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NOTE AIFA - Malesci

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ollettino d’informazione sui farmaci<br />

NOTA 1<br />

Gastroprotettori:<br />

• misoprostolo<br />

• esomeprazolo<br />

• lansoprazolo<br />

• omeprazolo<br />

• pantoprazolo<br />

• rabeprazolo<br />

• misoprostolo + diclofenac*<br />

Background<br />

È noto come il trattamento cronico<br />

con i FANS possa determinare un aumentato<br />

rischio di ulcera peptica e delle sue<br />

complicanze gravi (emorragia, perforazione,<br />

ostruzione). Il rischio di ospedalizzazione<br />

per una complicanza grave è stimato<br />

fra l’1 e il 2% per anno, ed aumenta fino<br />

a 4-5 volte nelle categorie a rischio specificate<br />

nella nota limitativa.<br />

Sulla base di studi clinici randomizzati<br />

e osservazionali anche l’uso di anticoagulanti<br />

e l’età avanzata (65-75 anni) sono<br />

risultati essere condizioni predisponenti al<br />

rischio di complicanze gravi del tratto gastrointestinale<br />

superiore. Pertanto tali condizioni<br />

devono essere considerate fattori<br />

suggestivi di popolazioni a maggior rischio,<br />

ma non raccomandazioni tassative<br />

per trattare, ad esempio, tutti gli anziani o<br />

tutti coloro che assumono anticoagulanti.<br />

Gli inibitori di pompa (PPI), fatte salve<br />

le indicazioni della nota 48, ed il misoprostolo<br />

non sono rimborsati quando prescritti<br />

in associazione con i COXIB. Non ci sono<br />

dati a supporto di un beneficio nell’impiego<br />

dei PPI nei pazienti trattati con i COXIB.<br />

Data la rilevanza clinica della tossicità<br />

gastroduodenale indotta dai FANS, numerosi<br />

sono stati inoltre gli studi che hanno<br />

valutato l’efficacia di una “gastroprotezione”<br />

utilizzando accanto agli inibitori di<br />

pompa anche gli analoghi delle prostaglandine<br />

(misoprostolo) e gli anti-secretivi<br />

(H2 antagonisti).<br />

Evidenze disponibili<br />

Misoprostolo<br />

Risulta ancor oggi l’unico farmaco per il<br />

quale esistono dati convincenti che ne di-<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata:<br />

mostrano l’efficacia nel ridurre l’incidenza<br />

delle complicanze gravi (emorragie, perforazioni<br />

e ostruzione pilorica) della gastropatia<br />

da FANS. Lo studio MUCOSA di grandi dimensioni<br />

(8.853 pazienti) ha infatti documentato<br />

una riduzione del 40% di dette<br />

complicanze rispetto al placebo. Una metanalisi<br />

di 24 studi, che ha valutato l’efficacia<br />

del misoprostolo non in base alla riduzione<br />

delle complicanze ma solo in base alla riduzione<br />

dell’incidenza di ulcere gastriche o<br />

duodenali diagnosticate endoscopicamente,<br />

ha confermato detta efficacia: (NNT = 8) per<br />

prevenire un’ulcera gastrica e (NNT = 30) per<br />

prevenire un’ulcera duodenale.<br />

Il misoprostolo somministrato alla<br />

dose di 800 µg ha però una tollerabilità<br />

scarsa (dispepsia, dolore addominale, diarrea)<br />

e nello studio MUCOSA i pazienti che<br />

sospendevano il trattamento per disturbi<br />

gastrointestinali erano più numerosi fra<br />

quelli trattati con misoprostolo più FANS<br />

(27,4%) che fra quelli trattati con FANS<br />

più placebo (20,1% p


1<br />

244<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

ziente. La superiore efficacia dell’inibitore<br />

di pompa rispetto a misoprostolo e a dosi<br />

usuali di H2 bloccanti nel prevenire le ulcere<br />

da FANS potrebbe cioè essere in parte<br />

solo apparente e dovuta a una diversa distribuzione<br />

dei pazienti con infezione nella<br />

popolazione studiata.<br />

Particolari avvertenze<br />

L’importanza dell’infezione da H. pylori<br />

nella strategia di prevenzione del sanguinamento<br />

gastrico causato dai FANS tradizionali<br />

e dall’ASA a basso dosaggio è dimostrato<br />

da uno studio recente che ha rilevato<br />

come nei pazienti con infezione da H. pylori<br />

e una storia di sanguinamento gastrico, l’eradicazione<br />

dell’infezione da H. pylori risulti<br />

equivalente all’omeprazolo nel prevenire<br />

una recidiva del sanguinamento gastrico nei<br />

pazienti che assumono ASA a basse dosi<br />

(probabilità di recidiva del sanguinamento a<br />

6 mesi 1,9% con eradicazione e 0,9% con<br />

omeprazolo). Mentre nei pazienti che assumono<br />

naprossene al posto dell’ASA a basse<br />

dosi l’inibitore di pompa risulta più efficace<br />

della semplice eradicazione (probabilità di<br />

recidiva del sanguinamento a 6 mesi 18,8%<br />

con eradicazione e 4,4% con omeprazolo).<br />

Nei pazienti con storia di sanguinamento<br />

gastrico e che devono continuare<br />

una profilassi secondaria con ASA a basse<br />

dosi, l’eradicazione dell’infezione probabilmente<br />

si pone perciò come strategia<br />

profilattica più conveniente della somministrazione<br />

di un inibitore di pompa. Non<br />

è chiaro se l’eradicazione vada comunque<br />

eseguita in tutti i pazienti infetti che fanno<br />

uso cronico di FANS tradizionali.<br />

Una metanalisi recente di Koch et al. ha<br />

dimostrato che il rischio emorragico da ASA<br />

impiegato come antiaggregante è assai basso<br />

(una emorragia ogni 117 pazienti trattati<br />

con 50-162 mg/die di ASA per una durata<br />

media di 28 mesi). Pertanto, una gastroprotezione<br />

farmacologica generalizzata non è<br />

giustificata. I trial considerati nella metanalisi<br />

escludevano però i pazienti ad alto rischio<br />

emorragico. In mancanza di dati relativi<br />

a questi pazienti, se si estrapola ad essi<br />

l’aumento di emorragie o ulcere da FANS nei<br />

soggetti a rischio (4-5 volte quello di base),<br />

la gastroprotezione nei soggetti a rischio<br />

emorragico trattati “long-term” con ASA potrebbe<br />

essere giustificata specie in presenza<br />

dei fattori di rischio più rilevanti (emorragia<br />

pregressa e pazienti in trattamento con anticoagulanti<br />

e cortisonici). Nei pazienti con<br />

infezione da H. pylori risulta indicata l’eradicazione.<br />

Non è invece appropriato l’uso di<br />

preparazioni “gastroprotette” o tamponate<br />

di ASA, che hanno un rischio emorragico<br />

non differente da quello dell’ASA standard.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

Gli H2-inibitori non sono stati inclusi<br />

tra i farmaci indicati per la prevenzione e<br />

il trattamento del danno gastrointestinale<br />

da FANS perché in dosi standard non riducono<br />

significativamente l’incidenza<br />

delle ulcere gastriche, che sono le più frequenti<br />

fra quelle da FANS anche se hanno<br />

efficacia pressoché uguale a quella del misoprostolo<br />

sulle ulcere duodenali. Una revisione<br />

non sistematica del danno gastrointestinale<br />

da FANS non raccomanda<br />

gli H2-inibitori per la prevenzione dei danni<br />

gastrointestinali da FANS; li ammette<br />

per la terapia delle ulcere previa sospensione<br />

dei FANS, ma non se si seguitano i<br />

FANS. I dati clinici citati non possono essere<br />

applicati ai COXIB.<br />

Va segnalato come in uno studio in pazienti<br />

con storia di sanguinamento gastrico<br />

recente, il trattamento per sei mesi con<br />

omeprazolo più diclofenac si sia dimostrato<br />

egualmente efficace rispetto al celecoxib<br />

nel prevenire la ricorrenza del sanguinamento<br />

gastrico.<br />

Al momento non vi sono ulteriori dati<br />

sulla letteratura scientifica internazionale<br />

che documentino un’efficacia nella gastroprotezione<br />

con misoprostolo e/o inibitori<br />

della pompa protonica nei confronti<br />

del danno gastrointestinale da COXIB.<br />

DICLOFENAC/MISOPROSTOLO<br />

� ARTROTEC 30 cpr 50 mg + 200 mcg � ARTROTEC 30 cpr 75 mg + 200 mcg � MISOFENAC 30 cpr 50 mg + 200 mcg � MISOFENAC 30 cpr 75 mg + 200 mcg<br />

ESOMEPRAZOLO<br />

� AXAGON 14 cpr gastrores 20 mg � AXAGON 14 cpr gastrores 40 mg � ESOPRAL 14 cpr gastrores 20 mg � ESOPRAL 14 cpr gastrores 40 mg � LUCEN 14<br />

cpr gastrores 20 mg � LUCEN 14 cpr gastrores 40 mg � NEXIUM 14 cpr gastrores 20 mg � NEXIUM 14 cpr gastrores 40 mg<br />

LANSOPRAZOLO<br />

� LANSOPRAZOLO EG 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO HEXAL 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO MERCK GENERICS ITALIA 14 cps 15 mg [G] � LAN-<br />

SOPRAZOLO RATIOPHARM ITALIA 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO SANDOZ 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO TEVA PHARMA ITALIA 14 cps 15 mg<br />

[G] � LANSOPRAZOLO EG 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO HEXAL 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO MERCK GENERICS ITALIA 14 cps 30 mg [G]<br />

� LANSOPRAZOLO RATIOPHARM ITALIA 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO SANDOZ 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO TEVA PHARMA ITALIA 14 cps<br />

30 mg [G] � LANSOX 14 cpr orodispers 15 mg [G] � LANSOX 14 cpr orodispers 30 mg [G] � LANSOX 15 14 cps 15 mg [G] � LANSOX 30 14 cps 30 mg [G]<br />

� LIMPIDEX 14 cpr orodispers 15 mg [G] � LIMPIDEX 14 cpr orodispers 30 mg [G] � LIMPIDEX 15 14 cps 15 mg [G] � LIMPIDEX 30 14 cps 30 mg [G]<br />

� ZOTON 14 cpr orodispers 15 mg [G] � ZOTON 14 cpr orodispers 30 mg [G] � ZOTON 15 14 cps 15 mg [G] � ZOTON 30 14 cps 30 mg [G]<br />

MISOPROSTOLO<br />

� CYTOTEC 50 cpr 200 mcg � MISODEX 50 cpr 200 mcg<br />

OMEPRAZOLO<br />

� ANTRA 14 cps 10 mg rilascio modificato � ANTRA 14 cps 20 mg rilascio modificato � LOSEC 14 cps 10 mg rilascio modificato � LOSEC 14 cps 20 mg rilascio<br />

modificato � MEPRAL 14 cps 10 mg rilascio modificato � MEPRAL 14 cps 20 mg rilascio modificato � OMEPRAZEN 14 cps 10 mg rilascio modificato<br />

� OMEPRAZEN 14 cps 20 mg rilascio modificato<br />

PANTOPRAZOLO<br />

� PANTECTA 14 cpr gastrores 20 mg � PANTECTA 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PANTECTA 14 cpr gastrores 40 mg � PANTOPAN 14 cpr gastrores 20 mg<br />

� PANTOPAN 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PANTOPAN 14 cpr gastrores 40 mg � PANTORC 14 cpr gastrores 20 mg � PANTORC 14 cpr gastrores 20 mg flacone<br />

� PANTORC 14 cpr gastrores 40 mg � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 20 mg � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 40 mg<br />

RABEPRAZOLO<br />

� PARIET 14 cpr gastrores 10 mg � PARIET 14 cpr gastrores 20 mg


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Bibliografia<br />

1. Chan FKL, et al. Celecoxib versus diclofenac<br />

and omeprazole in reducing the risk<br />

of recurrent ulcer bleeding in patients<br />

with arthritis. N Engl J Med 2002; 347:<br />

2104-10.<br />

2. Chan FKL, et al. Preventing recurrent<br />

upper gastrointestinal bleending in<br />

patients with Helicobacter pylori infection<br />

who are taking low-dose aspirin or<br />

naproxen. N Engl J Med 2001; 344: 967-<br />

73.<br />

3. Cullen D, et al. Primary gastroduodenal<br />

prophylaxis with omeprazole for nonsteroidal<br />

anti-inflammatory drug users.<br />

Aliment Pharmacol Ther 1998; 12: 135-<br />

40.<br />

4. Daneshmend TK, et al. Abolition by<br />

omeprazole of aspirin-induced gastric<br />

mucosal injury in man. Gut 1990; 31:<br />

514-7.<br />

5. Derry S, et al. Risk of gastrointestinal<br />

hemorrhage with long term use of aspirin:<br />

meta-analysis. BMJ 2000; 321: 1183-<br />

7.<br />

6. Ekstrom P, et al. Prevention of peptic<br />

ulcer and dyspeptic symptoms with<br />

omeprazole in patients receiving nonsteroidal<br />

anti-inflammatory drug continuous<br />

NOTA 2<br />

Acidi biliari:<br />

• chenourso-desossicolico<br />

• taurourso-desossicolico<br />

• urso-desossicolico<br />

Background<br />

La presente nota nasce per il fatto<br />

che alcuni prodotti a base di acidi biliari<br />

riportano “indicazioni minori” quali<br />

le “dispepsie biliari”. Tali indicazioni,<br />

per il carattere indefinito del disturbo,<br />

per la sua limitata rilevanza clinica se<br />

isolatamente considerato, oltre che per<br />

l’assenza di studi adeguati a supporto di<br />

tali indicazioni, non possono essere poste<br />

a carico del SSN. Pertanto, sono rimborsate<br />

solo le prescrizioni riferite alle<br />

situazioni cliniche indicate nella presente<br />

nota.<br />

therapy. A nordic multicentre study.<br />

Scand J Gastroenterol 1996; 31: 753-8.<br />

7. Feldman M. Peptic ulcer disease. In: Dale<br />

DC, Federman DD, eds. Scientific<br />

American Medicine, Section 4,<br />

Gastroenterology II, 2000: 2-3.<br />

8. Graham DY, et al. Ulcer prevention in<br />

long-term users of nonsteroidal antinflammatory<br />

drugs. Arch Intern Med<br />

2002; 162: 169-75.<br />

9. Graham DY. Critical effect of<br />

Helicobacter pylori infection on the<br />

effectiveness of omeprazole for prevention<br />

of gastric or duodenal ulcers among<br />

chronic NSAID users. Helicobacter 2002;<br />

7: 1-8.<br />

10. Graham DY. NSAIDS, Helicobacter pylori<br />

and Pandora Box. N Engl J Med 2002;<br />

347: 2162-4.<br />

11. Hawkey CJ, et al. Omeprazole compared<br />

with misoprostol for ulcers associated<br />

either Nonsteroidal Anti-inflammatory<br />

Drugs. N Engl J Med 1998; 338: 727-34.<br />

12. Jia-Qing, et al. Role of Helicobacter pylori<br />

infection and non-steroidal anti-inflammatory<br />

drugs in peptic ulcer disease: a<br />

meta-analysis. Lancet 2002; 359: 14-22.<br />

13. Kelly YP, et al. Risk of aspirin – associated<br />

major upper gastrointestinal bleending<br />

with enteric-coated or buffered products.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

245<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Lancet 1996; 384: 1413-6.<br />

14. Koch M, et al. Prevention of Nonsteroidal<br />

Anti-inflammatory drugs-induced gastrointestinal<br />

mucosal injury. A meta-analysis of<br />

randomised controlled clinical trial. Arch<br />

Intern Med 1996; 156: 2321-32.<br />

15. Lanza FL. A guideline for the treatment<br />

and prevention of NSAID-induced ulcers.<br />

Am J Gastroenterol 1998; 93: 2037-46.<br />

16. Silverstein, et al. Misoprostol reduces<br />

serious gastrointestinal complications in<br />

patients with rheumatoid arthritis receiving<br />

Nonsteroidal Anti-inflammatory<br />

drugs. A randomised, double-blind, placebo-controlled<br />

trial. Ann Intern Med<br />

1995; 123: 241-9.<br />

17. Wolfe MM, et al. Gastrointestinal toxicity<br />

of Non-steroidal Anti-inflammatory Drugs.<br />

N Engl J Med 1999; 340: 1888-99.<br />

18. Yeomans ND, et al. A comparison of<br />

Omeprazole with ranitidine for ulcers<br />

associated with Nonsteroidal Anti-inflammatory<br />

Drugs. N Engl J Med 1998; 338:<br />

719-26.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

giugno 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti affetti da:<br />

� cirrosi biliare primitiva;<br />

� colangite sclerosante primitiva;<br />

� colestasi associata alla fibrosi cistica o intraepatica familiare;<br />

� calcolosi colesterinica.<br />

Evidenze disponibili<br />

Le prime tre indicazioni si riferiscono<br />

a epatopatie croniche nelle quali modificazioni<br />

quali-quantitative della funzione<br />

biligenetica hanno un ruolo patogenetico<br />

molto importante, determinando alterazioni<br />

anatomiche e funzionali del fegato<br />

(epatopatie colestatiche). L’impiego degli<br />

acidi urso- e taurourso-desossicolico nelle<br />

epatopatie croniche colestatiche è limitato<br />

a quelle per le quali si trovano in letteratura<br />

evidenze di efficacia terapeutica in<br />

termini di miglioramenti anatomici, clinici<br />

e di sopravvivenza significativi o, nel<br />

caso di malattie prive di altre terapie utili,<br />

anche marginali. Tali evidenze, non<br />

univoche ma nettamente prevalenti per la<br />

cirrosi biliare primitiva (l’acido ursodesossicolico<br />

è stato recentemente approvato<br />

per la terapia di questa malattia dalla<br />

Food and Drug Administration), sono<br />

meno chiare ma non inesistenti per le altre<br />

epatopatie colestatiche in nota. Le sperimentazioni<br />

controllate e randomizzate<br />

hanno invece dimostrato che l’acido ursodesossicolico<br />

non è efficace nelle epatiti<br />

croniche virali, nelle quali non favorisce<br />

l’eliminazione dell’RNA del virus C e<br />

non migliora le lesioni istologiche.<br />

1<br />

2


2<br />

246<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Particolari avvertenze<br />

La calcolosi colesterinica potenzialmente<br />

trattabile con acidi biliari è caratterizzata<br />

da calcoli singoli o multipli<br />

(diametro uguale o inferiore a 1 cm), radiotrasparenti,<br />

con colecisti funzionante,<br />

in pazienti non obesi con sintomatologia<br />

modesta (coliche non molto frequenti<br />

o severe). Altra indicazione è la<br />

presenza in colecisti di frammenti di calcoli<br />

post-litotripsia.<br />

Nella colelitiasi, la terapia con sali bi-<br />

ACIDO CHENOURSODESOSSICOLICO<br />

� BILENOR 30 cps 250 mg<br />

ACIDO TAUROURSODESOSSICOLICO<br />

� TAURO 20 cps 150 mg � TAURO 20 cps 250 mg<br />

Bibliografia<br />

1. Angelico M, et al. Recombinant interferon-alpha<br />

and ursodeoxycholic acid versus<br />

interferon alpha alone in the treatment<br />

of chronic hepatitis C: a randomized<br />

clinical trial with long-term follow<br />

up. Am J Gastroenterol 1995; 90: 263-9.<br />

2. Bellentani S, et al. Ursodiol in the longterm<br />

treatment of chronic hepatitis: a<br />

double-blind multicenter trial. J Hepatol<br />

1993; 19: 459-64.<br />

3. Beuers U, et al. Ursodeoxycholic acid in<br />

cholestasis: potential mechanisms of<br />

action and therapeutic applications.<br />

Hepatology 1998; 28: 1449-53.<br />

4. Boucher E, et al. Interferon and ursodeoxycholic<br />

acid combined therapy in<br />

the treatment of chronic viral C hepatitis:<br />

liari ottiene la dissoluzione dei calcoli<br />

solo in una parte dei pazienti, variabile<br />

in relazione a fattori diversi (dimensioni<br />

dei calcoli, funzionalità della colecisti,<br />

ecc.); è seguita frequentemente dalla formazione<br />

di nuovi calcoli (50-60% a 5<br />

anni); non trova indicazione nei pazienti<br />

con coliche ravvicinate o severe, per i<br />

quali è necessaria la colecistectomia. Bisogna<br />

anche considerare che l’alternativa<br />

chirurgica, laparoscopica o con minilaparotomia,<br />

è risolutiva e a basso rischio.<br />

Si ritiene opportuno limitare l’uso dei sali<br />

results from a controlled clinical trial in 8<br />

patients. Hepatology 1995; 21: 322-7.<br />

5. Colombo C, et al. Ursodeoxycholic acid<br />

for liver disease associated with cystic<br />

fibrosis: a double-blind, multicenter trial.<br />

Hepatology 1996; 23: 1484-90.<br />

6. Combes B, et al. The effect of ursodeoxycholic<br />

acid on the florid duct<br />

lesion of primary biliary cirrhosis.<br />

Hepatology 1999; 30: 602-5.<br />

7. Goulis J, et al. Randomised controlled<br />

trial of ursodeoxycholic acid therapy in<br />

primary biliary cirrhosis: a meta-analysis.<br />

Lancet 1999; 354: 1053-60.<br />

8. Lindor KD, Dickson ER. Management of<br />

primary biliary cirrhosis. In: Schiff’s diseases<br />

of the liver. 8th ed. Lippincott<br />

Williams and Wilkins, 1999: Ch. 25.<br />

9. Lindor KD, et al. Ursodiol for primary<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

biliari ai pazienti con caratteristiche definite<br />

“ottimali” per la dissoluzione dei<br />

calcoli, che raggiunge in questi casi percentuali<br />

fra il 48% e il 60%. Le caratteristiche<br />

sopra ricordate sono presenti in<br />

circa il 15% dei pazienti.<br />

La prescrizione di acidi biliari non è<br />

rimborsata dal SSN per il trattamento della<br />

semplice dispepsia. Il trattamento con<br />

acidi biliari non è rimborsato nei pazienti<br />

con epatite cronica virale e in quelli con<br />

coliche ravvicinate o gravi per i quali è indicata<br />

la colecistectomia.<br />

ACIDO URSODESOSSICOLICO<br />

� ACIDO URSODESOSSICOLICO MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr 150 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr 300 mg [G]<br />

� ACIDO URSODESOSSICOLICO RATIOPHARM GMBH 20 cpr 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO EG 20 cpr 450 mg rilascio prolungato [G] � ACIDO<br />

URSODESOSSICOLICO RATIOPHARM GMBH 20 cpr 450 mg rilascio prolungato [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO ANGENERICO 20 cps 300 mg [G] � ACIDO<br />

URSODESOSSICOLICO DOROM 20 cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO EG 20 cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO PLIVA PHARMA<br />

20 cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO TEVA PHARMA ITALIA 20 cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO WINTHROP PHARM.ITALIA 20<br />

cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO WINTHROP PHARM.ITALIA 20 cps 450 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO TEVA PHARMA ITALIA 20 cps<br />

450 mg rilascio modificato [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO DOROM 20 cps 450 mg rilascio prolungato [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO PLIVA PHARMA<br />

20 cps 450 mg rilascio prolungato [G] � BILIEPAR 20 cps 150 mg [G] � BILIEPAR 20 cps 300 mg [G] � BILIEPAR 20 cps 450 mg rilascio controllato [G]<br />

� DESOCOL 20 cps 300 mg [G] � DESOXIL 20 cpr 150 mg [G] � DESOXIL 20 cpr 300 mg [G] � DESOXIL RC 20 cpr 450 mg [G] � DEURSIL 20 cps 150 mg<br />

[G] � DEURSIL 20 cps 300 mg [G] � DEURSIL RR 20 cps 450 mg rilascio prolungato [G] � DEURSIL RR MITE 20 cps 225 mg rilascio prolungato [G] � DISSO-<br />

LURSIL 20 cps 300 mg [G] � DISSOLURSIL 20 cps 450 mg rilascio prolungato [G] � FRAURS 20 cps 150 mg [G] � FRAURS 20 cps 300 mg [G] � LITOFF 20 cpr<br />

300 mg [G] � LITOFF 20 cpr 450 mg rilascio prolungato [G] � LITURSOL 20 cpr 150 mg [G] � LITURSOL 20 cpr 300 mg [G] � LITURSOL 20 cps 450 mg rilascio<br />

prolungato [G] � URDES 20 cpr 150 mg [G] � URDES 20 cpr 300 mg [G] � URDES 20 cpr riv gastrores 225 mg [G] � URDES 20 cpr riv gastrores 450<br />

mg [G] � URSACOL 20 cpr 150 mg [G] � URSACOL 20 cpr 300 mg [G] � URSILON 20 cps 300 mg [G] � URSILON RETARD 20 cps 450 mg [G] � URSILON<br />

RETARD MITE 20 cps 225 mg [G] � URSOBIL 20 cpr 300 mg [G] � URSOBIL 20 cps 150 mg [G] � URSOBIL HT 20 cps 450 mg rilascio controllato [G] � UR-<br />

SODAMOR 20 cpr 150 mg [G] � URSODAMOR 20 cpr 300 mg [G] � URSODIOL 20 cps 300 mg [G] � URSODIOL 20 cps 450 mg rilascio prolungato [G]<br />

� URSOFALK 20 cps 150 mg [G] � URSOFALK 20 cps 300 mg [G] � URSOFALK SR 20 cps 450 mg [G] � URSOFLOR 20 cps 150 mg [G] � URSOFLOR 20 cps<br />

300 mg [G] � URSOFLOR R 20 cpr 450 mg cessione ritardata [G] � URSOLAC 20 cps 300 mg [G] � URSOLAC 20 cps 450 mg cessione ritardata [G] � UR-<br />

SOLISIN 20 cps 150 mg [G] � URSOLISIN 20 cps 300 mg [G] � URSOBIL 20 cps 250 mg � URSOBIL scir 200 ml 150 mg/10 ml<br />

sclerosing cholangitis. N Engl J Med<br />

1997; 336: 691-5.<br />

10. May GR, et al. Efficacy of bile acid therapy<br />

for gallstone dissolution: a metaanalysis<br />

of randomized trial. Aliment<br />

Pharmacol Ther 1993; 7: 139-48.<br />

11. Poupon R, et al. Combined analysis of<br />

randomized controlled trial of ursodeoxycholic<br />

acid in primary biliary<br />

cirrhosis. Gastroenterology 1997; 113:<br />

884-90.<br />

12. Strasberg SM, et al. Cholecystolithiasis:<br />

lithotherapy for the 90s. Hepatology<br />

1992; 16: 820-39.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007


ollettino d’informazione sui farmaci 247<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

NOTA 3<br />

Farmaci per la terapia<br />

del dolore:<br />

• tramadolo<br />

Background<br />

I prodotti a base di tramadolo sono approvati<br />

con l’indicazione generica di “stati<br />

dolorosi acuti e cronici di diverso tipo e causa<br />

e di media e grave intensità, come pure<br />

in dolori indotti da interventi diagnostici e<br />

chirurgici”. Alcune di queste condizioni patologiche<br />

associate a dolore non possono<br />

essere poste a carico del SSN a causa del loro<br />

carattere episodico. Infatti, questa nota è<br />

stata dettata dall’intento di limitare la rimborsabilità<br />

del tramadolo al trattamento del<br />

dolore cronico di natura neoplastica o degenerativa,<br />

in aggiunta agli analgesici già<br />

disponibili in fascia A. Mentre la prescrizione<br />

di oppiacei utilizzabili in queste situazioni<br />

è regolamentata dalla Legge<br />

49/2006, quella del tramadolo non avrebbe<br />

trovato alcuna limitazione della rimborsabilità,<br />

stante l’esclusione (Decreto del<br />

Ministero della Salute del 19 giugno 2006)<br />

del medesimo principio attivo (considerato<br />

a basso potere d’abuso) dalla Tabella II,<br />

sezione B e D, di cui alla Legge 49/2006. At-<br />

Bibliografia<br />

1. Scottish Intercollegiate Guidelines<br />

Network (SIGN). Control of pain in<br />

patients with cancer. A national clincal<br />

guideline. n°44 June 2000.<br />

www.sign.ac.uk/index.html<br />

2. AGS Panel on Persistent Pain in Older<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti affetti da:<br />

� dolore lieve e moderato in corso di patologia neoplastica o degenerativa<br />

e sulla base di eventuali disposizioni delle Regioni e delle Provincie<br />

Autonome.<br />

tualmente, il tramadolo, per le indicazioni<br />

non a carico del SSN, è prescrivibile su ricetta<br />

bianca (RNR).<br />

Evidenze disponibili<br />

Il tramadolo è un analgesico con un<br />

doppio meccanismo d’azione: è agonista<br />

oppioide dei recettori µ ed è responsabile<br />

dell’inibizione della ricaptazione della noradrenalina<br />

e serotonina. È un farmaco<br />

non appartenente ad una classe specifica<br />

ed ha apparentemente un basso potenziale<br />

d’abuso e di euforia. La sua efficacia<br />

sembra essere simile a quella di dosi equianalgesiche<br />

di codeina e idrocodone, così<br />

come la potenziale sedazione e nausea.<br />

Particolari avvertenze<br />

Benché il tramadolo sia indicato “per<br />

stati dolorosi acuti e cronici di diverso tipo<br />

e causa e di media e grave intensità”, in<br />

Persons. The Management of Persistent<br />

Pain in Older Persons. J Am Geriatr Soc<br />

2002; 50: S205-S224.<br />

3. Jacobi J, et al. Clinical practice guidelines<br />

for the sustained use of sedatives and<br />

analgesics in the critically ill adult. Crit<br />

Care Med 2002; 30: 119-41.<br />

4. www.who.int/cancer/palliative/painladder/en/<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

caso di condizioni neoplastiche e degenerative,<br />

il tramadolo si colloca ai gradini più<br />

bassi dell’approccio farmacoterapeutico al<br />

dolore, potendo disporre degli oppiacei<br />

per i gradini superiori.<br />

Non è consigliabile affrontare i dolori<br />

più intensi aumentando le dosi di tramadolo,<br />

considerando complessivamente il<br />

suo profilo beneficio/rischio. Infatti, il tramadolo<br />

è risultato associato al rischio, anche<br />

se basso, di crisi convulsive, e di comparsa<br />

di disturbi psichiatrici. Poiché l’insorgenza<br />

di convulsioni può verificarsi a dosi<br />

di poco superiori a quelle normalmente impiegate<br />

in terapia, la possibilità di aggiustare<br />

i dosaggi è molto limitata. Pertanto, nel<br />

caso di risposta analgesica inadeguata, anziché<br />

aumentare le dosi, è opportuno scegliere<br />

un altro farmaco, possibilmente nella<br />

fascia superiore (III, oppioidi) della scala<br />

OMS. Naturalmente, il tramadolo dovrebbe<br />

essere usato con estrema cautela nei pazienti<br />

con un passato di crisi convulsive o nei pazienti<br />

che assumono altri farmaci che abbassano<br />

la soglia convulsiva.<br />

TRAMADOLO<br />

� ADAMON 30 cpr 150 mg rilascio prolungato � ADAMON 30 cpr 200 mg rilascio prolungato � CONTRAMAL 20 cps 50 mg � CONTRAMAL 5 fiale 100 mg<br />

2 ml � CONTRAMAL 5 fiale 50 mg 1 ml � CONTRAMAL gtt os 10 ml 100 mg/ml � CONTRAMAL gtt os 30 ml 10% � CONTRAMAL SR 100 20 cpr 100 mg<br />

rilascio prolungato � CONTRAMAL SR 150 10 cpr 150 mg rilascio prolungato � CONTRAMAL SR 200 10 cpr 200 mg rilascio prolungato � FORTRADOL 10 cpr<br />

150 mg rilascio prolungato � FORTRADOL 10 cpr 200 mg rilascio prolungato � FORTRADOL 20 cpr 100 mg rilascio prolungato � FORTRADOL 20 cps 50 mg<br />

� FORTRADOL 5 fiale 100 mg/2 ml � FORTRADOL 5 fiale 50 mg/1 ml � FORTRADOL gtt os 10 ml 100 mg/ml � FRAXIDOL 20 cps 50 mg � FRAXIDOL 5 fiale<br />

2 ml 100 mg � FRAXIDOL gtt os 10 ml 100 mg/ml � PRONTALGIN 20 cpr eff 50 mg � PRONTALGIN 20 cps 50 mg � PRONTALGIN 5 fiale IM EV 100 mg 2<br />

ml � PRONTALGIN gtt os 10 ml � TRADONAL SR 30 cps 100 mg rilascio prolungato � TRADONAL SR 30 cps 150 mg rilascio prolungato � TRADONAL SR 30<br />

cps 200 mg rilascio prolungato � TRADONAL SR 30 cps 50 mg rilascio prolungato � TRAFLASH 20 cpr orodispers 50 mg � TRALODIE 10 cps 150 mg rilascio<br />

prolungato � TRALODIE 10 cps 200 mg rilascio prolungato � TRALODIE 20 cps 100 mg rilascio prolungato � TRAMADOLO HEXAN 20 cps 50 mg � TRA-<br />

MADOLO ANGENERICO 20 cps rigide 50 mg � TRAMADOLO MEDA PHARMA 30 cps 50 mg � TRAMADOLO HEXAL 5 fiale 100 mg 2 ml � TRAMADOLO<br />

SANDOZ 5 fiale 100 mg 2 ml � TRAMADOLO DOROM 5 fiale 100 mg/2 ml � TRAMADOLO ANGENERICO 5 fiale 2ml 100mg/2ml � TRAMADOLO HEXAL gtt<br />

os 10 ml � TRAMADOLO MEDA gtt os 10 ml � TRAMADOLO SANDOZ gtt os 10 ml 10% � TRAMADOLO EG os gtt 10 ml 10% � TRAMADOLO ANGENERICO<br />

os gtt fl 10ml � TRAMADOLO SANDOZ 20 cpr 100 mg rilascio prolungato � TRAMADOLO VIATRIS 5 fiale 2 ml 50 mg � TRAMALIN 20 cpr 100 mg rilascio prolungato<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

giugno 2007<br />

3


4<br />

248<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

NOTA 4<br />

• gabapentin<br />

• pregabalin<br />

• duloxetina<br />

Background<br />

Il dolore neuropatico (o neurogeno) viene<br />

definito dall’International Association for<br />

the Study of Pain (IASP) come “dolore associato<br />

a lesione primaria o disfunzione del sistema<br />

nervoso”. Tale sindrome è stata progressivamente<br />

identificata a partire da denominatori<br />

comuni essenzialmente clinici,<br />

rappresentati sia dalla modalità di presentazione<br />

dei sintomi (coesistenza di disturbi di<br />

sensibilità, assenza di stimolazione nocicettiva),<br />

sia dalla durata (la cronicità del dolore<br />

neuropatico è legata a persistenza per settimane,<br />

mesi o anni), sia dalla risposta ai trattamenti<br />

farmacologici (scarsa agli oppioidi<br />

ed antinfiammatori non sterodei; significativa<br />

ai farmaci anticonvulsivanti, antidepressivi<br />

e antiaritmici). Le condizioni cliniche<br />

responsabili del dolore neuropatico sono<br />

identificabili in molteplici quadri morbosi<br />

associabili sia a compromissione del sistema<br />

DULOXETINA<br />

� CYMBALTA 28 cps gastror 60 mg � XERISTAR 28 cps gastror 60 mg<br />

nervoso centrale che periferico. La valutazione<br />

dell’effetto dei farmaci sul dolore è basata<br />

sull’impiego di scale analogiche o numeriche<br />

strutturate per quantificarne l’entità<br />

o la ricaduta su altri aspetti più generali<br />

del quadro clinico (ad es. la qualità di vita).<br />

Evidenze disponibili<br />

Nessuno dei farmaci attualmente impiegati<br />

nella terapia del dolore neuropatico<br />

è in grado di agire sulle cause del dolore<br />

stesso. L’approccio terapeutico alla sintomatologia<br />

algica è dunque solo sintomatico<br />

e non causale. La relazione tra eziologia,<br />

patogenesi e sintomi del dolore neuropatico<br />

è complessa: in pazienti diversi lo stesso<br />

sintomo può essere provocato da meccanismi<br />

diversi, e nello stesso paziente il dolore<br />

può essere causato da più meccanismi<br />

contemporaneamente, soggetti a variazio-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti con dolore grave<br />

e persistente dovuto a:<br />

� nevralgia post-erpetica correlabile clinicamente e topograficamente ad<br />

infezione da herpes zoster;<br />

� neuropatia associata a malattia neoplastica documentata dal quadro<br />

clinico o strumentale<br />

gabapentin, pregabalin;<br />

� neuropatia diabetica documentata dal quadro clinico e strumentale<br />

duloxetina, gabapentin, pregabalin.<br />

L’impiego di questi farmaci non è assoggettato a nota limitativa ed è a carico<br />

del SSN per le seguenti restanti indicazioni autorizzate: trattamento della depressione<br />

per duloxetina e della epilessia per gabapentin e pregabalin.<br />

ni nel tempo. La scelta del farmaco in una<br />

specifica situazione morbosa deve quindi<br />

essere fatta privilegiando gli agenti la cui efficacia<br />

è stata dimostrata nell’ambito di sperimentazioni<br />

cliniche controllate.<br />

Particolari avvertenze<br />

La duloxetina è autorizzata soltanto<br />

per il trattamento della neuropatia diabetica<br />

negli adulti, mentre gabapentin e pregabalin<br />

hanno indicazioni meno selettive<br />

(dolore neuropatico in generale). Nonostante<br />

ciò le condizioni cliniche più studiate<br />

per questi due ultimi principi attivi<br />

sono quelle riportate nella presente nota.<br />

L’impiego di questi farmaci per le restanti<br />

indicazioni autorizzate (trattamento della<br />

depressione per la duloxetina e della epilessia<br />

per gabapentin e pregabalin) non è<br />

assoggettato a nota limitativa.<br />

GABAPENTIN<br />

� GABAPENTIN LABORATORI ALTER 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN ALLEN 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN DOC GENERICI 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN<br />

EG 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN FIDIA FARMACEUTICI 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN HEXAL 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN MERCK GENERICS ITALIA 30<br />

cps 400 mg [G] � GABAPENTIN PLIVA PHARMA 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN RATIOPHARM GMBH 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN SANDOZ 30 cps 400 mg<br />

[G] � GABAPENTIN TEVA PHARMA ITALIA 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN WINTHROP PHARM.ITALIA 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN LABORATORI ALTER 50 cps<br />

300 mg [G] � GABAPENTIN ALLEN 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN DOC GENERICI 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN EG 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN FIDIA<br />

FARMACEUTICI 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN HEXAL 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN MOLTENI & C. F.LLI ALITTI 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN PLIVA<br />

PHARMA 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN RATIOPHARM GMBH 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN TEVA PHARMA ITALIA 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN WINTHROP<br />

PHARM.ITALIA 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN MERCK GENERICS ITALIA 50 cps 100 mg blister [G] � GABAPENTIN SANDOZ 50 cps 100 mg blister [G] � GABAPENTIN<br />

ALLEN 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN DOC GENERICI 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN EG 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN FIDIA FARMACEUTICI 50 cps 300<br />

mg [G] � GABAPENTIN HEXAL 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN MOLTENI & C. F.LLI ALITTI 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN PLIVA PHARMA 50 cps 300 mg [G]<br />

� GABAPENTIN RATIOPHARM GMBH 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN TEVA PHARMA ITALIA 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN WINTHROP PHARM.ITALIA 50 cps 300<br />

mg [G] � GABAPENTIN MERCK GENERICS ITALIA 50 cps 300 mg blister [G] � GABAPENTIN SANDOZ 50 cps 300 mg blister [G] � GABAPENTIN MOLTENI & C. F.LLI ALITTI<br />

50 cps 400 mg [G] � NEURONTIN 100 50 cps 100 mg [G] � NEURONTIN 300 50 cps 300 mg [G] � NEURONTIN 400 30 cps 400 mg [G]<br />

PREGABALIN<br />

� LYRICA 14 cps 150 mg � LYRICA 14 cps 25 mg � LYRICA 14 cps 75 mg � LYRICA 56 cps 150 mg � LYRICA 56 cps 300 mg � LYRICA 56 cps 75 mg


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Bibliografia<br />

1. Bone M, et al. Gabapentin postamputation<br />

phantom limb pain: a randomized,<br />

double-blind, placebo-controlled, crossover<br />

study. Reg Anesth Pain Med 2002;<br />

27: 481-6.<br />

2. Caraceni A, et al. Gabapentin for neuropathic<br />

cancer pain: a randomized controlled<br />

trial from the Gabapentin Cancer<br />

Pain Study Group. J Clin Oncol 2004;<br />

22: 2909-17.<br />

3. Dworkin RH, et al. Advances in neuropathic<br />

pain. Diagnosis, mechanisms, and<br />

treatment recommendations. Arch<br />

Neurol 2003; 60: 1524-34.<br />

4. Dworkin RH, et al. Pregabalin for the<br />

treatment of postherpetic neuralgia.<br />

Neurology 2003; 60: 1274-83.<br />

5. Freynhagen R, et al. Efficacy of pregabalin<br />

in neuropathic pain evaluated in a<br />

12-week, randomised, double-blind,<br />

multicentre, placebo-controlled trial of<br />

flexible- and fixed-dose regimens. Pain<br />

2005; 115: 254-63.<br />

6. Gilron I, et al. Morphine, gabapentin, or<br />

their combination for neuropathic pain.<br />

N Engl J Med 2005; 352: 1324-34.<br />

7. Goldstein DJ, et al. Duloxetine vs. placebo<br />

in patients with painful diabetic neuropathy.<br />

Pain 2005; 116: 109-18.<br />

8. Hahn K, et al. A placebo controlled trial<br />

NOTA 5<br />

Enzimi pancreatici:<br />

• pancrelipasi<br />

Background<br />

La pancreatite cronica, la fibrosi cistica<br />

e le neoplasie del pancreas possono causare<br />

una perdita della funzionalità pancreatica<br />

con conseguente riduzione della<br />

produzione degli enzimi.<br />

Evidenze disponibili<br />

La supplementazione orale con enzimi<br />

pancreatici si rende necessaria per<br />

of gabapentin for painful HIV-associated<br />

sensory neuropathies. J Neurol 2004;<br />

251: 1260-6.<br />

9. Harden RN. Chronic Neuropathic Pain.<br />

Mechanisms, diagnosis, and treatment.<br />

Neurologist 2005; 11: 111-22.<br />

10. Lesser H, et al. Pregabalin relieves symptoms<br />

of painful diabetic neuropathy: a<br />

randomized controlled trial. Neurology<br />

2004: 63: 2104-10.<br />

11. Levendoglu F, et al. Gabapentin is a first<br />

line drug for the treatment of neuropathic<br />

pain in spinal cord injury. Spine<br />

2004: 29: 743-51.<br />

12. Morello CM, et al. Randomized doubleblind<br />

study comparing the efficacy of<br />

gabapentin with amitriptyline on diabetic<br />

peripheral neuropathy pain. Arch<br />

Intern Med 1999 159: 1931-7.<br />

13. Raskin J, et al. A double-blind, randomized<br />

multicenter trial comparing duloxetine<br />

with placebo in the management of<br />

diabetic peripheral neuropathic pain.<br />

Pain Med 2005; 5: 346-56.<br />

14. Rice AS, et al. Postherpetic Neuralgia<br />

Study Group. Gabapentin in postherpetic<br />

neuralgia: a randomized, doubleblind,<br />

placebo-controlled study. Pain<br />

2001; 94: 215-24.<br />

15. Richter RW, et al. Relief of painful diabetic<br />

peripheral neuropathy with pregabalin:<br />

a randomized, placebo controlled<br />

trial. J Pain 2005; 6: 253-60.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

249<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

16. Rosenstock J, et al. Pregabalin for the<br />

treatment of painful diabetic peripheral<br />

neuropathy: a double-blind, placebo<br />

controlled trial. Pain 2004; 110: 628-38.<br />

17. Rowbotham M, et al. Gabapentin for the<br />

treatment of postherpetic neuralgia: a<br />

randomized controlled trial. JAMA 1998;<br />

80: 1837-42.<br />

18. Sabatowski R, et al. Pregabalin reduces<br />

pain and improves sleep and mood<br />

disturbances in patients with post-herpetic<br />

neuralgia: results of a randomised,<br />

placebo controlled clinical trial. Pain<br />

2004; 109: 26-35.<br />

19. Serpell MG, for the Neuropathic Pare<br />

Study Group. Gabapentin in neuropathic<br />

pain syndromes: a randomised, doubleblind,<br />

placebo-controlled trial. Pain<br />

2002; 99: 557-66.<br />

20. Simpson DA. Gabapentin and venlafaxine<br />

for the treatment of painful diabetic<br />

neuropathy. J Clin Neuromusc Dis 2001;<br />

3: 53-62.<br />

21. Woolf CJ, et al. Neuropathic pain: aetiology<br />

symtpoms, mechanisms, and management.<br />

Lancet 1999; 353: 1959-64.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

giugno 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN è consentita nei pazienti in una delle<br />

seguenti condizioni comportanti maldigestione e malassorbimento di<br />

grassi e proteine:<br />

� insufficienza pancreatica esocrina conseguente a pancreatite cronica;<br />

� pancreasectomia;<br />

� neoplasie del pancreas;<br />

� fibrosi cistica.<br />

compensare la ridotta o assente secrezione<br />

causata da varie malattie del pancreas<br />

con maldigestione e malassorbimento di<br />

grassi e proteine.<br />

Particolari avvertenze<br />

Attualmente tutte le preparazioni disponibili<br />

sono “gastroprotette” per cui<br />

non serve associare alla supplementazione<br />

di enzimi pancreatici anche inibitori<br />

della secrezione acida gastrica o antiacidi.<br />

La posologia è regolata sulla base del<br />

numero di scariche alvine, la consistenza<br />

e la quantità delle feci riferite dal paziente<br />

che assume la terapia sostitutiva con gli<br />

enzimi pancreatici.<br />

Gli enzimi pancreatici possono provocare<br />

irritazione perianale, se assunti in<br />

dosaggio eccessivo, e periorale se trattenuti<br />

in cavità orale. Possono anche causare<br />

nausea, vomito, gonfiore addominale<br />

e, raramente, iperuricemia ed iperuricosuria.<br />

La prescrizione di enzimi pancreatici<br />

non è rimborsata dal SSN per il trattamento<br />

della semplice dispepsia.<br />

4<br />

5


5<br />

8<br />

250<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

PANCRELIPASI<br />

� CREON 10000 UI 100 cps 150 mg rilascio modificato � PANCREX 100 cps 340 mg<br />

Bibliografia<br />

1. Andren-Sandberg, A. Theory and practice<br />

in the individualization of oral pancreatic<br />

enzyme administration for chronic pancreatitis.<br />

Int J Pancreatol 1989; 5: 51.<br />

2. De Boeck K, et al. Pancreatitis among<br />

patients with cystic fibrosis: correlation<br />

with pancreatic status and genotype.<br />

NOTA 8<br />

• levocarnitina<br />

Background<br />

La carnitina è un costituente essenziale<br />

dell’organismo e svolge un ruolo di rilievo<br />

nel metabolismo energetico a livello<br />

mitocondriale; il SSN garantisce pertanto<br />

la gratuità dell’erogazione per coloro che<br />

hanno carenza primaria di carnitina, evidenziata<br />

mediante dosaggio della carnitina<br />

nel plasma o in biopsie muscolari. I valori<br />

normali di carnitina nel plasma sono<br />

di circa 25 µmol/L nell’infanzia e di 54<br />

µmol/L nell’età adulta; nella pratica clinica<br />

viene posta diagnosi di carenza primaria<br />

per livelli ematici inferiori a 2 µmol/L<br />

o per concentrazioni tessutali minori del<br />

10-20% rispetto ai valori normali.<br />

Evidenze disponibili<br />

Una carenza secondaria può verificarsi<br />

durante trattamento dialitico.<br />

LEVOCARNITINA<br />

� CARNITENE os soluz 10 flaconcini 2 g PT / PHT<br />

Pediatrics 2005; 115: 463-9.<br />

3. Dobrilla G. Management of chronic pancreatitis.<br />

Focus on enzyme replacement<br />

therapy. Int J Pancreatol 1989; 5: 17-29.<br />

4. Perez MM, et al. Assessment of weight<br />

loss, food intake, fat metabolism, malabsorption,<br />

and treatment of pancreatic<br />

insufficiency in pancreatic cancer. Cancer<br />

1983; 52: 346-52.<br />

5. Slaff J, et al. Protease-specific suppression<br />

Sono state pubblicate 3 ricerche (anche<br />

se condotte su un numero limitato di<br />

pazienti), in cui è stata dimostrata la<br />

possibilità di ridurre la posologia dell’eritropoietina<br />

in circa il 50% dei casi<br />

trattati con 1 grammo di levocarnitina<br />

per via endovenosa a fine dialisi. La levocarnitina<br />

può pertanto essere usata in<br />

regime ospedaliero anche domiciliare,<br />

quando sia stato ottimizzato l’apporto<br />

di ferro, per ridurre la posologia dell’eritropoietina<br />

e per migliorare l’insufficiente<br />

risposta alla terapia con eritropoietina<br />

che si verifica in alcuni pazienti.<br />

Secondo la Società Italiana di Nefrologia<br />

per i pazienti in trattamento emodialitico<br />

cronico sarebbe preferibile la<br />

somministrazione della L-carnitina per<br />

via endovenosa alla dose di 20 mg/kg a<br />

fine dialisi. Infatti solo il 15% di una dose<br />

orale di L-carnitina è assorbita; la rimanente<br />

dose viene degradata dai batteri in-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

of pancreatic exocrine secretion.<br />

Gastroenterology 1984; 87: 44-52.<br />

6. Steer ML, et al. Chronic pancreatitis. N<br />

Engl J Med 1995; 332: 1482-90.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />

strutture specialistiche, secondo modalità adottate dalle Regioni e<br />

dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti<br />

condizioni:<br />

� carenza primaria di carnitina;<br />

� carenza di carnitina secondaria a trattamento dialitico.<br />

testinali in trimetilamina (TMA) e trimetilamina-N-ossido<br />

(TMAO), sostanze che<br />

vengono escrete dal rene nel soggetto<br />

normale, ma non nei pazienti in trattamento<br />

dialitico.<br />

Particolari avvertenze<br />

L’accumulo di queste sostanze nei<br />

pazienti in dialisi può determinare disturbi<br />

cognitivi e alitosi. Il trattamento<br />

con levocarnitina dovrebbe essere<br />

sospeso se, dopo 4 mesi di terapia, non<br />

sia stato possibile dimostrare una riduzione<br />

della posologia dell’eritropoietina.<br />

Attualmente le sole specialità incluse<br />

nella nota sono a base di formulazioni utilizzabili<br />

per via orale mentre le evidenze<br />

disponibili si riferiscono a studi effettuati<br />

con formulazioni utilizzate per via endovenosa.


