21.01.2015 Views

gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

24<br />

Ritorno al futuro della televisione italiana. Un viaggio<br />

nel tempo per provare a immaginare cosa vedremo<br />

(e come lo vedremo) nel 2017. Esercizi di<br />

stile all’insegna della crossmedialità, surfando tra<br />

tecnologia e cultura, conservazione e innovazione,<br />

tendenze del mercato e nuovi linguaggi.<br />

turando un’idea nuova di televisione, come<br />

settore economico aperto alla sana competizione,<br />

sui modelli e cui contenuti, e vocato<br />

all’espressione internazionale del Made in Italy<br />

e della vivacità imprenditoriale; un settore<br />

aperto all’innovazione tecnologica e alla contaminazione<br />

settoriale che essa comporta, e<br />

in grado di adempiere alla propria mission di<br />

protagonista della trasformazione culturale e<br />

demografica del Paese.<br />

In linea con la sua vocazione creativa e “immaginifica”,<br />

veDrò chiamerà a raccolta nel<br />

working group una platea di partecipanti <strong>italiani</strong><br />

e stranieri caratterizzati da una visione<br />

“allargata” del mezzo televisivo, testimoni<br />

delle dinamiche del settore e aperti alle prospettive<br />

della crossmedialità. E chiederà <strong>loro</strong><br />

di fare un viaggio nel tempo di cinque anni - ai<br />

supereroi è concesso - per tornare e raccontare<br />

quale televisione hanno visto. Dai racconti<br />

emergerà l’immagine della nostra tv del<br />

futuro: nuova, possibile e italiana.<br />

c<br />

ome sarà la televisione del futuro<br />

Quale il suo ruolo in una società che<br />

si ridisegna ed evolve Prevedere ciò<br />

che sarà è un’impresa forse troppo<br />

ardita, immaginarla un gioco serio e avvincente.<br />

Se le molte variabili che ci separano dal<br />

film che vedremo ci impediscono infatti di delineare<br />

un quadro preciso, è un esercizio possibile<br />

- e senz’altro utile - quello di delineare<br />

possibili direzioni del cambiamento.<br />

Nessuno ormai dubita che <strong>gli</strong> effetti più dirompenti<br />

sulla fisionomia del mezzo televisivo<br />

arriveranno dal blending con la tecnologia digitale,<br />

sia essa intesa nelle declinazioni hard (i<br />

device ad esempio) che in quelle soft (internet<br />

in primis). Un processo inevitabile, del quale<br />

l’Italia non è (ancora) protagonista rilevante,<br />

ma semplice attore di ricaduta: una posizione,<br />

questa, forse non generosa per quella che<br />

è una delle principali economie del pianeta,<br />

laddove vi è chi invece si sta già attrezzando.<br />

Ciò avviene esplorando nuovi linguaggi, relazioni<br />

e strutture, che lasciano intravedere un<br />

futuro ibrido per il medium principe, basato su<br />

modalità di offerta always on e trasversali alle<br />

specificità del device utilizzato, capace di parlare<br />

sia ai nativi digitali che alle retroguardie<br />

tecnologiche e culturali.<br />

L’Italia, dunque, sta a guardare. Arroccata,<br />

quasi graniticamente, nelle sue molte anomalie,<br />

sembra premiare, anche in questo<br />

campo, il proprio endemico conservatorismo.<br />

Un atteggiamento che pare ingessato da un<br />

immobilismo incapace di elaborare un’idea<br />

di futuro e sempre confidente che da qualche<br />

altra parte, da un altrove indefinito, possa<br />

provenire lo stimolo al cambiamento.<br />

A nessuno sfugge più, tuttavia, che proprio<br />

questo atteggiamento sia oggi la premessa<br />

per un declino quasi certo, per una ulteriore<br />

perdita di identità, per l’arrendevolezza a<br />

una colonizzazione culturale e imprenditoriale<br />

eccedente il livello di guardia che già,<br />

abbondantemente, sperimentiamo. Con tutta<br />

evidenza è necessario immaginare, e poi<br />

intraprendere, un deciso cambio di direzione,<br />

nella consapevolezza che l’Italia dispone<br />

invece delle persone e delle energie in grado<br />

di elaborare un proprio modello, settoriale e<br />

culturale, di televisione.<br />

veDrò sta conducendo da tempo un faticoso<br />

esercizio di analisi, studio e confronto di idee<br />

orientato proprio a questo scopo: sta macoordinano:<br />

Lorenza Bonaccorsi, responsabile area<br />

sviluppo nuove iniziative editoriali e nuovi prodotti commerciali<br />

Fondazione musica per Roma; Alberto Mattiacci, docente di<br />

Economia e Gestione delle imprese, Università La Sapienza, Roma<br />

tra i partecipanti: Francesco Barbarani, head of<br />

Digital and Fox networks; Paolo Baronci, co-fondatore e Ceo<br />

Mperience; Alessandro Beulcke, presidente Allea; Silvia<br />

Calandrelli, direttore Rai educational; Tullio Cami<strong>gli</strong>eri,<br />

presidente Open gate Italia; Antonio Campo Dall’Orto,<br />

vicepresidente esecutivo Viacom International Media Networks;<br />

Federico Di Chio, vicedirettore generale contenuti Mediaset;<br />

Luca Colombo, Country Manager Facebook Italia; Andrea<br />

Di Fonzo, Md & Chief Interaction Officer at GroupM; Andrea<br />

Fabiano, responsabile marketing strategico Rai; Marco<br />

Ferrari, chairman & Ceo Zodiak active; Graziano Ferrari,<br />

La7; Mihaela Gavrila, docente di Sociologia dei processi<br />

culturali e comunicativi, Università La Sapienza, Roma; Giorgio<br />

Gori; Peter Kruger, imprenditore, blogger Il fatto quotidiano;<br />

Daniele Lepido, giornalista Il Sole 24 Ore; Umberto<br />

Marongiu, direzione commerciale Rai; Andrea Marini,<br />

head of Competition & Assurance legal affairs Vodafone;<br />

Alessandro Militi, direttore Marketing e Commerciale<br />

Fox Channels Italia; Roberto Olla, scrittore e giornalista<br />

Tg1; Paolo Palmarocchi, autore tv; Pierluigi Pardo,<br />

giornalista Mediaset*; Leonardo Pasquinelli, Endemol;<br />

Andrea Pezzi, conduttore e imprenditore, Ceo Ovo; Pablo<br />

Rojas, giornalista Rai; Alessandra Rossi, docente di politica<br />

economica, Università di Siena; Stefania Salustri, head of<br />

Communications and Media Relations Aspen Institute Italia;<br />

Francesco Specchia, giornalista Libero; Luisa Todini,<br />

presidente Todini costruzioni e consi<strong>gli</strong>ere di amministrazione<br />

Rai; Fabrizio Vigo, Ceo Consodata spa<br />

wg manager: Riccardo Vurchio, Lo Spazio della politica<br />

25

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!