Copia in pdf - Teoria e Storia del Diritto Privato
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TRENT’ANNI DI STUDI SULLA TARDA<br />
ANTICHITÀ: BILANCI E PROSPETTIVE<br />
Sul tema «Trent’anni di studi sulla tarda antichità: bilanci e<br />
prospettive», nei giorni 21-23 novembre 2007 si è svolto a<br />
Napoli il Convegno Internazionale organizzato dall’Associazione<br />
di Studi Tardoantichi (AST) <strong>in</strong> collaborazione con<br />
le Università di Napoli Federico II, L’Orientale e con<br />
l’Istituto Italiano degli Studi Filosofici.<br />
Nel corso <strong>del</strong> Convegno si è sottol<strong>in</strong>eato come il<br />
mondo romano tra il IV sec. e la f<strong>in</strong>e <strong>del</strong> VI sec. d.C. offra<br />
uno dei più <strong>in</strong>teressanti ambiti d’<strong>in</strong>dag<strong>in</strong>e. Negli ultimi decenni,<br />
<strong>in</strong>fatti, un’enorme quantità di ricerche, orientate da<br />
diverse prospettive, ha consentito di considerare la tarda antichità,<br />
un tempo qualificata ‘età di decadenza’, come periodo<br />
di transizione e trasformazione che merita di essere studiato<br />
per le sue peculiari caratteristiche e per l’importante<br />
funzione rivestita nel passaggio dal mondo antico a quello<br />
medievale. Autorevoli studiosi considerano ora da un diverso<br />
punto di vista ciò che prima era percepito <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di<br />
‘conflitto’ o di ‘opposizione’, ad esempio, di paganesimo<br />
contro il cristianesimo. Non sono, tuttavia, mancate posizioni<br />
dissonanti, che hanno rivalutato il concetto di reiterazione<br />
verso una decadenza appartenente al periodo tardo<br />
antico. Il congresso ha costituito una preziosa occasione per<br />
la ricognizione e messa a punto dei risultati s<strong>in</strong>ora raggiunti<br />
e <strong>del</strong>le nuove prospettive di ricerca.<br />
1
La seduta <strong>in</strong>augurale <strong>del</strong> Convegno, nel pomeriggio<br />
<strong>del</strong> 21 novembre, si è aperta con il saluto di Lucio De Giovanni,<br />
Presidente <strong>del</strong>l’Associazione di Studi Tardoantichi.<br />
Dopo i saluti di Michele Scudiero, Preside <strong>del</strong>la Facoltà<br />
di Giurisprudenza <strong>del</strong>l’Università di Napoli Federico<br />
II, di Eugenio Mazzarella, Preside <strong>del</strong>la Facoltà di Lettere e<br />
Filosofia (Federico II), di Carla Masi, Direttore <strong>del</strong> Dipartimento<br />
di <strong>Diritto</strong> romano e <strong>Storia</strong> <strong>del</strong>la scienza romanistica<br />
‘Francesco De Mart<strong>in</strong>o’, e di Valeria Viparelli, Direttore <strong>del</strong><br />
Dipartimento di Filologia classica ‘Francesco Arnaldi’,<br />
<strong>del</strong>l’Università di Napoli Federico II, ha dato <strong>in</strong>izio ai lavori<br />
Antonio Garzya, fondatore <strong>del</strong>l’AST. Questi ha evidenziato<br />
il sistema dei rapporti tra lo Stato e la Chiesa nelle tipologie<br />
<strong>del</strong>la teocrazia nella pars occidentis e <strong>del</strong> cesaropapismo nella<br />
pars orientis, <strong>in</strong>dividuando nell’ascesa cristiana non un dato di<br />
rottura, bensì di cont<strong>in</strong>uità con il periodo precedente. Il<br />
primo <strong>in</strong>tervento <strong>del</strong>la sessione pomeridiana, presieduta da<br />
Luigi Labruna, è stato quello di Giuliano Crifò (Centralità <strong>del</strong><br />
diritto nell’esperienza <strong>del</strong>la tarda antichità) il quale ha condotto<br />
un excursus sul mutamento <strong>del</strong> pensiero giuridico romano da<br />
Costant<strong>in</strong>o a Giust<strong>in</strong>iano. Andrea Giard<strong>in</strong>a (Il tardo antico tra<br />
locale e globale), posto un freno all’enfatizzazione <strong>del</strong> concetto<br />
di ‘trasformazione’ <strong>del</strong>la tarda antichità, ha rimarcato, <strong>in</strong>vece,<br />
la nozione di ‘decl<strong>in</strong>o’ ma anche i corsi evolutivi di tale<br />
