PDF 16,7 MBytes - Comune di Calco

COMUNE DI CALCO
(PROVINCIA DI LECCO)
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO
L.R. N°. 12/2005
DOC. n°. 1 - D - DOCUMENTO DI PIANO
DOC. n°. 3 - C - PIANO DELLE REGOLE
RELAZIONE
INTEGRATA A SEGUITO DELLA 2 a CONFERENZA VAS
ADOZIONE N° DEL
PUBBLICATO ALL’ALBO COMUNALE IL
CONTRODEDUZIONI CONSILIARI N° DEL
DELIBERA DI APPROVAZIONE N° DEL
IL SINDACO
IL SEGRETARIO
IL PROGETTISTA
Gennaio 2010

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
LEGENDA:
PREMESSA pag. 06
SCHEDA INFORMATIVA pag. 06
TERRITORIO pag. 07
CALCO-CENTRI STORICI pag. 07
INQUADRAMENTO URBANISTICO pag. 10
INQUADRAMENTO LEGISLATIVO pag. 10
A – PREMESSA: RIFERIMENTI GENERALI
pag. 11
1 - PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO pag. 11
FINALITA’ E CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO pag. 11
FINALITA’ E CONTENUTI DEL PIANO DEI SERVIZI pag. 12
FINALITA’ E CONTENUTI DEL PIANO DELLE REGOLE pag. 15
2 - DOCUMENTO PROGRAMMATICO PER IL P.G.T. DI CALCO pag. 16
OBIETTIVO pag. 16
IPOTESI DI PROGETTO pag. 17
A) Alla scala sovracomunale pag. 17
1 - Mobilità pag. 17
2 - Ambiente pag. 17
3 - Economia pag. 17
4 - Organizzazione urbana pag. 18
5 - Turismo pag. 18
B) Alla scala comunale pag. 18
1 - Mobilità pag. 18
2 - Ambiente pag. 19
3 - Economia pag. 19
4 - Organizzazione urbana pag. 19
5 - Patrimonio storico pag. 20
6 - Attrezzature di servizio pag. 20
7 - Interventi di qualità pag. 21
8 - Altri problemi pag. 22
9 - Immagine pubblica pag. 22
10 - Casa pag. 22
11 - Bisogni nuovi ed emergenti pag. 22
12 - Impianto tecnologico pag. 23
STRUMENTI pag. 23
RIFERIMENTI GENERALI pag. 23
CRITERI DI COMPENSAZIONE E INCENTIVAZIONE pag. 24
PARTECIPAZIONE pag. 25
3 - ISTANZE-CONTRIBUTI-PROPOSTE pag. 25
4 - INCONTRI E COMMISSIONI PER IL P.G.T. pag. 29
5 - PARERI RESI IN SEDE DI 2 a CONFERENZA V.A.S. pag. 31
6 - INCONTRI INTERCOMUNALI pag. 39
2

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
7 - DOCUMENTO DI PIANO PER LA V.A.S. pag. 39
8 - STESURA DEFINITIVA DEL P.G.T. pag. 40
B - QUADRO RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO
PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE DEL COMUNE (ART. 8
COMMA 1 LETTERA a) – L.R. N°. 12/2005)
pag. 41
1 – SISTEMA SOCIO-ECONOMICO: RELAZIONE DI SINTESI pag. 41
2 – TERRITORIO pag. 44
3 – STANDARD: AREE ED ATTREEZZATURE pag. 45
4 – SISTEMA STORICO-CULTURALE pag. 50
5 – PROGRAMMAZIONE pag. 51
6 – I VINCOLI AMMINISTRATIVI pag. 55
7 – CONCLUSIONI pag. 55
ALLEGATI AL CAPITOLO B QUADRO RICOGNITIVO E
PROGRAMMATORIO
A – ALLEGATI AL CAPITOLO 1 – SISTEMA SOCIO-ECONOMICO pag. 57
a.1 Dinamiche di crescita della popolazione residente in Calco pag. 57
a.2 Fenomeni di immigrazione pag. 60
b Indici di struttura della popolazione e grado di istruzione pag. 62
c Sistema economico pag. 64
B – ALLEGATI AL CAPITOLO 2 - TERRITORIO pag. 77
C – ALLEGATI AL CAPITOLO 3 - STANDARD pag. 79
D – ALLEGATI AL CAPITOLO 5 - PROGRAMMAZIONE pag. 82
a- Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale di Lecco pag. 82
- estratti tavole grafiche pag. 83
b- Piano Generale di Indirizzo Forestale della Provincia di Lecco pag. 139
- estratti tavole grafiche pag. 140
c- Piano Territoriale Regionale pag. 156
- estratti tavole grafiche pag. 158
d- Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Regionale Adda Nord pag. 166
- estratti tavole grafiche pag. 167
e- Sistema informativo Territoriale regionale pag. 168
- estratti tavole grafiche pag. 168
3

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
C - QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO COMUNALE COME
RISULTANTE DELLE TRASFORMAZIONI AVVENUTE
(ART. 8 COMMA 1 LETTERA b)
pag. 177
1 – SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA’ pag. 178
2 – SISTEMA URBANO pag. 179
3 – SISTEMA AGRICOLO pag. 180
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PAESAGGIO AGRARIO DI CALCO pag. 180
4 – AREE E BENI DI PARTICOLARE RILEVANZA pag. 184
D - ASSETTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO E SISMICO
(ART. 8 COMMA 1 LETTERA c)
pag. 185
INQUADRAMENTO GEOLOGICO GENERALE pag. 186
E – SCENARIO STRATEGICO DI PIANO
pag. 187
a - Scenario di Piano pag. 187
1) Alla scala sovracomunale pag. 191
2) Alla scala comunale pag. 195
TABELLE DI PIANO pag. 208
b - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e
conservazione a valenza strategica per la politica territoriale
del Comune (art. 8, comma 2, lettera a) pag. 211
c - Determinazione degli obiettivi quantitativi
di sviluppo complessivo del P.G.T.(art. 8, comma 2, lettera b) pag. 215
1 – Territorio pag. 215
2 – Standard pag. 215
3 – Popolazione pag. 215
4 – Sistema urbano pag. 216
d - Determinazione delle politiche d’intervento per i diversi sistemi
funzionali (art. 8, comma 2, lettera c) pag. 218
1 - Residenza pag. 218
A - Centri storici e nuclei di antica formazione pag. 218
1 – Premessa pag. 218
2 – Strumenti pag. 219
B – Progetto pag. 219
1 – Premessa pag. 219
2 – Centri storici e nuclei di antica formazione pag. 219
3 – Modalità di recupero pag. 223
2 – Attività produttive pag. 223
3 – Commercio pag. 223
4 – Conclusioni pag. 223
4

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
e - Compatibilità delle politiche d’intervento individuate con le risorse
economiche attivabili dall’Amministrazione Comunale
(art. 8, comma 2, lettera d) pag. 231
- Infrastrutture sociali pag. 231
- Infrastrutture ambientali pag. 231
f - Individuazione degli ambiti di trasformazione
(art. 8, comma 2, lettera e) pag. 232
g - Recepimento delle previsioni prevalenti nei piani di livello sovracomunale
(art. 8, comma 2, lettera f) pag. 237
h - Criteri di compensazione, perequazione ed incentivazione
(art. 8, comma 2, lettera g) pag. 238
5

Premessa
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
L’analisi dello stato di fatto e del contesto territoriale di riferimento di Calco, condotta in sede di Documento
Programmatico, di Documento di Piano e di 2 a Conferenza V.A.S. è stata approfondita per la stesura
definitiva del Documento di Piano, del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole.
Scheda Informativa
Comune di Calco - (Provincia di Lecco) codice ISTAT 97012
Storia : Calco presenta una struttura policentrica composta
da due nuclei principali Calco e Arlate, unificati in
un'unica realtà amministrativa dal 1760. Unito al
comune di Olginate e Mondonico nel 1927,
riacquisterà la propria autonomia nel 1953.
Superficie : ha. 425 Kmq. 4,25 1
ha. 461 Kmq. 4,61 2
ha. 416 Kmq. 4,16 3
ha. 462 Kmq. 4,62 4
Altitudine 320 m s.l.m.
Abitanti : n°. 4.960 al 31 dicembre 2008 (dati ISTAT)
Nuclei storici : Calco, Arlate, SS. Gottardo e Colombano oltre a
numerosi nuclei sparsi.
Piano Regolatore Generale : vigente dal 29-09-2000 (D.G.R. n°. VII/1422).
Consorzi: : Consorzio per l’acqua potabile ai Comuni della
Provincia di Lecco.
- Impianto SILEA spa Via Vassena - Valmadrera (LC)
per lo smaltimento rifiuti solidi urbani.
- Consorzio del Parco dell’Adda Nord, istituito con
L.R. 1983 n.80 abrogata e sostituita con la L.R. n. 16
del 16-07-2007 - Testo Unico in materia di istituzione
parchi (Consorzio tra i Comuni e le Province interessate)
con sede c/o Villa Gina Via Padre Benigno Calvi 3, -
Trezzo d"Adda (MI).
- Azienda Sanitaria Locale – Provincia di Lecco A.S.L.
Vincoli : Vincolo idrogeologico ai sensi dell’art. 1 del
R.D.L. 30 dicembre 1923 n°. 3267
- Parco Regionale dell’Adda Nord
Linee di trasporto : su ferro -
- F.S. Autoservizi – linea Milano-Carnate-Lecco-Sondrio-
Tirano, con stazione a Olgiate Molgora
- su gomma
- SAL - Servizi Automobilistici Lecchesi – (Merate – Bergamo)
- SAL - ( Lecco – Brivio – lo magna – Imbersago)
- SAL - (Montevecchia - Vimercate)
- SAL - ( Celana – Olgiate Molgora)
- SPT - Linea (Nibionno – Merate)
Principali arterie stradali : Strada Statale n°. 342 Briantea (collega il distretto di
Merate con Bergamo e Como)
1
Fonte – Relazione Previsionale e programmatica 2007 / 2010 - comune di Calco
2
Fonte - Istat
3
Fonte – S.I.T. Regione Lombardia
4
Fonte – Rilevato dall’aereofotogrammetrico
6

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Strada Statale n°. 342 diramazione (unisce la A51 a
Lecco via Calco)
Strada Provinciale n°. 56 Brivio - Imbersago
Corsi d’acqua : Fiume Adda, Torrente Calendoni
Inquadramento urbanistico : Il Comune di Calco è dotato di un P.R.G. vigente,
approvato dalla Regione Lombardia con
Deliberazione n°. VII/1422 del 29-09-2000.
Territorio
Il Comune di Calco (Lc) si colloca all’interno dell’ambito territoriale del Meratese: un territorio, quello del
Meratese in generale e di Calco in particolare, ad andamento collinare, segnato profondamente dalla rete
idrografica di superficie affluente all’Adda ed in parte compresa nel Parco Regionale Adda Nord di
connessione quest’ultimo tra la provincia di Lecco con quella di Bergano.
L’area è ancora caratterizzata da forti interessi paesaggistici e naturalistici e dotata di emergenze storico –
architettoniche (sistema delle Chiese e delle ville; ecc.) che con il paesaggio naturale si fondano
armonicamente. Al tempo stesso è un’area densamente urbanizzata, con forte presenza di attività
economiche.
In quest’area trovano infatti spazio attività medio – piccole ed artigianali.
L’impianto generale e infrastrutturale di quest’area è a sua volta contraddistinto dai suoi fattori ambientali,
risultando in generale inadeguato e poco funzionale alle esigenze di sviluppo delle attività e di quelle
economiche in particolare.
Questo impianto è organizzato in una rete infrastrutturale funzionale all’originario assetto territoriale ma
appunto inadeguata allo stato attuale e soprattutto alle sue prospettive di sviluppo.
Pertanto ogni intervento sia di riqualificazione che di completamento della rete infrastrutturale esistente,
deve essere proposto e valutato all’interno della rete stessa, per come e’ in grado di ristrutturarla in una
nuova rete gerarchicamente connessa al suo in terno ed al quadro di riferimento esterno (Sistema
Viabilistico pedemontano):nella definizione degli interventi necessari, deve pertanto prevalere oltre che una
logica comunale, anche una visione sovracomunale.
Calco - Centri storici
Cenni storici 5
5 Fonte: sito del Comune di Calco (www.comune.calco.lc.it)
L'origine delle due comunità di Calco e Arlate si perde nella notte del
tempo, le prime notizie dell'esistenza del paese, o meglio
dell'insediamento umano sulle colline Calchesi, si trovano in una
pergamena del 936 o 937.
In un atto di permuta, fra l'arciprete della Chiesa di San Giovanni di
Monza e tale Guarimberto , è presente e firma in qualità di testimone un
abitante di Calco "Signum + manibus Umberti filii quondam Gumperti de
Calego".
Quelle su Arlate risalgono al 1162, il paese è citato in atto di vendita di
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
terreni, o meglio nella carta è indicata la presenza del Monastero benedettino femminile come
confinante di proprietà.
Quindi gli insediamenti umani sulle colline di Calco e nella fertile piana di Arlate, mancando reperti
di origine Romana, sono da ritenersi almeno all'epoca della conquista longobarda, visto che i
firmatari delle carte citate certificano di sottostare alla legge longobarda.
Legati prevalentemente al lavoro della terra, servi per non dire schiavi dei prepotenti signorotti
locali, gli abitanti dei due paesi vivono stentatamente i violenti e nefasti, secoli dell'alto e basso
Medioevo.
Di orientamento ghibellino, i signorotti di Calco e Arlate con altri paesi del Monte di Brianza, nel
periodo delle lotte contro i guelfi, otterranno per la loro fedeltà ai potenti di Milano, esenzioni e
privilegi vari.
Autonome e separate, le due comunità si troveranno coinvolte nelle lotte di successione del
Ducato di Milano, Calco legato alle vicende dei Calchi, proprietari e Signori di vaste zone della
Brianza oltre che fedeli vassalli dei duchi di Milano dai quali ottennero onori e potere.
Arlate, feudo della famiglia Vimercati, stretto attorno al proprio Monastero di Suore Benedettine, a
sua volta proprietario di terre, mulini e anime. Fare la Storia è privilegio dei potenti e dei religiosi, il
popolo solitamente si il popolo si accontenta di vivere.
I rappresentanti delle due Comunità sempre distinte e autonome si presentano, con altre comunità
Brianzole, il 10 luglio 1412 davanti al Duca di Milano Filippo Maria Visconti al quale giurano
obbedienza e fedeltà. (e dal quale ottengono altre esenzioni e privilegi)
Fedeltà che si rivelerà molto importante per il Duca di Milano quando l'Adda, nel 1428, diventa
confine di Stato con la Repubblica di Venezia, ma che porterà sciagure e sventura per gli abitanti
dei due paesi.
I quali subiranno le drammatiche conseguenze delle lotte di successione, invasioni periodiche di
eserciti, che solitamente si lasciavano dietro, lutti, distruzioni, fame e pestilenze, come ad esempio
dopo il passaggio dei Lanzichenecchi nel 1629-30.
"Fare la Storia è privilegio dei potenti e dei religiosi, il popolo solitamente si accontenta di vivere".
Spagnoli, Francesi, Tedeschi e altri, contribuirono in modo notevole a peggiorare le già precarie
condizioni materiali delle due comunità, solo con l'arrivo degli Austriaci (1713 trattato d'Utrecht) e il
loro insediamento come nuovi padroni si assiste ad un periodo di relativa tranquillità.
Sotto il Governo di Maria Teresa d'Austria comincia una nuova era, almeno per i ceti più abbienti,
si riordina l'amministrazione dello Stato, si incentiva e si organizza la produzione agricola, si da
impulso alle comunicazioni e alla nascente industria ecc.
Nel riordino della pubblica amministrazione si procede alla stesura del catasto delle terre, (che si
chiamerà in suo onore Teresiano ) e all'accorpamento delle comunità più piccole.
In relazione a questa riforma nel 1760 le due comunità autonome di Calco e Arlate sono unificate
in un'unica realtà amministrativa, da quella data inizia la vicenda del Comune di Calco.
Abitato prevalentemente da contadini, coloni o pigionanti di nobili famiglie, il Comune, dal punto di
vista sociale, segue le vicende più o meno interessanti di altri Comuni della zona, con problemi di
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
vario genere legati soprattutto alle miserevoli condizioni di vita della popolazione, alla mancanza
d'istruzione e all'assenza di concrete prospettive per la stragrande maggioranza degli abitanti del
paese.
L'avvento del Regno d'Italia non migliora eccessivamente le misere condizioni del popolo, anzi in
alcuni casi le peggiora, il 21 febbraio 1897 il Consiglio Comunale di Calco minaccia di dimettersi in
massa perché non d'accordo sull'applicazione del raddoppio della tassa famiglia da 600 a 1200 lire
annue (il focatico).
Il Consiglio adducendo a giustificazione del rifiuto che la popolazione di Calco era composta, nella
stragrande maggioranza da contadini affittuari e che l'aumento spropositato della tassa avrebbe
esacerbato gli animi e fomentato disordini e probabili ribellioni, incarica la Giunta di inoltrare ricorso
al Governo di S.M. Umberto I, il cosiddetto "Re Buono".
Il quale forse, troppo buono non era, infatti da Cogne dove si trovava in vacanza , il 13 agosto
1897 con un Reale decreto respinge il ricorso e chi deve pagare paghi , non si è potuto verificare
se alla fine il Consiglio Comunale si sia dimesso ma
una cosa è sicuramente certa le condizioni dei
contadini Calchesi sono certamente peggiorate.
Unito d'autorità il 2 giugno 1927, questa volta da
Mussolini, hai Comuni di Olgiate Molgora e
Mondonico continuerà la sua storia come frazione
del Comune di Olgiate Calco per tutto il periodo
fascista.
Al termine della guerra, lo spirito autonomista dei Calchesi riprende vigore, dopo avere assolto
varie incombenze e affrontato le solite trafile burocratiche il tutto torna alle origini e il Comune di
Calco riprende il 30 maggio 1953 la perduta autonomia.
Calco
Il Comune di Calco in particolare confina con Olgiate Molgora, Merate,Imbersago e Brivio in Provincia di
Lecco, Villa d’Adda e Pontida in Provincia di Bergamo. Il territorio è tipicamente collinare ed è attraversato
lungo il confine orientale, da nord a sud ,dal Fiume Adda e nella sua parte centrale,da est ad ovest e da nord
a sud dalla S.S. n°.342 e 342 dir, che caratterizzano in negativo anche la sua organizzazione urbana.
La parte alta del territorio comunale (Calco alta) ed in parte Arlate rientrano nei confini del Parco Regionale
Adda nord:queste aree sono anche le più interessanti dal punto di vista storico-ambientale e conservano
ancora oggi ampie zone di verde agricolo e di boschi. L'area boschiva più importante è quella relativa al
crinale di raccordo tra Calco alta e la via Giovanni XXIII,che collega Calco con Arlate.
Punti panoramici degni di attenzione si trovano lungo la stessa via e lungo la S.P.n°.56 ed in parte lungo la
S.S.n°. 342 dir nel tratto nord (Mulinello).
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Inquadramento Urbanistico
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
II Comune di Calco è dotato di un Piano Regolatore Generale, vigente dal 29-09-2000, essendo stato
approvato dalla Giunta Regionale della Lombardia con delibera n°.VII/1422.
Inquadramento Legislativo
Nella stesura del Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) occorrerà innanzitutto assumere alcuni riferimenti
generali e particolari a livello legislativo.
II quadro di riferimento legislativo vigente al momento dell'approvazione del P.R.G., non è sostanzialmente
mutato a livello nazionale mentre a livello regionale con l'approvazione della L.R. n°. 12/2005 si è completato
il nuovo quadro di riferimento, che alcune leggi di riforma, nel frattempo approvate, lasciavano da tempo
intravedere, con prospettive nuove e più interessanti per gli scopi che oggi ci proponiamo in urbanistica.
Mentre infatti la legge nazionale n°. 1150/42 privilegia ancora la costruzione della città e non già la sua
gestione, quando invece le nostre città e con esse, Calco, sono definitivamente strutturate ed abbisognano
sostanzialmente di interventi di riqualificazione, altre leggi ricollegandosi alla linea di tendenza avviata dalla
legge nazionale n°. 167/62 e dai Decreti Ministeriali del 1 e 2 aprile 1968 n°. 1404 e 1444 e dalla Legge
Regionale n°. 51/75, perseguono più decisamente obiettivi di qualità nella pianificazione urbanistica,
privilegiando la gestione della città, anche attraverso il rafforzamento del ruolo dei Comuni.
E’ il caso della Legge Nazionale n°. 179/92 e della Legge Regionale n°. 23/97: la prima relativa ai
Programmi di Recupero Urbano e la seconda all'autonomia di gestione urbanistica dei Comuni in ordine alle
Varianti necessarie per la gestione del Progetto di Piano.
In questa ottica è importante che i Comuni predispongano una strumentazione urbanistica generale, snella
ed efficace, in grado di rispondere in tempo reale ai problemi dei Cittadini residenti e, al tempo stesso, di
realizzazione gli obiettivi generali di Piano, altrimenti disattesi. Questo obiettivo è oggi di più facile
attuazione, in quanto il Piano di Governo del Territorio con le sue articolazioni nel Documento di Piano,
Piano dei Servizi e Piano delle Regole aderisce meglio all'esigenza di una gestione urbanistica più attenta
alla realizzazione degli obiettivi prefissati.
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
A - PREMESSA: RIFERIMENTI GENERALI
Di seguito vengono trascritti gli articoli della L.R. 12/2005 che descrivono i tre documenti del P.G.T.: il
Documento di Piano, il Piano dei Servizi ed il Piano delle Regole.
1 – PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO
PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO (Art. 1a delle N.T.A)
Il Piano di Governo del Territorio persegue la finalità di realizzare un progetto urbanistico unitario
- di tutela e valorizzazione dell’identità culturale, sociale ed economica
- di tutela e valorizzazione delle caratteristiche ambientali, storiche e di abitabilità del territorio comunale
- di promozione di uno sviluppo sostenibile per Calco
nel contesto della Provincia di Varese.
Il Piano di Governo del Territorio persegue queste finalità nella partecipazione, applicando i principi di
perequazione, compensazione, incentivazione e flessibilità attraverso la ripartizione equa dei vantaggi della
concentrazione insediativa e degli oneri derivanti dalla realizzazione delle infrastrutture di interesse generale
e degli interventi necessari alla creazione delle condizioni di sostenibilità dello sviluppo:
a) interventi di natura strategica, essendo inerenti le caratteristiche strutturali dell’intero territorio e le
disponibilità di aree per l’edificazione e quelle da tutelare e salvaguardare a fini ambientali e paesistici;
b) interventi di breve e medio periodo, da definirsi in sede di attuazione operativa del Piano di Governo del
Territorio ed in particolare in sede di coordinamento degli interventi con le previsioni del Piano dei
servizi.
Il P.G.T., ai sensi della L.R. n°. 12/2005, è costituito dal
- Documento di Piano che esplicita strategie, obiettivi ed azioni attraverso cui perseguire le finalità del
P.G.T.
- Piano dei Servizi che armonizza gli insediamenti funzionali ed il sistema dei servizi e delle attrezzature
pubbliche e di interesse pubblico o generale
- Piano delle Regole che definisce gli aspetti regolamentari e gli elementi di qualità della città e del
territorio.
FINALITA’ E CONTENUTI DEL DOCUMENTO DI PIANO (D.d.P.) – (Art. 8-L.R. n°12/2005)
1) Il Documento di Piano (art. 8 - L.R. n°12/2005) definisce :
a) il quadro ricognitivo e programmatorio di riferimento per lo sviluppo economico e sociale del
comune, anche sulla base delle proposte dei cittadini singoli o associati e tenuto conto degli atti di
programmazione provinciale e regionale, eventualmente proponendo le modifiche o le integrazioni
della programmazione provinciale e regionale che si ravvisino necessarie;
b) il quadro conoscitivo del territorio comunale, come risultante dalle trasformazioni avvenute,
individuando i grandi sistemi territoriali, il sistema della mobilità, le aree a rischio o vulnerabili, le
aree di interesse archeologico e i beni di interesse paesaggistico o storico - monumentale, e le
relative aree di rispetto, i siti interessati da habitat naturali di interesse comunitario, gli aspetti socio-
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
economici, culturali, rurali e di ecosistema, la struttura del paesaggio agrario e l’assetto tipologico del
tessuto urbano e ogni altra emergenza del territorio che vincoli la trasformabilità del suolo e del
sottosuolo;
c) l’assetto geologico, idrogeologico e sismico, ai sensi dell’articolo 57, comma 1, lettera a).
2) Sulla base degli elementi di cui al comma 1, il documento di piano:
a) individua gli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione che abbiano valore strategico per la
politica territoriale, indicando i limiti e le condizioni in ragione dei quali siano ambientalmente
sostenibili e coerenti con le previsioni ad efficacia prevalente di livello sovracomunale;
b) determina gli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del PGT; nella definizione di tali obiettivi il
documento di piano tiene conto della riqualificazione del territorio, della minimizzazione del consumo
del suolo in coerenza con l’utilizzazione ottimale delle risorse territoriali, della definizione dell’assetto
viabilistico e della mobilità, nonché della possibilità di utilizzazione e miglioramento dei servizi
pubblici e di interesse pubblico o generale, anche a livello sovracomunale;
c) determina, in coerenza con i predetti obiettivi e con le politiche per la mobilità, le politiche di
intervento per la residenza ivi comprese le eventuali politiche per l’edilizia residenziale pubblica, le
attività produttive primarie, secondarie e terziarie, ivi comprese quelle della distribuzione
commerciale, evidenziando le scelte di rilevanza sovracomunale, in applicazione dell’articolo 15,
commi 1 e 2, lettera g) (per la realizzazione di insediamenti di portata sovracomunale);
d) dimostra la compatibilità delle predette politiche di intervento e della mobilità con le risorse
economiche attivabili dalla pubblica amministrazione, anche in relazione agli effetti indotti sul
territorio contiguo;
e) individua, anche con rappresentazioni grafiche in scala adeguata, gli ambiti di trasformazione, definendo
i relativi criteri di intervento, preordinati alla tutela ambientale, paesaggistica e storico – monumentale,
ecologica, geologica, idrogeologica e sismica, laddove in tali ambiti siano comprese aree qualificate a
tali fini nella documentazione conoscitiva;
f) determina le modalità di recepimento delle previsioni prevalenti contenute nei piani di livello
sovracomunale e la eventuale proposizione, a tali livelli, di obiettivi di interesse comunale;
g) definisce gli eventuali criteri di compensazione, di perequazione e di incentivazione.
3) Il documento di piano non contiene previsioni che producano effetti diretti sul regime giuridico dei suoli.
4) Il documento di piano ha validità quinquennale ed è sempre modificabile. Scaduto tale termine,
il comune provvede all’approvazione di un nuovo documento di piano; in caso di inadempienza
si applicano le norme di cui all’articolo 25, comma 7.
FINALITA’ E CONTENUTI DEL PIANO DEI SERVIZI – (Art. 9 L.R. n° 12/2005)
1. I Comuni redigono e approvano il Piano dei Servizi al fine di assicurare una dotazione globale di aree
per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, le eventuali aree per l'edilizia residenziale
pubblica e le dotazioni a verde, i corridoi ecologici e il sistema del verde di connessione tra territorio
rurale e quello edificato ed una loro razionale distribuzione sul territorio comunale, a supporto delle
funzioni insediate e previste.
2. I Comuni redigono il Piano dei Servizi determinando il numero degli utenti dei servizi dell'intero territorio,
secondo i seguenti criteri:
a) popolazione stabilmente residente nel Comune gravitante sulle diverse tipologie di servizi anche in
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ase alla distribuzione territoriale;
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
b) popolazione da insediare secondo le previsioni del Documento di Piano, articolata per tipologia di
servizi anche in base alla distribuzione territoriale;
c) popolazione gravitante nel territorio, stimata in base agli occupati nel Comune, agli studenti, agli utenti dei
servizi di rilievo sovracomunale, nonché in base ai flussi turistici.
3. Il Piano dei Servizi, per soddisfare le esigenze espresse dall'utenza definita con le modalità di cui al
comma 2, valuta prioritariamente l'insieme delle attrezzature al servizio delle funzioni insediate nel
territorio comunale, anche con riferimento a fattori di qualità, fruibilità e accessibilità e, in caso di
accertata insufficienza o inadeguatezza delle attrezzature stesse, quantifica i costi per il loro
adeguamento e individua le modalità di intervento. Analogamente il Piano indica, con riferimento agli
obiettivi di sviluppo individuati dal Documento di Piano di cui all'articolo 8, le necessità di sviluppo e
integrazione dei servizi esistenti, ne quantifica i costi e ne prefigura le modalità di attuazione. In
relazione alla popolazione stabilmente residente e a quella da insediare secondo le previsioni del
Documento di Piano, è comunque assicurata una dotazione minima di aree per attrezzature pubbliche e
di interesse pubblico o generale pari a diciotto metri quadrati per abitante. Il Piano dei Servizi individua,
altresì, la dotazione di servizi che deve essere assicurata nei piani attuativi, garantendo in ogni caso
all'interno di questi la dotazione minima sopra indicata, fatta salva la possibilità di monetizzazione
prevista dall'articolo 46, comma 1, lettera a).
4. Il Piano dei Servizi esplicita la sostenibilità dei costi di cui al comma 3, anche in rapporto al programma
triennale delle opere pubbliche, nell'ambito delle risorse comunali e di quelle provenienti dalla realizzazione
diretta degli interventi da parte dei privati.
5. Nei Comuni aventi caratteristiche di polo attrattore individuato dal Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale, in relazione al flusso di pendolari per motivi di lavoro, studio e fruizione di servizi e nei
Comuni caratterizzati da rilevanti presenze turistiche, il Piano dei Servizi contiene la previsione di servizi
pubblici aggiuntivi, in relazione ai fabbisogni espressi dalla popolazione fluttuante. Nei Comuni aventi
caratteristiche di polo attrattore devono, altresì, essere previsti i servizi di interesse sovracomunale
necessari al soddisfacimento della domanda espressa dal bacino territoriale di gravitazione. Nelle zone
montane i Comuni tengono conto delle previsioni dei piani di sviluppo socio-economico delle comunità
montane.
6. Per i Comuni con popolazione inferiore ai ventimila abitanti il Piano dei Servizi può essere redatto
congiuntamente tra più Comuni e condiviso a livello operativo e gestionale.
7. Il Piano dei Servizi deve indicare i servizi da assicurare negli ambiti di trasformazione di cui all'articolo 8.
comma 2, lettera e), con particolare riferimento agli ambiti entro i quali è prevista l'attivazione di strutture
di distribuzione commerciale, terziarie, produttive e di servizio caratterizzate da rilevante affluenza di
utenti.
8. Il Piano dei Servizi è integrato, per quanto riguarda l'infrastrutturazione del sottosuolo, con le disposizioni
del Piano Urbano Generale dei Servizi nel Sottosuolo (PUGSS), di cui all'articolo 38 della l.r. 12
dicembre 2003, n. 26 (Disciplina dei servizi locali di interesse economico generale. Norme in materia di
gestione dei rifiuti, di energia, di utilizzo del sottosuolo e di risorse idriche).
9. Al fine di garantire una adeguata ed omogenea accessibilità ai servizi a tutta la popolazione regionale, la
Regione incentiva il coordinamento e la collaborazione interistituzionale per la realizzazione e la
gestione dei servizi.
13

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
10. Sono servizi pubblici e di interesse pubblico o generale i servizi e le attrezzature pubbliche, realizzati
tramite iniziativa pubblica diretta o ceduti al comune nell'ambito di piani attuativi, nonché i servizi e le
attrezzature, anche privati, di uso pubblico o di interesse generale, regolati da apposito atto di
asservimento o da regolamento d'uso, redatti in conformità alle indicazioni contenute nel Piano dei
Servizi, ovvero da atto di accreditamento dell'organismo competente in base alla legislazione di settore,
nella misura in cui assicurino lo svolgimento delle attività cui sono destinati a favore della popolazione
residente nel Comune e di quella non residente eventualmente servita.
11. Le previsioni contenute nel Piano dei Servizi e concernenti le aree necessarie per la realizzazione dei
servizi pubblici e di interesse pubblico o generale hanno carattere prescrittivo e vincolante.
12. I vincoli preordinati all'espropriazione per la realizzazione, esclusivamente ad opera della pubblica
amministrazione, di attrezzature e servizi previsti dal Piano dei Servizi hanno la durata di cinque anni,
decorrenti dall'entrata in vigore del Piano stesso. Detti vincoli decadono qualora, entro tale termine,
l'intervento cui sono preordinati non sia inserito, a cura dell'Ente competente alla sua realizzazione, nel
programma triennale delle opere pubbliche e relativo aggiornamento, ovvero non sia stato approvato lo
strumento attuativo che ne preveda la realizzazione. È comunque ammessa, da parte del proprietario
dell'area, entro il predetto termine quinquennale, la realizzazione diretta di attrezzature e servizi per la cui
attuazione è preordinato il vincolo espropriativo, a condizione che la Giunta Comunale espliciti con proprio
atto la volontà di consentire tale realizzazione diretta ovvero, in caso contrario, ne motivi con argomentazioni
di interesse pubblico il rifiuto. La realizzazione diretta è subordinata alla stipula di apposita convenzione intesa
a disciplinare le modalità attuative e gestionali.
(comma dichiarato illegittimo, in combinato disposto con l'articolo 11, comma 3, dalla Corte
Costituzionale con sentenza n, 129 del 2006, nella parte in cui non prevede l'obbligo di procedure ad
evidenza pubblica per tutti i lavori, da chiunque effettuati, di importo pari o superiore alla soglia
comunitaria)
13. Non configurano vincolo espropriativo e non sono soggette a decadenza le previsioni del Piano dei
Servizi che demandino al proprietario dell'area la diretta realizzazione di attrezzature e servizi, ovvero ne
contemplino la facoltà in alternativa all'intervento della pubblica amministrazione.
14. Il Piano dei Servizi non ha termini di validità ed è sempre modificabile.
15. La realizzazione di attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, diverse da quelle
specificamente previste dal Piano dei Servizi, comporta l'applicazione della procedura di variante al
Piano stesso.
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
FINALITA’ E CONTENUTI DEL PIANO DELLE REGOLE – (Art. 10-L.R. n°12/2005)
Ai sensi dell’art. 10 legge Regionale 11 marzo 2005, n. 12
1) II Piano delle Regole:
a) definisce, all'interno dell'intero territorio comunale, gli ambiti del tessuto urbano consolidato, quali
insieme delle parti di territorio su cui è già avvenuta l'edificazione o la trasformazione dei suoli,
comprendendo in essi le aree libere intercluse o di completamento;
b) indica gli immobili assoggettati a tutela in base alla normativa statale e regionale;
c) individua le aree e gli edifici a rischio di compromissione o degrado e a rischio di incidente rilevante;
d) contiene, in ordine alla componente geologica, idrogeologica e sismica, quanto previsto dall' articolo
57, comma 1, lettera b);
e) individua:
1) le aree destinate all'agricoltura;
2) le aree di valore paesaggistico - ambientale ed ecologiche;
3) le aree non soggette a trasformazione urbanistica.
2) Entro gli ambiti del tessuto urbano consolidato, il Piano delle Regole individua i nuclei di antica formazione
ed identifica i beni ambientali e storico – artistico - monumentali oggetto di tutela ai sensi del decreto
legislativo 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'articolo 10 della
legge 6 luglio 2002, n. 137) o per i quali si intende formulare proposta motivata di vincolo. Il Piano delle
Regole definisce altresì, con riferimento a quanto stabilito dall' articolo 8, comma 1, lettera b), le
caratteristiche fisico - morfologiche che connotano l'esistente, da rispettare in caso di eventuali interventi
integrativi o sostitutivi, nonché le modalità di intervento, anche mediante pianificazione attuativa o
permesso di costruire convenzionato, nel rispetto dell'impianto urbano esistente, ed i criteri di
valorizzazione degli immobili vincolati,
3) Per gli ambiti di cui al comma 2, inoltre, identifica i seguenti parametri da rispettare negli interventi di
nuova edificazione o sostituzione:
a) caratteristiche tipologiche, allineamenti, orientamenti e percorsi;
b) consistenza volumetrica o superfici lorde di pavimento esistenti e previste;
c) rapporti di copertura esistenti e previsti;
d) altezze massime e minime;
e) modi insediativi che consentano continuità di elementi di verde e continuità del reticolo idrografico
superficiale;
f) destinazioni d'uso non ammissibili;
g) interventi di integrazione paesaggistica, per ambiti compresi in zone soggette a vincolo
paesaggistico ai sensi del D.lgs. 42/2004;
h) requisiti qualitativi degli interventi previsti, ivi compresi quelli di efficienza energetica.
4) Il Piano delle Regole:
a) per le aree destinate all'agricoltura:
1) detta la disciplina d'uso, di valorizzazione e di salvaguardia, in conformità con quanto
previsto dal titolo terzo della parte seconda;
2) recepisce i contenuti dei piani di assestamento, di indirizzo forestale e di bonifica, ove esistenti;
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
3) individua gli edifici esistenti non più adibiti ad usi agricoli, dettandone le normative d'uso.
b) per le aree di valore paesaggistico - ambientale ed ecologiche detta ulteriori regole di salvaguardia e
di valorizzazione in attuazione dei criteri di adeguamento e degli obiettivi stabiliti dal piano territoriale
regionale, dal Piano Territoriale Paesistico Regionale e dal Piano Territoriale di Coordinamento
Provinciale;
c) per le aree non soggette a trasformazione urbanistica individua gli edifici esistenti, dettandone la
disciplina d'uso e ammette in ogni caso, previa valutazione di possibili alternative, interventi per
servizi pubblici, prevedendo eventuali mitigazioni e compensazioni agro-forestali e ambientali.
5) Le indicazioni contenute nel Piano delle Regole hanno carattere vincolante e producono effetti diretti sul
regime giuridico dei suoli.
6) Il Piano delle Regole non ha termini di validità ed è sempre modificabile.
2 - DOCUMENTO PROGRAMMATICO PER IL PIANO DI GOVERNO
DEL TERRITORIO (P.G.T.) DI CALCO (LC)
Di seguito si trascrive il Documento Programmatico, discusso dal Consiglio Comunale per l’avvio del
procedimento di elaborazione del P.G.T.
Obiettivo
In questa fase dello sviluppo urbanistico di Calco, il Piano di Governo del Territorio (P.G.T.) deve
principalmente garantire un progetto di sviluppo armonico e funzionale del tessuto urbano, che innanzitutto
tuteli e accresca la qualità della vita dei cittadini (1).
Questo obiettivo può essere essenzialmente perseguito attraverso la riqualificazione del territorio comunale,
quello costruito e quello non costruito:
- da un lato completando il recupero e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente e dell’impianto
geomorfologico ed ambientale del territorio comunale,
- dall’altro operando per evidenziare e progettare le relazioni territoriali, funzionali e spaziali, che aree,
insediamenti ed infrastrutture di livello sovracomunale,anche esterne al Comune,intrattengono con Calco
e quelle che le singole zone e nuclei storici e non, interni al Comune, intrattengono tra di loro.
In questo modo sarà possibile
- consolidare e valorizzare l’identità storico - culturale di Calco, consentendo ai suoi Cittadini di
riconoscersi ancora meglio nel loro Comune e di abitarci bene, pur lavorando o studiando ... altrove;
- promuovere un’organizzazione urbana ancor più equilibrata e compatibile, capace di costruire
un’immagine unitaria di Calco.
Ovviamente il P.G.T. dovrà anche ricercare le migliori soluzioni urbanistiche ai problemi ancora irrisolti in
ordine alla casa, al lavoro, ai servizi pubblici ed ai bisogni nuovi, oggi emergenti in campo sociale, in campo
ambientale e nel settore della sicurezza, della solidarietà e della formazione permanente,ecc..
Infatti riqualificare l’esistente non significa soltanto valorizzare il patrimonio edilizio ed ambientale del paese
ma anche quello sociale e culturale.
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Ipotesi di progetto
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Avendo buona parte dei problemi urbanistici un’estensione sovracomunale,per riqualificare l’esistente
occorre operare contemporaneamente alla scala comunale (città comunale) e sovracomunale (città
policentrica), per definire le ipotesi di progetto più efficaci nei vari settori d’intervento della pianificazione
urbanistica.
A- Alla scala sovracomunale
1 - Mobilità
La realizzazione dell’Autostrada Pedemontana comporterà la revisione dell'intero sistema viabilistico
pedemontano e la contestuale riorganizzazione della rete viaria, nelle sue articolazioni: statale -
regionale, provinciale e comunale (progetto di bretella Beverate – Scarpone – Pagnano) (11).
Analogamente per quanto riguarda il trasporto pubblico, la riqualificazione della linea ferroviaria
Milano – Lecco – Sondrio promuoverà questa modalità di trasporto, favorendo l’interscambio.
Calco sarà comunque coinvolta da queste due grandi opere e dovrà quindi impegnarsi anche in
futuro, in coordinamento con gli altri Comuni, per rendere gli interventi programmati maggiormente
compatibili con le sue esigenze: accessibilità al trasporto ferroviario, riduzione del traffico all’interno
del territorio (11) comunale, dando voce al disagio della popolazione tanto per le problematiche
viabilistiche quanto per i connessi danni ambientali. (11).
2 - Ambiente
Essendo parte del suo territorio compreso nel Parco Adda, Calco può assumere la componente
ambientale quale motore del suo sviluppo futuro.
In questa prospettiva,Calco potrà innanzitutto affrontare i temi ambientali con i vari Enti preposti e con
il Consorzio del Parco in particolare, nel tentativo di tradurre il Piano Territoriale di Coordinamento del
Parco in un progetto di riqualificazione ambientale dell’intero territorio Comunale.
Operando a questa scala ed in coordinamento con i vari Enti,sarà così possibile avviare a soluzione
problemi altrimenti irrisolvibili alla scala comunale:così per quanto riguarda
- il problema del riassetto idrogeologico del territorio comunale da affrontare necessariamente in
una logica di bacino
- il problema delle l’emissioni di luci nell’atmosfera da limitare per consentire una visione più
naturale dei panorami notturni e di ottenere un risparmio a livello energetico ed economico. (12)
3 - Economia
Anche in questo settore, la riqualificazione dell’esistente è da perseguire a livello sovracomunale per
avviare un ciclo virtuoso tra formazione, ricerca e produzione e per favorire l’incontro tra la domanda e
l’offerta di lavoro.
Questa opportunità va perseguita in coordinamento con il sistema lecchese dell’istruzione superiore e
universitaria.
Sul modello di alcune esperienze europee è possibile infatti individuare nuovi percorsi formativi,
nell’ottica della formazione permanente, fortemente contestualizzati rispetto la specificità del sistema
produttivo lecchese e di quello di Calco in particolare.
Infatti alcune sue imprese presuppongono sempre maggiori funzioni di terziario produttivo avanzato,
17

