NOTE AIFA - Malesci
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ollettino d’informazione sui farmaci<br />
NOTA 1<br />
Gastroprotettori:<br />
• misoprostolo<br />
• esomeprazolo<br />
• lansoprazolo<br />
• omeprazolo<br />
• pantoprazolo<br />
• rabeprazolo<br />
• misoprostolo + diclofenac*<br />
Background<br />
È noto come il trattamento cronico<br />
con i FANS possa determinare un aumentato<br />
rischio di ulcera peptica e delle sue<br />
complicanze gravi (emorragia, perforazione,<br />
ostruzione). Il rischio di ospedalizzazione<br />
per una complicanza grave è stimato<br />
fra l’1 e il 2% per anno, ed aumenta fino<br />
a 4-5 volte nelle categorie a rischio specificate<br />
nella nota limitativa.<br />
Sulla base di studi clinici randomizzati<br />
e osservazionali anche l’uso di anticoagulanti<br />
e l’età avanzata (65-75 anni) sono<br />
risultati essere condizioni predisponenti al<br />
rischio di complicanze gravi del tratto gastrointestinale<br />
superiore. Pertanto tali condizioni<br />
devono essere considerate fattori<br />
suggestivi di popolazioni a maggior rischio,<br />
ma non raccomandazioni tassative<br />
per trattare, ad esempio, tutti gli anziani o<br />
tutti coloro che assumono anticoagulanti.<br />
Gli inibitori di pompa (PPI), fatte salve<br />
le indicazioni della nota 48, ed il misoprostolo<br />
non sono rimborsati quando prescritti<br />
in associazione con i COXIB. Non ci sono<br />
dati a supporto di un beneficio nell’impiego<br />
dei PPI nei pazienti trattati con i COXIB.<br />
Data la rilevanza clinica della tossicità<br />
gastroduodenale indotta dai FANS, numerosi<br />
sono stati inoltre gli studi che hanno<br />
valutato l’efficacia di una “gastroprotezione”<br />
utilizzando accanto agli inibitori di<br />
pompa anche gli analoghi delle prostaglandine<br />
(misoprostolo) e gli anti-secretivi<br />
(H2 antagonisti).<br />
Evidenze disponibili<br />
Misoprostolo<br />
Risulta ancor oggi l’unico farmaco per il<br />
quale esistono dati convincenti che ne di-<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata:<br />
mostrano l’efficacia nel ridurre l’incidenza<br />
delle complicanze gravi (emorragie, perforazioni<br />
e ostruzione pilorica) della gastropatia<br />
da FANS. Lo studio MUCOSA di grandi dimensioni<br />
(8.853 pazienti) ha infatti documentato<br />
una riduzione del 40% di dette<br />
complicanze rispetto al placebo. Una metanalisi<br />
di 24 studi, che ha valutato l’efficacia<br />
del misoprostolo non in base alla riduzione<br />
delle complicanze ma solo in base alla riduzione<br />
dell’incidenza di ulcere gastriche o<br />
duodenali diagnosticate endoscopicamente,<br />
ha confermato detta efficacia: (NNT = 8) per<br />
prevenire un’ulcera gastrica e (NNT = 30) per<br />
prevenire un’ulcera duodenale.<br />
Il misoprostolo somministrato alla<br />
dose di 800 µg ha però una tollerabilità<br />
scarsa (dispepsia, dolore addominale, diarrea)<br />
e nello studio MUCOSA i pazienti che<br />
sospendevano il trattamento per disturbi<br />
gastrointestinali erano più numerosi fra<br />
quelli trattati con misoprostolo più FANS<br />
(27,4%) che fra quelli trattati con FANS<br />
più placebo (20,1% p
1<br />
244<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
ziente. La superiore efficacia dell’inibitore<br />
di pompa rispetto a misoprostolo e a dosi<br />
usuali di H2 bloccanti nel prevenire le ulcere<br />
da FANS potrebbe cioè essere in parte<br />
solo apparente e dovuta a una diversa distribuzione<br />
dei pazienti con infezione nella<br />
popolazione studiata.<br />
Particolari avvertenze<br />
L’importanza dell’infezione da H. pylori<br />
nella strategia di prevenzione del sanguinamento<br />
gastrico causato dai FANS tradizionali<br />
e dall’ASA a basso dosaggio è dimostrato<br />
da uno studio recente che ha rilevato<br />
come nei pazienti con infezione da H. pylori<br />
e una storia di sanguinamento gastrico, l’eradicazione<br />
dell’infezione da H. pylori risulti<br />
equivalente all’omeprazolo nel prevenire<br />
una recidiva del sanguinamento gastrico nei<br />
pazienti che assumono ASA a basse dosi<br />
(probabilità di recidiva del sanguinamento a<br />
6 mesi 1,9% con eradicazione e 0,9% con<br />
omeprazolo). Mentre nei pazienti che assumono<br />
naprossene al posto dell’ASA a basse<br />
dosi l’inibitore di pompa risulta più efficace<br />
della semplice eradicazione (probabilità di<br />
recidiva del sanguinamento a 6 mesi 18,8%<br />
con eradicazione e 4,4% con omeprazolo).<br />
Nei pazienti con storia di sanguinamento<br />
gastrico e che devono continuare<br />
una profilassi secondaria con ASA a basse<br />
dosi, l’eradicazione dell’infezione probabilmente<br />
si pone perciò come strategia<br />
profilattica più conveniente della somministrazione<br />
di un inibitore di pompa. Non<br />
è chiaro se l’eradicazione vada comunque<br />
eseguita in tutti i pazienti infetti che fanno<br />
uso cronico di FANS tradizionali.<br />
Una metanalisi recente di Koch et al. ha<br />
dimostrato che il rischio emorragico da ASA<br />
impiegato come antiaggregante è assai basso<br />
(una emorragia ogni 117 pazienti trattati<br />
con 50-162 mg/die di ASA per una durata<br />
media di 28 mesi). Pertanto, una gastroprotezione<br />
farmacologica generalizzata non è<br />
giustificata. I trial considerati nella metanalisi<br />
escludevano però i pazienti ad alto rischio<br />
emorragico. In mancanza di dati relativi<br />
a questi pazienti, se si estrapola ad essi<br />
l’aumento di emorragie o ulcere da FANS nei<br />
soggetti a rischio (4-5 volte quello di base),<br />
la gastroprotezione nei soggetti a rischio<br />
emorragico trattati “long-term” con ASA potrebbe<br />
essere giustificata specie in presenza<br />
dei fattori di rischio più rilevanti (emorragia<br />
pregressa e pazienti in trattamento con anticoagulanti<br />
e cortisonici). Nei pazienti con<br />
infezione da H. pylori risulta indicata l’eradicazione.<br />
Non è invece appropriato l’uso di<br />
preparazioni “gastroprotette” o tamponate<br />
di ASA, che hanno un rischio emorragico<br />
non differente da quello dell’ASA standard.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
Gli H2-inibitori non sono stati inclusi<br />
tra i farmaci indicati per la prevenzione e<br />
il trattamento del danno gastrointestinale<br />
da FANS perché in dosi standard non riducono<br />
significativamente l’incidenza<br />
delle ulcere gastriche, che sono le più frequenti<br />
fra quelle da FANS anche se hanno<br />
efficacia pressoché uguale a quella del misoprostolo<br />
sulle ulcere duodenali. Una revisione<br />
non sistematica del danno gastrointestinale<br />
da FANS non raccomanda<br />
gli H2-inibitori per la prevenzione dei danni<br />
gastrointestinali da FANS; li ammette<br />
per la terapia delle ulcere previa sospensione<br />
dei FANS, ma non se si seguitano i<br />
FANS. I dati clinici citati non possono essere<br />
applicati ai COXIB.<br />
Va segnalato come in uno studio in pazienti<br />
con storia di sanguinamento gastrico<br />
recente, il trattamento per sei mesi con<br />
omeprazolo più diclofenac si sia dimostrato<br />
egualmente efficace rispetto al celecoxib<br />
nel prevenire la ricorrenza del sanguinamento<br />
gastrico.<br />
Al momento non vi sono ulteriori dati<br />
sulla letteratura scientifica internazionale<br />
che documentino un’efficacia nella gastroprotezione<br />
con misoprostolo e/o inibitori<br />
della pompa protonica nei confronti<br />
del danno gastrointestinale da COXIB.<br />
DICLOFENAC/MISOPROSTOLO<br />
� ARTROTEC 30 cpr 50 mg + 200 mcg � ARTROTEC 30 cpr 75 mg + 200 mcg � MISOFENAC 30 cpr 50 mg + 200 mcg � MISOFENAC 30 cpr 75 mg + 200 mcg<br />
ESOMEPRAZOLO<br />
� AXAGON 14 cpr gastrores 20 mg � AXAGON 14 cpr gastrores 40 mg � ESOPRAL 14 cpr gastrores 20 mg � ESOPRAL 14 cpr gastrores 40 mg � LUCEN 14<br />
cpr gastrores 20 mg � LUCEN 14 cpr gastrores 40 mg � NEXIUM 14 cpr gastrores 20 mg � NEXIUM 14 cpr gastrores 40 mg<br />
LANSOPRAZOLO<br />
� LANSOPRAZOLO EG 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO HEXAL 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO MERCK GENERICS ITALIA 14 cps 15 mg [G] � LAN-<br />
SOPRAZOLO RATIOPHARM ITALIA 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO SANDOZ 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO TEVA PHARMA ITALIA 14 cps 15 mg<br />
[G] � LANSOPRAZOLO EG 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO HEXAL 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO MERCK GENERICS ITALIA 14 cps 30 mg [G]<br />
� LANSOPRAZOLO RATIOPHARM ITALIA 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO SANDOZ 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO TEVA PHARMA ITALIA 14 cps<br />
30 mg [G] � LANSOX 14 cpr orodispers 15 mg [G] � LANSOX 14 cpr orodispers 30 mg [G] � LANSOX 15 14 cps 15 mg [G] � LANSOX 30 14 cps 30 mg [G]<br />
� LIMPIDEX 14 cpr orodispers 15 mg [G] � LIMPIDEX 14 cpr orodispers 30 mg [G] � LIMPIDEX 15 14 cps 15 mg [G] � LIMPIDEX 30 14 cps 30 mg [G]<br />
� ZOTON 14 cpr orodispers 15 mg [G] � ZOTON 14 cpr orodispers 30 mg [G] � ZOTON 15 14 cps 15 mg [G] � ZOTON 30 14 cps 30 mg [G]<br />
MISOPROSTOLO<br />
� CYTOTEC 50 cpr 200 mcg � MISODEX 50 cpr 200 mcg<br />
OMEPRAZOLO<br />
� ANTRA 14 cps 10 mg rilascio modificato � ANTRA 14 cps 20 mg rilascio modificato � LOSEC 14 cps 10 mg rilascio modificato � LOSEC 14 cps 20 mg rilascio<br />
modificato � MEPRAL 14 cps 10 mg rilascio modificato � MEPRAL 14 cps 20 mg rilascio modificato � OMEPRAZEN 14 cps 10 mg rilascio modificato<br />
� OMEPRAZEN 14 cps 20 mg rilascio modificato<br />
PANTOPRAZOLO<br />
� PANTECTA 14 cpr gastrores 20 mg � PANTECTA 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PANTECTA 14 cpr gastrores 40 mg � PANTOPAN 14 cpr gastrores 20 mg<br />
� PANTOPAN 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PANTOPAN 14 cpr gastrores 40 mg � PANTORC 14 cpr gastrores 20 mg � PANTORC 14 cpr gastrores 20 mg flacone<br />
� PANTORC 14 cpr gastrores 40 mg � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 20 mg � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 40 mg<br />
RABEPRAZOLO<br />
� PARIET 14 cpr gastrores 10 mg � PARIET 14 cpr gastrores 20 mg
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Bibliografia<br />
1. Chan FKL, et al. Celecoxib versus diclofenac<br />
and omeprazole in reducing the risk<br />
of recurrent ulcer bleeding in patients<br />
with arthritis. N Engl J Med 2002; 347:<br />
2104-10.<br />
2. Chan FKL, et al. Preventing recurrent<br />
upper gastrointestinal bleending in<br />
patients with Helicobacter pylori infection<br />
who are taking low-dose aspirin or<br />
naproxen. N Engl J Med 2001; 344: 967-<br />
73.<br />
3. Cullen D, et al. Primary gastroduodenal<br />
prophylaxis with omeprazole for nonsteroidal<br />
anti-inflammatory drug users.<br />
Aliment Pharmacol Ther 1998; 12: 135-<br />
40.<br />
4. Daneshmend TK, et al. Abolition by<br />
omeprazole of aspirin-induced gastric<br />
mucosal injury in man. Gut 1990; 31:<br />
514-7.<br />
5. Derry S, et al. Risk of gastrointestinal<br />
hemorrhage with long term use of aspirin:<br />
meta-analysis. BMJ 2000; 321: 1183-<br />
7.<br />
6. Ekstrom P, et al. Prevention of peptic<br />
ulcer and dyspeptic symptoms with<br />
omeprazole in patients receiving nonsteroidal<br />
anti-inflammatory drug continuous<br />
NOTA 2<br />
Acidi biliari:<br />
• chenourso-desossicolico<br />
• taurourso-desossicolico<br />
• urso-desossicolico<br />
Background<br />
La presente nota nasce per il fatto<br />
che alcuni prodotti a base di acidi biliari<br />
riportano “indicazioni minori” quali<br />
le “dispepsie biliari”. Tali indicazioni,<br />
per il carattere indefinito del disturbo,<br />
per la sua limitata rilevanza clinica se<br />
isolatamente considerato, oltre che per<br />
l’assenza di studi adeguati a supporto di<br />
tali indicazioni, non possono essere poste<br />
a carico del SSN. Pertanto, sono rimborsate<br />
solo le prescrizioni riferite alle<br />
situazioni cliniche indicate nella presente<br />
nota.<br />
therapy. A nordic multicentre study.<br />
Scand J Gastroenterol 1996; 31: 753-8.<br />
7. Feldman M. Peptic ulcer disease. In: Dale<br />
DC, Federman DD, eds. Scientific<br />
American Medicine, Section 4,<br />
Gastroenterology II, 2000: 2-3.<br />
8. Graham DY, et al. Ulcer prevention in<br />
long-term users of nonsteroidal antinflammatory<br />
drugs. Arch Intern Med<br />
2002; 162: 169-75.<br />
9. Graham DY. Critical effect of<br />
Helicobacter pylori infection on the<br />
effectiveness of omeprazole for prevention<br />
of gastric or duodenal ulcers among<br />
chronic NSAID users. Helicobacter 2002;<br />
7: 1-8.<br />
10. Graham DY. NSAIDS, Helicobacter pylori<br />
and Pandora Box. N Engl J Med 2002;<br />
347: 2162-4.<br />
11. Hawkey CJ, et al. Omeprazole compared<br />
with misoprostol for ulcers associated<br />
either Nonsteroidal Anti-inflammatory<br />
Drugs. N Engl J Med 1998; 338: 727-34.<br />
12. Jia-Qing, et al. Role of Helicobacter pylori<br />
infection and non-steroidal anti-inflammatory<br />
drugs in peptic ulcer disease: a<br />
meta-analysis. Lancet 2002; 359: 14-22.<br />
13. Kelly YP, et al. Risk of aspirin – associated<br />
major upper gastrointestinal bleending<br />
with enteric-coated or buffered products.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
245<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Lancet 1996; 384: 1413-6.<br />
14. Koch M, et al. Prevention of Nonsteroidal<br />
Anti-inflammatory drugs-induced gastrointestinal<br />
mucosal injury. A meta-analysis of<br />
randomised controlled clinical trial. Arch<br />
Intern Med 1996; 156: 2321-32.<br />
15. Lanza FL. A guideline for the treatment<br />
and prevention of NSAID-induced ulcers.<br />
Am J Gastroenterol 1998; 93: 2037-46.<br />
16. Silverstein, et al. Misoprostol reduces<br />
serious gastrointestinal complications in<br />
patients with rheumatoid arthritis receiving<br />
Nonsteroidal Anti-inflammatory<br />
drugs. A randomised, double-blind, placebo-controlled<br />
trial. Ann Intern Med<br />
1995; 123: 241-9.<br />
17. Wolfe MM, et al. Gastrointestinal toxicity<br />
of Non-steroidal Anti-inflammatory Drugs.<br />
N Engl J Med 1999; 340: 1888-99.<br />
18. Yeomans ND, et al. A comparison of<br />
Omeprazole with ranitidine for ulcers<br />
associated with Nonsteroidal Anti-inflammatory<br />
Drugs. N Engl J Med 1998; 338:<br />
719-26.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
giugno 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti affetti da:<br />
� cirrosi biliare primitiva;<br />
� colangite sclerosante primitiva;<br />
� colestasi associata alla fibrosi cistica o intraepatica familiare;<br />
� calcolosi colesterinica.<br />
Evidenze disponibili<br />
Le prime tre indicazioni si riferiscono<br />
a epatopatie croniche nelle quali modificazioni<br />
quali-quantitative della funzione<br />
biligenetica hanno un ruolo patogenetico<br />
molto importante, determinando alterazioni<br />
anatomiche e funzionali del fegato<br />
(epatopatie colestatiche). L’impiego degli<br />
acidi urso- e taurourso-desossicolico nelle<br />
epatopatie croniche colestatiche è limitato<br />
a quelle per le quali si trovano in letteratura<br />
evidenze di efficacia terapeutica in<br />
termini di miglioramenti anatomici, clinici<br />
e di sopravvivenza significativi o, nel<br />
caso di malattie prive di altre terapie utili,<br />
anche marginali. Tali evidenze, non<br />
univoche ma nettamente prevalenti per la<br />
cirrosi biliare primitiva (l’acido ursodesossicolico<br />
è stato recentemente approvato<br />
per la terapia di questa malattia dalla<br />
Food and Drug Administration), sono<br />
meno chiare ma non inesistenti per le altre<br />
epatopatie colestatiche in nota. Le sperimentazioni<br />
controllate e randomizzate<br />
hanno invece dimostrato che l’acido ursodesossicolico<br />
non è efficace nelle epatiti<br />
croniche virali, nelle quali non favorisce<br />
l’eliminazione dell’RNA del virus C e<br />
non migliora le lesioni istologiche.<br />
1<br />
2
2<br />
246<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Particolari avvertenze<br />
La calcolosi colesterinica potenzialmente<br />
trattabile con acidi biliari è caratterizzata<br />
da calcoli singoli o multipli<br />
(diametro uguale o inferiore a 1 cm), radiotrasparenti,<br />
con colecisti funzionante,<br />
in pazienti non obesi con sintomatologia<br />
modesta (coliche non molto frequenti<br />
o severe). Altra indicazione è la<br />
presenza in colecisti di frammenti di calcoli<br />
post-litotripsia.<br />
Nella colelitiasi, la terapia con sali bi-<br />
ACIDO CHENOURSODESOSSICOLICO<br />
� BILENOR 30 cps 250 mg<br />
ACIDO TAUROURSODESOSSICOLICO<br />
� TAURO 20 cps 150 mg � TAURO 20 cps 250 mg<br />
Bibliografia<br />
1. Angelico M, et al. Recombinant interferon-alpha<br />
and ursodeoxycholic acid versus<br />
interferon alpha alone in the treatment<br />
of chronic hepatitis C: a randomized<br />
clinical trial with long-term follow<br />
up. Am J Gastroenterol 1995; 90: 263-9.<br />
2. Bellentani S, et al. Ursodiol in the longterm<br />
treatment of chronic hepatitis: a<br />
double-blind multicenter trial. J Hepatol<br />
1993; 19: 459-64.<br />
3. Beuers U, et al. Ursodeoxycholic acid in<br />
cholestasis: potential mechanisms of<br />
action and therapeutic applications.<br />
Hepatology 1998; 28: 1449-53.<br />
4. Boucher E, et al. Interferon and ursodeoxycholic<br />
acid combined therapy in<br />
the treatment of chronic viral C hepatitis:<br />
liari ottiene la dissoluzione dei calcoli<br />
solo in una parte dei pazienti, variabile<br />
in relazione a fattori diversi (dimensioni<br />
dei calcoli, funzionalità della colecisti,<br />
ecc.); è seguita frequentemente dalla formazione<br />
di nuovi calcoli (50-60% a 5<br />
anni); non trova indicazione nei pazienti<br />
con coliche ravvicinate o severe, per i<br />
quali è necessaria la colecistectomia. Bisogna<br />
anche considerare che l’alternativa<br />
chirurgica, laparoscopica o con minilaparotomia,<br />
è risolutiva e a basso rischio.<br />
Si ritiene opportuno limitare l’uso dei sali<br />
results from a controlled clinical trial in 8<br />
patients. Hepatology 1995; 21: 322-7.<br />
5. Colombo C, et al. Ursodeoxycholic acid<br />
for liver disease associated with cystic<br />
fibrosis: a double-blind, multicenter trial.<br />
Hepatology 1996; 23: 1484-90.<br />
6. Combes B, et al. The effect of ursodeoxycholic<br />
acid on the florid duct<br />
lesion of primary biliary cirrhosis.<br />
Hepatology 1999; 30: 602-5.<br />
7. Goulis J, et al. Randomised controlled<br />
trial of ursodeoxycholic acid therapy in<br />
primary biliary cirrhosis: a meta-analysis.<br />
Lancet 1999; 354: 1053-60.<br />
8. Lindor KD, Dickson ER. Management of<br />
primary biliary cirrhosis. In: Schiff’s diseases<br />
of the liver. 8th ed. Lippincott<br />
Williams and Wilkins, 1999: Ch. 25.<br />
9. Lindor KD, et al. Ursodiol for primary<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
biliari ai pazienti con caratteristiche definite<br />
“ottimali” per la dissoluzione dei<br />
calcoli, che raggiunge in questi casi percentuali<br />
fra il 48% e il 60%. Le caratteristiche<br />
sopra ricordate sono presenti in<br />
circa il 15% dei pazienti.<br />
La prescrizione di acidi biliari non è<br />
rimborsata dal SSN per il trattamento della<br />
semplice dispepsia. Il trattamento con<br />
acidi biliari non è rimborsato nei pazienti<br />
con epatite cronica virale e in quelli con<br />
coliche ravvicinate o gravi per i quali è indicata<br />
la colecistectomia.<br />
ACIDO URSODESOSSICOLICO<br />
� ACIDO URSODESOSSICOLICO MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr 150 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr 300 mg [G]<br />
� ACIDO URSODESOSSICOLICO RATIOPHARM GMBH 20 cpr 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO EG 20 cpr 450 mg rilascio prolungato [G] � ACIDO<br />
URSODESOSSICOLICO RATIOPHARM GMBH 20 cpr 450 mg rilascio prolungato [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO ANGENERICO 20 cps 300 mg [G] � ACIDO<br />
URSODESOSSICOLICO DOROM 20 cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO EG 20 cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO PLIVA PHARMA<br />
20 cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO TEVA PHARMA ITALIA 20 cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO WINTHROP PHARM.ITALIA 20<br />
cps 300 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO WINTHROP PHARM.ITALIA 20 cps 450 mg [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO TEVA PHARMA ITALIA 20 cps<br />
450 mg rilascio modificato [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO DOROM 20 cps 450 mg rilascio prolungato [G] � ACIDO URSODESOSSICOLICO PLIVA PHARMA<br />
20 cps 450 mg rilascio prolungato [G] � BILIEPAR 20 cps 150 mg [G] � BILIEPAR 20 cps 300 mg [G] � BILIEPAR 20 cps 450 mg rilascio controllato [G]<br />
� DESOCOL 20 cps 300 mg [G] � DESOXIL 20 cpr 150 mg [G] � DESOXIL 20 cpr 300 mg [G] � DESOXIL RC 20 cpr 450 mg [G] � DEURSIL 20 cps 150 mg<br />
[G] � DEURSIL 20 cps 300 mg [G] � DEURSIL RR 20 cps 450 mg rilascio prolungato [G] � DEURSIL RR MITE 20 cps 225 mg rilascio prolungato [G] � DISSO-<br />
LURSIL 20 cps 300 mg [G] � DISSOLURSIL 20 cps 450 mg rilascio prolungato [G] � FRAURS 20 cps 150 mg [G] � FRAURS 20 cps 300 mg [G] � LITOFF 20 cpr<br />
300 mg [G] � LITOFF 20 cpr 450 mg rilascio prolungato [G] � LITURSOL 20 cpr 150 mg [G] � LITURSOL 20 cpr 300 mg [G] � LITURSOL 20 cps 450 mg rilascio<br />
prolungato [G] � URDES 20 cpr 150 mg [G] � URDES 20 cpr 300 mg [G] � URDES 20 cpr riv gastrores 225 mg [G] � URDES 20 cpr riv gastrores 450<br />
mg [G] � URSACOL 20 cpr 150 mg [G] � URSACOL 20 cpr 300 mg [G] � URSILON 20 cps 300 mg [G] � URSILON RETARD 20 cps 450 mg [G] � URSILON<br />
RETARD MITE 20 cps 225 mg [G] � URSOBIL 20 cpr 300 mg [G] � URSOBIL 20 cps 150 mg [G] � URSOBIL HT 20 cps 450 mg rilascio controllato [G] � UR-<br />
SODAMOR 20 cpr 150 mg [G] � URSODAMOR 20 cpr 300 mg [G] � URSODIOL 20 cps 300 mg [G] � URSODIOL 20 cps 450 mg rilascio prolungato [G]<br />
� URSOFALK 20 cps 150 mg [G] � URSOFALK 20 cps 300 mg [G] � URSOFALK SR 20 cps 450 mg [G] � URSOFLOR 20 cps 150 mg [G] � URSOFLOR 20 cps<br />
300 mg [G] � URSOFLOR R 20 cpr 450 mg cessione ritardata [G] � URSOLAC 20 cps 300 mg [G] � URSOLAC 20 cps 450 mg cessione ritardata [G] � UR-<br />
SOLISIN 20 cps 150 mg [G] � URSOLISIN 20 cps 300 mg [G] � URSOBIL 20 cps 250 mg � URSOBIL scir 200 ml 150 mg/10 ml<br />
sclerosing cholangitis. N Engl J Med<br />
1997; 336: 691-5.<br />
10. May GR, et al. Efficacy of bile acid therapy<br />
for gallstone dissolution: a metaanalysis<br />
