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VALERIANA MARIANI CEO DONNA IMPRESA MAGAZINE

VALERIANA MARIANI È NATA A MONTEFIORE DELL’ASO, IN PROVINCIA DI ASCOLI PICENO NELLE MARCHE. CONSEGUE LA MATURITÀ E, DOPO UNA SERIE DI RAPIDI EXCURSUS FORMATIVI NELLA COSMETOLOGIA APPLICATA E NELLA CHIMICA COSMETOLOGIA, DECIDE DI DEDICARSI AL MONDO DELLE ARTI VISIVE ISCRIVENDOSI E FREQUENTANDO UNA SCUOLA ARTISTICA. LE SUE ESPERIENZE PROFESSIONALI ED I CIRCOLI INTELLETTUALI CHE FREQUENTA LA PORTANO AD INTERESSARSI SEMPRE MAGGIORMENTE ALLA CULTURA IN SENSO AMPIO: IN PARTICOLARE A QUELLA LETTERARIA ED ALLA NARRAZIONE, COME PRINCIPIO CONOSCITIVO E COME LINGUAGGIO PER PARLARE DEL MONDO ANCHE ATTRAVERSO I PERSONAGGI EMBLEMATICI DELLA CULTURA POPOLARE PLANETARIA. IL “C'ERA UNA VOLTA” VALUTATO ATTRAVERSO L’OTTICA DELLE METAMORFOSI SOCIALI. Inizia a collaborare attivamente con redazioni regionali e nazionali, in particolare con il , sodalizio interrotto dopo più di un quinquennio in quanto il suo stile “barocco” mal si coniugava con la struttura essenziale richiesta dalla cronaca ed anche perché caratterialmente non incline a quelle forme di “sciacallaggio” che sono alla base di uno scoop di tipo giornalistico ....

VALERIANA MARIANI È NATA A MONTEFIORE DELL’ASO, IN PROVINCIA DI ASCOLI PICENO NELLE MARCHE. CONSEGUE LA MATURITÀ E, DOPO UNA SERIE DI RAPIDI EXCURSUS FORMATIVI NELLA COSMETOLOGIA APPLICATA E NELLA CHIMICA
COSMETOLOGIA, DECIDE DI DEDICARSI AL MONDO DELLE ARTI VISIVE ISCRIVENDOSI E FREQUENTANDO UNA SCUOLA ARTISTICA. LE SUE ESPERIENZE PROFESSIONALI ED I CIRCOLI INTELLETTUALI CHE FREQUENTA LA PORTANO AD INTERESSARSI SEMPRE MAGGIORMENTE ALLA CULTURA IN SENSO AMPIO: IN
PARTICOLARE A QUELLA LETTERARIA ED ALLA NARRAZIONE, COME PRINCIPIO CONOSCITIVO E COME LINGUAGGIO PER PARLARE DEL MONDO ANCHE ATTRAVERSO I PERSONAGGI EMBLEMATICI DELLA CULTURA POPOLARE PLANETARIA. IL “C'ERA UNA VOLTA” VALUTATO ATTRAVERSO L’OTTICA DELLE
METAMORFOSI SOCIALI.
Inizia a collaborare attivamente con redazioni regionali e nazionali, in particolare con il , sodalizio interrotto dopo più di un quinquennio in quanto il suo stile “barocco” mal si coniugava con la struttura essenziale richiesta dalla cronaca ed anche perché caratterialmente non incline a quelle forme di “sciacallaggio” che
sono alla base di uno scoop di tipo giornalistico ....

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Abbiamo tentato, con questa mostra, ardimentosa, di ricostruire il<br />

gusto del cardinale Giovanni Battista Pallotta documentato<br />

nell’inventario del 1647 per i dipinti conservati a Caldarola, e in quello<br />

del 1668 per i dipinti conservati nella residenza romana. La storia della<br />

collezione e della sua dispersione è ben ripercorsa da Antonio<br />

D’Amico ed è stato nostro impegno non solo inseguire le opere nelle<br />

attuali collocazioni, ma anche estendere la scelta ad opere affini dei<br />

medesimi pittori e di medesimo soggetto (talora ricordati senza autore)<br />

presenti nella collezione. Circa una ventina di opere ritornano dunque a<br />

casa, nelle stanze del palazzo del cardinale. A partire da queste, la<br />

“suggestione è facile perché si tratta di opere... possibili<br />

Vittorio Sgarbi<br />

“<br />

Nella foto da destra: Stefano Papetti, Vittorio Sgarbi e Fabio Lambertucci alla conferenza stampa di presentazione della mostra.<br />

CARAVAGGIO, GUIDO RENI, GUERCINO E MATTIA PRETI<br />

PER IL CARDINALE PALLOTTA<br />

EVENTI<br />

LE STANZE DEL CARDINALE<br />

www.donnaimpresa.com 53

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