gli italiani e i loro superpoteri. - Erminia Mazzoni
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La città intelligente, se esiste, poggia le fondamenta<br />
su innovazione, tecnologia, creatività. La<br />
città intelligente, se esiste, è una comunità aperta<br />
a sperimentazione e contaminazione. Un’agenda,<br />
tutta da arricchire, per capire che esiste eccome,<br />
la smart city. E che può diventare un nuovo, intelligentissimo,<br />
paradigma di organizzazione sociale.<br />
e<br />
sempre più evidente come l’innovazione,<br />
intesa come capacità di adattamento<br />
ai mutamenti ambientali e<br />
come dinamica evolutiva della vita<br />
sociale, professionale e individuale, trovi nella<br />
città un luogo di incubazione e sperimentazione<br />
privilegiato. Ciò risulta ancora più vero<br />
se la considerazione fa riferimento alle occasioni<br />
in cui il “sapere” incontra spazi e opportunità<br />
di integrazione con le direttrici dello<br />
sviluppo economico. Anche in virtù del lavoro<br />
svolto nella scorsa edizione, il working group<br />
dedicato al concetto di “smart city” può disporre<br />
quest’anno di una definizione più solida<br />
e circoscritta del suo oggetto di interesse,<br />
oltre che di una prima lista di riferimenti<br />
utili a garantirne un’ulteriore specificazione e<br />
declinazione concreta. L’idea di “città intelligente”<br />
poggia sull’“intelligenza accresciuta”<br />
dei cittadini e delle organizzazioni pubbliche<br />
e private di una comunità, ottenuta grazie<br />
alla disponibilità e all’impiego di strumenti<br />
telematici sempre più complessi ed evoluti.<br />
Questa lettura, più che prefigurare l’ennesima<br />
tappa evolutiva della cosiddetta “città delle<br />
macchine” - una sorta di città-robot sempre<br />
più efficiente e, al contempo, asettica e spersonalizzata<br />
– si ripropone di offrire un modello<br />
più sottile e articolato, definibile senza indugi<br />
come un vero e proprio paradigma di organizzazione<br />
sociale. Il progetto esige un contesto<br />
favorevole e funzionale innanzitutto sotto il<br />
profilo gestionale: la precondizione per la sua<br />
riuscita consiste nella presenza di una classe<br />
politica creativa, capace di interagire in tempo<br />
reale con i cittadini, chiara nelle decisioni, paziente<br />
nella discussione e nella divulgazione,<br />
flessibile nelle realizzazioni.<br />
Il gruppo di lavoro discuterà delle modalità di<br />
realizzazione di questo progetto di sviluppo<br />
muovendo dai limiti tracciati nella discussione<br />
dello scorso anno e dotandosi di un piano d’azione<br />
focalizzato su quattro ambiti strategici:<br />
territoriale, energetico, sociale ed economico.<br />
Questo permetterà al gruppo di misurarsi con<br />
le esperienze reali maturate nel Paese, attraverso<br />
la ricerca e l’analisi dei casi di “città/<br />
territori” già impegnati in progetti conformi al<br />
modello ipotizzato.<br />
Il lavoro di approfondimento confluirà infine<br />
nella definizione di un corpo di proposte in<br />
grado di incidere sulle politiche pubbliche in<br />
‘<br />
ambito economico e sociale. A questo proposito,<br />
saranno ribadite due priorità strategiche<br />
emerse nelle precedenti discussioni, e più in<br />
particolare: la definizione di “agende” a diverso<br />
livello, nazionale e metropolitano, per<br />
avere un quadro chiaro dei possibili interventi<br />
realizzabili da chi opera nella governance sul<br />
territorio; la costruzione di consorzi e alleanze<br />
fra diverse città e aree metropolitane, per<br />
stabilire un confronto/benchmark concreto<br />
sulle <strong>loro</strong> realizzazioni e assumere, insieme,<br />
maggiore forza nella proposizione e nella concretizzazione<br />
di varianti legislative.<br />
coordinano: Mario Citelli, amministratore delegato<br />
Neon club e direttore editoriale Beltel; Donata Susca,<br />
responsabile Lean six sigma, Enel<br />
tra i partecipanti: Filippo Barberis, consi<strong>gli</strong>ere<br />
comunale Comune di Milano; Mariapaola Biasi, coordinatore<br />
Attività nazionali Aspen institute Italia; Stefano Bonaccini,<br />
segretario Pd Emilia Romagna; Corrado Cagnola, direttore<br />
strategie, pianificazione, sviluppo di Azienda trasporti milanesi<br />
spa; Maria Laura Cantarelli, responsabile Relazioni<br />
Istituzionali Tnt Post; Marco Casini, docente di Tecnologie<br />
per la Progettazione ambientale, Università La Sapienza, Roma;<br />
Serafino D’Angelantonio, chairman space engineering<br />
e managing director Astrium Italia; Gianni Dal Moro,<br />
deputato Pd; Alberto De Marinis, consulente Deloitte;<br />
Paolo Dosi, sindaco di Piacenza; Michele Emiliano,<br />
sindaco di Bari; Fabrizio Fasani, amministratore delegato<br />
SmarTechnologies; Francesco Gastaldi, architetto,<br />
ricercatore Iuav Venezia; Alex Giordano, direttore centro<br />
studi etnografia digitale; Alessandro Maggioni, presidente<br />
Federabitazione - Confcooperative Lombardia; Massimiliano<br />
Magrini, fondatore e amministratore delegato Annapurna<br />
ventures; Paolo Mazzoleni, architetto; Laura Montedoro,<br />
ricercatrice Politecnico di Milano; Alessandro Negrin,<br />
referente Programma Europeo CIP Ecoinnovazione Ministero<br />
dell’Ambiente; Stefano Pare<strong>gli</strong>o, docente di Economia<br />
Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano; Giovanni<br />
Maria Paviera, Ceo Generali Immobiliare Italia Sgr; Andrea<br />
Prandi, direttore comunicazione e relazioni esterne Edison spa;<br />
Concetta Rau, economista Nomisma; Nicola Redi, partner<br />
Synergia; Matteo Renzi, sindaco di Firenze; Laura Rovizzi,<br />
amministratore delegato Open Gate Italia; Roberto Silvestri,<br />
architetto; Flavio Tosi, sindaco di Verona; Roberto<br />
Veronesi, Direttore Comunicazione Seat; Andrea Zanini,<br />
media advisor Nec Italia; Sergio Zucchetti, docente di Analisi<br />
finanziaria de<strong>gli</strong> Enti Pubblici, Università Carlo Cattaneo<br />
wg manager: Ilaria Nava, architetto<br />
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