minuti circa. Prima<br />

di servire spolverare di zucchero a velo.<br />

Dolce di Natale<br />

Ingredienti:<br />

1 scatola di anelli di ananas<br />

1 scatola di panna liquida<br />

1 scatola di panna “Fiorello”<br />

250 g di cioccolato al latte<br />

250 g di cioccolato fondente<br />

1/2 kg di gelato alla crema<br />

Grand marnier<br />

1/2 di amaretti di Saronno polverizzati<br />

Accendere il fornello a fuoco vivace. In una padella antiaderente<br />

versare la panna e sciogliere il cioccolato mescolando<br />

bene, unire gli amaretti, mezzo bicchiere di grand<br />

marner e gli anelli di ananas integri, sempre continuando a<br />

mescolare per rendere il composto omogeneo.<br />

A calore raggiunto estrarre un anello di ananas alla volta e<br />

riporli su un piatto preferibilmente bianco, formare tante<br />

palline di gelato e riporle sopra ogni anello tiepido.<br />

Versarvi sopra il cioccolato a piacere.<br />

THIS IS PAGE 147


Cinema<br />

DVD<br />

Musica,<br />

Libri,<br />

Giochi.<br />

Anteprime, Recensioni e Uscite. Questo mese...<br />

V<br />

V<br />

THIS IS PAGE 149


COMING SOON: CINEMA NEWS<br />

THIS IS PAGE 150<br />

di Daniela Sanziani<br />

The Hunted<br />

APRE LA STAGIONE DELLA CACCIA<br />

Regia: William Friedkin.<br />

Cast: Tommy Lee Jones (L.T. Bonham), Benicio Del Toro (Aaron<br />

Hallam), Connie Nielsen (Abbey Durrell), Jenna Boyd (Loretta),<br />

Leslie Stefanson (Irene).<br />

Sceneggiatura: David e Peter Griffiths. Riscritta da Art<br />

Monterastelli.<br />

Trama: L’agente dell’FBI Bonham riesce a catturare un pericoloso<br />

assassino che si aggira per le foreste vicino a Portland andando “a<br />

caccia” di cacciatori di cervi. Quando il killer riesce a fuggire in<br />

città toccherà allo stesso Bonham catturarlo, con l’aiuto dall’agente<br />

Durrell. Dovranno trovarlo prima che sia il cacciatore a trovare loro.<br />

Distribuzione: Paramount Pictures<br />

Uscita prevista: Febbraio 2003 (U.S.A.)<br />

Sito ufficiale: http://www.huntedmovie.com<br />

Il regista de “L’esorcista” tornerà sul grande schermo con questo<br />

thriller il prossimo anno. L’uscita del film era inizialmente prevista<br />

per la primavera del 2002 ma, a causa di una frattura al polso subita<br />

da Benicio Del Toro durante la lavorazione di una scena d’azione,<br />

è stata spostata al Febbraio del 2003. La sceneggiatura del film<br />

è nata originariamente come prequel di un altro progetto dello<br />

stesso Friedkin, “Shooter”, basato sul romanzo “Point of Impact”<br />

di Stephen Hunter. Il film è stato girato soprattutto a Portland,<br />

nell’Oregon.