of randomized trial. Aliment<br />
Pharmacol Ther 1993; 7: 139-48.<br />
11. Poupon R, et al. Combined analysis of<br />
randomized controlled trial of ursodeoxycholic<br />
acid in primary biliary<br />
cirrhosis. Gastroenterology 1997; 113:<br />
884-90.<br />
12. Strasberg SM, et al. Cholecystolithiasis:<br />
lithotherapy for the 90s. Hepatology<br />
1992; 16: 820-39.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007
ollettino d’informazione sui farmaci 247<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
NOTA 3<br />
Farmaci per la terapia<br />
del dolore:<br />
• tramadolo<br />
Background<br />
I prodotti a base di tramadolo sono approvati<br />
con l’indicazione generica di “stati<br />
dolorosi acuti e cronici di diverso tipo e causa<br />
e di media e grave intensità, come pure<br />
in dolori indotti da interventi diagnostici e<br />
chirurgici”. Alcune di queste condizioni patologiche<br />
associate a dolore non possono<br />
essere poste a carico del SSN a causa del loro<br />
carattere episodico. Infatti, questa nota è<br />
stata dettata dall’intento di limitare la rimborsabilità<br />
del tramadolo al trattamento del<br />
dolore cronico di natura neoplastica o degenerativa,<br />
in aggiunta agli analgesici già<br />
disponibili in fascia A. Mentre la prescrizione<br />
di oppiacei utilizzabili in queste situazioni<br />
è regolamentata dalla Legge<br />
49/2006, quella del tramadolo non avrebbe<br />
trovato alcuna limitazione della rimborsabilità,<br />
stante l’esclusione (Decreto del<br />
Ministero della Salute del 19 giugno 2006)<br />
del medesimo principio attivo (considerato<br />
a basso potere d’abuso) dalla Tabella II,<br />
sezione B e D, di cui alla Legge 49/2006. At-<br />
Bibliografia<br />
1. Scottish Intercollegiate Guidelines<br />
Network (SIGN). Control of pain in<br />
patients with cancer. A national clincal<br />
guideline. n°44 June 2000.<br />
www.sign.ac.uk/index.html<br />
2. AGS Panel on Persistent Pain in Older<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti affetti da:<br />
� dolore lieve e moderato in corso di patologia neoplastica o degenerativa<br />
e sulla base di eventuali disposizioni delle Regioni e delle Provincie<br />
Autonome.<br />
tualmente, il tramadolo, per le indicazioni<br />
non a carico del SSN, è prescrivibile su ricetta<br />
bianca (RNR).<br />
Evidenze disponibili<br />
Il tramadolo è un analgesico con un<br />
doppio meccanismo d’azione: è agonista<br />
oppioide dei recettori µ ed è responsabile<br />
dell’inibizione della ricaptazione della noradrenalina<br />
e serotonina. È un farmaco<br />
non appartenente ad una classe specifica<br />
ed ha apparentemente un basso potenziale<br />
d’abuso e di euforia. La sua efficacia<br />
sembra essere simile a quella di dosi equianalgesiche<br />
di codeina e idrocodone, così<br />
come la potenziale sedazione e nausea.<br />
Particolari avvertenze<br />
Benché il tramadolo sia indicato “per<br />
stati dolorosi acuti e cronici di diverso tipo<br />
e causa e di media e grave intensità”, in<br />
Persons. The Management of Persistent<br />
Pain in Older Persons. J Am Geriatr Soc<br />
2002; 50: S205-S224.<br />
3. Jacobi J, et al. Clinical practice guidelines<br />
for the sustained use of sedatives and<br />
analgesics in the critically ill adult. Crit<br />
Care Med 2002; 30: 119-41.<br />
4. www.who.int/cancer/palliative/painladder/en/<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
caso di condizioni neoplastiche e degenerative,<br />
il tramadolo si colloca ai gradini più<br />
bassi dell’approccio farmacoterapeutico al<br />
dolore, potendo disporre degli oppiacei<br />
per i gradini superiori.<br />
Non è consigliabile affrontare i dolori<br />
più intensi aumentando le dosi di tramadolo,<br />
considerando complessivamente il<br />
suo profilo beneficio/rischio. Infatti, il tramadolo<br />
è risultato associato al rischio, anche<br />
se basso, di crisi convulsive, e di comparsa<br />
di disturbi psichiatrici. Poiché l’insorgenza<br />
di convulsioni può verificarsi a dosi<br />
di poco superiori a quelle normalmente impiegate<br />
in terapia, la possibilità di aggiustare<br />
i dosaggi è molto limitata. Pertanto, nel<br />
caso di risposta analgesica inadeguata, anziché<br />
aumentare le dosi, è opportuno scegliere<br />
un altro farmaco, possibilmente nella<br />
fascia superiore (III, oppioidi) della scala<br />
OMS. Naturalmente, il tramadolo dovrebbe<br />
essere usato con estrema cautela nei pazienti<br />
con un passato di crisi convulsive o nei pazienti<br />
che assumono altri farmaci che abbassano<br />
la soglia convulsiva.<br />
TRAMADOLO<br />
� ADAMON 30 cpr 150 mg rilascio prolungato � ADAMON 30 cpr 200 mg rilascio prolungato � CONTRAMAL 20 cps 50 mg � CONTRAMAL 5 fiale 100 mg<br />
2 ml � CONTRAMAL 5 fiale 50 mg 1 ml � CONTRAMAL gtt os 10 ml 100 mg/ml � CONTRAMAL gtt os 30 ml 10% � CONTRAMAL SR 100 20 cpr 100 mg<br />
rilascio prolungato � CONTRAMAL SR 150 10 cpr 150 mg rilascio prolungato � CONTRAMAL SR 200 10 cpr 200 mg rilascio prolungato � FORTRADOL 10 cpr<br />
150 mg rilascio prolungato � FORTRADOL 10 cpr 200 mg rilascio prolungato � FORTRADOL 20 cpr 100 mg rilascio prolungato � FORTRADOL 20 cps 50 mg<br />
� FORTRADOL 5 fiale 100 mg/2 ml � FORTRADOL 5 fiale 50 mg/1 ml � FORTRADOL gtt os 10 ml 100 mg/ml � FRAXIDOL 20 cps 50 mg � FRAXIDOL 5 fiale<br />
2 ml 100 mg � FRAXIDOL gtt os 10 ml 100 mg/ml � PRONTALGIN 20 cpr eff 50 mg � PRONTALGIN 20 cps 50 mg � PRONTALGIN 5 fiale IM EV 100 mg 2<br />
ml � PRONTALGIN gtt os 10 ml � TRADONAL SR 30 cps 100 mg rilascio prolungato � TRADONAL SR 30 cps 150 mg rilascio prolungato � TRADONAL SR 30<br />
cps 200 mg rilascio prolungato � TRADONAL SR 30 cps 50 mg rilascio prolungato � TRAFLASH 20 cpr orodispers 50 mg � TRALODIE 10 cps 150 mg rilascio<br />
prolungato � TRALODIE 10 cps 200 mg rilascio prolungato � TRALODIE 20 cps 100 mg rilascio prolungato � TRAMADOLO HEXAN 20 cps 50 mg � TRA-<br />
MADOLO ANGENERICO 20 cps rigide 50 mg � TRAMADOLO MEDA PHARMA 30 cps 50 mg � TRAMADOLO HEXAL 5 fiale 100 mg 2 ml � TRAMADOLO<br />
SANDOZ 5 fiale 100 mg 2 ml � TRAMADOLO DOROM 5 fiale 100 mg/2 ml � TRAMADOLO ANGENERICO 5 fiale 2ml 100mg/2ml � TRAMADOLO HEXAL gtt<br />
os 10 ml � TRAMADOLO MEDA gtt os 10 ml � TRAMADOLO SANDOZ gtt os 10 ml 10% � TRAMADOLO EG os gtt 10 ml 10% � TRAMADOLO ANGENERICO<br />
os gtt fl 10ml � TRAMADOLO SANDOZ 20 cpr 100 mg rilascio prolungato � TRAMADOLO VIATRIS 5 fiale 2 ml 50 mg � TRAMALIN 20 cpr 100 mg rilascio prolungato<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
giugno 2007<br />
3
4<br />
248<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
NOTA 4<br />
• gabapentin<br />
• pregabalin<br />
• duloxetina<br />
Background<br />
Il dolore neuropatico (o neurogeno) viene<br />
definito dall’International Association for<br />
the Study of Pain (IASP) come “dolore associato<br />
a lesione primaria o disfunzione del sistema<br />
nervoso”. Tale sindrome è stata progressivamente<br />
identificata a partire da denominatori<br />
comuni essenzialmente clinici,<br />
rappresentati sia dalla modalità di presentazione<br />
dei sintomi (coesistenza di disturbi di<br />
sensibilità, assenza di stimolazione nocicettiva),<br />
sia dalla durata (la cronicità del dolore<br />
neuropatico è legata a persistenza per settimane,<br />
mesi o anni), sia dalla risposta ai trattamenti<br />
farmacologici (scarsa agli oppioidi<br />
ed antinfiammatori non sterodei; significativa<br />
ai farmaci anticonvulsivanti, antidepressivi<br />
e antiaritmici). Le condizioni cliniche<br />
responsabili del dolore neuropatico sono<br />
identificabili in molteplici quadri morbosi<br />
associabili sia a compromissione del sistema<br />
DULOXETINA<br />
� CYMBALTA 28 cps gastror 60 mg � XERISTAR 28 cps gastror 60 mg<br />
nervoso centrale che periferico. La valutazione<br />
dell’effetto dei farmaci sul dolore è basata<br />
sull’impiego di scale analogiche o numeriche<br />
strutturate per quantificarne l’entità<br />
o la ricaduta su altri aspetti più generali<br />
del quadro clinico (ad es. la qualità di vita).<br />
Evidenze disponibili<br />
Nessuno dei farmaci attualmente impiegati<br />
nella terapia del dolore neuropatico<br />
è in grado di agire sulle cause del dolore<br />
stesso. L’approccio terapeutico alla sintomatologia<br />
algica è dunque solo sintomatico<br />
e non causale. La relazione tra eziologia,<br />
patogenesi e sintomi del dolore neuropatico<br />
è complessa: in pazienti diversi lo stesso<br />
sintomo può essere provocato da meccanismi<br />
diversi, e nello stesso paziente il dolore<br />
può essere causato da più meccanismi<br />
contemporaneamente, soggetti a variazio-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti con dolore grave<br />
e persistente dovuto a:<br />
� nevralgia post-erpetica correlabile clinicamente e topograficamente ad<br />
infezione da herpes zoster;<br />
� neuropatia associata a malattia neoplastica documentata dal quadro<br />
clinico o strumentale<br />
gabapentin, pregabalin;<br />
� neuropatia diabetica documentata dal quadro clinico e strumentale<br />
duloxetina, gabapentin, pregabalin.<br />
L’impiego di questi farmaci non è assoggettato a nota limitativa ed è a carico<br />
del SSN per le seguenti restanti indicazioni autorizzate: trattamento della depressione<br />
per duloxetina e della epilessia per gabapentin e pregabalin.<br />
ni nel tempo. La scelta del farmaco in una<br />
specifica situazione morbosa deve quindi<br />
essere fatta privilegiando gli agenti la cui efficacia<br />
è stata dimostrata nell’ambito di sperimentazioni<br />
cliniche controllate.<br />
Particolari avvertenze<br />
La duloxetina è autorizzata soltanto<br />
per il trattamento della neuropatia diabetica<br />
negli adulti, mentre gabapentin e pregabalin<br />
hanno indicazioni meno selettive<br />
(dolore neuropatico in generale). Nonostante<br />
ciò le condizioni cliniche più studiate<br />
per questi due ultimi principi attivi<br />
sono quelle riportate nella presente nota.<br />
L’impiego di questi farmaci per le restanti<br />
indicazioni autorizzate (trattamento della<br />
depressione per la duloxetina e della epilessia<br />
per gabapentin e pregabalin) non è<br />
assoggettato a nota limitativa.<br />
GABAPENTIN<br />
� GABAPENTIN LABORATORI ALTER 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN ALLEN 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN DOC GENERICI 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN<br />
EG 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN FIDIA FARMACEUTICI 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN HEXAL 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN MERCK GENERICS ITALIA 30<br />
cps 400 mg [G] � GABAPENTIN PLIVA PHARMA 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN RATIOPHARM GMBH 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN SANDOZ 30 cps 400 mg<br />
[G] � GABAPENTIN TEVA PHARMA ITALIA 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN WINTHROP PHARM.ITALIA 30 cps 400 mg [G] � GABAPENTIN LABORATORI ALTER 50 cps<br />
300 mg [G] � GABAPENTIN ALLEN 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN DOC GENERICI 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN EG 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN FIDIA<br />
FARMACEUTICI 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN HEXAL 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN MOLTENI & C. F.LLI ALITTI 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN PLIVA<br />
PHARMA 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN RATIOPHARM GMBH 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN TEVA PHARMA ITALIA 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN WINTHROP<br />
PHARM.ITALIA 50 cps 100 mg [G] � GABAPENTIN MERCK GENERICS ITALIA 50 cps 100 mg blister [G] � GABAPENTIN SANDOZ 50 cps 100 mg blister [G] � GABAPENTIN<br />
ALLEN 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN DOC GENERICI 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN EG 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN FIDIA FARMACEUTICI 50 cps 300<br />
mg [G] � GABAPENTIN HEXAL 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN MOLTENI & C. F.LLI ALITTI 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN PLIVA PHARMA 50 cps 300 mg [G]<br />
� GABAPENTIN RATIOPHARM GMBH 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN TEVA PHARMA ITALIA 50 cps 300 mg [G] � GABAPENTIN WINTHROP PHARM.ITALIA 50 cps 300<br />
mg [G] � GABAPENTIN MERCK GENERICS ITALIA 50 cps 300 mg blister [G] � GABAPENTIN SANDOZ 50 cps 300 mg blister [G] � GABAPENTIN MOLTENI & C. F.LLI ALITTI<br />
50 cps 400 mg [G] � NEURONTIN 100 50 cps 100 mg [G] � NEURONTIN 300 50 cps 300 mg [G] � NEURONTIN 400 30 cps 400 mg [G]<br />
PREGABALIN<br />
� LYRICA 14 cps 150 mg � LYRICA 14 cps 25 mg � LYRICA 14 cps 75 mg � LYRICA 56 cps 150 mg � LYRICA 56 cps 300 mg � LYRICA 56 cps 75 mg
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Bibliografia<br />
1. Bone M, et al. Gabapentin postamputation<br />
phantom limb pain: a randomized,<br />
double-blind, placebo-controlled, crossover<br />
study. Reg Anesth Pain Med 2002;<br />
27: 481-6.<br />
2. Caraceni A, et al. Gabapentin for neuropathic<br />
cancer pain: a randomized controlled<br />
trial from the Gabapentin Cancer<br />
Pain Study Group. J Clin Oncol 2004;<br />
22: 2909-17.<br />
3. Dworkin RH, et al. Advances in neuropathic<br />
pain. Diagnosis, mechanisms, and<br />
treatment recommendations. Arch<br />
Neurol 2003; 60: 1524-34.<br />
4. Dworkin RH, et al. Pregabalin for the<br />
treatment of postherpetic neuralgia.<br />
Neurology 2003; 60: 1274-83.<br />
5. Freynhagen R, et al. Efficacy of pregabalin<br />
in neuropathic pain evaluated in a<br />
12-week, randomised, double-blind,<br />
multicentre, placebo-controlled trial of<br />
flexible- and fixed-dose regimens. Pain<br />
2005; 115: 254-63.<br />
6. Gilron I, et al. Morphine, gabapentin, or<br />
their combination for neuropathic pain.<br />
N Engl J Med 2005; 352: 1324-34.<br />
7. Goldstein DJ, et al. Duloxetine vs. placebo<br />
in patients with painful diabetic neuropathy.<br />
Pain 2005; 116: 109-18.<br />
8. Hahn K, et al. A placebo controlled trial<br />
NOTA 5<br />
Enzimi pancreatici:<br />
• pancrelipasi<br />
Background<br />
La pancreatite cronica, la fibrosi cistica<br />
e le neoplasie del pancreas possono causare<br />
una perdita della funzionalità pancreatica<br />
con conseguente riduzione della<br />
produzione degli enzimi.<br />
Evidenze disponibili<br />
La supplementazione orale con enzimi<br />
pancreatici si rende necessaria per<br />
of gabapentin for painful HIV-associated<br />
sensory neuropathies. J Neurol 2004;<br />
251: 1260-6.<br />
9. Harden RN. Chronic Neuropathic Pain.<br />
Mechanisms, diagnosis, and treatment.<br />
Neurologist 2005; 11: 111-22.<br />
10. Lesser H, et al. Pregabalin relieves symptoms<br />
of painful diabetic neuropathy: a<br />
randomized controlled trial. Neurology<br />
2004: 63: 2104-10.<br />
11. Levendoglu F, et al. Gabapentin is a first<br />
line drug for the treatment of neuropathic<br />
pain in spinal cord injury. Spine<br />
2004: 29: 743-51.<br />
12. Morello CM, et al. Randomized doubleblind<br />
study comparing the efficacy of<br />
gabapentin with amitriptyline on diabetic<br />
peripheral neuropathy pain. Arch<br />
Intern Med 1999 159: 1931-7.<br />
13. Raskin J, et al. A double-blind, randomized<br />
multicenter trial comparing duloxetine<br />
with placebo in the management of<br />
diabetic peripheral neuropathic pain.<br />
Pain Med 2005; 5: 346-56.<br />
14. Rice AS, et al. Postherpetic Neuralgia<br />
Study Group. Gabapentin in postherpetic<br />
neuralgia: a randomized, doubleblind,<br />
placebo-controlled study. Pain<br />
2001; 94: 215-24.<br />
15. Richter RW, et al. Relief of painful diabetic<br />
peripheral neuropathy with pregabalin:<br />
a randomized, placebo controlled<br />
trial. J Pain 2005; 6: 253-60.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
249<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
16. Rosenstock J, et al. Pregabalin for the<br />
treatment of painful diabetic peripheral<br />
neuropathy: a double-blind, placebo<br />
controlled trial. Pain 2004; 110: 628-38.<br />
17. Rowbotham M, et al. Gabapentin for the<br />
treatment of postherpetic neuralgia: a<br />
randomized controlled trial. JAMA 1998;<br />
80: 1837-42.<br />
18. Sabatowski R, et al. Pregabalin reduces<br />
pain and improves sleep and mood<br />
disturbances in patients with post-herpetic<br />
neuralgia: results of a randomised,<br />
placebo controlled clinical trial. Pain<br />
2004; 109: 26-35.<br />
19. Serpell MG, for the Neuropathic Pare<br />
Study Group. Gabapentin in neuropathic<br />
pain syndromes: a randomised, doubleblind,<br />
placebo-controlled trial. Pain<br />
2002; 99: 557-66.<br />
20. Simpson DA. Gabapentin and venlafaxine<br />
for the treatment of painful diabetic<br />
neuropathy. J Clin Neuromusc Dis 2001;<br />
3: 53-62.<br />
21. Woolf CJ, et al. Neuropathic pain: aetiology<br />
symtpoms, mechanisms, and management.<br />
Lancet 1999; 353: 1959-64.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
giugno 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN è consentita nei pazienti in una delle<br />
seguenti condizioni comportanti maldigestione e malassorbimento di<br />
grassi e proteine:<br />
� insufficienza pancreatica esocrina conseguente a pancreatite cronica;<br />
� pancreasectomia;<br />
� neoplasie del pancreas;<br />
� fibrosi cistica.<br />
compensare la ridotta o assente secrezione<br />
causata da varie malattie del pancreas<br />
con maldigestione e malassorbimento di<br />
grassi e proteine.<br />
Particolari avvertenze<br />
Attualmente tutte le preparazioni disponibili<br />
sono “gastroprotette” per cui<br />
non serve associare alla supplementazione<br />
di enzimi pancreatici anche inibitori<br />
della secrezione acida gastrica o antiacidi.<br />
La posologia è regolata sulla base del<br />
numero di scariche alvine, la consistenza<br />
e la quantità delle feci riferite dal paziente<br />
che assume la terapia sostitutiva con gli<br />
enzimi pancreatici.<br />
Gli enzimi pancreatici possono provocare<br />
irritazione perianale, se assunti in<br />
dosaggio eccessivo, e periorale se trattenuti<br />
in cavità orale. Possono anche causare<br />
nausea, vomito, gonfiore addominale<br />
e, raramente, iperuricemia ed iperuricosuria.<br />
La prescrizione di enzimi pancreatici<br />
non è rimborsata dal SSN per il trattamento<br />
della semplice dispepsia.<br />
4<br />
5
5<br />
8<br />
250<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
PANCRELIPASI<br />
� CREON 10000 UI 100 cps 150 mg rilascio modificato � PANCREX 100 cps 340 mg<br />
Bibliografia<br />
1. Andren-Sandberg, A. Theory and practice<br />
in the individualization of oral pancreatic<br />
enzyme administration for chronic pancreatitis.<br />
Int J Pancreatol 1989; 5: 51.<br />
2. De Boeck K, et al. Pancreatitis among<br />
patients with cystic fibrosis: correlation<br />
with pancreatic status and genotype.<br />
NOTA 8<br />
• levocarnitina<br />
Background<br />
La carnitina è un costituente essenziale<br />
dell’organismo e svolge un ruolo di rilievo<br />
nel metabolismo energetico a livello<br />
mitocondriale; il SSN garantisce pertanto<br />
la gratuità dell’erogazione per coloro che<br />
hanno carenza primaria di carnitina, evidenziata<br />
mediante dosaggio della carnitina<br />
nel plasma o in biopsie muscolari. I valori<br />
normali di carnitina nel plasma sono<br />
di circa 25 µmol/L nell’infanzia e di 54<br />
µmol/L nell’età adulta; nella pratica clinica<br />
viene posta diagnosi di carenza primaria<br />
per livelli ematici inferiori a 2 µmol/L<br />
o per concentrazioni tessutali minori del<br />
10-20% rispetto ai valori normali.<br />
Evidenze disponibili<br />
Una carenza secondaria può verificarsi<br />
durante trattamento dialitico.<br />
LEVOCARNITINA<br />
� CARNITENE os soluz 10 flaconcini 2 g PT / PHT<br />
Pediatrics 2005; 115: 463-9.<br />
3. Dobrilla G. Management of chronic pancreatitis.<br />
Focus on enzyme replacement<br />
therapy. Int J Pancreatol 1989; 5: 17-29.<br />
4. Perez MM, et al. Assessment of weight<br />
loss, food intake, fat metabolism, malabsorption,<br />
and treatment of pancreatic<br />
insufficiency in pancreatic cancer. Cancer<br />
1983; 52: 346-52.<br />
5. Slaff J, et al. Protease-specific suppression<br />
Sono state pubblicate 3 ricerche (anche<br />
se condotte su un numero limitato di<br />
pazienti), in cui è stata dimostrata la<br />
possibilità di ridurre la posologia dell’eritropoietina<br />
in circa il 50% dei casi<br />
trattati con 1 grammo di levocarnitina<br />
per via endovenosa a fine dialisi. La levocarnitina<br />
può pertanto essere usata in<br />
regime ospedaliero anche domiciliare,<br />
quando sia stato ottimizzato l’apporto<br />
di ferro, per ridurre la posologia dell’eritropoietina<br />
e per migliorare l’insufficiente<br />
risposta alla terapia con eritropoietina<br />
che si verifica in alcuni pazienti.<br />
Secondo la Società Italiana di Nefrologia<br />
per i pazienti in trattamento emodialitico<br />
cronico sarebbe preferibile la<br />
somministrazione della L-carnitina per<br />
via endovenosa alla dose di 20 mg/kg a<br />
fine dialisi. Infatti solo il 15% di una dose<br />
orale di L-carnitina è assorbita; la rimanente<br />
dose viene degradata dai batteri in-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
of pancreatic exocrine secretion.<br />
Gastroenterology 1984; 87: 44-52.<br />
6. Steer ML, et al. Chronic pancreatitis. N<br />
Engl J Med 1995; 332: 1482-90.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />
strutture specialistiche, secondo modalità adottate dalle Regioni e<br />
dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti<br />
condizioni:<br />
� carenza primaria di carnitina;<br />
� carenza di carnitina secondaria a trattamento dialitico.<br />
testinali in trimetilamina (TMA) e trimetilamina-N-ossido<br />
(TMAO), sostanze che<br />
vengono escrete dal rene nel soggetto<br />
normale, ma non nei pazienti in trattamento<br />
dialitico.<br />
Particolari avvertenze<br />
L’accumulo di queste sostanze nei<br />
pazienti in dialisi può determinare disturbi<br />
cognitivi e alitosi. Il trattamento<br />
con levocarnitina dovrebbe essere<br />
sospeso se, dopo 4 mesi di terapia, non<br />
sia stato possibile dimostrare una riduzione<br />
della posologia dell’eritropoietina.<br />
Attualmente le sole specialità incluse<br />
nella nota sono a base di formulazioni utilizzabili<br />
per via orale mentre le evidenze<br />
disponibili si riferiscono a studi effettuati<br />
con formulazioni utilizzate per via endovenosa.