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Bibliografia<br />

1. Bremer J. The role of carnitine in intracellular<br />

metabolism. J Clin Chem Clin<br />

Biochem 1990; 28: 297-301.<br />

2. Caruso U, et al. Effects of L-carnitine on<br />

anemia in aged hemodialysis patients<br />

treated with recombinant human erythropoietin:<br />

a pilot study. Dial Transplant<br />

1999; 27: 498-506.<br />

3. Eknoyan G, et al. Practice recommandations<br />

for the use of L-carnitine in dialysis-<br />

NOTA 9 e 9 BIS<br />

• ticlopidina<br />

• clopidogrel<br />

Background<br />

La nota 9, che limitava la rimborsabilità<br />

della ticlopidina a determinate situazioni<br />

cliniche, è da ritenersi superata<br />

in base all’esperienza e alle conoscenze<br />

ormai acquisite su questo farmaco. La limitazione<br />

del suo impiego ai soggetti intolleranti<br />

all’ASA dovrebbe essere considerata<br />

un’acquisizione medica dettata<br />

direttamente dal suo limitato profilo di<br />

sicurezza, piuttosto che proposta mediante<br />

una nota riguardante la sua rimborsabilità.<br />

Pertanto, la ticlopidina può essere prescritta<br />

a carico del SSN senza le limitazioni<br />

della precedente nota 9 (ora abolita),<br />

ma con una particolare attenzione al rischio<br />

di reazioni avverse gravi a livello della<br />

crasi ematica (leucopenia e/o piastrinopenia).<br />

La raccomandazione di sorvegliare<br />

tale rischio rimane tuttora valida.<br />

Al tempo stesso, le evidenze a sostegno<br />

dell’impiego del clopidogrel pubblicate<br />

in questi ultimi anni hanno suggerito<br />

un superamento delle limitazioni<br />

dettate dalla nota 9 bis mediante l’adozione<br />

di un piano terapeutico <strong>AIFA</strong> (PT-<br />

<strong>AIFA</strong>), di tipo vincolante, nel quale sono<br />

previste le situazioni cliniche per le quali<br />

la prescrizione di clopidogrel è a carico<br />

del SSN.<br />

CLOPIDOGREL<br />

� PLAVIX 28 cpr riv 75 mg PT <strong>AIFA</strong>/PHT<br />

related disorders. National Kidney<br />

Foudation. Carnitene Consensus<br />

Conference. Am J Kidney Dis 2003; 41:<br />

868-876.<br />

4. Famularo G, et al. Carnitine deficency:<br />

primary and secondary syndromes. In:<br />

De Simone C, Famularo G, eds.<br />

Carnitine today. Hidelberg: Springer-<br />

Verlag, 1997: 119-61.<br />

5. Kletzmayr J, et al. Anemia and carnitine<br />

supplementation in hemodialyzed<br />

patients. Kid Intern 1999; 55: S93-106.<br />

Evidenze disponibili<br />

In base alla metanalisi del Antithrombotic<br />

Trialists’ Collaboration la ticlopidina<br />

si è dimostrata efficace al pari di<br />

altri antiaggreganti nella prevenzione degli<br />

eventi vascolari gravi in pazienti ad<br />

alto rischio. Inoltre, da una metanalisi<br />

sull’impiego a breve termine di antiaggreganti<br />

in aggiunta all’ASA dopo intervento<br />

di stent coronarico non sono emerse<br />

differenze significative tra ticlopidina<br />

e clopidogrel.<br />

Per quanto riguarda il clopidogrel, le<br />

principali evidenze a sostegno delle situazioni<br />

cliniche ammesse alla rimborsabilità<br />

nel PT-<strong>AIFA</strong> (vincolante) sono le seguenti:<br />

• Sindrome coronarica acuta senza innalzamento<br />

del tratto ST in associazione<br />

con ASA: si veda lo studio di Yusuf<br />

et al. del 2001.<br />

• Angioplastica percutanea (PTCA) con<br />

applicazione di stent: si veda lo studio<br />

PCI-CURE di Metha et al, 2001, nonché<br />

le linee-guida American College of<br />

Cardiology/American Heart Association<br />

del 2005.<br />

• Terapia antiaggregante a breve termine<br />

per la prevenzione secondaria dell’infarto<br />

in associazione con ASA: si vedano<br />

gli studi COMMIT e CLARITY-TIMI.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

251<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

6. Labonia WD, et al. L-Carnitine effects on<br />

anemia in hemodialyzed patients treated<br />

with erythropoietin. Am J Kidney Dis<br />

1995; 26: 757-64.<br />

7. Pons R, et al. Primary and secondary carnitine<br />

deficency syndromes. J Clin<br />

Neurol 1995; 10: S8-21.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

Le note 9 e 9 bis sono abolite e la prescrizione del clopidogrel a carico<br />

del SSN è vincolata all’adozione del Piano Terapeutico <strong>AIFA</strong> riportato<br />

in allegato (pag. 307).<br />

• Terapia antiaggregante a lungo termine<br />

per la prevenzione secondaria dell’infarto<br />

e dell’ictus: si vedano lo studio<br />

CAPRIE e l’analisi post-hoc dello<br />

studio stesso, pubblicata nel 2004 su<br />

Stroke.<br />

Particolari avvertenze<br />

Per la ticlopidina, una grave leucopenia,<br />

spesso reversibile all’interruzione del<br />

trattamento, è la complicanza principale<br />

(circa dell’1% dei pazienti). Si può presentare<br />

un fenomeno ancora più grave<br />

quale la porpora trombotica trombocitopenica.<br />

Sono stati documentati anche<br />

casi di anemia aplastica.<br />

Il rischio di alterazioni ematologiche<br />

anche gravi, leucopenia e/o piastrinopenia<br />

rende indispensabile nei pazienti trattati<br />

con ticlopidina un monitoraggio mediante<br />

l’esecuzione periodica dell’esame<br />

emocromocitometrico.<br />

Anche per il clopidogrel sono stati<br />

documentati casi di porpora trombocitopenica.<br />

Va inoltre tenuto presente il rischio di<br />

sanguinamento nei pazienti trattati. Tale<br />

rischio di base aumenta con l’associazione<br />

con ASA.<br />

8<br />

9<br />

9bis


9<br />

9<br />

bis<br />

10<br />

252<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Bibliografia<br />

1. A randomised, blinded, trial of clopidogrel<br />

versus aspirin in patients at risk of<br />

ischaemic events (CAPRIE). CAPRIE<br />

Steering Committee. Lancet 1996; 348:<br />

1329-39.<br />

2. ACC/AHA/SCAI 2005 Guideline Update<br />

for Percutaneous Coronary Interventionsummary<br />

article: a report of the<br />

American College of<br />

Cardiology/American Heart Association<br />

Task Force on Practice Guidelines.<br />

Circulation 2006; 113: 156-75.<br />

3. Antithrombotic Trialists’ Collaboration.<br />

Collaborative meta-analysis of randomised<br />

trials of antiplatelet therapy for prevention<br />

of death, myocardial infarction,<br />

and stroke in high risk patients. BMJ<br />

2002; 324: 71-86. Erratum in: BMJ 2002;<br />

324: 141.<br />

4. Bennett CL, et al. Thrombotic thrombocytopenic<br />

purpura associated with<br />

ticlopidine in the setting of coronary<br />

artery stents and stroke prevention. Arch<br />

Intern Med 1999; 159: 2524-8.<br />

5. Chen ZM, et al.; COMMIT (Clopidogrel<br />

and Metoprolol in Myocardial Infarction<br />

Trial) collaborative group. Addition of<br />

clopidogrel to aspirin in 45,852 patients<br />

NOTA 10<br />

• acido folico<br />

• cianocobalamina<br />

• idrossicobalamina<br />

Background<br />

La cianocobalamina e l’acido folico<br />

hanno un ruolo fondamentale per la crescita<br />

e la replicazione cellulare.<br />

Il sistema emopoietico risulta particolarmente<br />

sensibile alla loro carenza in<br />

quanto presenta un elevato turn-over cellulare.<br />

Il deficit di cobalamina e/o acido<br />

folico rappresenta la causa della maggior<br />

parte delle anemie megaloblastiche. In<br />

questi casi, l’approccio terapeutico è rappresentato<br />

dalla terapia sostitutiva.<br />

ACIDO FOLICO<br />

� FOLINA 20 cps 5 mg � FOLINA 5 fiale IM 2 ml 15 mg/2 ml<br />

with acute myocardial infarction: randomised<br />

placebo-controlled trial. Lancet<br />

2005; 366: 1607-21.<br />

6. Hallas J, et al. Use of single and combined<br />

antithrombotic therapy and risk of<br />

serious upper gastrointestinal bleeding:<br />

population based case-control study.<br />

BMJ 2006; 333: 726.<br />

7. Mehta SR, et al.; Clopidogrel in Unstable<br />

angina to prevent Recurrent Events trial<br />

(CURE) Investigators. Effects of pretreatment<br />

with clopidogrel and aspirin followed<br />

by long-term therapy in patients<br />

undergoing percutaneous coronary intervention:<br />

the PCI-CURE study. Lancet<br />

2001; 358: 527-33.<br />

8. Page, Y, et al. Thrombotic thrombocytopenic<br />

purpura related to ticlopidine.<br />

Lancet 1991; 337: 774-6.<br />

9. Paradiso-Hardy FL, et al. Hematologic<br />

dyscrasia associated with ticlopidine therapy:<br />

evidence for causality. CMAJ 2000;<br />

163: 1441-8.<br />

10. Ringleb PA, et al. Benefit of clopidogrel<br />

over aspirin is amplified in patients with<br />

a history of ischemic events. Stroke<br />

2004; 35: 528-32.<br />

11. Sabatine MS, et al.; CLARITY-TIMI 28<br />

Investigators. Addition of clopidogrel to<br />

aspirin and fibrinolytic therapy for myo-<br />

Evidenze disponibili<br />

Il deficit di cobalamina può essere dovuto<br />

a malassorbimento causato ad esempio<br />

da un’insufficiente produzione di fattore<br />

intrinseco o da malattie dell’ileo terminale.<br />

L’anemia perniciosa è considerata<br />

la causa più comune di deficit di cobalamina<br />

ed è dovuta all’assenza del fattore<br />

intrinseco provocata da atrofia della mucosa<br />

gastrica o da distruzione autoimmunitaria<br />

delle cellule parietali. Il deficit di<br />

acido folico può essere dovuto ad un ap-<br />

CIANOCOBALAMINA<br />

� DOBETIN 1.000 5 fiale 1.000 mcg 1 ml � DOBETIN gtt os 15 ml 20 mcg/ml<br />

IDROXOCOBALAMINA<br />

� NEOCYTAMEN 6 fiale IM EV os 1.000 mcg<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

cardial infarction with ST-segment elevation.<br />

N Engl J Med 2005; 352: 1179-89.<br />

12. Schleinitz MD, et al. Cilostazol, clopidogrel<br />

or ticlopidine to prevent subacute<br />

stent thrombosis: a meta-analysis<br />

of randomized trials. Am Heart J 2004;<br />

6: 990-7.<br />

13. Symeonidis A, et al. Ticlopidine-induced<br />

aplastic anemia: two new case<br />

reports, review, and meta-analysis of<br />

55 additional cases. Am J Hematol<br />

2002; 71: 24-32.<br />

14. Yusuf S, et al.; Clopidogrel in Unstable<br />

Angina to Prevent Recurrent Events Trial<br />

Investigators. Effects of clopidogrel in<br />

addition to aspirin in patients with acute<br />

coronary syndromes without ST-segment<br />

elevation. N Engl J Med 2001; 7:<br />

494-502.<br />

15. Zakarija A, et al. Clopidogrel-associated<br />

TTP: an update of pharmacovigilance<br />

efforts conducted by independent<br />

researchers, pharmaceutical suppliers,<br />

and the Food and Drug Administration.<br />

Stroke 2004; 35: 533-7.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

giugno 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti con:<br />

� anemie megaloblastiche dovute a carenza di vitamina B12 e/o di folati.<br />

porto insufficiente, ad aumentato fabbisogno<br />

e a malassorbimento.<br />

Particolari avvertenze<br />

Le formulazioni di acido folico, al dosaggio<br />

di 400 mcg, autorizzate per la profilassi<br />

primaria dei difetti dello sviluppo<br />

del tubo neurale in donne in età fertile che<br />

stanno pianificando una gravidanza, sono<br />

rimborsate dal SSN e non sono soggette a<br />

nota limitativa.


ollettino d’informazione sui farmaci 253<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Bibliografia<br />

1. Bender DA. Megaloblastic anaemia in vitamin<br />

B12 deficiency. Br J Nutr 2003; 89: 439-41.<br />

2. Chanarin I, et al. Cobalamin and folate:<br />

NOTA 11<br />

• Acido folinico<br />

e suoi analoghi<br />

Background<br />

I farmaci antagonisti dell’acido folico<br />

agiscono inibendo la deidrofolato reduttasi<br />

enzima coinvolto nel metabolismo dei<br />

folati, per questo motivo possono provocare<br />

effetti tossici a carico di cellule a divisione<br />

rapida quali il midollo osseo e l’epitelio<br />

gastro-intestinale.<br />

CALCIO FOLINATO<br />

� SANIFOLIN 1 fiala IM EV 50 mg PHT<br />

Bibliografia<br />

1. Comella P, et al. Safety and efficacy of irinotecan<br />

plus high-dose leucovorin and<br />

intravenous bolus 5-fluorouracil for metastatic<br />

colorectal cancer: pooled analysis of<br />

two consecutive southern Italy cooperative<br />

oncology group trials. Clin Colorectal<br />

Cancer 2005; 5: 203-10.<br />

2. Ferguson WS, et al. Current treatment<br />

of osteosarcoma. Cancer Invest 2001;<br />

NOTA 12<br />

Eritropoietina e nuove<br />

preparazioni:<br />

• darbepoetina α<br />

• epoetina α<br />

• epoetina β<br />

recent developments. J Clin Pathol 1992;<br />

45: 277-83.<br />

3. Kuzminski AM, et al. Effective treatment of<br />

cobalamin deficiency with oral cobalamin.<br />

Blood 1998; 92: 1191-8.<br />

Evidenze disponibili<br />

La somministrazione di acido folinico<br />

risolve la deplezione provocata dalla somministrazione<br />

di antagonisti dell’acido folico<br />

e in particolare:<br />

a) nelle forme orali e nelle forme<br />

iniettabili per uso ospedaliero, per contrastare<br />

la tossicità a livello del midollo<br />

emopoietico, della mucosa gastrointestinale<br />

e della cute dopo somministrazione<br />

a scopo antitumorale del meto-<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� recupero (rescue) dopo terapia con antagonisti dell’acido diidrofolico.<br />

19: 292-315.<br />

3. Goorin A, et al. Safety and efficacy of lleucovorin<br />

rescue following high-dose<br />

methotrexate for osteosarcoma. Med<br />

Pediatr Oncol 1995; 24: 362-7.<br />

4. Jahnke K, et al., on the behalf of the German<br />

Primary Central Nervous System Lymphoma<br />

Study Group (G-PCNSL-SG). High-dose<br />

methotrexate toxicity in elderly patients with<br />

primary central nervous system lymphoma.<br />

Ann Oncol 2005;16: 445-9.<br />

trexato, antagonista della diidrofolato<br />

reduttasi;<br />

b) nelle forme iniettabili per uso ospedaliero,<br />

in associazione a 5FU, per modularne<br />

l’efficacia terapeutica.<br />

Particolari avvertenze<br />

L’utilizzo del farmaco per altre indicazioni<br />

non ha motivazioni ai fini dell’ammissione<br />

alla rimborsabilità.<br />

5. Sobrero A, et al. INTACC. Adjuvant<br />

sequential methotrexate 5-fluorouracil vs<br />

5-fluorouracil plus leucovorin in radically<br />

resected stage III and high-risk stage II<br />

colon cancer. Br J Cancer 2005; 92: 24-9.<br />

Erratum in: Br J Cancer 2005; 93: 733.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

La nota 12 rimane in vigore fino alla pubblicazione del Piano<br />

Terapeutico <strong>AIFA</strong>, adottato con atto separato.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

10<br />

11<br />

12


12<br />

13<br />

254<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

DARBEPOETINA ALFA<br />

� ARANESP 1 penna SC 100 mcg 0,5 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 150 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 20 mcg 0,5 ml PT / PHT<br />

� ARANESP 1 penna SC 300 mcg 0,6 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 40 mcg 0,4 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 500 mcg 1 ml PT / PHT � ARANESP<br />

1 penna SC 60 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 80 mcg 0,4 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 10 mcg 0,4 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa<br />

SC EV 100 mcg 0,5 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 15 mcg 0,375 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 150 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1<br />

siringa SC EV 20 mcg 0,5 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 30 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 300 mcg 0,6 ml PT / PHT � ARANESP<br />

1 siringa SC EV 40 mcg 0,4 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 50 mcg 0,5 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 500 mcg 1 ml PT / PHT � ARANESP<br />

1 siringa SC EV 60 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 80 mcg 0,4 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 100 mcg 0,5 ml PT / PHT � NESPO 1 penna<br />

SC 150 mcg 0,3 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 20 mcg 0,5 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 300 mcg 0,6 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 40 mcg<br />

0,4 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 500 mcg 1 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 60 mcg 0,3 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 80 mcg 0,4 ml PT / PHT<br />

� NESPO 1 siringa SC EV 10 mcg 0,4 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 100 mcg 0,5 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 15 mcg 0,375 ml PT / PHT<br />

� NESPO 1 siringa SC EV 150 mcg 0,3 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 20 mcg 0,5 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 20 mcg 0,5 ml PT / PHT<br />

� NESPO 1 siringa SC EV 300 mcg 0,6 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 40 mcg 0,4 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 50 mcg 0,5 ml PT / PHT<br />

� NESPO 1 siringa SC EV 500 mcg 1 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 60 mcg 0,3 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 80 mcg 0,4 ml PT / PHT<br />

EPOETINA ALFA<br />

� EPREX 1 fiala EV SC 4.000 UI 1 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa EV SC 5.000 UI 0,5 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa EV SC 6.000 UI 0,6 ml PT / PHT � EPREX<br />

1 siringa EV SC 8.000 UI 0,8 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa tamp fosf 1.000 UI 0,5 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa tamp fosf 10.000 UI 1 ml PT / PHT � EPREX<br />

1 siringa tamp fosf 2.000 UI 0,5 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa tamp fosf 3.000 U.I. 0,3 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa tamp fosf 4.000 U.I. 0,4 ml PT / PHT<br />

� GLOBUREN 1 siringa SC EV 1.000 UI 0,5 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 10.000 UI 1 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 2.000 UI 0,5 ml<br />

PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 3.000 UI 0,3 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 4.000 UI 0,4 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 5.000<br />

UI 0,5 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 6.000 UI 0,6 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 8.000 UI 0,8 ml PT / PHT<br />

EPOETINA BETA<br />

� NEORECORMON 1 siringa EV SC 1.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 10.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 2.000 UI PT / PHT<br />

� NEORECORMON 1 siringa EV SC 20.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 3.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 30.000 UI PT / PHT<br />

� NEORECORMON 1 siringa EV SC 4.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 5.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 6.000 UI PT / PHT<br />

NOTA 13<br />

Ipolipemizzanti:<br />

• Fibrati:<br />

- bezafibrato<br />

- fenofibrato<br />

- gemfibrozil<br />

• Statine:<br />

- atorvastatina<br />

- fluvastatina<br />

- lovastatina<br />

- pravastatina<br />

- rosuvastatina<br />

- simvastatina<br />

- simvastatina + ezetimibe<br />

• Altri:<br />

- omega 3 etilesteri<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti affetti da:<br />

� dislipidemie familiari:<br />

bezafibrato, fenofibrato, gemfibrozil,<br />

atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastatina, simvastatina, simvastatina + ezetimibe,<br />

omega 3 etilesteri;<br />

� ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta:<br />

- in soggetti a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare maggiore<br />

(rischio a 10 anni > 20% in base alle Carte di Rischio del Progetto Cuore<br />

dell’Istituto Superiore di Sanità) [prevenzione primaria];<br />

- in soggetti con coronaropatia documentata o pregresso ictus o arteriopatia<br />

obliterante periferica o pregresso infarto o diabete [prevenzione secondaria]<br />

atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastatina, simvastatina, simvastatina + ezetimibe;<br />

� ipertrigliceridemia non corretta dalla sola dieta e da altre misure farmacologiche:<br />

- in soggetti con pregresso infarto del miocardio [prevenzione secondaria]<br />

omega 3 etilesteri;<br />

� iperlipidemie non corrette dalla sola dieta:<br />

- indotte da farmaci (immunosoppressori, antiretrovirali e inibitori della<br />

aromatasi);<br />

- in pazienti con insufficienza renale cronica<br />

atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastatina, simvastatina, simvastatina + ezetimibe,<br />

bezafibrato, fenofibrato, gemfibrozil,<br />

omega 3 etilesteri.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Background<br />

La corretta alimentazione rappresenta,<br />

assieme all’aumento dell’attività fisica<br />

ed alla sospensione del fumo, il primo<br />

provvedimento da attuare nel controllo<br />

del rischio cardiovascolare. Solo dopo tre<br />

mesi di dieta adeguatamente proposta al<br />

paziente ed eseguita in modo corretto,<br />

dopo aver escluso le cause di dislipidemia<br />

familiare o dovute ad altre patologie (ad<br />

esempio l’ipotiroidismo oppure patologie<br />

HIV-correlate) si può valutare il Rischio<br />

Cardiovascolare Globale Assoluto (RCGA)<br />

e, se superiore al 20% a 10 anni, iniziare<br />

una terapia ipolipemizzante. Le correzioni<br />

delle abitudini alimentari, l’aumento<br />

dell’attività fisica insieme con la sospensione<br />

del fumo devono essere significativi,<br />

permanenti e mantenuti anche quando<br />

viene iniziata la terapia farmacologica.<br />

L’ultima revisione della nota 13 è stata<br />

caratterizzata dall’introduzione delle carte<br />

di rischio italiane prodotte dall’Istituto Superiore<br />

di Sanità all’interno del Progetto<br />

Cuore (www.cuore.iss.it). Nelle carte di rischio<br />

italiane si fa riferimento al RCGA stimato<br />

a 10 anni sia per gli uomini che per<br />

le donne per eventi fatali e non fatali riferibili<br />

a malattia cardiovascolare maggiore<br />

(in particolare infarto del miocardio sicuro<br />

e possibile, morte coronarica, morte improvvisa,<br />

ictus e interventi di rivascolarizzazione).<br />

A questo proposito è importante<br />

ricordare che il calcolo del RCGA per la rimborsabilità<br />

delle statine in prevenzione primaria<br />

si è basato fino al 2004 su differenti<br />

carte di rischio sviluppate su popolazioni<br />

statunitensi, carte che tendevano a sovrastimare<br />

il RCGA nella nostra popolazione.<br />

Dislipidemie familiari<br />

Le dislipidemie familiari sono malattie<br />

su base genetica a carattere autosomico<br />

(recessivo, dominante o co-dominante<br />

a seconda della malattia) caratterizzate da<br />

elevati livelli di alcune frazioni lipidiche<br />

del sangue e da una grave e precoce insorgenza<br />

di malattia coronarica. Le dislipidemie<br />

sono state finora distinte secondo<br />

la classificazione di Frederickson, basata<br />

sull’individuazione delle frazioni lipoproteiche<br />

aumentate. Questa classificazione<br />

è stata superata da una genotipica.<br />

Ad oggi non sono presenti criteri internazionali<br />

consolidati per la diagnosi molecolare<br />

di alcune delle forme familiari, pertanto<br />

vengono utilizzati algoritmi diagnostici<br />

che si basano sulla combinazione di<br />

criteri biochimici, clinici ed anamnestici.<br />

Tra le forme familiari quelle che più<br />

frequentemente si associano a cardiopatia<br />

ischemica prematura sono l’ipercolesterolemia<br />

familiare, l’iperlipidemia familiare<br />

combinata e la disbetalipoproteinemia.<br />

Ipercolesterolemia familiare monogenica<br />

(prevalenza 1:500)<br />

Malattia genetica in genere dovuta a<br />

mutazioni del gene che codifica il recettore<br />

delle LDL.<br />

Per la diagnosi di queste forme, le metodiche<br />

di biologia molecolare sono specifiche<br />

intorno all’80%, per cui ai fini diagnostici<br />

esiste consenso internazionale<br />

sull’utilizzo di criteri biochimici, clinici ed<br />

anamnestici.<br />

I cardini di questi criteri, sostanzialmente<br />

condivisi da tutti gli algoritmi diagnostici<br />

proposti, includono:<br />

• colesterolemia LDL superiore a 200 mg/dl<br />

più<br />

• trasmissione verticale della malattia, documentata<br />

dalla presenza di tale alterazione<br />

biochimica nei familiari del probando<br />

(in questo caso l’indagine biomolecolare<br />

conferma praticamente sempre la diagnosi).<br />

In assenza di informazioni sul profilo<br />

lipidico dei familiari il sospetto è molto<br />

forte se insieme alla colesterolemia LDL<br />

superiore a 200 mg/dl ci sono:<br />

• presenza di xantomatosi tendinea nel brobando<br />

oppure<br />

• un’anamnesi positiva nei familiari di I grado<br />

per cardiopatia ischemica precoce (prima<br />

dei 55 anni negli uomini, prima dei 60<br />

nelle donne) o anche se presente grave ipercolesterolemia<br />

in bambini prepuberi.<br />

Iperlipidemia combinata familiare (prevalenza<br />

1:100)<br />

L’espressione fenotipica collegata a<br />

molte variazioni genetiche (nello studio<br />

EUFAM se ne sono contate per 27 geni)<br />

con meccanismi fisiopatologici legati al<br />

metabolismo delle VLDL.<br />

L’eziologia non è stata ancora chiarita<br />

e i criteri diagnostici sui quali è presente<br />

un consenso sono:<br />

• colesterolemia LDL superiore a 160 mg/dl<br />

e/o trigliceridemia superiore a 200 mg/dl<br />

più<br />

• documentazione nella stessa famiglia (I<br />

grado) di più casi di ipercolesterolemia e/o<br />

ipertrigliceridemia (fenotipi multipli).<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

255<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Oppure in assenza di documentazione<br />

sui familiari, la dislipidemia è fortemente<br />

sospetta in presenza anamnestica o<br />

clinica o strumentale di arteriosclerosi precoce.<br />

È indispensabile per la validità della diagnosi<br />

di iperlipidemia combinata familiare:<br />

• escludere le famiglie in cui siano presenti<br />

unicamente ipercolesterolemia o ipertrigliceridemia,<br />

• escludere tutte le forme di iperlipidemie secondarie<br />

(da malattie endocrine, epato-biliari,<br />

renali, da farmaci).<br />

Disbetalipoproteinemia familiare<br />

Patologia molto rara che si manifesta<br />

nei soggetti portatori dell’isoforma apoE2<br />

in modo omozigote


13<br />

256<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

La nuova nota 13 stabilisce per il trattamento<br />

ipocolesterolemizzante non un valore<br />

soglia verticale ma un valore decisionale<br />

basato sul RCGA. Per convenzione internazionale<br />

è considerato a rischio elevato<br />

un paziente con rischio ≥20% a 10 anni.<br />

Le carte del Progetto Cuore non consentono<br />

la valutazione del rischio cardiovascolare<br />

per la popolazione con età superiore<br />

a 70 anni. Ciò anche in assenza di<br />

una serie di studi specificamente dedicati<br />

a questa fascia di età. Per tale motivo si ritiene<br />

che in questi casi la valutazione del<br />

rischio debba essere lasciata alla valutazione<br />

del singolo medico che terrà conto<br />

delle comorbilità.<br />

Iperlipidemie non corrette dalla sola<br />

dieta<br />

Le malattie cardiovascolari sono la<br />

principale causa di morte dei pazienti con<br />

insufficienza renale cronica (IRC). La National<br />

Kidney Foundation, nello stabilire le<br />

linee-guida per il trattamento dell’IRC, ritiene<br />

che l’incidenza di danno aterosclerotico<br />

in pazienti con IRC sia superiore a<br />

quella della popolazione generale. Per tale<br />

motivo richiede un accurato controllo dei<br />

fattori di rischio, tra cui la dislipidemia.<br />

Per pazienti adulti con IRC in stadio 5<br />

(GRF


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

FENOFIBRATO<br />

� FULCRO 20 cps 200 mg � LIPOFENE 50 cps 100 mg � LIPSIN 20 cps 200 mg � NOLIPAX 50 cps 100 mg � TILENE 30 cps 100 mg<br />

Bibliografia<br />

1. Anderson JW. Diet first, then medication<br />

for hypercholesterolemia. JAMA 2003;<br />

290: 531-3.<br />

2. Arner P. Is familial combined hyperlipidaemia<br />

a genetic disorder of adipose tissue?<br />

Curr Opin Lipidol 1997; 8: 89-94.<br />

3. Austin MA, et al. Inheritance of low density<br />

lipoprotein subclass patterns in familial<br />

combined hyperlipidemia.<br />

Arteriosclerosis 1990; 10: 520-30.<br />

4. Austin MA, et al. Bimodality of plasma<br />

apolipoprotein B levels in familial combined<br />

hyperlipidemia. Atherosclerosis<br />

1992; 92: 67-77.<br />

5. Babirak SP, et al. Familial combined<br />

hyperlipidemia and abnormal lipoprotein<br />

lipase. Arterioscler Thromb 1992; 12:<br />

1176-83.<br />

6. Brunzell JD, et al. Plasma lipoproteins in<br />

familial combined hyperlipidemia and<br />

monogenic familial hypertriglyceridemia.<br />

J Lipid Res 1983; 24: 147-55.<br />

7. Cullen P, et al. Complex segregation<br />

analysis provides evidence for a major<br />

gene acting on serum triglyceride levels<br />

in 55 British families with familial combined<br />

hyperlipidemia. Arterioscler Thromb<br />

1994; 14: 1233-49.<br />

8. Downs JR, et al., for the<br />

AFCAPS/TexCAPS Research Group.<br />

Primary prevention of acute coronary<br />

events with lovastatin in men and<br />

women with average cholesterol levels:<br />

results of AFCAPS/TexCAPS. JAMA 1998;<br />

279: 1615-22.<br />

9. Executive Summary of the Third Report<br />

of the National Cholesterol Education<br />

Program (NCEP) Expert Panel on<br />

Detection, Evaluation, and Treatment of<br />

High Blood Cholesterol in Adults (Adult<br />

Treatment Panel III) Expert Panel on<br />

Detection, Evaluation, and Treatment of<br />

High Blood Cholesterol in Adults. JAMA<br />

2001; 285: 2486-97.<br />

10. GISSI-Prevenzione Investigators (Gruppo<br />

Italiano per lo Studio della Sopravvivenza<br />

nell’Infarto miocardico). Dietary supplementation<br />

with n-3polyunsaturated fatty<br />

acids and vitamin E after myocardial<br />

infarction: results of the GISSI-Prevenzione<br />

trial. Lancet 1999; 354: 447-55.<br />

11. Goldstein JL, et al. Hyperlipidemia in<br />

coronary heart disease. II. Genetic analysis<br />

of lipid levels in 176 families and delineation<br />

of a new inherited disorder,<br />

combined hyperlipidemia. J Clin Invest<br />

1973; 52: 1544-68.<br />

12. Haffner SM, et al. Mortality from coronary<br />

heart disease in subjects with type 2<br />

diabetes and in nondiabetic subjects<br />

with and without prior myocardial infarction.<br />

N Engl J Med 1998; 339: 229-34.<br />

13. Heart Outcomes Prevention Evaluation<br />

Study Investigators. Effects of an angio-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

257<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

FLUVASTATINA<br />

� LESCOL 14 cps 40 mg � LESCOL 28 cpr 80 mg rilascio prolungato � LIPAXAN 14 cps 40 mg � LIPAXAN 28 cpr 80 mg rilascio prolungato � PRIMESIN 14<br />

cps 40 mg � PRIMESIN 28 cpr 80 mg rilascio prolungato<br />

GEMFIBROZIL<br />

� FIBROCIT 30 cpr 600 mg [G] � FIBROCIT TC 20 cpr 900 mg [G] � GEMFIBROZIL DOC GENERICI 20 cpr 900 mg [G] � GEMFIBROZIL EG 20 cpr 900 mg [G]<br />

� GEMFIBROZIL MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr 900 mg [G] � GEMFIBROZIL RATIOPHARM GMBH 20 cpr 900 mg [G] � GEMFIBROZIL SANDOZ 20 cpr 900<br />

mg [G] � GEMFIBROZIL TEVA PHARMA ITALIA 20 cpr riv 900 mg [G] � GEMFIBROZIL DOC GENERICI 30 cpr 600 mg [G] � GEMFIBROZIL EG 30 cpr 600 mg<br />

[G] � GEMFIBROZIL MERCK GENERICS ITALIA 30 cpr 600 mg [G] � GEMLIPID 30 cpr riv 600 mg [G] � GEMLIPID TC 20 cpr riv 900 mg [G] � GENLIP 30 cpr<br />

600 mg [G] � GENLIP TC 20 cpr 900 mg [G] � GENOZIL 600 30 cpr 600 mg [G] � GENOZIL 900 20 cpr 900 mg [G] � LIPOGEN 20 cpr 900 mg [G] � LIPOZID<br />

20 cpr riv 900 mg [G] � LIPOZID 30 cpr riv 600 mg [G] � LOPID 20 cpr riv 900 mg [G] � LOPID 30 cpr 600 mg [G]<br />

LOVASTATINA<br />

� LOVINACOR 20 cpr 20 mg � REXTAT 20 cpr 20 mg � TAVACOR 20 cpr 20 mg<br />

OMEGA 3 ETILESTERI<br />

� ESAPENT 20 cps 1 g � ESKIM 20 cps 1 g � SEACOR 20 cps 1 g<br />

PRAVASTATINA<br />

� APLACTIN 10 cpr 20 mg � APLACTIN 14 cpr 40 mg � PRASTEROL 10 cpr 20 mg � PRASTEROL 40 14 cpr 40 mg � PRAVASELECT 10 cpr 20 mg � PRAVA-<br />

SELECT 40 14 cpr 40 mg � SANAPRAV 10 cpr div 20 mg � SANAPRAV 40 14 cpr div 40 mg � SELECTIN 10 cpr 20 mg � SELECTIN 40 14 cpr 40 mg<br />

ROSUVASTATINA<br />

� CRESTOR 28 cpr riv 5 mg � CRESTOR 28 cpr riv 10 mg � CRESTOR 28 cpr riv 20 mg � CRESTOR 28 cpr riv 40 mg � PROVISACOR 28 cpr riv 5 mg<br />

� PROVISACOR 28 cpr riv 10 mg � PROVISACOR 28 cpr riv 20 mg � PROVISACOR 28 cpr riv 40 mg � SIMESTAT 28 cpr riv 5 mg � SIMESTAT 28 cpr riv 10 mg<br />

� SIMESTAT 28 cpr riv 20 mg � SIMESTAT 28 cpr riv 40 mg<br />

SIMVASTATINA<br />

� LIPONORM 10 cpr riv 20 mg � LIPONORM 10 cpr riv 40 mg � LIPONORM 28 cpr riv 20 mg � LIPONORM 28 cpr riv 40 mg � MEDIPO 10 cpr riv 20 mg<br />

� MEDIPO 28 cpr riv 20 mg � MEDIPO 28 cpr riv 40 mg � MEDIPO 40 10 cpr riv 40 mg � SINVACOR 10 cpr riv 20 mg � SINVACOR 28 cpr riv 20 mg<br />

� SINVACOR 28 cpr riv 40 mg � SINVACOR 40 10 cpr riv 40 mg � SIVASTIN 10 cpr riv 20 mg � SIVASTIN 10 cpr riv 40 mg � SIVASTIN 28 cpr riv 20 mg<br />