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
necessarie per mantenere una posizione di competitività sui mercati internazionali ed in grado di
attivare anche sul territorio provinciale e comunale,società di engineering, centri di ricerca tecnologica
e di mercato.
4 - Organizzazione urbana
Calco si caratterizza per essere attraversato da due strade statali (n°.342 Briantea Bergamo-Como e
la diramazione n°.342(tangenziale est di Milano-Lecco)) che si incrociano nel centro
abitato,condizionandone lo sviluppo e la vivibilita’.
Prescindendo per ora dalla particolare situazione viabilistica (insostenibile!!!),occorre comunque
affrontare il tema della riqualificazione del complesso sistema territoriale che si e’ determinato (strade
ed insediamenti) alla scala provinciale e regionale.
Il Comune di calco potrebbe allora promuovere d’accordo con la Provincia di Lecco e con gli altri
Comuni interessati,una conferenza di servizio che si prefigga la riqualificazione di questo sistema oltre
che attraverso interventi strutturali,anche a livello di una comune normativa di tipo edilizio-urbanistico.
Analoga situazione si e’ determinata per altri versi e con altre caratteristiche lungo la S.P. Imbersago-
Brivio.
In questo caso l’iniziativa di riqualificazione che si rende necessari a livello sovracomunale,e’ di tipo
paesaggistico-ambientale.
5 - Turismo
Il Comune di Calco può acquisire una sua visibilità a livello intercomunale valorizzando il suo territorio
dal punto di vista naturale, paesaggistico e storico, in una visuale anche di sviluppo “turistico”
attraverso:
- Il recupero e la valorizzazione culturale del patrimonio storico e culturale del paese, in parte
sconosciuto anche ai cittadini di Calco. La valorizzazione culturale non può prescindere da un
recupero della tradizione e della memoria storica attraverso il sostegno a studi, ricerche,
pubblicazioni eventi di promozione, ecc. (22)
- la stesura di una mappa dei sentieri, in collaborazione con le associazioni del territorio, alla loro
ripulitura e rivalutazione, la stesura di programmi di pubblicizzazione dei recuperi, con la
progettazione di percorsi vita e parchi poetici (17)
- la realizzazione di piste ciclabili e marciapiedi anche collegate ai comuni limitrofi (18)
- in collaborazione con il Parco Adda, la valorizzazione dell’alzaia, la posa di angoli di osservazione
e ristoro, recupero del bosco circostante e progettazione dì percorsi didattici (19)
- la riattivazione delle fontane, la salvaguardia e la bonifica dei piccoli corsi d'acqua, ed in
collaborazione delle associazioni ambientali l’organizzazione di giornate ecologiche.
Coordinamento con comuni limitrofi e associazioni locali. Collaborazione con le scuole per
sensibilizzare l'attenzione dei ragazzi verso ambiente e natura (20)
- la programmazione, con le associazioni, di una ricca rassegna di eventi culturali, sportivi, musicali,
teatrali, artistici come risposta alla domanda di svago dei nostri cittadini (23)
B- Alla scala comunale
1 - Mobilità
La pianificazione urbanistica,una volta definiti i riferimenti sovracomunali (S.S.342;S.P. Imbersago-
Brivio) e le loro connessioni con il sistema della mobilità comunale,deve saper trasformare i problemi
del traffico locale nella capacità di movimento dei Cittadini di Calco lungo tutta la rete stradale
18

comunale e verso l’esterno.
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Presupposto al raggiungimento di questo obiettivo,è,come già detto,la riduzione del traffico di
attraversamento.
Le strade comunali dovranno quindi essere organizzate gerarchicamente a rete ed attrezzate per la sosta
ed il parcheggio. La rete stradale dovrà comprendere anche i percorsi ciclopedonali,esistenti o previsti in
sede stradale (marciapiedi e piste ciclabili) e/o in sede propria,per incentivare gli spostamenti ciclabili e
pedonali all’interno del Comune lungo un percorso sicuro, pedonale e viario, alternativo alle strade
provinciali, che metta velocemente in comunicazione il centro del paese con la chiesa, l’oratorio, la
farmacia, la scuola materna, il cimitero, i nuovi impianti sportivi, ecc.(5)
La rete stradale dovrà essere dotata di nuovi parcheggi pubblici in varie zone del paese, risolvendo in
particolare il problema del parcheggio notturno dei residenti. (5)
2 - Ambiente
L'immagine di Calco va progettata anche valorizzando il grande patrimonio di spazi verdi, esistenti e di
progetto, realizzando piantumazioni a verde di arredo in tutte quelle zone, ora depresse, di proprietà
comunale (15).
Le aree verdi saranno classificate non già o non solo come pubbliche o private, ma unicamente per le loro
caratteristiche naturali (storico - monumentali, parchi urbani e di quartiere, giardini privati, ecc.) e,
conseguentemente, per tipologie di intervento: tipologie simili a quelle già previste per le aree verdi
all’interno del Parco Adda. Si dovra’ valorizzare l’ambiente boschivo ancora sostanzialmente integro
(9).
L’obiettivo di questo progetto di riqualificazione è la costruzione di un unico grande giardino, al cui
interno si potrà organizzare un vero e proprio “percorso vita”: lungo la vecchia strada comunale che
univa Calco ad Arlate (9) e lungo la strada alzaia che costeggia il fiume Adda (9) : un percorso che
interesserà tutto il territorio comunale e sarà attrezzato per la sosta, per il tempo libero e lo sport.
3 - Economia
Una volta potenziati a livello sovracomunale e comunale,i servizi per il Sistema Produttivo, all’interno
del territorio comunale è innanzitutto necessario e opportuno ricercare la migliore utilizzazione degli
insediamenti produttivi esistenti, anche attraverso il recupero delle aree dismesse o in via di
dismissione, con la conseguente delocalizzazione,se necessario,delle attività ancora insediate.
Per eventuali nuove zone produttive, occorrerà innanzitutto privilegiare la rilocalizzazione degli
insediamenti produttivi incompatibili e/o dismessi esistenti all’interno del centro abitato e privilegiare quindi
fra le nuove attività, quelle a maggior contenuto tecnologico ed a più alta caratterizzazione ambientale.
4 - Organizzazione urbana
La città che meglio corrisponde all’organizzazione urbana di Calco, è la città a piu’ centri,che puo’
evitare una caduta di valori urbani dal centro verso l’esterno e viceversa.
Il progetto di Piano dovrà promuovere il consolidamento di tutti i centri di aggregazione esistenti
(Calco, Arlate, ecc.) e dovrà promuoverne altri, così da poter trasformare in senso ancor piu’ pluralista,
l’attuale organizzazione del Comune.
In particolare per consolidare il centro abitato di Arlate, occorrerà dotarlo dei più elementari servizi
pubblici ora totalmente mancanti, creando un centro polifunzionale (palestra, uffici comunali, ecc.).
Sarà così possibile anche incidere sull’immagine complessiva della città comunale, per renderla
ancor più significativa, proprio perchè articolata a quel punto, in esperienze e situazioni urbane
19

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
diverse, ancor più rappresentative della storia e della cultura di Calco.
Una volta riorganizzata la rete stradale con l’individuazione di quartieri o aree a traffico limitato, occorre al
loro interno individuare degli interventi strategici (urban center, piazze, aree attrezzate per il gioco ed il
tempo libero, ecc.) in grado per la loro capacità propulsiva, di avviare il processo di rinnovamento e di
riqualificazione urbana di questi quartieri e di annullarne gli eventuali fenomeni di emarginazione.
5 - Patrimonio storico
Ogni sviluppo urbano, per quanto innovativo, presuppone la difesa e la valorizzazione del patrimonio
storico, edilizio ed urbano, artistico e non, costruito e non, a salvaguardia dell'identità storico - culturale
della comunità locale: un patrimonio irripetibile dal punto di vista tipologico, morfologico e culturale e
quindi anche urbanistico.
Tale operazione va completata sia attraverso interventi di riqualificazione urbanistico - edilizia (cortili)
che interventi di restauro degli edifici e spazi storici più significativi.
Esemplificativo da questo punto di vista risulta essere l’intervento che si impone nel centro storico di
Arlate, a comprendere l’antica fontana, la villa con il borgo settecentesco e la Chiesa romanica (6).
In questo caso si tratta più complessivamente del recupero ambientale dei luoghi, con la riqualificazione
del percorso pedonale dal centro del paese alla Chiesa parrocchiale, con la realizzazione di
un’illuminazione storica e di arredi urbani necessari a riqualificare l’intero nucleo storico (7)
6 - Attrezzature di servizio
Per una città che cambia e si ristruttura, anche l'impianto dei servizi pubblici e privati, deve essere
adeguato,organizzandoli innanzitutto a sistema per superare in questo modo le restrizioni tipologiche
e morfologiche che normalmente si frappongono all’esercizio di nuove attività all’interno delle singole
attrezzature e per promuovere una riqualificazione urbana più profonda,migliorando in questo modo
la qualità della vita dei Cittadini di Calco.
Questo obiettivo va in particolare perseguito attraverso:
- le attrezzature di servizio, pubbliche e private, da organizzare in aree opportunamente attrezzate
- le attrezzature scolastiche che vanno riorganizzate a sistema con quelle culturali, sportive e per il
tempo libero e con quelle sociosanitarie, per offrire maggiori stimoli al dialogo scuola – società civile
e per meglio assolvere in questo modo, ai molteplici compiti della scuola, chiamata a rispondere
oltre che a bisogni specifici, anche ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale e culturale.
A livello comunale è quindi necessario pensare ad un centro di aggregazione comunale da utilizzarsi
per manifestazioni culturali, sociali, di svago e altro.
Particolare attenzione verrà posta all’individuazione dell’area di questo Centro che dovrà essere
ubicata in posizione facilmente accessibile tanto per chi abita nella frazione di Arlate quanto per chi
proviene dagli altri luoghi del paese. (8)
Nel contesto dei servizi alla scala comunale, assumono un rilievo particolare:
- le strutture parrocchiali
- i servizi promossi da privati a tutti i livelli, dalla sala riunione del condominio ai negozi di quartiere e
di vicinato ed agli ambulatori.
Per la formazione ed il potenziamento di tutti i servizi privati è possibile predisporre un’opportuna
normativa che ne agevoli la formazione e diffusione su territorio, escludendo ad esempio i relativi
spazi dal calcolo del volume e dal computo per gli oneri.
20

7 - Interventi di qualità
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
In un’ottica di città ad alto tasso di sostenibilità, tutti gli interventi, di recupero e quelli nuovi, questi
ultimi da promuovere se ed in quanto necessari in funzione di un fabbisogno rigorosamente
individuato, dovranno essere organizzati e promossi in forma integrata (pubblico e privato), nello
schema di insediamenti di alta qualità:
- urbanistica in quanto dovranno essere dotati di tutte le urbanizzazioni primarie e, tra le secondarie,
di quelle che sono più funzionali al progetto di città (Urban Center) che devono concorrere a
realizzare.
- edilizia attraverso una normativa che dia spazio al progetto edilizio come espressione originale
della volontà di ricerca e di rinnovamento, a garanzia anche di una sempre più puntuale aderenza
del prodotto edilizio, oltre che al particolare contesto paesaggistico ed ambientale, anche alle
esigenze dei Cittadini.
Assume in proposito particolare rilievo favorire l’obiettivo della “Casa Ambiente” da perseguire attraverso
un’opportuna normativa ed adeguati incentivi nella costruzione / ristrutturazione degli edifici, anticipando
quanto richiesto dalla Direttiva 2002/91/CE del Parlamento Europeo in merito al rendimento dell’energia
nell’abitazione”:
- installazione e l’utilizzo di fonti energetiche alternative ad uso privato e industriale, seguendo progetti
ed iniziative che spesso vengono proposte sia a livello provinciale, che regionale, nazionale ed
europeo
- edilizia a basso impatto ambientale e le costruzioni che presentano soluzioni per il risparmio
energetico. (13)
- ambientale attraverso la verifica di compatibilità ambientale dei singoli interventi, non a posteriori
ma direttamente nella fase di pianificazione urbanistica e di progettazione edilizia. Un insediamento
qualitativo dal punto di vista ambientale, deve anche risolvere prioritariamente il problema della
raccolta differenziata dei rifiuti,compreso il loro compostaggio,dell'abbattimento dei rumori, del
disinquinamento delle acque e del risparmio energetico, nello schema di un ecosistema per quanto
piccolo,tendenzialmente autosufficiente.
Per le strade provinciali che si intersecano nel centro di Calco occorre fare in modo che l’intervento
di modifica della viabilità porti anche migliorie nella qualità del manto stradale (asfalto assorbi –
rumore), e che vengano previsti lungo tutto il tragitto delle arterie interessate da interventi che
portino al miglioramento dell’impatto acustico sui residenti e sui pedoni. (14)
I nuovi interventi di qualità dovranno in sintesi, completare e correlare gli insediamenti esistenti e
risultare
- a bassa densità di urbanizzazione
e
- ad alti contenuti ambientali e paesaggistici.
Il primo obiettivo corrisponde innanzitutto all'esigenza di non espandere all'infinito l’urbanizzazione
del territorio, ricompattandolo, e non ampliando a dismisura i costi di realizzazione prima e di
manutenzione poi delle urbanizzazioni.
Esiste infatti un livello di urbanizzazione che occorre alla fine, far coincidere con le reti tecnologiche
ed i servizi interni agli insediamenti, da prevedere e realizzare in attuazione delle norme che
regolano l’edificazione a permesso di costruire semplice o convenzionato.
21

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Il secondo obiettivo può essere perseguito operando innanzitutto per la tutela e lo sviluppo del
verde, nel tentativo di reintrodurre elementi naturalistici nei singoli insediamenti ed in città,
riunificandoli in un’immagine urbana prevalentemente verde.
Entrambi gli obiettivi possono essere perseguiti calibrando la capacità edificatoria dell'insediamento
e progettando anche le aree libere, da preservare obbligatoriamente dall'edificazione.
8 - Altri problemi
La pianificazione urbanistica soprattutto se finalizzata a promuovere uno sviluppo qualitativo, deve
garantire il soddisfacimento dei bisogni primari dei suoi Cittadini, innanzitutto in ordine alla Casa, al
Lavoro ed ai Servizi,predisponendo gli aggiustamenti normativi necessari per ovviare agli
inconvenienti registrati in passato sulle procedure e nel merito.
Occorre in particolare favorire l’edilizia privata di completamento delle zone già urbanizzate,
incentivando e stimolando la costruzione di cooperative per dare una risposta allaefasce sociali più
deboli, evitando in futuro di promuovere lo sviluppo di grossi complessi abitativi, non più sostenibili
rispetto alla limitatezza del territorio. (3)
9 - Immagine pubblica
Per migliorare l’aspetto estetico – funzionale dell’intero paese, è necessario predisporre una
normativa di tipo edilizio – urbanistico che sappia incidere sull’immagine pubblica del pese, attraverso ad
esempio, la realizzazione di un’illuminazione pubblica personalizzata, mediante l’utilizzo di materiali
naturali quali pietre e sassi per le opere di tipo stradale o per i marciapiedi, attraverso la piantumazione di
verde di arredo di tutte le aree pubbliche che lo permettano (per esempio l’area delle scuole e della
palestra, del municipio, della biblioteca, delle aree a parcheggio, ecc.) (4)
10 - Casa
Fermo restando che gran parte del fabbisogno abitativo sarà soddisfatto dagli interventi privati dei
singoli Cittadini o Operatori, occorrerà anche quantificare il fabbisogno arretrato ed insorgente di
edilizia sovvenzionata (recupero di alloggi da assegnare in affitto ad anziani e giovani coppie) e
convenzionata (case in vendita a prezzi controllati).
La pianificazione urbanistica deve rispondere anche a questa esigenza, individuando aree ed i
immobili idonei e le procedure che meglio rispondono anche alle diverse modalità di finanziamento
(statali e regionali o autofinanziamento).
11 - Bisogni nuovi ed emergenti
In risposta ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale, occorre innovare l’offerta dei servizi
tradizionali e di promuoverne altri in campo ambientale, in quello della sicurezza della solidarietà:
Centro di aggregazione giovanile; Spazio donna, servizio di volontariato, incontro con culture “altre”,
Ufficio relazioni con il pubblico (Urp), ecc.
In questo senso, il recupero del patrimonio edilizio esistente e gli interventi di edilizia convenzionata e
sovvenzionata che hanno contraddistinto anche in passato lo sviluppo di Calco, mirano alla costruzione
di una città solidale, in grado cioè di rispondere al fabbisogno di case espresso da quei Cittadini, che,
altrimenti, sarebbero esclusi dai meccanismi di produzione delle abitazioni, e, quindi, costretti ad
emigrare.
In futuro questo problema potrebbe essere meglio risolto privilegiando l’intervento diretto di questi
cittadini, se assegnatari di un volume proporzionale al proprio fabbisogno.
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12 - Impianto tecnologico
Strumenti
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Con il nuovo Piano di Governo del Territorio ci si deve porre il problema più generale di avviare un
processo di modernizzazione di alcuni settori dell'organizzazione urbana: dalla rete delle
infrastrutture di trasporto alle reti tecnologiche.
In quest'ultimo caso occorre superare un ritardo gravissimo che si registra nelle città: la città
moderna si regge infatti su un impianto tecnologico inadeguato che va modernizzato, dotandolo di
tutte le infrastrutture necessarie, non solo ad affrontare le emergenze ma anche e soprattutto per
garantire migliori livelli di efficienza urbana, di qualità dei servizi, ecc.
Per Calco il problema non è solo di adeguamento e modernizzazione della rete, ma anche del suo
completamento, ad esempio per lo smaltimento delle acque meteoriche e delle fognature comunali,
visto che il nostro paese presenta ancora vaste zone non servite da queste infrastrutture. (10)
L’ipotesi di progetto di cui al capitolo precedente verrà elaborata attraverso la documentazione richiesta dalla
L.R. n°. 12/2005 e dalla Provincia di Milano a corredo degli strumenti urbanistici comunali:
- Documento di Piano (art. 8 – L.R. n°. 12/2005)
- Piano dei Servizi (art. 9 – L.R. n°. 12/2005)
- Piano delle Regole (art. 10 – L.R. n°. 12/2005).
A ciascuno dei sopraccitati documenti verranno allegate tutte le tavole ed i documenti di natura urbanistica,
che si renderanno necessari.
In particolare il Documento di Piano verrà sottoposto a Valutazione Ambientale Strategica (V.A.S.) per
verificarne la compatibilità in riferimento ai dieci criteri di sostenibilità del manuale UE.
Riferimenti Generali
Nella elaborazione del Piano di Governo del Territorio occorre anche assumere alcuni riferimenti generali:
- a livello programmatico
Quasi tutti i problemi urbanistici hanno una dimensione territoriale superiore a quella comunale e
richiedono pertanto una pianificazione ispirata al principio di sussidiarietà e di reciproca collaborazione fra
gli Enti. Questa esigenza presuppone un’esatta definizione del quadro programmatico in via di
definizione: dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) vigente, e dal P.T.C del Parco
Adda al Documento Strategico Regionale ed al Piano Territoriale Paesistico Regionale.
Il quadro programmatico è stato ulteriormente definito dall'applicazione a livello sovracomunale e locale,
dei criteri di programmazione commerciale previsti dal Regolamento n°. 3 del 21 luglio 2000 emanato in
attuazione della L.R.n°. 14/99.
Inoltre il Piano Territoriale di Coordinamento del Parco Adda, pone per Calco problemi di adeguamento e
la necessità di assumere la componente ambientale, quale motore attivo della promozione di uno
sviluppo sostenibile del territorio.
Complessivamente il nuovo quadro di riferimento programmatico facilita l’elaborazione di un progetto di
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
città comunale fortemente integrata nel suo contesto territoriale,facilitando l’operazione di riqualificazione
urbanistica di cui in premessa.
- a livello legislativo
Il quadro legislativo attuale è quello definito dalla L.R. n°. 12 sul “Governo del Territorio” pubblicata il 16
marzo 2005 sul Bollettino Regionale.
Criteri di Compensazione e di Incentivazione
Nella propria azione in campo urbanistico,l’Amministrazione Comunale deve ispirarsi ai seguenti criteri
proposti dalla L.R. n°. 12/2005 :
- Meccanismi premiali
L’attuazione del P.G.T. per la costruzione di una città comunale ancora più bella, deve fondarsi sulla
collaborazione dei Cittadini, prevedendo dei “premi” per quegli interventi che si propongono di migliorare
oltre che la loro qualità urbanistica, ambientale ed edilizia, anche quella del loro contesto.
- Perequazione e Compensazione
Il P.G.T. deve porsi il problema di un’attuazione equilibrata del progetto di Piano,che comprenda anche
l’attuazione delle sue previsioni pubbliche,a garanzia di tutti i Cittadini residenti in Comune.
Il P.G.T. dovrà quindi prevedere la formazione dello standard oltre che per acquisizione diretta da parte
del Comune, anche per cessione e convenzionamento da parte degli Operatori privati, che potranno
anche incrementare la loro volumetria di progetto, con l’acquisizione e cessione di una quota aggiuntiva
di standard,perequando in questo modo i legittimi proprietari.
Analogamente per evitare che l’attuazione del Piano si riduca alla sola disponibilità delle aree, il P.G.T.
dovrà prevedere anche la possibilità della realizzazione diretta da parte dell’Operatore privato di
attrezzature pubbliche (standard qualitativo) grazie a particolari meccanismi di
-
compensazione/perequazione.
In generale il P.G.T. consente all’Amministrazione Comunale di perequare e compensare in attuazione
dei suoi obiettivi amministrativi.
Convenzionamento
L’obiettivo di riqualificazione dell’esistente riduce le zone di espansione e quindi il ricorso ai Piani di Zona
(P.d.Z.) per la realizzazione di interventi di edilizia convenzionata e/o sovvenzionata ed ai Piani di
Insediamenti Produttivi (P.I.P.) per la promozione di attività.
A soddisfacimento in particolare del fabbisogno abitativo, il P.G.T. dovrà quindi individuare strumenti
alternativi,rendendo ad esempio disponibile una volumetria da assegnare direttamente ai Cittadini che
rispondono ai requisiti dei Soci Assegnatari dell’edilizia convenzionata e/o sovvenzionata (giovani
coppie,anziani,ecc.) da utilizzare incrementando gli indici volumetrici delle zone edificabili attraverso il
convenzionamento a favore dei cittadini stessi.
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PARTECIPAZIONE
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Considerata come il requisito fondamentale per la crescita armonica di una comunità. Compito
imprescindibile di ogni amministrazione è creare le condizioni e fornire le opportunità di sviluppo e
implemento della partecipazione dei cittadini alla vita civica (21) , in particolare per la formazione del P.G.T.
Ogni atto di pianificazione necessita infatti della partecipazione diretta di tutti i Cittadini e di un rapporto di
effettiva sussidiarietà con gli altri Enti di Pianificazione: con la Provincia di Milano nell’ambito del Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.), con il Consorzio del Parco Adda nell’ambito del suo
Piano Territoriale di Coordinamento (P.T.C.) e con tutti gli Operatori presenti sul territorio, per la ricerca di
tutte le possibili soluzioni progettuali per la riqualificazione dell’esistente.
Per promuovere la partecipazione, l’Amministrazione Comunale di Calco deve innanzitutto avviare le
procedure di partecipazione previste dall’art. 13 della L.R. n°. 12/2005, sollecitando i Cittadini, singoli ed
associati, a presentare proprie istanze,sotto forma di contributi e suggerimenti,e/o di offrire competenze
specifiche, al fine della determinazione delle scelte urbanistiche dell’Amministrazione Comunale.
L’Amministrazione Comunale potrà quindi consultare attraverso l’istituzione di commissioni e di
consulte,anche gruppi di Operatori su temi specifici, così da essere in grado di elaborare ipotesi di progetto
condivise e quindi proposte di interventi fattibili, in quanto già assegnati a specifici operatori, pubblici e
privati, per la loro attuazione.
Per dialogare con l’Amministrazione, i Cittadini potranno anche utilizzare l’Ufficio relazioni con il pubblico
(Urp) e il sito Internet del Comune che verrà continuativamente aggiornato con tutte le informazioni sulle
attivita’ svolte in preparazione del Piano del Governo del Territorio.
Per favorire il rapporto di sussidiarietà di cui sopra, il progetto di Piano dovrà avviare le altre procedure di
confronto di cui all’art. 13 della L.R. n°. 12/2005, con tutti gli Enti preposti alla pianificazione sovracomunale.
Attraverso la partecipazione ed il rapporto/confronto con i soggetti destinatari degli interventi di
riqualificazione, sarà possibile raccogliere tutta la progettualità diffusa, con informazioni e dati che
consentano al progetto di città che il P.G.T. dovrà elaborare, di rispondere effettivamente ai reali bisogni dei
Cittadini, singoli o associati, semplici residenti o operatori economici o sociali.
Per facilitare questa partecipazione, l’Amministrazione Comunale, nel manifestare la sua volontà di produrre
il Piano di Governo del Territorio ha elaborato il presente Documento Direttore con l’esplicitazione degli
obiettivi che essa intende perseguire, e dei riferimenti generali che intende assumere a livello
programmatico ed urbanistico.
Infine per assicurare una puntuale informazione alla cittadinanza l’Amministrazione Comunale potrà operare
anche attraverso avvisi ed assemblee pubbliche.
3 – ISTANZE – CONTRIBUTI - PROPOSTE
Il Documento Programmatico e’ stato verificato alla luce delle Istanze presentate dai Cittadini di cui si allega
l’elenco.
Le Istanze sono state riferite ai precedenti capitoli A e B del Documento al fine di puntualizzare alcuni suoi
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
obiettivi ed interventi.
- Cap.A2 - Ambiente
Le Istanze 6, 37, 41, 47A, 47B, 66 chiedono la trasformazione delle aree di rispetto ambientale lungo il
lato est della S.P.Imbersago-Brivio,in zona residenziale.Queste Istanze hanno rilevanza anche in
riferimento al successivo Cap.A4 ed in particolare al progetto di riqualiificazione della sponda dell’Adda.
Le Istanze 19, 30 in Arlate e 10A, 10B, 14, 18, 20A, 38, 42, 50, 53, 55, 57 in Calco,chiedono la
trasformazione delle zone E1, E3 e C2 in zone residenziali.
L’ Istanza 48, 60, 69C chiedono la trasformazione da agricola boschiva in residenziale.
L’ Istanza 51 chiede la trasformazione o il mantenimento in area inedificabile di alcune zone E2 ed E3 del
P.R.G. vigente per motivi idrogeologici in localita’ Limito.
L’ Istanza 69B chiede il mantenimento dell’area E2 boschiva.
- Cap.A4 - Organizzazione urbana
Le Istanze 1, 2, 21 propongono l’insediamento di nuove attivita’ commerciali e/o residenziali lungo l’asse
della Strada Statale n°.342.
- Cap.B.6 - Attrezzature di Servizio
Le Istanze 25, 44, 46, 68, 69A chiedono la trasformazione in residenza/servizi ,di aree previste a
standard dal P.R.G. vigente.
L’ Istanza 36 chiede la trasformazione da area produttiva ad area per servizi-artigianato.
L’ Istanza 52 chiede la trasformazione del rispetto cimiteriale in area per manifestazioni.
Le Istanze 64 e 72 chiedono la trasformazione da standard a produttivo.
L’ Istanza 70 chiede la trasformazione da zona a verde privato a zona per servizi.
Le Istanze 74 e 75 chiedono la possibilità di ampliamento delle attività produttive-ricettive esistenti.
- Cap.B7- Interventi di qualita’
L’ Istanza 54 in Arlate chiede l’aumento della capacita’ edificatoria prevista dal P.R.G..
Le Istanze 3, 8, 15, 16, 22, 23, 24, 32, 35, 39, 61, 67, 71 chiedono l’aumento dell’indice esistente dello
stato di fatto a quello delle diverse zone B.
Le Istanze 4, 5, 12, 13, 17, 26, 27, 28, 29, 31, 33, 34, 43, 45, 56, 58, 62, 73 chiedono la trasformazione
da verde privato a zona residenziale.
Le Istanze 7 e 59 chiedono di individuare aree per l’edilizia convenzionata e/o economico-popolare.
L’ Istanza 40 chiede “l’identificazione in zona B1”.
L’ Istanza 49C chiede il mantenimento in zona C2 con la possibilità di edificare dei fienili.
L’ Istanza 65 chiede il mantenimento della zona C4 con lo stesso indice edificatorio.
- Conclusioni
Dalle Istanze emerge una notevole spinta compromissoria soprattutto in Arlate ed in misura minore in
localita’ Limito,anche se in questa localita’ i Residenti chiedono maggiori salvaguardie.
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
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4 – INCONTRI E COMMISSIONI PER IL P.G.T.
CONSIGLI COMUNALI ANNO 2009
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
27 gennaio 2009 PUNTO N°3: presentazione Documento programmatico del P.G.T.
COMMISSIONI URBANISTICHE 2008/2009
18 dicembre 2008 P.G.T. disamina Documento Programmatico
15 gennaio 2009 P.G.T. disamina Documento Programmatico
24 novembre 2009 P.G.T. informativa generale prima dell’adozione
CONFERENZE V.A.S.
23 marzo 2009 prima conferenza
21 dicembre 2009 seconda conferenza
Soggetti coinvolti:
SOGGETTI COMPETENTI IN MATERIA AMBIENTALE
Soggetti Settore Componenti ambientali
Ministero per i Beni e le
Attività Culturali
Ministero per i Beni e le
Attività Culturali
Direzione Regionale per i
Beni Culturali e
Paesaggistici della
Lombardia
Direzione Regionale
perBeni Archeologici
della Lombardia
i
Beni culturali, materiali e
paesaggio
Beni culturali, materiali e
paesaggio
Ministero per i Beni e le
Soprintendenza per i Beni
Architettonici e per il Beni culturali, materiali e
Attività Culturali paesaggio della Lombardia
Occidentale
paesaggio
Ministero per i Beni e le Soprintendenza per i Beni Beni culturali, materiali e
Attività Culturali Ambientali e Attività Culturali paesaggio
Autorità competente in
materia di SIC e ZPS
Ambiente e Territorio Natura e biodiversità
ARPA
Dipartimento provinciale di
Lecco
Tutti i settori
ASL
Dipartimento provinciale di
Lecco
Popolazione e salute
Parco Regionale Adda Nord Sede del Parco Tutti i settori
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
ENTI TERRITORIALMENTE INTERESSATI
Soggetti Settori Specifiche
Regione Lombardia D.G. Territorio e Urbanistica Acqua, rifiuti, energia
Regione Lombardia D.G. Agricoltura
Paesaggio, flora, fauna e
biodiversità
Regione Lombardia D.G. qualità dell'Ambiente Ambiente
Regione Lombardia D.G. Infrastrutture e Mobilità Mobilità e trasporti
Provincia di Lecco Settore Territorio Tutti i settori
Provincia di Lecco Settore Viabilità Mobilità e trasporti
Provincia di Lecco Settore Ambiente e ecologia Ambiente e territorio
Provincia di Lecco Settore Agricoltura Agricoltura
Provincia di Bergamo
Settore Urbanistica
Pianificazione territoriale
Territorio
Brivio Tutti i settori Comune confinante
Imbersago Tutti i settori Comune confinante
Merate Tutti i settori Comune confinante
Olgiate Molgora Tutti i settori Comune confinante
Pontida (Bg) Tutti i settori Comune confinante
Villa d'Adda (Bg) Tutti i settori Comune confinante
ENTI GESTORI DEI SERVIZI PUBBLICI OPERANTI SUL TERRITORIO
Soggetto Settore Componenti ambientali
LRH S.p.A. Servizio idrico
TERNA S.p.A. Rete Elettrica Nazionale
SNAM Rete Gas S.p.A. Rete gas
ENEL S.p.A. Distribuzione
Siemens S.p.A. Servizi telefonici
Vodafone Omnitel N.V. Telecomunicazioni Servizi telefonici
Telecom Italia Telecomunicazioni Servizi telefonici
Silea S.p.A. Servizio rifiuti
ASSOCIAZIONI OPERANTI SUL TERRITORIO
Soggetto Settore Specifiche
Legambiente
W.W.F.
Protezione Civile
C.A.I.
Associazione di Categoria
degli industriali
Associazione di categoria
degli agricoltori
Associazione di categoria dei
commercianti
Associazione di categoria
degli esercenti
Associazione di categoria dei
costruttori edili
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
5 – PARERI RESI IN SEDE DI 2 a CONFERENZA V.A.S.
Dalla 2a conferenza V.A.S. si è steso il seguente verbale ed in sede di svolgimento della conferenza stessa
sono stati resi i seguenti pareri:
VERBALE 2° CONFERENZA DI VALUTAZIONE AMBIENTALE DEL DOCUMENTO DI PIANO
DEL PIANO DI GOVERNO DEL TERRITORIO DI CALCO (LC) DEL 21/12/2009
Illustrazione del Rapporto Ambientale da parte del dott.Caldarelli e della dott.sa Sacchi dello Studio
Eurogeo.
L’Arch.Redaelli estensore del Documento di Piano precisa che:
A- complessivamente gli Ambiti di Trasformazione proposti dal Documento di Piano e sottoposti a
Valutazione Ambientale Strategica sommano una superficie territoriale di 72.023 mq pari allo 0,01% del
territorio comunale e pari quindi ad uno sviluppo vicino a zero del tessuto Urbano Consolidata.Tale dato
che testimonia della sostenibilita’ delle scelte di piano in riferimento al consumo di nuovo suolo,risulta ancor
piu’ significativo se si considera quanto risulta dalle tabelle allegate alla Relazione,che cioe’ dei 72.023 mq
individuati,34.853 sono ambiti interni allo stesso Tessuto Urbano Consolidato e che tali quantita’ sono
enormemente inferiori al calcolo del fabbisogno teorico proposto dal PTCP in funzione anche solo della
crescita endogena (180.048 mq.).
B-alcuni Ambiti di Trasformazione confermano insediamenti gia’ proposti dal Piano Regolatore
Vigente (C3,C4,D1) mentre altri sono la riproposizione di interventi urbanizzativi proposti dal P.R.G. vigente
(C2).Rilevando che lo stesso Ambito di Trasformazione BSU4 e’ relativo ad un insediamento gia’ esistente
ed incompatibile (impianto di produzione di asfalti bituminosi) rispetto al contesto residenziale,l’unico vero
Ambito di Trasformazione di espansione del T.U.C. e’ l’Ambito C1 che interessa una superficie di 2.694 mq.;
C-le alternative agli Ambiti di Trasformazione proposti, sono state escluse durante l’elaborazione
stessa del Documento di Piano e del Rapporto Ambientale in quanto tali alternative sono state valutate
in riferimento ai vincoli vigenti in Calco, da quelli paesistici a quelli geologici,così come rappresentati sulla
tavola dei vincoli allegata al Documento di Piano.
Questa tavola e’ stata quindi rappresentata a livello diagrammatico nella tavola della sostenibilita’ ambientale
che ha consentito appunto di definire il grado di sostenibilita’ di ciascun Ambito,così da proporre attraverso le
Norme Tecniche di Attuazione del Documento di Piano le compensazioni urbanistiche,ambienatali e sociali
in grado di rendere gli interventi in ciascun ambito ancor piu’ sostenibili.Tale sostenibilita’ potra’ ulteriormente
migliorare sulla base dei contributi dei Soggetti Competenti che verranno puntualmente recepiti:
D-il Documento di Piano individua degli Ambiti di trasformazione anche di iniziativa pubblica per la
soluzione di problemi di sostenibilità viabilistica (incroci,passaggi protetti in attraversamento di strade
provinciali) ed ambienatale (risanamento edilizio),chiamando a collaborare alla loro soluzione anche gli
interventi negli Ambiti di trasformazione di iniziativa privata a ttraverso il recepimento dei volumi in
trasferimento;l’acquisizione di aree a standard funzionali al sistema pubblici piu’ carenti ( scolastico;ecc.).
Sempre nell’ottica di garantire un maggior livello di sostenibilita’ alle scelte urbanistiche,il Documento di
Piano individua degli Ambiti di Riqualificazione che comprendono gli stessi ambiti di Trasformazione ed altre
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
parti del territorio comunale ( tessuto urbano consolidato;ambiti agricoli:ecc.) ,per i quali vengono dettati
degli obiettivi di qualita’ da perseguire per aree omogenee.
Seguono gli interventi dei rappresentanti di:
1-Provincia che evidenzia la necessita’ di
a-dimensionare gli interventi anche dal punto di vista volumetrico
b-di allegare lo studio geologico,idraulico e sismico e del reticolo idrico
c-chiarire il rapporto tra P.G.T. e Sportello unico recentemente promosso
d-verificare con i competenti uffici provinciali le scelte di viabilita’ proposte
e- evidenziare la dimensione paesistica degli interventi
f-ecc.
2-ASL che evidenzia la necessita’ di
a-inquadrare i problemi di Calco nel suo territorio di appartenenza che ha registrato alti tassi di sviluppo
demografico indotti da Milano,con conseguente urbanizzazione spinta del territorio e perdita di identita’
b-assumere lo specifico criterio della salute per verificare la sostenibilita’ degli interventi
c-promuovere specifiche forme di mobilita’ pedonale non solo distinta da quella veicolare, ma anche
distinta da quella ciclabile ed in grado di facilitare gli spostamenti per i diversamente abili;
d-ecc.
3-ARPA che
-evidenzia innanzitutto di non disporre degli elaborati del Documento di Piano
a-solleva il problema di come coordinare la Valutazione Ambientale Strategica dello Sportello unico
recentemente avviato con la V.A.S. del Documento di Piano;
b-invita a non sottovalutare la dimensione degli Ambiti di trasformazione previsti (sette ettari) in
generale de in particolare in riferimento al fabbisogno idrico e fognario (depurazione) che essi esprimono
in aggiunta ai problemi gia’ esistenti nell’impianto di depurazione consortile ed allo stato dell’inquinamento
del Molgora ed anche se piu’ diluito,dell’Adda;
c-ecc.
Per quanto di sua competenza,l’arch. Redaelli interloquisce a piu’ riprese con gli intervenuti sui temi
solle vati ed in particolare sui punti:
1-a chiarendo che le Norme tecniche di attuazione del Documento di Piano precisano gli indici di
fabbricabilita’ dei vari Ambiti di trasformazione. In particolare per quelli residenziali che sommano una
superficie territoriale di 30.000 mq.,l’indice di fabbricabilita’ di progetto e’ pari a 0,50 mc/mq per una
volumetria complessiva di 15.000 mc,.
3-b precisando che nessuno sottovaluta la dimensione degli interventi anche se questi interventi hanno le
caratteristiche dimensionali di cui ai punti 1-a e di cui in premessa A e B
1-b ricordando che lo studio geologico,sismico ed idraulico e’ poarte integrante del P.G.T. e che il
Documento di piano gia’ recepisce con l’indicazione delle classi di fabbilita’ geologica,sismica ed
idraulica,pur in attesa della sua approvazione definitiva
32

