gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni
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È tutta un’altra musica, non c’è che dire. E la crisi,<br />
stavolta, c’entra ma solo parzialmente. Già, perché<br />
la contrazione dell’industria fonografica precede la<br />
recessione globale e si lega a doppio filo al boom<br />
della condivisione dei file in Rete. Gestioni dei diritti,<br />
finanziamenti e neomecenatismo di un settore alla<br />
ricerca del ritmo perduto.<br />
l<br />
o scenario artistico di oggi vive una profonda<br />
contraddizione. Proprio nel momento<br />
in cui la musica conosce il massimo<br />
livello di diffusione e si colloca al<br />
centro di nuove, importanti dinamiche sociali,<br />
il suo assetto industriale subisce i contraccolpi<br />
di una crisi senza precedenti. La contrazione<br />
dell’industria fonografica è un fenomeno ormai<br />
strutturale che, tra il 2004 e il 2009, si è tradotto<br />
in un calo del 30% del fatturato globale.<br />
Anche in Italia il mercato cresce con estrema<br />
difficoltà: le ultime stime ci dicono che il 31%<br />
della popolazione non acquista musica. Allo<br />
stesso tempo, però, i dati del Digital Music Report<br />
2012 registrano un tasso di crescita de<strong>gli</strong><br />
introiti nel 2011 dell’8%, il più alto dal 2004,<br />
mentre nel nostro Paese lo scambio di file in<br />
rete si attesta al 23%, a fronte di una media<br />
europea del 14%. Fenomeni all’apparenza<br />
contraddittori ma spiegabili con la transizione<br />
in corso tra due ere che, osservate in una<br />
prospettiva di sistema, non è esagerato definire<br />
“geologiche”: da un lato, quella analogica,<br />
stagione che ha segnato l’ascesa della musica<br />
a prodotto commerciale di massa su scala<br />
planetaria; dall’altro, quella digitale che, lontana<br />
dall’avere assunto un profilo dai contorni<br />
stabili, sollecita il sistema dell’entertainment a<br />
una continua taratura delle proprie regole su<br />
variabili mutevoli o sconosciute.<br />
Quella avvenuta in questi anni è stata una<br />
metamorfosi profonda che ha ridefinito tanto<br />
il concetto di “oggetto” musicale quanto,<br />
complici le dinamiche di condivisione della<br />
rete - spazio nevralgico di creazione, transito<br />
e socializzazione dei nuovi contenuti multimediali<br />
- il profilo del consumatore, protagonista<br />
di una collocazione duplice: del tutto centrale<br />
- nella veste di produttore/utilizzatore – e<br />
allo stesso tempo “estroversa”, in virtù di una<br />
rinnovata connotazione sociale e relazionale<br />
dell’ascolto. Parallelamente, i cambiamenti<br />
intercorsi hanno inciso pesantemente sulla<br />
fisionomia dell’industria. La trasformazione<br />
del prodotto nella sua stessa consistenza materiale<br />
ha imposto, accanto alla risoluzione di<br />
questioni prettamente tecniche, la completa<br />
ridefinizione delle strategie di commercializzazione<br />
e l’azzeramento di paradigmi di marketing<br />
consolidati. L’avvento dello streaming,<br />
ben sintetizzato dal fenomeno Youtube, ha<br />
immesso certamente nuova linfa creativa nel<br />
circuito produttivo, favorendo l’ingresso di<br />
nuovi player e il rinnovamento delle pratiche<br />
di music discovery. Ma ha anche intaccato irrimediabilmente<br />
un modello di business antico<br />
e consolidato come quello “pay per”, travolto<br />
dall’impatto competitivo di una formula fatalmente<br />
superiore in quanto “legalmente”<br />
gratuita. Aspetto che, a sua volta, ha generato<br />
conseguenze anche sullo status dell’artista,<br />
sulle sue prospettive di affermazione e sulle<br />
strategie di promozione in un mercato dalle<br />
coordinate estremamente sfuggenti in cui<br />
la pubblicità, accanto ai volumi del consumo,<br />
è diventata la dimensione determinante del<br />
profitto. Nel contesto dato, prevedere le linee<br />
di evoluzione del settore e dei suoi protagonisti<br />
è senz’altro esercizio complesso, non fosse<br />
che per la stretta connessione con dinamiche<br />
di innovazione tecnologica dai ritmi in costante<br />
e quotidiana accelerazione. Nell’ambito del suo<br />
più generale progetto di indagine, valorizzazione<br />
e promozione del mondo musicale, veDrò<br />
utilizzerà l’occasione di confronto offerta dal<br />
working group per effettuare una ricognizione<br />
su<strong>gli</strong> ultimi sviluppi del settore nelle sue articolazioni<br />
tecnologiche, industriali, culturali e<br />
di consumo. I partecipanti si confronteranno<br />
quindi sulle esigenze de<strong>gli</strong> artisti, in particolare<br />
quelli più giovani, e sulle soluzioni in grado<br />
di accrescere la ricettività del mercato verso i<br />
modelli più innovativi di sviluppo.<br />
coordinano: Giampiero Di Carlo, fondatore ed editore<br />
Rockol; Laura Mirabella, responsabile Servizi musicali, Servizi<br />
innovativi Telecom Italia; Gianluca Perrelli, amministratore<br />
delegato Kiver digital<br />
tra i partecipanti: Marco Alboni, presidente Emi<br />
Music Italy; Francesco Baccini, cantautore; Maria Letizia<br />
Bixio, esperta di proprietà intellettuale, consulente esterno<br />
Commissione parlamentare d’inchiesta contraffazione e<br />
pirateria; Fabio Bonvini, head of Business development Kiver<br />
digital srl; Michele Boroni, blogger; Cristian Carrara,<br />
compositore e presidente Acli Roma; Letizia D’Amato, ufficio<br />
stampa e promoter; Davide D’Atri, presidente Soundreef;<br />
Pierluigi De Palma, avvocato; Fabrizia De Vita,<br />
responsabile Edison - Change the music; Claudio Ferrante,<br />
amministratore delegato Artist first; Paolo Giordano, critico<br />
musicale Il Giornale; Emanuela Lantieri, responsabile<br />
organizzativo veDrò e content editor Cubomusica; Mario<br />
Lavezzi, cantautore e musicista; Matteo Locasciulli,<br />
compositore; Roberto Mancinelli, A&R Director Sony ATV<br />
Music Publishing; Antonio Pascuzzo, cantautore; Massimo<br />
Petrella, presidente Tailoradio; Federico Rampolla,<br />
imprenditore, One Step Up; Alberto Salini, vicepresidente<br />
AFI, direttore Universo spa; Chiara Santoro, Youtube;<br />
Enrico Silvestrin, attore e dj; Vincenzo Spera, presidente<br />
Assomusica; Nancy Squitieri, violinista, autrice e conduttrice<br />
di programmi musicali<br />
wg manager: Michele Carofi<strong>gli</strong>o, Lo Spazio<br />
della politica<br />
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