� SIVASTIN 28 cpr riv 40 mg � ZOCOR 10 cpr riv 20 mg � ZOCOR 28 cpr riv 20 mg � ZOCOR 28 cpr riv 40 mg � ZOCOR 40 10 cpr riv 40 mg<br />

tensin-converting enzyme inhibitor,<br />

ramipril, on cardiovascular events in<br />

high-risk patients. N Engl J Med 2000;<br />

342: 145-53.<br />

14. Heart Protection Study Collaborative<br />

Group. MRC/BHF Heart Protection Study<br />

of cholesterol lowering with simvastatin<br />

in 20,536 high risk individuals: a randomised<br />

placebo-controlled trial. Lancet<br />

2002; 360: 7-22.<br />

15. Il Progetto CUORE – Studi longitudinali.<br />

Ital Heart J 2004; 5: 94S-101S.<br />

16. Kissebah AH, et al. Low density lipoprotein<br />

metabolism in familial combined<br />

hyperlipidemia: mechanism of the multiple<br />

lipoprotein phenotypic expression.<br />

Arteriosclerosis 1984; 4: 614-24.<br />

17. Palmieri L, et al. Favorable cardiovascular<br />

risk profile and 10-year coronary heart<br />

disease incidence in women and men:<br />

results from the Progetto CUORE. Europ<br />

J Cardiov Prev 2006; 13: 562-70.<br />

18. Palmieri L, et al. per il Gruppo di ricerca<br />

del Progetto CUORE. La valutazione del<br />

rischio cardiovascolare globale assoluto:<br />

il punteggio individuale del Progetto<br />

CUORE. Ann Ist Sup Sanità 2004; 40 (4).<br />

19. Ferrario M, et al. for the CUORE Project<br />

Research Group. Prediction of coronary<br />

events in a low incidence population.<br />

Assessing accuracy of the CUORE Cohort<br />

Study prediction equation. Int J<br />

Epidemiol 2005; 19: 1-9.<br />

13


13<br />

15<br />

258<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

20. Malmberg K, et al., for the OASIS<br />

Registry Investigators. Impact of diabetes<br />

on long-term prognosis in patients with<br />

unstable angina and non-Q-wave myocardial<br />

infarction: results of the OASIS<br />

(Organization to Assess Strategies for<br />

Ischemic Syndromes) Registry.<br />

Circulation 2000; 102: 1014-9.<br />

21. National Institutes of Health. Third<br />

Report of the National Cholesterol<br />

Education Program (NCEP) Expert Panel<br />

on Detection, Evaluation, and Treatment<br />

of High Blood Cholesterol in Adults<br />

(Adult Treatment Panel III). Final Report.<br />

NIH Publication No. 02-5215 September<br />

2002; VII-1.<br />

22. National Institutes of Health. Third<br />

Report of the National Cholesterol<br />

Education Program (NCEP) Expert Panel<br />

on Detection, Evaluation, and Treatment<br />

of High Blood Cholesterol in Adults<br />

(Adult Treatment Panel III). Final Report.<br />

NIH Publication No. 02-5215 September<br />

2002; II-50.<br />

23. Pajukanta P, et al. Genomewide scan for<br />

familial combined hyperlipidemia genes<br />

in Finnish families, suggesting multiple<br />

susceptibility loci influencing triglyceride,<br />

cholesterol, and apolipoprotein B levels.<br />

Am J Hum Genet 1999; 64: 1453–63.<br />

24. Porkka KV, et al. Phenotype expression in<br />

NOTA 15<br />

• Albumina umana<br />

Background<br />

Il trattamento con albumina ha indicazioni<br />

non frequenti ed è spesso soggetto<br />

ad uso incongruo, sia in ospedale sia<br />

nella pratica extraospedaliera. Come documentato<br />

dalle evidenze riportate nel testo<br />

che segue, l’ipoalbuminemia di per sé<br />

non è un’indicazione all’infusione di albumina.<br />

L’uso di albumina o di altri colloidi<br />

in pazienti in condizioni critiche associate<br />

o no a ipovolemia non è preferibile<br />

all’uso di soluzioni di cristalloidi. Le soluzioni<br />

concentrate di albumina hanno<br />

familial combined hyperlipidemia.<br />

Atherosclerosis 1997; 133: 245-53.<br />

25. Prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.<br />

Bollettino di Informazione<br />

sui Farmaci 2004; 1: 19-23.<br />

26. Rubins HB, et al., for the Veterans Affairs<br />

High-Density Lipoprotein Cholesterol<br />

Intervention Trial Study Group.<br />

Gemfibrozil for the secondary prevention<br />

of coronary heart disease in men with<br />

low levels of high-density lipoprotein<br />

cholesterol. N Engl J Med 1999; 341:<br />

410-8.<br />

27. Giampaoli S, et al. Favorable cardiovascular<br />

risk profile (Low Risk) and 10-year<br />

stroke incidence in women and men: findings<br />

on 12 Italian population samples.<br />

Am J Epid 2006; 163: 893-902.<br />

28. Sacks FM, et al., for the Prospective<br />

Pravastatin Pooling Project Investigators<br />

Group. Effect of pravastatin on coronary<br />

disease events in subgroups defined by<br />

coronary risk factors: the Prospective<br />

Pravastatin Pooling Project. Circulation<br />

2000; 102: 1893-900.<br />

29. Scandinavian Simvastatin Survival Study<br />

Group. Randomised trial of cholesterol<br />

lowering in 4444 patients with coronary<br />

heart disease: the Scandinavian<br />

Simvastatin Survival Study (4S). Lancet<br />

1994; 344: 1383-9.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

30. Sever PS, et al. Prevention of coronary<br />

and stroke events with atorvastatin in<br />

hypertensive patients who have average<br />

or lower-than-average cholesterol concentrations,<br />

in the Anglo-Scandinavian<br />

Cardiac Outcomes Trial-Lipid-Lowering<br />

Arm (ASCOT-LLA): a multicentre randomised<br />

trial. Lancet 2003; 361: 1149-58.<br />

31. Shepherd J, et al., for the West of<br />

Scotland Coronary Prevention Study<br />

Group. Prevention of coronary heart<br />

disease with pravastatin in men with<br />

hypercholesterolemia. N Engl J Med<br />

1995; 333: 1301-7.<br />

32. Suviolahti E, et al. Unraveling the complex<br />

genetics of familial combined<br />

hyperlipidemia. Ann Med 2006; 385:<br />

337-51.<br />

33. Venkatesan S, et al. Stable isotopes show<br />

a direct relation between VLDL apoB<br />

overproduction and serum triglyceride<br />

levels and indicate a metabolically and<br />

biochemically coherent basis for familial<br />

combined hyperlipidemia. Arterioscler<br />

Thromb 1993; 13: 1110-8.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

giugno 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />

strutture specialistiche delle Aziende Sanitarie, è limitata alle seguenti<br />

condizioni:<br />

� dopo paracentesi evacuativa a largo volume nella cirrosi epatica;<br />

� grave ritenzione idrosalina nella cirrosi ascitica, nella sindrome nefrosica<br />

o nelle sindromi da malassorbimento (ad es. intestino corto<br />

post-chirurgico o da proteino-dispersione), non responsiva a un trattamento<br />

diuretico appropriato, specie se associata ad ipoalbuminemia<br />

e in particolare a segni clinici di ipovolemia.<br />

specifiche indicazioni nella cirrosi, rappresentate<br />

dalla protezione della funzione<br />

renale post-paracentesi e nella peritonite<br />

batterica spontanea.<br />

Evidenze disponibili<br />

Secondo linee-guida non recenti elaborate<br />

da una Consensus Conference, l’albumina<br />

può trovare indicazione in pazienti<br />

in condizioni critiche con ipovolemia,<br />

ustioni estese o ipoalbuminemia. Più<br />

recentemente sono state pubblicate 3 me-<br />

tanalisi relative all’impiego terapeutico<br />

dell’albumina: non vi sono evidenze che<br />

l’albumina riduca la mortalità in pazienti<br />

in condizioni particolarmente critiche.<br />

La prima e la seconda (quest’ultima è<br />

un aggiornamento della prima), rispettivamente<br />

di 23 e 32 trial, hanno esaminato<br />

gli effetti dell’albumina in pazienti in<br />

condizioni critiche e con ipovolemia,<br />

ustioni o ipoalbuminemia. La prima metanalisi<br />

mostra una mortalità più alta nei<br />

pazienti trattati con albumina che in quelli<br />

trattati con soluzioni di cristalloidi sia<br />

nei pazienti con ipovolemia, sia in quelli


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

con ustioni o con ipoalbuminemia. I risultati<br />

della seconda metanalisi non mostrano<br />

evidenze tali per cui l’albumina,<br />

nella stessa tipologia di pazienti, possa ridurre<br />

la mortalità: secondo questo aggiornamento,<br />

nei pazienti con ustioni è confermato<br />

che l’uso di albumina possa aumentare<br />

il rischio di morte, mentre nei pazienti<br />

con ipovolemia o con ipoalbuminemia<br />

il rischio aumenta ma non è statisticamente<br />

significativo (RR = 1,01; IC<br />

95%: 0,92-1,10 per gli ipovolemici e RR =<br />

1,38; IC 95%: 0,94-2,03 per i pazienti con<br />

ipoalbuminemia).<br />

I risultati della prima di queste due<br />

metanalisi furono esaminati da un gruppo<br />

di esperti, riunito dal Committee on Safety<br />

of Medicines inglese, il quale concluse<br />

che non erano presenti sufficienti evidenze<br />

per ritirare l’albumina dal mercato, raccomandando<br />

tuttavia prudenza e, in particolare,<br />

la sorveglianza per eventuale sovraccarico<br />

circolatorio nell’eventuale uso<br />

dell’albumina in queste condizioni.<br />

La terza metanalisi ha esaminato separatamente<br />

i trial sull’uso di albumina in<br />

differenti condizioni. I risultati evidenziano<br />

che l’aumento del rischio di mortalità<br />

correlato all’uso di albumina in pazienti<br />

gravi è probabilmente basso; i dati mostrano<br />

una tendenza, anche se non significativa,<br />

all’aumento di mortalità dopo<br />

trattamento con albumina nei pazienti<br />

chirurgici o traumatizzati (RR = 1,12; IC<br />

95%: 0,85-1,46), negli ustionati (RR = 1,76;<br />

IC 95%: 0,97-3,17), e nei pazienti con<br />

ipoalbuminemia (RR = 1,59; IC 95%: 0,91-<br />

2,78).<br />

Risultati sovrapponibili di effetti sfavorevoli<br />

dell’albumina si ritrovano in altre<br />

due revisioni sistematiche, che esaminavano<br />

i trial sull’uso di albumina o di altri<br />

colloidi. Anche una recente metanalisi<br />

non ha evidenziato un minor rischio di<br />

morte associato all’uso di colloidi versus<br />

cristalloidi nei pazienti critici.<br />

Di maggior interesse per la pratica extraospedaliera<br />

è l’eventuale impiego di albumina<br />

nella cirrosi e nelle sindromi nefrosiche.<br />

Nella cirrosi è generalmente ammesso,<br />

con qualche riserva, un effetto favorevole<br />

dell’albumina dopo paracentesi<br />

evacuativa; più recentemente è stato riportato<br />

un effetto favorevole significativo<br />

di quantità molto alte di albumina sulla<br />

mortalità nella peritonite batterica spontanea<br />

(SBP dall’inglese Spontaneous Bacterial<br />

Peritonitis), che rappresenta una severa<br />

e frequente complicazione nei pazienti<br />

cirrotici con ascite. Limiti del trial sono la<br />

mancanza di cecità, e di un dose finding<br />

che spieghi la scelta di dosi così elevate di<br />

albumina. In entrambi i casi l’effetto sembra<br />

mediato attraverso la protezione della<br />

funzione renale.<br />

Uno schema di trattamento multifasico<br />

non usuale, studiato in un trial, ha mostrato<br />

un debole effetto favorevole di brevi<br />

cicli di albumina nei pazienti con grave<br />

ritenzione idrosalina non responsiva al<br />

trattamento diuretico; nello stesso trial,<br />

però, trattamenti prolungati non miglioravano<br />

la sopravvivenza né riducevano significativamente<br />

le complicanze. Nella<br />

metanalisi di Wilkes e Navickis sono inclusi<br />

quattro trial sull’uso di albumina nella<br />

cirrosi, esaminati separatamente da<br />

quelli condotti in altra patologia. Fra i<br />

quattro trial sono compresi i due sopracitati.<br />

Il risultato della metanalisi dei quattro<br />

trial non è significativo (RR = 0,93; IC<br />

95%: 0,67-1,28); è significativo l’aumento<br />

di sopravvivenza nel trial condotto nella<br />

SBP, mentre il risultato puntiforme degli<br />

altri tre trial è sul versante dell’aumento<br />

di mortalità, con intervallo di confidenza<br />

che attraversa la linea di equivalenza. Un<br />

trial recente dimostrerebbe un aumento di<br />

sopravvivenza in pazienti trattati long term<br />

con infusioni (25g/settimana nel primo<br />

anno, 25g/ogni due settimane nel secondo<br />

anno). Tuttavia, i risultati negativi de-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

259<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

gli studi precedenti e riserve metodologiche<br />

di questo studio più recente (p. es: 10<br />

anni per reclutare 100 pazienti consecutivi<br />

con cirrosi; sovrapposizione dei 10 anni<br />

di reclutamento con i 4 anni di reclutamento<br />

di un precedente trial dello stesso<br />

gruppo, senza che sia chiaro il rapporto fra<br />

i due trial; paracentesi non associate ad infusioni<br />

di albumina; analisi per protocol,<br />

senza indicazione dei pazienti ritirati dallo<br />

studio o cambiamenti di gruppo; non<br />

cecità e non indicazione di cecità degli<br />

sperimentatori che hanno condotto le<br />

analisi) suggeriscono di attendere altri<br />

trial. Una ulteriore linea di evidenza emerge<br />

dall’esame di revisioni non sistematiche<br />

e di trattati recenti, che non citano<br />

l’impiego dell’albumina come complemento<br />

alla terapia diuretica nella cirrosi<br />

ascitica; fra queste revisioni, l’aggiornamento<br />

al maggio 2000 delle linee-guida<br />

dello University Hospital Consortium limiterebbe<br />

l’uso dell’albumina alle paracentesi<br />

evacuative e conclude che “l’uso dell’albumina<br />

senza paracentesi dovrebbe essere<br />

evitato”.<br />

Occasionalmente, l’uso dell’albumina<br />

può apparire logico nella sindrome nefrosica<br />

o nelle condizioni di malassorbimento<br />

o proteino-dispersione intestinale, in<br />

cui l’edema massivo è associato a ipovolemia<br />

clinicamente manifesta (ipotensione,<br />

tachicardia, oliguria).<br />

Particolari avvertenze<br />

Il plasma e i sostituti del plasma sono<br />

spesso usati in pazienti molto gravi, in<br />

condizioni instabili. Pertanto è necessario<br />

un controllo molto accurato e la terapia<br />

idratante ed elettrolitica dovrebbe essere<br />

di continuo aggiustata in base alle condizioni<br />

del paziente.<br />

L’albumina non è rimborsata dal SSN<br />

per altre indicazioni autorizzate.<br />

ALBUMINA UMANA<br />

� ALBITAL 1 flacone EV 50 ml 25 g/ 100 ml + set PT � ALBUMINA UMANA BAXTER 1 flacone EV 50 ml 25% PT � ALBUMINA INST. GRIFOLS 1 flacone EV 100<br />

ml 20 % PT � ALBUMINA INST. GRIFOLS 1 flacone EV 50 ml 20% PT � ALBUMINA UMANA BAXTER 1 flaconcino EV 50 ml 20% PT � ALBUMINA UMANA<br />

ZLB BEHRING 1 flaconcino EV 50 ml 20% PT � ALBUMINA UMANA IMMUNO BAXTER AG 1 flaconcino EV 50 ml 20% + set PT � ALBUMINA UMANA<br />

IMMUNO BAXTER AG 1 flaconcino EV 50 ml 25% + set PT � ALBUREX 1 flacone EV 50 ml 25% PT � ALBUTEIN 1 flaconcino EV 50 ml 20% PT � ALBUTEIN<br />

1 flaconcino EV 50 ml 25% PT � PLASBUMIN infus flacone 100 ml 20% PT � PLASBUMIN infus flacone 50 ml 20% PT � UMANALBUMIN 1 flacone EV 100<br />

ml 20% PT � UMANALBUMIN 1 flacone EV 50 ml 20% PT � UMANALBUMIN 1 flacone EV 50 ml 25% PT<br />

15


15<br />

28<br />

260<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Bibliografia<br />

1. Choi PT, et al. Crystalloids vs colloid in<br />

fluid resuscitation: a systematic review.<br />

Crit Care Med 1999; 27: 200-10.<br />

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Reviewers. Human albumin administration<br />

in critically ill patients: systematic<br />

review of randomised controlled trial.<br />

BMJ 1998; 317: 235-40.<br />

3. Gentilini P, et al. Albumin improves the<br />

response to diuretics in patients with cirrhosis<br />

and ascites: results of a randomized, controlled<br />

trial. J Hepatol 1999; 30: 639-45.<br />

4. Gines A, et al. Randomized trial comparing<br />

albumin, dextran 70, and polygeline<br />

in cirrhotic patients with ascites treated<br />

with paracentesis. Gastroenterology<br />

1996; 111: 1002-10.<br />

5. Gines P, et al. Ascites, hepatorenal syndrome,<br />

and spontaneous bacterial peritonitis:<br />

prevention and treatment. In: McDonald<br />

J, et al. Evidence-based gastroenterology<br />

and hepatology. London: BMJ Publ<br />

Group, eds. 1999: 427-42.<br />

6. Gines P, et al. Renal complications of<br />

liver disease. In: Schiff’s diseases of the<br />

liver, 8th ed. Baltimore: Lippincott<br />

Williams and Wilkins, 1999.<br />

7. Robert I, et al. Colloid versus crystalloids<br />

NOTA 28<br />

• medrossiprogesterone<br />

• megestrolo<br />

Background<br />

I progestinici megestrolo acetato, medrossiprogesterone<br />

acetato sono utilizzati<br />

come seconda e terza linea di terapia<br />

nel cancro mammario. Trovano, altresì,<br />

impiego per il trattamento dei carcinomi<br />

endometriali e renali (limitatamente al<br />

medrossiprogesterone acetato per via<br />

orale) e sono scarsamente impiegati nel<br />

cancro prostatico. Le indicazioni cancro<br />

dell’endometrio e mammario, per i due<br />

steroidi, sono sufficientemente basate su<br />

evidenze tali da permetterne il rimborso<br />

da parte del SSN. Il loro impiego nel carcinoma<br />

renale ed ancor più in quello prostatico<br />

è da valutare caso per caso e, relativamente<br />

al carcinoma renale, è limitato<br />

al medrossiprogesterone acetato per<br />

via orale.<br />

for fluid resuscitation in critically ill<br />

patients. In: The Cochrane Library, issue<br />

4. Oxford: Update Software, 2004.<br />

8. Romanelli RG, et al. Long term albumin<br />

infusion improves survival in patients<br />

with cirrhosis and ascites: an unblinded<br />

randomized trial. World J Gastroenterol<br />

2006; 12: 403-7.<br />

9. Runyon BA. AASLD Practice Guidelines.<br />

Management of adult patients with ascites<br />

caused by cirrhosis. Hepatology<br />

1998; 27: 264-72.<br />

10. SAFE Study Investigators. Effect of baseline<br />

serum albumin concentration on outcome<br />

of resuscitation with albumin or<br />

saline in patients in intensive care units:<br />

analysis of data from the saline versus<br />

albumin fluid evaluation (SAFE) study.<br />

BMJ 2006; 333: 1044-46.<br />

11. Schierhout G, Roberts I. Fluid resuscitation<br />

with colloid or crystalloid solutions in critically<br />

ill patients: a systematic review of<br />

randomized trials. BMJ 1998; 316: 961-4.<br />

12. Sola-Vera J, et al. Randomized trial comparing<br />

albumin and saline in the prevention<br />

of paracentesis-induced circulatory<br />

dysfunction in cirrhotic patients with<br />

ascites. Hepatology 2003; 37: 1147-53.<br />

13. Sort P, et al. Effect of intravenous albumin<br />

on renal impairment and mortality<br />

in patients with cirrhosis and sponta-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

neous bacterial peritonitis. N Engl J Med<br />

1999; 341: 403-9.<br />

14. The Albumin Reviewers (Alderson P, et<br />

al.). Human albumin solution for resuscitation<br />

and volume expansion in critically<br />

ill patients. (Cochrane Review). In: The<br />

Cochrane Library, issue 4. Oxford:<br />

Update Software, 2004.<br />

15. University Hospital Consortium<br />

Guidelines. Technology Assessment:<br />

albumin, nonprotein colloid, and crystalloid<br />

solutions. UHC Publications, Update<br />

May 2000, Oak Brook Illinois: 35-9.<br />

16. Vermeulen LC, et al. A paradigm for consensus.<br />

The University Hospital Consortium<br />

Guidelines for the use of albumin, nonprotein<br />

colloid and crystalloid solutions. Arch<br />

Intern Med 1995; 155: 373-9.<br />

17. Wilkes MM, et al. Patient survival after<br />

human albumin administration. A metaanalyisis<br />

of randomized, controlled trials.<br />

Ann Intern Med 2001; 135: 149-64.<br />

18. Woodman R. Doctors advised to take<br />

special care with human albumin. BMJ<br />

1999; 318: 1643.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

La prescrizione per la terapia antitumorale e dell’AIDS a carico del SSN<br />

è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� neoplasia della mammella e carcinoma dell’endometrio;<br />

� sindrome anoressia/cachessia da neoplasia maligna in fase avanzata o<br />

da AIDS.<br />

Evidenze disponibili<br />

Megestrolo acetato e medrossiprogesterone<br />

acetato per via orale trovano anche<br />

impiego, supportato in letteratura,<br />

nella cosiddetta sindrome anoressia/cachessia.<br />

Questa è caratterizzata da progressiva<br />

perdita di peso (>10% del peso<br />

ideale), anoressia, nausea cronica, malassorbimento,<br />

astenia, cambiamento dell’immagine<br />

corporea, impoverimento del<br />

Performance Status. Tale sindrome si rileva<br />

in pazienti affetti da neoplasia maligna<br />

in fase avanzata e da AIDS, fino<br />

all’80% in pazienti oncologici terminali,<br />

e rappresenta un importante fattore prognostico<br />

negativo.<br />

Gli obiettivi maggiori dei trattamenti<br />

con progestinici riguardano, nell’anoressia/cachessia<br />

da cancro e da AIDS, il recupero<br />

ponderale, l’aumento dell’appetito e<br />

dell’introito calorico. Obiettivi secondari<br />

sono costituiti dal controllo della nausea<br />

cronica e del dolore e dal miglioramento del<br />

Performance Status e della qualità della vita.<br />

Le evidenze che megestrolo acetato e<br />

medrossiprogesterone acetato sono in grado<br />

di conseguire tali obiettivi terapeutici<br />

sono mostrate da studi clinici controllati<br />

in doppio cieco e con dimensione del<br />

campione adeguata.<br />

Vi è anche dimostrazione che l’impatto<br />

di questi trattamenti sul peso corporeo<br />

è dovuto a un aumento reale della<br />

massa magra e soprattutto grassa piuttosto<br />

che a ritenzione idrica.<br />

Gli studi hanno infine evidenziato che<br />

il miglior effetto terapeutico si ottiene con<br />

dosaggi di medrossiprogesterone acetato di<br />

500-1000 mg/die e di megestrolo acetato<br />

di 160-320 mg/die per via orale. Gli effetti<br />

in pazienti con carcinomi gastrointestinali<br />

non sembrano molto favorevoli.<br />

Effetti antianoressici e di incremento<br />

sul peso corporeo sono stati rilevati anche<br />

nella fibrosi cistica.


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

261<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

MEDROSSIPROGESTERONE<br />

� DEPOPROVERA 1 fiala IM 1 g 6,7 ml � DEPOPROVERA 1 fiala IM 150 mg 1 ml � DEPOPROVERA 1 fiala IM 500 mg 3,4 ml � FARLUTAL 30 cpr 500 mg<br />

� FARLUTAL os sosp 15 flaconcini 1.000 mg � FARLUTAL os sosp 30 flaconcini 500 mg � FARLUTAL DEPOT 1000 1 fiala IM 1 g � PROVERA 10 bust grat 1 g<br />

� PROVERA 10 bust grat 500 mg � PROVERA 30 cpr 250 mg<br />

MEGESTROLO<br />

� MEGACE 30 cpr 160 mg [G] � MEGESTIL 30 cpr 160 mg [G] � MEGESTROLO PH&T30 cpr 160 mg [G]<br />

Bibliografia<br />

1. Loprinzi CL, et al. Body-composition changes<br />

in patients who gain weight while receiving<br />

megestrol acetate. J Clin Oncol 1993;<br />

11: 152-4.<br />

2. McMillan DC, et al. A prospective randomised<br />

study of megestrol acetate and ibuprofen<br />

in gastrointestinal cancer patients with<br />

weight loss. Br J Cancer 1999; 79: 495-500.<br />

3. Nasr SZ, et al. Treatment of anorexia and<br />

weight loss megestrol acetate in patients<br />

NOTA 30 E 30 BIS<br />

Fattori di crescita<br />

dei leucociti:<br />

• filgrastim<br />

• lenograstim<br />

• molgramostim<br />

• pegfilgrastim<br />

with cystic fibrosis. Pediatr Pulmol 1999; 28:<br />

380-2.<br />

4. Nemechek PM, et al. Treatment guidelines<br />

for HIV-associated wasting. Proc Mayo Clin<br />

2000; 75: 386-94.<br />

5. Simons JP, et al. The effect of medroxiprogesterone<br />

acetate on appetite, weigh loss and<br />

quality of life in advanced stage non-hormone-sensitive<br />

cancer. A placebo controlled<br />

multicenter study. J Clin Oncol 1996; 14:<br />

1077-84.<br />

6. Tehekmeydan NS, et al. Megestrol acetate in<br />

cancer anorexia and weight loss. Cancer<br />

1992; 5: 1268-74.<br />

7. Von Roenn JH, et al. Megstrol acetate in<br />

patients with AIDS-related cachexia. Ann Int<br />

Med 1994; 6: 693-9.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

Le note 30 e 30 bis rimangono in vigore fino alla pubblicazione del<br />

Piano Terapeutico <strong>AIFA</strong>, adottato con atto separato.<br />

FILGRASTIM<br />

� GRANULOKINE 1 siringa SC 30.000.000 UI 0,5 ml PT / PHT � GRANULOKINE 30 1 fiala SC 30.000.000 UI 1 ml PT / PHT � NEUPOGEN 1 siringa EV SC<br />

30.000.000 UI 0,5 ml PT / PHT � NEUPOGEN 30 1 fiala EV SC 30.000.000 UI 1 ml PT / PHT<br />

LENOGRASTIM<br />

� GRANOCYTE 34 1 fiala SC 33.600.000 UI 1 ml + 1 siringa PT / PHT � MYELOSTIM 34 1 fiala EV SC 33.600.000 UI 1 ml + 1 siringa PT / PHT<br />

PEGFILGASTRIM<br />

� NEULASTA 1 fiala SC 6 mg 0,6 ml PT / PHT � NEUPOPEG 1 fiala SC 6 mg 0,6 ml PT / PHT<br />

NOTA 31<br />

Sedativi della tosse:<br />

• diidrocodeina<br />

• diidrocodeina<br />

+ acido benzoico<br />

• levodropropizina<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alla seguente condizione:<br />

� tosse persistente non produttiva nelle gravi pneumopatie croniche e<br />

nelle neoplasie polmonari primitive o secondarie.<br />

28<br />

30<br />

30<br />

bis<br />

31


31<br />

262<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Background<br />

La diidrocodeina è un antitussivo ad azione<br />

centrale che inibisce la frequenza e l’intensità<br />

degli impulsi della tosse. Il sito d’azione<br />

della diidrocodeina sembra sia localizzato<br />

nel centro bulbare della tosse nel sistema nervoso<br />

centrale, mentre la levodropropizina è<br />

considerata un farmaco ad azione periferica.<br />

Evidenze disponibili<br />

Secondo uno studio randomizzato in<br />

doppio cieco della durata di 7 giorni coinvolgente<br />

140 pazienti, la diidrocodeina e la<br />

levodropropizina hanno mostrato un’effica-<br />

DIIDROCODEINA<br />

� PARACODINA gtt os 15 g<br />

DIIDROCODEINA/ACIDO BENZOICO<br />

� PARACODINA SCIROPPO 1 flacone 100 g<br />

cia simile nel ridurre la tosse persistente non<br />

produttiva in pazienti con cancro al pomone<br />

primitivo o metastatico. Gli autori hanno evidenziato<br />

che entrambi i farmaci sono efficaci<br />

nel ridurre il grado di severità della tosse e<br />

che l’attività terapeutica temporale dei 2 antitussivi<br />

risulta simile. Anche dal punto di vista<br />

della tollerabilità, la percentuale di effetti<br />

collaterali è stata la stessa nei 2 gruppi di pazienti,<br />

tranne che per la sonnolenza, effetto<br />

che si è manifestato maggioramente nel gruppo<br />

dei trattati con diidrocodeina (22% vs 8%).<br />

L’efficacia antitussiva e la tollerabilità della<br />

levodropropizina sono state valutate nei<br />

bambini con tosse persistente non produttiva<br />

in uno studio che confrontava il farmaco con<br />

il suo enantiomero, la dropropizina. I due far-<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

maci hanno mostrato un’efficacia simile, sebbene<br />

la levodropropizina risulti più sicura, visto<br />

che associata a rischio di sonnolenza diurna<br />

minore. L’efficacia del farmaco in pazienti<br />

adulti con tosse persistente non produttiva è<br />

stata valutata anche in un trial clinico randomizzato,<br />

in doppio cieco verso destrometorfano:<br />

secondo gli autori l’efficacia antitussiva dei<br />

due farmaci è simile, mentre la levodropropizina<br />

presenta un profilo di sicurezza migliore.<br />

Particolari avvertenze<br />

La prescrizione di sedativi per la tosse<br />

non è rimborsata dal SSN per altre indicazioni<br />

autorizzate.<br />

LEVODROPROPIZINA<br />

� DANKA gtt os 30 ml 6% � DANKA scir 200 ml 0,6% � LEVOTUSS scir 200 ml 30 mg/5 ml � LEVOTUSS gtt os 30 ml 6% � SALVITUSS gtt os 30 ml 60 mg/ml<br />

� SALVITUSS scir 200 ml 30 mg/5 ml � TAUTUX gtt os 30 ml 6% � TAUTUX scir 200 ml 0,6%<br />

Bibliografia<br />

1. Banderali G, et al. Efficacy and tolerability<br />

of levodropropizine and dropropizine in<br />

children with non-productive cough. J<br />

Intern Med Res 1995; 23:175-83.<br />

2. Catena E, et al. Efficay and tolerability of<br />

NOTA 32 E 32 BIS<br />

Interferoni:<br />

• Interferone alfa-2a<br />

ricombinante<br />

• Interferone alfa-2b<br />

ricombinante<br />

• Interferone alfa-2a<br />

peghilato<br />

• Interferone alfa-2b<br />

peghilato<br />

• Interferone n-1<br />

linfoblastoide<br />

• Interferone alfa naturale<br />

alfa-n3 (leucocitario)<br />

• Interferone alfacon-1<br />

• lamivudina<br />

levodropropizine in adult patients with<br />

non-productive cough. Comparison with<br />

dextromethorphan. Pulm Pharmacol Ther<br />

1997; 10: 89-96.<br />

3. Luporini G, et al. Efficacy and safety of<br />

levodropropizine and dihydrocodeine on<br />

nonproductive cough in primary and<br />

metastatic lung cancer. Eur Respir J 1998;<br />

12: 97-101.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

Le note 32 e 32 bis rimangono in vigore fino alla pubblicazione del<br />

Piano Terapeutico <strong>AIFA</strong>, adottato con atto separato.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

NOTA 36<br />

Ormoni androgeni:<br />

• testosterone<br />

• metiltestosterone<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007Background<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

263<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

INTERFERONE ALFA<br />

� ALFATER 1 fiala IM SC 6.000.000 UI 1 ml PT / PHT � BIAFERONE 1 fiala IM SC 3.000.000 UI 1 ml PT / PHT � BIAFERONE 1 fiala IM SC 6.000.000 UI 1 ml PT / PHT<br />

INTERFERONE ALFA 2A<br />

� ROFERON A 1siringa SC 3.000.000 UI/0,5 ml PT / PHT � ROFERON A 1siringa SC 6.000.000 UI/0,5 ml PT / PHT � ROFERON A 1siringa SC 9.000.000 UI/0,5<br />

ml PT / PHT<br />

INTERFERONE ALFA 2B<br />

� INTRON A 1 cartuccia SC EV 18.000.000 UI PT / PHT � INTRON A 1 cartuccia SC EV 30.000.000 UI PT / PHT � INTRON A 1 fiala SC EV 10.000.000 UI PT /<br />

PHT � INTRON A 1 fiala SC EV 18.000.000 UI 3 ml PT / PHT � INTRON A 1 fiala SC EV 25.000.000 UI 2,5 ml PT / PHT<br />

INTERFERONE ALFA 2B PEGILATO<br />

� PEGINTRON 1 fiala SC 100 mcg + 1 ago PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 100 mcg + 1 fiala solv PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 120 mcg + 1 ago PT<br />

/ PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 120 mcg + 1 fiala solv PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 150 mcg + 1 fiala solv PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 50 mcg +<br />

1 ago PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 50 mcg + 1 fiala solv PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 80 mcg + 1 ago PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 80 mcg<br />

+ 1 fiala solv PT / PHT<br />

INTERFERONE ALFA-N3 (LEUCOCITARIO)<br />

� ALFAFERONE 1 fiala IM SC EV 1.000.000 UI 1 ml PT / PHT � ALFAFERONE 1 fiala IM SC EV 3.000.000 UI 1 ml PT / PHT � ALFAFERONE 1 fiala IM SC EV<br />

6.000.000 UI 1 ml PT / PHT � CILFERON A 1 fiala IM SC EV 1.000.000 UI PT / PHT � CILFERON A 1 fiala IM SC EV 3.000.000 UI PT / PHT � CILFERON A 1<br />

fiala IM SC EV 6.000.000 UI PT / PHT<br />

INTERFERONE ALFA-2A PEGILATO<br />

� PEGASYS 1 siringa SC 135 mcg 0,5 ml + ago PT / PHT � PEGASYS 1 siringa SC 180 mcg 0,5 ml + ago PT / PHT<br />

INTERFERONE ALFACON-1<br />

� INFERGEN 1 fiala SC 9 mcg + 1 siringa + 2 aghi PT / PHT<br />

LAMIVUDINA<br />

� ZEFFIX 28 cpr riv 100 mg PT / PHT � ZEFFIX gtt os 240 ml 5 mg/ml PT / PHT<br />

TESTOSTERONE ENANTATO<br />

� TESTO ENANT 1 fiala IM 250 mg 2 ml PT / PHT<br />

TESTOSTERONE PROPIONATO<br />

� TESTOVIS 2 fiale IM 100 mg 2 ml PT / PHT<br />

TESTOSTERONE UNDECANOATO<br />

� ANDRIOL 60 cps 40 mg PT / PHT<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />

strutture specialistiche, secondo modalità adottate dalle Regioni e<br />

dalle Province autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti<br />

condizioni:<br />

� ipogonadismi maschili primitivi e secondari;<br />

� pubertà ritardata.<br />

32<br />

32<br />

bis<br />

36


39<br />

264<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

NOTA 39<br />

Ormone della crescita<br />

(somatotropina)<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />

centri specializzati, Universitari o delle Aziende Sanitarie individuati,<br />

dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, è limitata<br />

alle seguenti condizioni:<br />

ETÀ EVOLUTIVA<br />

� bassa statura da deficit di GH definito dai seguenti parametri clinicoauxologici<br />

e di laboratorio:<br />

I. a) statura < -3DS oppure statura < -2DS e velocità di crescita/anno<br />

< -1DS rispetto alla norma per età e sesso, misurata a distanza di<br />

almeno 6 mesi con le stesse modalità;<br />

oppure<br />

b) velocità di crescita/anno < -2DS o < -1,5 DS dopo 2 anni consecutivi,<br />

anche in assenza di bassa statura; nei primi 2 anni di vita,<br />

sarà sufficiente fare riferimento alla progressiva decelerazione della<br />

velocità di crescita (la letteratura non fornisce a riguardo dati definitivi<br />

in termini di DS);<br />

oppure<br />

c) malformazioni/lesioni ipotalamo-ipofisario dimostrate a livello neuroradiologico<br />

o difetti ipofisari multipli che comportino deficit di GH<br />

accertato in base ad una delle modalità del punto b;<br />

II. a) risposta di GH < 10 µg/L ad almeno 2 test farmacologici eseguiti in<br />

giorni differenti;<br />

e<br />

oppure<br />

b) risposta di GH < 20 µg/L nel caso uno dei 2 test impiegati<br />

sia GHRH + arginina o GHRH + piridostigmina;<br />

oppure<br />

c) secrezione spontanea media di GH nelle 24 ore, o quantomeno nelle<br />

12 ore notturne < 3 µg/L in presenza di normale risposta ai test farmacologici<br />

e valori di IGF1 < -2 DS;<br />

� sindrome di Turner citogeneticamente dimostrata;<br />

� deficit staturale nell’insufficienza renale cronica;<br />

� sindrome di Prader Willi in soggetti prepuberi.<br />

ETÀ ADULTA<br />

� soggetti con livelli di GH allo stimolo con ipoglicemia insulinica<br />

< 3µg/L o, in presenza di controindicazioni al test di ipoglicemia<br />

insulinica, con picco inadeguato di GH dopo stimoli alternativi, per:<br />

a) ipofisectomia totale o parziale (chirurgica, da radiazioni);<br />

b) ipopituitarismo idiopatico, post traumatico, da neoplasie sellari e<br />

parasellari.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Background<br />

Età evolutiva<br />

In soggetti con caratteristiche clinicoauxologiche<br />

in accordo con il punto I e<br />

con normale secrezione di GH (punto II),<br />

la terapia può essere effettuata solo se autorizzata<br />

dalla Commissione Regionale<br />

preposta alla sorveglianza epidemiologica<br />

ed al monitoraggio dell’appropriatezza del<br />

trattamento con GH.<br />

Per il monitoraggio della prescrizione<br />

è necessario far riferimento alla prevalenza<br />

del trattamento nella popolazione compresa<br />

tra 0 e 18 anni d’età, che è stimabile,<br />

in base ai dati della letteratura scientifica<br />

internazionale degli ultimi 20 anni, in<br />

1:2000 (tasso di esposizione al trattamento).<br />

Va, inoltre, tenuto conto che la coorte<br />

dei soggetti affetti dalle principali patologie<br />

per cui è indicata la terapia con GH<br />

è sostanzialmente stabile nel tempo e distribuita<br />

in modo omogeneo sul territorio.<br />

Soggetti adulti con deficit di GH presentano<br />

un abbassamento della qualità di<br />

vita, una riduzione della forza muscolare,<br />

un aumento dell’adipe viscerale che, insieme<br />

ad un aumento del colesterolo circolante,<br />

costituisce un fattore di rischio<br />

per complicanze cardiovascolari.<br />

In particolare, è stato dimostrato un<br />

chiaro aumento dei processi di aterosclerosi<br />

con netto incremento della mortalità da<br />

cause cardiovascolari. Il trattamento sostitutivo<br />

con GH biosintetico va comunque<br />

riservato solo ai rari casi nei quali vi sia un<br />

severo deficit di GH, dimostrato da un picco<br />

di risposta < 3 µg/L dopo ipoglicemia insulinica,<br />

oppure, in presenza di controindicazioni<br />

al test dell’ipoglicemia (cardiopatie,<br />

patologia del SNC, età avanzata), a seguito<br />

di un picco inadeguato di GH dopo<br />

stimoli alternativi utilizzati con limiti di<br />

normalità appropriati alla loro potenza.<br />

Il test con GHRH + arginina viene ad<br />

oggi ritenuto l’alternativa di prima scelta e,<br />

dopo questo stimolo, un severo deficit di<br />

GH è dimostrato da un picco dei livelli circolanti<br />

di GH < 9 µg/L. Il rigoroso rispetto<br />

di tali criteri esclude la possibilità di un uso<br />

improprio o eccessivo del farmaco.<br />

Evidenze disponibili<br />

La nota attualmente in vigore è stata<br />

formulata circa due anni fa. Rispetto ad allora<br />

non sono stati prodotti dati scientifici<br />

tali da supportare un cambiamento del<br />

testo della nota vigente. In particolare, per<br />

quanto riguarda l’uso del GH in neonati<br />

SGA non ci sono dati tali da permettere di<br />

prendere in considerazione questa indicazione.<br />

La FDA ha ammesso l’uso del GH<br />

in bambini SGA, tuttavia la numerosità<br />

degli studi è troppo piccola per una valutazione<br />

di efficacia solida, anche utilizzando<br />

tecniche di analisi bayesiane. Inoltre<br />

il follow-up di questi pazienti è troppo<br />

breve rispetto alla storia naturale della malattia.<br />

La velocità di crescita, infatti, rappresenta<br />

un end point intermedio da cui<br />

non è possibile inferire l’outcome finale<br />

della statura. Gli studi che valutano la statura<br />

finale presentano forti carenze metodologiche.<br />

Uno studio è su 35 soggetti di<br />

cui 18 sono persi al follow up. Un altro studio<br />

arruola 114 bambini nel gruppo in<br />

trattamento e 34 in quello non trattato.<br />

L’analisi viene condotta solo su 77 trattati<br />

e su tutti i 34 non trattati: vengono<br />

esclusi dall’analisi i cattivi responder, quelli<br />

con bassa compliance, con malattie concomitanti<br />

e i trattati con GnRH analoghi.<br />

La statura finale del gruppo non trattato è<br />

-2 DS (+ 0,8) e quella del gruppo trattato -<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

265<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

1,4 DS (+1,4). La differenza tra i due gruppi<br />

non è statisticamente significativa, anche<br />

se nello studio citato il confronto non<br />

viene fatto. Giova ricordare che circa venti<br />

anni orsono venne proposta e praticata<br />

la terapia con GH in bambini “short normal”<br />

cioè di statura -2,5 DS con normale<br />

produzione di GH endogeno. Questi bambini<br />

mostravano un aumento della velocità<br />

di crescita rispetto ai soggetti non trattati.<br />

Tuttavia la statura finale dei trattati e<br />

dei non trattati risultò essere simile una<br />

volta raggiunta la pubertà. Il GH, sostanzialmente,<br />

provocava un’espressione anticipata<br />

del potenziale di crescita geneticamente<br />

determinato.<br />

Particolari avvertenze<br />

L’Istituto Superiore di Sanità si farà carico<br />

della sorveglianza epidemiologica nazionale<br />

mediante un Registro informatizzato<br />

dell’ormone della crescita (GH). Il Registro<br />

nazionale dell’ormone della crescita<br />

è uno strumento di sanità pubblica, istituito<br />

per garantire la correttezza diagnostica<br />

e l’appropriatezza d’uso dell’ormone.<br />

I Centri, accreditati dalle Regioni e dalle<br />

Province autonome per la diagnosi del deficit<br />

di GH e prescrizione della terapia sostitutiva<br />

con ormone della crescita, avranno<br />

accesso al Registro via web, mediante<br />

User ID e Password, e immetteranno i dati<br />

in tempo reale. Annualmente l’Istituto Superiore<br />

di Sanità provvederà a redigere un<br />

rapporto e ad inviarlo all’Agenzia Italiana<br />

del Farmaco (<strong>AIFA</strong>) e alla Conferenza degli<br />

Assessori Regionali alla Sanità. Il monitoraggio<br />

dell’appropriatezza dell’uso<br />

dell’ormone sarà effettuato da Commissioni<br />

Regionali che avranno accesso ai dati<br />

relativi alla propria regione.<br />

SOMATROPINA<br />

� GENOTROPIN KABIPEN 1 tubofiala 5,3 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 4 tubofiale SC 1,2 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 4 tubofiale SC<br />

1,4 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 4 tubofiale SC 1,6 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 4 tubofiale SC 1,8 mg PT / PHT � GENOTROPIN MI-<br />

NIQUICK 4 tubofiale SC 2 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale SC 0,2 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale SC 0,4 mg PT / PHT<br />

� GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale SC 0,6 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale SC 0,8 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale<br />

SC 1 mg PT / PHT � HUMATROPE 1 cartuccia SC 6 mg 18 UI + 1 siringa PT / PHT � HUMATROPE 1 fiala IM SC 1,33 mg 4 UI + 1 fiala solv 2 ml PT / PHT � NORDI-<br />

TROPIN 1 cartuccia 5 mg 1,5 ml PT / PHT � NUTROPINAQ 1 cartuccia SC 2 ml 10 mg/2 ml PT / PHT � SAIZEN 1 fiala 1,33 mg 4 UI + 1 fiala solv 1 ml PT / PHT �<br />

SAIZEN 1 fiala 8 mg + 1 cartuccia PT / PHT � SAIZEN 3 fiale 1,33 mg 4 UI + 3 fiale solv 1 ml PT / PHT � ZOMACTON 1 fiala SC 4 mg + 1 fiala solv 3,5 ml PT / PHT<br />

Bibliografia<br />

1. American Association of Clinical<br />

Endocrinologist AACE clinical practice<br />

guidelines for growth hormone use in<br />

adults and children. Endocr Pract 1998;<br />

4: 165-73.<br />

2. Badaru A, et al. Alternatives to growth hormone<br />

stimulation testing in children.<br />

Trends Endocrinol Metab 2004; 15: 252-8.<br />

3. Buckaway CK, et al. The IGF-I generation<br />

test revisited: A marker of the GH sensitivity.<br />

J Clin Endocrinol Metab 2001; 86:<br />

5176-83.<br />

4. Cappa M, et al. Evaluation of growth<br />

disorders in the paediatric clinic. J<br />

Endocrinol Invest 2003; 26: 54-63.<br />

5. Consensus guidelines for the diagnosis<br />

and treatment of adults with growth<br />

hormone deficiency: summary statement<br />

of the Growth Hormone Research<br />

39


39<br />

40<br />

266<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Society Workshop on adult growth hormone<br />

deficiency. J Clin Endocrinol Metab<br />

1998; 83: 379-81.<br />

6. Consensus guidelines for the diagnosis<br />

and treatment of growth hormone (GH)<br />

deficiency in childhood and adolescence:<br />

summary statement of the GH research<br />

society. J Clin Endocrinol Metab 2000;<br />

85: 3990-3.<br />

7. Dahlgren J, et al. Final height in short<br />

children born small for gestational age<br />

treated with growth hormone. ped<br />

Research 2005; 57: 216-22.<br />

8. Dattani M, et al. Growth hormone deficiency<br />

and related disorders: insights<br />

into causation, diagnosis, and treatment.<br />

Lancet 2004; 363: 1977-87.<br />

9. Guidelines for the use of growth hormone<br />

in children with short stature. A<br />

report by the Drug and Therapeutics<br />

Committee of the Lawson Wilkins<br />

Pediatric Endocrine Society. J Pediatr<br />

1995; 127: 857-67.<br />

10. Hoffman DM, et al. Diagnosis of growth<br />

hormone deficiency in adults. Lancet<br />

1994; 344: 482-3.<br />

11. Lissett CA, et al. How many tests are<br />

NOTA 40<br />

Analoghi della<br />

somatostatina:<br />

• lanreotide<br />

• octreotide<br />

Background<br />

La somatostatina e i suoi analoghi, octreotide<br />

e lanreotide, inibiscono la secrezione<br />

del growth-hormone (GH) nel 90%<br />

dei pazienti affetti da acromegalia, nei<br />

quali persista un innalzamento del GH<br />

dopo terapia chirurgica o radioterapia o in<br />

cui non sussista un’indicazione chirurgi-<br />

required to diagnose growth hormone<br />

(GH) deficiency in adults. Clin Endocrinol<br />

1999; 51: 551-7.<br />

12. Maghnie M, et al. Magnetic resonance<br />

imaging of the hypothalamus-pituitary<br />

unit in children suspected of hypopituitarism:<br />

who, how and when to investigate.<br />

J Endocrinol Invest 2004; 27: 496-509.<br />

13. Maghnie M, et al. Growth hormone<br />

(GH) deficiency (GHD) of childhood<br />

onset: reassessment of GH status and<br />

evaluation of the predictive criteria for<br />

permanent GHD in young adults. J Clin<br />

Endocrinol Metab 1999; 84: 1324-8.<br />

14. Pena-Almazan S, et al. Growth characteristics<br />

of congenitally GH-deficient infants<br />

from birth to one year of age. J Clin<br />

Endocrinol Metab 2001; 86: 5691-4.<br />

15. Rosilio M, et al. Adult height of prepubertal<br />

short children born small for<br />

gestational age treated with GH. Eur J<br />

End 2005; 152: 835-43.<br />

16. Saggese G, et al. Diagnosis and treatment<br />

of growth hormone deficiency in<br />

children and adolescents: towards a consensus.<br />

Ten years after the availability of<br />

recombinant human Growth Hormone<br />

ca. Tale azione si concretizza in un miglioramento<br />

della sintomatologia.<br />

Evidenze disponibili<br />

Non vi sono al momento dati da studi<br />

randomizzati che consiglino l’utilizzo degli<br />

analoghi della somatostatina in prima linea<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