Final Destination 2<br />

LA MORTE STA TORNANDO<br />

Regia: David Ellis.<br />

Cast: A.J. Cook (Kimberly Corman),<br />

Andrew Downing, Michael Landes<br />

(Thomas Burke), Ali Larter (Clear<br />

Rivers), Tony Todd (Bludworth), Enid-<br />

Raye Adams (Dr. Kalarjian), Lynda<br />

Boyd, Terrence T.C. Carson, Jonathan<br />

Cherry (Rory), James N. Kirk, David<br />

Paetkau, Keegan Connor Tracy.<br />

Sceneggiatura: Eric Bress, J. Mackye<br />

Gruber.<br />

Trama: Un gruppo di persone si incontra<br />

dopo un incidente stradale, dal<br />

quale sono usciti illesi grazie ad una<br />

premonizione. Proprio come nel primo<br />

film però, la morte non ammette cambiamenti<br />

lungo la propria strada…<br />

alcuni di quelli che sono riusciti a sottrarsi<br />

alla falce della signora incappuc-<br />

ciata, iniziano a morire in modo violento.<br />

Gli altri trovano l’aiuto di Clear,<br />

scampata ad un disastroso incidente<br />

aereo (l’episodio iniziale di Final<br />

Destination). Il loro compito sarà quello<br />

di capire il progetto che la morte<br />

intende attuare per portare via le vite a<br />

coloro che non dovevano salvarsi.<br />

Distribuzione: New Line Cinema<br />

Uscita prevista: 31 <strong>Gennaio</strong> 2003<br />

(USA)<br />

Sito ufficiale: http://www.deathiscoming.com<br />

Se qualcuno non lo avesse capito questo<br />

film è il seguito di “Final<br />

Destination” girato nel 2000 da James<br />

Wong. Il regista ha rinunciato al progetto<br />

di questo sequel per poter diri-<br />

di Daniela Sanziani<br />

gere Jet Li in “The One”. Anche il protagonista<br />

del primo episodio, Devon<br />

Sawa, ha rinunciato alla parte in questo<br />

film. Ci sono solo due ritorni del cast<br />

originale: Ali Larter, nella parte di Clear<br />

Rivers, e Tony Todd in quella di<br />

Bludworth. Tre anni fa, nel primo week<br />

end di apertura, Final Destination guadagnò<br />

$ 53.000.000 incassando quasi<br />

due volte il budget per il film che era<br />

solo di $ 23.000.000. Era naturale quindi<br />

pensare subito ad un seguito. La<br />

lavorazione del sequel, sarebbe dovuta<br />

iniziare il 18 Febbraio scorso a<br />

Vancouver, ma in seguito è slittata ad<br />

Aprile. Nulla di male se si pensa che il<br />

film sarebbe dovuto uscire nelle sale<br />

americane nel Marzo 2003 e invece è<br />

stato anticipato di un mese.<br />

THIS IS PAGE 151


USCITE DEL MESE: CINEMA<br />

Film del Mese<br />

ERA MIO PADRE (ROAD TO PERDITION)<br />

A prima vista può sembrare una classica storia di gangster,<br />

ambientata prevedibilmente durante gli anni della Grande<br />

Depressione.<br />

Un malavitoso irlandese, potentissimo e temuto, e due<br />

figli, uno naturale e l’altro spirituale, che mettono in atto<br />

gli ordini impartiti.<br />

Eppure questo film non c’entra niente con le classiche storie<br />

di lotte intestine tra famiglie mafiose.<br />

Parla di redenzione, di due uomini che proteggono i propri<br />

figli, e di come da un giorno all’altro ci si renda conto del<br />

valore dei legami di sangue.<br />

ERA MIO PADRE racconta la storia di un viaggio, un lungo<br />

viaggio verso il cambiamento e la salvezza, intrapreso<br />

Micheal Sullivan (Tom Hanks) e suo figlio Micheal Jr (Tyler<br />

Hoechlin) per allontanarsi da un mondo di violenza e di<br />

prevaricazione.<br />

Micheal Sullivan è un gangster al servizio di Rooney (Paul<br />

Newman), suo padre putativo. Insieme al vero figlio di<br />

THIS IS PAGE 152<br />

di Chiara Valentina Dehò<br />

Rooney, Connor (Daniel Craig) i due sono i killer più temuti<br />

di Chicago. Durante un’aggressione a un uomo ordinato<br />

da Rooney, Connor scopre la presenza del figlio di Sullivan,<br />

Michael Jr, e vuole ucciderlo perché testimone oculare.<br />

Michael si oppone e cerca di salvare suo figlio, fino ad allora<br />

ignaro del mestiere del padre. I Rooney trascurano le<br />

preghiere di Sullivan e uccidono la moglie e l’altro figlio,<br />

confondendolo con il bambino che aveva assistito alla sparatoria.<br />

I due Sullivan, costretti a fidarsi solamente l’uno dell’altro,<br />

iniziano la fuga, seminando sulla loro strada morte e violenza,<br />

per vendicarsi dell’offesa subita.<br />

In questo panorama disincantato e tragico, è sorprendente<br />

constatare lo spessore e l’imprevedibilità dei personaggi,<br />

la complessità della trama, e l’attenzione posta verso i particolari.<br />

A cominciare dal cast.<br />

In primis, Tom Hanks che non smette di stupirci con la eterogeneità<br />

dei ruoli che riesce a interpretare. E il ritorno di


Paul Newman, straordinario nei panni del<br />

”padrino”, che non calcava le scene dal 1999<br />

quando interpretò “Le parole che non ti ho<br />

detto”. Come dichiara Mendes “Paul era sempre<br />

impegnato a rifinire la sua interpretazione, e<br />

si presentava sul set solo dopo ore di lavoro in<br />

roulotte dove studiava i più impercettibili movimenti<br />

significativi. Considerata la sua carriera, il<br />

fatto che egli si preoccupasse tanto di non<br />

lasciare niente al caso è stato un esempio per<br />

tutti.”<br />

In verità, niente è stato lasciato al caso, in questo<br />

film. C’è stato un incessante lavoro sui personaggi,<br />

sulla recitazione e sulla loro immagine.<br />

A Jude Law, per esempio, sono state abbassate<br />

le gengive, diradati i capelli e “rovinato” i denti<br />

e le mani. A tutti è stato vietato di abbronzarsi.<br />

Un altro esempio è rappresentato dai costumi.<br />

Anno: 2002<br />

Genere: Drammatico<br />

Regia: Sam Mendes<br />

Cast: Tom Hanks, Paul<br />

Newman, Jude Law, Tyler<br />

Hoechlin, Daniel Craig,<br />

Stanley Tucci e Jennifer<br />

Jason Leigh<br />

Distribuzione: 20th<br />

Century Fox<br />

Uscita: 13 <strong>Dicembre</strong> 2002<br />

THIS IS PAGE 153


USCITE DEL MESE: CINEMA<br />

Realizzati da Albert Wolsky, costumista per pellicole quali<br />

All that Jazz, Grease, Manhattan, Se scappi ti sposo, Il rapporto<br />

Pelican, ha passato mesi a cercare abiti dell’epoca,<br />

facendo la spola tra Stati Uniti ed Europa. Il film è ambientato<br />

nel ‘31 e dato il periodo di ristrettezze economiche,<br />

trovare abiti in buone condizioni non è stato un lavoro facile.<br />

Una volta trovati i capi, sono stati usati come campioni<br />

per copiarne il taglio e c’è voluto un sacco di tempo per<br />

realizzare quelli che sono poi stati indossati dagli attori.<br />

Wolsky ha realizzato poi anche tutti i vestiti per le centinaia<br />

di comparse usate nelle scene degli esterni per far sì che<br />

tutto avesse la stesso sapore. Anche i colori del film, tenui<br />

e scuri sono stati frutto di decisioni ben ponderate. Per il<br />

film in generale i toni sono marroni e verde scuro, perché<br />

si avesse il senso di austerità e di pessimismo imposto<br />

dalla situazione economica generale. Per gli interni e in<br />

particolare per la casa di Sullivan, sono stati usati dei toni<br />

molto freddi, blu e grigi, in accordo con l’atmosfera gelida<br />

della casa e della famiglia. Per la casa dei Rooney invece<br />

sono stati usate tonalità più calde e il senso di potere spri-<br />

THIS IS PAGE 154<br />

gionato dal boss si riflette nel gusto e nell’eleganza degli<br />

locali. E’ così che gli ambienti rispecchiano e sottolineano<br />

lo stato d’animo dei personaggi, in un gioco di rimandi che<br />

conferisce estrema credibilità.<br />

Road to perdition nasce come romanzo illustrato scritto da<br />

Max Alan Collins. Non appena il romanzo è finito nelle<br />

mani dei produttori Dean e Richard Zanuk, è nata l’idea di<br />

farne un film. Il romanzo è stato inviato a Spielberg, che a<br />

distanza di soli due giorni ha telefonato ai produttori e ha<br />

detto “Mi piace moltissimo, facciamolo”. Il romanzo passa<br />

a Tom Hanks, che se ne innamora e accetta il ruolo del<br />

padre, prima ancora che sia stesa la sceneggiatura.<br />

Il ruolo del padre è sicuramente centrale in questo film ,<br />

ma non in senso tradizionale.<br />

Conclude Mendes:” Al centro del film c’è il rapporto tra un<br />

padre e un figlio, ma in realtà si tratta di due padri e due<br />

filgi. Una delle grandi ironie del film è che sebbene i due<br />

padri si amino molto, proteggono il figlio meno amato ed<br />

entrambi si avviano verso la reciproca distruzione.”


THIS IS PAGE 155


USCITE DEL MESE: CINEMA<br />

Film del Mese<br />

IL MIO GROSSO GRASSO MATRIMONIO GRECO<br />

“finchè famiglia non vi separi…”Ci ha visto bene Tom<br />

Hanks, producendo questo film, perché solo nel primo<br />

week-end di programmazione negli Stati Uniti “Il mio grosso<br />

grasso matrimonio greco” ha raggiunto il record d’incassi,<br />

cosa veramente eccezionale per un film indipendente,<br />

superando l’allora imbattuto Blair Witch Project.<br />

Forse perché la moglie e socia Rita Wilson è di origini greche<br />

e ha subito constatato l’efficacia e la vivacità del soggetto.<br />

O forse perché la storia è una commedia romantica<br />

che si basa su ingredienti semplici ma veri.<br />

Scritto direttamente dall’attrice protagonista per il teatro,<br />

la trasposizione in pellicola racconta di due persone normali,<br />

reali, e al contrario di questo genere di film, estremamente<br />

vere, che si innamorano senza troppi patemi e<br />

vogliono sposarsi.<br />

Fin qui tutto normale. Il problema è che Toula (Nia<br />

Vardalos), la protagonista femminile, proviene da una famiglia<br />

greca all'antica e molto incombente. Pur essendosi stabilita<br />

in America già da due generazioni, la famiglia conserva<br />

gelosamente le proprie tradizioni e la propria etnia, e<br />

non tollera che la figlia possa sposarsi con un non-greco.<br />

Un parentado spopositamente numeroso e allargato si<br />

THIS IS PAGE 156<br />

di Chiara Valentina Dehò<br />

inserisce nella scelta della coppia, mostrandoci in modo<br />

comico, auto-ironico e intelligente le differenze sociali e le<br />

contraddizioni che posso nascere quando due culture vengono<br />

a stretto contatto.<br />

Pur occupandosi di un tema già trattato a partire dall’ormai<br />

mitico “Indovina chi viene a cena?” fino all’ultimo<br />

“Monsoon Wedding”, Il mio grosso grasso matrimonio<br />

greco ha il merito di dare uno punto di vista fresco e divertente<br />

circa il problema dell’integrazione e dei matrimoni<br />

misti, permettendosi di ironizzare con tenerezza sugli stereotipi<br />

che si vengono a creare in queste situazioni.<br />

A partire dalla nonna greca di lei che non parla inglese e<br />

tiene un coltello sotto il cuscino perché è ossessionata da<br />

una rappresaglia turca, per arrivare al padre Gus, che sembra<br />

riuscire a trovare una radice greca in ogni parola, perfino<br />

per “kimono”, e sottovaluta le altre culture perché<br />

“Mentre la mia gente scriveva le pagine della filosofia, voi<br />

stavate a ciondolarvi sugli alberi”. La povera Toula, è una<br />

trentenne un po’ scialba, cameriera nel ristorante greco di<br />

famiglia, che sembra aver perso ogni fiducia nella possibilità<br />

di trovare l’uomo giusto, ed è stata allevata nella miglio


e tradizione greca che le impone quello che le<br />

sembra un inevitabile destino: “Sposare un brav’uomo<br />

greco, fare bambini greci e sfamare tutti<br />

per il resto della vita”.<br />

Grazie a un lampo di coscienza, Toula riesce a<br />

cambiare vita prima che sia troppo tardi. Cambia<br />

look, cambia lavoro, si iscrive perfino a un corso<br />

di computer e forte di una ritrovata fiducia in se<br />

stessa, trova l’amore in un ragazzo che fa l’insegnante,<br />

Ian Miller, (John Corbett - l’Aidan di Sex<br />

in the City) decisamente Wasp e irrimediabilmente<br />

vegetariano.<br />

Sarà con lui che affronterà tutte le situazioni più<br />

disparate e paradossali fino al giorno del suo<br />

matrimonio. Un matrimonio in pompa magna,<br />

kitsch quanto basta, (la torta è a 5 piani e ci<br />

vuole una scala per raggiungerla, il numero di<br />

invitati farebbe impallidire Rockfeller e c’è una<br />

fontana che spruzza champagne…) per festeggiare<br />

un’unione che rende omaggio all’amore<br />

vero, superando le barriere di razza o di eterogeneità.<br />

Anno: 2002<br />

Genere: Commedia<br />

Regia: Joel Zwick<br />

Cast: Nia<br />

Vardalos,Louis<br />

Mandylor, Gia Carides,<br />

John Corbett, Joey<br />

Fatone, Andrea Martin,<br />

Lainie Kazan e Bruce<br />

Gray<br />

Distribuzione: Nexo<br />

Uscita: Natale 2002<br />

THIS IS PAGE 157


USCITE DEL MESE: DVD<br />

DVD del Mese<br />

JACKIE BROWN: PROVACI ANCORA QUENTIN<br />

Dopo LE IENE e PULP FICTION, ci si chiedeva che fine<br />

avesse fatto quel bizzarro genio di Quentin Tarantino, che<br />

scriveva sì tonnellate di copioni, ma non dirigeva uno dei<br />

"suoi" film ormai da anni. Nel 1998, finalmente, ecco uscire<br />

la sua ultima fatica: Jackie Brown, meno personale -<br />

forse - rispetto agli altri due capolavori, ma non per questo<br />

meno riuscito e godibile.<br />

L'hostess Jackie Brown è un corriere di denaro sporco, e<br />

lavora per Ordell; a complicare però le cose, come sempre<br />

in questi casi, ecco un cospicuo malloppone di dollari su<br />

cui anche la polizia ha messo gli occhi, per incastrare<br />

Ordell; ma per farlo, bisogna prima convincere Jackie...<br />

Il cast è eccezionale: Jackie è interpretata da Pam Grier, ex<br />

regina dei film della blaxpoitation degli anni'70; il luciferino<br />

Ordell ha il volto di Samuel L. Jackson, mentre il suo socio<br />

strafatto è un impareggiabile De Niro; Robert Foster è Max<br />

Cherry, l'uomo che si innamora di Jackie e che cerca di aiutarla;<br />

ci sono anche Bridget Fonda, la donna di Ordell, e<br />

Michael Keaton , nel ruolo del poliziotto.<br />

THIS IS PAGE 158<br />

di Jacopo Gorni<br />

La Cecchi Gori ha voluto farci un regalo riproponendo<br />

Jackie Brown in una Collector's Edition da 2 Dischi migliorandone<br />

anche le qualità tecniche della precedente edizione.<br />

Diviso in 24 capitoli, il formato 4/3 (adottato precedentemente<br />

per la visione del film) questa volta è solo nel<br />

disco extra, facendoci gustare al meglio le scene girate da<br />

Tarantino nell'originale 16/9. Il film beneficia anche del<br />

doppiaggio in lingua originale inglese in Dolby Digital 5.1<br />

e dei sottotitoli in italiano nel secondo disco. Mentre i contenuti<br />

extra del primo dvd rimangono il trailer, le biografie<br />

e le filmografie del regista e del cast principale (già inseriti<br />

nella prima versione di Jackie Brown), nel secondo sono<br />

decisamente interessanti, tra scene tagliate e dietro le<br />

quinte, ben 141 minuti di un documentario che completa<br />

senza dubbio questo gioiello della celluloide.<br />

Un noir quasi d'altri tempi, cinico e al tempo stesso romantico,<br />

tratto da un romanzo di Elmore Leonard e ben adattato<br />

da Tarantino: ecco perchè noi di <strong>PIG</strong> lo abbiamo scelto<br />

come DVD del mese!


