10.07.2015 Views

pdf per la stampa - Teoria e Storia del Diritto Privato

pdf per la stampa - Teoria e Storia del Diritto Privato

pdf per la stampa - Teoria e Storia del Diritto Privato

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 20to di C<strong>la</strong>udio, anche <strong>la</strong> ricostruzione di tale quadroaiuta a cogliere il senso <strong>del</strong>le fonti epigrafiche– come gli editti e i senatoconsulti –, archeologichee numismatiche, <strong>per</strong>mettendo di comprenderne<strong>la</strong> funzione, il significato storico e anche,<strong>per</strong>ché no, l’intrinseca bellezza, sul piano <strong>del</strong><strong>la</strong>storia <strong>del</strong>l’arte.Un bel libro, dunque, di diritto romano sì, maanche di archeologia e arte finalizzate all’esegesigiuridica, nel quale <strong>la</strong> conoscenza, da ciascuno ditali terreni, si riversa, felicemente, sugli altri.[Francesco Lucrezi]Rossel<strong>la</strong> Laurendi, Profili costituzionali e orientamentipolitici <strong>del</strong> principato di C<strong>la</strong>udio, Reggio Ca<strong>la</strong>bria,2012.1. La monografia recentemente dedicata daRossel<strong>la</strong> Laurendi al principato di C<strong>la</strong>udio, e partico<strong>la</strong>rmentealle circostanze <strong>del</strong><strong>la</strong> sua presa dipotere e <strong>del</strong> riconoscimento legale <strong>del</strong>l’adventus,affronta alcune questioni di rilevante interesse,inerenti al<strong>la</strong> vexata quaestio <strong>del</strong><strong>la</strong> natura giuridica<strong>del</strong> principato romano e ai profili costituzionali<strong>del</strong> potere <strong>del</strong> princeps, offrendo sollecitazioni espunti di riflessione che vanno al di là <strong>del</strong>lo specificooggetto tematico e temporale <strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca.Nel primo capitolo (Adventus C<strong>la</strong>udii, pp. 9-23), l’autrice passa in rassegna lo stato <strong>del</strong>le fontiletterarie antiche a nostra disposizione e <strong>del</strong> dibattitodottrinale su di esse intrecciatosi, re<strong>la</strong>tivonon solo alle vicende che portarono all’ascesa altrono <strong>del</strong>l’im<strong>per</strong>atore (primo principe, com’è noto,a non essere stato adottato all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong>gens Iulia), ma a tutto il complesso problema deisignificati legali, mistici e soteriologici <strong>del</strong> dies im<strong>per</strong>ii:quel dies a quo <strong>del</strong> potere <strong>del</strong> singolo im<strong>per</strong>atorea cui era affidata, evidentemente, non solouna funzione meramente cronologica e formalistica(una sorta di ‘inizio governo’), ma soprattuttoil <strong>del</strong>icato e controverso compito di annunciarealle genti non solo chi fosse il nuovo sovrano, ma


R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 2soprattutto <strong>per</strong>ché il suo potere avesse inizio queldeterminato giorno, e non un altro.Cos’è accaduto, quel giorno? Chi ha scelto ilnome <strong>del</strong> nuovo im<strong>per</strong>atore, chi gli ha attribuitoil potere? Ed era autorizzato, l’organo che ha procedutoal conferimento, ad effettuare tale attribuzione?Una questione, com’è evidente, di importanzaessenziale ai fini di una valutazione reale<strong>del</strong>l’ambigua natura <strong>del</strong> principato, <strong>per</strong>ennementein bilico, come si sa, tra ‘sostanza’ monarchica e‘forma’ repubblicana, costantemente sottopostoai mutevoli rapporti di forza tra i diversi soggettiattivi sul proscenio <strong>del</strong><strong>la</strong> lotta politica, variamentedesiderosi di arrogarsi il potere di scegliere ilnuovo principe, e quindi il riconosciuto ruolo di‘fonte’ <strong>del</strong> comando 1 .Il secondo capitolo (La qualificazione costituzionale<strong>del</strong>l’investitura di C<strong>la</strong>udio, pp. 25-50) tratta <strong>la</strong>specifica questione <strong>del</strong><strong>la</strong> vicenda <strong>del</strong><strong>la</strong> presa dipotere di C<strong>la</strong>udio – che fu acc<strong>la</strong>mato im<strong>per</strong>atoredalle milizie, nei castra praetoria, il 24 gennaio <strong>del</strong>41 – e <strong>del</strong><strong>la</strong> scelta, da parte <strong>del</strong> principe e <strong>del</strong> suoentourage, di assumere tale data come exordiumprincipatus, riconoscendo così ufficialmente il datodi fatto di un potere im<strong>per</strong>iale scaturito dal<strong>la</strong> forza<strong>del</strong>l’esercito. Una novità indubbiamente di1 Sul punto, rinvio a due mie ormai lontane monografie:‘Leges su<strong>per</strong> principem’. La ‘monarchia costituzionale’<strong>del</strong> principato, Napoli, 1982, 119 ss., e Aspetti giuridici<strong>del</strong> principato di Vespasiano, Napoli, 1995, 67 ss.19 TSDP – VI 2013<strong>per</strong> l’eleganza <strong>del</strong><strong>la</strong> veste grafica, <strong>la</strong> ricchezza<strong>del</strong>l’apparato iconografico e l’eccellente qualità<strong>del</strong>le decine e decine di immagini che corredano iltesto, a volte (come <strong>per</strong> le fonti numismatiche edepigrafiche) presentate come specifico oggetto dianalisi storico-giuridica, altre volte (cammei, statue,busti, pavimenti, acqueforti e dipinti moderni)offerti a scopo di illustrazione, ma comunquesempre utili