Scarica il documento - Diocesi di Andria
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Note <strong>di</strong> introduzione:<br />
L’EUCARISTIA NEL CUORE DEL MONDO<br />
“Li amò fino alla fine” (Gv.13,1)<br />
Adorazione eucaristica del Giovedì Santo 2010<br />
E’ bello ritrovarsi, dopo la celebrazione della Cena del Signore, per<br />
contemplare, adorare, ringraziare <strong>il</strong> Signore per <strong>il</strong> grande dono fatto alla sua Chiesa. L’adorazione eucaristica<br />
del giovedì santo è <strong>il</strong> naturale prolungamento dell’azione liturgica già vissuta. Il testo dell’adorazione è<br />
affidato ad una guida, un lettore, un narratore ed eventualmente un altro lettore per le preghiere <strong>di</strong><br />
invocazione. E’ importante che questi “protagonisti” si preparino con d<strong>il</strong>igenza.<br />
Per in<strong>di</strong>care ai fedeli l’inizio della preghiera e così favorire <strong>il</strong> clima <strong>di</strong> raccoglimento, si <strong>di</strong>ffonda nell’aula<br />
liturgica una musica <strong>di</strong> sottofondo; si concentrino le luci sull’altare della reposizione; eventualmente si<br />
<strong>di</strong>stribuiscano ai fedeli <strong>il</strong> testo della adorazione, <strong>il</strong> libretto dei canti; si <strong>di</strong>sponga un servizio d’or<strong>di</strong>ne e <strong>di</strong><br />
accoglienza perché la preghiera non sia <strong>di</strong>sturbata durante <strong>il</strong> suo svolgimento; si <strong>di</strong>a ai fedeli partecipanti un<br />
piccolo cero per <strong>il</strong> gesto finale suggerito dall’adorazione.<br />
‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐‐<br />
(Musica <strong>di</strong> sottofondo)<br />
CANTO<br />
(Pane <strong>di</strong> Vita nuova o altro canto adatto)<br />
GUIDA Abbiamo da poco celebrato con Gesù la cena eucaristica. Abbiamo fatto memoria della sua<br />
vita donata nel segno del pane spezzato e del vino versato per l’alleanza e la riconc<strong>il</strong>iazione del<br />
mondo. Ora siamo qui a prolungare, in questa adorazione, <strong>il</strong> nostro grazie, la nostra lode, a Lui per<br />
un tale dono che ci fa essere Chiesa. Vogliamo portare l’Eucaristia, fermento <strong>di</strong> comunione e <strong>di</strong><br />
pace, nel cuore del mondo.<br />
Iniziamo questa esperienza <strong>di</strong> preghiera eucaristica, partecipando con acclamazioni semplici, che<br />
possiamo <strong>di</strong>re in maniera spontanea, a voce spiegata, ciascuno dal proprio posto.<br />
(i fedeli possono intervenire dal posto con invocazioni. L’animatore cominci proponendone, ad intervalli <strong>di</strong><br />
tempo, alcune riportate <strong>di</strong> seguito)<br />
Signore Gesù, ti adoriamo e ti bene<strong>di</strong>ciamo<br />
Signore Gesù, raccoglici in unità attorno al tuo pane<br />
Signore Gesù, ti ringraziamo per <strong>il</strong> dono dell’Eucaristia<br />
Signore Gesù, nutrici della tua Parola e del tuo Pane<br />
Signore Gesù, tu sei <strong>il</strong> Pane per la vita dl mondo
Signore Gesù, <strong>il</strong> tuo Sangue ci riconc<strong>il</strong>ia con Dio e tra <strong>di</strong> noi…<br />
… … …<br />
GUIDA Facciamo nostra la situazione dei <strong>di</strong>scepoli della prima ora. Stiamo con loro alla presenza <strong>di</strong><br />
Gesù, attorno alla tavola dell’ultima cena, prima della sua passione, per lasciarci sempre più<br />
<strong>il</strong>luminare sul senso profondo dell’Eucaristia. Ascoltiamo.<br />
NARRATORE:<br />
Il tempo si era fermato lì, davanti a quel gesto del pane spezzato e del calice con<strong>di</strong>viso. Con la<br />
mente e <strong>il</strong> cuore ripensavamo alle parole che lo avevano accompagnato: “Questo è <strong>il</strong> mio corpo<br />
che è per voi“. “Questo è <strong>il</strong> mio sangue sparso per voi e per tutti, in segno alleanza”. Parole<br />
