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SVILUPPO SOSTENIBILE SULLA QUALITA' DELLA VITA ... - Falcri

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1<br />

<strong>SVILUPPO</strong> <strong>SOSTENIBILE</strong> <strong>SULLA</strong><br />

QUALITA’ <strong>DELLA</strong> <strong>VITA</strong> NEL MONDO<br />

DEL LAVORO<br />

C.T.A. DANIELE GULLA’<br />

R.S.A. FALCRICARIPARMA AREA BOLOGNA<br />

NO<strong>VITA</strong>’ DEL TESTO UNICO IN<br />

MATERIA DI SALUTE E<br />

SICUREZZA SUL LAVORO<br />

IL DECRETO LEGISLATIVO 81/08<br />

PRINCIPALI ADEGUAMENTI E OBBLIGHI PER IL DATORE DI LAVORO;<br />

1) PREMESSA SUL DECRETO IN OGGETTO E NORMATIVA IN<br />

RIFERIMENTO ALLO STRESS DA LAVORO CORRELATO<br />

2) DOVE E PERCHE’ E’ IMPORTANTE PREVENIRE<br />

3) LA COMMISSIONE DI CONTROLLO E LE SANZIONI PREVISTE;<br />

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO<br />

4) LE MISURE ADOTTABILI PER LIMITARE E/O ELIMINARE IL RISCHIO<br />

DELL’INSORGERE <strong>DELLA</strong> MALATTIA<br />

5) ELEMENTI INNOVATIVI PER MIGLIORARE L’AZIONE PREVENTIVA<br />

6) SITUAZIONE FILIALI DI BOLOGNA E CONCLUSIONI<br />

7) ALLEGATI TECNICI (fascicolo a parte)<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


2<br />

1. PREMESSA SUL DECRETO IN OGGETTO (D. Lgs. 81/08) E<br />

NORMATIVA DI RIFERIMENTO<br />

Il 1° Gennaio 2009 i documenti di valutazione dei rischi devono essere integrati<br />

anche con la Valutazione dei rischi stress lavoro correlato, come previsto<br />

dall’articolo 28 comma 1 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 “Attuazione<br />

dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e<br />

della sicurezza nei luoghi di lavoro” 1 .<br />

I diversi motivi del continuo aumento delle persone colpite da problemi di stress sul<br />

luogo di lavoro, si possono annoverare:<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

<br />

le innovazioni apportate alla progettazione, all’organizzazione e alla<br />

gestione del lavoro;<br />

la precarietà del lavoro;<br />

la razionalizzazione del personale;<br />

l’aumento del carico di lavoro e del ritmo di lavoro;<br />

le elevate pressioni emotive esercitate sui lavoratori;<br />

i rischi psicologici derivanti da rapine;<br />

la violenza e le molestie di natura psicologica;<br />

lo scarso equilibrio tra lavoro e vita privata.<br />

L’Agenzia Europea per la Salute e la Sicurezza (European Agency for Safety and<br />

Health at Work) da tempo si occupa di tale problematica; segnaliamo la<br />

pubblicazione “Prevention of work-related stress in the education sector” 2 .<br />

1 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei<br />

luoghi di lavoro :<br />

“La valutazione di cui all’articolo 17, comma 1, lettera a), anche nella scelta delle attrezzature di lavoro e delle sostanze<br />

o dei preparati chimici impiegati, nonché nella sistemazione dei luoghi di lavoro, deve riguardare tutti i rischi per la<br />

sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari,<br />

tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre<br />

2004, e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo<br />

2001, n. 151, nonché quelli connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi.”<br />

2 Notizie rintracciabili ai seguenti indirizzi: http://www.sicurweb.it/ e al http://www.acca.it/biblusnet/,<br />

e soprattutto http://osha.europa.eu/topics/stress.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


3<br />

ACCORDO EUROPEO SULLO STRESS SUL LAVORO (8/10/2004)<br />

(Accordo siglato da CES - sindacato Europeo; UNICE-“confindustria europea”;<br />

UEAPME -<br />

associazione europea artigianato e PMI; CEEP - associazione europea delle imprese<br />

partecipate dal pubblico e di interesse economico generale)<br />

Di seguito si riporta uno specchio esplicativo che riassume le caratteristiche<br />

scatenanti lo stress da lavoro correlato e i rischi sulla salute che gravano sul<br />

lavoratore dipendente.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


4<br />

Accordo interconfederale dell’aprile 2008<br />

“L’individuazione di un eventuale problema di stress lavoro-correlato può implicare<br />

un’analisi su fattori quali l’eventuale inadeguatezza nella gestione<br />

dell’organizzazione e dei processi di lavoro (disciplina dell’orario di lavoro, grado di<br />

autonomia, corrispondenza tra le competenze dei lavoratori ed i requisiti professionali<br />

richiesti, carichi di lavoro, etc.), condizioni di lavoro e ambientali (esposizione a<br />

comportamenti illeciti, rumore, calore, illuminazione, campi elettromagnetici,<br />

polveri, sostanze pericolose, etc.), comunicazione (incertezza in ordine alle<br />

prestazioni richieste, alle prospettive di impiego o ai possibili cambiamenti, etc.) e<br />

fattori soggettivi (tensioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla<br />

situazione, percezione di mancanza di attenzione nei propri confronti, etc.).<br />

Qualora si individui un problema di stress lavoro-correlato, occorre adottare misure<br />

per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo. Il compito di stabilire le misure appropriate<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


5<br />

spetta al datore di lavoro. Queste misure saranno adottate con la partecipazione e la<br />

collaborazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti.”<br />

il D. Lgs. 81/2008 prevede una serie di obblighi per i datori di lavoro ma prevede dei<br />

tempi per l'attuazione Mi spiego facendo un esempio: una nuova impresa inizia la<br />

sua attività il 10 gennaio. L'11 gennaio viene ispezionata dalla ASL, la quale riscontra<br />

una serie di inadempienze, sia documentali che strutturali. Il datore di lavoro<br />

giustifica le inadempienze col fatto che l'attività è in fase di start up e che gli<br />

interventi sono stati programmati, esibendo un verbale di sopralluogo da parte di un<br />

consulente in cui sono elencati gli interventi necessari per la messa a norma della<br />

struttura e dell'organizzazione aziendale. In effetti, però, tutto quel che è<br />

programmato, ovviamente non è stato ancora attuato. La legge prevede dei tempi di<br />

adeguamento Il datore di lavoro ha l'obbligo di effettuazione di tutti gli adempimenti<br />

"preventivamente" rispetto all'inizio dell'attività o può contare su un "periodo<br />

finestra" durante il quale effettuare gli interventi necessari<br />

Risposta<br />

Il D. Lgs. 19 settembre 1994 n. 626, così come modificato dal D. Lgs. 19/3/1996 n.<br />

242, disponeva con l’art. 96 bis, fra le norme transitorie e finali, che “ Il datore di<br />

lavoro che intraprende un'attività lavorativa di cui all'articolo 1 è tenuto a elaborare<br />

il documento di cui all'articolo 4 comma 2 del presente decreto entro tre mesi<br />

dall'effettivo inizio dell'attività”. Il documento a cui faceva riferimento tale articolo<br />

era il DVR e cioè il documento che il datore di lavoro era tenuto ad elaborare dopo<br />

aver fatto la valutazione dei rischi e che doveva contenere:<br />

a) una relazione sulla valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute durante il<br />

lavoro, nella quale dovevano essere specificati i criteri adottati per la valutazione<br />

stessa;<br />

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6<br />

b) l'individuazione delle misure di prevenzione e di protezione e dei dispositivi di<br />

protezione individuale, conseguente alla valutazione sopraindicata;<br />

c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel<br />

tempo dei livelli di sicurezza.<br />

“La disposizione contenuta nell’art. 96 bis del D. Lgs. n. 626/1994 è stata da<br />

molti interpretata scorrettamente nel senso che si è pensato che il legislatore<br />

avesse voluto concedere ai datori di lavoro il tempo fino a tre mesi dall’inizio<br />

effettivo della attività per fare la valutazione dei rischi presenti nel proprio<br />

ambiente di lavoro e non anche che tale termine si riferisse invece alla data entro<br />

la quale il datore di lavoro doveva elaborare il documento di valutazione dei<br />

rischi.”<br />

Ora con il D. Lgs. 9/4/2008 n. 81, contenente il Testo Unico in materia di salute e di<br />

sicurezza sul lavoro, la corrispondente disposizione transitoria non è stata<br />

ripetuta per cui tutti gli obblighi contenuti nel decreto legislativo stesso devono<br />

intendersi da applicarsi prima dell’inizio effettivo dell’attività lavorativa a meno<br />

che il legislatore non fornisca espressamente diverse indicazioni. In altri termini tutte<br />

le misure finalizzate a tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori dipendenti o ad<br />

essi equiparati e mirati alla prevenzione degli infortuni o delle malattie professionali<br />

devono essere attuate nella fase di organizzazione dell’azienda e comunque prima che<br />

il personale venga adibito alla attività lavorativa ed allo svolgimento delle mansioni<br />

allo stesso affidate. Del resto non poteva essere diversamente nella logica della<br />

prevenzione nei luoghi e negli ambienti di lavoro né avrebbe avuto comunque senso<br />

concedere al datore di lavoro un “periodo finestra” per poter effettuare degli<br />

interventi preventivi ritenuti necessari a rimuovere delle condizioni di rischio alle<br />

quali potessero essere esposti i lavoratori dipendenti.<br />

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7<br />

Così, ad esempio, il datore di lavoro prima di adibire dei locali ad attività lavorativa<br />

si assicura che gli stessi siano rispondenti alle norme di sicurezza sul lavoro e siano<br />

forniti dei presidi obbligatori di primo soccorso ed antincendio, oppure prima di far<br />

utilizzare ad un lavoratore una macchina o una attrezzatura deve valutare la sicurezza<br />

della stessa ed adottare quelle misure di sicurezza che dovessero emergere dalla<br />

valutazione dei rischi, oppure prima di mettere in esercizio un impianto elettrico o un<br />

apparecchio tecnologico deve provvedere a farne verificare la regolarità ed idoneità<br />

tecnica, o prima di adibire un lavoratore dipendente all’attività di videoterminalista<br />

deve far verificare la regolarità del suo posto di lavoro, o ancora prima di adibire i<br />

lavoratori ad attività che comportino una esposizione ad agenti fisici, chimici,<br />

biologici, cancerogeni o comunque pericolosi e che richiedano a giudizio del<br />

valutatore dei rischi il ricorso ai dispositivi di protezione individuali deve fornisce i<br />