a far entrare il lettore nello spirito <strong>del</strong>tempo. Una ricchezza ed eleganza che non solorendono il libro di piacevole lettura, ma, in ragione<strong>del</strong>lo specifico tema <strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca – che riguardaanche, principalmente, l’uso politico <strong>del</strong><strong>la</strong> propaganda,l’immagine e <strong>la</strong> rappresentazione <strong>del</strong> potereim<strong>per</strong>iale, <strong>la</strong> sua natura ‘giuridico-costituzionale’– <strong>per</strong>mettono un diretto confronto conl’ambiguo, controverso problema <strong>del</strong> rapporto traforma e sostanza <strong>del</strong><strong>la</strong> sovranità, nonché conl’uso dei molteplici strumenti di comunicazione edi <strong>per</strong>suasione di massa nel mondo antico.Con i suoi commenti alle immagini presentate,<strong>la</strong> Laurendi offre un prodotto esemp<strong>la</strong>re diutilizzazione, sul piano <strong>del</strong><strong>la</strong> ricerca giuridica, <strong>del</strong>lefonti numismatiche ed epigrafiche, che assurgono,nelle pagine <strong>del</strong><strong>la</strong> monografia, al livello distrumenti essenziali di interpretazione e ricostruzione<strong>del</strong><strong>la</strong> storia <strong>del</strong> ‘diritto costituzionale’ romano,non solo in funzione ‘ausiliaria’ e ‘suppletiva’rispetto alle più conosciute fonti letterarie.E, d’altra parte, se le monete e le epigrafi aiutanoa ricostruire il quadro costituzionale <strong>del</strong> principa-


R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 18ne agli Acta Fratrum Arvalium) vengono prese inconsiderazione al<strong>la</strong> luce di un’attenta considerazione<strong>del</strong>le eventuali intenzioni apologetiche, e<strong>del</strong>le caratteristiche peculiari <strong>del</strong><strong>la</strong> loro narrazione,ma anche le ricostruzioni degli storiografi <strong>del</strong>Novecento (da Barbagallo a Charlesworth, da DeFrancisci al<strong>la</strong> Levick, da Wiedemann a Syme) sononon soltanto ‘utilizzate’ come fonte di conoscenza,ma anche commentate nelle loro impostazioni,metodologie, orizzonti di ricerca, consideratiall’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> concreta realtà <strong>del</strong> loroambiente e <strong>del</strong> loro tempo.Un <strong>la</strong>voro attento ed equilibrato, che arriva adare al<strong>la</strong> monografia, a volte, anche <strong>la</strong> veste di undocumentato saggio di storia <strong>del</strong><strong>la</strong> storiografia,<strong>per</strong> cui <strong>la</strong> ricostruzione ed rappresentazione <strong>del</strong>diritto pubblico romano, cui l’autrice giunge, purfondandosi solo sulle fonti antiche, tiene contocriticamente <strong>del</strong>le interpretazioni datene dal<strong>la</strong>dottrina moderna. Se un appunto si può fare, suquesto piano, al<strong>la</strong> giovane studiosa, è quello diindulgere un po’ troppo in citazioni letterali deivari autori, che possono apparire, talvolta, nonstrettamente indispensabili ai fini <strong>del</strong> discorso.Ma è da riconoscere che è anche attraverso talicitazioni che il lettore è messo in grado di confrontarsidirettamente col preciso pensiero degliautori, ponendone a confronto le diverse interpretazionie conclusioni.Un elogio partico<strong>la</strong>re va rivolto all’autrice –ma anche, occorre dire, all’Editore – soprattutto3 TSDP – VI 2013grande importanza politica e costituzionale, dalmomento che – attraverso un’evidente umiliazione<strong>del</strong> Senato e dei comizi, inequivocabilmenteprivati di ogni potere di investitura effettiva, e relegatia un mero compito di ratifica ex post (il significatotecnico-giuridico <strong>del</strong>l’homológhesan diCass. Dio 60.4 non sfugge all’autrice a p. 73 s.) –pareva infliggere un colpo apparentemente mortaleagli equilibri repubblicani <strong>del</strong>l’im<strong>per</strong>o, inaugurando<strong>la</strong> serie dei dies im<strong>per</strong>ii militari 2 , conl’esercito non più custode <strong>del</strong><strong>la</strong> legittimità istituzionale,ma arbitro e ‘creatore’ <strong>del</strong><strong>la</strong> stessa.Nel terzo capitolo (Im<strong>per</strong>[ium] recept[um], pp.51-78), quello forse di maggiore originalità e interesse,l’autrice prende in esame le circostanze<strong>del</strong>l’adventus di C<strong>la</strong>udio al<strong>la</strong> luce <strong>del</strong>le testimonianzenumismatiche <strong>del</strong> tempo, e segnatamente didiverse monete, coniate in occasione <strong>del</strong><strong>la</strong> presadi potere <strong>del</strong> principe, alle quali fu affidatol’importante compito pubblicitario e propagandisticonon solo di annunciare al mondo l’avvenutapresa di potere <strong>del</strong> nuovo im<strong>per</strong>atore, ma anchedi rive<strong>la</strong>re ufficialmente quale fosse da considerarsi<strong>la</strong> fonte <strong>del</strong> nuovo potere, e quindi <strong>la</strong> sua legittimazione.Attraverso un’attenta esegesi e interpretazione<strong>del</strong>le legende monetali – <strong>per</strong> esempio,“im<strong>per</strong>-recept”, da sciogliersi in im<strong>per</strong>(ator) recept(us)o im<strong>per</strong>(ium) recept(um), “praetor-recept” =praetor(iani) recept(i) o praetor(ianus) recept(us), o prae-2 ‘Leges’, cit., 119ss.; Aspetti, cit., 67ss.