scolpite ormai nella nostra memoria, per sempre.<br />
Ma come un uragano si abbattè su <strong>di</strong> noi l’annuncio del tra<strong>di</strong>mento: uno <strong>di</strong> noi, uno dei suoi<br />
amici, lo avrebbe consegnato ai nemici.<br />
Il nostro cuore era devastato! Ad uno ad uno cominciammo a chiedere giustificazione,<br />
chiarimenti; a scusarci se caso mai gli avessimo dato l’ impressione <strong>di</strong> remare contro; a giurare e<br />
a spergiurare che per lui avremmo dato persino la vita, perché quel suo sogno del Regno ci stava<br />
a cuore, ci prendeva le viscere, ci riscattava da una vita inut<strong>il</strong>e, ci prometteva ruoli, compiti e<br />
posti <strong>di</strong> prim’or<strong>di</strong>ne, ci assicurava un futuro <strong>di</strong> gloria nel mondo. Come poteva tutto d’un colpo<br />
crollare tutto, adesso che la situazione l’avevamo in pugno! E per colpa <strong>di</strong> uno a cui interessava<br />
solo fare un po’ <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>…: trenta denari, la paga giornaliera per un mese, appena un mese, e poi<br />
GUIDA Quante volte, celebrando l’eucaristia, abbiamo ripetuto nel nome <strong>di</strong> Cristo i gesti del<br />
pane e del vino Eppure, come i <strong>di</strong>scepoli del cenacolo, non li abbiamo ancora compresi in<br />
profon<strong>di</strong>tà. Incapaci <strong>di</strong> accoglierli nella loro verità, li viviamo ancora in mezzo a <strong>di</strong>visioni e rivalità,<br />
tra paure e dubbi nella fede, tra abitu<strong>di</strong>ne ed esteriorità, tra attese mondane e velleità <strong>di</strong> successo.<br />
Ne chie<strong>di</strong>amo perdono. Cantiamo:<br />
KYRIE ELEISON! (o altra invocazione idonea)<br />
‐ Gesù, Maestro e Signore, che nella lavanda dei pie<strong>di</strong> ci hai insegnato che sei venuto per<br />
servirci e non per essere servito, abbi pietà delle nostre pretese…<br />
‐ Gesù, Maestro e Signore, che attorno alla tavola della eucaristia vuoi fare <strong>di</strong> noi la tua<br />
Chiesa, sacramento <strong>di</strong> comunione e <strong>di</strong> riconc<strong>il</strong>iazione per <strong>il</strong> mondo, abbi pietà delle nostre<br />
<strong>di</strong>visioni…<br />
‐ Gesù, Maestro e Signore, che ci educhi a vivere la sequela nello st<strong>il</strong>e della con<strong>di</strong>visione e<br />
della solidarietà verso i fratelli, abbi pietà dei nostri egoismi…<br />
‐ Gesù, Maestro e Signore, che in questa notte confermi <strong>il</strong> dono della tua vita per amore<br />
degli uomini, abbi pietà dei nostri tra<strong>di</strong>menti e delle nostre infedeltà…<br />
‐ Gesù, Maestro e Signore, che ci chiami a trasformare la nostra esistenza in eucaristia<br />
vivente per la salvezza del mondo, abbi pietà delle nostre me<strong>di</strong>ocrità…
GUIDA<br />
In s<strong>il</strong>enzio, continuiamo a pregare e ad invocare la misericor<strong>di</strong>a del Signore.<br />
CANTO<br />
NARRATORE:<br />
La notte ingoiò <strong>il</strong> tra<strong>di</strong>tore nelle sue tenebre. E noi rimanemmo inermi, ammutoliti, al <strong>di</strong> qua del<br />
Mar Rosso, schiavi e perduti. Ora più che mai desideravamo ascoltarlo. Cosa poteva <strong>di</strong>rci dopo<br />
tutto quello che era successo I nostri occhi si puntarono su <strong>di</strong> lui; le nostre orecchie si tesero<br />
verso le sue labbra; <strong>il</strong> nostro cuore non aveva più <strong>il</strong> suo ritmo normale. Lo ascoltammo.<br />
LETTORE:<br />
Quando Giuda fu uscito, Gesù <strong>di</strong>sse: “Ora <strong>il</strong> Figlio dell’uomo è stato glorificato e anche Dio è stato<br />
glorificato in lui. Se Dio è stato glorificato in lui, anche Dio lo glorificherà da parte sua e lo<br />
glorificherà subito. Figlioli, ancora per poco sono con voi, voi mi cercherete, ma come ho già detto<br />
ai Giudei lo <strong>di</strong>co ora anche a voi: dove vado io non potete venire. Vi do un comandamento nuovo:<br />