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
1-c e 3a chiarendo che la procedura dello sportello unico e’ indipendente da quella del P.G.T. che si
limita a recepire le conclusioni di tale procedura e della sostenibilita’ degli interventi proposti,sapendo che se
tale procedura dovesse interrompersi,l’area ritorna alla destinazione di partenza (agricola o altro).In ogni
caso essendo il Tecnico V.A.S. del P.G.T. e dello Sportello unico la stessa persona,il Tecnico garantisce la
corrispondenza di entrambe le procedure,sapendo in ogni caso che la procedura di sportello unico e’ stata
approvata dall’amministrazione Comunale
1-d confermando che le proposte di sistemazione viaria del Documento di piano sono appunto
semplici proposte che dovranno essere pertanto concordate con la Provincia le cui prerogative
vengono riconosciute anche a livello di normativa
1-e ricordando che gli elaborati del Documento di piano comprendono la tavola delle sensibilita’
paesistica dei luoghi con l’individuazione delle emergenze storiche,vedutisti che ed ambientali rispetto alla
quale dovranno essere valutati i progetti d’intervento
2-a e 2-b precisando che la relazione del Documento di piano e del Documento programmatico
d’avvio della procedura del P.G.T. analizza l’andamento demografico e socio-economico di Calco e
del Meratese,evidenziando il forte incremento demografico per immigrazione,l’alta densita’ insediativa e le
diverse forme di compromissione del territorio.
I due Documenti evidenziano in particolare che il P.G.T. deve soddisfare con i bisogni noti e tradizionali
dimensionati dagli standard,anche i bisogni nuovi ed emergenti che non rientrano in queste
categorie,quali il bisogno di sicurezza e di difesa della salute pubblica ed individuale.
Rispetto a questa linea di tendenza il Piano di Governo del territorio formula un’ipotesi di sviluppo
futuro sintetizzato nello slogan “Calco citta’ giardino”,a bassa densita’ insediativa ed alti contenuti
ambientali,da perseguire attraverso il contenimento urbanizzativo ed il miglioramento della qualita’ della vita
dei Cittadini residenti,nel tentativo di radicare sul territorio comunale anche i Cittadini immigrati ,garantendo
a tutti la migliore qualita’ di vita.
In particolare alcuni Ambiti di trasformazione e tutti gli Ambiti di riqualificazione,questi ultimi nel
significato di cui sopra,perseguono l’obiettivo di una migliore qualita’ della vita e quindi il
miglioramento della salute pubblica e di quella individuale,promuovendo il trasferimento dei cittadini
residenti dai luoghi piu’ degradati dal traffico,allontanando dall’abitato le attivita’ incompatibili,escludendo
gli insediamenti residenziali dai siti piu’ problematici (inquinamento elettromagnetico,ecc.).
2-c precisando che la tavola della viabilita’ allegata al Documento di piano fa discendere dalle
previsioni infrastrutturali di livello sovracomunale un’organizzazione gerarchica della rete stradale
comunale,con l’individuazione delle strade a traffico limitato che potrebbero in parte (una corsia) essere
recuperate quali sedi di piste ciclabili e di percorsi pedonali autonomi ed indipendenti.A sostegno della
mobilita’ sostenibile,Il Documento di piano individua due Ambiti di trasformazione di iniziativa pubblica
per la realizzazione di due passaggi protetti (in sovrappasso e/o sottopasso) per il superamento della
S.P.342 da est ad ovest e da nord a sud.
Questi due passaggi sono inoltre di per se’ significativi in quanto uno organizza a sistema le attrezzature
scolastiche,di tempo libero e culturali poste ad est ed a ovest della S.P.342 ,l’altro stabilisce una
connessione oltre che visiva e funzionale anche pedonale,tra la Chiesa ed il Cimitero.
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
CONTRODEDUZIONE ALLE OSSERVAZIONI/VALUTAZIONI ESPRESSE IN SEDE DI 2 a CONFERENZA
V.A.S.
1 PROVINCIA DI LECCO
Il testo delle osservazioni/valutazioni viene recepito integralmente e di seguito si formulano le seguenti
controdeduzioni:
1) Previsioni di interesse sovracomunale del P.T.C.P. e valutazione provinciale.
Le schede di progetto sono recepite nella relazione al capitolo 5 Programmazione del Documento B –
Quadro cognitivo e pianificatorio.
Per quanto riguarda i contenuti:
- il sistema infrastrutturale (linea ferroviaria Milano-Lecco-Sondrio e nuove S.P. 342 e 342 DIR e percorsi
ciclopedonali) viene recepito nell’All. n° 1 – Viabilità ed estratti corografici del Doc. n° 1 B e per quanto
attiene il territorio di Calco nella Tav. 1a del Doc. n° 3 A - Azzonamento del P.G.T.
2) Documento di Piano:
L’art. 29 delle NTA illustra il progetto proposto per ciascun intervento nei vari Ambiti di Trasformazione.
Gli All. 1a e 1b al Doc. n° 3A individuano ciascuno Ambiti di Trasformazione ed il suo peso insediativo.
A titolo esemplificativo si allegano le schede con i dati di progetto ed i contenuti normativi degli Ambiti di
trasformazione C.
- AMBITI C PER RESIDENZA:
C - Ambito lungo la strada della crocetta
L’intervento si dovrà organizzare nello schema del quartiere giardino di cui al successivo
articolo 30.1 e nel rispetto di quanto previsto dall’art.21 delle N.d.A del P.T.C.P.
Estratto – Ambito di trasformazione C1 – previsto dal Documento di Piano
C - ambiti di TRASFORMAZIONE residenziale – superfici e volumetria
Ambito Trasformazione superficie standard da cedere 6 mq/ab S.f. - P.A. If 0,50 mc/mq.
mq. mq mq mc
C1 2.445,39 61,13 2.384,26 1.192,13
C2 14.051,23 351,28 13.699,95 6.849,97
C3 3.456,35 86,41 3.369,94 1.684,97
C4 6.677,83 166,95 6.510,88 3.255,44
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
C - Intervento di Via dei Mulini in Arlate
L’intervento si dovrà caratterizzare nello schema del quartiere Giardino e nello schema di
edifici ad alta qualità ambientale, urbana e paesistica di cui al successivo art. 34 in attuazione
dei principi della biourbanistica di cui al punto C-A1 del successivo art. 31.
L’insediamento si dovrà inoltre caratterizzare dal punto di vista paesaggistico – ambientale
in riferimento al contesto in cui si colloca.
Lo standard urbanistico e quello qualitativo di cui ai criteri di perequazione del successivo
art. 32, si potrebbero identificare con la cessione e realizzazione dello standard FPz e/o
P/F1 in Arlate.
Lo standard individuato all’interno dell’Ambito sarà in parte utilizzato per la formazione dei
parcheggi e del verde di servizio dell’insediamento e per il resto potrà essere utilizzato
dall’operatore privato per la formazione di un centro sportivo convenzionato,
eventualmente esteso a comprendere anche l’area E2 confinante.
Estratto – Ambito di trasformazione C2 – previsto dal Documento di Piano
C - ambiti di TRASFORMAZIONE residenziale – superfici e volumetria
Ambito Trasformazione superficie standard da cedere 6 mq/ab S.f. - P.A. If 0,50 mc/mq.
mq. mq mq mc
C1 2.445,39 61,13 2.384,26 1.192,13
C2 14.051,23 351,28 13.699,95 6.849,97
C3 3.456,35 86,41 3.369,94 1.684,97
C4 6.677,83 166,95 6.510,88 3.255,44
35

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
C - Ambito di via Cornello
L’intervento sara’ di supporto logistico e funzionale all’omonimo centro storico, con la
formazione di una piazza e/o cortile aperto sulla via e con l’edificazione sulla parte rilevata
dell’Ambito,con conservazione integrale delle balze.
Estratto – Ambito di trasformazione C3 – previsto dal Documento di Piano
C - ambiti di TRASFORMAZIONE residenziale – superfici e volumetria
Ambito Trasformazione superficie standard da cedere 6 mq/ab S.f. - P.A. If 0,50 mc/mq.
mq. mq mq mc
C1 2.445,39 61,13 2.384,26 1.192,13
C2 14.051,23 351,28 13.699,95 6.849,97
C3 3.456,35 86,41 3.369,94 1.684,97
C4 6.677,83 166,95 6.510,88 3.255,44
36

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
C - Ambito in localita’ Cazzulino di Arlate
L’intervento si dovrà organizzare nel rispetto degli insediamenti esistenti ed in conformità delle
loro tipologie (a corte).Lo standard urbanistico dell’intervento corrisponde a quello individuato
sulla tavola delle previsioni di piano in ampliamento del plesso scolastico esistente.
Lo standard qualitativo dell’intervento corrisponde all’area per l’ampliamento del Cimitero di
Arlate e della realtiva fascia di rispetto individuata dal Documento di Piano come F1 .
Tale area dovra’ essere ceduta in corrispondenza dell’intervento nell’Ambito di Trasformazione
C, con conseguente perequazione del vincolo.
Estratto – Ambito di trasformazione C4 – previsto dal Documento di Piano
C - ambiti di TRASFORMAZIONE residenziale – superfici e volumetria
Ambito Trasformazione superficie standard da cedere 6 mq/ab S.f. - P.A. If 0,50 mc/mq.
mq. mq mq mc
C1 2.445,39 61,13 2.384,26 1.192,13
C2 14.051,23 351,28 13.699,95 6.849,97
C3 3.456,35 86,41 3.369,94 1.684,97
C4 6.677,83 166,95 6.510,88 3.255,44
Gli Ambiti C,C e C sono di completamento del tessuto urbano consolidato, mentre l’Ambito C lo
amplia.
Ambiti di Trasformazione residenziale
Per gli Ambiti di Trasformazione C e C, le relative norme di cui all’art. 29 prevedono insediamenti a
bassa densità ed alti contenuti ambientali nello schema del quartiere giardino e nel rispetto dell’art. 21 delle
N.d.A. del P.T.C.P. per l’intervento C: sono interventi ad alta qualità ambientale, urbana e paesistica di cui
all’art. 34 delle N.T.A. del P.G.T.
Ambiti di Trasformazione Commerciale-Industriale D1
Gli artt. 29 D e 30.7 Parco Tecnologico già prevedono interventi di mitigazione ambientale.
37

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Sostenibilità degli interventi
- L’art. 22 delle N.T.A. richiede che nello studio di impatto paesistico si ricerchi l’inserimento armonico dei
nuovi interventi edilizi in relazione ai caratteri del contesto locale ed alla presenza di ricorrenze ordinatrici
del paesaggio.
- Gli artt. 13, 31-c promuovono in forma coordinata l’incentivazione del risparmio energetico, mentre l’art.
32 elenca tra i criteri di perequazione, gli incentivi in conto energia.
- L’art. 22 delle N.T.A. recepisce i contenuti paesistici ed ambientali del P.T.P.R. e della D.G.R. n° 1681
del 29 Aprile 2005.
- Gli artt. 11, 24 e 30.6 fanno riferimento al Documento tecnico 2 del P.T.C.P.
Indicazioni generali
L’intervento di cui alla sportello unico è stato individuato ed inserito negli Allegati 1a e 1b del Doc. n° 3 – A
per il calcolo della capacità insediativa del P.G.T.
2 A.S.L.
a – In attuazione del Documento Programmatico la Relazione del Documento di Piano e del Piano delle
Regole di cui ai Doc. 1D e 3C recepisce il contesto del comune di Calco dal punto di vista socio-
economico, territoriale, ambientale e infrastrutturale, derivandone tutte le implicazioni locali.
b – L’art. 1 delle N.T.A. richiama, a proposito di salute e quindi di regolamenti a tutela della salute stessa,
che “…le norme contenute nel Regolamento locale d’Igiene (R.L.I.) sono da intendersi come prescrittive,
non superabili e riferite a parametri minimi al di sotto dei quali non è possibile andare”.
c – Tutti i documenti del P.G.T., normativi e grafici, evidenziano e normano la rete della mobilità sostenibile
sia a livello sovracomunale che locale.
3 A.R.P.A.
a – L’intervento attivato dallo Sportello Unico è stato cartografato sulla tavola dell’azzonamento del P.G.T. e
nel dimensionamento della sua capacità insediativa.
b – L’art. 6a delle N.T.A. subordina l’effettiva realizzazione degli interventi di cui agli Ambiti di
Trasformazione al fatto “… che siano realizzate le opere necessarie a consentirne il recapito in pubblica
fognatura e di questa nel collettore”.
38

6 – INCONTRI INTERCOMUNALI
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
In adempimento dell’impegno assunto dai comuni di Airuno, Brivio, Calco e Olgiate Folgora di coordinarsi
per la formazione del Piano di Governo del Territorio, si sono svolti numerosi incontri tra Amministratori e
Tecnici sui temi di maggiore rilevanza intercomunale.
Di seguito si trascrive un verbale riassuntivo.
Di questi incontri si sintetizzano gli orientamenti emersi al Capitolo “Scenario di Piano”.
7 – DOCUMENTO DI PIANO PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
(V.A.S.)
L’elaborazione del Piano di Governo del Governo del Territorio di Calco (Lc) ha adempiuto ai passaggi
previsti dal protocollo regionale:
- Avviso pubblico per l’avvio del procedimento del P.G.T. e per la raccolta dei contributi di singoli cittadini
ed associazioni;
- approvazione del Documento Programmatico per la stesura del P.G.T.;
- stesura del Documento di Scoping (1° Rapporto Ambientale) per la Valutazione Ambientale Strategica
- svolgimento della 1 a Conferenza di V.A.S..
Sulla base delle risultanze della 1 a Conferenza V.A.S. ed in attuazione del Documento Programmatico,si è
quindi proceduto all’elaborazione del Documento di Piano del P.G.T. ed in parallelo alla stesura del
Rapporto Ambientale per la sua Valutazione Ambientale Strategica in sede di 2 a Conferenza V.A.S. che
viene indetta inviando agli Enti competenti questi due Documenti del P.G.T..
Il Documento di Piano per la V.A.S. e’ composto dai seguenti elaborati:
Doc. n°. 1 – DOCUMENTO DI PIANO
- A - STATO DI FATTO
All. A - Carta d’uso del suolo (edificato,mobilità,paesaggio,agricoltura) – Ortofoto scala 1:3000
All. B - P.R.G. vigente e Individuazione delle Istanze scala 1:3000
All. C - Urbanizzazioni esistenti (Piano urbano generale dei servizi nel sottosuolo)scala 1:3000
- B - PROGETTO
Tav. 1a - Previsioni di Piano scala 1:3000
Tav. 1b - Legenda Azionamento P.G.T.
Tav. 2 - Visualizzazione sintetica e funzionale delle principali azioni
strategiche previste dal piano
All. n°. 1 - Viabilità ed estratti corografici scala 1:5000
All. n°. 2 - Vincoli esistenti sul territorio comunale scala 1:4000
All. n°. 3 - Grado di sostenibilità ambientale del territorio comunale scala 1:4000
All. n°. 4 - Azioni per la sostenibilità scala 1:4000
All. n°. 5 - Carta della sensibilità paesistica dei luoghi e del monitoraggio
dello stato del paesaggio al 2008 scala 1:5000
- C - NORME TECNICHE DI ATTUAZIONE
- D - RELAZIONE
39

N.B.:
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
1) L’All. A - Carta d’uso del suolo del Doc.n°.1 a – Stato di fatto, è la rappresentazione dello stato di fatto sulla
base dell’aereofotogrammetrico utilizzato per il P.R.G. vigente, in quanto mancava allora il Data Base
topografico del territorio comunale ancora oggi in fase di predisposizione da parte della Provincia di Lecco.
La Carta d’uso è stata pertanto costruita utilizzando l’aerofotogrammetrico del P.R.G. vigente, integrato
con estratti dell’ortofoto, a rappresentare gli insediamenti più recenti già realizzati in attuazione di Piani
Attuativi mentre sono solo campiti gli insediamenti già autorizzati ma non ancora realizzati e/o in fase di
realizzazione e quindi non rilevabili dall’ortofoto.
E’ evidente che questa anomalia rappresentativa verrà eliminata non appena si renderà disponibile il
Data Base aggiornato.
2) La presente Relazione di cui al Doc.1D del Documento di Piano è articolata nei seguenti
capitoli,descritti più analiticamente dall’indice:
1 - Premessa: Documento di Piano per la Valutazione Ambientale Strategica
2 - Documento Programmatico
3 - Relazione di sintesi sullo stato di fatto
4 - Allegati
5 - Documento di Piano
6 - Tabelle di Piano
8 – STESURA DEFINITIVA DEL P.G.T.
Sulla base delle risultanze della 2° Conferenza di V.A.S. si è quindi proceduto alla stesura definitiva del
Documento di Piano e quindi alla stesura del Piano dei Servizi e del Piano delle Regole per l’adozione del
P.G.T. da parte del Consiglio Comunale.
In particolare essendo stata nel frattempo resa la prima bozza dell’aereofotogrammetrico nuovo da parte
della Provincia, il Documento di Piano è stato rappresentato sulla nuova base planimetrica, pur non
definitiva.
40

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
B - QUADRO RICOGNITIVO E
PROGRAMMATORIO DI RIFERIMENTO PER
LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE
DEL COMUNE (ART. 8 COMMA 1 LETTERA a)
– L.R. N°. 12/2005)
1 – SISTEMA SOCIO – ECONOMICO: RELAZIONE DI SINTESI
L’ambito socio-economico cui appartiene il comune di Calco è quello del Meratese che si estende nella
Brianza orientale, riconoscibile grazie a caratteri di ordine geografico, storico e linguistico che la
contraddistinguono. Ambito sub-provinciale nel decennio 1991-2001 ha fatto registrare gli incrementi più
sostenuti della popolazione residente. Il saldo del tasso di natalità/mortalità dell’ultimo quinquennio
conferma il trend di crescita positivo.
A) Dal 1991 al 2001 la popolazione di Calco è cresciuta del 9,79% contro il 5,24% della Provincia di
Lecco, l’1,99% della Regione Lombardia e dei comuni di Airuno ( 1,12%), di Brivio (7,41%), di
Imbersago ( 9,68% ), di Merate (0,04%), di Olgiate Molgora (5,99%).
Il tasso di crescita di Calco, ha registrato un forte incremento anche nel successivo periodo 2001-
2008 infatti da 4.039 abitanti del 2001 siamo passati ai 4.960 del 2008 con un trend di crescita del
22,80%. L’incremento si è verificato dal 1991 al 2008 soprattutto per effetto dell’immigrazione da altri
comuni, 75 ab/anno, mentre il saldo natalità - mortalità si attesta su circa 10,2 ab/anno.
Al 2009 la popolazione residente risulta di 5.080 con un incremento annuo di 78 ab/anno nel periodo
2001-2009.
Risulta significativo il ricambio di immigrati con l’immissione in Comune di 437 unità e la cancellazione
di 246, per un saldo migratorio di 191 abitanti, che corrispondono al 3,85% della popolazione
residente al 2008. tale migrazione avviene principalmente da latri comuni e dall’estero.
L’incidenza della popolazione straniera residente al 2008, e’ di 385 abitanti pari al 7,76% contro il
6,28% della Provincia di Lecco, l’8,76% della provincia di Milano e il 8,45% della Regione Lombardia.
L’incremento annuo di 75 ab/anno rilevato dal 1991 al 2008, fa presumere un aumento al 2020 degli
abitanti residenti pari a (4.960+(75x12)=) 5.860; mentre, considerando il tasso di crescita registrato
nell’ultimo periodo 2001-2008 che è di 132 ab/anno, la previsione al 2020 potrebbe essere di
(4.960+(132x12=) 6.544 abitanti.
La Popolazione residente è di 4.960 (ISTAT 31/12/2008).
41

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Il numero di famiglie nel quinquennio 1996 / 2001 è aumentato del 6,24% (1.491 famiglie al 1996;
1.584 famiglie al 2001) contro il 5,93% della Provincia di Lecco nello stesso periodo. Nel quinquennio
successivo 2001/2006 si registra un fortissimo incremento pari al 17,68%.
La media di componenti per famiglia è scesa:
1981
1991
2001
2008
persone/famiglia persone/famiglia persone/famiglia persone/famiglia
Calco -- -- 2,55 2,37*
Provincia Lecco 2,96 2,76 2,55 2.44*
* Elaborazione dati ISTAT
La media di 2,37 del 2008 sembrerebbe anche significare un fenomeno di immigrazione di
popolazione più giovane e confermando la formazione di nuove famiglie.
Al 31/12/2008 il numero delle famiglie è di 2.091, con aumento delle famiglie formate da uno o due
componenti.
Nuclei familiari 2001
Codice Comune
Numero di componenti
Istat 1 persona 2 persone 3 persone 4 persone 5 persone 6 o più persone Totale
97002 Airuno 231 261 230 206 51 11 990
97010 Brivio 376 371 361 311 84 22 1.525
97012 Calco 378 434 399 292 64 17 1.584
97039 Imbersago 184 214 180 141 33 7 759
97048 Merate
Olgiate
1.304 1.609 1.249 1.021 257 49 5.489
97058 Molgora
Totale
provincia di
541 597 486 445 113 28 2.210
Lecco
Totale
30.415 32.971 27.855 23.154 5.634 1.293 121.322
Lombardia 969.504 1.055.511 840.742 616.556 139.351 31.290 3.652.954
II nuclei familiari da 1 a 3 persone corrispondono al 76,45% del totale, quelli composti da 1-2 persone
corrispondono al 51,26% del totale e quelli composti da 3 persone corrispondono al 26,19% del totale.
Il tasso di natalità e di mortalità
Periodo 2001/2008
Quoziente di
natalità x 1.000 ab*
Quoziente di
mortalità x 1.000 ab*
2001
8,2 7,2
2002
9,1 6,4
2003
7,8 8,5
2004
14,6 12,9
2005
9,3 7,9
2006
11,5 7,2
2007
12,1 10,2
2008
16,7 7,2
I quozienti sono calcolati sulla popolazione media
42

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
I dato I.S.T.A.T., che prevede per i prossimi 20 anni il calo della popolazione fino a raggiungere il 10%
nel 2021, dovrà essere oggetto di valutazione.
B) La popolazione di Calco registra un indice di vecchiaia (rapp. % pop. > 65 anni / pop. compresa tra
0 – 14) al 2008 di 105,7 contro i 135,9 della Provincia di Lecco (=135,9 anziani contro 100 giovani) e
contro i 143,1 della Regione lombardia.
L’indice di dipendenza totale (rapp % pop (0 – 4 + > 65)/pop. 15 – 64) nel 2008 è di 42,5 contro i
50,9 della Provincia di Lecco. In particolare l’indice di dipendenza giovanile è del 20,7 %, l’indice di
dipendenza degli anziani è del 21,8%. La Regione Lombardia registra un indice di dipendenza totale
del 44,6 (2001) e 50,9 (2008): più elevato risulta questo valore, maggiore è la quota di popolazione
non autonoma dal punto di vista produttivo.
L’indice di ricambio (rapp.%popolazione 60-64 anni/pop. compresa tra 15-19 anni) nel 2008 e’ di
109,6 contro il 123,9 della Provincia di Lecco). La Regione Lombardia registra 141,9 (2001) e 133,3
(2008): più elevato risulta questo valore, minore e’ la quota dei giovani che entra nell’età produttiva
attiva.
Nonostante gli indici siano inferiori ai dati provinciali e regionali, indicando la presenza di una
popolazione giovane sul territorio comunale, si conferma anche per Calco il trend regionale di
progressivo innalzamento dell’età media dei cittadini.
Il grado di istruzione nel 2001 registra una percentuale di laureati del 8,37% e di diplomati del
28,43% per un totale di 36,80% dei cittadini di Calco. Il dato è superiore ai dati della Provincia di
Lecco rispettivamente del 5,93% e del 24,45% per un totale del 30,38% e ai dati della Regione
Lombardia complessivamente del 32,83% .
In particolare il 97,09% della popolazione di Calco è in possesso di un titolo di studio, suddivisa
rispettivamente in laureati pari all’8,37%, scuola secondaria superiore pari al 28,43%, scuola inferiore
pari al 33,54% e scuola primaria pari al 26,75%.
C) Il confronto tra le Province di Como e Milano evidenzia un forte incremento delle U.L. e un contenuto
incremento degli addetti nel preriodo 1991/2001 del settore di attività economica della provincia di
Lecco.
Addetti
1991
Addetti
2001 U.L. 1991 U.L. 2001
Variazione Addetti
1991/2001
Valore
assoluto Percentuale
Variazione U.L.
1991/2001
Valore
assoluto Percentuale
Como 173.907 177.890 36.417 42.521 3.983 2,29% 6.104 16,76%
Lecco 98.568 101.581 19.437 23.607 3.013 3,06% 4.170 21,45%
Milano 1.707.666 2.003.496 226.960 334.188 295.830 17,32% 107.228 47,25%
Fonte: Istat – 8° censimento generale dell’industria e dei servizi 2001
Addetti Addetti U.L. 1991 U.L. 2001
Variazione Addetti Variazione U.L.
43

1991 2001
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
1991/2001 1991/2001
Valore
assoluto Percentuale
Valore
assoluto Percentuale
Distretto
n. 2
lecchese 86.520 92.668 15.706 18.722 6.148 7,11% 3.016 19,20%
Fonte: Istat – ASP Annuario statistico provinciale lecchese
Nel distretto n. 2 lecchese con il quale Calco confina a nord presenta nello stesso periodo un aumento
più marcato degli addetti a fronte di un incremento di poco inferiore rispetto ai dati provinciali delle
U.L.
Nel periodo 2001/2008 a Calco si è passati da 264 U.L. nel 2001 a 371 U.L. nel 2008 con un
incremento del 40,53%.
Tasso di popolazione occupata nel 2001 e’ del 54,70% paragonabile al tasso dei Comuni limitrofi, di
superiore a quello della Provincia di Lecco (50,87%), e al dato della Regione Lombardia (50,36%). Si
evidenzia un tasso di disoccupazione giovanile (8,37%) e di disoccupazione generale (3,06%)
entrambe i dati sono inferiori rispetto a quelli provinciali rispettivamente del 11,12% e 3,53%.
La Camera di Commercio di Lecco comunica che i dati sul tasso occupazionale previsti per il 2006
indicavano un incremento del 5,6%.
2 - TERRITORIO
A) Il consumo del suolo al 2009 è pari al 44,81% per un’estensione territoriale complessiva di 4,62
kmq. rilevata dall’aereofotogrammetrico. Il suolo urbanizzato è di 2,07 kmq. Il suolo non urbanizzata è
pari a 2,55 kmq con una percentuale del 55,19%. Il territorio interno al perimetro del Parco Adda Nord
Vigente è di 1,36 Kmq. pari al 29,44% dell’intero territorio comunale. Mentre il territorio interno al
nuovo perimetro proposto in ampliamento del parco Adda Nord è di 2,01 Kmq. pari al 43,51%
dell’intero territorio comunale.
Il consumo del suolo è sicuramente aumentato al 2008, in quanto nel 2000 è stato approvato il P.R.G.
vigente, ed in seguito attuato come dimostra l’incremento demografico registrato in questo periodo.
La densità della popolazione è infatti di 876,14 ab/kmq (2001) contro una media della Provincia di
Lecco di 381,68 ab/kmq e della Provincia di Milano di 1.867,24 (dati ISTAT 2001). Al 31/10/2008 la
densità è di 1.167,06 ab/kmq con un incremento del 33,20 %.
Il dato è coerente con la localizzazione di Calco a sud della Provincia di Lecco, a confine con la
Provincia di Milano e Bergamo.
B) La densità abitativa di Calco è pari a 0,58 ab./stanze (2001) contro 0,51 della Provincia di Lecco.
Nel 1991 era pari a 0,52 per la Provincia di Lecco.
Il numero di stanze nel periodo 1991-2001 registra un incremento del 6,06% nella Provincia di Lecco.
44

3 – STANDARD: AREE ED ATTREZZATURE
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Il Comune di Calco dispone di uno standard già di proprietà comunale e privato, di 132.520 mq
di cui
- 98.418 mq. di tipo residenziale di cui 5.608,00 mq di S.l.p.
- 4.633 mq di tipo produttivo
- 29.469 mq per servizi
così come risulta dalla Tabella - Aree e Attrezzature Standard esistenti.
Il Comune dispone di uno standard in attrezzature per una Superficie Lorda di Pavimento (S.l.p.)
pari a
5.608,00 mq. di cui
1.952,00 mq. di attrezzature scolastiche
1.224,00 mq. di attrezzature di interesse comune
così come risulta dalla Tabella e dai suoi allegati.
Analogamente anche le Parrocchie dispongono di attrezzature per una Superficie Lorda di Pavimento
(S.l.p.) pari a
471,00 mq. di attrezzature scolastiche
1.961,00 mq. di interesse comune
così come risulta dalla tabella 4.
Lo standard residenziale corrisponde pertanto a (98.418,00 mq : 5.080 ab.=) 19,37 mq/ab.
Sulla base dei 98.418,00 mq di standard residenziale di cui 92.810,00 mq in aree e 5.608,00 mq. in
attrezzature e dei 5.080 abitanti residenti nel 2009 ed in riferimento alla dotazione di 18,0 mq per
abitante e delle quote di standard da destinare alle singole funzioni, risulta la seguente dotazione di
standard comunale.
45

Forme di organizzazione sociale:
Attrezzature
Servizi a livello locale
Attrezzature scolastiche comunali al 2008
Descrizione
Alunni
a.s. 2008/2009
Scuole primarie 191
Scuole secondarie inferiori 137
Totale alunni 328
Calco Superiore
Descrizione
Scuola elementare
Calco Superiore
Descrizione
Scuola media
Alunni a.s.
2004/2005
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Alunni a.s.
2005/2006
Alunni a.s.
2006/2007
Alunni
stranieri
Alunni a.s.
2007/2008
Attrezzature
esistenti - PRG
Alunni a.s.
2008/2009
n.d. n.d. n.d. n.d. 191
Alunni a.s.
2004/2005
Alunni a.s.
2005/2006
Alunni a.s.
2006/2007
Alunni a.s.
2007/2008
Alunni a.s.
2008/2009
n.d. n.d. n.d. n.d. 137
Attrezzature scolastiche private (parrocchiali) al 2008 6
Alunni a.s.
2009/2010
Alunni
stranieri
Descrizione N.°
ricettività
massima
Descrizione
Asilo nido 2 Asilo nido privato
Scuole dell’infanzia 1 Ente Morale Asilo Origo Scuola Materna
Scuole primarie 1 Scuola Elementare Privata “La Traccia”
Calco Inferiore
Alunni a.s.
Descrizione 2004/2005
Scuola dell’infanzia
“Origo”
Viale delle
Rimembranze n. 1 n.d.
Alunni a.s.
2005/2006
110
di cui
(06 stranieri)
Alunni a.s.
2006/2007
111
di cui
(08 stranieri)
Alunni a.s.
2007/2008
117
di cui
(12 stranieri)
Alunni a.s.
2008/2009
116
di cui
(12 stranieri)
Calco – Totale alunni iscritti presso le scuole del territorio comunale
Descrizione
Scuola primaria
Scuola secondaria di
1° grado
Alunni a.s.
2004/2005
189
di cui
(16 stranieri)
139
di cui
(10 stranieri)
Alunni a.s.
2005/2006
195
di cui
(20 stranieri)
141
di cui
(13 stranieri)
Alunni a.s.
2006/2007
194
di cui
(18 stranieri)
134
di cui
(12 stranieri)
Alunni a.s.
2007/2008
211
di cui
(22 stranieri)
140
di cui
(16 stranieri)
Alunni a.s.
2008/2009
217
di cui
(23 stranieri)
156
di cui
(19 stranieri)
Alunni a.s.
2009/2010
122
di cui
(13 stranieri)
Alunni a.s.
2009/2010
212
di cui
(25 stranieri)
147
di cui
(19 stranieri)
S.l.p. esistente
Attrezzature
esistenti - PRG
Attrezzature
esistenti - PRG
Attrezzature
esistenti - PRG
Attrezzature
esistenti -
PRG
12.034 mq.
Dovrà essere valutato il soddisfacimento della dotazione scolastica rispetto alla popolazione
residente ed alla previsione di crescita demografica.
6 Linee programmatiche per gli anni 2005/2010 – comune di Calco
S.l.p.
esistente
S.l.p.
esistente
S.l.p.
esistente
S.l.p.
esistente
2.423 s.l.p.
46

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Nel caso della scuola di prima infanzia l’amministrazione sta cercando la possibilità di avere delle
convenzioni con le attrezzature esistenti.
Alunni con cittadinanza non italiana in Lombardia per ordine di scuola.
Anni scolastici 2004/2005 - 2005/2006 - 2006/2007
%
Anno scolastico 2001/02 2002/03 2003/04 2004/05 2005/06 2006/07
2006/07
Var%06/07-
04/05
Scuola dell'Infanzia nd nd nd 20.186 22.527 25.343 20,9 25,5
Scuola primaria nd nd nd 35.155 40.610 47.113 38,8 34,0
Scuola secondaria di I
grado
nd nd nd 20.311 23.472 26.575 21,9
30,8
Scuola secondaria di II
grado
nd nd nd 12.518 18.271 22.489 18,5
79,7
TOTALE LOMBARDIA 44.949 57.610 68.423 88.170 104.880 121.520 100,0 37,8
Totale ITALIA 181.767 232.766 282.683 361.576 424.683 501.594 38,7
% Lombardia su totale
Italia
24,7 24,8 24,2 24,4 24,7 24,2
Fonte: Elaborazioni ISMU su dati MIUR e USRL
47

Attrezzature
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
N°
Asilo Nido (privati) 2
Scuola Materna 1
Scuola Elementare 1
Scuola Media 1
Municipio 1
Biblioteca 1
Chiesa parrocchiale 1
Centro sportivo 1
Infrastrutture e servizi
Strade Provinciali Km 11
Strade Comunali Km 11
Strade Vicinali Km 8
Rete fognaria bianca Km 3
Rete fognaria nera Km 4
Rete fognaria mista Km 10
Rete acquedotto Km 28
Illuminazione pubblica p.ti luce n° 436
Rete gas
Raccolta rifiuti Q.li 16.820
Organismi gestionali
Conzorzio - Depuratore di Osnago
consortile
- acqua potabile Comuni
della Provincia di Lecco
- del Parco Regionale Adda
Nord
S.p.a. - TERNA S.p.a.
ENEL distribuzione S.p.a.
- SNAM Rete Gas Spa
“Il TRASPORTO”
e “SILEA” per la gestione
della raccolta differenziata
dei rifiuti
Accordi di Programma
Associazioni
Contratto di Fiume
- Associazione volontari “Cristina” - Calco
- Associazione Amici di AMAMBAI - Calco
- Associazione Riccardo Brambilla - Calco
- Associazione Culturale Il Giardino dei Semplici – Arlate di Calco
- AssociazioneCombattenti e reduci di Calco - Calco
- C.A.I. - Calco
- Circolo Culturale “Don Carlo Borghi” - Calco
- Comitato Feste di Calco – Calco
- G.S. Vistus di Calco c/o Oratorio Maschile – Calco
48

Nuclei storici
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
- G.S. Arlate ’85 – Calco
Associazione di Volontariato “INTEGRATI” - Calco
Associazione ARTELAB – Il Laboratorio del Villaggio - Calco
Circolo Oratorio Don Fausto Regina – Arlate di Calco
Circolo Convegno Giovanile Pio XI - Calco
- Parrocchia S. Vigilio – Calco
- Parrocchia San Gottardo e Colombano – Arlate di Calco
Calco Superiore
Calco Inferiore
Arlate
Nuclei storici sparsi
Forme di organizzazione sociale
I servizi prestati dall'Amministrazione Comunale e dagli altri Enti d’interesse generale
(Parrocchia, Consorzi, ecc.) operanti sul territorio comunale, riguardano principalmente i
bisogni primari dei Cittadini residenti in Calco .
Il Comune con gli altri Enti e le Associazioni operano anche in settori che fanno riferimento ai
bisogni nuovi ed emergenti (sociale, culturale, sportivo e di tempo libero): le Associazioni
curano in particolare la gestione dei servizi.
Risulta significativo registrare che in Calco operano n°. 12 Associazioni, esclusi i Partiti, i
Circoli e le Cooperative e naturalmente le due Parrocchie con i rispettivi oratori, con un
rapporto di (5.080 ab. : 12 ass. =) 423 abitanti per ciascuna Associazione, che denota il loro
buon radicamento e l’altrettanto buona integrazione sociale.
ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTICHE E CULTURALI N°. 6
ASSOCIAZIONI SPORTIVE N°. 1
ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO N°. 5
E’ evidente allora che parte degli investimenti dell’Amministrazione Comunale nei prossimi
anni dovrà privilegiare la manutenzione delle principali attrezzature e spazi tramite i quali si
esercitano le attività pubbliche e private di servizio ai Cittadini.
Alcuni servizi ed aree con relative attrezzature, sono anche inerenti a bisogni nuovi ed emergenti,
di cui al Capitolo precedente n°. 2. Principalmente le aree a verde, sportive e di tempo libero.
E’ a questi servizi, oltre al mantenimento ed alla riqualificazione di quelli esistenti, che si
rivolge il Piano dei Servizi e quindi il Piano di Governo del Territorio in riferimento ai bisogni
di cui al capitolo n°. 2, per le operazioni di razionalizzazione, integrazione e completamento
con servizi nuovi e qualificanti.
49

4 – SISTEMA STORICO-CULTURALE
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Il territorio di Calco è ricco di storia e di beni di interesse storico che di seguito vengono brevemente elencati
e descritti.
CALCO 7
Chiesa dedicata a San Vigilio, di antica memoria è stata ricostruita nel 1754 su disegno dell'architetto
Antonietti di Monza , ampliata nel 1762 e nel 1770, restaurata dal 1895 al 1898, fu consacrata dal Cardinale
Andrea Ferrari il 26/8/1899. Al suo interno, statua lignea del Cristo 1600, tre tele del seicento Lombardo e tre
Palliotti della prima metà del secolo scorso, inoltre, dispone di un organo costruito dalla ditta Serassi di
Bergamo nel 1772 restaurato nel 1995.
Museo Parrocchiale di San Vigilio oggetti sacri molto antichi, lampade, calici ecc, arredi e paramenti di
varie epoche, oltre ad un notevole patrimonio librario.
Chiesetta di Sant'Ambrogio di Ronco, fatta costruire dai Calchi per uso proprio, prima notizia certa 1473.
Chiesetta di San Rocco di Cereina, San Carlo Borromeo nella visita pastorale del 1571 la dice molto
antica.
Chiesa di San Carlo e Santa Maddalena a Calco Superiore fatta
costruire da Alessandro Calchi nel 1560.
Chiesetta di Sant'Antonio di Padova in Boffalora edificato nel 1660
contiene una pregevole tela databile intorno al 1630 recentemente
restaurata.
A Vescogna Antica dimora della famiglia Calchi indicata come “il
Palazzaccio”. Seicentesco palazzotto con parco su tre livelli e giardini
all'italiana, sala interna decorata e stemma gentilizio sul portale d'ingresso.
In origine probabilmente un castello fatto costruire come prima dimora dalla famiglia Calchi.
A Grancia Villa Camerini, settecentesca costruzione probabilmente, in origine un convento, rielaborata nella
seconda metà dell'ottocento.
Villa Moretti ottocentesca, già Casa Parrocchiale Calco Superiore
Villa Moriggia costruita su antiche dimore fortificate dei Calchi nel seicento, rielaborata dai Moriggia nel
settecento.
A Grugana Villa Cavalli settecentesca, attualmente proprietà e sede del P.I.M.E.
ARLATE
Chiesa dei Santi Gottardo e Colombano XI secolo, già Monastero di Benedettine Cluniacensi per circa tre
secoli , soppresso da Sisto IV nel 1475. La costruzione di origini romaniche è stata restaurata negli anni '70.
7 Fonte: sito del comune di Calco (www.comune.calco.lc.it)
50

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Villa Strigelli settecentesca. 8
La villa è di proprietà privata, sottoposta a tutela ai sensi della legge 1089/1939, art. 21 oltre a dichiarazione
dell'interesse culturale: Decreto 12/2/1982
5 - PROGRAMMAZIONE
Ogni ipotesi di progetto non può prescindere oltre che dallo stato di fatto, anche dal quadro di riferimento
programmatico che è stato delineato da piani e Programmi di livello sovracomunale per il territorio di
appartenenza di Calco (Meratese).
Vengono di seguito esaminati i rapporti tra
P.G.T. - P.T.C.P.
- P.I.F. della Provincia di Lecco
- P.T.R.
- P.T.C. del Parco Regionale Adda Nord
- S.I.T. Regione Lombardia
Il P.G.T. di Calco recepisce
1 - le previsioni del P.T.C.P. di Lecco per quanto riguarda:
- il Sistema delle attività produttive (Scenario 1) promuovendo la formazione del Parco tecnologico a
valenza sovracomunale,in quanto interessa anche gli insediamenti di Olgiate Molgora;
- Il sistema della mobilità (Scenario 2A) azzonando la deviazione nord della S.S.342 da Olgiate
Molgora a Calco - Pontida con l’attraversamento dell’Adda;
- Il Sistema del trasporto pubblico (Scenario 2B) recependo i Collegamenti di trasporto pubblico ad
alta frequenza sulle S.S.n°.342,sulla S.P.n°.56 e sulla via Giovanni XXIII, con fermate in Calco
Pomeo e Calco Arlate , così come recepito dall’All.n°:2 – Viabilità e dalla Tav.1°-Previsioni di Piano
del Doc.1 Documento di Piano- B Progetto;
- Il Sistema infrastrutturale interprovinciale (Scenario 2D) avendo il P.T.C.P. recepito il quadro
infrastrutturale di cui allo Scenario 2°
- Il Sistema della fruizione turistico - ricreativa (Scenario 4) avendo promosso l’Ambito di
Riqualificazione n°.10 - Sistema Turistico – Ambientale;
- Il Sistema agroforestale (Scenario 5) avendo salvaguardato il patrimonio del verde all’interno degli
Ambiti di Riqualificazione n°.3 - Paesaggio e Rete ecologica e n°.6 - Sistema delle aree verdi negli
aggregati urbani e dei percorsi ciclopedonali;
- il Sistema Ambientale (Scenario 6) avendo promosso l’Ambito di Riqualificazione n°.3 - Paesaggio e
Rete ecologica;
- Le tutele paesistiche (Scenario 7) avendo l’All.4 - Vincoli esistenti sul territorio di Piano del Doc.1B
recepito al fine della costruzione della Carta della sensibilità paesistica dei luoghi di cui all’All.6 del
Doc.1B la presenza dei Beni Culturali(art.10) e aree vincolate (art.136) del D.Lgs. 42/2004;
- Carta inventario dei dissesti (Scenario 8A) avendo individuata la Fascia fluviale A lungo l’Adda.
8 www.comune.calco.lc.it
51

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
- Le unità di paesaggio (Scenario 9°) avendo recepito l’Unita’ di paesaggio E3- La Brianza Meratese
nell’Ambito di Riqualificazione n°.3 - Paesaggio e Rete ecologica;
- Il rischio di degrado paesaggistico (Scenario 9C) avendo proposto di sottoporre a Valutazione
Ambientale Strategica gli Ambiti di Trasformazione C di espansione,gli Ambiti di Trasformazione V
sulla viabilità di progetto e gli Ambiti di Trasformazione B/SU aree in evoluzione ed avendo
evidenziato sulla Tav.1° - Previsioni di Piano del Doc.!B del P.G.T. le reti tecnologiche (elettrodotti
,metanodotti) e le rispettive fasce di rispetto come elementi a rischio di degrado.
- l’Assetto insediativo (Tav.1c) del Quadro Strutturale avendolo recepito sia nella Tav.1a - Previsioni di
Piano sia nell’All.n°.4 - Vincoli Esistenti sul territorio comunale;
- I Valori paesistici e ambientali (tavola 2-C) del Quadro strutturale avendo recepito le indicazioni della
tavola oltre che nell’All.n°.4 - Vincoli Esistenti sul territorio comunale,anche sull’All.n°.7 - Carta della
sensibilità paesistica;
- Il Sistema rurale paesistico ambientale (Tavola 3-C) del Quadro strutturale avendo il Documento di
Piano salvaguardato gli Ambiti destinati all’attivita’ agricola di interesse strategico,sia quelli interni al
Parco Adda Nord sia quelli a prevalente valenza ambientale;
- Il Quadro strategico territoriale avendolo il P.G.T. recepito completamente;
- Progetti di cui alla osservazione della Provincia in sede di 2 a conferenza V.A.S.
3) Progetto di Territorio E: potenziamento della direttrice ferroviaria Milano-Lecco-Sondrio e
riqualificazione delle stazioni ferroviarie come nodi di interscambio;
4) Scheda Progetto 7: Riqualificazione sponde del Lario, dei laghi minori e del fiume Adda –
navigabilità;
5) Scheda Progetto 17b: Riqualificazione delle linee ferroviarie – raddoppio della tratta
Carnate-Usmate-Airuno della ferrovia Milano-Lecco e modifica della linea elettrica primaria a
66KV;
6) Scheda Progetto 19f: Viabilità di progetto: S.P. ex S.S. 342 Briantea (Varese-
Como_Bergamo);
7) Scheda Progetto 19g: Viabilità di progetto: S.P. ex S.S. 342 DIR Briantea;
8) Scheda Progetto 20d: Percorsi ciclopedonali – collegamento ciclabile tra il Parco di
Montevecchia e della Valle del Curone e il Parco Adda Nord.
In particolare il P.T.C.P. della Provincia di Lecco precisa alcuni obiettivi generali e particolari del
Documento Programmatico.
- Cap. A1 - Mobilità
Il Comune di Calco risulta coinvolto in una delle più importanti operazioni di infrastrutturazione della
Provincia di Lecco: dal raddoppio della linea ferroviaria Milano – Lecco - Sondrio in corso di
realizzazione alla variante della S.S.n°.342 a nord ed ad est di Calco. Entrambe le Varianti
rivestono un’importanza vitale per Calco al fine dell’obiettivo di riqualificazione dell’esistente e per
l’intero territorio provinciale e regionale in quanto la prosecuzione della S.S.n°.342 verso est,oltre il
fiume Adda a congiungersi con la rete stradale della provincia di Bergamo,realizza una vero e
proprio tracciato pedemontano di connessione delle provincie di Varese,Como,Lecco e Bergamo.
- Cap. 2 - Ambiente
Il territorio di Calco e’ interessato da un’altra grande progetto di livello provinciale e regionale:il
corridoio ecologico est-ovest di connessione del Parco dell’Adda con il Parco del Curone e
52

