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Scarica il NUMERO 1 – Dicembre 2010-Marzo ... - Banca Don Rizzo

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Quadrimestrale di Cultura, Finanza, Economia, Identità e Valori<br />

Anno I - N. 1 - <strong>Dicembre</strong> <strong>2010</strong> - <strong>Marzo</strong> 2011 - Distribuzione gratuita<br />

Gatti: la <strong>Banca</strong><br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

e la sua<br />

rivista<br />

L’intervista<br />

al magistrato<br />

Gaetano Paci


Periodico QUADRIMESTRALE<br />

DI INFORMAZIONE DELLA<br />

BANCA DON RIZZO<br />

Anno I, n. 1, <strong>Dicembre</strong> <strong>2010</strong> – <strong>Marzo</strong> 2011<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Antonio prof. Fundarò<br />

COMITATO DI DIREZIONE<br />

Giuseppe dott. Mistretta Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

Carmelo dott. Guido Direttore Generale <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

Enzo dott. Nuzzo Vice Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

Antonio prof. Fundarò Direttore Responsab<strong>il</strong>e<br />

Pasquale prof. Hamel Responsab<strong>il</strong>e Comitato Scientifico<br />

Salvatore dott. Cartuccio Ufficio marketing <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

REDAZIONE<br />

Ufficio marketing e comunicazione<br />

Via Stefano Polizzi, 13, 91011 Alcamo (Tp)<br />

PROGETTO GRAFICO E REALIZZAZIONE EDITORIALE<br />

Stampa<br />

Stampato in Italia presso Arti Grafiche Campo S.r.l, Alcamo.<br />

Fotografie, testi e <strong>il</strong>lustrazioni<br />

La rivista pubblica solo gli articoli commissionati.<br />

Eventuali proposte di contributi vanno inoltrate al Comitato<br />

Editoriale alla seguente ema<strong>il</strong>: proposteecontributi@donrizzo.it<br />

Grafica ed impaginazione<br />

ADA Comunicazione, Antonio Fundarò, Salvatore Cartuccio.<br />

L’editore si dichiara disponib<strong>il</strong>e a regolare eventuali spettanze<br />

per quelle immagini di cui non sia stato possib<strong>il</strong>e reperire la<br />

fonte.<br />

I dati relativi ai destinatari della Rivista vengono ut<strong>il</strong>izzati<br />

esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono<br />

ceduti a terzi per nessun motivo.<br />

Resta ferma la possib<strong>il</strong>ità per l’interessato di esercitare i diritti di<br />

cui all’articolo 13 della legge 675/96.<br />

Pubblicazione quadrimestrale.


cep, azienda leader<br />

nel campo dell’energia<br />

rinnovab<strong>il</strong>e<br />

30 38<br />

CHI SIAMO<br />

Vincere la nostra sfida,<br />

comunicando <strong>il</strong> nostro<br />

futuro<br />

uno sguardo al presente,<br />

un pensiero al futuro<br />

LA banca don rizzo e la<br />

sua rivista<br />

banche e cultura:<br />

indifferenza o<br />

collaborazione<br />

intervista al sostituto<br />

procuratore gaetano paci<br />

Terrasini e <strong>il</strong> suo futuro<br />

LA banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> e la<br />

promozione di terrasini<br />

LA f<strong>il</strong>iale di Terrasini<br />

punta ai cittadini, alle<br />

imprese ed al territorio<br />

5 sic<strong>il</strong>ia è cultura 18<br />

7 20<br />

Terrasini, mare e turismo<br />

8 26<br />

palazzo d’Aumale<br />

10 34<br />

Serenità, comprensione,<br />

competenza,<br />

professionalità e vicinanza<br />

12 36<br />

L’armatore pietro<br />

caponetti e <strong>il</strong> suo mare<br />

15 40<br />

viaggio in ecuador: una<br />

esperienza di sostegno al<br />

loro microcredito<br />

16 44<br />

GANCI: per noi, la don rizzo<br />

è una famiglia<br />

17 45<br />

i maledetti e gli innocenti


SOMMARIO<br />

1<br />

entra nella nostra community<br />

SE HAI TRA I 18 E I 35 ANNI, DIVENTA SOCIO GIOVANE DELLA BANCA DON RIZZO<br />

Abbiamo ridotto <strong>il</strong> numero minimo<br />

di azioni acquistab<strong>il</strong>i e ti offriamo la<br />

possib<strong>il</strong>ità del pagamento rateale.<br />

Diventa anche tu Socio Giovane<br />

della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>¹.<br />

¹La quota minima di sottoscrizione per i Soci Giovani (età<br />

<br />

<br />

Abbiamo ideato per te un conto<br />

package che risponde al tuo st<strong>il</strong>e<br />

di vita e alle tue reali esigenze,<br />

che ti permetterà di usufruire di<br />

numerosi servizi inclusi, tra cui<br />

Carta PagoBancomat, Internet e<br />

Mob<strong>il</strong>e Banking. Scopr<strong>il</strong>o, rivolgendoti<br />

in f<strong>il</strong>iale.<br />

2<br />

ecuador: veder<br />

sorridere e continuare<br />

a far sorridere<br />

46<br />

banca don rizzo: la tua<br />

isola felice<br />

47<br />

diversificare per<br />

proteggersi<br />

antiriciclaggio e banche<br />

<strong>il</strong> credito cooperativo: un<br />

sistema a rete a favore<br />

delle imprese<br />

LA banca oggi: interazione<br />

tra gli attori sociali,<br />

dipendenti e clienti<br />

i giovani e le banche:<br />

comprendere <strong>il</strong> presente<br />

per progettare <strong>il</strong> futuro<br />

Oblò letterario • don<br />

rizzo<br />

3<br />

I VANTAGGI PENSATI PER TE<br />

43 52<br />

LA banca per i giovani e i<br />

giovani Attribuiamo per lo status di la Socio banca<br />

Giovane²<br />

anche ai figli dei nostri Soci, diplomati o<br />

laureati con <strong>il</strong> massimo dei voti. A questi è<br />

concessa la borsa di studio di:<br />

<br />

media superiore e la laurea specialistica;<br />

<br />

<br />

Nel caso in cui tu sia già Socio, continuerai<br />

a godere delle borse di studio nelle misure<br />

originariamente stab<strong>il</strong>ite³.<br />

²Il numero di azioni con le quali i premiati per le borse di studio<br />

<br />

55<br />

³Attualmente i riconoscimenti elargiti per le borse di studio consistono<br />

<br />

<br />

<br />

bcc vita basic: perchè<br />

nella vita servono le basi<br />

personalmente vicini alle<br />

vostre necessità dalle<br />

f<strong>il</strong>iali e dagli uffici<br />

le famiglie serra e<br />

randazzo con la don rizzo<br />

perchè ci è vicina<br />

56<br />

48 57<br />

49 58<br />

inchiostri d’autore ad<br />

alcamo<br />

50 58<br />

banca e asp trapani al<br />

servizio delle famiglie con<br />

disagi adolescenziali<br />

51 59<br />

integriamoci... la banca per<br />

una migliore qualità della<br />

vita dei disab<strong>il</strong>i<br />

54 60<br />

gli incontri con gli<br />

studenti di alcamo<br />

Iscriviti gratuitamente<br />

al nostro Comitato<br />

Giovani ideato per la<br />

promozione di attività<br />

formative, culturali,<br />

economico-sociali e<br />

sportive rivolte ai<br />

giovani associati.<br />

Comp<strong>il</strong>a <strong>il</strong> modello di<br />

adesione e diventa<br />

anche tu protagonista!<br />

4<br />

nef: piccoli investimenti<br />

per un grande capitale<br />

nel futuro<br />

55 62<br />

gli autori di questo<br />

numero


Giuseppe Mistretta<br />

Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Vincere la nostra sfida,<br />

comunicando <strong>il</strong> nostro futuro<br />

Cari amici,<br />

è davvero con grande piacere che ci apprestiamo a<br />

presentarvi questa nuova iniziativa editoriale.<br />

La nostra <strong>Banca</strong> ha radici che si affondano nei primi del<br />

Novecento, e nei suoi 108 anni di vita, è sempre stata un<br />

importante punto di riferimento per <strong>il</strong> territorio in cui<br />

opera e per gli abitanti che in esso risiedono. La Nostra<br />

<strong>Banca</strong> ha dimostrato, nell’arco di un intero secolo, la<br />

capacità di stare sul mercato senza omologarsi, di essere,<br />

specie nel passato, antidoto all’usura e, oggi, alla finanza<br />

speculativa. La Nostra banca si estende dalla città di<br />

Palermo a quella di Trapani, copre 13 comuni e realizza<br />

<strong>il</strong> proprio radicamento grazie ai suoi 3600 soci. L’essere<br />

motore di crescita e di relazione ha permesso alla <strong>Banca</strong><br />

di crescere e di acquisire <strong>il</strong> ruolo che oggi è sotto gli occhi<br />

di tutti.<br />

Le banche di Credito Cooperativo hanno fatto della<br />

solidarietà <strong>il</strong> priv<strong>il</strong>egiato motivo di differenza. Le BCC<br />

sono orientate a far finanza per lo sv<strong>il</strong>uppo, a sostenere<br />

l’economia reale del territorio in cui sono insediate,<br />

priv<strong>il</strong>egiando soprattutto i piccoli risparmiatori, creando<br />

occupazione, producendo ricchezza duratura.<br />

Siamo convinti che la cooperazione, non solamente<br />

circoscritta al settore del credito, possa offrire delle<br />

importanti occasioni di sv<strong>il</strong>uppo economico-sociale nella<br />

nostra regione. Siamo consapevoli che possiamo svolgere<br />

un importante ruolo di promozione della cooperazione in<br />

tal senso. Abbiamo sperimentato i risultati dell’operare in<br />

maniera sempre più coerente alle logiche della mutualità<br />

e della solidarietà. Le continue richieste di ammissione<br />

a socio della BCC, sono l’inconfutab<strong>il</strong>e prova che queste<br />

nostre intenzioni siano state percepite all’esterno.<br />

La crisi economica che stiamo attraversando, pone delle<br />

riflessioni relative al nostro modo di fare banca locale.<br />

Il sistema bancario italiano, in generale, ha dimostrato<br />

di avere maggiore stab<strong>il</strong>ità rispetto agli altri paesi<br />

industrializzati. Gli aspetti di sana e prudente gestione che<br />

erano interpretati come un ritardo delle banche italiane<br />

nell’adozione di pratiche finanziarie più innovative, si sono<br />

r<strong>il</strong>evati i più corretti per assicurare efficienza e costanza<br />

del servizio reso alle famiglie, alle imprese, all’economia<br />

in generale.<br />

Per molti anni è prevalsa l’opinione che impresa e<br />

cooperativa fossero due fenomeni di specie diversa, quasi<br />

contrapposta.<br />

Oggi questa visione è superata. Queste considerazioni<br />

rappresentano <strong>il</strong> patrimonio di noi cooperatori del<br />

credito.<br />

Riteniamo di doverci impegnare affinché questi valori<br />

possano essere condivisi nel nostro territorio.<br />

Siamo convinti che <strong>il</strong> miglior modo di promuovere<br />

la diffusione di questi valori sia un modo di operare<br />

quotidianamente coerentemente con i valori professati.<br />

Siamo convinti che abbiamo da raccontare storie<br />

imprenditoriali che possano essere da esempio e da<br />

orgoglio per <strong>il</strong> nostro territorio.<br />

Siamo convinti, altresì, che abbiamo luoghi da far<br />

conoscere, a volte fuori dai circuiti ufficiali del turismo,<br />

che meritano di essere più conosciuti delle altre BCC<br />

italiane.<br />

Per questi motivi siamo convinti dell’ut<strong>il</strong>ità della nostra<br />

rivista per cui riteniamo ut<strong>il</strong>e e doveroso impegnarci.<br />

Giuseppe Mistretta<br />

Presidente <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

N. 1 <strong>2010</strong>


Carmelo Guido<br />

Direttore Generale <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Uno sguardo al presente,<br />

un pensiero al futuro<br />

Questo è <strong>il</strong> primo numero della rivista aziendale,<br />

strumento da tanto tempo pensato e fortemente voluto<br />

dalla banca.<br />

Le nuove dimensioni raggiunte dall’azienda in questi<br />

ultimi anni, e la scelta strategica di essere una vera<br />

cooperativa con un numero di soci che ha ormai superato<br />

le 3.500 unità, hanno reso non più rinviab<strong>il</strong>e l’ut<strong>il</strong>izzo<br />

di uno strumento che possa permettere, insieme ad<br />

altri che sono stati in questi anni attivati, una costante<br />

comunicazione con la base sociale, con i propri clienti,<br />

con le comunità di appartenenza.<br />

Ma prima che essere una scelta di uno strumento di<br />

comunicazione, la rivista aziendale rappresenta la chiara<br />

volontà di creare uno strumento di relazione, di un modo<br />

di porgersi e di confrontarsi con i tanti soggetti che<br />

entrano in relazione con la banca.<br />

In questo senso <strong>il</strong> nostro auspicio è che questo strumento<br />

diventi <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e un luogo di confronto, di dialogo,<br />

di rappresentazione di diversi punti di vista, per la ricerca<br />

di soluzioni ai problemi delle nostre comunità.<br />

Il modello di relazioni sociali che oggi si è affermato,<br />

conduce prevalentemente all’individualismo ed alla<br />

ricerca del far da sé, mentre le sfide che si devono<br />

affrontare richiedono sempre più a mio avviso un modello<br />

cooperativo e solidale.<br />

Stare oggi sul mercato, affrontare i problemi che<br />

quotidianamente ci si pongono davanti, è diventato<br />

sempre più diffic<strong>il</strong>e e faticoso.<br />

Oggi, purtroppo, la situazione economica generale<br />

ha aggravato le condizioni delle nostre comunità, con<br />

ripercussioni che inizialmente sono di ordine finanziario<br />

ed economico, ma che potrebbero diventare anche<br />

di ordine sociale se non si riescono ad affrontare le<br />

emergenze con soluzioni adeguate.<br />

In tale contesto occorre che tutti i soggetti che formano<br />

una comunità, istituzioni, imprese, famiglie, trovino <strong>il</strong><br />

modo per fare rete, per cercare insieme risposte comuni<br />

e condivise ai problemi da affrontare.<br />

In questo modo una comunità riesce ad uscire fuori da un<br />

periodo di crisi, sostenendosi solidarmente ed aiutandosi<br />

reciprocamente.<br />

La banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> in questo anno diffic<strong>il</strong>e ha continuato<br />

nel suo compito di stare vicina alle famiglie ed alle imprese,<br />

non ha ridotto l’erogazione del credito, ha mantenuto<br />

l’impegno di assistere settori economici che stanno<br />

soffrendo particolarmente, assumendosi le proprie<br />

responsab<strong>il</strong>ità di soggetto finanziario di riferimento.<br />

Tutto ciò ovviamente deve avvenire ricercando la migliore<br />

efficienza allocativa del credito, perché soltanto in questo<br />

modo si aiuta un territorio a crescere senza distruggere<br />

ricchezza.<br />

Continueremo con decisione nel nostro lavoro quotidiano<br />

che è quello di essere un soggetto finanziario al fianco<br />

delle imprese, delle famiglie, del lavoro, dei giovani e una<br />

realtà che ha come obiettivo la crescita del ben-essere<br />

morale, sociale ed economico delle persone e delle<br />

comunità nelle quali opera.<br />

Questo è stato lo spirito di <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, è lo spirito del<br />

credito cooperativo, ed è quello che anima tutti noi che<br />

lavoriamo in questa banca e per questa banca.<br />

Con <strong>il</strong> nostro impegno e con <strong>il</strong> vostro aiuto vogliamo<br />

continuare in questa nostra missione.<br />

Carmelo Guido<br />

Direttore Generale <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

N. 1 <strong>2010</strong>


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

La galassia del credito cooperativo<br />

La <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

e la sua rivista<br />

di Sergio Gatti<br />

(direttore di Federcasse)<br />

Non sono momenti fac<strong>il</strong>i per l’Italia, per la Sic<strong>il</strong>ia, per i<br />

territori nei quali opera la BCC <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>.<br />

È quasi scontato considerarlo.<br />

Ma non ci lasciamo andare né al pessimismo che porta<br />

a ripiegarsi su se stessi, né all’insensato ottimismo che<br />

spinge ad enfatizzare i propri successi.<br />

Noi vogliamo provare a essere realisti.<br />

Realisti sono i vertici della BCC <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> che hanno<br />

deciso di intensificare <strong>il</strong> dialogo con i propri soci, con i<br />

clienti, con gli interlocutori del territorio.<br />

Questa rivista è un segno di questa voglia di realismo e di<br />

dialogo con chi possiede e chi ut<strong>il</strong>izza questa cooperativa<br />

bancaria.<br />

In questo <strong>2010</strong> la BCC <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> ha realizzato fatti.<br />

Così come hanno realizzato fatti le altre 400 BCC di tutta<br />

Italia.<br />

In questo anno la prossimità all’economia reale e alle<br />

comunità locali che contraddistingue tutto <strong>il</strong> Credito<br />

Cooperativo italiano si è espressa in numeri ed in<br />

iniziative: le BCC hanno continuato a sostenere <strong>il</strong> sistema<br />

produttivo attraverso <strong>il</strong> credito, in una misura superiore<br />

al resto del sistema bancario; hanno avviato per prime<br />

forme di flessib<strong>il</strong>ità e di moratoria, sia verso le imprese,<br />

sia verso le famiglie; hanno aderito praticamente a tutti<br />

i protocolli messi in campo dalle amministrazioni locali<br />

contro la crisi; sono state partner di circa un centinaio di<br />

programmi di microcredito in tutta Italia.<br />

In questo <strong>2010</strong>, la presenza territoriale del Credito<br />

Cooperativo è ulteriormente cresciuta: gli oltre 4.300<br />

sportelli delle BCC, presenti in 101 province e 2.672<br />

Comuni, rappresentano <strong>il</strong> 12,8 per cento del totale delle<br />

dipendenze del sistema bancario. E sono aumentati<br />

anche i soci, di più del 5% in un anno: sfiorano in tutta<br />

Italia quota 1 m<strong>il</strong>ione e centom<strong>il</strong>a. E i clienti superano i<br />

5,6 m<strong>il</strong>ioni.<br />

Le BCC italiane hanno aumentato gli impieghi di quasi 3<br />

punti percentuali in più del sistema.<br />

In particolare, sono lievitati i finanziamenti erogati alle<br />

famiglie consumatrici ed alle istituzioni senza scopo di<br />

lucro (+14 per cento contro <strong>il</strong> +6,6 per cento del sistema<br />

bancario).<br />

Su 131 m<strong>il</strong>iardi di impieghi totali delle BCC, quasi 88<br />

sono stati destinati alla clientela imprese, con una<br />

<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


crescita annua superiore al 6%, a fronte della sostanziale<br />

stazionarietà registrata nel sistema bancario complessivo<br />

(-0,2 per cento).<br />

Particolarmente stretto è <strong>il</strong> legame con le imprese<br />

artigiane: in dieci anni gli impieghi delle BCC al settore<br />

artigiano sono cresciuti di circa del 91%, un tasso di<br />

incremento doppio rispetto a quello mostrato dalla<br />

media del sistema bancario. Oggi la quota di mercato<br />

delle nostre banche supera <strong>il</strong> 20%.<br />

La scelta di “esserci”, di dare risposte, non è stata – come<br />

d’altronde ci si poteva aspettare – indolore.<br />

Si sono incrementati i crediti in sofferenza, anche se in<br />

percentuale inferiore al complesso dell’industria bancaria<br />

(significativo mi pare che <strong>il</strong> rapporto sofferenze/impieghi<br />

riferito alle imprese si mantiene per le BCC inferiore di<br />

circa un punto percentuale rispetto a quello r<strong>il</strong>evato nella<br />

media di sistema: 4,6 per le BCC contro 5,5 per cento del<br />

totale banche).<br />

In questo anno le BCC hanno accresciuto la raccolta<br />

complessiva ad un ritmo analogo a quello del resto del<br />

sistema bancario.<br />

Hanno incrementato anche <strong>il</strong> patrimonio, piattaforma di<br />

solidità indispensab<strong>il</strong>e, che a giugno <strong>2010</strong> ammontava<br />

per le BCC a 19,2 m<strong>il</strong>iardi di euro, con un tasso di crescita<br />

annuo del 3,9 per cento.<br />

Le BCC si confermano in tal modo la realtà bancaria più<br />

patrimonializzata del sistema finanziario italiano: <strong>il</strong> tier 1<br />

ratio e <strong>il</strong> coefficiente di solvib<strong>il</strong>ità erano pari per le nostre<br />

banche rispettivamente al 14,2 ed al 15,1 per cento. Il tier<br />

1 ratio e <strong>il</strong> coefficiente di solvib<strong>il</strong>ità calcolato dall’ABI su<br />

un campione dei principali gruppi bancari si attestavano<br />

rispettivamente all’8,24 ed all’11,2 per cento.<br />

Infine, un dato non trascurab<strong>il</strong>e: nonostante le difficoltà,<br />

le BCC hanno tenuto – e anzi accresciuto – l’occupazione<br />

(dell’8,6% dal 2007 al 2009, a fronte di una diminuzione<br />

del 3,8% per <strong>il</strong> totale del sistema bancario).<br />

Insomma, in uno degli anni più duri per le economie<br />

mondiali degli ultimi 80 anni, le piccole-grandi banche<br />

mutualistiche hanno reso meno crudi gli effetti della crisi<br />

su famiglie e imprese.<br />

Quali i fattori che hanno reso possib<strong>il</strong>e questa buona<br />

reazione Essenzialmente due: l’identità e la rete.<br />

N. 1 <strong>2010</strong>


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

La galassia del credito cooperativo<br />

Banche e cultura,<br />

indifferenza o collaborazione<br />

di Pasquale Hamel<br />

A leggere quanto scrive <strong>il</strong> nobel per l’economia M<strong>il</strong>ton<br />

