Studio territorio della Strada vini D.O.C.-Lison Pramaggione. Azione 1
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Livenza e Portogruaro. Questo <strong>territorio</strong>, così ricco di riferimenti turistici, storici ed ambientali,<br />
è in grado di offrire al visitatore la possibilità di conoscere e degustare una delle sue grandi<br />
ricchezze: i <strong>vini</strong> e i prodotti tipici <strong>della</strong> D.O.C. <strong>Lison</strong>-Pramaggiore. La coltivazione <strong>della</strong> vite fu<br />
incrementata verso il 735 quando fu eretto il monastero di Santa Maria in Silvis a Sesto al<br />
Reghena, ma ancora di più durante la Repubblica di Venezia. Durante la Repubblica <strong>della</strong><br />
Serenissima si distinguevano i 'vina navigata' (importati dall'estero e di buona qualità dai<br />
'vinelli' destinati alle classi meno abbienti. Solo alcune ville patrizie avevano coltivazioni di<br />
vigneti di buona qualità. Purtroppo nel 1709 una straordinaria gelata distrusse gran parte<br />
<strong>della</strong> viticoltura. All'inizio dell'800, dopo la caduta <strong>della</strong> Serenissima, il sistema viti<strong>vini</strong>colo<br />
attraversava un periodo di grande crisi. Con l'avvento degli Asburgo cominciò a maturare<br />
l'idea di catalogare le varietà di <strong>vini</strong> e fu una vera iniziativa quella dell'Istituto Regio <strong>della</strong><br />
Corte di Vienna di istituire nel 1823 un 'Catalogo delle Varietà di viti del Regno Veneto'.<br />
Le varietà catalogate furono alcune centinaia, con altrettante osservazioni indirizzate ad una<br />
selezione delle uve. Alla fine del 1800 gli sforzi erano protesi a selezionare le migliori qualità<br />
autoctone di uve, provare varietà provenienti da altre zone e migliorare le tecniche di<br />
coltivazione e di <strong>vini</strong>ficazione. Dopo un lungo percorso di prove e studi si arrivò verso il 1950<br />
a definire le varietà consigliate nelle zone adiacenti all’Adriatico che sono quelle coltivate tutt'<br />
oggi: MERLOT, CABERNET FRANC, TOCAI FRIULANO, SAUVIGNON, PINOT GRIGIO,<br />
REFOSCO, VERDUZZO, MALVASIA ISTRIANA, TERRANO, RIBOLLA E FRANCONIA.<br />
La zona ebbe particolare sviluppo in questo periodo. Dal XV° secolo furono i Veneziani ad<br />
estendere il loro dominio su queste terre. Le cittadine si arricchirono di chiese e palazzi.<br />
Sorgono le numerose ville, come quelle cittadine di Portogruaro o quelle di stampo più<br />
rurale. Pramaggiore allora con il borgo di Belfiore fu considerata il Vigneto <strong>della</strong><br />
Serenissima. Passati poi dagli Austriaci all'Italia, i territori si trovarono coinvolti negli eventi<br />
bellici <strong>della</strong> Prima Guerra Mondiale, periodo in cui furono distrutti molti dei boschi presenti,<br />
boschi che oggi si cerca di recuperare. Negli anni Trenta la zona fu interessata da una vasta<br />
azione di bonifica e di modernizzazione <strong>della</strong> produzione agricola e anche <strong>vini</strong>cola. Oggi,<br />
tracce <strong>della</strong> vita dei vecchi tempi si trovano al Museo <strong>della</strong> Civiltà Contadina presso il Mulino<br />
di Belfiore. Metodi moderni e intensivi furono adottati a partire dagli anni '50, in cui però iniziò<br />
anche l'industrializzazione e lo sviluppo dell'ospitalità sulle spiagge.<br />
5<br />
2.c Sintesi del Paesaggio di Bonifica<br />
Il Paesaggio di Bonifica dei territori attorno alla Livenza e nella parte meridionale del<br />
portogruarese è parte integrante dell’opera di riappropriazione dei terreni, iniziata già nel<br />
5 da “strada<strong>vini</strong>.it/storia-cultura.html”<br />
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