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Milone_409 - Società Italiana di Chirurgia

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Il ruolo dell’ecografia<br />

endoanale nella riduzione<br />

delle reci<strong>di</strong>ve <strong>di</strong> fistole anali<br />

MARCO MILONE, GIUSEPPE PESCE, MADDALENA LEONGITO, FRANCESCO MILONE<br />

Area Funzionale <strong>di</strong> <strong>Chirurgia</strong> Generale – Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Chirurgia</strong>, Ortope<strong>di</strong>a, Traumatologia ed Emergenze –<br />

A.O. Universitaria Federico II – Napoli<br />

Corrispondenza a: Prof. Francesco <strong>Milone</strong> – Viale Raffaello, 15 – 80129 Napoli<br />

Riassunto<br />

L’obiettivo del trattamento chirurgico delle fistole anali è <strong>di</strong> era<strong>di</strong>care il processo<br />

suppurativo senza compromettere la continenza fecale. Il manifestarsi delle reci<strong>di</strong>ve<br />

<strong>di</strong> fistole anali è principalmente da attribuire alla non identificazione dell’orifizio<br />

interno da parte del chirurgo e alla complessità della fistola. Noi abbiamo va -<br />

lutato il decorso clinico <strong>di</strong> 214 pazienti in uno stu<strong>di</strong>o randomizzato e controllato<br />

per identificare il tasso <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve con o senza l’utilizzo <strong>di</strong> un’ecografia endoanale<br />

preoperatoria. In questo stu<strong>di</strong>o abbiamo <strong>di</strong>mostrato che l’ecografia endoanale<br />

è una modalità <strong>di</strong>agnostica accurata per l’identificazione dell’orifizio interno e<br />

delle fistole complesse. Quin<strong>di</strong> l’ecografia endoanale è realizzabile e particolarmente<br />

utile nella valutazione preoperatoria delle fistole anali per la riduzione delle<br />

reci<strong>di</strong>ve.<br />

Parole chiave: fistole anali, ecografia endoanale<br />

Summary<br />

Role of endoanal ultrasonography in reducing anal fistula recurrence.<br />

M. <strong>Milone</strong>, G. Pesce, M. Leongito, F. <strong>Milone</strong><br />

The aim of surgical treatment of fistula-in-ano is to era<strong>di</strong>cate the suppurative<br />

process permanently without compromising faecal continence. The appearance<br />

of a recurrence of fistula-in-ano is often due to non-identification of the internal<br />

opening by the surgeon, and to the presence of complex fistulae. We evaluated<br />

the clinical course of 214 patients in a randomised. controlled trial with respect to<br />

the recurrence rate of anal fistula with or without preoperative endoanal ultrasonography.<br />

In this study we demonstrate that endoanal ultrasonography was the<br />

Introduzione<br />

La patogenesi <strong>di</strong> ascessi e fistole<br />

anorettali è generalmente attribuita<br />

a un’infezione delle ghiandole<br />

anali <strong>di</strong> Hermann e Desfosses<br />

(ipotesi critpoghiandolare). Que -<br />

ste ghiandole sono solitamente<br />

localizzate in posizione subepiteliale,<br />

nello spazio intersfinterico, e<br />

talora si approfondano nello sfintere<br />

esterno, con dotti che entrano<br />

alla base delle cripte anali <strong>di</strong> Mor -<br />

gagni, a livello della linea dentata.<br />

L’infezione delle ghiandole può<br />

risultare in un ascesso, che può<br />

<strong>di</strong>ffondersi in una serie <strong>di</strong> <strong>di</strong>rezioni,<br />

<strong>di</strong> solito lungo il percorso <strong>di</strong><br />

minor resistenza, e può portare allo<br />

sviluppo <strong>di</strong> una successiva fistola<br />

anale 1,2 . L’ascesso anale è<br />

definito come sepsi perianale<br />

acuta <strong>di</strong> origine criptoghiandolare<br />

e necessita indubbiamente <strong>di</strong><br />

461


<strong>Chirurgia</strong> <strong>Italiana</strong><br />

2009 - vol. 61 n. 4 pp 461-465<br />

drenaggio chirurgico; mentre la<br />

successiva fistola anale, conseguenza<br />

della propagazione dell’infezione<br />

nei tessuti circostanti,<br />

rappresenta un grande motivo <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>atriba, soprattutto per quanto<br />