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Bibliografia<br />
1. Bremer J. The role of carnitine in intracellular<br />
metabolism. J Clin Chem Clin<br />
Biochem 1990; 28: 297-301.<br />
2. Caruso U, et al. Effects of L-carnitine on<br />
anemia in aged hemodialysis patients<br />
treated with recombinant human erythropoietin:<br />
a pilot study. Dial Transplant<br />
1999; 27: 498-506.<br />
3. Eknoyan G, et al. Practice recommandations<br />
for the use of L-carnitine in dialysis-<br />
NOTA 9 e 9 BIS<br />
• ticlopidina<br />
• clopidogrel<br />
Background<br />
La nota 9, che limitava la rimborsabilità<br />
della ticlopidina a determinate situazioni<br />
cliniche, è da ritenersi superata<br />
in base all’esperienza e alle conoscenze<br />
ormai acquisite su questo farmaco. La limitazione<br />
del suo impiego ai soggetti intolleranti<br />
all’ASA dovrebbe essere considerata<br />
un’acquisizione medica dettata<br />
direttamente dal suo limitato profilo di<br />
sicurezza, piuttosto che proposta mediante<br />
una nota riguardante la sua rimborsabilità.<br />
Pertanto, la ticlopidina può essere prescritta<br />
a carico del SSN senza le limitazioni<br />
della precedente nota 9 (ora abolita),<br />
ma con una particolare attenzione al rischio<br />
di reazioni avverse gravi a livello della<br />
crasi ematica (leucopenia e/o piastrinopenia).<br />
La raccomandazione di sorvegliare<br />
tale rischio rimane tuttora valida.<br />
Al tempo stesso, le evidenze a sostegno<br />
dell’impiego del clopidogrel pubblicate<br />
in questi ultimi anni hanno suggerito<br />
un superamento delle limitazioni<br />
dettate dalla nota 9 bis mediante l’adozione<br />
di un piano terapeutico <strong>AIFA</strong> (PT-<br />
<strong>AIFA</strong>), di tipo vincolante, nel quale sono<br />
previste le situazioni cliniche per le quali<br />
la prescrizione di clopidogrel è a carico<br />
del SSN.<br />
CLOPIDOGREL<br />
� PLAVIX 28 cpr riv 75 mg PT <strong>AIFA</strong>/PHT<br />
related disorders. National Kidney<br />
Foudation. Carnitene Consensus<br />
Conference. Am J Kidney Dis 2003; 41:<br />
868-876.<br />
4. Famularo G, et al. Carnitine deficency:<br />
primary and secondary syndromes. In:<br />
De Simone C, Famularo G, eds.<br />
Carnitine today. Hidelberg: Springer-<br />
Verlag, 1997: 119-61.<br />
5. Kletzmayr J, et al. Anemia and carnitine<br />
supplementation in hemodialyzed<br />
patients. Kid Intern 1999; 55: S93-106.<br />
Evidenze disponibili<br />
In base alla metanalisi del Antithrombotic<br />
Trialists’ Collaboration la ticlopidina<br />
si è dimostrata efficace al pari di<br />
altri antiaggreganti nella prevenzione degli<br />
eventi vascolari gravi in pazienti ad<br />
alto rischio. Inoltre, da una metanalisi<br />
sull’impiego a breve termine di antiaggreganti<br />
in aggiunta all’ASA dopo intervento<br />
di stent coronarico non sono emerse<br />
differenze significative tra ticlopidina<br />
e clopidogrel.<br />
Per quanto riguarda il clopidogrel, le<br />
principali evidenze a sostegno delle situazioni<br />
cliniche ammesse alla rimborsabilità<br />
nel PT-<strong>AIFA</strong> (vincolante) sono le seguenti:<br />
• Sindrome coronarica acuta senza innalzamento<br />
del tratto ST in associazione<br />
con ASA: si veda lo studio di Yusuf<br />
et al. del 2001.<br />
• Angioplastica percutanea (PTCA) con<br />
applicazione di stent: si veda lo studio<br />
PCI-CURE di Metha et al, 2001, nonché<br />
le linee-guida American College of<br />
Cardiology/American Heart Association<br />
del 2005.<br />
• Terapia antiaggregante a breve termine<br />
per la prevenzione secondaria dell’infarto<br />
in associazione con ASA: si vedano<br />
gli studi COMMIT e CLARITY-TIMI.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
251<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
6. Labonia WD, et al. L-Carnitine effects on<br />
anemia in hemodialyzed patients treated<br />
with erythropoietin. Am J Kidney Dis<br />
1995; 26: 757-64.<br />
7. Pons R, et al. Primary and secondary carnitine<br />
deficency syndromes. J Clin<br />
Neurol 1995; 10: S8-21.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
Le note 9 e 9 bis sono abolite e la prescrizione del clopidogrel a carico<br />
del SSN è vincolata all’adozione del Piano Terapeutico <strong>AIFA</strong> riportato<br />
in allegato (pag. 307).<br />
• Terapia antiaggregante a lungo termine<br />
per la prevenzione secondaria dell’infarto<br />
e dell’ictus: si vedano lo studio<br />
CAPRIE e l’analisi post-hoc dello<br />
studio stesso, pubblicata nel 2004 su<br />
Stroke.<br />
Particolari avvertenze<br />
Per la ticlopidina, una grave leucopenia,<br />
spesso reversibile all’interruzione del<br />
trattamento, è la complicanza principale<br />
(circa dell’1% dei pazienti). Si può presentare<br />
un fenomeno ancora più grave<br />
quale la porpora trombotica trombocitopenica.<br />
Sono stati documentati anche<br />
casi di anemia aplastica.<br />
Il rischio di alterazioni ematologiche<br />
anche gravi, leucopenia e/o piastrinopenia<br />
rende indispensabile nei pazienti trattati<br />
con ticlopidina un monitoraggio mediante<br />
l’esecuzione periodica dell’esame<br />
emocromocitometrico.<br />
Anche per il clopidogrel sono stati<br />
documentati casi di porpora trombocitopenica.<br />
Va inoltre tenuto presente il rischio di<br />
sanguinamento nei pazienti trattati. Tale<br />
rischio di base aumenta con l’associazione<br />
con ASA.<br />
8<br />
9<br />
9bis
9<br />
9<br />
bis<br />
10<br />
252<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Bibliografia<br />
1. A randomised, blinded, trial of clopidogrel<br />
versus aspirin in patients at risk of<br />
ischaemic events (CAPRIE). CAPRIE<br />
Steering Committee. Lancet 1996; 348:<br />
1329-39.<br />
2. ACC/AHA/SCAI 2005 Guideline Update<br />
for Percutaneous Coronary Interventionsummary<br />
article: a report of the<br />
American College of<br />
Cardiology/American Heart Association<br />
Task Force on Practice Guidelines.<br />
Circulation 2006; 113: 156-75.<br />
3. Antithrombotic Trialists’ Collaboration.<br />
Collaborative meta-analysis of randomised<br />
trials of antiplatelet therapy for prevention<br />
of death, myocardial infarction,<br />
and stroke in high risk patients. BMJ<br />
2002; 324: 71-86. Erratum in: BMJ 2002;<br />
324: 141.<br />
4. Bennett CL, et al. Thrombotic thrombocytopenic<br />
purpura associated with<br />
ticlopidine in the setting of coronary<br />
artery stents and stroke prevention. Arch<br />
Intern Med 1999; 159: 2524-8.<br />
5. Chen ZM, et al.; COMMIT (Clopidogrel<br />
and Metoprolol in Myocardial Infarction<br />
Trial) collaborative group. Addition of<br />
clopidogrel to aspirin in 45,852 patients<br />
NOTA 10<br />
• acido folico<br />
• cianocobalamina<br />
• idrossicobalamina<br />
Background<br />
La cianocobalamina e l’acido folico<br />
hanno un ruolo fondamentale per la crescita<br />
e la replicazione cellulare.<br />
Il sistema emopoietico risulta particolarmente<br />
sensibile alla loro carenza in<br />
quanto presenta un elevato turn-over cellulare.<br />
Il deficit di cobalamina e/o acido<br />
folico rappresenta la causa della maggior<br />
parte delle anemie megaloblastiche. In<br />
questi casi, l’approccio terapeutico è rappresentato<br />
dalla terapia sostitutiva.<br />
ACIDO FOLICO<br />
� FOLINA 20 cps 5 mg � FOLINA 5 fiale IM 2 ml 15 mg/2 ml<br />
with acute myocardial infarction: randomised<br />
placebo-controlled trial. Lancet<br />
2005; 366: 1607-21.<br />
6. Hallas J, et al. Use of single and combined<br />
antithrombotic therapy and risk of<br />
serious upper gastrointestinal bleeding:<br />
population based case-control study.<br />
BMJ 2006; 333: 726.<br />
7. Mehta SR, et al.; Clopidogrel in Unstable<br />
angina to prevent Recurrent Events trial<br />
(CURE) Investigators. Effects of pretreatment<br />
with clopidogrel and aspirin followed<br />
by long-term therapy in patients<br />
undergoing percutaneous coronary intervention:<br />
the PCI-CURE study. Lancet<br />
2001; 358: 527-33.<br />
8. Page, Y, et al. Thrombotic thrombocytopenic<br />
purpura related to ticlopidine.<br />
Lancet 1991; 337: 774-6.<br />
9. Paradiso-Hardy FL, et al. Hematologic<br />
dyscrasia associated with ticlopidine therapy:<br />
evidence for causality. CMAJ 2000;<br />
163: 1441-8.<br />
10. Ringleb PA, et al. Benefit of clopidogrel<br />
over aspirin is amplified in patients with<br />
a history of ischemic events. Stroke<br />
2004; 35: 528-32.<br />
11. Sabatine MS, et al.; CLARITY-TIMI 28<br />
Investigators. Addition of clopidogrel to<br />
aspirin and fibrinolytic therapy for myo-<br />
Evidenze disponibili<br />
Il deficit di cobalamina può essere dovuto<br />
a malassorbimento causato ad esempio<br />
da un’insufficiente produzione di fattore<br />
intrinseco o da malattie dell’ileo terminale.<br />
L’anemia perniciosa è considerata<br />
la causa più comune di deficit di cobalamina<br />
ed è dovuta all’assenza del fattore<br />
intrinseco provocata da atrofia della mucosa<br />
gastrica o da distruzione autoimmunitaria<br />
delle cellule parietali. Il deficit di<br />
acido folico può essere dovuto ad un ap-<br />
CIANOCOBALAMINA<br />
� DOBETIN 1.000 5 fiale 1.000 mcg 1 ml � DOBETIN gtt os 15 ml 20 mcg/ml<br />
IDROXOCOBALAMINA<br />
� NEOCYTAMEN 6 fiale IM EV os 1.000 mcg<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
cardial infarction with ST-segment elevation.<br />
N Engl J Med 2005; 352: 1179-89.<br />
12. Schleinitz MD, et al. Cilostazol, clopidogrel<br />
or ticlopidine to prevent subacute<br />
stent thrombosis: a meta-analysis<br />
of randomized trials. Am Heart J 2004;<br />
6: 990-7.<br />
13. Symeonidis A, et al. Ticlopidine-induced<br />
aplastic anemia: two new case<br />
reports, review, and meta-analysis of<br />
55 additional cases. Am J Hematol<br />
2002; 71: 24-32.<br />
14. Yusuf S, et al.; Clopidogrel in Unstable<br />
Angina to Prevent Recurrent Events Trial<br />
Investigators. Effects of clopidogrel in<br />
addition to aspirin in patients with acute<br />
coronary syndromes without ST-segment<br />
elevation. N Engl J Med 2001; 7:<br />
494-502.<br />
15. Zakarija A, et al. Clopidogrel-associated<br />
TTP: an update of pharmacovigilance<br />
efforts conducted by independent<br />
researchers, pharmaceutical suppliers,<br />
and the Food and Drug Administration.<br />
Stroke 2004; 35: 533-7.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
giugno 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti con:<br />
� anemie megaloblastiche dovute a carenza di vitamina B12 e/o di folati.<br />
porto insufficiente, ad aumentato fabbisogno<br />
e a malassorbimento.<br />
Particolari avvertenze<br />
Le formulazioni di acido folico, al dosaggio<br />
di 400 mcg, autorizzate per la profilassi<br />
primaria dei difetti dello sviluppo<br />
del tubo neurale in donne in età fertile che<br />
stanno pianificando una gravidanza, sono<br />
rimborsate dal SSN e non sono soggette a<br />
nota limitativa.
ollettino d’informazione sui farmaci 253<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Bibliografia<br />
1. Bender DA. Megaloblastic anaemia in vitamin<br />
B12 deficiency. Br J Nutr 2003; 89: 439-41.<br />
2. Chanarin I, et al. Cobalamin and folate:<br />
NOTA 11<br />
• Acido folinico<br />
e suoi analoghi<br />
Background<br />
I farmaci antagonisti dell’acido folico<br />
agiscono inibendo la deidrofolato reduttasi<br />
enzima coinvolto nel metabolismo dei<br />
folati, per questo motivo possono provocare<br />
effetti tossici a carico di cellule a divisione<br />
rapida quali il midollo osseo e l’epitelio<br />
gastro-intestinale.<br />
CALCIO FOLINATO<br />
� SANIFOLIN 1 fiala IM EV 50 mg PHT<br />
Bibliografia<br />
1. Comella P, et al. Safety and efficacy of irinotecan<br />
plus high-dose leucovorin and<br />
intravenous bolus 5-fluorouracil for metastatic<br />
colorectal cancer: pooled analysis of<br />
two consecutive southern Italy cooperative<br />
oncology group trials. Clin Colorectal<br />
Cancer 2005; 5: 203-10.<br />
2. Ferguson WS, et al. Current treatment<br />
of osteosarcoma. Cancer Invest 2001;<br />
NOTA 12<br />
Eritropoietina e nuove<br />
preparazioni:<br />
• darbepoetina α<br />
• epoetina α<br />
• epoetina β<br />
recent developments. J Clin Pathol 1992;<br />
45: 277-83.<br />
3. Kuzminski AM, et al. Effective treatment of<br />
cobalamin deficiency with oral cobalamin.<br />
Blood 1998; 92: 1191-8.<br />
Evidenze disponibili<br />
La somministrazione di acido folinico<br />
risolve la deplezione provocata dalla somministrazione<br />
di antagonisti dell’acido folico<br />
e in particolare:<br />
a) nelle forme orali e nelle forme<br />
iniettabili per uso ospedaliero, per contrastare<br />
la tossicità a livello del midollo<br />
emopoietico, della mucosa gastrointestinale<br />
e della cute dopo somministrazione<br />
a scopo antitumorale del meto-<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� recupero (rescue) dopo terapia con antagonisti dell’acido diidrofolico.<br />
19: 292-315.<br />
3. Goorin A, et al. Safety and efficacy of lleucovorin<br />
rescue following high-dose<br />
methotrexate for osteosarcoma. Med<br />
Pediatr Oncol 1995; 24: 362-7.<br />
4. Jahnke K, et al., on the behalf of the German<br />
Primary Central Nervous System Lymphoma<br />
Study Group (G-PCNSL-SG). High-dose<br />
methotrexate toxicity in elderly patients with<br />
primary central nervous system lymphoma.<br />
Ann Oncol 2005;16: 445-9.<br />
trexato, antagonista della diidrofolato<br />
reduttasi;<br />
b) nelle forme iniettabili per uso ospedaliero,<br />
in associazione a 5FU, per modularne<br />
l’efficacia terapeutica.<br />
Particolari avvertenze<br />
L’utilizzo del farmaco per altre indicazioni<br />
non ha motivazioni ai fini dell’ammissione<br />
alla rimborsabilità.<br />
5. Sobrero A, et al. INTACC. Adjuvant<br />
sequential methotrexate 5-fluorouracil vs<br />
5-fluorouracil plus leucovorin in radically<br />
resected stage III and high-risk stage II<br />
colon cancer. Br J Cancer 2005; 92: 24-9.<br />
Erratum in: Br J Cancer 2005; 93: 733.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
La nota 12 rimane in vigore fino alla pubblicazione del Piano<br />
Terapeutico <strong>AIFA</strong>, adottato con atto separato.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
10<br />
11<br />
12
12<br />
13<br />
254<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
DARBEPOETINA ALFA<br />
� ARANESP 1 penna SC 100 mcg 0,5 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 150 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 20 mcg 0,5 ml PT / PHT<br />
� ARANESP 1 penna SC 300 mcg 0,6 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 40 mcg 0,4 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 500 mcg 1 ml PT / PHT � ARANESP<br />
1 penna SC 60 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1 penna SC 80 mcg 0,4 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 10 mcg 0,4 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa<br />
SC EV 100 mcg 0,5 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 15 mcg 0,375 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 150 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1<br />
siringa SC EV 20 mcg 0,5 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 30 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 300 mcg 0,6 ml PT / PHT � ARANESP<br />
1 siringa SC EV 40 mcg 0,4 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 50 mcg 0,5 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 500 mcg 1 ml PT / PHT � ARANESP<br />
1 siringa SC EV 60 mcg 0,3 ml PT / PHT � ARANESP 1 siringa SC EV 80 mcg 0,4 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 100 mcg 0,5 ml PT / PHT � NESPO 1 penna<br />
SC 150 mcg 0,3 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 20 mcg 0,5 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 300 mcg 0,6 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 40 mcg<br />
0,4 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 500 mcg 1 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 60 mcg 0,3 ml PT / PHT � NESPO 1 penna SC 80 mcg 0,4 ml PT / PHT<br />
� NESPO 1 siringa SC EV 10 mcg 0,4 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 100 mcg 0,5 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 15 mcg 0,375 ml PT / PHT<br />
� NESPO 1 siringa SC EV 150 mcg 0,3 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 20 mcg 0,5 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 20 mcg 0,5 ml PT / PHT<br />
� NESPO 1 siringa SC EV 300 mcg 0,6 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 40 mcg 0,4 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 50 mcg 0,5 ml PT / PHT<br />
� NESPO 1 siringa SC EV 500 mcg 1 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 60 mcg 0,3 ml PT / PHT � NESPO 1 siringa SC EV 80 mcg 0,4 ml PT / PHT<br />
EPOETINA ALFA<br />
� EPREX 1 fiala EV SC 4.000 UI 1 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa EV SC 5.000 UI 0,5 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa EV SC 6.000 UI 0,6 ml PT / PHT � EPREX<br />
1 siringa EV SC 8.000 UI 0,8 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa tamp fosf 1.000 UI 0,5 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa tamp fosf 10.000 UI 1 ml PT / PHT � EPREX<br />
1 siringa tamp fosf 2.000 UI 0,5 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa tamp fosf 3.000 U.I. 0,3 ml PT / PHT � EPREX 1 siringa tamp fosf 4.000 U.I. 0,4 ml PT / PHT<br />
� GLOBUREN 1 siringa SC EV 1.000 UI 0,5 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 10.000 UI 1 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 2.000 UI 0,5 ml<br />
PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 3.000 UI 0,3 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 4.000 UI 0,4 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 5.000<br />
UI 0,5 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 6.000 UI 0,6 ml PT / PHT � GLOBUREN 1 siringa SC EV 8.000 UI 0,8 ml PT / PHT<br />
EPOETINA BETA<br />
� NEORECORMON 1 siringa EV SC 1.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 10.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 2.000 UI PT / PHT<br />
� NEORECORMON 1 siringa EV SC 20.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 3.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 30.000 UI PT / PHT<br />
� NEORECORMON 1 siringa EV SC 4.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 5.000 UI PT / PHT � NEORECORMON 1 siringa EV SC 6.000 UI PT / PHT<br />
NOTA 13<br />
Ipolipemizzanti:<br />
• Fibrati:<br />
- bezafibrato<br />
- fenofibrato<br />
- gemfibrozil<br />
• Statine:<br />
- atorvastatina<br />
- fluvastatina<br />
- lovastatina<br />
- pravastatina<br />
- rosuvastatina<br />
- simvastatina<br />
- simvastatina + ezetimibe<br />
• Altri:<br />
- omega 3 etilesteri<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti affetti da:<br />
� dislipidemie familiari:<br />
bezafibrato, fenofibrato, gemfibrozil,<br />
atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastatina, simvastatina, simvastatina + ezetimibe,<br />
omega 3 etilesteri;<br />
� ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta:<br />
- in soggetti a rischio elevato di un primo evento cardiovascolare maggiore<br />
(rischio a 10 anni > 20% in base alle Carte di Rischio del Progetto Cuore<br />
dell’Istituto Superiore di Sanità) [prevenzione primaria];<br />
- in soggetti con coronaropatia documentata o pregresso ictus o arteriopatia<br />
obliterante periferica o pregresso infarto o diabete [prevenzione secondaria]<br />
atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastatina, simvastatina, simvastatina + ezetimibe;<br />
� ipertrigliceridemia non corretta dalla sola dieta e da altre misure farmacologiche:<br />
- in soggetti con pregresso infarto del miocardio [prevenzione secondaria]<br />
omega 3 etilesteri;<br />
� iperlipidemie non corrette dalla sola dieta:<br />
- indotte da farmaci (immunosoppressori, antiretrovirali e inibitori della<br />
aromatasi);<br />
- in pazienti con insufficienza renale cronica<br />
atorvastatina, fluvastatina, lovastatina, pravastatina, rosuvastatina, simvastatina, simvastatina + ezetimibe,<br />
bezafibrato, fenofibrato, gemfibrozil,<br />
omega 3 etilesteri.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Background<br />
La corretta alimentazione rappresenta,<br />
assieme all’aumento dell’attività fisica<br />
ed alla sospensione del fumo, il primo<br />
provvedimento da attuare nel controllo<br />
del rischio cardiovascolare. Solo dopo tre<br />
mesi di dieta adeguatamente proposta al<br />
paziente ed eseguita in modo corretto,<br />
dopo aver escluso le cause di dislipidemia<br />
familiare o dovute ad altre patologie (ad<br />
esempio l’ipotiroidismo oppure patologie<br />
HIV-correlate) si può valutare il Rischio<br />
Cardiovascolare Globale Assoluto (RCGA)<br />
e, se superiore al 20% a 10 anni, iniziare<br />
una terapia ipolipemizzante. Le correzioni<br />
delle abitudini alimentari, l’aumento<br />
dell’attività fisica insieme con la sospensione<br />
del fumo devono essere significativi,<br />
permanenti e mantenuti anche quando<br />
viene iniziata la terapia farmacologica.<br />
L’ultima revisione della nota 13 è stata<br />
caratterizzata dall’introduzione delle carte<br />
di rischio italiane prodotte dall’Istituto Superiore<br />
di Sanità all’interno del Progetto<br />
Cuore (www.cuore.iss.it). Nelle carte di rischio<br />
italiane si fa riferimento al RCGA stimato<br />
a 10 anni sia per gli uomini che per<br />
le donne per eventi fatali e non fatali riferibili<br />
a malattia cardiovascolare maggiore<br />
(in particolare infarto del miocardio sicuro<br />
e possibile, morte coronarica, morte improvvisa,<br />
ictus e interventi di rivascolarizzazione).<br />
A questo proposito è importante<br />
ricordare che il calcolo del RCGA per la rimborsabilità<br />
delle statine in prevenzione primaria<br />
si è basato fino al 2004 su differenti<br />
carte di rischio sviluppate su popolazioni<br />
statunitensi, carte che tendevano a sovrastimare<br />
il RCGA nella nostra popolazione.<br />
Dislipidemie familiari<br />
Le dislipidemie familiari sono malattie<br />
su base genetica a carattere autosomico<br />
(recessivo, dominante o co-dominante<br />
a seconda della malattia) caratterizzate da<br />
elevati livelli di alcune frazioni lipidiche<br />
del sangue e da una grave e precoce insorgenza<br />
di malattia coronarica. Le dislipidemie<br />
sono state finora distinte secondo<br />
la classificazione di Frederickson, basata<br />
sull’individuazione delle frazioni lipoproteiche<br />
aumentate. Questa classificazione<br />
è stata superata da una genotipica.<br />
Ad oggi non sono presenti criteri internazionali<br />
consolidati per la diagnosi molecolare<br />
di alcune delle forme familiari, pertanto<br />
vengono utilizzati algoritmi diagnostici<br />
che si basano sulla combinazione di<br />
criteri biochimici, clinici ed anamnestici.<br />
Tra le forme familiari quelle che più<br />
frequentemente si associano a cardiopatia<br />
ischemica prematura sono l’ipercolesterolemia<br />
familiare, l’iperlipidemia familiare<br />
combinata e la disbetalipoproteinemia.<br />
Ipercolesterolemia familiare monogenica<br />
(prevalenza 1:500)<br />
Malattia genetica in genere dovuta a<br />
mutazioni del gene che codifica il recettore<br />
delle LDL.<br />
Per la diagnosi di queste forme, le metodiche<br />
di biologia molecolare sono specifiche<br />
intorno all’80%, per cui ai fini diagnostici<br />
esiste consenso internazionale<br />
sull’utilizzo di criteri biochimici, clinici ed<br />
anamnestici.<br />
I cardini di questi criteri, sostanzialmente<br />
condivisi da tutti gli algoritmi diagnostici<br />
proposti, includono:<br />
• colesterolemia LDL superiore a 200 mg/dl<br />
più<br />
• trasmissione verticale della malattia, documentata<br />
dalla presenza di tale alterazione<br />
biochimica nei familiari del probando<br />
(in questo caso l’indagine biomolecolare<br />
conferma praticamente sempre la diagnosi).<br />