SCHEDA TECNICA<br />

Genere: Azione<br />

Regia: Quentin Tarantino<br />

Anno: 1997<br />

Distribuzione: Cecchi Gori<br />

Durata: 150 minuti<br />

Confezione: 2 Dvd<br />

Formato video: 1.85:1 Anamorfico<br />

Formato audio: Dolby Digital 5.1 e DTS<br />

Sottotitoli: Italiano - Inglese<br />

Doppiaggio: Italiano - Inglese<br />

CONTENUTI EXTRA<br />

Disco 1: Trailer cinematografico - biografie e filmografie<br />

del regista e del cast principale.<br />

Disco 2: 141 minuti contenenti: I protagonisti -<br />

making of - scene tagliate - Mtv video: Chicks with<br />

Guns<br />

THIS IS PAGE 159


USCITE DEL MESE: MUSICA<br />

Disco del Mese<br />

DOWN WITH THE BOOGIE: METRO AREA<br />

La mania per gli anni ’80 impazza da tutte le parti. Nella moda<br />

(le scarpe delle signorine in giro per Milano la dicono lunga),<br />

nell’arredamento e soprattutto nella musica.<br />

Sono recentemente andato a Berlino e lì, patria del cool più<br />

cool, in tutti i locali girava solo roba tipo “Holyday” di<br />

Madonna e chincaglieria retrò di stretta produzione ’80. Se ci<br />

aggiungete poi tutta la marea di prodotti electroclash e simili<br />

che hanno invaso i negozi di dischi specializzati e i club, il quadro<br />

è fatto. Ci mancano solo che i socialisti tornino di moda…<br />

Fra tutta questa marea di prodotti se ne salvano decisamente<br />

pochi: il primo disco di Metro Area è sicuramente uno di quelli.<br />

Sarà che il duo di New York ha deciso di salvare l’aspetto<br />

meno sputtanato degli anni ’80 (quell’electro boogie o disco<br />

prodotta a New York nei primi anni di quel decennio) trascurando<br />

tutto il bagaglio del pop europeo in stile Depeche<br />

Mode. Musica nera, insomma…<br />

I Metro area si sono imposti sulle scene dance nel 1999 con il<br />

singolo “Atmospherique” (presente nel cd) e subito si è capito<br />

di che pasta fosse fatto il loro suono: oltre al sopra citato electro<br />

boogie tanta house di Chicago e un po’ di techno Detroit,<br />

il tutto miscelato con sapienza e maestria. Il pezzo forse più<br />

forte rimane “Miura”, con i suoi ritmi disco saltellanti e la<br />

melodia accattivante: prova della qualità della canzone è data<br />

dall’incondizionato supporto che ha ricevuto dai più disparati<br />

dj in tutto il mondo (da i Jazzanova a Dj Hell, passando per<br />

Pete Tong e Derrick Carter).<br />

Vi giuro che pochi dischi vi faranno muovere come “Metro<br />

Area”!<br />

THIS IS PAGE 160<br />

Track Listing: 1. Intro 2. Dance Peaction 3.Miura<br />

4.Pina 5.Square Pattern Area 6.Machine Vibes<br />

7.Atmosphrique 8.Soft Hoop 9.Let’s Get...<br />

10.Orange Alert 11.Strut 12.Caught up<br />

di Ambrogio Ferrario


USCITE DEL MESE: GAME<br />

Gioco del Mese<br />

LA NEBBIA LONDINESE TRASCINA DENTRO: THE GETAWAY ADESSO!<br />

CARATTERISTICHE TECNICHE:<br />

Titolo: The Getaway<br />

Piattaforma: PlayStation 2<br />

Genere: azione/avventura<br />

Developer: SCEE/Studio Soho<br />

Publisher: SCEE<br />

Giocatori: 1 P<br />

THIS IS PAGE 162<br />

La porta si aprì cigolando, lentamente, al<br />

numero 50 di Berkeley Square, nella città<br />

dei fantasmi, l’angosciante Londra…<br />

cado dentro…<br />

Strade oscure, vicoli ciechi pronti a guardarti<br />

ovunque… la nebbia, misteri…la<br />

nebbia… crimini… la nebbia…Londra…<br />

mi rialzo…<br />

Il fascino allarmante, imbarazzante della<br />

Metropoli, luci e ombre, la Londra<br />

Vittoriana, Oliver Twist, Stoker e Dracula,<br />

Dr.Jekyll… sfoglio, sfoglio, consumo le<br />

mie dita…<br />

Artur Machen, l’Arte del vagabondaggio<br />

“qui finisce senza cominciare, The<br />

London Adventure…” qui finisco io…<br />

Tre anni di lavorazione, il progetto più<br />

costoso mai realizzato prima da SCEE,<br />

22 attori, motion capture, realismo, musiche,<br />

signori sipario. Signori alzate il sipario:<br />

qui inizia The Getaway …<br />

La storia<br />

Londra, Regno Unito, Europa… Mark<br />

di Biagio Sileno<br />

Hammond ex galeotto intenzionato a<br />

rifarsi una vita (mai più, mai più...) dopo<br />

un passato segnato da crimini e misfatti,<br />

lascia fuori dalla sua porta la malavita,<br />

solo la famiglia al centro della sua storia,<br />

apre una nuova porta, un locale notturno<br />

rispettando tutti i vincoli di legge (sarà<br />

bellissimo).<br />

Londra, Regno Unito, Europa… Charlie<br />

Jolson spietato Boss criminale al<br />

momento con progetti e idee differenti<br />

da quelle di Mark (no, no, no…), decide<br />

di restituirlo al crimine, di restituirlo alla<br />

grande famiglia, di farlo lavorare per<br />

lui…<br />

Charlie rapisce il figlio di Mark, Charlie<br />

uccide la moglie di Mark, Charlie ha<br />

Mark….<br />

Mark, tra odio e vendetta, diventa nuovamente<br />

una pedina del crimine, una<br />

pedina in fuga, sospettato dell’omicidio<br />

della moglie (corri Mark, fai presto…),<br />

nuove rapine, omicidi, via dalla polizia,<br />

alla ricerca del figlio, Mark…The


Getaway…<br />

Londra Regno Unito, Europa… Frank<br />

Carten poliziotto protettore della<br />

legge, unico obiettivo (lo prenderò…)<br />

arrestare Charlie…<br />

Le strade di Mark e Frank s’incrociano<br />

all’interno del gioco, nella trama di<br />

Getaway, il videogioco film, i due lati<br />

opposti della legge, due modi diversi<br />

di vivere, entrambe da controllare in<br />

successione nel corso dell’azione.<br />

Londra<br />

The Getaway è Londra, è 40 km del<br />

centro riprodotti nei minimi dettagli,<br />

strade, cabine del telefono, un meraviglioso<br />

flash back dell’England Town,<br />

Regent Street, negozi, luci colori<br />

Piccadilly Circus, St.Paul Cathedral.<br />

Il gioco<br />

Il gioco è in sessioni di guida su 50<br />

differenti veicoli, ognuno dotato di differenti<br />

caratteristiche di comando, a<br />

seconda del motore o della trazione,<br />

ognuno pronto a deformarsi dopo urti<br />

e incidenti (urti e incidenti… ); é scesi<br />

dalle auto in oltre 20 ambienti interni,<br />

magazzini, ristoranti, negozi, uffici,<br />

attenzione ai pericoli nascosti ovunque<br />

(starò nascosto qui, fino al momento<br />

giusto…); è nei filmati che svelano la<br />

trama, e che sono stati realizzati utilizzando<br />

22 attori reali, per aumentare la<br />

sensazione di trovarsi in un cinema e<br />

lasciarsi andare ipnoticamente alle<br />

immagini proiettate dallo schermo.<br />

The Getaway è anche nel “motion<br />

capture”, utilizzato rubando i movimenti<br />

e le azioni degli attori e restituendoli<br />

ai loro alter-ego all’interno<br />

del videogioco.<br />

Seduti al cinema casa schermo televisore,<br />

la colonna sonora distrae ammiccante<br />

durante l’azione, tanto trascina<br />

e conquista, crea atmosfera e cambia<br />

d’intensità a seconda delle scene e<br />

della tensione del momento.<br />

Nessuna icona tipica dei videogame,<br />

ma solo immagini chiare e nitide,<br />

come sul grande schermo appunto…<br />

The Getaway<br />

Fuori piove, ormai da ore, giorni, settimane,<br />

ininterrottamente, non smette<br />

più… è freddo, spacca le ossa, annebbia<br />

tutto, la Nebbia…<br />

Dentro è Getaway ormai da ore, giorni,<br />

settimane, ininterrottamente, non<br />

smette più…


USCITE DEL MESE: I nostri consigli<br />

USCITA<br />

GENERE<br />

REGIA<br />

THIS IS PAGE 164<br />

CAST<br />

TRAMA<br />

DISTRIBUZIONE<br />

Cinema: Altri 15 film che consigliamo questo mese. di Chiara Valentina Dehò e Daniela Sanziani<br />