R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 4tor(ianis) recept(is) ecc. – e <strong>del</strong>le figure – l’im<strong>per</strong>atore,un pretoriano, <strong>la</strong> dea Roma, i castra praetoria– coniate sulle monete, e un approfonditoconfronto con <strong>la</strong> dottrina precedente sul tema, <strong>la</strong>Laurendi sve<strong>la</strong> e illustra quello che le sembra giustamenteessere un motivo ricorrente <strong>del</strong><strong>la</strong> monetazione<strong>del</strong> tempo, ossia il messaggio politico ecostituzionale che «C<strong>la</strong>udio sia stato ricevuto comeim<strong>per</strong>atore nel pretorio, o che nel pretorio glisia stato conferito l’im<strong>per</strong>ium» 3 : <strong>la</strong> circostanza chel’im<strong>per</strong>atore sia divenuto tale <strong>per</strong> volontà dei pretorianiè un fatto che «viene riconosciuto senzainfingimenti, con una iniziativa assolutamentenuova, unica nelle emissioni monetarie di tutto il<strong>per</strong>iodo im<strong>per</strong>iale» 4 .Si prende atto che il principe deve il suo potereai pretoriani, e ormai «il vero rappresentante<strong>del</strong> popolo è l’esercito, che è il popolo in armi, e<strong>la</strong> crème <strong>del</strong>l’esercito è il corpo scelto <strong>del</strong><strong>la</strong> guardiapretoria» 5 . Le coniazioni degli anni immediatamentesuccessivi al<strong>la</strong> presa di potere, con <strong>la</strong> loroesplicita rievocazione <strong>del</strong> dies im<strong>per</strong>ii militare,sembrano rappresentare un formale riconoscimento<strong>del</strong> valore costituzionale attribuito all’acc<strong>la</strong>mazionedei pretoriani, e una legittimazione retroattivadi un atto di forza militare.Il quarto capitolo (La ‘respublica’ fra ‘demokratia’e ‘aristokratia’, pp. 79-91) contiene una serie di ri-3 R. LAURENDI, Profili, cit., 67 s.4 R. LAURENDI, Profili, cit., 69.5 R. LAURENDI, Profili, cit., 71.17 TSDP – VI 2013anzitutto <strong>per</strong> alcune originali idee ed osservazionicritiche, in materia giuridico-costituzionale, <strong>del</strong>tutto nuove e <strong>per</strong> questo sopra indicate.I riferimenti al<strong>la</strong> dottrina moderna appaionoesaurienti, puntuali ed equilibrati, e va segna<strong>la</strong>tocome speciale motivo di pregio il fatto chel’autrice collochi le espressioni di pensiero deglistudiosi presi in considerazione nel loro specificocontesto culturale, sottraendole a quel<strong>la</strong> sorta di‘limbo’ astratto e atemporale in cui paiono spessoconfinate, <strong>per</strong> essere di volta in volta raccolte, aseconda <strong>del</strong>le esigenze, come citazioni da inserirein un esame critico volto al<strong>la</strong> ricostruzione degliistituti, <strong>del</strong>le forme e <strong>del</strong>le concezioni <strong>del</strong> ‘dirittocostituzionale’ <strong>del</strong> primo principato.L’autrice, da questo punto di vista, mostrasensibilità storica e giuridica non solo nell’approcciocon le fonti antiche (correttamente collocatenel<strong>la</strong> loro cornice ideologica e nel loro contestospazio-temporale), ma anche con le pagine<strong>del</strong><strong>la</strong> dottrina moderna, anch’esse trattate – come,in effetti, dovrebbe sempre accadere – al<strong>la</strong> streguadi ‘fonti’ di conoscenza storica, e quindi dasottoporre al doveroso filtro <strong>del</strong> vaglio critico,<strong>del</strong><strong>la</strong> contestualizzazione, <strong>del</strong>l’indagine sull’origine<strong>del</strong>le informazioni (le ‘fonti <strong>del</strong>le fonti’) ecc. 22 .Vediamo, così, che non solo le rappresentazionidegli autori e dei documenti antichi (da F<strong>la</strong>vioGiuseppe a Svetonio, da Tacito a Cassio Dio-22 Cfr., sul punto, <strong>la</strong> mia Recensione ad A. MOZZILLO, Variusmultiplex multiformis, in Panorami, III, 1991, 300ss.