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Montevecchia e quindi attraverso il P.L.I.S. della Valletta,con il Parco della Valle del Lambro.
Il progetto di riqualificazione della sponda dell’Adda lungo la S.P. Imbersago - Brivio,e’ proposto dal
P.T.C.P. come progetto di riqualificazione della sponda dell’Adda da nord a sud.
Analogamente per le aree ancora libere lungo la strada Calco - Arlate e la S.s.n°.342 e’ vietata
qualsiasi nuova edificazione, perché risulterebbe in contrasto con gli interessi paesistici ed ecologici
di questa parte del territorio comunale,classificato di forte potenzialità ecologica.
Infine tutto il territorio comunale e’ sottoposto a tutela per bellezze d’insieme e per aree boscate dal
D.Lgs. n. 42/2004 mentre tra i beni individui emerge Villa Strigelli sottoposta a tutela ai sensi
dell’art. del D.Lgs n.42/2004 oltre che interessata da dichiarazione dell’interesse culturale ai sensi
del decreto 12/2/1982.
- Cap. 3 - Economia
Il Comune di Calco non partecipa ne’ al Distretto meccanico lecchese,02:produzione e lavorazione
dei metalli individuati a livello nazionale ne’ ai cinque meta distretti individuati dal P.T.C.P,pur
essendo al confine di alcuni di essi:del Distretto meccanico lecchese a nord (Brivio) e delle
Biotecnologie alimentari ( Imbersago).
In ogni caso dal 2001 al 2006 si registra un incremento delle unità locali da 264 a 338 pari a
+28,03%.
Calco potrebbe far valere la sua vocazione turistica,per rivendicare un meta distretto turistico,anche
in riferimento al Cap.A5.
- Cap. A4 - Organizzazione urbana
La realizzazione di queste due varianti darebbe corso alla riorganizzazione in senso gerarchico
dell’intera rete stradale provinciale,con il recupero dell’attuale tracciato della S.S.n°.342 quale asse
attrezzato di livello provinciale e regionale.
- Conclusioni
Il Comune di Calco si trova coinvolto in importanti progetti di infrastrutturazione e di salvaguardai
ambientale,che assumono un’importanza strategica anche per la pianificazione comunale.
Tali progetti vanno pertanto sostenuti e monitorati dal comune in tutte le sedi in un corretto rapporto
di sussidiarietà
2 - le previsioni del Piano Generale di Indirizzo Forestale (P.I.F.) della provincia di Lecco per quanto
riguarda
- la carta d’Uso del suolo di cui alla Tav.1d con l’individuazione di
- aree a prato e pascolo con o senza presenza di essenze arboree isolate;
- boschi di latifoglie governati o non a ceduo
- la Carta delle trasformazioni ammesse di cui alla Tav.n.7d con l’individuazione delle aree di
rimboschimento.
3 - le previsioni del Piano territoriale regionale (P.T.R.) per quanto riguarda
- Polarita’ e poli di sviluppo regionale di cui alla tavola 1 avendo individuato l’Ambito di
Riqualificazione n°.9 - Riqualificazione S.S.n°.342 dir che interessa la Polarità della Brianza
(est = meratese) coincidente con il sistema insediativi complesso lungo la ex.S.S. n°.36
- Zone di preservazione e salvaguardia ambientale di cui alla tavola 2 con l’individuazione del parco
53

egionale Adda nord
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
- i Sistemi territoriali del PTR di cui alla tavola 4 avendo esteso il quadro di riferimento infrastrutturale
al sistema territoriale pedemontano organizzato dalla S.S. n°.342
4 - le previsioni del Piano Territoriale di Coordinamento del Parco regionale Adda Nord per quanto
riguarda
- Piano Operativo (Azzonamento) P 02c avendo recepito l’Azzonamento della Variante Generale del
P.T.C. del Parco Regionale Adda Nord
5 - S.I.T. Regione Lombardia
- Mappa tematica Geomorfologia
- Mappa tematica Litologica
- Mappa tematica Pedologica 250
- Mappa tematica Pedologica
- Carta del valore naturalistico dei suoli
- Mappa tematica Corine-Land cover 2000
- Mappa tematica Aree protette
- Mappa tematica coltivazioni principali
- Mappa tematica allevamenti – 2000
54

6 – I VINCOLI AMMINISTRATIVI
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
I vincoli di cui al D. Lgs 42/2004 s.m. e .i., localizzati sul territorio comunale evidenziati sulla tavola dei
“Vincoli esistenti sul territorio comunale” sono:
a) VINCOLI AMBIENTALI
- art. 136 D. Lgs 42/2004 - bene individuo – Chiesa di S. Vigilio, Chisetta di S. Antonio di Padova i9n
Boffalora, antica dimora della famiglia Calchi, Villa Camerini, Villa Cavalli, Chiesa dei Santi GottRDO
E Colombano, Villa Strigelli;
- art. 142 lett. c) D. Lgs 42/2004 – corsi d’acqua vincolati e fasce di rispetto per il fiume Adda (reticolo
principale) e per il torrente Calendoni e Roggia Cazzulino;
- art. 142 lett.c) D. Lgs 42/2004 – vincolo sui Corsi d’acqua per una fascia di protezione ai fini
idrogeologici ed idraulici di 150 mt. dalle sponde;
- art. 142 lett. g) D. Lgs 42/2004 - vincolo boschivo per le aree boscate che presentano superfici
maggiori di 2000 mq.;
b) VINCOLI RELATIVI AL SISTEMA DELLE AREE PROTETTE
- art. 142 lett. f) D. Lgs 42/2004;
- L.R. n°. 80/1983
per il Parco Regionale Adda Nord.
c) VINCOLI IDROGEOLOGICI
- art. 142 lett. c) D. Lgs 42/2004 Corsi d’acqua e fascia di protezione ai fini idrogeologici ed idraulici di
cui al precedente punto 1);
- L. 183/1989 – Fasce fluviali del Piano d’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) approvate con D.P.C.M. 24
maggio 2001;
- L.R. n°. 41/97 – D.G.R. n°. 7/6645 del 19 ottobre 2001 Vincoli e Classi di fattibilità geologica,
idrogeologica e sismica delle Azioni di Piano;
d) VINCOLI AMMINISTRATIVI
- di elettrodotto di cui al D.P.C.M. 8 luglio 2003;
- per il Cimitero di cui all’art. 338 del T.U.L.S. così come modificato dall’art. 28 della L. 166/2002;
- dei pozzi di captazione idrica a scopo potabile di cui al D. Lgs n°. 152/1999 e n°. 258/2000.
7 - CONCLUSIONI
Calco ha avuto nell’ultimo decennio un forte incremento demografico (:+9,79% dal 1991 al 2001 e +11,44%
di residenti negli ultimi cinque anni;+6,24 % e +17,68 % di famiglie nei corrispondenti periodi) per
immigrazione prevalentemente da altri Comuni, in quanto ha esercitato sicuramente una forte capacità di
attrazione.
55

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Questo tipo di incremento caratterizza la popolazione residente come una popolazione giovane:
- di famiglie di nuova formazione
- che ha abbassato dal 2001 al 2008 la media di composizione delle famiglie da 2,55 a 2,37
- laureata e/o diplomata prevalentemente con una formazione tecnica
- con un patrimonio storico – culturale significativo
La capacità di attrazione è probabilmente dovuta:
- al forte incremento di posti di lavoro
- all’alta qualità ambientale.
L’incremento ha determinato anche un alto tasso di occupazione del suolo, con una densità insediativa
elevata: al 2001 registriamo una densità di popolazione di 876.14 ab/Kmq contro una media provinciale di
381,68 e sapendo che tale densità al 2006 e’ aumentata fino a 976,36 ab/Kmq..
Le prospettive di sviluppo sono altrettanto favorevoli, in quanto verranno rafforzate le salvaguardie
ambientali e risolti alcuni nodi strutturali relativi alle infrastrutture stradali.
Tuttavia le forti escursioni di sviluppo demografico registrate, rendono molto problematico sia quantificare
che qualificare lo sviluppo demografico futuro che al 2020 potrebbe oscillare da 5500 a 6000.
56

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
ALLEGATI AL CAPITOLO B QUADRO
RICOGNITIVO E PROGRAMMATORIO
A – ALLEGATI AL CAPITOLO 1 – SISTEMA SOCIO-ECONOMICO
a.1 Dinamiche di crescita della popolazione residente in Calco
La rappresentazione dello stato di fatto può essere sintetizzata dalla lettura
dell’andamento demografico registrato in Calco dal 1991 al 2008 e dalla lettura della
dotazione ad oggi degli standard urbanistici.
INCREMENTO DEMOGRAFICO – COMUNE DI CALCO Tabella 1
Anno Nati Morti
Saldo
natur. Immigrati Emigrati saldo Saldo totale famiglie
Residenti
31.12
n. n. Totale n. n. Totale n. TOTALE
1991 28 21 7 163 128 35 42 3.679
1992 3.781
1993 1.417 3.839
1994 1.424 3.873
1995 1.464 3.909
1996 28 21 7 163 128 35 42 1.491 3.931
1997 43 35 8 171 162 9 17 1.508 3.946
1998 46 20 26 147 144 3 29 1.523 3.997
1999 46 37 9 177 196 -19 -10 1.546 3.980
2000 45 25 20 209 165 44 64 1.592 4.020
2001 33 29 4 139 113 26 30 1.584 4.039
2002 37 26 11 207 170 37 48 n.d. 4.083
2003 32 35 -3 220 165 55 52 1.686 4.135
2004 43 38 5 325 181 144 149 1.740 4.284
2005 40 34 6 240 192 48 54 1.765 4.338
2006 51 32 19 347 203 144 163 1.864 4.501
2007 56 47 9 391 178 213 222 1.979 4.723
2008 81 35 46 437 246 191 237 2.091 4.960
2009 5.080
Fonte: dati Istat.
57

Tab. a.1.1 – Crescita demografica della popolazione nel comune di Calco – 1991/2008
Popolazione residente al 31.12.
Comunale. Anno 2008
Serie storica.
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Codice Descrizione 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Istat (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1) (1)
97002 Airuno 2.587 2.560 2.575 2.576 2.581 2.628 2.615 2.607 2.614 2.608 2.610 2.642 2.708 2.749 2.818 2.862 2.897 2.972
97010 Brivio 3.829 3.829 3.852 3.921 3.947 3.956 3.954 3.947 3.986 4.036 4.115 4.189 4.278 4.462 4.553 4.699 4.717 4.761
97012 Calco 3.679 3.781 3.839 3.873 3.909 3.931 3.946 3.997 3.980 4.020 4.039 4.083 4.135 4.284 4.338 4.501 4.723 4.960
97039 Imbersago 1.762 1.749 1.735 1.768 1.753 1.756 1.790 1.856 1.833 1.839 1.926 2.010 2.057 2.103 2.244 2.333 2.359 2.415
97048 Merate
Olgiate
14.082 14.210 14.295 14.256 14.359 14.292 14.207 14.164 14.162 14.169 14.096 14.230 14.250 14.359 14.473 14.504 14.704 14.803
97058 Molgora 5.426 5.422 5.414 5.441 5.532 5.578 5.647 5.671 5.666 5.723 5.755 5.821 5.845 5.838 5.937 5.927 5.999 6.140
Totale comuni
selezionati 31.365 31.551 31.710 31.835 32.081 32.141 32.159 32.242 32.241 32.395 32.541 32.975 33.273 33.795 34.363 34.826 35.399 36.051
Totale
provincia di
Lecco 296.082 297.865 299.099 300.217 301.680 302.909 304.451 306.054 307.806 309.709 311.452 315.183 318.824 322.150 325.039 327.510 331.607 335.420
Totale
Lombardia 8.853.461 8.874.301 8.875.392 8.876.001 8.881.351 8.901.561 8.922.371 8.944.602 8.971.154 9.004.084 9.032.554 9.108.645 9.246.796 9.393.092 9.475.202 9.545.441 9.642.406 9.742.676
Fonte: Istat
(1) Popolazione ricostruita sulla base del Censimento 2001
Incremento medio degli abitanti
1991/2009 è di (5.080-3.679=)
1.401/18anni = 78 ab./anno
Incremento medio degli abitanti
2001/2009 è di (5.080-4.039=)
1.041/8anni = 130 ab./anno
Fonte: dati Istat
Anno Residenti
Calco
Incremento %
1941/2001
1941 2.042 --
1951 2.273 11,31%
1961 2.421 6,51%
1971 2.671 10,33%
1981 2.902 8,65%
1991 3.660 26,12%
2001 4.039 10,36%
4500
4000
3500
3000
2500
2000
1500
1000
500
0
Incremento demografico - CALCO
1941 1951 1961 1971 1981 1991 2001
Serie storica 1941- 2001
58

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Tab. a.1.2 – Famiglie anagrafiche – Serie storica - Calco – 1993/2008
Famiglie anagrafiche al 31.12
Comunale. Anno 2008
Serie storica.
Cod. Comune 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008
Istat (1)
97002 Airuno 1.002 1.022 1.021 996 1.003 999 990 n.d. 1.079 1.102 1.129 1.142 1.165 1.452
97010 Brivio 1.446 1.462 1.481 1.491 1.521 1.547 1.525 n.d. 1.634 1.716 1.755 1.812 1.837 1.867
97012 Calco 1.464 1.491 1.508 1.523 1.546 1.592 1.584 n.d. 1.686 1.740 1.765 1.864 1.979 2.091
97039 Imbersago 654 667 691 732 726 751 759 n.d. 838 869 946 1.003 1.031 1.060
97048 Merate
Olgiate
5.195 5.206 5.239 5.256 5.310 5.379 5.489 n.d. 5.574 5.670 5.742 5.820 5.941 6.007
97058 Molgora 2.118 2.129 2.140 2.138 2.147 2.176 2.210 n.d. 2.283 2.295 2.335 2.368 2.400 2.483
Fonte: Istat
Totale
provincia di
Lecco 113.236 114.529 115.774 117.173 119.047 120.337 121.322 n.d. 125.900 128.226 130.082 132.712 135.164 137.642
Totale
Lombardia 3.527.243 3.569.606 3.601.678 3.653.514 3.702.324 3.743.168 3.652.954 n.d. 3.858.736 3.955.656 4.016.233 4.072.207 4.132.818 4.203.176
(1) Al 21 ottobre 2001 - Censimento
n.d. dato non disponibile
Tab. a.1.3 – Dinamiche e caratteristiche della popolazione – 1981 – 1991 - 2001
Anni di censimento
Media
AREA
ANALIZZATA
1981-
1991 1981
1991-
2001 1991 2001 Famiglie 2001 Abitazioni Abitazioni
componenti per
famiglia
ab. var.
ab. var.
Var. %
% abitanti % abitanti abitanti 1991/01 n°. n°. mq/ab 1981 1991 2001
Regione
Lombardia
Prov. di
-0,40% 8.891.652 1,99% 8.856.074 9.032.554 11,03% 3.652.954 4.143.870 38,12 2,86 2,67 2,45
Como
Prov. di
2,10% 511.425 2,96% 522.147 537.500 11,45% 210.588 254.405 38,03 2,94 2,73 2,53
Lecco
Prov. di
3,25% 286.636 5,24% 295.948 311.452 14,23% 121.322 153.622 37,59 2,96 2,76 2,55
Monza
Brianza
- - 4,87% 697.568 731.573 - - - - - - -
Centrale
Prov. di
- - - - 345.974 - - - - - - -
Milano -2,61% 3.839.006 -0,84% 3.738.685 3.707.210 8,54% 1.545.503 1.640.470 35,98 2,79 2,61 2,38
AREA
ANALIZZATA
1981-
1991 1981
ab. var.
% abitanti
Anni di censimento
1991-
Media
componenti per
2001 1991 2001 Famiglie 2001 Abitazioni Abitazioni famiglia
ab. var.
Var. %
% abitanti abitanti 1993/01 n°. n°. mq/ab 1981 1991 2001
Airuno 1,94% 2.532 1,12% 2.581 2.610 2,59% 990 1.127 2,62
Brivio 1,19% 3.786 7,41% 3.831 4.115 11,07% 1.525 1.632 2,63
Calco 26,77% 2.902 9,79% 3.679 4.039 11,79% 1.584 1.634 2,55
Imbersago 8,53% 1.618 9,68% 1.756 1.926 30,64% 759 802 2,53
Merate 2,95% 13.687 0,04% 14.091 14.096 8,20% 5.489 5.938 2,54
Olgiate
Molgora 14,87% 4.727 5,99% 5.430 5.755 6,92% 2.210 2.480 2,59
Fonti: ISTAT – 12 e 14° Censimento della popolazione
59

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Calco nel periodo dal 1995 al 2001 è passato da 1.464 famiglie a 1.584 con un incremento di nuclei
familiari del 8,2%, seguito nel periodo 2001 - 2008 da un ulteriore incremento del 32,00%, oltre ad un
incremento demografico nello stesso periodo 2001-2008 del 22,80% con 4.960 residenti al 2008. Il numero
dei componenti medi di una famiglia nel 2001 è di 2,55 e nel 2008 è pari a (4.960:2.091=) 2,37,
evidenziando la presenza sul territorio comunale di nuclei familiari sempre più piccoli.
La superficie media per alloggio nel 2001
Comuni mq
Airuno
Brivio
Calco
Imbersago
Merate
Olgiate Molgora
91,27
92,76
104,87
107,36
103,31
99,62
Provincia di Lecco 91,40
Provincia di Milano 85,30
Regione Lombardia
Fonti: ISTAT
91,74
a.2 Fenomeni di immigrazione
Tab. a.2.1 – Fenomeni immigratori – cittadini stranieri – 2000 - 2008
Bilancio demografico.
Comunale. Anno 2008
Totale.
Codice Residenti al Movimenti naturali Movimenti migratori
Residenti al 31
dicembre 2008
di cui
Istat 1° gennaio Nati vivi Morti Iscritti Cancellati Totali minorenni
97002 Airuno 2.897 38 25 166 104 2.972
97010 Brivio 4.717 50 48 271 229 4.761
97012 Calco 4.723 81 35 437 246 4.960
97039 Imbersago 2.359 34 17 144 105 2.415
97048 Merate 14.704 155 158 672 570 14.803
97058 Olgiate Molgora 5.999 51 51 340 202 6.140
Totale provincia di Lecco 331.607 3.408 2.857 14.201 10.939 335.420
Totale provincia di Milano 3.906.726 39.268 35.362 151.939 132.226 3.930.345
Totale provincia di Como 578.175 5.763 5.394 25.789 19.571 584.762
Totale Lombardia
Fonte: Istat
9.642.406 98.672 89.775 413.127 321.774 9.742.676
Popolazione straniera residente al Censimento.
Comunale. Anno 2001
Femmine e maschi.
Cod. Comune Sesso
Maschi Femmine Totale
97002 Airuno 18 21 39
97010 Brivio 91 83 174
97012 Calco 52 65 117
97039 Imbersago 27 27 54
97048 Merate 207 199 406
97058 Olgiate Molgora 123 89 212
Totale provincia di Lecco 4.538 4.034 8.572
Lombardia 164.535 155.029 319.564
60

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Incremento migratorio Calco Provincia di Milano Provincia di Lecco
Cittadini stranieri al 31/12/2008 385 344.367 21.064
Cittadini stranieri al 31/12/2001 117 179.459 8.572
Incremento 2000/2008 ab. stranieri 268 164.908 12.492
Percentuale stranieri rispetto ai residenti totali
31 dicembre 2008 (385/4.960 ab.) Calco 7,76% 8,76% 6,28%
31 dicembre 2001 (117/4.039 ab.) Calco 2,90% 4,84% 2,75%
a.3 La crescita delle famiglie in Lombardia 2001 - 2002
Nel corso degli anni ‘90 la popolazione lombarda è cresciuta mediamente del 3%, con un minimo di 0,9% in
provincia di Milano. Il tasso di crescita, superiore alla media nazionale, mostra una regione che si avvicina al
modello europeo in particolare nell'incremento dei nuclei famigliari indipendenti. Nel periodo 1991-2000,
infatti, il loro numero è aumentato mediamente del 14%, con il valore più alto nella provincia di Brescia (18
%) e il minimo in quella di Pavia (3 %). La dimensione media delle famiglie sta subendo, di riflesso,
significative modificazioni con il numero medio di componenti che passa da 2,7 nel 1991 a 2,4 nel 2000.
Il fenomeno dei nuovi nuclei, con un tasso di crescita 4 volte superiore a quello della popolazione, pesa
anche sulla domanda di abitazioni.
Ne conseguono nuove utenze domestiche e quindi consumi di gas, di energia elettrica e di acqua, e
aumenta la superficie media occupata dalla singola unità abitativa. 9
Figura 2.1.11 Schema di crescita delle famiglie in lombardia – 2001
I dati raccolti nel Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – 2003, A.R.P.A., Lombardia introducono nuove
conclusioni.
9 Segnali Ambientali della Lombardia – Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – 2002, A.R.PA., Regione Lombardia
61

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
La crescita del numero di abitanti, osservati nell’ultimo decennio, dei nuclei famigliari e delle abitazioni
caratterizza in maniera netta il periodo, mentre i valori più recenti mostrano una certa tendenza alla
stabilizzazione: questo fatto induce a considerare con attenzione le previsioni di Istat per i prossimi 20 anni,
secondo cui l’intravisto calo della popolazione continuerà e potrà raggiungere il 10% nel 2021. Infatti la
crescita degli ingressi in Lombardia, a vario titolo osservati nell’ultimo decennio e previsti in continua
espansione per i prossimi 20 anni, prospetta uno scenario caratterizzato da una popolazione di residenti in
recesso rispetto alla crescita di popolazioni nomadi - turisti, viaggiatori d’affari e congressuali, studenti,
immigrati a permanenza breve, city-users occasionali - poco propense a comportamenti eco-sostenibili in
quanto con minore senso di appartenenza al territorio. 10
Fonte: Regione Lombardia, elaborazione ARPA Lombardia
Figura 2.1.2 Schema di crescita delle famiglie in lombardia – 2002
Gli indicatori demografici manifestano una certa stazionarietà degli andamenti e preludono agli scenari
secondo i quali nel corso dei prossimi 20 anni la popolazione residente nella regione si ridurrà per un
complessivo 10%.
b – Indici di struttura della popolazione e grado di istruzione
Tab. b.1 – Indici di struttura della popolazione - 2008
AREA ANALIZZATA Indice di vecchiaia
Indice di struttura della popolazione
Indice di
dipendenza Indice di ricambio
2001 2008 2001 2008 2001 2008
Italia 131,40 49,02 116,90
Regione Lombardia 135,50 143,1 44,60 50,9 141,90 133,3
Prov. di Milano 143,53 149,9 44,71 51,3 162,49 145,2
Prov. di Lecco 135,9 50,9 123,9
Prov. di Como 139,0 50,3 127,5
10 Segnali Ambientali della Lombardia – Rapporto sullo Stato dell’Ambiente – 2003, A.R.PA., Regione Lombardia
62

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Comuni 2001 2008 2001 2008 2001 2008
Airuno 115,0 126,0 49,1 50,5 91,4 91,0
Brivio 122,0 117,6 43,9 51,7 124,6 137,4
Calco 105,0 105,7 41,5 42,5 109,2 109,6
Imbersago 132,4 115,7 42,2 45,9 142,5 137,6
Merate 147,3 172,1 44,8 54,4 143,7 154,4
Olgiate Molgora 112,5 135,7 44,4 46,9 108,9 112,7
Fonti: ISTAT – 14° Censimento della popolazione
Annuario demografico 2002, Provincia di Milano, 2002 –
Annuario Statistico Provinciale di Milano sito www.ring.lombardia.it/asp
Indice di vecchiaia
rapp. % popolazione > 65 anni / popolazione compresa tra 0 – 14 anni
Per l’Italia all’inizio del 2003 si ottiene un valore di 133 vecchi su 100 giovani
Indice di dipendenza
rapp. % popolazione (0 – 4) + (> 65 anni) / pop. Compresa tra 15 – 64 anni
Più elevato risulta questo valore, maggiore è la quota di popolazione non autonoma dal punto di vista produttivo.
Indice di ricambio popolazione attiva
rapp. % popolazione 60 – 64 anni / popolazione compresa tra 15 – 19 anni
Più elevato risulta questo valore, minore è la quota di giovani che entra nell’età produttiva attiva.
Indicatori di struttura della popolazione residente (1) al 1.1.
Comunale. Anno 2008
Totale.
Codice Comuni Vecchiaia Dipendenza Ricambio Quota
Totale Giovanile Anziani popolaz. età popolazione
Istat lavorativa 65 e +
97002 Airuno 126,0 50,5 22,3 28,2 91,0 18,7
97010 Brivio 117,6 51,7 23,8 28,0 137,4 18,4
97012 Calco 105,7 42,5 20,7 21,8 109,6 15,3
97039 Imbersago 115,7 45,9 21,3 24,6 137,6 16,9
97048 Merate 172,1 54,4 20,0 34,4 154,4 22,3
97058 Olgiate Molgora 135,7 46,9 19,9 27,0 112,7 18,4
Totale Lombardia 143,1 50,9 20,9 30,0 133,3 19,9
Fonte: Istat
Tabella b.2.1 - Popolazione residente per grado di istruzione –
Censimento 2001.
Cod.
ISTAT Area analizzata
Laurea e diploma
universitari
Diploma di scuola
secondaria Totale 2001
% studenti % studenti studenti abitanti
97012 Calco 4.501
Totale
2001
Provincia di Milano 9,62% 356.606 28,07% 1.040.582 3.707.210 37,69%
Provincia Como 6,09% 32.740 24,66% 132.523 537.500 30,75%
Provincia di Lecco 5,93% 18.484 24,45% 76.140 311.452 30,38%
Lombardia 7,42% 669.885 25,41% 2.295.396 9.032.554 32,83%
Fonti: 1) ISTAT –12 e 14° Censimento della popolazione
63

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Popolazione residente di 6 anni e più per grado di istruzione. Censimento (1)
Comunale. Anno 2001
Codice Comune
Istat
Laurea
Diploma di
scuola
secondaria
superiore
Licenza di Licenza di
scuola media
inferiore o
di avviamento
professionale
scuola
elementare
Grado di istruzione
Alfabeti privi di titoli di
studio
Totale
di cui: in età
> 65 anni
Totale
Analfabeti Totale
di cui: in
età > 65
anni
97002 Airuno 97 620 833 734 172 33 8 3 2.464
97010 Brivio 200 888 1.294 1.216 241 32 26 9 3.865
97012 Calco 308 1.046 1.234 984 227 42 7 4 3.806
97039 Imbersago 157 553 545 485 80 9 4 2 1.824
97048 Merate 1.299 4.057 3.968 3.319 727 130 35 12 13.405
97058 Olgiate Molgora 319 1.450 1.739 1.512 385 57 49 4 5.454
Totale provincia
di Lecco 18.484 76.140 95.876 83.623 18.181 2.973 0 1.252 515 293.556
Totale
Lombardia 669.885 2.295.396 2.717.924 2.244.276 573.351 138.073 0 43.314 20.199 8.544.146
Fonte: Istat
La popolazione di Calco al 2001 in percentuale è in possesso del seguente titolo di studio:
Laureati
secondaria
superiore
scuola media
inferiore o
scuola
elementare
Totale abitanti
8,37% 28,43% 33,54% 26,75% 3.679
c – Sistema economico
La Regione Lombardia con D.G.R. del 5/10/2001 ha individuato cinque Distretti Tematici o Meta Distretti
(Biotecnologie alimentari, Biotecnologie non alimentari, Design, Moda, Materiali), che rappresentano aree
tematiche di intervento di tipo orizzontale, non limitate territorialmente e spinte verso una forte integrazione
intersettoriale, caratterizzate dal trasferimento del patrimonio conoscitivo al campo applicativo.
Si è passati da un modello basato esclusivamente sul concetto di concentrazione (specializzazione)
territoriale e settoriale (distretto), ad un concetto di “interazione/integrazione” settoriale e territoriale (metadistretto).
Una parte consistente del territorio della Provincia di Lecco è ricompreso nella realtà dei Distretti Industriali
ed in quella dei Meta Distretti. 11
Il comune di Calco appartiene al territorio del Meratese che a sua volta fa parte della provincia di Lecco e si
estende nella Brianza orientale. Il territorio che circonda Merate appartiene ad un area prospera. Il settore
maggiormente sviluppato risulta essere il secondario, trainato dall'industria meccanica, da quella tessile
e da quella della plastica. Negli ultimi decenni, in linea con il resto del Paese, buona parte della forza lavoro
11 Relazione illustrativa – Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Provincia di Lecco
64

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
si è spostata dal secondario al terziario. La zona del Meratese risulta infatti fornita di aree commerciali
estese e di qualità. La forza lavoro che si dedica all'agricoltura risulta al contrario molto esigua. 12
Pur non appartenendo a nessun distretto tradizionale o Meta Distretto il comune di Calco confina con a nord
con il comune di Brivio che fa parte del Distretto lecchese della “Produzione e lavorazione dei metalli” e a
sud con il comune di Imbersago che fa parte del Meta Distretto delle “Biotecnologie alimentari”.
In particolare i Distretti tradizionali presenti nella provincia di Lecco sono:
• n.2 - Lecchese: Produzione e lavorazione metalli
• n.9 - Est Milanese: Apparecchiature elettriche, elettroniche e medicali
• n.12 – Lecchese tessile: Tessile
Inoltre i Comuni della Provincia di Lecco individuati all’interno dei Meta Distretti, sono:
variamente distribuiti sul territorio provinciale:
• Meta – Distretto Biotecnologie alimentari:
Ballabio, Casatenovo, Imbersago, Oggiono.
• Meta – Distretto Altre biotecnologie non alimentari:
Colle Brianza, Lecco, Lomagna.
• Meta – Distretto Materiali:
Barzanò, Civate, Dolzago, Osnago, Rogeno, Viganò.
• Meta – Distretto Moda:
Bulciago, Costa Masnaga, Missaglia, Nibionno.
• Meta – Distretto Design:
Barzanò, Cassago Brianza, Colico, Lecco, Olginate, Premana, Valmadrera.
Che hanno la finalità di definire delle aree di “eccellenza produttiva” specializzate tecnologicamente e attente
a sviluppare politiche di incentivazione alla cooperazione tecnologica tra imprese e tra imprese e centri di
ricerca tecnicoscientifica al fine di rafforzare la capacità competitiva sui mercati locali e internazionali. 13
12 Wikipedia, l'enciclopedia libera
13 Relazione illustrativa – Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale – Provincia di Lecco
65

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
DISTRETTO N 2 - Lecchese: Produzione e lavorazione metalli
Unità Locali e addetti ai Censimenti per settore di attività economica.
Distretto 2 - Lecchese. Anno 2001
Cod. Settore di attività economica
U. .L.
var.
1991/2001
Addetti
var.
1991/2001
Unità Locali
1991
Addetti
1991
Unità Locali
2001
Addetti 2001
A Agricoltura 20,00 49,00 20 39 40 88
H Alberghi e ristoranti 47,00 173,00 722 2.158 769 2.331
DN Altre industrie manifatturiere -41,00 -60,00 234 1.350 193 1.290
O Altri servizi 318,00 192,00 1.275 2.142 1.593 2.334
K Attività professionali 1.932,00 4.105,00 1.652 4.089 3.584 8.194
G Commercio e riparazioni -99,00 -893,00 4.539 12.896 4.440 12.003
F Costruzioni 418,00 618,00 1.975 6.005 2.393 6.623
E Energia, gas, acqua -3,00 -113,00 20 415 17 302
C Estrazione minerali -1,00 -33,00 8 59 7 26
DH
Fabbricazione di articoli in gomma e
materie plastiche -23,00 -222,00
163 1.623 140 1.401
DF
Fabbricazione di coke, raffinerie di
petrolio, trattamento combust. nucleari 0,00 55,00
1 3 1 58
DM Fabbricazione di mezzi di trasporto 1,00 469,00 49 996 50 1.465
DE
Fabbricazione di pasta-carta, carta e
prodotti di carta; stampa ed editoria 11,00 64,00
142 1.824 153 1.888
DG
Fabbricazione di prodotti chimici e di
fibre sintetiche e artificiali -5,00 -112,00
38 610 33 498
DI
Fabbricazione di prodotti della
lavorazione di minerali non metalliferi
Fabbricazione macchine ed
-11,00 -63,00
106 1.271 95 1.208
apparecchi meccanici; installazione e
359 5.825 407 5.648
DK riparazione 48,00 -177,00
DL
Fabbricazione macchine elettriche e
apparecchiature elettriche ed ottiche 30,00 490,00
293 3.559 323 4.049
DD Industria del legno e dei prodotti in legno 1,00 -30,00 154 535 155 505
DA
Industrie alimentari, delle bevande e del
tabacco 4,00 -165,00
174 1.472 178 1.307
DC
Industrie conciarie, fabbricazione di
prodotti in cuoio, pelle e similari -13,00 -78,00
25 101 12 23
DB Industrie tessili e dell'abbigliamento -63,00 -850,00 365 4.240 302 3.390
J Intermed. monetaria e finanziaria 204,00 337,00 315 1.998 519 2.335
M Istruzione -38,00 -64,00 292 4.469 254 4.405
B Pesca 6,00 3,00 2 11 8 14
DJ
Produzione di metallo e fabbricazione
di prodotti in metallo -82,00 102,00
1.625 20.155 1.543 20.257
L Pubblica amministr, difesa, assicuraz. 1,00 573,00 82 1.470 83 2.043
N Sanità servizi sociali 313,00 1.682,00 522 4.101 835 5.783
I Trasporti magazz. comunicaz. 41,00 96,00 554 3.104 595 3.200
Totale 15.706 86.520 18.722 92.668
Fonte: Istat
Il settore della fabbricazione delle macchine “DK”, “DL” e “DJ” comprende 2.273 u.l. e 29.954 addetti al
2001 che rappresentano rispettivamente il 12,14% delle u.l. ed il 32,32% degli addetti. Il settore industriale
tessile “DB” comprende 302 u.l. e 3.390 addetti al 2001 che rappresentano rispettivamente il 1,13% delle
u.l. ed il 3,66% degli addetti.
68

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Unità locali e addetti per settore di attività economica. Censimento
Italia, Lombardia e province lombarde. Anno 2001
Unità di misura: Valori assoluti (provvisori).
Unità locali
Delle imprese Delle istituzioni Totale
Industria Commercio Servizi
numero addetti numero addetti numero addetti numero addetti numero addetti
Varese 19.820 152.339 16.729 52.282 22.567 78.511 3.674 39.597 62.790 322.729
Como 14.830 97.262 11.065 33.416 15.015 53.983 2.975 26.089 43.885 210.750
Sondrio 3.457 21.021 4.234 11.285 5.555 19.408 1.266 12.426 14.512 64.140
Milano 58.244 548.868 81.292 310.969 129.597 521.712 12.320 200.432 281.453 1.581.981
Bergamo 27.353 200.229 20.580 58.560 24.901 92.396 5.307 49.467 78.141 400.652
Brescia 28.605 209.274 27.242 73.072 34.928 120.522 6.478 74.354 97.253 477.222
Pavia 8.036 51.554 11.713 30.493 14.389 47.625 2.625 33.671 36.763 163.343
Cremona 6.273 46.667 7.555 20.219 8.891 30.586 2.193 21.907 24.912 119.379
Mantova 10.271 72.123 9.972 24.062 9.836 32.679 2.543 22.704 32.622 151.568
Lecco 8.405 66.653 6.351 16.739 8.252 29.207 1.822 17.117 24.830 129.716
Lodi 3.581 22.029 3.935 10.977 4.722 17.206 1.065 9.927 13.303 60.139
Lombardia 188.875 1.488.019 200.668 642.074 278.653 1.043.835 42.268 507.691 710.464 3.681.619
Italia 988.293 6.197.002 1.334.791 3.334.026 1.527.400 5.535.367 287.735 3.707.429 4.138.219 18.773.824
Fonte: Istat
Il Distretto n. 2 rappresenta rispetto alla provincia di Lecco il 75,40% delle u.l. ed il 71,44% degli addetti.
Unità Locali delle imprese, delle istituzioni pubbliche e delle imprese no profit rilevate al censimento industria e
servizi per sezione di attività economica e Addetti
Comunale. Anno 2001
Codice Descrizione Totale Totale Incremento
2001 1991 1991-2001 1991-2001
U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti
97002 AIRUNO 174 748
97010 BRIVIO 228 1408
97012 CALCO 251 939
97039 IMBERSAGO 144 525
97048 MERATE 1179 6239
97058 OLGIATE MOLGORA 411 1530
Totale provincia di Lecco 24.830 129.716
Totale provincia di Como 49.322 211.463
Totale provincia di Milano
Fonte: Istat
373.561 1.790.042
Incrementi oltre i 500 addetti nel periodo 1991/2001
In generale si registra un incremento delle U.L. e degli addetti nel decennio ‘91/2001 al quale
segue il decremento delle U.L. nel quinquennio 2001/2008.
69

Imprese attive presenti nel Registro delle Imprese al 31.12 per sezione di attività economica. Totale forme giuridiche.
Comunale. Anno 2008
Cod.
Istat Descrizione Agricoltura Pesca Estrazione Attività
caccia e
Prod. e
distrib. Costruzioni
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Comm. ingr. e
dett. Alberghi Trasporti Intermed. Attiv. immob. Pubbl.amm.e Istruzione Sanità Altri
piscicoltura
e di manifatturiere energ. elettr. rip. beni pers. e magazzinaggio monetaria e noleggio
Serv.
domestici Imprese Totale
difesa;assic.
sociale e servizi pubblici presso non
silvicoltura servizi minerali gas e acqua e per la ristoranti e comunicaz. finanziaria informatica obbligatoria altri servizi sociali e famiglie e classificate
(1) connessi casa e ricerca sociali personali conv.
97002 AIRUNO 5 0 0 38 0 49 48 5 5 3 12 0 0 1 6 0 0 172
97010 BRIVIO 20 0 1 79 1 73 80 16 21 5 45 0 2 1 16 0 3 363
97012 CALCO 13 0 0 60 0 79 104 18 16 5 57 0 1 2 15 0 1 371
97039 IMBERSAGO 7 0 0 18 0 30 37 9 7 1 27 0 0 1 9 0 1 147
97048 MERATE 40 0 0 209 1 199 290 50 26 53 341 0 3 6 57 0 8 1.283
97058
OLGIATE
MOLGORA 37 0 0 80 0 93 97 11 15 5 62 0 0 1 15 0 2 418
Totale provincia di
Lecco 1.266 15 11 5.418 13 4.747 6.328 1.453 865 616 4.187 n.d 67 124 1.137 0 913 27.160
Lombardia (2) 56.081 184 478 124.911 818 142.474 200.292 40.414 33.816 20.713 154.231 30 2.727 4.590 38.565 1 9.887 828.704
Imprese attive presenti nel Registro delle Imprese al 31.12 per sezione di attività economica. Totale forme giuridiche.
Comunale. Anno 2001
Cod.
Istat Descrizione Agricoltura Pesca Estrazione Attività
caccia e
Prod. e
Comm. ingr. e
distrib. Costruzioni
piscicoltura
e di manifatturiere energ. elettr. rip. beni pers. e magazzinaggio monetaria e noleggio
Serv.
domestici Imprese Totale
difesa;assic.
sociale e servizi pubblici presso non
dett. Alberghi Trasporti Intermed. Attiv. immob. Pubbl.amm.e Istruzione Sanità Altri
silvicoltura servizi minerali gas e acqua e per la ristoranti e comunicaz. finanziaria informatica obbligatoria altri servizi sociali e famiglie e classificate
(1) connessi casa e ricerca sociali personali conv.
97002 AIRUNO 5 0 0 40 0 38 44 5 5 3 9 0 0 1 7 0 0 157
97010 BRIVIO 18 0 1 89 0 62 64 12 17 3 36 0 0 1 10 0 0 313
97012 CALCO 10 0 0 47 0 45 75 12 18 6 39 0 0 0 12 0 0 264
97039 IMBERSAGO 5 0 0 18 0 14 35 14 8 1 22 0 0 0 7 0 0 124
97048 MERATE 35 0 0 197 0 150 293 35 26 51 254 0 3 8 52 0 2 1.106
97058
OLGIATE
MOLGORA 31 0 0 86 0 58 111 11 14 4 50 0 0 0 15 0 0 380
Totale provincia di
Lecco 1.128 9 10 5.013 12 3.543 5.757 1.119 786 556 2.969 3 49 76 1.009 0 57 22.096
Lombardia (2) 60.083 214 548 129.753 496 109.402 198.019 34.920 31.996 19.367 118.962 141 2.093 3.041 35.479 16 7.108 751.638
Fonte: Infocamere
(1) A partire dal 1996 sono comprese le imprese agricole per cui è subentrato l'obbligo di iscrizione al Registro Imprese delle Camere di Commercio in base alla legge di riforma di queste ultime (L. 29.12.1993, n. 580).
(2) Per la provincia di Varese risultano non ripartite per comune 1 impresa del settore attività immobiliare
70