In assenza di informazioni sul profilo<br />
lipidico dei familiari il sospetto è molto<br />
forte se insieme alla colesterolemia LDL<br />
superiore a 200 mg/dl ci sono:<br />
• presenza di xantomatosi tendinea nel brobando<br />
oppure<br />
• un’anamnesi positiva nei familiari di I grado<br />
per cardiopatia ischemica precoce (prima<br />
dei 55 anni negli uomini, prima dei 60<br />
nelle donne) o anche se presente grave ipercolesterolemia<br />
in bambini prepuberi.<br />
Iperlipidemia combinata familiare (prevalenza<br />
1:100)<br />
L’espressione fenotipica collegata a<br />
molte variazioni genetiche (nello studio<br />
EUFAM se ne sono contate per 27 geni)<br />
con meccanismi fisiopatologici legati al<br />
metabolismo delle VLDL.<br />
L’eziologia non è stata ancora chiarita<br />
e i criteri diagnostici sui quali è presente<br />
un consenso sono:<br />
• colesterolemia LDL superiore a 160 mg/dl<br />
e/o trigliceridemia superiore a 200 mg/dl<br />
più<br />
• documentazione nella stessa famiglia (I<br />
grado) di più casi di ipercolesterolemia e/o<br />
ipertrigliceridemia (fenotipi multipli).<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
255<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Oppure in assenza di documentazione<br />
sui familiari, la dislipidemia è fortemente<br />
sospetta in presenza anamnestica o<br />
clinica o strumentale di arteriosclerosi precoce.<br />
È indispensabile per la validità della diagnosi<br />
di iperlipidemia combinata familiare:<br />
• escludere le famiglie in cui siano presenti<br />
unicamente ipercolesterolemia o ipertrigliceridemia,<br />
• escludere tutte le forme di iperlipidemie secondarie<br />
(da malattie endocrine, epato-biliari,<br />
renali, da farmaci).<br />
Disbetalipoproteinemia familiare<br />
Patologia molto rara che si manifesta<br />
nei soggetti portatori dell’isoforma apoE2<br />
in modo omozigote
13<br />
256<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
La nuova nota 13 stabilisce per il trattamento<br />
ipocolesterolemizzante non un valore<br />
soglia verticale ma un valore decisionale<br />
basato sul RCGA. Per convenzione internazionale<br />
è considerato a rischio elevato<br />
un paziente con rischio ≥20% a 10 anni.<br />
Le carte del Progetto Cuore non consentono<br />
la valutazione del rischio cardiovascolare<br />
per la popolazione con età superiore<br />
a 70 anni. Ciò anche in assenza di<br />
una serie di studi specificamente dedicati<br />
a questa fascia di età. Per tale motivo si ritiene<br />
che in questi casi la valutazione del<br />
rischio debba essere lasciata alla valutazione<br />
del singolo medico che terrà conto<br />
delle comorbilità.<br />
Iperlipidemie non corrette dalla sola<br />
dieta<br />
Le malattie cardiovascolari sono la<br />
principale causa di morte dei pazienti con<br />
insufficienza renale cronica (IRC). La National<br />
Kidney Foundation, nello stabilire le<br />
linee-guida per il trattamento dell’IRC, ritiene<br />
che l’incidenza di danno aterosclerotico<br />
in pazienti con IRC sia superiore a<br />
quella della popolazione generale. Per tale<br />
motivo richiede un accurato controllo dei<br />
fattori di rischio, tra cui la dislipidemia.<br />
Per pazienti adulti con IRC in stadio 5<br />
(GRF
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
FENOFIBRATO<br />
� FULCRO 20 cps 200 mg � LIPOFENE 50 cps 100 mg � LIPSIN 20 cps 200 mg � NOLIPAX 50 cps 100 mg � TILENE 30 cps 100 mg<br />
Bibliografia<br />
1. Anderson JW. Diet first, then medication<br />
for hypercholesterolemia. JAMA 2003;<br />
290: 531-3.<br />
2. Arner P. Is familial combined hyperlipidaemia<br />
a genetic disorder of adipose tissue?<br />
Curr Opin Lipidol 1997; 8: 89-94.<br />
3. Austin MA, et al. Inheritance of low density<br />
lipoprotein subclass patterns in familial<br />
combined hyperlipidemia.<br />
Arteriosclerosis 1990; 10: 520-30.<br />
4. Austin MA, et al. Bimodality of plasma<br />
apolipoprotein B levels in familial combined<br />
hyperlipidemia. Atherosclerosis<br />
1992; 92: 67-77.<br />
5. Babirak SP, et al. Familial combined<br />
hyperlipidemia and abnormal lipoprotein<br />
lipase. Arterioscler Thromb 1992; 12:<br />
1176-83.<br />
6. Brunzell JD, et al. Plasma lipoproteins in<br />
familial combined hyperlipidemia and<br />
monogenic familial hypertriglyceridemia.<br />
J Lipid Res 1983; 24: 147-55.<br />
7. Cullen P, et al. Complex segregation<br />
analysis provides evidence for a major<br />
gene acting on serum triglyceride levels<br />
in 55 British families with familial combined<br />
hyperlipidemia. Arterioscler Thromb<br />
1994; 14: 1233-49.<br />
8. Downs JR, et al., for the<br />
AFCAPS/TexCAPS Research Group.<br />
Primary prevention of acute coronary<br />
events with lovastatin in men and<br />
women with average cholesterol levels:<br />
results of AFCAPS/TexCAPS. JAMA 1998;<br />
279: 1615-22.<br />
9. Executive Summary of the Third Report<br />
of the National Cholesterol Education<br />
Program (NCEP) Expert Panel on<br />
Detection, Evaluation, and Treatment of<br />
High Blood Cholesterol in Adults (Adult<br />
Treatment Panel III) Expert Panel on<br />
Detection, Evaluation, and Treatment of<br />
High Blood Cholesterol in Adults. JAMA<br />
2001; 285: 2486-97.<br />
10. GISSI-Prevenzione Investigators (Gruppo<br />
Italiano per lo Studio della Sopravvivenza<br />
nell’Infarto miocardico). Dietary supplementation<br />
with n-3polyunsaturated fatty<br />
acids and vitamin E after myocardial<br />
infarction: results of the GISSI-Prevenzione<br />
trial. Lancet 1999; 354: 447-55.<br />
11. Goldstein JL, et al. Hyperlipidemia in<br />
coronary heart disease. II. Genetic analysis<br />
of lipid levels in 176 families and delineation<br />
of a new inherited disorder,<br />
combined hyperlipidemia. J Clin Invest<br />
1973; 52: 1544-68.<br />
12. Haffner SM, et al. Mortality from coronary<br />
heart disease in subjects with type 2<br />
diabetes and in nondiabetic subjects<br />
with and without prior myocardial infarction.<br />
N Engl J Med 1998; 339: 229-34.<br />
13. Heart Outcomes Prevention Evaluation<br />
Study Investigators. Effects of an angio-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
257<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
FLUVASTATINA<br />
� LESCOL 14 cps 40 mg � LESCOL 28 cpr 80 mg rilascio prolungato � LIPAXAN 14 cps 40 mg � LIPAXAN 28 cpr 80 mg rilascio prolungato � PRIMESIN 14<br />
cps 40 mg � PRIMESIN 28 cpr 80 mg rilascio prolungato<br />
GEMFIBROZIL<br />
� FIBROCIT 30 cpr 600 mg [G] � FIBROCIT TC 20 cpr 900 mg [G] � GEMFIBROZIL DOC GENERICI 20 cpr 900 mg [G] � GEMFIBROZIL EG 20 cpr 900 mg [G]<br />
� GEMFIBROZIL MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr 900 mg [G] � GEMFIBROZIL RATIOPHARM GMBH 20 cpr 900 mg [G] � GEMFIBROZIL SANDOZ 20 cpr 900<br />
mg [G] � GEMFIBROZIL TEVA PHARMA ITALIA 20 cpr riv 900 mg [G] � GEMFIBROZIL DOC GENERICI 30 cpr 600 mg [G] � GEMFIBROZIL EG 30 cpr 600 mg<br />
[G] � GEMFIBROZIL MERCK GENERICS ITALIA 30 cpr 600 mg [G] � GEMLIPID 30 cpr riv 600 mg [G] � GEMLIPID TC 20 cpr riv 900 mg [G] � GENLIP 30 cpr<br />
600 mg [G] � GENLIP TC 20 cpr 900 mg [G] � GENOZIL 600 30 cpr 600 mg [G] � GENOZIL 900 20 cpr 900 mg [G] � LIPOGEN 20 cpr 900 mg [G] � LIPOZID<br />
20 cpr riv 900 mg [G] � LIPOZID 30 cpr riv 600 mg [G] � LOPID 20 cpr riv 900 mg [G] � LOPID 30 cpr 600 mg [G]<br />
LOVASTATINA<br />
� LOVINACOR 20 cpr 20 mg � REXTAT 20 cpr 20 mg � TAVACOR 20 cpr 20 mg<br />
OMEGA 3 ETILESTERI<br />
� ESAPENT 20 cps 1 g � ESKIM 20 cps 1 g � SEACOR 20 cps 1 g<br />
PRAVASTATINA<br />
� APLACTIN 10 cpr 20 mg � APLACTIN 14 cpr 40 mg � PRASTEROL 10 cpr 20 mg � PRASTEROL 40 14 cpr 40 mg � PRAVASELECT 10 cpr 20 mg � PRAVA-<br />
SELECT 40 14 cpr 40 mg � SANAPRAV 10 cpr div 20 mg � SANAPRAV 40 14 cpr div 40 mg � SELECTIN 10 cpr 20 mg � SELECTIN 40 14 cpr 40 mg<br />
ROSUVASTATINA<br />
� CRESTOR 28 cpr riv 5 mg � CRESTOR 28 cpr riv 10 mg � CRESTOR 28 cpr riv 20 mg � CRESTOR 28 cpr riv 40 mg � PROVISACOR 28 cpr riv 5 mg<br />
� PROVISACOR 28 cpr riv 10 mg � PROVISACOR 28 cpr riv 20 mg � PROVISACOR 28 cpr riv 40 mg � SIMESTAT 28 cpr riv 5 mg � SIMESTAT 28 cpr riv 10 mg<br />
� SIMESTAT 28 cpr riv 20 mg � SIMESTAT 28 cpr riv 40 mg<br />
SIMVASTATINA<br />
� LIPONORM 10 cpr riv 20 mg � LIPONORM 10 cpr riv 40 mg � LIPONORM 28 cpr riv 20 mg � LIPONORM 28 cpr riv 40 mg � MEDIPO 10 cpr riv 20 mg<br />
� MEDIPO 28 cpr riv 20 mg � MEDIPO 28 cpr riv 40 mg � MEDIPO 40 10 cpr riv 40 mg � SINVACOR 10 cpr riv 20 mg � SINVACOR 28 cpr riv 20 mg<br />
� SINVACOR 28 cpr riv 40 mg � SINVACOR 40 10 cpr riv 40 mg � SIVASTIN 10 cpr riv 20 mg � SIVASTIN 10 cpr riv 40 mg � SIVASTIN 28 cpr riv 20 mg<br />
� SIVASTIN 28 cpr riv 40 mg � ZOCOR 10 cpr riv 20 mg � ZOCOR 28 cpr riv 20 mg � ZOCOR 28 cpr riv 40 mg � ZOCOR 40 10 cpr riv 40 mg<br />
tensin-converting enzyme inhibitor,<br />
ramipril, on cardiovascular events in<br />
high-risk patients. N Engl J Med 2000;<br />
342: 145-53.<br />
14. Heart Protection Study Collaborative<br />
Group. MRC/BHF Heart Protection Study<br />
of cholesterol lowering with simvastatin<br />
in 20,536 high risk individuals: a randomised<br />
placebo-controlled trial. Lancet<br />
2002; 360: 7-22.<br />
15. Il Progetto CUORE – Studi longitudinali.<br />
Ital Heart J 2004; 5: 94S-101S.<br />
16. Kissebah AH, et al. Low density lipoprotein<br />
metabolism in familial combined<br />
hyperlipidemia: mechanism of the multiple<br />
lipoprotein phenotypic expression.<br />
Arteriosclerosis 1984; 4: 614-24.<br />
17. Palmieri L, et al. Favorable cardiovascular<br />
risk profile and 10-year coronary heart<br />
disease incidence in women and men:<br />
results from the Progetto CUORE. Europ<br />
J Cardiov Prev 2006; 13: 562-70.<br />
18. Palmieri L, et al. per il Gruppo di ricerca<br />
del Progetto CUORE. La valutazione del<br />
rischio cardiovascolare globale assoluto:<br />
il punteggio individuale del Progetto<br />
CUORE. Ann Ist Sup Sanità 2004; 40 (4).<br />
19. Ferrario M, et al. for the CUORE Project<br />
Research Group. Prediction of coronary<br />
events in a low incidence population.<br />
Assessing accuracy of the CUORE Cohort<br />
Study prediction equation. Int J<br />
Epidemiol 2005; 19: 1-9.<br />
13
13<br />
15<br />
258<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
20. Malmberg K, et al., for the OASIS<br />
Registry Investigators. Impact of diabetes<br />
on long-term prognosis in patients with<br />
unstable angina and non-Q-wave myocardial<br />
infarction: results of the OASIS<br />
(Organization to Assess Strategies for<br />
Ischemic Syndromes) Registry.<br />
Circulation 2000; 102: 1014-9.<br />
21. National Institutes of Health. Third<br />
Report of the National Cholesterol<br />
Education Program (NCEP) Expert Panel<br />
on Detection, Evaluation, and Treatment<br />
of High Blood Cholesterol in Adults<br />
(Adult Treatment Panel III). Final Report.<br />
NIH Publication No. 02-5215 September<br />
2002; VII-1.<br />
22. National Institutes of Health. Third<br />
Report of the National Cholesterol<br />
Education Program (NCEP) Expert Panel<br />
on Detection, Evaluation, and Treatment<br />
of High Blood Cholesterol in Adults<br />
(Adult Treatment Panel III). Final Report.<br />
NIH Publication No. 02-5215 September<br />
2002; II-50.<br />
23. Pajukanta P, et al. Genomewide scan for<br />
familial combined hyperlipidemia genes<br />
in Finnish families, suggesting multiple<br />
susceptibility loci influencing triglyceride,<br />
cholesterol, and apolipoprotein B levels.<br />
Am J Hum Genet 1999; 64: 1453–63.<br />
24. Porkka KV, et al. Phenotype expression in<br />
NOTA 15<br />
• Albumina umana<br />
Background<br />
Il trattamento con albumina ha indicazioni<br />
non frequenti ed è spesso soggetto<br />
ad uso incongruo, sia in ospedale sia<br />
nella pratica extraospedaliera. Come documentato<br />
dalle evidenze riportate nel testo<br />
che segue, l’ipoalbuminemia di per sé<br />
non è un’indicazione all’infusione di albumina.<br />
L’uso di albumina o di altri colloidi<br />
in pazienti in condizioni critiche associate<br />
o no a ipovolemia non è preferibile<br />
all’uso di soluzioni di cristalloidi. Le soluzioni<br />
concentrate di albumina hanno<br />
familial combined hyperlipidemia.<br />
Atherosclerosis 1997; 133: 245-53.<br />
25. Prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari.<br />
Bollettino di Informazione<br />
sui Farmaci 2004; 1: 19-23.<br />
26. Rubins HB, et al., for the Veterans Affairs<br />
High-Density Lipoprotein Cholesterol<br />
Intervention Trial Study Group.<br />
Gemfibrozil for the secondary prevention<br />
of coronary heart disease in men with<br />
low levels of high-density lipoprotein<br />
cholesterol. N Engl J Med 1999; 341:<br />
410-8.<br />
27. Giampaoli S, et al. Favorable cardiovascular<br />
risk profile (Low Risk) and 10-year<br />
stroke incidence in women and men: findings<br />
on 12 Italian population samples.<br />
Am J Epid 2006; 163: 893-902.<br />
28. Sacks FM, et al., for the Prospective<br />
Pravastatin Pooling Project Investigators<br />
Group. Effect of pravastatin on coronary<br />
disease events in subgroups defined by<br />
coronary risk factors: the Prospective<br />
Pravastatin Pooling Project. Circulation<br />
2000; 102: 1893-900.<br />
29. Scandinavian Simvastatin Survival Study<br />
Group. Randomised trial of cholesterol<br />
lowering in 4444 patients with coronary<br />
heart disease: the Scandinavian<br />
Simvastatin Survival Study (4S). Lancet<br />
1994; 344: 1383-9.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
30. Sever PS, et al. Prevention of coronary<br />
and stroke events with atorvastatin in<br />
hypertensive patients who have average<br />
or lower-than-average cholesterol concentrations,<br />
in the Anglo-Scandinavian<br />
Cardiac Outcomes Trial-Lipid-Lowering<br />
Arm (ASCOT-LLA): a multicentre randomised<br />
trial. Lancet 2003; 361: 1149-58.<br />
31. Shepherd J, et al., for the West of<br />
Scotland Coronary Prevention Study<br />
Group. Prevention of coronary heart<br />
disease with pravastatin in men with<br />
hypercholesterolemia. N Engl J Med<br />
1995; 333: 1301-7.<br />
32. Suviolahti E, et al. Unraveling the complex<br />
genetics of familial combined<br />
hyperlipidemia. Ann Med 2006; 385:<br />
337-51.<br />
33. Venkatesan S, et al. Stable isotopes show<br />
a direct relation between VLDL apoB<br />
overproduction and serum triglyceride<br />
levels and indicate a metabolically and<br />
biochemically coherent basis for familial<br />
combined hyperlipidemia. Arterioscler<br />
Thromb 1993; 13: 1110-8.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
giugno 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />
strutture specialistiche delle Aziende Sanitarie, è limitata alle seguenti<br />
condizioni:<br />
� dopo paracentesi evacuativa a largo volume nella cirrosi epatica;<br />
� grave ritenzione idrosalina nella cirrosi ascitica, nella sindrome nefrosica<br />
o nelle sindromi da malassorbimento (ad es. intestino corto<br />
post-chirurgico o da proteino-dispersione), non responsiva a un trattamento<br />
diuretico appropriato, specie se associata ad ipoalbuminemia<br />
e in particolare a segni clinici di ipovolemia.<br />
specifiche indicazioni nella cirrosi, rappresentate<br />
dalla protezione della funzione<br />
renale post-paracentesi e nella peritonite<br />
batterica spontanea.<br />
Evidenze disponibili<br />
Secondo linee-guida non recenti elaborate<br />
da una Consensus Conference, l’albumina<br />
può trovare indicazione in pazienti<br />
in condizioni critiche con ipovolemia,<br />
ustioni estese o ipoalbuminemia. Più<br />
recentemente sono state pubblicate 3 me-<br />
tanalisi relative all’impiego terapeutico<br />
dell’albumina: non vi sono evidenze che<br />
l’albumina riduca la mortalità in pazienti<br />
in condizioni particolarmente critiche.<br />
La prima e la seconda (quest’ultima è<br />
un aggiornamento della prima), rispettivamente<br />
di 23 e 32 trial, hanno esaminato<br />
gli effetti dell’albumina in pazienti in<br />
condizioni critiche e con ipovolemia,<br />
ustioni o ipoalbuminemia. La prima metanalisi<br />
mostra una mortalità più alta nei<br />
pazienti trattati con albumina che in quelli<br />
trattati con soluzioni di cristalloidi sia<br />
nei pazienti con ipovolemia, sia in quelli
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
con ustioni o con ipoalbuminemia. I risultati<br />
della seconda metanalisi non mostrano<br />
evidenze tali per cui l’albumina,<br />
nella stessa tipologia di pazienti, possa ridurre<br />
la mortalità: secondo questo aggiornamento,<br />
nei pazienti con ustioni è confermato<br />
che l’uso di albumina possa aumentare<br />
il rischio di morte, mentre nei pazienti<br />
con ipovolemia o con ipoalbuminemia<br />
il rischio aumenta ma non è statisticamente<br />
significativo (RR = 1,01; IC<br />
95%: 0,92-1,10 per gli ipovolemici e RR =<br />
1,38; IC 95%: 0,94-2,03 per i pazienti con<br />
ipoalbuminemia).<br />
I risultati della prima di queste due<br />
metanalisi furono esaminati da un gruppo<br />
di esperti, riunito dal Committee on Safety<br />
of Medicines inglese, il quale concluse<br />
che non erano presenti sufficienti evidenze<br />
per ritirare l’albumina dal mercato, raccomandando<br />
tuttavia prudenza e, in particolare,<br />
la sorveglianza per eventuale sovraccarico<br />
circolatorio nell’eventuale uso<br />
dell’albumina in queste condizioni.<br />
La terza metanalisi ha esaminato separatamente<br />
i trial sull’uso di albumina in<br />
differenti condizioni. I risultati evidenziano<br />
che l’aumento del rischio di mortalità<br />
correlato all’uso di albumina in pazienti<br />
gravi è probabilmente basso; i dati mostrano<br />
una tendenza, anche se non significativa,<br />
all’aumento di mortalità dopo<br />
trattamento con albumina nei pazienti<br />
chirurgici o traumatizzati (RR = 1,12; IC<br />
95%: 0,85-1,46), negli ustionati (RR = 1,76;<br />
IC 95%: 0,97-3,17), e nei pazienti con<br />
ipoalbuminemia (RR = 1,59; IC 95%: 0,91-<br />
2,78).<br />
Risultati sovrapponibili di effetti sfavorevoli<br />
dell’albumina si ritrovano in altre<br />
due revisioni sistematiche, che esaminavano<br />
i trial sull’uso di albumina o di altri<br />
colloidi. Anche una recente metanalisi<br />
non ha evidenziato un minor rischio di<br />
morte associato all’uso di colloidi versus<br />
cristalloidi nei pazienti critici.<br />
Di maggior interesse per la pratica extraospedaliera<br />
è l’eventuale impiego di albumina<br />
nella cirrosi e nelle sindromi nefrosiche.<br />
Nella cirrosi è generalmente ammesso,<br />
con qualche riserva, un effetto favorevole<br />
dell’albumina dopo paracentesi<br />
evacuativa; più recentemente è stato riportato<br />
un effetto favorevole significativo<br />
di quantità molto alte di albumina sulla<br />
mortalità nella peritonite batterica spontanea<br />
(SBP dall’inglese Spontaneous Bacterial<br />
Peritonitis), che rappresenta una severa<br />
e frequente complicazione nei pazienti<br />
cirrotici con ascite. Limiti del trial sono la<br />
mancanza di cecità, e di un dose finding<br />
che spieghi la scelta di dosi così elevate di<br />
albumina. In entrambi i casi l’effetto sembra<br />
mediato attraverso la protezione della<br />
funzione renale.<br />
Uno schema di trattamento multifasico<br />
non usuale, studiato in un trial, ha mostrato<br />
un debole effetto favorevole di brevi<br />
cicli di albumina nei pazienti con grave<br />
ritenzione idrosalina non responsiva al<br />
trattamento diuretico; nello stesso trial,<br />
però, trattamenti prolungati non miglioravano<br />
la sopravvivenza né riducevano significativamente<br />
le complicanze. Nella<br />
metanalisi di Wilkes e Navickis sono inclusi<br />
quattro trial sull’uso di albumina nella<br />
cirrosi, esaminati separatamente da<br />
quelli condotti in altra patologia. Fra i<br />
quattro trial sono compresi i due sopracitati.<br />
Il risultato della metanalisi dei quattro<br />
trial non è significativo (RR = 0,93; IC<br />
95%: 0,67-1,28); è significativo l’aumento<br />
di sopravvivenza nel trial condotto nella<br />
SBP, mentre il risultato puntiforme degli<br />
altri tre trial è sul versante dell’aumento<br />
di mortalità, con intervallo di confidenza<br />
che attraversa la linea di equivalenza. Un<br />
trial recente dimostrerebbe un aumento di<br />
sopravvivenza in pazienti trattati long term<br />
con infusioni (25g/settimana nel primo<br />
anno, 25g/ogni due settimane nel secondo<br />
anno). Tuttavia, i risultati negativi de-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
259<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
gli studi precedenti e riserve metodologiche<br />
di questo studio più recente (p. es: 10<br />
anni per reclutare 100 pazienti consecutivi<br />
con cirrosi; sovrapposizione dei 10 anni<br />
di reclutamento con i 4 anni di reclutamento<br />
di un precedente trial dello stesso<br />
gruppo, senza che sia chiaro il rapporto fra<br />
i due trial; paracentesi non associate ad infusioni<br />
di albumina; analisi per protocol,<br />
senza indicazione dei pazienti ritirati dallo<br />
studio o cambiamenti di gruppo; non<br />
cecità e non indicazione di cecità degli<br />
sperimentatori che hanno condotto le<br />
analisi) suggeriscono di attendere altri<br />
trial. Una ulteriore linea di evidenza emerge<br />
dall’esame di revisioni non sistematiche<br />
e di trattati recenti, che non citano<br />
l’impiego dell’albumina come complemento<br />
alla terapia diuretica nella cirrosi<br />
ascitica; fra queste revisioni, l’aggiornamento<br />
al maggio 2000 delle linee-guida<br />
dello University Hospital Consortium limiterebbe<br />
l’uso dell’albumina alle paracentesi<br />
evacuative e conclude che “l’uso dell’albumina<br />
senza paracentesi dovrebbe essere<br />
evitato”.<br />
Occasionalmente, l’uso dell’albumina<br />
può apparire logico nella sindrome nefrosica<br />
o nelle condizioni di malassorbimento<br />
o proteino-dispersione intestinale, in<br />
cui l’edema massivo è associato a ipovolemia<br />
clinicamente manifesta (ipotensione,<br />
tachicardia, oliguria).<br />
Particolari avvertenze<br />
Il plasma e i sostituti del plasma sono<br />
spesso usati in pazienti molto gravi, in<br />
condizioni instabili. Pertanto è necessario<br />
un controllo molto accurato e la terapia<br />
idratante ed elettrolitica dovrebbe essere<br />
di continuo aggiustata in base alle condizioni<br />
del paziente.<br />
L’albumina non è rimborsata dal SSN<br />
per altre indicazioni autorizzate.<br />
ALBUMINA UMANA<br />
� ALBITAL 1 flacone EV 50 ml 25 g/ 100 ml + set PT � ALBUMINA UMANA BAXTER 1 flacone EV 50 ml 25% PT � ALBUMINA INST. GRIFOLS 1 flacone EV 100<br />
ml 20 % PT � ALBUMINA INST. GRIFOLS 1 flacone EV 50 ml 20% PT � ALBUMINA UMANA BAXTER 1 flaconcino EV 50 ml 20% PT � ALBUMINA UMANA<br />
ZLB BEHRING 1 flaconcino EV 50 ml 20% PT � ALBUMINA UMANA IMMUNO BAXTER AG 1 flaconcino EV 50 ml 20% + set PT � ALBUMINA UMANA<br />
IMMUNO BAXTER AG 1 flaconcino EV 50 ml 25% + set PT � ALBUREX 1 flacone EV 50 ml 25% PT � ALBUTEIN 1 flaconcino EV 50 ml 20% PT � ALBUTEIN<br />
1 flaconcino EV 50 ml 25% PT � PLASBUMIN infus flacone 100 ml 20% PT � PLASBUMIN infus flacone 50 ml 20% PT � UMANALBUMIN 1 flacone EV 100<br />
ml 20% PT � UMANALBUMIN 1 flacone EV 50 ml 20% PT � UMANALBUMIN 1 flacone EV 50 ml 25% PT<br />
15
15<br />
28<br />
260<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Bibliografia<br />
1. Choi PT, et al. Crystalloids vs colloid in<br />
fluid resuscitation: a systematic review.<br />
Crit Care Med 1999; 27: 200-10.<br />
2. Cochrane Injuries Group Albumin<br />
Reviewers. Human albumin administration<br />
in critically ill patients: systematic<br />
review of randomised controlled trial.<br />
BMJ 1998; 317: 235-40.<br />
3. Gentilini P, et al. Albumin improves the<br />
response to diuretics in patients with cirrhosis<br />
and ascites: results of a randomized, controlled<br />
trial. J Hepatol 1999; 30: 639-45.<br />
4. Gines A, et al. Randomized trial comparing<br />
albumin, dextran 70, and polygeline<br />