Friedmann, la banca non avrebbe altro compito che<br />

quello di realizzare profitti, sarebbe dunque indifferente<br />

ai problemi dell’etica come a tutto quanto non si iscriva<br />

nella logica del profitto.<br />

Un assunto dominante che, tuttavia, nel lungo periodo ha<br />

mostrato grossi limiti e che, ha reso evidente, come hanno<br />

insegnato le vicende recenti, una indubbia pericolosità.<br />

In realtà, la banca non può essere solo azienda che realizza<br />

profitto ma, proprio nel suo interesse, deve essere soggetto<br />

radicato nel territorio che promuove <strong>il</strong> territorio stesso.<br />

Nulla appare più ut<strong>il</strong>e alla promozione del territorio che<br />

la valorizzazione delle risorse culturali che vi insistono o<br />

che nello stesso emergono.<br />

Lavorare sulla cultura è interesse generale comune in<br />

quanto ut<strong>il</strong>e al miglioramento della qualità della vita ciò<br />

che, come è noto, costituisce moltiplicatore di elementi<br />

di crescita e di sv<strong>il</strong>uppo.<br />

Lo conferma la stessa A.B.I che, ascoltata a proposito<br />

dell’Indagine conoscitiva sui nuovi modelli organizzativi<br />

per la tutela e la valorizzazione dei Beni culturali promossa<br />

dalla Commissione cultura del Senato della Repubblica,<br />

ha richiamato le antiche e mai abbandonate tradizioni<br />

dei banchieri italiani, che hanno accoppiato <strong>il</strong> giusto<br />

interesse per la crescita economica dell’impresa con<br />

una spiccata tendenza ad investire in cultura convinti<br />

com’erano del ritorno positivo che ne avrebbero tratto.<br />

Gli investimenti delle banche si sono articolati secondo<br />

tre modalità, ormai standardizzate, alle quali si è associata<br />

negli ultimi tempi un nuovo modo di operare.<br />

Una prima modalità, <strong>il</strong> mecenatismo, che si incarna nella<br />

vecchia tradizione culturale italiana le cui radici affondano<br />

nel Rinascimento. Si tratta di interventi liberali che non<br />

contemplano necessariamente un ritorno economico<br />

per la banca ma che sono importanti ai fini della<br />

reputazione o immagine della banca stessa sul territorio.<br />

Proprio dal resoconto della citata audizione del 13 marzo<br />

2003, emerge <strong>il</strong> dato significativo che una buona parte<br />

degli investimenti in cultura secondo la modalità del<br />

mecenatismo, realizzati dalle aziende di credito, è dovuto<br />

proprio a banche popolari e banche cooperative.<br />

Una seconda modalità, che si è sv<strong>il</strong>uppata in questi ultimi<br />

anni, è la sponsorizzazione culturale. In questo caso c’è un<br />

ritorno per l’azienda, <strong>il</strong> ritorno è collegato a quella che si<br />

può definire relazionalità esterna, cioè nella opportunità<br />

offerta da tale modalità di promuovere i prodotti che la<br />

stessa azienda mette sul mercato.<br />

10<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


CULTURA<br />

La terza modalità è quella della gestione del proprio<br />

patrimonio. Molte aziende favoriscono <strong>il</strong> mercato dell’arte<br />

e fanno acquisti considerati veri e propri investimenti da<br />

imputare al proprio patrimonio.<br />

Ultimamente, ed è la modalità nuova, le banche si sono<br />

spese nel settore dell’editoria d’arte.<br />

Il prestigio dell’investimento nelle pubblicazioni artistiche<br />

che, in mancanza di questa linea di finanziamento, non<br />

potrebbe avere quel respiro che invece <strong>il</strong> settore richiede,<br />

costituisce una forte spinta per le banche.<br />

Acquisita la consapevolezza della, non solo, compatib<strong>il</strong>ità<br />

ma, addirittura, essenzialità del rapporto positivo fra<br />

banche e cultura, bisogna aggiungere che, proprio in<br />

questi anni di crisi economico-finanziaria, si è sempre<br />

più fatta strada la convinzione che i soggetti privati, e fra<br />

essi le banche, devono divenire attori importanti nella<br />

valorizzazione, tutela e sv<strong>il</strong>uppo delle attività culturali.<br />

Non è un caso che molti degli eventi culturali più<br />

importanti o dei restauri più significativi scontino l’apporto<br />

r<strong>il</strong>evante di aziende di credito piccole e grandi. Tutto<br />

questo è naturalmente favorito da provvidenze di natura<br />

fiscale – che tuttavia andrebbero ulteriormente affinate<br />

– che permettono cospicue deduzioni di imposta.<br />

Sempre più comuni sono, inoltre, gli interventi al servizio<br />

della formazione, dell’istruzione e della ricerca in genere.<br />

Proprio in questi ultimi settori, molte banche, hanno<br />

allargato le loro aree di intervento con l’istituzione di borse<br />

di studio, con la disponib<strong>il</strong>ità a creare stage formativi, con<br />

<strong>il</strong> finanziamento di corsi specifici e di lavori di ricerca.<br />

Peraltro, anche le banche sono consapevoli che gli<br />

investimenti nell’istruzione e nella formazione, ma<br />

anche nella ricerca, costituiscono un fattore chiave<br />

della competitività, della crescita dell’occupazione e,<br />

di conseguenza, vengono ad essere <strong>il</strong> prerequisito per<br />

conseguire obiettivi economici, sociali e ambientali.<br />

Un’ultima pista, che ha trovato qualche timida<br />

sperimentazione, potrebbe essere la cogestione dei beni<br />

culturali, investimenti, questi che, nel lungo periodo,<br />

potrebbero rappresentare un ritorno significativo,<br />

anche in termini finanziari, per le aziende che vi si<br />

cimenteranno.<br />

Naturalmente si tratta di idee per <strong>il</strong> futuro perché,<br />

ancor oggi, la legislazione nazionale in materia<br />

preconcettualmente ost<strong>il</strong>e al privato, pone spesso<br />

invalicab<strong>il</strong>i barriere d’ingresso.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

11


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Il progetto legalità<br />

Intervista al sostituto<br />

procuratore Gaetano Paci<br />

Cittadini attivi e consapevoli dei propri diritti ma anche dei<br />

propri doveri sono <strong>il</strong> vero antidoto alla mafia<br />

di Antonio Fundarò<br />

Intervista<br />

Originario della provincia di Agrigento, 46 anni, due figli.<br />

In magistratura dal 1991, Gaetano Paci si è occupato<br />

di inchieste sulla criminalità mafiosa delle provincie di<br />

Trapani e di Palermo ed in particolare della cattura di<br />

grandi latitanti (a Trapani, Mangiaracina, Virga, i fratelli<br />

Amato, Bonafede; a Palermo, Mariano Tullio Troia,<br />

Giuffrè, Palazzolo, Lo Piccolo), delle indagini sul racket<br />

delle estorsioni (“Addiopizzo”), dei rapporti tra mafia ed<br />

imprenditoria, politica ed istituzioni (Carnevale, mafia e<br />

coop rosse e grandi appalti, Cuffaro, Miceli, Fontana).<br />

Attualmente si occupa di indagini sui patrimoni mafiosi<br />

ed è anche Presidente della Fondazione onlus “Progetto<br />

Legalità in memoria di Paolo Borsellino”.<br />

Dott. Paci, iniziamo con la più, a prima vista, semplice, ma in realtà più articolata,<br />

delle domande: cos’è la mafia<br />

È un complesso sistema di potere che esiste nel nostro Paese da oltre duecento anni<br />

e si è ramificata nella società, nell’economia ed ha spesso condizionato l’operato delle<br />

nostre Istituzioni, a livello locale ma anche nazionale.<br />

Perché le mafie paiono non indebolirsi in seguito ai r<strong>il</strong>evanti arresti di boss di spicco<br />

Perché fondano la loro forza sul consenso di ampie fasce della nostra società<br />

Lei, avendo vissuto e operato in numerose realtà, Trapani, Palermo, ad esempio,<br />

può asserire che non esistono differenze nell’organizzazione criminale<br />

La struttura organizzativa di cosa Nostra è la stessa in tutte le province. Le differenze<br />

possono riguardare i settori di intervento, per esempio la mafia trapanese ha<br />

tradizionalmente un forte vocazione imprenditoriale.<br />

Nella provincia di Trapani, e in quella di Palermo, quanto la mafia condiziona lo<br />

sv<strong>il</strong>uppo economico del territorio<br />

Molto, non soltanto per via delle estorsioni (imposte con <strong>il</strong> pagamento del pizzo ma<br />

anche con la coazione nelle forniture, nell’assunzione della manodopera, nell’impiego<br />

di mezzi e persino nelle scelte sulla localizzazione aziendale), ma soprattutto perché le<br />

imprese mafiose godono di posizioni di egemonia sul mercato.<br />

Quali strumenti possiedono le banche per impedire alla mafia di continuare a<br />

radicarsi sul territorio<br />

La fac<strong>il</strong>itazione del credito alle piccole e medie imprese in modo che possano sv<strong>il</strong>upparsi<br />

autonomamente e non dover subire cosi <strong>il</strong> condizionamento mafioso. E poi <strong>il</strong> controllo<br />

sui flussi di denaro, attraverso tempestive segnalazioni all’Autorità giudiziaria ed alla <strong>Banca</strong><br />

d’Italia, immessi nel sistema creditizio in modo da impedire fenomeni di riciclaggio.<br />

12<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


È possib<strong>il</strong>e piegare la mafia con l’attuale sistema<br />

giudiziario<br />

Certamente è possib<strong>il</strong>e sconfiggere le sue manifestazioni<br />

m<strong>il</strong>itari più eclatanti. Ma <strong>il</strong> sistema repressivo non basta,<br />

come diceva Paolo Borsellino occorre una solida opera di<br />

bonifica culturale in modo da formare le giovani generazioni<br />

alla cultura della legalità e della cittadinanza attiva.<br />

Quanto sono importanti le intercettazioni telefoniche<br />

per i pm e le indagini, e quando lo sono Se ne fa<br />

davvero un uso esagerato oppure sono strumento<br />

fondamentale per la realizzazione della giustizia<br />

Le intercettazioni sono uno strumento di indagine<br />

essenziale per scoprire crimini che altrimenti<br />

rimarrebbero impuniti. Si pensi allo scandalo della clinica<br />

m<strong>il</strong>anese Santa Rita, nel quale sono stati commessi<br />

numerosi delitti ai danni di ignari pazienti, o alle indagini<br />

sulle scalate bancarie, in cui grazie alle intercettazioni è<br />

stato possib<strong>il</strong>e scoprire in che modo erano stati truffati<br />

tantissimi piccoli risparmiatori. Nel 2006, una indagine<br />

conoscitiva del parlamento italiano ha potuto accertare<br />

che, rispetto ad altri paesi occidentali, <strong>il</strong> nostro è <strong>il</strong> sistema<br />

che meglio contempera <strong>il</strong> diritto alla privacy dei cittadini<br />

con l’esigenza di accertare i reati e difendere la società.<br />

Occorre soltanto farne un uso responsab<strong>il</strong>e da parte dei<br />

magistrati ma anche della stampa.<br />

Assorbe così tanto tempo <strong>il</strong> lavoro di magistrato<br />

Quanto condiziona la vita privata O meglio, <strong>il</strong><br />

magistrato ha una vita privata<br />

La professione del magistrato condiziona interamente la<br />

vita di una persona e delle sua famiglia. Più che una scelta<br />

professionale io l’ho sempre definita e vissuta come una scelta<br />

di vita. E’ ovvio che bisogna sapersi organizzare la propria vita<br />

privata e famigliare, perché non si può vivere isolati.<br />

Qual è la strada da seguire per infondere ai giovani la<br />

cultura della legalità<br />

Educarli ad un sistema di valori alternativo a quello<br />

mafioso e facendo loro comprendere che le sue basi<br />

sono <strong>il</strong> conformismo e l’indifferenza etica, la spasmodica<br />

ricerca del guadagno fac<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> disprezzo per i più deboli e<br />

l’apatia politica. Cittadini attivi e consapevoli dei propri<br />

diritti ma anche dei propri doveri sono <strong>il</strong> vero antidoto<br />

alla mafia.<br />

La lotta alla mafia, diceva Borsellino, “deve essere,<br />

prima di tutto, un movimento culturale”.<br />

L’azione repressiva da sola è inevitab<strong>il</strong>mente destinata al fallimento.<br />

Giovani & Legalità<br />

di Francesco Gianno<br />

Oggi, forse più di prima, gli adolescenti,<br />

sono costretti a misurarsi con fenomeni<br />

e cose, fortemente intrisi, spesso, da<br />

comportamenti che hanno <strong>il</strong> sapore<br />

dell’<strong>il</strong>legalità e che, nella maggior parte<br />

dei casi, li demoralizza e li irrigidisce.<br />

Fenomeni che non comprendono, che<br />

non accettano, che non condividono,<br />

che spesso urtano la loro sensib<strong>il</strong>ità.<br />

Viviamo in un sistema sociale molto<br />

evoluto, nel quale anche i giovani sono<br />

chiamati a rispondere delle proprie scelte<br />

e delle proprie azioni. E lo sono, ancor<br />

più, in un contesto diffic<strong>il</strong>e come quello<br />

sic<strong>il</strong>iano che impone, a questi, un surplus di<br />

energia e di determinazione da spendere<br />

nei vari campi dello scib<strong>il</strong>e umano.<br />

Come giovani hanno la necessità, ma più<br />

spesso <strong>il</strong> desiderio, di comprendere e di<br />

confrontarsi sulla percezione che essi<br />

hanno delle regole e dei comportamenti,<br />

su quanto si riconoscano nelle norme e<br />

nel confronto democratico che regola la<br />

vita in famiglia, nella scuola, nella società.<br />

Ai giovani è chiesto di dar lettura e<br />

giustificazione delle loro azioni, anche<br />

in relazione a fenomeni che possono<br />

destare allarmismi fac<strong>il</strong>i, come <strong>il</strong> bullismo<br />

o la microcriminalità. Capire qual’è <strong>il</strong> loro<br />

concetto di legalità, se si riconoscono nel<br />

sistema, se ne condividono le dinamiche<br />

e se e dove hanno voglia di cambiarlo.<br />

Il motivo per <strong>il</strong> quale i giovani vivono,<br />

e devono vivere nella e con la legalità<br />

è quello di reprimere da subito ogni<br />

forma di <strong>il</strong>legalità che affligge la nostra<br />

comunità, combattere ogni forma di<br />

sopruso dalle più piccole alle più grandi,<br />

vivere le leggi come opportunità e non<br />

come limiti.<br />

Tutto questo per far sì, che gli adolescenti<br />

di oggi, uomini della società di domani,<br />

possano dar voce e dar vita al loro futuro,<br />

vivendo sempre e comunque in pace<br />

con <strong>il</strong> mondo intero e rinnegando ciò<br />

che spesso è stato <strong>il</strong> caratterizzante di chi<br />

regola oggi i processi di questa società:<br />

raccomandazioni e nepotismo diffusi.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

13


<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Gli enti istituzionali<br />

LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Terrasini e <strong>il</strong> suo futuro<br />

Ringrazio caldamente la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> per aver scelto questo Comune per<br />

l’istituzionalizzazione di un nuovo, importante servizio ai soci, ai clienti ed al<br />

territorio dove opera, una Rivista che espliciti meglio la prossimità di questo<br />

Istituto sia al risparmio che all’investimento, offrendo, con la sua nascita, un<br />

servizio di cui, da tempo, si avvertiva la necessità.<br />

Ringrazio, ancor più, l’Istituto di Credito, da anni ormai co-protagonista dello<br />

sv<strong>il</strong>uppo economico di questo territorio, per avere scelto la nostra città, per iniziare<br />

<strong>il</strong> cammino di questo canale d’informazione, che auguro lungo e fruttuoso.<br />

In questo modo la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> ha sempre più accresciuto e consolidato<br />

<strong>il</strong> legame con questa terra, manifestando sempre, in ogni occasione, una non<br />

comune vicinanza alle esigenze del territorio.<br />

Quest’area geografica della nostra Sic<strong>il</strong>ia, dove si lavora intensamente, con l’obiettivo di assicurare alla città una crescita<br />

economica e turistica, è caratterizzata non solo da una adeguata industria recettiva e ristorativa, ma, anche, dalla<br />

presenza laboriosa di tanti pescatori e operatori commerciali, nonché di medie e piccole imprese, tra queste alcuni<br />

armatori, che contribuiscono, con la loro attività, a mantenere viva questa zona e ad assicurarle - contrariamente ad<br />

altre aree ove si sente pesantemente la crisi - una soddisfacente crescita.<br />

Crescita su cui, notevolmente può contribuire anche questo Istituto di Credito, facendosi interprete dei reali bisogni<br />

sia del piccolo risparmiatore, sia, al contempo, del grande investitore.<br />

Terrasini, città d’arte e città del mare, è anche una località turistica legata alle bellezze paesaggistiche e ambientali<br />

di una delle coste più ridenti e varie della Sic<strong>il</strong>ia occidentale, che offre al visitatore un ricco repertorio di tradizioni e<br />

di testimonianze storico-architettoniche. Una città legata ad un paesaggio davvero incantato ed incontaminato, che<br />

vuole continuare su questo solco ideologico e valoriale, con gli stessi principi di cooperazione e mutualità che, da più<br />

di un secolo, fanno di <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, un Istituto dinamico, in continua crescita e sempre meglio attento ai bisogni<br />

dei suoi soci e dei suoi, numerosi, clienti.<br />

Il nostro auspicio è di collaborare insieme. Pubblico e privato, piccolo e grande, per continuare a dare, a Terrasini, un<br />

futuro che assicuri alle generazioni che verranno tanto benessere.<br />

Girolamo Consiglio<br />

Sindaco di Terrasini<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

15


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Gli enti istituzionali<br />

La <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

e la promozione di Terrasini<br />

In questo contesto di intenti comuni e di collaborazione con la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>,<br />

vorrei sottolineare l’attività di promozione che l’Amministrazione comunale ha<br />

avviata al fine di dare a Terrasini maggiori chance.<br />

A cominciare dall’arredo artistico natalizio della Piazza, per proseguire con alcune<br />

importanti iniziative culturali e di promozione rivolte a giovani e meno giovani<br />

(corso e laboratorio di fotografia; calendario 2011).<br />

In programma, inoltre, una serie di attività artistiche, ludiche e di intrattenimento,<br />

anche in collaborazione con la locale Pro Loco e con <strong>il</strong> centro commerciale naturale<br />

di Terrasini.<br />

Dario G<strong>il</strong>iberti<br />

Assessore al Turismo di Terrasini<br />

16<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Il territorio: la nostra storia, le nostre città<br />