DPI appropriati, o ancora prima di adibire i lavoratori ad una mansione che richiede<br />

una sorveglianza dovrà farli sottoporre ad una visita medica preventiva periodica e<br />

così via.<br />

Slitta a maggio la valutazione rischi da stress lavoro-correlato<br />

Già in vigore dal 1° Gennaio 2009 l’obbligo di redigere il Documento Unico di<br />

Valutazione dei Rischi.<br />

09/01/2009 - È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 304 del 31 dicembre 2008<br />

il DL n. 207 del 30 dicembre 2008, il cosiddetto Milleproroghe che, tra le altre cose,<br />

differisce alcuni termini previsti dal Dlgs 81/2008 (Testo Unico della sicurezza sul<br />

lavoro).<br />

In particolare, l’art. 32 del DL 207/2008 proroga al 16 maggio 2009 gli adempimenti<br />

relativi a:<br />

- comunicazione all’Inail o all’Ipsema degli infortuni che comportano assenza dal<br />

lavoro superiore ad un giorno (art. 18, comma 1, lett. r);<br />

- divieto delle visite preassuntive (art. 41, comma 3, lett. a);<br />

- valutazione dei rischi concernenti lo stress lavoro-correlato e apposizione della data<br />

certa sul documento di valutazione dei rischi, insieme con le relative sanzioni (art.<br />

306, comma 2 e articolo 28, commi 1 e 2).<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


8<br />

Non è stato invece confermato il rinvio al 30 giugno 2009 – annunciato nei giorni<br />

precedenti alla pubblicazione del Milleproroghe – dell’obbligo per i datori di lavoro<br />

di predisporre entro il 1° gennaio 2009 il Documento Unico di Valutazione dei<br />

Rischi (DUVR), previsto dall’art. 28 del Dlgs 81/2008, e il Documento Unico di<br />

Valutazione dei Rischi da Interferenze (DUVRI) anche per gli appalti stipulati<br />

prima del 25 agosto 2007 e ancora in corso.<br />

È inoltre in vigore dal 1° gennaio 2009 l’obbligo della valutazione di tutti i rischi<br />

per la sicurezza e la salute dei lavoratori, compresi quelli riguardanti gruppi di<br />

lavoratori esposti a rischi particolari, quelli riguardanti le lavoratrici in stato di<br />

gravidanza e quelli connessi alle differenze di genere, all’età e alla provenienza da<br />

altri Paesi.<br />

Principi ergonomici legati al carico di lavoro mentale: contributi delle norme<br />

ISO<br />

Possiamo affermare che le norme di buona tecnica hanno cominciato ad occuparsi del<br />

“mentale” con ISO 6385 del 1981che tratta “l’applicazione dei principi ergonomici<br />

nella progettazione dei sistemi di lavoro”. Contestualmente alle variabili fisiche<br />

riguardanti :antropometria, biomeccanica e ambiente in questo Standard si sottolinea<br />

l’esigenza che segnali, display e disposizioni di controllo siano “compatibili con il<br />

sistema percettivo” e che la progettazione del processo di lavoro tenga conto<br />

nell’assegnazione dei compiti dei “limiti superiori ed inferiori del range operativo<br />

(funzioni fisiologiche e psicologiche)” e delle differenze individuali. Nelle successive<br />

proposte di revisione (1993 e 1996) questo Standard esprime un crescente interesse<br />

per la soggettività e per il carico di lavoro mentale quando, oltre alla corretta<br />

progettazione, attribuisce importanza prioritaria alla validazione, implementazione e<br />

valutazione dei sistemi di lavoro. Nelle revisioni della ISO 6385 si avverte l’esigenza<br />

di approfondire il concetto di benessere inteso come sintesi complessa di eventi che<br />

chiamano in causa la soggettività.<br />

La valutazione del carico di lavoro mentale non può prescindere dai differenti livelli<br />

di coinvolgimento illustrati nella prossima slide; il diagramma mostra che il progetto<br />

di un sistema di lavoro attraversa vari stadi che contribuiscono a definirne la<br />

complessità.<br />

Il livello più esterno si riferisce ai fattori sociali, culturali ed etnici che possono<br />

influenzare e condizionare il processo di carico mentale, sicurezza e performance. Il<br />

livello successivo comprende variabili riguardanti l’organizzazione del processo di<br />

lavoro. Il modello generale delle relazioni fra lavoratore e sistema di lavoro richiede<br />

attenzione per quanto riguarda l’ambiente di lavoro, lo spazio di lavoro e<br />

l’attribuzione della mansione.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


9<br />

Modello generale delle relazioni fra lavoratore e sistema di lavoro (traduzione da ISO<br />

6385, rev.1993)<br />

Lavoratori<br />

Macchine/Attrezzature<br />

Organi<br />

Sensoriali<br />

Processo<br />

Elaborazione<br />

operativo<br />

Organi<br />

Effettori<br />

Informazioni<br />

(compito lavorativo)<br />

Azione<br />

Display<br />

-visivi<br />

-uditivi<br />

-tattili<br />

Dispositivi<br />

di controllo<br />

Spazio di lavoro<br />

Ambiente di lavoro<br />

Sistema di lavoro<br />

Organizzazione del lavoro<br />

Ambiente socio-culturale<br />

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10<br />

Nelle ultime revisioni del 1996 lo Standard annuncia la necessità di valutale il<br />

sistema di lavoro attraverso i parametri di salute e benessere, sicurezza e<br />

performance, riferendosi a tre categorie di valutazione:<br />

Salute e benessere Sicurezza Performance<br />

- Medico/Fisiologici - Affidabilità - Qualità<br />

- Soggettivi - Errori - Quantità<br />

- Psicologici - Comportamenti<br />

a rischio<br />

- Successi parziali<br />

- Incidenti<br />

Le norme ISO 10075 sono più specifiche, trattano di “Principi ergonomici correlati<br />

al carico di lavoro mentale”; la prima parte del 1991 3 focalizza l’attenzione su<br />

“termini generali e definizioni” con l’intento di uniformare il linguaggio fra addetti ai<br />

lavori, soprattutto per quanto riguarda stress – strain – fatica mentale e stati che ne<br />

derivano, preoccupandosi di uniformare i termini e le definizioni sul “mentale”<br />

riferiti a processi cognitivi, emozionali e di comunicazione.<br />

In questo Standard lo stress mentale viene definito come “la somma di tutte le<br />

influenze valutabili che provengono da fonti esterne e interferiscono con un essere<br />

umano fino a condizionarlo mentalmente”.<br />

Lo strain mentale è “l’effetto immediato dello stress mentale vissuto dall’individuo<br />

che risente di precondizioni stabili o del momento, inclusi gli stili di coping<br />

individuali”.<br />

Lo Standard pone la fatica mentale come “riduzione temporanea di efficienza<br />

funzionale (fisica e mentale) che dipende dall’intensità, durata ed evoluzione nel<br />

tempo del precedente strain mentale. Di solito la fatica mentale si vince ristabilendo<br />

l’equilibrio psicofisico piuttosto che ricorrere a cambiamenti di attività”.<br />

Il rapporto fra stress e strain nel carico di lavoro mentale; l’ambiente di lavoro viene<br />

considerato come possibile causa di stress mentale attraverso le diverse variabili<br />

situazionali che possono determinarlo. Anche la persona viene indicata come<br />

variabile determinante nell’influenzare la relazione stress-strain, per cui occorre<br />

valutare le caratteristiche individuali che condizionano i comportamenti nella vita e,<br />

in modo particolare, sul lavoro. Questa interazione fra variabili ambientali e<br />

caratteristiche individuali possono determinare il calo precoce di efficienza<br />

funzionale, il rapporto non equilibrato fra performance e sforzi prodotti (minor<br />

efficienza) e il tipo e la frequenza degli errori commessi.<br />

3 La proposta di revisione ISO 10075-1 del 1996 ha lasciato sostanzialmente invariato questo Standard.<br />

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11<br />

La seconda parte: “Principi di progettazione” è trattata nel draft finale di ISO 10075-<br />