AUSTIN POWERS<br />

IN GOLDMEMBER<br />

29 Novembre<br />

Commedia<br />

Jay Roach<br />

Mike Myers<br />

Michael Caine<br />

Beyonce Knowles<br />

Seth Green<br />

Michael York<br />

Gwyneth Paltrow<br />

Terzo appuntamento<br />

con l’ormai mitico<br />

Austin. Il nostro eroe<br />

dai denti arroganti si<br />

cimenta nell’ennesima<br />

impresa strampalata,<br />

questa volta accompagnato<br />

da Foxxy<br />

Clepatra (Beyoncé<br />

Knowles delle<br />

Destiny’s Child). La<br />

missione è quella di<br />

eliminare un nuovo<br />

malfattore di nome<br />

Goldmember - l’uomo<br />

dal pisello d’oro - a<br />

cui si unirà l’acerrimo<br />

nemico Dr.Evil accompagnato<br />

dal suo Minime.<br />

Finale a lieto fine<br />

per una comicità che<br />

riesce sempre a non<br />

stufarci.<br />

Eagle Pictures<br />

PLUTO NASH<br />

29 Novembre<br />

Avventura<br />

Ron Underwood<br />

Eddie Murphy<br />

Rosario Dawson<br />

Randy Quaid<br />

Joe Pantoliano<br />

Jay Mohr<br />

Luis Guzman<br />

Luna, anno 2087. Pluto<br />

Nash, proprietario di<br />

un noto night club<br />

lunare, inizia a trovarsi<br />

in pessime acque<br />

quando si rifiuta di<br />

vendere il proprio locale<br />

a Mogan, il gangster<br />

del luogo, il quale sta<br />

aiutando il perfido Rex<br />

Crater a conquistare<br />

tutto il satellite terrestre.<br />

Ad aiutare Nash<br />

nel contrastare il piano<br />

dei due Dina Lake. La<br />

sceneggiatura del film<br />

(Nick Cuthbert) fu<br />

scritta anni fa, quando<br />

costruire androidi sempre<br />

più umani e la tecnica<br />

della clonazione<br />

erano considerate<br />

ancora fantascienza.<br />

Warner Bros<br />

SPIDER<br />

29 Novembre<br />

Thriller<br />

David Cronenberg<br />

Ralph Fiennes<br />

Gabriel Byrne<br />

Miranda Richardson<br />

Lynn Redgrave<br />

John Neville<br />

Gary Reineke<br />

Tratto dall’omonimo<br />

romanzo di McGrath, il<br />

film è l’esplorazione<br />

del malessere e delle<br />

ossessioni che spesso<br />

si trasformano in vere<br />

e proprie psicosi.<br />

Terreno fertile per<br />

Cronenberg, che data<br />

la sua inclinazione a<br />

parlarci di perversioni,<br />

di pulsioni e visioni<br />

alternative della realtà,<br />

ci racconta la storia di<br />

un uomo disturbato.<br />

Spider (Ralph Fiennes)<br />

è incapace di uscire da<br />

un trauma infantile, e<br />

rimane intrappolato<br />

nel labirinto della sua<br />

coscienza oltre che nel<br />

labirinto del manicomio<br />

in cui risiede…<br />

Fandango<br />

UN ALDO<br />

QUALUNQUE<br />

29 Novembre<br />

Commedia<br />

Dario Migliardi<br />

Fabio De Luigi<br />

Michele Bottini<br />

Giuseppe Battiston<br />

Silvana Fallisi<br />

Manuela Ungaro<br />

Neri Marcorè<br />

Debutto cinematografico<br />

di Dario Migliardi<br />

che racconta, in questa<br />

divertente commedia<br />

ambientata nell’Italia<br />

degli anni ‘70, la storia<br />

di un’amicizia divisa da<br />

due credi diversi, ossia<br />

il cattolicesimo e il<br />

comunismo. Aldo,<br />

interpretato da Fabio<br />

De Luigi, verrà scosso<br />

e scombussolato fino a<br />

cambiare radicalmente<br />

la propria vita.<br />

Colonna sonora curata<br />

interamente da Omar<br />

Pedrini dei Timoria,<br />

che tra l’altro nel film<br />

veste i panni di Don<br />

Luigi, lo scatenato<br />

prete del gruppo rock<br />

parrocchiale...<br />

01 Distribution<br />

HARRY POTTER E<br />

LA CAMERA DEI<br />

SEGRETI<br />

5 <strong>Dicembre</strong><br />

Fantastico<br />

Chris Columbus<br />

Daniel Radcliffe<br />

Emma Watson<br />

Rupert Grint<br />

Kenneth Branagh<br />

Robbie Coltrane<br />

Richard Harris<br />

Il secondo e ultimo<br />

film dell'apprendista<br />

stregone Harry Potter<br />

nelle mani di Chris<br />

Columbus. Il terzo episodio<br />

(l'ultimo?) sarà<br />

diretto da Alfonso<br />

Cuaron. Harry Potter<br />

non ha passato una<br />

bella estate: in balia<br />

degli zii Petunia e<br />

Vernon, i quali temono<br />

i suoi poteri, il ragazzo<br />

si sente dimenticato<br />

anche dai suoi amici<br />

Ron ed Hermione.<br />

Quando improvvisamente<br />

l'elfo Dobby<br />

compare nella sua<br />

camera avvertendolo<br />

del pericoloso ritorno<br />

di un potente mago a<br />

Hogwarts.<br />

Warner Bros


LA LEGGENDA DI<br />

AL, JOHN E JACK<br />

13 <strong>Dicembre</strong><br />

Comico<br />

Aldo, Giovanni e<br />

Giacomo e M. Venier<br />

Aldo Baglio<br />

Giovanni Storti<br />

Giacomo Poretti<br />

Antonio Catania<br />

Ivano Marescotti<br />

Aldo Maccione<br />

Al, John e Jack, tre<br />

sgangherati gangster<br />

in una New York anni<br />

’50, ricevono l’annoso<br />

compito dal boss di far<br />

fuori un tizio di nome<br />

Frankie, che ovviamente<br />

non riescono ad eliminare.<br />

Inizia la loro<br />

avventura per nascondersi<br />

dall’ira del mafioso,<br />

che li perseguiterà<br />

fino alla loro resa.<br />

Grazie a un pizzico di<br />

fortuna, ai tre viene<br />

data un’ulteriore possibilità,<br />

che puntualmente<br />

si trasforma in occasione<br />

per sfoggiare la<br />

loro inettitudine..<br />

Medusa<br />

IL PIANETA DEL<br />

TESORO<br />

20 <strong>Dicembre</strong><br />

Animazione<br />

Ron Clements<br />

John Musker<br />

VOCI ORIGINALI:<br />

Joseph Gordon-Levitt<br />

Brian Murray<br />

David Hyde Pierce<br />

Emma Thompson<br />

Consueta uscita natalizia<br />

per la Walt Disney<br />

Productions, Il Pianeta<br />

del Tesoro racconta<br />

con sorprendente ironia<br />

la vicenda di Jim<br />

Hawkins, un adolescente<br />

inquieto e anticonformista<br />

pronto a<br />

salpare come mozzo su<br />

un galeone interstellare<br />

per il “Tesoro dei<br />

Mille Mondi”, il più<br />

grande tesoro mai<br />

immaginato.<br />

Adattamento alternativo<br />

e avveniristico del<br />

più grande romanzo di<br />

avventura, L’Isola del<br />

tesoro di Stevenson,<br />

dai registi di La<br />

Sirenetta, Alladin e<br />

Hercules.<br />

Buenavista<br />

UNFAITHFUL<br />

20 <strong>Dicembre</strong><br />

Drammatico<br />

Adrian Lyne<br />

Diane Lane<br />

Richard Gere<br />

Olivier Martinez<br />

Erik Per Sullivan<br />

Myra Taylor<br />

Chad Lowe<br />

Basato sul libro di C.<br />

Chabrol "Una Femme<br />

Infidele", la storia è<br />

stata riadattata e si<br />

svolge non più a Parigi<br />

ma a New York. Nel<br />

film Connie Sumner è<br />

costretta a viaggiare<br />

spesso verso New York<br />

per lavoro. Un giorno,<br />

dopo una brutta caduta,<br />

conosce per caso il<br />

libraio Paul Martel il<br />

quale si offre di medicarla<br />

portandola in<br />

casa. Connie rimane<br />

brevemente e tornando<br />

a casa evita di parlare<br />

dell'incidente al<br />

marito Edward<br />

(Richard Gere). Ma<br />

presto Connie rincontrerà<br />

Paul...<br />

Medusa<br />

Le date di uscita dei film potrebbero subire variazioni<br />

DANZA DI SANGUE<br />

10 <strong>Gennaio</strong><br />

Drammatico<br />

John Malkovich<br />

John Malkovich<br />

Javier Bardem<br />

Laura Morante<br />

Juan Diego Botto<br />

Elvira Minguez<br />

Alexandra Lencastre<br />

Adattamento dall’omonimo<br />

romanzo di<br />

Nicholas Shakespeare<br />

ad opera di Edward<br />

Norton, e debutto di<br />

John Malkovic dietro la<br />

cinepresa. Il film narra<br />

la caccia all’uomo del<br />

poliziotto Rejas, un<br />

uomo onesto che<br />

lascia i panni di avvocato<br />

per cimentarsi in<br />

questo caso e risolvere<br />

attivamente una situazione<br />

di interesse<br />

nazionale. Oltre alla<br />

corruzione, alle rivolte<br />

sanguinose e agli<br />

attentati alla propria<br />

vita dovrà fare i conti<br />

anche con l’amore per<br />

l’insegnante di danza<br />

di sua figlia….<br />

20th Century Fox<br />

IL SIGNORE DEGLI<br />

ANELLI - LE DUE<br />

TORRI<br />

16 <strong>Gennaio</strong><br />

Fantasy<br />

Peter Jackson<br />

Elija Wood<br />

Cate Blanchett<br />

Ian Holm<br />

Ian McKellen<br />

Liv Tyler<br />

Sean Astin<br />

Nonostante tutta la trilogia<br />

sia stata filmata<br />