in cirrhotic patients with ascites treated<br />
with paracentesis. Gastroenterology<br />
1996; 111: 1002-10.<br />
5. Gines P, et al. Ascites, hepatorenal syndrome,<br />
and spontaneous bacterial peritonitis:<br />
prevention and treatment. In: McDonald<br />
J, et al. Evidence-based gastroenterology<br />
and hepatology. London: BMJ Publ<br />
Group, eds. 1999: 427-42.<br />
6. Gines P, et al. Renal complications of<br />
liver disease. In: Schiff’s diseases of the<br />
liver, 8th ed. Baltimore: Lippincott<br />
Williams and Wilkins, 1999.<br />
7. Robert I, et al. Colloid versus crystalloids<br />
NOTA 28<br />
• medrossiprogesterone<br />
• megestrolo<br />
Background<br />
I progestinici megestrolo acetato, medrossiprogesterone<br />
acetato sono utilizzati<br />
come seconda e terza linea di terapia<br />
nel cancro mammario. Trovano, altresì,<br />
impiego per il trattamento dei carcinomi<br />
endometriali e renali (limitatamente al<br />
medrossiprogesterone acetato per via<br />
orale) e sono scarsamente impiegati nel<br />
cancro prostatico. Le indicazioni cancro<br />
dell’endometrio e mammario, per i due<br />
steroidi, sono sufficientemente basate su<br />
evidenze tali da permetterne il rimborso<br />
da parte del SSN. Il loro impiego nel carcinoma<br />
renale ed ancor più in quello prostatico<br />
è da valutare caso per caso e, relativamente<br />
al carcinoma renale, è limitato<br />
al medrossiprogesterone acetato per<br />
via orale.<br />
for fluid resuscitation in critically ill<br />
patients. In: The Cochrane Library, issue<br />
4. Oxford: Update Software, 2004.<br />
8. Romanelli RG, et al. Long term albumin<br />
infusion improves survival in patients<br />
with cirrhosis and ascites: an unblinded<br />
randomized trial. World J Gastroenterol<br />
2006; 12: 403-7.<br />
9. Runyon BA. AASLD Practice Guidelines.<br />
Management of adult patients with ascites<br />
caused by cirrhosis. Hepatology<br />
1998; 27: 264-72.<br />
10. SAFE Study Investigators. Effect of baseline<br />
serum albumin concentration on outcome<br />
of resuscitation with albumin or<br />
saline in patients in intensive care units:<br />
analysis of data from the saline versus<br />
albumin fluid evaluation (SAFE) study.<br />
BMJ 2006; 333: 1044-46.<br />
11. Schierhout G, Roberts I. Fluid resuscitation<br />
with colloid or crystalloid solutions in critically<br />
ill patients: a systematic review of<br />
randomized trials. BMJ 1998; 316: 961-4.<br />
12. Sola-Vera J, et al. Randomized trial comparing<br />
albumin and saline in the prevention<br />
of paracentesis-induced circulatory<br />
dysfunction in cirrhotic patients with<br />
ascites. Hepatology 2003; 37: 1147-53.<br />
13. Sort P, et al. Effect of intravenous albumin<br />
on renal impairment and mortality<br />
in patients with cirrhosis and sponta-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
neous bacterial peritonitis. N Engl J Med<br />
1999; 341: 403-9.<br />
14. The Albumin Reviewers (Alderson P, et<br />
al.). Human albumin solution for resuscitation<br />
and volume expansion in critically<br />
ill patients. (Cochrane Review). In: The<br />
Cochrane Library, issue 4. Oxford:<br />
Update Software, 2004.<br />
15. University Hospital Consortium<br />
Guidelines. Technology Assessment:<br />
albumin, nonprotein colloid, and crystalloid<br />
solutions. UHC Publications, Update<br />
May 2000, Oak Brook Illinois: 35-9.<br />
16. Vermeulen LC, et al. A paradigm for consensus.<br />
The University Hospital Consortium<br />
Guidelines for the use of albumin, nonprotein<br />
colloid and crystalloid solutions. Arch<br />
Intern Med 1995; 155: 373-9.<br />
17. Wilkes MM, et al. Patient survival after<br />
human albumin administration. A metaanalyisis<br />
of randomized, controlled trials.<br />
Ann Intern Med 2001; 135: 149-64.<br />
18. Woodman R. Doctors advised to take<br />
special care with human albumin. BMJ<br />
1999; 318: 1643.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
La prescrizione per la terapia antitumorale e dell’AIDS a carico del SSN<br />
è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� neoplasia della mammella e carcinoma dell’endometrio;<br />
� sindrome anoressia/cachessia da neoplasia maligna in fase avanzata o<br />
da AIDS.<br />
Evidenze disponibili<br />
Megestrolo acetato e medrossiprogesterone<br />
acetato per via orale trovano anche<br />
impiego, supportato in letteratura,<br />
nella cosiddetta sindrome anoressia/cachessia.<br />
Questa è caratterizzata da progressiva<br />
perdita di peso (>10% del peso<br />
ideale), anoressia, nausea cronica, malassorbimento,<br />
astenia, cambiamento dell’immagine<br />
corporea, impoverimento del<br />
Performance Status. Tale sindrome si rileva<br />
in pazienti affetti da neoplasia maligna<br />
in fase avanzata e da AIDS, fino<br />
all’80% in pazienti oncologici terminali,<br />
e rappresenta un importante fattore prognostico<br />
negativo.<br />
Gli obiettivi maggiori dei trattamenti<br />
con progestinici riguardano, nell’anoressia/cachessia<br />
da cancro e da AIDS, il recupero<br />
ponderale, l’aumento dell’appetito e<br />
dell’introito calorico. Obiettivi secondari<br />
sono costituiti dal controllo della nausea<br />
cronica e del dolore e dal miglioramento del<br />
Performance Status e della qualità della vita.<br />
Le evidenze che megestrolo acetato e<br />
medrossiprogesterone acetato sono in grado<br />
di conseguire tali obiettivi terapeutici<br />
sono mostrate da studi clinici controllati<br />
in doppio cieco e con dimensione del<br />
campione adeguata.<br />
Vi è anche dimostrazione che l’impatto<br />
di questi trattamenti sul peso corporeo<br />
è dovuto a un aumento reale della<br />
massa magra e soprattutto grassa piuttosto<br />
che a ritenzione idrica.<br />
Gli studi hanno infine evidenziato che<br />
il miglior effetto terapeutico si ottiene con<br />
dosaggi di medrossiprogesterone acetato di<br />
500-1000 mg/die e di megestrolo acetato<br />
di 160-320 mg/die per via orale. Gli effetti<br />
in pazienti con carcinomi gastrointestinali<br />
non sembrano molto favorevoli.<br />
Effetti antianoressici e di incremento<br />
sul peso corporeo sono stati rilevati anche<br />
nella fibrosi cistica.
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
261<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
MEDROSSIPROGESTERONE<br />
� DEPOPROVERA 1 fiala IM 1 g 6,7 ml � DEPOPROVERA 1 fiala IM 150 mg 1 ml � DEPOPROVERA 1 fiala IM 500 mg 3,4 ml � FARLUTAL 30 cpr 500 mg<br />
� FARLUTAL os sosp 15 flaconcini 1.000 mg � FARLUTAL os sosp 30 flaconcini 500 mg � FARLUTAL DEPOT 1000 1 fiala IM 1 g � PROVERA 10 bust grat 1 g<br />
� PROVERA 10 bust grat 500 mg � PROVERA 30 cpr 250 mg<br />
MEGESTROLO<br />
� MEGACE 30 cpr 160 mg [G] � MEGESTIL 30 cpr 160 mg [G] � MEGESTROLO PH&T30 cpr 160 mg [G]<br />
Bibliografia<br />
1. Loprinzi CL, et al. Body-composition changes<br />
in patients who gain weight while receiving<br />
megestrol acetate. J Clin Oncol 1993;<br />
11: 152-4.<br />
2. McMillan DC, et al. A prospective randomised<br />
study of megestrol acetate and ibuprofen<br />
in gastrointestinal cancer patients with<br />
weight loss. Br J Cancer 1999; 79: 495-500.<br />
3. Nasr SZ, et al. Treatment of anorexia and<br />
weight loss megestrol acetate in patients<br />
NOTA 30 E 30 BIS<br />
Fattori di crescita<br />
dei leucociti:<br />
• filgrastim<br />
• lenograstim<br />
• molgramostim<br />
• pegfilgrastim<br />
with cystic fibrosis. Pediatr Pulmol 1999; 28:<br />
380-2.<br />
4. Nemechek PM, et al. Treatment guidelines<br />
for HIV-associated wasting. Proc Mayo Clin<br />
2000; 75: 386-94.<br />
5. Simons JP, et al. The effect of medroxiprogesterone<br />
acetate on appetite, weigh loss and<br />
quality of life in advanced stage non-hormone-sensitive<br />
cancer. A placebo controlled<br />
multicenter study. J Clin Oncol 1996; 14:<br />
1077-84.<br />
6. Tehekmeydan NS, et al. Megestrol acetate in<br />
cancer anorexia and weight loss. Cancer<br />
1992; 5: 1268-74.<br />
7. Von Roenn JH, et al. Megstrol acetate in<br />
patients with AIDS-related cachexia. Ann Int<br />
Med 1994; 6: 693-9.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
Le note 30 e 30 bis rimangono in vigore fino alla pubblicazione del<br />
Piano Terapeutico <strong>AIFA</strong>, adottato con atto separato.<br />
FILGRASTIM<br />
� GRANULOKINE 1 siringa SC 30.000.000 UI 0,5 ml PT / PHT � GRANULOKINE 30 1 fiala SC 30.000.000 UI 1 ml PT / PHT � NEUPOGEN 1 siringa EV SC<br />
30.000.000 UI 0,5 ml PT / PHT � NEUPOGEN 30 1 fiala EV SC 30.000.000 UI 1 ml PT / PHT<br />
LENOGRASTIM<br />
� GRANOCYTE 34 1 fiala SC 33.600.000 UI 1 ml + 1 siringa PT / PHT � MYELOSTIM 34 1 fiala EV SC 33.600.000 UI 1 ml + 1 siringa PT / PHT<br />
PEGFILGASTRIM<br />
� NEULASTA 1 fiala SC 6 mg 0,6 ml PT / PHT � NEUPOPEG 1 fiala SC 6 mg 0,6 ml PT / PHT<br />
NOTA 31<br />
Sedativi della tosse:<br />
• diidrocodeina<br />
• diidrocodeina<br />
+ acido benzoico<br />
• levodropropizina<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alla seguente condizione:<br />
� tosse persistente non produttiva nelle gravi pneumopatie croniche e<br />
nelle neoplasie polmonari primitive o secondarie.<br />
28<br />
30<br />
30<br />
bis<br />
31
31<br />
262<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Background<br />
La diidrocodeina è un antitussivo ad azione<br />
centrale che inibisce la frequenza e l’intensità<br />
degli impulsi della tosse. Il sito d’azione<br />
della diidrocodeina sembra sia localizzato<br />
nel centro bulbare della tosse nel sistema nervoso<br />
centrale, mentre la levodropropizina è<br />
considerata un farmaco ad azione periferica.<br />
Evidenze disponibili<br />
Secondo uno studio randomizzato in<br />
doppio cieco della durata di 7 giorni coinvolgente<br />
140 pazienti, la diidrocodeina e la<br />
levodropropizina hanno mostrato un’effica-<br />
DIIDROCODEINA<br />
� PARACODINA gtt os 15 g<br />
DIIDROCODEINA/ACIDO BENZOICO<br />
� PARACODINA SCIROPPO 1 flacone 100 g<br />
cia simile nel ridurre la tosse persistente non<br />
produttiva in pazienti con cancro al pomone<br />
primitivo o metastatico. Gli autori hanno evidenziato<br />
che entrambi i farmaci sono efficaci<br />
nel ridurre il grado di severità della tosse e<br />
che l’attività terapeutica temporale dei 2 antitussivi<br />
risulta simile. Anche dal punto di vista<br />
della tollerabilità, la percentuale di effetti<br />
collaterali è stata la stessa nei 2 gruppi di pazienti,<br />
tranne che per la sonnolenza, effetto<br />
che si è manifestato maggioramente nel gruppo<br />
dei trattati con diidrocodeina (22% vs 8%).<br />
L’efficacia antitussiva e la tollerabilità della<br />
levodropropizina sono state valutate nei<br />
bambini con tosse persistente non produttiva<br />
in uno studio che confrontava il farmaco con<br />
il suo enantiomero, la dropropizina. I due far-<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
maci hanno mostrato un’efficacia simile, sebbene<br />
la levodropropizina risulti più sicura, visto<br />
che associata a rischio di sonnolenza diurna<br />
minore. L’efficacia del farmaco in pazienti<br />
adulti con tosse persistente non produttiva è<br />
stata valutata anche in un trial clinico randomizzato,<br />
in doppio cieco verso destrometorfano:<br />
secondo gli autori l’efficacia antitussiva dei<br />
due farmaci è simile, mentre la levodropropizina<br />
presenta un profilo di sicurezza migliore.<br />
Particolari avvertenze<br />
La prescrizione di sedativi per la tosse<br />
non è rimborsata dal SSN per altre indicazioni<br />
autorizzate.<br />
LEVODROPROPIZINA<br />
� DANKA gtt os 30 ml 6% � DANKA scir 200 ml 0,6% � LEVOTUSS scir 200 ml 30 mg/5 ml � LEVOTUSS gtt os 30 ml 6% � SALVITUSS gtt os 30 ml 60 mg/ml<br />
� SALVITUSS scir 200 ml 30 mg/5 ml � TAUTUX gtt os 30 ml 6% � TAUTUX scir 200 ml 0,6%<br />
Bibliografia<br />
1. Banderali G, et al. Efficacy and tolerability<br />
of levodropropizine and dropropizine in<br />
children with non-productive cough. J<br />
Intern Med Res 1995; 23:175-83.<br />
2. Catena E, et al. Efficay and tolerability of<br />
NOTA 32 E 32 BIS<br />
Interferoni:<br />
• Interferone alfa-2a<br />
ricombinante<br />
• Interferone alfa-2b<br />
ricombinante<br />
• Interferone alfa-2a<br />
peghilato<br />
• Interferone alfa-2b<br />
peghilato<br />
• Interferone n-1<br />
linfoblastoide<br />
• Interferone alfa naturale<br />
alfa-n3 (leucocitario)<br />
• Interferone alfacon-1<br />
• lamivudina<br />
levodropropizine in adult patients with<br />
non-productive cough. Comparison with<br />
dextromethorphan. Pulm Pharmacol Ther<br />
1997; 10: 89-96.<br />
3. Luporini G, et al. Efficacy and safety of<br />
levodropropizine and dihydrocodeine on<br />
nonproductive cough in primary and<br />
metastatic lung cancer. Eur Respir J 1998;<br />
12: 97-101.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
Le note 32 e 32 bis rimangono in vigore fino alla pubblicazione del<br />
Piano Terapeutico <strong>AIFA</strong>, adottato con atto separato.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
NOTA 36<br />
Ormoni androgeni:<br />
• testosterone<br />
• metiltestosterone<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007Background<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
263<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
INTERFERONE ALFA<br />
� ALFATER 1 fiala IM SC 6.000.000 UI 1 ml PT / PHT � BIAFERONE 1 fiala IM SC 3.000.000 UI 1 ml PT / PHT � BIAFERONE 1 fiala IM SC 6.000.000 UI 1 ml PT / PHT<br />
INTERFERONE ALFA 2A<br />
� ROFERON A 1siringa SC 3.000.000 UI/0,5 ml PT / PHT � ROFERON A 1siringa SC 6.000.000 UI/0,5 ml PT / PHT � ROFERON A 1siringa SC 9.000.000 UI/0,5<br />
ml PT / PHT<br />
INTERFERONE ALFA 2B<br />
� INTRON A 1 cartuccia SC EV 18.000.000 UI PT / PHT � INTRON A 1 cartuccia SC EV 30.000.000 UI PT / PHT � INTRON A 1 fiala SC EV 10.000.000 UI PT /<br />
PHT � INTRON A 1 fiala SC EV 18.000.000 UI 3 ml PT / PHT � INTRON A 1 fiala SC EV 25.000.000 UI 2,5 ml PT / PHT<br />
INTERFERONE ALFA 2B PEGILATO<br />
� PEGINTRON 1 fiala SC 100 mcg + 1 ago PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 100 mcg + 1 fiala solv PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 120 mcg + 1 ago PT<br />
/ PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 120 mcg + 1 fiala solv PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 150 mcg + 1 fiala solv PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 50 mcg +<br />
1 ago PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 50 mcg + 1 fiala solv PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 80 mcg + 1 ago PT / PHT � PEGINTRON 1 fiala SC 80 mcg<br />
+ 1 fiala solv PT / PHT<br />
INTERFERONE ALFA-N3 (LEUCOCITARIO)<br />
� ALFAFERONE 1 fiala IM SC EV 1.000.000 UI 1 ml PT / PHT � ALFAFERONE 1 fiala IM SC EV 3.000.000 UI 1 ml PT / PHT � ALFAFERONE 1 fiala IM SC EV<br />
6.000.000 UI 1 ml PT / PHT � CILFERON A 1 fiala IM SC EV 1.000.000 UI PT / PHT � CILFERON A 1 fiala IM SC EV 3.000.000 UI PT / PHT � CILFERON A 1<br />
fiala IM SC EV 6.000.000 UI PT / PHT<br />
INTERFERONE ALFA-2A PEGILATO<br />
� PEGASYS 1 siringa SC 135 mcg 0,5 ml + ago PT / PHT � PEGASYS 1 siringa SC 180 mcg 0,5 ml + ago PT / PHT<br />
INTERFERONE ALFACON-1<br />
� INFERGEN 1 fiala SC 9 mcg + 1 siringa + 2 aghi PT / PHT<br />
LAMIVUDINA<br />
� ZEFFIX 28 cpr riv 100 mg PT / PHT � ZEFFIX gtt os 240 ml 5 mg/ml PT / PHT<br />
TESTOSTERONE ENANTATO<br />
� TESTO ENANT 1 fiala IM 250 mg 2 ml PT / PHT<br />
TESTOSTERONE PROPIONATO<br />
� TESTOVIS 2 fiale IM 100 mg 2 ml PT / PHT<br />
TESTOSTERONE UNDECANOATO<br />
� ANDRIOL 60 cps 40 mg PT / PHT<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />
strutture specialistiche, secondo modalità adottate dalle Regioni e<br />
dalle Province autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti<br />
condizioni:<br />
� ipogonadismi maschili primitivi e secondari;<br />
� pubertà ritardata.<br />
32<br />
32<br />
bis<br />
36
39<br />
264<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
NOTA 39<br />
Ormone della crescita<br />
(somatotropina)<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />
centri specializzati, Universitari o delle Aziende Sanitarie individuati,<br />
dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, è limitata<br />
alle seguenti condizioni:<br />
ETÀ EVOLUTIVA<br />
� bassa statura da deficit di GH definito dai seguenti parametri clinicoauxologici<br />
e di laboratorio:<br />
I. a) statura < -3DS oppure statura < -2DS e velocità di crescita/anno<br />
< -1DS rispetto alla norma per età e sesso, misurata a distanza di<br />
almeno 6 mesi con le stesse modalità;<br />
oppure<br />
b) velocità di crescita/anno < -2DS o < -1,5 DS dopo 2 anni consecutivi,<br />
anche in assenza di bassa statura; nei primi 2 anni di vita,<br />
sarà sufficiente fare riferimento alla progressiva decelerazione della<br />
velocità di crescita (la letteratura non fornisce a riguardo dati definitivi<br />
in termini di DS);<br />
oppure<br />
c) malformazioni/lesioni ipotalamo-ipofisario dimostrate a livello neuroradiologico<br />
o difetti ipofisari multipli che comportino deficit di GH<br />
accertato in base ad una delle modalità del punto b;<br />
II. a) risposta di GH < 10 µg/L ad almeno 2 test farmacologici eseguiti in<br />
giorni differenti;<br />
e<br />
oppure<br />
b) risposta di GH < 20 µg/L nel caso uno dei 2 test impiegati<br />
sia GHRH + arginina o GHRH + piridostigmina;<br />
oppure<br />
c) secrezione spontanea media di GH nelle 24 ore, o quantomeno nelle<br />
12 ore notturne < 3 µg/L in presenza di normale risposta ai test farmacologici<br />
e valori di IGF1 < -2 DS;<br />
� sindrome di Turner citogeneticamente dimostrata;<br />
� deficit staturale nell’insufficienza renale cronica;<br />
� sindrome di Prader Willi in soggetti prepuberi.<br />
ETÀ ADULTA<br />
� soggetti con livelli di GH allo stimolo con ipoglicemia insulinica<br />
< 3µg/L o, in presenza di controindicazioni al test di ipoglicemia<br />
insulinica, con picco inadeguato di GH dopo stimoli alternativi, per:<br />
a) ipofisectomia totale o parziale (chirurgica, da radiazioni);<br />
b) ipopituitarismo idiopatico, post traumatico, da neoplasie sellari e<br />
parasellari.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Background<br />
Età evolutiva<br />
In soggetti con caratteristiche clinicoauxologiche<br />
in accordo con il punto I e<br />
con normale secrezione di GH (punto II),<br />
la terapia può essere effettuata solo se autorizzata<br />
dalla Commissione Regionale<br />
preposta alla sorveglianza epidemiologica<br />
ed al monitoraggio dell’appropriatezza del<br />
trattamento con GH.<br />
Per il monitoraggio della prescrizione<br />
è necessario far riferimento alla prevalenza<br />
del trattamento nella popolazione compresa<br />
tra 0 e 18 anni d’età, che è stimabile,<br />
in base ai dati della letteratura scientifica<br />
internazionale degli ultimi 20 anni, in<br />
1:2000 (tasso di esposizione al trattamento).<br />
Va, inoltre, tenuto conto che la coorte<br />
dei soggetti affetti dalle principali patologie<br />
per cui è indicata la terapia con GH<br />
è sostanzialmente stabile nel tempo e distribuita<br />
in modo omogeneo sul territorio.<br />
Soggetti adulti con deficit di GH presentano<br />
un abbassamento della qualità di<br />
vita, una riduzione della forza muscolare,<br />
un aumento dell’adipe viscerale che, insieme<br />
ad un aumento del colesterolo circolante,<br />
costituisce un fattore di rischio<br />
per complicanze cardiovascolari.<br />
In particolare, è stato dimostrato un<br />
chiaro aumento dei processi di aterosclerosi<br />
con netto incremento della mortalità da<br />
cause cardiovascolari. Il trattamento sostitutivo<br />
con GH biosintetico va comunque<br />
riservato solo ai rari casi nei quali vi sia un<br />
severo deficit di GH, dimostrato da un picco<br />
di risposta < 3 µg/L dopo ipoglicemia insulinica,<br />
oppure, in presenza di controindicazioni<br />
al test dell’ipoglicemia (cardiopatie,<br />
patologia del SNC, età avanzata), a seguito<br />
di un picco inadeguato di GH dopo<br />
stimoli alternativi utilizzati con limiti di<br />
normalità appropriati alla loro potenza.<br />
Il test con GHRH + arginina viene ad<br />
oggi ritenuto l’alternativa di prima scelta e,<br />
dopo questo stimolo, un severo deficit di<br />
GH è dimostrato da un picco dei livelli circolanti<br />
di GH < 9 µg/L. Il rigoroso rispetto<br />
di tali criteri esclude la possibilità di un uso<br />
improprio o eccessivo del farmaco.<br />
Evidenze disponibili<br />
La nota attualmente in vigore è stata<br />
formulata circa due anni fa. Rispetto ad allora<br />
non sono stati prodotti dati scientifici<br />
tali da supportare un cambiamento del<br />
testo della nota vigente. In particolare, per<br />
quanto riguarda l’uso del GH in neonati<br />
SGA non ci sono dati tali da permettere di<br />
prendere in considerazione questa indicazione.<br />
La FDA ha ammesso l’uso del GH<br />
in bambini SGA, tuttavia la numerosità<br />
degli studi è troppo piccola per una valutazione<br />
di efficacia solida, anche utilizzando<br />
tecniche di analisi bayesiane. Inoltre<br />
il follow-up di questi pazienti è troppo<br />
breve rispetto alla storia naturale della malattia.<br />
La velocità di crescita, infatti, rappresenta<br />
un end point intermedio da cui<br />
non è possibile inferire l’outcome finale<br />
della statura. Gli studi che valutano la statura<br />
finale presentano forti carenze metodologiche.<br />
Uno studio è su 35 soggetti di<br />
cui 18 sono persi al follow up. Un altro studio<br />
arruola 114 bambini nel gruppo in<br />
trattamento e 34 in quello non trattato.<br />
L’analisi viene condotta solo su 77 trattati<br />
e su tutti i 34 non trattati: vengono<br />
esclusi dall’analisi i cattivi responder, quelli<br />
con bassa compliance, con malattie concomitanti<br />
e i trattati con GnRH analoghi.<br />
La statura finale del gruppo non trattato è<br />
-2 DS (+ 0,8) e quella del gruppo trattato -<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
265<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
1,4 DS (+1,4). La differenza tra i due gruppi<br />
non è statisticamente significativa, anche<br />
se nello studio citato il confronto non<br />
viene fatto. Giova ricordare che circa venti<br />
anni orsono venne proposta e praticata<br />
la terapia con GH in bambini “short normal”<br />
cioè di statura -2,5 DS con normale<br />
produzione di GH endogeno. Questi bambini<br />
mostravano un aumento della velocità<br />
di crescita rispetto ai soggetti non trattati.<br />
Tuttavia la statura finale dei trattati e<br />
dei non trattati risultò essere simile una<br />
volta raggiunta la pubertà. Il GH, sostanzialmente,<br />
provocava un’espressione anticipata<br />
del potenziale di crescita geneticamente<br />
determinato.<br />
Particolari avvertenze<br />
L’Istituto Superiore di Sanità si farà carico<br />
della sorveglianza epidemiologica nazionale<br />
mediante un Registro informatizzato<br />
dell’ormone della crescita (GH). Il Registro<br />
nazionale dell’ormone della crescita<br />
è uno strumento di sanità pubblica, istituito<br />
per garantire la correttezza diagnostica<br />
e l’appropriatezza d’uso dell’ormone.<br />
I Centri, accreditati dalle Regioni e dalle<br />
Province autonome per la diagnosi del deficit<br />
di GH e prescrizione della terapia sostitutiva<br />
con ormone della crescita, avranno<br />
accesso al Registro via web, mediante<br />
User ID e Password, e immetteranno i dati<br />
in tempo reale. Annualmente l’Istituto Superiore<br />
di Sanità provvederà a redigere un<br />
rapporto e ad inviarlo all’Agenzia Italiana<br />
del Farmaco (<strong>AIFA</strong>) e alla Conferenza degli<br />
Assessori Regionali alla Sanità. Il monitoraggio<br />
dell’appropriatezza dell’uso<br />
dell’ormone sarà effettuato da Commissioni<br />
Regionali che avranno accesso ai dati<br />
relativi alla propria regione.<br />
SOMATROPINA<br />
� GENOTROPIN KABIPEN 1 tubofiala 5,3 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 4 tubofiale SC 1,2 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 4 tubofiale SC<br />