epoca tra localismo (<strong>in</strong> cui s’<strong>in</strong>nesta pure il fenomeno <strong>del</strong><br />
colonato) e globalismo. La seduta è stata conclusa da Mario<br />
Mazza (Unità e pluricentrismo nella storia sociale ed economica<br />
<strong>del</strong>l’Oriente tardoantico), il quale ha analizzato i fattori geografici<br />
nella loro <strong>in</strong>fluenza sulla vita <strong>del</strong>le comunità, la consistenza<br />
<strong>del</strong>le stesse con le loro variazioni sociali ed economi-<br />
2
che. Si è rilevato come nella tarda antichità i villaggi fossero<br />
la struttura base <strong>del</strong>la civiltà agraria: comunità contad<strong>in</strong>e<br />
sorte <strong>in</strong>torno alle città ne costituivano il sistema di alimentazione.<br />
E’ stata anche sottol<strong>in</strong>eata la primarietà <strong>del</strong>l’amm<strong>in</strong>istrazione<br />
statale nella regolamentazione dei rapporti<br />
commerciali.<br />
La seduta antimeridiana <strong>del</strong> 22 novembre, presieduta<br />
da Fabrizio Conca, è stata aperta da Riccardo Cont<strong>in</strong>i (Gli<br />
studi siriaci 1976 - 2006), che ha illustrato il bilancio sugli ultimi<br />
trent’anni di studi siriaci, rilevando il valore <strong>del</strong>l’agiografia<br />
siriana quale fonte pr<strong>in</strong>cipale religiosa <strong>del</strong>la civiltà<br />
orientale nell’età tardoantica. Lellia Cracco Rugg<strong>in</strong>i, con la<br />
relazione Gli Ebrei nell’Italia tardoantica e gli studi <strong>del</strong>l’ultimo c<strong>in</strong>quantennio,<br />
ha approfondito la condizione degli ebrei nel periodo<br />
di passaggio dal mondo antico a quello medievale e la<br />
notevole dispersione di testimonianze ebraiche seppellite<br />
dalla cultura cristiana. Solo nell’ultimo c<strong>in</strong>quantennio si è<br />
manifestato l’ebraismo di numerosi monumenti considerati<br />
cristiani (ad esempio alcune catacombe ritrovate a Lipari; le<br />
catacombe di Monteverde e di villa Torlonia a Roma ecc.).<br />
L’analisi di Francesco Grelle (L’ord<strong>in</strong>amento <strong>del</strong>le città e la giurisprudenza<br />
tardoantica) si è <strong>in</strong>centrata sull’ord<strong>in</strong>amento municipale<br />
nell’età tardo antica, <strong>in</strong>dividuando nel Codex Gregorianus<br />
l’opera di letteratura giuridica da cui ricostruire il ‘diritto<br />
<strong>del</strong>le città’ <strong>in</strong>serito forse nel XV libro dopo il diritto fiscale.<br />
Claudio Moresch<strong>in</strong>i, con la relazione Letteratura tardoantica e<br />
letteratura cristiana: unità nella diversità , si è soffermato sui diversi<br />
aspetti tra la letteratura tardoantica e quella cristiana ed<br />
<strong>in</strong> particolar modo sui tratti unitari fra le due culture.<br />
3
Nella seduta pomeridiana, presieduta da Stefano Pittaluga,<br />
Antonio López Eire (Trent’anni di ricerca sul Tardoantico<br />
<strong>in</strong> Spagna) ha offerto una panoramica <strong>del</strong>le ricerche effettuate<br />
negli ultimi trent’anni sulla letteratura tardoantica <strong>in</strong><br />
Spagna, considerando specialmente il genere romanzesco<br />
che dall’epoca ellenistica arrivò f<strong>in</strong>o alla tarda antichità.<br />
Pierre Louis Malosse è <strong>in</strong>tervenuto con Actualité et<br />
perspectives de la recherche sur Libanios, esponendo la vita e le<br />
opere <strong>del</strong> gran retore greco Libanio sullo scorcio <strong>del</strong>la tarda<br />
antichità. L’analisi di alcune Novelle giust<strong>in</strong>ianee sulla ‘bontà<br />
<strong>del</strong>la guerra’ è stata condotta da Salvatore Puliatti (Guerra<br />
e pace nella legislazione di Giust<strong>in</strong>iano). Questi ha presentato la<br />
figura <strong>del</strong>l’Imperatore come ‘fautore <strong>del</strong>la pace’ che si avvaleva,<br />
però, <strong>del</strong>lo strumento <strong>del</strong>la guerra per la restaurazione<br />