simultaneamente tra il<br />

2000 e il 2001, milioni<br />

di fan accaniti e impazienti<br />

si preparano per<br />

questo secondo episodio<br />

della saga, dove<br />

Frodo, accompagnato<br />

dall’amico fidato Sam,<br />

continua nel suo viaggio<br />

verso il Monte<br />

Fato, tra battaglie e<br />

incantesimi sempre più<br />

sbalorditivi. Data la<br />

somiglianza tra il titolo<br />

originale The two<br />

towers e le Twin<br />

Towers, la produzione<br />

pensava di cambiarlo,<br />

ma Jackson si oppose<br />

temendo che i fan lo<br />

uccidessero...<br />

Medusa<br />

THIS IS PAGE 165


USCITE DEL MESE: I nostri consigli<br />

USCITA<br />

GENERE<br />

THIS IS PAGE 166<br />

REGIA<br />

CAST<br />

TRAMA<br />

DISTRIBUZIONE<br />

Cinema: Altri 15 film che consigliamo questo mese.<br />

WELCOME TO<br />

COLLINWOOD<br />

16 <strong>Gennaio</strong><br />

Commedia<br />

Russo Brothers<br />

George Clooney<br />

William H. Macy<br />

Sam Rockwell<br />

Jennifer Esposito<br />

Edward Furlong<br />

Luis Guzman<br />

Ispirato a “I soliti ignoti”<br />

di Mario Monicelli,<br />

la pellicola racconta di<br />

una banda di ladruncoli<br />

che tentano il colpo<br />

gobbo rapinando il<br />

banco dei pegni di una<br />

cittadina di provincia<br />

americana. Un colpo<br />

che si rivelerà un fiasco<br />

a causa dell’entrata in<br />

scena dell’esilarante<br />

incompetenza della<br />

cricca, peggiorata poi<br />

dall’entrata in scena di<br />

un ex galeotto che<br />

viene a conoscenza del<br />

piano e lo rovina…<br />

Medusa<br />

FRIDA<br />

20 <strong>Gennaio</strong><br />

Drammatico<br />

July Taymor<br />

Salma Hayek<br />

Alfred Molina<br />

Antonio Banderas<br />

Mia Maestro<br />

Edward Norton<br />

Geoffrey Rush<br />

Frida è la biografia di<br />

una pittrice nata e cresciuta<br />

in un sobborgo<br />

di Città del Messico<br />

nel 1907, tre anni<br />

prima dell’inizio della<br />

rivoluzione zapatista.<br />

La vita di Frida è<br />

costellata di infelicità<br />

ed eventi spiacevoli a<br />

partire dall’incidente,<br />

avvenuto nel ’25, che<br />

la segnerà per tutta la<br />

vita, sia fisicamente<br />

che psicologicamente.<br />

Sarà il matrimonio con<br />

Diego Rivera, famoso<br />

pittore di murales che<br />

riempirà la sua vita in<br />

una lunga e tormentata<br />

- ma estremamente<br />

appassionante - storia<br />

d’amore.<br />

Buenavista<br />

GANGS OF NEW<br />

YORK<br />

24 <strong>Gennaio</strong><br />

Drammatico<br />

Martin Scorsese<br />

Daniel Day Lewis<br />

Leonardo Di Caprio<br />

Cameron Diaz<br />

Liam Neeson<br />

Henry Thomas<br />

William Kiernan<br />

Basato sull’omonimo<br />

romanzo di Herbert<br />

Asbury, Gangs of New<br />

York narra le vicende<br />

di malavitosi irlandesi e<br />

italiani che si scontrano<br />

per avere il dominio<br />

dell’intero quartiere di<br />

Five Points. Solo<br />

Scorsese poteva guidarci<br />

tra le strade di<br />

una New York del<br />

1850, anche se stavolta,<br />

la città è stata<br />

ricostruita interamente<br />

a Cinecittà da Dante<br />

Ferretti (lo scenografo<br />

di Pasolini e Fellini). Il<br />

film, che doveva uscire<br />

già a dicembre del<br />

2001, è considerato un<br />

cult ancora prima di<br />

essere nelle sale.<br />

20th Century Fox<br />

THE GOOD GIRL<br />

24 <strong>Gennaio</strong><br />

Commedia<br />

Miguel Arteta<br />

Jennifer Aniston<br />

Jake Gyllenhaal<br />

John C. Reilly<br />

Tim Blake Nelson<br />

Zooey Deschanel<br />

Deborah Rush<br />

La protagonista del<br />

telefilm Friends ci<br />

riprova col grande<br />

schermo. Questa volta<br />

indossa i panni di<br />

Justine, una giovane<br />

donna apparentemente<br />

felice del suo matrimonio<br />

col marito Phil.<br />

La vita scorre normalmente,<br />

fino a quando<br />

Justin incontra per<br />

caso il giovane artista<br />

Holden. Inutile dire<br />

che tra i due sono<br />

subito scintille. Ma<br />

quando la nuova emozione<br />

si trasforma in<br />

ossessione, Justin sembra<br />

cadere in un intreccio<br />

a metà tra il ricatto<br />

e l’amore...<br />

UIP<br />

UN BOSS SOTTO<br />

STRESS<br />

24 <strong>Gennaio</strong><br />

Commedia<br />

Harold Ramis<br />

Robert De Niro<br />

Billy Crystal<br />

Lisa Kudrow<br />

Joe Viterelli<br />

Cathy Moriarty-Gentile<br />

Sequel del fortunato<br />

Terapie e Pallottole,<br />

De Niro reinterpreta<br />

Vitti, un boss mafioso<br />

pieno di nevrosi e di<br />

fobie. Questa volta,<br />

Vitti dovrà fare i conti<br />

con tutte le insidie<br />

passate e future che<br />

minacciano la sua vita.<br />

Il fatto è che anche l’analista<br />

Sobel, interpretato<br />

da Billy Crystal,<br />

questa volta non vuole<br />

aiutarlo, anche perché<br />

lui stesso soffre di una<br />

sorta di crisi di identità,<br />

dovuta alla morte<br />

del padre e a problemi<br />

coniugali. Intrecciati<br />

l’uno l’altro, i due finiranno<br />

per aiutarsi a<br />

vicenda...<br />

Warner Bros


B-ARTS MEDIA LABS<br />

DAI CREATORI DI QUESTA RIVISTA<br />

HEAD YOUR MIND.<br />

Via San Giovanni Sul Muro 12, 20121 Milano, Italy Tel: +39 02 86996971 fax: +39 02 86993226 www.b-arts.com


USCITE DEL MESE: I nostri consigli<br />

DATI GENERALI<br />

titolo originale<br />

genere<br />

regia<br />

anno di produzione<br />

distribuzione<br />

durata<br />

SCHEDA TECNICA<br />

confezione<br />

formato video<br />

formato audio<br />

sottotitoli<br />

doppiaggio<br />

EXTRAS<br />

THIS IS PAGE 168<br />

DVD: I dieci piu belli in uscita scelti dalla redazione<br />

ABOUT A BOY<br />

About a Boy<br />

Commedia<br />

Chris e Paul Weitz<br />

2002<br />

Universal<br />

97 minuti<br />

1 Dvd<br />

2.35:1<br />

panoramico<br />

Dolby Digital 5.1<br />

italiano - inglese - croato<br />

- serbo - sloveno<br />

italiano - inglese<br />

Commento del film<br />

con Chris & Paul Weitz<br />

- making of di About a<br />

Boy - scene tagliate<br />

con il commento dei<br />

registi - video musicali<br />

di Badly Drawn Boy -<br />

nato in Inghilterra -<br />

intervista a Badly<br />

Drawn Boy - extra per<br />

DVD-ROM<br />

AMERICAN<br />

PSYCHO<br />

Amarican Psycho<br />

Thriller<br />

Marry Harron<br />

2000<br />

Cecchi Gori<br />

96 minuti<br />

1 Dvd<br />

2.35:1<br />

anamorfico<br />

Dolby Digital 5.1<br />

italiano<br />

italiano<br />

Accesso diretto alle<br />

scene - menù interattivi<br />

- trailer originale -<br />

scene eliminate - filmografie<br />

IL SESTO SENSO -<br />

DELUXE EDITION<br />

The Sixth Sense<br />

Thriller<br />

M. Nigth Shyamalan<br />

1999<br />

Buenavista<br />

103 minuti<br />

2 Dvd<br />

1.85:1<br />

panoramico<br />

Dolby Digital 5.1<br />

italiano - inglese<br />

italiano - inglese<br />

Accesso diretto alle<br />

scene - riflessioni dal<br />

set - tra due mondi -<br />

immagini in movimento:<br />

lo storyboard -<br />

musica e sonoro -<br />

come colpire lo spettatore<br />

- promozione -<br />

biografie del cast e filmaker<br />

- introduzione<br />

alle scene - scene eliminate<br />

IL NOSTRO NATALE<br />

R-Xmas<br />

Drammatico<br />

Abel Ferrara<br />

2001<br />

Universal<br />

82 minuti<br />

1 Dvd<br />

1.85:1<br />

Dolby Digital 5.1<br />

italiano - inglese<br />

italiano - inglese<br />

Accesso diretto alle<br />

scene - menù interattivi<br />

- intervista ad Abel<br />

Ferrara<br />

LILO & STITCH<br />

Lilo & Stitch<br />

Animazione<br />

D. DeBloim-C. Sanders<br />

2002<br />

Buenavista<br />

85 minuti<br />

1 Dvd<br />

1.66:1<br />

panoramico<br />

Dolby Digital 5.1<br />

italiano - inglese<br />

italiano - inglese<br />

Bonus: crea il gioco<br />

dell'esperimento alieno<br />

- lezioni di “Hula, il<br />

ballo” - "Burning<br />

Love", dietro le quinte<br />

con Wynnona - "I can't<br />

help falling in love with<br />

you", video musicale<br />

degli A-Teens - il look<br />

di Lilo & Stitch - l'animazione<br />

del ballo della<br />

"Hula"- sul set con i<br />

registi - scene eliminate<br />

- teaser trailer cinematografici.