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Provincia di Lecco. Unità locali e addetti per settore di attività economica
per comune - Anno 2001 14
UNITA' LOCALI DELLE IMPRESE
DELLE
ISTITUZIONI
Cod. Descrizione Industria Commercio Altri servizi Totale
U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti U.L. Addetti
97002 AIRUNO 77 423 42 85 39 117 16 123 174 748
97010 BRIVIO 156 1.630 71 256 82 283 16 32 228 1408
97012 CALCO 63 353 70 211 105 300 13 75 251 939
97039 IMBERSAGO 38 238 36 72 63 174 7 41 144 525
97048 MERATE
OLGIATE
152 1.746 305 768 648 1.850 74 1875 1179 6239
97058 MOLGORA 152 731 111 253 124 423 24 123 411 1530
Provincia di Lecco 8.405 66.653 6.351 16.739 8.252 29.207 1.822 17.117 24.830 129.716
Fonte: 8° Censimento Generale dell'Industria e dei Servizi (dati provvisori)
Superficie territoriale
Codice Comune Superficie territoriale
Istat (Kmq)
97002 AIRUNO 4,31
97010 BRIVIO 7,92
97012 CALCO 4,61
97039 IMBERSAGO 3,14
97048 MERATE 11,07
97058 OLGIATE MOLGORA 7,25
Totale Lombardia 23.862,85
Fonte: Istat
Nel distretto operano complessivamente 14.474 imprese, con 74.451 addetti; nel settore di specializzazione sono
attive 1.627 unità locali, con 21.340 addetti.:
la produzione di metalli e loro leghe, è caratterizzata da 166 unità locali con 4.017 addetti;
la fabbricazione e lavorazione di prodotti in metallo, escluse le macchine, con 1.461 unità locali e 17.323 addetti.
Tasso di occupazione, disoccupazione e attività. Censimento (1)
Comunale. Anno 2001
Codice Comune Tasso di
Istat
occupazione disoccupazione
disoccupazione
giovanile
attività
97002 Airuno 51,60 3,95 9,80 53,72
97010 Brivio 50,28 4,56 13,08 52,69
97012 Calco 54,70 3,06 8,37 56,43
97039 Imbersago 52,88 2,52 12,50 54,24
97048 Merate 48,40 3,41 10,81 50,11
97058 Olgiate Molgora 50,69 2,99 9,46 52,25
Provincia di Lecco 50,87 3,53 11,12
Provincia di Como 50,99 4,45 14,00 53,36
Provincia di Milano 50,89
Totale Lombardia
Fonte: ISTAT - 14° Censimento della popolazione
(1) Al 21 ottobre 2001 – Censimento
50,36 4,73 14,50 52,86
Il Tasso di occupazione del comune di Calco è pari al 54,70%
14 Osservatorio Economico Provinciale – Annuario statistico provinciale LECCO -2006 – Camera di Commercio Lecco
71

Occupati al 2001
Occupati per attività economica. Censimento (1)
Comunale. Anno 2001
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Codice Comune Attività economica
Istat Agricoltura Industria Altre attività Totale
97002 Airuno 15 628 500 1.143
97010 Brivio 32 946 799 1.777
97012 Calco 29 890 979 1.898
97039 Imbersago 12 378 501 891
97048 Merate 65 2.545 3.362 5.972
97058 Olgiate Molgora 68 1.213 1.215 2.496
Totale provincia di Lecco 1.951 68.803 65.347 136.101
Totale provincia di Como 3.814 108.984 123.706 236.504
Totale provincia di Milano 18.736 560.767 1.067.671 1.647.174
Totale Lombardia 96.288 1.608.216 2.245.150 3.949.654
Fonte: Istat
(1) Al 21 ottobre 2001 - Censimento
Occupati previsti al 2006 – Camera di Commercio Lecco 15
+ 5, 6%
15 Indagine Excelsior 2006 realizzata da Unioncamere nazionale e Ministero del Lavoro
72

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
73

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
74

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
75

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
76

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
B – ALLEGATI AL CAPITOLO 2 - TERRITORIO
Indici di consumo del suolo e di affollamento
Dalla verifica delle aree urbanizzate indicate nel P.R.G. vigente il consumo del suolo è:
CONSUMO DEL SUOLO - P.T.C.P.
Superficie Percentuale
mq
%
SUPERFICIE URBANIZZATA DEL TERRITORIO al 2009 2.068.000 44,81%
SUPERFICIE NON URBANIZZATA al 2009 2.552.000 55,19%
SUPERFICIE DEL TERRITORIO COMUNALE
* Dato ricavato dall’aereofotogrammetrico
4.620.000*
Superficie
incremento
ammesso
mq
Si registra una difformità tra le fonti ufficiali riguardo alla superficie comunale, infatti, la superficie indicata
nella Relazione Previsionale e programmatica per il periodo 2007 / 2010 risulta essere di 4,25 kmq, mentre
la Regione Lombardia nel S.I.T. indica 4,16 kmq., l’Istat a sua volta indica un valore diverso di 4,61 kmq. ed
infine la superficie rilevata dall’ereofotogrammetrico è di 4,62 Kmq.
Tabella d.1 - Consumo di suolo e densità abitativa rispetto alla superficie urbanizzata comunale.
ISTAT- 2001 con rielaborazione dati relativa alla densità ab/sup. urbanizzata
AREA ANALIZZATA
Superficie
comunale
Abitanti 2001 Superficie
urbanizzata
Indice del
consumo di suolo
Densità
abitativa
kmq. n. Kmq. % %
Airuno 4,31 2.610 605,57
Brivio 7,92 4.115 519,57
Calco 4,61 4.039 876,14
Imbersago 3,14 1.926 613,38
Merate 11,07 14.096 1.273,35
Olgiate Molgora 7,25 5.755 793,79
Provincia di Lecco 816,00 311.452 381,68
Fonte: Istat
La densità della popolazione è infatti di 876,14 ab/kmq (2001) contro una media della Provincia di Lecco
di 381,68 ab/kmq e della Provincia di Milano di 1.867,24 (dati ISTAT 2001). Al 31/10/2008 la densità di
Calco è di 1.075,92 ab/kmq con un incremento del 22,80 %.
Il dato è coerente con la localizzazione di Calco a sud della Provincia di Lecco, a confine con la Provincia di
Milano e Bergamo.
Tab. d.3 - Indice di affollamento per stanze occupate e incremento stanze 1971-1981-1991-2001
Anni di censimento
AREA ANALIZZATA
1971 1981 1991 2001 1971/1981 1981/1991 1991/2001
Stanze Stanze Stanze Stanze % % %
Regione Lombardia 9.861.441 13.182.137 15.195.746 16.258.387 39,35% 23,34% 6,99%
Provincia di Como 593.315 821.354 967.839 1.031.244 42,47% 25,55% 6,55%
Provincia di Lecco 330.727 481.823 570.889 605.500 45,38% 25,67% 6,06%
Brianza Centrale - 394.187 471.181 559.154 - 41,85% 18,67%
Provincia di Milano 3.913.320 4.953.565 5.651.604 5.949.842 34,23% 20,11% 5,28%
Airuno 4.538
Brivio 6.608
Calco 6.953
Imbersago 3.519
Merate 11.838
Olgiate Molgora 10.499
Fonti: ISTAT – 12° e 14° Censimento della popolazione
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Tav. d.4 - Tavola: Indice di affollamento - (dettaglio provinciale e comunale)
Censimento 2001
Anni di censimento
1991 2001 1991 2001 1991 2001
Indice di Indice di
affollamento affollamento
AREA ANALIZZATA Abitanti Stanze Abitanti Stanze ab/st st/ab
Regione Lombardia 8.856.074 15.195.746 9.032.554 16.258.387 0,58 0,56 1,72 1,92
Provincia di Como 522.147 967.839 537.500 1.031.244 0,54 0,52 1,85 1,92
Provincia di Lecco 295.948 570.889 311.452 605.500 0,52 0,51 1,93 1,94
Brianza Centrale - 471.181 348.256 559.154 0,62 1,61
Provincia di Milano 3.738.685 5.088.793 3.707.210 5.949.842 0,73 0,62 0,73 1,60
Airuno 2.581 2.610 4.538 0,58 1,74
Brivio 3.831 4.115 6.608 0,62 1,61
Calco 3.679 4.039 6.953 0,58 0,58 1,72
Imbersago 1.756 1.926 3.519 0,55 1,83
Merate 14.091 14.096 11.838 1,19 0,84
Olgiate Molgora 5.430 5.755 10.499 0,55 1,82
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
C – ALLEGATI AL CAPITOLO 3 - STANDARD
Vengono di seguito quantificati gli standard esistenti in quanto già di proprietà comunale o di
proprietà di altri enti.
Servizi per la popolazione
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Tabella relativa al numero di bambini, di sezioni e docenti presenti nella provincia di Lecco.
Tav. e.1 - Numero di bambini per sezione e per docente - 2008
Scuola dell'infanzia statale. Bambini, sezioni, personale docente, bambini per sezione, bambini per docente (1).
Italia, Lombardia e province lombarde. Anno 2008
Periodo: Anno Scolastico 2007-2008.
Bambini Sezioni Docenti (2) Bambini Bambini
per per
sezione docente
Varese 6.687 269 600 24,9 11,15
Como 6.245 272 619 23,0 10,09
Sondrio 3.217 148 344 21,7 9,35
Milano 46.073 1.828 4.341 25,2 10,61
Bergamo 9.347 374 901 25,0 10,37
Brescia 12.974 529 1.227 24,5 10,57
Pavia 7.682 296 689 26,0 11,15
Cremona 5.242 218 509 24,0 10,30
Mantova 8.327 324 756 25,7 11,01
Lecco 3.304 142 342 23,3 9,66
Lodi 3.056 127 293 24,1 10,43
Lombardia 112.154 4.527 10.621 24,8 10,56
Italia (3) 975.757 42.370 91.693 23,0 10,64
Fonte: Ministero della Pubblica Istruzione
(1) Le tavole riguardanti le scuole contengono informazioni relative alle unità scolastiche di ogni
ordine e grado di istruzione per le quali risultano comunicati al Sistema Informativo i dati di alunni
e classi o posti per l’Organico di Diritto.
(2) A tempo indeterminato e determinato (annuale e fino alla fine delle attività didattiche)
(3) Non sono compresi i dati della Regione Autonoma Valle d’Aosta e delle Province Autonome
di Trento e Bolzano che non hanno scuole statali.
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D – ALLEGATI AL CAPITOLO 5 - PROGRAMMAZIONE
a - PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE DI LECCO (P.T.C.P)
Approvato con Delibera di Consiglio Provinciale del 23 e 24 marzo 2009 n.7
Il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale è stato Approvato con Delibera di Consiglio Provinciale
n.16 del 4 Marzo 2004 e Pubblicato sul sul B.U.R.L. n° 14 del 31 Marzo 2004. In seguito all’entrata in
vigore della L.R. 12/2005
La Provincia di Lecco con deliberazione di Giunta Provinciale n. 76 del 29.03.2006 ha avviato formalmente
l’adeguamento del proprio PTCP alla L.R. 12/2005 che si è concluso con la sua approvazione con Delibera
di Giunta Provinciale n. 7 del 23 e 24/03/2009.
Il processo di adeguamento ha seguito un percorso di consultazione intenso che ha visto un continuo
rapporto con il territorio, caratterizzato dal dialogo, dal confronto e dalla condivisione con tutti i soggetti
interessati, nel rispetto dei ruoli e delle competenze.
Sono stati attivati, attraverso la Conferenza dei Comuni, delle Comunità Montane e degli Enti Gestori delle
Aree Regionali Protette, tavoli di consultazione locale suddivisi per ambiti territoriali e uno specifico FORUM
di PTCP che ha coinvolto il pubblico (Associazioni, Gruppi di Interesse, …).
La Provincia, oltre a rispondere al mandato regionale, è arrivata a disegnare una visione strategica per lo
sviluppo sostenibile del territorio, sul quale tutti gli enti sono chiamati a confrontarsi. Centrale nella Variante
è il tema del coordinamento e della cooperazione territoriale che trova una novità nelle Agende strategiche di
coordinamento locale, un’importante strumento per favorire la coesione e per coordinare le attività dei
Comuni su scelte importanti. L’obiettivo comune è fare sistema, rispondere all’esigenze del territorio e dare
risposte concrete ai bisogni della comunità provinciale.
Sforzo del nuovo PTCP è stato quello ri-elaborare un disegno strategico di sviluppo del territorio, con
particolare attenzione agli ambiti territoriali: Valsassina e Lario orientale, Lecchese e Valle San Martino,
Brianza lecchese. Il Piano propone 10 progetti di sistema prioritari, progetti distribuiti sul territorio attraverso i
quali raccogliere e catalizzare le tante azioni di scala sovraccomunale, proposte in questi anni e raccolte
nella banca progetti del PTCP.
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b - PIANO GENERALE DI INDIRIZZO FORESTALE DELLA PROVINCIA DI LECCO (P.I.F.)
Approvato nel marzo 2009
Con l’entrata in vigore della legge regionale del 28 ottobre 2004 n. 27 “Tutela e valorizzazione delle superfici,
del paesaggio e dell’economia forestale” è stata fortemente accresciuta l’importanza dei piani di indirizzo
forestale quali strumenti di raccordo tra la pianificazione di settore ed il più ampio contesto della
pianificazione territoriale ed urbanistica.
Questo nuovo scenario trova conferma nella successiva l.r. 12/2005 “Legge per il Governo del Territorio”.
L’art. 9 della L.r. 27/04 prevede che “I piani di indirizzo forestale devono essere redatti in coerenza con i
contenuti dei piani territoriali di coordinamento provinciali, dei piani territoriali paesistici di cui all’art. 135 del
D. Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 (Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge
6 luglio 2002, n. 137), dei piani di bacino e della pianificazione regionale delle aree protette di cui alla legge
regionale 30 novembre 1983, n. 86 (Piano generale delle aree regionali protette. Norme per l’istituzione e la
gestione delle riserve, dei parchi e dei monumenti naturali nonché delle aree di particolare rilevanza naturale
e ambientale).
Il comma n. 2 del medesimo articolo, stabilisce che il piano di indirizzo forestale costituisce specifico piano di
settore del piano territoriale di coordinamento della Provincia cui si riferisce.
La legge forestale regionale stabilisce inoltre che gli strumenti urbanistici comunali devono recepire i
contenuti dei piani di indirizzo forestale e dei piani di assestamento forestale: la delimitazione delle superfici
a bosco e le prescrizioni sulla trasformazione del bosco stabilite nei PIF sono immediatamente esecutive e
costituiscono automaticamente variante agli strumenti urbanistici vigenti.
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c - PIANO TERRITORIALE REGIONALE (P.T.R.)
Adottato con DGR del 16 gennaio 2008, n.6447
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
A poco più di due anni dall'apertura del Forum per il PTR (31 ottobre 2006 - evento pubblico Palazzo della
Regione Lombardia, sala Gaber), il Consiglio Regionale ha adottato il Piano Territoriale Regionale (DCR
del 30 luglio 2009).
Il PTR è l'esito di un'intensa attività di confronto interna alla Regione e con il territorio, attraverso momenti
istituzionali, di partecipazione e informazione, tra cui in particolare gli Incontri sul Territorio con Enti locali e
altri soggetti che hanno responsabilità di governo per il territorio (materiali e informazioni disponibili nella
sezione Archivio eventi).
L'approvazione del Consiglio Regionale rappresenta anche un importante momento della Valutazione
Ambientale che ha accompagnato la predisposizione degli elaborati ed è finalizzata a garantire la
sostenibilità delle scelte del Piano; acquistano inoltre immediata efficacia alcuni contenuti che costituiscono
un aggiornamento del Piano Territoriale Paesistico Regionale (vigente dal 2001), che viene assunto e
aggiornato dal PTR.
Il Piano passa ora alla fase delle osservazioni da parte di tutti i cittadini e le istituzioni, secondo le procedure
previste dalla l.r.12/05. Il termine per le osservazioni scade il 17 ottobre 2009
Il Documento di Piano è l'elaborato di raccordo tra tutte le altre sezioni del PTR poiché, in forte relazione
con il dettato normativo della l.r.12/05, definisce gli obiettivi di sviluppo socio economico della
Lombardia individuando 3 macro-obiettivi (principi ispiratori dell'azione di Piano con diretto riferimento alle
strategie individuate a livello europeo) e 24 obiettivi di Piano.
La declinazione degli obiettivi è strutturare secondo due logiche: dal punto di vista tematico e dal punto di
vista territoriale.
La declinazione territoriale è effettuata sulla base dell'individuazione di sistemi territoriali considerati come
chiave di lettura del sistema relazionale a geometria variabile ed integrata, che si attiva e si riconosce
spazialmente nel territorio: Sistema Metropolitano, Sistema della Montagna, Sistema Pedemontano, Sistema
dei Laghi, Sistema della Pianura Irrigua, Sistema del Fiume Fiume Po e Grandi Fiumi di Pianura.
Il Documento di Piano definisce le linee orientative dell'assetto del territorio regionale identificando gli
elementi di potenziale sviluppo e di fragilità che si ritiene indispensabile governare per il perseguimento degli
obiettivi.
La definizione degli orientamenti è costruita in riferimento agli obiettivi prioritari di interesse regionale,
identificati ai sensi dell'art.19, comma 2 lett.b della legge 12/2005: poli di sviluppo regionale, le zone di
preservazione e salvaguardia ambientale e infrastrutture prioritarie.
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Il Documento di Piano determina effetti diretti e indiretti la cui efficacia, in relazione al perseguimento degli
obiettivi, è valutata attraverso il sistema di monitoraggio e dall'Osservatorio permanente della
programmazione territoriale previsto dalla l.r.12/05.
Tuttavia, in relazione ai disposti di cui all'art. 20 della l.r. 12/05, il Documento di Piano evidenzia
puntualmente alcuni elementi del PTR che hanno effetti diretti in particolare:
· gli obiettivi prioritari di interesse regionale
· Piani Territoriali Regionali d'Area
Il Documento di Piano identifica infine gli Strumenti Operativi che il PTR individua per perseguire i propri
obiettivi.
Gli obiettivi definiti nel Documento di Piano costituiscono per tutti i soggetti coinvolti a vario livello
nel governo del territorio un riferimento centrale e da condividere per la valutazione dei propri
strumenti programmatori e operativi.
Il Documento di Piano contiene in allegato 4 tavole:
tav.1 - Polarità e poli di sviluppo regionale
tav.2 - Zone di preservazione e salvaguardia ambientale
tav.3 - Infrastrutture prioritarie per la Lombardia
tav.4 - I Sistemi Territoriali del PTR
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d - PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO DEL
PARCO REGIONALE ADDA NORD (P.T.C.)
Adottato con DGR del 16 gennaio 2008, n.6447
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Il Parco Adda Nord è stato istituito con L.R. n. 80 del 16/09/1983 abrogata e sostituita dalla L.R. n. 16
del 16-07-2007 - Testo Unico in materia di istituzione parchi. Con L.R. 35 del 16/12/2004 abrogata e
sostituita dalla L.R. n. 16 del 16-07-2007 è stato istituito il Parco Naturale.
Parte del territorio di Calco è inserito nel Parco Adda Nord.
Nel 2008 è stata proposta una variante generale al P.T.C. che è tutt’ora in attesa da approvazione finale da
parte della Regione Lombardia.
Vengono allegati gli estratti delle tavole relative alla variante proposta.
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e – SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE REGIONE LOMBARDIA
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C - QUADRO CONOSCITIVO DEL TERRITORIO
COMUNALE COME RISULTANTE DELLE
TRASFORMAZIONI AVVENUTE
(ART. 8 COMMA 1 LETTERA b)
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
1 – SISTEMA DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA’
Problemi emergenti e criticità dell’Area in esame
Gli allegati n°. 1 – Viabilità ed estratti corografici al Doc. n°. 1 – Documento di Piano – B – Progetto e gli
estratti dei principali documenti di programmazione allegati al Capitolo precedente, descrivono l’attuale
sistema delle Infrastrutture e della mobilità e la sua probabile evoluzione futura.
L’attuale sistema delle infrastrutture stradali di riferimento per Calco comprende:
- la S.P. 342 che con andamento est-ovest, collega Como con Lecco, intersecando la S.S. 36;
- la S.P. 342 DIR che con andamento nord-sud corrisponde al vecchio tracciato della S.S. 36 e si pone in
prosecuzione della tangenziale est di Milano, a collegare Milano con Lecco e Sondrio;
- la S.P. 56 Brivio-Imbersago che con andamento nord-sud si snoda lungo il fiume Adda;
Il sistema infrastrutturale è connesso al sistema ferroviario costituito dalla linea ferroviaria Milano-Lecco-
Sondrio.
L’intersezione tra i due sistemi infrastrutturali, stradale e ferroviario, non è ancora funzionalmente integrato, in
quanto le connessioni ferro – gomma sono garantite da un livello stradale inferiore, attraverso cioè strade di
tipo urbano, risultando alla fine le stazioni poco accessibili e poco attrezzate con parcheggi di interscambio.
Per il territorio di Calco risulta rilevante la stazione di Olgiate Molgora interessata da recenti interventi di
riqualificazione ed interessata da 76-100 fermati totali giornaliere, che la collocano fra le principali stazioni di
interscambio della linea ferroviaria.
Ipotesi di progetto
Lo scenario che risulta più credibile per questo territorio, prevede la realizzazione delle tangenziali nord e sud
di Calco, previste dal P.T.C.P. di Lecco, pur non costituendo queste infrastrutture un obiettivo immediato per la
Provincia di Lecco in quanto forse si propone di definire i rapporti del sistema viario lecchese con il sistema
viabilistico Pedemontano.
In particolare la tangenziale nord in prosecuzione verso est, si propone di superare l’Adda e di ricollegarsi alla
direttrice bergamasca (isola bergamasca): opera connessa del Sistema Viabilistico Pedemontano - S.P. 166 –
S.S. 342 – S.S. 639, direttamente connessa a sud con Pedemontana e con il sistema tangenziale di Bergamo
ed a nord con Lecco (Scenario 2A Sistema della Mobilità del P.T.C.P.)
Sulla base delle analisi condotte questi due interventi consentiranno la messa a regime di tutta la rete stradale
comunale ed intercomunale.
In alternativa, o meglio in attesa della tangenziale sud potrebbe essere riqualificato il percorso interno al
distretto produttivo di Calco.
Interconnessione ferro - gomma
L’ipotesi di intervento stradale definita nella logica del piano di cui sopra, deve innanzitutto risolvere i problemi
di integrazione del trasporto su ferro e su gomma, facilitando l’accessibilità e l’uso della ferrovia.
Non è da escludere in proposito che nei punti di intersezione delle nuove tratte della S.P. 342 con la linea
ferroviaria Milano-Lecco-Sondrio, si colga l’opportunità di interscambio gomma-ferro più efficiente e più
accessibile.
178

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
L’interconnessione ferro-gomma è facilitata da una forte infrastruttura di linee di trasporto pubblico, oltre che
sulle due S.P. 342, anche sulla S.P. 56 Brivio-Imbersago e sulla strada urbana Via Giovanni XXIII di
collegamento tra le S.P. 342 DIR e la S.P. 56. Le principali fermate sono in Largo Pomeo (da 301 a 600
fermate giornaliere) ed (da 51 a 15 fermate giornaliere) in Arlate. Altre importante stazione ( da 301 a 600
fermate giornaliere) è quella in Olgiate Molgora in connessione con la stazione ferroviaria.
Viabilità comunale
L’All. n° 1 – Viabilità ed estratti corografici propone un’ipotesi di gerarchia stradale interna al Comune di Calco,
derivandola dal quadro di riferimento provinciale ed organizzandola sulla base del regolamento di attuazione
del Codice della Strada. Sono anche individuate le zone a traffico limitato ed anche le principali reti della
mobilità sostenibile (percorsi ciclabili e ciclopedonali).
Allegati
Alla presente relazione del P.G.T. si allega “Studi propedeutici alla relazione del piano di riorganizzazione del
sistema della circolazione e della sosta”.
2 – SISTEMA URBANO
L’allegato A del Doc. n°. 1 – A Stato di fatto e gli allegati a questa relazione, illustrano lo stato di fatto, anche in
serie storica, evidenziando:
- i centri storici ed i nuclei di antica formazione così come sono stati rilevati dalla carta IGM del 1888, con
evidenziati gli isolati edificati e i lotti di pertinenza del Catasto Tresiano del 1721, e gli edifici del catasto
Lombardo Veneto del 1853 con le rettifiche del 1880 e 1884e gli edifici del Cessato Catasto del 1897.
L’organizzazione urbana è sempre stata policentrica: di tipo .. in passato, bipolare oggi (Calco centro ed Arlate)
con un tessuto connettivo di tanti piccoli centri e località (Calco superiore, Vescogna, Grancia, Pomeo,
Grugana, Cereina, Scagnello, ecc.) e di aree boscate ed agricole e di parchi e giardini.
Gradualmente le trasformazioni dei sistemi funzionali hanno semplificato l’assetto urbano con il
consolidamento dell’impianto residenziale e del distretto industriale a sud, con la graduale e contestuale
emarginazione degli insediamenti disomogenei.
Un distretto industriale quello formatosi a sud, di interesse sovracomunale secondo il P.T.C.P., in quanto
dotato di grande accessibilità, sia veicolare che ferroviaria e dotato di aree commerciali e di servizio.
La tipologia insediativa prevalente è quella degli edifici mono o plurifamiliari organizzati in insediamenti a piani
attuativi residenziali a schema ripetitivo o realizzati in ordine sparso lungo le strade o le vie.
179

3 – SISTEMA AGRICOLO
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Il Sistema Agricolo di Calco e’ descritto nell’Allegato n°.2 alla presente Relazione.
Esso si articola in ordine sparso all’interno del territorio comunale ed è composto di seminativi semplici ed
erborati e prati.
I boschi sono in prevalenza di latifoglie.
Il Valore Naturalistico dei suoli, che valuta il valore produttivo ai fini dell’utilizzo agro-silvo-pastorale e alle
caratteristiche intrinseche del suolo (pietrosita’, fertilita’) e dell’ambiente (pendenza, erosione, inondabilità), è
basso.
Per queste sue caratteristiche si propone per la sua valorizzazione in senso paesistico-ambientale ed in
quanto tale è azzonato dal P.G.T. per un piccola parte come E1 Insediamenti agricoli ed E2 agricola per orti e
giardini (88.417 mq + 57.634 mq = 146.061 mq oltre a 27.511 mq di area a destinazione agricola interessata
dal tracciato di Pedemontana) e per la maggior parte in F3 – di Tutela ambientale ed F4 – Boschi (1.252.235
mq + 1.511.000 = 2.763.235 mq.
ELEMENTI COSTITUTIVI DEL PAESAGGIO AGRARIO DI CALCO
PREMESSA
L’individuazione degli elementi costitutivi del paesaggio nel suo complesso ed in particolare del paesaggio
agrario, è un’operazione complessa ma necessaria per cogliere all’interno dei vincoli individuati sul territorio
comunale quali sono i segni connotativi che caratterizzano e distinguono da altri il paesaggio agricolo di
Calco, costruendo in questo modo l’identità specifica di questo luogo.
La Regione Lombardia, tra i Criteri attuattivi della L.R. 12/2005 relativi alla tutela dei beni paesaggistici, ha
individuato una serie di singoli elementi costitutivi del paesaggio che consentono l’identificazione di tali
elementi nel paesaggio, ricostruendo attraverso la loro combinazione e/o arricchimento della peculiarità
fisica e percettiva del paesaggio in esame.
Il riconoscimento dei suddetti elementi costitutivi diviene chiave di lettura per stabilire anche la loro
vulnerabilità ed il grado di sensibilità, funzione delle relazioni che intercorrono tra i diversi elementi e
possono agire in sinergia, con effetti positivi l’uno verso l’altro, oppure in contrasto, dando origine ad effetti
negativi e di progressivo e reciproco degrado.
Le condizioni generali di rischio, alle quali sono soggetti gli elementi paesaggistici, sono stati rilevati in
base ai seguenti parametri:
- evoluzione e dissesti di carattere naturale parzialmente o totalmente indotti da interventi antropici;
- trasformazioni a seguito di mutamento delle condizioni economiche e quindi del rapporto d’uso,
compreso l’abbandono;
- cambiamento dei modelli culturali, antropici e figurativi che configurano il “giudizio di valore” relativo
all’elemento costitutivo;
180

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
- effetto “obliterativi” per la sostituzione di elementi caratteristici del luogo che determina una sua
perdita di identità.
Elementi costitutivi del paesaggio agrario
La “tessitura territoriale” definita dalle infrastrutture a rete si caratterizza e articola tramite i diversi usi
agricoli, definiti non dalla scelta delle colture ma dalle diverse forme di organizzazione del territorio: rapporti
con la rete idrografica superficiale, suddivisioni interpoderali, terrazzamenti, manufatti, alberature lineari,
vegetazione diffusa.
Un altro elemento importante per la costruzione e caratterizzazione del paesaggio agrario è data dalla
considerazione delle “trame verdi” che attraversano il paesaggio e che hanno trovato storicamente differenti
e singolari forme di invito alle dimore rurali (cascine e ville), i viali alberati di ingresso ai nuclei storici o centri
abitati, le sistemazioni a verde connesse a santuari e cimiteri, parchi e i giardini delle ville isolate o connessi
agli insediamenti urbani, le emergenze vegetazionali e florovivaistiche, ecc.
Le evoluzioni recenti del territorio tendono spesso a trascurare questo aspetto. L’azione di tutela promuove
la salvaguardia e la conservazione delle strutture a rete e lineari del paesaggio agrario, dei prati e dei pascoli
permanenti, della vegetazione diffusa del paesaggio agrario, delle emergenze vegetazionali e delle aree
florovivaistiche, del patrimonio arboreo presente nei parchi e nei giardini urbani, delle alberature lungo i
tracciati viari e di quelle delle strade e delle piazze urbane. 16
IL PAESAGGIO AGRARIO DEL TERRITORIO DI CALCO
Il territorio comunale di Calco è inserito dal P.T.C.P. nell’Unità di Paesaggio della collina e dei laghi morenici
(E3 della Brianza) e in parte dell’unità di paesaggio dell’alta pianura asciutta e delle valli glaciali (per Arlate la
valle dell’Adda).
Le “isole verdi” rappresentano l’ultima opportunità per creare una rete ecologica capace di collegare anche
in senso trasversale oltre che longitudinale lungo la valle fluviale dell’Adda, il Parco Adda Nord con il Parco
di Montevecchia e del Curone, attraverso appunto “isole verdi” areali e fasce a forte potenzialità ecologica”
presenti in Calco in ordine sparso, lungo una direttrice che da Arlate, sale in Calco superiore per discendere
a scagnello.
Il territorio urbanizzato di Calco, attraversato dalla S.P. 342 e dalla S.P. 342 DIR mentre il territorio
urbanizzato di Arlate si sviluppa in parallelo all’Adda, ad ovest ed a est della S.P. 56.
Il territorio di Calco superiore è caratterizzato ville con giardini e insediamenti storici, da aziende agricole e
florovivaistiche.
Tra gli elementi costitutivi del paesaggio agrario si riconoscono:
seminativi semplici e prati;
seminativi alberati, anche con filari ai margini dei campi;
boschi di latifoglie
gli Insediamenti agricoli e florovivaistici;
le Strutture lineari - i filari alberati frammentati e di piccole dimensioni,
- le strade comunali consortili, di impianto prevalentemente Settecentesco.
16 Criteri attuativi L.R. 12/2005 per il governo del territorio - Funzioni amministrative in materia di tutela dei beni
paesaggistici – Regione Lombardia – BURL n. 21, Milano, maggio 2006
181

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
L’insieme di questi elementi hanno storicamente strutturato il paesaggio agricolo di Calco, creando delle
relazioni anche con il tessuto urbano consolidato che ancora oggi possono essere percepite e
potenziate.
In generale dal P.G.T. si evince la volontà valorizzare ai fini paesistici ed ambientali il territorio agricolo in
conformità alle sue caratteristiche pedologiche.
Tra gli obiettivi e le previsioni del P.G.T. di seguito riportano:
La conferma e riqualificazione la fascia boscata esistente, consolidando il margine frastagliato dei prati
coltivi,
La riqualificazione della trama interpoderale agricola esistente, limitando l’espansione edilizia verso
l’ambito agricolo.
La volontà di valorizzare anche le linee urbane ed extraurbane di connessione tra gli elementi naturali e
di riqualifica non solo il paesaggio agrario ma anche il paesaggio fluviale della Valle dell’Adda.
182

F3 di tutela ambientale pari a 1.179.722 mq F4 boschi pari a 1.451.864 mq
Totale 2.631.586 mq
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
183

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
4 – AREE E BENI DI PARTICOLARE RILEVANZA
Gli allegati all’art. 30.2 delle N.T.A. dichiarano che in Calco esistono più centri storici con alcuni nuclei di
antica formazione corrispondenti ad alcune Cascine, azzonati come A in quanto appaiono nella Carta I.G.M.
del 1888.
Gli stessi allegati evidenziano all’interno dei centri storici e nuclei di antica formazione gli edifici di maggior
interesse edilizio ed aventi valore di testimonianza storica.
Notevole è il patrimonio architettonico del comune di Calco, tra i beni architettonici si segnalano gli edifici di
cui al “Sistema storico Culturale” elencati al capitolo B-4 – Quadro ricognitivo e programmatorio.
Le aree di particolare interesse e rilevanza naturalistica e paesaggistica sono state comprese nel Parco
Regionale Adda Nord e nel Parco superiore urbano di cui all’art. 30.4.
Tra i beni di interesse artistico e storico vincolati ai sensi del 490/99 (ora D.Lgs. 42/2004), è lo stesso fiume
Adda.
Tra i vincoli idrogeologici, sono state individuate le fasce fluviali del Piano d’Assetto Idrogeologico (P.A.I.) ed
i vincoli e Classi di fattibilità geologica, idrogeologica e sismica delle Azioni di Piano.
La classe di fattibilità 4 individua in particolare, le situazioni di specifica vulnerabilità o rischio.Infine tra vincoli
amministrativi, si possono citare i vincoli di rispetto dell’elettrodotto, del cimitero e dei pozzi di captazione
idrici a scopo potabile.
Si allegano gli estratti della tavola del P.T.C.P che identifica i centri storici.
184

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
D - ASSETTO GEOLOGICO, IDROGEOLOGICO
E SISMICO
(ART. 8 COMMA 1 LETTERA c)
Dott. Geologo LINDA CORTELEZZI
185

INQUADRAMENTO GEOLOGICO GENERALE
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Da un punto di vista geologico il territorio di Calco si colloca all’estremità meridionale del sistema Sudalpino,
costituendone gli ultimi affioramenti a nord della pianura padana. Si distinguono due diverse morfologie: i
rilievi montuosi della collina di Montevecchia e Valle di Santa Croce costituiti da rocce sedimentarie di età
cretaceo-paleocenica e l’ampia vallata degradante dolcemente verso sud, costituita da depositi fluvio-glaciali
quaternari e depositi alluvionali recenti. Il ghiacciaio, nel periodo Quaternario, progradava dalle Alpi verso la
pianura e nel suo alternato avanzare e regredire ha originato diversi anfiteatri morenici. Quando il - 44 -
ghiacciaio si è ritirato definitivamente, il fiume ha inciso il proprio alveo trasportando con sé enormi quantità
di detriti morenici. Per questo motivo, i territori attraversati dal fiume Adda sono costituiti sia da depositi
fluvio-glaciali più antichi sia localmente, soprattutto tra Paderno e Trezzo d’Adda, da conglomerati e arenarie
cementate (Fm. Ceppo dell’Adda) che erosi dai corsi d’acqua, formano ripide scarpate morfologiche.
Secondo quanto riportato nella Carta Geologica redatta dallo Studio Geologico Tecnico Lecchese, nel 1996,
le principali unità litostratigrafiche che affiorano sono: Flysch di Bergamo: arenarie e argille costituenti
sequenze ritmicamente ripetute in alternanza con orizzonti calcarenitici a tetto marnoso e con intercalazioni
di calcari marnosi in bancate di età Cretacica. Gli orizzonti calcarenitici si presentano di colore variabile da
grigio chiaro a grigio nocciola con quarzo e mica bianca in quantità considerevole. La sequenza a tetto, è
caratterizzata da marne grigiocineree con intercalate arenarie in strati sottili e con alla base banchi
conglomeratici appartenenti alla Scaglia cinerea, mentre a letto da arenarie grigio azzurrine. Depositi glaciali:
affiorano nelle aree più rilevate, tra le quote 290 e 360 metri. Questi depositi sono dovuti all’accumulo
laterale derivato dall’azione erosiva dei versanti operata dai grandi ghiacciai Quaternari che scendevano
dalla Valtellina ed incanalandosi lungo la Valsassina, raggiungevano la pianura comasca. I depositi glaciali
sono costituiti da ghiaie e sabbie con ciottoli di natura differente (cristallina e calcarea) immersi in matrice
avente granulometria limoso argillosa di colore bruno. Depositi fluvio-glaciali: affiorano nelle depressioni
situate tra i vari cordoni morenici e sono dovuti all’azione dei torrenti di origine glaciale che hanno trasportato
e depositato ingenti quantità di materiale. Sono costituiti da ghiaie e sabbie con ciottoli a scarsa matrice
limosa e argillosa. Sono visibili lungo il ripiano terrazzato di Arlate.
186

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
E - SCENARIO STRATEGICO DI PIANO
a – Scenario di Piano
PREMESSA
Dopo l’approvazione del Documento Programmatico da parte del Consiglio Comunale di Calco, per la
stesura del Piano di Governo del Territorio, si è svolta la 1° Conferenza di Valutazione Ambientale Strategica
sulla base del Documento di Scoping, elaborato dal Tecnico incaricato del Rapporto Ambientale e quindi si
sono svolti degli incontri tra i quattro comuni (Airuno, Brivio, Calco, Olgiate Molgora) promotori della
Valutazione Ambientale Strategica coordinata dei rispettivi Documenti di Piano.
Alla luce delle risultanze di questi incontri tra Comuni e della 1° Conferenza di Valutazione Ambientale
Strategica, e’ risultato che gli indirizzi del Documento Programmatico per la stesura del Piano di Governo
del Territorio di Calco,sono tuttora validi sia alla scala comunale che a quella intercomunale.
Successivamente sono stati elaborati il Documento di Piano ed il Rapporto Ambientale per la sua
Valutazione Ambientale Strategica in sede di 2° conferenza V.A.S..
Già in sede di elaborazione del Documento di Piano del P.G.T., si è sviluppata l’ipotesi di progetto di
riqualificazione del territorio comunale formulata dal Documento Programmatico e si sono elaborate delle
proposte di intervento sui singoli temi affrontati per meglio e più compiutamente perseguire tale obiettivo di
riqualificazione.
In quest’ottica il Documento di Piano propone alcuni interventi ( Ambiti di Trasformazione ) di iniziativa
privata o pubblica,interni ed esterni al Tessuto Urbano Consolidato,per rispondere a problemi o fabbisogni
specifici. Analogamente il Piano delle Regole elabora una strategia di intervento per tutti gli insediamenti
esistenti, mentre il P.G.T. coordina tali interventi all’interno di Ambiti di Riqualificazione territorialmente più
vasti in grado di ricomporre i diversi Ambiti e/o zone del P.G.T. in progetti di riqualificazione di singole parti
e/o dell’intero territorio comunale.
Gli Ambiti di Trasformazione e gli Ambiti di Riqualificazione individuati dal Documento di Piano sono quelli
elencati rispettivamente dall’art.29 e dall’art.30 delle N.T.A. del Documento di Piano.
PROGETTO DI RIQUALIFICAZIONE:CALCO CITTA’ GIARDINO
Lo sviluppo urbano di Calco,così come documentato dall’analisi allegata dello stato di fatto e delle linee di
tendenza in atto, ha interessato tutto il territorio comunale,determinandone la quasi completa
urbanizzazione. Mentre però in passato gli insediamenti si caratterizzavano per centri (storici) e per ville con
parco e quindi con modelli insediativi rispettosi delle caratteristiche orografiche e naturali del
territorio,successivamente tali insediamenti si sono proposti in forma invasiva e prevalente su queste
caratteristiche,determinandone l’offuscamento con la parallela e quasi completa urbanizzazione del territorio
comunale. Alla fine, diversamente da altri comuni,l’organizzazione urbana di Calco non propone una
distinzione netta tra centro abitato o tessuto urbano consolidato e territorio libero (agricolo o boscato) ma un
“continuum” urbanizzato pur di densità insediativa varia .
187