<strong>del</strong>l’ordo romanorum. L’ideologia tardoantica <strong>del</strong>la pace, secondo<br />
lo studio di Puliatti, significava l’elim<strong>in</strong>azione dei<br />
contrasti di forza, la cessazione di scontri armati, la soluzione<br />
diplomatica di tali conflitti f<strong>in</strong>o al raggiungimento di uno<br />
status di quiete civile e politica. La seduta è stata chiusa da<br />
Carlos Steel (Philosophy <strong>in</strong> Late Antiquity. A Critical Survey of<br />
Recent Research), con un commento sull’<strong>in</strong>fluenza <strong>del</strong>la filosofia<br />
sulla formazione etico-politica <strong>del</strong>l’uomo nel tardo antico<br />
ed il legame fra paganesimo, neoplatonismo e<br />
cristianesimo.<br />
Il 23 novembre si è svolta, sotto la presidenza di<br />
Giorgio Otranto, la seduta antimeridiana presso l’Aula Magna<br />
<strong>del</strong>l’Accademia Pontaniana.<br />
Dopo i saluti di Guido Trombetti, Rettore <strong>del</strong>l’Università<br />
di Napoli Federico II, e di Antonio Nazzaro, Presidente<br />
generale <strong>del</strong>la Società Nazionale di Scienze Lettere ed<br />
4
Arti <strong>in</strong> Napoli, ha preso la parola Giorgio Bonamente (Politica<br />
antipagana e sorte dei templi da Costant<strong>in</strong>o a Teodosio II), richiamando<br />
l’attenzione sul conflitto tra cristianesimo e paganesimo<br />
e specialmente sulla rapida obliterazione di una<br />
religione secolare – quale il paganesimo – soppressa<br />
dall’espansione <strong>del</strong> cristianesimo tra Costant<strong>in</strong>o e Teodosio.<br />
Bonamente, però, ha osservato, al tempo stesso, la difficoltà<br />
degli imperatori cristiani nell’abbandonare tout court forme e<br />
mo<strong>del</strong>li pagani, attraverso un’aporia di fondo che emerge<br />
dalla legislazione imperiale <strong>del</strong> IV sec. d.C.: da un lato si<br />
tendeva a vietare i culti pagani, dall’altro a tutelarne gli edifici,<br />
<strong>in</strong> quanto beni di diritto pubblico rispetto ai quali non si<br />
poteva procedere ad una confisca vera e propria. La rassegna<br />
archeologica sull’era tarda antica proposta da Gisella<br />
Cant<strong>in</strong>o Watagh<strong>in</strong> (La città tardoantica: riflessioni sui mo<strong>del</strong>li di<br />
lettura <strong>del</strong>la documentazione archeologica) ha posto <strong>in</strong> luce, tra<br />
l’altro, che <strong>in</strong> tale periodo la costruzione <strong>del</strong>le mura assumeva<br />
notevole importanza perché <strong>del</strong>imitava lo spazio urbano.<br />
Rita Lizzi Testa (Dal conflitto al dialogo: nuove prospettive<br />
sulle relazioni tra pagani e cristiani <strong>in</strong> Occidente alla f<strong>in</strong>e <strong>del</strong> IV sec.)<br />
ha analizzato le due religioni, quella pagana e cristiana, non<br />
<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i esclusivamente di ‘conflitto’ ma anzi di graduale<br />
‘relazione’ fra le due culture. Secondo la studiosa, l’atteggiamento<br />
di Graziano, uno fra gli imperatori cristiani, non<br />
fu quello di una netta separazione con il paganesimo per<br />
operare una scelta radicale verso la cultura cristiana; <strong>in</strong>vero,<br />
le misure economiche adottate dall’Imperatore non riguardavano<br />
tutti i collegi sacerdotali pagani, ma solo quello <strong>del</strong>le<br />
Vestali. Gabriele Marasco con L’Impero tardoantico: un antesignano<br />
<strong>del</strong>lo stato sociale, ha illustrato la politica sociale nell’età<br />
5
tardoantica da Costant<strong>in</strong>o a Giust<strong>in</strong>iano; <strong>in</strong> quegli anni,<br />
l’azione ‘tetrarchica’ tra Stato, Chiesa e privati cittad<strong>in</strong>i, garantì<br />
assistenza ai ‘più deboli’ con la costruzione di ospedali,<br />
istituti assistenziali ed ospizi. Ha concluso la seduta Marcello<br />
Rotili (Archeologia e storia <strong>del</strong>l’<strong>in</strong>sediamento nella Tarda Antichità<br />
e nel primo Alto Medioevo: bilancio e prospettive di ricerca), il<br />