Workshop held in Pisa, Italy, 27-28 March<br />

1998. Horm Res 1998; 50: 320-40.<br />

17. Sizonenko PC, et al. Diagnosis and management<br />

of growth hormone deficiency in<br />

childhood and adolescence. Part 1: diagnosis<br />

of growth hormone deficiency.<br />

Growth Horm IGF Res 200; 11: 137-65.<br />

18. Takahashi, et al. Short stature caused by<br />

mutant growth hormone. N Engl J Med<br />

1996; 334: 432-6.<br />

19. Tanaka T, et al. Diagnosis and management<br />

of growth hormone deficiency in<br />

childhood and adolescence – part 2:<br />

growth hormone treatment in growth<br />

hormone deficient children. Growth<br />

Horm IGF Res 2002; 12: 323-41.<br />

20. Zadik Z, et al. The definition of a spontaneous<br />

Growth Hormone (GH) peak: studies<br />

in normally growing and GH-deficient<br />

children. J Clin Endocrinol Metab<br />

1992; 74: 801-5.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />

strutture specialistiche secondo modalità adottate dalle Regioni e dalle<br />

Province autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� acromegalia;<br />

� sindrome associata a tumori neuroendocrini.<br />

in alternativa ai trattamenti locoregionali.<br />

Questi farmaci hanno azione inibente<br />

sulla produzione di molti peptidi prodotti<br />

da tumori neuroendocrini e risultano<br />

quindi efficaci nel controllo delle sindromi<br />

associate a questa patologia. Il controllo<br />

dei sintomi si può ottenere nel 70-<br />

90% dei pazienti con tumore carcinoide<br />

metastatico e nel 50-85% degli affetti da<br />

neoplasie neuroendocrine insulari.<br />

LANREOTIDE<br />

� IPSTYL 1 fiala IM 30 mg + 1 fiala solv + 1 siringa PT / PHT � IPSTYL 1 siringa SC 120 mg PT / PHT � IPSTYL 1 siringa SC 60 mg PT / PHT � IPSTYL 1 siringa<br />

SC 90 mg PT / PHT<br />

OCTREOTIDE<br />

� LONGASTATINA 1 fiala EV SC 1 mg 5 ml multidose PT / PHT � LONGASTATINA 3 fiale EV SC 0,5 mg 1 ml PT / PHT � LONGASTATINA 5 fiale EV SC 0,05<br />

mg 1 ml PT / PHT � LONGASTATINA 5 fiale EV SC 0,1 mg 1 ml PT / PHT � LONGASTATINA LAR 1 flacone IM 10 mg + 1 siringa PT / PHT � LONGASTATINA<br />

LAR 1 flacone IM 20 mg + 1 siringa PT / PHT � LONGASTATINA LAR 1 flacone IM 30 mg + 1 siringa PT / PHT � SAMILSTIN 1 flaconcino multid 5 ml PT / PHT<br />

� SAMILSTIN 3 fiale EV SC 0,5 mg 1 ml PT / PHT � SAMILSTIN 5 fiale EV SC 0,05 mg 1 ml PT / PHT � SAMILSTIN 5 fiale EV SC 0,1 mg 1 ml PT / PHT � SAN-<br />

DOSTATINA 1 fiala EV SC 0,2 mg/ml PT / PHT � SANDOSTATINA 3 fiale EV SC 0,5 mg 1 ml PT / PHT � SANDOSTATINA 5 fiale EV SC 0,05 mg 1 ml PT / PHT<br />

� SANDOSTATINA 5 fiale EV SC 0,1 mg 1 ml PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 10 mg + 2 fiale solv PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM<br />

10 mg + siringa PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 20 mg + 2 fiale solv PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 20 mg + siringa PT / PHT<br />

� SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 30 mg + 2 fiale solv PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 30 mg + siringa PT / PHT


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Bibliografia<br />

1. Lamberts S, et al. Octreotide. N Engl J<br />

Med 1996; 334: 246-54.<br />

2. Moore D, et al. The effectiveness and costeffectiveness<br />

of somatostatin analogues in<br />

the treatment of acromegaly. 2001:81.<br />

Birmingham: University of Birmingham,<br />

Department of Public Health.<br />

NOTA 41<br />

• calcitonina<br />

Background<br />

La calcitonina è un ormone ipocalcemizzante,<br />

un peptide di 32 aminoacidi,<br />

normalmente prodotto dalle cellule<br />

C della tiroide. L’azione ipocalcemica è<br />

principalmente dovuta alla potente<br />

azione inibitoria esercitata sugli osteoclasti.<br />

Questa caratteristica è efficacemente<br />

sfruttata nel trattamento dei disordini<br />

ossei come la malattia di Paget<br />

e nell’ipercalcemia.<br />

Evidenze disponibili<br />

Per quanto riguarda l’osteoporosi,<br />

non vi sono prove univoche di effica-<br />

www.pcpoh.bham.ac.uk/publichealth/wm<br />

htac/pdf/Acromegaly.pdf (ultimo accesso<br />

verificato il 22/11/2006).<br />

3. Newman CB. Medical management of<br />

acromegaly. Endocrinol Metab Clin North<br />

Am 1999; 28: 171-90.<br />

4. Steward PM. Current therapy for acromegaly.<br />

Trends Endocrinol Metab 2000;<br />

11: 128-32.<br />

cia clinica in termini di riduzione di<br />

fratture. Nonostante la calcitonina<br />

produca, rispetto al placebo, un aumento<br />

della massa ossea, non sono documentate<br />

in letteratura variazioni di<br />

rilievo dell’incidenza di fratture e, comunque,<br />

l’aumento di massa ossea è<br />

minore rispetto a quello indotto dall’alendronato.<br />

Uno studio condotto dal Cochrane<br />

Group per stabilire l’efficacia del trattamento<br />

con calcitonina rispetto al placebo,<br />

nei pazienti in trattamento con<br />

corticosteroidi, non ha evidenziato differenze<br />

statisticamente significative tra<br />

i due gruppi per quanto riguarda l’aumento<br />

di massa ossea e il rischio relativo<br />

di fratture. La calcitonina può cau-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

5. Tomasetti P, et al. Slow-release lanreotide<br />

treatment in endocrine gastrointestinal<br />

tumors. Am J Gastroenterol 1998; 93:<br />

1468-71.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

sare nausea, diarrea e flushing. Alcuni<br />

pazienti possono diventare resistenti<br />

nelle terapie a lungo termine forse a<br />

causa dello sviluppo di anticorpi neutralizzanti.<br />

Particolari avvertenze<br />

267<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alla seguente condizione:<br />

� morbo di Paget.<br />

La prescrizione della calcitonina non<br />

è rimborsata dal SSN per le altre indicazioni<br />

autorizzate.<br />

CALCITONINA DI SALMONE<br />

� CALCITONINA 100 NOVARTIS 5 fiale IM EV SC 100 UI + 5 siringhe [G] � CALCITONINA 50 NOVARTIS 5 fiale IM EV SC 50 UI + 5 siringhe [G] � SALMOFAR<br />

5 fiale IM SC 100 UI 1 ml [G]<br />

Bibliografia<br />

1. Cranney A, et al. Calcitonin for the treatment<br />

and prevention of corticosteroidinduced<br />

osteoporosis. Cochrane Database<br />

Syst Rev 2000; 4.<br />

2. Downs RW Jr., et al. Comparison of alendronate<br />

and intranasal calcitonin far treatment<br />

of osteoporosis in postmenopausal<br />

women. J Clin Endocrinol Metab 2000;<br />

85: 1783-8.<br />

3. Gruber HE, et al. Osteoblast numbers after<br />

calcitonin therapy: a retrospectiv study of<br />

paired biopsies obtained during longterm<br />

calcitonin therapy in postmenopausal<br />

osteoporosis. Calcif Tissue Int 2000; 66:<br />

29-34.<br />

4. Mincey BA, et al. Prevention and treatment<br />

of osteoporosis in women with<br />

breast cancer. Mayo Clin Proc 2000; 75:<br />

821-9.<br />

5. Muff R, et al. Formation of neutralizing<br />

antibodies during intranasal synthetic salmon<br />

calcitonin treatment of postmenopausal<br />

osteoporis. Osteoporos Int 1991; 1:<br />

72-5.<br />

6. Sexton PM, et al. Calcitonin. Curr Med<br />

Chem 1999; 6: 1067-93.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

40<br />

41


42<br />

268<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

NOTA 42<br />

Bifosfonati:<br />

• acido etidronico<br />

• acido clodronico<br />

Background<br />

I bifosfonati rallentano la formazione<br />

e la dissoluzione dei cristalli di idrossiapatite.<br />

L’effetto clinico dei bifosfonati è legato<br />

alla loro capacità di inibire il riassorbimento<br />

osseo.<br />

Evidenze disponibili<br />

È stato anche dimostrato che il bifo-<br />

sfonato acido clodronico agisce non solo<br />

mediante l’inibizione dell’attività degli<br />

osteoclasti, ma anche tramite una riduzione<br />

diretta delle cellule tumorali dell’osso<br />

con meccanismi ancora da definire,<br />

sia di tipo indiretto (alterazioni del<br />

microambiente dell’osso) sia di tipo diretto<br />

(apoptosi delle cellule tumorali, oltre<br />

che degli osteoclasti).<br />

Per quanto riguarda l’osteoporosi postmenopausale,<br />

l’etidronato, somministrato<br />

ciclicamente per via orale, non ha<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

dimostrato nei trial clinici controllati risultati<br />

univoci e quindi non è da considerare<br />

di sicura efficacia rispetto a endpoint<br />

clinici.<br />

Particolari avvertenze<br />

L’uso dei bifosfonati è stato associato<br />

alla comparsa di osteonecrosi della mandibola<br />

e della mascella in pazienti oncologici<br />

e con osteoporosi.<br />

ACIDO CLODRONICO<br />

� ACIDO CLODRONICO SANDOZ 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � CLASTEON 10 cps 400 mg [G] � CLASTEON 300 6 fiale EV 300 mg [G] � CLIMACLOD<br />

6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � CLODRON 10 cps 400 mg [G] � CLODRONATO 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � CLODY 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � DIFO-<br />

SFONAL 10 cps 400 mg [G] � DIFOSFONAL 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � MOTICLOD 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � NIKLOD 6 fiale EV 300 mg [G] � OSSITEN<br />

10 cps 400 mg [G] � OSSITEN 300 6 fiale EV 300 mg [G]<br />

ACIDO ETIDRONICO<br />

� ETIDRON 30 cps 300 mg<br />

Bibliografia<br />

1. Kyle R. The role of bisphosphonates in<br />

multiple myeloma. Ann Intern Med 2000;<br />

132: 734.<br />

2. Diel IJ, et al. Reduction in new metastases<br />

in breast cancer with adjuvant clodronate<br />

treatment. N Engl J Med 1998; 339: 357.<br />

3. Mundy Gr, et al. Bisphosphonates as<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� morbo di Paget:<br />

acido etidronico;<br />

� trattamento delle lesioni osteolitiche da metastasi ossee e del mieloma<br />

multiplo:<br />

acido clodronico.<br />

anticancer drugs. N Engl J Med 1998;<br />

339: 398.<br />

4. Djulbegovic B, et al. Bisphosphonates in<br />

multiple myeloma. Cochrane Database<br />

Syst Rev 2002; 4.<br />

5. Clinical practice guidelines for the diagnosis<br />

and management of osteoporosis. Scientific<br />

Advisory Board Osteoporosis Society of<br />

Canada. CMAJ 1996; 155: 1113.<br />

6. Analisi dei segnali: i bifosfonati.<br />

Bollettino di Informazione sui Farmaci<br />

2006; 2: 79-81.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

NOTA 48<br />

Farmaci antiulcera:<br />

Anti H2:<br />

• cimetidina<br />

• famotidina<br />

• nizatidina<br />

• ranitidina<br />

• roxatidina<br />

Inibitori di pompa:<br />

• esomeprazolo<br />

• lansoprazolo<br />

• omeprazolo<br />

• pantoprazolo<br />

• rabeprazolo<br />

Background<br />

L’ulcera duodenale è associata a infezione<br />

da Hp nel 90-95% dei casi e l’ulcera<br />

gastrica nel 75-85%.<br />

È stato dimostrato da numerosi trial<br />

randomizzati e da metanalisi che l’eradicazione<br />

dell’infezione previene le recidive<br />

dell’ulcera, riducendole al 5-10% o meno.<br />

L’eradicazione è efficace nei linfomi gastrici<br />

Hp-positivi a basso grado di malignità.<br />

Il trattamento eradicante è fortemente<br />

raccomandato nell’ulcera duodenale e<br />

nell’ulcera gastrica, e lo è con particolare<br />

enfasi nei soggetti che hanno sofferto<br />

un’emorragia da ulcera per la prevenzione<br />

di risanguinamenti.<br />

Evidenze disponibili<br />

Non ci sono prove convincenti di efficacia<br />

del trattamento eradicante nella dispepsia<br />

non ulcerosa. Dopo gli iniziali risultati<br />

contrastanti, infatti, almeno quattro<br />

trial pubblicati negli ultimi due anni hanno<br />

dato risultati concordanti che dimostrano<br />

l’inefficacia della terapia eradicante.<br />

La malattia da reflusso gastroesofageo<br />

(MRGE), con o senza esofagite, ha tendenza<br />

alle recidive, che possono accentuare<br />

il danno esofageo ed esitare in metaplasia<br />

dell’epitelio a rischio di evoluzione<br />

neoplastica (esofago di Barrett). Nei<br />

soggetti oltre 45 anni, se la sintomatologia<br />

da reflusso è grave, o continua, o recidivante,<br />

è fortemente raccomandata l’endoscopia.<br />

Per il trattamento della malattia<br />

da reflusso, particolarmente se associata ad<br />

esofagite, i farmaci più efficaci sono gli inibitori<br />

di pompa protonica, che nella maggior<br />

parte dei casi sono sufficienti per somministrazione<br />

discontinua e/o a dosi ridotte.<br />

I dati disponibili sono in prevalenza<br />

negativi rispetto a un vantaggio terapeutico<br />

dell’eradicazione dell’Hp su frequenza<br />

e intensità dei disturbi da MRGE.<br />

Un piccolo trial, che dimostrerebbe un<br />

vantaggio dall’eradicazione nella MRGE<br />

senza esofagite grave, presenta manifeste<br />

improprietà metodologiche (per es.: valutazione<br />

non secondo intention to treat; ogni<br />

evidenza di vantaggio è azzerata se i dati<br />

sono reinterpretati correttamente). Nella<br />

8 a edizione di Clinical Evidence l’eradicazione<br />

dell’Hp viene giudicata inefficace<br />

nel ridurre la frequenza di recidive della<br />

MRGE. Infine, anche il Consensus Report<br />

di Maastricht 2-2000 cita come consigliabile<br />

(“advisable”) l’eradicazione dell’Hp<br />

nella MRGE solo nei soggetti che richiedano<br />

“profonda soppressione long-term<br />

della secrezione gastrica”. Questa posizione<br />

sembra dettata dal timore che l’infezione<br />

da Hp associata ad acidosoppressione<br />

da inibitori di pompa protonica possa<br />

determinare gastrite atrofica, potenziale<br />

causa di carcinoma. Tuttavia, questa eventualità<br />

è stata rilevata dopo esposizione<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

inusualmente intensa e protratta ad acido-soppressione<br />

(trattamento ininterrotto<br />

con 20-40 mg di omeprazolo/die per una<br />

durata media di 5 anni) ed è contraddetta<br />

da altri studi che impiegavano le stesse<br />

dosi di omeprazolo in soggetti con MRGE<br />

Hp-positivi e non rilevavano né atrofia gastrica<br />

né metaplasia.<br />

Particolari avvertenze<br />

269<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata ai seguenti periodi di trattamento<br />

e alle seguenti condizioni:<br />

DURATA DI TRATTAMENTO 4 SETTIMANE (OCCASIONALMENTE 6 SETTIMANE):<br />

� ulcera duodenale o gastrica positive per Helicobacter pylori (Hp);<br />

� per la prima o le prime due settimane in associazione con farmaci eradicanti<br />

l’infezione;<br />

� ulcera duodenale o gastrica Hp-negativa (primo episodio);<br />

� malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (primo episodio);<br />

DURATA DI TRATTAMENTO PROLUNGATA, DA RIVALUTARE DOPO UN ANNO:<br />

� sindrome di Zollinger-Ellison;<br />

� ulcera duodenale o gastrica Hp-negativa recidivante;<br />

� malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (recidivante).<br />

Rimane da considerare il teorico vantaggio<br />

dell’eradicazione per prevenire l’insorgenza<br />

di carcinoma gastrico, per il quale<br />

l’infezione da Hp è solo uno dei fattori<br />

di rischio, insieme alla dieta, all’atrofia<br />

della mucosa, all’acquisizione dell’infezione<br />

nella prima infanzia, a fattori genetici<br />

e ad altri sconosciuti; e non c’è alcun indizio<br />

che indichi una riduzione di incidenza<br />

dopo eradicazione dell’Hp.<br />

Se la malattia da reflusso gastroesofageo<br />

è associata a infezione da Hp, l’eradicazione<br />

del batterio può essere indicata se il reflusso<br />

è associato a ulcera peptica o a gastrite<br />

cronica grave istologicamente documentata<br />

o se il controllo dei disturbi richiede trattamento<br />

ininterrotto con dosi elevate di inibitori<br />

di pompa protonica (per es.: omeprazolo,<br />

dosi pari o superiori a 20 mg/die).<br />

Il trattamento eradicante va effettuato<br />

solo nei casi di dispepsia associata a presenza<br />

di ulcera gastrica o duodenale.<br />

48


48<br />

270<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

CIMETIDINA<br />

� BIOMAG 800 30 cpr 800 mg [G] � BRUMETIDINA 50 cpr 400 mg [G] � CIMETIDINA TEVA PHARMA ITALIA 50 cpr 400 mg [G] � TAGAMET 400 50 bust<br />

polv os 400 mg [G] � TAGAMET 400 50 cpr 400 mg [G] � TAGAMET UID 30 cpr 800 mg [G] � TEMIC 30 cpr 800 mg [G] � ULCEDIN 30 bust polv os 800<br />

mg [G] � ULCEDIN 30 cpr 800 mg [G] � ULCEDIN 50 cpr 400 mg [G] � ULCOMEDINA 50 cpr 400 mg [G] � ULIS 30 bust polv os 800 mg [G] � ULIS 30 cpr<br />

800 mg [G]<br />

ESOMEPRAZOLO<br />

� AXAGON 14 cpr gastrores 20 mg � AXAGON 14 cpr gastrores 40 mg � ESOPRAL 14 cpr gastrores 20 mg � ESOPRAL 14 cpr gastrores 40 mg � LUCEN 14<br />

cpr gastrores 20 mg � LUCEN 14 cpr gastrores 40 mg � NEXIUM 14 cpr gastrores 20 mg � NEXIUM 14 cpr gastrores 40 mg<br />

FAMOTIDINA<br />

� FAMODIL 10 cpr 40 mg [G] � FAMOTIDINA EG 10 cpr riv 40 mg [G] � GASTRIDIN 10 cpr riv 40 mg [G] � MOTIAX 10 cpr riv 40 mg [G] � FAMODIL 10<br />

fiale EV 20 mg + 10 fiale solv<br />

LANSOPRAZOLO<br />

� LANSOPRAZOLO EG 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO HEXAL 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO MERCK GENERICS ITALIA 14 cps 15 mg [G] � LAN-<br />

SOPRAZOLO RATIOPHARM ITALIA 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO SANDOZ 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO TEVA PHARMA ITALIA 14 cps 15 mg<br />

[G] � LANSOPRAZOLO EG 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO HEXAL 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO MERCK GENERICS ITALIA 14 cps 30 mg [G]<br />

� LANSOPRAZOLO RATIOPHARM ITALIA 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO SANDOZ 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO TEVA PHARMA ITALIA 14 cps<br />

30 mg [G] � LANSOX 14 cpr orodispers 15 mg [G] � LANSOX 14 cpr orodispers 30 mg [G] � LANSOX 15 14 cps 15 mg [G] � LANSOX 30 14 cps 30 mg [G]<br />

� LIMPIDEX 14 cpr orodispers 15 mg [G] � LIMPIDEX 14 cpr orodispers 30 mg [G] � LIMPIDEX 15 14 cps 15 mg [G] � LIMPIDEX 30 14 cps 30 mg [G]<br />

� ZOTON 14 cpr orodispers 15 mg [G] � ZOTON 14 cpr orodispers 30 mg [G] � ZOTON 15 14 cps 15 mg [G] � ZOTON 30 14 cps 30 mg [G]<br />

NIZATIDINA<br />

� CRONIZAT 10 cps 300 mg � CRONIZAT 20 cps 150 mg � NIZAX 10 cps 300 mg � NIZAX 20 cps 150 mg<br />

OMEPRAZOLO<br />

� ANTRA 14 cps 10 mg rilascio modificato � ANTRA 14 cps 20 mg rilascio modificato � LOSEC 14 cps 10 mg rilascio modificato � LOSEC 14 cps 20 mg rilascio<br />

modificato � MEPRAL 14 cps 10 mg rilascio modificato � MEPRAL 14 cps 20 mg rilascio modificato � OMEPRAZEN 14 cps 10 mg rilascio modificato<br />

� OMEPRAZEN 14 cps 20 mg rilascio modificato<br />

PANTOPRAZOLO<br />

� PANTECTA 14 cpr gastrores 20 mg � PANTECTA 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PANTECTA 14 cpr gastrores 40 mg � PANTOPAN 14 cpr gastrores 20 mg<br />

� PANTOPAN 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PANTOPAN 14 cpr gastrores 40 mg � PANTORC 14 cpr gastrores 20 mg � PANTORC 14 cpr gastrores 20 mg flacone<br />

� PANTORC 14 cpr gastrores 40 mg � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 20 mg � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 40 mg<br />

RABEPRAZOLO<br />

� PARIET 14 cpr gastrores 10 mg � PARIET 14 cpr gastrores 20 mg<br />

RANITIDINA<br />

� DOLILUX 20 cpr riv 150 mg [G] � DOLILUX 20 cpr riv 300 mg [G] � RANIBEN 10 cpr eff 300 mg [G] � RANIBEN 20 bust grat 150 mg [G]<br />

� RANIBEN 20 cpr eff 150 mg [G] � RANIBEN 20 cpr riv 150 mg [G] � RANIBEN 300 20 cpr riv 300 mg [G] � RANIBLOC 20 cpr riv 150 mg [G]<br />

� RANIBLOC 20 cpr riv 300 mg [G] � RANIDEX 10 cpr riv 300 mg [G] � RANIDIL 10 cpr eff 300 mg [G] � RANIDIL 10 fiale EV 50 mg 5 ml [G]<br />

� RANIDIL 20 bust grat solub 150 mg [G] � RANIDIL 20 cpr eff 150 mg [G] � RANIDIL 20 cpr riv 150 mg [G] � RANIDIL 300 20 cpr riv 300 mg [G]<br />

� RANITIDINA SANDOZ 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA SANDOZ 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA EG 10 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA<br />

LABORATORI ALTER 10 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA MAGIS FARMACEUTICI 10 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA NEW RESEARCH 10 cpr riv 300<br />

mg [G] � RANITIDINA ANGENERICO 10 fiale 50 mg 5 ml [G] � RANITIDINA HEXAL 10 fiale 50 mg 5 ml [G] � RANITIDINA ABC FARMACEUTICI 20<br />

cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA ANGENERICO 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA DOC GENERICI 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA EG 20<br />

cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA FARMACEUTICI T.S. 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA HEXAL 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA I.BIR.N<br />

Ist.Biot.Nazionale 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA JET GENERICI 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA LABORATORI ALTER 20 cpr riv 150 mg [G]<br />

� RANITIDINA MAGIS FARMACEUTICI 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA NEW RE-<br />

SEARCH 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA PANTAFARM 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA PLIVA PHARMA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA<br />

RANBAXY ITALIA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA RATIOPHARM ITALIA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA TAD PHARMA ITALIA 20 cpr riv 150<br />

mg [G] � RANITIDINA TEVA PHARMA ITALIA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA ANGENERICO 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA DOC GENERICI<br />

20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA EG 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA FARMACEUTICI T.S. 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA HEXAL 20<br />

cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA JET GENERICI 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA<br />

PANTAFARM 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA PLIVA PHARMA 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA RANBAXY ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G]<br />

� RANITIDINA RATIOPHARM ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA SIGMATAU GENERICS 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA TAD PHARMA<br />

ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA TEVA PHARMA ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G] � SENSIGARD 20 cpr riv 150 mg [G] � SENSIGARD 20 cpr<br />

riv 300 mg [G] � ULCEX 10 cpr eff 300 mg [G] � ULCEX 10 fiale EV 50 mg 5 ml [G] � ULCEX 20 cpr eff 150 mg [G] � ULCEX 20 cpr riv 150 mg [G]<br />

� ULCEX 300 20 cpr riv 300 mg [G] � ZANTAC 10 cpr eff 300 mg [G] � ZANTAC 10 fiale 50 mg 5 ml [G] � ZANTAC 20 bust grat 150 mg [G]<br />

� ZANTAC 20 cpr eff 150 mg [G] � ZANTAC 20 cpr riv 150 mg [G] � ZANTAC 300 20 cpr riv 300 mg [G] � RANIBEN scir 200 ml 150 mg/10 ml<br />

� RANIDIL scir 200 ml 150 mg/10 ml � ZANTAC scir 200 ml 150 mg/10 ml<br />

ROXATIDINA<br />

� GASTRALGIN 28 cpr riv 75 mg rilascio prolungato � GASTRALGIN 150 14 cpr riv 150 mg rilascio prolungato � NEOH2 28 cpr riv 75 mg rilascio prolungato<br />

� NEOH2 150 14 cpr riv 150 mg rilascio prolungato � ROXIT 14 cpr riv 150 mg rilascio prolungato � ROXIT 28 cpr riv 75 mg rilascio prolungato


ollettino d’informazione sui farmaci 271<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

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NOTA 51<br />

Analoghi RH:<br />

• buserelina<br />

• goserelina<br />

• leuprorelina<br />

• triptorelina<br />

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trial. Lancet 2001; 357: 1738-42.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

giugno 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />

strutture specialistiche, secondo modalità adottate dalle Regioni e<br />

dalle Province autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti<br />

condizioni:<br />

� carcinoma della prostata:<br />

buserelina, goserelina, leuprorelina, triptorelina;<br />

� carcinoma della mammella:<br />

goserelina, leuprorelina, triptorelina;<br />

� endometriosi:<br />

goserelina, leuprorelina, triptorelina;<br />

� fibromi uterini non operabili:<br />

goserelina, leuprorelina, triptorelina;<br />

� pubertà precoce:<br />

leuprorelina, triptorelina.<br />

� trattamento prechirurgico:<br />

• durata di 3 mesi: per gli interventi di miomectomia e isterectomia<br />

della paziente metrorragica;<br />

• durata di 1 mese: per gli interventi di ablazione endometriale<br />

e di resezione di setti endouterini per via isteroscopica<br />

goserelina, leuprorelina, triptorelina.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

48<br />

51


51<br />

272<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Background<br />

Struttura: analoghi dello LHRH.<br />

Meccanismo di azione: le dosi iniziali<br />

stimolano la produzione di FSH e LH; un<br />

trattamento prolungato determina desensibilizzazione<br />

dei recettori ipofisari e inibizione<br />

della produzione di entrambi gli<br />

ormoni gonadotropi. Funzionalmente si<br />

determina una condizione di castrazione<br />

farmacologica.<br />

Evidenze disponibili<br />

• Carcinoma prostatico: l’uso clinico di<br />

questi principi attivi è soprattutto connesso<br />

all’inibizione della produzione<br />

degli ormoni gonadotropi. La leuprolide<br />

in uno studio randomizzato ha mostrato<br />

gli stessi risultati ottenuti con il<br />

dietilstibestrolo (DES) in pazienti con<br />

malattia metastatica. La goserelina in diversi<br />

trial clinici controllati è risultata<br />

efficace quanto l’orchiectomia. La stessa<br />

evidenza si ha anche per la triptorelina,<br />

la buserelina e la leuprorelina. In<br />

genere, nella malattia avanzata, entro i<br />

primi 3 mesi di trattamento, le risposte<br />

obiettive si aggirano intorno al 50%; un<br />

Bibliografia<br />

1. Boepple PA, et al. Impact of sex steroids<br />

and their suppression on skeletal<br />

growth and maturation. Am J Physiol<br />

1988; 255: 559-66.<br />

2. Boepple PA, et al. Use of a potent,<br />

long-acting agonist of gonadotropinreleasing<br />

hormone (GnRH) in the treatment<br />

of precocious puberty. Endocr Rev<br />

1986; 7: 24-33.<br />

3. Cedar MI, et al. Treatment of endometriosis<br />

with a long-acting gonadotropinreleasing<br />

hormone agonist plus<br />

ulteriore 25% mostra una stabilità di<br />

malattia, mentre il restante 25% progredisce.<br />

• Carcinoma mammario: l’uso clinico di<br />

questi principi attivi è soprattutto connesso<br />

all’inibizione della produzione<br />

degli ormoni gonadotropi a seguito dell’induzione<br />

dello stato menopausale.<br />

Questa indicazione è ovviamente limitata<br />

alle donne in premenopausa e perimenopausa<br />

(che nel caso siano isterectomizzate<br />

abbiano un profilo ormonale<br />

conseguente) in cui l’espressione<br />

dei recettori per estrogeni e/o progesterone<br />

sia positiva o sconosciuta. Infatti,<br />

in queste condizioni i risultati terapeutici<br />

sono paragonabili o superiori a quelli<br />

della ovariectomia.<br />

• Pubertà precoce: il limite inferiore di età<br />

per l’inizio della pubertà, ancorché non<br />

semplice da definire, può essere stabilito<br />

a 7 anni (7-13 anni) per le femmine<br />

e a 9 anni (9-13,5 anni) per i maschi.<br />

Solo la pubertà precoce di origine centrale<br />

(pubertà precoce vera o LHRH dipendente)<br />

risponde al trattamento con<br />

analoghi stabili del LHRH naturale. L’uso<br />

di analoghi del LHRH è stato raccomandato<br />

da un comitato di approvazione<br />

della FDA. I benefici della terapia<br />

per la pubertà precoce includono una<br />

medroxyprogesterone acetate. Obstet<br />

Gynecol 1990; 75: 641-5.<br />

4. Conn PM, Crowley WF. Gonadotropinreleasing<br />

hormone and its analogs. Ann<br />

Rev Med 1994; 45: 391-405.<br />

5. Garcia-Giralt E, et al. Phase II trial of<br />

decapeptyl (D-TRP-6), a potent luteinizing<br />

hormone-releasing hormone analogue<br />

in untreated advanced breast cancer.<br />

Am J Clin Oncol 1996; 19: 455-8.<br />

6. Grumbach MM, Styne DM. Puberty:<br />

ontogeny, neuroendocrinology, physiology,<br />

and disorders. In: Wilson JD et al.,<br />

eds. Williams textbook of endocrino-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

completa cessazione del ciclo mestruale<br />

nelle ragazze, l’interruzione o un netto<br />

rallentamento della maturazione dei<br />

caratteri sessuali secondari, il restaurarsi<br />

di comportamenti adeguati all’età<br />

anagrafica, la prevenzione della maturazione<br />

scheletrica precoce; quest’ultimo<br />

effetto previene anche la riduzione<br />

della statura in età adulta.<br />

• Endometriosi: la terapia con reline dell’endometriosi<br />

è di elevata efficacia.<br />

Scompaiono i dolori, si ha una rapida<br />

involuzione degli impianti nell’endometrio<br />

ed aumentano le probabilità di<br />

successo del trattamento dell’infertilità.<br />

• Trattamento prechirurgico: il trattamento<br />

per tre mesi con reline di pazienti metrorragiche,<br />

in preparazione ad interventi<br />

chirurgici sull’utero, porta ad una netta<br />

riduzione delle formazioni fibroidi uterine<br />

ed aumenta il successo di interventi<br />

di tipo conservativo che consentono di<br />

preservare la fertilità in donne giovani.<br />

Particolari avvertenze<br />

La prescrizione degli analoghi RH non<br />

è rimborsata dal SSN per altre indicazioni<br />

autorizzate.<br />

BUSERELINA<br />

� SUPREFACT 1 fiala SC 5,5 ml PT / PHT � SUPREFACT DEPOT 1 siringa SC 6,6 mg PT / PHT � SUPREFACT DEPOT 3 1 siringa SC 9,9 mg PT / PHT � SUPREFACT<br />

NASALE soluz nasale 100 dosi 10 mg/dose PT / PHT<br />

GOSERELINA<br />

� ZOLADEX 10,8 DEPOT 1 siringa SC 10,8 mg PT / PHT � ZOLADEX 3,6 DEPOT 1 siringa sc 3,6 mg PT / PHT<br />

LEUPRORELINA<br />

� ELIGARD 1 siringa 22,5 mg PT / PHT � ELIGARD 1 siringa 7,5mg PT / PHT � ENANTONE 1 fiala IM SC 2 ml + 1 siringa PT / PHT � ENANTONE 1 fiala IM SC<br />

2 ml + 1 siringa PT / PHT<br />

TRIPTORELINA<br />

� DECAPEPTYL 1 fiala 3,75 mg + 1 fiala solv 2 ml + 1 siringa PT / PHT � DECAPEPTYL 1 fiala 11,25 mg + 1 fiala solv 2 ml + 1 siringa PT / PHT � GONAPEPTYL<br />

DEPOT 1 siringa IM SC 3,75 mg + 1 fiala solv PT / PHT<br />

logy. 9th ed. New York: W.B. Saunders<br />

Company, 1998: 1509-625.<br />

7. Harvey HA, et al. Medical castration<br />

produced by the GnRH leuprolide to<br />

treat metastatic breast cancer. J Clin<br />

Oncol 1985; 3: 1068-72.<br />

8. Jonat W. Luteinizing hormone-releasing<br />

hormone analogues. The rationale for<br />

adjuvant use in premenopausal women<br />

with early breast cancer. Br J Cancer<br />

1998; 78 (Suppl 4): S5-8.<br />

9. Kaisari AV, et al. Comparison of LHRH<br />

analogue (Zoladex) with orchiectomy<br />

in patients with metastatic prostate


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

cancer. Br J Urol 1991; 67: 502-8.<br />

10. Kienle E, Lubben G. Efficacy and safety<br />

of leuprorelin acetate depot for prostate<br />

cancer. The Gemen Leuprorelin Study<br />

Group. Urol Int 1996; 56 (Suppl 1):<br />

S23-30.<br />

11. Maheux R. Treatment of uterine<br />

leiomyomata: past, present and future.<br />

Horm Res 1989; 32: 125-33.<br />

12. Marini L, et al. Direct antiproliferative<br />

effect of triptorelin on human breast<br />

cancer cells. Anticancer Res 1994; 14:<br />

1881-5.<br />

13. Meldrum DR, et al. “Medina oophorectomy”<br />

using a long-acting GnRH agonist.<br />

A possible new approach to the<br />

treatment of endometriosis. J Clin<br />

Endocrinol Metab 1982; 54: 1081-3.<br />

NOTA 55<br />

Antibiotici iniettabili per<br />

uso extra-ospedaliero:<br />

• cefamandolo<br />

• cefonicid<br />

• ceftezolo<br />

• cefurossima<br />

• cefmetazolo<br />

• cefotetan<br />

• cefoxitina<br />

• cefodizima<br />

• cefoperazone<br />

• cefotaxima<br />

• ceftazidima*<br />

• ceftizoxima<br />

• ceftriaxone<br />

• cefepime*<br />

• mezlocillina<br />

• piperacillina<br />

• ampicillina+ sulbactam<br />

• piperacillina+ tazobactam*<br />

• ticarcillina+ac. clavulanico*<br />

• amikacina<br />

• gentamicina<br />

• netilmicina<br />

• tobramicina<br />

14. Parmar H, et al. Orchiectomy versus<br />

long-acting DTrp6LHRH in advanced<br />

prostatic cancer. Br J Urol 1987; 59:<br />

248-54.<br />

15. Robustelli della Cuna FS, Robustelli della<br />

Cuna G. Ormoni antitumorali. In:<br />

Bonadonna G, Robustelli della Cuna G.<br />

Medicina Oncologica. 6 a ed. 1999: 633-<br />

58.<br />

16. Sylvester RJ, et al. The importance of<br />

prognostic factors in the interpretation<br />

of two EORTC metastatic prostate cancer<br />

trial. European Organization for<br />

Research and Treatment of Cancer<br />

(EORTC) Genito-Urinary Tract Cancer<br />

Cooperative Group. Eur Urol 1998; 33:<br />

134-43.<br />

17. Taylor CW, et al. Multicenter randomi-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

273<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

zed clinical trial of goserelin versus surgical<br />

ovariectomy in premenopausal<br />

patients with receptor-positive metastatic<br />

breast cancer: an intergroup study. J<br />

Clin Oncol 1998; 16: 994-9.<br />

18. The Leuprolide Study Group. Leuprolide<br />

versus diethylstilbestrol for metastatic<br />

prostate cancer. N Engl J Med 1984;<br />

311: 1281-6.<br />

19. Vogelzang NJ, et al. Goserelin versus<br />

orchiectomy in the treatment of advanced<br />

prostate cancer: final results of a randomized<br />

trial. Urology 1995; 46: 220-6.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN degli antibiotici iniettabili per l’uso<br />

extra-ospedaliero è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� trattamento iniettivo di infezioni gravi delle vie respiratorie, delle vie<br />

urinarie, dei tessuti molli, intra-addominali, ostetrico-ginecologiche,<br />

ossee e articolari;<br />

� trattamento iniettivo delle infezioni causate da microrganismi resistenti<br />

ai più comuni antibiotici, particolarmente nei pazienti immunocompromessi.<br />

51<br />

55


55<br />

274<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Background<br />

Gli obiettivi della presente nota sono:<br />

1) ottenere il successo terapeutico in caso<br />

di infezioni gravi in ambienti extra-ospedalieri,<br />

in particolare anche quando sia in<br />

causa un agente eziologico resistente ai<br />

più comuni antibiotici o nel paziente immunocompromesso;<br />

2) limitare l’induzione<br />

di meccanismi di resistenza nei patogeni<br />

presenti in comunità.<br />

Devono essere considerati due importanti<br />

punti:<br />

1. le infezioni extra-ospedaliere sono suscettibili<br />

di un trattamento efficace con agenti<br />

a spettro più ristretto per via orale (ad<br />

es. infezioni di orecchio, naso e gola, sinusiti,<br />

infezioni delle basse vie respiratorie,<br />

dei tessuti molli, delle vie urinarie);<br />

2. nel trattamento delle infezioni gravi,<br />

per massimizzare l’efficacia della terapia<br />

antibiotica, devono essere attentamente<br />

considerate le caratteristiche farmacocinetiche<br />

delle molecole presenti<br />

nella nota, utilizzando precisamente,<br />

secondo le indicazioni della scheda tecnica,<br />

dosi e numero di somministrazioni<br />

adeguate, così da ridurre il rischio di<br />

induzione di resistenze batteriche.<br />

Evidenze disponibili<br />

La scelta terapeutica è quasi sempre su<br />

base empirica, basata su una diagnosi eziologica<br />

presuntiva, su linee-guida locali, nazionali<br />

od internazionali, ma, ove possibile,<br />

va ricercata la diagnosi microbiologica<br />

che consenta una terapia mirata.<br />

Concettualmente possiamo suddividere<br />

i farmaci presenti nella nota in 6 gruppi.<br />

1. Cefalosporine di II generazione (cefa-<br />

mandolo, cefonicid, ceftezolo, cefurossima)<br />

e cefamicine (cefmetazolo, cefotetan,<br />

cefoxitina).<br />

2. Penicilline protette (ampicillina + sulbactam).<br />

3. Cefalosporine di III (cefodizima, cefoperazone,<br />

cefotaxima, ceftazidima, ceftizoxima,<br />

ceftriaxone) e di IV generazione<br />

(cefepime).<br />

4. Ureidopenicilline (mezlocillina e piperacillina).<br />

5. Ureidopenicilline e carbossipenicilline<br />

protette (piperacillina–tazobactam e ticarcillina–acido<br />

clavulanico).<br />

6. Aminoglicosidi (amikacina, gentamicina,<br />

netilmicina, tobramicina).<br />

Le prime due classi di farmaci presentano<br />

analogie di spettro antibatterico e di<br />

attività clinica in infezioni, gravi, sostenute<br />

dai più comuni germi comunitari,<br />

ma non da Pseudomonas spp.<br />

Le ureidopenicilline e le cefalosporine<br />

di III e IV generazione dimostrano attività<br />

nei riguardi di gram-negativi produttori di<br />

beta-lattamasi. Alcune di queste molecole,<br />

identificabili con un asterisco, sono efficaci<br />

nei confronti di Pseudomonas aeruginosa.<br />

Poiché le infezioni sostenute da alcune Enterobacteriaceae<br />

produttrici di beta-lattamasi<br />

cosidette ad ampio spettro (ESBL) non sono<br />

più confinate solo in ambiente ospedaliero,<br />

ma sono in aumento anche in ambito territoriale<br />

extra-ospedaliero, va tenuto presente<br />

che tali molecole conferiscono alto<br />

grado di resistenza a molti antibiotici inseriti<br />

nella nota, con la eccezione di cefepime,<br />

cefotaxima, cefotetan, cefoxitina, piperacillina/tazobactam<br />

e ticarcillina/clavulanato<br />

purché impiegate secondo posologia corretta<br />

per dosi e numero di somministrazioni.<br />

In particolare le carbossi- e le ureidopenicilline<br />

associate ad inibitori delle beta-lat-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

tamasi presentano un ampio spettro di efficacia<br />

e sono inoltre caratterizzate da una<br />

modesta tendenza all’induzione di resistenze.<br />

Per quanto riguarda gli aminoglicosidi è<br />

indicato l’impiego con β-lattamine in pazienti<br />

anziani che vivono in RSA o strutture<br />

protette, in pazienti defedati o immunocompromessi<br />

o recentemente dimessi dall’ospedale<br />

e/o sottoposti a trattamenti con<br />

antibiotici a largo spettro.<br />

Particolari avvertenze<br />

Un utilizzo razionale degli antibiotici<br />

permette di preservare l’ambiente territoriale<br />

extra-ospedaliero dalla diffusione delle<br />

resistenze batteriche, mantenendolo separato<br />

da quello ospedaliero ed evitando il<br />

ricorso all’ospedalizzazione per trattare infezioni<br />

risolvibili efficacemente al domicilio<br />

del paziente. Tali farmaci non dovrebbero<br />

rappresentare, di norma, la prima scelta<br />

terapeutica, ma vanno riservati a casi selezionati,<br />

anche allo scopo di prevenire l’insorgere<br />

di ceppi resistenti sul territorio; ciò<br />

vale in particolare per gli antibiotici impiegati<br />

nei confronti di Pseudomonas aeruginosa<br />

contrassegnati da asterisco (*). Per gli<br />

aminoglicosidi in particolare è indicato<br />

l’impiego in associazione con β-lattamine,<br />

in pazienti anziani che vivono in RSA o<br />

strutture protette, in pazienti defedati o immuno-compromessi<br />

o recentemente dimessi<br />

dall’ospedale e/o sottoposti a trattamenti<br />

protratti con antibiotici a largo spettro,<br />

allo scopo di potenziare o ampliare lo<br />

spettro d’azione antibatterica.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