concerne le sue caratteristiche<br />

anatomiche e le relative implicazioni<br />

chirurgiche. Una fistulotomia<br />

eccessivamente aggressiva può infatti<br />

condurre a un grado variabile<br />

<strong>di</strong> incontinenza postoperatoria,<br />

mentre un trattamento eccessivamente<br />

conservativo o improprio<br />

può causare la ricorrenza della fistola<br />

3,4 .<br />

L’ecografia endorettale è <strong>di</strong> facile<br />

esecuzione, poco invasiva e ripetibile.<br />

Una sonda rotante con<br />

un raggio <strong>di</strong> 360° e una frequenza<br />

tra 5 e 16 MHz è introdotta<br />

nel retto e poi lentamente ritirata,<br />

così da permettere la visualizzazione<br />

del pavimento pelvico,<br />

del complesso sfinteriale e<br />

dei tessuti perirettali e perianali<br />

5,6 . L’ecografia endorettale si è<br />

<strong>di</strong>mostrata un mezzo <strong>di</strong>agnostico<br />

molto utile, mostrando un’interessante<br />

accuratezza soprattutto<br />

nella valutazione delle caratteristiche<br />

anatomiche delle fistole<br />

e degli ascessi 7-11 . Una corretta<br />

definizione morfologica <strong>di</strong><br />

un ascesso o <strong>di</strong> una fistola e i<br />

suoi rapporti con lo sfintere interno<br />

o esterno è infatti il più<br />

erano stati valutati preoperatoriamente<br />

con esame clinico ed ecografia<br />

endorettale (131 casi) e chi<br />

invece era stato valutato solamente<br />

con esame clinico (83 controlli),<br />

con lo scopo <strong>di</strong> verificare l’utilità<br />

dell’ecografia endoanale nella<br />

riduzione delle reci<strong>di</strong>ve <strong>di</strong> fistole<br />

anali.<br />

L’esame clinico effettuato in decubito<br />

laterale sinistro con ispezione,<br />

esplorazione rettale <strong>di</strong>gitale<br />

e anoscopia si è valso, ove<br />

possibile, dell’utilizzo <strong>di</strong> specilli,<br />

al fine <strong>di</strong> identificare clinicamente<br />

il percorso della fistola,<br />

l’eventuale presenza <strong>di</strong> tramiti<br />

secondari e l’orifizio interno della<br />

stessa.<br />

L’esame ecografico endoanale è<br />

stato effettuato con ecografo Kretz<br />

technik modello Combison 401<br />

con una sonda rettale e un trasduttore<br />

<strong>di</strong> 7,5-10 MHz.<br />

L’esame è stato realizzato con<br />

paziente in decubito laterale sinistro,<br />

senza anestesia, e previa<br />

preparazione anorettale con un<br />

clistere evacuativo da 100 ml. Il<br />

perossido <strong>di</strong> idrogeno veniva<br />

iniettato per migliorare la risoluzione<br />

della tecnica, molto lentamente,<br />

con l’uso <strong>di</strong> una cannula<br />

endovenosa e flessibile attraverso<br />

l’orifizio esterno della fistola.<br />

La fistola anale tipica era identificata<br />

come un tratto <strong>di</strong> ipoecogenità<br />

che attraversava il subepitelio<br />

e lo sfintere interno e/o<br />

esterno e infine attraversava i tessuti<br />

sottocutanei circostanti. Il<br />

tramite fistoloso <strong>di</strong>veniva brillantemente<br />

iperecogeno dopo iniezione<br />

<strong>di</strong> perossido <strong>di</strong> idrogeno<br />

(Fig. 1).<br />

L’intervento chirurgico effettuato<br />

in anestesia subaracnoidea selettiva<br />

(a sella) ha previsto, previa rivalutazione<br />

della fistola anale con<br />

specilli e iniezione <strong>di</strong> blu <strong>di</strong> metiimportante<br />

fattore che influenza<br />

i risultati chirurgici 12 .<br />

L’identificazione preoperatoria<br />

<strong>di</strong> ogni occulta area purulenta,<br />

la definizione dell’anatomia del<br />

tratto fistoloso primario e delle<br />

<strong>di</strong>ramazioni secondarie e l’in<strong>di</strong>viduazione<br />

dell’orifizio interno<br />

giocano un ruolo fondamentale<br />

nella pianificazione del successivo<br />

approccio chirurgico, volto<br />

ad assicurare la risoluzione<br />

completa dell’infezione, la prevenzione<br />

<strong>di</strong> eventuali reci<strong>di</strong>ve e<br />

il rispetto dell’integrità sfinteriale<br />

per la riduzione del rischio <strong>di</strong><br />

gra<strong>di</strong> minori o maggiori <strong>di</strong> incontinenza<br />

13 .<br />

Scopo del nostro stu<strong>di</strong>o è valutare<br />

l’utilità dell’ECO-endorettale nella<br />

riduzione del tasso <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve delle<br />

fistole anali.<br />

Pazienti e meto<strong>di</strong><br />

Da gennaio 1998 a <strong>di</strong>cembre 2007<br />

sono stati selezionati 214 pazienti<br />

con fistole anali presso l’Area<br />

Funzionale <strong>di</strong> <strong>Chirurgia</strong> Generale<br />

del Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Chirurgia</strong>,<br />