che vi amiate gli uni gli altri; come io ho vi ho amato, così amatevi gli uni gli altri. Da questo tutti<br />
sapranno che siete miei <strong>di</strong>scepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.”(Gv 13,31‐35)<br />
NARRATORE:<br />
Che paradosso! Com’era possib<strong>il</strong>e affermare che Dio era glorificato, santificato, lodato in una<br />
circostanza come quella che stavamo vivendo Dov’era <strong>il</strong> Dio dei nostri padri <strong>il</strong> Dio Liberatore<br />
<strong>il</strong> Dio della Pasqua Eppure: ci sorprese che nelle sue parole non c’era alcun sentimento <strong>di</strong><br />
vendetta, <strong>di</strong> o<strong>di</strong>o, <strong>di</strong> rancore… Egli ci parlava in confidenza, come un amico parla agli amici, come<br />
un padre che sa che sta per partire per un viaggio senza ritorno, ma che vuole che i suoi figli<br />
continuino a volergli bene, a pensarlo, a ricordarlo… E ci <strong>di</strong>ceva ancora:<br />
LETTORE:<br />
"Non sia turbato <strong>il</strong> vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del<br />
Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò<br />
andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove<br />
sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via". (Gv. 14,1‐4)<br />
NARRATORE:<br />
Aveva certamente colto nei nostri sguar<strong>di</strong> smarriti e persi nel vuoto, che ci sentivamo davvero<br />
orfani, in balia dei nostri destini. Egli non era più <strong>il</strong> punto <strong>di</strong> riferimento delle nostre strade. Fu<br />
proprio Tommaso, l’incredulo, ad osare una domanda che avevamo tutti sulla bocca.
LETTORE:<br />
Gli <strong>di</strong>sse Tommaso: "Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via". Gli<br />
<strong>di</strong>sse Gesù: "Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo <strong>di</strong> me. Se<br />
conoscete me, conoscerete anche <strong>il</strong> Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto". (14,5‐7)<br />
NARRATORE:<br />
E subito F<strong>il</strong>ippo lo incalzò con un’altra richiesta, forse la più importante:<br />
LETTORE:<br />
Gli <strong>di</strong>sse F<strong>il</strong>ippo: "Signore, mostraci <strong>il</strong> Padre e ci basta". Gli rispose Gesù: "Da tanto tempo sono<br />
con voi e tu non mi hai conosciuto, F<strong>il</strong>ippo Chi ha visto me ha visto <strong>il</strong> Padre. Come puoi <strong>di</strong>re:<br />
Mostraci <strong>il</strong> Padre Non cre<strong>di</strong> che io sono nel Padre e <strong>il</strong> Padre è in me Le parole che io vi <strong>di</strong>co, non<br />
le <strong>di</strong>co da me; ma <strong>il</strong> Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e <strong>il</strong><br />
Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi <strong>di</strong>co: anche chi<br />
crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà <strong>di</strong> più gran<strong>di</strong>, perché io vado al Padre.<br />
Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché <strong>il</strong> Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi<br />
chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò. (14,8‐14)<br />
NARRATORE:<br />
Ci parlò del Padre, così, come se si dovesse rivelare proprio lì, davanti a noi, in mezzo a noi, nei<br />
suoi occhi, nel suo volto, nelle sue fattezze fisiche, nelle sue parole. Come e con lui dovevamo<br />
sentirci al sicuro nelle mani del Padre; messi a parte nel cuore e nella tenerezza del Padre. Non<br />
dovevamo avere paura <strong>di</strong> nulla. La strada era tracciata.<br />
GUIDA Le parole <strong>di</strong> Gesù rianimano anche <strong>il</strong> nostro animo triste e sfiduciato. In esse troviamo<br />
anche noi <strong>il</strong> coraggio per porgli le nostre domande <strong>di</strong> senso e che salgono dal mondo in cui viviamo.<br />