AMIKACINA<br />

� AMICASIL 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � AMICASIL 1 flaconcino 500 mg 2 ml [G] � AMIKACINA TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM EV 1 g [G] � AMIKAN<br />

1 fiala IM 1 g 4 ml [G] � AMIKAN 1 fiala IM 500 mg 2 ml [G] � BB K8 1 fiala IM EV 250 mg 2 ml [G] � BB K8 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � CHEMACIN<br />

1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � LIKACIN 1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � LIKACIN 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � LUKADIN 1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � MEDIAMIK<br />

1 fiala IM 1g 4 ml [G] � MIGRACIN 1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � MIKAN 1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � MIKAN 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � NEKACIN 1 fiala<br />

IM EV 1g 4 ml [G] � PIERAMI 1 fiala IM EV 100 mg 2 ml [G] � PIERAMI 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � RIGRACIN 1 fiala IM 500 mg 2 ml [G]<br />

AMPICILLINA/SULBACTAM<br />

� AMPICILLINA E SULBACTAM I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM 1 g + 500 mg + 1 fiala solv 3,2 ml [G] � AMPICILLINA E SULBACTAM I.B.I.GIOVANNI LO-<br />

RENZINI 1 fiala IM EV 500 mg + 250 mg + 1 fiala solv 1,6 ml [G] � BETHACIL 1 fiala IM 1 g + 500 mg + 1 fiala solv 3,2 ml [G] � LORICIN 1 fiala IM 1 g + 500<br />

mg + 1 fiala solv 3,2 ml [G] � UNASYN 1 fiala IM 1 g + 500 mg + 1 fiala solv 3,2 ml [G] � UNASYN BB 1 fiala IM EV 250 mg + 500 mg + 1 fiala solv 1,6 ml [G]<br />

CEFAMANDOLO<br />

� CEFAM 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � MANCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � MANDOKEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />

CEFEPIME<br />

� CEPIM 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml � CEPIMEX 1 fiala IM EV 0,5 g + 1 fiala solv 1,5 ml � CEPIMEX 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml � MAXIPIME<br />

1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml � MAXIPIME 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml<br />

(CONTINUA)


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

CEFMETAZOLO<br />

� METAFAR 1 fiala IM 0,5 g + 1 fiala solv 2 ml � METAFAR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml � METAX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />

CEFODIZIMA<br />

� DIEZIME 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml � MODIVID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml � TIMECEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

275<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

CEFONICID<br />

� BIOTICIC 1 flaconcino IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFOBACTER 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFODIE 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G]<br />

� CEFODIE BB 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv [G] � CEFONICID ABC FARMACEUTICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID COPERNICO FARMA-<br />

CEUTICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID DOC GENERICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID DOROM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />

solv 2,5 ml [G] � CEFONICID EG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID FARMACEUTICI T.S. 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID K24<br />

PHARMACEUTICALS 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID PLIVA PHARMA<br />

1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID SANDOZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />

2,5 ml [G] � CEFONICID MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFONICID PANTAFARM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G]<br />

� CEFONICID RATIOPHARM GMBH 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID UNION HEALTH 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID PAN-<br />

TAFARM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 flaconcino IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFOPLUS 1 fiala IM<br />

1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFOPLUS 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CHEFIR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CHEFIR 1 fiala IM 500 mg +<br />

1 fiala solv 2 ml [G] � DAYCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � EMIDOXIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � FONICID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5<br />

ml [G] � FONICID 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � IPACID 1000 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � KRUCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G]<br />

� LISA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � LISA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � MAXID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MODIEM 1 fiala IM<br />

1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MONOBIOS 1000 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MONOBIOTIC 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MONOCID 1 fiala<br />

IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MONOCID 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � NECID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � NOKID 1 fiala IM 1 g +<br />

1 fiala solv 2,5 ml [G] � PRATICEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � RAIKOCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � ROCID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5<br />

ml [G] � SINTOCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � SOFARCID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � VALECID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G]<br />

CEFOPERAZONE<br />

� BIOPERAZONE 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 5 ml [G] � DARDUM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � FARECEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G]<br />

CEFOTAXIMA<br />

� AXIMAD 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � BATIXIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � CEFOMIT 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina<br />

[G] � CEFOTAXIMA EG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA PANTAFARM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA PLIVA PHARMA 1 fiala<br />

IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA SANDOZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA TAD PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />

� CEFOTAXIMA TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM EV + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA<br />

SANDOZ 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA ABC FARMACEUTICI 1 flaconcino IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA JET GENERICI 1 flaconcino<br />

IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME ACS DOBFAR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM 1 g +<br />

1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME MAYNE PHARMA (ITALIA) 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />

solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME MAX FARMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � CEFOTAXIME SIGMATAU GENERICS 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />

con lidocaina [G] � CEFOTAXIME VECCHI & PIAM Sapa 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � CEFOTAXIME MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM EV 1 g<br />

+ 1 fiala solv [G] � CEFOTAXIME I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME MAX FARMA 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />

[G] � CEFOTAXIME MAYNE PHARMA (ITALIA) 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME SIGMATAU GENERICS 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />

� CEFOTAXIME MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM EV 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFOTAXIME MAYNE PHARMA (ITALIA) 1 fiala IM EV 500 mg +<br />

1 fiala solv 2 ml [G] � CEFOTAXIME MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CENTIAX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina<br />

[G] � CLAFORAN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala 4 ml con lidocaina [G] � CLAFORAN 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CLAFORAN 1 fiala IM EV 250 mg + 1 fiala solv<br />

2 ml [G] � CLAFORAN 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala 2 ml [G] � LIRGOSIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � REFOTAX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />

4 ml con lidocaina [G] � REFOTAX 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � REFOTAX 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � SALOCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />

solv 4 ml con lidocaina [G] � SPECTROCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � TAFOCEX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � TAXIME 1 fiala IM<br />

1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � TAXIME 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � TAXIME 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � XAME 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />

4 ml [G] � XAME 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � ZARIVIZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � ZARIVIZ 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />

[G] � ZARIVIZ 1 fiala IM EV 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � ZARIVIZ 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � ZIMANEL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />

CEFOXITINA<br />

� CEFOCICLIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml � MEFOXIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml<br />

CEFTAZIDIMA<br />

� CEFTAZIDIMA C.T. LAB.FARMACEUTICO 1 fiala IM 1 g + 1 fiala 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA ALLEN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA DOC GE-<br />

NERICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA EG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA LABORATORI ALTER 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />

solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA PLIVA PHARMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G]<br />

� CEFTAZIDIMA SANDOZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA RATIOPHARM GMBH 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFTAZIDIMA BIOPHARMA<br />

1 fiala IM 1 g/3 ml + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA ALLEN 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA DOC GENERICI 1 fiala IM 500 mg +<br />

1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA PLIVA PHARMA 1 fiala IM 500 mg +<br />

1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA BIOPHARMA 1 fiala IM 500 mg/1,5 ml + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA TEVA PHARMA ITALIA 1 flacone IM 1 g +<br />

1 fiala solvente 3 ml [G] � CEFTIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � DIZATEC 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � ETAZIM 1 fiala 1 g/3 ml + 1 fiala solv 3 ml<br />

[G] � FRIBAT 1 fiala IM 1 g + 1 fiala 3 ml [G] � GLAZIDIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � GLAZIDIM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � GLAZIDIM<br />

1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 1 ml � LIOTIXIL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � LIOTIXIL 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G]<br />

(CONTINUA)<br />

55


55<br />

276<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

� PANZID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � SPECTRUM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � SPECTRUM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G]<br />

� SPECTRUM 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 1 ml � STARCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � STARCEF 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � TAZIDIF<br />

1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � TOTTIZIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � TOTTIZIM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5ml [G]<br />

CEFTEZOLO<br />

� ALOMEN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml<br />

CEFTIZOXIMA<br />

� EPOSERIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />

CEFTRIAXONE<br />

� AXOBAT 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � BIXON 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFRAG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE<br />

ABC FARMACEUTICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE ACS DOBFAR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE ALMUS 1 fiala<br />

IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE ANGENERICO 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE BIOPHARMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />

3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE DOC GENERICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE EG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE<br />

FARMA 1 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE HEXAL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE I.B.N. SAVIO 1 fiala IM 1 g +<br />

1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE JET GENERICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE LABORATORI ALTER 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5<br />

ml [G] � CEFTRIAXONE MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE PLIVA PHARMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G]<br />

� CEFTRIAXONE RATIOPHARM GMBH 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE SANDOZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE<br />

SIGMATAU GENERICS 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE TAD PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE TEVA<br />

PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE VECCHI & PIAM Sapa 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE WINTHROP<br />

PHARM.ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE ABC FARMACEUTICI 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE TEVA PHARMA<br />

ITALIA 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE ABC FARMACEUTICI 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE ACS DOBFAR 1<br />

fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE BIOPHARMA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE DOC GENERICI 1 fiala IM 500 mg<br />

+ 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE EG 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE HEXAL 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEF-<br />

TRIAXONE MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE PLIVA PHARMA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEF-<br />

TRIAXONE RATIOPHARM GMBH 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE SANDOZ 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE<br />

TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE WINTHROP PHARM.ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEF-<br />

TRIAXONE ALLEN 1 flaconcino IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE DOC 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE DOC 1 fiala IM<br />

500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � DAVIXON 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � DAVIXON 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � DAYTRIX 1 fiala IM<br />

1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � DEIXIM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � DEIXIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � DIAXONE 1 fiala IM 1 g +<br />

1 fiala solv 3,5 ml [G] � DIAXONE 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � EFTRY 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � FIDATO 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />

solv 3,5 ml [G] � FIDATO 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � FRINEG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � ILIAXONE 1 flacone IM 1 g + 1 fiala solv<br />

3,5 ml [G] � KAPPACEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � KOCEFAN 1 flacone IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � MONOXAR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />

3,5 ml [G] � MONOXAR 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � NECOBAT 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � NILSON 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />

3,5 ml [G] � PANATRIX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � PANTOXON 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � PANTOXON 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv<br />

2 ml [G] � RAGEX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � RAGEX 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � ROCEFIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G]<br />

� ROCEFIN 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � ROCEFIN 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � SETRIOX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G]<br />

� SIRTAP 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � SIRTAP 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � VALEXIME 1 flacone IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G]<br />

CEFUROXIMA<br />

� CEFURIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CUROXIM 250 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 1 ml � CUROXIM 500 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml<br />

� CUROXIM 1 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � DUXIMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � ITOREX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � KESINT 1 fiala IM<br />

1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � LAFUREX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � SUPERO 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � ZINOCEP 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />

GENTAMICINA<br />

� GENTOMIL 1 fiala IM EV 40 mg 2 ml [G] � GENTOMIL 1 fiala IM EV 80 mg 2 ml � GENTOMIL 1 fiala IM EV 160 mg 2 ml � GENTALYN 1 fiala IM EV 120<br />

mg 1,5 ml � GENTALYN 1 fiala IM EV 80 mg 2 ml � GENTALYN BB 5 fiale IM EV 10 mg 1 ml � GENTAMEN 1 fiala IM EV 80 mg 2 ml<br />

MEZLOCILLINA<br />

� BAYPEN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />

NETILMICINA<br />

� NETTACIN 50 1 fiala IM EV 50 mg 1 ml � NETTACIN 100 1 fiala IM EV 100 mg 1 ml � NETTACIN 150 1 fiala IM EV 150 mg 1,5 ml � NETTACIN 200 1 fiala<br />

IM EV 200 mg 2 ml � NETTACIN 300 1 fiala IM EV 300 mg 1,5 ml � ZETAMICIN 100 1 fiala IM EV 100 mg 1 ml � ZETAMICIN 150 1 fiala IM EV 150 mg 1,5<br />

ml � ZETAMICIN 200 1 fiala IM EV 200 mg 2 ml � ZETAMICIN 300 1 fiala IM EV 300 mg 3 ml � ZETAMICIN 50 1 fiala IM EV 50 mg 1 ml<br />

PIPERACILLINA<br />

� CILPIER 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � CILPIER 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � DIPERIL 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � ECOSETTE 1<br />

fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � FARECILLIN 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PERACIL 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PICILLIN 1 fiala IM 2<br />

g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA DOROM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � PIPERACILLINA K24 PHARMACEUTICALS 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />

2 ml [G] � PIPERACILLINA DOC GENERICI 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA DOROM 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERA-<br />

CILLINA EG 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA K24 PHARMACEUTICALS 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA PLIVA<br />

PHARMA 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA SANDOZ 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala<br />

IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERITAL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � PIPERITAL 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERSAL 1 fiala IM 2 g +<br />

1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERTEX 1 fiala 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � PIPERTEX 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � REPARCILLIN 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4<br />

ml [G] � SEMIPENIL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � SEMIPENIL 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � SINTOPLUS 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />

(CONTINUA)


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

PIPERACILLINA/TAZOBACTAM<br />

� TAZOBAC 1 fiala 2 g/4ml + 0,25 g/4ml + 1 fiala solv � TAZOCIN 1 fiala IM EV 2 g/4ml + 0,25 g/4ml + 1 fiala solv<br />

Background<br />

Il problema dell’insorgenza di resistenza<br />

batterica è ormai considerato una vera<br />

emergenza sanitaria.<br />

In considerazione dell’ampio spettro d’azione<br />

di questi antibiotici, il loro impiego dovrebbe<br />

essere limitato ai casi d’infezione gravi<br />

e in assenza di alternative terapeutiche.<br />

L’obiettivo della nota è di conservare<br />

a tali antibiotici, con una prescrizione inizialmente<br />

ospedaliera confortata da adeguate<br />

indagini microbiologiche, la loro<br />

pienezza di azione antibatterica, evitando<br />

il più possibile l’insorgenza di resistenze.<br />

Le motivazioni da cui ha origine la nota<br />

56 si basano pertanto non solo sulla criticità<br />

d’uso clinico degli antimicrobici in essa<br />

compresi, ma anche su rilevanti aspetti me-<br />

dico-sociali a tutela della salute pubblica,<br />

per il costante aumento di resistenza verso<br />

gli antimicrobici, legato ad un impiego<br />

spesso indiscriminato e non selettivo.<br />

La nota 56 garantisce di fatto la possibilità<br />

di proseguire, qualora necessario, a<br />

livello domiciliare e a carico del SSN, una<br />

terapia antimicrobica mirata e specifica<br />

prescritta in ambito ospedaliero, previa individuazione<br />

della patologia, assicurando<br />

in modo concreto la continuità assistenziale<br />

ospedale-territorio.<br />

Evidenze disponibili<br />

La nota riguarda antimicrobici di impiego<br />

selettivo in determinate affezioni<br />

critiche. In particolare:<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

1) farmaci a spettro antibatterico limitato<br />

(teicoplanina, rifabutina);<br />

2) farmaci efficaci verso i soli gram-negativi<br />

“difficili”, simili, nei riguardi di questi,<br />

alle cefalosporine di III e IV generazione<br />

(aztreonam);<br />

3) carbapenemici (ertapenem, imipenem+cilastatina,<br />

meropenem) da riservare<br />

alla terapia mirata dei casi più critici.<br />

Particolari avvertenze<br />

277<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

TOBRAMICINA<br />

� BRAMICIL 1 fiala IM EV 100 mg 2 ml [G] � BRAMICIL 1 fiala IM EV 150 mg 2 ml [G] � NEBICINA 1 fiala IM EV 100 mg 2 ml [G] � NEBICINA 1 fiala IM EV<br />

150 mg 2 ml [G] � TOBRAMICINA I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM EV 100 mg 2 ml [G] � TOBRAMICINA I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM EV<br />

150 mg 2 ml [G] � NEBICINA 1 fiala IM EV 20 mg 2 ml � NEBICINA 1 fiala IM EV 40 mg 1 ml<br />

NOTA 56<br />

Antibiotici per continuità<br />

ospedale-territorio:<br />

• aztreonam<br />

• ertapenem<br />

• imipenem+ cilastatina<br />

• meropenem<br />

• rifabutina<br />

• teicoplanina<br />

AZTREONAM<br />

� AZACTAM 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml � PRIMBACTAM 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv<br />

ERTAPENEM<br />

� INVANZ 1 fiala EV 1 g 20 ml<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata al trattamento iniziato in<br />

ambito ospedaliero e al successivo utilizzo in ambito territoriale da parte<br />

del medico di medicina generale per garantire la continuità terapeutica.<br />

La prescrivibilità esclusiva in ambito ospedaliero è finalizzata al mantenimento<br />

dell’efficacia e alla contemporanea prevenzione dell’insorgenza di resistenza<br />

batterica ai principi attivi. La scelta di iniziare un trattamento ospedaliero con<br />

tali farmaci dovrebbe essere riservata alle infezioni gravi e in assenza di alternative<br />

terapeutiche. Ciò non impedisce, tuttavia, dopo la diagnosi e l’inizio del<br />

trattamento, il mantenimento della continuità assistenziale ospedale-territorio a<br />

carico del SSN, ove fosse necessario proseguire la terapia a domicilio.<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata<br />

al trattamento iniziato in ambito ospedaliero<br />

e al successivo utilizzo in ambito territoriale<br />

da parte del medico di medicina generale<br />

per garantire la continuità terapeutica.<br />

IMIPENEM/CILASTATINA<br />

� IMIPEM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml � TENACID 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml � TIENAM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml<br />

MEROPENEM<br />

� MERREM 10 fiale EV 1.000 mg � MERREM 10 fiale EV 500 mg<br />

RIFABUTINA<br />

� MYCOBUTIN 30 cps 150 mg<br />

TEICOPLANINA<br />

� TARGOSID 1 fiala IM EV 200 mg + 1 fiala solv 3 ml<br />

55<br />

56


56<br />

57<br />

59<br />

278<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Bibliografia<br />

1. AHFS Drug information, American Society<br />

of Health-System Pharmacists American<br />

Hospital Formulary Service, 2000.<br />

Aztreonam:226-34; Imipenem and cilastatin<br />

sodium: 247-56.<br />

2. Antimicrobial resistance. BMJ 1998; 317:<br />

609-71.<br />

NOTA 57<br />

Antiemetici<br />

(antagonisti dei recettori<br />

serotoninergici):<br />

• dolasetron<br />

• granisetron<br />

• ondansetron<br />

• tropisetron<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

DOLASETRON<br />

� ANZEMET 1 fiala EV 100 mg 5 ml � ANZEMET 3 cpr riv 200 mg<br />

3. Facts and Comparisons. St. Louis: Walters<br />

Kluwer, 2000. Aztreonam:1275-7; carbapenem:1269-75;<br />

teicoplanin KU37, rifabutin,<br />

KU 12: 1389.<br />

4. Goodman et Gilman’s. The<br />

Pharmacological Basis of Therapeutics.<br />

Hardman JG et al, eds. 9th ed. New York:<br />

McGraw Hill, 1996: 1096-7, 1146-7,<br />

1168, 1778, 1036-40.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

5. Levy SB. Multidrug resistance – a sign of<br />

the times. N Engl J Med 1998; 338:<br />

1376-8.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alla prevenzione e al trattamento<br />

di nausea e vomito indotti da:<br />

� chemioterapia emetizzante;<br />

� radioterapia emetizzante (total body irradiation e sull’addome, entro<br />

24 h dall’ultima applicazione).<br />

GRANISETRON<br />

� KYTRIL 1 fiala EV 3 mg 3 ml � KYTRIL 1 siringa IM 3 mg 1 ml � KYTRIL 10 cpr riv 1 mg � KYTRIL 3 siringhe IM 3 mg 1 ml � KYTRIL 2 5 cpr 2 mg<br />

ONDANSETRON<br />

� ZOFRAN 1 fiala IM EV 4 mg 2 ml � ZOFRAN 1 fiala IM EV 8 mg 4 ml � ZOFRAN 4 supp 16 mg � ZOFRAN 6 cpr 4 mg � ZOFRAN 6 cpr 8 mg � ZOFRAN<br />

6 cpr orodispers 4 mg � ZOFRAN 6 cpr orodispers 8 mg � ZOFRAN scir 50 ml 4 mg/5 ml<br />

TROPISETRON<br />

� NAVOBAN 1 fiala infus os 5 mg 5 ml � NAVOBAN 1 fiala SC 5 mg 1 ml + 1 siringa � NAVOBAN 3 fiale SC 5 mg 1 ml + 3 siringhe � NAVOBAN 5 cps 5 mg<br />

NOTA 59<br />

Lassativi osmotici:<br />

• lattitolo<br />

• lattulosio<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alla seguente condizione<br />

patologica:<br />

� encefalopatia porto-sistemica in corso di cirrosi epatica.


ollettino d’informazione sui farmaci 279<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Background<br />

Il lattulosio e il lattitolo sono disaccaridi<br />

semisintetici non assorbiti a livello gastroenterico.<br />

Producono diarrea osmotica<br />

con un basso pH fecale e prevengono la<br />

proliferazione della flora produttrice di ammonio,<br />

per cui risultano utili nel trattamento<br />

dell’encefalopatia porto-sistemica.<br />

Tale patologia è rappresentata da un<br />

danno reversibile della funzione neurologica<br />

associata a disfunzione epatica. Nonostante<br />

la frequenza con cui tale condizione<br />

si manifesta, sono ancora poco chiari<br />

i meccanismi della patogenesi; sembra<br />

comunque che sia implicato un aumento<br />

della concentrazione di ammonio e che ci<br />

possa essere un ruolo di inibizione dei<br />

neurotrasmettitori attraverso i recettori<br />

dell’acido gamma-aminobitirrico (GABA)<br />

a livello del sistema nervoso centrale<br />

(SNC) e modificazioni nei neurotrasmettitori<br />

centrali e aminoacidi circolanti.<br />

Le terapie ad oggi disponibili si basano<br />

su diverse ipotesi. Sono comunque presenti<br />

pochi studi dai quali derivare i dati<br />

di efficacia.<br />

Nel 60-80% dei pazienti con encefalopatia<br />

epatica si riscontra un aumento dei livelli<br />

di ammonio e la terapia, volta alla riduzione<br />

dei livelli di ammonio circolante,<br />

porta ad una risoluzione dell’encefalopatia.<br />

Il razionale del trattamento a base di lattulosio<br />

e lattitolo è dovuto all’assenza di uno<br />

specifico enzima disaccaridasi sulla mem-<br />

LATTITOLO<br />

� PORTOLAC EPS polv os 200 g � PORTOLAC EPS scir 500 ml<br />

brana dei microvilli degli enterociti nel piccolo<br />

intestino, permettendo così l’entrata<br />

dei disaccaridi nel colon. Qui il lattulosio e<br />

il lattitolo sono catabolizzati dalla flora batterica<br />

ad acidi grassi a catena corta, che abbassano<br />

il pH intorno a 5. La riduzione del<br />

pH favorisce la formazione dello ione ammonio<br />

NH4+ da NH3, ione non assorbibile,<br />

intrappolando NH3 nel colon e riducendo<br />

effettivamente la produzione di ammonio<br />

nel plasma. Vi sono comunque anche<br />

altri meccanismi coinvolti che sembrano<br />

contribuire all’efficacia clinica di lattulosio<br />

e lattitolo.<br />

Evidenze disponibili<br />

Ad oggi sono disponibili pochi studi<br />

che dimostrino l’efficacia terapeutica di<br />

lattulosio e lattitolo. Una revisione sistematica,<br />

effettuata con l’obiettivo di valutare<br />

l’efficacia e la sicurezza dei disaccaridi<br />

semisintetici nei pazienti con encefalopatia<br />

epatica, verso placebo o nessun tipo<br />

di intervento o antibiotici, ha evidenziato<br />

che il lattulosio e il lattitolo sono più efficaci<br />

del placebo nel migliore l’encefalopatia<br />

porto-sistemica (RR = 0,62 – in termini<br />

di nessun miglioramento – IC 95%:<br />

0,46-0,84); dalla stessa revisione non appare<br />

un beneficio significativo dei disaccaridi<br />

semisintetici in termini di riduzione<br />

di mortalità. Gli autori dell’analisi sottolineano<br />

che l’effetto evidenziato po-<br />

trebbe essere inficiato da bias, considerando<br />

la scarsa qualità metodologica dei<br />

trial inclusi nella revisione. Infatti limitando<br />

l’analisi ai soli studi di elevata qualità<br />

metodologica, non emerge una maggiore<br />

efficacia dei disaccaridi nei confronti<br />

del placebo in termini di rischio di non<br />

miglioramento della patologia (RR = 0,92;<br />

IC 95%: 0,92-2,04); inoltre il lattulosio e<br />

il lattitolo sembrerebbero anche meno efficaci<br />

rispetto agli antibiotici in termini di<br />

diminuzione del rischio di non miglioramento<br />

della patologia (RR = 1,24; IC 95%:<br />

1,02-1,50). Gli autori concludono che la<br />

revisione non ha sufficiente potenza per<br />

dimostrare un miglior effetto terapeutico<br />

dei disaccaridi.<br />

Alcuni clinical trial e due metanalisi<br />

suggeriscono che il lattitolo sia efficace<br />

quanto il lattulosio, per quanto abbia una<br />

maggiore palpabilità e meno effetti collaterali.<br />

Nei pazienti con deficienza di lattasi,<br />

il lattosio non metabolizzato ha la maggior<br />

parte degli effetti dei disaccaridi semisintetici<br />

nel colon ed è più economico.<br />

Particolari avvertenze<br />

La terapia con disaccaridi semisintetici<br />

è generalmente ben tollerata; i principali<br />

effetti collaterali consistono in crampi,<br />

diarrea e flautolenza. La prescrizione<br />

non è rimborsata dal SSN per altre indicazioni<br />

autorizzate.<br />

LATTULOSIO<br />

� DIACOLON EPS scir 200 ml 66,7% � EPALAT EPS 15 bust grat 12 g � EPALFEN EPS 30 bust grat 6 g � EPALFEN EPS scir 400 ml � LAEVOLAC EPS 20 bust<br />

grat 10 g � LAEVOLAC EPS scir 180 ml � LATTULAC EPS scir 180 ml 66,7 % � NORMASE EPS scir 200 ml 66,7%<br />

Bibliografia<br />

1. Als-Nielsen B, et al. Nonabsorbable disaccharides<br />

for hepatic encephalopathy.<br />

Cochrane Database Syst Rev 2004 Issue 2;<br />

2: CD003044.<br />

2. Blanc P, et al. Lactitol or lactulose in the<br />

treatment of chronic hepatic encephalopathy:<br />

Results of a meta-analysis.<br />

Hepatology 1992; 15: 222.<br />

3. Camma C, et al. Lactitol in treatment of<br />

chronic hepatic encephalopathy. A metaanalysis.<br />

Dig Dis Sci 1993; 38: 916.<br />

4. Ferenci P, et al. Newer approaches to<br />

treatment of hepatic encephalopathy.<br />

Semin Liver Dis 1996; 16: 329.<br />

5. Morgan MY, et al. Lactitol vs lactulose in<br />

the treatment of acute hepatic encephalopathy<br />

in cirrhotic patients: a double blind,<br />

randomized trial. Hepatology 1987; 7:<br />

1278.<br />

6. Mortensen PB, et al. The degradation of<br />

amino acids, proteins, and blood to shortchain<br />

fatty acids in colon is prevented by<br />

lactulose. Gastroenterology 1990; 98:<br />

353.<br />

7. Mortensen PB. The effect of oral-administered<br />

lactulose on colonic nitrogen metabolism<br />

and excretion. Hepatology 1992;<br />

16: 1350.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

8. Riggio O, et al. Effect of lactitol and lactulose<br />

administration on the fecal flora in<br />

cirrhotic patients. J Clin Gastroenterol<br />

1990; 12: 433.<br />

9. Uribe-Esquivel M, et al. In vitro and in<br />

vivo lactose and lactulose effects on colonic<br />

fermentation and portal-systemic<br />

encephalopathy parameters. Scand J<br />

Gastroenterol Suppl 1997; 222: 49.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

59


65<br />

280<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

NOTA 65<br />

Farmaci per la sclerosi<br />

multipla:<br />

• glatiramer acetato<br />

• interferoni β-1a e β-1b<br />

ricombinanti<br />

Background<br />

La sclerosi multipla rappresenta una<br />

malattia altamente imprevedibile, sia per<br />

decorso clinico sia per prognosi, ed è caratterizzata<br />

da un corredo sintomatologico<br />

altamente proteiforme. Caratteristica<br />

fondamentale di questa malattia è l’estrema<br />

variabilità focale, temporale e spaziale<br />

con cui essa si manifesta e, a causa<br />

di questa estrema variabilità, nella gestione<br />

dei pazienti con sclerosi multipla<br />

risulta molto importante una esatta valutazione<br />

dello stato clinico al momento<br />

della visita per valutare l’eventuale presenza<br />

di una riacutizzazione, o per valutare<br />

l’eventuale progressione di malattia.<br />

Nella sua forma più tipica, la forma recidivante-remittente,<br />

la sclerosi multipla si<br />

presenta con attacchi clinici acuti seguiti<br />

da regressione sintomatologica totale o<br />

parziale e da un periodo intercorrente tra<br />

un attacco ed un altro che non manifesta<br />

alcuna progressione della disabilità.<br />

Circa l’80% delle forme classiche a riacutizzazioni<br />

e remissioni progredisce in un<br />

tempo variabile, nella forma secondariamente<br />

progressiva, caratterizzata da riacutizzazioni<br />

associate ad un decorso progressivo.<br />

GLATIRAMER<br />

� COPAXONE 28 flaconcini SC 20 mg + 1 fiala solv PHT � COPAXONE 28 siringhe SC 20 mg/ml PHT<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

INTERFERONE BETA 1A<br />

� AVONEX 4 siringhe IM 30 mcg/0,5 ml + 4 aghi PHT � REBIF 12 siringhe sc 12.000.000 UI 44 mcg PHT � REBIF 12 siringhe SC 6.000.000 UI 22 mcg PHT<br />

INTERFERONE BETA 1B<br />

� BETAFERON 15 fiale SC 0,25 mg + 15 siringhe PHT<br />

La prescrizione e la dispensazione a carico del SSN da parte di centri<br />

specializzati, Universitari o delle Aziende Sanitarie, individuati dalle<br />

Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, sono limitate<br />

alle seguenti condizioni:<br />

� per i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e punteggio<br />

di invalidità da 1 a 5,5 all’EDSS di Kurtzke (Kurtzke Expanded Disability<br />

Status Scale):<br />

glatiramer acetato; interferone β-1a ricombinante; interferone β-1b ricombinante;<br />

� per i pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva e punteggio<br />

di invalidità da 3 a 6,5 all’EDSS di Kurtzke e almeno 2 ricadute o<br />

1 punto di incremento all’EDSS nei 2 anni precedenti:<br />

interferone β-1b ricombinante.<br />

Il trattamento mira a ridurre la frequenza<br />

delle ricadute e a rallentare il decorso<br />

clinico della malattia. Trattandosi di<br />

una patologia infiammatoria su base autoimmunitaria,<br />

si utilizzano farmaci immunomodulatori<br />

in quanto riducono l’intensità<br />

con la quale il sistema immunitario<br />

attacca il sistema nervoso.<br />

L’IFN β-1a e β-1b hanno proprietà<br />

antivirale e immunomodulatorie. Essi<br />

sopprimono la proliferazione dei linfociti<br />

T, inibiscono la loro migrazione dalla<br />

periferia verso il sistema nervoso centrale<br />

e spostano il profilo delle citochine<br />

da un tipo pro- a uno antinfiammatorio.<br />

L’IFN β-1a è indicato nel trattamento<br />

della forma recidivante-remittente<br />

allo scopo di ridurre la frequenza<br />

delle esacerbazioni, mentre non sono<br />

conclusivi i risultati del trattamento sulla<br />

progressione dei sintomi.<br />

Evidenze disponibili<br />

Numerosi studi hanno dimostrato<br />

l’efficacia dell’IFN β-1b e dell’IFN β-1a nella<br />

sclerosi multipla recidivante-remittente.<br />

Inoltre, l’IFN β-1b si è dimostrato efficace<br />

anche nella sclerosi multipla secon-<br />

dariamente progressiva, nella quale immagini<br />

di risonanza magnetica mostrano<br />

una riduzione nel numero di nuove lesioni.<br />

Glatiramer acetato è una sequenza polipeptidica<br />

casuale composta da 4 aminoacidi,<br />

la cui sequenza assomiglia a quella<br />

della proteina basica della mielina, uno<br />

dei principali bersagli contro cui è diretta<br />

la risposta immunitaria alla base della sclerosi<br />

multipla. Il farmaco avrebbe quindi<br />

un’azione di tipo competitivo: funzione<br />

da falso bersaglio, distraendo il sistema<br />

immunitario dalle strutture endogene. In<br />

numerosi studi clinici la somministrazione<br />

di glatiramer ha significativamente ridotto<br />

la frequenza di ricadute di circa il<br />

30% e il numero di lesioni visibili alla risonanza<br />

magnetica.<br />

Particolari avvertenze<br />

L’opportunità di monitorare la prescrizione<br />

e la dispensazione (sempre riservata<br />

ai centri autorizzati), attraverso<br />

schede ad hoc opportunamente adattate<br />

per forma clinica di sclerosi multipla e per<br />

tipo di farmaco, sarà valutata a livello delle<br />

singole Regioni.


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Bibliografia<br />

1. Comi G, et al. European/Canadian multicenter,<br />

double-blind, randomized, placebo-controlled<br />

study of the effects of<br />

glatiramer acetate on magnetic resonance<br />

imaging-measured disease activity<br />

and burden in patients with relapsing<br />

multiple sclerosis. Ann Neurol<br />

2001; 49: 290-7.<br />

2. Filippini G, et al. Interferons in relapsing<br />

remitting multiple sclerosis: a systematic<br />

review. Lancet 2003; 361: 545-52.<br />

NOTA 66<br />

FANS non selettivi*<br />

COXIB**<br />

Background<br />

In dosi singole, i FANS hanno attività<br />

analgesica paragonabile a quella del paracetamolo.<br />

In dosi adeguate e per somministrazioni<br />

ripetute hanno effetto analgesico<br />

protratto e attività antinfiammatoria,<br />

proprietà che li rendono particolarmente<br />

efficaci per il dolore continuo associato a<br />

flogosi.<br />

Gli inibitori selettivi della ciclossigenasi<br />

2 hanno un’azione simile a quella dei<br />

FANS non selettivi come diclofenac e naproxene<br />

e ne condividono gli effetti indesiderati.<br />

Tra gli inibitori selettivi della ciclossigenasi,<br />

celecoxib è registrato in Italia<br />

per il trattamento sintomatico dell’artrosi<br />

e dell’artrite reumatoide. Il rofecoxib,<br />

in precedenza autorizzato per il trattamento<br />

sintomatico dell’artrosi e dell’artrite<br />

reumatoide, è stato ritirato dal commercio<br />

a livello mondiale a causa di un<br />

aumento del rischio di eventi gravi cardiovascolari<br />

e trombotici (tra cui infarto<br />

del miocardio e ictus). L’etoricoxib è registrato<br />

per il trattamento sintomatico di<br />

artrosi, artrite reumatoide, disturbi muscoloscheletrici<br />

cronici, gotta acuta, dismenorrea<br />

e odontalgie.<br />

3. Ge Y, et al. Glatiramer acetate treatment<br />

in relapsing-remitting MS: quantitative<br />

MR assessment. Neurology 2000; 54:<br />

813-7.<br />

4. Hafler DA. Multiple sclerosis. J Clin Invest<br />

2004; 113: 788-94.<br />

5. Miller DH, et al. Effect of interferon-beta<br />

1b on magnetic resonance imaging outcomes<br />

in secondary progressive multiple<br />

sclerosis: results of a European multicenter,<br />

randomized, double-blind, placebo-contrlled<br />

trial. Ann Neurol 1999; 46: 850-9.<br />

6. PRISMS Study Group and the University of<br />

Il valdecoxib che era registrato in Italia<br />

per il trattamento sintomatico dell’artrosi,<br />

dell’artrite reumatoide e della dismenorrea<br />

è stato successivamente ritirato<br />

dal commercio in tutta Europa a causa<br />

di un aumentato rischio di eventi trombotici<br />

vascolari (infarto) e di reazioni avverse<br />

cutanee gravi.<br />

Evidenze disponibili<br />

FANS<br />

I FANS sono gravati da una incidenza<br />

di effetti gastrointestinali sfavorevoli (ulcera<br />

peptica e sue complicanze, emorragie,<br />

perforazione, ostruzione). Il rischio di<br />

ospedalizzazione per una complicanza<br />

grave e potenzialmente fatale è stimato fra<br />

l’1 e il 2% per anno. Questa incidenza aumenta<br />

nei soggetti a rischio, come specificato<br />

nella nota 1. Per questo motivo uno<br />

dei FANS in nota associa come gastroprotettore<br />

il misoprostolo e, pertanto, va riservato<br />

ai pazienti a rischio. I FANS possono<br />

inoltre ridurre l’efficacia degli antipertensivi<br />

e dei diuretici e, in soggetti predisposti<br />

e in associazione con altri farmaci<br />

nefrolesivi, determinare o aggravare insufficienza<br />

renale.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

281<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

British Columbia MS/MRI Analysis Group.<br />

PRISMS-4: Long-term efficacy of interferon-beta-1a<br />

in relapsing MS. Neurology.<br />

2001; 56:1628-36.<br />

7. Steinman L. Immune therapy for autoimmune<br />

disease. Science 2004; 305: 212-6.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

La prescrizione dei farmaci antinfiammatori non steroidei a carico del<br />

SSN è limitata alle seguenti condizioni patologiche:<br />

� artropatie su base connettivitica;<br />

� osteoartrosi in fase algica o infiammatoria;<br />

� dolore neoplastico;<br />

� attacco acuto di gotta.<br />

*aceclofenac; acetametacina; acido mefenamico; acido tiaprofenico; amtolmetina; cinnoxicam; dexibuprofene; diclofenac; diclofenac<br />

+ misoprostolo; fentiazac; flurbiprofene; furprofene; ibuprofene; indometacina; ketoprofene; lornoxicam; meloxicam;<br />

nabumetone; naprossene; nimesulide; oxaprozina; piroxicam; proglumetacina; sulindac; tenoxicam.<br />

**celecoxib; etoricoxib.<br />

COXIB<br />

Due sono gli studi clinici fondamentali<br />

che hanno esaminato comparativamente<br />

efficacia e tollerabilità dei primi<br />

due COXIB: lo studio CLASS, che ha comparato<br />

il celecoxib con ibuprofen e diclofenac,<br />

e lo studio VIGOR, che ha comparato<br />

rofecoxib con naprossene. In questi<br />

studi ambedue i COXIB, secondo il parere<br />

dei ricercatori, hanno dimostrato una<br />

efficacia analoga e una minore tossicità gastrointestinale<br />

rispetto ai FANS non selettivi<br />

prescelti. Purtroppo entrambi gli studi<br />

presentano problemi di interpretazione<br />

che mettono in discussione questa conclusione.<br />

Lo studio CLASS è stato criticato<br />

per il modo con il quale è stato condotto<br />

ed ha analizzato i dati. Non solo, ma<br />

l’obiettivo dello studio, che era quello di<br />

dimostrare per il celecoxib una minore gastrolesività<br />

rispetto ai FANS tradizionali, è<br />

di fatto fallito, essendo l’incidenza di ulcere<br />

complicate (l’end point principale<br />

dello studio) analoga per i due trattamenti.<br />

Nello studio VIGOR, invece, pur dimostrando<br />

il rofecoxib una minore incidenza<br />

di effetti indesiderati gastroduodenali<br />

(l’end point primario combinato era costituito<br />

dalla incidenza complessiva di ulcere<br />

complicate e ulcere sintomatiche) ri-<br />

65<br />

66


66<br />

282<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

spetto al naprossene, si riscontrava un inaspettato<br />

ma significativo aumento di<br />

eventi trombotici cardiovascolari gravi (in<br />

particolare infarto del miocardio) nei pazienti<br />

trattati con rofecoxib. I risultati degli<br />

studi CLASS e VIGOR hanno stimolato<br />

l’esecuzione di numerosi altri studi volti<br />

a chiarire il rapporto beneficio/rischio<br />

dei COXIB. In particolare su due aspetti<br />

fondamentali: la reale minore gastrolesività<br />

e la possibile maggiore tossicità cardiovascolare<br />

rispetto ai FANS tradizionali.<br />

La selettività per la COX-2, infatti, può<br />

essere un’arma a doppio taglio, cioè da un<br />

lato garantire una riduzione del rischio di<br />

tossicità gastrointestinale, ma di converso<br />

essere anche responsabile di un incremento<br />

della frequenza di fenomeni tromboembolici<br />

e/o della mortalità totale, vista<br />

la più alta prevalenza degli eventi cardiovascolari<br />

rispetto a quelli gastrointestinali<br />

gravi.<br />

Per quanto attiene la dimostrazione di<br />

una minore gastrolesività da parte dei<br />

COXIB vanno considerati due studi recenti.<br />

Il primo è una revisione sistematica di<br />

9 studi clinici (durata > 12 settimane) che<br />

hanno paragonato il celecoxib con i FANS<br />

non selettivi. I pazienti trattati con celecoxib<br />

hanno mostrato una minore incidenza<br />

di interruzioni del trattamento dovute<br />

a sintomi gastrointestinali rispetto a<br />

quelli trattati con FANS tradizionali (6,2%<br />

vs 23%), ma tale vantaggio non veniva<br />

confermato se si consideravano tutte le<br />

cause di interruzione del trattamento. Ancora,<br />

i pazienti trattati con celecoxib presentavano<br />

una minore incidenza di ulcere<br />

gastro-duodenali rilevate routinariamente<br />

all’endoscopia eseguita alla fine<br />

delle 12 settimane di trattamento. Detta<br />

incidenza risultava essere del 6,2% dei pazienti<br />

trattati con celecoxib, del 12,0% nei<br />

pazienti trattati con celecoxib + aspirina,<br />

del 25,0% nei pazienti trattati con FANS<br />

tradizionali e del 26,0% nei pazienti trattati<br />

con FANS tradizionali più aspirina.<br />

L’incidenza delle gravi complicanze<br />

(emorragia, perforazione, ostruzione) era,<br />

invece, analoga tra i pazienti trattati con<br />

celecoxib (2,7%) e quelli che utilizzavano<br />

ibuprofen o diclofenac (5,0%) dimostrando<br />

così come la scelta dell’end point terapeutico<br />

sia fondamentale per valutare correttamente<br />

comparativamente questi farmaci.<br />

Il secondo è uno studio osservazionale<br />

sulle emorragie gastrointestinali occorse<br />

in oltre 40.000 pazienti anziani trattati<br />

con FANS non selettivi o selettivi e<br />

100.000 controlli. Rispetto ai controlli<br />

non utilizzatori di FANS, lo studio dimostra<br />

un aumentato rischio di emorragie gastrintestinali<br />

nei pazienti trattati con FANS<br />

non selettivi (RR 4,0), diclofenac + misoprostolo<br />

(RR = 3,0) e rofecoxib (RR = 1,9)<br />

ma non con celecoxib (RR = 1,0).<br />

I risultati di questi due studi sembrano<br />

confermare il dato che i COX-2 inibitori<br />

selettivi possono presentare una minore<br />

gastrolesività rispetto ai FANS tradizionali,<br />

ma anche che tale migliore tollerabilità<br />

è dimostrata solo quando si considerano<br />

end point surrogati o combinati<br />

(per es. ulcere endoscopiche e/o sintomatiche).<br />

Mancano dati certi su una significativa<br />

minore incidenza di ulcere complicate<br />

(emorragia, perforazione, ostruzione),<br />

il parametro di valutazione più clinicamente<br />

rilevante. Inoltre, questa migliore<br />

tollerabilità non è mantenuta nei pazienti<br />

in trattamento con ASA, evenienza necessaria<br />

e frequente nella fascia di pazienti<br />

ai quali viene prescritto un FANS. Quello<br />

che è certo è che la selettività per la<br />

COX-2 non è di per sé garanzia di minore<br />

gastrolesività. In uno studio recente su<br />

pazienti che avevano presentato un sanguinamento<br />

gastrico da FANS la ricorrenza<br />

di un episodio emorragico si è verificata<br />

nel 4,9% di pazienti trattati con celecoxib<br />

e nel 6,4% di quelli trattati con diclofenac<br />

+ omeprazolo, una differenza statisticamente<br />

non significativa.<br />

Per quanto attiene al possibile rischio<br />

di un incremento di eventi trombotici vascolari<br />

nei pazienti in trattamento con<br />

COXIB, i dati disponibili sono ancora incompleti<br />

e controversi per taluni composti.<br />

Le basi fisiopatologiche a sostegno di<br />

un possibile aumento del rischio cardiovascolare<br />

nei pazienti trattati con i COXIB<br />

sono ampiamente condivise. I COX-2 selettivi<br />

agiscono inibendo la sintesi di prostaciclina<br />

nella parete vascolare ma non<br />

quella del trombossano a livello piastrinico,<br />

causando così uno slittamento della bilancia<br />

emostatica verso uno stato protrombotico.<br />

Divergenze di giudizio sono invece<br />

espresse, specie da parte interessata, quando<br />

si discute della rilevanza clinica di tale<br />

aumento, anche se i dati clinici attualmente<br />

a nostra disposizione confermano<br />

in larga parte la tossicità cardiovascolare<br />

dei COXIB nonché di alcuni dei FANS tradizionali<br />

configurando così probabilmente<br />

un effetto di classe.<br />

I primi dati che indicavano un potenziale<br />

incremento dei fenomeni tromboembolici<br />

risalgono al 1999-2001 e ri-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

guardano lo studio VIGOR. Lo studio che<br />

comparava il rofecoxib al naprossene dimostrava<br />

un incremento di ben 5 volte di<br />

eventi tromboembolici cardiovascolari,<br />

soprattutto infarti acuti del miocardio, nei<br />

pazienti trattati con rofecoxib rispetto a<br />

quelli che assumevano naprossene, rofecoxib<br />

ha causato 1 infarto miocardico per<br />

ogni evento avverso grave gastro-intestinale<br />

(per es. sanguinamento) prevenuto.<br />

Configurando così un profilo di tollerabilità<br />

tutt’altro che favorevole. Dopo quasi<br />

4 anni di discutibili polemiche sul potenziale<br />

ruolo antiaggregante protettivo del<br />

naprossene, Merck decideva di ritirare dal<br />

commercio il farmaco dopo che un secondo<br />

studio prospettico di grandi dimensioni<br />

(studio APPROVe: Adenomatous<br />

Polyp Prevention on Viox) confermava i<br />

dati del VIGOR, dimostrando per il rofecoxib<br />

un incremento di due volte di eventi<br />

cardiovascolari avversi maggiori rispetto<br />

al placebo. I dati di questo studio inizialmente<br />

sono stati oggetto di una erronea<br />

valutazione statistica che portava la<br />

Merck a sostenere che il rischio cardiovascolare<br />

del rofecoxib si manifestava solo<br />

dopo 18 mesi di uso continuativo del farmaco.<br />

Detta analisi è stata ampiamente<br />

confutata e corretta dalla stessa Merck dimostrando<br />

che il rischio cardiovascolare<br />

aumentava sin dalla prima dose di rofecoxib<br />

e rimaneva elevato per tutta la durata<br />

della terapia.<br />

Nel frattempo altri studi sia randomizzati<br />

che osservazionali, nonché numerose<br />

metanalisi o revisioni sistematiche,<br />

venivano a confermare la potenziale<br />

tossicità cardiovascolare dei COXIB e per<br />

alcuni di essi ciò ha significato il ritiro dal<br />

commercio in analogia a quanto occorso<br />

con il rofecoxib, e tra di essi ricordiamo il<br />

valdecoxib e il parecoxib, oppure la interruzione<br />

di importanti studi clinici in corso,<br />

come lo studio APC (Adenoma Prevention<br />

with Celebrex) che dimostrava un<br />

aumento di 3 volte del rischio cardiovascolare<br />

associato al celecoxib ad alte dosi<br />

rispetto al placebo.<br />

Particolari avvertenze<br />

Non sembrano esserci al momento differenze<br />

sostanziali nel profilo di sicurezza<br />

tra FANS non selettivi e COX-2 inibitori<br />

selettivi in merito alla potenziale nefrotossicità<br />

e agli altri eventi avversi.<br />

Alla luce di quanto sopra esposto appare<br />

chiaro come i dubbi avanzati sul profilo<br />

di sicurezza cardiovascolare dei COXIB


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

appaiano tuttaltro che infondati e richiedano<br />

un riesame complessivo del rapporto<br />

beneficio/rischio di tutti i COXIB nonché<br />

di alcuni FANS tradizionali.<br />

Rimane ancora aperta la questione se<br />

il rischio di complicanze cardiovascolari sia<br />

un effetto di classe correlato al meccanismo<br />

d’azione di questa categoria di farmaci,<br />

quesito importante alla luce della immissione<br />

in commercio di nuovi COXIB.<br />

Infine il complessivo profilo di sicurezza<br />

dato dal rapporto tra tossicità gastrointestinale<br />

e rischio cardiovascolare<br />

appare ancora insoddisfacente. Risulta<br />

prudente perciò riservarne l’impiego al<br />

trattamento di pazienti che sono ad “alto<br />

rischio” per effetti avversi gravi gastrointestinali<br />

e che non sono a rischio cardiovascolare<br />

elevato. Questo in attesa che studi<br />

di grandi dimensioni randomizzati di<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