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Il progetto di riqualificazione di cui al Documento Programmatico deve ovviamente fare riferimento a questa
organizzazione urbana e proporre una sua evoluzione futura per quanto possibile positiva.
L’immagine-obiettivo che può meglio rappresentare questo stato di fatto in un’ottica progettuale e quindi di
riscoperta e valorizzazione dei caratteri costitutivi di questo territorio,è quella di Calco come possibile città
giardino,se ed in quanto di questa città, articolata in tanti insediamenti, più o meno recenti o storici,e più o
meno invasivi,si riesca a far emergere la sua articolazione orografica,la sua ricchezza idrogeologica ed il
suo tessuto connettivo di aree verdi (agricole,boschive,a parco storico e/o giardino) e di percorsi storici e
non,che ancora caratterizza unitariamente e globalmente il territorio comunale.
Sembra quindi evidente che questa sia l’immagine che in sede di progetto, dei singoli interventi, vada
rafforzata e se fosse possibile,resa ancor più evidente attraverso l’operazione di riqualificazione urbana di
cui al Documento Programmatico.
Ovviamente anche quando parliamo di città giardino nel senso di cui sopra, dobbiamo anche preoccuparci di
dotare questa città,pur in un’ottica di sviluppo sostenibile, di tutte le strutture e infrastrutture urbane di cui
una città necessita .
In quest’ottica si da’ innanzitutto per scontato che quanto necessita per un suo corretto funzionamento
civile,didattico,culturale ,sportivo,ecc. sia già disponibile o si debba/possa renderlo disponibile nel più breve
tempo possibile (scuola,ecc.),scegliendo tra le alternative possibili,quelle appunto a maggior grado di
sostenibilità,così da poter promuovere un ulteriore livello di sviluppo appunto compatibile,in attuazione degli
indirizzi progettuali esposti nel Documento programmatico.
Questo progetto di Calco-Citta’ Giardino e’ perseguito dal Documento di Piano attraverso gli Ambiti di
Trasformazione di cui all’art. 29 delle N.T.A. del Documento di Piano, attraverso gli interventi per quegli
insediamenti ed in particolare per gli Ambiti Agricoli e di tutela ambientale di cui al Piano delle Regole, ed in
particolare attraverso gli Ambiti di Riqualificazione di cui all’art.30 del Documento di Piano, nel significato di
cui in premessa,di soluzione di problemi e/o nodi specifici attraverso gli Ambiti di Trasformazione e di
ricomposizione unitaria di parti e/o di tutto il territorio comunale attraverso gli ambiti di Riqualificazione.
Di seguito si riporta l’elenco degli Ambiti di Trasformazione e di Riqualificazione individuati.
Art. 29 – Ambiti di trasformazione
- Ambiti di tipo A - AV
- AV Pa
- A / B/SU - V
- Ambiti B/SU per servizi urbani - B/SU / A / V
- B/SU
- B/SU
- B/SU
- Ambiti C per residenza - C
- C
- C
- C
- Ambiti D per produttivo - D
- Zone F – Standard - FPz
- Zone V - V
- B/SU / A / V
- A V
- A V Pa
- V Pa
- Zona A
- Zone B
- Zone B/D
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- Zone B/SU
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
- Art. 30 – Ambiti di riqualificazione
1) Città giardino
2) Modalità di intervento nelle zone A-A1 (art. 43 N.T.A. – P.d.R.):
Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A.)
Art. 1 - Ambito di applicazione
Art. 2 - Allegati
Art. 3 - Livello e modalità di intervento
Art. 4 - Volumetria e dati di progetto
Art. 5 - Individuazione degli interventi
Art. 6 - Tipologie edilizie e spazi liberi: schemi compositivi
Art. 7 - Standard e parcheggi privati
Art. 8 - Elementi costruttivi, finiture edilizie, piano del colore
Art. 9 - Prescrizioni particolari per box, servizi e spazi esterni
Art. 10 - Prescrizioni particolari per le cortine
Art. 11 - Prescrizioni particolari
Art. 12 - Documentazione dei progetti
Art. 13 - Contenuti per la convenzione
Art. 14 - Albo dei progettisti e dei costruttori
3) Paesaggio e Rete ecologica
4) Parco superiore urbano
5) Sistema delle attrezzature sportive, di tempo libero e scolastiche
5a) Passaggio protetto
5b) Campus scolastico
5c) Campus sportivo
5d) Asse attrezzato Via Trento – Via S. Carlo – Viale Rimembranze – Via Vittorio Veneto
6) Sistema delle aree verdi negli aggregati urbani e dei percorsi ciclopedonali
7) Parco tecnologico
8) Nuovi centri urbani
9) Riqualificazione S.S. n°. 342 dir
10) Sistema turistico – culturale
11) Coni ottici
In particolare il progetto-obiettivo di Città Giardino e’ descritto e perseguito attraverso l’Ambito di
Riqualificazione N°.1 Citta’ Giardino di cui appunto all’art.30.1 il cui testo viene di seguito riproposto.
1) CITTA’ GIARDINO
L’Ambito di riqualificazione in oggetto è esteso a tutto il territorio comunale ed in quanto tale corrispondono
all’obiettivo generale di riqualificazione assunto dal Documento di Piano: un Comune a bassa densità
insediativa ed a alti contenuti ambientali, con un tessuto connettivo verde in grado di caratterizzare
l’immagine del Comune: un Comune verde. Per questo Ambito valgono le seguenti direttive generali e le
direttive specifiche di ciascun insediamento BV ed Ambito di trasformazione C e C, in esso ricompresi.
Edificazione
Per gli insediamenti BV, è possibile il completamento degli edifici esistenti e la nuova edificazione su
lotti liberi (art.. 13), già urbanizzati e/o previsti da urbanizzare dal P.G.T..
La volumetria dovrà verificare l'indice di 0,5 mc./mq. per un massimo di 400 mc. per le nuove
costruzioni e per il cambio di destinazione, a permesso di costruire semplice o D.I.A.
Per gli Ambiti di trasformazione C e C valgono le modalità d’intervento di cui ai successivi artt. 31 e 32.
Attuazione
Il Documento di Piano individua gli Ambiti di Trasformazione C e C, da edificare nello schema del
quartiere giardino, mentre all’interno delle aree BV del T.U.C. potranno essere individuati specifici “comparti
di urbanizzazione” di cui all’art. 6 delle presenti norme, estesi a comprendere tutti i lotti edificabili e di
completamento, che non prospettando su strade pubbliche, necessitano per la loro edificazione,
dell’estensione delle opere di urbanizzazione esistenti, pubbliche e private.
Relativamente a tali comparti di urbanizzazione, dovrà essere predisposto uno specifico Documento di
Inquadramento che individuerà le modalità di edificazione (permesso di Costruire semplice o convenzionato
o P.A. ) in funzione della loro possibilità di urbanizzazione.
L’edificazione di un lotto non può in ogni caso pregiudicare l’edificazione di altri lotti, impedendone
l’accessibilità o l’allacciamento alle reti di urbanizzazione.
Standard
Nella fascia di arretramento di cui all’art. 16a dovranno essere formati gli spazi di parcheggio e verde (3+3
mq.) di urbanizzazione primaria di cui all’6a delle presenti N.T.A..
189

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Obiettivo
La formazione della “Città Giardino” si propone la valorizzazione dell’immagine prevalentemente verde del
Comune, favorendo l’integrazione nel T.U.C. nel suo contesto agricolo – forestale e la sua fruizione
ciclopedonale.
Direttive generali
All'interno dell'Ambito:
1) l'edificazione è possibile all’interno degli Ambiti di trasformazione e/o comparti di urbanizzazione di cui
al capoverso precedente, a condizione che non induca nuove urbanizzazioni ma solo il
completamento di quelle esistenti e gli allacciamenti necessari;
2) l'edificazione è possibile ampliando gli edifici esistenti o realizzandone dei nuovi nello schema di edifici
isolati mono o bifamiliari, escluse le case a schiera e gli edifici multipiano all’esterno dei P.A.
3) le aree libere saranno piantumate in aderenza agli edifici e coltivate per la rimanente parte ad orti e campi
4) non sono consentite costruzioni accessorie nelle aree inedificate. E ’ possibile l'accorpamento dei volumi
accessori preesistenti
5) devono essere garantiti alcuni corridoi ecologici per il collegamento dei diversi
ambienti naturali e alcune direttrici di permeabilità visiva
6) va privilegiata la mobilità ciclopedonale, in collegamento con i principali percorsi
ciclopedonali comunali
7) dovranno essere conservati e valorizzati gli elementi geomorfologici dei luoghi (cordoni morenici, crinali,
orli di terrazzo, ecc.) con particolare attenzione al mantenimento dell’andamento altimetrico dei terreni.
Valori cromatici
Tutti gli interventi devono prevedere valori cromatici riconducibili alle terre naturali, al cotto, al legno.
L'uso di toni di contrasto è ammesso non oltre il 20% delle superfici esterne.
Nei progetti devono essere indicati i valori cromatici prescelti, e devono essere allegati campioni dei toni di
contrasto.
Non sono ammessi serramenti nei colori bronzei, dorati o metallizzati.
Alberature
Gli spazi liberi saranno progettati nello schema del Parco / Giardino urbano di cui al successivo Ambito 6-c. e
dovranno essere censite e conservate eventuali architetture vegetali di cui al successivo Ambito 6-b.
Per la messa a dimora delle nuove alberature, devono essere preferite le specie autoctone.
In parallelo all’Ambito di Riqualificazione n°1-Città giardino, il Piano delle Regole elabora una particolare strategia
di salvaguardia e valorizzazione delle aree agricole limitando gli insediamenti al senso dell’agricoltura, ai soli
insediamenti E1, mentre la rimanente parte delle aree agricole sono comprese negli ambiti di tutela ambientale
(F3) e negli ambiti boscati (F4). Nell’ottica di città giardino, queste aree F3 e F4 svolgono il ruolo di tessuto verde
di connettivo che si estende a comprendere i giardini ed i parchi delle ville, storiche e non.
Mentre questi Ambiti di riqualificazione sono relativi all’intero territorio comunale nel tentativo di garantire una sua
ricomposizione unitaria,questo obiettivo viene agevolato da altri Ambiti di Riqualificazione che operano per la
ricomposizione di ambiti territoriali minori dal punto di vista funzionale n°.5 - Sistema delle attrezzature sportive,di
tempo libero e scolastiche, urbanistico, n°.7 - Parco tecnologico; 8 - Nuovi centri urbani; 9 -Riqualificazione
S.S.n°.342 dir, storico - culturale n°.2 - Modalità di intervento nelle zone A;10 - Sistema turistico - culturale ed
ambientale n°.11 - Coni ottici.
L’obiettivo di ricomposizione unitaria del territorio va perseguito oltre che attraverso gli Ambiti di Riqualificazione di
cui sopra,anche attraverso interventi mirati (Ambiti di trasformazione e insediamenti di cui al Piano delle Regole)
che si propongono la soluzione di particolari problemi e nodi che potrebbero altrimenti ostacolare questa
ricomposizione.
Alcuni di questi interventi sono proposti dal Documento di piano alla scala sovracomunale,recependoli in
particolare dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, ed alla scala comunale.
190

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
A - ALLA SCALA SOVRACOMUNALE
Il Documento Programmatico prevede che l’obiettivo di riqualificazione di Calco e quindi il progetto di
Citta’ Giardino debba essere perseguito e/o costruito innanzitutto alla scala sovracomunale, nel
tentativo di risolvere a questa scala alcuni problemi che se irrisolti potrebbero pregiudicare il progetto di
riqualificazione.
In quest’ottica il Comune di Calco con altri Comuni ha promosso un coordinamento su alcuni temi di cui
il Comune di Calco propone di seguito una sintesi degli orientamenti emersi.
Sui singoli temi affrontati, in attuazione degli orientamenti a livello intercomunale,vengono di seguito
evidenziate le scelte di progetto del Documento di Piano e del Piano delle Regole in coerenza con
quanto previsto dagli atti di programmazione sovracomunale, provinciale e regionale, dal Piano
Territoriale di Coordinamento Provinciale di Lecco e dal Piano Territoriale di Coordinamento del Parco
Regionale Adda Nord al Piano Territoriale Regionale.
- Mobilità
1) Orientamenti intercomunali
“L’ambito territoriale dei quattro Comuni fa parte di un bacino di traffico più esteso, delimitato
dalla futura Autostrada Pedemontana a sud e dalla Strada Statale n°. 36 ad ovest ed nord.
Queste strade statali e regionali saranno in grado di intercettare il traffico di attraversamento est
– ovest e nord – sud che non ha origine e/o destinazione all’interno di questo territorio, nei punti
di intersezione delle due infrastrutture con le strade statali (n°. 342) e provinciali interne
all’ambito, a condizione che questi punti vengano opportunamente attrezzati e che vengano
quindi risolti i problemi di traffico interni all’ambito e tra questi i problemi posti dall’intersezione
della S.S.342 ed S.S.342 dir in Calco nello schema proposto dal P.T.C.P. di Lecco.
Liberando le strade locali di una quota del traffico esistente, sarà possibile organizzare una
corretta gerarchia stradale a livello sovracomunale e comunale, fino ad individuare le strade e
le zone a traffico limitato.
Il sistema stradale dovrà quindi essere riorganizzato in riferimento alla linea ferroviaria Milano -
Lecco – Sondrio ed al Sistema delle Stazioni, quelle urbane esistenti ed eventualmente in
riferimento ad una nuova Stazione centrale d’Ambito,esterna ai centri abitati ed attrezzata per
meglio organizzare il cambio di mezzo, gomma – ferro.
La rete della mobilità sarà estesa a comprendere anche la rete della mobilità sostenibile
(pedonale e ciclabile), oltre che in riferimento agli spostamenti casa – lavoro, casa – studio,
ecc., anche agli spostamenti di tempo libero e culturali.”
2) Scelte di Piano
a - Sulla base di questi orientamenti,il Documento di Piano ritiene risolutivo per Calco,il quadro
infrastrutturale definito dal P.T.C.P. di Lecco che ripropone anche nell’ultima versione,le due
deviazioni sud e nord della S.S.n°.342:la Scarpone (Monticello) – Cechignola (Merate) in
territorio di Olgiate Molgora a sud e la Olgiate Molgora – Brivio - Calco per Pontida a nord.
Questo quadro infrastrutturale e’ in grado di deviare parte del traffico di attraversamento che
altrimenti interesserebbe calco vanificando l’ipotesi di riqualificazione perseguita. Pertanto
191

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
tale quadro e’ recepito dal Documento di piano attraverso l’Ambito di Trasformazione di cui si
propone il testo dell’art.29
V - Intervento: Tangenziali nord e sud della S.S. 342
L’intervento corrisponde alla previsione del P.T.C.P. di Lecco di una tangenziale
nord e sud alla S.S.342 in attraversamento di Calco.
L’opera riveste oltre che un’importanza locale, anche un ruolo sovracomunale nel
tentativo di costruzione di una gerarchia stradale a livello provinciale ed
interprovinciale, in grado di smaltire il traffico est – ovest e nord – sud che non ha
origine e destinazione interna al territorio in esame ed al Comune di Calco in
particolare.Nella progettazione dell’opera occorrera’ tener conto degli insediamenti
esistenti e di quelli previsti dal P.R.G. vigente e riconfermati dal P.G.T..
In riferimento a questo quadro infrastrutturale,il Documento di Piano propone una riorganizzazione
gerarchica della rete stradale intercomunale,che per quanto riguarda Calco, deve prevedere
innanzitutto il declassamento e la riqualificazione della S.S.n°.342 in territorio di Calco e di Olgiate
Molgora così come previsto dall’Ambito di Riqualificazione di cui all’art.30.9, il cui testo si riporta di
seguito per i soli aspetti viabilistici.
9) RIQUALIFICAZIONE S.P. n°. 342 DIR
L’Ambito comprende il complesso sistema insediativo che si è formato lungo la S.P. n°. 342 DIR a
livello comunale ed intercomunale.
Il Documento di Inquadramento sarà promosso dal Comune di Calco in coordinamento con la
Provincia ed esteso ai Comuni eventualmente interessati per il coordinamento tipo - morfologico
delle attività insediate e/o da insediare al livello commerciale e terziario di tempo libero e/o
sportive, espositivo e/o produttivo, agricole di interesse ambientale e paesaggistico per la
formazione di un asse attrezzato di eccellenza a livello provinciale e/o regionale.
Sul territorio di Calco,questo asse disimpegnera’ anche il Parco tecnologico di cui all’Ambito di
Riqualificazione n°.7.
Ai fini della sua definitiva riqualificazione, il P.G.T. propone che questo asse attrezzato venga
sistemato nel suo tratto urbano, nello schema della tipologia stradale “D” con banchina centrale,
di cui al regolamento di attuazione del nuovo Codice della Strada.
b – il Piano delle Regole con l’art. 58 crea i presupposti normativi per la costruzione di una corretta
gerarchia stradale illustrata dall’Allegato n° 1 – Viabilità ed estratti corografici e recepita dagli
azionamenti del Documento di Piano e del Piano delle Regole, rispettivamente con la Tav 1a del
Doc. n° 1-B e con la Tav. 1 del Doc. 3-A.
- Ambiente
1) Orientamenti intercomunale
Una corretta politica per la mobilità risulta il presupposto per una corretta pianificazione e quindi
per un’efficace salvaguardia del territorio dal punto di vista ambientale e paesaggistico. Tale
salvaguardia consente l’interruzione della spinta urbanizzativa e la salvaguardia dell’identità
storico - culturale dei singoli Comuni e dell’intero territorio di appartenenza dei quattro Comuni.
Un’identità che è certificata dal patrimonio storico, quello costruito (Centri storici) e quello non
costruito (agricolo, boscato) così come ci è stato tramandato.
La salvaguardia ambientale e paesaggistica non corrisponde però alla sola esigenza di identità,
ma è anche il presupposto per la promozione di attività compatibili o di tipo tradizione (coltivazioni
agricole) o di tipo nuovo (turismo di tempo libero e culturale).
2) Scelta di Piano
Sulla base di questi orientamenti emersi a livello intercomunale e nell’ottica del progetto di Citta’
giardino ,il Documento di Piano ha innanzitutto recepito le salvaguardie ambientali proposte dal
192

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
P.T.C.P. di Lecco e dal P.T.C. del Parco Regionale Adda Nord,coordinandole all’interno di uno
specifico Ambito di Riqualificazione di cui all’art.30.3 delle N.T.A. del Documento di Piano:
3) PAESAGGIO E RETE ECOLOGICA
- Paesaggio
Il Comune di Calco e’ compreso nell’Unita’ di paesaggio E3-La Brianza Meratese a sua volta
compresa nella piu’ ampia unita’ di paesaggio de “La collina e i laghi morenici”,così come
individuata dallo Scenario 9A-Le unita’ di paesaggio del P.T.C.P. di Lecco.
Per quanto attiene al paesaggio, così come definito dall’art. 48 del P.T.C.P. di Lecco e dall’art. 33 del
P.T.C. del Parco Adda Nord, ed all’ambiente in generale, su tutto il territorio comunale valgono le
prescrizioni di cui
- alla Carta del Paesaggio di cui all’All. n°1 al Doc. n°3-C Relazione ed alla carta della sensibilità
paesistica dei luoghi e del monitoraggio dello stato del paesaggio al 2009 di cui all’All. n°. 5 del
Doc. 1B – Progetto.
- al Parco Regionale Adda Nord
- al Parco Superiore Urbano
- al Corridoio ecologico provinciale di cui al P.T.C.P. di Lecco (Areali e fasce a forte
potenzialità ecologica di cui all’art. 12 delle N.d.A.)
- ai Corridoi ecologici comunali
- Rete ecologica
La rete ecologica di cui all’art.61 delle N.d..A. e di cui al Quadro strategico – Rete Ecologica
del P.T.C.P. è composta da:
- dal corridoio fluviale lungo il fiume Adda
- da elementi naturali
- da settori di ecopermeabilita’ potenziale
- da aree di riequilibrio ecologico all’interno del T.U.C.
- da zone tampone
Ad integrazione della rete ecologica provinciale, il P.G.T. propone la salvaguardia e la
formazione di una rete ecologica comunale di secondo livello composta da:
- aree di riequilibrio ecologico all’interno del T.U.C.
- corridoi fluviali di secondo livello corrispondenti al reticolo idrico minore
- passaggi ecologici (G5)
La rete ecologica favorisce la rinaturalizzazione del territorio, rendendolo permeabile da flora e
fauna proveniente dalle aree di maggior naturalità.
A questo scopo, il P.G.T. individua dei passaggi ecologici (G5) di cui all’art. 58 delle presenti norme
per il superamento in sottopasso e/o sovrapasso delle infrastrutture interne ai vari elementi
costitutivi della Rete.
All’interno delle aree corrispondenti alla rete ecologica provinciale e comunale valgono le
prescrizioni di cui all’art. 61 delle N.d.A. del P.T.C.P.
- Contratto di Fiume Adda
Il Corridoio fluviale lungo il fiume Adda di cui alla Rete ecologica è interessato dal progetto
strategico denominato “Contratto di fiume Adda”, promosso dalla Regione Lombardia e di cui
all’art. 35.16 delle N.d.A. del P.T.C. del Parco Regionale Adda Nord.
Il Contratto di fiume Adda si propone la salvaguardia del suo ambiente naturale (ex art. 142
lettera F – Ex D. Lgs 42/2004) e la limitazione ed il contenimento del rischio idraulico.
b – Analogamente il Piano delle Regole classifica la …. Parte delle aree ancora libee, come aree
F3 di tutela ambientale (art. 55) e F4 – Boschi (art. 56) sottraendoli anche all’edificazione al servizio
dell’agricoltura.
L’Ambito di riqualificazione di cui al Documento di Piano e le aree F3 e F4 del Piano delle Regole,
oltre che a garantire il tessuto connettivo verde all’interno del territorio comunale impedendo in
particolare la conurbazione tra insediamenti esistenti,connette la città giardino al territorio
circostante da riqualificare nell’ottica di un continuum verde.
193

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
- Attività
1) Orientamenti intercomunali
Se si esclude Brivio, gli altri Comuni non hanno una tradizione industriale, essendo stati
storicamente i loro Cittadini pendolari verso Milano o verso Lecco, di volta in volta specializzati in
diversi settori produttivi, dall’edilizia all’agricoltura.
Non per questo però i singoli Comuni devono rinunciare a creare posti di lavoro per i loro Cittadini
residenti, sia riqualificando gli insediamenti industriali esistenti,favorendone innanzitutto
un’organizzazione a sistema e la delocalizzazione in ambito comunale delle attivita’ produttive
impropriamente dislocate all’interno dell’abitato sia promuovendo nuove attività più compatibili
nel settore turistico (metadistretto del turismo) o terziario – direzionale (S.S. n°. 342 DIR) o
agricolo-forestale, non trascurando attività di sostegno nel campo della ricerca e della
promozione professionale in collegamento con il sistema scolastico ed universitario di Lecco.
2) Scelte di Piano
a - Sulla base di questi orientamenti emersi a livello intercomunale,il Documento di Piano propone tre
Ambiti di riqualificazione (n°.7-Parco Tecnologico, n°.9-Riqualificazione S.S.N°.342 dir e n°.10-
Sistema turistico-culturale)gli ambiti 9 e 10 si propongono di fare sistema con analoghe iniziative
a livello sovracomunale,nel tentativo di promuovere una nuova fase di sviluppo del territorio dei
quattro comuni.Mentre per il testo dell’Ambito di Riqualificazione n°.9 si rinvia al capoverso
precedente per gli aspetti di promozione delle attivita’ anche a sostegno delle attivita’ industriali
che gravitano lungo l’asse,in ordine sparso o in forma coordinata (Polo Tecnologico) come nel
caso di Calco, si propone di seguito il testo dell’art. 30.10 dell’Ambito di Riqualificazione n°.10 e
dell’art. 30.7 degli ambiti di riqualificazione n°7-Parco Tecnologico.
7) PARCO TECNOLOGICO
di cui al successivo capitolo
10) SISTEMA TURISTICO - CULTURALE
L’Ambito comprende i poli culturali pubblici e privati presenti o in via di formazione, sul territorio
comunale eventualmente con i poli dei Comuni confinanti:
A - i centri e nuclei storici a tutela e valorizzazione dell’identità locale
- i beni storici di cui al D. lgs n°. 42/2004 e successive modifiche ed integrazioni
- Monastero dei SS Gottardo e Colombano, Chiesa e Museo Parrocchiale di S. Vigilio, ecc.
- Ville (Strigelli, Moriggia, ecc) e Cascine (Scagnello, ecc.)
- i beni simbolici che testimoniano l’identità e le tradizioni dei luoghi così evidenziati e
perimetrati sull’All. 6 del Doc. n° 1-B.
B - i percorsi panoramici di intersse paesitico e storico così come evidenziati nell’All. n°1 –
Viabilità ed estratti corografici del Doc. n° 1 – B.
C - i coni ottici a tutela dei punti panoramici di cui al successivo Ambito n°11
D - gli alberi monumentali individuati nell’Ambito di riqualificazione n°. 6
E - Palazzetto dello Sport
F - il sistema scolastico
G - la biblioteca
H - le sedi di associazioni
I singoli poli sono compresi in un unico ambito territoriale, per l'esigenza di integrazione delle
singole attività e infrastrutture e per caratterizzare l’unità funzionale dell'intero ambito ai fini turistico
–culturale, anche nell’ottica di istituire in futuro un “meta distretto del turismo” con valenza oltre
che comunale anche sovracomunale e provinciale.
194

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
b – Il Piano delle Regole crea i presupposti per gli obiettivi di riqualificazione del Documento di Piano
creando le condizione per il trasferimento delle attività impropriamente dislocate nel Tessuto
Urbano Consolidato con al contestuale formazione di ….. e per le attività in riferimento al Parco
Tecnologico ed alla S.P. 342 DIR.
Per quanto riguarda poi il sistema turistico-culturale il Piano delle Regole individua i Centri Storici
ed i nuclei di antica formazione e le Ville con parchi storici valorizzandoli (art. 43a e 43b) ed
evidenziando sul centro comunale tutti gli elementi e le infrastrutture che nell’Ambito di
riqualificazione n° 10 concorrono a definire il Sistema.
- Servizi
1) Orientamenti intercomunali
Il tema non si esaurisce nelle aree ed attrezzature che consentono di prestare servizi tradizionali
in risposta ai bisogni dei Cittadini così come codificati dagli standard urbanistici.
L’offerta dei servizi deve essere anche rivolta ai cosiddetti bisogni nuovi ed emergenti, pur non
essendo questi ancora esattamente identificati.
Tra questi servizi sono sicuramente da annoverare quelli offerti da un miglior contesto urbanistico
ed ambientale e da una migliore organizzazione della mobilità e delle attività ,in risposta al
bisogno di una migliore qualita’ della vita espresso da tutti i Cittadini residenti:migliore contesto e
migliore organizzazione che sono garantiti da una corretta pianificazione urbanistica ed in
particolare dagli interventi specifici da essa promossi per il recupero e la valorizzazione del
patrimonio storico, ambientale e paesaggistico,per la formazione di attrezzature che consentano
lo sviluppo di attività culturali, di tempo libero e di formazione permanente,per la promozione di
attivita’ compatibili.
In questo senso nella misura in cui tali interventi riguardano temi di livello sovracomunale e fra
questi quelli gia’ affrontati dal coordinamento dei quattro comuni ( migliore contesto
ambientale;migliore organizzazione della rete della mobilita’;promozione di attivita’ compatibili e
di servizi sovracomunali;ecc.),essi devono essere espressi da atti di pianificazione di livello
sovracomunale o quantomeno,come nel caso in esame,da un coordinamento degli atti di
pianificazione comunale.
A livello piu’ specifico,sembra assumere un ruolo decisamente sovracomunale l’area Nava in
territorio comunale di Olgiate Molgora,sulla quale sono in fase di attuazione strutture per la
cultura e l’intrattenimento,capaci di costituire un riferimento per l’intero territorio del meratese.
2) Scelte di Piano
Sulla base degli orientamenti emersi,il Documento di Piano propone e il Piano delle Regole attiva
l’Ambito di Riqualificazione n°.10-Sistema Turistico Culturale illustrato dal testo dell’art.30.10
soprariportato.
B - ALLA SCALA COMUNALE
Il progetto di Citta’ Giardino deve essere sicuramente preparato nei suoi presupposti alla scala
sovracomunale,ma deve essere poi costruito alla scala comunale,in riferimento innanzitutto ai
corrispondenti temi di pianificazione affrontati alla scala superiore.
- Mobilita’
a - Una volta assunto il quadro di riferimento sovracomunale,il Documento di Piano propone la
gerarchizzazione della rete stradale comunale,dalle strade veicolari ai percorsi ciclopedonali con
195

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
l’All.n°.1-Viabilita’ ed estratti orografici del Doc.n°.1B –Documento di Piano e la certifica attraverso la
soluzioni di alcuni nodi di questa rete,attraverso specifici Ambiti di Riqualificazione ed Ambiti di
Trasformazione.
Ambiti di Trasformazione di cui all’art. 29
AV - Ambito di Intersezione S.P. 342 – S.P. 342 dir. o Largo Pomeo
L’intervento di riqualificazione del Centro Storico di Pomeo va visto nell’ottica di
riqualificazione di Largo Pomeo, anche attraverso interventi di trasferimento del
volume degli edifici eventualmente dismessi a causa dell’inquinamento e del traffico.
L’obiettivo è quello di ridisegnare l’Ambito per migliorare la sua vivibilita’ e per
agevolare le connessioni ciclopedonali e quelle veicolari tra la zona est e la zona
ovest di Calco, prima e dopo la realizzazione degli interventi di disimpegno nord e sud
del traffico di attraversamento lungo la S.P. 342 e S.P. 342 dir.
In quest’ottica si dovrà valutare anche l’opportunità di una migliore organizzazione
delle fermate degli autobus.
AV Pa - Ambito di Via della Chiesa
L’intervento di riqualificazione di Via della Chiesa si propone di facilitare una
connessione diretta oltre che visiva, anche pedonale e storico – funzionale, tra Chiesa
di S. Vigilio ed il Cimitero Comunale.
A/B/SU-V - Intervento in località Mulinello di cui agli Ambiti B/SU e V
Per gli insediamenti in Ambito A valgono le modalita’ d’intervento di cui all’art.31.1
mentre le direttive sono quelle degli Ambiti B/SU e V.
B/SU/A/V - Ambito in località Mulinello
L’intervento si accompagna all’Ambito di Trasformazione V ed agli insediamenti A
e si propone il riordino delle attività insediate, favorendo l’inserimento di nuove attività
di ristorazione o ricettive e di servizi annessi (centro benessere, sportivo e di tempo
libero, ecc.)ad integrazione di quelle gia’ presenti nell’Ambito ed in sostituzione di
quelle produttive insediate,quando e se queste dovessero essere dismesse.
L’ambito e’ confinante con un insediamento E1 che potrebbe essere destinato ad
attivita’ di agriturismo a loro volta funzionali alle altre attivita’ svolte nell’Ambito.
Complessivamente l’insediamento si potrebbe configurare come un centro servizi alla
persona di rilevanza sovracomunale, per attivita’ di ristorazione, benessere, sportive e
di tempo libero, oltre che residenziali ricettive.
FPz - Intervento di Via Italia
L’insediamento risponde all’esigenza di organizzare uno spazio antistante il Plesso
scolastico di Via Italia, dotandolo di spazi attrezzati anche esterni al plesso, nello schema
di una Piazza pluriuso, adatta anche per manifestazioni culturali.L’area dell’intervento
corrisponde allo standard da cedere dall’Ambito di trasformazione C.
Ambiti di Riqualificazione di cui all’Art. 30.5
5a) PASSAGGIO PROTETTO
L’impianto scolastico di Calco potrebbe essere migliorato mettendolo a sistema, collegando
innanzitutto Via S. Carlo con Via Trento attraverso una passerella ciclopedonale (VPa), che
connetterebbe il Plesso scolastico comunale di Via Trento con le attrezzature parrocchiali e
comunali (palestra, cimitero) di Via San Carlo.
Sull’asse attrezzato Municipio – Chiesa Parrocchiale potrebbero convergere percorsi di
connessione con i vari nuclei di Arlate, Vescuria, Cornello, Torricella lungo una ragnatela di
percorsi che interessa tutto il territorio comunale.
Lungo questa ragnatela sarà così possibile dislocare altre attrezzature pubbliche e private che si
rendessero necessarie, nei punti più adatti.
5d) ASSE ATTREZZATO VIA TRENTO - VIA S. CARLO - VIALE RIMEMBRANZE - VIA VITTORIO
VENETO
Il Campus scolastico e quello sportivo sono collegati da un percorso che li organizza a sistema,
e che può essere esteso in direzione della stazione ferroviaria e del sistema scolastico di
Olgiate Molgora.
In questo senso il percorso ciclopedonale si caratterizza come un tratto importante del
futuro percorso attrezzato che potrà essere ampliato a connettere altre infrastrutture
pubbliche e private.
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
b – Il Piano delle regole crea i presupposti normativi per l’attuazione degli interventi negli Ambiti di
Trasformazione e di Riqualificazione di cui al Documento di Piano.In particolare l’art. 88 individua
le diverse tipologie di attraversamento protetto delle strade principali, mentre l’art. 43a, e in
conseguenza con l’art. 30 del Documento di Piano crea i presupposti per il trasferimento dei
volumi per la riqualificazione di Largo Pomeo.
- Ambiente
Emerge la necessita’ di una salvaguardia ambientale del territorio come attivita’ specifica della
pianificazione e non solo come risultato diretto e conseguente dell’attivita’ agricola che non ha piu’
la capacita’ di promuoverla.
Basti pensare
- all’assetto idraulico del territorio agricolo,un tempo garantito appunto dall’attivita’ agricola che
invece oggi lo considera un’ostacolo nello svolgimento di coltivazioni intensive.
- alle numerose attivita’ (agriturismo,florovivaismo,allevamenti,ecc.) connesse all’attivita’ principale di
coltivazione,le quali attivita’ connesse richiedono sempre piu’ insediamenti per il loro svolgimento
promuovendo di fatto un’urbanizzazione del territorio.
La scelta di salvaguardia diretta del territorio da parte della pianificazione, potrebbe anche
generare le risorse necessarie per questa operazione attraverso la compensazione prodotta dalla
normale attivita’ edificatoria.
a - Il Documento di Piano elabora l’Ambito di Riqualificazione n°.6-Sistema delle aree verdi negli
aggregati urbani e dei percorsi ciclopedonali,che classifica le aree verdi non piu’ o non soltanto per
la loro appartenenza (pubbliche o private) ma per la loro natura (giardino,prato,ecc) così da
caratterizzare piu’ precisamente la Citta’ Giardino in formazione:una citta’ con un grande giardino
all’inglese,con prati alternati a boschi.Si riporta di seguito il testo dell’art.30.6:
6) SISTEMA DELLE AREE VERDI NEGLI AGGREGATI URBANI E DEI PERCORSI
CICLOPEDONALI
Il territorio comunale corrisponde all’ambito territoriale di insediamenti antropici a carattere
prevalentemente residenziale all'interno del quale si distinguono
- Parchi monumentali o giardini storici(pubblici /privati) (a)
Composizione architettonico - vegetazionale che da un punto di vista storico e artistico
presenta un interesse pubblico e come tale è considerato un monumento (carta dei Giardini
storici - carta di Firenze del 15.12.1982 ILECCOS - IFLA).
Il recupero e la riqualificazione di tali aree è soggetto a progetto di restauro, conservazione e
gestione.
- Architetture vegetali e/o alberi monumentali (b)
Esemplari arborei in gruppo od isolati di eccezionale rilevanza per varietà botanica, età e
dimensione.
- Parco/giardino urbano (c)
(Parco attrezzato / Parco di quartiere / giardino d'isolato).
Complessi unitari distribuiti su superfici di diversa natura ed estensione all'interno dei quali siano
riconoscibili i criteri che hanno presieduto alla loro progettazione e che ne regolano lo specifico
utilizzo.
Spazi verdi collettivo - ricreativi a servizio di impianti sportivi e delle residenze afferenti.
- Alberature stradali (d)
(filari e quinte ornamentali)
Elementi vegetali a sviluppo lineare lungo gli assi stradali del tessuto edificato con precise
funzioni igienico - sanitarie, estetiche e ricreative.
- Aiole, rotatorie, verde decorativo (e)
Situazioni episodiche di verde da realizzarsi secondo coerenza e con norme di buona condotta di
ecologia urbana, nel rispetto delle immagini ambientali affermate.
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
- Aree d'igiene urbana (f)
La sistemazione di queste aree dovrà essere eseguita secondo schemi di "quinta
arborata" per l'abbattimento di polveri e rumori, sempre nel completo rispetto delle
valenze ambientali (omogeneizzazione dei margini edificati con specifica funzione
estetico - biologica).
- Aree verdi residuali (g)
Aree per manifestazioni pubbliche - feste popolari, circo, luna park, ecc.
Si caratterizzano per un'estrema varietà funzionale - formale d'area.
La realizzazione di questo genere di aree dovrà seguire i criteri classici adottati nella "forestazione
urbana" (es. perimetrazione fittamente arborata).
- Quinte di separazione di aree a funzioni conflittuali (h)
Si identificano come "cinture verdi" dell'intorno abitato e svolgono un'importante funzione di
ricucitura della tessitura vegetazione fra paesaggio urbano ed extraurbano. Fanno riferimento alle
siepi arborate/macchie di campo e gli orti giardini di cui al successivo art. 51.
- boschi (i) di cui al successivo art. 54 delle presenti norme.
- percorsi ciclopedonali (l) di cui all’All. n°. 2 del Doc. 1 B e di cui all’Al. N°. 1 del Doc. 1 G.
Gli interventi nelle zone A, BV, F dovranno accertare la presenza di “alberi isolati di interesse
monumentale”, e proporne la valorizzazione in sede di P.A. e/o progetto edilizio.
Queste aree verdi vengono coordinate in un unico sistema per la costruzione di una grande Città
giardino e per far emergere un’immagine verde di Calco.
Le fasce di salvaguardia ambientale di cui all’art. 11 e gli interventi di tutela e sviluppo del verde
di cui all’art. 24 verranno realizzati in attuazione delle tipologie di cui al presente Ambito di
Riqualificazine e del Repertorio degli interventi di mitigazione, compensazione e miglioramento
ambientale del Documento Tecnico 2 del P.T.C.P.
La classificazione delle aree verdi è funzionale alla formazione di uno specifico Piano del Verde, per
la loro valorizzazione e gestione unitaria di cui il sopracitato progetto esecutivo di “Riqualificazione
ambientale” è il primo importante capitolo.
Al Piano del Verde sarà allegato l’elenco delle specie di alberature proposte per tutto il territorio in
coordinamento con le specie ammesse nel Parco.
Il sistema delle aree verdi sarà raccordato dal sistema dei percorsi ciclopedonali di cui all’art. n°. 58 –
N.T.A.
Il Documento di Piano individua un secondo ambito di riqualificazione a valenza ambientale, il n°. 4 –
Parco superiore urbano, sempre nell’ottica di salvaguardare e valorizzare il tessuto connettivo verde e
di costruzione ella Città Giardino. Di questo Ambito si riporta il tsto dell’art. 30.4.
4) PARCO SUPERIORE URBANO
L'Ambito di riqualificazione denominato Parco Superiore è in parte compreso nel Parco Regionale
Adda Nord ed in parte esterno a comprendere le aree di cui all’art. 6 delle N.d.A. del P.T.C. del
Parco Regionale Adda Nord..
All’interno del Parco Regionale Adda Nord vale il P.T.C. del Parco.
All’esterno del perimetro del Parco Regionale Adda nord, il Parco Superiore Urbano comprende:
- Aree di tutela ambientale e boschi (F3 e F4);
- percorsi di interesse paesistico, percorsi ciclabili e rurali;
- insediamenti storici A (Centri storici), A1 (Ville e Parchi storici);
- insediamenti di verde privato BV
per le quali valgono le rispettive prescrizioni e gli indirizzi generali di cui al successivo capitolo
“Obiettivo”.
Le singole aree sono comprese in un unico ambito territoriale per l'esigenza di salvaguardia del
loro ambiente naturale e delle attività connesse se compatibili, a raccordare il Parco Regionale
con l’abitato di Calco, favorendone la fruizione.
Descrizione
L'ambito territoriale del Parco Superiore Urbano comprende gran parte del territorio collinare di
Calco, escluso dal Parco Regionale dell’Adda Nord.
Obiettivo
La formazione del Parco Superiore si propone in conformità di quanto disposto dall’art. 6 delle
N.T.A. del P.T.C. del Parco, di:
a. la conservazione e lo sviluppo dei valori naturalistici, paesistici e culturali legati all’elemento acqua;
b. la progressiva armonizzazione della pianificazione delle aree di confine con quella delle aree
incluse nel perimetro del Parco, allo scopo di dotare l’intero territorio di analoghe prestazioni
qualitative, specie laddove sussistono significative connessioni con l’ambiente fluviale;
198

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
c. la conservazione della biodiversità attraverso la tutela delle aree verdi pubbliche e private e le
essenze arboree di rilevanza ambientale;
d. la salvaguardia delle aree boscate esistenti nonchè delle aree con destinazione agricolo-boschiva;
e. la salvaguardia delle attività agroproduttive e delle aree a vocazione agricola;
f. la collocazione delle attività industriali a congrua distanza dai confini del Parco, con esclusione
dell’artigianato non nocivo all’igiene e alla salute;
g. la salvaguardia delle caratteristiche geomorfologiche del terreno intese come fattori connotativi del
paesaggio, con tutela specifica dell’assetto idrogeologico.
La formazione del Parco dovrà inoltre:
- potenziare la fruibilità degli spazi rurali per fini di tempo libero e sportive, sociali e culturali
compatibili con le specifiche norme di zone comprese nell'ambito del Parco.
- garantire alcuni corridoi ecologici e direttrici di permeabilità tra ambiti naturali
diversi, consentendo una loro permeabilità anche visiva
- impedire le recinzioni dei fondi agricoli ed arretrare di almeno 5 metri dal ciglio dei sentieri esistenti
e/o di progetto, le recinzioni eventualmente necessarie e previste dalla specifica normativa di zona
per delimitare attività florovivaistiche od ortofrutticole.
Prescrizioni
Le strade incluse nel perimetro del parco, saranno possibilmente schermate da alberature stradali o
da "siepi arborate" di cui al punto d) del Sistema delle aree verdi negli aggregati urbani.
Infine il Documento di Piano intende caratterizzare i nuovi insediamenti previsti all’interno degli
Ambiti di trasformazione dal punto di vista ambientale nello schema dei quartieri giardino e/o degli
insediamenti da organizzare secondo i criteri della biourbanistica che valorizza con il verde anche
altri elementi naturali (acqua).Si riportano di seguito le nome relative a questi Ambiti di
Trasformazione.
C - Ambito lungo la strada della crocetta
L’intervento si dovrà organizzare nello schema del quartiere giardino di cui al successivo
articolo 30.1 e nel rispetto di quanto previsto dall’art.21 delle N.d.A del P.T.C.P..
C - Intervento di Via dei Mulini in Arlate
L’intervento si dovrà caratterizzare nello schema del quartiere Giardino e nello schema di
edifici ad alta qualità ambientale, urbana e paesistica di cui al successivo art. 34 in
attuazione dei principi della biourbanistica di cui al punto C-A1 del successivo art. 31.
L’insediamento si dovrà inoltre caratterizzare dal punto di vista paesaggistico –
ambientale in riferimento al contesto in cui si colloca.
Lo standard urbanistico e quello qualitativo di cui ai criteri di perequazione del
successivo art. 32, si potrebbero identificare con la cessione e realizzazione dello
standard FPz e/o P/F1 in Arlate.
Lo standard individuato all’interno dell’Ambito sarà in parte utilizzato per la
formazione dei parcheggi e del verde di servizio dell’insediamento e per il resto
potrà essere utilizzato dall’operatore privato per la formazione di un centro
sportivo convenzionato, Fis di cui all’art. 52.8.
b - Queste premesse significano anche la necessita’ di non azzonare piu’ gli spazi agricoli soltanto in
quanto tali (zone E) ma in quanto spazi di valore ambientale (F),nei quali ovviamente l’attivita’
agricola e’ prevalente ma non l’unica,accompagnandosi il piu’ delle volte alle attivita’ di tempo
libero,sportive,ecc..
- Economia
a - Una volta previsto il potenziamento a livello sovracomunale,dei servizi per il Sistema Produttivo,
all’interno del territorio comunale il Documento di Piano ricerca innanzitutto la migliore utilizzazione
degli insediamenti produttivi esistenti, anche attraverso la loro valorizzazione all’interno dell’Ambito
di Riqualificazione n°.7-Polo Tecnologico,degli insediamenti produttivi esistenti anche dal punto di
vista ambientale,salvaguardando le aree verdi ancora libere,così da coinvolgere anche questi
199