2 del 1996 con lo scopo di enfatizzare il contributo dell’ergonomia per evitare o<br />

ridurre il carico di lavoro mentale sia attraverso un controllo qualitativo del compito,<br />

dell’attrezzatura, dell’ambiente e dell’organizzazione, sia regolando la durata<br />

dell’esposizione. Si parla, quindi, di principi ergonomicamente corretti da applicare<br />

nelle differenti fasi del processo e soluzione progettuale, per influenzare:<br />

a) l’intensità del carico di lavoro correlato a:<br />

qualità del compito e/o dell’attività<br />

qualità dell’attrezzatura tecnica<br />

qualità dell’ambiente di lavoro<br />

qualità dell’organizzazione<br />

b) la durata dell’esposizione temporale del lavoro rispetto:<br />

al livello dell’organizzazione temporale del lavoro.<br />

ISO 10075-2 propone, inoltre, delle linee guida per valutare la situazione a rischio di<br />

fatica mentale ed indica le azioni necessarie per prevenirla e ridurla.<br />

ISO 10075-1 ha sottolineato che la monotonia lavorativa insorge soprattutto quando<br />

una mansione, protratta nel tempo, presuppone un campo d’azione ristretto, un<br />

impiego cognitivo medio - alto, ripetitività e condizioni ambientali troppo uniformi.<br />

Compiti ben progettati sin dall’inizio non dovrebbero presentare queste caratteristiche<br />

ma, se il problema va risolto strada facendo, le linee guida contenute in ISO 10075-2<br />

propongono l’automatizzazione delle funzioni più ripetitive ed elencano una serie di<br />

condizioni da rispettare. Nel caso in cui non sia possibile svolgere mansioni<br />

diversificate l’operatore dovrà essere messo nelle condizioni di percepire il progresso<br />

raggiunto dal sistema anche attraverso il contributo della sua prestazione.<br />

ISO 10075-3 è una bozza di International Standard proposta dai Giapponesi nel 1995.<br />

Viene ancora considerata un’estensione di ISO 6385/1981, in quanto l’applicazione<br />

dei principi ergonomici nella progettazione dei sistemi di lavoro si riferiscono a tutte<br />

le variabili d’interesse, ed un’integrazione di ISO 10075-1 e ISO 10075-2 che hanno<br />

trattato nello specifico il problema del carico di lavoro mentale. Lo scopo è quello di<br />

fornire una guida alla scelta delle misure più appropriate per valutare questa variabile<br />

sia attraverso lo studio di comportamenti e reazioni indotti in laboratorio, sia in<br />

situazioni lavorative reali.<br />

L’idea di fondo è quella di utilizzare:<br />

‣ l’analisi del compito per valutare l’eventuale stress mentale;<br />

‣ le misure soggettive, comportamentali, fisiologiche e biochimiche<br />

per avere indicazioni sul grado di strain mentale.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

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12<br />

La valutazione dello strain deve essere integrata dalla valutazione dello stress perché<br />

lo strain non è necessariamente una peculiarità dello stress. Va considerato che la<br />

misura dello strain mentale non significa sempre valutazione degli effetti negativi.<br />

La bozza ISO 10075-3 non è esaustiva e sono già state apportate delle integrazioni a<br />

proposito delle misure suggerite dallo Standard. Poiché il “mentale” ha stretti rapporti<br />

di parentela con l’usabilità del prodotto software, vanno considerate le norme ISO<br />

9000 sulla qualità e la garanzia di qualità: in particolare il progetto di norme ISO<br />

9241 che trattano, fra l’altro, di usabilità ed ergonomia cognitiva da applicare<br />

all’elaborazione dell’infor-mazione da parte dell’uomo, al fine di rispettare la<br />

necessaria analogia fra processi mentali e processi meccanici.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

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13<br />

2. DOVE E PERCHE’ E’ IMPORTANTE PREVENIRE<br />

Dove intervenire risulta chiaro da una lettura appropriata del Decreto in oggetto in<br />

tema di rischio stress da lavoro correlato, praticamente ovunque vi siano lavoratori.<br />

PRINCIPALI NO<strong>VITA</strong>' IN TEMA DI VALUTAZIONE DEI RISCHI<br />

Cosa dice l'Accordo europeo in tema di stress da lavoro correlato <br />

....Lo stress da lavoro correlato può essere causato da vari fattori quali il contenuto e<br />

l’organizzazione del lavoro, l’ambiente di lavoro, una comunicazione “povera”, ecc.,<br />

....un alto assenteismo o un’elevata rotazione del personale, conflitti interpersonali o<br />

lamentele frequenti da parte dei lavoratori sono alcuni dei sintomi che possono<br />

rivelare la presenza di stress da lavoro,<br />

…secondo l’accordo europeo in tema da stress da lavoro correlato l’individuazione di<br />

un problema di stress da lavoro può avvenire attraverso un’analisi di fattori quali<br />

l’organizzazione e i processi di lavoro (pianificazione dell’orario di lavoro, grado di<br />

autonomia, grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e<br />

capacità/conoscenze dei lavoratori, carico di lavoro, ecc.), le condizioni e l’ambiente<br />

di lavoro (esposizione ad un comportamento illecito, illuminazione insufficiente,<br />

elettrosmog, al rumore, al calore, a sostanze pericolose come le polveri sottili, ecc.),<br />

la comunicazione (incertezza circa le aspettative riguardo al lavoro, prospettive di<br />

occupazione, un futuro cambiamento, ecc.) e i fattori soggettivi ( pressioni emotive e<br />

sociali, sensazione di non poter far fronte alla situazione, percezione di una mancanza<br />

di aiuto, ecc.).<br />

Il documento di VALUTAZIONE DEI RISCHI deve contenere anche l'indicazione<br />

delle persone (figure aziendali) incaricate di attuare le procedure che portano a<br />

rimuovere i rischi elencati nel DVR entro il 29 luglio 2008 (rinviato al 1° gennaio<br />

2009).<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

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14<br />

PERCHE’ E’ IMPORTANTE <br />

E’ importante prevenire non solo per salvaguardare la salute del lavoratore ma per<br />

migliorare l’efficienza di quest’ultimo in azienda. Anche le aziende hanno tutto da<br />

guadagnarci se il lavoratore non è stressato ma, al contrario, è sereno e motivato. Lo<br />

stress nuoce, oltre che al dipendente, alle aziende in misura del 50/60 % sul prodotto<br />

del lavoro efficace.<br />

Di seguito si riporta un “fac-simile” degli indici di valutazione di rischio che le<br />

aziende dovrebbero calcolare.<br />

Valutazione complessiva stress lavoro correlato<br />

Distribuzione fonti di rischio presso i lavoratori dell'azienda<br />

% Fonti di rischio stress lavoro correlato<br />

5% Mancata considerazione come partner<br />

5% Carente organizzazione del lavoro con frequenti interruzioni<br />

5% Basse garanzie del posto di lavoro<br />

5% Insufficiente qualificazione professionale<br />

5% Mancato coinvolgimento nelle decisioni relative alle proprie mansioni<br />

5% Ridotte prospettive di promozione<br />

10% Mancata disponibilità di attrezzi e documenti in quantità sufficiente e al tempo<br />

giusto<br />

8% Mobbing verticale o orizzontale (conflitti tra colleghi)<br />

5% Rumorosità ambiente di lavoro<br />

11% Insoddisfazione della propria situazione di lavoro<br />

8% Impossibilità a parlare apertamente degli esistenti conflitti<br />

6% Mancato riconoscimento delle esigenze familiari<br />

10% Impossibilità a influenzare il ritmo di lavoro<br />

16% Mansioni inadatte alle capacità del lavoratore<br />

16% Impossibilità di fare proposte o criticare i superiori senza subire conseguenze<br />

16% Variazioni microclimatiche ambiente di lavoro (Temp. Polveri, etc.)<br />

16% Insufficiente tempo per pianificare e organizzare convenientemente il lavoro<br />

10% Vibrazioni ambiente di lavoro<br />

11% Campi elettromagnetici (ronzii a 50 Hz, collegamenti volanti e fili scoperti)<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

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15<br />

La mancata messa in opera di tale documento conoscitivo e soprattutto la mancata<br />

adozione di misure contrastanti per prevenire o limitare lo stress correlato possono far<br />

emergere con il tempo diversi rischi patologici soprattutto di carattere psicosomatico,<br />

tra i quali i principali elencati nel documento unico sono i seguenti:<br />

- Disturbi dell’alimentazione (anoressia, bulimia)<br />

- Disturbi gastroenterici (ulcera e colite)<br />

- Disturbi cardiocircolatori (ipertensione, ischemia)<br />

- Disturbi respiratori (asma bronchiale)<br />

- Disturbi allergici (insorgere di intolleranze alimentari)<br />

- Disturbi urogenitali (alterazioni mestruali, incontinenza)<br />

- Disturbi sessuali (impotenza)<br />

- Disturbi locomotori (dolori lombari, reumatismo psicogeno, cefalee da<br />

contrazione muscolare)<br />

- Disturbi dermatologici (sudore, pallore, arrossamento, herpes, psoriasi, ecc.)<br />

- Disturbi del sonno (insonnia, incubi)<br />

- Disturbi comportamentali (isolamento, “tic” nervosi, balbuzie, tabagismo,<br />

alcolismo, consumo di droghe e stupefacenti, dipendenza da farmaci,<br />

insoddisfazione, riduzione livelli di aspirazione, irritabilità, tensione, ansia,<br />

apatia, ecc…)<br />

….E QUESTI SONO SOLO I PRINCIPALI!!!<br />

QUALI SONO I RISCHI PRINCIPALI PER L’AZIENDA <br />

- Assenteismo<br />

- Scarsa collaborazione<br />

- Conflittualità<br />

- Bassa qualità<br />

- Scarso rendimento<br />

- Non raggiungimento degli obiettivi aziendali<br />

- Trasmettere l’insoddisfazione alla clientela<br />

- Contribuisce a diffondere una cattiva immagine esterna dell’azienda<br />

(pubblicità negativa)<br />

- Aumentano Contenziosi e Cause Legali<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