Ci riconosciamo nelle parole <strong>di</strong> Pietro, l’apostolo:<br />
CANTO<br />
Signore da chi andremo,<br />
tu solo hai parole <strong>di</strong> vita<br />
e noi abbiam creduto<br />
che <strong>il</strong> Figlio <strong>di</strong> Dio sei tu! (o altro ritornello idoneo)<br />
‐ Noi cre<strong>di</strong>amo in te, Signore, ma tu aumenta la nostra fede che vac<strong>il</strong>la ogni volta che ti<br />
avvertiamo lontano e assente…; per questo ti chie<strong>di</strong>amo…<br />
‐ Noi speriamo in te, Signore, ma tu fa ardere <strong>il</strong> nostro cuore nell’ascoltarti, perché le nostre<br />
paure si trasformino in certezze <strong>di</strong> vita…; per questo ti chie<strong>di</strong>amo…
‐ Noi amiamo te, Signore, ma tu educa la tua chiesa a vivere la comunione fraterna, perché<br />
sia segno della tua carità nel mondo…; per questo ti chie<strong>di</strong>amo…<br />
‐ Noi ti bene<strong>di</strong>ciamo, Signore, perché, mentre ci sentiamo smarriti sulla strada della verità,<br />
della giustizia, della pace, tu ci porti verso la strada del Padre, per questo ti chie<strong>di</strong>amo…<br />
‐ Noi ti seguiamo, Signore, anche se le tenebre che invadono la scena del nostro mondo, ci<br />
inducono alla sfiducia e all’abbandono, per questo ti chie<strong>di</strong>amo…<br />
GUIDA Fermiamoci ora in s<strong>il</strong>enzio per qualche attimo e continuiamo a ripetere con calma e con<br />
fiducia, nel profondo <strong>di</strong> noi stessi le parole dell’apostolo Pietro: Signore, da chi andremo, tu solo<br />
hai parole <strong>di</strong> vita!<br />
(durante la preghiera s<strong>il</strong>enziosa, si può <strong>di</strong>ffondere una musica <strong>di</strong> sottofondo)<br />
GUIDA Ed ora cantiamo la nostra fede in colui che ci in<strong>di</strong>ca la strada della vita.<br />
CANTO<br />
NARRATORE:<br />
Le sue parole fluivano come un fiume in piena: ci rassicuravano, ci incoraggiavano a guardare al<br />
nostro futuro tutt’altro che fallito; ad essere forti nella prova e nella tentazione; a non cedere<br />
allo sconforto e alla sfiducia… Ci promise che <strong>il</strong> suo Spirito avrebbe vegliato su <strong>di</strong> noi e ci avrebbe<br />
consolato in ogni circostanza, ci avrebbe fatto compiere gran<strong>di</strong> cose nel suo nome. Ecco cosa ci<br />
<strong>di</strong>sse:<br />
LETTORE:<br />
Se mi amate, osserverete i miei comandamenti. Io pregherò <strong>il</strong> Padre ed egli vi darà un altro<br />
Consolatore perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito <strong>di</strong> verità che <strong>il</strong> mondo non può<br />
ricevere, perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete, perché egli <strong>di</strong>mora presso <strong>di</strong> voi<br />
e sarà in voi. Non vi lascerò orfani, ritornerò da voi. Il Consolatore, lo Spirito Santo che <strong>il</strong> Padre<br />
manderà nel mio nome, egli v'insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto. Vi<br />
lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà <strong>il</strong> mondo, io la do a voi. Non sia turbato <strong>il</strong> vostro<br />
cuore e non abbia timore. Quando verrà <strong>il</strong> Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito <strong>di</strong><br />
verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete<br />
testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. E quando sarà venuto, egli convincerà <strong>il</strong><br />
mondo quanto al peccato, alla giustizia e al giu<strong>di</strong>zio. Quanto al peccato, perché non credono in<br />
me; quanto alla giustizia, perché vado dal Padre e non mi vedrete più; quanto al giu<strong>di</strong>zio, perché<br />
<strong>il</strong> principe <strong>di</strong> questo mondo è stato giu<strong>di</strong>cato.<br />
Molte cose ho ancora da <strong>di</strong>rvi, ma per <strong>il</strong> momento non siete capaci <strong>di</strong> portarne <strong>il</strong> peso.