MISERY NON DEVE<br />

MORIRE - EDIZIO-<br />

NE SPECIALE<br />

Misery<br />

Thriller<br />

Rob Reiner<br />

1990<br />

Fox<br />

103 minuti<br />

1 Dvd<br />

1.85:1<br />

anamorfico<br />

Dolby Digital 5.1<br />

italiano - francese -<br />

olandese<br />

italiano - inglese -<br />

francese<br />

Sottotitoli per non<br />

udenti in inglese - cortometraggio:<br />

Misery<br />

vuole compagnia -<br />

documentario: Mark<br />

Shaiman e il suo musical<br />

Misery Tour - commenti<br />

audio - galleria<br />

fotografica - trailer<br />

STAR TREK II: L’IRA<br />

DI KHAN - DIREC-<br />

TOR’S EDITION<br />

Star Trek II: The Wrath<br />

of Khan<br />

Fantascienza<br />

Nicholas Meyer<br />

2002<br />

Paramount<br />

108 minuti<br />

2 Dvd<br />

2.35:1<br />

anamorfico<br />

Dolby Digital 5.1<br />

italiano - inglese<br />

italiano - inglese<br />

Disco 1: commento<br />

audio del regista<br />

Meyer - commento<br />

testuale di Michael<br />

Okuda. Disco 2: Diario<br />

del Capitano: interviste<br />

al cast e alla troupe -<br />

speciale: L’ideazione di<br />

Khan - documentario:<br />

gli effetti speciali visivi<br />

- interviste originali al<br />

cast - L’universo di Star<br />

Trek: l’approccio letterario<br />

degli autori J.<br />

Ecklar e G. Cox - trailer<br />

- storyboards<br />

I TENENBAUM -<br />

COLLECTOR’S<br />

EDITION<br />

The Royal Tenenbaums<br />

Commedia<br />

Wes Anderson<br />

2002<br />

Buenavista<br />

123 minuti<br />

2 Dvd<br />

1.85:1<br />

anamorfico<br />

Dolby Digital 5.1<br />

italiano - inglese -<br />

tedesco<br />

italiano - inglese -<br />

tedesco<br />

Disco 1: commento<br />

audio dei realizzatori<br />

del film. Disco 2: supplementi<br />

- l'album - il<br />

Peter Bradley Show –<br />

trailer - con il filmmaker<br />

- scene tagliate –<br />

interviste – murales –<br />

cover - storyboard<br />

UNA POLTRONA<br />

PER DUE<br />

Trading Places<br />

Commedia<br />

John Landis<br />

1983<br />

Paramount<br />

112 minuti<br />

1 Dvd<br />

1.78:1<br />

panoramico<br />

Dolby Digital 5.1 - ing<br />

Mono - ita<br />

italiano - inglese<br />

italiano - inglese<br />

Accesso diretto alle<br />

scene - menù interattivi<br />

ZOOLANDER<br />

Zoolander<br />

Commedia<br />

Ben Stiller<br />

2001<br />

Paramount<br />

100 minuti<br />

1 Dvd<br />

2.35:1<br />

anamorfico<br />

Dolby Digital 5.1<br />

-<br />

italiano - inglese<br />

Menu interattivi - commento<br />

di Ben Stiller e<br />

degli sceneggiatori C<br />

Drake Sather e John<br />

Hamburg - 5 scene eliminate<br />

e 5 scene integrali<br />

con il commento<br />

di Ben Stiller -<br />

Outtakes - 2 sequenze<br />

tratte dagli Vh1/Vogue<br />

Fashion Awards<br />

1996/97.<br />

THIS IS PAGE 169


USCITE DEL MESE: I nostri consigli<br />

CHI<br />

TITOLO<br />

GENERE<br />

LABEL<br />

PERCHE’<br />

THIS IS PAGE 170<br />

Musica: Altri otto album che pig ascolterà di Ambrogio Ferrario<br />

THE CLIPSE<br />

LORD WILLIN’<br />

Hip Hop<br />

Star Track/Arista<br />

I Clipse hanno le loro buone<br />

ragioni per ringraziare il<br />

Signore! Partiti dal nulla si<br />

sono trovati, da un giorno<br />

all’altro, con un disco interamente<br />

prodotto dai Neptunes<br />

(i N.E.R.D. se volete). Sapete<br />

quindi cosa aspettarvi: ritmiche<br />

secche e semi techno<br />

(sentire come volano i sintetizzatori<br />

in questo disco mi fa<br />

pensare alla Detroit di metà<br />

anni ’80) su partiture barocche<br />

urbane. Il marchio dei<br />

Neptunes c’è tutto e si fa sentire<br />

alla grande. Ascoltate il<br />

singolo “Grindin’”, con tutta<br />

la sua ritmica degna dei<br />

Tambur du Bronx per capire di<br />

cosa sto parlando, oppure lo<br />

struscio di New Orleans nella<br />

grassa e funky “Young Boy”. I<br />

momenti migliori del disco<br />

vengono raggiunti, però,<br />

quando il suono diventa completamente<br />

elettronico e si<br />

avvicina molto alle derive<br />

della nuova dance di stampo<br />

inglese come in “Family<br />

Freestyle” e “Ego”. Se vi è<br />

piaciuto il disco dei N.E.R.D.<br />

recensito il mese scorso “Lord<br />

Willin’” fa proprio al caso<br />

vostro! Strictly for the headz!<br />

NAPPY ROOTS<br />

WATERMELON CHICKEN<br />

AND GRITZ<br />

Hip Hop<br />

Atlantic<br />

Se la recensione qui a fianco<br />

dei Clip vi ha fatto venire i brividi<br />

e preferite ai beat Techno e<br />

le sparate consumistiche la sana<br />

attitudine Old School Hip Hop,<br />

ecco un CD che non può mancare<br />

nella vostra collezione. I<br />

Nappy Roots vengono dallo<br />

sporco Sud degli US (avete presente<br />

Hazard, Bo e Duke, Boss<br />

Hog e Cuter…) e dalla loro<br />

terra hanno tratto ispirazione e<br />

nutrimento. Niente immagini di<br />

sparatorie e spaccio di droga,<br />

ma tanto soul e vena afrocentrica.<br />

Per non parlare poi della<br />

musica, penso che questo disco<br />

rappresenti un primo tentativo<br />

di fusione fra il rap e la musica<br />

country, come nel primo singolo<br />

“Ah Naw” sospinto dal<br />

suono del banjo e della armonica.<br />

La mia canzone preferita<br />

rimane “Po Folks” squisito<br />

numero soul sulla piccola gente<br />

del Sud. I Nappy Roots sembrano<br />

un’ottima fusione fra gli<br />

Arrested Development (qualcuno<br />

se li ricorda?) e gli Outkast.<br />

“Watermelon Chicken and<br />

Gritz” (riferimento ai cibi del<br />

Sud) incanta con il suo leggero<br />

incedere anacronistico, risultando<br />

un grande disco.<br />

SIMIAN<br />

WE ARE YOUR FRIENDS<br />

Eclectic<br />

Source<br />

La stampa inglese si divertirà<br />

un mondo nel recensire questo<br />

disco…Mi vedo già i titoli,<br />

sono sicuro che da qualche<br />

parte nell’articolo o nella<br />

recensione il giornalista d’oltre<br />

Manica userà l’aggettivo arty<br />

(generalmente collegato all’atro<br />

aggettivo farty) e tesserà<br />

complesse congetture tipo<br />

uovo e gallina su chi abbia<br />

influenzato chi (Beta Band o<br />

Simian). Benvenuti nello strano<br />

mondo dei Simian… Post<br />

moderni come pochi i Simian<br />

riescono a centrifugare in un<br />

solo dischetto una straordinaria<br />

quantità di generi diversi: folk,<br />

hip hop, rock alla The Strokes,<br />

psichedelica, punk, elettronica<br />

bontempi…più volte nella stessa<br />

canzone. Dai beat stile<br />

Timbaland di “The way I like”<br />

fino agli attacchi punk simili a<br />

tutte le nuove band che iniziano<br />

con l’articolo the. Condisce<br />

il tutto un senso delle melodie<br />

degno dei migliori Beach Boys<br />

come nell’introduttiva “La<br />

breeze” e in “The swarm”.<br />

“We are family” è una cavalcata<br />

fra tutti i generi musicali<br />

degli ultimi 40 anni. E solo per<br />

questo merita un ascolto.<br />

DZIHAN & KAMIEN<br />

GRAN RISERVA<br />

Downtempo<br />

Couch<br />

“Gran riserva” è il secondo<br />

disco del duo viennese composto<br />

da Vlado Dzihan e<br />

Mario Kamien. Come il primo<br />

disco “Freaks and Icons” i<br />

viennese ritornano con tutto<br />

il loro armamentario di bossa<br />

nova, fumose languidi ritmi<br />

downtempo e qualche svisata<br />

house (visto che adesso<br />

l’house è di moda non può<br />

mancare in nessun disco che<br />

si rispetti). Fortunatamente i<br />

due sono riusciti un po’ a<br />

divincolarsi dall’ombra del<br />

duo che ha lanciato Vienna<br />

come nuova capitale musicale<br />

di tutto ciò che è chill,<br />

lasciando quel tipico sound di<br />

Kruder & Dorfmeister in favore<br />

di sonorità più etniche e<br />

personali. Il disco è dedicato<br />

ai padri del duo (rappresentati<br />

in copertina), famosi jazzisti<br />

viennesi, che, sicuramente,<br />

saranno fieri della stupenda<br />

“Basmati” o del super funk di<br />

“Sliding” e sicuramente<br />

anche del jazz astrale in stile<br />

Sun Ra di “Where’s Jhonny<br />

Sabatino?”. Nulla di nuovo<br />

ma tutto condito da grandi<br />

tocchi di classe.