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16<br />

3. LA COMMISSIONE DI CONTROLLO E LE SANZIONI PREVISTE;<br />

OBBLIGHI DEL DATORE DI LAVORO<br />

I fattori di rischio stress da lavoro correlato relativamente alle condizioni psicosociali<br />

e del microclima ambientale prevedono in sintesi che il Datore di Lavoro esegua i<br />

seguenti step primari:<br />

STRESS: GESTIONE DEL RISCHIO<br />

● Predisposizione e attuazione di ragionevoli e praticabili<br />

strategie di gestione dello stress, che devono<br />

riguardare sia l’organizzazione del lavoro sia le<br />

modalità operative e comportamentali degli operatori<br />

(prevenzione primaria)<br />

● Attenta sorveglianza sanitaria ed interventi di supporto<br />

(prevenzione secondaria)<br />

● Interventi di compensazione, terapia e riabilitazione<br />

(prevenzione terziaria)<br />

● Monitoraggio e valutazione degli interventi effettuati con<br />

periodico riesame di tutto il processo<br />

s<br />

SORVEGLIANZA SANITARIA<br />

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17<br />

“La responsabilità di attuare misure di prevenzione, finalizzate all’eliminazione<br />

o riduzione dei rischi da stress da lavoro, ricade sul Datore di Lavoro; il<br />

mancato adempimento è sanzionato penalmente con l’arresto da 2 a 4 mesi o<br />

l’ammenda da 500 a 2.500 euro.”<br />

La Costituzione italiana tutela la salute come diritto fondamentale dell’individuo che<br />

deve essere salvaguardato nel modo più completo (art.32), e per questo la<br />

Costituzione sancisce una generale tutela del lavoro (art.35) e fissa i limiti ai diritti di<br />

iniziativa economica (art. 41).<br />

Il Codice Civile, con gli artt. 2043, 2050, 2087, riveste un ruolo fondamentale e<br />

centrale imponendo al datore di lavoro di “adottare nell’esercizio dell’impresa le<br />

misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’espressione e la tecnica, sono<br />

necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro”.<br />

Il Codice Penale, con gli artt. 32bis, 32ter, 162bis, 582, 589, 590, inerenti a “lesioni<br />

personali e omicidio colposo”.<br />

Lo Statuto dei diritti dei lavoratori (L.300/70) conferisce (art. 9) ai lavoratori il<br />

diritto di controllare l’applicazione delle norme di prevenzione su infortuni e malattie<br />

professionali e di promuovere le misure idonee alla tutela della salute. Impiegando<br />

direttamente i lavoratori nei compiti di prevenzione, lo statuto ha ampliato il<br />

contenuto dell’art. 2087 del codice civile, che limita la tutela all’ambito del solo<br />

rapporto individuale, considerando l’imprenditore come unico agente della politica di<br />

prevenzione e, in questo senso, precorrendo l’impostazione del Decreto legislativo n.<br />

626/1994.<br />

Esistono, inoltre, una serie di leggi che regolano la materia in generale:<br />

i Dpr n. 547/1955 e 302/1956, per quanto riguarda la prevenzione degli infortuni; i<br />

Dpr n. 303/1956 e n. 1124/1965 per quanto riguarda l’igiene del lavoro; la legge n.<br />

833/1978, che ha attribuito alle Unità sanitarie locali (allora, ora Aziende sanitarie<br />

locali) i compiti di prevenzione, igiene e controllo sullo stato di salute dei lavoratori<br />

(già di competenza degli ispettorati del lavoro); il Decreto legislativo n.758 del<br />

19.12.1994 (disciplina sanzionatoria in materia di lavoro); oltre ad altre leggi che<br />

regolamentano materie, settori o ipotesi specifiche.<br />

Con la Legge n. 142 del febbraio del 1992, comunemente conosciuta come<br />

Comunitaria ’91, il Parlamento ha delegato il Governo al recepimento della<br />

Direttiva quadro 89/391 e delle prime sette direttive particolari. C’è da precisare che<br />

la prima esperienza di recepimento di direttive europee sulla salute e sicurezza nel<br />

nostro ordinamento ha sortito un impatto traumatico, sia rispetto alla concezione di<br />

prevenzione esistente tra gli addetti ai lavori (giuristi, operatori dei servizi pubblici di<br />

prevenzione, magistrati e anche sindacalisti) sia sull’insieme del mondo delle<br />

imprese.<br />

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18<br />

IN SINTESI :<br />

Il Datore di Lavoro deve provvedere, tramite l’ufficio delegato SPP (Servizio<br />

Prevenzione e Protezione) e un Medico Competente scelto dal medesimo Datore<br />

di Lavoro, congiuntamente al Rappresentante Sindacale d’Area R.L.S. alla<br />

messa in opera di tutte le misure cautelative elencate dal D.Lgs 81/08 già<br />

attuativo dal 3/8/2007 e obbligatorio dal 01/01/09.<br />

Tra le varie materie che riguardano il Decreto in oggetto inerenti il monitoraggio<br />

ambientale nei luoghi di lavoro, si riporta di seguito, quello relativo al problema<br />

dell’elettrosmog D. Lgs 257 (argomento trattato più specificamente nell’allegato) che<br />

dice espressamente:<br />

Decreto Legislativo 19 novembre 2007, n. 257 (parte)<br />

"Attuazione della direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e<br />

di<br />

salute relative all'esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici<br />

(campi elettromagnetici) "<br />

pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 9 dell' 11 gennaio 2008<br />

IL PRESIDENTE <strong>DELLA</strong> REPUBBLICA<br />

Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione;<br />

Vista la legge 25 gennaio 2006, n. 29, recante «Disposizioni per l'adempimento di<br />

obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge<br />

comunitaria 2005», ed in particolare l'articolo 1 e l'Allegato B;<br />

Vista la direttiva 2004/40/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile<br />

2004,<br />

sulle prescrizioni minime di sicurezza e salute relative all'esposizione dei lavoratori ai<br />

rischi derivanti dagli agenti fisici (campi elettromagnetici);<br />

Visto il decreto legislativo 19 settembre 1994, n. 626, attuazione della direttiva<br />

89/391/CEE, della direttiva 89/654/CEE, della direttiva 89/655/CEE, della direttiva<br />

89/656/CEE, della direttiva 90/269/CEE, della direttiva 90/270/CEE, della direttiva<br />

90/394/CEE, della direttiva 90/679/CEE, della direttiva 93/88/CEE, della direttiva<br />

95/63/CE, della direttiva 97/42/CE, della direttiva 98/24/CE, della direttiva 99/38/CE,<br />

della direttiva 2001/45/CE e della direttiva 99/92/CE, della direttiva 2003/10/CE e<br />

della<br />

direttiva 2003/18/CE riguardanti il miglioramento della sicurezza e della salute dei<br />

lavoratori durante il lavoro e successive modificazioni;<br />

Vista la legge 22 febbraio 2001, n. 36, recante legge quadro sulla protezione delle<br />

esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici; ecc....<br />

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19<br />

PROTEZIONE DA AGENTI FISICI: CAMPI ELETTROMAGNETICI<br />

Capo I<br />

DISPOSIZIONI GENERALI<br />

Art. 49-terdecies Campo di applicazione<br />

1. Il presente titolo determina i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro<br />

i<br />

rischi per la salute e la sicurezza derivanti dall'esposizione ai campi elettromagnetici<br />

(da 0 Hz a 300 Ghz), ecc.<br />

Visto che la corrente di casa è a 50 Hz, ed è una frequenza che molti studi indicano<br />

come<br />

pericolosa se vi si è esposti per un tempo sufficiente, visto che è all’interno delle<br />

frequenze<br />

che lo stato Italiano e la comunità Europea obbliga con una legge i datori di<br />

lavoro di<br />

verificare che negli ambienti di lavoro l’elettrosmog non superi certi livelli.<br />

Riteniamo<br />

intelligente se c’è un obbligo per il datore di lavoro fare una verifica del livello di<br />

elettrosmog anche negli ambienti in cui viviamo normalmente nella nostra abitazione,<br />

come la camera da letto dei grandi ma soprattutto dei bambini, cucina sale ecc.<br />

Se c’è una legge decisa dal Governo Europeo e dal Governo Italiano, è inutile<br />

nasconderlo, il problema elettrosmog è reale.<br />

ATTENZIONE il Decreto Legge è per tutte le aziende, piccole attività, uffici,<br />

negozi, bar ecc., che non hanno macchinari elettrici particolarmente grandi.<br />

Potrebbero avere dei computer, come spesso troviamo in molte case, dei<br />

monitor come a casa quello dei televisori o delle attrezzature come fotocopiatrici,<br />

stampanti, che assorbono bassa quantità di energia che potremmo paragonare<br />

ad una lavatrice, ad una lavastoviglie ha un ferro da stiro, a un frullatore, un<br />

