Anno 29 / n. 8 - OTTOBRE 2005 - CAI Sezione di Carpi
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SETTEMBRE 1970: si inaugura il Rifugio Città <strong>di</strong> <strong>Carpi</strong><br />
Un “trentacinquesimo” <strong>di</strong> solito non viene<br />
ricordato. Quello tuttavia dell’inaugurazione<br />
del Rifugio Città <strong>di</strong> <strong>Carpi</strong> mi pare<br />
meritevole <strong>di</strong> una menzione.<br />
Nel settembre del 1968, due anni prima<br />
dell’inaugurazione, Dante Colli, Piergiuseppe<br />
Levoni ed il sottoscritto si recarono a<br />
Forcella Maraia, ai pie<strong>di</strong> dei Ca<strong>di</strong>ni, su<br />
incarico del Consiglio <strong>di</strong> <strong>Sezione</strong> del C.A.I.,<br />
per dare il loro parere sull’idoneità del<br />
luogo prescelto per la costruzione del Rifugio.<br />
Mi pare che in sezione esista l’ingran<strong>di</strong>mento<br />
<strong>di</strong> una foto scattata da Dante,<br />
foto che mostra la forcella, ovviamente<br />
senza il Rifugio. Ai pie<strong>di</strong> <strong>di</strong> un grosso sasso<br />
<strong>di</strong> roccia si in<strong>di</strong>viduano due figure: Piergiuseppe<br />
ed il sottoscritto.<br />
Salendo da Misurina verso la forcella, sempre<br />
in presenza dello stupendo trono del<br />
Sorapiss, ricordo ancora il fitto bosco <strong>di</strong><br />
conifere che costeggia il sentiero. Tanto<br />
suggestivo da far <strong>di</strong>re all’immmaginifico<br />
Dante: “Ma questa è una foresta <strong>di</strong>sneyana!”.<br />
Rivedo ancora nel ricordo l’inaugurazione,<br />
aiutato da alcune foto che conservo gelosamente.<br />
Oltre all’ovvia nostalgia per quei<br />
momenti <strong>di</strong> intensa felicità, mi nasce dal<br />
cuore un sentimento <strong>di</strong> gratitu<strong>di</strong>ne per<br />
tutti coloro che tanto generosamente operarono<br />
perché il Rifugio <strong>di</strong>venisse realtà.<br />
Parecchi non ci sono più, primo fra tutti<br />
Alfredo Molinari, che fece il possibile ed<br />
anche l’impossibile per ottenere l’aiuto<br />
degli alpini, grazie al suo prestigio <strong>di</strong> ex<br />
ufficiale. Guardando quelle foto riconosco<br />
tanti anziani che, senza l’intervento dei<br />
mezzi militari mai avrebbero potuto raggiungere<br />
il Rifugio.<br />
Mi sia permesso <strong>di</strong> ricordare qui mio zio,<br />
Celestino Boni, anch’egli presente in<br />
quell’occasione, perché non sia <strong>di</strong>menticata<br />
la sua generosa e competente opera<br />
<strong>di</strong> organizzazione dei soggiorni estivi del<br />
C.A.I. <strong>di</strong> <strong>Carpi</strong>; organizzazione che prevedeva<br />
allora il totale trasporto <strong>di</strong> masserizie<br />
e vettovaglie <strong>di</strong>rettamente da <strong>Carpi</strong>.<br />
Questo per quelli che non ci sono più.<br />
Tra i viventi la citazione <strong>di</strong> Gianfranco<br />
Gibertoni e <strong>di</strong> Enzo Lancellotti è obbligatoria.<br />
Al loro entusiasmo, alla loro tenacia<br />
e alla loro competenza dobbiamo l’onore<br />
<strong>di</strong> essere presenti con il nostro Rifugio<br />
nelle gran<strong>di</strong> e magnifiche montagne della<br />
nostra Italia.<br />
Ercole Gasparini<br />
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