La f<strong>il</strong>iale di Terrasini punta ai<br />

cittadini, alle imprese<br />

ed al territorio<br />

di Giovanna Vallone<br />

La mia banca è differente. Questo è <strong>il</strong> messaggio che da<br />

anni, da preposto della f<strong>il</strong>iale, ho cercato di trasmettere<br />

ai cittadini ed alle imprese di Terrasini nel presentare i<br />

servizi della banca.<br />

Una testimonianza di sostanziale coerenza e continuità<br />

rispetto alle tradizioni della <strong>Banca</strong>, seppur in un contesto<br />

di maggiore incertezza, contrassegnato dalla r<strong>il</strong>evante<br />

crisi economica e finanziaria sui mercati interni ed<br />

internazionali e da un dibattito acceso sui rapporti tra<br />

finanza ed economia reale.<br />

Ciò nonostante, la nostra f<strong>il</strong>iale, ha cercato di far emergere,<br />

la “differenza” di vocazione e di funzione rispetto ai propri<br />

concorrenti locali (Unicredit, Credem, <strong>Banca</strong> Popolare di<br />

Lodi, <strong>Banca</strong> Carige e Poste Italiane) che ha dato segni<br />

tangib<strong>il</strong>i di una banca nuova, vicina alle problematiche<br />

della gente, pronta, quando c’è stata la necessità, della<br />

risoluzione quasi immediata delle problematiche (lì dove<br />

è stato possib<strong>il</strong>e) e questo ha permesso di far capire ai<br />

clienti di essere una banca dinamica ed efficiente.<br />

Gli sforzi sono stati indirizzati alla comunità locale<br />

nella quale essa opera: non perseguendo finalità di<br />

“speculazione privata”, ma con lo scopo di assicurare<br />

vantaggi ai soci e al territorio, sostenendo lo sv<strong>il</strong>uppo<br />

della comunità locale sotto <strong>il</strong> prof<strong>il</strong>o morale, culturale ed<br />

economico e accrescendone l’educazione al risparmio e<br />

la coesione sociale.<br />

Una “differenza” che la f<strong>il</strong>iale ha trasmesso con<br />

determinazione ai propri clienti, con riferimento a<br />

questioni concrete, tanto da far sentire la nostra banca<br />

come “la loro banca”, vicina alle persone, alle famiglie, agli<br />

imprenditori.<br />

La f<strong>il</strong>iale si è impegnata a finanziare l’economia reale, a<br />

sostenere lo sv<strong>il</strong>uppo dell’occupazione e del reddito,<br />

a dedicare crescente spazio ai giovani clienti e soci, a<br />

impegnarsi in modo proporzionale alle proprie forze<br />

nell’orientare la crescita del territorio e della comunità<br />

verso percorsi sostenib<strong>il</strong>i e rispettosi delle ricchezze<br />

naturali e delle bellezze ambientali.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

17


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Il territorio: la nostra storia, le nostre città<br />

Sic<strong>il</strong>ia è cultura<br />

di Pasquale Hamel<br />

A smentire che l’idea del “fare”, soprattutto riferita al mondo<br />

politico, fosse di per sé odiosa ai Sic<strong>il</strong>iani, nel corso della<br />

VIII legislatura, l’Assemblea regionale sic<strong>il</strong>iana approvava<br />

la legge n° 80 del ‘77 che, ancor oggi, costituisce la carta<br />

fondamentale del regime dei Beni culturali e ambientali<br />

in Sic<strong>il</strong>ia.<br />

Una legge innovativa che fissa, nella tutela e nella<br />

fruizione degli stessi Beni, i limiti e gli obiettivi che<br />

un’amministrazione moderna si deve imporre in una<br />

materia così delicata.<br />

L’intenzione del legislatore era di fare dell’enorme<br />

potenziale culturale disponib<strong>il</strong>e lo strumento per tracciare<br />

una via di sv<strong>il</strong>uppo originale ma, ad un tempo, solida, non<br />

esposta cioè agli umori del mercato considerato che, è<br />

un dato consolidato, la domanda di cultura mostra una<br />

stab<strong>il</strong>e curva crescente.<br />

Lo slogan “Sic<strong>il</strong>ia è cultura”, agitato dagli operatori di<br />

marketing, trovava, dunque, uno strumento idoneo a<br />

riempire <strong>il</strong> messaggio di contenuti.<br />

Il modo in cui è stata, tuttavia, attuata la normativa, non<br />

ha corrisposto agli obiettivi.<br />

I termini tutela e fruizione sono, troppo spesso, entrati in<br />

conflitto fra loro, creando difficoltà nella gestione.<br />

Stesso discorso va riferito al diffic<strong>il</strong>e coordinamento,<br />

al fare sistema, fra le molteplici realtà intestate ad un<br />

Assessorato regionale che ha grande disponib<strong>il</strong>ità di<br />

risorse umane.<br />

Nonostante gli indubbi risultati ottenuti, gli occhi della<br />

critica si appuntano sempre sul “non fatto” o sul “fatto<br />

male”, e trovano, nel caso in specie, molto da ridire a<br />

cominciare dagli interventi non sempre programmati<br />

secondo una scala di priorità che, giustamente, deve fare<br />

i conti con le disponib<strong>il</strong>ità finanziarie.<br />

Forse, proprio queste difficoltà dovrebbero incentivare<br />

un rapporto virtuoso con <strong>il</strong> privato, fatto che fa irrigidire<br />

chi ancora vive una concezione superata di questo<br />

rapporto, ma che penso necessario e, certamente, non<br />

estraneo alle finalità della norma fondativa, riprendendo<br />

un cammino che in altre esperienze si è dimostrato non<br />

solo ut<strong>il</strong>e ma risolutivo per le sorti del territorio.<br />

Alcamo - Castello Conti di Modica<br />

18<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


N. 1 <strong>2010</strong><br />

19


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Il territorio: la nostra storia, le nostre città<br />

Terrasini, mare e turismo<br />

di Maria Rosa Cucchiara<br />

Terrasini è un piccolo paese delta provincia di Palermo,<br />

sito tra <strong>il</strong> monte Palmeto e le favolose coste che si trovano<br />

a far parte di quell’anfiteatro naturale che è <strong>il</strong> golfo di<br />

Castellammare.<br />

Il monte Palmeto è ricco di tracce di un passato lontano<br />

che potrebbero aprire la strada a ricerche archeologiche<br />

dì straordinario valore storico.<br />

Le coste dai colori particolari, con una vegetazione<br />

mediterranea, sono cosparse di insenature e grotte e<br />

vengono considerate uniche al mondo; sono quanto<br />

di più bello la natura possa creare e quanto di più<br />

eccezionale un centro urbano possa possedere.<br />

II nome Terrasini, infatti, deriva da Terraesinus per le tante<br />

sinuosità delle sue coste che vanno dalla spiaggetta della<br />

Praiola, alla spiaggia di San Cataldo.<br />

In poche miglia di costa tre torri costruite in epoche<br />

diverse, punto di riflessione per gli uomini di cultura,<br />

ricerca di un perché per l’uomo comune. Attorno ad una<br />

delle torri e cioè a quella di Capo Rama, la riserva naturale<br />

che costeggia anche una delle tante insenature del mare<br />

dove ricci e “pateddi” si aggrappano e si offrono a chi ama<br />

<strong>il</strong> gusto del sapore del mare.<br />

Da questa torre, <strong>il</strong> guardiano di turno vide la leggendaria<br />

Amantea portata via su un caicco nero dai Turchi che<br />

razziavano sulle nostre coste mentre lei metteva <strong>il</strong> suo<br />

“barcarozzo” in secca sulla spiaggia della Praiola.<br />

Egli prese la sua colubrina e cercò di difenderla insieme<br />

all’uomo che l’amava. Quando cedette, perché <strong>il</strong> caicco sì<br />

era allontanato, soltanto l’uomo <strong>il</strong> cui cuore traboccava di<br />

amore per lei, continuò a difenderla fino a versare <strong>il</strong> suo<br />

sangue inut<strong>il</strong>mente tra te onde del mare.<br />

“Era bella Amantea , bella come l’Alba di Mircene e ancora<br />

oggi si sentono i suoi sospiri nel mare che mormora<br />

attorno allo scoglio Grande di Cala Rossa”.<br />

Una piccola pianura, ricca di bellissime case di campagna,<br />

tra la vallata della zona cacciatori con la Cala Aziano e la<br />

vallata di Cala Rossa, guarda, in leggera pendenza, verso<br />

<strong>il</strong> mare e nelle sere d’estate si vede <strong>il</strong> faro <strong>il</strong>luminato della<br />

cittadina di San Vito e tutte le luci che costeggiano <strong>il</strong><br />

Golfo.<br />

20<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


L’immagine appare riflessa sulle acque tanto da dare, nel<br />

buio della notte, a chi l’osserva, la sensazione di essere<br />

uno spettatore teatrale.<br />

Cala Rossa è un paesaggio da sogno con quell’isolotto<br />

lambito dalle acque calme e pacifiche, ora paurose e<br />

pericolose, culla dei gabbiani in volo.<br />

D’estate uno spettacolo unico si attua quando <strong>il</strong> sole<br />

si tuffa sulla linea dell’orizzonte lanciando i suoi strali<br />

infuocati che penetrano nelle grotte dando dei riflessi di<br />

luci e colori e producendo sulle acque degli scint<strong>il</strong>lii ora<br />

azzurri, ora verdi, ora violacei.<br />

Sembra un gioco magico e in questa magia naturale lo<br />

slittare in estate dei motoscafi, la presenza delle barche<br />

a vela e dei caicchi presi in affitto dai turisti stranieri o da<br />

terrasinesi amanti del mare.<br />

Su questi caicchi di proprietà di pescatori si percorre tutta<br />

la costa fino alla spiaggia di San Cataldo, ci si ferma a Cala<br />

Rossa, si pranza a prua con le migliori prelibatezze del<br />

mare e si fa <strong>il</strong> bagno vicino alla grotta Grande.<br />

Percorrendo la strada panoramica, che va dal porto fino a<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

21


Cala Rossa, troviamo “la V<strong>il</strong>la a Mare” dove durante le sere<br />

calde d’estate Comune, Provincia e Regione organizzano<br />

spettacoli teatrali.<br />

Gli spettatori oltre a divertirsi godono della brezza<br />

marina.<br />

E poi palazzo D’Aumale che guarda i faraglioni.<br />

Questo edificio, costruito con le caratteristiche<br />

tipologiche delle strutture agricolo-commerciali del<br />

periodo borbonico, nacque come cantina per volere di<br />

Henry D’Orleans duca D’Aumale, figlio di Luigi F<strong>il</strong>ippo re<br />

di Francia e Maria Amelia di Borbone e proprietario del<br />

feudo dello Zucco.<br />

Oggi ospita un museo regionale di storia naturale e una<br />

mostra permanente del carretto sic<strong>il</strong>iano.<br />

È considerato uno del musei più importanti d’ Europa.<br />

Andando oltre sempre sulla via panoramica, la famosa<br />

grotta “Pirciata” dove l’Abbate Giovanni Meli, <strong>il</strong> più grande<br />

poeta sic<strong>il</strong>iano del settecento, seduto su un masso a<br />

guardare <strong>il</strong> mare, scriveva le sue poesie sulla natura.<br />

É poi le terrazze che, una dopo l’altra, scendono fino a<br />

lambire gli scogli. Sull’imbrunire i pescatori percorrono la<br />

stradina che, in discesa, conduce al porto, per uscire con<br />

le loro barche.<br />

La storia di Terrasini si confonde nelle sue origini con<br />

quello di Cinisi.<br />

Il primo nucleo di abitanti nel feudo di Terrasini è nato in<br />

parte, per espansione del borgo Favarotta , territorio di<br />

Cinisi. Nel 1683 <strong>il</strong> Barone <strong>Don</strong>ato Giovanni Gazzara fece<br />

costruire nei feudo di Terrasini una chiesetta dedicata a<br />

Santa Maria Delle Grazie per i suoi terrazzani.<br />

Nel 1749 <strong>il</strong> Principe Vincenzo La Grua Talamanca, divenuto<br />

proprietario del feudo di Tarrasini, ottenne di erigere una<br />

parrocchia autonoma da quella di Cinisi dopo anni ed<br />

anni di lotte con i Padri Benedettini.<br />

La parrocchia che ha inglobato la chiesetta costruita dal<br />

Barone Gazzara venne dedicata a Maria Santissima delle<br />

Grazie.<br />

Finalmente nel 1836 un decreto di Ferdinando II di<br />

Borbone unì <strong>il</strong> v<strong>il</strong>laggio di Favarotta a quello di Terrasini e<br />

22<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


si formò l’attuale territorio Comunale che non ha ancora<br />

i suoi confini definiti con Cinisi.<br />

Gli abitanti del paese che nei tempi passati erano<br />

contadini a sud, pescatori a nord, e media borghesia<br />

al centro, divisi da usi, costumi e tradizioni diversi, oggi<br />

sono perfettamente integrati.<br />

Tra le più belle tradizioni possiamo ricordare <strong>il</strong><br />

pellegrinaggio alla Madonna del “Miglio”, quella<br />

dell’antenna a mare e la festa di “Li Schietti”.<br />

Alle ore 04.00 di giorno 14 Agosto, le campane della chiesa<br />

Madre suonano a festa per svegliare tutto <strong>il</strong> paese.<br />

I pellegrini con una candela accesa in mano si avviano<br />

verso <strong>il</strong> santuario della Madonna del “Miglio” , cantando<br />

le litanie che solevano recitare i nostri avi.<br />

Molte persone per Grazia ricevuta, camminano a piedi<br />

scalzi.<br />

La giornata si completa con scampagnate.<br />

Per la festa di Maria Santissima delle Grazie o per quella<br />

di San Pietro protettore dei pescatori, ad imitazione<br />

dell’albero della “cuccagna” sì fissa l’albero maestro di una<br />

grossa barca ad uno scoglio della Praiola.<br />

In senso orizzontale e parallelo alla superficie del mare<br />

con all’estremità una bandierina.<br />

L’antenna è flessib<strong>il</strong>e e cosparsa di sapone.<br />

La gara consiste nel percorrere tutta la lunghezza dell’asta<br />

e impossessarsi del drappo.<br />

Scivoloni e tuffi si susseguono, prima che qualcuno possa<br />

vincere la gara.<br />

Una tradizione che sa di fede e paganesimo è quella di “<br />

Li Schietti “.<br />

La vig<strong>il</strong>ia di Pasqua i giovani vanno a tagliare un albero<br />

di melangolo, ne torniscono <strong>il</strong> tronco e l’addobbano con<br />

nastri a “cianciane”.<br />

Per l’occasione si realizza in campagna la famosa<br />

“manciata” a base di carne di agnellone ed altro.<br />

La Domenica di Pasqua, di buon mattino, dopo la messa<br />

“li Schietti” alzano l’albero davanti la porta della chiesa<br />

Madre dopo la benedizione da parte del parroco.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

23


È una tradizione unica in Sic<strong>il</strong>ia che inneggia a Cristo e al<br />

risveglio della natura.<br />

Nei tempi passati, i giovani del contado tenevano l’albero<br />

alzato in equ<strong>il</strong>ibrio davanti la porta della fidanzata, come<br />

simbolo di amore e di forza.<br />

La parte storica della festa si svolge durante la mattinata<br />

allietata, oltre che dagli “Schietti”, dalla presenza dì<br />

bambini in costume folcloristico e da carretti sic<strong>il</strong>iani. Nel<br />

pomeriggio, da un po’ di anni, si organizza una gara per<br />

dare ai turisti la possib<strong>il</strong>ità di assistere all’alata dell’albero.<br />

Terrasini è un paese a vocazione turistica con i suoi 4200<br />

posti letto dislocati in vari alberghi, con i suoi ristoranti,<br />

pizzerie, bar, negozi e gioiellerie super lussuosi.<br />

Gli abitanti, <strong>il</strong> cui senso di ospitalità è innato, ben si<br />

inseriscono in queste attività.<br />

Al centro del paese si trova una stupenda piazza , salotto<br />

dei Terrasinesi e non, che <strong>il</strong> Principe Vincenzo La Grua<br />

volle chiamare piazza Duomo sulla quale si affaccia la<br />

chiesa Madre.<br />

Essa ha nel coro un meraviglioso quadro in pittura con<br />

una Maternità opera del pittore Manno.<br />

In questa piazza, piena di tavolini e poltroncine,<br />

addobbata con piante e fiori in estate, sulla quale si<br />

affacciano i palazzi storici della città, nel palazzo che fu<br />

del Barone Valdaura ha sede un‘Agenzia della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong><br />

<strong>Rizzo</strong>, fiore all’occhiello di Terrasini per st<strong>il</strong>e, raffinatezza,<br />

riservatezza e servizio impeccab<strong>il</strong>e.<br />

24<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


N. 1 <strong>2010</strong><br />

25


LA TRADIZIONE E L’INNOVAZIONE<br />

Il territorio: la nostra storia, le nostre città<br />

Regione Sic<strong>il</strong>iana<br />

Assessorato dei Beni Culturali<br />

e dell’Identità Sic<strong>il</strong>iana<br />

Dipartimento dei Beni Culturali<br />

e dell’Identità Sic<strong>il</strong>iana<br />

Comune<br />

di Terrasini<br />

Palazzo d’Aumale<br />

Il Museo interdisciplinare regionale di storia naturale e mostra permanente del carretto sic<strong>il</strong>iano di Terrasini, ha sede in<br />

un imponente costruzione edificata sullo st<strong>il</strong>e delle settecentesche cantine borboniche. Consta di sei sezioni tecnicoscientifiche<br />

(storica, archeologica, geopaleontologica, naturalistica, etnoantropologica, bibliografica). L’edificazione<br />

della struttura fu avviata intorno al 1835 da <strong>Don</strong> Vincenzo Grifeo, duca di Floridia e principe di Partanna, con <strong>il</strong> fine<br />

di impiantarvi i magazzini per la conservazione del vino, prodotto nelle vicine campagne dello Zucco (Montelepre).<br />

Il duca d’Aumale, figlio di Luigi F<strong>il</strong>ippo, Re di Francia e di Maria Amelia di Borbone, pochi anni dopo, acquista l’estesa<br />

proprietà terriera dello Zucco e <strong>il</strong> “malasenu Partanna” e trasforma <strong>il</strong> magazzino in una moderna, per quell’epoca, cantina<br />

enologica che si avvantaggiava della posizione in riva al mare, per imbarcare <strong>il</strong> vino in bottiglia, denominato Zucco,<br />

nei velieri pronti a salpare dalla Praiola, <strong>il</strong> porto naturale antistante Palazzo d’Aumale, per trasportarlo e commerciarlo<br />

in tutta Europa. Si dice che <strong>il</strong> vino sfuso veniva caricato direttamente nelle botti già stivate nei velieri, attraverso un<br />

viadotto – del quale si sono riscontrate le tracce – che portava <strong>il</strong> mosto, contenuto negli invasi sotterranei, dalla<br />

cantina al porticciolo. Il trasporto via terra era assicurato dai vagoni che partivano giornalmente dalla stazione dello<br />

Zucco e diretti in Francia dove questo vino era molto apprezzato.<br />

26<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Il percorso museografico inizia con la Sezione<br />