quale ha <strong>del</strong><strong>in</strong>eato i risultati s<strong>in</strong>ora conseguiti e le nuove<br />
prospettive degli studi relativi alla storia degli <strong>in</strong>sediamenti<br />
dalla tarda antichità all’Alto Medioevo.<br />
Nella sessione conclusiva pomeridiana, tenutasi presso<br />
l’Aula Convegni <strong>del</strong> Palazzo Du Mesnil <strong>del</strong>l’Università di<br />
Napoli L’Orientale, ha avuto luogo una tavola rotonda, presieduta<br />
da Mario Amelotti, sul tema «<strong>Diritto</strong> e storia tardoantica»<br />
con <strong>in</strong>terventi programmati di Francesco Amarelli, Mariagrazia<br />
Bianch<strong>in</strong>i, Paolo Garbar<strong>in</strong>o, Dario Mantovani, Aldo<br />
Mazzacane, Tullio Spagnuolo Vigorita e Mario Tedeschi.<br />
Francesco Amarelli ha esam<strong>in</strong>ato particolarmente la<br />
trasformazione, nell’età tarda antica, <strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong> giurista,<br />
consumatosi nell’anonimato <strong>del</strong>le cancellerie imperiali, luogo<br />
deputato alla creazione di figure giuridiche e mo<strong>del</strong>li<br />
formativi-istituzionali; Mariagrazia Bianch<strong>in</strong>i ha presentato<br />
l’età tardoantica come il periodo di mutamento <strong>in</strong> cui i valori<br />
<strong>del</strong> cristianesimo condizionano la normativa imperiale;<br />
Paolo Garbar<strong>in</strong>o ha affrontato i fattori più rilevanti <strong>del</strong> periodo<br />
tardoantico: la volgarizzazione <strong>del</strong> diritto; l’affermarsi<br />
dei diritti locali e orientali; l’<strong>in</strong>fluenza <strong>del</strong> cristianesimo e<br />
‘l’empirismo <strong>del</strong>la decadenza’; Dario Mantovani ha ravvisato<br />
nell’epoca tardo antica la difficoltà di autorappresentarsi<br />
<strong>in</strong> term<strong>in</strong>i orig<strong>in</strong>ali, richiamando l’attenzione sulla diversificazione<br />
<strong>del</strong> ruolo <strong>del</strong> giurista di fronte alla ‘canonizzazione’<br />
6
degli scritti giurisprudenziali: il ruolo centrale era assorbito<br />
dallo scritto canonico utilizzato nella scuola e nella prassi;<br />
Aldo Mazzacane, da storico medievale, ha tracciato un bilancio<br />
<strong>del</strong>le nuove prospettive di ricerca, tra cui l’espansione<br />
degli studi a tutta l’area <strong>del</strong> Mediterraneo; Tullio Spagnuolo<br />
Vigorita ha illustrato l’importanza e l’efficacia <strong>del</strong>la confisca<br />
nell’età <strong>del</strong> tardo antico e la sua larga applicazione <strong>in</strong> campo<br />
religioso per ottenere conversioni; Mario Tedeschi ha <strong>in</strong>dicato<br />
il mutamento verificatosi dopo il concilio di Nicea<br />
(325 d.C.) dall’universalismo <strong>del</strong>l’impero all’imperialismo<br />
<strong>del</strong>la Chiesa che, con la propria politica, mirava ad <strong>in</strong>sediarsi<br />
nel potere reale e a costituirne parte essenziale. E’ stata anche<br />
evidenziata l’unione <strong>in</strong>dissolubile tra il diritto romano e<br />
la legge canonica nella tarda antichità.<br />
Le conclusioni <strong>del</strong> Convegno sono state di Francesco<br />
Paolo Casavola, Presidente emerito <strong>del</strong>la Corte Costituzionale,<br />
il quale ha rimarcato la necessità di una stretta collaborazione<br />
tra storici e giuristi per una completa ricostruzione<br />
<strong>del</strong> diritto romano. Il Tardo antico, def<strong>in</strong>ito da Casavola<br />
come crogiuolo di nascita e luogo di germ<strong>in</strong>azione <strong>del</strong>la civiltà<br />
orientale ed occidentale, siccome tradizione, deve essere<br />
memoria e consapevolezza <strong>del</strong> mondo odierno, essenziale<br />
per non privare l’uomo <strong>del</strong>la propria identità e libertà, nei<br />
diversi processi di globalizzazione attualmente <strong>in</strong> corso.<br />
GIUSEPPE CRESCENZO<br />
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