Ortope<strong>di</strong>a, Traumatologia ed E -<br />

mergenza. È stato quin<strong>di</strong> retrospettivamente<br />

<strong>di</strong>segnato uno stu<strong>di</strong>o<br />

caso-controllo,sud<strong>di</strong>videndo i<br />

suddetti pazienti tra coloro che<br />

most accurate <strong>di</strong>agnostic modality for detecting internal opening and complex fistulae.<br />

Therefore. endoanal ultrasonography is reliable and useful in the preoperative<br />

assessment of anal fistula, and particularly for decreasing the recurrence rate<br />

of this <strong>di</strong>sease.<br />

Key words: anal fistula, endoanal ultrasonography<br />

Chir Ital 2009; 61, 4: 461-465<br />

462


L’ecografia endoanale nella riduzione delle reci<strong>di</strong>ve <strong>di</strong> fistole anali<br />

Risultati<br />

Fig. 1. Ecografia endoanale <strong>di</strong> fistola trans-sfinterica dopo<br />

iniezione <strong>di</strong> H2O2.<br />

Tab. I. Caratterizzazione della casistica.<br />

Tipologia Fistole Localizzazione<br />

fistola complesse orifizio interno<br />

Casi Intersfinteriche 102 18 (10,6%) 123 (93,8%)<br />

(131 pz ) (77,8%)<br />

Transfinteriche 24<br />

(18,3%)<br />

Extra/sovrasfinteriche 5<br />

(3,8%)<br />

Controlli Intersfinteriche 63 3 (3,6%) 66 (75,9%)<br />

(83 pz) (75,9%)<br />

Transfinteriche 16<br />

(19,27%)<br />

Extra/sovrasfinteriche 4<br />

(4,8%)<br />

p = 0,74 p = 0.03 p = 0.01<br />

p = 0,69<br />

p = 0,72<br />

Sono state valutate le caratteristiche<br />

della fistola secondo la classificazione<br />

<strong>di</strong> Parks (intersfinterica, transfinterica,<br />

sovrasfinterica ed extrasfinterica),<br />

la presenza <strong>di</strong> tramiti secondari<br />

(fistole complesse) e la localizzazione<br />

dell’orifizio interno. È stato<br />

inoltre valutato il tasso <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve<br />

postchirurgiche nei due gruppi.<br />

Nel gruppo dei casi in 102 pazienti<br />

(77,8%) la fistola era intersfinterica,<br />

in 24 pazienti (18,3%) transfinterica<br />

e in 5 pazienti (3,8%) extra-<br />

o sovrasfinterica. Nel gruppo<br />

dei controlli, in 63 pazienti<br />

(75,9%) la fistola era intersfinterica,<br />

in 16 (19,2%) transfinterica e in<br />

4 (4,8%) sovra- o extrasfinterica.<br />

Non è stata quin<strong>di</strong> riscontrata <strong>di</strong>fferenza<br />

statistica significativa tra i<br />

due gruppi (Tab. I).<br />

Le fistole sono state <strong>di</strong>agnosticate<br />

come complesse (presenza <strong>di</strong> tramiti<br />

secondari) in 18 pazienti<br />

(10,6%) del gruppo casi e in 3 pazienti<br />

(3,6%) del gruppo controlli,<br />

e l’orifizio interno è stato localizzato<br />

con precisione preoperatoriamente<br />

in 123 pazienti (93,8%) del<br />

gruppo casi e in 66 pazienti<br />

(79,5%) del gruppo controlli, con<br />

<strong>di</strong>fferenza statisticamente significativa<br />

tra i due gruppi per entrambe<br />

le variabili (Tab. I).<br />

Il tasso <strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve è stato del<br />