Archeologica, laddove sono presenti ancore, anfore,<br />

pani di rame, etc., recuperati nei fondali limitrofi, taluni<br />

provenienti da due relitti romani immersi a poca distanza<br />

dal Porto di Terrasini.<br />

Il percorso è <strong>il</strong>lustrato da una sezione del Kyrenia, collocata<br />

al centro della prima sala del Museo, costruita in un<br />

apposito laboratorio didattico. Qui, a scopo esplicativo,<br />

sono evidenziati le arcaiche tecniche costruttive e i sistemi<br />

di stivaggio, nonchè le diverse tipologie di anfore (puniche,<br />

romane, greche, etc).Nella Sezione EtnoAntropologica,<br />

sala espositiva dedicata al Mare, è possib<strong>il</strong>e raffrontare<br />

le tecniche costruttive navali più antiche a quelle più<br />

recenti attraverso l’esame della cantieristica tradizionale<br />

rappresentata dai modelli di barca. Da qui, l’itinerario<br />

etnoantropologico, dal trasporto via mare, si ricollega<br />

al trasporto via terra, attraverso un innovativo percorso<br />

museale, rappresentato da un suggestivo tunnel laddove<br />

è costruito, nella luce, un itinerario che esalta i reperti<br />

– elementi e parti di carretti – che evidenziano, sia in<br />

pittura che in scultura, le immagini sacre: Santi, Madonne,<br />

Angeli, Cristo, etc.<br />

Il percorso etnoantropologico continua nella Sala del<br />

Carradore, dove sono esposti Carretti interi e singole<br />

parti di essi, come per esempio: chiavi posteriori, “casci di<br />

fusi”, “masciddara”, portelli posteriori, e diverse tipologie<br />

di carretti, la loro area di provenienza e le molteplici<br />

tematiche raffigurate specialmente nei laterali.<br />

Il piano superiore è dedicato esclusivamente alla<br />

Sezione Naturalistica, dove sono esposte le Collezioni<br />

geopaleontologiche, paleontologiche, malacologiche,<br />

entomologiche, ornitologiche e dei mammiferi. Tali<br />

esemplari rappresentano un elemento connotante<br />

della nostra Isola e che si intrecciano con le Collezioni<br />

provenienti da altri Paesi.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

27


Una Sala espositiva è dedicata alla mostra Il passato r<strong>il</strong>evato<br />

che ben spiega la storia evolutiva del territorio sic<strong>il</strong>iano<br />

attraverso le raccolte geo-paleontologiche del naturalista<br />

sic<strong>il</strong>iano Teodosio De Stefani jr., e mediante un interessante<br />

e suggestivo percorso geopaleontologico, realizzato<br />

con un allestimento innovativo, in collaborazione con i<br />

giovani allievi della Facoltà di Architettura di Palermo.<br />

Il percorso naturalistico prosegue come un viaggio<br />

virtuale che <strong>il</strong> visitatore intraprende lungo le più<br />

suggestive e peculiari realtà naturalistiche dell’Isola di<br />

Sic<strong>il</strong>ia, per comprendere, sia la ricchezza di ambienti<br />

naturali presenti, sia soprattutto la necessità della loro<br />

conservazione.<br />

L’itinerario propone la scoperta di 14 aree rappresentative<br />

di ambienti naturali fra i più significativi presenti sull’Isola:<br />

dalle falesie costiere alle zone umide, dai vulcani alla<br />

macchia mediterranea, dalle dune costiere ai fiumi, dalle<br />

saline alle grotte, dalle rupi di alta quota alle isole minori,<br />

dalle colture arboree ai coltivi.<br />

Il viaggio virtuale, culmina con un’esperienza sensoriale<br />

che solo apparentemente vuole smorzare l’impegno<br />

intellettivo fino ad ora sostenuto dal visitatore, ma che in<br />

realtà rappresenta un nuovo metodo di apprendimento<br />

attraverso la ricostruzione di un angolo del Bosco<br />

dell’Arciera di Ficuzza (Palermo), durante le ore notturne.<br />

Nel “Nocturama”, alcuni animali, spesso poco conosciuti a<br />

causa delle loro particolari abitudini di vita, sono protagonisti<br />

di uno spettacolo naturalistico reso affascinante perché<br />

<strong>il</strong>luminato soltanto dal chiarore della luna.<br />

Tutte le Sezioni sono supportate da una ricca Biblioteca<br />

scientifica, che va sempre di più incrementandosi con<br />

acquisizioni e donazioni librarie, fornendo a studiosi una<br />

varia scelta di testi connessi alle Collezioni.<br />

La Rete dei Musei del Mare<br />

Il Museo annovera, tra le molteplici attività, un importante<br />

progetto cofinanziato dall’Unione Europea. Il Museo<br />

d’Aumale è capof<strong>il</strong>a di un significativo progetto scientifico<br />

internazionale che mira a mettere in Rete le Istituzioni<br />

e i Musei mediterranei al fine di porre l’accento sulla<br />

salvaguardia e sulla divulgazione del patrimonio marino<br />

e sottomarino, rivolgendosi in prima linea ai Musei del<br />

Mare che si affacciano nel Mediterraneo che, pur essendo<br />

differenti soggetti, potranno insieme portare avanti un<br />

univoco linguaggio didattico-scientifico-culturale, per<br />

ricollegarsi l’uno all’altro, attraverso una base collegiale<br />

di interessi e metodologie, affrontando e risolvendo<br />

tematiche comuni.<br />

ORARI DEL MUSEO<br />

da lunedì a sabato 8,30 - 14,00 14,30 - 19,30<br />

ultimo ingresso consentito ore 18,45<br />

domenica e festivi 9,00 - 13,30<br />

* I visitatori di età inferiore ai 12 anni, non compiuti,<br />

devono essere accompagnati.<br />

BIGLIETTO INTERO € 6,00<br />

RIDOTTO € 3,00<br />

BIGLIETTO PER I RESIDENTI IN PALERMO<br />

E PROVINCIA € 1,00<br />

28<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


N. 1 <strong>2010</strong><br />

29


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Storie d’aziende<br />

CEP, azienda leader<br />

nel campo dell’energia<br />

rinnovab<strong>il</strong>e, attenta,<br />

per passione e per amore,<br />

all’ambiente, al cliente<br />

e alla famiglia<br />

Mario Melodia: impegnati per raccogliere le sfide poste<br />

dall’evoluzione tecnologica del settore<br />

di Antonio Fundarò<br />

L’amore per <strong>il</strong> paesaggio, <strong>il</strong> mantenimento e la difesa del<br />

territorio, <strong>il</strong> suo sv<strong>il</strong>uppo, <strong>il</strong> benessere degli operatori e<br />

delle loro famiglie ed <strong>il</strong> patrimonio, <strong>il</strong> cliente ed <strong>il</strong> suo grado<br />

di soddisfacimento, e la grande moralità di chi vive della<br />

terra di Sic<strong>il</strong>ia con la consapevolezza che un cambiamento<br />

culturale passa attraverso un cambiamento radicale del<br />

modo di essere e di fare, fanno parte integrale della<br />

vita di uno dei più caparbi, esigenti, tenaci, ma anche<br />

intelligenti e determinati, imprenditori sic<strong>il</strong>iani.<br />

Non a caso una delle sue ultime campagne pubblicitarie<br />

“L’attenzione per i particolari” realizzata in un verdissimo<br />

prato, confermano <strong>il</strong> suo legame intimo con la terra; con<br />

quella terra di Sic<strong>il</strong>ia che, nei secoli, ha permesso a questa<br />

popolazione di continuare ad essere lievito culturale per<br />

l’intero Mediterraneo.<br />

Cep, specializzata nella produzione di cabine elettriche<br />

prefabbricate e nell’assemblaggio di quadri di media<br />

e bassa tensione, è da sempre attenta al settore delle<br />

energie rinnovab<strong>il</strong>i. Ultimamente ha fornito la gran parte<br />

delle cabine elettriche prefabbricate installate nel Sud<br />

Italia ed ora, forte di questa consolidata esperienza, si<br />

candida ad essere leader anche nella fornitura di cabine<br />

elettriche per gli impianti fotovoltaici.<br />

All’inizio CEP( Tel. 0924.514486, cepsrl@cepsrl.it), nata dalla<br />

genialità di Luciano Melodia, era semplicemente, si far per<br />

dire, una azienda che vendeva materiale elettrico, fino a<br />

quando, decise di scommettere sulle cabine elettriche<br />

per arrivare, infine, al fotovoltaico, intravedendo, già allora,<br />

le enormi potenzialità ecologiche ed economiche che<br />

tale tecnologia possedeva. Da allora CEP ha conosciuto<br />

30<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


una crescita ed uno sv<strong>il</strong>uppo inarrestab<strong>il</strong>i divenendo<br />

presto l’azienda leader del settore per gli altissimi livelli<br />

di qualità e professionalità raggiunti, accompagnati da<br />

un know-how vasto ed approfondito acquisito tramite<br />

l’esperienza pratica e la collaborazione di ingegneri e<br />

tecnici specializzati ed appassionati.<br />

E così Mario Melodia, figlio di Luciano, e fratello di<br />

Massimo e Roberta, amministratore unico di CEP, ha<br />

pensato di st<strong>il</strong>are, con Noi, un b<strong>il</strong>ancio dei risultati ottenuti<br />

negli ultimi anni di attività, sull’effettiva convenienza del<br />

fotovoltaico come fonte di energia elettrica, sui vantaggi<br />

economici, ecologici e pratici che comporta, col risultato<br />

di rinnovare la scommessa iniziale su questa tecnologia,<br />

ma questa volta con un progetto ambizioso e importante:<br />

un ambiente per ciascuno di noi.<br />

Rappresentando, di fatto, la scommessa per i fotovoltaici, un<br />

grande passo avanti verso un futuro più pulito e sostenib<strong>il</strong>e.<br />

All’origine del successo di una realtà produttiva italiana in<br />

costante crescita ci sono “la qualità del servizio, l’affidab<strong>il</strong>ità<br />

del prodotto e un’attenzione verso i temi dell’ecologia<br />

e del rispetto ambientale”, evidenzia Mario Melodia, che<br />

guida Cep. Un’attenzione allo sv<strong>il</strong>uppo ecosostenib<strong>il</strong>e che<br />

Cep “concretizza con iniziative mirate, tra le quali la ricerca<br />

sull’impatto ambientale delle materie prime e dei prodotti”.<br />

Affidab<strong>il</strong>e e sicura, dicevamo, Cep è da sempre attenta<br />

al tema dell’ecologia e del rispetto ambientale,<br />

un’attenzione che si concretizza attraverso delle mosse<br />

mirate che vanno dal processo produttivo (attività di<br />

ricerca a monte dei progetti sull’impatto ambientale<br />

delle materie prime, dei prodotti e dei rifiuti correlati<br />

all’attività dell’impresa) alla progettazione di cabine che,<br />

pur mantenendo elevate prestazioni, si inseriscono in<br />

modo non invasivo nell’ambiente che le circonda.<br />

Operando nel mondo degli impianti fotovoltaici, Cep vuole<br />

dare un contributo tangib<strong>il</strong>e alla diffusione dell’ut<strong>il</strong>izzo<br />

delle energie rinnovab<strong>il</strong>i e, quindi, all’impegno globale per<br />

la prevenzione dell’inquinamento e la tutela della salute.<br />

CEP è presente su tutto <strong>il</strong> territorio italiano, sia direttamente<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

31<br />

che con un’efficiente e cap<strong>il</strong>lare rete di vendita, segue i<br />

clienti dall’inizio del contratto, instaurando un rapporto<br />

di fiducia, collaborazione e prestando consigli sulle scelte<br />

più consone alle loro esigenze.<br />

Passione, qualità, efficienza ed investimenti in ricerca e<br />

sv<strong>il</strong>uppo per nuovi prodotti hanno determinato un trend<br />

di crescita continuo negli ultimi anni, con un + 20% di<br />

fatturato e un + 40% di unità lavorative impiegate.<br />

Una crescita “tanto più clamorosa in quanto si svolge in<br />

un contesto territoriale diffic<strong>il</strong>e evidenzia Melodia e con<br />

una vacatio legislativa, dovuta ad anomalie e carenze<br />

burocratiche, che rallenta i processi di produzione<br />

industriale, disincentivando gli investimenti nelle<br />

fonti rinnovab<strong>il</strong>i”, Cep, però, continua sulla sua strada,<br />

“impegnandosi a raccogliere le sfide poste dall’evoluzione<br />

tecnologica del settore per crescere ulteriormente, forte<br />

di uno staff giovane e professionale che ha dimostrato<br />

nel tempo operosità, abnegazione e spirito di sacrificio”,<br />

continua Mario Melodia.<br />

La professionalità, la qualità del servizio e delle competenze<br />

tecniche hanno permesso a Cep di conquistare clienti<br />

sia in Italia (tra cui Sun Power Italia, Power One Italy,<br />

Elettronica Santerno, Aros Rps) sia oltre confine (la tedesca<br />

Sma Solar Technology, l’iberica Iberdrola Ingenieria Y<br />

Construccion), creando le premesse per l’inserimento<br />

di nuove risorse umane. Seguire <strong>il</strong> cliente , consigliarlo<br />

e aggiornarlo costantemente, anche attraverso del<br />

book fotografici sui prodotti in fase di realizzazione, sulla<br />

speditezza dell’evasione dello stesso e sui tempi necessari<br />

per completare i prodotti delle commesse rappresenta<br />

per CEP la costanza del valore aggiunto sul prodotto .<br />

La storia della CEP inizia molti anni or sono. Inizia per<br />

passione e per amore. Amore per l’energia elettrica,<br />

amore per le nuove tecnologie, amore per la propria<br />

terra, Le varie attività che oggi si realizzano fondano le<br />

radici dalla passione e dall’amore di una famiglia, quella<br />

di Luciano Melodia, nome legato indissolub<strong>il</strong>mente ad<br />

una delle aziende leader nel settore energetico, e di tutti<br />

i collaboratori per <strong>il</strong> “far bene”.


“Chi viene a visitarci trova persone capaci, professionali, vicine alle esigenze dei clienti, una<br />

struttura, moderna (con una catena di montaggio efficace e con responsab<strong>il</strong>i adeguati<br />

alle scommesse della CEP), che osserva la realtà moderna alla luce dell’esperienza<br />

e della saggezza. Trova donne e uomini innamorati di ciò che si fa, di come si fa, di<br />

perché lo si fa. Un’azienda ed una f<strong>il</strong>osofia capace di fare innamorare i suoi operai, i suoi<br />

impiegati, i suoi quadri dirigenti, le loro famiglie” afferma Mario Melodia.<br />

Non a caso in CEP, poche settimane fa, si è voluto premiare, lo fa spesso, in varie<br />

forme, tutto lo staff della industria, con un soggiorno offerto alle sue maestranze , in<br />

un centro benessere, dove tutti, proprio tutti, hanno trascorso un fine settimana da<br />

relax per “ricaricare” in maniera pulita, l’energia necessaria per affrontare <strong>il</strong> fine anno<br />

, con nuova grinta, nuovo impegno, nuova responsab<strong>il</strong>ità. “Bisogna premiare chi ti<br />

permette di farti premiare” ha commentato Mario Melodia, un imprenditore attento<br />

ai suoi clienti ed ai suoi dipendenti. “Qui, si deve lavorare felici, in armonia con se<br />

stessi e con la consapevolezza che accanto si ha sempre la famiglia e la CEP intera, la<br />

loro seconda famiglia”.<br />

“Ho sul mio tavolo, ben in vista, affinché li possa costantemente vedere, un ricordo si Santa Rita, la Costituzione Italiana<br />

, una tesi di Diritto Penale ed <strong>il</strong> casco. Santa Rita è la protettrice delle missioni impossib<strong>il</strong>i, la costituzione è la mia legge<br />

fondamentale e rispettarla è <strong>il</strong> mio impegno di vita, <strong>il</strong> diritto penale mi ricorda che tutto deve essere compiuto con legalità<br />

e seriamente, <strong>il</strong> casco, invece, che la sicurezza dei miei dipendenti e mia, è prioritaria in tutto <strong>il</strong> processo di produzione.<br />

Seguire queste quattro regole di vita, è vivere tranqu<strong>il</strong>lamente e senza pentimenti” commenta Mario Melodia.<br />

La scommessa della CEP è la scommessa di ciascuno di loro. E se CEP vince; vince l’ambiente e l’amore per la nostra terra.<br />

32<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Eco-Finanziamenti<br />

E’ <strong>il</strong> mutuo chirografario per l’installazione di impianti a fonte<br />

energetica rinnovab<strong>il</strong>e della durata di 15 anni, di cui uno massimo di<br />

preammortamento con periodicità della rata bimestrale, trimestrale o<br />

semestrale.L’importo massimo finanziab<strong>il</strong>e consiste nel 100% della<br />

spesa compresa IVA documentab<strong>il</strong>e dalle opere e spese tecniche<br />

direttamente afferib<strong>il</strong>i al progetto. Informazioni dettagliate sulle<br />

condizioni applicate relative a specifiche operazioni e servizi, sono<br />

riportate nei rispettivi fogli informativi a disposizione del pubblico<br />

presso le nostre f<strong>il</strong>iali.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

33


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Medaglie<br />

Serenità, comprensione,<br />

competenza, professionalità<br />

e vicinanza<br />

La Medica Srl diagnostica per immagini è un’eccellenza per <strong>il</strong><br />

Sud italiano<br />

di F<strong>il</strong>ippo Nob<strong>il</strong>e<br />

Eccellenza nel campo medico, a Terrasini (nella via<br />

Nazionale, 98), con <strong>il</strong> Centro di diagnostica per immagini<br />

Medica s.r.l., nato priv<strong>il</strong>egiando tre importanti priorità<br />

della sanità del secondo m<strong>il</strong>lennio: i tempi di attesa<br />

minimi, le attrezzature di ultima generazione, <strong>il</strong> personale<br />

qualificato.<br />

Una struttura per rispondere alle pressanti richieste<br />

di assistenza sanitaria dai tempi certi e dalle risposte<br />

adeguate e con l’intento di essere, quando necessario, un<br />

privato-sociale, in grado di essere prossimo anche a chi,<br />

non potendo fronteggiare le spese da sostenere, si rivolge<br />

ugualmente ad essa. «Abbiamo abbattuto i costi, pur non<br />

intaccando la qualità e la celerità del servizio offerto ai<br />

pazienti». Un centro in grado di ut<strong>il</strong>izzare, con eccellenti<br />

risultati, una diagnostica per immagini, attraverso le quali<br />

è possib<strong>il</strong>e osservare un’area di un organismo non visib<strong>il</strong>e<br />

dall’esterno.<br />

«Nati <strong>il</strong> 25 Luglio del 2009, siamo riusciti a dare risposte,<br />

ad oggi, a più di 7 m<strong>il</strong>a pazienti».<br />

I campi esplorab<strong>il</strong>i sono quelli della radiologia nelle<br />

sue varie applicazioni: Ecografo, Ortopantomografo,<br />

Tomografia Computerizzata, ECG da Sforzo, Risonanza<br />

Magnetica, Mammografo, Diagnostica telecomandata.<br />

E, poi, ma non in ultimo, la cardiologia vascolare che si<br />

serve di uno dei più qualificati professionisti italiani.<br />

La struttura, fac<strong>il</strong>mente raggiungib<strong>il</strong>e uscendo,<br />

dall’autostrada A29 (Palermo-Trapani) agli svincoli<br />

di Terrasini o Cinisi e percorrendo la SS113, si serve<br />

dell’esperienze e della professionalità di Agostino<br />

Cossentino, Tecnico Sanitario di Radiologia<br />

(Amministratore), del Prof. Renato Albiero, rinomato<br />

cardiochirurgo e accademico (Direttore Sanitario), e di<br />

Gaspare Cossentino, Tecnico Sanitario di Radiologia con<br />

trentennale esperienza nel settore.<br />

La società (medicasrl@legalma<strong>il</strong>.it, 0918667030, 091<br />

8916793, http://www.centromedica.it) ha saputo<br />

rapidamente proporsi ed affermarsi tra i più qualificati<br />

centri di diagnostica per immagini del territorio, offrendo<br />

soprattutto serenità, comprensione, professionalità ed<br />

alta specializzazione.<br />

Il centro si avvale oltre ai soci fondatori, dell’opera<br />

di collaboratori per la segreteria, di consulenti<br />

34<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


medici radiologi, cardiologi di provata esperienza e professionalità sia nella diagnostica radiologica che in quella<br />

cardiovascolare.<br />

«Fin dall’inizio abbiamo creduto che “La possib<strong>il</strong>ità di un accertamento medico strumentale tempestivo e mirato<br />

consentisse una diagnosi precoce e quindi una maggiore probab<strong>il</strong>ità di successo della terapia”; sulla base di questa<br />

considerazione siamo nati e vogliamo proseguire <strong>il</strong> cammino» ha commentato Agostino Cossentino al termine<br />

dell’incontro avuto nella f<strong>il</strong>iale della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> di Terrasini, occacsione durante la quale ha anche presentato<br />

le due nuove inizitive, in cantiere, e presto operative: una visita gratuita al mese, in un giorno da stab<strong>il</strong>ire, e una<br />

autorevole collaborazione di ricerca con una importante struttura universitaria.<br />

«Fattori che, appena attuati, contribuiranno, e non poco, all’ulteriore crescita di questo centro sul quale stiamo<br />

scommettendo per <strong>il</strong> benessere, prima di tutto, di quanti ci hanno scelto e ci sceglieranno, ce lo auguriamo» ha<br />

concluso <strong>il</strong> prof. Renato Albiero.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