1,4 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 4 tubofiale SC 1,6 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 4 tubofiale SC 1,8 mg PT / PHT � GENOTROPIN MI-<br />
NIQUICK 4 tubofiale SC 2 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale SC 0,2 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale SC 0,4 mg PT / PHT<br />
� GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale SC 0,6 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale SC 0,8 mg PT / PHT � GENOTROPIN MINIQUICK 7 tubofiale<br />
SC 1 mg PT / PHT � HUMATROPE 1 cartuccia SC 6 mg 18 UI + 1 siringa PT / PHT � HUMATROPE 1 fiala IM SC 1,33 mg 4 UI + 1 fiala solv 2 ml PT / PHT � NORDI-<br />
TROPIN 1 cartuccia 5 mg 1,5 ml PT / PHT � NUTROPINAQ 1 cartuccia SC 2 ml 10 mg/2 ml PT / PHT � SAIZEN 1 fiala 1,33 mg 4 UI + 1 fiala solv 1 ml PT / PHT �<br />
SAIZEN 1 fiala 8 mg + 1 cartuccia PT / PHT � SAIZEN 3 fiale 1,33 mg 4 UI + 3 fiale solv 1 ml PT / PHT � ZOMACTON 1 fiala SC 4 mg + 1 fiala solv 3,5 ml PT / PHT<br />
Bibliografia<br />
1. American Association of Clinical<br />
Endocrinologist AACE clinical practice<br />
guidelines for growth hormone use in<br />
adults and children. Endocr Pract 1998;<br />
4: 165-73.<br />
2. Badaru A, et al. Alternatives to growth hormone<br />
stimulation testing in children.<br />
Trends Endocrinol Metab 2004; 15: 252-8.<br />
3. Buckaway CK, et al. The IGF-I generation<br />
test revisited: A marker of the GH sensitivity.<br />
J Clin Endocrinol Metab 2001; 86:<br />
5176-83.<br />
4. Cappa M, et al. Evaluation of growth<br />
disorders in the paediatric clinic. J<br />
Endocrinol Invest 2003; 26: 54-63.<br />
5. Consensus guidelines for the diagnosis<br />
and treatment of adults with growth<br />
hormone deficiency: summary statement<br />
of the Growth Hormone Research<br />
39
39<br />
40<br />
266<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Society Workshop on adult growth hormone<br />
deficiency. J Clin Endocrinol Metab<br />
1998; 83: 379-81.<br />
6. Consensus guidelines for the diagnosis<br />
and treatment of growth hormone (GH)<br />
deficiency in childhood and adolescence:<br />
summary statement of the GH research<br />
society. J Clin Endocrinol Metab 2000;<br />
85: 3990-3.<br />
7. Dahlgren J, et al. Final height in short<br />
children born small for gestational age<br />
treated with growth hormone. ped<br />
Research 2005; 57: 216-22.<br />
8. Dattani M, et al. Growth hormone deficiency<br />
and related disorders: insights<br />
into causation, diagnosis, and treatment.<br />
Lancet 2004; 363: 1977-87.<br />
9. Guidelines for the use of growth hormone<br />
in children with short stature. A<br />
report by the Drug and Therapeutics<br />
Committee of the Lawson Wilkins<br />
Pediatric Endocrine Society. J Pediatr<br />
1995; 127: 857-67.<br />
10. Hoffman DM, et al. Diagnosis of growth<br />
hormone deficiency in adults. Lancet<br />
1994; 344: 482-3.<br />
11. Lissett CA, et al. How many tests are<br />
NOTA 40<br />
Analoghi della<br />
somatostatina:<br />
• lanreotide<br />
• octreotide<br />
Background<br />
La somatostatina e i suoi analoghi, octreotide<br />
e lanreotide, inibiscono la secrezione<br />
del growth-hormone (GH) nel 90%<br />
dei pazienti affetti da acromegalia, nei<br />
quali persista un innalzamento del GH<br />
dopo terapia chirurgica o radioterapia o in<br />
cui non sussista un’indicazione chirurgi-<br />
required to diagnose growth hormone<br />
(GH) deficiency in adults. Clin Endocrinol<br />
1999; 51: 551-7.<br />
12. Maghnie M, et al. Magnetic resonance<br />
imaging of the hypothalamus-pituitary<br />
unit in children suspected of hypopituitarism:<br />
who, how and when to investigate.<br />
J Endocrinol Invest 2004; 27: 496-509.<br />
13. Maghnie M, et al. Growth hormone<br />
(GH) deficiency (GHD) of childhood<br />
onset: reassessment of GH status and<br />
evaluation of the predictive criteria for<br />
permanent GHD in young adults. J Clin<br />
Endocrinol Metab 1999; 84: 1324-8.<br />
14. Pena-Almazan S, et al. Growth characteristics<br />
of congenitally GH-deficient infants<br />
from birth to one year of age. J Clin<br />
Endocrinol Metab 2001; 86: 5691-4.<br />
15. Rosilio M, et al. Adult height of prepubertal<br />
short children born small for<br />
gestational age treated with GH. Eur J<br />
End 2005; 152: 835-43.<br />
16. Saggese G, et al. Diagnosis and treatment<br />
of growth hormone deficiency in<br />
children and adolescents: towards a consensus.<br />
Ten years after the availability of<br />
recombinant human Growth Hormone<br />
ca. Tale azione si concretizza in un miglioramento<br />
della sintomatologia.<br />
Evidenze disponibili<br />
Non vi sono al momento dati da studi<br />
randomizzati che consiglino l’utilizzo degli<br />
analoghi della somatostatina in prima linea<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
Workshop held in Pisa, Italy, 27-28 March<br />
1998. Horm Res 1998; 50: 320-40.<br />
17. Sizonenko PC, et al. Diagnosis and management<br />
of growth hormone deficiency in<br />
childhood and adolescence. Part 1: diagnosis<br />
of growth hormone deficiency.<br />
Growth Horm IGF Res 200; 11: 137-65.<br />
18. Takahashi, et al. Short stature caused by<br />
mutant growth hormone. N Engl J Med<br />
1996; 334: 432-6.<br />
19. Tanaka T, et al. Diagnosis and management<br />
of growth hormone deficiency in<br />
childhood and adolescence – part 2:<br />
growth hormone treatment in growth<br />
hormone deficient children. Growth<br />
Horm IGF Res 2002; 12: 323-41.<br />
20. Zadik Z, et al. The definition of a spontaneous<br />
Growth Hormone (GH) peak: studies<br />
in normally growing and GH-deficient<br />
children. J Clin Endocrinol Metab<br />
1992; 74: 801-5.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />
strutture specialistiche secondo modalità adottate dalle Regioni e dalle<br />
Province autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� acromegalia;<br />
� sindrome associata a tumori neuroendocrini.<br />
in alternativa ai trattamenti locoregionali.<br />
Questi farmaci hanno azione inibente<br />
sulla produzione di molti peptidi prodotti<br />
da tumori neuroendocrini e risultano<br />
quindi efficaci nel controllo delle sindromi<br />
associate a questa patologia. Il controllo<br />
dei sintomi si può ottenere nel 70-<br />
90% dei pazienti con tumore carcinoide<br />
metastatico e nel 50-85% degli affetti da<br />
neoplasie neuroendocrine insulari.<br />
LANREOTIDE<br />
� IPSTYL 1 fiala IM 30 mg + 1 fiala solv + 1 siringa PT / PHT � IPSTYL 1 siringa SC 120 mg PT / PHT � IPSTYL 1 siringa SC 60 mg PT / PHT � IPSTYL 1 siringa<br />
SC 90 mg PT / PHT<br />
OCTREOTIDE<br />
� LONGASTATINA 1 fiala EV SC 1 mg 5 ml multidose PT / PHT � LONGASTATINA 3 fiale EV SC 0,5 mg 1 ml PT / PHT � LONGASTATINA 5 fiale EV SC 0,05<br />
mg 1 ml PT / PHT � LONGASTATINA 5 fiale EV SC 0,1 mg 1 ml PT / PHT � LONGASTATINA LAR 1 flacone IM 10 mg + 1 siringa PT / PHT � LONGASTATINA<br />
LAR 1 flacone IM 20 mg + 1 siringa PT / PHT � LONGASTATINA LAR 1 flacone IM 30 mg + 1 siringa PT / PHT � SAMILSTIN 1 flaconcino multid 5 ml PT / PHT<br />
� SAMILSTIN 3 fiale EV SC 0,5 mg 1 ml PT / PHT � SAMILSTIN 5 fiale EV SC 0,05 mg 1 ml PT / PHT � SAMILSTIN 5 fiale EV SC 0,1 mg 1 ml PT / PHT � SAN-<br />
DOSTATINA 1 fiala EV SC 0,2 mg/ml PT / PHT � SANDOSTATINA 3 fiale EV SC 0,5 mg 1 ml PT / PHT � SANDOSTATINA 5 fiale EV SC 0,05 mg 1 ml PT / PHT<br />
� SANDOSTATINA 5 fiale EV SC 0,1 mg 1 ml PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 10 mg + 2 fiale solv PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM<br />
10 mg + siringa PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 20 mg + 2 fiale solv PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 20 mg + siringa PT / PHT<br />
� SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 30 mg + 2 fiale solv PT / PHT � SANDOSTATINA LAR 1 flacone IM 30 mg + siringa PT / PHT
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Bibliografia<br />
1. Lamberts S, et al. Octreotide. N Engl J<br />
Med 1996; 334: 246-54.<br />
2. Moore D, et al. The effectiveness and costeffectiveness<br />
of somatostatin analogues in<br />
the treatment of acromegaly. 2001:81.<br />
Birmingham: University of Birmingham,<br />
Department of Public Health.<br />
NOTA 41<br />
• calcitonina<br />
Background<br />
La calcitonina è un ormone ipocalcemizzante,<br />
un peptide di 32 aminoacidi,<br />
normalmente prodotto dalle cellule<br />
C della tiroide. L’azione ipocalcemica è<br />
principalmente dovuta alla potente<br />
azione inibitoria esercitata sugli osteoclasti.<br />
Questa caratteristica è efficacemente<br />
sfruttata nel trattamento dei disordini<br />
ossei come la malattia di Paget<br />
e nell’ipercalcemia.<br />
Evidenze disponibili<br />
Per quanto riguarda l’osteoporosi,<br />
non vi sono prove univoche di effica-<br />
www.pcpoh.bham.ac.uk/publichealth/wm<br />
htac/pdf/Acromegaly.pdf (ultimo accesso<br />
verificato il 22/11/2006).<br />
3. Newman CB. Medical management of<br />
acromegaly. Endocrinol Metab Clin North<br />
Am 1999; 28: 171-90.<br />
4. Steward PM. Current therapy for acromegaly.<br />
Trends Endocrinol Metab 2000;<br />
11: 128-32.<br />
cia clinica in termini di riduzione di<br />
fratture. Nonostante la calcitonina<br />
produca, rispetto al placebo, un aumento<br />
della massa ossea, non sono documentate<br />
in letteratura variazioni di<br />
rilievo dell’incidenza di fratture e, comunque,<br />
l’aumento di massa ossea è<br />
minore rispetto a quello indotto dall’alendronato.<br />
Uno studio condotto dal Cochrane<br />
Group per stabilire l’efficacia del trattamento<br />
con calcitonina rispetto al placebo,<br />
nei pazienti in trattamento con<br />
corticosteroidi, non ha evidenziato differenze<br />
statisticamente significative tra<br />
i due gruppi per quanto riguarda l’aumento<br />
di massa ossea e il rischio relativo<br />
di fratture. La calcitonina può cau-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
5. Tomasetti P, et al. Slow-release lanreotide<br />
treatment in endocrine gastrointestinal<br />
tumors. Am J Gastroenterol 1998; 93:<br />
1468-71.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
sare nausea, diarrea e flushing. Alcuni<br />
pazienti possono diventare resistenti<br />
nelle terapie a lungo termine forse a<br />
causa dello sviluppo di anticorpi neutralizzanti.<br />
Particolari avvertenze<br />
267<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alla seguente condizione:<br />
� morbo di Paget.<br />
La prescrizione della calcitonina non<br />
è rimborsata dal SSN per le altre indicazioni<br />
autorizzate.<br />
CALCITONINA DI SALMONE<br />
� CALCITONINA 100 NOVARTIS 5 fiale IM EV SC 100 UI + 5 siringhe [G] � CALCITONINA 50 NOVARTIS 5 fiale IM EV SC 50 UI + 5 siringhe [G] � SALMOFAR<br />
5 fiale IM SC 100 UI 1 ml [G]<br />
Bibliografia<br />
1. Cranney A, et al. Calcitonin for the treatment<br />
and prevention of corticosteroidinduced<br />
osteoporosis. Cochrane Database<br />
Syst Rev 2000; 4.<br />
2. Downs RW Jr., et al. Comparison of alendronate<br />
and intranasal calcitonin far treatment<br />
of osteoporosis in postmenopausal<br />
women. J Clin Endocrinol Metab 2000;<br />
85: 1783-8.<br />
3. Gruber HE, et al. Osteoblast numbers after<br />
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paired biopsies obtained during longterm<br />
calcitonin therapy in postmenopausal<br />
osteoporosis. Calcif Tissue Int 2000; 66:<br />
29-34.<br />
4. Mincey BA, et al. Prevention and treatment<br />
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breast cancer. Mayo Clin Proc 2000; 75:<br />
821-9.<br />
5. Muff R, et al. Formation of neutralizing<br />
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calcitonin treatment of postmenopausal<br />
osteoporis. Osteoporos Int 1991; 1:<br />
72-5.<br />
6. Sexton PM, et al. Calcitonin. Curr Med<br />
Chem 1999; 6: 1067-93.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
40<br />
41
42<br />
268<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
NOTA 42<br />
Bifosfonati:<br />
• acido etidronico<br />
• acido clodronico<br />
Background<br />
I bifosfonati rallentano la formazione<br />
e la dissoluzione dei cristalli di idrossiapatite.<br />
L’effetto clinico dei bifosfonati è legato<br />
alla loro capacità di inibire il riassorbimento<br />
osseo.<br />
Evidenze disponibili<br />
È stato anche dimostrato che il bifo-<br />
sfonato acido clodronico agisce non solo<br />
mediante l’inibizione dell’attività degli<br />
osteoclasti, ma anche tramite una riduzione<br />
diretta delle cellule tumorali dell’osso<br />
con meccanismi ancora da definire,<br />
sia di tipo indiretto (alterazioni del<br />
microambiente dell’osso) sia di tipo diretto<br />
(apoptosi delle cellule tumorali, oltre<br />
che degli osteoclasti).<br />
Per quanto riguarda l’osteoporosi postmenopausale,<br />
l’etidronato, somministrato<br />
ciclicamente per via orale, non ha<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
dimostrato nei trial clinici controllati risultati<br />
univoci e quindi non è da considerare<br />
di sicura efficacia rispetto a endpoint<br />
clinici.<br />
Particolari avvertenze<br />
L’uso dei bifosfonati è stato associato<br />
alla comparsa di osteonecrosi della mandibola<br />
e della mascella in pazienti oncologici<br />
e con osteoporosi.<br />
ACIDO CLODRONICO<br />
� ACIDO CLODRONICO SANDOZ 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � CLASTEON 10 cps 400 mg [G] � CLASTEON 300 6 fiale EV 300 mg [G] � CLIMACLOD<br />
6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � CLODRON 10 cps 400 mg [G] � CLODRONATO 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � CLODY 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � DIFO-<br />
SFONAL 10 cps 400 mg [G] � DIFOSFONAL 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � MOTICLOD 6 fiale EV 300 mg 10 ml [G] � NIKLOD 6 fiale EV 300 mg [G] � OSSITEN<br />
10 cps 400 mg [G] � OSSITEN 300 6 fiale EV 300 mg [G]<br />
ACIDO ETIDRONICO<br />
� ETIDRON 30 cps 300 mg<br />
Bibliografia<br />
1. Kyle R. The role of bisphosphonates in<br />
multiple myeloma. Ann Intern Med 2000;<br />
132: 734.<br />
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in breast cancer with adjuvant clodronate<br />
treatment. N Engl J Med 1998; 339: 357.<br />
3. Mundy Gr, et al. Bisphosphonates as<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� morbo di Paget:<br />
acido etidronico;<br />
� trattamento delle lesioni osteolitiche da metastasi ossee e del mieloma<br />
multiplo:<br />
acido clodronico.<br />
anticancer drugs. N Engl J Med 1998;<br />
339: 398.<br />
4. Djulbegovic B, et al. Bisphosphonates in<br />
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Syst Rev 2002; 4.<br />
5. Clinical practice guidelines for the diagnosis<br />
and management of osteoporosis. Scientific<br />
Advisory Board Osteoporosis Society of<br />
Canada. CMAJ 1996; 155: 1113.<br />
6. Analisi dei segnali: i bifosfonati.<br />
Bollettino di Informazione sui Farmaci<br />
2006; 2: 79-81.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
NOTA 48<br />
Farmaci antiulcera:<br />
Anti H2:<br />
• cimetidina<br />
• famotidina<br />
• nizatidina<br />
• ranitidina<br />
• roxatidina<br />
Inibitori di pompa:<br />
• esomeprazolo<br />
• lansoprazolo<br />
• omeprazolo<br />
• pantoprazolo<br />
• rabeprazolo<br />
Background<br />
L’ulcera duodenale è associata a infezione<br />
da Hp nel 90-95% dei casi e l’ulcera<br />
gastrica nel 75-85%.<br />
È stato dimostrato da numerosi trial<br />
randomizzati e da metanalisi che l’eradicazione<br />
dell’infezione previene le recidive<br />
dell’ulcera, riducendole al 5-10% o meno.<br />
L’eradicazione è efficace nei linfomi gastrici<br />
Hp-positivi a basso grado di malignità.<br />
Il trattamento eradicante è fortemente<br />
raccomandato nell’ulcera duodenale e<br />
nell’ulcera gastrica, e lo è con particolare<br />
enfasi nei soggetti che hanno sofferto<br />
un’emorragia da ulcera per la prevenzione<br />
di risanguinamenti.<br />
Evidenze disponibili<br />
Non ci sono prove convincenti di efficacia<br />
del trattamento eradicante nella dispepsia<br />
non ulcerosa. Dopo gli iniziali risultati<br />
contrastanti, infatti, almeno quattro<br />
trial pubblicati negli ultimi due anni hanno<br />
dato risultati concordanti che dimostrano<br />
l’inefficacia della terapia eradicante.<br />
La malattia da reflusso gastroesofageo<br />
(MRGE), con o senza esofagite, ha tendenza<br />
alle recidive, che possono accentuare<br />
il danno esofageo ed esitare in metaplasia<br />
dell’epitelio a rischio di evoluzione<br />
neoplastica (esofago di Barrett). Nei<br />
soggetti oltre 45 anni, se la sintomatologia<br />
da reflusso è grave, o continua, o recidivante,<br />
è fortemente raccomandata l’endoscopia.<br />
Per il trattamento della malattia<br />
da reflusso, particolarmente se associata ad<br />
esofagite, i farmaci più efficaci sono gli inibitori<br />
di pompa protonica, che nella maggior<br />
parte dei casi sono sufficienti per somministrazione<br />
discontinua e/o a dosi ridotte.<br />
I dati disponibili sono in prevalenza<br />
negativi rispetto a un vantaggio terapeutico<br />
dell’eradicazione dell’Hp su frequenza<br />
e intensità dei disturbi da MRGE.<br />
Un piccolo trial, che dimostrerebbe un<br />
vantaggio dall’eradicazione nella MRGE<br />
senza esofagite grave, presenta manifeste<br />
improprietà metodologiche (per es.: valutazione<br />
non secondo intention to treat; ogni<br />
evidenza di vantaggio è azzerata se i dati<br />
sono reinterpretati correttamente). Nella<br />
8 a edizione di Clinical Evidence l’eradicazione<br />
dell’Hp viene giudicata inefficace<br />
nel ridurre la frequenza di recidive della<br />
MRGE. Infine, anche il Consensus Report<br />
di Maastricht 2-2000 cita come consigliabile<br />
(“advisable”) l’eradicazione dell’Hp<br />
nella MRGE solo nei soggetti che richiedano<br />
“profonda soppressione long-term<br />
della secrezione gastrica”. Questa posizione<br />
sembra dettata dal timore che l’infezione<br />
da Hp associata ad acidosoppressione<br />
da inibitori di pompa protonica possa<br />
determinare gastrite atrofica, potenziale<br />
causa di carcinoma. Tuttavia, questa eventualità<br />
è stata rilevata dopo esposizione<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
inusualmente intensa e protratta ad acido-soppressione<br />
(trattamento ininterrotto<br />
con 20-40 mg di omeprazolo/die per una<br />
durata media di 5 anni) ed è contraddetta<br />
da altri studi che impiegavano le stesse<br />
dosi di omeprazolo in soggetti con MRGE<br />
Hp-positivi e non rilevavano né atrofia gastrica<br />
né metaplasia.<br />
Particolari avvertenze<br />
269<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata ai seguenti periodi di trattamento<br />
e alle seguenti condizioni:<br />
DURATA DI TRATTAMENTO 4 SETTIMANE (OCCASIONALMENTE 6 SETTIMANE):<br />
� ulcera duodenale o gastrica positive per Helicobacter pylori (Hp);<br />
� per la prima o le prime due settimane in associazione con farmaci eradicanti<br />
l’infezione;<br />
� ulcera duodenale o gastrica Hp-negativa (primo episodio);<br />
� malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (primo episodio);<br />
DURATA DI TRATTAMENTO PROLUNGATA, DA RIVALUTARE DOPO UN ANNO:<br />
� sindrome di Zollinger-Ellison;<br />
� ulcera duodenale o gastrica Hp-negativa recidivante;<br />
� malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (recidivante).<br />
Rimane da considerare il teorico vantaggio<br />
dell’eradicazione per prevenire l’insorgenza<br />
di carcinoma gastrico, per il quale<br />
l’infezione da Hp è solo uno dei fattori<br />
di rischio, insieme alla dieta, all’atrofia<br />
della mucosa, all’acquisizione dell’infezione<br />
nella prima infanzia, a fattori genetici<br />
e ad altri sconosciuti; e non c’è alcun indizio<br />
che indichi una riduzione di incidenza<br />
dopo eradicazione dell’Hp.<br />
Se la malattia da reflusso gastroesofageo<br />
è associata a infezione da Hp, l’eradicazione<br />
del batterio può essere indicata se il reflusso<br />
è associato a ulcera peptica o a gastrite<br />
cronica grave istologicamente documentata<br />
o se il controllo dei disturbi richiede trattamento<br />
ininterrotto con dosi elevate di inibitori<br />
di pompa protonica (per es.: omeprazolo,<br />
dosi pari o superiori a 20 mg/die).<br />
Il trattamento eradicante va effettuato<br />
solo nei casi di dispepsia associata a presenza<br />
di ulcera gastrica o duodenale.<br />
48
48<br />
270<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
CIMETIDINA<br />
� BIOMAG 800 30 cpr 800 mg [G] � BRUMETIDINA 50 cpr 400 mg [G] � CIMETIDINA TEVA PHARMA ITALIA 50 cpr 400 mg [G] � TAGAMET 400 50 bust<br />
polv os 400 mg [G] � TAGAMET 400 50 cpr 400 mg [G] � TAGAMET UID 30 cpr 800 mg [G] � TEMIC 30 cpr 800 mg [G] � ULCEDIN 30 bust polv os 800<br />
mg [G] � ULCEDIN 30 cpr 800 mg [G] � ULCEDIN 50 cpr 400 mg [G] � ULCOMEDINA 50 cpr 400 mg [G] � ULIS 30 bust polv os 800 mg [G] � ULIS 30 cpr<br />
800 mg [G]<br />
ESOMEPRAZOLO<br />
� AXAGON 14 cpr gastrores 20 mg � AXAGON 14 cpr gastrores 40 mg � ESOPRAL 14 cpr gastrores 20 mg � ESOPRAL 14 cpr gastrores 40 mg � LUCEN 14<br />
cpr gastrores 20 mg � LUCEN 14 cpr gastrores 40 mg � NEXIUM 14 cpr gastrores 20 mg � NEXIUM 14 cpr gastrores 40 mg<br />
FAMOTIDINA<br />
� FAMODIL 10 cpr 40 mg [G] � FAMOTIDINA EG 10 cpr riv 40 mg [G] � GASTRIDIN 10 cpr riv 40 mg [G] � MOTIAX 10 cpr riv 40 mg [G] � FAMODIL 10<br />
fiale EV 20 mg + 10 fiale solv<br />
LANSOPRAZOLO<br />
� LANSOPRAZOLO EG 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO HEXAL 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO MERCK GENERICS ITALIA 14 cps 15 mg [G] � LAN-<br />
SOPRAZOLO RATIOPHARM ITALIA 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO SANDOZ 14 cps 15 mg [G] � LANSOPRAZOLO TEVA PHARMA ITALIA 14 cps 15 mg<br />
[G] � LANSOPRAZOLO EG 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO HEXAL 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO MERCK GENERICS ITALIA 14 cps 30 mg [G]<br />
� LANSOPRAZOLO RATIOPHARM ITALIA 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO SANDOZ 14 cps 30 mg [G] � LANSOPRAZOLO TEVA PHARMA ITALIA 14 cps<br />
30 mg [G] � LANSOX 14 cpr orodispers 15 mg [G] � LANSOX 14 cpr orodispers 30 mg [G] � LANSOX 15 14 cps 15 mg [G] � LANSOX 30 14 cps 30 mg [G]<br />
� LIMPIDEX 14 cpr orodispers 15 mg [G] � LIMPIDEX 14 cpr orodispers 30 mg [G] � LIMPIDEX 15 14 cps 15 mg [G] � LIMPIDEX 30 14 cps 30 mg [G]<br />
� ZOTON 14 cpr orodispers 15 mg [G] � ZOTON 14 cpr orodispers 30 mg [G] � ZOTON 15 14 cps 15 mg [G] � ZOTON 30 14 cps 30 mg [G]<br />
NIZATIDINA<br />
� CRONIZAT 10 cps 300 mg � CRONIZAT 20 cps 150 mg � NIZAX 10 cps 300 mg � NIZAX 20 cps 150 mg<br />
OMEPRAZOLO<br />
� ANTRA 14 cps 10 mg rilascio modificato � ANTRA 14 cps 20 mg rilascio modificato � LOSEC 14 cps 10 mg rilascio modificato � LOSEC 14 cps 20 mg rilascio<br />
modificato � MEPRAL 14 cps 10 mg rilascio modificato � MEPRAL 14 cps 20 mg rilascio modificato � OMEPRAZEN 14 cps 10 mg rilascio modificato<br />
� OMEPRAZEN 14 cps 20 mg rilascio modificato<br />
PANTOPRAZOLO<br />
� PANTECTA 14 cpr gastrores 20 mg � PANTECTA 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PANTECTA 14 cpr gastrores 40 mg � PANTOPAN 14 cpr gastrores 20 mg<br />
� PANTOPAN 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PANTOPAN 14 cpr gastrores 40 mg � PANTORC 14 cpr gastrores 20 mg � PANTORC 14 cpr gastrores 20 mg flacone<br />
� PANTORC 14 cpr gastrores 40 mg � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 20 mg � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 20 mg flacone � PEPTAZOL 14 cpr gastrores 40 mg<br />
RABEPRAZOLO<br />
� PARIET 14 cpr gastrores 10 mg � PARIET 14 cpr gastrores 20 mg<br />
RANITIDINA<br />
� DOLILUX 20 cpr riv 150 mg [G] � DOLILUX 20 cpr riv 300 mg [G] � RANIBEN 10 cpr eff 300 mg [G] � RANIBEN 20 bust grat 150 mg [G]<br />
� RANIBEN 20 cpr eff 150 mg [G] � RANIBEN 20 cpr riv 150 mg [G] � RANIBEN 300 20 cpr riv 300 mg [G] � RANIBLOC 20 cpr riv 150 mg [G]<br />