Phone, ecc. E non come si potrebbe pensare solo per mega industrie che<br />

potenzialmente posso inquinare moltissimo, ragione di più per verificare anche a<br />

casa nostra, gli ambienti dove spesso sostiamo ancora più a lungo che sul<br />

lavoro. La prevenzione in questo è soprattutto capire se gli ambienti in cui<br />

viviamo e facciamo vivere i nostri figli, le persone a noi care, sono potenzialmente<br />

pericolosi o meno a livello di elettrosmog.<br />

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20<br />

4. LE MISURE ADOTTABILI PER LIMITARE E/O ELIMINARE IL<br />

RISCHIO DELL’INSORGERE <strong>DELLA</strong> MALATTIA<br />

La promozione della salute sul luogo di lavoro si basa sulla cooperazione<br />

multisettoriale e multidisciplinare e può essere attuata con successo soltanto a<br />

condizione che tutti i principali protagonisti si impegnino in essa; soltanto così la<br />

promozione della salute sul luogo di lavoro può conseguire la propria finalità<br />

di"persone sane in organizzazioni sane". La parola chiave per cui è: PROMUOVERE!<br />

La Commissione europea (1997b) ha inoltre pubblicato un Libro verde che esamina<br />

le possibilità di aumentare l'occupazione e la competitività attraverso una migliore<br />

organizzazione del lavoro a partire dal luogo di lavoro, basata sulla competenza, la<br />

fiducia e la qualità. Essa comporta da parte della direzione aziendale e dei lavoratori<br />

la volontà e capacità di prendere iniziative, migliorare la qualità dei beni e dei servizi,<br />

introdurre innovazioni e sviluppare il processo di produzione e le relazioni con la<br />

clientela.<br />

Secondo il Libro verde non esiste un solo modello per una tale "azienda flessibile"<br />

ma un'infinita varietà di modelli, che vengono costantemente adeguati alle condizioni<br />

delle singole aziende e dei relativi lavoratori. Scopo di questi modelli è migliorare la<br />

competitività delle aziende europee, la qualità della vita lavorativa e la capacità di<br />

inserimento professionale della forza lavoro.<br />

Il Libro verde ha saputo stimolare in tutta l'Unione europea un vivace dibattito tra<br />

datori di lavoro e sindacati, autorità pubbliche e altre parti interessate. Sono state<br />

organizzate diverse conferenze a cui hanno partecipato migliaia di persone.<br />

La discussione relativa al Libro verde ha spinto la Commissione a chiedere alle parti<br />

sociali di assumere, a tutti i livelli, un ruolo guida nello sviluppo di una nuova<br />

impostazione dell'organizzazione del lavoro. Pertanto con questa Comunicazione si<br />

tenta di identificare la migliore strategia per tutti gli attori a seconda dei livelli<br />

d'intervento, in modo da affrontare i problemi chiave e impostare in modo positivo il<br />

cambiamento, cercando di conciliare le esigenze di flessibilità delle imprese e le<br />

esigenze di sicurezza dei lavoratori in una fase di cambiamento.<br />

Le strategie della Commissione per una nuova organizzazione del lavoro sono<br />

indirizzate al raggiungimento dell’obiettivo di arrivare al concetto di “azienda<br />

flessibile” che preveda anche l’essere “un’azienda sana”, e per il raggiungimento di<br />

tale obiettivo fornisce le indicazioni che reputa prioritarie:<br />

‣ Assicurare una formazione adeguata che mette in campo il concetto di<br />

formazione permanente per adeguare le competenze dei lavoratori alle esigenze<br />

aziendali promuovendo tanto la capacità di inserimento professionale per tutta la<br />

vita quanto la competitività dell'azienda e tenendo conto altresì della necessità di<br />

prevenire lo stress connesso al lavoro e di promuovere la produttività.<br />

‣ Introdurre nuovi pacchetti di orari di lavoro in un contesto globale. In questo<br />

caso si tratta di coniugare la flessibilità con la sicurezza, la salute sul posto di<br />

lavoro con la produttività, il miglioramento della capacità di inserimento<br />

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21<br />

professionale con il raggiungimento di un equilibrio ottimale fra lavoro e vita<br />

familiare, in un'ottica di prevenzione dello stress connesso al lavoro e di<br />

promozione di luoghi di lavoro sani e competitivi.<br />

‣ Favorire la diversificazione dei rapporti di lavoro e nuove forme di lavoro. Nel<br />

contesto attuale ciò significa consentire nuove forme di rapporto contrattuale e di<br />

percorsi di carriera, fornendo al tempo stesso sicurezza ai lavoratori, ad esempio<br />

per ciò che riguarda la continuità dell'impiego, la copertura previdenziale e le<br />

opportunità di formazione; anche in questo caso i principi guida devono essere<br />

quelli della prevenzione dello stress e della promozione della salute, accanto alla<br />

produttività.<br />

‣ Assicurare condizioni ottimali per l'introduzione e adozione di nuove<br />

tecnologie. I suddetti programmi devono assicurare che la prevenzione dello<br />

stress e la promozione della salute siano integrate nell'introduzione delle nuove<br />

tecnologie.<br />

‣ Promuovere la motivazione e capacità di adattamento dei lavoratori attraverso<br />

una più ampia partecipazione. Anche in questo caso si tratta di attuare tali azioni<br />

tenendo pienamente conto della salute e del benessere della forza lavoro,<br />

favorendo fra l'altro un'adeguata partecipazione dei lavoratori alla<br />

programmazione e attuazione delle misure.<br />

‣ Promuovere la parità di opportunità. Occorre tenere conto della prospettiva di<br />

genere al fine di promuovere la parità di trattamento fra uomini e donne,<br />

consentendo fra l'altro alle donne l'accesso e il rientro nel mondo del lavoro,<br />

offrendo la possibilità di conciliare le responsabilità familiari con quelle<br />

professionali e garantendo "l'elevato livello di protezione della salute umana"<br />

richiesto dal Trattato di Amsterdam.<br />

‣ Istruzione e formazione. Per raggiungere gli obiettivi summenzionati, è<br />

urgentemente necessario riformare i programmi di formazione professionale in<br />

vari ambiti, promuovendo in maniera integrata sia la modernizzazione del lavoro<br />

organizzativo che la prevenzione dello stress connesso al lavoro. Ciò implica<br />

l'adeguamento di numerosi programmi di studio attualmente adottati nei<br />

politecnici, nelle facoltà universitarie di economia e commercio, medicina e<br />

scienze sociali.<br />

L’opportunità delle iniziative esposte trova riscontro anche nella risoluzione del<br />

Parlamento europeo A4-0050/99 (del 25 febbraio 1999). Nella menzionata<br />

risoluzione il Parlamento europeo ribadisce, fra l’altro, che il lavoro debba essere<br />

adattato alle capacità e ai bisogni delle persone e non viceversa, evitando uno<br />

scollamento tra le esigenze del mondo del lavoro e le capacità dei lavoratori facendo<br />

sì che questi continuino a lavorare fino all’età della pensione, anche tramite l’utilizzo<br />

delle nuove tecnologie.<br />

Lo stesso Parlamento europeo esorta la Commissione ad analizzare le nuove<br />

problematiche che non sono coperte dalla legislazione attuale relativamente allo<br />

stress, il logoramento, le aggressioni e le molestie sul luogo di lavoro; inoltre rileva<br />

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22<br />

che le patologie osteomuscolari e i fattori psicosociali costituiscono oggigiorno la<br />

maggiore minaccia per la salute dei lavoratori. Invita a prestare attenzione<br />

all’importanza dell’ergonomia ai fini del miglioramento delle condizioni di salute e<br />

sicurezza sul luogo di lavoro.<br />

Del resto, il quadro che emerge attualmente nel mondo del lavoro come già<br />

evidenziato da studi precedenti prodotti anche dalla CGIL in passato, conferma<br />

quanto segue:<br />

‣ evasione dilagante degli obblighi di legge in materia di sicurezza<br />

del lavoro;<br />

‣ tassi elevati di personale che presenta sintomatologie da stress<br />

correlato;<br />

‣ mancato addestramento e formazione delle figure professionali;<br />

‣ scarsa presenza ed incisività dell’azione sindacale;<br />

‣ scarso controllo e potere contrattuale del sindacato sulle<br />

condizioni di lavoro.<br />

In questo ambito il ruolo di tutte le Organizzazioni Sindacali potrebbe essere quello<br />

di svolgere un’azione coattiva di controllo con l’azienda che sortirebbe riflessi più<br />

incisivi sull’operato dell’attività sindacale stessa, più di quello che non sia stato<br />

sicuramente nell’ultimo decennio di vertenze e di lotte per la tutela dei diritti dei<br />

lavoratori.<br />

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23<br />

5. ELEMENTI INNOVATIVI PER MIGLIORARE L’AZIONE PREVENTIVA<br />

Gli strumenti innovativi e propositivi che si potrebbero proporre in virtù<br />

dell’auspicabile miglioramento della qualità della vita nell’habitat lavorativo sono ad<br />