35


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Medaglie<br />

L’armatore Pietro Caponetti<br />

e <strong>il</strong> suo mare<br />

di Antonio Fundarò<br />

Terrasini, non tutti lo sanno, è una città con una storia<br />

antica alle spalle, una storia proiettata sul mare.<br />

Le avventure dei suoi uomini, di quelli che hanno solcato<br />

<strong>il</strong> mare, si raccontano ancora oggi e sono <strong>il</strong> vanto dei loro<br />

discendenti e della città.<br />

Ma mare significa anche pesca e anche di questo hanno<br />

vissuto per secoli gli uomini e le donne di Terrasini.<br />

Il legame della cittadina col mare è vecchio. A Terrasini<br />

tutto parla del mare: i pescatori che rammendano le<br />

infinite reti rosso mattone stese sul lungomare, gli uomini<br />

che vendono <strong>il</strong> pesce fresco sui loro curiosi carrettini<br />

e nelle modernissime pescherie, i vecchi marinai che<br />

hanno tante storie da raccontare quante sono le loro<br />

rughe, e ogni volta è un’ avventura diversa.<br />

È <strong>il</strong> porto <strong>il</strong> cuore vero della città: la sua tradizione, la sua<br />

storia, parte della sua economia, almeno quella di qualche<br />

decennio fa, ed <strong>il</strong> successo di tantissimi ristoratori che fanno<br />

della qualità del loro pesce, l’esclusività dei loro menù.<br />

Ne vogliamo raccontare una di storia esemplificativa di armatore.<br />

La storia di un uomo e di una famiglia che ha legato, in<br />

maniera indissolub<strong>il</strong>e, <strong>il</strong> suo nome al mare e alla pesca<br />

e che, ancora oggi, rappresenta un punto di riferimento<br />

per quanti parlano di Terrasini come patria del buon<br />

pesce e del mare.<br />

Pietro Caponetti ha iniziato, da piccolo, ad amare <strong>il</strong> mare,<br />

<strong>il</strong> suo colore intenso, <strong>il</strong> suo odore, i suoi segreti ed i suoi<br />

venti, anche, perché no, i suoi tanti e frequenti pericoli.<br />

Aveva 12 anni, era <strong>il</strong> 1950, quando Pietro incominciò a<br />

pescare ut<strong>il</strong>izzando le piccole imbarcazioni caratteristiche<br />

che, ancora oggi, rendono pittoresco ed unico <strong>il</strong><br />

porticciolo di questa incantevole perla adagiata sul<br />

Tirreno, tra scogliere alte ed insenature incantate.<br />

Pietro Caponetti si sposta a Viareggio, in giovanissima età<br />

ed è tra i primi a farlo; lì incomincia a conoscere meglio<br />

tutto ciò che è legato alla tradizione della marineria, al<br />

mare, al pesce, e all’economia legata al mondo ittico.<br />

Compra <strong>il</strong> suo primo peschereccio, la moto pesca Luigi<br />

Marrone, all’età di diciotto anni, in comproprietà con <strong>il</strong><br />

36<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


cognato. Inizia, così, la pesca a strascico o a paranza.<br />

All’età di 22 anni, acquista <strong>il</strong> peschereccio “Rosa”, una<br />

magnifica barca di lampara, lunga 20 metri; e lo fa sempre in<br />

comproprietà col cognato. In quella barca incominciarono a<br />

lavorare 12 persone, tutte o quasi tutte, di Terrasini.<br />

Nel 1970, Pietro Caponetti, acquista <strong>il</strong> moto pesca Tr<strong>il</strong>ona,<br />

peschereccio a ciancialo o lampara, di 28 metri, che, fino alla<br />

fine degli anni 90, pescava esclusivamente in Toscana, per 7-8<br />

mesi l’anno, con 15 persone imbarcate tutte di Terrasini.<br />

Diminuita la pesca, ma principalmente per problemi legati<br />

alla quantità del pesce, <strong>il</strong> moto pesca Tr<strong>il</strong>ona cominciò a<br />

“gironzolare” per tutta l’Italia, a partire dal mar Adriatico. Dal<br />

2006, l’armatore Caponetti incomincia a pescare anche in<br />

Francia e nel basso Mediterraneo.<br />

Sette anni fa, l’armatore Pietro Caponetti, all’età di 65 anni,<br />

lascia, pur rimanendo <strong>il</strong> proprietario della flotta, <strong>il</strong> lavoro attivo.<br />

Lo sostituiscono, egregiamente, i figli. Ottavio, <strong>il</strong> più<br />

grande, diviene <strong>il</strong> comandante del peschereccio, Pier<br />

Paolo, che è <strong>il</strong> più piccolo dei maschi, motorista, pur<br />

detenendo, anche, la qualifica di Capitano.<br />

Giuseppe, innamorato del mare, ma rattristito per soffrirne<br />

<strong>il</strong> movimento impetuoso, è l’unico dei figli a non aver<br />

continuato una delle più floride tradizioni pescherecce<br />

di Terrasini.<br />

Quel che più colpisce i turisti, poco usi alle tradizioni della<br />

nostra terra, è l’osservare gli uomini di mare, rudi e cupi<br />

nell’immaginario collettivo, mentre con grande gusto<br />

e delicatezza infiorano di nastri e bandierine colorate i<br />

loro battelli. Il contrasto è netto, ma l’occasione lo merita:<br />

questo sfugge al turista.<br />

Il mare potrà anche plasmare a sua immagine l’aspetto<br />

di quelli che lo sfidano ogni giorno, per una vita, per<br />

poter campare, ma tira anche fuori <strong>il</strong> meglio dall’ animo<br />

umano.<br />

Oltre l’apparenza, <strong>il</strong> cuore degli uomini di mare, e della<br />

famiglia Caponetti, è grande come quel blu senza fine<br />

che essi affrontano.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

37


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

P<strong>il</strong>lole di saggezza<br />

Chi siamo noi<br />

Editoriale di <strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, nel numero del 20 Ottobre 1901,<br />

de Circolo <strong>Don</strong> Bosco. Alcamo, pp. 1-2<br />

di <strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong><br />

La perfida e bugiarda propaganda fatta contro di noi da persone di mala fede, l’ignoranza<br />

specialmente del basso popolo, (ignoranza scusab<strong>il</strong>e perché non sufficientemente istruito,<br />

né sanamente educato) la novità in Alcamo dell’Azione Cattolica, abbenchè questa molto<br />

progredita e quasi gigante in molte parti d’Italia e fuori, ed anche <strong>il</strong> nostro agire quieto e<br />

temperato sono state tutte cause per le quali molti Alcamesi diffidano ancora della sincerità<br />

delle nostre intenzioni, o meglio non conoscono sufficientemente l’indole ed <strong>il</strong> programma<br />

della nostia Anione Cattolica, sociale ed amministrativa.<br />

A rimuovere tale ostacolo noi pian piano ci studieremo di far ben conoscere un po’ per volta la<br />

natura, lo scopo, l’ut<strong>il</strong>ità e la necessità di quest’Azione, e non dubitiamo punto di asserire fin<br />

d’ora e nel modo più assoluto che, fatta eccezione delle persone di mala fede, <strong>il</strong> nostro popolo<br />

tutto la seguirà con entusiasmo appena l’avrà conosciuta.<br />

Cominciamo pertanto col far conoscere anzitutto <strong>il</strong> nome che vogliamo ci distingua da ogni<br />

altro partito.<br />

Il nome che c’ispira alla nostra azione con vero sacrificio intrapresa.<br />

Ma prima vogliamo far notare che <strong>il</strong> nostro popolo ha sempre avuto la disgrazia, per noi ben grave, di venire educato a lotte<br />

di partito a base personale, nessuno avendolo fin oggi sollevato alla lotta nob<strong>il</strong>e, ut<strong>il</strong>e e feconda di un’idea, di un principio<br />

importante, e perciò esso fin oggi nelle lotte amministrative non sa capire o apprezzare con giusto valore altri nomi di partito che<br />

non siano quelli, a parlar degli ultimi, di Talapuini o di Svegliarini.<br />

E con tali nomi esso altro non ha inteso indicare che un partito composto o capitanato da queste o da quelle persone, sicché<br />

<strong>il</strong> più grande ideale, a cui ha potuto assorgere nel seguire o combattere questo, o quel partito, altro non è stato che di dare o<br />

risparmiare al Comune un’amministrazione più o meno onesta, più o meno nob<strong>il</strong>e, che lo ha potuto far decidere a seguire più<br />

l’uno che l’altro partito, è stato formato dalla maggiore fiducia che ha creduto poter riporre nelle persone.<br />

E Dio volesse che nelle lotte <strong>il</strong> popolo avesse seguito un tale ideale ed un tale criterio per quanto si voglia meschini! Non avrebbe<br />

almeno bevuto tutto <strong>il</strong> veleno della propria demoralizzazione! In partiti di sim<strong>il</strong> fatta, tolte le persone di buon senso tutti gli<br />

altri si fan trascinare da irragionevoli simpatie, da personali amicizie e, quel che è peggio e più comune, da privati interessi e<br />

da privatissime passioni! Ed allora non più amore del popolo e del paese nella pubblica amministrazione, deturpati gli animi,<br />

scompigliato qualunque ordine sia morale, sociale, pubblico, domestico, economico! E di tale disordine già sentiamo tutto <strong>il</strong> peso<br />

e tutta l’amarezza!<br />

Ed intanto si permette ancora, e forse da chi avrebbe <strong>il</strong> dovere di tutelarlo, che un popolo continui a d<strong>il</strong>aniarsi per cause tanto<br />

meschine ed ignob<strong>il</strong>i, e con danni morali e materiali forse irreparab<strong>il</strong>i, Coloro, che per private ambizioni o privati interessi voglion<br />

ancor tenere questo popolo in tanta agitazione, sono i veri suoi assassini, sì, assassini, perché ad altro non sanno educarlo che agli<br />

odii fraterni! E se non v’ha altro codice che valga a punirli, v’ha <strong>il</strong> codice della coscienza, ed <strong>il</strong> codice divino!<br />

Noi siamo i primi, e possiamo dirlo con santo orgoglio, siamo i primi in Alcamo a nob<strong>il</strong>itare le lotte di questo popolo col chiamarlo alla<br />

sequela di un’idea e di un principio, di un principio che deve tanto influire sulla sua educazione morale, qual’è <strong>il</strong> principio religioso.<br />

Se noi arriveremo, come speriamo con l’aiuto di Dio e dei buoni, ad elevare <strong>il</strong> popolo all’ideale dell’Azione Cattolica, sostituendo<br />

all’odio del proprio fratello l’amore alla propria Religione, noi avremo fatto <strong>il</strong> più grande servizio al paese, perché lo avremo<br />

educato a nob<strong>il</strong>i idee ed a nob<strong>il</strong>i sentimenti, e lo avremo condotto in un campo in cui le ire, gli odii e le passioni umane non<br />

avranno almeno quella forza che hanno nel campo ignob<strong>il</strong>e della lotta personale.<br />

Ma ciò non si potrà ottenere che dopo lungo e costante lavorio.<br />

Noi crediamo di aver fatto troppo fra tanta animosità di partiti a far balbettare <strong>il</strong> programma dell’Azione Cattolica. Chi prende<br />

scandalo dall’osservare che questo ideale di Azione Cattolica non è ancor netto e puro nella mente del popolo che lo segue, mostra<br />

di avere la vista più corta di una spanna, non volendo capire che ciò è un effetto necessario della condizione delle cose, e che un<br />

38<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

solo miracolo di Dio può recidere di un colpo. Basta vedere l’ideale puro nella mente di chi sta alla testa del movimento.<br />

Ed in noi, sì, è puro, e crediamo ci basti solamente <strong>il</strong> dichiararlo. E però respingiamo <strong>il</strong> titolo di Svegliarini, come respingeremmo<br />

del pari quello di Talapuini e di qualunque altro non conforme ai nostri principii ed al nostro programma. Noi abbiamo già <strong>il</strong> titolo<br />

che ci distingue e che vogliamo farvi conoscere.<br />

Ma ce l’avete già fatto conoscere, risponderanno alcuni; non vi siete vantati Cattolici Si, vantati cattolici, se con ciò intendete<br />

dirci che ci siamo onorati, del titolo di cattolici, ma non vantati, se con ciò intendete attribuirci uno spregio verso gli altri cattolici.<br />

Sì siam cattolici, non diciamo nella vita privata, nella quale certo molti altri sono m<strong>il</strong>le volte migliori e più cattolici di noi, ma<br />

bensì nella vita pubblica, nell’azione cioè sociale ed amministrativa. Siam Cattolici perché abbiamo preso <strong>il</strong> programma cattolico,<br />

programma non preso fin oggi da alcun altro partito in Alcamo.<br />

Sì, siam cattolici nel nostro programma, e come tali abbiamo tutelati e promossi già interessi della Religione quante volte se ne<br />

è presentata l’occasione. Abbiam fatto appendere <strong>il</strong> Crocifisso nella sala cons<strong>il</strong>iare per meglio dimostrare che Alcamo crede ed<br />

ama <strong>il</strong> Cittadino Cristo, apportatore di ogni civ<strong>il</strong>tà vera e di ogni moralità; abbiam fatto deliberare l’insegnamento del Catechismo<br />

nelle scuole elementari, insegnamento tanto importante per l’educazione morale e religiosa della gioventù; abbiamo vendicato<br />

all’autorità ecclesiastica qualche diritto di somma importanza, abbiamo qualche istituto cattolico di beneficenza, e gli interessi<br />

materiali e morali di più altri; cose tutte che non crediamo opportuno di appieno dichiarare, od enumerare. Siam Cattolici, e<br />

come tali prenderemo le difese della Religione quante volte sarà mestieri. Per ora ci preme far conoscere che questo nome di<br />

Cattolici non è affatto sufficiente a dichiarare in tutto l’indole e la natura dell’azione nostra; poiché noi non intendiamo solamente<br />

far professione di credenze cattoliche, ma ispirati dalla Religione Cattolica vogliamo in modo speciale difendere e promuovere<br />

gl’interessi del popolo e nello stesso tempo darci ad una benefica operosità che migliori le sue condizioni morali ed economiche.<br />

Con lo spirito di carità che della Religione Cattolica è la prima, la sostanziale e quindi la più bella, la più fulgida caratteristica, noi<br />

vogliamo scendere ed introdurci nel popolo e specialmente nella plebe, ed in questa gente derelitta, misera, ineducata, in questa<br />

gente priva di pane e di lavoro, in questa gente spregiata, quanto affannata, riconoscere ed abbracciare i nostri fratelli, bisognosi<br />

di noi, ma che nell’abbandono neppur san reclamare <strong>il</strong> nostro soccorso; considerati tutti i bisogni del suo cuore, della sua mente<br />

e del suo corpo, apprestarle gli aiuti più necessari ed opportuni.<br />

Lo diciamo col cuore sulle labbra, costituisco al presente <strong>il</strong> nostro maggior tormento, a causa dell’indifferenza dei più, ma<br />

specialmente di alcuni, non veder neppure cominciata la vera azione cattolica che fortemente si agita perché compressa nel<br />

nostro animo; l’azione vera a cui con le sue larghe vedute e con la sua ardente carità più e più volte ci ha incoraggiato nelle sue<br />

encicliche <strong>il</strong> Sommo Pastore. La nostra azione adunque mira a beneficare <strong>il</strong> popolo e specialmente la plebe dal lato morale ed<br />

economico. Ora, a chi segue tale programma nell’azione sociale ed amministrativa, si suoi dare <strong>il</strong> titolo di democratico, e quello<br />

di Democrazia all’azione stessa. Noi quindi non siamo solamente Cattolici, ma siamo anche Democratici.<br />

Bisogna però osservare che molti ai giorni nostri perorano la causa del popolo e si dicono quindi democratici.<br />

E tra questi i principali, perché i più dis<strong>il</strong>lusi, sono i socialisti. V’ha differenza, potrà domandare alcuno, tra noi ed essi, fra la nostra<br />

azione e la loro Oh! ve n’ha tanta quanta ne passa tra spirito e corpo, tra ciclo e terra, tra inferno e paradiso!<br />

Sì, tutta questa differenza senza esagerazione di termini! Promettiamo però di mostrarla al vivo un’altra volta, e ciò per mancanza<br />

di tempo e per non allungarci troppo.<br />

Per ora è necessità far osservare che la. nostra azione democratica segue scrupolosamente o s’ispira ai principi ed agl’insegnamenti<br />

del Vangelo, a differenza di quella dei Socialisti, i quali non solo spregiano tali verità ed insegnamenti, ma li combattono ad<br />

oltranza. E ne son prova chiara e patente i vari giornali empi, immorali e piazzaiuoli, quali sono tra gli altri La Battaglia e L’Asino,<br />

che essi diffondono nel popolo; giornali di cui anche molti operai alcamesi ascoltano con indifferenza la lettura e di cui qualcuno<br />

si fa in Alcamo propagatore.<br />

Poveri operai! Bevono <strong>il</strong> veleno, che a poco a poco dovrà uccidere la loro vita morale e religiosa.<br />

Ed intanto si chiudono ancora gli occhi da chi dovrebbe tenerli aperti! Si lascia andare avanti <strong>il</strong> male senza alcun riparo.<br />

A distinguere pertanto quest’azione popolare e santa, che s’ispira alle massime del Vangelo, dall’altra empia e settaria, <strong>il</strong> Pontefice<br />

nell’ultima sua enciclica volle si chiamasse Democrazia Cristiana.<br />

Ecco dunque <strong>il</strong> vero nome che noi prendiamo, <strong>il</strong> nome che deve distinguerci da qualsiasi altro partito, <strong>il</strong> nome che c’incoraggia al<br />

nob<strong>il</strong>e sacrificio da compiere in favore dei nostri fratelli alcamesi; noi siamo DEMOCRATICI CRISTIANI.<br />

Voglia Iddio che si riscuotano i veri cristiani di mente e di cuore, e con coraggio, senza timore delle umane malignità, fidenti solo<br />

in “Dio, si uniscano a noi per prestare <strong>il</strong> più bel servizio a Lui, al popolo, al paese.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

39


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Memorie di viaggio<br />

Viaggio in Ecuador:<br />

una esperienza di sostegno<br />

al loro microcredito<br />

di Enzo Nuzzo<br />

40<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


E noi «Possiamo prendere la loro onestà mentale, la loro<br />

serenità interiore, <strong>il</strong> sacro rispetto dei patti tra uomo e uomo».<br />

Nuova missione del Credito Cooperativo in Ecuador<br />

per un ulteriore momento di confronto, di studio e di<br />

approfondimento.<br />

Per <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è stata l´occasione per consegnare<br />

ulteriori contributi che vanno ad aggiungersi agli altri<br />

donati in questi anni. Risorse che serviranno a continuare ad<br />

erogare microcrediti agli strati marginali della popolazione<br />

e per sostenere la creazione di piccole imprese produttive,<br />

soprattutto in forma comunitaria con l´obiettivo di trattenere<br />

la ricchezza laddove viene prodotta, in modo che funga da<br />

propulsore per lo sv<strong>il</strong>uppo di un´economia circolare e virtuosa.<br />

Sostenere la capitalizzazione dell’Ecuador significa attivare un<br />

moltiplicatore permanente di sv<strong>il</strong>uppo.<br />

Le missioni delle Bcc, iniziate parecchi anni addietro, sono<br />

state pensate per conoscere meglio la realtà delle Casse Rurali<br />

ecuadoriane e per verificare sul campo lo stato di avanzamento<br />

del progetto Microfinanza, che vede <strong>il</strong> Credito Cooperativo<br />

italiano coinvolto nel sostegno all’Ecuador con apposi<br />

finanziamenti, la collaborazione nel campo dell´agricoltura,<br />

della formazione e della commercializzazione.<br />

Anche questa volta <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, nata più di un secolo<br />

fa, proprio con analoghe finalità e per impedire che d<strong>il</strong>agasse<br />

l’usura, ha preso parte alla missione in Ecuador per approfondire<br />

la conoscenza della realtà economica e sociale nella quale<br />

operano i microcrediti ecuadoregni, monitorare gli stadi di<br />

avanzamento del progetto ed offrire <strong>il</strong> proprio contributo<br />

all´individuazione di nuove opportunità e strumenti per dare<br />

maggiore efficacia all´azione delle casse rurali dell’Ecuador,<br />

anche di quelle di zone disagiate come quelle sorte nella<br />

foresta dell’Amazzonia.<br />

La presenza di propri rappresentanti, la Nostra, è, inoltre,<br />

una garanzia che la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> dà ai soci, ai clienti e a<br />

tutti coloro che con grande fiducia diventeranno azionisti di<br />

donazione o sostenitori del progetto, che i contributi non<br />

solo arrivano e arriveranno a destinazione ma che vengono<br />

e verranno impiegati in modo corretto e, soprattutto, che<br />

stanno producendo e produrranno i risultati attesi.<br />

Sono andato lì, nonostante le perplessità iniziali per rendermi<br />

conto di cosa sia, effettivamente, <strong>il</strong> credito cooperativo.<br />