DJ HELL<br />

ELECTRONICBODY -<br />

HOUSEMUSIC<br />

House, Electro<br />

React<br />

Il padre putativo dell’electroclash<br />

si concede in una doppia<br />

compila mixata nella<br />

quale dimostra il perchè di<br />

tutto il suo successo, e nel<br />

contempo mostra gli scenari<br />

futuri della musica da ballo.<br />

Hell, personaggio eclettico, è<br />

il padrone della seminale etichetta<br />

tedesca International<br />

Deejay Gigolo Records che<br />

da parecchio tempo spinge<br />

tutto quel suono electro,<br />

adesso così di moda, avendo<br />

pubblicato lavori, fra l’altro,<br />

di Felix Da Housecat, Miss<br />

Kittin e The Hacker. In questa<br />

compilation Hell mixa di tutto<br />

dalla techno Detroit di<br />

Underground Resistance, al<br />

House di Chicago di Derrick<br />

Carter fino ai suoni electro e<br />

electronic disco come la stupenda<br />

“Miura” dei Metro<br />

Area. Con questo cd Hell<br />

riesce a dimostrare tutta la<br />

sua capacità di fine selezionatore<br />

e mostra il perché, quando<br />

il fenomeno electroclash<br />

si sgonfierà naturalmente,<br />

staremo ancora qui a parlare<br />

di lui e della sua International<br />

Deejay Gigolo.<br />

DEADLY AVENGER<br />

DEEP RED<br />

Break beat<br />

Illicit<br />

Dopo aver ascoltato l'ottimo<br />

Dj mix di Deadly Avenger per<br />

la seria Fabric Live (forse il<br />

club più importante adesso in<br />

Europa) mi aspettavo molte<br />

cose dal disco d'esordio di<br />

Damon Baxter. Nel cd mixato<br />

si susseguivano hip hop della<br />

vecchia scuola, soul e funk e<br />

un po’ di ragga ed era<br />

impossibile non ballare ascoltandolo.<br />

Così mi aspettavo<br />

un disco dedicato al dance<br />

floor... e invece "Deep Red"<br />

sceglie una strada diversa e<br />

decisamente più introspettiva.<br />

Musica adatta per epocali<br />

colonne sonore ("We took<br />

Pelham" ne è un esempio<br />

con la sua sezione orchestrale<br />

rubata da Rocky) e a teneri<br />

e profondi passaggi cinematici.<br />

Se avete presente le<br />

colonne sonore dei film di<br />

Carpenter ("1998 Fuga da<br />

New York" per citarne uno)<br />

avrete una buona idea della<br />

texture musicale di "Deep<br />

Red", come in "Lopez", forse<br />

il brano più riuscito, con il<br />

suo pulsare electro e le intricate<br />

melodie eteree. Musica<br />

da vedere!<br />

MISSY ELLIOT<br />

UNDER CONSTRUCTION<br />

Hip hop<br />

Elektra<br />

Come ogni anno si aspetta<br />

che Missy e il suo compagno<br />

Timbaland spingano in avanti<br />

la musica pop con la loro ultima<br />

opera. Così è successo,<br />

per esempio, con "Get your<br />

freak on", singolo d'apertura<br />

del vecchio disco di Missy,<br />

che ha imposto in tutto il<br />

mondo le melodie orientali e<br />

il suono delle tabla. In questo<br />

nuovo "Under Construction"<br />

Missy torna alle origini: old<br />

school vibra e musica da<br />

block partyes. Musica per ballare<br />

e divertirsi, proprio come<br />

all'inizio del'hip hop nel<br />

Bronx. Così escono un paio di<br />

campioni di disco music e<br />

breaks funky. Anche gli ospiti<br />

vengono contagiati da questa<br />

ritrovata positività: Jay Z per<br />

una volta lascia da parte tutto<br />

il suo vocabolario da gangsta<br />

in favore di un'attitudine<br />

festaiola. Pure Method Man<br />

sembra meno caustico. Una<br />

canzone su tutte è il singolone<br />

bomba "Work it", liriche<br />

pepate e beat super flippin'!<br />

Aspettatevi un'ondata di<br />

dischi Old School, Missy traccia<br />

la via!<br />

SYBARITE<br />

NONUMENT<br />

Ambient<br />

4AD<br />

La musica di Sybarite, artista<br />

di Brooklin, al secolo Xian<br />

Hawkins, trae ispirazione in<br />

egual misura dall’avanguardia<br />

elettronica, dal jazz, dalla<br />

classica e dal folk.<br />

“Nonument” è una brillante<br />

collezione di composizioni<br />

delicate, assemblate con una<br />

maniacale cura sovrapponendo<br />

piccoli elementi uno sull’altro<br />

per creare costruzioni<br />

dettagliate. Come nell’iniziale<br />

“Secropia”: elettronica cameristica<br />

sospinta da un delizioso<br />

quartetto d’archi. Nelle<br />

mani di Sybarite il campionatore<br />

sembra uno strumento<br />

vero e proprio: modula suoni<br />

e sensazioni in maniera sensibile<br />

e creativa. La presenza di<br />

due brani cantati impreziosisce<br />

ancora di più il disco, così<br />

sospeso in atmosfere elegiache.<br />

Se si unisce la raffinata<br />

sensibilità pop che contraddistingue<br />

tutte le uscite su 4AD<br />

(etichetta che ha pubblicato i<br />

lavori dei Breeders, ma anche<br />

dei Dead Can Dance) ad una<br />

verve compositiva di queste<br />

dimensioni, si sfiora il capolavoro.<br />

THIS IS PAGE 171


USCITE DEL MESE: I nostri consigli<br />

TITOLO<br />

AUTORE<br />

GENERE<br />

EDITORE<br />

BRICIOLE<br />

PREZZO<br />

THIS IS PAGE 172<br />

Libri: Cinque da Leggere di Stefania Mapelli<br />

SOFFOCARE<br />

Palahniuk Chuck<br />

Romanzo<br />

Mondadori<br />

Collana: Strade blu<br />

Dallo stesso autore di<br />

Fight Club da cui ne è<br />

stato tratto un film<br />

diretto da David<br />

Fincher, ne esce una<br />

nuova e delirante<br />

avventura dark comedy<br />

luciferina, rivelatrice<br />

della follia del mondo<br />

in cui viviamo, che ha<br />

come protagonista<br />

Victor Moncini, studente<br />

di medicina fallito,<br />

che per guadagnarsi<br />

da vivere, oltre che a<br />

lavorare in un finto<br />

Villaggio di Pellegrini<br />

ha un’altra attività più<br />

remunerativa che svolge<br />

di sera; far finta di<br />

soffocare a causa di un<br />

boccone mal ingerito e<br />

farsi salvare da un malcapitato<br />

che gli resterà<br />

fedele per tutta la vita<br />

inviandogli dei soldi<br />

ogni anniversario dell’incidente...<br />

€ 15,20<br />

AMABILI RESTI<br />

Alice Sebold<br />

Romanzo<br />

Edizioni e/o<br />

Primo romanzo di una<br />

giovane scrittrice americana<br />

che ha al suo<br />

attivo un famoso libro<br />

in cui racconta la violenza<br />

sessuale da lei<br />

subita, Amabili Resti si<br />

annuncia già come un<br />

grande successo internazionale.<br />

Uscito contemporaneamente<br />

in<br />

diversi paesi, autori del<br />

calibro di Jonathan<br />

Franzen e Michael<br />

Chambon hanno già<br />

espresso il loro entusiasmo.<br />

Non è facile<br />

scrivere un romanzo<br />

sull'omicidio di una<br />

ragazza, specialmente<br />

se è la ragazza stessa a<br />

raccontare. Dal suo<br />

cielo. Eppure Alice<br />

Sebold ci riesce magnificamente<br />

e ricrea la<br />

voce spensierata di<br />

un'adolescente, Susie<br />

Salmon, nei suoi giorni<br />

più felici.<br />

€ 14,50<br />

SE FOSSI UNA<br />

STREGA<br />

Celia Rees<br />

Romanzo<br />

Salani<br />

Se fossi una Strega è<br />

l’attesissimo seguito<br />

del “Viaggio della strega<br />

Bambina“. Come il<br />

primo libro questa è<br />

una storia narrata con<br />

grande vividezza. Celia<br />

Rees racconta in modo<br />

intenso e coinvolgente<br />

la visione di una ragazza,<br />

Mary Newbury, vissuta<br />

nel 1600, la cui<br />

vita è stata segnata dal<br />

rifiuto delle convinzioni<br />

e delle norme, che ha<br />

deciso di amare e vivere<br />

in maniera autonoma<br />

in un’epoca in cui<br />

farlo equivaleva a essere<br />

considerata una<br />

strega. Mary che è in<br />

contatto con un adolescente<br />

del XXI secolo,<br />

Agnes che risulta essere<br />

una sua discendente.<br />

Non è solo il sangue<br />

a legarle fortemente,<br />

ma un potere<br />

speciale.<br />

€ 10,50<br />

I VERI NOMI<br />

Andrea De Carlo<br />

Romanzo<br />

Mondadori<br />

Un romanzo sul viaggio,<br />

sulla musica, sull'amicizia,<br />

sugli incroci del<br />

destino, sui sogni di<br />

due ragazzi, Alberto e<br />

Raimondo che vendono<br />

a un grosso editore un<br />

meraviglioso libro<br />

intervista ad una grande<br />

rockstar americana.<br />

Raimondo l'ha venduto,<br />

anche se figura come<br />

autore, la penna invece<br />

è di Alberto. L'accordo<br />

è che Raimondo figurerà<br />

come autore e<br />

Alberto riceverà la<br />

metà dei diritti. Il libro<br />

ha un successo straordinario.<br />

Vengono chiesti<br />

altri libri intervista a<br />

divi sempre più importanti.<br />

E così il gioco<br />

continua. Peccato che<br />

tutte le interviste siano<br />

rigorosamente false.<br />

Insieme al libro un cd<br />

con tre pezzi musicali<br />

composti da De Carlo.<br />

€ 16,00<br />

FUGA DAL NATALE<br />

John Grisham<br />

Romanzo<br />

Mondadori<br />

Dimenticatevi l'autore<br />

di legal thriller che<br />

conoscete, Grisham si è<br />

cimentato in una deliziosa<br />

commedia natalizia,<br />

cinica e divertente,<br />

che mette alla prova i<br />

buoni sentimenti che<br />

accompagnano il Natale<br />

delle famiglie in particolare<br />

quella dei Krank i<br />

quali avevano speso<br />

6100 dollari per quello<br />

precedente. Però quest'anno<br />

la figlia Blair<br />

non ci sarà, perchè in<br />

Perù per una missione<br />

umanitaria. Ma che<br />

senso ha trascorrere il<br />

Natale senza Blair? E se<br />

lo saltassero? E se utilizzassero<br />

i soldi per la<br />

crociera ai Caraibi che<br />

si sono sempre negati?<br />

Il grande piano è deciso<br />

e messo in atto ma il<br />

Natale, sta per prendersi<br />

la più esilarante rivincita<br />

sui poveri Krank.<br />

€ 15,00


E’ la storia di una bambina che diventa donna, di un viaggio, della bellezza nascosta, di una foresta:<br />

a traversarla ci vuole coraggio, i lupi sono in agguato, ci sono i briganti, le antiche paure.<br />

Si incontra l’amore. Musonero si trova in un mondo in sé chiuso dal segreto Dello specchio, è la<br />

Baronia, tra un fiume e la foresta, dove i ricordi il cibo un gesto, scandiscono il tempo.<br />

Una metafora del viaggio dell’Ombra verso la bellezza dove il linguaggio è la magia del racconto.<br />