Quando però verrà lo Spirito <strong>di</strong> verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera, perché non parlerà<br />
da sé, ma <strong>di</strong>rà tutto ciò che avrà u<strong>di</strong>to e vi annunzierà le cose future. Egli mi glorificherà, perché<br />
prenderà del mio e ve l'annunzierà. Tutto quello che <strong>il</strong> Padre possiede è mio; per questo ho detto<br />
che prenderà del mio e ve l'annunzierà. (Gv. 14,15‐18.26; 15,26‐27; 16,5‐15)<br />
GUIDA La promessa <strong>di</strong> Gesù si rinnova anche per noi: invochiamo <strong>il</strong> dono del suo Spirito e<br />
<strong>di</strong>ciamo: DONACI, SIGNORE, IL TUO SPIRITO (oppure un canone <strong>di</strong> Taizè <strong>di</strong> invocazione allo Spirito)<br />
‐ Che ci introduca sempre più in profon<strong>di</strong>tà nel tuo mistero <strong>di</strong> amore e <strong>di</strong> comunione con <strong>il</strong><br />
Padre…<br />
‐ Che faccia germogliare la comunione e la fraternità tra <strong>di</strong> noi, nella tua Chiesa…<br />
‐ Che renda l’annuncio del vangelo vivo ed efficace nella cultura e nel linguaggio degli<br />
uomini del nostro tempo…<br />
‐ Che, come un maestro interiore, ci insegni a rendere ragione della speranza che tu hai<br />
seminato dentro <strong>di</strong> noi…<br />
‐ Che ci consoli nei momenti in cui sperimentiamo un senso <strong>di</strong> emarginazione e <strong>di</strong> inut<strong>il</strong>ità<br />
della missione che ci hai affidato…<br />
‐ Che ci <strong>di</strong>fenda dalla tentazione <strong>di</strong> seguire la logica <strong>di</strong> questo mondo e dei suoi idoli…<br />
‐ Che ci <strong>di</strong>a <strong>il</strong> coraggio e la franchezza dell’annuncio e della testimonianza nel mondo…<br />
GUIDA Continuiamo ad invocare <strong>il</strong> dono dello Spirito, in raccoglimento; su noi stessi, sulla nostra<br />
comunità parrocchiale, sui bambini che faranno la prima comunione; sui ragazzi che saranno<br />
confermati con la santa cresima; ed anche su qualche situazione <strong>di</strong>ffic<strong>il</strong>e, oscura per cui c’è bisogno<br />
<strong>di</strong> luce, <strong>di</strong> conforto, <strong>di</strong> speranza.<br />
(durante la preghiera s<strong>il</strong>enziosa si può <strong>di</strong>ffondere un brano <strong>di</strong> musica)<br />
NARRATORE:<br />
Ci stava dando l’ad<strong>di</strong>o. Ad ascoltarlo, assorti e tesi, ci rendevamo conto <strong>di</strong> sentirci sempre più<br />
legati a lui, nonostante tutto. Se in quei momenti fosse successo qualcosa contro <strong>di</strong> lui, eravamo<br />
pronti a <strong>di</strong>fenderlo con tutte le nostre forze. Avevamo la sensazione che una specie <strong>di</strong> linfa<br />
rigeneratrice passasse da lui a noi. E questa sensazione <strong>di</strong> intima comunione la avvertimmo<br />
soprattutto quando ci raccontò questa parabola:<br />
LETTORE:<br />
"Io sono la vera vite e <strong>il</strong> Padre mio è <strong>il</strong> vignaiolo. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie<br />
e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già mon<strong>di</strong>, per la parola<br />
che vi ho annunziato. Rimanete in me e io in voi. Come <strong>il</strong> tralcio non può far frutto da se stesso se<br />
non rimane nella vite, così anche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane<br />
in me e io in lui, fa molto frutto, perché senza <strong>di</strong> me non potete far nulla. Chi non rimane in me<br />