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
insediamenti nell’organizzazione della Citta’ Giardino.
Si riporta di seguito l’art.30.7
7) PARCO TECNOLOGICO
L’ambito comprende gli insediamenti:
- D - Ambito di trasformazione produttivo
- BD - produttivo di trasformazione e trasferimento;
- BSU - per attività di terziario direzionale;
e gli ambiti:
- F3 - di tutela ambientale;
- F4 - boschi.
Indirizzi
Gli interventi di ampliamento relativi agli insediamenti produttivi già esistenti si dovranno proporre l’obiettivo
della riqualificazione dell’area interessata e di quella del loro contesto, perseguendo i criteri sintetizzati come di
seguito:
1) coerenza ambientale attraverso la salvaguardia degli spazi agricoli e boscati ed attraverso ulteriori
compensazioni ambientali quali la formazione o riqualificazione degli spazi verdi (pubblici o privati);
2) compatibilità di tipo urbanistico con il potenziamento delle urbanizzazioni esistenti e la formazione di quelle
mancanti,ecc.;
3) compensazione di tipo tecnologico, attraverso la promozione di forme di risparmio energetico (corridoio
tecnologico, teleriscaldamento, ecc), la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti, ecc..;
4) previsione delle attività tecnologicamente avanzata e ecologicamente compatibili.
Complessivamente gli interventi nel settore produttivo, dovranno contribuire alla realizzazione oltre che delle
opere necessarie per la loro riqualificazione per quella del loro contesto, anche alla realizzazione degli
standard qualitativi di risanamento ambientale.
Gli interventi dovranno complessivamente contribuire alla formazione di un Parco tecnologico di eccellenza in
quanto a compatibilità paesaggistico-ambientale e in quanto ad interesse sovracomunale (Olgiate Molgora)
così come evidenziato dal P.T.C.P. di Lecco.
Programmazione negoziata
Alla luce dei sopraesposti criteri generali l’obiettivo finale di questi interventi attraverso il metodo della
programmazione negoziata, è la riorganizzazione dei singoli insediamenti produttivi e dell’intero comparto,
risolvendo in particolare il problema delle aree produttive obsolete o dismesse, e/o irrazionalmente collocate
sul territorio comunale e risolvendo più in generale, il problema della compatibilità dei singoli insediamenti e
dell’intero comparto industriale.
La programmazione negoziata dovrà in particolare permettere la realizzazione di
- infrastrutture pubbliche e di interesse pubblico
- opere di riqualificazione ambientale, naturalistica e paesistica.
Standard
Lo standard qualitativo specifico per la zona industriale è da individuare a livello di:
1) qualità di servizi per le attività ( Centro Servizi con la compartecipazione delle aziende insediate);
2) qualità degli insediamenti dal punto di vista tipologico – costruttivo;
3) opere di urbanizzazione primaria (viabilità autonoma) e secondaria (boschi urbani);
4) opere di compensazione ambientale.
N.T.A.
Gli interventi dovranno innanzitutto esaurire gli indici delle zone già edificate e/o edificabili (B/SU,B/D).
Azzonamento
Il completamento dei singoli insediamenti è individuato al loro interno e sarà condizionato:
- al rispetto degli adempimenti normativi;
- all’uso diretto delle aree e degli immobili da parte dei Soggetti proponenti o assegnatari;
- al trasferimento di attività da altre zone del Comune.
Tempi
L’edificazione deve essere programmata nel tempo ed in funzione dei precedenti punti, anche delle esigenze
effettive dell’Azienda.
Perequazione
Le Aziende dovranno concorrere nella formazione e completamento delle opere di urbanizzazione e di
adeguamento paesaggistico – ambientale nello schema dello standard qualitativo.
Mitigazione ambientale
Lungo tutti confini dell’Ambito e lungo il confine degli insediamenti produttivi del Parco Tecnologico, andranno
realizzate e/o potenziate le fasce di salvaguardia ambientale previste dal P.G.T. nello schema delle quinte di
200

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
separazione di cui al punto h del precedente Ambito di Riqualificazione 6 – Sistema delle aree verdi negli
aggregati urbani e dei percorsi ciclopedonali.
Compensazione ambientale e paesaggistica
Gli interventi compresi all’interno del perimetro del Parco Tecnologico dovranno promuovere una qualche
azione di compensazione ambientale.
Corridoio tecnologico
Lungo le strade di disimpegno degli insediamenti produttivi esistenti e previsti si propone la formazione di un
corridoio tecnologico predisposto per la pianificazione, progettazione ed esecuzione di nuove linee tecnologiche
al servizio delle Aziende e del Comune (risparmio energetico, cablaggio, ecc.)
Il Documento di Piano sempre in riferimento alle attivita’,ne promuove di nuove attraverso gli Ambiti di
Riqualificazione n°.9-Riqualificazione S.S.n°.342 dir e n°.10 Sistema turistico-culturale.il cui testo
normativo e’ già stato sopra riportato.
b – il Piano delle Regole ed il PGT nel suo complesso, con gli artt. 10 - prescrizioni particolari: perimetro
centro edificato ed autocertificazione per insediamenti produttivi, 11- fasce di salvaguardia ambientale
e clima acustico, 12 – aree dismesse, 47 – produttivo di completamento e ristrutturazione, 48 – di
ristrutturazione e di completamento per servizi urbani, crea i presupposti normativi per il
raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione del Documento di Piano.
- Organizzazione urbana
Il Documento di Piano identifica la città che meglio corrisponde all’organizzazione urbana di
Calco,nella Citta’ Giardino a piu’ centri e con un tessuto connettivo verde:mentre il suo policentrismo
puo’ evitare una caduta di valori urbani dal centro verso l’esterno e viceversa,il suo connettivo verde
la caratterizza e la integra anche con il suo contesto territoriale a livello sovracomunale.
Mentre per la valorizzaione del tessuto connettivo verde provvede l’Ambito di Riqualificazione n°.1
Citta’ Giardino e n°.3 Paesaggio e rete ecologica,il cui testo normativo e’ già stato sopra riportato,il
Documento di Piano non solo promuove il consolidamento di tutti i centri di aggregazione esistenti
per lo più storici (Calco, Arlate, ecc.), attraverso l’Ambito d riqualificazione di cui all’art. 30.2 –
Modalità di intervento nelle zone A, ma ne promuove altri, così da poter trasformare in senso ancor
piu’ pluralista, l’attuale organizzazione del Comune attraverso l’Ambito di Riqualificazione n°.8 Nuovi
Centri Urbani il cui art.30.8 si riporta di seguito.
8) NUOVI CENTRI URBANI
Descrizione
L’ambito territoriale è relativo ai quartieri in cui si organizza il Comune all’esterno deI Centri Storici ed in cui
sono comprese le B/SU.
Le singole zone sono comprese in un unico Ambito per promuovere l’organizzazione urbana ad interessare
tutto il territorio comunale.
Il Documento di Inquadramento si propone di dotare il Comune e ciascun quartiere di appartenenza delle
singole zone di trasformazione, di attrezzature pubbliche e private per l’aggregazione e la valorizzazione del
primo livello della vita associativa dei Cittadini residenti in Calco.
I quartieri di appartenenza saranno quindi collegati anche attraverso percorsi ciclopedonali, fra di loro e con i
Centri Storici per far emergere un’organizzazione urbana unitaria.
Gli obiettivi di ciascun ambito verranno perseguiti attraverso gli strumenti previsti per ciascuna zona.
Ogni progetto sarà accompagnato da una relazione di congruità con il Documento di Inquadramento di
appartenenza.
Programmazione negoziata
A questo scopo, la procedura proposta è quella della programmazione negoziata, che presuppone una
pluralità di funzioni e destinazioni.
201

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
L’Ambito di Riqualificazione n°.8 richiama gli Ambiti di Trasformazione che il Documento di Piano
individua per concretizzare questo obiettivo.Di questi Ambiti si riporta di seguito il testo normativo di
cui all’art. 29.
B/SU/A/V - Ambito in località Mulinello
L’intervento si accompagna all’Ambito di Trasformazione V ed agli insediamenti A
e si propone il riordino delle attività insediate, favorendo l’inserimento di nuove attività
di ristorazione o ricettive e di servizi annessi (centro benessere, sportivo e di tempo
libero, ecc.)ad integrazione di quelle gia’ presenti nell’Ambito ed in sostituzione di
quelle produttive insediate,quando e se queste dovessero essere dismesse.
L’ambito e’ confinante con un insediamento E1 che potrebbe essere destinato ad
attivita’ di agriturismo a loro volta funzionali alle altre attivita’ svolte nell’Ambito.
Complessivamente l’insediamento si potrebbe configurare come un centro servizi alla
persona di rilevanza sovracomunale, per attivita’ di ristorazione, benessere, sportive e
di tempo libero, oltre che residenziali ricettive.
B/SU - Ambito di Via Italia
L’intervento si propone di integrare le attivita’ commerciali e di deposito
esistenti,favorendo l’insediamento di attività residenziali e di servizio (commerciali,
direzionali ed altro) in connessione con le attività insediate nell’intorno e la formazione
di una collegamento ciclopedonale diretto tra Via Italia ed il parcheggio del Municipio,
in alternativa al marciapiede di Via Italia,oltre che eventualmente di spazi urbani di
disimpegno delle attività insediate.
B/SU - Ambito di Via Europa- S.P. 342 dir
L’Ambito comprende tutti gli insediamenti di tipologia produttiva e di deposito
presenti, dismessi e/o da dsmettere in un contesto residenziale, favorendone la
loro sostituzione e/o utilizzo con destinazioni residenziali e con servizi
(commerciali, direzionali ed altro), attraverso tipologie insediative che favoriscano
la formazione di spazi urbani articolati (piazza o altro).
L’ipotesi di intervento formulata non pregiudica la continuita’ delle attivita’
lavorative in atto ma si attuera’ concretamente se e quando tali attivita’ o almeno
quelle incompatibili,dovessero cessare.
B/SU - Ambito di via Giovanni XXIII in Arlate
L’Ambito di trasformazione di via Giovanni XXIII e’ subordinato alla soluzioni dei
problemi ambientali posti dal P.T.C.P. di Lecco che classifica l’Ambito nella fascia
di salvaguardia ambientale di trecento metri lungo la via Giovanni XXIII di cui
all’art.21 delle N.d.A. del P.T.C.P. di Lecco.Questo articolo facendo salve le aree
gia’ edificabili dagli strumenti urbanistici al momento dell’adozione del P.T.C.P.,si
presume faccia salvi anche gli insediamenti esistenti. Trattasi infatti di un impianto
di betonaggio in attivita’ ,che risulta incompatibile dal punto di vista ambientale e
viabilistico,con gli insediamenti circostanti e che potrebbe opportunamente essere
sostituito con un insediamento misto (residenza e servizi, pubblici e privati) che
risponda alle caratteristiche di cui al sopracitato art.21 delle N.d.A. del P.T.C.P.
Per questo Ambito esterno al perimetro del Parco Regionale Adda Nord ma di cui
all’art. 6 delle N.d.A. del P.T.C. valgono le prescrizioni di cui allo stesso articolo.
Prescrizioni
Per tutti gli Ambiti B/SU che prevedono la trasformazione o la riqualificazione degli insediamenti
produttivi esistenti, dovrà essere predisposto il Piano di Indagine Ambientale preliminare di cui all’art.
12.
Attraverso questi Nuovi centri urbani di cui all’Ambito di riqualificazione n° 8, sarà così possibile
incidere sull’immagine complessiva della città comunale, per renderla ancor più significativa, proprio
perchè articolata a quel punto, in esperienze e situazioni urbane diverse, ancor più rappresentative
della storia e della cultura di Calco.
Una volta riorganizzata la rete stradale con l’individuazione di quartieri o aree a traffico limitato, è
infatti possibile al loro interno individuare degli interventi strategici (urban center, piazze, aree
attrezzate per il gioco ed il tempo libero, ecc.) in grado per la loro capacità propulsiva, di avviare il
processo di rinnovamento e di riqualificazione urbana di questi quartieri e di annullarne gli eventuali
202

fenomeni di emarginazione.
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
b – Anche in riferimento a questo obiettivo di riqualificazione, il Piano delle Regole porta il necessario
supporto normativo, in attuazione in particolare dell’art. 48 – zona B/SU di distribuzione e di
completamento dei servizi urbani.
- Patrimonio storico
Nell’ottica di Citta’ Giardino a piu’ centri,risulta prioritaria la difesa e la valorizzazione del patrimonio
storico, edilizio ed urbano, artistico e non, costruito e non, a salvaguardia dell'identità storico - culturale
della comunità locale: un patrimonio irripetibile dal punto di vista tipologico, morfologico e culturale e
quindi anche urbanistico.
a - Il Documento di Piano ha compreso questo patrimonio nell’Ambito di Riqualificazione n°.2- Modalita’
d’intervento,di cui si riportano gli articoli delle specifiche norme in attuazione dell’articolo 41 delle N.T.A.
del Piano delle Regole,relativo ai centri storici ed alle ville con parchi storici.
Art. 30.2 – Ambiti di riqualificazione
Modalità di intervento nelle zone A (art. 43 N.T.A. – P.d.R.):
Norme Tecniche di Attuazione (N.T.A.)
Art. 1 - Ambito di applicazione
Art. 2 - Allegati
Art. 3 - Livello e modalità di intervento
Art. 4 - Volumetria e dati di progetto
Art. 5 - Individuazione degli interventi
Art. 6 - Tipologie edilizie e spazi liberi: schemi compositivi
Art. 7 - Standard e parcheggi privati
Art. 8 - Elementi costruttivi, finiture edilizie, piano del colore
Art. 9 - Prescrizioni particolari per box, servizi e spazi esterni
Art. 10 - Prescrizioni particolari per le cortine
Art. 11 - Prescrizioni particolari
Art. 12 - Documentazione dei progetti
Art. 13 - Contenuti per la convenzione
Art. 14 - Albo dei progettisti e dei costruttori
L’operazione di valorizzazione del patrimoni edilizio va completata anche con interventi specifici sia
di riqualificazione urbanistico - edilizia (cortili) che di restauro degli edifici e spazi storici più
significativi .
A questo scopo il Documento di piano individua anche degli Ambiti di Trasformazione,di cui all’art.29
e di cui si riporta il testo normativo.
AV - Ambito di Intersezione S.P. 342 – S.P. 342 dir. o Largo Pomeo
L’intervento di riqualificazione del Centro Storico di Pomeo va visto nell’ottica di
riqualificazione di Largo Pomeo, anche attraverso interventi di trasferimento del
volume degli edifici eventualmente dismessi a causa dell’inquinamento e del traffico.
L’obiettivo è quello di ridisegnare l’Ambito per migliorare la sua vivibilita’ e per
agevolare le connessioni ciclopedonali e quelle veicolari tra la zona est e la zona
ovest di Calco, prima e dopo la realizzazione degli interventi di disimpegno nord e sud
del traffico di attraversamento lungo la S.P. 342 e S.P. 342 dir.
In quest’ottica si dovrà valutare anche l’opportunità di una migliore organizzazione
delle fermate degli autobus.
AV Pa - Ambito di Via della Chiesa
L’intervento di riqualificazione di Via della Chiesa si propone di facilitare una
connessione diretta oltre che visiva, anche pedonale e storico – funzionale, tra Chiesa
di S. Vigilio ed il Cimitero Comunale.
A/B/SU-V - Intervento in località Mulinello di cui agli Ambiti B/SU e V
Per gli insediamenti in Ambito A valgono le modalita’ d’intervento di cui all’art.31.1
203

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
mentre le direttive sono quelle degli Ambiti B/SU e V.
b – Il Piano delle regole con gli artt. 41 e 43 crea anche in questo caso il supporto normativo necessario per
il conseguimento dell’obiettivo di rigalificazione di cui all’art. 30.2.
- Attrezzature di servizio
Per una città che cambia e si ristruttura, anche l'impianto dei servizi pubblici e privati, deve essere
adeguato,organizzandoli innanzitutto a sistema per superare in questo modo le restrizioni
tipologiche e morfologiche che normalmente si frappongono all’esercizio di nuove attività all’interno
delle singole attrezzature e per promuovere una riqualificazione urbana più profonda,migliorando in
questo modo la qualità della vita dei Cittadini di Calco.
a - Il Documento di Piano persegue questo obiettivo attraverso specifici Ambiti di Riqualificazione n°.5-
Sistema delle attrezzature sportive,di tempo libero e scolastiche e n°.10- Sistema turisticoambientale.Mentre
il testo normativo di quest’ultimo Ambito e’ gia’ stato soprariportato,si riporta di
seguito quello dell’Ambito n°5 di riqualificazione di cui all’art. 30.5..
5) SISTEMA DELLE ATTREZZATURE SPORTIVE, DI TEMPO LIBERO E SCOLASTICHE
Indirizzi
All'interno del Sistema valgono le norme delle singole zone ed i seguenti indirizzi generali:
a) Le aree libere comprese in questa zona sono destinate al verde attrezzato, pubblico o privato di uso
o interesse pubblico, di livello comunale.
b) Per le aree libere sono ammesse le seguenti attrezzature:
- attrezzature per le attività scolastiche, sportive, ricreative e di svago, per il tempo libero, per il
ristoro;
- servizi e parcheggi relativi alle attrezzature ammesse.
Ogni intervento previsto per le singole zone deve essere effettuato nel massimo rispetto dell'ambiente e
dei caratteri specifici dell'area in cui si inserisce.
5a) PASSAGGIO PROTETTO
L’impianto scolastico di Calco potrebbe essere migliorato mettendolo a sistema, collegando innanzitutto
Via S. Carlo con Via Trento attraverso una passerella ciclopedonale (VPa), che connetterebbe il
Plesso scolastico comunale di Via Trento con le attrezzature parrocchiali e comunali (palestra,
cimitero) di Via San Carlo.
Sull’asse attrezzato Municipio – Chiesa Parrocchiale potrebbero convergere percorsi di connessione
con i vari nuclei di Arlate, Vescuria, Cornello, Torricella lungo una ragnatela di percorsi che interessa
tutto il territorio comunale.
Lungo questa ragnatela sarà così possibile dislocare altre attrezzature pubbliche e private che si
rendessero necessarie, nei punti più adatti.
5b) CAMPUS SCOLASTICO
L'ambito comprende gli insediamenti con destinazione in atto e future di Scuola Materna, Elementare,
Media.
I singoli insediamenti sono compresi in un unico ambito territoriale per l'esigenza di integrazione delle
singole attività e infrastrutture:
- per meglio adempiere ai compiti istituzionali dei singoli enti;
- per offrire maggiori stimoli al dialogo scuola – società civile;
- per meglio assolvere ai molteplici compiti della scuola (educazione stradale, ambientale, educazione
degli adulti, ecc.) .
5c) CAMPUS SPORTIVO
L'ambito di riqualficazione comprende le attuali attrezzature sportive e di tempo libero e quelle future,
pubbliche e parrocchiali, che potranno eventualmente essere coordinate nella dimensione di un campus
sportivo di livello comunale.
5d) ASSE ATTREZZATO VIA TRENTO - VIA S. CARLO - VIALE RIMEMBRANZE - VIA VITTORIO VENETO
Il Campus scolastico e quello sportivo sono collegati da un percorso che li organizza a sistema, e che
può essere esteso in direzione della stazione ferroviaria e del sistema scolastico di Olgiate Molgora.
In questo senso il percorso ciclopedonale si caratterizza come un tratto importante del futuro
percorso attrezzato che potrà essere ampliato a connettere altre infrastrutture pubbliche e private.
204

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
b – il PGT persegue l’obiettivo dell’Ambito di riqualificazione n° 5 attraverso:
- le attrezzature di servizio, pubbliche e private, da organizzare in aree opportunamente attrezzate
- le attrezzature scolastiche che vanno riorganizzate a sistema con quelle culturali, sportive e per il
tempo libero e con quelle sociosanitarie, per offrire maggiori stimoli al dialogo scuola – società
civile e per meglio assolvere in questo modo, ai molteplici compiti della scuola, chiamata a
rispondere oltre che a bisogni specifici, anche ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale e
culturale.
Nel contesto dei servizi alla scala comunale, assumono un rilievo particolare:
- le strutture parrocchiali
- i servizi promossi da privati a tutti i livelli, dalla sala riunione del condominio ai negozi di quartiere
e di vicinato ed agli ambulatori.
Per la formazione ed il potenziamento di tutti i servizi privati il P.G.T. propone un’opportuna
normativa che ne agevoli la formazione e diffusione su territorio, escludendo ad esempio i relativi
spazi dal calcolo del volume e dal computo per gli oneri.
L’art. 52 – Zone F e l’art. 31 – Perequazione, Compensazione e Incentivazione urbanistica creano
anche in questo caso i presupposti normativi per il completamento dell’Ambito di riqualificazione di
cui sopra.
c – Il Piano dei servizi a sua volta crea i presupposti programmatici (procedurali, finanziari, ecc,) per la
realizzazione delle attrezzature necessarie al conseguimento degli obiettivi di riqualificazione
individuati.
In particolare i capitoli 10 e 11 elencano le attrezzature e gli interventi di riqualificazione e i relativi
costi e coperture finanziarie.
- Interventi di qualità
a - Nell’ottica di Città Giardino ad alto tasso di sostenibilità,il Documento di Piano prescrive che tutti gli
interventi, di recupero e quelli nuovi, questi ultimi da promuovere se ed in quanto necessari in
funzione di un fabbisogno rigorosamente individuato, debbano essere organizzati e promossi in
forma integrata (pubblico e privato), per il conseguimento degli obiettivi di riqualificazione del
territorio comunale.
L’art. 32 subordina infatti gli interventi negli ambiti di trasformazione all’attuazione di questi obiettivi:
- attraverso il trasferimento ed il recepimento del volume degli edifici previsti da demolire per motivi
urbanistici, funzionali ed ambientali e/o per diradare i volumi degli altri Ambiti di trasformazione
(B/SU) o degli edifici condonati che si intendono trasferire in quanto in contrasto con le destinazioni
di zona (demolizione contestuale al recepimento del volume da trasferire) o attraverso l’acquisizione
di volume dalla Banca Volumetrica Comunale di cui al successivo capoverso.
- sfruttando la capacità edificatoria dello standard ceduto, quale standard urbanistico di pertinenza
della maggior volumetria realizzata e/o dello standard qualitativo realizzato o monetizzato in
ragione di un metro quadrato di S.l.p. di standard qualitativo, per ogni 10 mc. di incremento
volumetrico residenziale (art. 31B delle presenti norme);
- Lo standard qualitativo potrà essere esteso a comprendere opere di tipo ecologico – ambientale
(parchi urbani, boschi, prati, percorsi ciclabili e pedonali, ecc.) e/o per il recupero dei centri storici
(opere di urbanizzazione ,ecc.),di pari valore.
- convenzionando ai sensi dell’art. 18 del T.U. n°. 380/01, dell’art. 43 della legge n°. 457/78 e
successive modifiche ed integrazioni;
- in attuazione dell’art. 49.1.b delle N.T.A.
205

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
- in attuazione dell’art. 55.3 delle N.T.A. attraverso il vincolo di pertinenza di cui all’art.15 delle N.T.A.
del P.G.T..
- realizzando interventi in conto energia di cui al Piano dei Servizi, estesi ad uno o più Ambiti di
Trasformazione e/o di Riqualificazione.
b – Il Piano delle Regole generalmente ha l’obiettivo di riqualificare tutti gli interventi all’interno del
Tessuto urbano Consolidato.
I nuovi interventi di qualità dovranno in particolare, completare e correlare gli insediamenti esistenti e
risultare
- a bassa densità di urbanizzazione
e
- ad alti contenuti ambientali e paesaggistici.
Il primo obiettivo corrisponde innanzitutto all'esigenza di non espandere all'infinito l’urbanizzazione
del territorio, ricompattandolo, e non ampliando a dismisura i costi di realizzazione prima e di
manutenzione poi delle urbanizzazioni.
Esiste infatti un livello di urbanizzazione che occorre alla fine, far coincidere con le reti tecnologiche
ed i servizi interni agli insediamenti, da prevedere e realizzare in attuazione delle norme che
regolano l’edificazione a permesso di costruire semplice o convenzionato.
Il secondo obiettivo può essere perseguito operando innanzitutto per la tutela e lo sviluppo del verde,
nel tentativo di reintrodurre elementi naturalistici nei singoli insediamenti ed in città, riunificandoli in
un’immagine urbana prevalentemente verde.
Entrambi gli obiettivi possono essere perseguiti calibrando la capacità edificatoria dell'insediamento
e progettando anche le aree libere, da preservare obbligatoriamente dall'edificazione.
La bassa densità insediativi dovrebbe facilitare tipologie edilizie di case unifamiliari o bifamiliari che
si prestino poi in futuro ad essere ampliate a soddisfacimento del fabbisogno delle persone ….,
ripristinando una forma di edificazione programmata nel tempo che contraddistingueva lo sviluppo
tradizionale dei comuni.
- Altri problemi
La pianificazione urbanistica soprattutto se finalizzata a promuovere uno sviluppo qualitativo, deve
egualmente garantire il soddisfacimento dei bisogni primari dei suoi Cittadini, innanzitutto in ordine
alla Casa, al Lavoro ed ai Servizi,predisponendo gli aggiustamenti normativi necessari per ovviare
agli inconvenienti registrati in passato sulle procedure e nel merito.
a - Il Documento di Piano in particolare per quanto riguarda il fabbisogno casa,propone tra i criteri di
perequazione che devono applicare gli interventi nelgi Ambiti di trasformazione ,il criterio del
convenzionamento così come previsto dall’art.32.1
- convenzionando ai sensi dell’art. 18 del T.U. n°. 380/01, dell’art. 43 della legge n°. 457/78 e
successive modifiche ed integrazioni;
206

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
b - Fermo restando che gran parte del fabbisogno abitativo sarà soddisfatto dagli interventi privati dei
singoli Cittadini o Operatori, il Piano delle Regole propone con l’art. 49 di soddisfare i bisogni dei
singoli cittadini rendendo disponibile attraverso le N.T.A. una volumetria da assegnare a determinate
condizioni ed in favore dei diversi bisogni edificatori.
- Immagine pubblica
Per migliorare l’aspetto estetico – funzionale dell’intero paese,il Documento di Piano propone come
gia’ detto l’Ambito di Riqualificazione n°.1-Citta’ Giardino di cui ai capitoli precedenti,come Ambito in
grado di incidere positivamente ed in modo duraturo, sull’immagine pubblica del paese,suggerendo
poi politiche d’intervento nei vari settori,attraverso ad esempio, la realizzazione di un’illuminazione
pubblica personalizzata, mediante l’utilizzo di materiali naturali quali pietre e sassi per le opere di
tipo stradale o per i marciapiedi, attraverso la piantumazione di verde di arredo di tutte le aree
pubbliche che lo permettano (per esempio l’area delle scuole e della palestra, del municipio, della
biblioteca, delle aree a parcheggio, ecc.)
- Bisogni nuovi ed emergenti
In risposta ai bisogni nuovi ed emergenti in campo sociale,il Documento di Piano promuove la
formazione negli Ambiti di Trasformazione B/SU di cui all’art.29 delle N.T.A., di servizi di tipo
tradizionale ed altri nuovi in campo ambientale, in quello della sicurezza e della solidarietà:dal
Centro di aggregazione giovanile allo Spazio donna ed al Centro servizio di volontariato, ecc..
In questo senso, il recupero del patrimonio edilizio esistente,storico e non, e piu’ precisamente, gli
interventi di recupero delle aree dismesse (B/SU), mirano alla costruzione di una città solidale
attraverso la diffusione di servizi non catalogabili negli standards tradizionali ma altrettanto
indispensabili in quanto rispondenti alle nuove attese dei Cittadini residenti.
- Impianto tecnologico
Il Piano di Governo del Territorio attraverso il Piano dei Servizi provvede alla copertura finanziaria
del Piano Urbano dei Servizi di Sottosuolo (PUGSS) per avviare un processo di modernizzazione di
alcuni settori dell'organizzazione urbana .
Nel caso delle reti tecnologiche in particolare occorre superare un ritardo gravissimo che si registra
nelle città: la città moderna si regge infatti su un impianto tecnologico inadeguato che va
modernizzato, dotandolo di tutte le infrastrutture necessarie, non solo ad affrontare le emergenze
ma anche e soprattutto per garantire migliori livelli di efficienza urbana, di qualità dei servizi, ecc.
Per Calco il problema non è solo di adeguamento e modernizzazione della rete, ma anche del suo
completamento, ad esempio per lo smaltimento delle acque meteoriche e delle fognature comunali.
In particolare l’Ambito di Riqualificazione n°.7-Parco Tecnologico di cui al testo normativo
sopracitato prevede in particolare tra gli indirizzi la compensazione di tipo tecnologico, attraverso la
promozione di forme di risparmio energetico (teleriscaldamento, ecc), la raccolta e lo smaltimento dei
rifiuti, ecc..;
207

TABELLE DI PIANO
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Si allegano le due schede di verifica della compatibilità delle previsioni del Documento di Piano circa
l’incremento della superficie urbanizzata.
Gli Ambiti di trasformazione previsti dal Documento di Piano così come risultano dalla Tabella B sono pari a
82.701,00 mq. mentre l’incremento possibile come crescita endogena ai sensi dell’art. 68 delle N.d.A. del
P.T.C.P. risulta essere di 83.820,00 mq., leggermente superiore agli 82.701,00 mq. previsti.
Si allegano di seguito le due tabelle A e B.
208

A
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
209

B
P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
210

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
b - Individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e
conservazione a valenza strategica per la politica territoriale del
Comune (art. 8, comma 2, lettera a)
Premessa
Il capitolo precedente illustra i principali obiettivi di riqualificazione urbana che il P.G.T. promuove
alla scala sovracomunale ed a quella comunale.
Di seguito vengono invece illustrati gli obiettivi specifici di sviluppo, miglioramento e conservazione
alla scala comunale.
Tali obiettivi vengono perseguiti puntualmente attraverso gli Ambiti di Ristrutturazione e gli
interventi ammessi nel tessuto urbano consolidato e per ambiti territoriali più vasti attraverso gli
Ambiti di Riqualificazione, che si propongono di ricompattare parti del territorio comunale compresi
nel tessuto urbano consolidato e/o negli Ambiti di Trasformazione, su obiettivi comuni di
riqualificazione.
Tessuto Urbano Consolidato
La riqualificazione urbana presuppone più precisamente il miglioramento della qualità edilizia degli
insediamenti esistenti (tessuto urbano consolidato), anche dal punto di vista della loro tipologia:
- per quelli residenziali individuando strutture di raccordo e nuovi valori d'assieme della struttura
urbana (ambiti di riqualificazione di cui all’art. 30.1, 30.2, 30.6);
- per quelli produttivi ricercando una migliore compatibilità ambientale ed infrastrutturale dell'intero
sistema produttivo comunale (Parco Tecnologico art. 30.7);
- per le urbanizzazioni eliminando innanzitutto le carenze, soprattutto qualitative, nel tentativo di
soddisfare con le esigenze pregresse, quelle emergenti relative ai nuovi bisogni (tempo libero e
cultura, servizi alla persona) espresse in particolare dai giovani e dagli anziani (Sistema delle
attrezzature sportive, di tempo libero e scolastiche, Nuovi centri urbani, Sistema turistico
culturale, art. 30.5, 8 e 10);
- per l'organizzazione urbana confermando gli insediamenti esistenti e proponendone dei nuovi
solo se non aggravano lo stato della urbanizzazioni esistenti, ma le completino, migliorandone
l'organizzazione complessiva (Ambiti di Trasformazione, art. 29).
A questo scopo il P.G.T. sceglie di impegnare buona parte della capacità insediativa residua
- nel ridisegno degli insediamenti esistenti quando questi non rispettano gli indici minimi di
distanza fra fabbricati (art.49);
- nella loro sostituzione attraverso operazioni di ristrutturazione urbanistica per realizzare tipologie
insediative di raccordo con il contesto (Nuovi centri urbani art.30.8);
- con il completamento dei singoli edifici, anche per soddisfare il fabbisogno di vani abitabili per i
Cittadini già residenti (art. 49);
Ambiti di trasformazione
Queste ipotesi di riqualificazione sono illustrate dalla Normativa, che fissa pure gli obiettivi di
riqualificazione urbana da perseguire in attuazione degli Ambiti di Trasformazione A, B/SU, C, D,
F, V, appositamente individuate nella tavola delle Previsioni di Piano del Documento di Piano, per
211

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
promuoverla e sostenerla:A di centro storico; B/SU di servizio all'organizzazione urbana.; C per
residenza; D per insediamenti produttivi; F per standard; V per infrastrutture per la mobilità.
Come già detto, gli Ambiti di Trasformazione, B/SU in particolare, si propongono l'obiettivo
ambizioso di organizzare spazi urbani aperti e/o chiusi ai quali assegnare quei compiti di
aggregazione anche sociale, che la città moderna ha perso.
Un'aggregazione o socializzazione non più obbligata, ma libera, costruita sulla scelta delle
persone di recarsi in luogo sapendo che lì incontreranno altre persone, non necessariamente
omogenee a loro.
La capacità di attrazione di queste persone deriverà dalle attività insediate, dalla loro qualità ed in
definitiva dalla varietà delle opinioni.
Questa capacità inciderà pure sulla tipologia edilizia ed architettonica di questi centri:una tipologia
non ripetitiva (condominiale in verticale e/o in orizzontale).
Parallelamente il P.G.T. si propone anche la riqualificazione degli insediamenti produttivi (D),
facilitando la formazione di servizi generali d'impresa per la raccolta di rifiuti, per gli impianti
tecnologici e per l'abbattimento dell'inquinamento.
Altre aree di trasformazione sono relative alle zone di espansione (C), a completamento degli
insediamenti esistenti e soprattutto a soddisfacimento del fabbisogno pregresso di abitazioni.
Per questo motivo tutte queste aree sono edificabili con una quota possibile di edilizia
convenzionta,come modalita’ di compensazione.
L'operazione di consolidamento ed evoluzione della struttura urbana, dovrà comunque essere
significativa rispetto ai temi dell'ambiente, della mobilità e dei servizi alla luce di quanto illustrato in
premessa (art. 34).
Ambiti di riqualificazione
Il P.G.T. si propone attraverso gli Ambiti di Riqualificazione un'organizzazione del territorio
comunale in grado di ricucire le situazioni esistenti, di riunirle in un'unica realtà urbana equilibrata
nelle sue componenti e funzionale al benessere dei suoi Cittadini: il Comune di Calco dovrà alla
fine risultare un Comune concepito e costruito unitariamente.
In questa prospettiva non basta però un semplice azzonamento, nè il solo ricorso agli strumenti
tradizionali della pianificazione urbanistica attuativa.
Occorrono dei Documenti di Inquadramento (termine mutuato dalla ex L.R. 9/99 per indicare un
documento di soli contenuti programmatici) in grado di avviare il processo di ricomposizione
territoriale e di qualificazione degli interventi così come globalmente l'ha indicato il P.G.T.
In particolare questi Documenti di Inquadramento dovranno garantire con l'effettiva possibilità
edificatoria, il coordinamento ambientale ed urbano degli interventi, perché si avvii un'integrazione
delle singole zone e complessivamente del paese, e si realizzi in questo modo una moderna
struttura urbana.
Il P.G.T. individua i seguenti ambiti da assoggettare a Documenti di Inquadramento:
1) CITTA’ GIARDINO
2) MODALITA’ DI INTERVENTO NELLE ZONE A – A1 (ART. 43– N.T.A. – P.d.R.):
3) PAESAGGIO E RETE ECOLOGICA
4) PARCO SUPERIORE URBANO
5) SISTEMA DELLE ATTREZZATURE SPORTIVE, DI TEMPO LIBERO E SCOLASTICHE
212

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
5a) PASSAGGIO PROTETTO
5b) CAMPUS SCOLASTICO
5c) CAMPUS SPORTIVO
ASSE ATTREZZATO VIA TRENTO - VIA S. CARLO - VIALE RIMEMBRANZE - VIA
5d)
VITTORIO VENETO
SISTEMA DELLE AREE VERDI NEGLI AGGREGATI URBANI E DEI PERCORSI
6) CICLOPEDONALI
7) PARCO TECNOLOGICO
8) NUOVI CENTRI URBANI
9) RIQUALIFICAZIONE S.P. n°. 342 DIR
10) SISTEMA TURISTICO - CULTURALE
11) CONI OTTICI
Alcuni di questi Ambiti di Riqualificazione hanno interesse preminentemente comunale, altri
(Paesaggio e Rete ecologica, riqualificazione della S.P. 342 DIR) hanno valore sovracomunale, in
quanto si ripropongono un coordinamento fra più Comuni.
Così come precisato nel capitolo precedente, non ci possiamo infatti limitare ad operare in
un'ottica solo locale.
Dobbiamo estendere l'organizzazione urbana proposta a comprendere il resto della città, quella
diffusa, prodotta dallo sviluppo spontaneo delle città d'origine, indipendentemente dai suoi confini
amministrativi.
Da questo punto di vista Calco sviluppa già ora numerosi collegamenti con l'esterno: alla scala
urbana, principalmente con Olgiate Molgora.
Sono rapporti già ora robusti e garantiti dal sistema della mobilità; dall'organizzazione dei singoli
sistemi funzionali; dalle abitudini di vita dei cittadini che normalmente soffrono i confini comunali
come qualsiasi altro ostacolo burocratico.
Tali rapporti vanno allora individuati e progettati, alla scala urbana direttamente con il P.G.T. ed
alla scala intercomunale attraverso gli accordi di programma così come individuati dal P.G.T. e da
proporre per la progettazione e l'attuazione, ai Comuni interessati.
Vengono di seguito ulteriormente precisati i contenuti di alcuni Ambiti di Riqualificazione
particolarmente significativi alla scala comunale
Patrimonio storico
Ogni sviluppo urbano, per quanto innovativo, presuppone la difesa e la valorizzazione del
patrimonio storico, edilizio ed urbano, artistico e non, costruito e non, a salvaguardia dell'identità
storico - culturale della comunità locale: un patrimonio irripetibile dal punto di vista tipologico,
morfologico e cultuale in senso generale.
Tale valorizzazione deve avvenire in parte attraverso le operazioni di riqualificazione urbanistico -
edilizia di cui sopra e, più in generale, attraverso operazioni più specifiche, di restauro o di
ristrutturazione edilizia.
In quest’ ottica l’obiettivo di recupero dei Centri storici viene affrontata sia a livello di Documento di
Piano comprendendoli in uno specifico Ambito di Riqualificazione (art.30.2) sia a livello del Piano
delle Regole regolamentandoli (art. 43).
213

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
In ogni caso occorre essere consapevoli che tali operazioni di recupero devono privilegiare non
già le procedure (restauro; ristrutturazione; ecc.), ma i risultati, lasciando all'operatore la scelta del
tipo di intervento edilizio fra quelli dichiarati compatibili dalla norma per l’edificio, sulla base del
valore storico dell'edificio e della destinazione proposta.
Nuovi centri
La polarità che caratterizza Calco, va valorizzata innanzitutto consolidando i centri di
aggregazione esistenti, attraverso il loro completamento e la loro riqualificazione, e quindi
migliorando il loro inserimento nel contesto urbano e territoriale, e, soprattutto, la loro accessibilità.
Vanno quindi individuati nuovi centri nello schema di quanto già descritto in questo capitolo ed in
quello precedente.
Questi nuovi centri sono promossi avendo inserito nella Normativa dei meccanismi normativi e
progettuali che privilegiano il loro insediamento, sottraendo questi insediamenti ad una gestione
urbanistica tradizionale.
214