esempio:<br />

‣ Promuovere informando con apposite campagne interne i<br />

propri collaboratori sugli atteggiamenti da adottare per<br />

prevenire il rischio da stress correlato;<br />

‣ Avvalersi di studiosi esterni per il monitoraggio ambientale;<br />

alcune aziende di settore offrono gratuitamente la possibilità di<br />

condurre un monitoraggio ambientale “pilota” in cambio della<br />

divulgazione esterna come “Azienda Testimone” (promuovere<br />

all’esterno significa pubblicizzare l’innovazione e la tutela dei<br />

propri lavoratori con il vantaggio per l’azienda di un ritorno<br />

della propria buona immagine);<br />

‣ Promuovere l’utilizzo di nuove tecnologie biocompatibili<br />

nell’arredamento e soprattutto nell’utilizzo dell’illuminazione<br />

come ad esempio, adottare sistemi di illuminazione basati sul<br />

principio dello “Spettro Solare” che garantiscono una qualità<br />

della luce molto simile a quella naturale e i cui effetti possono<br />

ripercuotersi positivamente sia sull’attività quotidiana del<br />

personale che sulla clientela;<br />

‣ Promuovere l’utilizzo di nuove tecnologie per risanare<br />

l’individuo all’interno dell’habitat lavorativo, come i generatori<br />

di frequenze biocompatibili a metodologia YgreneOib che hanno<br />

la funzione di mitigare gli effetti nefasti dell’elettrosmog<br />

ristabilendo il giusto equilibrio vibrazionale e rotazionale delle<br />

nostre cellule innalzando il livello delle difese immunitarie.<br />

‣ Divulgare e promuovere studi e interventi di settore<br />

coinvolgendo il personale dimostrando un’effettiva attenzione e<br />

sensibilità dell’azienda nei confronti della salute del lavoratore;<br />

quest’azione non può che migliorare il rapporto<br />

lavoratore/datore di lavoro.<br />

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24<br />

6. SITUAZIONE FILIALI DI BOLOGNA E CONCLUSIONI<br />

Come FALCRICARIPARMA riteniamo che nulla di cui sopra sia stato messo in<br />

atto dall’azienda che, contrariamente alle regole, sta adottando con il personale<br />

una “politica di confronto” che verte nella direzione esattamente opposta, con<br />

pressioni commerciali e psicologiche, rotazione del personale, ritmi e carichi di<br />

lavoro che non migliorano la qualità della vita in ambito lavorativo, come è<br />

previsto dal Decreto 81/08, ma esasperano quelle condizioni precarie che<br />

sussistono dalla migrazione delle filiali ex BancaIntesa in Cariparma.<br />

L’INTERVENTO DEVE COINVOLGERE TUTTE LE FILIALI E I<br />

DIPENDENTI CHE IN ESSE LAVORANO METTENDO IN EVIDENZA LE<br />

SINGOLE CRITICITA’ E ATTUANDO TUTTE LE MISURE NECESSARIE<br />

PER RISOLVERLE RISPETTANDO IL DECRETO IN OGGETTO!<br />

C’è da riflettere dopo quello che è emerso da una prima lettura, se pur parziale, sugli<br />

adempimenti che l’Azienda doveva già avere messo in atto dall’anno scorso ed in<br />

particolare sugli atteggiamenti obbligatori del rispetto del D.Lgs 81/08 attuativo<br />

operativamente dal 1° Gennaio 2009. Cosa ha fatto l’azienda Nulla per ora!!!<br />

Come si presenta la situazione dell’Area Bologna “fotografata” al 01/01/09 <br />

Risposta: inadeguata!<br />

In pratica tutte le Filiali visitate, ivi comprese quelle di nuova apertura, presentano<br />

più di una criticità tra quelle elencate in precedenza. In capo a tutte, la vecchia<br />

Sede di Bologna, che dovrebbe essere il “fiore all’occhiello” della città! Elencarle<br />

tutte singolarmente occorrerebbero diverse pagine, tuttavia verranno riportate le<br />

principali criticità ambientali presenti nelle singole agenzie a cui occorre porvi<br />

rimedio in quanto inaccettabili ed in contrasto con la nuova normativa vigente. E’<br />

sufficiente descrivere che in linea generale, tutti i problemi riscontrati, sono come di<br />

seguito ascrivibili a:<br />

Gestione ed Organizzazione del personale,<br />

Pressioni commerciali e psicologiche (già in essere patologie da stress 4 ),<br />

Mobbing verticale/orizzontale,<br />

Sostituzioni e scarsità di personale mediamente presente in filiale,<br />

Stress correlato a spostamenti di personale poco razionali e con conseguente<br />

disagio logistico per il lavoratore (ci sono casi di colleghi stressati),<br />

Carichi di responsabilità e competenze inadeguate,<br />

Ruoli e Competenze non supportate da un adeguata formazione,<br />

Ritmi e carichi di lavoro,<br />

Scarsa e confusa normativa di riferimento,<br />

Sistemi informativi obsoleti e macchinosi,<br />

Impianti elettrici di illuminazione e climatizzazione inadeguati, e non efficienti,<br />

4 Alcuni colleghi presentano sintomatologie dovute a stress correlato con ricadute fisiologiche quali, eruzioni allergiche,<br />

psoriasi, svenimenti, crisi nervose.<br />

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25<br />

<br />

<br />

Problemi strutturali,<br />

Sistemi di sicurezza e di controllo poco efficienti e/o efficaci.<br />

STATO ATTUALE DELLE FILIALI DI BOLOGNA<br />

Sede di Bologna<br />

La Sede di Bologna presenta diverse problematiche che vanno dai ritmi e carico di<br />

lavoro (alcuni colleghi sono impegnati in straordinario quasi tutti i giorni),<br />

all’organizzazione dello stesso. Carenze strutturali ed igieniche, scarsa illuminazione<br />

in alcuni locali fino a qualche mese fa occupati dal centro imprese (locali scarsamente<br />

illuminati e con aerazione insufficiente e quindi non utilizzabili come postazioni di<br />

lavoro), inefficienze degli impianti di areazione, impianto elettrico obsoleto e non a<br />

norma (l’elettricista ha parlato in via informale di “rischio incendio”), postazioni di<br />

lavoro con cavi volanti, sistemi di sicurezza, bussole e casseforti di scarsa efficienza e<br />

a rischio per i lavoratori. L’apertura porte e l’inibizione metal detector è demandata<br />

ai cassieri. La posizione di alcune telecamere sarebbe da rivedere; in particolare<br />

quella centrale del salone che guarda verso le casse. Manca una telecamera visibile<br />

dall’interno sull’ingresso principale, i colleghi devono alzarsi per andare a vedere chi<br />

suona a banca chiusa. Estintori obsoleti e cambiati solo dopo solleciti che ho fatto<br />

personalmente. Non sono state fatte da tempo prove di evacuazione reali.<br />

Strutturalmente non si presenta bene e sarebbero necessari interventi di<br />

ristrutturazione a pavimentazione e pareti. Filiale ispezionata in più occasioni dove<br />

sono state riscontrate inoltre numerose anomalie operative. La direzione è<br />

scarsamente collaborativa e disattenta alla sicurezza.<br />

Agenzia di via dei Mille<br />

Agenzia che presenta anomalie per l’impianto di condizionamento/riscaldamento, con<br />

un termostato inesistente in filiale. L’unica valvola di controllo si trova a oltre due<br />

metri di altezza tra fili spenzolanti e il collega deve avventurarsi in acrobazie per<br />

effettuarne il controllo. Filiale che presenta, come innumerevoli volte segnalato dal<br />

direttore, problematiche relative alla tenuta dei controsoffitti quando piove. In pratica<br />

con piogge abbondanti, l’acqua (vedi foto) inonda anche nel salone antecedente le<br />

casse, dove c’è la clientela, rischiando di colare nelle intersezioni della<br />

pavimentazione dove scorrono cavi elettrici! Il problema è presente dal 1995 in banca<br />

Cariplo. A distanza di tre fusioni ancora non è stato risolto! E’ proprio di questi<br />

ultimi giorni il manifestarsi di un altro evento di natura sempre strutturale. Parte<br />

dell’intonaco del soffitto sovrastante la scrivania di un collega (per fortuna assente), è<br />

caduto sbriciolandosi tra la scrivania e la pavimentazione sottostante (vedi foto).<br />

Evento già verificatosi in passato nel 2005; nella fattispecie una parte consistente<br />

dell’intonaco si distaccò nell’area adibita a cassette di sicurezza. Questo dato,<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

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26<br />

unitamente al fenomeno dell’acqua, conferma la necessità urgente di un intervento<br />

risolutivo!<br />

Sopra: calcinacci provenienti dal soffitto sovrastante precipitati su una postazione di<br />

lavoro, al momento non occupata, nella filiale di Via dei Mille a Bologna il<br />

16/02/2009. Rilievo fotografico eseguito nello stesso giorno.<br />

A fianco: piove in banca !!! (28/03/2009)<br />

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27<br />

Agenzia di via San Felice angolo Marconi<br />

Agenzia che presenta problematiche di riscaldamento notevoli (i colleghi hanno<br />

dovuto lavorare con i cappotti quest’inverno) e del quale, nonostante le diverse<br />

segnalazioni (in filiale è presente anche un R.L.S.) sono stati risolti con il semplice<br />

ausilio di due stufette per due colleghe donne, una delle quali presa a prestito dalla<br />

filiale di via Marconi. Si auspica che la Banca trovi una soluzione con il Condominio<br />

locale per porvi rimedio in tempi utili. Problemi con l’apertura delle porte e con la<br />

cartellonistica, già segnalate dalla direzione da oltre 15 giorni per e-mail e del quale<br />

ancora si attende risposta e soprattutto un intervento risolutivo.<br />

Agenzia di via Montegrappa angolo Ghirlanda<br />

Problemi di aerazione e di riscaldamento (la filiale presenta dei blocchi nei cambi<br />

stagione) dovuti essenzialmente ad un intasamento delle grate che danno sull’esterno<br />

della banca nelle quali si trovano elementi di perturbazione e di fastidio…tra cui<br />

siringhe, escrementi e quant’altro viene buttato dall’esterno. L’odore, in particolari<br />

periodi dell’anno (soprattutto in estate) è a dir poco nauseabondo! I bagni necessitano<br />

di manutenzione, in particolare i portasciugamani non funzionanti da parecchio<br />

tempo. La cassetta medicinali và aggiornata periodicamente con sostituzione degli<br />

stessi.<br />

Agenzia di viale Pepoli angolo via Andrea Costa<br />

Filiale che per mancanza di personale è stata chiusa nei periodi natalizi. Non sono<br />

mai state fatte prove di evacuazione e ci sono dubbi sui collegamenti di allarme che<br />

fino a poco tempo fa erano ancora collegati alla rete Intesa-SanPaolo. Ci sono<br />

problemi evidenti di fuoriuscita di particolato sottile dalle grate di aerazione; i filtri<br />

sostituiti sono in un scantinato insieme a quelli puliti che vengono lasciati alla<br />

polvere (vedi documentazione fotografica seguente). Occorrerebbe valutare il<br />

rischio di assorbimento del PM sottile da parte dei lavoratori.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