Nel viaggio in Ecuador ho potuto apprezzare le grandi qualità<br />

di questo popolo, sia da un punto di vista di dignità, e di<br />

professionalità che di amore per <strong>il</strong> prossimo.<br />

Ho viaggiato nei territori più disagiati e ho visitato diverse<br />

cooperative. Ho anche appreso che un terzo della<br />

popolazione ecuadoregna vive con un dollaro al giorno.<br />

Ho conosciuto Bepi Tonello, responsab<strong>il</strong>e del FEPP, Fondo<br />

Ecuadoregno Progresso Popolare.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

41


La frase che ha accompagnato <strong>il</strong> viaggio è stata: dare speranza<br />

al credito e credito alla speranza.<br />

Questo fondo FEPP ha <strong>il</strong> grande pregio di aiutare coloro che<br />

versano in condizioni economiche disagiate, fornendo loro<br />

l’accesso al credito in maniera semplice e diretta.<br />

Il FEPP, grazie ai finanziamenti, in pool, delle consorelle BCC<br />

italiane, da la possib<strong>il</strong>ità alle associazioni locali di costruire ciò<br />

che serve alle popolazioni locali.<br />

Nel visitare le cooperative che fanno parte del Codesarollo<br />

sono stato accolto con grande amore.<br />

In qualità di vice presidente della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> ho voluto<br />

visitare personalmente queste realtà per comprendere meglio<br />

le differenze che intercorrono tra <strong>il</strong> Credito Cooperativo e la<br />

loro finanza popolare.<br />

Questo viaggio ha dato la dimensione della cooperativa. Il<br />

senso di unione dei popoli. Il nostro uomo, oramai senza più<br />

mondo, sta distruggendo <strong>il</strong> loro mondo.<br />

Ho visitato tante cooperative e ho ammirato le loro realtà<br />

cooperative. La federazione sic<strong>il</strong>iana ha consegnato due<br />

m<strong>il</strong>ioni di dollari per costruire case, ospedali, pozzi, etc.<br />

Ritengo che la parte più interessante, della visita al microcredito<br />

dell’Ecuador, è stata in Amazzonia. Ho attraversato la foresta<br />

raggiungendo due v<strong>il</strong>laggi.<br />

In questi v<strong>il</strong>laggi mi hanno presentato <strong>il</strong> loro credito cooperativo.<br />

Piccoli incentivi che premiano chi rispetta <strong>il</strong> patto.<br />

Da uomo ho compreso la differenza tra noi che abbiamo e<br />

loro che non hanno; che non hanno nulla. Loro sono sereni,<br />

amano gli altri.<br />

Nella cooperativa tu sei accolto con <strong>il</strong> meglio di quello che<br />

possono offrire.<br />

Cosa mi resta di questa esperienza<br />

Ma, direi, che <strong>il</strong> trasferimento del messaggio è diffic<strong>il</strong>e.<br />

È complicato trasferire <strong>il</strong> sentimento, <strong>il</strong> piacere per qualcosa<br />

alla quale non sei più abituato: la serenità dentro, la pace<br />

interiore, la completezza della vita entro un mondo ancora<br />

fortemente legato alla tutela dell’ambiente.<br />

Ora guardiamo quello che ci circonda con un occhio diverso.<br />

E l’aiutare in maniera costruttiva chi ha bisogno sta diventando<br />

per noi, prioritario, più di quanto già non lo fosse.<br />

Cosa potresti trasferire, in termini di esperienze, e di<br />

suggerimenti, alla <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

È diffic<strong>il</strong>e dirlo. Nel loro credito cooperativo non circolo soldi,<br />

nel nostro, invece, si.<br />

Possiamo prendere la loro onestà mentale, la loro serenità<br />

interiore, <strong>il</strong> sacro rispetto dei patti tra uomo e uomo.<br />

Valori che sono stati cari a <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> e che, oggi più che mai,<br />

dobbiamo recuperare, far nostri, applicare nella nostra vita<br />

quotidiana.<br />

42<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Memorie di viaggio<br />

IL NOSTRO IMPEGNO<br />

Ecuador: veder sorridere<br />

e continuare a far sorridere<br />

di Andrea Oddo<br />

Il mio viaggio in Ecuador, precisamente dal 4 al 13<br />

novembre, è stato un’esperienza formante e di grande<br />

spessore umano.<br />

Ciò che con <strong>il</strong> movimento del Credito Cooperativo<br />

abbiamo visto in Ecuador ha permesso di rapportarmi<br />

con l’idea che effettivamente si debba provare a dare un<br />

mondo più giusto e solidale agli abitanti più sfortunati<br />

della terra.<br />

È stato quasi un tornare indietro, a 100 anni fa, quando<br />

come raccontava <strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, la Cassa Rurale era<br />

al servizio dei più svantaggiati e bisognosi.<br />

Il sostegno Cooperativo, deve offrire la speranza ma<br />

anche i mezzi affinché tali popolazioni svantaggiate<br />

possano superare le difficoltà nell’accedere al credito,<br />

indispensab<strong>il</strong>e per la sopravvivenza. Veder sorridere<br />

e continuare a far sorridere chi è più sfortunato di noi,<br />

perché nato in una terra povera e con tante difficoltà,<br />

non può che riempire di orgoglio me, <strong>il</strong> mio Consiglio di<br />

Amministrazione e tutti coloro che sono vicini alla <strong>Banca</strong><br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> e credono che i finanziamenti stanziati per<br />

l’Ecuador rientrino a pieno nella mission di solidarietà e<br />

cooperazione della <strong>Banca</strong>.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

43


IL NOSTRO IMPEGNO<br />

La parola ai soci<br />

Ganci «per noi, la <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

è una famiglia»<br />

di Antonio Fundarò<br />

«La <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è una famiglia». Con questa esclamazione<br />

Antonella Gargiullo ci motiva la scelta, ormai decennale,<br />

di affidare alla <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, non già e non tanto i<br />

suoi risparmi, quanto piuttosto le sue scelte economiche,<br />

finanziarie, di gestione del futuro dell’intera famiglia.<br />

«Quando entriamo in <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> non avvertiamo di sentirci in<br />

banca. Si respira aria di casa. C’è sincerità. Tutto m’appare diverso,<br />

c’è un clima sereno e s’avverte , realmente, quella differenza<br />

che fa del credito cooperativo, <strong>il</strong> mio credito cooperativo».<br />

Ma la scelta di stare in <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, nella famiglia, ha<br />

contagiato un po’ tutti. Il marito Rosario Ganci e le figlie,<br />

Patrizia e Sonia.<br />

Sonia, in f<strong>il</strong>iale con i tre figli Alessandro, Cristian e Federico<br />

Marino ribadisce come «La <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> sia <strong>il</strong> salotto<br />

migliore ove potere pianificare la propria vita e dove<br />

dare scadenze, certe e rassicuranti, al proprio futuro. Ho<br />

conosciuto <strong>il</strong> preposto, per la verità, oggi, posso definirla<br />

l’amica Giovanna, in un momento particolare della mia<br />

vita. Mi ha dato una mano là dove altri mi avevano chiuso<br />

la porta. E lo ha fatto con la semplicità e l’onestà di chi sa<br />

bene di avere davanti, prima di tutto, una persona, con<br />

i suoi vissuti, i suoi bisogni, le sue necessità, anche, le<br />

sue prospettive, i suoi sogni, i suoi desideri. Saper essere<br />

uomo, prima ancora che preposto, è la differenza tra<br />

questa e le altre banche».<br />

E continua Antonella Gargiullo «la cosa che mi soddisfa<br />

di più è la chiarezza e la disponib<strong>il</strong>ità, anche telefonica,<br />

cosa assolutamente assente in altre realtà creditizie».<br />

«La <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> è in grado, lo posso affermare con<br />

certezza, di stab<strong>il</strong>ire un forte legame tra dipendenti e<br />

clientela, un legame di reciproca fiducia, degno di una<br />

grande famiglia, di una lunga storia e di una profonda<br />

amicizia, mantenendo sempre una ferma linea eticoprofessionale»<br />

continua Patrizia Ganci.<br />

«Ammiro questa banca, tanto vicina all’arte, alla storia e<br />

alla cultura, sempre aperta a nuove idee e nuovi orizzonti,<br />

pronta a soddisfare la propria clientela con personale<br />

preparato e professionale. Detto questo, ritengo di poter<br />

consigliare la <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> ad amici e parenti, perchè questa<br />

banca è la Nostra banca».<br />

44<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Gli autori da leggere<br />

IL NOSTRO IMPEGNO<br />

I maledetti e gli innocenti<br />

di Antonio Fundarò<br />

È una storia “maledettamente” vera quella di Enzo, ex seminarista poi insegnante di doposcuola per i ragazzi<br />

della parrocchia, una vita da pedof<strong>il</strong>o nata sulle ceneri di abusi subiti durante un’infanzia poco felice. Ed è invece<br />

“innocentemente” romanzata quella di M<strong>il</strong>ena, una delle sue giovanissime vittime, che si ritrova a fare i conti con<br />

una ferita mai rimarginata ma tenuta s<strong>il</strong>enziosamente segreta fino a quando un fatto di cronaca non la costringe<br />

ad affrontare <strong>il</strong> suo passato.<br />

“I maledetti e gli innocenti”, di Francesco Viviano e Alessandra Ziniti, è un libro duro ma terrib<strong>il</strong>mente attuale che<br />

induce tutti ad entrare in contatto con un problema sempre dietro l’angolo: quello della pedof<strong>il</strong>ia.<br />

Il romanzo si dipana sulla traccia di un documento originalissimo, inedito e assolutamente autentico, <strong>il</strong> diario di<br />

un pedof<strong>il</strong>o, ritrovato dalla polizia postale durante la perquisizione in casa dell’uomo arrestato dopo essere stato<br />

individuato via Internet dallo speciale gruppo di polizia telematica della Procura della Repubblica di Siracusa. Il<br />

diario, poi finito agli atti del processo conclusosi con la condanna dell’ex seminarista insegnante pedof<strong>il</strong>o, è la cronaca puntuale e spietata di<br />

una vita d<strong>il</strong>aniata dagli impulsi più malsani ma anche da sentimenti struggenti e spesso incomprensib<strong>il</strong>i. Un documento, a tratti molto crudo,<br />

ma che racconta soprattutto l’evoluzione della “testa” di un bambino che conosce <strong>il</strong> sesso attraverso gli abusi subiti, poi passa alle prime<br />

esperienze omosessuali per imboccare alla fine la strada dell’irresistib<strong>il</strong>e attrazione provata nei confronti dei ragazzini. Quasi tutti maschi.<br />

L’unica vittima al femmin<strong>il</strong>e, M<strong>il</strong>ena, diventa la protagonista della parte “romanzata” del libro, una struttura scelta dagli autori per b<strong>il</strong>anciare la<br />

crudezza della storia e leggere <strong>il</strong> diario vero del pedof<strong>il</strong>o con gli occhi di una vittima, con tutte le angosce, i segreti, le ferite mai rimarginate, <strong>il</strong><br />

dolore, le paure, le difficoltà di rapporti e di relazione che questo ha provocato pur senza impedirle di costruirsi una vita felice con una marito<br />

e tre figli. Nonostante tutto.<br />

“Impallidii e chiusi di scatto <strong>il</strong> giornale scagliandolo con un gesto rabbioso lontano da me. Che diritto aveva, trent’anni dopo, di tornare nella<br />

mia vita, adesso che ero una donna serena, sposata con un uomo che mi aveva dato amore e fiducia, con tre figli che erano <strong>il</strong> mio orgoglio e<br />

la mia rivincita”. Questa è M<strong>il</strong>ena che parla, la donna che attraverso la lettura di quel diario di cui è purtroppo uno dei protagonisti è costretta<br />

anche a fare i conti con un aspetto di sé bambina che non avrebbe mai visto allo specchio.<br />

“Se personificava Dio, perché quando confessava certi bambini, me compreso, ci accarezzava con una mano, nascondendo l’altra sotto la<br />

tonaca Dio non fa queste cose”. E questo è Enzo, l’ex seminarista che esprime così <strong>il</strong> suo turbamento quando, ancora bambino e a digiuno di<br />

qualsiasi esperienza sessuale, è costretto a subire le attenzioni di un sacerdote che lo confessava.<br />

Ex seminarista, impiegato modello, arrotondava lo stipendio dando lezioni ai ragazzini del quartiere. E a lei. Ma poi diventava violento e<br />

scambiava le foto dei loro nudi in pose oscene su internet. A tradirlo è stata proprio la rete, dove è stato intercettato dagli investigatori del Nucleo<br />

telematico. M<strong>il</strong>ena rivive <strong>il</strong> trauma di un’infanzia violata, decisa però a ricordare tutto, fare finalmente chiarezza e chiudere definitivamente<br />

con una parte dolorosa del suo passato.<br />

Lettere, foto, una ciocca di capelli, una collanina con una croce d’argento, un Vangelo con la dedica di un sacerdote, un campanello arrugginito<br />

di una bicicletta, un soldatino di piombo, delle conchiglie e un quaderno, avvolto in una carta da pacco dello stesso color legno del mob<strong>il</strong>e.<br />

Quello che legge, tra m<strong>il</strong>le domande e sofferenze, è proprio <strong>il</strong> suo diario. È lui che racconta, capitolo dopo capitolo, le sue esperienze di<br />

bambino e di adulto: da innocente a maledetto.<br />

Il seminario è <strong>il</strong> luogo in cui M<strong>il</strong>ena incontra e “subisce” <strong>il</strong> rapporto con.... sotto gli occhi di sua madre che, in assoluta tranqu<strong>il</strong>lità, <strong>il</strong> pomeriggio,<br />

mentre arrotondava <strong>il</strong> salario facendo le pulizie in monastero, aveva affidato la figlia undicenne alle cure di quel giovane aspirante sacerdote<br />

che si era offerto di aiutarla a fare i compiti ma che purtroppo le aveva insegnato anche “altro” trovando per la prima volta sensuale e provocante<br />

le movenze e gli atteggiamenti di una bambina forse solo un po’ più cresciuta delle altre.<br />

Non è un diario di violenze e di abusi, è <strong>il</strong> diario di una mente malata che cresce e nasconde i suoi osceni desideri prima tra gli abiti talari poi<br />

mimetizzandosi in parrocchia in quei doposcuola dove tanti genitori bisognosi gli affidavano con assoluta tranqu<strong>il</strong>lità i loro figli. “Molti mi<br />

dicono che sono fantastico con i loro bambini e che avrei dovuto sposarmi e avere una famiglia mia. Se solo sapessero cosa faccio loro quando<br />

se ne vanno...”.<br />

La pedof<strong>il</strong>ia, nella Chiesa ma anche altrove, soprattutto negli ambienti più protetti, è purtroppo un tema di grande attualità che in troppo<br />

fanno finta di non vedere ritenendo che <strong>il</strong> problema non li tocchi. Purtroppo non è così: conoscere non gli orrib<strong>il</strong>i atti dei pedof<strong>il</strong>i ma le<br />

coordinate che muovono <strong>il</strong> loro cervello è una necessità anche per riuscire a proteggere e a meglio vig<strong>il</strong>are sui bambini che quasi certamente<br />

in modo assolutamente inconsapevole sono esposti ad appetiti insani che non sono ancora in grado di riconoscere.<br />

E <strong>il</strong> messaggio di M<strong>il</strong>ena, vittima che ha nascosto a sé stessa lo choc subito, è alla fine un messaggio positivo, che indica la strada a chi si è<br />

trovato dalla parte sbagliata per affrontare <strong>il</strong> male, rimodularlo, conoscere sé stessi e andare avanti.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

45


LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

Le comunicazioni istituzionali<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>:<br />

La tua isola felice<br />

di Salvo Cartuccio<br />

“La tua isola felice” è la campagna istituzionale con cui la <strong>Banca</strong> continua a comunicare al territorio i propri valori e la<br />

propria missione.<br />

L’obiettivo della campagna è quello di consolidare l’identità di una <strong>Banca</strong> di Credito Cooperativo che, da più di cento<br />

anni, scambia idee e valori con <strong>il</strong> territorio di appartenenza, con le persone e le imprese che ci vivono.<br />

La <strong>Banca</strong> ha, in tal modo, voluto comunicare in modo diretto e incisivo <strong>il</strong> desiderio di porsi come “l’Isola Felice” dei<br />

propri soci e dei propri clienti, un luogo che garantisce sicurezza e affidab<strong>il</strong>ità.<br />

Oltre che su raffigurazioni grafiche, la campagna ha preso forma attraverso uno spot audiovisivo della durata di 30<br />

secondi, che richiama in modo esplicito i valori del radicamento nel territorio, l’attenzione all’ammodernamento<br />

tecnologico e <strong>il</strong> sostegno alla crescita economica e morale della Comunità Locale.<br />

Lo spot, trasmesso nei principali cinema ed emittenti televisive, è anche disponib<strong>il</strong>e sul sito web della <strong>Banca</strong><br />

www.bancadonrizzo.it<br />

46<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Finanza ed economia reale e finanziaria<br />

LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

“Diversificare per proteggersi”<br />

di Marcello Ingrassia<br />

Nessun investimento è esente da rischi.<br />

Questo principio inderogab<strong>il</strong>e della finanza è alla base<br />

della cura che dev’essere dedicata al cliente che si<br />

presenta per far rendere i suoi risparmi.<br />

Cliente che, spesso, chiede un investimento “sicuro”.<br />

In base all’ormai famosa direttiva MiFID, l’operatore è tenuto<br />

– oggi per legge, ieri in omaggio al buonsenso – ad indagare<br />

attentamente per mettere a nudo le reali propensioni<br />

dell’investitore su rischi e durata dell’impegno finanziario.<br />

Questo tipo di ricerca è solo <strong>il</strong> primo passo verso una<br />

consulenza seria, che possa mirare al raggiungimento di<br />

obiettivi di guadagno equi (investimento non è sinonimo di<br />

speculazione) per chi mette a disposizione i propri capitali.<br />

Si vuole, quindi, porre l’accento su un semplicissimo<br />

metodo di contenimento del rischio di un investimento:<br />

la diversificazione.<br />

Aspetto troppo spesso trascurato da chi investe, ma<br />

fondamentale in tempi che vedono <strong>il</strong> fallimento di<br />

aziende o di enti economici apparentemente solidissimi<br />

ed <strong>il</strong> cui rating resta spesso elevato fino al crollo.<br />

Il caso dell’Argentina, di Parmalat, di Lehman Brothers<br />

sono esempi dolorosi e che lasciano traccia nei ricordi e<br />

nella storia finanziaria di tante famiglie.<br />

Ricordando che a maggior rischio corrisponde, di regola,<br />

maggior rendimento, è sempre bene frammentare<br />

l’investimento e costruire un portafoglio articolato.<br />

Sulla base della propria propensione al rischio, si deciderà<br />

quanto investire in un settore e quanto in un altro, magari<br />

meno florido e quindi con aziende disposte a pagare di<br />

più per ottenere liquidità.<br />

All’interno del settore, quanto puntare su un’azienda<br />

solida e quanto su un’altra emergente.<br />

Quanto su una presente su mercati consolidati (tipicamente<br />

quelli europei o statunitensi), quanto su un’altra operante<br />

su mercati emergenti, vivaci ma più volat<strong>il</strong>i.<br />

Semplificando, <strong>il</strong> risultato delle scelte sarà un portafoglio<br />

<strong>il</strong> cui rapporto rischio/rendimento sarà, possib<strong>il</strong>mente,<br />

ottimizzato e sul quale le eventuali difficoltà di un’azienda<br />

non causeranno necessariamente la sparizione dei<br />

risparmi fam<strong>il</strong>iari.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

47


LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

Focus di approfondimento<br />

Antiriciclaggio e banche<br />

di Giancarlo Di Pasquale<br />

Pecunia non olet, <strong>il</strong> danaro non puzza, dicevano i Latini;<br />

noi oggi aggiungiamo “dipende”.<br />

Nel tempo è cambiata, infatti, la sensib<strong>il</strong>ità ed è ormai<br />

conclamato che l’attività economica derivante dal<br />

reimpiego di risorse di provenienza <strong>il</strong>lecita (questo è, per<br />

l’appunto, <strong>il</strong> riciclaggio) è distorsiva del mercato.<br />

Infatti, non avvantaggia la società, ma anzi la deprime,<br />

impedendo alla libera iniziativa imprenditoriale di<br />

esprimersi, producendo, quindi, un danno per i cittadini.<br />

Ogni euro, derivante dal crimine, se reimmesso nel<br />

circuito legale è strumento di concorrenza sleale.<br />

Se un imprenditore onesto, che si finanzia con le banche,<br />

deve competere con un imprenditore che reimpiega<br />

somme di provenienza <strong>il</strong>lecita, <strong>il</strong> cui costo è zero,<br />

evidentemente la partita è persa prima di cominciare.<br />

Il Legislatore attribuisce alle banche un ruolo primario nel<br />

contrasto al riciclaggio, in quanto hanno, tra l’altro, l’obbligo<br />

di conoscere i propri Clienti, mediante l’adeguata verifica.<br />

Questa si realizza con la somministrazione di un<br />

questionario, <strong>il</strong> cui scopo è quello di ottenere informazioni<br />

sullo scopo e sulla natura dei rapporti con la <strong>Banca</strong> e di<br />

monitorare costantemente la congruità delle operazioni<br />

compiute dal Cliente con <strong>il</strong> suo prof<strong>il</strong>o economico.<br />