� RANIBLOC 20 cpr riv 300 mg [G] � RANIDEX 10 cpr riv 300 mg [G] � RANIDIL 10 cpr eff 300 mg [G] � RANIDIL 10 fiale EV 50 mg 5 ml [G]<br />
� RANIDIL 20 bust grat solub 150 mg [G] � RANIDIL 20 cpr eff 150 mg [G] � RANIDIL 20 cpr riv 150 mg [G] � RANIDIL 300 20 cpr riv 300 mg [G]<br />
� RANITIDINA SANDOZ 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA SANDOZ 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA EG 10 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA<br />
LABORATORI ALTER 10 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA MAGIS FARMACEUTICI 10 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA NEW RESEARCH 10 cpr riv 300<br />
mg [G] � RANITIDINA ANGENERICO 10 fiale 50 mg 5 ml [G] � RANITIDINA HEXAL 10 fiale 50 mg 5 ml [G] � RANITIDINA ABC FARMACEUTICI 20<br />
cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA ANGENERICO 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA DOC GENERICI 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA EG 20<br />
cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA FARMACEUTICI T.S. 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA HEXAL 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA I.BIR.N<br />
Ist.Biot.Nazionale 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA JET GENERICI 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA LABORATORI ALTER 20 cpr riv 150 mg [G]<br />
� RANITIDINA MAGIS FARMACEUTICI 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA NEW RE-<br />
SEARCH 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA PANTAFARM 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA PLIVA PHARMA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA<br />
RANBAXY ITALIA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA RATIOPHARM ITALIA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA TAD PHARMA ITALIA 20 cpr riv 150<br />
mg [G] � RANITIDINA TEVA PHARMA ITALIA 20 cpr riv 150 mg [G] � RANITIDINA ANGENERICO 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA DOC GENERICI<br />
20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA EG 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA FARMACEUTICI T.S. 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA HEXAL 20<br />
cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA JET GENERICI 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA<br />
PANTAFARM 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA PLIVA PHARMA 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA RANBAXY ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G]<br />
� RANITIDINA RATIOPHARM ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA SIGMATAU GENERICS 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA TAD PHARMA<br />
ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G] � RANITIDINA TEVA PHARMA ITALIA 20 cpr riv 300 mg [G] � SENSIGARD 20 cpr riv 150 mg [G] � SENSIGARD 20 cpr<br />
riv 300 mg [G] � ULCEX 10 cpr eff 300 mg [G] � ULCEX 10 fiale EV 50 mg 5 ml [G] � ULCEX 20 cpr eff 150 mg [G] � ULCEX 20 cpr riv 150 mg [G]<br />
� ULCEX 300 20 cpr riv 300 mg [G] � ZANTAC 10 cpr eff 300 mg [G] � ZANTAC 10 fiale 50 mg 5 ml [G] � ZANTAC 20 bust grat 150 mg [G]<br />
� ZANTAC 20 cpr eff 150 mg [G] � ZANTAC 20 cpr riv 150 mg [G] � ZANTAC 300 20 cpr riv 300 mg [G] � RANIBEN scir 200 ml 150 mg/10 ml<br />
� RANIDIL scir 200 ml 150 mg/10 ml � ZANTAC scir 200 ml 150 mg/10 ml<br />
ROXATIDINA<br />
� GASTRALGIN 28 cpr riv 75 mg rilascio prolungato � GASTRALGIN 150 14 cpr riv 150 mg rilascio prolungato � NEOH2 28 cpr riv 75 mg rilascio prolungato<br />
� NEOH2 150 14 cpr riv 150 mg rilascio prolungato � ROXIT 14 cpr riv 150 mg rilascio prolungato � ROXIT 28 cpr riv 75 mg rilascio prolungato
ollettino d’informazione sui farmaci 271<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Bibliografia<br />
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NOTA 51<br />
Analoghi RH:<br />
• buserelina<br />
• goserelina<br />
• leuprorelina<br />
• triptorelina<br />
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trial. Lancet 2001; 357: 1738-42.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
giugno 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />
strutture specialistiche, secondo modalità adottate dalle Regioni e<br />
dalle Province autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti<br />
condizioni:<br />
� carcinoma della prostata:<br />
buserelina, goserelina, leuprorelina, triptorelina;<br />
� carcinoma della mammella:<br />
goserelina, leuprorelina, triptorelina;<br />
� endometriosi:<br />
goserelina, leuprorelina, triptorelina;<br />
� fibromi uterini non operabili:<br />
goserelina, leuprorelina, triptorelina;<br />
� pubertà precoce:<br />
leuprorelina, triptorelina.<br />
� trattamento prechirurgico:<br />
• durata di 3 mesi: per gli interventi di miomectomia e isterectomia<br />
della paziente metrorragica;<br />
• durata di 1 mese: per gli interventi di ablazione endometriale<br />
e di resezione di setti endouterini per via isteroscopica<br />
goserelina, leuprorelina, triptorelina.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
48<br />
51
51<br />
272<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Background<br />
Struttura: analoghi dello LHRH.<br />
Meccanismo di azione: le dosi iniziali<br />
stimolano la produzione di FSH e LH; un<br />
trattamento prolungato determina desensibilizzazione<br />
dei recettori ipofisari e inibizione<br />
della produzione di entrambi gli<br />
ormoni gonadotropi. Funzionalmente si<br />
determina una condizione di castrazione<br />
farmacologica.<br />
Evidenze disponibili<br />
• Carcinoma prostatico: l’uso clinico di<br />
questi principi attivi è soprattutto connesso<br />
all’inibizione della produzione<br />
degli ormoni gonadotropi. La leuprolide<br />
in uno studio randomizzato ha mostrato<br />
gli stessi risultati ottenuti con il<br />
dietilstibestrolo (DES) in pazienti con<br />
malattia metastatica. La goserelina in diversi<br />
trial clinici controllati è risultata<br />
efficace quanto l’orchiectomia. La stessa<br />
evidenza si ha anche per la triptorelina,<br />
la buserelina e la leuprorelina. In<br />
genere, nella malattia avanzata, entro i<br />
primi 3 mesi di trattamento, le risposte<br />
obiettive si aggirano intorno al 50%; un<br />
Bibliografia<br />
1. Boepple PA, et al. Impact of sex steroids<br />
and their suppression on skeletal<br />
growth and maturation. Am J Physiol<br />
1988; 255: 559-66.<br />
2. Boepple PA, et al. Use of a potent,<br />
long-acting agonist of gonadotropinreleasing<br />
hormone (GnRH) in the treatment<br />
of precocious puberty. Endocr Rev<br />
1986; 7: 24-33.<br />
3. Cedar MI, et al. Treatment of endometriosis<br />
with a long-acting gonadotropinreleasing<br />
hormone agonist plus<br />
ulteriore 25% mostra una stabilità di<br />
malattia, mentre il restante 25% progredisce.<br />
• Carcinoma mammario: l’uso clinico di<br />
questi principi attivi è soprattutto connesso<br />
all’inibizione della produzione<br />
degli ormoni gonadotropi a seguito dell’induzione<br />
dello stato menopausale.<br />
Questa indicazione è ovviamente limitata<br />
alle donne in premenopausa e perimenopausa<br />
(che nel caso siano isterectomizzate<br />
abbiano un profilo ormonale<br />
conseguente) in cui l’espressione<br />
dei recettori per estrogeni e/o progesterone<br />
sia positiva o sconosciuta. Infatti,<br />
in queste condizioni i risultati terapeutici<br />
sono paragonabili o superiori a quelli<br />
della ovariectomia.<br />
• Pubertà precoce: il limite inferiore di età<br />
per l’inizio della pubertà, ancorché non<br />
semplice da definire, può essere stabilito<br />
a 7 anni (7-13 anni) per le femmine<br />
e a 9 anni (9-13,5 anni) per i maschi.<br />
Solo la pubertà precoce di origine centrale<br />
(pubertà precoce vera o LHRH dipendente)<br />
risponde al trattamento con<br />
analoghi stabili del LHRH naturale. L’uso<br />
di analoghi del LHRH è stato raccomandato<br />
da un comitato di approvazione<br />
della FDA. I benefici della terapia<br />
per la pubertà precoce includono una<br />
medroxyprogesterone acetate. Obstet<br />
Gynecol 1990; 75: 641-5.<br />
4. Conn PM, Crowley WF. Gonadotropinreleasing<br />
hormone and its analogs. Ann<br />
Rev Med 1994; 45: 391-405.<br />
5. Garcia-Giralt E, et al. Phase II trial of<br />
decapeptyl (D-TRP-6), a potent luteinizing<br />
hormone-releasing hormone analogue<br />
in untreated advanced breast cancer.<br />
Am J Clin Oncol 1996; 19: 455-8.<br />
6. Grumbach MM, Styne DM. Puberty:<br />
ontogeny, neuroendocrinology, physiology,<br />
and disorders. In: Wilson JD et al.,<br />
eds. Williams textbook of endocrino-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
completa cessazione del ciclo mestruale<br />
nelle ragazze, l’interruzione o un netto<br />
rallentamento della maturazione dei<br />
caratteri sessuali secondari, il restaurarsi<br />
di comportamenti adeguati all’età<br />
anagrafica, la prevenzione della maturazione<br />
scheletrica precoce; quest’ultimo<br />
effetto previene anche la riduzione<br />
della statura in età adulta.<br />
• Endometriosi: la terapia con reline dell’endometriosi<br />
è di elevata efficacia.<br />
Scompaiono i dolori, si ha una rapida<br />
involuzione degli impianti nell’endometrio<br />
ed aumentano le probabilità di<br />
successo del trattamento dell’infertilità.<br />
• Trattamento prechirurgico: il trattamento<br />
per tre mesi con reline di pazienti metrorragiche,<br />
in preparazione ad interventi<br />
chirurgici sull’utero, porta ad una netta<br />
riduzione delle formazioni fibroidi uterine<br />
ed aumenta il successo di interventi<br />
di tipo conservativo che consentono di<br />
preservare la fertilità in donne giovani.<br />
Particolari avvertenze<br />
La prescrizione degli analoghi RH non<br />
è rimborsata dal SSN per altre indicazioni<br />
autorizzate.<br />
BUSERELINA<br />
� SUPREFACT 1 fiala SC 5,5 ml PT / PHT � SUPREFACT DEPOT 1 siringa SC 6,6 mg PT / PHT � SUPREFACT DEPOT 3 1 siringa SC 9,9 mg PT / PHT � SUPREFACT<br />
NASALE soluz nasale 100 dosi 10 mg/dose PT / PHT<br />
GOSERELINA<br />
� ZOLADEX 10,8 DEPOT 1 siringa SC 10,8 mg PT / PHT � ZOLADEX 3,6 DEPOT 1 siringa sc 3,6 mg PT / PHT<br />
LEUPRORELINA<br />
� ELIGARD 1 siringa 22,5 mg PT / PHT � ELIGARD 1 siringa 7,5mg PT / PHT � ENANTONE 1 fiala IM SC 2 ml + 1 siringa PT / PHT � ENANTONE 1 fiala IM SC<br />
2 ml + 1 siringa PT / PHT<br />
TRIPTORELINA<br />
� DECAPEPTYL 1 fiala 3,75 mg + 1 fiala solv 2 ml + 1 siringa PT / PHT � DECAPEPTYL 1 fiala 11,25 mg + 1 fiala solv 2 ml + 1 siringa PT / PHT � GONAPEPTYL<br />
DEPOT 1 siringa IM SC 3,75 mg + 1 fiala solv PT / PHT<br />
logy. 9th ed. New York: W.B. Saunders<br />
Company, 1998: 1509-625.<br />
7. Harvey HA, et al. Medical castration<br />
produced by the GnRH leuprolide to<br />
treat metastatic breast cancer. J Clin<br />
Oncol 1985; 3: 1068-72.<br />
8. Jonat W. Luteinizing hormone-releasing<br />
hormone analogues. The rationale for<br />
adjuvant use in premenopausal women<br />
with early breast cancer. Br J Cancer<br />
1998; 78 (Suppl 4): S5-8.<br />
9. Kaisari AV, et al. Comparison of LHRH<br />
analogue (Zoladex) with orchiectomy<br />
in patients with metastatic prostate
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
cancer. Br J Urol 1991; 67: 502-8.<br />
10. Kienle E, Lubben G. Efficacy and safety<br />
of leuprorelin acetate depot for prostate<br />
cancer. The Gemen Leuprorelin Study<br />
Group. Urol Int 1996; 56 (Suppl 1):<br />
S23-30.<br />
11. Maheux R. Treatment of uterine<br />
leiomyomata: past, present and future.<br />
Horm Res 1989; 32: 125-33.<br />
12. Marini L, et al. Direct antiproliferative<br />
effect of triptorelin on human breast<br />
cancer cells. Anticancer Res 1994; 14:<br />
1881-5.<br />
13. Meldrum DR, et al. “Medina oophorectomy”<br />
using a long-acting GnRH agonist.<br />
A possible new approach to the<br />
treatment of endometriosis. J Clin<br />
Endocrinol Metab 1982; 54: 1081-3.<br />
NOTA 55<br />
Antibiotici iniettabili per<br />
uso extra-ospedaliero:<br />
• cefamandolo<br />
• cefonicid<br />
• ceftezolo<br />
• cefurossima<br />
• cefmetazolo<br />
• cefotetan<br />
• cefoxitina<br />
• cefodizima<br />
• cefoperazone<br />
• cefotaxima<br />
• ceftazidima*<br />
• ceftizoxima<br />
• ceftriaxone<br />
• cefepime*<br />
• mezlocillina<br />
• piperacillina<br />
• ampicillina+ sulbactam<br />
• piperacillina+ tazobactam*<br />
• ticarcillina+ac. clavulanico*<br />
• amikacina<br />
• gentamicina<br />
• netilmicina<br />
• tobramicina<br />
14. Parmar H, et al. Orchiectomy versus<br />
long-acting DTrp6LHRH in advanced<br />
prostatic cancer. Br J Urol 1987; 59:<br />
248-54.<br />
15. Robustelli della Cuna FS, Robustelli della<br />
Cuna G. Ormoni antitumorali. In:<br />
Bonadonna G, Robustelli della Cuna G.<br />
Medicina Oncologica. 6 a ed. 1999: 633-<br />
58.<br />
16. Sylvester RJ, et al. The importance of<br />
prognostic factors in the interpretation<br />
of two EORTC metastatic prostate cancer<br />
trial. European Organization for<br />
Research and Treatment of Cancer<br />
(EORTC) Genito-Urinary Tract Cancer<br />
Cooperative Group. Eur Urol 1998; 33:<br />
134-43.<br />
17. Taylor CW, et al. Multicenter randomi-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
273<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
zed clinical trial of goserelin versus surgical<br />
ovariectomy in premenopausal<br />
patients with receptor-positive metastatic<br />
breast cancer: an intergroup study. J<br />
Clin Oncol 1998; 16: 994-9.<br />
18. The Leuprolide Study Group. Leuprolide<br />
versus diethylstilbestrol for metastatic<br />
prostate cancer. N Engl J Med 1984;<br />
311: 1281-6.<br />
19. Vogelzang NJ, et al. Goserelin versus<br />
orchiectomy in the treatment of advanced<br />
prostate cancer: final results of a randomized<br />
trial. Urology 1995; 46: 220-6.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN degli antibiotici iniettabili per l’uso<br />
extra-ospedaliero è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� trattamento iniettivo di infezioni gravi delle vie respiratorie, delle vie<br />
urinarie, dei tessuti molli, intra-addominali, ostetrico-ginecologiche,<br />
ossee e articolari;<br />
� trattamento iniettivo delle infezioni causate da microrganismi resistenti<br />
ai più comuni antibiotici, particolarmente nei pazienti immunocompromessi.<br />
51<br />
55
55<br />
274<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Background<br />
Gli obiettivi della presente nota sono:<br />
1) ottenere il successo terapeutico in caso<br />
di infezioni gravi in ambienti extra-ospedalieri,<br />
in particolare anche quando sia in<br />
causa un agente eziologico resistente ai<br />
più comuni antibiotici o nel paziente immunocompromesso;<br />
2) limitare l’induzione<br />
di meccanismi di resistenza nei patogeni<br />
presenti in comunità.<br />
Devono essere considerati due importanti<br />
punti:<br />
1. le infezioni extra-ospedaliere sono suscettibili<br />
di un trattamento efficace con agenti<br />
a spettro più ristretto per via orale (ad<br />
es. infezioni di orecchio, naso e gola, sinusiti,<br />
infezioni delle basse vie respiratorie,<br />
dei tessuti molli, delle vie urinarie);<br />
2. nel trattamento delle infezioni gravi,<br />
per massimizzare l’efficacia della terapia<br />
antibiotica, devono essere attentamente<br />
considerate le caratteristiche farmacocinetiche<br />
delle molecole presenti<br />
nella nota, utilizzando precisamente,<br />
secondo le indicazioni della scheda tecnica,<br />
dosi e numero di somministrazioni<br />
adeguate, così da ridurre il rischio di<br />
induzione di resistenze batteriche.<br />
Evidenze disponibili<br />
La scelta terapeutica è quasi sempre su<br />
base empirica, basata su una diagnosi eziologica<br />
presuntiva, su linee-guida locali, nazionali<br />
od internazionali, ma, ove possibile,<br />
va ricercata la diagnosi microbiologica<br />
che consenta una terapia mirata.<br />
Concettualmente possiamo suddividere<br />
i farmaci presenti nella nota in 6 gruppi.<br />
1. Cefalosporine di II generazione (cefa-<br />
mandolo, cefonicid, ceftezolo, cefurossima)<br />
e cefamicine (cefmetazolo, cefotetan,<br />
cefoxitina).<br />
2. Penicilline protette (ampicillina + sulbactam).<br />
3. Cefalosporine di III (cefodizima, cefoperazone,<br />
cefotaxima, ceftazidima, ceftizoxima,<br />
ceftriaxone) e di IV generazione<br />
(cefepime).<br />
4. Ureidopenicilline (mezlocillina e piperacillina).<br />
5. Ureidopenicilline e carbossipenicilline<br />
protette (piperacillina–tazobactam e ticarcillina–acido<br />
clavulanico).<br />
6. Aminoglicosidi (amikacina, gentamicina,<br />
netilmicina, tobramicina).<br />
Le prime due classi di farmaci presentano<br />
analogie di spettro antibatterico e di<br />
attività clinica in infezioni, gravi, sostenute<br />
dai più comuni germi comunitari,<br />
ma non da Pseudomonas spp.<br />
Le ureidopenicilline e le cefalosporine<br />
di III e IV generazione dimostrano attività<br />
nei riguardi di gram-negativi produttori di<br />
beta-lattamasi. Alcune di queste molecole,<br />
identificabili con un asterisco, sono efficaci<br />
nei confronti di Pseudomonas aeruginosa.<br />
Poiché le infezioni sostenute da alcune Enterobacteriaceae<br />
produttrici di beta-lattamasi<br />
cosidette ad ampio spettro (ESBL) non sono<br />
più confinate solo in ambiente ospedaliero,<br />
ma sono in aumento anche in ambito territoriale<br />
extra-ospedaliero, va tenuto presente<br />
che tali molecole conferiscono alto<br />
grado di resistenza a molti antibiotici inseriti<br />
nella nota, con la eccezione di cefepime,<br />
cefotaxima, cefotetan, cefoxitina, piperacillina/tazobactam<br />
e ticarcillina/clavulanato<br />
purché impiegate secondo posologia corretta<br />
per dosi e numero di somministrazioni.<br />
In particolare le carbossi- e le ureidopenicilline<br />
associate ad inibitori delle beta-lat-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
tamasi presentano un ampio spettro di efficacia<br />
e sono inoltre caratterizzate da una<br />
modesta tendenza all’induzione di resistenze.<br />
Per quanto riguarda gli aminoglicosidi è<br />
indicato l’impiego con β-lattamine in pazienti<br />
anziani che vivono in RSA o strutture<br />
protette, in pazienti defedati o immunocompromessi<br />
o recentemente dimessi dall’ospedale<br />
e/o sottoposti a trattamenti con<br />
antibiotici a largo spettro.<br />
Particolari avvertenze<br />
Un utilizzo razionale degli antibiotici<br />
permette di preservare l’ambiente territoriale<br />
extra-ospedaliero dalla diffusione delle<br />
resistenze batteriche, mantenendolo separato<br />
da quello ospedaliero ed evitando il<br />
ricorso all’ospedalizzazione per trattare infezioni<br />
risolvibili efficacemente al domicilio<br />
del paziente. Tali farmaci non dovrebbero<br />
rappresentare, di norma, la prima scelta<br />
terapeutica, ma vanno riservati a casi selezionati,<br />
anche allo scopo di prevenire l’insorgere<br />
di ceppi resistenti sul territorio; ciò<br />
vale in particolare per gli antibiotici impiegati<br />
nei confronti di Pseudomonas aeruginosa<br />
contrassegnati da asterisco (*). Per gli<br />
aminoglicosidi in particolare è indicato<br />
l’impiego in associazione con β-lattamine,<br />
in pazienti anziani che vivono in RSA o<br />
strutture protette, in pazienti defedati o immuno-compromessi<br />
o recentemente dimessi<br />
dall’ospedale e/o sottoposti a trattamenti<br />
protratti con antibiotici a largo spettro,<br />
allo scopo di potenziare o ampliare lo<br />
spettro d’azione antibatterica.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
AMIKACINA<br />
� AMICASIL 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � AMICASIL 1 flaconcino 500 mg 2 ml [G] � AMIKACINA TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM EV 1 g [G] � AMIKAN<br />
1 fiala IM 1 g 4 ml [G] � AMIKAN 1 fiala IM 500 mg 2 ml [G] � BB K8 1 fiala IM EV 250 mg 2 ml [G] � BB K8 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � CHEMACIN<br />
1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � LIKACIN 1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � LIKACIN 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � LUKADIN 1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � MEDIAMIK<br />
1 fiala IM 1g 4 ml [G] � MIGRACIN 1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � MIKAN 1 fiala IM EV 1 g 4 ml [G] � MIKAN 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � NEKACIN 1 fiala<br />
IM EV 1g 4 ml [G] � PIERAMI 1 fiala IM EV 100 mg 2 ml [G] � PIERAMI 1 fiala IM EV 500 mg 2 ml [G] � RIGRACIN 1 fiala IM 500 mg 2 ml [G]<br />
AMPICILLINA/SULBACTAM<br />
� AMPICILLINA E SULBACTAM I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM 1 g + 500 mg + 1 fiala solv 3,2 ml [G] � AMPICILLINA E SULBACTAM I.B.I.GIOVANNI LO-<br />
RENZINI 1 fiala IM EV 500 mg + 250 mg + 1 fiala solv 1,6 ml [G] � BETHACIL 1 fiala IM 1 g + 500 mg + 1 fiala solv 3,2 ml [G] � LORICIN 1 fiala IM 1 g + 500<br />
mg + 1 fiala solv 3,2 ml [G] � UNASYN 1 fiala IM 1 g + 500 mg + 1 fiala solv 3,2 ml [G] � UNASYN BB 1 fiala IM EV 250 mg + 500 mg + 1 fiala solv 1,6 ml [G]<br />
CEFAMANDOLO<br />
� CEFAM 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � MANCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � MANDOKEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />
CEFEPIME<br />
� CEPIM 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml � CEPIMEX 1 fiala IM EV 0,5 g + 1 fiala solv 1,5 ml � CEPIMEX 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml � MAXIPIME<br />
1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml � MAXIPIME 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml<br />
(CONTINUA)
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
CEFMETAZOLO<br />
� METAFAR 1 fiala IM 0,5 g + 1 fiala solv 2 ml � METAFAR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml � METAX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />
CEFODIZIMA<br />
� DIEZIME 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml � MODIVID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml � TIMECEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
275<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
CEFONICID<br />
� BIOTICIC 1 flaconcino IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFOBACTER 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFODIE 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G]<br />
� CEFODIE BB 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv [G] � CEFONICID ABC FARMACEUTICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID COPERNICO FARMA-<br />
CEUTICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID DOC GENERICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID DOROM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />
solv 2,5 ml [G] � CEFONICID EG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID FARMACEUTICI T.S. 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID K24<br />
PHARMACEUTICALS 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID PLIVA PHARMA<br />
1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID SANDOZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />
2,5 ml [G] � CEFONICID MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFONICID PANTAFARM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G]<br />
� CEFONICID RATIOPHARM GMBH 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID UNION HEALTH 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID PAN-<br />
TAFARM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFONICID I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 flaconcino IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFOPLUS 1 fiala IM<br />
1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CEFOPLUS 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CHEFIR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � CHEFIR 1 fiala IM 500 mg +<br />
1 fiala solv 2 ml [G] � DAYCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � EMIDOXIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � FONICID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5<br />