28<br />

Si noti l’assorbimento della carta divenuta nera e le perdite laterali di polveri respirate<br />

poi dai colleghi della filiale. Rilievo fotografico eseguito il 10/02/2009 nella filiale di<br />

viale Pepoli a Bologna.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


29<br />

I filtri sostituiti in quanto sporchi e lasciati abbandonati nello scantinato. Rilievo<br />

fotografico eseguito il 10/02/2009 nella filiale di viale Pepoli a Bologna.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


30<br />

I filtri puliti esposti alla polvere e sporcizia sempre nel medesimo scantinato. Rilievo<br />

fotografico eseguito il 10/02/2009 nella filiale di viale Pepoli a Bologna.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


31<br />

Agenzia di Casalecchio<br />

Filiale storica come la sede di Bologna. Anomalie nelle porte di ingresso, è talaltro<br />

presente un circuito di ingresso a rilevazione biometrica non utilizzato, in cui<br />

l’apertura avviene manualmente dagli operatori di sportello. E’ presente un bancomat<br />

nell’ufficio di un gestore che presenta forti problematiche sia per l’apertura di<br />

inverno con la conseguente entrata d’aria fredda e soprattutto per una ventola ad alto<br />

inquinamento acustico per i colleghi e per la clientela. Sistemi di protezione<br />

casseforti poco efficienti, disposizione logistica e condizioni igieniche non ottimali.<br />

Agenzia di via Vittoria<br />

Problemi di sicurezza e di apertura porte. L’agenzia è stata rapinata più volte e<br />

finalmente si riscontra che, con la presenza costante della guardia giurata, gli eventi<br />

delittuosi sono radicalmente scomparsi. Problemi riscontrabili invece nell’aerazione<br />

dei locali con scarso ricambio d’aria e sensazioni quasi di soffocamento per alcuni<br />

dipendenti. D’inverno o d’estate spesso fa poco caldo o troppo freddo, e<br />

frequentemente l’impianto di condizionamento, vecchio di decenni, va in blocco. Si<br />

riscontra anche una scarsa pulizia dei filtri d’aria che spesso lasciano precipitare<br />

polveri sugli armadi e sui vestiti sottostanti. Anche in questo caso gli interventi<br />

pregressi non hanno risolto mai i problemi. Di recente, tra fine febbraio e inizio di<br />

aprile gli organi competenti per la manutenzione sono stati avvisati con e-mail<br />

perentorie dal R.L.S. di zona, sulle criticità dell’impianto di aerazione, paventando di<br />

fare intervenire la A.U.S.L. locale se non venivano presi dei provvedimenti. A un<br />

mese di distanza, e senza nessun intervento, i colleghi in data 08/04/2009 ci<br />

segnalano il perdurare della situazione con aggravamento dovuto all’aumento della<br />

temperatura interna ed esterna. Fanno notare che è difficile lavorare perché dentro si<br />

“muore” dal caldo e anche la clientela si lamenta; inoltre, non è possibile aprire<br />

finestre per fare circolare meglio l’aria in quanto sembrano sigillate…insomma si fa<br />

la sauna!!!<br />

In data 09/04/2009 alle ore 15.00, lo scrivente R.S.A. <strong>Falcri</strong>cariparma – Area<br />

Bologna, compie un sopralluogo per verificare tali criticità predisponendo un sistema<br />

di rilevazione radiometrico certificato S.I.T. (fotocamera per termogrammi) della<br />

temperatura sulle postazioni di lavoro e nell’ambiente in generale. Di seguito si<br />

mostrano gli esiti di tali rilevazioni che si commentano da sé! Temperature medie<br />

interne tra i 30°C e i 32°C a fronte di temperature esterne di 21°C / 22°C !!!<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


32<br />

Vista del salone con postazioni di gestori, back office e casse riprese il 09/04/09 alle<br />

ore 15.00 nell’agenzia di Via Vittoria. Nell’immagine che seguono si mostrano le<br />

temperature corrispondenti riprese con immagini termiche nelle varie postazioni di<br />

lavoro.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


33<br />

REPORT: 94090006.IRI<br />

TVS Information<br />

System<br />

TVS600<br />

Date 09.04.2009<br />

Time 15:09:18<br />

Emissivity 0.96<br />

Ambient Temp. 27.80<br />

Max Scale Temp. 34.49<br />

Min Scale Temp. 21.79<br />

Sensitivity. 0.04<br />

Points<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E<br />

F<br />

G<br />

H<br />

I<br />

J<br />

K<br />

L<br />

M<br />

N<br />

O<br />

P<br />

Q<br />

R<br />

S<br />

T<br />

U<br />

30.41°C<br />

31.10°C<br />

30.76°C<br />

31.27°C<br />

30.24°C<br />

30.93°C<br />

30.07°C<br />

31.62°C<br />

31.10°C<br />

30.76°C<br />

30.07°C<br />

29.55°C<br />

30.24°C<br />

31.10°C<br />

30.59°C<br />

31.10°C<br />

31.10°C<br />

31.96°C<br />

29.02°C<br />

28.85°C<br />

30.24°C<br />

La temperatura ambientale media nel salone è di 30 °C e di 31°C in corrispondenza<br />

delle casse alle ore 15.09.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


34<br />

REPORT: 94090001.IRI<br />

TVS Information<br />

System<br />

TVS600<br />

Date 09.04.2009<br />

Time 15:00:36<br />

Emissivity 0.96<br />

Ambient Temp. 25.30<br />

Max Scale Temp. 34.42<br />

Min Scale Temp. 21.71<br />

Sensitivity. 0.04<br />

Points<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E<br />

F<br />

G<br />

H<br />

I<br />

J<br />

K<br />

L<br />

M<br />

N<br />

O<br />

P<br />

Q<br />

R<br />

S<br />

T<br />

U<br />

28.07°C<br />

28.42°C<br />

30.51°C<br />

31.37°C<br />

31.54°C<br />

31.37°C<br />

30.69°C<br />

30.69°C<br />

30.69°C<br />

31.03°C<br />

30.86°C<br />

30.86°C<br />

29.99°C<br />

30.17°C<br />

30.51°C<br />

30.69°C<br />

30.69°C<br />

29.30°C<br />

32.06°C<br />

33.07°C<br />

36.24°C<br />

In postazione di lavoro delle casse la temperatura media oscilla tra 30°C e 32°C.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


35<br />

REPORT: 94090003.IRI<br />

TVS Information<br />

System<br />

TVS600<br />

Date 09.04.2009<br />

Time 15:03:26<br />

Emissivity 0.96<br />

Ambient Temp. 26.30<br />

Max Scale Temp. 36.36<br />

Min Scale Temp. 23.71<br />

Sensitivity. 0.04<br />

Points<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E<br />

F<br />

G<br />

H<br />

I<br />

J<br />

K<br />

L<br />

M<br />

N<br />

O<br />

P<br />

Q<br />

R<br />

S<br />

T<br />

U<br />

33.04°C<br />

32.87°C<br />

34.21°C<br />

29.26°C<br />

28.73°C<br />

32.02°C<br />

32.02°C<br />

31.16°C<br />

31.68°C<br />

31.68°C<br />

32.02°C<br />

30.99°C<br />

31.85°C<br />

30.82°C<br />

30.30°C<br />

30.65°C<br />

32.19°C<br />

32.53°C<br />

33.88°C<br />

35.71°C<br />

31.68°C<br />

Nell’ufficio del Direttore si hanno temperature medie tra 31°C e 32°C.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