I Clienti, d’altro canto, hanno l’obbligo di fornire alla <strong>Banca</strong><br />

ogni informazione ut<strong>il</strong>e per permettere l’effettuazione<br />

dell’adeguata verifica.<br />

La Legge prevede, inoltre, che i trasferimenti di contante<br />

o di titoli al portatore di importo superiore alla soglia (€<br />

4.999,99) debbano avvenire tramite le banche (o la Posta).<br />

Tutti gli assegni devono essere muniti della clausola di<br />

intrasferib<strong>il</strong>ità, a meno che abbiano un importo inferiore<br />

al limite ammesso (€ 4.999,99) e sia stato pagato <strong>il</strong> bollo di<br />

€ 1,50. I libretti di deposito a risparmio al portatore devono<br />

avere, entro <strong>il</strong> 30 giugno 2011, un saldo non superiore<br />

alla soglia (€ 4.999,99) ed <strong>il</strong> loro trasferimento obbliga la<br />

<strong>Banca</strong> a registrare <strong>il</strong> cedente ed <strong>il</strong> cessionario.<br />

48<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Focus di approfondimento<br />

LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

Il credito cooperativo:<br />

un “sistema a rete”<br />

a favore delle imprese<br />

di Serena Hamel<br />

Un sistema di rete tra le banche di credito cooperativo<br />

e Iccrea <strong>Banca</strong> al servizio delle imprese come punto di<br />

partenza per agevolare la crescita e lo sv<strong>il</strong>uppo delle<br />

imprese locali. Grazie a tale virtuosa sinergia, la <strong>Banca</strong><br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> riesce ad offrire ai propri clienti un catalogo<br />

di prodotti e servizi completo e capace di dare risposte a<br />

specifiche domande.<br />

Si tratta di un’offerta che dispone di soluzioni attente e<br />

puntuali rispondenti a una domanda corporate sempre<br />

più evoluta ed esigente: finanza ordinaria e finanza<br />

straordinaria, crediti medio/lungo termine, leasing e<br />

factoring, noleggio e altri aggiornati servizi di consulenza.<br />

<strong>Banca</strong> Agr<strong>il</strong>easing, BCC Factoring e Nolè sono le Società del<br />

Gruppo che operano nel contesto di questa area di offerta.<br />

Proficua la collaborazione con <strong>Banca</strong> Agr<strong>il</strong>easing spa, attiva<br />

nel proporre consulenza sui finanziamenti leasing (contratti<br />

di finanziamento che consentono, contro <strong>il</strong> pagamento<br />

di un canone periodico, di avere la disponib<strong>il</strong>ità di un<br />

bene strumentale all’esercizio della propria professione<br />

e di esercitare, al termine un’opzione di riscatto sul bene<br />

stesso per una cifra pattuita) nelle varie fattispecie quali lo<br />

strumentale, <strong>il</strong> targato, l’immob<strong>il</strong>iare e <strong>il</strong> fotovoltaico.<br />

Supporta, dunque, la clientela corporate nelle decisioni<br />

d’investimento garantendo velocità di stipula, rateazione<br />

e finanziamento dell’Iva, deducib<strong>il</strong>ità dei canoni nei limiti<br />

di legge nonché assistenza per l’accesso alle agevolazioni<br />

regionali e nazionali.<br />

Il factoring (contratto mediante <strong>il</strong> quale un soggetto<br />

fornitore/cedente cede i crediti commerciali vantati nei<br />

confronti della globalità o di una parte dei propri clienti<br />

debitori/ceduti ad un altro soggetto denominato factor/<br />

cessionario che ne diventa titolare) è offerto da Bcc<br />

Factoring spa.<br />

Tra i prodotti offerti <strong>il</strong> pro-soluto ed <strong>il</strong> pro-solvendo<br />

strumenti differenti per <strong>il</strong> trasferimento o meno del rischio<br />

d’insolvenza in capo al factor, ed <strong>il</strong> maturity con la relativa<br />

concessione della d<strong>il</strong>azione di pagamento ai debitori<br />

ceduti rispetto alle originarie condizioni di pagamento.<br />

Nell’ambito dei prodotti offerti dalla finanza straordinaria<br />

meritano menzione l’acquisition finance, l’attività di<br />

erogazione di finanziamenti a medio/lungo termine con<br />

lo scopo di sostenere le iniziative di crescita per linee<br />

esterne a favore di realtà produttive redditizie e dinamiche,<br />

<strong>il</strong> project finance, ovvero <strong>il</strong> finanziamento di uno specifico<br />

progetto produttivo, realizzato con una società di nuova<br />

costituzione ad esso dedicata, la cui redditività futura è la<br />

principale garanzia per <strong>il</strong> rimborso del finanziamento e <strong>il</strong><br />

development finance, in cui viene finanziato un progetto<br />

di sv<strong>il</strong>uppo per linee interne di una società già operativa.<br />

Per ultimo, non certo per importanza, è opportuno<br />

citare <strong>il</strong> noleggio, ovvero quel contratto in virtù del<br />

quale Nolè spa concede <strong>il</strong> godimento di un bene<br />

strumentale per un periodo di tempo predeterminato e<br />

dietro corresponsione di un canone periodico prefissato,<br />

normalmente comprensivo di servizi di manutenzione ed<br />

assistenza. Si tratta di una forma di uso che non integra<br />

titolo di proprietà.<br />

Il vantaggio per l’azienda sta nella possib<strong>il</strong>ità di d<strong>il</strong>uire nel<br />

tempo l’impatto economico attraverso la corresponsione<br />

di un canone costante.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

49


LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

Focus di approfondimento<br />

La banca oggi:<br />

interazione tra gli attori<br />

sociali, dipendenti e clienti<br />

di Alessandra Attardi<br />

Quando si sente parlare di banca si pensa, nell’immediato,<br />

agli aspetti economici, finanziari e normativi che regolano<br />

le diverse transazioni bancarie.<br />

È naturale ritenere che in banca si effettuino operazioni<br />

ripetitive legate ai soldi, come la gestione dei pagamenti<br />

e l’intermediazione tra offerta e domanda di capitali.<br />

In realtà, accanto a questi aspetti, gioca un ruolo<br />

fondamentale la modalità di interazione tra i diversi attori<br />

sociali, dipendenti e clienti.<br />

È anche sulla base di questo fattore che si ottiene <strong>il</strong><br />

successo di una banca.<br />

Negli ultimi anni abbiamo assistito al mutamento del<br />

contesto sociale, finanziario ed in ultima analisi anche di<br />

quello bancario.<br />

Questo ha determinato una riorganizzazione della<br />

struttura bancaria e la revisione della relazione tra banca<br />

e cliente, considerando accanto agli aspetti normativi<br />

e commerciali, anche quelli emotivi, quali la fiducia e le<br />

aspettative della clientela.<br />

Il rapporto banca-cliente si è evoluto dalla logica di valore,<br />

cioè da un approccio product-oriented, alla gestione della<br />

relazione col cliente, ovvero all’approccio customer-oriented.<br />

Oggi è diventata prioritaria per le banche la soddisfazione<br />

della propria clientela, la customer satisfaction, intesa<br />

come capacità di stab<strong>il</strong>ire un rapporto di fiducia e riduzione<br />

della distanza tra qualità attesa e qualità percepita.<br />

In questa ottica si colloca la banca di Credito Cooperativo<br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> che, come recita lo slogan, è “differente”,<br />

proprio per l’attenzione e la sensib<strong>il</strong>ità nei confronti della<br />

clientela a cui si rivolge.<br />

Durante <strong>il</strong> mio lavoro a stretto contatto con la clientela,<br />

non è raro sentire dichiarazioni spontanee come questa:<br />

“non cambierò mai banca, perché quando vengo qui, mi<br />

sento di essere tra persone amiche”.<br />

Credo che questa frase riassuma, meglio di tante parole,<br />

la vicinanza e l’ascolto che offriamo ai nostri clienti.<br />

50<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Il progetto giovani della <strong>Banca</strong><br />

LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

I giovani e <strong>il</strong> mondo delle banche:<br />

comprendere <strong>il</strong> presente<br />

per progettare <strong>il</strong> futuro<br />

Risultati da una ricerca di mercato tra Trapani e Palermo<br />

di Mariangela Grimaudo<br />

‘Non credono nel futuro, nella<br />

società, non si permettono più<br />

<strong>il</strong> lusso di sognare. Non credono<br />

più nella meritocrazia’<br />

‘Il denaro serve per vivere<br />

bene ed avere un ruolo in<br />

società, hanno quindi fame di<br />

informazioni che li aiutino ad<br />

usarlo al meglio’<br />

‘I ragazzi di oggi cercano<br />

banche più vicine e chiare, noi<br />

della banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> possiamo<br />

conquistarli attraverso<br />

l’aff<strong>il</strong>iazione’<br />

Rappresentano <strong>il</strong> nostro futuro: sono i prossimi<br />

risparmiatori, le famiglie di domani, i nuovi imprenditori,<br />

i nostri futuri dipendenti. Sono le persone che presto<br />

muoveranno e caratterizzeranno <strong>il</strong> nostro mercato con i<br />

loro bisogni e <strong>il</strong> loro st<strong>il</strong>e di vita.<br />

Sono i nostri giovani.<br />

Ma chi sono veramente Cosa sognano Quali sono le<br />

maggiori barriere che incontrano durante la loro crescita<br />

E in che modo noi, come banca, possiamo aiutarli a<br />

diventare gli adulti di domani<br />

Spinti dalla consapevolezza che non esista avvenire senza<br />

un investimento sul futuro dei giovani, e certi che sia<br />

necessario conoscerli per esser loro davvero vicini, abbiamo<br />

deciso di iniziare <strong>il</strong> nostro percorso verso i giovani da una<br />

ricerca di mercato che riguardasse <strong>il</strong> loro mondo.<br />

La ricerca, sv<strong>il</strong>uppata tra <strong>il</strong> 2009 e <strong>il</strong> <strong>2010</strong>, ha coinvolto un<br />

campione enorme: 1022 ragazzi tra i 17 e i 20 anni, scelti<br />

nelle quinte classi di molti Istituti Superiori delle provincie<br />

di Trapani e Palermo.<br />

Il ritratto che è emerso, mostra una generazione di giovani<br />

realisti e scoraggiati: non sognano in grande, sperano al<br />

massimo, in una società per loro corrotta e incontrollab<strong>il</strong>e,<br />

di trovare un lavoro stab<strong>il</strong>e.<br />

L’unica spinta verso la maturità è <strong>il</strong> forte desiderio<br />

di indipendenza economica: <strong>il</strong> denaro è un mezzo<br />

necessario per vivere, ritagliarsi un ruolo nella società. In<br />

questa visione le banche rappresentano <strong>il</strong> partner ideale,<br />

peccato siano ancora incomprensib<strong>il</strong>i e distanti – si pensi<br />

che più i ragazzi hanno esperienze con le banche più la<br />

loro idea su quest’ultime migliora (fig.1).<br />

Le Banche di Credito Cooperativo piacciono ai giovani<br />

perché sono umane! (fig.2.)<br />

Sono i soggetti più adatti, nel panorama bancario,<br />

a rispondere al loro forte bisogno di aff<strong>il</strong>iazione e di<br />

formazione. E per essere r<strong>il</strong>evanti nella vita dei giovani è<br />

importante partire da loro, dai giovani già presenti nella<br />

nostra banca (dipendenti, soci), perché è indispensab<strong>il</strong>e<br />

‘essere giovani e non fare i giovani’.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

51


LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

Il progetto giovani della <strong>Banca</strong><br />

La banca per i giovani<br />

e i giovani per la banca<br />

di Salvo Cartuccio<br />

Al giorno d’oggi, risulta molto raro che una banca si<br />

interessi dei giovani in modo specifico.<br />

L’attenzione rivolta dalla <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> a questi ultimi, è segno<br />

tangib<strong>il</strong>e dell’impegno che intende riservare alle nuove<br />

generazioni. Un’opportunità di dialogo, un’esperienza<br />

che può diventare strumento di coesione tra i giovani e la<br />

banca, che prova a porsi come punto di riferimento per <strong>il</strong><br />

territorio nel pieno rispetto dell’art. 2 dello statuto sociale.<br />

D’altronde imparare a conoscere l’universo giovan<strong>il</strong>e<br />

e aprirsi a tale target, vuol dire realizzare efficacemente<br />

la mission di una banca di credito cooperativo. Ma solo<br />

facendo proprio <strong>il</strong> concetto di cooperazione, si può<br />

operare con e per i giovani, affiancandoli e sostenendoli<br />

nella maniera più idonea e redditizia per entrambi.<br />

Cooperare, significa, infatti, fare la propria parte avendo come<br />

fine prioritario <strong>il</strong> medesimo raggiungimento degli obiettivi.<br />

Quale migliore fine, se non “farsi conoscere” dai giovani in<br />

modo che essi entrino in contatto con la realtà del credito<br />

cooperativo e, quindi, “farsi riconoscere” accreditando la<br />

“differenza” del nostro Movimento Cooperativo rispetto<br />

alle altre banche.<br />

Da qui, la volontà dimostrata dal consiglio di<br />

amministrazione della banca di realizzare “un’indagine”<br />

sui giovani e di aprirsi a questi ultimi, deliberando nuove<br />

e convenienti modalità di ammissione a socio.<br />

È stata, pertanto, disposta la riduzione del numero minimo<br />

di azioni acquistab<strong>il</strong>i per i giovani di età compresa tra i 18<br />

ed i 35 anni, dimezzando <strong>il</strong> valore economico complessivo<br />

delle quote e offrendo inoltre la possib<strong>il</strong>ità di d<strong>il</strong>azionare<br />

<strong>il</strong> pagamento in comode rate senza alcun interesse.<br />

Anche ai figli dei soci, premiati annualmente dalla<br />

banca per meriti scolastici con l’erogazione delle borse<br />

di studio, sarà in aggiunta attribuito lo status di socio, a<br />

testimonianza dell’enorme importanza e della fiducia che<br />

la banca ripone nei giovani stessi, quale patrimonio vitale<br />

per la prosperità della comunità locale.<br />

Anche per i nuovi nati, figli di soci, oltre al consueto premio<br />

in denaro baby express, la banca ha voluto riconoscere<br />

<strong>il</strong> valore di essere “baby socio”. In tal modo, sino al<br />

diciottesimo anno di età, questi potranno partecipare<br />

attivamente alle varie iniziative offerte ai soci, senza aver<br />

però alcun dovere sociale o giuridico nei confronti della<br />

banca stessa.<br />

Non per ultimo, novità recentissima della <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>,<br />

è l’istituzione di un comitato giovani, composto da<br />

dipendenti e soci di età compresa tra i 18 ed i 35 anni,<br />

pronti a promuovere attività culturali, sociali, formative e<br />

di socializzazione nel territorio, volte alla condivisione dei<br />

valori del credito cooperativo.<br />

Non possiamo far altro che invitarti a prender parte a<br />

questo processo in evoluzione, interagendo con <strong>il</strong> nostro<br />

nuovo prof<strong>il</strong>o “facebook” e partecipando attivamente al<br />

neo costituito Comitato giovani, rivolgendoti all’ufficio<br />

marketing della banca (marketing@donrizzo.bcc.it) per<br />

avere maggiori info.<br />

D’altronde, quale soluzione migliore, se non dare spazio<br />

ai giovani per creare e condividere insieme le tue<br />

prospettive per <strong>il</strong> futuro<br />

52<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


entra nella nostra community<br />

SE HAI TRA I 18 E I 35 ANNI, DIVENTA SOCIO GIOVANE DELLA BANCA DON RIZZO<br />

1<br />

2<br />

Abbiamo ridotto <strong>il</strong> numero minimo<br />

di azioni acquistab<strong>il</strong>i e ti offriamo la<br />

possib<strong>il</strong>ità del pagamento rateale.<br />

Diventa anche tu Socio Giovane<br />

della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>¹.<br />

¹La quota minima di sottoscrizione per i Soci Giovani (età<br />

<br />

<br />

Abbiamo ideato per te un conto<br />

package che risponde al tuo st<strong>il</strong>e<br />

di vita e alle tue reali esigenze,<br />

che ti permetterà di usufruire di<br />

numerosi servizi inclusi, tra cui<br />

Carta PagoBancomat, Internet e<br />

Mob<strong>il</strong>e Banking. Scopr<strong>il</strong>o, rivolgendoti<br />

in f<strong>il</strong>iale.<br />

3<br />

I VANTAGGI PENSATI PER TE<br />

4<br />

Attribuiamo lo status di Socio Giovane²<br />

anche ai figli dei nostri Soci, diplomati o<br />

laureati con <strong>il</strong> massimo dei voti. A questi è<br />

concessa la borsa di studio di:<br />

<br />

media superiore e la laurea specialistica;<br />

<br />

<br />

Nel caso in cui tu sia già Socio, continuerai<br />

a godere delle borse di studio nelle misure<br />

originariamente stab<strong>il</strong>ite³.<br />

Iscriviti gratuitamente<br />

al nostro Comitato<br />

Giovani ideato per la<br />

promozione di attività<br />

formative, culturali,<br />

economico-sociali e<br />

sportive rivolte ai<br />

giovani associati.<br />

Comp<strong>il</strong>a <strong>il</strong> modello di<br />

adesione e diventa<br />

anche tu protagonista!<br />

²Il numero di azioni con le quali i premiati per le borse di studio<br />

<br />

³Attualmente i riconoscimenti elargiti per le borse di studio consistono<br />

<br />

<br />

<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

53


OBLÒ LETTERARIO • DON RIZZO<br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong><br />

«Tempo fa, quando <strong>il</strong> popolo se ne stava a lavorare nelle officine e nei campi e, terminata la giornata, si ritirava calmo e<br />

tranqu<strong>il</strong>lo nel focolare domestico, o, la domenica, nel tempio a pregare e a ringraziare <strong>il</strong> Signore dei benefici accordatigli<br />

lungo la settimana; quando la sua fede non era gravemente minacciata dai settarii che per insane utopie voglion tutto<br />

dissolvere, voglion persino dal cuore della famiglia schiantare ogni larva di religione; quando ognuno nell’angusta cerchia<br />

della sua casa, del suo v<strong>il</strong>laggio trovava tutto ciò che gli bisognava e non cercava di più, allora la sua azione fuori del tempio<br />

e della famiglia non occorreva, e ben poteva sfarsene rincantucciato tra i suoi, ovvero sepolto in un santuario a pregare.<br />

Ma ora i tempi son mutati.<br />

Le grandi scoperte della scienza, le nuove speculazioni dell’ingegno limano, i nuovi bisogni della società e lo aspirazioni del<br />

popolo che vuole anch’esso prender parte alla vita pubblica; d’altro canto la guerra multiforme, spietata e pertinace che gli<br />

empi muovono per demolire l’edificio cristiano, impongono ai cattolici <strong>il</strong> dovere di uscire dall’inerzia e di difendere la propria<br />

fede, di difendere la gloriosa bandiera che sventolò a Pontida, a Legnano, a Lepanto.<br />

Muoviamoci adunque.<br />

In passato per una lunga pace, si radicò nell’animo dei credenti la malefica convinzione che religioso fosse sinonimo di<br />

inerte, che per essere un buon cattolico bisognasse rinchiudersi a casa, attenersi strettamente al passato, guardar con<br />

sospetto e diffidenza tutto ciò che sapesse di novità, invecchiare insomma quando ancor si fosse giovani e baldi, pieni di<br />

fuoco e d’energia.<br />

Tale convinzione ci rese timidi e paurosi, restammo inerti e fummo sopraffatti dai nostri nemici, i quali sfruttando a loro<br />

vantaggio i nuovi bisogni e le nuove aspirazioni, se ne servirono quale arma potente contro la Chiesa (…)».<br />

(<strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, Muoviamoci, in «Circolo <strong>Don</strong> Bosco. Alcamo», Anno I, numero unico, 15 Settembre 1901, p. 1)<br />