R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 16stesso documento), in realtà, non fu mai attribuito,né a Vespasiano, né a C<strong>la</strong>udio, né ad altri 19 .Ma, <strong>per</strong> quel che riguarda <strong>la</strong> mia ostinata lottacontro <strong>la</strong> Lex de im<strong>per</strong>io, devo dire che <strong>la</strong> stessapregevole monografia <strong>del</strong><strong>la</strong> Laurendi pare offrire,sia pur non volutamente, una nuova freccia almio arco: sull’adventus di C<strong>la</strong>udio <strong>la</strong> documentazione– letteraria, epigrafica e numismatica – puntualmentepassata in rassegna dall’autrice, è riccae minuziosa: se ci fosse stato qualcosa di lontanamentesimile, sul piano <strong>del</strong><strong>la</strong> formale attribuzionedei poteri, a quello che sarebbe poi accadutocon Vespasiano, ce ne sarebbe arrivata, certamente,notizia. Non è vero che «<strong>per</strong> lo meno daCaligo<strong>la</strong> .., ma probabilmente già da Tiberio, unalex rogata votata dai comizi recepiva in un solo attonormativo di attribuzione dei poteri al principeil senatusconsultum di conferimento <strong>del</strong>l’im<strong>per</strong>iumall’im<strong>per</strong>atore ed il ben distinto plebiscitum di assegnazione<strong>del</strong><strong>la</strong> tribunicia potestas» 20 . Siffatta lex rogatanon è mai stata emanata, se non, un’unica volta,nel 70 21 ; se ci fosse stata anche <strong>per</strong> C<strong>la</strong>udio, losapremmo sicuramente.5. Nel complesso, il <strong>la</strong>voro <strong>del</strong><strong>la</strong> Laurendi si<strong>la</strong>scia apprezzare da molteplici punti di vista, e19 ‘Leges’, cit., 156ss., Al di sopra, cit., 683ss.; Il mito,cit., 157ss.20 R. LAURENDI, Profili, cit., 71.21 ‘Leges’, cit., 143ss.; Aspetti, cit., 89ss.; Il mito, cit.,157ss.; Al di sopra, cit., 683ss.5 TSDP – VI 2013flessioni – svolte al<strong>la</strong> luce <strong>del</strong>le fonti letterarie e,di nuovo, numismatiche, oltre che <strong>del</strong><strong>la</strong> modernadottrina – sull’ambigua natura giuridica <strong>del</strong> principatonel primo secolo, a partire da Augusto, sulprecario equilibrio tra legalità repubblicana e autocraziaim<strong>per</strong>iale e sul mutevole confronto tra imolteplici soggetti (sanato, comizi, esercito …)variamente interessati a piegare, in un senso onell’altro, <strong>la</strong> natura e <strong>la</strong> vocazione <strong>del</strong>l’im<strong>per</strong>o.Nel quinto capitolo (Conquiste e integrazione<strong>del</strong>l’im<strong>per</strong>o, pp. 93-116), infine, l’autrice passa inrassegna le testimonianze storico-letterarie, epigrafichee numismatiche dedicate alle campagnemilitari di C<strong>la</strong>udio, cercando di comprendere, al<strong>la</strong>luce <strong>del</strong>le stesse, quali potessero esserne state leeffettive motivazioni, <strong>per</strong> poi affrontare <strong>la</strong> questione<strong>del</strong>l’atteggiamento assunto dal principe difronte al problema <strong>del</strong><strong>la</strong> concessione <strong>del</strong><strong>la</strong> cittadinanzaad alcune categorie di provinciali, valutandole possibili ragioni <strong>del</strong>le sue posizioni, improntatead a<strong>per</strong>tura e ad ecumenismo, e confrontandolecon i sottaciuti precedenti di Cesare,con <strong>la</strong> politica restrittiva di Augusto, e poi conquel<strong>la</strong> di nuovo ben più <strong>la</strong>rga di Adriano.Chiudono il libro una pregevole appendice diTavole con riproduzioni di statue, epigrafi, cammei,affreschi ed edizioni re<strong>la</strong>tivi al principato diC<strong>la</strong>udio (pp. 114-128), un ragguaglio bibliografico(pp. 129-146) e gli indici (<strong>del</strong>le fonti [pp. 147-149], dei termini giuridici [pp. 150-151], dei nomi


R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 6geografici, topografici e di popoli [p. 154] e degliautori moderni [pp. 155-158]).2. Per quanto riguarda le opinioni <strong>per</strong>sonaliformu<strong>la</strong>te dal<strong>la</strong> studiosa, su questioni che vedononotevoli divaricazioni all’interno <strong>del</strong><strong>la</strong> dottrina,alcune, in partico<strong>la</strong>re, appaiono decisamente condivisibili<strong>per</strong> le osservazioni formu<strong>la</strong>te a sostegnocon intelligenza critica: <strong>per</strong> esempio, <strong>la</strong>ddove, aproposito <strong>del</strong><strong>la</strong> promozione <strong>del</strong> culto im<strong>per</strong>ialenell’età augustea, <strong>la</strong> Laurendi (p. 13) afferma chesi sarebbe trattato di un fenomeno sostanzialmentespontaneo – maturato principalmente nel<strong>la</strong>pars Orientis, nell’humus ideologico di culture abituate,da sempre, a interpretare il potere terrenoin senso divinizzante e soteriologico, e che orapenetravano, come non