283<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

confronto tra i vari farmaci, aventi come<br />

end point terapeutici significativi l’incidenza<br />

delle ulcere complicate e degli eventi<br />

trombotici gravi cardiovascolari possano<br />

chiarire il reale rapporto rischio/beneficio<br />

di questi farmaci, che rimane a<br />

tutt’oggi ancora incerto.<br />

La prescrizione dell’associazione misoprostolo<br />

+ diclofenac* è rimborsata alle<br />

condizioni previste dalla nota 1.<br />

ACECLOFENAC<br />

� AIRTAL 30 bust polv os 100 mg � AIRTAL 40 cpr riv 100 mg � GLADIO 30 bust polv os 100 mg � GLADIO 40 cpr riv 100 mg � KAFENAC 30 bust polv os<br />

100 mg � KAFENAC 40 cpr riv 100 mg<br />

ACEMETACINA<br />

� ACEMIX 30 cps 60 mg � SOLART 30 cps 60 mg<br />

ACIDO MEFENAMICO<br />

� LYSALGO 30 cps 250 mg<br />

ACIDO TIAPROFENICO<br />

� SURGAMYL 30 bust grat 300 mg � SURGAMYL 30 cpr 300 mg<br />

AMTOLMETINA GUACILE<br />

� ARTRICOL 30 bust grat 600 mg � ARTRICOL 30 cpr 600 mg � ARTROMED 30 bust grat 600 mg � ARTROMED 30 cpr riv 600 mg � EUFANS 30 bust grat<br />

600 mg � EUFANS 30 cpr riv 600 mg<br />

CELECOXIB<br />

� CELEBREX 20 cps 200 mg � SOLEXA 20 cps 200 mg<br />

CINNOXICAM<br />

� SINARTROL 20 cpr 30 mg � ZELIS 20 cpr 30 mg<br />

DEXIBUPROFENE<br />

� SERACTIL 30 cpr riv 300 mg<br />

DICLOFENAC<br />

� DEALGIC 20 cps 100 mg rilascio prolungato [G] � DEALGIC 20 cps 75 mg rilascio prolungato [G] � DEFLAMAT 100 20 cps 100 mg retard [G] � DEFLAMAT<br />

75 20 cps 75 mg retard [G] � DICLOFAN 20 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � DICLOFENAC MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr 100 mg rilascio prolungato<br />

[G] � DICLOFENAC HEXAL AG 21 cpr 100 mg rialscio prolungato [G] � DICLOFENAC DOC GENERICI 21 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � DICLOFENAC<br />

EG 21 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � DICLOFENAC SANDOZ 21 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � DICLOFENAC DOC GENERICI 30 cpr 75 mg rilascio<br />

prolungato [G] � DICLOFENAC ANGENERICO 30 cpr gastrores 50 mg [G] � DICLOFENAC EG 30 cpr gastrores 50 mg [G] � DICLOFENAC HEXAL 30 cpr<br />

gastrores 50 mg [G] � DICLOFENAC RATIOPHARM GMBH 30 cpr gastrores 50 mg [G] � DICLOREUM 20 cps 150 mg rilascio prolungato [G] � DICLOREUM<br />

30 cpr gastrores 50 mg [G] � DICLOREUM RETARD 20 cpr 100 mg [G] � FENADOL 20 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � FENDER 20 cpr 100 mg rilascio<br />

prolungato [G] � FLOGOFENAC RETARD 21 cps 100 mg [G] � FORGENAC RETARD 20 cpr 100 mg [G] � LISIFLEN 20 cpr 100 mg rilascio prolungato [G]<br />

� VOLTAREN 21 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � VOLTAREN 30 cpr 75 mg rilascio prolungato [G] � VOLTAREN 30 cpr gastrores 50 mg [G] � VOLTFAST<br />

30 bust grat 50 mg [G] � VOLTFAST 30 cpr riv 50 mg [G]<br />

DICLOFENAC/MISOPROSTOLO<br />

� ARTROTEC 30 cpr 50 mg + 200 mcg � ARTROTEC 30 cpr 75 mg + 200 mcg � MISOFENAC 30 cpr 50 mg + 200 mcg � MISOFENAC 30 cpr 75 mg + 200 mcg<br />

ETORICOXIB<br />

� ALGIX 20 cpr riv 60 mg � ALGIX 20 cpr riv 90 mg � ALGIX 5 cpr riv 120 mg � ARCOXIA 20 cpr riv 60 mg � ARCOXIA 20 cpr riv 90 mg � ARCOXIA 5 cpr<br />

riv 120 mg � TAUXIB 20 cpr riv 60 mg � TAUXIB 20 cpr riv 90 mg � TAUXIB 5 cpr riv 120 mg<br />

FENTIAZAC<br />

� OFLAM 30 conf 200 mg [G]<br />

FLURBIPROFENE<br />

� FROBEN SR 20 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � FROBEN 30 cpr riv 100 mg � FROBEN scir 160 ml 0,5%<br />

IBUPROFENE<br />

� ARFEN 30 cpr 500 mg � BRUFEN 30 bust grat 600 mg [G] � BRUFEN 30 cpr riv 400 mg [G] � BRUFEN 30 cpr riv 400 mg pvc/pvd [G] � BRUFEN 30 cpr riv<br />

600 mg [G] � BRUFEN 30 cpr riv 600 mg pvc/pvd [G] � SUBITENE 30 cpr eff 400 mg [G]<br />

INDOMETACINA<br />

� INDOXEN 25 cps 25 mg � INDOXEN 25 cps 50 mg � METACEN 20 cps 50 mg<br />

(CONTINUA)<br />

66


66<br />

284<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

KETOPROFENE<br />

� ALKET 200 28 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � ARTROSILENE 20 cps 320 mg � DOLGOSIN 28 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � EUKETOS 28 cps 200<br />

mg rilascio prolungato [G] � FLEXEN 30 cps 200 mg retard [G] � FLEXEN 30 cps 50 mg [G] � IBIFEN 30 bust grat eff 50 mg [G] � IBIFEN 30 cpr 200 mg rilascio<br />

prolungato [G] � IBIFEN 30 cps 100 mg [G] � IBIFEN 30 cps 50 mg [G] � KETARTRIUM 30 cps 100 mg [G] � KETOPLUS 28 cps 200 mg rilascio prolungato [G] �<br />

KETOPROFENE EG 28 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � KETOPROFENE DOC GENERICI 30 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � KETOPROFENE SANDOZ 30 cps<br />

200 mg rilascio prolungato [G] � KETOPROFENE DOC GENERICI 30 cps 50 mg [G] � KETOPROFENE EG 30 cps 50 mg [G] � KETOSELECT 30 cps 50 mg [G] � ME-<br />

PROFEN 30 cps 100 mg [G] � ORUDIS 30 cps 50 mg [G] � ORUDIS RETARD 30 cps 200 mg [G] � OKI 30 bust grat 80 mg � REUPROFEN 20 cps 100 mg<br />

LORNOXICAM<br />

� NOXON 30 cpr riv div 8 mg � TAIGALOR 30 cpr riv div 8 mg<br />

MELOXICAM<br />

� LEUTROL 30 cpr 15 mg � LEUTROL 30 cpr 7,5 mg � MELOXICAM HEXAL 30 cpr 15 mg � MOBIC 15 30 cpr div 15 mg � MOBIC 7,5 30 cpr 7,5 mg<br />

NABUMETONE<br />

� ARTAXAN 30 bust grat 1 g � ARTAXAN 30 cpr riv 1 g � NABUSER 30 bust grat 1 g � NABUSER 30 cpr riv 1 g<br />

NAPROXENE<br />

� ALGONAPRIL 30 cpr 500 mg [G] � FLOGINAX 30 cpr 500 mg [G] � FLOXALIN 30 bust grat 550 mg [G] � FLOXALIN 30 cps 550 mg [G] � GIBIXEN 30 bust<br />

polv os 500 mg [G] � LASER R 20 cpr 750 mg retard [G] � NAPRIUS 20 bust grat 500 mg � NAPROREX 30 cps 550 mg [G] � NAPROSYN 20 cpr 750 mg rilascio<br />

modificato [G] � NAPROSYN 30 bust grat 500 mg [G] � NAPROSYN EC 30 cpr gastrores 500 mg [G] � NAPROXENE DOROM 30 cps 550 mg [G] � NA-<br />

PROXENE PLIVA PHARMA 30 cpr 500 mg [G] � NAPROXENE SODICO 30 cpr riv 550 mg [G] � PREXAN 30 bust grat 500 mg [G] � PREXAN 30 cpr 500 mg<br />

[G] � SYNALGO 500 30 cpr 500 mg [G] � SYNFLEX FORTE 30 bust grat 550 mg [G] � SYNFLEX FORTE 30 cpr riv 550 mg [G] � XENAR 30 cpr 500 mg [G]<br />

NIMESULIDE<br />

� ALGIMESIL 30 bust grat 100 mg [G] � ALGIMESIL 30 cpr 100 mg [G] � ALGOLIDER 30 bust grat 100 mg [G] � AREUMA 30 bust grat 100 mg [G] � AREUMA<br />

30 cpr 100 mg [G] � AULIN 30 bust grat 100 mg [G] � AULIN 30 cpr 100 mg [G] � DELFOS 30 bust grat 100 mg [G] � DIMESUL 30 bust grat 100 mg [G]<br />

� DOMES 30 bust grat 100 mg [G] � DOMES 30 cpr orodispers 100 mg [G] � EFRIDOL 30 bust grat 100 mg [G] � EUDOLENE 30 bust grat 100 mg [G]<br />

� FANSULIDE 30 bust grat 100 mg [G] � FANSULIDE 30 cpr 100 mg [G] � FLOLID 30 bust grat 100 mg [G] � FLOLID 30 cpr 100 mg [G] � IDEALID 30 bust<br />

grat 100 mg [G] � IDEALID 30 cpr 100 mg [G] � ISODOL 30 bust grat 100 mg [G] � LEDOREN 30 bust grat 100 mg [G] � LEDOREN 30 cpr 100 mg [G]<br />

� MESULID 30 bust grat 100 mg [G] � MESULID 30 cpr 100 mg [G] � MESULID FAST 30 bust grat 400 mg [G] � MIGRALESS 30 cpr orodispers 100 mg [G]<br />

� NERELID 30 bust grat 100 mg [G] � NERELID 30 cps 100 mg [G] � NIMEDEX 30 bust grat 400 mg � NIMENOL 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESIL 30<br />

bust grat 100 mg [G] � NIMESULENE 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULENE 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE ALLEN 30 bust grat 100 mg [G] � NIME-<br />

SULIDE ANGENERICO 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE BENEDETTI 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE DOC GENERICI 30 bust grat 100 mg [G]<br />

� NIMESULIDE DOROM 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE EG 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE HEXAL 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE<br />

JET GENERICI 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE LABORATORI ALTER 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE MERCK GENERICS ITALIA 30 bust grat 100<br />

mg [G] � NIMESULIDE MIPHARM 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE PLIVA PHARMA 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE RATIOPHARM GMBH 30<br />

bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE SANDOZ 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE TEVA PHARMA ITALIA 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE UNION<br />

HEALTH 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE DOC GENERICI 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE EG 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE HEXAL 30 cpr 100<br />

mg [G] � NIMESULIDE MERCK GENERICS ITALIA 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE MIPHARM 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE PLIVA PHARMA 30 cpr 100<br />

mg [G] � NIMESULIDE RATIOPHARM GMBH 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE TEVA PHARMA ITALIA 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE UNION HEALTH 30<br />

cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE RATIOPHARM GMBH 30 cpr eff 100 mg [G] � NIMESULIDE SANDOZ 30 cps 100 mg [G] � NIMS 30 bust grat 100 mg [G]<br />

� NOALGOS 30 bust grat 100 mg [G] � PANTAMES 30 cpr orodispers 100 mg [G] � REMOV 30 bust grat 100 mg [G] � REMOV 30 cpr 100 mg [G] � RESULIN<br />

30 bust grat 100 mg [G] � RESULIN 30 cpr 100 mg [G] � SOLVING 30 bust grat 100 mg [G] � SOLVING 30 cpr 100 mg [G] � SULIDAMOR 30 bust grat 100<br />

mg [G] � SULIDAMOR 30 cpr 100 mg [G] � SULIDE 30 bust grat 100 mg [G] � SULIDE 30 cpr 100 mg [G]<br />

OXAPROZINA<br />

� WALIX 30 cpr 600 mg<br />

PIROXICAM<br />

� ANTIFLOG 20 30 cps 20 mg [G] � ARTROXICAM 30 cps 20 mg [G] � BREXIN 20 bust grat 20 mg � BREXIN 30 cpr div 20 mg [G] � BREXIN 30 cpr eff 20 mg<br />

[G] � BRUXICAM 15 cps 20 mg � CICLADOL 20 bust grat 20 mg � CICLADOL 30 cpr div 20 mg [G] � CICLADOL 30 cpr eff 20 mg [G] � DEXICAM 30 cps 20 mg<br />

[G] � EUROXI 30 cps 20 mg [G] � FELDENE 30 cps 20 mg [G] � FELDENE SOL 30 cpr solub 20 mg [G] � FELDENE FAST 20 cpr sublinguali 20 mg � FLODOL 30<br />

cps 20 mg [G] � IPSOFLOG 30 cpr solub 20 mg [G] � LAMPOFLEX 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM HEXAL 30 cpr 20 mg [G] � PIROXICAM EG 30 cpr solub 20<br />

mg [G] � PIROXICAM RATIOPHARM GMBH 30 cpr solub 20 mg [G] � PIROXICAM ABC FARMACEUTICI 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM DOC GENERICI 30 cps 20<br />

mg [G] � PIROXICAM DOROM 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM EG 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM JET GENERICI 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM MERCK GE-<br />

NERICS ITALIA 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM RATIOPHARM GMBH 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM SANDOZ 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM TEVA PHARMA<br />

ITALIA 30 cps 20 mg [G] � RIACEN 30 cps 20 mg [G] � ROXENE 30 cpr solub 20 mg [G] � ROXENIL 30 cps 20 mg [G] � ROXIDEN 30 cps 20 mg [G]<br />

PROGLUMETACINA<br />

� AFLOXAN 20 cpr riv 300 mg � PROXIL 20 cpr 300 mg<br />

SULINDAC<br />

� CLINORIL 30 cpr 200 mg<br />

TENOXICAM<br />

� DOLMEN 30 bust grat 20 mg [G] � DOLMEN 30 cpr riv 20 mg [G] � REXALGAN 30 bust grat 20 mg [G] � TENOXICAM SO.SE.PHARM 30 cpr riv 20 mg<br />

[G] � TILCOTIL 30 cpr riv 20 mg [G]


ollettino d’informazione sui farmaci 285<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

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4. Chan FKL, et al. Celecoxib versus diclofenac<br />

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of recurrent ulcer bleeding in patients<br />

with arthritis. N Egl J Med 2002; 347:<br />

2104-110.<br />

5. Deeks JJ, et al. Efficacy, tolerability, and<br />

upper gastrointestinal safety of celecoxib<br />

for treatment of osteoarthritis and rheumatoid<br />

arthritis: systematic review of<br />

randomized controlled trials. BMJ 2002;<br />

325: 619-23.<br />

6. Del Favero A. What is safe prescribing<br />

and use of selective COX-2 inhibitors?<br />

Comparison with non-selective NSAIDs.<br />

In Side Effects of Drugs-Annual 26-<br />

Chapter 9. JJ Aronson ed. Elsevier<br />

Science B.V.<br />

7. Vonkeman EH, et al. Understanding the<br />

NSAID related risk of vascular events.<br />

NOTA 74<br />

Farmaci per l’infertilità<br />

femminile e maschile:<br />

• follitropina α da DNA<br />

ricombinante<br />

• follitropina β da DNA<br />

ricombinante<br />

• lutropina α<br />

• menotropina<br />

• urofollitropina<br />

Background<br />

L’infertilità di coppia è un problema di<br />

vaste proporzioni che coinvolge anche in<br />

Italia decine di miglialia di persone. L’Organizzazione<br />

Mondiale della Sanità stima intorno<br />

al 15-20% le coppie con problemi di<br />

BMJ 2006; 332: 895-8.<br />

8. Graham JD. COX-2 inhibitors, other<br />

NSAIDS, and cardiovascular risk. The<br />

seduction of common sense. JAMA<br />

2006; 193-6.<br />

9. Juni P, et al. Risk of cardiovascular events<br />

and rofecoxib; cumulative meta-analysis.<br />

Lancet 2004; 364: 2021-9.<br />

10. Kearney PM, et al. Do selective cyclo-oxigenase-2<br />

inhibitors and traditional nonsteroidal<br />

anti-inflammatory drugs increase<br />

the risk of artherothrombosis? Metaanalysis<br />

of randomised trials. BMJ 2006;<br />

332: 1302-8.<br />

11. Lanza FL. A guideline for the treatment<br />

and prevention of NSAID-induced ulcers.<br />

Am J Gastroenterology 1998; 93: 2037-46.<br />

12. Mamdani M, et al. Observational study<br />

of upper gastrointestinal hemorrhage in<br />

elderly patients given selective cyclooxygenase-2<br />

inhibitors or conventional nonsteroidal<br />

anti-inflammatory drugs. BMJ<br />

2002; 325: 624-9.<br />

13. McGettigan P, et al. Cardiovascular risk<br />

and inhibition of cyclooxygenase: a<br />

systematic review of the observational<br />

studies of selective and nonselective inhibitors<br />

of cydooxygenase-2. JAMA 2006;<br />

296: (doi 10.1001/Jama.296.13.jrv60015).<br />

14. Nussmeier NA, et al. Complications of<br />

the COX-2 inhibitors parecoxib and valdecoxib<br />

after cardiac surgery. N Engl J<br />

Med 2005; 352: 1081-91.<br />

15. Rahme E, et al. Association between<br />

naproxen use and protection against<br />

acute myocardial infarction. Arch Intern<br />

Med 2002; 162: 1111-5.<br />

16. Ray WA, et al. Non-steroidal anti-inflam-<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />

strutture specialistiche, secondo modalità adottate dalle Regioni e dalle<br />

Province Autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� trattamento dell’infertilità femminile:<br />

• in donne di età non superiore ai 45 anni con valori di FSH,<br />

al 3° giorno del ciclo, non superiori a 30 mUI/ml;<br />

� trattamento dell’infertilità maschile.<br />

fertilità nel paesi industrializzati avanzati.<br />

L’infertilità di coppia è legata, nel<br />

35% circa dei casi, al fattore femminile,<br />

nel 30% al fattore maschile; nel 20% dei<br />

casi si rilevano problemi in ambedue i<br />

partner e nel 15% dei casi l’infertilità rimane<br />

sconosciuta (infertilità inspiegata).<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

matory drugs and risk of serious coronary<br />

heart disease: an observational<br />

cohort study. Lancet 2002; 350: 118-23.<br />

17. Silverstein FE, et al. Gastrointestinal toxicity<br />

with celecoxib vs nonsteroidal antiinflammatory<br />

drugs for osteoarthritis and<br />

rheumatoid arthritis: the CLASS study: a<br />

randomized controlled trial. Celecoxib<br />

Longterm Arthritis Safety Study. JAMA<br />

2000; 284: 1247-55.<br />

18. Solomon DH, et al. Nonsteroidal antiinflammatory<br />

drug use and acute myocardial<br />

infarction. Arch Intern Med 2002;<br />

162: 1099-104.<br />

19. Solomon SD, et al. Cardiovascolar risk<br />

associated with celecoxib in a clinical<br />

trial for colorectal adenoma prevention.<br />

N Engl J Med 2005; 352: 1071-80.<br />

20. Watson DJ, et al. Lower risk of thrombboembolic<br />

cardiovascular events with<br />

naproxen among patients with rheumatoid<br />

arthritis. Arch Intern Med<br />

2002;162:1105-10.<br />

21. Wright JM. The double-edged sword of<br />

COX-2 selective NSAIDs. CMAJ 2002;<br />

167: 1131-7.<br />

22. Zhang JJ, et al. Adverse effects of<br />

cyclooxygenase 2 inhibitors on renal and<br />

arrhythmia events: a class-wide<br />

meta–analysis. JAMA 2006; 296: (doi:<br />

10.1001/jama.296.13.jrv 60015).<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

Le alterazioni dei fenomeni fisiologici<br />

dell’ovulazione rappresentano un’importante<br />

causa di infertilità di coppia (18-<br />

25% dei casi). L’individuazione dell’ovulazione<br />

in queste donne è finalizzata ad<br />

indurre lo sviluppo follicolare e la conseguente<br />

ovulazione.<br />

66<br />

74


74<br />

286<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Il trattamento dell’infertilità femminile<br />

con gonadotropine è pertanto consigliato<br />

nelle diverse condizioni patologiche<br />

di cicli anovulari. L’indicazione all’uso delle<br />

gonodatropine si è notevolmente ampliata<br />

negli ultimi decenni, in quanto, oltre<br />

a situazioni patologiche di infertilità, le<br />

gonadotropine vengono utilizzate anche<br />

in donne normo-ovulanti sottoposte ad<br />

iperstimolazioni ovariche controllate necessarie<br />

al ripristino della fertilità mediante<br />

tecniche di procreazione medicalmente<br />

assistita (FIVET, ICS).<br />

L’infertilità maschile ha diverse cause,<br />

spesso difficilmente diagnosticabili e soltanto<br />

in alcuni casi di alterazione della<br />

spermatogenesi (ipogonadismo ipo- o normo-gonadotropo)<br />

esiste un razionale per<br />

un intervento terapeutico efficace con gonadotropine.<br />

Evidenze disponibili<br />

Le gonadotropine follicolostimolanti<br />

attualmente in uso si possono ricondurre<br />

a due grandi gruppi:<br />

1. gonadotropine di origine estrattiva<br />

urinaria;<br />

2. gonadotropine ricombinanti prodotte<br />

mediante transfezione della linea cellulare<br />

ovarica di criceto cinese con plasmidi<br />

contenenti le due sub unità geniche<br />

che codificano per l’FSH.<br />

Gli studi di confronto tra FSH ricombinante<br />

ed urinario sono stati oggetto di<br />

consistenti metanalisi nonché di numerosi<br />

studi farmaco-economici; tuttavia, le<br />

conclusioni in termini di evidenze certe di<br />

maggiore efficacia sono attualmente ancora<br />

contrastanti.<br />

Particolari avvertenze<br />

Sulla base dei dati di letteratura e al<br />

fine di evitare l’iperstimolazione ovarica,<br />

viene suggerito di non superare il dosaggio<br />

massimo complessivo di 12.600 UI/paziente<br />

diviso in due o più cicli non superando<br />

comunque il dosaggio massimo di<br />

6.300 UI/ciclo nella donna. Nell’infertilità<br />

maschile si suggerisce di non superare il<br />

dosaggio massimo, per singola prescrizione,<br />

di 150 UI di FSH 3 volte alla settimana<br />

per 4 mesi. Se dopo i trattamenti con<br />

tali dosi non si ottiene un risultato positivo<br />

(nel trattamento dell’infertilità), eventuali<br />

nuovi trattamenti possono compor-<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

tare rischi superiori ai risultati attesi.<br />

Se effettuato con dosi improprie ed<br />

elevate, il trattamento con gonadotropine<br />

può essere responsabile:<br />

a) della cosiddetta sindrome da iperstimolazione<br />

ovarica, con passaggio di liquido<br />

nello spazio peritoneale e conseguenti<br />

ipovolemia, oliguria, emoconcentrazione,<br />

ascite massiva, eventualmente emoperitoneo,<br />

shock anche ad esito letale;<br />

b) di eventi tromboembolici in concomitanza<br />

o indipendenti dalla suddetta<br />

sindrome a carico di organi critici (cervello,<br />

polmone e delle estremità);<br />

c) di complicazioni polmonari (atelettasia,<br />

dispnea, tachipnea, sindrome della<br />

insufficienza respiratoria acuta), oltre a cisti<br />

ovariche, torsione degli annessi, forti<br />

caldane, reazioni febbrili, nausea, crampi<br />

addominali, meteorismo, gravidanze ectopiche<br />

e multiple.<br />

Nei casi di iperstimolazione ovarica sono<br />

controindicati i rapporti sessuali, per il rischio<br />

di insorgenza di gravidanze plurime.<br />

Nell’uomo, la somministrazione di gonadotropine<br />

provoca ginecomastia, dolore<br />

al seno, mastite, nausea, anormalità delle<br />

frazioni lipoproteiche, aumento nel sangue<br />

degli enzimi epatici, eritrocitosi.<br />

FOLLITROPINA ALFA DA DNA RICOMBINANTE<br />

� GONAL F 1 fiala SC 1.050 UI 1,75 ml PT / PHT � GONAL F 1 fiala SC 75 UI + 1 siringa 1 ml PT / PHT � GONAL F 1 penna SC 300 UI/0,5 ml + 5 aghi PT /<br />

PHT � GONAL F 1 penna SC 450 UI/0,75 ml + 7 aghi PT / PHT � GONAL F 1 penna SC 900 UI/1,5 ml + 14 aghi PT / PHT � GONAL F 10 fiale SC 75 U.I. + 10<br />

siringhe 1 ml PT / PHT � GONAL F 5 fiale SC 75 UI + 5 siringhe 1 ml PT / PHT � GONAL F 150 10 fiale SC 150 UI + 10 fiale solv 1 ml PT / PHT � GONAL F 75<br />

10 fiale SC 75 UI + 10 fiale 1 ml PT / PHT � GONAL F 75 5 fiale SC 75 UI + 5 fiale 1 ml PT / PHT<br />

FOLLITROPINA BETA<br />

� PUREGON 1 cartuccia SC 300 UI/0,36 ml PT / PHT � PUREGON 1 cartuccia SC 600 UI/0,72 ml PT / PHT � PUREGON 1 cartuccia SC 900 UI/1,08 ml PT /<br />

PHT � PUREGON 1 fiala IM SC 100 U.I. 0,5 ml PT / PHT � PUREGON 1 fiala IM SC 50 UI 0,5 ml PT / PHT � PUREGON 5 fiale IM SC 100 UI 0,5 ml PT / PHT<br />

� PUREGON 5 fiale IM SC 200 UI 0,5 ml PT / PHT � PUREGON 5 fiale IM SC 50 UI 0,5 ml PT / PHT<br />

LUTROPINA ALFA<br />

� LUVERIS 1 flaconcino SC 75 UI + 1 flaconcino solv PT / PHT � LUVERIS 3 flaconcini SC 75 UI + 3 flaconcini solv PT / PHT<br />

MENOTROPINA<br />

� MENOGON 10 fiale IM + 10 fiale solv 1 ml PT / PHT � MEROPUR 10 fiale SC IM 75 UI + 10 fiale 75 UI PT / PHT<br />

UROFOLLITROPINA<br />

� FOSTIMON 1 fiala 75 UI + 1 fiala solv 1 ml PT / PHT � FOSTIMON 10 fiale 75 UI + 10 fiale solv 1 ml PT / PHT<br />

Bibliografia<br />

1. AHFS Drug information, American<br />

Society of Health-System Pharmacists<br />

2000: 2816-9.<br />

2. De Placido G, et al. Recombinant follicle<br />

stimulating hormone is effective in poor<br />

responders to highly purified follicle stimulating<br />

hormone. Hum Reprod 2000;<br />

15: 17-20.<br />

3. Facts and comparisons. St. Louis: Walter<br />

Kluwer, 2000: 246-58.<br />

4. Filicori M, et al. Comparison of control-<br />

led ovarian stimulation with human<br />

menopausal gonadotropin or recombinant<br />

follicle-stimulating hormone. Fertil<br />

Steril 2003; 80: 390-7.<br />

5. Keye WR Jr, et al. In: Infertilità<br />

Valutazione e trattamento. Roma:<br />

Verduci editore 1997; pp. 587-91.<br />

6. Leibowitz D, et al. Fertility drug therapies:<br />

past, present, and future. J Obstet<br />

Gynecol Neonatal Nurs 2000; 29: 201-10.<br />

7. Mantovani IG, et al. Pharmaco-economic<br />

aspects of in-vitro fertilization in Italy.<br />

Hum Reprod 1999; 14: 953-8.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

8. Van Wely M, et al. Human menopausal<br />

gonadotropin versus recombinant follicle<br />

stimulation hormone for ovarian stimulation<br />

in assisted reproductive cycles. In:<br />

The Cochrane Library. Issue 1. Oxford:<br />

Update Sotware, 2003.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007


ollettino d’informazione sui farmaci 287<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

NOTA 75<br />

Farmaci per la disfunzione<br />

erettile:<br />

• alprostadil<br />

• sildenalfil<br />

• vardenafil<br />

• tadalafil<br />

Background<br />

Le lesioni permanenti che coinvolgono<br />

il midollo spinale possono compromettere<br />

la funzione erettile. Il grado di disfunzione<br />

erettile dipende dalla complessità<br />

o dal livello della lesione.<br />

Farmaci quali l’alprostadil o gli inibitori<br />

della fosfodiesterasi di tipo 5 (sildenafil,<br />

vardenafil e tadalafil), seppure con<br />

meccanismo d’azione differente, sono utilizzati<br />

per trattare tale condizione. L’alprostadil,<br />

in vendita come soluzione iniettabile<br />

per uso intracavernoso, è in grado<br />

di indurre un erezione per rilascio diretto<br />

della muscolatura liscia; il sildenafil, il vardenafil<br />

e il tadalafil sono inibitori della fosfodieterasi<br />

di tipo 5, enzima responsabile<br />

dell’inattivazione del GMP ciclico. Un<br />

aumentato livello intracellulare di GMP ci-<br />

ALPROSTADIL<br />

� CAVERJECT 1 fiala 10 mcg + siringa + 2 aghi<br />

Bibliografia<br />

1. Brock GB, et al. Efficacy and safety of<br />

tadalafil for the treatment of erectile<br />

dysfunction: results of integrated analyses.<br />

J Urol 2002; 168: 1332.<br />

2. Derry F, et al. Efficacy and safety of sildenafil<br />

citrate (Viagra) in men with erectile<br />

dysfunction and spinal cord injury: a<br />

review. Urology 2002; 60: 49-57.<br />

3. Eardley I, et al. An open-label, multicentre,<br />

randomized, crossover study comparing<br />

sildenafil citrate and tadalafil for<br />

treating erectile dysfunction in men<br />

naive to phosphodiesterase 5 inhibitor<br />

therapy. BJU Int 2005; 96: 1323-32.<br />

4. Gans WH, et al. Efficacy and safety of<br />

oral sildenafil in men with erectile<br />

dysfunction and spinal cord injury. J<br />

Spinal Cord Med 2001; 24: 35-40.<br />

5. Giuliano F, et al. Randomized trial of sil-<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti con:<br />

� lesioni permanenti del midollo spinale e compromissione della funzione<br />

erettile.<br />

clico causa una riduzione del calcio citoplasmatico<br />

e porta ad un rilasciamento<br />

delle cellule muscolari lisce che sono necessarie<br />

per l’erezione del pene.<br />

Evidenze disponibili<br />

Nel novembre 2004, la Agency for<br />

Healthcare Research and Quality statunitense<br />

nel report di Technology Assessment<br />

“Sexuality and Reproductive<br />

Health Following Spinal Cord Injury” ha<br />

preso in esame il confronto tra la somministrazione<br />

di alprostadil intracavernoso<br />

e sildenafil per via orale. Sebbene<br />

esistano differenze nel disegno degli studi<br />

e nelle misure di esito utilizzate, gli<br />

autori concludono che il tasso di risposta<br />

in termini di erezione soddisfacente<br />

denafil for the treatment of erectile<br />

dysfunction in spinal cord injury.<br />

Sildenafil Study Group. Ann Neurol<br />

1999; 46: 15-21.<br />

6. Goldstein, I, et al. Oral sildenafil in the<br />

treatment of erectile dysfunction. N Engl<br />

J Med 1998; 338: 1397.<br />

7. Porst, H, et al. Efficacy of tadalafil for the<br />

treatment of erectile dysfunction at 24<br />

and 36 hours after dosing: a randomized<br />

controlled trial. Urology 2003; 62: 121.<br />

8. Sanchez RA, et al. Efficacy, safety and<br />

predictive factors of therapeutic success<br />

with sildenafil for erectile dysfunction in<br />

patients with different spinal cord injuries.<br />

Spinal Cord 2001; 39: 637-43.<br />

9. Schmid DM, et al. Sildenafil in the treatment<br />

of sexual dysfunction in spinal<br />

cord-injured male patients. Eur Urol<br />

2000; 38: 184-93.<br />

10. Sexuality and Reproductive Health<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

da alprostadil è del 90% (random effects<br />

pooled estimate: 0,90 [95% CI 0,83,<br />

0,97]) vs il 79% con sildenafil a dosaggio<br />

variabile da 25-100 mg (random effects<br />

pooled estimate: 0,79 [95% CI 0,68,<br />

0,90]). Dal punto di vista della sicurezza<br />

i due trattamenti sono risultati generalmente<br />

ben tollerati.<br />

Per quanto riguarda gli altri inibitori<br />

della fosfodiesterasi commercializzati<br />

dopo il sildenafil (tadalafil e vardenafil), i<br />

dati attualmente disponibili non consentono<br />

una loro comparazione diretta.<br />

Le conclusioni in termini di evidenza,<br />

sono sufficienti per riconsiderare il ruolo<br />

in terapia del sildenafil e dei suoi congeneri<br />

per la prescrizione a carico del SSN del<br />

trattamento della disfunzione erettile in<br />

questa tipologia di pazienti.<br />

Following Spinal Cord Injury. Evidence<br />

Report (AHRQ Publication No. 05-E003-<br />

2) www.ahrq.gov/downloads/pub/evi<br />

dence/pdf/sexlspine/sexlspine.pdf (ultimo<br />

accesso verificato il 22/11/07).<br />

11. Urciuoli R, et al. Prostaglandin E1 for<br />

treatment of erectile dysfunction.<br />

Cochrane Database Syst Rev 2004,<br />

Issue 2.<br />

12. Valiquette L, et al.; Vardenafil Study<br />

Group. Sustained efficacy and safety of<br />

vardenafil for treatment of erectile<br />

dysfunction: a randomized, doubleblind,<br />

placebo-controlled study. Mayo<br />

Clin Proc 2005; 80: 1291-7.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

75


76<br />

78<br />

288<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

NOTA 76<br />

Sali di ferro:<br />

• ferrico gluconato<br />

• ferromaltoso<br />

• ferroso gluconato<br />

• ferroglicinasolfato<br />

FERROGLICINASOLFATO<br />

� NIFEREX 50 cps gastror 100 mg<br />

FERROMALTOSO<br />

� INTRAFER gtt os 30 ml 50 mg/ml<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

FERROSO GLUCONATO<br />

� AUXOFER 30 cpr eff 80 mg [G] � BIOFERAL 30 cpr eff 80 mg [G] � BIOGLUFER 30 cpr eff 80 mg [G] � BLIZER 30 cpr eff 80 mg [G] � BLUSTARK 30 cpr eff 80<br />

mg [G] � CROM 30 cpr eff 80 mg [G] � CROMATONFERRO 30 cpr eff 80 mg [G] � EFFEGYN 30 cpr eff 80 mg [G] � EMOXIRON 30 cpr eff 75 mg � ERIGLOBIN<br />

30 cpr eff 80 mg [G] � ERITROPIÙ 30 cpr eff 80 mg [G] � FERIG 30 cpr eff 80 mg [G] � FERRO GLUCONATO EG 30 cpr eff 80 mg [G] � FERRO GLUCONATO EU-<br />

RODERM 30 cpr eff 80 mg [G] � FERROCOMPLEX 30 bust grat eff 80 mg [G] � FERROGYN 30 cpr eff 80 mg [G] � GLOROS 30 bust grat eff 80 mg [G]<br />

� GLUCOFERRO 30 cpr eff 650 mg � GLUCONATO FERROSO 30 cpr eff 80 mg [G] � LOSFERRON 30 cpr eff 80 mg [G] � MEGAFER 30 cpr eff 80 mg [G]<br />

� MONOFERRO 30 cpr eff 80 mg [G] � PRONTOFERRO 30 cpr eff 80 mg [G] � SIDERVIM 30 bust grat eff 80 mg [G] � SUSTEMIAL 30 cpr eff div 650 mg<br />

FERRICO GLUCONATO<br />

� FERRITIN OTI scir 240 ml<br />

NOTA 78<br />

Colliri anti-glaucoma:<br />

• apraclonidina<br />

• bimatoprost<br />

• brimonidina<br />

• brinzolamide<br />

• dorzolamide<br />

• latanoprost<br />

• travoprost<br />

• bimatoprost + timololo<br />

• brimonidina + timololo<br />

• dorzolamide + timololo<br />

• latanoprost + timololo<br />

• travoprost + timololo<br />

La prescrizione a carico del SSN, in situazioni di carenza documentata,<br />

è limitata alle seguenti categorie di pazienti:<br />

� bambini di età < 3 aa;<br />

� donne in gravidanza;<br />

� anziani (> 65 anni).<br />

La rimborsabilità dei prodotti di ferro a costo più elevato è limitata alle condizioni<br />

di maggiore criticità.<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />

specialisti, secondo modalità adottate dalle Regioni e dalle Province<br />

Autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti condizioni:<br />

IN MO<strong>NOTE</strong>RAPIA:<br />

� nel trattamento del glaucoma in pazienti per i quali i β-bloccanti siano<br />

inefficaci o controindicati;<br />

IN ASSOCIAZIONE:<br />

� nei pazienti per cui la monoterapia risulti terapeuticamente insufficiente.<br />

Il trattamento a base di β-bloccanti va considerato di prima scelta, seguito, ove<br />

necessario, dalla terapia con uno dei principi attivi singoli o associati in elenco.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Background<br />