5,34% (7 pazienti) nel gruppo casi<br />

e del 20,4% (17 pazienti) nel gruppo<br />

controlli,con <strong>di</strong>fferenza statisticamente<br />

significativa tra i due<br />

gruppi (p = 0,001 ) (Fig. 2).<br />

lene, la fistulectomia e/o l’apollinosi<br />

in base al coinvolgimento<br />

dell’apparato sfinteriale.<br />

La durata del follow-up è stata <strong>di</strong><br />

due anni tramite valutazione clinica<br />

e/o ecografia perio<strong>di</strong>ca.<br />

Le analisi statistiche sono state effettuate<br />

con S.P.S.S. È stato utilizzato<br />

il test del χ 2 per la valutazione<br />

delle variabili categoriche. La significatività<br />

statistica è stata attribuita<br />

a valori <strong>di</strong> p inferiori allo 0,05%.<br />

Discussione<br />

L’obiettivo del trattamento chirurgico<br />

delle fistole anali è l’era<strong>di</strong>ca-<br />

463


<strong>Chirurgia</strong> <strong>Italiana</strong><br />

2009 - vol. 61 n. 4 pp 461-465<br />

30,00%<br />

25,00%<br />

20,00%<br />

15,00%<br />

10,00%<br />

5,00%<br />

0,00%<br />

zione definitiva del processo suppurativo<br />

senza compromissione<br />

della continenza fecale 14 .<br />

Esistono pochi stu<strong>di</strong> affidabili in<br />

letteratura che identificano i fattori<br />

<strong>di</strong> rischio associati alle reci<strong>di</strong>ve postchirurgiche<br />

delle fistole anali 15 .<br />

Tuttavia emergono come variabili<br />

strettamente correlate alla possibilità<br />

<strong>di</strong> reci<strong>di</strong>ve <strong>di</strong> fistole anali la<br />

complessità della fistola, con l’eventuale<br />

presenza <strong>di</strong> tramiti secondari<br />

a ferro <strong>di</strong> cavallo, e la non identificazione<br />

dell’orifizio interno della<br />

fistola da parte del chirurgo 14-16 .<br />

La valutazione clinica è spesso<br />

inadeguata nell’identificazione<br />

Eco<br />

endoanale<br />

Fig. 2. Reci<strong>di</strong>ve postchirurgiche.<br />

Reci<strong>di</strong>ve<br />

Visita<br />

delle caratteristiche della fistola e<br />

la fistulografia è oramai considerata<br />

una tecnica obsoleta 17,18 . La valutazione<br />

clinica delle fistola ha<br />

infatti limitazioni severe sul conto<br />

dell’affidabilità nello scoprire l’ubicazione<br />

dell’orifizio interno e la<br />

possibile esistenza <strong>di</strong> un tramite<br />

secondario 9 . D’altra parte, la fistulografia,<br />

tra<strong>di</strong>zionalmente adottata<br />

nell’iter <strong>di</strong>agnostico, si è <strong>di</strong>mostrata<br />

inefficace nell’identificare<br />

la correlazione dei tramiti fistolosi<br />

e dell’apparato sfinteriale 13,19 .<br />

L’ecografia endorettale, invece, è<br />

la modalità <strong>di</strong>agnostica più accurata<br />

nella valutazione delle fistole<br />

anali. Essa offre valide informazioni<br />

che possono influenzare la<br />

successiva procedura chirurgica.<br />

In particolare, anche con il preziosissimo<br />

apporto dell’utilizzo <strong>di</strong><br />

H 2<br />

O 2<br />

quale mezzo <strong>di</strong> contrasto,<br />

l’ecografia permette un’eccellente<br />

valutazione dei tramiti primari<br />

o secondari a ferro <strong>di</strong> cavallo (88-<br />

100%) e un’ottima identificazione<br />

dell’orifizio interno della fistola<br />

(85-90%), con risultati nettamente<br />

superiori anche rispetto alla<br />

valutazione clinica intraoperatoria<br />

17,20-24 .<br />

La precisa valutazione ultrasonografica<br />

delle fistole, dunque, identificando<br />

quelli che sono ritenuti i<br />

fattori <strong>di</strong> rischio, riduce, come il<br />

nostro stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong>mostra, il tasso <strong>di</strong><br />

reci<strong>di</strong>ve che in letteratura varia<br />

dallo 0 al 65% 14,17,20 . Inoltre, stu<strong>di</strong><br />

che comparano l’ecografia endoanale<br />

con la risonanza magnetica<br />

(MRI) hanno mostrato che ambo i<br />

meto<strong>di</strong> sono ugualmente vali<strong>di</strong><br />

nella valutazione delle caratteristiche<br />

delle fistole anali 5,6 . Quin<strong>di</strong> essendo<br />

economica e fattibile nella<br />

maggior parte degli Ospedali rispetto<br />

a una più costosa e indaginosa,<br />

seppur valida, risonanza magnetica,<br />

può e deve essere una<br />

procedura abituale nella gestione<br />

preoperatoria dei pazienti con fistole<br />

anali 25 .<br />

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465


SOCIETÀ ITALIANA<br />

DI CHIRURGIA<br />

111° CONGRESSO<br />

Rimini<br />

25-28 ottobre 2009<br />

Rimini Palacongressi<br />

Presidente:<br />

Gianfranco Francioni

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