viene gettato via come <strong>il</strong> tralcio e si secca, e poi lo raccolgono e lo gettano nel fuoco e lo
uciano. Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà<br />
dato. In questo è glorificato <strong>il</strong> Padre mio: che portiate molto frutto e <strong>di</strong>ventiate miei <strong>di</strong>scepoli.<br />
(Gv. 15,1‐8)<br />
NARRATORE:<br />
Ah, se avessimo davvero colto questo invito ad essere suoi tralci, avremmo prodotto i frutti <strong>di</strong><br />
giustizia e <strong>il</strong> nostro popolo avrebbe conosciuto finalmente un’era <strong>di</strong> pace. Ma in quel momento ci<br />
sentivamo come potati, sfrondati da idee e aspettative gran<strong>di</strong>ose, inut<strong>il</strong>i; ci sentivamo purificati<br />
fin nell’intimo dall’arroganza e dall’orgoglio <strong>di</strong> salvare <strong>il</strong> mondo con le nostre mani. Maestro<br />
amab<strong>il</strong>e, nella notte in cui <strong>il</strong> nostro spirito è oscurato, <strong>di</strong>cci, quale frutto possiamo portare<br />
GUIDA Raccogliamo questo interrogativo che preme anche dentro <strong>di</strong> noi, e trasformiamolo<br />
in preghiera. Diciamo: SENZA DI TE, SIGNORE, NON POSSIAMO FARE NULLA!<br />
‐ Quando ce<strong>di</strong>amo alla tentazione <strong>di</strong> fare da soli, escludendo ed emarginando dai progetti<br />
<strong>di</strong> costruzione del mondo…, noi ti <strong>di</strong>ciamo…<br />
‐ Quando facciamo dell’annuncio del tuo vangelo una propaganda per risolvere i nostri<br />
interessi e i nostri problemi…, noi ti <strong>di</strong>ciamo…<br />
‐ Quando ci serviamo della tua Chiesa per affermare le nostre opinioni e le nostre scelte…,<br />
noi ti <strong>di</strong>ciamo…<br />
‐ Quando svuotiamo la forza profetica della tua parola per scendere a compromesso con le<br />
attese del mondo…, noi ti <strong>di</strong>ciamo…<br />
‐ Quando non ci lasciamo purificare dalla tua parola per portare frutti <strong>di</strong> vera conversione…,<br />
noi ti <strong>di</strong>ciamo...<br />
GUIDA Con <strong>il</strong> canto ri<strong>di</strong>ciamo le parole <strong>di</strong> Gesù, per sentirci uniti a lui come i tralci alla vite e<br />
portare frutti <strong>di</strong> vita eterna per la salvezza del mondo. Cantiamo.<br />
CANTO<br />
(LA VERA VITE, Frisina; o altro canto idoneo)<br />
(preghiera s<strong>il</strong>enziosa , si può <strong>di</strong>ffondere un brano <strong>di</strong> musica)<br />
NARRATORE:<br />
Cos’altro poteva <strong>di</strong>rci in quella notte paradossale, quando le ombre del peccato, dell’o<strong>di</strong>o e della<br />
violenza stavano per abbattersi su <strong>di</strong> lui e su <strong>di</strong> noi Volle lasciare quella stanza dve aveva<br />
celebrato con noi la liberazione <strong>di</strong> Dio. Ormai la cena pasquale era conclusa. Uscimmo nella notte<br />
<strong>di</strong> Gerusalemme. Con lui scendemmo verso la valle del Cedron, per raggiungere, attraverso un<br />
viottolo <strong>il</strong> monte degli Ulivi. Tutto intorno era s<strong>il</strong>enzio; i fuochi accesi ci in<strong>di</strong>cavano la presenza <strong>di</strong><br />
pellegrini accampati qua e là, per la grande festa <strong>di</strong> pasqua che sarebbe iniziata tra poche ore. Ci<br />
incamminammo verso <strong>il</strong> podere del Getsemani, che era <strong>di</strong>ventato come <strong>il</strong> nostro luogo segreto,<br />
riservato a noi soli. A lui piaceva ritornarci per trovare un po’ <strong>di</strong> pace con sé stesso, per pregare.
