PDF (979 KBytes) - Comune di Calco
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Nel maggio scorso, presso la chiesa<br />
<strong>di</strong> Arlate, per alcuni momenti,<br />
si è rivissuta la stessa atmosfera<br />
che vi aleggiava più <strong>di</strong> 1000 anni fa.<br />
Lungo la strada acciottolata che porta<br />
all’antico monastero cluniacense, le bancarelle<br />
me<strong>di</strong>oevali hanno messo in<br />
mostra i prodotti tipici dell’epoca.<br />
Intanto, “i maestri artigiani del tempo”,<br />
<strong>di</strong>etro i loro banchi <strong>di</strong> lavoro, facevano<br />
partecipi i visitatori dei segreti delle loro<br />
lavorazioni e illustravano le caratteristiche<br />
delle loro produzioni. Gli appassionati,<br />
ed in particolare i più piccoli,<br />
hanno potuto sperimentare <strong>di</strong> persona le<br />
tecniche e i mestieri che si esercitavano<br />
allora.<br />
I concerti, tenutisi nelle tre serate all’interno<br />
della chiesa, hanno saputo ricreare<br />
un’atmosfera d’intimità religiosa, e con-<br />
“ARLATE: ANNO 1000”<br />
cedere agli amanti delle note <strong>di</strong> gustare il<br />
suono <strong>di</strong> strumenti antichi e <strong>di</strong> sperimentare<br />
la sensibilità musicale del<br />
tempo.<br />
A ricreare la magia <strong>di</strong> un mondo lontano,<br />
i personaggi storici hanno sfilato in<br />
corteo nei loro splen<strong>di</strong><strong>di</strong> costumi d’epoca.<br />
Si sono così rivisti protagonisti: il<br />
castellano, la dama, il vescovo, l’abate, i<br />
vassalli, i cavalieri, i cortigiani, i giullari....<br />
In una cornice <strong>di</strong> folla trabocchevole ed<br />
appassionata, il piazzale della chiesa ha<br />
poi rivissuto l’antica, ma sempre attuale,<br />
vicenda della lotta del bene contro il<br />
male. Al ritorno dalle crociate, il signore<br />
<strong>di</strong> Arlate ha visto il suo potere usurpato<br />
dal crudele fratello. Questo, spalleggiato<br />
da compagni altrettanto crudeli, imperversava<br />
sulle terre tiranneggiando e terrorizzando<br />
gli abitanti del borgo. Per liberarli<br />
dalla paura e dalla violenza, il legittimo<br />
signore, con i suoi fidati compagni,<br />
non ha esitato ad affrontare il fratello,<br />
sostenuto, a sua volta, dai suoi malvagi<br />
compari.<br />
Per ristabilire la giustizia si è reso necessario<br />
il duello finale .... Chi sarà il vincitore<br />
Senz’altro l’idea <strong>di</strong> rivivere un’epoca<br />
lontana.<br />
“Teatro e Natura: una storia per pensare”<br />
Chi ha mai detto che le rappresentazioni<br />
teatrali si svolgono solo<br />
in teatro, al chiuso Non certo i<br />
ragazzi della IIIa me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> <strong>Calco</strong>, a cui<br />
non è parso strano dar spettacolo in un<br />
ambiente naturale … spettacolare.<br />
La cornice era la bella Arlate con le sue<br />
caratteristiche stra<strong>di</strong>cciole e i ver<strong>di</strong> boschi<br />
dell’Adda, ricchi <strong>di</strong> alberi “parlanti”.<br />
Tutto bello, anzi bellissimo ... Peccato<br />
che quando l’Uomo ci mette il suo zampino,<br />
pensando come al solito <strong>di</strong> essere il<br />
padrone del mondo, finisce che va tutto<br />
in rovina.<br />
Infatti, la rappresentazione, realizzata<br />
con la collaborazione delle insegnanti e<br />
<strong>di</strong> componenti la Compagnia “Teatro<br />
Invito” e azzeccata in tutti i sensi, ha evidenziato<br />
proprio questo: quanti danni<br />
può far l’uomo quando la sensibilità nei<br />
confronti dell’ambiente che lo circon<strong>di</strong> è<br />
prossima allo zero mentre le attenzioni<br />
principali sono concentrate su interessi<br />
meramente materiali: “i sol<strong>di</strong>”!<br />
I ragazzi hanno accompagnato noi adulti<br />
in giro per i viottoli e per il territorio<br />
boschivo <strong>di</strong> Arlate in<br />
una sorta <strong>di</strong> peregrinazione<br />
a tappe. Il<br />
palcoscenico naturale<br />
e le scenografie<br />
continuavano a cambiare.<br />
Le voci <strong>di</strong> tragica<br />
memoria degli<br />
alberi mostravano le<br />
sofferenze inferte<br />
dagli umani e si contrapponevano<br />
alla<br />
spavalderia e all’assenza<br />
<strong>di</strong> scrupoli dei<br />
due amministratori<br />
coinvolti (sindaco e architetto) che, mentre<br />
descrivevano i devastanti progetti e<strong>di</strong>lizi,<br />
facevano andare su e giù le palpebre<br />
a mo’ <strong>di</strong> registratori <strong>di</strong> cassa.<br />
Ma una brutta sorpresa li attendeva a<br />
destinazione. Il vecchio proverbio popolare<br />
“tanto va la gatta al lardo che …” ha<br />
funzionato ancora, cosicché sindaco e<br />
architetto dai cuori <strong>di</strong><br />
pietra e dal portafogli<br />
gonfi si sono inesorabilmente<br />
ritrovati trasformati<br />
in piante e<br />
magicamente inglobati<br />
per punizione nell’ambiente<br />
naturale in un<br />
insperato epilogo a<br />
lieto fine firmato<br />
“Madre Natura”.<br />
Diciamo che questa<br />
volta al nostro paese è<br />
andata bene ma il messaggio<br />
dei ragazzi può essere riassunto<br />
così: se gli alberi potessero parlare quante<br />
cose tremende ci racconterebbero.<br />
Alla fine, è sempre una questione <strong>di</strong> sensibilità:<br />
la loro voce si può sentire, le loro<br />
esigenze si possono notare. Basta volerlo!<br />
in<strong>Comune</strong> - novembre 2008 9