IL FRATE E IL CONTADINO - Mazzano Romano
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al frate parve inutile dare spiegazioni sulla facilità della predizione. Del resto,<br />
egli aveva fretta di riprendere il proprio cammino e perciò, distrattamente<br />
e un po' burlescamente, mentre si riawiava per la sua strada rispose:<br />
e rapidamente allungò il passo<br />
e in breve si dileguò.<br />
Michelaccio (questo era il nome, meglio il soprrinnome del contadino), da<br />
parte sua, cominciò a sfrondare con la marraccia il lungo ramo, lo tagliò in<br />
vari pezzi, ed iniziò accuratamente a caricare il somaro sistemando la soma<br />
sul basto, attento a distribuire equamente il carico, da un lato chiedendosi<br />
come avesse mai potuto il frate indovinare con un solo sguardo la sua imminente<br />
caduta e dall'altro quale bizzarria poteva celarsi dietro il presagio di<br />
una morte così curiosa. Che relazione poteva esserci tra un peto di somaro e<br />
la propria vita E concludeva che il frate o voleva scherzare oppure si era<br />
voluto prendere beffa di lui.<br />
Intanto, finito di caricare il somaro, aveva legato per bene la soma e aveva<br />
preso la strada di casa, discendendo lungo la strada che portava a valle. Da lì<br />
poteva vedere il paese che si ergeva sopra il suo tamburo di tufo e immaginava<br />
che di 1ì a poco avrebbe raggiunto la propria casa, dove avrebbe trovato<br />
un pranzo ristoratore. Con il pensiero vedeva il desco apparecchiato, magari<br />
un bel piatto di "dentelluzzi" con una salsiccetta, ma soprattutto un paio di<br />
bicchieri di vino fresco di cantina.<br />
Superato il ponte sul fiume, iniziava ora la parte più ardua del ritomo: la<br />
strada si inerpicava su un sentiero molto scosceso, con stretti tomanti, pieno<br />
di buche e dossi, la soma per quanto ben sistemata, ondeggiava al pari della<br />
schiena e della pancia dell'asino che, autonomamente, nonostante le direttive<br />
del padrone (arriqquà, anillà, ecc.) seguiva la traiettoria che aveva deciso'<br />
Ma proprio nel momento in cui I'asino stava superando un grosso scalone...<br />
ppprrr... un primo prolungato peto ruppe l'aria e... la tranquillità di Michelaccio,<br />
richiamato all'improwiso alla realtà dal primo dei tre segnali preconizzati<br />
dal frate. Un piccolissimo dubbio, ma subito esotcizzato con la conclusione<br />
che indubbiamente quel frate aveva scherzato e che comunque si<br />
tratlava di una cosa insignificante, appunto una correggia'<br />
Però, poco più avanti, affrontando un altro grosso scalone, il somaro emise<br />
un'altra pesante suonata. Qui, la fermezza di Michellacio cominciò a dare<br />
cedimenti e, in rapida sequenza, premesso un .. 'porco ...(qualcuno irriferibile),<br />
pensò: " il frate mi ha certo fatto una canzonatura perché io col somaro<br />
non c'entro niente, non lo sto nemmeno cavalcando. '. però ha indovinato a<br />
dirmi che sarei caduto dall'albero alla prima occhiata che mi ha dato, e poi<br />
che motivo aveva di prendersi gioco di me... sarà una cavolata, ma bisogna