era mai successo prima,in Occidente – che Augusto, certo, non avrebbeostaco<strong>la</strong>to, ma neanche a<strong>per</strong>tamente promosso.Ciò è sicuramente vero, ed è stato detto in molteplicioccasioni 6 , ma non appare su<strong>per</strong>fluo chevenga ribadito anche con nuovi argomenti, dalmomento che ancor oggi circo<strong>la</strong>no diverse ricostruzionidei processi di ‘misticizzazione’ <strong>del</strong> principe,in età augustea, in chiave di accorta e preor-6 Per limitarmi alle mie osservazioni in materia, cfr., <strong>per</strong> es.:‘Leges’, cit., 25ss.; Messianismo regalità im<strong>per</strong>o. Idee religiose e ideaim<strong>per</strong>iale nel mondo romano, Firenze, 1996, passim; Recensione aO. BUCCI, Le provincie orientali <strong>del</strong>l’Im<strong>per</strong>o Romano, in Index,XXVIII, 2000, 239ss.; F. D’IPPOLITO-F. LUCREZI, Profilostorico istituzionale di diritto romano, Napoli, 2012, 207 ss.15 TSDP – VI 2013tra<strong>la</strong>ticio di complessiva investitura im<strong>per</strong>iale; mail punto non è questo.È vero che l’epigrafe CIL. 6.1.930 (<strong>la</strong> cui infelicissimadenominazione come Lex de im<strong>per</strong>io Vespasianiha generato enormi danni storiografici),nel menzionare i poteri, rievocati dal<strong>la</strong> Laurendi,che sarebbero stati attribuiti a Vespasiano, fa specificoriferimento al fatto che alcuni di essi starebberogià stati esercitati, precedentemente, dagliim<strong>per</strong>atori Augusto, Tiberio e C<strong>la</strong>udio (segnatamente:il potere di foedus facere, senatus habere ecommendare), e che <strong>la</strong> facoltà di proferre fines pomeriisarebbe stata già esercitata da C<strong>la</strong>udio (che effettivamentene fece uso, nel 49). Ma – a parte il fattoche, riguardo al potere di commendatio, non è citatoalcun precedente – nul<strong>la</strong> <strong>la</strong>scia pensare, in alcunmodo, che l’epigrafe facesse riferimento auna formale attribuzione di tali facoltà ai precedentiim<strong>per</strong>atori, attraverso un atto formale <strong>del</strong>senato, in occasione <strong>del</strong>l’incoronazione. Quanto,infine, all’enorme e indistinta facoltà di fare tuttociò che l’im<strong>per</strong>atore ritenesse utile, nelle coseumane e divine (ossia <strong>la</strong> famosa e controversa 6°c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong>, cd. ‘c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> discrezionale’), ossia al presuntoconferimento all’im<strong>per</strong>atore di una sorta diassoluta onnipotenza, è <strong>del</strong> tutto evidente che ilvalore di tale parte <strong>del</strong>l’epigrafe è esclusivamentedi tipo retorico e propagandistico, e che siffatto‘ultrapotere’ (subito rinnegato, fra l’altro, dal<strong>la</strong>successiva c<strong>la</strong>uso<strong>la</strong> 7°, nonché dall’insieme <strong>del</strong>lo


R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 14Naturalmente, si possono avanzare ipotesi diverse,ma non ritengo di poter concordare conl’autrice, <strong>la</strong>ddove el<strong>la</strong> ritiene che, scrivendo tà loipà,Dione volesse fare riferimento ad «attribuzioni‘minori’ <strong>del</strong> princeps», quali il diritto di dichiarareguerra e concludere <strong>la</strong> pace, quello di stipu<strong>la</strong>refoedera, il ius agendi cum senatu, <strong>la</strong> commendatio deicandidati alle magistrature, il potere di al<strong>la</strong>rgare ilpomerium, oltre al<strong>la</strong> «discrezionale e generale facoltàd’intervento nelle res divinae, humanae, publicaeprivataeque quando vi ravvisasse l’interesse <strong>del</strong><strong>la</strong> respublica» 17 ; poteri e prerogative che sarebbero attestati(oltre che da Dione 53.32.5, 54.3.3), anchedal<strong>la</strong> c.d. Lex de im<strong>per</strong>io Vespasiani. Non pretendo(anche se, certo, ne sarei lusingato) di avere vinto<strong>la</strong> mia picco<strong>la</strong>, lunga battaglia <strong>per</strong>sonale volta asmantel<strong>la</strong>re quello che ho definito il ‘mito’ <strong>del</strong><strong>la</strong>Lex de im<strong>per</strong>io Vespasiani (a mio avviso, pura esemplice invenzione <strong>del</strong><strong>la</strong> dottrina moderna, cheavrebbe trasformato il testo <strong>del</strong>l’epigrafe C.I.L.,re<strong>la</strong>tiva al solo im<strong>per</strong>atore Vespasiano, e circoscrittaesclusivamente alle eccezionali circostanzestoriche e giuridiche <strong>del</strong> suo adventus, in una sortadi ‘Magna Charta’ <strong>del</strong>l’intero principato 18 ), e a dimostrarel’assoluta inesistenza di un documento17 R. LAURENDI, Profili, cit., 46.18 ‘Leges’, cit., 143ss; Aspetti, cit., 89ss.; Al di sopra e al di sotto<strong>del</strong>le leggi, in Sodalitas. Scritti in onore di A. Guarino, I, Napoli,1984, 683ss.; Il mito <strong>del</strong><strong>la</strong> ‘Lex