In tutte le Librerie


USCITE DEL MESE: I nostri consigli<br />

TITOLO<br />

PIATTAFORMA<br />

GENERE<br />

DEVELOPER<br />

PUBLISHER<br />

GIOCATORI<br />

IN DUE PAROLE<br />

THIS IS PAGE 174<br />

Videogames: The pixel in groove di Biagio Sileno<br />

PRIMAL<br />

PLAYSTATION 2<br />

AZIONE 3D/AVVENTURA<br />

STUDIO CAMBRIDGE<br />

SCEE<br />

1 P<br />

Avventura fantasy in stile<br />

dark, la cui protagonista,<br />

Jennifer Tate, verrà catapultata<br />

suo malgrado nel turbolento<br />

mondo di Primal! La bella<br />

Jane subirà una metamorfosi<br />

quando comprenderà di<br />

essere dotata di poteri<br />

soprannaturali, mai sospettati<br />

prima. In compagnia di Scree,<br />

gargoyle fiero e potente,<br />

controllabile anch’esso dal<br />

giocatore, Primal si snoda<br />

attraverso 4 differenti reami<br />

collegati tra loro, ognuno<br />

popolato da razze demoniache.<br />

Il sistema d’animazioni<br />

perfetto, un’AI molto raffinata<br />

e un appagante sistema di<br />

controllo, fanno di Primal un<br />

gioco irrinunciabile!<br />

TOM CLANCY’S SPLIN-<br />

TER CELL<br />

XBOX<br />

AZIONE<br />

UBI SOFT MONTREAL<br />

UBI SOFT<br />

1 P<br />

Arriva finalmente Splinter<br />

Cell, arriva l’agente Sam<br />

Fisher, in uno scenario fantapolitico<br />

arriva Tom Clancy su<br />

Xbox! Travolgente avventura<br />

che calerà il videogiocatore<br />

nei panni di un soldato degli<br />

Stati Uniti d’America, alla<br />

ricerca di due commilitoni<br />

scomparsi misteriosamente<br />

nell’ex URSS. Ovviamente<br />

dietro la loro assenza si<br />

nasconde un vero e proprio<br />

intrigo inestricabile. Sam<br />

dovrà tramutarsi in spia,<br />

dovrà interrogare, dovrà sparare<br />

per uccidere, dovrà rendere<br />

innocui i suoi avversari.<br />

Telecamera esterna, interno<br />

sul gioco, interno su Tom<br />

Clancy, Splinter Cell, Xbox!<br />

MICROMACHINES<br />

GAMECUBE<br />

RACING<br />

ATARI<br />

INFOGRAMES<br />

1/4 P<br />

Salta, corri, schizza, ribaltati,<br />

cappotta, rientra in strada,<br />

accelera, frena, frena, frenaaaa…<br />

Micromachines di<br />

nuovo in primo piano, con un<br />

divertentissimo titolo dotato<br />

di otto piccoli personaggi<br />

con diverse caratteristiche<br />

come protagonisti, ognuno a<br />

bordo di un pazzo veicolo in<br />

ambienti che, definire assurdi,<br />

è poco! Micromachines è<br />

dotato di 40 differenti veicoli,<br />

24 livelli di gioco, tre per<br />

ogni universo, inoltre tre<br />

diverse modalità di gioco<br />

completeranno<br />

l’opera…frena, ho detto frenaaaaaaa…!!!<br />

WORMS BLAST<br />

GAMEBOY ADVANCE<br />

PUZZLE<br />

TEAM 17<br />

UBI SOFT<br />

1/2 P<br />

Controllando strane creature<br />

e guidando un divertentissimo<br />

mezzo acquatico si partirà<br />

con il solo intento di “pulire”<br />

lo schermo dagli alveari<br />

colorati. Armati di un bazooka,<br />

in grado di sparare colpi<br />

dalle traiettorie differenti, il<br />

proiettile colorato esploso<br />

s’infrangerà contro blocchi<br />

della stessa tinta, fino al raggiungimento<br />

dello scopo.<br />

Personaggi esilaranti in stile<br />

cartoon, animazioni coinvolgenti<br />

e perfettamente integrate<br />

a fondali dipinti e ben<br />

realizzati, dialoghi divertentissimi<br />

e caratterizzanti di<br />

ogni singolo personaggio,<br />

rendono Worms Blast, un<br />

videogioco davvero trascinante<br />

per gli amanti del GBA!


CHI VUOL ESSERE<br />

MILIONARIO<br />

PC<br />

QUIZ<br />

HOT HOUSE<br />

EIDOS<br />

1/4 P<br />

Torna uno dei videogiochi più<br />

venduti d’ogni tempo, per<br />

regalare ore e ore di puro<br />

divertimento ad un vasto<br />

panorama d’utenti, pronto a<br />

rivivere le stesse sensazioni<br />

proposte dal famoso quiz<br />

televisivo. Oltre al naturale<br />

adeguamento all’Euro, il<br />

gioco della Eidos presenta<br />

una grafica totalmente modificata<br />

con nuove sequenze<br />

video, una coinvolgente<br />

ambientazione virtuale con il<br />

pubblico presente in sala, e<br />

oltre 1000 nuovi quesiti scritti<br />

dagli stessi autori dello show<br />

televisivo. La difficoltà crescente<br />

delle domande, sarà<br />

gestita abilmente<br />

dall’Intelligenza Artificiale, e<br />

le sfide tra amici o contro il<br />

computer saranno entusiasmanti.<br />

Chi vuol essere<br />

Milionario, gioco ufficiale del<br />

celebre programma televisivo…<br />

lo accendiamo!<br />

STAR WARS BOUNTY<br />

HUNTER<br />

PLAYSTATION 2/GAMECUBE<br />

AZIONE IN 3^ PERSONA<br />

INTERNO<br />

CTO<br />

1 P<br />

Jango Fett, il cacciatore,<br />

attraverserà 18 livelli ambientati<br />

su 6 pianeti differenti in<br />

grafica tridimensionale, sulla<br />

scia di crudeli banditi, compiendo<br />

missioni al limite della<br />

legalità. La storia, realizzata<br />

appositamente per il gioco,<br />

s’integra bene con le vicende<br />

narrate nei film della famosa<br />

saga cinematografica, riproducendo<br />

i luoghi, le ambientazioni<br />

e i personaggi di Star<br />

Wars. L’azione è tipica dei<br />

classici sparatutto in terza<br />

persona, ed è ben supportata<br />

dalle dotazioni particolari del<br />

protagonista, inoltre lo schema<br />

di gioco risulta semplice e<br />

lineare, incentrato prevalentemente<br />

su Jango Fett.<br />

ROBOTECH<br />

BATTLECRY<br />

PLAYSTATION 2/XBOX<br />

SPARATUTTO<br />

TDK<br />

HALIFAX<br />

1/2 P<br />

Geniale citazione di uno dei<br />

cartoni animati mito degli<br />

anni ’80, Robotech Battlecry,<br />

sparatutto in terza persona, è<br />

la storia dello scontro tra la<br />

razza umana e gli alieni<br />

Zentraedi. Controllando il<br />

pilota Jack Archer, alla guida<br />

del caccia Veritech, tra combattimenti<br />

nello spazio o missioni<br />

d’esplorazione in città<br />

futuristiche, il cartoon rivivrà<br />

magicamente su console.<br />

Inoltre, come nella serie televisiva<br />

sarà possibile selezionare<br />

una delle tre configurazioni<br />

offerte dal Veritech, e<br />

tramutarlo in robot, velivolo<br />

o un mix di entrambi. Le<br />

musiche faranno il resto:<br />

accendete la TV, Robotech<br />

Battlecry è tornato!<br />

SPYRO ENTER THE DRA-<br />

GONFLY<br />

PLAYSTATION 2/GAMECUBE<br />

AZIONE<br />

CHECK SIX STUDIOS<br />

E-EQUINOX<br />

VIVENDI<br />

1 P<br />

Le libellule del Regno dei<br />

Draghi corrono un grave pericolo,<br />

minacciate dai perfidi<br />

Gnasty Gnorc e Ripto, solo<br />

Spyro può salvarle, sottraendole<br />

ai cattivi e restituendo<br />

l’ordine nel suo magico<br />

Mondo. Il piccolo grande<br />

Drago attraverserà coraggiosamente<br />

oltre 30 livelli, evitando<br />

ostacoli d’ogni tipo,<br />

guidando veicoli, saltando<br />

piattaforme e osservando il<br />

mutare delle condizioni metereologiche,<br />

tra arcobaleni,<br />

tornado, monsoni e fiocchi di<br />

neve! Le abilità di Spyro sono<br />

notevolmente migliorate grazie<br />

a caratteristiche innovative<br />

come le armi del soffio o<br />

al sistema d’inventario: ottimo<br />

aiuto per la soluzione dei<br />

rompicapo.


FETISH FILES<br />

THIS IS PAGE 176<br />

Per i piu feticisti di voi, i gadget che non possono mancare.<br />

di Giovanni Cervi<br />

VINCERE A SCACCHI PER BERE<br />

Siete in due. Avete una sete della madonna. Una sola birra in frigo.<br />

Ma giocatevela a scacchi direttamente sul frigo, no? Calamitate la scacchiera<br />

sul frigo e tentate di vincere. Se il vostro avversario è bravo a scacchi,<br />

atterratelo con un gancio destro e arraffate la tanto desiderata birra.<br />

SARDINE DI CENERE<br />

Canny ashtray è un portacenere da passeggio dal design<br />

affilato e dallo stile tradizionale. Non più per terra, non più<br />

nel pacchetto vuoto o in un bicchiere. Non funziona a batterie.<br />

Dubbi: le sardine ci sono dentro? Se sì, bisogna mangiarle<br />

prima di fumare? E dopo si puzzerà di pesce o di<br />

fumo?<br />

CODE ANCHE NEL PROPRIO GARAGE<br />

Park-zone è un piccolo semaforo da mettere in garage.<br />

Serve a parcheggiare ogni volta nello stesso posto, senza<br />

sbagliare di un centimetro. Si entra con la luce verde, si<br />

presta attenzione con la luce gialla e ci si ferma con quella<br />

rossa. Ci sarà posto per scooter e biciclette, la macchina<br />

non si ammaccherà e non si righerà e accetteremo col sorriso<br />

le multe per aver girato intorno al tavolo del soggiorno<br />

contromano.


SIX INCHES<br />

Il vibratore di Hello Kitty lo voglio subito! E’ il meno volgare,<br />

il più tenero, innocente. Quasi impossibile pensare di<br />

usarlo senza ridere o ritornare bimbi. Pronto all’uso poiché<br />

completo di pile.<br />

BIBLE BELT<br />

E’ un cinturone con la fibbia a forma di bibbia aperta!!<br />

Vedete un po’ voi…<br />

LA MACCHINA PER ANDARE SOTTO IL PAR<br />

Solo per golfisti. Right Angle è un’imbragatura meccanica che blocca il braccio per avere uno swing perfetto. Click<br />

click click SWWWWING è il suo suono e clap clap clap APPLAUSI sarà il suono delle persone che guardano.<br />

Disponibile standard e extra large.<br />

THIS IS PAGE 177

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