36<br />

REPORT: 94090002.IRI<br />

TVS Information<br />

System<br />

TVS600<br />

Date 09.04.2009<br />

Time 15:02:22<br />

Emissivity 0.96<br />

Ambient Temp. 25.90<br />

Max Scale Temp. 36.38<br />

Min Scale Temp. 23.72<br />

Sensitivity. 0.04<br />

Points<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E<br />

F<br />

G<br />

H<br />

I<br />

J<br />

K<br />

L<br />

M<br />

N<br />

O<br />

P<br />

Q<br />

R<br />

S<br />

T<br />

U<br />

V<br />

W<br />

X<br />

29.10°C<br />

30.66°C<br />

30.66°C<br />

29.97°C<br />

30.83°C<br />

30.83°C<br />

32.03°C<br />

31.01°C<br />

31.69°C<br />

30.49°C<br />

31.01°C<br />

31.18°C<br />

31.35°C<br />

30.83°C<br />

31.52°C<br />

34.39°C<br />

34.39°C<br />

36.54°C<br />

32.54°C<br />

34.23°C<br />

30.49°C<br />

30.49°C<br />

32.20°C<br />

30.32°C<br />

La temperatura media della postazione di back office dietro le casse è mediamente di<br />

circa 31°C.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


37<br />

REPORT: 94090004.IRI<br />

TVS Information<br />

System<br />

TVS600<br />

Date 09.04.2009<br />

Time 15:04:51<br />

Emissivity 0.96<br />

Ambient Temp. 26.70<br />

Max Scale Temp. 35.53<br />

Min Scale Temp. 22.77<br />

Sensitivity. 0.04<br />

Points<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E<br />

F<br />

G<br />

H<br />

I<br />

J<br />

K<br />

L<br />

M<br />

N<br />

O<br />

P<br />

Q<br />

29.94°C<br />

30.63°C<br />

29.94°C<br />

30.46°C<br />

30.46°C<br />

30.63°C<br />

30.97°C<br />

31.15°C<br />

32.17°C<br />

32.17°C<br />

30.80°C<br />

30.97°C<br />

30.97°C<br />

29.59°C<br />

37.17°C<br />

36.51°C<br />

31.32°C<br />

La temperatura misurata nel primo box da gestore dopo l’ingresso è mediamente<br />

compresa tra 31°C e 32°C.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


38<br />

REPORT: 94090005.IRI<br />

TVS Information<br />

System<br />

TVS600<br />

Date 09.04.2009<br />

Time 15:07:11<br />

Emissivity 0.96<br />

Ambient Temp. 27.20<br />

Max Scale Temp. 36.49<br />

Min Scale Temp. 23.67<br />

Sensitivity. 0.04<br />

Points<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E<br />

F<br />

G<br />

H<br />

I<br />

J<br />

K<br />

L<br />

M<br />

N<br />

O<br />

P<br />

Q<br />

30.78°C<br />

31.47°C<br />

30.78°C<br />

29.92°C<br />

30.95°C<br />

31.64°C<br />

31.30°C<br />

33.17°C<br />

30.95°C<br />

29.74°C<br />

32.15°C<br />

31.64°C<br />

29.92°C<br />

31.64°C<br />

32.15°C<br />

31.47°C<br />

29.40°C<br />

Altro box di gestore con temperatura media nell’ambiente compresa tra i 31°C e<br />

32°C.<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


39<br />

REPORT: 94090008.IRI<br />

TVS Information<br />

System<br />

TVS600<br />

Date 09.04.2009<br />

Time 15:14:03<br />

Emissivity 0.96<br />

Ambient Temp. 29.00<br />

Max Scale Temp. 36.42<br />

Min Scale Temp. 23.77<br />

Sensitivity. 0.04<br />

Points<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E<br />

F<br />

G<br />

H<br />

I<br />

J<br />

K<br />

L<br />

M<br />

N<br />

O<br />

P<br />

Q<br />

R<br />

32.59°C<br />

32.08°C<br />

28.80°C<br />

36.75°C<br />

31.40°C<br />

30.71°C<br />

30.71°C<br />

30.71°C<br />

31.22°C<br />

31.57°C<br />

31.74°C<br />

32.42°C<br />

32.42°C<br />

33.60°C<br />

33.27°C<br />

33.27°C<br />

32.25°C<br />

31.57°C<br />

Box di gestore con temperatura media ambientale compresa tra 31°C e 33°C !!!<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


40<br />

REPORT: 94090010.IRI<br />

TVS Information<br />

System<br />

TVS600<br />

Date 09.04.2009<br />

Time 15:38:45<br />

Emissivity 0.98<br />

Ambient Temp. 28.40<br />

Max Scale Temp. 28.81<br />

Min Scale Temp. 15.28<br />

Sensitivity. 0.04<br />

Points<br />

A<br />

B<br />

C<br />

D<br />

E<br />

F<br />

G<br />

H<br />

I<br />

J<br />

K<br />

L<br />

M<br />

N<br />

O<br />

P<br />

Q<br />

R<br />

S<br />

T<br />

U<br />

V<br />

W<br />

20.61°C<br />

21.53°C<br />

20.24°C<br />

21.53°C<br />

22.63°C<br />

23.17°C<br />

23.36°C<br />

26.38°C<br />

21.17°C<br />

22.45°C<br />

21.35°C<br />

22.63°C<br />

20.80°C<br />

20.61°C<br />

19.87°C<br />

18.55°C<br />

20.42°C<br />

22.45°C<br />

21.90°C<br />

24.79°C<br />

20.98°C<br />

18.74°C<br />

22.45°C<br />

La temperatura esterna media misurata alle 15.38 sulla facciata della filiale che da sul<br />

lato di Via Vittoria (non esposta al sole) è tra i 21°C e i 22°C. Tra l’esterno e<br />

l’interno c’è una variazione di ben 10°C !!!<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


41<br />

Agenzia di via Toscana<br />

Problemi strutturali di alcune pareti al quale ha posto rimedio solo il direttore<br />

personalmente. Problemi di gestione apertura porte. E’ consigliabile lo spostamento<br />

dei congegni di omissione metaldetector dalla postazione dei cassieri ad altro<br />

soggetto per ridimensionare il rischio al quale inconsciamente si è esposti. Problemi<br />

di interferenza da inquinamento acustico dovuto ad un bancomat posto in ufficio di<br />

un gestore. Nei periodi estivi quando entrano in funzione tutte le ventole del<br />

bancomat per il raffreddamento dei circuiti interni, il rumore diventa per il collega<br />

fastidioso e insopportabile, causa di emicranie molto frequenti.<br />

Agenzia di Molino Parisio<br />

Agenzia scarsamente illuminata in posizione angusta, necessita di un controllo della<br />

qualità dell’aria all’interno dei locali e dei livelli di Radon, essendo i locali sotto il<br />

piano stradale.<br />

Agenzia di via Emilia Levante<br />

La bussola della filiale nonostante decine di richieste interventi non è sicura e a volte<br />

non chiude, il metal detector è disattivato.<br />

L'impianto di riscaldamento (fornito parzialmente dall'impianto di condizionamento e<br />

parzialmente dai termosifoni di condominio) è scarsamente regolabile dai colleghi e<br />

sia nel caldo che nel freddo bisogna sempre attendere l'assistenza e sperare in una<br />

giusta taratura. Condizionatore eccessivamente rumoroso.<br />

La stanza "tecnologica" necessita di una sistemazione (fili scoperti) e della rimozione<br />

delle macchine ormai non più in funzione.<br />

Le postazioni computer mostrano verso l'esterno grovigli di cavi che le rendono assai<br />

poco belle ed hanno poche prese a muro, costringendo i colleghi all'uso di "ciabatte"<br />

che tanto sicure non sono.<br />

Agenzia di Via Massarenti<br />

L’agenzia ha uno scarso ricambio d’aria e quando si entra pervade l’odore di chiuso.<br />

Impianto di condizionamento eccessivamente rumoroso. L’accesso ai bagni, al piano<br />

sottostante, non è predisposto come previsto dalla legge nei luoghi pubblici, dei<br />

dispositivi per gli invalidi.<br />

Agenzia di San Lazzaro<br />

L’agenzia di nuovo Lay-Out presenta forti perplessità in materia di sicurezza degli<br />

operatori. La particolare operatività della filiale (versamenti contanti di aziende o<br />

centro imprese) necessita di una macchina conta soldi, non fornita perché non<br />

prevista. Possibile tanta rigidità procedurale La porta di ingresso dà direttamente sul<br />

collega che si trova esposto a variazioni climatiche, in particolare nei periodi<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


42<br />

invernali, inoltre non vi sono metal detector che possano impedire l’accesso a mal<br />

intenzionati.<br />

Agenzia di San Pietro in Casale<br />

L’agenzia di nuovo Lay-Out presenta forti perplessità in materia di sicurezza degli<br />

operatori. L’agenzia è disposta su due piani e nonostante l'ascensore che li collega sia<br />

pronto e funzionante già da maggio 2008 i colleghi non ne possono usufruire. Il<br />

problema è stato segnalato in vari modi, ultimo dei quali con un modulo elettronico.<br />

Oltre la scomodità l'utilizzo della scala condominiale pone un rischio di sicurezza, sia<br />

per i dipendenti che per i clienti. La scala non è a norma: cosa succederebbe se un<br />

cliente cadesse e ci facesse causa<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it


43<br />

Cosa significa tutto questo<br />

Significa che, allo stato attuale, l’Azienda è inadempiente e latitante rispetto alle<br />

norme legislative.<br />

Questo comporta per i lavoratori l’esposizione a rischi e danni valutabili caso per<br />

caso.<br />

E’ compito e dovere per chi li rappresenta, e cioè il Sindacato, rilevare e denunciare<br />

agli Organi Istituzionali queste inadempienze ed intraprendere tutte le azioni<br />

consentite per tutelare i lavoratori.<br />

Pertanto è con spirito costruttivo che invitiamo l’Azienda ad attivarsi<br />

immediatamente per affrontare e risolvere con tutta la nostra collaborazione le<br />

criticità esistenti.<br />

Daniele Gullà – R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma Area Bologna<br />

Daniele Gullà R.S.A. <strong>Falcri</strong>Cariparma – Area Bologna<br />

Email: DanieleGulla@Cariparma.it

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