«(…) Fummo sopraffatti quando ci destammo alla cruda realtà, trovammo gli avversari ben organizzati e noi eravamo<br />

dispersi, ci trovammo avvinti da una fitta rete di stampe e di associazioni ost<strong>il</strong>i, sentimmo ripetere che noi non esistevamo<br />

più e che non saremmo mai più risorti; fummo coperti di ridicolo, scacciati da pertutto, ci spaventammo e perfino avemmo<br />

vergogna d’accostarci agli altari per paura che ci dessero del codino, del retrogrado, del nemico della patria.<br />

Ma in quei momenti terrib<strong>il</strong>i sim<strong>il</strong>i a quelli d’un uomo che, perduta ogni fiducia nelle, proprie forze, dubita di se stesso,<br />

sentimmo una voce calma e solenne che ci chiamava a raccolta. Quella voce partiva dalla storica e gloriosa rocca che<br />

per molti secoli ha trionfato del furore dei suoi nemici, che s’erge maestosa come un faro di giustizia, piantato nel cuore<br />

dell’umanità: Il Vaticano.<br />

Molti generosi ascoltarono quella voce augusta che era <strong>il</strong> grido doloroso della religione e della patria, entrambe oppresse e<br />

minacciate, e d’allora in poi s’iniziò quel grande movimento cattolico—sociale che continuamente cresce e si propaga da<br />

per tutto con una rapidità veramente vertiginosa (…)».<br />

(<strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, Muoviamoci, in «Circolo <strong>Don</strong> Bosco. Alcamo», Anno I, numero unico, 15 Settembre 1901, p. 1)<br />

«(…) Muoviamoci! Muoviamoci!<br />

Ma, mio Dio, che cosa dobbiamo fare per muoverci<br />

Dobbiamo lanciar bombe nei parlamenti e nelle assemblee Dobbiamo incitar le masse alla ribellione<br />

Oh no, non siamo noi i barbari che usano di tali mezzi infami ed antipatriottici.<br />

Noi, dentro i cancelli della legge e dei principii e sentimenti cattolici, svolgeremo la nostra azione in difesa del popolo, nella<br />

pubblica e privata moralità, della religione e della patria.<br />

Lo ripeto, non è più <strong>il</strong> tempo dell’ignavia. Le congregazioni non bastano più per i bisogni dei tempi, ci vuoi altro.<br />

Ci vuole organizzazione seria ed attiva; non basta tenersi contro i settarii in sulle difese - così ci ammonisce S. S. Leone XIII<br />

- ma bisogna coraggiosamente uscire in campo ed affrontarli. Il che voi, d<strong>il</strong>etti figli, farete, opponendo stampa a stampa,<br />

scuola a scuola, associazione ad associazione, congresso a congresso, azione ad azione (…)».<br />

(<strong>Don</strong> Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, Muoviamoci, in «Circolo <strong>Don</strong> Bosco. Alcamo», Anno I, numero unico, 15 Settembre 1901, p. 1)<br />

54<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


www.nef.lu<br />

I prodotti ed i servizi<br />

LA BANCA, L’ECONOMIA, LA FINANZA<br />

NEF: piccoli investimenti per un<br />

grande capitale nel futuro<br />

di Enrico Stellino<br />

La <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, per offrire una soluzione di qualità alle<br />

esigenze di gestione del risparmio della clientela, si affida ai<br />

piani di accumulo NEF (Nord Est Fund), <strong>il</strong> fondo d’investimento<br />

multicomparto e multimanager di diritto estero.<br />

Con i suoi quindici comparti, NEF offre al risparmiatore<br />

la possib<strong>il</strong>ità di creare un portafoglio personalizzato in<br />

funzione dei propri obiettivi di investimento, affidando<br />

la consulenza a gestori esperti e qualificati. Gli specialisti<br />

in campo della finanza, a disposizione nelle f<strong>il</strong>iali della<br />

<strong>Banca</strong>, vi guideranno in funzione del Vostro prof<strong>il</strong>o di<br />

rischio, contando su qualità di gestione e diversificazione<br />

degli investimenti.<br />

Con NEF l’offerta si estende da un comparto globale a<br />

comparti dedicati alle economie europea, americana<br />

e giapponese, nonché a due comparti specializzati nei<br />

mercati emergenti.<br />

NEF, offre, inoltre, una selezione di comparti dedicati alle<br />

obbligazioni, che puntano ad una efficiente gestione<br />

della liquidità a breve termine, sia a livello europeo che<br />

a livello globale.<br />

BCC Vita - Basic<br />

Quindici comparti.<br />

dieci grandi gestori.<br />

un team perfetto.<br />

Perchè nella vita servono le basi<br />

NEF è un fondo comune di investimento di diritto lussemburghese multicomparto e multimanager. Distribuito in<br />

tutta Italia da Banche fortemente radicate sul territorio. Prima dell’adesione leggere <strong>il</strong> Prospetto Informativo.<br />

di Enrico Stellino<br />

www.interlaced.it<br />

“Perchè nella<br />

vita servono<br />

le basi”<br />

Per tutti coloro che non vogliano mettere a rischio <strong>il</strong> proprio<br />

capitale, la <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> offre una linea di prodotti<br />

assicurativi pensata per offrire ai sottoscrittori la sicurezza<br />

economica necessaria per risparmiare in totale tranqu<strong>il</strong>lità,<br />

mantenendo stab<strong>il</strong>e nel tempo <strong>il</strong> proprio capitale e garantendo<br />

la serenità finanziaria.<br />

L’investimento prevede un rendimento minimo garantito:<br />

nello specifico, è previsto un tasso minimo annuo sul capitale<br />

investito, ricapitalizzato annualmente.<br />

La gamma di prodotti “BCC Vita – Basic” ti permette, inoltre, di<br />

scegliere tra polizze a vita intera o polizze con durata prefissata,<br />

rendendo sempre possib<strong>il</strong>e <strong>il</strong> riscatto parziale o totale dopo<br />

un anno dalla decorrenza.<br />

Potrai scoprire quale prodotto della gamma Basic è più adatto<br />

alle tue esigenze o reperire ulteriori informazioni presso gli<br />

specialisti finanziari a disposizione nelle f<strong>il</strong>iali della <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong><br />

<strong>Rizzo</strong>, pronti a guidarti nella crescita del tuo capitale per un<br />

futuro più solido.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

55


FILO DIRETTO<br />

Con Noi<br />

Personalmente vicini<br />

alle vostre necessità<br />

dalle f<strong>il</strong>iali e dagli uffici<br />

La richiesta<br />

Vorrei sapere, in caso di mancato pagamento di un<br />

assegno bancario per mancanza di provvista, in quali<br />

sanzioni incorre <strong>il</strong> traente<br />

L’esperto risponde<br />

In passato, l’emissione di assegni bancari senza provvista<br />

costituiva fattispecie di reato.<br />

Con <strong>il</strong> D.Lgs. 30 dicembre 1999 n. 507 è stata varata<br />

la depenalizzazione di alcuni reati minori, fra cui la<br />

fattispecie dell’emissione di assegno bancario o postale<br />

senza provvista.<br />

Oggi, ai sensi dell’art. 2 della legge 15 dicembre 1990 n.<br />

386 (legge integrata e modificata), chiunque emette un<br />

assegno bancario o postale che, presentato in tempo<br />

ut<strong>il</strong>e (otto o quindici giorni, a seconda che l’assegno sia<br />

emesso “su piazza” o “fuori piazza”), non viene pagato<br />

in tutto o in parte per difetto di provvista, è punito con<br />

la sanzione amministrativa pecuniaria da Euro 516,46<br />

ad Euro 3.098,74, sanzione raddoppiata nel caso che<br />

l’importo dell’assegno sia superiore ad Euro 10.329,14.<br />

Il traente può essere soggetto ad altre sanzioni<br />

amministrative accessorie, fra le quali <strong>il</strong> divieto ad emettere<br />

assegni bancari e postali (per un periodo da due a cinque<br />

anni), l’interdizione dall’esercizio di attività professionale<br />

o imprenditoriale, ovvero dall’esercizio degli uffici<br />

direttivi delle persone giuridiche e delle imprese, nonché<br />

l’incapacità di contrattare con la pubblica amministrazione<br />

(per un periodo da due mesi a due anni).<br />

Per l’applicazione delle sanzioni è competente <strong>il</strong> Prefetto<br />

del luogo di pagamento dell’assegno.<br />

Le sanzioni amministrative comunque non si applicano se<br />

<strong>il</strong> traente, entro sessanta giorni dalla data di scadenza del<br />

termine di presentazione del titolo, effettua <strong>il</strong> pagamento<br />

in favore del portatore dell’assegno dell’importo facciale<br />

del titolo, degli interessi legali, della penale prevista<br />

dall’art. 3 della legge 386/90 (pari al 10 % dell’importo<br />

dell’assegno) e delle eventuali spese per <strong>il</strong> protesto.<br />

In mancanza del pagamento indicato entro <strong>il</strong> periodo<br />

prescritto, <strong>il</strong> traente è soggetto ad una ulteriore sanzione, <strong>il</strong><br />

suo nominativo infatti viene iscritto, per un periodo di sei<br />

mesi, in un archivio informatizzato istituito presso la <strong>Banca</strong><br />

56<br />

risponde Antonio Ippolito<br />

<br />

d’Italia (Centrale di Allarme Interbancaria), e per l’intera<br />

durata dell’iscrizione si intende revocata ogni autorizzazione<br />

ad emettere assegni bancari o postali, e ciò comporta <strong>il</strong><br />

divieto per qualunque banca e ufficio postale di pagare<br />

assegni tratti dal nominativo sanzionato dopo l’iscrizione<br />

nell’archivio, anche se emessi nei limiti della provvista.<br />

In caso di mancato pagamento di assegno bancario per<br />

difetto di provvista, presentato in tempo ut<strong>il</strong>e, viene,<br />

comunque, levato <strong>il</strong> relativo protesto a cura di un pubblico<br />

ufficiale a ciò autorizzato, evento che rimane iscritto per la<br />

durata di cinque anni nel registro informatico dei protesti<br />

presso le Camere di Commercio.<br />

In buona sostanza, seppure la fattispecie in esame sia stata<br />

depenalizzata, l’impianto sanzionatorio appare oneroso,<br />

soprattutto per chi esercita un’attività imprenditoriale.<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


F<strong>il</strong>o diretto con la clientela<br />

FILO DIRETTO<br />

Le famiglie Serra e Randazzo<br />

con la <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> perché<br />

«ci è vicina»<br />

di F<strong>il</strong>ippo Nob<strong>il</strong>e<br />

«Abbiamo scelto la nostra banca perché una delle<br />

caratteristiche che mi ha colpito di più, quando per<br />

la prima volta, io e mio marito, l’abbiamo consultata,<br />

è la profonda umanità delle persone che ci lavorano,<br />

caratteristica necessaria per rendere un buon servizio a<br />

tutti i nostri clienti» ha affermato Vincenza Randazzo nel<br />

motivare una scelta che, ella stessa, ha definito di vita e<br />

che ha permesso, a lei ed al marito Francesco, di avere<br />

realizzato <strong>il</strong> sogno della loro vita.<br />

E continua <strong>il</strong> marito Francesco Serra «ho sempre avuto<br />

un altro istituto. Mi sono rivolto a quello, e dopo la prima<br />

negativa, sono andato in altre banche, quando ne ho<br />

avuto necessità, e, anche queste, mi hanno chiuso la<br />

porta. Sono venuto alla banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> ed ho incontrato<br />

Giovanna che ci ha permesso di avverare <strong>il</strong> nostro sogno:<br />

quello di avere una casa. Alla banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> devo la<br />

realizzazione del mio, anzi del nostro, sogno. L’istituto ha<br />

preso a cuore <strong>il</strong> nostro sogno, noi oggi abbiamo a cuore<br />

<strong>il</strong> nostro istituto e l’amiamo come se fosse realmente<br />

nostro e ci sentiamo <strong>il</strong> peso del suo futuro e della sua<br />

crescita, a Terrasini, come in tutto <strong>il</strong> territorio».<br />

«Il futuro – incalza Vincenza Randazzo - si prospetta<br />

all’insegna di una sempre maggiore competitività,<br />

moltiplicando le sfide e gli obbiettivi che ognuno di noi<br />

incontrerà sulla propria strada. Ma sono convinta che<br />

se ognuno di noi svolgerà <strong>il</strong> proprio lavoro al meglio,<br />

proponendosi nuovi traguardi e traendo insegnamenti<br />

dalle esperienze proprie ed altrui, maturate nel corso della<br />

propria vita e della centenaria e proficua storia della <strong>Banca</strong><br />

di Credito Cooperativo <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, i risultati non potranno<br />

far altro che migliorare costantemente e innalzare sempre<br />

più <strong>il</strong> livello e l’importanza della stessa».<br />

«Abbiamo molto da imparare da <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> e molto<br />

da offrire, <strong>il</strong> modo migliore di fare ciò è confrontarci<br />

costantemente con noi stessi, raccontare agli altri le<br />

nostre impressioni e l’alto grado di soddisfacimento delle<br />

nostre attese, confrontare la <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> con le altre banche<br />

e con coloro che hanno già contribuito a rendere grande<br />

<strong>il</strong> successo di questa banca. Il e mia moglie consigliamo<br />

<strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>» ha concluso, soddisfatto Francesco Serra.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

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FILO DIRETTO<br />

Le iniziative per la cultura e la solidarietà<br />

Inchiostri d’autore ad Alcamo<br />

di Salvo Cartuccio<br />

Si è realizzata ad Alcamo, la quarta edizione della rassegna<br />

letteraria “Cieli Letterari”, organizzata dalla <strong>Banca</strong> <strong>Don</strong><br />

<strong>Rizzo</strong> e dal Centro Studi <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, in collaborazione con<br />

<strong>il</strong> Comune di Alcamo e la Libreria Mondadori.<br />

La rassegna ha preso forma in cinque appuntamenti<br />

distribuiti nei mesi di novembre e di dicembre, in cui per<br />

ciascuno incontro è stato presentato un libro, direttamente<br />

dagli autori, analizzato da diverse angolazioni e con<br />

registri linguistici differenti.<br />

Gaetano Savatteri ha presentato <strong>il</strong> suo libro Strani nostrani.<br />

Storie di Sic<strong>il</strong>iani fuori dal comune. Ottima pittura di quel<br />

che significa “essere sic<strong>il</strong>iani” considerando che nascere e<br />

vivere in Sic<strong>il</strong>ia spesso non è né una condanna né fortuna,<br />

ma solo un caso, come afferma l’autore stesso.<br />

Tema più scottante è stato invece quello proposto<br />

nel libro “<strong>Don</strong> Vito” di Francesco La Licata e Massimo<br />

Ciancimino, viaggio senza ritorno nei gironi infernali<br />

della storia mafiosa italiana più recente. Mar<strong>il</strong>ena Monti,<br />

nel suo “Viaggio di cuore” ha narrato invece di emozioni<br />

intense e forti, mentre Fabio Geda, con “nel mare ci sono<br />

i coccodr<strong>il</strong>li”, ha fornito <strong>il</strong> racconto della vera storia di un<br />

profugo afgano che ha ricevuto as<strong>il</strong>o in Italia.<br />

La rassegna è terminata <strong>il</strong> 10 dicembre, con “<strong>il</strong> romanzo<br />

e la realtà” di Angelo Gugliemi, quale testimonianza e<br />

b<strong>il</strong>ancio della letteratura italiana contemporanea, dal<br />

1950 ad oggi.<br />

<strong>Banca</strong> e ASP Trapani<br />

al servizio delle famiglie<br />

con disagi adolescenziali<br />

di Salvo Cartuccio<br />

Spesso gli adolescenti presentano uno stato di tristezza, di<br />

frag<strong>il</strong>ità e di impotenza ad affrontare la realtà e i compiti di<br />

sv<strong>il</strong>uppo propri dell’età e, a volte, le risorse che le famiglie<br />

hanno per sostenere tale problematiche sono scarse a causa<br />

di evidenti stati di malessere socio-economico.<br />

L’intervento psicologico volto ad aiutare i ragazzi a<br />

costruire e formare un’identità sana, dando un supporto<br />

affettivo, culturale e psicologico, in alcuni casi risulta,<br />

pertanto, indispensab<strong>il</strong>e.<br />

A tal proposito, la banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> finanzia un progetto<br />

di sostegno per le famiglie di Alcamo con disagi<br />

adolescenti. «Tale progetto -afferma <strong>il</strong> presidente della<br />

banca, Giuseppe Mistretta- consiste in programmi<br />

individualizzati effettuati, da giovani laureati tirocinanti<br />

e/o volontari, presso i contesti socio-culturali in cui sono<br />

inseriti i giovani pazienti». «L’iniziativa voluta fortemente<br />

dal nostro C.d.A. -continua Mistretta- sta dando esiti<br />

incoraggianti e ci permette di avere una maggiore presa<br />

di coscienza dei soggetti deboli e bisognosi del nostro<br />

territorio».<br />

58<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


Le iniziative per la cultura e la solidarietà<br />

FILO DIRETTO<br />

“Integriamoci”...<br />

La banca per una migliore qualità della vita dei disab<strong>il</strong>i e delle<br />

loro famiglie<br />

di Salvo Cartuccio<br />

La banca, in collaborazione con l’associazione “I Girasoli<br />

Onlus” di Alcamo, anche per l’anno <strong>2010</strong> ha messo in<br />

pratica <strong>il</strong> progetto di ippoterapia, al fine di intervenire<br />

per la salvaguardia e <strong>il</strong> potenziamento della salute psicofisica<br />

e spirituale dei disab<strong>il</strong>i e delle loro famiglie.<br />

Il progetto ha preso forma attraverso iniziative educative<br />

e ricreative, attività sportive e riab<strong>il</strong>itative di ippoterapia,<br />

ottenendo ottimi risultati dal punto di vista terapeutico.<br />

Grande successo ha avuto <strong>il</strong> saggio realizzato presso<br />

<strong>il</strong> Centro Ippico Country House Western di Partinico,<br />

grazie alla collaborazione di istruttori, terapisti e<br />

medici specialistici che hanno regalato una giornata<br />

indimenticab<strong>il</strong>e e di grande aiuto terapeutico ai tanti<br />

bambini disab<strong>il</strong>i accorsi e alle loro famiglie.<br />

N. 1 <strong>2010</strong><br />

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FILO DIRETTO<br />

Le iniziative per la cultura e la solidarietà<br />

Gli incontri con gli studenti<br />

di Alcamo<br />

di Salvo Cartuccio<br />

Un ciclo di incontri, sul tema “economia sociale e finanza<br />

etica”, è <strong>il</strong> progetto di cultura economica e sociale, che<br />

la banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>, in collaborazione con alcuni docenti<br />

di religione del territorio di Alcamo, propone ai giovani<br />

delle ultime classi delle scuole superiori.<br />

Cinque appuntamenti, tra cui due che saranno realizzati<br />

nel mese di gennaio del 2011, che contano della presenza<br />

di esperti in settori specifici della “economia solidale”,<br />

quali <strong>il</strong> microcredito, le banche etiche, <strong>il</strong> commercio equo<br />

e solidale, la cooperazione.<br />

Lo scopo è di informare i giovani sull’esistenza di nuove<br />

ed alternative forme economiche che concretamente<br />

e con buoni risultati sv<strong>il</strong>uppano attività imprenditoriali<br />

nel rispetto delle persone e dell’ambiente. Nelle stesso<br />

tempo, altro obiettivo, è quello di trasmettere loro l’idea<br />

che anche nella sfera economica si possono mettere in<br />

pratica comportamenti etici validi.<br />

All’interno di questa iniziativa trova ampio spazio la<br />

presentazione della banca <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong> e del suo fondatore.<br />

Il secondo incontro del 27 novembre 2011, infatti, è stato<br />

dedicato alla splendida figura di don Giuseppe <strong>Rizzo</strong>, <strong>il</strong><br />

cui esempio ed impegno ha arricchito spiritualmente e<br />

socialmente <strong>il</strong> territorio alcamese.<br />

Nel quarto appuntamento del 15 gennaio 2011 e<br />

nell’ultimo incontro del 29, verranno, inoltre, presentate<br />

l’iniziativa delle BCC presenti in Sic<strong>il</strong>ia volta a finanziare<br />

progetti di sv<strong>il</strong>uppo in Ecuador e i valori della cooperazione<br />

per lo sv<strong>il</strong>uppo delle attività economiche.<br />

60<br />

<strong>Banca</strong> <strong>Don</strong> <strong>Rizzo</strong>


N. 1 <strong>2010</strong><br />

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