E per strada ancora ci parlava, cadenzando i passi con le parole. Ci stringevamo sempre più<br />
attorno a lui per sentirlo meglio, perché la sua voce, che si era fatta fleb<strong>il</strong>e, era portata via dal<br />
vento. Ci <strong>di</strong>sse ancora:<br />
LETTORE:<br />
Questo è <strong>il</strong> mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri, come io vi ho amati.<br />
Nessuno ha un amore più grande <strong>di</strong> questo: dare la vita per i propri amici.<br />
Voi siete miei amici, se farete ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché <strong>il</strong> servo non<br />
sa quello che fa <strong>il</strong> suo padrone; ma vi ho chiamati amici, perché tutto ciò che ho u<strong>di</strong>to dal Padre<br />
l'ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché<br />
an<strong>di</strong>ate e portiate frutto e <strong>il</strong> vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre<br />
nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: amatevi gli uni gli altri. Gv.15,9‐17<br />
NARRATORE:<br />
Ci sembrò <strong>di</strong> cogliere in queste sue ultime parole un vero e proprio testamento. Sentiva <strong>di</strong> andare<br />
verso la morte. Il passo si fece più veloce, <strong>il</strong> Getzemani ci attendeva per <strong>il</strong> risposo della notte,<br />
prima <strong>di</strong> risvegliarci al giorno della parasceve. Si fermò proprio nel momento in cui ci <strong>di</strong>sse: ”Voi<br />
non siete miei servi, ma siete miei amici…”, ci guardò in viso ad uno ad uno e vedemmo i suoi<br />
occhi luccicare <strong>di</strong> commozione al chiarore della luna piena <strong>di</strong> pasqua. Quelle parole ci<br />
trapassarono. Di lì a poco, <strong>il</strong> suo arresto le avrebbe cancellate dalla nostra mente e dal nostro<br />
cuore.<br />
GUIDA L’eucaristia che adoriamo racchiude <strong>il</strong> testamento <strong>di</strong> amore <strong>di</strong> Gesù. Cantiamo insieme.<br />
CANTO<br />
(Questo è <strong>il</strong> mio comandamento; o altro canto idoneo)<br />
NARRATORE:<br />
Giungemmo nel giar<strong>di</strong>no del Getzemani. La notte era ormai avanzata. Ognuno cercò per sé <strong>il</strong><br />
posto più confortevole dove ripararsi dal freddo pungente della notte. Rimanemmo con Gesù<br />
solo io, mio fratello Giacomo e Pietro. Eravamo anche questa volta priv<strong>il</strong>egiati, messi a parte<br />
delle sue emozioni più segrete. Egli ci pregò <strong>di</strong> vegliare con lui e subito si inginocchiò dov’era,<br />
davanti a noi, levò gli occhi verso un cielo buio e lontano e pregò e noi ci sorprendemmo a<br />
pregare con lui, a pregare <strong>il</strong> Padre con le stesse sue parole.<br />
LETTORE: "Padre, è giunta l'ora, glorifica <strong>il</strong> Figlio tuo, perché <strong>il</strong> Figlio glorifichi te.<br />
Tutti: Padre, è giunta l’ora, glorificaci nel tuo Figlio Cristo Gesù.<br />
LETTORE: Che conoscano te, l'unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.