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
c - Determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo
del P.G.T.(art. 8, comma 2, lettera b)
Nella determinazione degli obiettivi quantitativi di sviluppo complessivo del P.G.T., occorre innanzitutto
partire da una premessa e da alcuni dati oggettivi già illustrati nei capitoli precedenti e che qui vengono
riassunti.
La premessa corrisponde ad una lettura storica degli “obiettivi quantitativi” che di volta in volta l’urbanistica si
è posta
Con la ex legge regionale n° 51/75, la Regione si è preoccupata dell’incremento demografico promosso dai
Piani Regolatori, fissando delle percentuali di incremento in riferimento al numero di abitanti iniziale, con il
risultato di non preoccuparsi di quanto territorio veniva occupato per insediare gli abitanti “consentiti”.
Con il P.T.C. della Provincia di Varese ed in generale con la L.R. n°12/2005, è prevalso un atteggiamento
diverso, più preoccupato di quanto territorio viene occupato, riferendo il numero di abitanti al solo
soddisfamento dello standard di legge.
Ed anche in questo caso la legge regionale n°12/2005 , ha segnato un approfondimento importante: non ci
può essere uno standard uguale per tutti i comuni, ma ciascuno lo determina in funzione delle sue
caratteristiche territoriali, badando a non scendere al di sotto dello standard del D.M. 2 aprile 1968, che fissa
in 18 mq./abitante la dotazione minima dello standard comunale.
1 – Territorio
Il territorio di Calco:
- di 4,62 Kmq.;
- è abitato da 4.960 abitanti al 2008 e da 5.080 al 2009;
- con una densità di 1.073,59 ab./Kmq di molto superiore alla media provinciale di 411 ab./Kmq.
- ha un indice di consumo del suolo pari al 44,81%, con una superficie urbanizzata di 2,59 Kmq;
Il P.G.T. ha fatto proprio l’obiettivo di contenere lo sviluppo del territorio urbanistico.
2 – Standard
Il P.G.T. assume per il futuro l’obiettivo dei 18,00 mq/ab. in riferimento alla popolazione reale con un
fabbisogno di (5.500 ab x 18 mq/ab =) 99.000,00 mq. In realtà il P.G.T. rende disponibili 116.788,80 mq. con
una disponibilità di 21,23 mq/ab.
3 – Popolazione
Abitanti reali
Il numero di abitanti reali al 2015 risulta sommando alla popolazione residente al 2009, lo stesso incremento
annuo registrato dal 1991 al 2009, pari a 78 abitanti per anno e quindi pari ad un incremento al 2015 di
(5anni x 78ab. =) 390 ab. per una popolazione reale finale (5.080ab. + 390 ab. = 5.470 =) 5.500ab.
Popolazione ottenuta per arrotondamento in aumento in considerazione dell’incremento demografico nei
215

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
primi anni del quinquennio 2009-2015 per l’offerta di interventi residenziali già autorizzati ma non ancora
edificati in attuazione del P.R.G. vigente.
Abitanti teorici
Al numero di abitanti reali così ottenuti, e quindi al fabbisogno volumetrico quale risulta attribuendo ad ogni
abitante la volumetria di [104,87mq (di superficie media per abitazione) : 3 (componenti nucleo familiare) x
(2,70+0,30 altezza abitazione) =104,87 mq = 120 mc/ab occorre sommare il numero di vani e quindi la
volumetria necessaria per adeguare l’indice di affollamento esistente.
Facendo riferimento alla volumetria di progetto del P.G.T. e nell’ipotesi che tale volumetria venga tutta
realizzata nel prossimo decennio, la volumetria di progetto ancora disponibile una volta sottratta la
volumetria di pertinenza degli abitanti reali in più di [95.255,78mc - ((5.500 ab.- 5.080 ab.= 420ab) x 120
mc/ab.=)] 50.400,00 mc potrebbe consentire di migliorare l’indice di affollamento da 0,58 ab/vano a 0,52 a
conferma del tipo di miglioramento già verificatosi in Calco nell’ultimo decennio ed anche per adeguare
l’indice di Calco a quello della Provincia di Lecco e della Regione Lombardia, nel frattempo (dal 2001 al
2008) ulteriormente migliorato.
4 – Sistema urbano
L’assunzione dell’obiettivo di contenimento dello sviluppo del territorio urbanizzato, significa la conferma
dell’obiettivo del Documento programmatico.
216

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Gli Ambiti Agricoli Strategici del P.T.C.P. di Lecco non sono interessati dal consumo di suolo per
gli Ambiti di Trasformazione.
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
d - Determinazione delle politiche d’intervento per i diversi sistemi
funzionali (art. 8, comma 2, lettera c)
Nell’individuazione degli obiettivi di sviluppo, miglioramento e conservazione a valenza strategica per la
politica territoriale del Comune, di cui al precedente capitolo 2 – A, sono già state delineate le politiche
d’intervento per i diversi sistemi funzionali alla scala sovracomunale ed alla scala comunale.
1 – RESIDENZA
Gli obiettivi quantitativi di 5.500 abitanti al 2020 e di contenimento del territorio urbanizzato, precisano anche
la politica d’intervento per la residenza, che risulta orientata al recupero del patrimonio edilizio, alla
riqualificazione degli insediamenti esistenti ed al loro completamento.
Il P.G.T. definisce così in termini immediatamente operativi alla scala di ciascun edificio ed isolato, le
modalità di intervento sul patrimonio edilizio esistente, così da rendere disponibile da subito questo
patrimonio al fine del soddisfacimento del fabbisogno abitativo.
Per quanto riguarda poi gli Ambiti di di trasformazione urbanistica ed in particolare i criteri di perequazione e
compensazione individuati, si privilegia il convenzionamento degli interventi ai sensi della L. n°. 457/78 e del
T.U. n°. 380/01, sempre al fine di soddisfare il fabbisogno abitativo pregresso ed insorgente per le classi di
popolazione più deboli.
Vengono infine proposti obiettivi di riqualificazione, in riferimento a numerosi ambiti territoriali nel tentativo di
ricomporre in modo ancor più unitario il territorio.
In termini quantitativi il tessuto urbano consolidato residenziale e gli Ambiti di Trasformazione residenziale
del P.G.T. impegnano complessivamente (2.057.486,00 + 28.892,00 = ) 2.086.378,00 mq., pari al 45,17%
della superficie del territorio comunale.
Gli ambiti di trasformazione residenziale C, compresi gli ambiti di trasformazione al 70% residenziale B/SU
(B/SU e B/SU), occupano 45.075,00 mq. del territorio e rappresentano il 2,16 % dei 2.086.387,00 mq. di
cui sopra.
A – Centri storici e nuclei di antica formazione
1 - Premessa
Un intervento sull’antico deve necessariamente riconoscere, rispettare e saper conservare i valori storico
- ambientali contenuti nell’assetto tipologico – edilizio degli insediamenti costruiti dalla collettività per
ospitarvi le proprie attività. Essi sono un vero e proprio prodotto sociale, un patrimonio della collettività,
testimone della cultura della comunità locale. Tutelare il valore di tale patrimonio significa difenderne
l’autonomia e favorirne una crescita equilibrata in una continuità di esperienza umana,
architettonica,sociale ed economica che la storia infonde e che alcuni edifici, vecchi o antichi certificano.
L’esigenza di garantirne la “conservazione” per la continuità con il passato e per una comune visione del
futuro, per come sarà, o meglio per come vorremmo che si sviluppasse anche in campo urbanistico –
edilizio è necessaria per non improvvisare su quanto la storia ha prodotto e che si è eventualmente, in
parte o in tutto, compromesso o trascurato.
A causa di uno sviluppo nel corso degli anni dell’insediamento urbano originario secondo tipologie
d’intervento perlopiù schematiche e ripetitive, i centri storici di Calco e Arlate ed i nuclei di antica
218

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
formazione esterni risultano ancora il punto di partenza obbligato per una riqualificazione del tessuto
urbano.
Conservare comporta però un attento esame dello stato attuale, innanzitutto per scoprire e rispettare i
condizionamenti storico – ambientali del “luogo” dell’intervento.
2 - Strumenti
L’analisi storica si basa sulla lettura della cartografia relativa al fondo mappe Carlo VI 1721 e del Catasto
Lombardo Veneto del 1857 con i relativi aggiornamenti e rettifiche risalenti agli anni: 1880, 1884, 1896.
Di seguito vengono allegate le tavole che illustrano l’evoluzione storica del Comune di Calco:
insediamenti e rete infrastrutturale.
B - Progetto
1 - Premessa
Qualsiasi ipotesi di progetto deve avere come punto di partenza la realtà, sia quella locale, che quella
più generale, una realtà che abbiamo esaminato all'inizio della relazione, anche in chiave
storica.
I centri storici ed i nuclei di antica formazione che qui ci interessa descrivere, si identificano con Calco di
fine ottocento, sia per l'organizzazione urbana (rimasta pressoché inalterata) che per la tipologia edilizia.
In questo contesto ci sembrano significative le attività abitative, le attività di servizio e di lavoro, oltre
naturalmente alle attività pubbliche e di interesse generale, in campo sociale, religioso, sportivo e
culturale.
Complessivamente questa presenza è significativa per il ruolo che esse svolgono o che possono
svolgere per l'organizzazione della città.
Tale organizzazione si regge fondamentalmente sull'originario impianto viario che, per la parte di
territorio che ci interessa, è ancora perfettamente leggibile, anche se non più articolato in vie, piazze,
slarghi e altro che un tempo permettevano funzioni diverse e quindi l'espressione ed il soddisfacimento
delle esigenze primarie di una vita comunitaria, che, per il resto si esplicava pienamente nelle corti
diretta espansione delle abitazioni circostanti.
Questo contesto è anche ricco di sollecitazioni progettuali per molti degli aspetti funzionali e tecnici, per
la riqualificazione del centro storico.
Il progetto di recupero è partito da queste sollecitazioni e da una realtà ancora propositiva, per rimuovere
le cause che hanno provocato il loro degrado.
2 - Centri storici e nuclei di antica formazione
2.a - Recupero urbano
L'analisi dello stato di fatto e la lettura storica condotta,ci consentono di formulare alcune ipotesi di
progetto.
Se ha un senso l'operazione di recupero lo ha innanzitutto dal punto di vista dell'organizzazione urbana,
e, primo fra tutti gli aspetti, da quello della viabilità.
2.a.1 -Viabilità
Parlare di recupero, significa innanzitutto creare nuovi presupposti urbanistici, e quindi principalmente,
un nuovo assetto viario attraverso una precisa gerarchia stradale che consenta di eliminare il traffico di
attraversamento e privilegiare i collegamenti ciclopedonali.
219

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Ovviamente questa operazione deve essere estesa a tutto il territorio comunale ed è illustrato
dall'Allegato n°. 1 al Doc. 1 - B.
Le strade che interessano i centri storici ed i nuclei di antica formazione sono classificate come strade
F2 a traffico limitato.
2.a.2 - Mobilità interna
Da questa ipotesi, discende la scelta di individuare zone a traffico limitato all’interno dei centri storici.
Si potrà in questo modo valorizzare la ricca sequenza di slarghi, piazze, luoghi di sosta e d'incontro che
caratterizzano pur in modo discreto il suo sviluppo.
Tale mobilità può essere ancora estesa ad interessare le aree e le attrezzature pubbliche presenti nel
centro storico.
Esse sono o potrebbero diventare vere e proprie cerniere di collegamento sul territorio, purché non siano
intese come elementi a se stanti, nel contesto di un frazionamento diffuso e capillare del territorio.
Garantendo per queste aree un livello minimo di percorribilità, non solo si estenderà la continuità d'uso di
questa parte del territorio, ma si potrà pure partire da queste aree ed attrezzature, per il ridisegno della
città, organizzandone il suo tessuto connettivo.
Tale tessuto va quindi esteso ad interessare gli spazi ancora liberi e, fra questi, principalmente i cortili,
creando i presupposti per una loro riqualificazione anche spaziale.
Il risultato finale potrebbe essere, in alcuni casi, la formazione di vere e proprie piazze di disimpegno
delle attività pubbliche e private, che vi prospettano, in grado anche di facilitare il rinnovo degli isolati
interessati, per destinazione ed immagine.
2.a.3 - Destinazioni
Nei centri storici è soprattutto importante l'intreccio di attività che da sempre caratterizza la vita dei centri
storici.
Tutte le attività insediate costituiscono infatti un sistema integrato di punti di vendita,di sedi di
associazioni, di laboratori, ecc., e dimensionati in modo da soddisfare le più immediate necessità
quotidiane della popolazione residente nel centro storico e nel Comune.
La sopravvivenza di questo sistema non è stata, come non sarà solo garantita dall'efficienza del servizio
che svolge, quanto piuttosto dall'essere inserito nel particolare contesto abitativo del vecchio centro
abitato, fatto di innumerevoli relazioni ed integrazioni tra i vari sistemi funzionali.
La struttura di queste relazioni garantisce, da una parte, uno standard abitativo minimo alla residenza e,
dall'altra parte, la sopravvivenza a ciascuna funzione.
Tale intreccio va valorizzato ed esteso, prevedendo all'interno dei cortili, con le attività di servizio, altre
attività in grado di meglio valorizzare le tipologie edilizie già presenti o di nuova formazione.
Questa operazione sarà in alcuni casi, facilitata dalla trasformazione dei cortili nelle piazze di cui sopra.
Ricollegate all'organizzazione urbana, risulteranno dei luoghi di interesse comunale, sollecitando
investimenti per attività anche rilevanti.
2.b - Recupero edilizio
2.b.1 - Premessa
Gli elaborati di progetto (Allegati di cui all’art. 30.2 N.T.A. del D.d.P.) privilegiano il recupero edilizio,
perché questa scelta garantisce la riqualificazione dell'originario impianto storico.
220

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Diversamente gli interventi di recupero urbanistico sono limitati ai casi effettiva necessità di riordino
urbanistico, con la formazione dei servizi generali per gli insediamenti.
2.b.2 - Impianto storico
Per un centro storico prevale l'immagine del suo impianto, che risulta sommatoria di elementi di
paesaggio, di architetture singole anche rilevanti e di un tessuto edilizio solo apparentemente più
modesto.
Tale impianto va allora prioritariamente salvaguardato, facendo innanzitutto prevalere, come detto
in premessa, il metodo della "conservazione", che valorizzi tutta la competenza costruttiva
accumulata in secoli di sviluppo, per operazioni di ristrutturazione, adeguamento igienico e
statico, trasformazioni d'uso, manutenzioni ordinarie o straordinarie.
Tale competenza aderisce meglio anche alla sensibilità dei cittadini residenti, che risulterebbero
in tal modo direttamente interessati dai processi di trasformazione e di adeguamento del
patrimonio edilizio esistente.
Alla fine risulterebbe anche un'operazione poco dispendiosa perché programmata nel tempo,
utilizzando risorse prodotte dal risparmio individuale.
Ovviamente questa operazione andrà condotta sulla base di indicazioni costruttive descritte da
una opportuna normativa tecnico - edilizio.
Gli inconvenienti che potrebbero risultare, sono certamente da preferire a quelli provocati da
operazioni di "normalizzazione", o di "omogeneizzazione" che altri interventi più consistenti,
potrebbero determinare.
Si vorrebbe cioè evitare che in nome dell' "efficienza", dell' "economicità", dell' "urgenza", ecc.,
vengano prodotti interventi radicali che annullino le caratteristiche proprie dei singoli edifici,
operando secondo schemi o mode, capaci di annullare l'originalità del nostro patrimonio storico.
2.b.3 -Tipologia edilizia
L'ipotesi di progetto finora illustrata colloca i centri storici alla scala territoriale propria, risolvendo i suoi
collegamenti esterni e facilitando la più opportuna organizzazione urbana interna.
Un'organizzazione che privilegia la mobilità pedonale, le attività residenziali e di servizio, quelle
pubbliche e di interesse generale, in una dimensione di vita equilibrata, in grado di valorizzare il
suo patrimonio storico ed ambientale.
Tale patrimonio è d'altra parte, il supporto fisico più adatto a tale vita di relazione, essendo organizzato
in tipologie mai schematiche né prevedibili.
Di queste tipologie abbiamo fatto una lettura storica e funzionale, evidenziandone gli elementi
costitutivi che prioritariamente dovranno essere salvaguardati in qualsiasi ipotesi di intervento.
Tali elementi si identificano e danno forma a tutte le relazioni di cui si avvale la vita comunitaria,
dall'androne d'ingresso, alla scala ed al ballatoio, ai portici di disimpegno delle attività, ed a
quant'altro serviva e potrà servire per le vecchie o nuove forme di aggregazione. Il vecchio
assetto si è definitivamente rotto, almeno per le destinazioni passate, ma può e deve
essere ricomposto in un equilibrio nuovo, eventualmente anche attraverso nuovi elementi costitutivi.
In particolare per le corti.
In passato la loro organizzazione era estesa ad interessare altri spazi funzionali, non solo al servizio
dell'abitazione, ma anche per altre attività.
221

P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Gli elementi espressi da tale organizzazione verranno pure evidenziati nelle tavole di progetto e
nella normativa.
Spetterà però al progetto edilizio, in una continuità di approfondimento e proposta, individuare
elementi costitutivi nuovi e più originali, in grado di risolvere in modo significativo le relazioni
proposte.
2.b.4 - Nuovi interventi
Certamente questi interventi dovranno ricercare la migliore soluzione architettonica ai problemi posti
dalle attività già insediate e quindi la più opportuna definizione spaziale degli insediamenti
nuovi.
Si ritiene infatti, per questa fase dello sviluppo di Calco, che la situazione possa essere
migliorata, con addizioni oltre che con sottrazioni: l'urbanistica non più preoccupata della solo densità
ma, svincolata da pressioni speculative, attenta ad esprimere ed avviare a compimento un
progetto in cui acquistino significato diverso le aree libere e quelle costruite; gli spazi per la
pedonalità e quelli per il disimpegno veicolare degli insediamenti, gli spazi pubblici e privati.
In questa prospettiva si qualificano appunto anche i nuovi interventi a condizione che siano previsti
da opportuni strumenti attuativi, in grado di guidare il passaggio dal progetto urbanistico a quello
edilizio, superando la tradizionale separazione tra i due momenti progettuali.
E' quanto ci si propone con questo progetto.
Il risultato finale consentirà di disporre di aree attrezzate al servizio degli insediamenti interessati ed a
vantaggio dell'organizzazione urbana più complessiva.
2.b.5 - Arredo urbano
Il patrimonio, storico e paesaggistico, rivisto alla luce delle ipotesi illustrate, potrà essere meglio
evidenziato con opportuni interventi di arredo urbano. Quest'ultimo non concepito in forma
impropria, come obiettivo (miglioramento della qualità urbana) di ogni intervento sul patrimonio
edilizio e non, esistente e di nuova formazione.
In questo senso il controllo della forma urbana e quindi la soluzione definitiva di quanto compreso
nel termine "arredo urbano", deve discendere prioritariamente da questo progetto urbanistico e da
quello successivo a livello edilizio, per il recupero del centro di antica formazione.
Tale progetto sarà appunto articolato per evidenziare, attraverso soluzioni di arredo urbano, i
punti di raccordo dell'organizzazione urbana e della tipologia edilizia.
2.b.6 - Infrastrutture
Pur ipotizzando le migliori condizioni al contorno, per la viabilità e le infrastrutture, quelle di
parcheggio, occorre prevederne delle altre interne al centro storico, in grado di reggere
l'organizzazione urbana ipotizzata.
Per la viabilità abbiamo in parte detto; rimane da dire dei parcheggi; dei marciapiedi o percorsi
protetti ed in genere delle infrastrutture della mobilità.
In particolare i parcheggi dovranno essere preferibilmente interrati, utilizzando quelle aree libere
(pubbliche e private) che sono accessibili dai percorsi veicolari.
Tra queste aree devono in particolare essere preferite quelle che già necessitano di un ridisegno
urbano, pur nel rispetto delle destinazioni in atto.
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
Per il resto, la pedonalizzazione del centro, comporterà l'individuazione di percorsi pedonali protetti, a
disimpegnare tutte le più importanti attrezzature pubbliche e private di interesse generale.
Tali percorsi dovranno essere dotati di tutti gli accorgimenti tecnologici in grado di migliorarne la
funzione.
2.b.7 - Impianti tecnologici
Molte delle difficoltà di recupero del patrimonio edilizio esistente derivano anche
dall'inadeguatezza delle reti tecnologiche, sia pubbliche che private, e dalla difficoltà di provvedervi
migliorando anche l'impiantistica degli edifici.
Si potrebbe ovviare a tale situazione centralizzando alcuni impianti e servizi, da quello del
riscaldamento alle attività di deposito per le attività commerciali o altro.
In proposito non è da escludere sia la formazione di nuove centrali, sia l'utilizzo di quelle esistenti,
anche pubbliche, attraverso opportune riconversioni o potenziamenti.
3 - Modalita' di recupero
L'art. 30 delle N.T.A. definisce le modalità di recupero del patrimonio edilizio esistente, compreso nelle
zone A appositamente perimetrate.
Gli allegati di cui all’art.30 delle N.T.A. – D.d.P. ha elaborato il progetto di recupero dei centri storici e
dei nuclei di antica formazione, con interventi diretti sui singoli edifici o attraverso piani di recupero
relativi a comparti che sono stati individuati e perimetrati sulla tavola dell'Azzonamento.
2 - ATTIVITÀ PRODUTTIVE
- Agricoltura
L’agricoltura è solo esercitata come coltivazione dei terreni, e come attività di allevamento e di lavoro
negli insediamenti al servizio dell’agricoltura.
Le zone agricole sono in parte comprese nel Parco Regionale Adda Nord.
Complessivamente il territorio agricolo E1 ed E2 e gli ambiti F3 ed F4 occupano 2.745.807,00 mq circa,
pari al 59,43% del territorio comunale.
- Industria
Il P.G.T. conferma gli insediamenti in località Scagnello e favorisce qui la delocalizzazione di quelli
presenti nel tessuto urbano consolidato.
E’ previsto un solo ambito di Trasformazione da utilizzare per i trasferimenti.
Complessivamente le zone produttive e artigianali occupano 327.982,00 mq pari al 7,10% del territorio
comunale.
3 - COMMERCIO
Per questa attività vale il quadro conocscitivo e le determinazioni di cui all’allegato n° 3 della presente
relazione: Quadro conoscitivo del territorio comunale: Componente commerciale.
4 - Conclusioni
Le politiche d’intervento illustrate per i diversi sistemi funzionali e le scelte localizzative fatte promuovono
solo cinque nuovi interventi di trasformazione territoriale di rilevanza comunale, 4 residenziali ed uno
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P.G.T. – Documento di Piano - RELAZIONE – Calco – Lecco
produttivo, mentre non viene proposso nessun intervento di trasformazione di rilevanza sovracomunale
se si escludono le nuove S.P. 342 e S.P. 342 DIR. Il fabbisogno residuo dei cittadini viene soddisfatto
attraverso il potenziamento ed il completamento degli insediamenti esistenti o già previsti e non attuati in
precedenza, integrando ove necessario la viabilità per garantire una adeguata accessibilità.
I risultati potranno essere monitorati nel tempo attraverso la quota di abbattimento del volume di traffico
pesante in attraversamento del Comune, ed attraverso la realizzazione degli interventi di riqualificazione
dell’esistente, che risulta l’obiettivo della pianificazione a livello comunale.
Gli obiettivi di allontanamento del traffico pesante di attraversamento che non ha origine e destinazione
all’interno dell’area e la riqualificazione dei centri abitati in un’ottica di zona a traffico limitato risponde
anche al criterio di sostenibilità ambientale con l’abbattimento degli inquinanti da Pm10 e
dell’inquinamento acustico.
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Piano di Governo del Territorio – Scheda di valutazione – Comune di CALCO - LECCO -
e - Compatibilità delle politiche d’intervento individuate con le risorse
economiche attivabili dall’amministrazione Comunale (art. 8,
comma 2, lettera d)
I capitoli 10 e 11 del Piano dei Servizi di cui al Doc. n° 2 del P.G.T. individuano i principali piani, progetti ed
opere richiesti come necessari da un’equilibrata attuazione del P.G.T., per un costo complessivo di 10,00
milioni di euro che sono coperti dalla capacità di spesa del Bilancio Comunale per 5,00 milioni.
Gli altri costi per opere, progetti e piani si prevedono a carico di altri enti e degli stessi operatori negli ambiti
di trasformazione.
In ogni caso si sintetizzano di seguito i principali capitoli di spesa.
Infrastrutture sociali
Le principali opere pubbliche risultano pertanto a carico del Bilancio Comunale, mentre altre opere verranno
poste a carico degli operatori privati e/o di altri enti.
Analogamente per le aree a standard il capitolo 9 del piano dei servizi definisce le modalità di attuazione e/o
acquisizione dei 73.315,96 mq. o attraverso il convenzionamento, o attraverso la perequazione e/o
compensazione o attraverso i Piani Attuativi.
Infrastrutture ambientali
Tutte le opere comprese negli ambiti di riqualificazione a contenuti ambientali (art. 30.1a, 30.2, 30.3, 30.4,
30.6, 30.10 potrebbero non comportare oneri per l’Amministrazione Comunale, esclusi quelli per la
predisposizione dei Documenti di Inquadramento che il Piano dei servizi pone a carico del Bilancio
Comunale in partita di giro.
In ogni caso il Piano dei Servizi prevede un impegno di spesa di 1.0 milioni di euro per città giardino e Parco
Superiore urbano ed altri 2 Milioni di euro per mobilità sostenibile, in quanto questo impegno risulta
prioritario rispetto all’obiettivo di riqualificazione che il PGT persegue.
231

Piano di Governo del Territorio – Scheda di valutazione – Comune di CALCO - LECCO -
f - Individuazione degli ambiti di trasformazione (art. 8, comma 2,
lettera e)
L’art. 29 delle N.T.A. del Doc. n°. 1c – Documento di Piano elenca gli ambiti di trasformazione all’interno ed
all’esterno del tessuto urbano consolidato, per le singole destinazioni d’uso, assegnando per ciascun ambito
i rispettivi indirizzi di trasformazione.
Viene di seguito svolto l’elenco, rimandando alle N.T.A. la loro illustrazione.
Gli Ambiti di trasformazione individuati dal D.d.P. sono di tipo A di recupero,di tipo B di completamento e di
trasformazione (per servizi urbani (B/SU)),di tipo F di nuova edificazione e/o trasformazione di standard e di
tipo V per infrastrutture per la mobilità, mentre altre si caratterizzano come Ambiti C di nuova edificazione
per insediamenti residenziali ed Ambiti D di nuova edificazione per insediamenti produttivi.
- AMBITI DI TIPO A
AV - Ambito di Intersezione S.P. 342 – S.P. 342 dir. o Largo Pomeo
L’intervento di riqualificazione del Centro Storico di Pomeo va visto nell’ottica di
riqualificazione di Largo Pomeo, anche attraverso interventi di trasferimento del
volume degli edifici eventualmente dismessi a causa dell’inquinamento e del traffico.
L’obiettivo è quello di ridisegnare l’Ambito per migliorare la sua vivibilita’ e per
agevolare le connessioni ciclopedonali e quelle veicolari tra la zona est e la zona
ovest di Calco, prima e dopo la realizzazione degli interventi di disimpegno nord e sud
del traffico di attraversamento lungo la S.P. 342 e S.P. 342 dir.
In quest’ottica si dovrà valutare anche l’opportunità di una migliore organizzazione
delle fermate degli autobus.
AV Pa - Ambito di Via della Chiesa
L’intervento di riqualificazione di Via della Chiesa si propone di facilitare una
connessione diretta oltre che visiva, anche pedonale e storico – funzionale, tra Chiesa
di S. Vigilio ed il Cimitero Comunale.
A/B/SU-V - Intervento in località Mulinello di cui agli Ambiti B/SU e V
Per gli insediamenti in Ambito A valgono le modalita’ d’intervento di cui all’art.31.1
mentre le direttive sono quelle degli Ambiti B/SU e V.
- AMBITI B/SU PER SERVIZI URBANI
B/SU/A/V - Ambito in località Mulinello
L’intervento si accompagna all’Ambito di Trasformazione V ed agli insediamenti A
e si propone il riordino delle attività insediate, favorendo l’inserimento di nuove attività
di ristorazione o ricettive e di servizi annessi (centro benessere, sportivo e di tempo
libero, ecc.)ad integrazione di quelle gia’ presenti nell’Ambito ed in sostituzione di
quelle produttive insediate,quando e se queste dovessero essere dismesse.
L’ambito e’ confinante con un insediamento E1 che potrebbe essere destinato ad
attivita’ di agriturismo a loro volta funzionali alle altre attivita’ svolte nell’Ambito.
Complessivamente l’insediamento si potrebbe configurare come un centro servizi alla
persona di rilevanza sovracomunale, per attivita’ di ristorazione, benessere, sportive e
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Piano di Governo del Territorio – Scheda di valutazione – Comune di CALCO - LECCO -
B/SU - Ambito di Via Italia
di tempo libero, oltre che residenziali ricettive.
L’intervento si propone di integrare le attivita’ commerciali e di deposito
esistenti,favorendo l’insediamento di attività residenziali e di servizio (commerciali,
direzionali ed altro) in connessione con le attività insediate nell’intorno e la formazione
di una collegamento ciclopedonale diretto tra Via Italia ed il parcheggio del Municipio,
in alternativa al marciapiede di Via Italia,oltre che eventualmente di spazi urbani di
disimpegno delle attività insediate.
B/SU - Ambito di Via Europa- S.P. 342 dir
L’Ambito comprende tutti gli insediamenti di tipologia produttiva e di deposito
presenti, dismessi e/o da dsmettere in un contesto residenziale, favorendone la
loro sostituzione e/o utilizzo con destinazioni residenziali e con servizi
(commerciali, direzionali ed altro), attraverso tipologie insediative che favoriscano
la formazione di spazi urbani articolati (piazza o altro).
L’ipotesi di intervento formulata non pregiudica la continuita’ delle attivita’
lavorative in atto ma si attuera’ concretamente se e quando tali attivita’ o almeno
quelle incompatibili,dovessero cessare.
B/SU - Ambito di via Giovanni XXIII in Arlate
L’Ambito di trasformazione di via Giovanni XXIII e’ subordinato alla soluzioni dei
problemi ambientali posti dal P.T.C.P. di Lecco che classifica l’Ambito nella fascia
di salvaguardia ambientale di trecento metri lungo la via Giovanni XXIII di cui
all’art.21 delle N.d.A. del P.T.C.P. di Lecco.Questo articolo facendo salve le aree
gia’ edificabili dagli strumenti urbanistici al momento dell’adozione del P.T.C.P.,si
presume faccia salvi anche gli insediamenti esistenti. Trattasi infatti di un impianto
di betonaggio in attivita’ ,che risulta incompatibile dal punto di vista ambientale e
viabilistico,con gli insediamenti circostanti e che potrebbe opportunamente essere
sostituito con un insediamento misto (residenza e servizi, pubblici e privati) che
risponda alle caratteristiche di cui al sopracitato art.21 delle N.d.A. del P.T.C.P.
Per questo Ambito esterno al perimetro del Parco Regionale Adda Nord valgono le
prescrizioni di cui all’art. 6 delle N.d.A. del P.T.C.
Prescrizioni
Per tutti gli Ambiti B/SU che prevedono la trasformazione o la riqualificazione degli insediamenti produttivi
esistenti, dovrà essere predisposto il Piano di Indagine Ambientale preliminare di cui all’art. 12.
- AMBITI C PER RESIDENZA: Denominazione
C - Ambito lungo la strada della crocetta
L’intervento si dovrà organizzare nello schema del quartiere giardino di cui al successivo
articolo 30.1 e nel rispetto di quanto previsto dall’art.21 delle N.d.A del P.T.C.P..
C - Intervento di Via dei Mulini in Arlate
L’intervento si dovrà caratterizzare nello schema del quartiere Giardino e nello schema di
edifici ad alta qualità ambientale, urbana e paesistica di cui al successivo art. 34 in
attuazione dei principi della biourbanistica di cui al punto C-A1 del successivo art. 31.
233

Piano di Governo del Territorio – Scheda di valutazione – Comune di CALCO - LECCO -
L’insediamento si dovrà inoltre caratterizzare dal punto di vista paesaggistico –
ambientale in riferimento al contesto in cui si colloca.
Lo standard urbanistico e quello qualitativo di cui ai criteri di perequazione del
successivo art. 32, si potrebbero identificare con la cessione e realizzazione dello
standard FPz e/o P/F1 in Arlate.
Lo standard individuato all’interno dell’Ambito sarà in parte utilizzato per la
formazione dei parcheggi e del verde di servizio dell’insediamento e per il resto
potrà essere utilizzato dall’operatore privato per la formazione di un centro
sportivo convenzionato, Fis di cui all’art. 52.8.
C - Ambito di via Cornello
L’intervento sara’ di supporto logistico e funzionale all’omonimo centro storico,
con la formazione di una piazza e/o cortile aperto sulla via e con l’edificazione
sulla parte rilevata dell’Ambito,con conservazione integrale delle balze.
C - Ambito in localita’ Cazzulino di Arlate
L’intervento si dovrà organizzare nel rispetto degli insediamenti esistenti ed in
conformità delle loro tipologie (a corte).Lo standard urbanistico dell’intervento
corrisponde a quello individuato sulla tavola delle previsioni di piano in ampliamento
del plesso scolastico esistente.
Lo standard qualitativo dell’intervento corrisponde all’area per l’ampliamento del Cimitero
di Arlate e della realtiva fascia di rispetto individuata dal Documento di Piano come F1 .
Tale area dovra’ essere ceduta in corrispondenza dell’intervento nell’Ambito di
Trasformazione C, con conseguente perequazione del vincolo.
Gli Ambiti C e C sono di completamento del tessuto urbano consolidato, mentre gli Ambiti C, C, lo
ampliano.
Per gli Ambiti di trasformazione C, C, C esterni al perimetro del Parco Regionale Adda Nord di cui
all’art. 6 valgono le prescrizioni di cui allo stesso articolo.
- AMBITI D – PER PRODUTTIVO: Denominazione
D Ambito in località Calendoni
L’intervento di completamento degli insediamenti esistenti ed autorizzati deve in
particolare salvaguardare il torrente Calendoni che lo delimita a sud-est, arretrando
le costruzioni e programmando la manutenzione dello stesso (rinaturalizzazione e
permeabilità delle sponde, ecc.) in attuazione dell’art. 57 – C zona R3.
L’intervento dovrà inoltre attuare una qualche forma di Mitigazione Ambientale di
cui al successivo art. 30.7.
- AMBITI F – STANDARD: Denominazione
FPz Intervento di Via Italia
L’insediamento risponde all’esigenza di organizzare uno spazio antistante il Plesso
scolastico di Via Italia, dotandolo di spazi attrezzati anche esterni al plesso, nello schema
di una Piazza pluriuso, adatta anche per manifestazioni culturali.L’area dell’intervento
corrisponde allo standard da cedere dall’Ambito di trasformazione C.
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Piano di Governo del Territorio – Scheda di valutazione – Comune di CALCO - LECCO -
- ZONE V: Denominazione
V - Intervento: Tangenziali nord e sud della S.P. 342
B/SU/A/V
L’intervento corrisponde alla previsione del P.T.C.P. di Lecco di una tangenziale
nord e sud alla S.P.342 in attraversamento di Calco.
L’opera riveste oltre che un’importanza locale, anche un ruolo sovracomunale nel
tentativo di costruzione di una gerarchia stradale a livello provinciale ed
interprovinciale, in grado di smaltire il traffico est – ovest e nord – sud che non ha
origine e destinazione interna al territorio in esame ed al Comune di Calco in
particolare.Nella progettazione dell’opera occorrera’ tener conto degli insediamenti
esistenti e di quelli previsti dal P.R.G. vigente e riconfermati dal P.G.T..
Per questo intervento valgono in particolare, se più restrittive le prescrizioni di cui
all’art. 18.4 delle N.d.A. del P.T.C.
- Intervento S.P. 342 dir – Via Giovanni XXIII in località Mulinello
L’ambito è esteso a comprendere gli interventi B/SU/A.
AV
L’intervento consiste nella realizzazione di una intersezione stradale complessa, di
una o piu’ rotonde coordinate ed in grado di disimpegnare il traffico di tutte le strade
che convergono sulla S.P. 342 dir in località Mulinello: da Via Giovanni XXIII alla
strada di disimpegno degli insediamenti di Faibene e Vescuria.
L’intervento risulta di competenza provinciale ed è quindi da studiare in
coordinamento con la Povincia di Lecco.
- Ambito di Intersezione S.P. 342 – S.P. 342 dir. o Largo Pomeo
AV Pa - Ambito di Via della Chiesa
V Pa - Ambito per l’ Attraversamento protetto di Via S. Carlo – Via Trento
Questo attraversamento protetto verrà realizzato nello schema di sovrappasso
ciclopedonale della S.P. 342 dir a congiungere Via Trento con Via S. Carlo, creando
una connessione tra la Via S. Vigilio eCalco Inferiore e tra il plesso scolastico di Via
Italia e le Attezzature Parrocchiali e la Palestra di Via delle Rimembranze.
Per gli interventi di cui agli Ambiti V Pa e V Pa valgono le prescrizioni di cui alle N.d.A. del P.T.C.P.
per quanto riguarda le strade provinciali di cui all’art. 58.6.
NB. Oltre gli ambiti di trasformazione puntualmente cartografati e descritti in questo articolo, saranno
assoggettati alle prescrizioni del presente D.d.P., anche gli ambiti interessati da interventi in zona A e
B aventi le seguenti caratteristiche:
- ZONE A Interventi di ristrutturazione urbanistica e/o nuova costruzione riferiti a più unità immobiliari e
di volumetria uguale o superiore a 4.000 mc. (art. 43)
- ZONE B Interventi di nuova edificazione o di ristrutturazione urbanistica così come previsto dall’art. 44.
- ZONE B/D Interventi di nuova edificazione o di ristrutturazione urbanistica così come previsto dall’art. 47.
- ZONE B/SU Interventi di nuova edificazione o di ristrutturazione urbanistica così come previsto dall’art. 48.
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Piano di Governo del Territorio – Scheda di valutazione – Comune di CALCO - LECCO -
Il consumo del suolo in Calco previsto dal P.G.T. verifica un incrementato inferiore al 1,00%
rispetto al P.R.G. vigente (44,55%).
Il consumo del suolo previsto dal P.G.T., ad attuazione completa dello stesso, è pari a circa il
45,23% con (2.057.486+32.132=)2.089.618 mq di estensione del territorio urbanizzato.
A) CONSUMO DEL SUOLO – CONFRONTO sintetico
tra le previsioni del PRG 44,55% e P.G.T. 39,79%
Tessuto Urbano
Consolidato + Previsioni
(mq.)
Territorio non
urbanizzato
mq.
Sistema infrastrutturale
esterno al TUC
(mq. e %)
Consumo del suolo
Percentuale (SU/ST)
P.R.G. vigente 2.057.486 2.562.514 44,55%
P.G.T. D.d.P. 2.089.618 2.530.382 45,23%
B) CONSUMO DEL SUOLO - CONFRONTO analitico
tra - previsioni (p) del P.R.G. (TUC+p) 2.057.486 e P.G.T. (TUC+p) 2.089.618
Ambiti di trasformazione
Esterni al TUC
Ambiti di trasformazione
Interni al TUC
Aree di completamento
Interni al TUC
(mq)
236
32.132
50.569
41.681
SUPERFICIE TERRITORIALE (S.T.) 4.620.000 TOTALE 122.382
C) INCREMENTO DEL CONSUMO DEL SUOLO previsto dal P.G.T. rispetto al P.R.G.
2.089.618 (PGT) - 2.057.486 (PRG) = + 32.132 mq / 2.057.486 (S.U.) = + 1,56%
rispetto al territorio urbanizzato.
** S.U. Superficie Urbanizzata
*** T.U.C. Tessuto Urbano Consolidato – pari all’esistente verificato al 2008

Piano di Governo del Territorio – Scheda di valutazione – Comune di CALCO - LECCO -
g - Recepimento delle previsioni prevalenti nei piani di livello
sovracomunale (art. 8, comma 2, lettera f)
La Tav. n°. 1 – Previsioni di Piano del Doc. n°. 1 – B – Documento di Piano del P.G.T. recepisce:
- il perimetro dei Centri Storici e nuclei di antica formazione (I.G.M. 1888);
- il Parco Regionale Adda Nord;
- il Piano Territoriale di coordinamento della Provincia di Lecco con i relativi Elaborati grafici e N.d.A. ;
Queste previsioni di livello sovracomunale discendono dalla lettura e recepimento delle previsioni degli atti di
programmazione emanati da Enti sovracomunali di cui al precedente capitolo.
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Piano di Governo del Territorio – Scheda di valutazione – Comune di CALCO - LECCO -
h - Criteri di compensazione, perequazione ed incentivazione (art. 8,
comma 2, lettera g)
L’ art. 32 delle N.T.A. del Doc. N°. 1 - c - Documento di Piano illustrano l’applicazione dei principi di
perequazione, compensazione ed incentivazione urbanistica di cui all’art. 11 della L.R. n°. 12/2005 e di cui
all’art. 31 delle N.T.A..
La compensazione e la perequazione attuata in questo articolo è specifica per le aree di trasformazione
(perequazione) e per le aree vincolate (compensazione), assegnando innanzitutto a queste ultime un indice
di fabbricabilità fondiaria da utilizzare nelle aree di trasformazione per l’incremento dell’indice di pertinenza.
Per le aree di trasformazione la perequazione è articolata in più opzioni, in quanto l’incremento del loro
indice di fabbricabilità, è possibile:
- o attraverso il trasferimento ed il recepimento del volume degli edifici previsti da demolire per motivi
urbanistici, funzionali ed ambientali e/o per diradare i volumi degli altri Ambiti di trasformazione
(B/SU) o degli edifici condonati che si intendono trasferire in quanto in contrasto con le destinazioni
di zona (demolizione contestuale al recepimento del volume da trasferire) o attraverso
l’acquisizione di volume dalla Banca Volumetrica Comunale di cui al successivo capoverso.
- o sfruttando la capacità edificatoria dello standard ceduto, quale standard urbanistico di
pertinenza della maggior volumetria realizzata e/o dello standard qualitativo realizzato o
monetizzato in ragione di un metro quadrato di S.l.p. di standard qualitativo, per ogni 10 mc. di
incremento volumetrico residenziale (art. 31B delle presenti norme);
Lo standard qualitativo potrà essere esteso a comprendere opere di tipo ecologico – ambientale
(parchi urbani, boschi, prati, percorsi ciclabili e pedonali, ecc.) e/o per il recupero dei centri storici
(opere di urbanizzazione ,ecc.),di pari valore.
- o convenzionando ai sensi dell’art. 18 del T.U. n°. 380/01, dell’art. 43 della legge n°. 457/78 e
successive modifiche ed integrazioni;
- o in attuazione dell’art. 49.1.b delle N.T.A.
- o in attuazione dell’art. 55.3 delle N.T.A. attraverso il vincolo di pertinenza di cui all’art.15 delle
N.T.A. del P.G.T..
- o realizzando interventi in conto energia di cui al Piano dei Servizi, estesi ad uno o più Ambiti di
Trasformazione e/o di Riqualificazione.
Tali principi sono anche attuati in forma generalizzata dall’art. 49 delle N.T.A. del doc. n°. 3 – B – Piano delle
Regole, che tende al soddisfacimento dei fabbisogni abitativi dei Cittadini in funzione quasi uncinamene di
un corretto inserimento ambientale ed urbanistico.
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