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Cenni storici sull'esplorazione petrolifera in Italia. Di P. F. Barnaba

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CENNI STORICI SULL’ESPLORAZIONE<br />

PETROLIFERA IN ITALIA<br />

Pier Federico <strong>Barnaba</strong><br />

Il nostro Paese, pur non rientrando tra i grandi<br />

produttori di idrocarburi del mondo, ha vissuto<br />

<strong>in</strong> maniera particolarmente attiva le varie fasi<br />

di sviluppo dell’esplorazione <strong>petrolifera</strong> <strong>in</strong><br />

questi ultimi 150 anni, partecipando <strong>in</strong> prima<br />

fila alla nascita e all’evoluzione delle tecnologie<br />

applicate agli idrocarburi, con il risultato di<br />

poter disporre oggi di un notevole patrimonio<br />

energetico, rappresentato dai giacimenti di gas<br />

e di petrolio scoperti.<br />

Nonostante la complessità geologica che<br />

caratterizza il territorio, sono oltre 450 i<br />

giacimenti f<strong>in</strong>ora r<strong>in</strong>venuti <strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, <strong>in</strong> terra e<br />

<strong>in</strong> mare; alcuni di questi sono ormai esauriti,<br />

ma la maggior parte sono <strong>in</strong> piena attività di<br />

coltivazione e altri ancora sono <strong>in</strong> attesa di<br />

entrare <strong>in</strong> produzione. L’<strong>Italia</strong>, secondo recenti<br />

valutazioni, possiede ancora nel proprio<br />

sottosuolo un volume di riserve di idrocarburi<br />

superiore a quasi tutti gli altri Paesi<br />

dell’Europa Occidentale. E’ tuttavia da<br />

ricordare che, nonostante questa <strong>in</strong>vidiabile<br />

situazione, gli idrocarburi che vengono estratti<br />

dal nostro sottosuolo sono <strong>in</strong> grado di soddisfare<br />

soltanto parzialmente i consumi energetici<br />

nazionali, per cui il ricorso all’importazione<br />

dall’Estero è irr<strong>in</strong>unciabile.<br />

Rivolgendo lo sguardo al passato, la storia<br />

dell’esplorazione <strong>petrolifera</strong> italiana ebbe <strong>in</strong>izio<br />

nella seconda metà del 1800 con qualche<br />

<strong>in</strong>iziativa isolata nell’Appenn<strong>in</strong>o emiliano<br />

(Ozzano, 1860)) e <strong>in</strong> Abruzzo (Tocco Casauria).<br />

L’abbondanza di manifestazioni superficiali di<br />

idrocarburi presenti sul suolo italiano sollecitò<br />

l’<strong>in</strong>teresse e l’<strong>in</strong>tervento di molti geologi <strong>in</strong><br />

campo <strong>in</strong>ternazionale.<br />

Nei primi anni del 1900 la SPI, Società<br />

Petrolifera <strong>Italia</strong>na di Fornovo - Parma,<br />

temporaneamente associata alla Esso, si rese<br />

promotrice e protagonista della ricerca e della<br />

Fig.1 – Pozzo di Ozzano, Parma (1860)<br />

produzione <strong>petrolifera</strong> italiana, ottenendo<br />

apprezzabili risultati, con l’impiego della<br />

perforazione a percussione, sostituita<br />

successivamente dal sistema a rotazione.<br />

Nel 1926 lo Stato decise di <strong>in</strong>tervenire<br />

nell’esplorazione <strong>petrolifera</strong> e costituì l’Agip che<br />

avviò una serie di campagne di ricerca non solo<br />

<strong>in</strong> <strong>Italia</strong>, ma anche <strong>in</strong> vari Paesi esteri: Albania,<br />

Romania, Libia, Eritrea, Somalia e Iraq. I<br />

risultati furono modesti, dati anche i mezzi di<br />

<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e del sottosuolo allora disponibili; i pozzi<br />

esplorativi venivano <strong>in</strong>fatti ubicati <strong>in</strong> base ai<br />

soli dati geologici di superficie, con un<br />

contributo molto limitato della geofisica.<br />

Un deciso passo avanti nelle tecniche<br />

esplorative fu determ<strong>in</strong>ato all’<strong>in</strong>izio degli anni<br />

1940 dall’impiego del rilevamento sismico a<br />

riflessione, mediante il quale fu possibile<br />

acquisire, con l’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e diretta <strong>in</strong> profondità,<br />

una migliore conoscenza delle caratteristiche<br />

strutturali del sottosuolo. Un primo grande<br />

successo di questo nuovo metodo geofisico si<br />

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