Tutti: Fa’, o Padre che ti riconosciamo nel volto del tuo Figlio, Cristo Gesù.<br />
LETTORE: Io ti ho glorificato sopra la terra, compiendo l'opera che mi hai dato da fare.<br />
Tutti: Fa’ che ti glorifichiamo sopra la terra, compiendo l’opera che <strong>il</strong> tuo Figlio ci ha<br />
affidato.<br />
LETTORE: Erano tuoi e li hai dati a me ed essi hanno osservato la tua parola.<br />
Tutti: Conce<strong>di</strong>ci <strong>di</strong> accogliere ed osservare la tua parola, per sentirci uno con te e <strong>il</strong><br />
tuo Figlio.<br />
LETTORE: Io prego per loro; non prego per <strong>il</strong> mondo, ma per coloro che mi hai dato, perché sono<br />
tuoi.<br />
Tutti: Noi ti preghiamo, o Padre: fa’ che apparteniamo solo a te e non al mondo.<br />
LETTORE: Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te. Padre santo,<br />
custo<strong>di</strong>sci nel tuo nome coloro che mi hai dato, perché siano una cosa sola, come noi.<br />
Tutti: O Padre, custo<strong>di</strong>scici nell’unità e nell’amore perché <strong>il</strong> mondo creda.<br />
LETTORE: Quand'ero con loro, io conservavo nel tuo nome coloro che mi hai dato e li ho custo<strong>di</strong>ti;<br />
nessuno <strong>di</strong> loro è andato perduto, tranne <strong>il</strong> figlio della per<strong>di</strong>zione, perché si adempisse la<br />
Scrittura.<br />
Tutti: Conservaci, o Padre, nel tuo nome e fa’ che nessuno <strong>di</strong> noi vada perduto.<br />
LETTORE: Non chiedo che tu li tolga dal mondo, ma che li custo<strong>di</strong>sca dal maligno. Essi non sono<br />
del mondo come io non sono del mondo.<br />
Tutti: Padre, non abbandonarci alla tentazione e alla seduzione del mondo.<br />
LETTORE: Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu mi hai mandato nel mondo,<br />
anch'io li ho mandati nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch'essi<br />
consacrati nella verità.<br />
Tutti: Consacraci nella verità della tua parola e mandaci nel mondo per essere<br />
testimoni della verità (cfr. Giovanni 17)<br />
NARRATORE:
L’orizzonte della sua preghiera non si limitava a noi, che eravamo lì con lui. Forte della sua fiducia<br />
riposta nel Padre, cominciò a pensare a quelli che sarebbero venuti dopo <strong>di</strong> noi, e pregò anche<br />
per i <strong>di</strong>scepoli del futuro… se mai ci fosse stato un futuro…<br />
LETTORE:<br />
Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me; perché<br />
tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola,<br />
perché <strong>il</strong> mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro,<br />
perché siano come noi una cosa sola. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e <strong>il</strong><br />
mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che anche<br />
quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi<br />
hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, <strong>il</strong> mondo non ti<br />
ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato. E io ho fatto<br />
conoscere loro <strong>il</strong> tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con <strong>il</strong> quale mi hai amato sia in<br />
essi e io in loro". (Giovanni cap. 17,20‐26)<br />
GUIDA: Uniamoci anche noi alla preghiera del Figlio e con fiducia <strong>di</strong>ciamo insieme:<br />
PADRE NOSTRO<br />
CANTO<br />
(E’ giunta l’ora, o altro canto idoneo)<br />
(Durante <strong>il</strong> canto, i fedeli che hanno partecipato all’adorazione, accendono un piccolo cero per deporlo a<br />
terra, nello spazio antistante l’altare della reposizione)<br />
( l’adorazione prosegue in maniera personale; si <strong>di</strong>ffonda un sottofondo musicale)<br />
-<strong>Diocesi</strong> <strong>di</strong> <strong>Andria</strong> – Ufficio Liturgico Diocesano-<br />
Giovedì santo 2010