Il glaucoma comprende un gruppo di<br />

disturbi caratterizzati da perdita del campo<br />

visivo associato a infossamento del disco<br />

oculare e a danno del nervo ottico. Il<br />

glaucoma si associa in genere a un aumento<br />

patologico della pressione intraoculare,<br />

ma esistono forme in cui la pressione<br />

resta nei limiti della norma.<br />

Probabilmente la condizione più comune<br />

è rappresentata dal glaucoma primario<br />

ad angolo aperto (glaucoma cronico<br />

semplice, glaucoma ad angolo ampio),<br />

in cui l’ostruzione è localizzata nel trabecolato<br />

sclerale. Questa condizione è spesso<br />

asintomatica e il paziente può perdere<br />

una porzione significativa del campo visivo.<br />

Il glaucoma acuto ad angolo chiuso (glaucoma<br />

primario ad angolo chiuso, glaucoma<br />

ad angolo chiuso) deriva dal blocco del<br />

flusso di umor acqueo nella camera anteriore<br />

ed è un’emergenza medica.<br />

Evidenze disponibili<br />

Per il trattamento del glaucoma si impiegano<br />

farmaci che riducono la pressione<br />

intraoculare e che possono avere vari<br />

meccanismi d’azione. Betabloccanti topici<br />

o analoghi delle prostaglandine sono di<br />

solito i farmaci di prima scelta. Per controllare<br />

la pressione intraoculare può essere<br />

necessario combinare questi farmaci o<br />

aggiungerne altri, come per esempio miotici,<br />

simpaticomimetici e inibitori dell’anidrasi<br />

carbonica. La dorzolamide e la più<br />

recente brinzolamide sono inibitori topici<br />

dell’anidrasi carbonica. Sono registrati per<br />

l’utilizzo in pazienti resistenti o con con-<br />

APRACLONIDINA<br />

� IOPIDINE coll 5 ml 0,5% PT<br />

BIMATOPROST<br />

� LUMIGAN coll 3 ml 0,3 mg/ml PT<br />

BRIMONIDINA<br />

� ALPHAGAN coll 5 ml 0,2% PT<br />

BRINZOLAMIDE<br />

� AZOPT coll 5 ml 10 mg/ml PT<br />

DORZOLAMIDE<br />

� TRUSOPT coll 5 ml 2% PT<br />

LATANOPROST<br />

� XALATAN coll 2,5 ml 0,005% PT<br />

TRAVOPROST<br />

� TRAVATAN coll 2,5 ml 40 mcg/ml PT<br />

troindicazione ai betabloccanti. Possono<br />

essere utilizzati da soli o in aggiunta a betabloccanti<br />

topici.<br />

Latanoprost e travoprost sono analoghi<br />

delle prostaglandine che aumentano il<br />

deflusso uveo-sclerale. Di recente è stato<br />

introdotto anche il bimatoprost. Sono usati<br />

per ridurre la pressione intraoculare in<br />

caso di ipertensione oculare o glaucoma<br />

ad angolo aperto.<br />

La brimonidina è un agonista selettivo<br />

alfa 2 adrenergico registrato per l’abbassamento<br />

della pressione intraoculare<br />

nel glaucoma ad angolo aperto e nell’ipertono<br />

oculare in pazienti per i quali i betabloccanti<br />

sono controindicati; può essere<br />

utilizzata anche in associazione quando<br />

il betabloccante da solo non consente<br />

di raggiungere un’adeguata pressione intraoculare.<br />

L’apraclonidina è un altro agonista<br />

alfa 2 adrenergico.<br />

La moderna strategia della terapia del<br />

glaucoma cronico semplice ad angolo<br />

aperto, come suggerita dall’European<br />

Glaucoma Society (EGS), prevede l’impiego<br />

di un farmaco in monoterapia per il<br />

raggiungimento della target pressure individuata<br />

per ciascun paziente. Se il primo<br />

farmaco usato non è efficace nel ridurre la<br />

pressione intraoculare o se non è tollerato,<br />

si sostituisce con un altro farmaco. Se<br />

invece il primo farmaco è ben tollerato ed<br />

efficace, ma non sufficiente a raggiungere<br />

la target pressure, le linee-guida prevedono<br />

l’aggiunta di un altro farmaco a quello in<br />

uso. Questi concetti sono ribaditi anche<br />

nelle linee-guida dell’American Academy<br />

of Ophthalmology.<br />

Inoltre, nel proseguimento con la terapia,<br />

in caso di progressione dei danni al nervo<br />

ottico ed al campo visivo la target pres-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

sure dovrebbe essere rivalutata; ulteriori aggiustamenti<br />

della target pressure potrebbero<br />

essere presi in considerazione se il paziente<br />

è rimasto stabile per almeno cinque anni<br />

o in presenza di effetti collaterali.<br />

Una revisione sistematica e 2 studi<br />

randomizzati successivi hanno trovato<br />

prove limitate che in soggetti con glaucoma<br />

primario ad angolo aperto o ipertensione<br />

oculare il trattamento medico con<br />

farmaci per uso topico riduce la pressione<br />

intraoculare rispetto a placebo od osservazione<br />

clinica. La revisione e uno degli<br />

studi non hanno rilevato differenze significative<br />

fra trattamento medico e placebo<br />

in termini di alterazioni del campo visivo<br />

a 1-3 anni di follow-up, mentre l’altro studio<br />

ha riportato che in soggetti con ipertensione<br />

oculare ma senza segni di glaucoma<br />

il trattamento medico riduce il rischio<br />

a 5 anni di sviluppare un glaucoma<br />

primario ad angolo aperto rispetto alla<br />

sola osservazione clinica.<br />

Particolari avvertenze<br />

289<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

L’assorbimento sistemico degli inibitori<br />

dell’anidrasi carbonica (dorzolamide<br />

e brinzolamide) può in rari casi dare effetti<br />

indesiderati tipo sulfamidico; se gravi, tali<br />

effetti possono richiedere la sospensione<br />

del trattamento.<br />

I pazienti in terapia con latanoprost e<br />

travoprost devono essere controllati per<br />

verificare la comparsa di alterazioni della<br />

colorazione dell’occhio, dato che il latanoprost<br />

può incrementare la pigmentazione<br />

(bruna) dell’iride; è richiesta particolare<br />

attenzione negli occhi con iridi di<br />

colore disomogeneo e in caso di trattamento<br />

in un occhio solo.<br />

(CONTINUA)<br />

78


78<br />

79<br />

290<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

BIMATOPROST/TIMOLOLO<br />

� GANFORT coll 3ml 300 mcg/ml + 5mg/ml PT<br />

BRIMONIDINA/TIMOLOLO<br />

� GOMBIGAN coll 5ml 0,2% + 5% PT<br />

DORZOLAMIDE/TIMOLOLO<br />

� COSOPT coll 5 ml 2% + 0,5% PT<br />

LATANOPROST/TIMOLOLO<br />

� XALACOM coll 2,5 ml PT<br />

TRAVOPROST/TIMOLOLO<br />

� DUOTRAV coll 2,5ml 40 mcg/ml + 5 mg/ml PT<br />

Bibliografia<br />

1. Glaucoma Panel, Preferred Practice<br />

Patterns Committee. Primary open-angle<br />

glaucoma. American Academy of<br />

Ophthalmology (AAO); 2005.<br />

2. Kamal D, et al. Results of the betaxolol<br />

versus placebo treatment trial in ocular<br />

hypertension. Graefes Arch Clin Exp<br />

NOTA 79<br />

Bifosfonati:<br />

• ac. alendronico<br />

• ac. risedronico<br />

• ac. ibandronico<br />

• ac. alendronico<br />

+ vitamina D3<br />

• raloxifene<br />

• ranelato di stronzio<br />

• teriparatide<br />

• ormone paratiroideo<br />

Ophthalmol 2003; 241: 196-203.<br />

3. Kass MA, et al. The Ocular<br />

Hypertension Treatment Study: a randomized<br />

trial determines that topical<br />

ocular hypotensive medication delays<br />

or prevents the onset of primary openangle<br />

glaucoma. Arch Ophthalmol<br />

2002; 120: 701-13.<br />

4. Rossetti L, et al. Randomised clinical<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

trials on medical treatment of glaucoma:<br />

are they appropriate to guide clinical<br />

practice? Arch Ophthalmol 1993;<br />

111: 96-103.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti<br />

condizioni di rischio:<br />

� soggetti di età superiore a 50 anni in cui sia previsto un trattamento ><br />

3 mesi con dosi > 5 mg/die di prednisone o dosi equivalenti di altri<br />

corticosteroidi<br />

ac. alendronico, ac. risedronico, ac. alendronico + vitamina D3;<br />

� soggetti con pregresse fratture osteoporotiche vertebrali o di femore;<br />

� soggetti di età superiore a 50 anni con valori di T-score della BMD femorale<br />

o ultrasonografica del calcagno < - 4 (o < -5 per ultrasuoni<br />

falangi);<br />

� soggetti di età superiore a 50 anni con valori di T-score della BMD femorale<br />

o ultrasonografica del calcagno < -3 (o < - 4 per ultrasuoni<br />

falangi) e con almeno uno dei seguenti fattori di rischio aggiuntivi:<br />

- storia familiare di fratture vertebrali<br />

- artrite reumatoide e altre connettiviti<br />

- pregressa frattura osteoporotica al polso<br />

- menopausa prima 45 anni di età<br />

- terapia cortisonica cronica<br />

ac. alendronico, ac. alendronico + vitamina D3, ac. risedronico, ac. ibandronico,<br />

raloxifene, ranelato di stronzio;<br />

(CONTINUA)


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

NOTA 79 (segue)<br />

Background<br />

Il trattamento dell’osteoporosi deve<br />

essere finalizzato alla riduzione del rischio<br />

di frattura. I provvedimenti non farmacologici<br />

(adeguato apporto di calcio e vitamina<br />

D, attività fisica) o la eliminazione<br />

di fattori di rischio modificabili (fumo, rischi<br />

ambientali di cadute) non hanno<br />

controindicazioni e possono quindi essere<br />

raccomandati a chiunque. L’utilizzo di<br />

farmaci è sempre associato a potenziali rischi<br />

per cui il loro utilizzo deve essere riservato<br />

ai pazienti a rischio più elevato di<br />

frattura, che sono poi gli unici per i quali<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

291<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

� Soggetti che incorrono in una nuova frattura vertebrale moderatasevera<br />

o in una frattura di femore in corso di trattamento con uno degli<br />

altri farmaci della nota 79 (alendronato, risedronato, raloxifene, ibandronato,<br />

ranelato di stronzio) da almeno un anno per una pregressa<br />

frattura vertebrale moderata-severa. Soggetti, anche se in precedenza<br />

mai trattati con gli altri farmaci della nota 79 (alendronato, risedronato,<br />

raloxifene, ibandronato, ranelato di stronzio), che si presentano con 3 o<br />

più fratture vertebrali severe (diminuzione di una delle altezze dei corpi<br />

vertebrali > 50% rispetto alle equivalenti altezze di corpi vertebrali<br />

adiacenti integri) o con 2 fratture vertebrali severe ed una frattura femorale<br />

prossimale. La nota si applica su diagnosi e piano terapeutico,<br />

della durata di 6 mesi prolungabile di ulteriori periodi di 6 mesi per non<br />

più di altre due volte (per un totale complessivo di 18 mesi), di centri<br />

specializzati, Universitari o delle Aziende Sanitarie, individuate dalle<br />

Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano<br />

teriparatide, ormone paratiroideo.<br />

Prima di avviare la terapia con i farmaci sopraindicati, in tutte le indicazioni è<br />

raccomandato un adeguato apporto di calcio e vitamina D, ricorrendo, ove dieta<br />

ed esposizione solari siano inadeguati, a supplementi con sali di calcio e vitamina<br />

D3 (e non ai suoi metaboliti idrossilati). La prevenzione delle fratture osteoporotiche<br />

deve anche prevedere un adeguato esercizio fisico, la sospensione del<br />

fumo e la eliminazione di condizioni ambientali ed individuali favorenti i traumi.<br />

Non deve essere dimenticato, infine, che tutti principi attivi non sono privi di<br />

effetti collaterali per cui va attentamente valutato il rapporto tra vantaggi e<br />

rischi terapeutici. Inoltre la loro associazione è potenzialmente pericolosa e va<br />

pertanto evitata. Per l’applicazione della nota 79 la valutazione della massa<br />

ossea con tecnica DXA o ad ultrasuoni deve essere fatta presso strutture pubbliche<br />

o convenzionate con il SSN.<br />

La prescrizione va fatta nel rispetto delle indicazioni e delle avvertenze della<br />

scheda tecnica dei singoli farmaci.<br />

esiste un’adeguata documentazione di efficacia.<br />

L’utilizzo di farmaci è anche condizionato<br />

dal rapporto tra vantaggi e svantaggi<br />

la cui stima individuale è spesso<br />

complessa e deve tener conto di aspetti di<br />

farmaco-economia. Ciò appare particolarmente<br />

rilevante per l’utilizzo di teriparatide,<br />

da riservare ai pazienti più gravi e quindi<br />

a maggior rischio di nuove fratture.<br />

La nota 79 prevede il trattamento farmacologico<br />

dell’osteoporosi a carico del<br />

SSN per pazienti con rischio di frattura sufficientemente<br />

elevato da giustificare gli<br />

inevitabili rischi connessi a trattamenti di<br />

lungo termine. I pazienti con pregresse<br />

fratture osteoporotiche sono quelli più a rischio<br />

di ulteriori fratture (> 20% a 10 anni).<br />

Va anche sottolineato che l’efficacia antifratturativa<br />

di tutti i prodotti in nota è stata<br />

prevalentemente dimostrata in pazienti<br />

con una storia pregressa di frattura vertebrale<br />

(studi FIT, VERT, BONE e SOTI). Una<br />

condizione di rischio analoga è stata anche<br />

documentata per i pazienti ultra-cinquatenni<br />

in trattamento cortisonico cronico.<br />

La documentazione di efficacia nell’osteoporosi<br />

cortisonica per alcuni farmaci giustifica<br />

l’estensione della nota 79 a donne e<br />

uomini in trattamento con dosi medio-elevate<br />

di corticosteroidi.<br />

79


79<br />

292<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

In altre condizioni (ad esempio bassa<br />

massa ossea) la definizione di una soglia<br />

di intervento è complicata dall’interagire<br />

di più fattori di rischio oltre che dalla minore<br />

documentazione di efficacia dei farmaci<br />

disponibili. Dall’analisi di studi epidemiologici<br />

di grandi dimensioni, condotti<br />

in nord Europa e negli USA, è stato<br />

possibile sviluppare algoritmi per una stima<br />

del rischio di frattura a 10 anni, basata<br />

sulla valutazione densitometrica (DXA)<br />

del femore o ultrasonografica delle falangi<br />

in combinazione con altri fattori di rischio.<br />

Una ragionevole semplificazione<br />

dei suddetti algoritmi consente di identificare<br />

due soglie densitometriche ossee a<br />

femore o falangi, al di sotto delle quali il<br />

rischio di frattura clinica vertebrale a 10<br />

anni sia > 10%:


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Il raloxifene è un modulatore dei recettori<br />

estrogenici. I suoi effetti sono similestrogenici<br />

su osso (riduzione del turnover)<br />

e fegato (riduzione di colesterolo e lipoproteine<br />

LDL) e anti-estrogenici su endometrio<br />

e mammella. Da studi specifici è<br />

emerso che raloxifene ha un effetto neutro<br />

sul rischio cardio-vascolare, mentre si asso-<br />

cia ad un significativo aumento del rischio<br />

di ictus e trombo-embolismo venoso.<br />

Il meccanismo d’azione del ranelato di<br />

stronzio è per il momento sconosciuto. Va<br />

ricordato che circa il 50-70% delle variazioni<br />

densitometriche sono legate ad un<br />

artefatto: l’elevato peso atomico dello<br />

stronzio che si deposita nel tessuto osseo.<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

293<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

ACIDO ALENDRONICO<br />

� ADRONAT 14 cpr 10 mg � ADRONAT 70 4 cpr 70 mg [G] � ALENDRONATO PLIVA PHARMA 4 cpr 70 mg [G] � ALENDRONATO RATIOPHARM GMBH 4 cpr<br />

70 mg [G] � ALENDRONATO TEVA PHARMA 4 cpr 70 mg [G] � ALENDROS 70 4 cpr 70 mg [G] � DRONAL 4 cpr 70 mg [G] � FOSAMAX 70 4 cpr 70 mg [G]<br />

� GENALEN 70 4 cpr 70 mg [G] � ALENDROS 14 cpr 10 mg � DRONAL 14 cpr 10 mg � FOSAMAX 14 cpr 10 mg � GENALEN 14 cpr 10 mg<br />

ACIDO ALENDRONICO + VITAMINA D3<br />

� FOSAVANCE 4 cpr 70 mg/70 mcg<br />

ACIDO IBANDRONICO<br />

� BONVIVA 1 cpr riv 150 mg<br />

ACIDO RISEDRONICO<br />

� ACTONEL 28 cpr riv 5 mg � ACTONEL 4 cpr riv 35 mg � OPTINATE 28 cpr riv 5 mg � OPTINATE 4 cpr riv 35 mg<br />

RALOXIFENE<br />

� EVISTA 14 cpr riv 60 mg � EVISTA 28 cpr riv 60 mg � OPTRUMA 14 cpr riv 60 mg � OPTRUMA 28 cpr riv 60 mg<br />

RANELATO DI STRONZIO<br />

� OSSEOR 28 bust 2 g � PROTELOS 28 bust os sosp 2 g<br />

TERIPARATIDE<br />

� FORSTEO 1 penna SC 3 ml 20 mcg/80 mcl PT<br />

Bibliografia<br />

1. Adachi JD, et al. Two-year effects of alendronate<br />

on bone mineral density and<br />

fracture in patients on glucocorticoids.<br />

Arthritis Rheum 2001; 44: 202-11.<br />

2. Adami S, et al. Fracture incidence and<br />

characterization in patients on osteoporosis<br />

treatment: the ICARO Study. J Bone<br />

Min Res 2006; 21: 1565-70.<br />

3. Barrett-Connor E, et al. Raloxifene Use<br />

for The Heart (RUTH) Trial Investigators.<br />

Effects of raloxifene on cardiovascular<br />

events and breast cancer in postmenopausal<br />

women. N Engl J Med 2006; 355:<br />

125-37.<br />

4. Bischoff-Ferrari HA, et al. Fracture prevention<br />

with vitamin D supplementation:<br />

a meta-analysis of randomized controlled<br />

trials. JAMA 2005; 293: 2257-64.<br />

5. Black DM, et al. Randomised trial of<br />

effect of alendronate on risk of fracture<br />

in women with existing vertebral fractures.<br />

Lancet 1996; 348: 1535-41.<br />

6. Chesnut CH, et al. Effects of oral ibandronate<br />

administered daily or intermittently<br />

on fracture risk in postmenopausal<br />

osteoporosis. J Bone Miner Res 2004; 19:<br />

1241-9.<br />

7. Cummings SR, et al. Effect of alendronate<br />

on risk of fracture in women with low<br />

bone density but without vertebral fractures:<br />

results from the Fracture Intervention<br />

Trial. JAMA 1998; 280: 2077-82.<br />

8. De Groen PC, et al. Esophagitis associated<br />

with the use of alendronate. N Engl J<br />

Med 1996; 335: 1016-21.<br />

9. Ettinger B, et al. Reduction of vertebral<br />

fracture risk in postmenopausal women<br />

with osteoporosis treated with raloxifene:<br />

results from a 3-year randomized clinical<br />

trial. JAMA 1999; 282: 637-45.<br />

10. Harris ST, et al. Effects of risedronate<br />

treatment on vertebral and non vertebral<br />

fractures in women with postmenopausal<br />

osteoporosis. JAMA 1999; 282: 1344-<br />

52.<br />

11. Kanis JA, et al. Ten-year probabilities of<br />

clinical vertebral fractures according to<br />

phalangeal quantitative ultrasonography.<br />

Osteoporos Int 2005; 16: 1065-70.<br />

12. Lenchik L, et al. Diagnosis of osteoporotic<br />

vertebral fractures: importance of<br />

recognition and description by radiologists.<br />

Am J Roentgenol 2004;183: 949-58.<br />

13. Lindsay R, et al. Risk of new vertebral<br />

fracture in the year following a fracture.<br />

JAMA 2001; 285: 320-3.<br />

14. McClung M, et al. Effect of risedronate<br />

on hip fracture risk in elderly women.<br />

Hip Intervention Program Study Group.<br />

N Engl J Med 2001; 344: 333-40.<br />

15. Meunier PJ, et al. The effects of strontium<br />

ranelate on the risk of vertebral fracture<br />

in women with postmenopausal osteoporosis.<br />

N Engl J Med 2004; 350: 459-68.<br />

16. Migliorati CA, et al. Bisphosphonateassociated<br />

osteonecrosis: a long-term<br />

complication of bisphosphonate treatment.<br />

Lancet Onco 2006; 7: 508-14.<br />

17. Neer RM, et al. Effect of parathyroid hormone<br />

(1-34) on fractures and bone<br />

La teriparatide stimola la neoformazione<br />

di osso soprattutto a livello della colonna.<br />

Il trattamento cronico provoca nei<br />

ratti la comparsa di osteosarcomi. Ciò giustifica<br />

sia la limitata durata dei trattamenti<br />

sia la necessità di limitare la prescrivibilità<br />

a centri specialistici particolarmente<br />

qualificati.<br />

mineral density in postmenopausal<br />

women with osteoporosis. N Engl J Med<br />

2001; 344: 1434-41.<br />

18. Orwoll E, et al. Alendronate for the treatment<br />

of osteoporosis in men. N Engl J<br />

Med 2000; 343: 604-10.<br />

19. Reginster J, et al. Randomized trial of the<br />

effects of risedronate on vertebral fractures<br />

in women with established postmenopausal<br />

osteoporosis. Osteop Intern<br />

2000; 11: 83-91.<br />

20. Reginster JY, et al. Strontium ranelate<br />

reduces the risk of nonvertebral fractures<br />

in postmenopausal women with osteoporosis:<br />

Treatment of Peripheral<br />

Osteoporosis (TROPOS) study. J Clin<br />

Endocrinol Metab 2005; 90: 2816-22.<br />

21. Società Italiana di Reumatologia, et al.<br />

Linee Guida per la diagnosi, prevenzione<br />

e terapia dell’osteoporosi. Sinossi. Pavia:<br />

Edimes, 2006.<br />

22. Van Staa TP, et al. The epidemiology of<br />

corticosteroid-induced osteoporosis: a<br />

meta-analysis. Osteoporos Int 2002; 13:<br />

777-87.<br />

23. Wallach S, et al. Effects of risedronate<br />

treatment on bone density and vertebral<br />

fracture in patients on corticosteroid therapy.<br />

Calc Tissue Int 2000; 67: 277-85.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

giugno 2007<br />

79


82<br />

294<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

NOTA 82<br />

Antileucotrienici:<br />

• montelukast<br />

• zafirlukast<br />

Background<br />

Nei pazienti affetti da asma lieve-moderato<br />

persistente non controllato da steroidi<br />

inalatori, è preferibile aggiungere un<br />

farmaco di seconda linea (β-2 inalatori a<br />

lunga durata d’azione, teofillina o antagonisti<br />

dei leucotrieni) piuttosto che aumentare<br />

la dose di steroide inalatorio. Fra<br />

queste terapie di seconda linea, i β-2 inalatori<br />

a lunga durata d’azione rimangono<br />

i farmaci di prima scelta.<br />

Bibliografìa<br />

1. Bjermer L, et al. Montelukast and fluticasone<br />

compared with salmeterol and fluticasone<br />

in protecting against asthma exacerbation<br />

in adults: one year, double<br />

blind, randomised, comparative trial. BMJ<br />

2003; 327: 891.<br />

2. Edelman JM, et al. Oral montelukast<br />

compared with inhaled salmeterol to<br />

prevent exercise-induced bronchoconstriction.<br />

A randomized, double-blind<br />

trial. Exercise Study Group Ann Intern<br />

Med 2000; 132: 97-104.<br />

3. Global strategy for asthma management<br />

and prevention /NHLBI/WHO workshop<br />

Evidenze disponibili<br />

Gli antagonisti dei leucotrieni costituiscono<br />

farmaci di seconda linea, da aggiungere<br />

quindi agli steroidi inalatori e ai<br />

β-2 stimolanti, quando tale associazione<br />

non sia sufficiente a controllare la sintomatologia<br />

o per mantenere il controllo<br />

con dosaggio ridotto di steroide inalatorio<br />

in pazienti con asma persistente di moderata<br />

entità.<br />

Gli steroidi per via inalatoria sono i farmaci<br />

di prima linea e di prima scelta nel trat-<br />

report. Global Initiative for Asthma<br />

Update 2002 Global Initiative for Asthma,<br />

National Heart, Lung and Blood Institute.<br />

2002. Document no. 02-3659. 2002.<br />

4. Gross WL. Churg-Strauss syndrome: update<br />

on recent developments. Curr Opin<br />

Rheumatol 2002; 14: 11-4.<br />

5. Leff JA, et al. Montelukast, a leukotrienereceptor<br />

antagonist, for the treatment of<br />

mild asthma and exercise-induced bronchoconstriction.<br />

N Engl J Med 1998; 339:<br />

147-52.<br />

6. Nelson HS, et al. Fluticasone<br />

propionate/salmeterol combination provides<br />

more effective asthma control than<br />

low-dose inhaled corticosteroid plus montelukast.<br />

J Allergy Clin Immunol 2000;<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

tamento dell’asma lieve persistente, ma,<br />

quando inefficaci o non tollerati, possono<br />

essere sostituiti, come seconda scelta, dagli<br />

antagonisti dei leucotrieni. Questi ultimi invece<br />

sono sconsigliati nell’asma grave persistente<br />

in quanto non efficaci e potenzialmente<br />

associati allo sviluppo di complicanze<br />

quali la sindrome di Churg-Strauss.<br />

Gli antagonisti dei leucotrieni sono<br />

consigliati come farmaci di prima scelta<br />

nella profilassi dell’asma da sforzo in alternativa<br />

ai β-2 stimolanti a breve o lunga<br />

durata d’azione o ai cromoni.<br />

MONTELUKAST<br />

� LUKASM 28 bust grat 4 mg � LUKASM 28 cpr mast 4 mg � LUKASM 28 cpr riv 10 mg � LUKASM BB 28 cpr mast 5 mg � MONTEGEN 28 bust grat 4 mg<br />

� MONTEGEN 28 cpr mast 4 mg � MONTEGEN 28 cpr riv 10 mg � MONTEGEN BB 28 cpr mast 5 mg � SINGULAIR 28 bust grat 4 mg � SINGULAIR 28 cpr<br />

mast 4 mg � SINGULAIR 28 cpr riv 10 mg � SINGULAIR BB 28 cpr mast 5 mg<br />

ZAFIRLUKAST<br />

� ACCOLEIT 20 28 cpr riv 20 mg � ZAFIRST 20 28 cpr riv 20 mg<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� nel trattamento di “seconda linea” dell’asma moderato persistente, in<br />

aggiunta agli steroidi per via inalatoria, quando questi non garantiscano<br />

un controllo adeguato della patologia, anche dopo associazione<br />

con β-2 agonisti;<br />

� nella profilassi dell’asma da sforzo.<br />

Quando gli steroidi risultino insufficienti è preferibile, piuttosto che aumentarne il<br />

dosaggio, aggiungere un farmaco di “seconda linea”. Tra questi la prima scelta<br />

è rappresentata dai β-2 agonisti a lunga durata d’azione, seguiti, come seconda<br />

scelta, dagli antileucotrienici.<br />

106: 1088-95.<br />

7. Price DB, et al. Randomised controlled<br />

trial of montelukast plus inhaled budesonide<br />

versus double dose inhaled budesonide<br />

in adult patients with asthma. Thorax<br />

2003; 58: 211-6.<br />

8. Robinson DS, et al. Addition of leukotriene<br />

antagonists to therapy in chronic persistent<br />

asthma: a randomised double-blind<br />

placebo-controlled trial. Lancet 2001;<br />

357: 2007-11.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

NOTA 83<br />

Sostituti lacrimali<br />

La terapia della malattia di Sjögren o<br />

fenomeno di Sjögren (sindrome sicca in<br />

corso di patologia autoimmune) è attualmente<br />

solo sintomatica ed è diretta<br />

alla riduzione delle manifestazioni di in-<br />

CARBOMER<br />

� SICCAFLUID gel oftalm 10 ml 0,25%<br />

NOTA 84<br />

Farmaci attivi sui virus<br />

erpetici:<br />

• aciclovir<br />

• brivudin<br />

• famciclovir<br />

• valaciclovir<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

295<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� trattamento sintomatico dei pazienti affetti da malattia di Sjögren o fenomeno<br />

di Sjögren (sindrome sicca in corso di patologia autoimmune),<br />

poiché non è disponile una terapia di tipo causale della malattia.<br />

sufficienza esocrina. La correzione della<br />

secchezza oculare può essere effettuata<br />

con sostanze di natura diversa, per le<br />

quali esista una dimostrazione clinica di<br />

efficacia.<br />

La prescrizione a carico del SSN in soggetti immunocompetenti è limitata<br />

alle seguenti condizioni:<br />

� Virus Herpes Simplex: trattamento delle infezioni genitali acute:<br />

aciclovir, famciclovir, valaciclovir;<br />

profilassi e trattamento delle recidive a localizzazione<br />

genitale:<br />

aciclovir, famciclovir, valaciclovir;<br />

cheratite erpetica:<br />

aciclovir;<br />

trattamento della stomatite in età pediatrica:<br />

aciclovir;<br />

� Virus Varicella-Zoster: trattamento della varicella:<br />

aciclovir;<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007<br />

trattamento delle infezioni da H. Zoster<br />

cutaneo:<br />

aciclovir, famciclovir, valaciclovir,<br />

brivudin.<br />

La prescrizione dei farmaci attivi sui virus erpetici è rimborsata dal SSN anche<br />

per le altre indicazioni autorizzate nei pazienti immunocompromessi.<br />

83<br />

84


84<br />

296<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Background<br />

La terapia dell’Herpes simplex a localizzazione<br />

genitale persegue essenzialmente<br />

quattro scopi:<br />

• ridurre la durata delle lesioni mucocutanee;<br />

• ridurre il dolore associato alle lesioni;<br />

• prevenire le complicanze (encefalite, radicolite);<br />

• ridurre lo shedding virale riducendo così<br />

la trasmissione.<br />

Evidenze disponibili<br />

L’aciclovir è il farmaco di riferimento<br />

per la terapia dell’Herpes simplex a localizzazione<br />

genitale, il primo ad essere introdotto<br />

negli anni ‘80, con dimostrata superiorità<br />

sul placebo.<br />

Valaciclovir e famciclovir sono farmaci<br />

più recenti, per i quali è dimostrata una efficacia<br />

pari all’aciclovir in studi controllati<br />

comparativi con l’aciclovir stesso (mentre<br />

non esistono trial comparativi tra i due).<br />

Gli schemi raccomandati di terapia<br />

sono:<br />

PRIMA INFEZIONE:<br />

• aciclovir: 400 mg x 3/die<br />

per 7-10 gg;<br />

• valaciclovir: 500 mg x 2/die<br />

per 7-10 gg;<br />

• famciclovir: 250 mg x 3/die<br />

per 7-10 gg;<br />

RECIDIVE:<br />

• aciclovir: 400 mg x 3/die<br />

per 5 gg;<br />

• valaciclovir: 500 mg x 2/die<br />

per 3 gg (*);<br />

• famciclovir: 250 mg x 2/die<br />

per 5 gg.<br />

(*) Un recente studio ha dimostrato<br />

l’equivalenza dei trattamenti per 3 vs 5 gg.<br />

In modo analogo, esistono trial che di-<br />

mostrano l’efficacia di aciclovir vs placebo<br />

per la profilassi delle recidive dell’Herpes<br />

genitale, così come l’equivalenza di valaciclovir<br />

e famciclovir con l’aciclovir. Gli<br />

scopi della profilassi dell’Herpes genitale<br />

sono:<br />

• ridurre il numero delle recidive;<br />

• ridurre la severità delle recidive;<br />

• migliorare la salute psico-sociale del soggetto<br />

affetto;<br />

• ridurre lo shedding virale asintomatico<br />

riducendo così la trasmissione (fino<br />

all’80% delle nuove infezioni erpetiche<br />

sono acquisite da fonte asintomatica).<br />

Gli schemi raccomandati di profilassi<br />

sono (in genere per 9 mesi, ripetibile):<br />

• aciclovir: 400 mg x 2/die;<br />

• valaciclovir: 500-1000 mg/die;<br />

• famciclovir: 250 mg x 2/die.<br />

Il vantaggio di famciclovir e valaciclovir<br />

rispetto ad aciclovir è nella posologia,<br />

con un minor numero di assunzioni giornaliere<br />

e/o giorni di trattamento.<br />

Per quanto concerne la terapia della<br />

varicella, l’aciclovir è il farmaco di riferimento,<br />

il primo ad essere introdotto negli<br />

anni ‘80. Non vi sono studi clinici controllati<br />

di confronto di valaciclovir e famciclovir<br />

con aciclovir. Valaciclovir e famciclovir<br />

non sono autorizzati per il trattamento<br />

della varicella.<br />

Per la terapia dell’Herpes zoster, invece,<br />

l’aciclovir non è più generalmente considerato<br />

il farmaco di riferimento, sebbene<br />

l’efficacia rispetto al placebo rimanga confermata.<br />

Valaciclovir risulta infatti più efficace<br />

di aciclovir nell’accorciamento della<br />

durata del dolore associato alle lesioni<br />

cutanee e nella riduzione della neurite<br />

post-erpetica.<br />

Famciclovir è equivalente ad aciclovir<br />

in termini di risoluzione delle lesioni cutanee<br />

e del dolore associato.<br />

Valaciclovir e famciclovir sono stati<br />

giudicati equivalenti per quanto riguarda<br />

tempo di risoluzione del dolore e nella pre-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

venzione della neuropatia posterpetica.<br />

Brivudin è un analogo nucleosidico pirimidinico<br />

(a differenza di aciclovir che è<br />

un analogo nucleosidico purinico) registrato<br />

per la sola indicazione dell’infezione<br />

da Herpes Zoster.<br />

Gli studi registrativi di Brivudin dimostrano<br />

una riduzione statisticamente<br />

significativa (da 17 a 13 ore rispetto all’aciclovir)<br />

del tempo di eruzione di nuove<br />

lesioni vescicolose da VZV. Il tempo<br />

di crostizzazione delle lesioni e di scomparsa<br />

del dolore associato alla fase acuta<br />

sono simili per brivudin e aciclovir. È,<br />

inoltre, suggerita la possibile riduzione<br />

dell’incidenza (ma non della durata) delle<br />

lesioni vescicolose. Uno studio ha dimostrato<br />

una riduzione statisticamente<br />

significativa della neurite post-erpetica<br />

(PHN) in soggetti trattati con brivudin vs<br />

aciclovir.<br />

Gli schemi raccomandati di terapia<br />

sono:<br />

• aciclovir: 800 mg x 5/die;<br />

• valaciclovir: 1000 mg x 3/die;<br />

• famciclovir: 250 - 500 mg x 3/die;<br />

• brivudin: 125 mg x 1/die.<br />

Particolari avvertenze<br />

La gengivostomatite erpetica è la più<br />

comune manifestazione clinica dell’infezione<br />

primaria da HSV-1 in età pediatrica.<br />

Sebbene si tratti di una malattia autolimitantesi,<br />

essa ha un decorso di 10-14<br />

giorni e determina difficoltà all’alimentazione<br />

e alla reidratazione che spesso conducono<br />

all’ospedalizzazione. In uno studio<br />

controllato in bambini di età compresa<br />

fra 1 e 6 anni il trattamento con aciclovir<br />

ha dimostrato più precoce scomparsa<br />

delle lesioni e dei sintomi, riduzione<br />

del tempo di viral shedding, basso tasso<br />

di ricorrenze, assenza di eventi avversi<br />

rispetto al placebo.<br />

ACICLOVIR<br />

� ACICLIN 25 cpr 400 mg [G] � ACICLIN 35 bust grat 800 mg [G] � ACICLIN 35 cpr 800 mg [G] � ACICLIN os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR RE-<br />

CORDATI 5 fiale EV 250 mg [G] � ACICLOVIR ALTERNA FARMACEUTICI 25 cpr 200 mg [G] � ACICLOVIR EG 25 cpr 200 mg [G] � ACICLOVIR TEVA PHARMA<br />

ITALIA 25 cpr 200 mg [G] � ACICLOVIR ALTERNA FARMACEUTICI 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR DOC GENERICI 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR DOROM<br />

25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR EG 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR HEXAL 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR MERCK GENERICS ITALIA 25 cpr 400 mg [G]<br />

� ACICLOVIR RANBAXY ITALIA 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR RATIOPHARM GMBH 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR SANDOZ 25 cpr 400 mg [G]<br />

� ACICLOVIR TEVA PHARMA ITALIA 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR ABC FARMACEUTICI 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR ALTERNA FARMACEUTICI 35 cpr<br />

800 mg [G] � ACICLOVIR DOC GENERICI 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR DOROM 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR EG 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR<br />

FARMACEUTICI T.S. 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR HEXAL 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR MERCK GENERICS ITALIA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR<br />

PLIVA PHARMA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR RANBAXY ITALIA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR RATIOPHARM ITALIA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR<br />

SANDOZ 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR TEVA PHARMA ITALIA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR IDI FARMACEUTICI 35 cpr div 800 mg [G] � ACICLOVIR<br />

RANBAXY ITALIA os sosp 100 ml 400 mg / 5 ml [G] � ACICLOVIR HEXAL os sosp 100 ml 400 mg / 5 ml [G] � ACICLOVIR ABC FARMACEUTICI os sosp 100 ml 8% [G]<br />

(CONTINUA)


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

297<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

� ACICLOVIR DOC GENERICI os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR DOROM os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR EG os sosp 100 ml 8% [G]<br />

� ACICLOVIR IDI FARMACEUTICI os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR MERCK GENERICS ITALIA os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR PLIVA PHARMA os sosp<br />

100 ml 8% [G] � ACICLOVIR SANDOZ os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR TEVA PHARMA ITALIA os sosp 100 ml 8% [G] � ACY 25 cpr 400 mg [G] � ACYVIR<br />

25 cpr 200 mg [G] � ACYVIR 25 cpr 400 mg [G] � ACYVIR 35 cpr 800 mg [G] � ACYVIR os sosp 100 ml 8% [G] � ALOVIR 25 cpr 400 mg [G] � ALOVIR 35<br />

cpr 800 mg [G] � AMODIVYR 35 cpr 800 mg [G] � AMODIVYR os sosp 100 ml 8% [G] � AVIRASE 25 cpr 400 mg [G] � AVIRASE 35 cpr 800 mg [G] � AVIX<br />

35 cpr 800 mg [G] � AVYCLOR 35 cpr 800 mg [G] � AVYCLOR 800 25 cpr 800 mg [G] � AVYPLUS 35 cpr 800 mg [G] � AVYPLUS os sosp 100 ml 8% [G]<br />

� CITIVIR 35 cpr 800 mg [G] � CYCLOVIRAN 25 cpr 200 mg [G] � CYCLOVIRAN 25 cpr 400 mg [G] � CYCLOVIRAN 3 fiale EV 250 mg [G] � CYCLOVIRAN<br />

35 cpr 800 mg [G] � CYCLOVIRAN os sosp 100 ml 8% [G] � DRAVYR 35 cpr 800 mg [G] � DRAVYR os sosp 100 ml 8% [G] � EFRIVIRAL os sosp 100 ml 8%<br />

[G] � EFRIVIRAL 200 25 cpr 200 mg [G] � EFRIVIRAL 400 25 cpr 400 mg [G] � EFRIVIRAL 800 35 cpr 800 mg [G] � ESAVIR os sosp 100 ml 8% [G] � ESAVIR<br />

800 35 cpr 800 mg [G] � EUCLIVIR 35 cpr 800 mg [G] � EUCLIVIR os sosp 100 ml 400 mg/5 ml [G] � FUVIRON 35 cpr 800 mg [G] � ILIACLOR 35 cpr 800<br />

mg [G] � ILIACLOR os sosp 100 ml 8% [G] � IMMUNOVIR 35 cpr 800 mg [G] � IPAVIRAN 35 cpr 800 mg [G] � IPSOVIR 35 cpr 800 mg [G] � IPSOVIR os<br />

sosp 100 ml 8% [G] � NECLOVIR 35 cpr 800 mg [G] � NEVIRAN 25 cpr 800 mg [G] � NEVIRAN 35 cpr 800 mg [G] � NEVIRAN os sosp 100 ml 8% [G]<br />

� REXAN 25 cpr 400 mg [G] � REXAN 25 cpr 800 mg [G] � REXAN os sosp 100 ml 8% [G] � RIDUVIR 25 cpr 400 mg [G] � SANAVIR 3 flaconi EV 250 mg<br />

[G] � VORACLOR 35 cpr 800 mg [G] � ZOVIRAX 25 cpr 200 mg [G] � ZOVIRAX 25 cpr 400 mg [G] � ZOVIRAX 35 cpr 800 mg [G] � ZOVIRAX FORTE os<br />

sosp 100 ml 8% [G]<br />

BRIVUDIN<br />

� BRIVIRAC 7 cpr 125 mg � ZECOVIR 7 cpr 125 mg<br />

FAMCICLOVIR<br />

� FAMVIR 21 cpr riv 250 mg � FAMVIR 21 cpr riv 500 mg � ZIRAVIR 21 cpr riv 250 mg � ZIRAVIR 21 cpr riv 500 mg<br />

VALACICLOVIR<br />

� TALAVIR 21 cpr riv 1 g PHT � TALAVIR 42 cpr riv 500 mg PHT � ZELITREX 21 cpr riv 1 g PHT � ZELITREX 42 cpr riv 500 mg PHT<br />

Bibliografia<br />

1. Amir J, et al. Treatment of HSV gengivostomatitis<br />

with acyclovir in children: a<br />

randomised double trial blind placebo<br />

controlled study. BMJ 1997; 314: 1800-<br />

3.<br />

2. Beutner KR, et al. Valaciclovir compared<br />

with acyclovir for improved therapy for<br />

herpes zoster in immunocompetent<br />

adults. Antimicrob Agents Chemother<br />

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3. Cohen JI, et al. Recent advances in varicella<br />

zoster virus infection. Ann Intern<br />

Med 1999; 130: 922-32.<br />

4. Degreef H. Famciclovir, a new oral antiherpes<br />

drug: results of the first controlled<br />

clinical study demonstrating its efficacy<br />

and safety in the treatment of<br />

uncomplicated herpes zoster in immuno-<br />

competent patients. Int J Antimicrob<br />

Agents 1994; 4: 241-6.<br />

5. Leone PA, et al. Valacyclovir for episodic<br />

treatment of genital herpes: a shorter 3day<br />

treatment course compared with 5day<br />

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958-62.<br />

6. Mertz GJ, et al. Oral famciclovir for suppression<br />

of recurrent genital herpes simplex<br />

virus infection in women. A multicenre,<br />

double-blind, placebo controlled<br />

trial. Arch Intern Med 1997; 157: 343-9.<br />

7. Tyring SK, et al. Randomised, controlled<br />

clinica trial on valaciclovir and famciclovir<br />

therapy in immunocompetent<br />

patients 50 years and older. Arch Fam<br />

Med 2000; 9: 863-9.<br />

8. Wald A. New therapies and prevention<br />

strategies for genital herpes. Clin Infect<br />

Dis 1999; 28: S4-S13.<br />

9. Wassilew SW, Wutzler P; Brivudin Herpes<br />

Zoster Study Group. Oral brivudin in<br />

comparison with acyclovir for improved<br />

therapy of herpes zoster in immunocompetent<br />

patients: results of a randomized,<br />

double-blind, multicentered study.<br />

Antiviral Res 2003; 59: 49-56.<br />

10. Wassilew SW, Wutzler P; Brivudin Herpes<br />

Zoster Study Group. Oral brivudin in<br />

comparison with acyclovir for herpes<br />

zoster: a survey study on postherpetic<br />

neuralgia. Antiviral Res 2003; 59: 57-60.<br />

11. Withley RJ, et al. Acyclovir: a decade<br />

later. N Engl J Med 1992; 327: 782-9.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007Background<br />

84


85<br />

298<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

NOTA 85<br />

Farmaci per Alzheimer<br />

(inibitori dell’acetil-colinesterasi):<br />

• donepezil<br />

• galantamina<br />

• rivastigmina<br />

Background<br />

La demenza, una delle principali cause<br />

di disabilità e di disagio sociale per il<br />

mondo occidentale, rappresenta una priorità<br />

assistenziale la cui rilevanza, soprattutto<br />

in termini di costi sociali, è destinata<br />

ad aumentare nei prossimi anni a causa<br />

del progressivo invecchiamento della<br />

popolazione associato anche all’aumento<br />

dell’aspettativa di vita. Stime di prevalenza<br />

indicano che, rispetto al 2001, nei paesi<br />

dell’Europa occidentale ci si dovrà aspettare<br />

un incremento del 43% del numero<br />

di persone affette da demenza entro il<br />

2020, e del 100% entro il 2040. Considerando<br />

la malattia di Alzheimer (DA) la più<br />

frequente tra le cause di demenza (43%-<br />

64%), il numero stimato di pazienti nella<br />

popolazione italiana ultrasessantacinquenne<br />

del 2001 è di 492.000 (range<br />

357.000-627.000), con una prevalenza del<br />

3,5% (IC 95% 2,5-4,5), mentre la sua incidenza<br />

è di 23,8 per 1000 anni/persona<br />

(IC 95% 17,3-31,7). Gli inibitori reversibili<br />

delle acetilcolinesterasi (IACh) sono gli<br />

unici farmaci approvati in Italia per il trattamento<br />

della DA. Attualmente le molecole<br />

presenti in commercio sono donepezil,<br />

rivastigmina e galantamina, con indicazione<br />

registrata nella DA di grado lieve-<br />

moderato. La premessa su cui si è basata<br />

l’introduzione in commercio di questi farmaci<br />

era la dimostrazione di una loro efficacia<br />

nel ritardare il declino cognitivo e<br />

funzionale associato alla DA, a fronte di<br />

un buon profilo di tollerabilità. Tali premesse<br />

sembrano però non essere confermate<br />

dai risultati di recenti revisioni sistematiche<br />

e di uno studio controllato di ampie<br />

dimensioni. Da questi studi risultano<br />

di dubbia rilevanza clinica i benefici statisticamente<br />

significativi emersi utilizzando<br />

sia strumenti di valutazione globale sia<br />

scale cognitive.<br />

Evidenze disponibili<br />

Donepezil, rivastigmina e galantamina<br />

sono stati confrontati con il placebo in numerosi<br />

studi randomizzati controllati<br />

(RCT), inclusi in varie revisioni sistematiche.<br />

Non vi sono RCT che confrontino le<br />

diverse molecole di IACh tra loro.<br />

Recenti revisioni sistematiche hanno<br />

sintetizzato i risultati degli RCT che hanno<br />

confrontato donepezil e placebo. Rispetto<br />

al placebo il donepezil somministrato<br />

al dosaggio di 5 o 10 mg/die per periodi<br />

che vanno da 3 a 12 mesi produce<br />

un miglioramento cognitivo statistica-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico delle<br />