de im<strong>per</strong>io Vespasiani’, in ActaF<strong>la</strong>viana, I, Roma, 2010, 157ss.7 TSDP – VI 2013dinata ‘propaganda’ im<strong>per</strong>iale, ubbidiente a unasorta di precisa e occulta ‘regia’ centrale (che, inrealtà, mai ci fu, né avrebbe potuto esserci).Degne di attenzione anche le pagine in cui <strong>la</strong>Laurendi cerca di ricostruire, al<strong>la</strong> luce <strong>del</strong>le fonti– dal tenore in parte contrastante – come possanoessere effettivamente andati i fatti in quel<strong>la</strong>concitata giornata <strong>del</strong> 24 gennaio 41 (nel<strong>la</strong> qualeC<strong>la</strong>udio, subito dopo l’assassinio <strong>del</strong> nipote, Caligo<strong>la</strong>,si sarebbe nascosto, nel timore di essere anchelui ucciso, <strong>per</strong> essere poi sco<strong>per</strong>to nel suo rifugio,pavido e tremebondo, dai pretoriani, che loavrebbero inopinatamente acc<strong>la</strong>mato princeps) e,in partico<strong>la</strong>re, di capire che tipo di investitura ipretoriani avrebbero e<strong>la</strong>rgito al nuovo im<strong>per</strong>atore.Le parole di Svetonio [C<strong>la</strong>ud. 14], secondo cuii soldati avrebbero concesso il “ius arbitriumqueomnium rerum”, e di Cassio Dione [60.1], che usal’espressione “pãn tò krátos”, “tutto il potere”,hanno fatto pensare che, <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima volta, quello<strong>del</strong> principe possa essere stato consideratocome un potere unico, unitario, tanto che CourtneyEdward Stevens, in una conversazione privata,mai pubblicata, ma ripresa da Barbara Levickin uno scritto <strong>del</strong> 1990, sarebbe arrivato a definireC<strong>la</strong>udio «il primo im<strong>per</strong>atore romano», proprio inquanto con lui, <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima volta, quel<strong>la</strong> di im<strong>per</strong>atoresarebbe stata vista e considerata comeun’unica carica, e non una somma di poteri disgiunti(im<strong>per</strong>ium proconsu<strong>la</strong>re, tribunicia potestas, ma-


R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 8gistrature, Pontificato ecc.). Un’osservazione interessante(anche se, certamente, più sul piano <strong>del</strong><strong>la</strong>suggestione e <strong>del</strong>lo stimolo al<strong>la</strong> riflessione che suquello <strong>del</strong>l’effettiva ricostruzione costituzionale),che <strong>la</strong> Levick («The Principate was now a singleofficium» 7 ), e poi <strong>la</strong> Laurendi 8 , hanno avuto il meritodi raccogliere e trasmettere. «Caligo<strong>la</strong> – notaancora l’autrice – <strong>per</strong> primo adottò quel<strong>la</strong> tito<strong>la</strong>turaim<strong>per</strong>iale che era stata <strong>del</strong> primo principe eche divenne poi canonica: Im<strong>per</strong>ator Caesar Augustus»;inoltre <strong>per</strong> C<strong>la</strong>udio, non essendo egli statoadottato da nessuno dei predecessori, l’assunzione<strong>del</strong>l’appel<strong>la</strong>tivo di Caesar fu «emblematica<strong>del</strong><strong>la</strong> riconosciuta funzione che quel nomen avevaormai acquisito nel<strong>la</strong> gestione <strong>del</strong> potere im<strong>per</strong>iale.Egli fu il primo dei Cesari che così si chiamarono<strong>per</strong> <strong>del</strong>iberata scelta politica, non <strong>per</strong> trasmissione<strong>del</strong> nomen ex adoptione» 9 . Annotazionicertamente esatte ed originali, meritevoli di considerazione<strong>per</strong> comprendere gli aspetti giuridicoformalinon meno che sostanziali nel gradualeconsolidamento <strong>del</strong> potere im<strong>per</strong>iale in senso autocratico.3. Importante anche <strong>la</strong> sottolineatura <strong>del</strong>l’importanza<strong>del</strong> riconoscimento <strong>del</strong> ruolo svolto daipretoriani nell’acc<strong>la</strong>mazione <strong>del</strong> principe, che7 B. LEVICK, C<strong>la</strong>udius, New Haven-London 1990, 41 (inR. LAURENDI, Profili, cit., 39).8 R. LAURENDI, Profili, cit., 38 s., 90 s.9 R. LAURENDI, Profili, cit., 91.13 TSDP – VI 2013zionali», e ciò rende l’errore (non certo l’unico, daparte <strong>del</strong>lo storico) ancora più evidente (ancorchéscusabile, in parte, in considerazione <strong>del</strong><strong>la</strong> prevalenza,nel<strong>la</strong> pagina in questione, <strong>del</strong><strong>la</strong> drammatizzazionenarrativa rispetto al<strong>la</strong> precisione nei riferimential quadro istituzionale).L’autrice si chiede, <strong>per</strong>ò, quali sarebbero statità loipà, «le cose rimanenti» (espressione che richiamail tacitiano cuncta legum et magistratuum muniain se trahens 15 , riferito allo stesso C<strong>la</strong>udio, e cunctacomposita e cuncta solita, ado<strong>per</strong>ate <strong>per</strong> indicare,genericamente, l’insieme <strong>del</strong>le onorificenze im<strong>per</strong>ialiche sarebbero state e<strong>la</strong>rgite dal senato, rispettivamente,prima a Vitellio e poi a Vespasiano 16 ).Naturalmente, non è dato sa<strong>per</strong>e a cosa facessespecifico riferimento Dione con l’espressione tàloipà (e Tacito con cuncta legum et magistratuum muniae cuncta composita o solita), e non è detto che idue storici, con le loro parole, intendessero indicarespecifici poteri legali, potendo ben darsi cheil riferimento fosse piuttosto a semplici segni e-steriori <strong>del</strong> potere (paludamenti, abiti, insegne),probabilmente consegnati insieme al titolo di PontifexMaximus (che racchiudeva in sé quello cheera considerato il più esplicito significato sacrale eaugurale <strong>del</strong> potere <strong>del</strong> principe, certamente attribuitodal senato e <strong>la</strong> cui importanza, dal punto divista simbolico, non doveva essere inferiore allostesso im<strong>per</strong>ium proconsu<strong>la</strong>re maius et infinitum).15 Ann. 11.5.116 Hist. 2.55.2, 4.3: cfr. ‘Leges’, cit., 126s.


R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 12in gioco i consoli, i quali kaì tà loipà hosa es tèn autarchíanautoû hékonta ên autõ epsefísanto, «gli votaronole cose rimanenti che riguardavano il suo principato».Giustamente l’autrice sottolinea il fattoche Dione, contrariamente a quanto erroneamenteriferito da parte <strong>del</strong><strong>la</strong> dottrina, non afferma chea conferire tà loipà sarebbero stati il Senato e icomizi, ma i consoli, i quali, <strong>per</strong>ò, non avrebberoavuto alcun legittimo potere in tale senso, <strong>per</strong> cui<strong>la</strong> frase dovrebbe intendersi come una espressione‘sintetica’, nel senso che «Dione avrebbe scrittoche i consoli “ratificarono” e “votarono” <strong>per</strong>volere in realtà dire “fecero ratificare” e “fecerovotare”, “convocando allo scopo gli organi assembleari… competenti, cioè sia il senato sia icomitia tributa 13 , in base al loro ius agendi cum patribuse cum plebe» 14 .L’annotazione <strong>del</strong><strong>la</strong> Laurendi, oltreché formu<strong>la</strong>ta<strong>per</strong> <strong>la</strong> prima volta nel<strong>la</strong> dottrina, è senz’altroesatta, in quanto è evidente che i consoli non potevanoconferire alcunché. Tuttavia, penso chepotremmo, semplicemente, essere in presenza,più che di un’espressione ‘sintetica’, di un vero eproprio errore da parte <strong>del</strong>lo storico. «Dione … –nota l’autrice – <strong>del</strong> senato romano era anchemembro, e ben conosceva tali meccanismi istitu-13 Più precisamente, andrebbe specificato che si trattavadei cd. comitia tribunicia, ossia i concilia plebis tributaconvocato con <strong>la</strong> specifica funzione di attribuire <strong>la</strong>tribunicia protestas: cfr. ‘Leges’, cit., 132 ss.14 R. LAURENDI, Profili, cit., 47.9 TSDP – VI 2013rappresenta, indubbiamente – come l’autrice innovativamentesostiene – una forma di legittimazionedi quello che, dal punto di vista <strong>del</strong><strong>la</strong> legalitàrepubblicana, rappresentava una forma di ‘colpodi stato’, e che viene invece ricondottonell’alveo <strong>del</strong><strong>la</strong> legittimità attraverso <strong>la</strong> forza <strong>del</strong><strong>la</strong>propaganda im<strong>per</strong>iale.C<strong>la</strong>udio si trovò di fronte all’alternativa franascondere l’origine violenta <strong>del</strong> suo potere, o rivendicar<strong>la</strong>a<strong>per</strong>tamente, attraverso il dies im<strong>per</strong>iimilitare. Scelse <strong>la</strong> seconda strada, promuovendol’esercito a ruolo di protagonista nel<strong>la</strong> determinazione<strong>del</strong>le sorti <strong>del</strong>l’im<strong>per</strong>o, introducendo unanovità che avrebbe spianato <strong>la</strong> strada alle successiveprese di potere da parte di Nerone e poi Vespasiano10 . Non era <strong>la</strong> prima volta che i pretorianifacevano pesare <strong>la</strong> loro forza nel<strong>la</strong> scelta <strong>del</strong>principe: era accaduto già con Caligo<strong>la</strong>, ma l’esplicitapubblicizzazione di tale ruolo, contro le prerogative<strong>del</strong> senato e dei comizi, rappresenta indubbiamenteuna novità, che l’autrice fa bene aevidenziare.Da segna<strong>la</strong>re, in partico<strong>la</strong>re, come, su questopunto, utilizzi con grande originalità (p. 30 ss.) <strong>la</strong>testimonianza di F<strong>la</strong>vio Giuseppe (ant. 19.227),che è <strong>la</strong> so<strong>la</strong> fonte a recepire un <strong>per</strong>duto autore diparte c<strong>la</strong>udia, testimone e forse protagonista degliavvenimenti, <strong>per</strong> il quale <strong>la</strong> rapace avidità <strong>del</strong> senatoaveva destituito quell’organo repubblicano10 ‘Leges’, cit., 122 ss.