Unità di Valutazione Alzheimer (UVA) individuate dalle Regioni e dalle<br />

Provincie Autonome di Trento e Bolzano, è limitata ai pazienti con malattia<br />

di Alzheimer di grado lieve e moderato.<br />

� Alle UVA è affidato il compito di effettuare o, eventualmente, confermare<br />

una diagnosi precedente e di stabilire il grado di severità in<br />

accordo alla scala MMSE.<br />

� Il piano terapeutico deve essere formulato sulla base della diagnosi<br />

iniziale di probabile demenza di Alzheimer di grado lieve-moderato.<br />

� La risposta clinica dovrà essere monitorata ad intervalli regolari dall’inizio<br />

della terapia:<br />

• a 1 mese, per la valutazione degli effetti collaterali e per l’aggiustamento<br />

del piano terapeutico;<br />

• a 3 mesi, per una prima valutazione della risposta e per il monitoraggio<br />

della tollerabilità: la rimborsabilità del trattamento oltre i tre<br />

mesi deve basarsi sul non peggioramento dello stato cognitivo del<br />

paziente valutato tramite MMSE ed esame clinico;<br />

• ogni 6 mesi per successive valutazioni della risposta e della tollerabilità.<br />

mente significativo. Utilizzando il Mini<br />

Mental State Examination (MMSE, punteggio<br />

massimo 30 punti) la differenza osservata<br />

è di 1,8 punti a favore del donepezil<br />

(10 mg/die per 52 settimane), mentre<br />

utilizzando la sezione cognitiva della<br />

scala a 70 punti Alzheimer Disease Assessment<br />

Scale (ADAS-Cog) si osserva un miglioramento<br />

di 2,0 e 3,1 punti (rispettivamente<br />

con 5 e 10 mg/die per 24 settimane).<br />

Il quadro clinico globale valutato mediante<br />

la scala a 7 punti Clinician’s Interview<br />

Based Impression of Change (CIBIC<br />

plus) migliora di circa 0,5 punti. Gli effetti<br />

avversi più frequenti associati all’uso del<br />

donepezil sono di tipo colinergico: diarrea<br />

(Absolute Risk Increase rispetto al placebo,<br />

ARI = 12%) e nausea (ARI = 5%). L’interruzione<br />

della terapia a causa di effetti<br />

avversi è significativamente maggiore tra<br />

i trattati con donepezil rispetto a quelli<br />

con placebo (ARI = 6%), mentre la frequenza<br />

di eventi avversi gravi non differisce<br />

significativamente.<br />

Lo studio AD 2000, finanziato dal servizio<br />

sanitario britannico, merita una<br />

considerazione particolare in quanto ha il<br />

follow-up più lungo mai realizzato su pazienti<br />

affetti da AD in trattamento con<br />

IACh (3 anni), ed è uno dei pochi RCT<br />

pubblicati ad avere considerato come out-


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

come primario il rischio di istituzionalizzazione<br />

che d’altra parte non necessariamente<br />

rappresenta un buon outcome nella<br />

DA e nelle demenze in genere. Dei 565<br />

pazienti affetti da DA di grado lieve-moderato,<br />

282 sono stati assegnati a trattamento<br />

con donepezil e 283 a placebo; 292<br />

pazienti sono stati seguiti per 60 settimane<br />

e 111 fino a 114 settimane. I risultati<br />

mostrano che il rischio di istituzionalizzazione<br />

dei pazienti sottoposti a trattamento<br />

con donepezil non differisce significativamente<br />

da quello dei pazienti<br />

del gruppo placebo (rischio relativo 0,97;<br />

IC 95% 0,72- 1,30 p = 0,80). Anche combinando<br />

il rischio di istituzionalizzazione<br />

e di progressione della disabilità non sono<br />

state osservate differenze significative tra<br />

donepezil e placebo (rischio relativo 0,96;<br />

IC 95% 0,74-1,24 p = 0,70). Anche per gli<br />

altri outcome considerati dallo studio<br />

(sintomi comportamentali, psicopatologia<br />

dei caregiver, costi assistenziali, tempo<br />

non retribuito impiegato dai caregiver<br />

per l’assistenza al malato, eventi avversi o<br />

decessi, dosi diverse di donepezil) non<br />

sono state osservate differenze statisticamente<br />

significative rispetto al placebo. I<br />

pazienti in trattamento con donepezil<br />

hanno mostrato nelle prime 12 settimane<br />

un miglioramento medio di 0,9 punti<br />

del MMSE e di 1 punto della scala funzionale<br />

Bristol Activities of Daily Living<br />

(BADLS). Successivamente, entrambi i<br />

gruppi (donepezil e placebo) hanno mostrato<br />

un ritmo analogo di peggioramento<br />

nel tempo. Durante lo studio, 167 pazienti<br />

hanno sospeso in cieco il trattamento<br />

con donepezil senza mostrare particolari<br />

problemi dopo l’interruzione. Gli<br />

autori dello studio hanno inoltre effettuato<br />

una valutazione economica mostrando<br />

che, nell’ambito del servizio sanitario<br />

britannico, la terapia con donepezil<br />

non produce sostanziali riduzioni dei<br />

costi assistenziali per i pazienti con DA.<br />

In sostanza lo studio ha confermato i risultati<br />

dei precedenti RCT sugli IACh, dimostrando<br />

che l’uso di donepezil produce<br />

un miglioramento dei punteggi nelle<br />

scale cognitive e funzionali, ma ha messo<br />

in dubbio la rilevanza clinica di questi<br />

outcome e la costo-efficacia del farmaco.<br />

La pubblicazione dello studio ha innescato<br />

un dibattito sulla utilità clinica del donepezil<br />

(e quindi anche degli altri IACh,<br />

vista l’assenza di provate differenze in termini<br />

di efficacia tra molecole diverse) nella<br />

terapia della DA. Numerose sono state<br />

le critiche su aspetti metodologici relativi<br />

al disegno e alla conduzione di questa in-<br />

dagine. In particolare è stato sottolineato<br />

che la ridotta numerosità di reclutamento<br />

rispetto a quanto programmato (565<br />

pazienti invece di 3000), pur permettendo<br />

di raggiungere la potenza necessaria<br />

per dimostrare o confutare le ipotesi legate<br />

agli outcome primari, ha portato a<br />

stime con intervalli di confidenza relativamente<br />

ampi (compatibili con circa 30%<br />

di riduzione e 30% di aumento del rischio<br />

associato alla terapia con donepezil). Secondo<br />

alcuni autori inoltre, i ripetuti periodi<br />

di washout al termine delle varie fasi<br />

dello studio potrebbero avere provocato<br />

una perdita dei benefici ottenuti mediante<br />

terapia con donepezil. Una revisione sistematica<br />

Cochrane aggiornata al 2003 ha<br />

analizzato i risultati di 8 RCT (pubblicati<br />

e non) sulla rivastigmina. Rispetto al placebo,<br />

il farmaco somministrato a dosi di<br />

6-12 mg/die produce, al termine di un follow-up<br />

di 26 settimane, un miglioramento<br />

cognitivo quantificabile in 2,1 punti<br />

alla ADAS-Cog e un miglioramento funzionale<br />

pari a 2,2 punti della Progressive<br />

Disability Scale (PDS) nell’attività della<br />

vita quotidiana. Nausea (ARI = 17%) e vomito<br />

(ARI = 14%) sono gli effetti avversi<br />

più comunemente associati alla terapia, e<br />

causano il 9% in più di sospensioni del<br />

trattamento rispetto al placebo.<br />

Per quanto riguarda la galantamina<br />

una revisione sistematica che ha incluso 8<br />

trial, di cui 6 pubblicati, mostra un miglioramento<br />

cognitivo (testato mediante<br />

la scala ADAS-Cog) e globale (scale CIBIC<br />

plus o CGIC) rispetto al placebo a dosi<br />

comprese tra 16 e 36 mg/die in soggetti<br />

con DA di grado lieve-moderato. L’effetto<br />

sulla sfera cognitiva sembra aumentare<br />

con la durata del trattamento, che tuttavia<br />

negli studi considerati non supera i 6<br />

mesi. Fino al 20% dei pazienti trattati con<br />

galantamina presenta effetti avversi di<br />

tipo colinergico, che causano più frequentemente<br />

del placebo sospensioni della<br />

terapia (ARI = 14%).<br />

Le metanalisi sugli IACh<br />

Due metanalisi, pubblicate nel 2004<br />

e nel 2005, hanno analizzato in maniera<br />

cumulativa i risultati di RCT di confronto<br />

tra i vari IACh in commercio e il placebo.<br />

Sostanzialmente le conclusioni dei<br />

due lavori sono simili: nei pazienti con<br />

DA il trattamento con IACh produce benefici<br />

statisticamente significativi sia utilizzando<br />

strumenti di valutazione globale<br />

(scala CIBIC plus o la scala GCI), sia<br />

quando si utilizzano scale cognitive (ad<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

es. la ADAS-Cog). L’effetto terapeutico sul<br />

quadro clinico globale degli IACh rispetto<br />

al placebo è del 9% (IC 95% 6-12), corrispondente<br />

a un Number Needed to Treat<br />

(NNT) di 12 (IC 95% 9-16). Ciò significa<br />

che per ottenere un miglioramento clinico<br />

globale di qualsiasi entità in un nuovo<br />

paziente è necessario trattare 12 pazienti<br />

con IACh. L’analisi dei dati di sicurezza,<br />

cioè il calcolo del Number Needed<br />

to Harm (NNH), porta a stime analoghe:<br />

ogni 12 pazienti trattati con IACh (IC<br />

95% 10-18) si avrà un nuovo paziente<br />

con effetti avversi. Per quanto concerne<br />

la sicurezza degli IACh considerati globalmente,<br />

la proporzione dei pazienti<br />

trattati che interrompe la terapia è maggiore<br />

che nel gruppo placebo (ARI = 8%),<br />

particolarmente a causa di effetti avversi<br />

(ARI = 7%). L’apparente “pareggio” tra<br />

benefici e rischi, in termini di NNT e<br />

NNH, va interpretato considerando l’importanza<br />

di un potenziale guadagno in<br />

termini di deterioramento clinico in un<br />

paziente affetto da DA a fronte della comparsa<br />

di effetti avversi che, pur potendo<br />

portare in molti casi a una sospensione<br />

del trattamento, sono reversibili e non<br />

gravi. L’entità del miglioramento clinico<br />

globale è tuttavia modesta, e la sua ricaduta<br />

su esiti assistenziali rilevanti, quali<br />

il carico assistenziale per i caregiver o un<br />

ritardo nella istituzionalizzazione del paziente,<br />

resta ancora da chiarire. La revisione<br />

di Kaduszkiewicz et al. include una<br />

valutazione accurata della qualità metodologica<br />

dei singoli RCT dalla quale<br />

emergono problemi sostanziali riguardanti<br />

il disegno degli studi e l’analisi dei<br />

dati. Scelte metodologiche inappropriate<br />

potrebbero aver introdotto dei bias che<br />

hanno particolarmente enfatizzato i benefici<br />

associati all’uso degli IACh. La presenza<br />

di carenze metodologiche e di modesti<br />

vantaggi clinici fa concludere gli autori<br />

che “le basi scientifiche per raccomandare<br />

gli IACh nel trattamento della<br />

DA sono discutibili”.<br />

Implicazioni cliniche<br />

dei recenti risultati<br />

299<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Tra i pazienti affetti da DA la percentuale<br />

attesa di responder alla terapia con<br />

IACh, intesi come individui che mostrano<br />

un qualsiasi miglioramento accertabile<br />

mediante una scala clinica globale, è<br />

circa del 10%. Poiché non vi è modo di<br />

individuare in anticipo i pazienti che risponderanno<br />

alla terapia, una possibile<br />

85


85<br />

300<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

strategia prescrittiva – adottata dall’Agenzia<br />

Italiana del Farmaco e da altre istituzioni<br />

estere, come il britannico National<br />

Institute for Clinical Excellence<br />

(NICE) – consiste nel decidere la prosecuzione<br />

del trattamento sulla base della<br />

risposta clinica a 3 mesi: solo i pazienti<br />

che dopo 3 mesi di trattamento non peggiorano<br />

o mostrano un miglioramento<br />

del punteggio MMSE rispetto alla baseline<br />

saranno candidabili a continuare la terapia<br />

con IACh. I risultati dello studio osservazionale<br />

CRONOS mostrano, infatti,<br />

che la presenza di una risposta al trattamento<br />

dopo 3 mesi aumenta significativamente<br />

la probabilità di mantenere un<br />

miglioramento cognitivo anche 9 mesi<br />

dopo l’inizio della terapia (OR = 20,6; IC<br />

95% 17,2-24,6). Poiché tuttavia si è visto<br />

che i miglioramenti cognitivi associati al<br />

trattamento con IACh sono di modesta<br />

entità, dovendosi basare sulla risposta individuale<br />

di singoli pazienti è opportuno<br />

chiedersi se il MMSE, unitamente a una<br />

valutazione clinica informale e soggettiva,<br />

sia un criterio appropriato per decidere<br />

la prosecuzione del trattamento con<br />

IACh, considerando che:<br />

• nessuno dei trial sugli IACh nella DA ha<br />

utilizzato il punteggio MMSE come outcome<br />

cognitivo primario, che nella<br />

maggioranza degli studi è rappresentato<br />

dalla scala ADASCog; il MMSE infatti<br />

non è ritenuto, dalla maggior parte<br />

degli autori, uno strumento adeguato a<br />

misurare l’efficacia degli IACh;<br />

• analizzando gli studi in cui il MMSE è<br />

stato utilizzato come test cognitivo nella<br />

DA risulta che il deterioramento atteso<br />

annualmente in pazienti non trattati<br />

è di circa 3,3 punti (IC 95% 2,9-3,7),<br />

e che le differenze osservate tra effetto<br />

dei farmaci e placebo (0,68-1,36 punti)<br />

sono minori dell’errore medio di stima<br />

del MMSE (2,8 punti);<br />

• i risultati di recenti RCT mostrano, confermando<br />

precedenti osservazioni, che<br />

il miglioramento osservato al MMSE durante<br />

i primi 3-6 mesi di terapia con donepezil<br />

non è predittivo della risposta a<br />

lungo termine.<br />

Pur senza togliere importanza alla scelta<br />

di strumenti idonei a monitorare lo stato<br />

cognitivo e funzionale, l’aspetto sostanziale<br />

da considerare quando si interpretano<br />

i risultati degli studi sugli IACh<br />

nella DA è tuttavia un altro, e riguarda la<br />

rilevanza clinica delle differenze osservate.<br />

Tutti gli RCT pubblicati, eccetto pochi<br />

tra cui lo studio AD 2000, hanno considerato<br />

come outcome primario una varia-<br />

zione del punteggio di scale cliniche che<br />

consentono quantificazioni formali di deterioramento<br />

cognitivo, globale o funzionale.<br />

Questa scelta nasce dal fatto che, per<br />

ottenere l’approvazione di un farmaco<br />

come agente antidemenza, la Food and<br />

Drug Administration americana richiede<br />

la dimostrazione di una differenza significativa<br />

rispetto al placebo, utilizzando una<br />

delle suddette scale. Come già accennato<br />

in precedenza, non è tuttavia chiaro se ai<br />

miglioramenti rilevati mediante questi<br />

outcome surrogati corrisponda un beneficio<br />

anche su misure di esito più rilevanti<br />

per i pazienti con DA.<br />

La valutazione critica delle prove di efficacia<br />

che hanno promosso gli IACh all’attuale<br />

ruolo nella terapia della DA insieme<br />

con le più recenti revisioni sistematiche<br />

e studi clinici portano a dover tenere<br />

conto che:<br />

• rispetto al placebo, nei pazienti affetti<br />

da DA, la terapia con IACh produce benefici<br />

cognitivi e funzionali di modesta<br />

entità;<br />

• questi benefici non hanno ricadute su<br />

esiti clinicamente e socialmente più rilevanti,<br />

come il rischio di istituzionalizzazione,<br />

la progressione della disabilità<br />

e il carico assistenziale per i caregiver;<br />

• la percezione di efficacia che ha portato<br />

alla registrazione e alla rimborsabilità<br />

di queste molecole è nata dalle conclusioni<br />

positive di singoli RCT i cui risultati<br />

potrebbero essere stati distorti a<br />

favore degli IACh in conseguenza di discutibili<br />

scelte metodologiche riguardanti<br />

il disegno dello studio e l’analisi<br />

dei dati.<br />

Particolari avvertenze<br />

La risposta clinica dovrà essere monitorata<br />

ad intervalli regolari:<br />

• a 1 mese, per la valutazione degli effetti<br />

collaterali e per l’aggiustamento del<br />

piano terapeutico;<br />

• a 3 mesi, per una prima valutazione della<br />

risposta e per il monitoraggio della<br />

tollerabilità; la decisione sulla eventuale<br />

prosecuzione del trattamento oltre i<br />

tre mesi dovrà essere basata sul non peggioramento<br />

dello stato cognitivo del paziente<br />

valutato mediante MMSE e l’esame<br />

clinico; l’andamento clinico nei primi<br />

mesi di terapia è fortemente indicativo<br />

dell’andamento a più lungo termine;<br />

nell’ambito del progetto Cronos il<br />

55% dei pazienti rispondenti a 3 mesi<br />

(intesi come coloro che hanno avuto<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

una variazione del MMSE di almeno 2<br />

punti) mantengono poi la risposta a 9<br />

mesi, mentre solo il 6% dei pazienti non<br />

rispondenti a 3 mesi presenta successivamente<br />

una risposta a 9 mesi;<br />

• ripetuta ogni 6 mesi per successive valutazioni<br />

della risposta e della tollerabilità.<br />

In aggiunta a ciò è opportuno ricordare<br />

che il trattamento deve essere interrotto<br />

nel caso di scarsa tollerabilità o scarsa<br />

compliance e in tutti i casi in cui, secondo<br />

il giudizio dell’unità valutativa, il<br />

beneficio clinico sia insufficiente per giustificare<br />

una continuazione della terapia.<br />

Il trattamento deve essere, comunque, interrotto<br />

quando il punteggio MMSE abbia<br />

raggiunto un valore uguale o inferiore<br />

a 10.<br />

Le Unità di Valutazione Alzheimer dovranno<br />

garantire:<br />

• la capacità di valutare il paziente con disturbi<br />

cognitivo-comportamentali seguendo<br />

un percorso diagnostico strutturato;<br />

• la capacità di mantenere un contatto ed<br />

una interazione costante con il medico<br />

di medicina generale in modo da assicurare<br />

la continuità dell’assistenza sanitaria<br />

al paziente.<br />

Criteri NINCDS-ADRDA per la diagnosi<br />

di probabile demenza di Alzheimer<br />

a) Criteri che devono essere presenti contemporaneamente:<br />

• demenza stabilita dall’esame clinico e<br />

documentata da test oggettivi (ad es.<br />

MMSE) e confermata dalla somministrazione<br />

di test neuropsicologici;<br />

• deficit in due o più funzioni cognitive;<br />

• progressivo deterioramento della memoria<br />

e di almeno un’altra funzione cognitiva;<br />

• nessun disturbo della coscienza;<br />

• comparsa tra i 40 e i 90 anni;<br />

• assenza di altre patologie del SNC o malattie<br />

sistemiche che possano causare<br />

demenza.<br />

b) Criteri a supporto della diagnosi:<br />

• progressivo deterioramento di specifiche<br />

funzioni cognitive quali linguaggio<br />

(afasia), capacità motoria (aprassia) e<br />

percezione (agnosia);<br />

• riduzione della indipendenza nello svolgimento<br />

delle attività quotidiane;<br />

• storia familiare di disturbi simili;<br />

• eventuale quadro di neuroimaging (ad<br />

es. atrofia cerebrale).


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Bibliografia<br />

1. Alzheimer e inibitori delle colinesterasi:<br />

c’è qualcosa di nuovo? Bollettino di<br />

Informazione sui Farmaci 2006; 1: 19-25.<br />

2. Birks JS,et al. Donepezil for dementia due<br />

to Alzheimer’s disease. Cochrane<br />

Database Syst Rev 2003.<br />

3. Courtney C, et al.; AD2000<br />

Collaborative Group. Long-term donepezil<br />

treatment in 565 patients with<br />

Alzheimer’s disease (AD2000): randomised<br />

double-blind trial. Lancet 2004;<br />

363: 2105-15.<br />

4. Drugs for Alzheimer’s disease.<br />

Therapeutic Letter 2005;<br />

www.ti.ubc.ca/PDF/56.pdf (ultimo accesso<br />

verificato il 22/11/2006).<br />

5. Ferri CP, et al.; Alzheimer’s Disease<br />

International. Global prevalence of<br />

dementia: a Delphi consensus study.<br />

Lancet 2006; 366: 2112-7.<br />

6. Holmes C, et al. AD2000: design and<br />

conclusions. Lancet 2004; 364:1213.<br />

7. Kaduszkiewicz H, et al. Cholinesterase<br />

inhibitors for patients with Alzheimer’s<br />

disease: systematic review of randomised<br />

clinical trials. BMJ 2005; 331: 321-7.<br />

8. Lanctot KL, et al. Efficacy and safety of<br />

cholinesterase inhibitors in Alzheimer’s<br />

disease: a metaanalysis. CMAJ 2003;<br />

169: 557-64.<br />

9. National Institute for Clinical Excellence.<br />

Guidance on the use of donepezil, rivastigmine<br />

and galantamine for the treatment<br />

of Alzheimer’s disease. Technology<br />

Appraisal n. 19.<br />

www.nice.org.uk/pdf/ALZHEIMER_full_g<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

301<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

DONEPEZIL<br />

� ARICEPT 28 cpr riv 10 mg PT / PHT � ARICEPT 28 cpr riv 5 mg PT / PHT � MEMAC 28 cpr riv 10 mg PT / PHT � MEMAC 28 cpr riv 5 mg PT / PHT<br />

GALANTAMINA<br />

� REMINYL 56 cpr riv 12 mg PT / PHT � REMINYL 56 cpr riv 4 mg PT / PHT � REMINYL 56 cpr riv 8 mg PT / PHT<br />

RIVASTIGMINA<br />

� EXELON 56 cps 1,5 mg PT / PHT � EXELON 56 cps 3 mg PT / PHT � EXELON 56 cps 4,5 mg PT / PHT � EXELON 56 cps 6 mg PT / PHT � PROMETAX 56<br />

cps 1,5 mg PT / PHT � PROMETAX 56 cps 3 mg PT / PHT � PROMETAX 56 cps 4,5 mg PT / PHT � PROMETAX 56 cps 6 mg PT / PHT<br />

NOTA 87<br />

Antispastici urinari:<br />

• ossibutinina<br />

Background<br />

In condizioni normali, la minzione ha<br />

inizio per contrazione del muscolo detrusore<br />

della vescica, mediata dall’innervazione<br />

colinergica, cui segue un rilasciamento<br />

dello sfintere urinario. In caso di<br />

instabilità del detrusore, contrazioni involontarie<br />

della vescica causano pollachiuria,<br />

bisogno impellente di urinare e<br />

incontinenza.<br />

L’ossibutinina è un farmaco anticolinergico<br />

utilizzato nel trattamento della vescica<br />

iperattiva. L’ossibutinina determina<br />

un rilasciamento della muscolatura liscia<br />

vescicale, sia per la sua attività antimuscarinica<br />

sia per un effetto diretto sulla<br />

muscolatura liscia.<br />

Evidenze disponibili<br />

Molti studi clinici hanno dimostrato<br />

la reale efficacia dell’ossibutinina nel controllo<br />

della iperattività detrusoriale, inclusa<br />

l’iperreflessia. Il farmaco, riducendo efficacemente<br />

la frequenza della minzione,<br />

diminuisce il numero degli episodi di incontinenza<br />

e incrementa la capacità della<br />

uidance.pdf (ultimo accesso verificato il<br />

11/22/2006).<br />

10. Sano M, et al. A controlled trial of selegiline,<br />

alpha-tocopherol, or both as treatment<br />

for Alzheimer’s disease. The<br />

Alzheimer’s Disease Cooperative Study.<br />

N Engl J Med 1997; 336: 1216-22.<br />

11. Whitehead A, et al. Donepezil for the<br />

symptomatic treatment of patients with<br />

mild to moderate Alzheimer’s disease: a<br />

meta-analysis of individual patient data<br />

from randomised controlled trials. Int J<br />

Geriatr Psychiatry 2004; 19: 624-33.<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007B<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alla seguente condizione:<br />

� pazienti affetti da incontinenza urinaria, nei casi in cui il disturbo minzionale<br />

sia correlato a patologie del sistema nervoso centrale (ad es.<br />

ictus, morbo di Parkinson, traumi, tumori, spina bifida, sclerosi multipla).<br />

vescica. Thuroff et al. hanno raccolto 15<br />

studi clinici controllati e randomizzati su<br />

un totale di 476 pazienti trattati con ossibutinina.<br />

La riduzione media dell’incontinenza<br />

urinaria osservata in tali soggetti è<br />

stata circa il 52% e la riduzione media relativa<br />

alla frequenza della minzione nelle<br />

24 ore è stata circa il 33%. In tale studio<br />

la compliance dei pazienti è stata del 97%<br />

e la comparsa di effetti collaterali (prevalentemente<br />

secchezza delle fauci) è stata<br />

osservata solo dell’8%. L’efficacia dell’ossibutinina<br />

è stata dimostrata anche per<br />

somministrazione intravescicale.<br />

85<br />

87


87<br />

88<br />

302<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

OXIBUTININA<br />

� OSSIBUTININA MERCK GENERICS 30 cpr 5 mg [G] � OXIBUTININA EG 30 cpr 5 mg [G]<br />

Bibliografia<br />

1. Amarenco G, et al. Qualité de vie des femmes<br />

souffrant d’impériosité mictionelle<br />

avec ou sans fuites: étude prospective<br />

aprés traitement par oxybutinine (1701<br />

cas). Presse Medicale 1998; 27: 5.<br />

NOTA 88<br />

Cortisonici per uso topico<br />

Background<br />

Alcune malattie infiammatorie croniche<br />

che colpiscono primariamente la cute,<br />

soprattutto quando le lesioni abbiano<br />

estensione limitata, possono essere efficacemente<br />

controllate, attraverso il ricorso a<br />

steroidi per applicazione topica. L’applicazione<br />

topica del farmaco offre il vantaggio<br />

di limitare, in buona parte, gli effetti al sito<br />

di applicazione. Le condizioni cliniche che<br />

possono trarre beneficio da un trattamento<br />

con steroidi topici comprendono: gli eczemi<br />

da contatto, la dermatite atopica, la<br />

psoriasi (per lesioni di estensione limitata,<br />

in genere inferiore al 10% della superficie<br />

corporea), il pemfigoide bolloso, il lichen<br />

planus, il lupus eritematoso discoide cronico<br />

e in misura più limitata la vitiligine. In<br />

base alla loro potenza, valutata in genere<br />

attraverso test di vasocostrizione, gli steroidi<br />

topici possono essere classificati come<br />

deboli o di classe I (ad es. idrocortisone,<br />

prednisone, clobetasone butirrato), moderatamente<br />

potenti o di classe II (ad es.<br />

triamcinolone acetonide, betametasone<br />

benzoato e valerato), potenti o di classe III<br />

(ad es. dilfucortolone valerato, betametasone<br />

dipropionato, fluocinamide) e molto<br />

potenti o di classe IV (ad es. clobetasolo<br />

propionato). Un differente modo di classificare<br />

gli steroidi topici prevede classi da 1<br />

a 7 ove la classe 1 comprende steroidi molto<br />

potenti e la classe 7 steroidi deboli. L’efficacia<br />

degli steroidi topici si può potenziare<br />

aumentandone l’assorbimento attraverso<br />

medicazioni occlusive. Fondamenta-<br />

2. Palmer LS, et al. Complications of intravesical<br />

oxybutynin chloride therapy in the<br />

pediatric myelorneningocele population. J<br />

Urol 1997; 157: 638.<br />

3. Thuroff JW, et al. Medical treatment and<br />

medical side effects in urinary incontinence in<br />

the elderly. World J Urol 1998; 16 Suppl 1: S48.<br />

le è poi considerare la diversa capacità di<br />

assorbimento delle varie zone corporee: se<br />

si assume pari a 1 l’assorbimento sull’avambraccio,<br />

sullo scroto questo è 40 volte<br />

maggiore, 6 volte maggiore sulla fronte e 4<br />

volte maggiore nella regione delle ascelle.<br />

Evidenze disponibili<br />

Gli steroidi per uso topico sono efficaci<br />

nel controllo dei sintomi associati alla<br />

dermatite allergica da contatto. Bisogna,<br />

tuttavia, notare come gli steroidi topici<br />

possano essere, a loro volta, responsabili<br />

di sensibilizzazione da contatto. Sebbene<br />

largamente impiegati, gli steroidi topici<br />

non sembrano efficaci nel trattamento<br />

della dermatite irritativa da contatto. Nella<br />

dermatite cronica delle mani, condizione<br />

in genere multifattoriale, gli steroidi topici<br />

hanno documentata efficacia ma non<br />

vi sono prove che indichino i vantaggi di<br />

brevi cicli con steroidi potenti rispetto ad<br />

applicazione prolungata di steroidi di bassa<br />

potenza. In uno studio randomizzato<br />

un trattamento intermittente (3 applicazioni<br />

settimanali) con uno steroide potente<br />

come il mometasone, dopo soppressione<br />

dei sintomi con trattamento<br />

continuativo per 9 settimane, offriva un<br />

controllo dei sintomi a 36 settimane<br />

nell’83% dei pazienti rispetto al 26% dei<br />

pazienti non trattati. Una revisione sistematica<br />

conferma l’efficacia degli steroidi<br />

topici nel controllo dei sintomi della dermatite<br />

atopica. Gli oltre 40 studi analiz-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007B<br />

La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi di specialisti, secondo modalità<br />

adottate dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e<br />

Bolzano, è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� pazienti affetti da patologie cutanee gravi e croniche<br />

(ad es. psoriasi, dermatite atopica).<br />

zati avevano durata molto limitata (1-6<br />

settimane) e valutavano differenti molecole<br />

con grande variabilità nella stima degli<br />

effetti (13-90% di risposta). Un solo studio<br />

controllato e randomizzato considera<br />

l’effetto degli steroidi topici nel prevenire<br />

le recidive della dermatite atopica una volta<br />

ottenuta la remissione clinica. Lo studio<br />

mostra come l’applicazione di fluticasone<br />

propionato per due giorni consecutivi<br />

della settimana per 16 settimane dopo<br />

un trattamento continuativo per 4 settimane,<br />

permetta un miglior controllo dei<br />

sintomi rispetto al placebo.<br />

Come indicato da una revisione sistematica,<br />

solo dati a breve termine (periodi<br />

di trattamento non superiori in genere alle<br />

6-8 settimane) sono disponibili circa gli effetti<br />

degli steroidi topici di media e alta<br />

potenza nella psoriasi. Le medicazioni occlusive<br />

accrescono l’attività clinica in questa<br />

condizione.<br />

Uno studio controllato e randomizzato<br />

indica come il clobetasolo propionato<br />

topico sia più efficace degli steroidi sistemici<br />

nel controllo del pemfigoide bolloso<br />

con lesioni estese e si associ a minore mortalità<br />

ed eventi avversi.<br />

Come indicato da una metanalisi, la<br />

fotoprotezione e l’impiego di steroidi topici<br />

risultano misure efficaci nel ridurre<br />

l’entità delle manifestazioni cliniche del<br />

lupus eritematoso discoide cronico.<br />

Gli steroidi topici sono frequentemente<br />

impiegati nel controllo dei sintomi<br />

del lichen planus sia cutaneo sia mucoso.<br />

Le prove disponibili, raccolte in due


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

revisioni sistematiche, sono tuttavia limitate<br />

per quanto riguarda le localizzazioni<br />

cutanee, mentre sono più convincenti<br />

per quanto riguarda gli effetti sulle<br />

lesioni mucose.<br />

Una revisione sistematica indica<br />

come gli steroidi topici potenti per periodi<br />

prolungati (4-6 mesi) possano indurre<br />

un variabile grado di ripigmentazione<br />

nella vitiligine di recente insorgenza<br />

e di estensione limitata. Tali trattamenti<br />

protratti si associano a frequen-<br />

ALCINONIDE<br />

� HALCIDERM crema derm 30 g 0,1 %<br />

ALCLOMETASONE<br />

� LEGEDERM crema derm 20 g 0,1% � LEGEDERM loz derm 20 g 0,1% � LEGEDERM ung derm 20 g 0,1%<br />

BECLOMETASONE<br />

� MENADERM SIMPLEX crema derm 30 g 0,025% � MENADERM SIMPLEX loz derm 30 g 0,025%<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

303<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

BETAMETASONE<br />

� BETTAMOUSSE schiuma derm 100 g � ECOVAL 70 crema derm 30 g 0,1% � ECOVAL 70 loz derm 30 g 0,1% � ECOVAL 70 ung derm 30 g 0,1%<br />

BUDESONIDE<br />

� BIDIEN crema derm 30 g 0,025% � BIDIEN loz derm 30 g 0,025% � BIDIEN ung derm 30 g 0,025 % � PREFERID crema derm 30 g 0,025%<br />

CLOBETASOLO<br />

� CLOBESOL crema derm 30 g 0,5 mg/g � CLOBESOL ung derm 30 g 0,5 mg/g � OLUX schiuma cutanea 100 g 0,05%<br />

CLOBETASONE<br />

� EUMOVATE crema derm 30 g 0,05%<br />

DESAMETASONE 21-FOSFATO DISODICO<br />

� SOLDESAM ung derm 30 g 0,2%<br />

DESAMETASONE VALERATO<br />

� DERMADEX crema derm 30 g 0,1%<br />

DESOSSIMETASONE<br />

� FLUBASON 15 bust emuls derm 2 g<br />

DIFLUCORTOLONE<br />

� CORTICAL crema derm 30 g 0,2% � CORTICAL pom derm 20 g 0,3% � DERVIN crema derm 30 g 0,3% � NERISONA soluz derm 30 ml 0,1% � NERISONA<br />

FORTE crema idrof 20 g 0,3% � NERISONA FORTE ung derm 20 g 0,3% � TEMETEX crema idrof 20 g 0,3%<br />

FLUOCINOLONE ACETONIDE<br />

� FLUOVITEF pom derm 30 g 0,025% [G] � ULTRADERM pom derm 60 g 0,025%<br />

FLUOCINONIDE<br />

� TOPSYN loz derm 30 ml 0,05%<br />

FLUOCORTIN ESTERE BUTILICO<br />

� VASPIT crema derm 30 g 0,75%<br />

FLUOCORTOLONE PIVALATO/FLUOCORTOLONE<br />

� CAPROATO ULTRALAN crema derm 30 g 0,25% + 0,25%<br />

FLUOCORTOLONE/FLUOCORTOLONE CAPROATO<br />

� ULTRALAN crema derm 30 g 0,25 % + 0,25 %<br />

ti effetti avversi locali. Per ridurre gli effetti<br />

avversi sono state proposte modalità<br />

di trattamento che prevedono una settimana<br />

di sospensione ogni tre settimane<br />

di trattamento.<br />

Particolari avvertenze<br />

Gli steroidi potenti non dovrebbero<br />

essere applicati in zone cutanee ad elevato<br />

assorbimento (ad es. aree di piega e scro-<br />

FLUTICASONE<br />

� FLIXODERM crema derm 30 g 0,05% � FLIXODERM ung derm 30 g 0,005%<br />

to). Tali steroidi potenti non sono inoltre<br />

consigliabili in età infantile.<br />

Gli steroidi non vanno applicati su<br />

cute ove siano in atto processi infettivi né<br />

su lesioni ulcerative.<br />

Per applicazioni protratte si possono<br />

osservare effetti collaterali locali come teleangectasie,<br />

porpora, ipertricosi, atrofia,<br />

strie distense. Per applicazioni protratte su<br />

aree estese e in zone ad elevato assorbimento<br />

si possono osservare gli effetti avversi<br />

sistemici degli steroidi.<br />

IDROCORTISONE BUTIRRATO<br />

� LOCOIDON crema derm 30 g 0,1% � LOCOIDON crema idrof 30 g 0,1 % � LOCOIDON soluz cutanea 30 ml 0,1% � LOCOIDON ung derm 30 g 0,1 g/100 g<br />

(CONTINUA)<br />

88


88<br />

89<br />

304<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

Background<br />

Le malattie allergiche costituiscono<br />

un serio problema sanitario sia per il costante<br />

e continuo incremento epidemiologico<br />

in Italia (i dati ISTAT si attestano attualmente<br />

sul 20% dell’intera popolazione),<br />

sia per i risvolti farmaco-economici: i<br />

costi per il trattamento e le assenze lavorative<br />

e scolastiche. Le forme perenni alterano<br />

significativamente la qualità di<br />

vita, addirittura tanto quanto l’asma lieve<br />

o moderato.<br />

La rinite e la rinocongiuntivite allergica<br />

rappresentano il più importante fattore<br />

di rischio per lo sviluppo di asma<br />

bronchiale e spesso le due patologie sono<br />

associate. Un non adeguato trattamento<br />

delle vie aeree superiori comporta un insuccesso<br />

terapeutico nel paziente asmatico.<br />

Per questi motivi la rinite allergica<br />

deve essere considerata una patologia importante<br />

sia per le sue caratteristiche di<br />

cronicità sia per il fatto di essere un fattore<br />

aggravante l’asma. A tale proposito deve<br />

essere sottolineato lo stretto legame esistente<br />

tra la rinite allergica e la patologia<br />

asmatica: questo nesso è talmente cruciale<br />

che l’OMS ha stilato un documento che<br />

valuta appunto l’impatto della rinite allergica<br />

sull’asma (ARIA Document “Allergic<br />

Rhinitis and its Impact on Asthma”).<br />

Da tale documento emerge il concetto che<br />

la rinite allergica è caratterizzata da un<br />

processo infiammatorio strettamente dipendente<br />

dall’esposizione all’allergene<br />

causale, anche in assenza di sintomi. Si<br />

evince inoltre che un trattamento ottimale<br />

della rinite allergica può prevenire<br />

l’insorgenza di asma o migliorare l’asma<br />

coesistente. Il documento ARIA ha anche<br />

rivisitato la classificazione e i protocolli te-<br />

LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />

METILPREDNISOLONE<br />

� ADVANTAN crema derm 20 g 0,1% � ADVANTAN crema idrof 20 g 0,1% � ADVANTAN emuls derm 20 g 0,1% � ADVANTAN soluz derm 20 ml 0,1%<br />

� ADVANTAN ung derm 20 g 0,1% � AVANCORT crema derm 20 g 0,1 % � AVANCORT pom derm 20 g 0,1% � AVANCORT ung derm 20 g 0,1%<br />

PREDNICARBATO<br />

� DERMATOP crema derm 30 g 0,25% � DERMATOP pom derm 30 g 0,25 % � DERMATOP ung derm 30 g 0,25 %<br />

TRIAMCINOLONE<br />

� LEDERCORT A/10 crema derm 20 g 0,1% � LEDERCORT A/10 pom derm 20 g 0,1%<br />

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Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007B<br />

La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />

� pazienti affetti da patologie su base allergica di grado medio e grave<br />

(rinocongiuntivite allergica stagionale, orticaria persistente non vasculitica)<br />

per trattamenti prolungati (superiori ai 60 giorni).<br />

rapeutici della rinite allergica. La nuova<br />

classificazione è basata sulla durata dei<br />

sintomi e prevede due forme: intermittente<br />

e persistente. La seconda è caratterizzata<br />

dalla presenza di sintomi rinitici<br />

per più di quattro giorni alla settimana e<br />

per più di quattro settimane consecutive.<br />

A seconda dell’impatto sulle attività del<br />

soggetto, del senso di fastidio e delle ripercussioni<br />

sul sonno, la rinocongiuntivite<br />

allergica è riclassificata in base all’intensità<br />

dei sintomi. Il trattamento pertanto<br />

deve essere differenziato a seconda della<br />

forma e della gravità. Tale trattamento<br />

deve essere indirizzato verso obiettivi prioritari:<br />

l’antagonismo degli effetti indotti<br />

dai mediatori sugli organi bersaglio e la riduzione<br />

dell’accumulo delle cellule infiammatorie<br />

attivate. In questa ottica, l’istamina<br />

costituisce il più importante mediatore<br />

patogenetico.


ollettino d’informazione sui farmaci<br />

Evidenze disponibili<br />

Gli antistaminici sono farmaci che<br />

esplicano il loro ruolo con differenti meccanismi<br />

tra i quali il principale è il blocco<br />

del recettore H1 per l’istamina. I farmaci<br />

di seconda generazione possiedono<br />

proprietà farmacologiche aggiunte che<br />

differiscono tra le diverse molecole. Gli<br />

antistaminici sono in grado di bloccare il<br />

rilascio di mediatori da basofili e mastociti.<br />

Possono avere anche un effetto antinfiammatorio.<br />

ACRIVASTINA<br />

� SEMPREX 42 cps 8 mg<br />

Gli antistaminici di seconda generazione<br />

si sono dimostrati più efficaci e accompagnati<br />

da minori effetti collaterali di<br />

sedazione rispetto a quelli di prima generazione,<br />

nonché da migliore compliance<br />

(monosomministrazione).<br />

Nell’orticaria acuta e cronica sono efficaci<br />

sintomatici. Sono in grado di ridurre<br />

il numero, la dimensione e la durata delle<br />

lesioni cutanee negli episodi di orticaria.<br />

Nell’orticaria cronica si ottengono risultati<br />

migliori nella somministrazione continua<br />

rispetto a quella intermittente al biso-<br />

�<br />

<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />

305<br />

Bif XIII N. 6 2006<br />

gno (36). Nei casi di orticaria vasculitica la<br />

risposta agli antistaminici non è ottimale.<br />

Nella dermatite atopica gli antistaminici non<br />

hanno effetto sul decorso della malattia.<br />

Particolari avvertenze<br />

Le attuali evidenze non supportano l’uso<br />

di antistaminici nella terapia dell’asma<br />

(Gina 2001). Gli antistaminici non sono indicati<br />

nel raffreddore comune sia in monoterapia<br />

sia associati a decongestionanti.<br />

CETIRIZINA<br />

� FORMISTIN 20 cpr riv 10 mg � FORMISTIN gtt os 20 ml 10 mg/ml � VIRLIX 20 cpr riv 10 mg � VIRLIX gtt os 20 ml 10 mg/ml � ZIRTEC 20 cpr riv 10 mg<br />

� ZIRTEC gtt os 20 ml 10 mg/ml<br />

DESLORATADINA<br />

� AERIUS 20 cpr riv 5 mg � AZOMYR 20 cpr riv 5 mg<br />

EBASTINA<br />

� CLEVER 30 cpr riv 10 mg � KESTINE 30 cpr riv 10 mg � KESTINE 30 dosi liof 10 mg<br />

FEXOFENADINA<br />

� TELFAST 20 cpr riv 120 mg � TELFAST 20 cpr riv 180 mg<br />

KETOTIFENE<br />

� ALLEAL 15 cpr 2 mg rilascio prolungato [G] � ALLEAL scir 200 ml 0,2 mg/ml [G] � ALLERKET 15 cpr 2 mg rilascio prolungato [G] � CHETOFEN 15 cpr 2 mg<br />

rilascio prolungato [G] � CHETOFEN scir 200 ml 1 mg/5ml [G] � CHETOTIFENE 15 cpr 2 mg rilascio prolungato [G] � KETOTIFENE EG 15 cpr 2 mg rilascio<br />

prolungato [G] � KETOTIFENE EG scir 200 ml 1 mg/5 ml [G] � ZADITEN 15 cpr 2 mg rilascio prolungato [G] � ZADITEN scir 200 ml 0,2 mg/ml [G] � SOSEFEN<br />

40 cpr solub 1 mg � SOSEFEN gtt os 20 ml 2 mg/ml � STAMIFEN 40 cpr solub 1 mg � STAMIFEN gtt os 20 ml 2 mg/ml<br />

LEVOCETIRIZINA<br />

� XYZAL 20 cpr riv 5 mg � XYZAL 21 cpr riv 5 mg<br />

LORATADINA<br />

� ALORIN 20 cpr 10 mg � ALORIN scir 100 ml 0,1% � CLARITYN 20 cpr 10 mg � CLARITYN 20 cpr eff div 10 mg � CLARITYN scir 100 ml 1 mg/ml<br />

� FRISTAMIN 20 cpr 10 mg � FRISTAMIN 20 cpr eff 10 mg<br />

MIZOLASTINA<br />

� MIZOLLEN 20 cpr 10 mg � MIZOLLEN 20 cpr 10 mg AL/O<br />

OXATOMIDE<br />

� TINSET 30 cpr 30 mg � TINSET os sosp 30 ml 2,5%<br />

PROMETAZINA<br />

� FARGANESSE 20 conf 25 mg � FARGANESSE 5 fiale IM 2 ml<br />

TERFENADINA<br />

� ALLERZIL 60 30 cpr 60 mg<br />

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Data aggiornamento:<br />

novembre 2006<br />

Prossimo aggiornamento previsto:<br />

novembre 2007B

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