R. LAURENDI – Profili costituzionali [F. Lucrezi] 10<strong>del</strong><strong>la</strong> legittimità costituzionale, facendo sì che ilprincipe apparisse all’opinione pubblica di militari,equestri e plebei come una garanzia ed un baluardo(anzi un morso <strong>per</strong> <strong>la</strong> bocca vorace: epistómisma)contro le malversazioni senatorie a danno<strong>del</strong><strong>la</strong> società e <strong>del</strong>lo Stato. Questa rivendicazionedi una nuova concezione di legittimità e di ‘sovranitàpopo<strong>la</strong>re’ dei contemporanei, finora nonosservata in dottrina, mette in discussione – aquanto ne sappiamo <strong>per</strong> <strong>la</strong> prima volta – <strong>la</strong> tradizionaleconcezione senatoria <strong>del</strong><strong>la</strong> respublica, al<strong>la</strong>quale, sotto l’aspetto ideologico e formale, lostesso Augusto, dopo le idi di marzo, aveva ritenutonon salutare opporsi.Mi sembra <strong>per</strong>ò che non vada differenziata <strong>la</strong>scelta di C<strong>la</strong>udio da quel<strong>la</strong>, successiva, di Vespasiano(il quale, com’è noto, scelse anch’egli di celebrarecome proprio dies im<strong>per</strong>ii <strong>la</strong> data <strong>del</strong><strong>la</strong> suaacc<strong>la</strong>mazione da parte <strong>del</strong>le truppe (nel suo caso,il 1° luglio <strong>del</strong> 69, da parte <strong>del</strong>le legioni di Alessandriad’Egitto) 11 . Secondo l’autrice, «che Vespasianoconsiderasse dies im<strong>per</strong>ii quello legato alriconoscimento <strong>del</strong>l’esercito non costituisce …una sorta di sanatoria retroattiva, quasi che quelconferimento fosse stato ‘illegale’ o ‘incostituzionale’»,come sarebbe invece accaduto nel caso diC<strong>la</strong>udio, che avrebbe fatto uso <strong>del</strong><strong>la</strong> monetazioneproprio <strong>per</strong> sottolineare questa legittimazione retroattiva<strong>del</strong>l’atto di forza dei pretoriani.11 TSDP – VI 2013Francamente, al di là <strong>del</strong><strong>la</strong> diversità <strong>del</strong>le circostanze,non vedo una differenza sostanziale trale due vicende, in quanto entrambi gli im<strong>per</strong>atorivollero evidentemente, <strong>per</strong> motivi politici, darepubblica visibilità all’azione svolta dall’esercito, ericondurne l’o<strong>per</strong>ato nell’alveo <strong>del</strong><strong>la</strong> legalità im<strong>per</strong>iale.Gli strumenti ado<strong>per</strong>ati furono diversi, comedifferente fu il quadro storico, ma il significato<strong>del</strong>l’o<strong>per</strong>azione, sul piano costituzionale, fu sostanzialmentelo stesso. C<strong>la</strong>udio aveva segnato unprecedente, che tornò utile, un trentennio dopo,al principe f<strong>la</strong>vio.Le riflessioni sulle ragioni <strong>del</strong>le campagne militari,poi, appaiono p<strong>la</strong>usibili e ben argomentate;anche se, forse, asserire che <strong>la</strong> conquista <strong>del</strong><strong>la</strong> Britannisarebbe stata decisa anzitutto «<strong>per</strong> motivi dipolitica interna» 12 , può apparire, da una parte, ovvio(quale guerra di conquista non risponde a esigenzedi politica interna?), e, dall’altra, improprio:l’im<strong>per</strong>o romano era il governo <strong>del</strong> mondo, <strong>la</strong> suatendenza espansionistica e universalistica eraqualcosa di più di un ‘motivo di politica interna’,era <strong>la</strong> sua stessa ragion d’essere.4. Un punto partico<strong>la</strong>rmente interessante<strong>del</strong>l’analisi <strong>del</strong><strong>la</strong> Laurendi riguarda l’interpretazione<strong>del</strong>l’espressione di Cassio Dione (60.1.4),secondo cui, dopo che i soldati ebbero attribuitoa C<strong>la</strong>udio pãn tò krátos, «tutto il potere», entrarono11 ‘Leges’, cit., 119ss.; Aspetti, cit., 67ss.12 R. LAURENDI, Profili, cit., 96.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!