ml [G] � FONICID 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � IPACID 1000 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � KRUCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G]<br />
� LISA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � LISA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � MAXID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MODIEM 1 fiala IM<br />
1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MONOBIOS 1000 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MONOBIOTIC 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MONOCID 1 fiala<br />
IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � MONOCID 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � NECID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � NOKID 1 fiala IM 1 g +<br />
1 fiala solv 2,5 ml [G] � PRATICEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � RAIKOCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � ROCID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5<br />
ml [G] � SINTOCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � SOFARCID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G] � VALECID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2,5 ml [G]<br />
CEFOPERAZONE<br />
� BIOPERAZONE 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 5 ml [G] � DARDUM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � FARECEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G]<br />
CEFOTAXIMA<br />
� AXIMAD 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � BATIXIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � CEFOMIT 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina<br />
[G] � CEFOTAXIMA EG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA PANTAFARM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA PLIVA PHARMA 1 fiala<br />
IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA SANDOZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA TAD PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />
� CEFOTAXIMA TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM EV + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA<br />
SANDOZ 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA ABC FARMACEUTICI 1 flaconcino IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIMA JET GENERICI 1 flaconcino<br />
IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME ACS DOBFAR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM 1 g +<br />
1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME MAYNE PHARMA (ITALIA) 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />
solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME MAX FARMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � CEFOTAXIME SIGMATAU GENERICS 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />
con lidocaina [G] � CEFOTAXIME VECCHI & PIAM Sapa 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � CEFOTAXIME MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM EV 1 g<br />
+ 1 fiala solv [G] � CEFOTAXIME I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME MAX FARMA 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />
[G] � CEFOTAXIME MAYNE PHARMA (ITALIA) 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFOTAXIME SIGMATAU GENERICS 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />
� CEFOTAXIME MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM EV 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFOTAXIME MAYNE PHARMA (ITALIA) 1 fiala IM EV 500 mg +<br />
1 fiala solv 2 ml [G] � CEFOTAXIME MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CENTIAX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina<br />
[G] � CLAFORAN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala 4 ml con lidocaina [G] � CLAFORAN 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CLAFORAN 1 fiala IM EV 250 mg + 1 fiala solv<br />
2 ml [G] � CLAFORAN 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala 2 ml [G] � LIRGOSIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � REFOTAX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />
4 ml con lidocaina [G] � REFOTAX 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � REFOTAX 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � SALOCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />
solv 4 ml con lidocaina [G] � SPECTROCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � TAFOCEX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � TAXIME 1 fiala IM<br />
1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � TAXIME 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � TAXIME 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � XAME 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />
4 ml [G] � XAME 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � ZARIVIZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml con lidocaina [G] � ZARIVIZ 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />
[G] � ZARIVIZ 1 fiala IM EV 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � ZARIVIZ 1 fiala IM EV 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � ZIMANEL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />
CEFOXITINA<br />
� CEFOCICLIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml � MEFOXIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml<br />
CEFTAZIDIMA<br />
� CEFTAZIDIMA C.T. LAB.FARMACEUTICO 1 fiala IM 1 g + 1 fiala 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA ALLEN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA DOC GE-<br />
NERICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA EG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA LABORATORI ALTER 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />
solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA PLIVA PHARMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G]<br />
� CEFTAZIDIMA SANDOZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA RATIOPHARM GMBH 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CEFTAZIDIMA BIOPHARMA<br />
1 fiala IM 1 g/3 ml + 1 fiala solv 3 ml [G] � CEFTAZIDIMA ALLEN 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA DOC GENERICI 1 fiala IM 500 mg +<br />
1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA PLIVA PHARMA 1 fiala IM 500 mg +<br />
1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA BIOPHARMA 1 fiala IM 500 mg/1,5 ml + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � CEFTAZIDIMA TEVA PHARMA ITALIA 1 flacone IM 1 g +<br />
1 fiala solvente 3 ml [G] � CEFTIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � DIZATEC 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � ETAZIM 1 fiala 1 g/3 ml + 1 fiala solv 3 ml<br />
[G] � FRIBAT 1 fiala IM 1 g + 1 fiala 3 ml [G] � GLAZIDIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � GLAZIDIM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � GLAZIDIM<br />
1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 1 ml � LIOTIXIL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � LIOTIXIL 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G]<br />
(CONTINUA)<br />
55
55<br />
276<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
� PANZID 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � SPECTRUM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � SPECTRUM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G]<br />
� SPECTRUM 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 1 ml � STARCEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � STARCEF 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5 ml [G] � TAZIDIF<br />
1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � TOTTIZIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml [G] � TOTTIZIM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 1,5ml [G]<br />
CEFTEZOLO<br />
� ALOMEN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3 ml<br />
CEFTIZOXIMA<br />
� EPOSERIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />
CEFTRIAXONE<br />
� AXOBAT 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � BIXON 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFRAG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE<br />
ABC FARMACEUTICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE ACS DOBFAR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE ALMUS 1 fiala<br />
IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE ANGENERICO 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE BIOPHARMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />
3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE DOC GENERICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE EG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE<br />
FARMA 1 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE HEXAL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE I.B.N. SAVIO 1 fiala IM 1 g +<br />
1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE JET GENERICI 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE LABORATORI ALTER 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5<br />
ml [G] � CEFTRIAXONE MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE PLIVA PHARMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G]<br />
� CEFTRIAXONE RATIOPHARM GMBH 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE SANDOZ 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE<br />
SIGMATAU GENERICS 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE TAD PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE TEVA<br />
PHARMA ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE VECCHI & PIAM Sapa 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE WINTHROP<br />
PHARM.ITALIA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE ABC FARMACEUTICI 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE TEVA PHARMA<br />
ITALIA 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE ABC FARMACEUTICI 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE ACS DOBFAR 1<br />
fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE BIOPHARMA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE DOC GENERICI 1 fiala IM 500 mg<br />
+ 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE EG 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE HEXAL 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEF-<br />
TRIAXONE MERCK GENERICS ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE PLIVA PHARMA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEF-<br />
TRIAXONE RATIOPHARM GMBH 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE SANDOZ 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE<br />
TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEFTRIAXONE WINTHROP PHARM.ITALIA 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � CEF-<br />
TRIAXONE ALLEN 1 flaconcino IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE DOC 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � CEFTRIAXONE DOC 1 fiala IM<br />
500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � DAVIXON 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � DAVIXON 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � DAYTRIX 1 fiala IM<br />
1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � DEIXIM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � DEIXIM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � DIAXONE 1 fiala IM 1 g +<br />
1 fiala solv 3,5 ml [G] � DIAXONE 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � EFTRY 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � FIDATO 1 fiala IM 1 g + 1 fiala<br />
solv 3,5 ml [G] � FIDATO 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � FRINEG 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � ILIAXONE 1 flacone IM 1 g + 1 fiala solv<br />
3,5 ml [G] � KAPPACEF 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � KOCEFAN 1 flacone IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � MONOXAR 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />
3,5 ml [G] � MONOXAR 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � NECOBAT 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � NILSON 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />
3,5 ml [G] � PANATRIX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � PANTOXON 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � PANTOXON 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv<br />
2 ml [G] � RAGEX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � RAGEX 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � ROCEFIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G]<br />
� ROCEFIN 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � ROCEFIN 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � SETRIOX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G]<br />
� SIRTAP 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G] � SIRTAP 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml [G] � VALEXIME 1 flacone IM 1 g + 1 fiala solv 3,5 ml [G]<br />
CEFUROXIMA<br />
� CEFURIN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � CUROXIM 250 1 fiala IM 250 mg + 1 fiala solv 1 ml � CUROXIM 500 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml<br />
� CUROXIM 1 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � DUXIMA 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � ITOREX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � KESINT 1 fiala IM<br />
1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � LAFUREX 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � SUPERO 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � ZINOCEP 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />
GENTAMICINA<br />
� GENTOMIL 1 fiala IM EV 40 mg 2 ml [G] � GENTOMIL 1 fiala IM EV 80 mg 2 ml � GENTOMIL 1 fiala IM EV 160 mg 2 ml � GENTALYN 1 fiala IM EV 120<br />
mg 1,5 ml � GENTALYN 1 fiala IM EV 80 mg 2 ml � GENTALYN BB 5 fiale IM EV 10 mg 1 ml � GENTAMEN 1 fiala IM EV 80 mg 2 ml<br />
MEZLOCILLINA<br />
� BAYPEN 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 4 ml<br />
NETILMICINA<br />
� NETTACIN 50 1 fiala IM EV 50 mg 1 ml � NETTACIN 100 1 fiala IM EV 100 mg 1 ml � NETTACIN 150 1 fiala IM EV 150 mg 1,5 ml � NETTACIN 200 1 fiala<br />
IM EV 200 mg 2 ml � NETTACIN 300 1 fiala IM EV 300 mg 1,5 ml � ZETAMICIN 100 1 fiala IM EV 100 mg 1 ml � ZETAMICIN 150 1 fiala IM EV 150 mg 1,5<br />
ml � ZETAMICIN 200 1 fiala IM EV 200 mg 2 ml � ZETAMICIN 300 1 fiala IM EV 300 mg 3 ml � ZETAMICIN 50 1 fiala IM EV 50 mg 1 ml<br />
PIPERACILLINA<br />
� CILPIER 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � CILPIER 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � DIPERIL 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � ECOSETTE 1<br />
fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � FARECILLIN 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PERACIL 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PICILLIN 1 fiala IM 2<br />
g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA DOROM 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � PIPERACILLINA K24 PHARMACEUTICALS 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv<br />
2 ml [G] � PIPERACILLINA DOC GENERICI 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA DOROM 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERA-<br />
CILLINA EG 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA K24 PHARMACEUTICALS 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA PLIVA<br />
PHARMA 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA SANDOZ 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERACILLINA TEVA PHARMA ITALIA 1 fiala<br />
IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERITAL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � PIPERITAL 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERSAL 1 fiala IM 2 g +<br />
1 fiala solv 4 ml [G] � PIPERTEX 1 fiala 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � PIPERTEX 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � REPARCILLIN 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4<br />
ml [G] � SEMIPENIL 1 fiala IM 1 g + 1 fiala solv 2 ml [G] � SEMIPENIL 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G] � SINTOPLUS 1 fiala IM 2 g + 1 fiala solv 4 ml [G]<br />
(CONTINUA)
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
PIPERACILLINA/TAZOBACTAM<br />
� TAZOBAC 1 fiala 2 g/4ml + 0,25 g/4ml + 1 fiala solv � TAZOCIN 1 fiala IM EV 2 g/4ml + 0,25 g/4ml + 1 fiala solv<br />
Background<br />
Il problema dell’insorgenza di resistenza<br />
batterica è ormai considerato una vera<br />
emergenza sanitaria.<br />
In considerazione dell’ampio spettro d’azione<br />
di questi antibiotici, il loro impiego dovrebbe<br />
essere limitato ai casi d’infezione gravi<br />
e in assenza di alternative terapeutiche.<br />
L’obiettivo della nota è di conservare<br />
a tali antibiotici, con una prescrizione inizialmente<br />
ospedaliera confortata da adeguate<br />
indagini microbiologiche, la loro<br />
pienezza di azione antibatterica, evitando<br />
il più possibile l’insorgenza di resistenze.<br />
Le motivazioni da cui ha origine la nota<br />
56 si basano pertanto non solo sulla criticità<br />
d’uso clinico degli antimicrobici in essa<br />
compresi, ma anche su rilevanti aspetti me-<br />
dico-sociali a tutela della salute pubblica,<br />
per il costante aumento di resistenza verso<br />
gli antimicrobici, legato ad un impiego<br />
spesso indiscriminato e non selettivo.<br />
La nota 56 garantisce di fatto la possibilità<br />
di proseguire, qualora necessario, a<br />
livello domiciliare e a carico del SSN, una<br />
terapia antimicrobica mirata e specifica<br />
prescritta in ambito ospedaliero, previa individuazione<br />
della patologia, assicurando<br />
in modo concreto la continuità assistenziale<br />
ospedale-territorio.<br />
Evidenze disponibili<br />
La nota riguarda antimicrobici di impiego<br />
selettivo in determinate affezioni<br />
critiche. In particolare:<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
1) farmaci a spettro antibatterico limitato<br />
(teicoplanina, rifabutina);<br />
2) farmaci efficaci verso i soli gram-negativi<br />
“difficili”, simili, nei riguardi di questi,<br />
alle cefalosporine di III e IV generazione<br />
(aztreonam);<br />
3) carbapenemici (ertapenem, imipenem+cilastatina,<br />
meropenem) da riservare<br />
alla terapia mirata dei casi più critici.<br />
Particolari avvertenze<br />
277<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
TOBRAMICINA<br />
� BRAMICIL 1 fiala IM EV 100 mg 2 ml [G] � BRAMICIL 1 fiala IM EV 150 mg 2 ml [G] � NEBICINA 1 fiala IM EV 100 mg 2 ml [G] � NEBICINA 1 fiala IM EV<br />
150 mg 2 ml [G] � TOBRAMICINA I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM EV 100 mg 2 ml [G] � TOBRAMICINA I.B.I.GIOVANNI LORENZINI 1 fiala IM EV<br />
150 mg 2 ml [G] � NEBICINA 1 fiala IM EV 20 mg 2 ml � NEBICINA 1 fiala IM EV 40 mg 1 ml<br />
NOTA 56<br />
Antibiotici per continuità<br />
ospedale-territorio:<br />
• aztreonam<br />
• ertapenem<br />
• imipenem+ cilastatina<br />
• meropenem<br />
• rifabutina<br />
• teicoplanina<br />
AZTREONAM<br />
� AZACTAM 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv 3 ml � PRIMBACTAM 1 fiala IM EV 1 g + 1 fiala solv<br />
ERTAPENEM<br />
� INVANZ 1 fiala EV 1 g 20 ml<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata al trattamento iniziato in<br />
ambito ospedaliero e al successivo utilizzo in ambito territoriale da parte<br />
del medico di medicina generale per garantire la continuità terapeutica.<br />
La prescrivibilità esclusiva in ambito ospedaliero è finalizzata al mantenimento<br />
dell’efficacia e alla contemporanea prevenzione dell’insorgenza di resistenza<br />
batterica ai principi attivi. La scelta di iniziare un trattamento ospedaliero con<br />
tali farmaci dovrebbe essere riservata alle infezioni gravi e in assenza di alternative<br />
terapeutiche. Ciò non impedisce, tuttavia, dopo la diagnosi e l’inizio del<br />
trattamento, il mantenimento della continuità assistenziale ospedale-territorio a<br />
carico del SSN, ove fosse necessario proseguire la terapia a domicilio.<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata<br />
al trattamento iniziato in ambito ospedaliero<br />
e al successivo utilizzo in ambito territoriale<br />
da parte del medico di medicina generale<br />
per garantire la continuità terapeutica.<br />
IMIPENEM/CILASTATINA<br />
� IMIPEM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml � TENACID 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml � TIENAM 1 fiala IM 500 mg + 1 fiala solv 2 ml<br />
MEROPENEM<br />
� MERREM 10 fiale EV 1.000 mg � MERREM 10 fiale EV 500 mg<br />
RIFABUTINA<br />
� MYCOBUTIN 30 cps 150 mg<br />
TEICOPLANINA<br />
� TARGOSID 1 fiala IM EV 200 mg + 1 fiala solv 3 ml<br />
55<br />
56
56<br />
57<br />
59<br />
278<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Bibliografia<br />
1. AHFS Drug information, American Society<br />
of Health-System Pharmacists American<br />
Hospital Formulary Service, 2000.<br />
Aztreonam:226-34; Imipenem and cilastatin<br />
sodium: 247-56.<br />
2. Antimicrobial resistance. BMJ 1998; 317:<br />
609-71.<br />
NOTA 57<br />
Antiemetici<br />
(antagonisti dei recettori<br />
serotoninergici):<br />
• dolasetron<br />
• granisetron<br />
• ondansetron<br />
• tropisetron<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
DOLASETRON<br />
� ANZEMET 1 fiala EV 100 mg 5 ml � ANZEMET 3 cpr riv 200 mg<br />
3. Facts and Comparisons. St. Louis: Walters<br />
Kluwer, 2000. Aztreonam:1275-7; carbapenem:1269-75;<br />
teicoplanin KU37, rifabutin,<br />
KU 12: 1389.<br />
4. Goodman et Gilman’s. The<br />
Pharmacological Basis of Therapeutics.<br />
Hardman JG et al, eds. 9th ed. New York:<br />
McGraw Hill, 1996: 1096-7, 1146-7,<br />
1168, 1778, 1036-40.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
5. Levy SB. Multidrug resistance – a sign of<br />
the times. N Engl J Med 1998; 338:<br />
1376-8.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alla prevenzione e al trattamento<br />
di nausea e vomito indotti da:<br />
� chemioterapia emetizzante;<br />
� radioterapia emetizzante (total body irradiation e sull’addome, entro<br />
24 h dall’ultima applicazione).<br />
GRANISETRON<br />
� KYTRIL 1 fiala EV 3 mg 3 ml � KYTRIL 1 siringa IM 3 mg 1 ml � KYTRIL 10 cpr riv 1 mg � KYTRIL 3 siringhe IM 3 mg 1 ml � KYTRIL 2 5 cpr 2 mg<br />
ONDANSETRON<br />
� ZOFRAN 1 fiala IM EV 4 mg 2 ml � ZOFRAN 1 fiala IM EV 8 mg 4 ml � ZOFRAN 4 supp 16 mg � ZOFRAN 6 cpr 4 mg � ZOFRAN 6 cpr 8 mg � ZOFRAN<br />
6 cpr orodispers 4 mg � ZOFRAN 6 cpr orodispers 8 mg � ZOFRAN scir 50 ml 4 mg/5 ml<br />
TROPISETRON<br />
� NAVOBAN 1 fiala infus os 5 mg 5 ml � NAVOBAN 1 fiala SC 5 mg 1 ml + 1 siringa � NAVOBAN 3 fiale SC 5 mg 1 ml + 3 siringhe � NAVOBAN 5 cps 5 mg<br />
NOTA 59<br />
Lassativi osmotici:<br />
• lattitolo<br />
• lattulosio<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alla seguente condizione<br />
patologica:<br />
� encefalopatia porto-sistemica in corso di cirrosi epatica.
ollettino d’informazione sui farmaci 279<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Background<br />
Il lattulosio e il lattitolo sono disaccaridi<br />
semisintetici non assorbiti a livello gastroenterico.<br />
Producono diarrea osmotica<br />
con un basso pH fecale e prevengono la<br />
proliferazione della flora produttrice di ammonio,<br />
per cui risultano utili nel trattamento<br />
dell’encefalopatia porto-sistemica.<br />
Tale patologia è rappresentata da un<br />
danno reversibile della funzione neurologica<br />
associata a disfunzione epatica. Nonostante<br />
la frequenza con cui tale condizione<br />
si manifesta, sono ancora poco chiari<br />
i meccanismi della patogenesi; sembra<br />
comunque che sia implicato un aumento<br />
della concentrazione di ammonio e che ci<br />
possa essere un ruolo di inibizione dei<br />
neurotrasmettitori attraverso i recettori<br />
dell’acido gamma-aminobitirrico (GABA)<br />
a livello del sistema nervoso centrale<br />
(SNC) e modificazioni nei neurotrasmettitori<br />
centrali e aminoacidi circolanti.<br />
Le terapie ad oggi disponibili si basano<br />
su diverse ipotesi. Sono comunque presenti<br />
pochi studi dai quali derivare i dati<br />
di efficacia.<br />
Nel 60-80% dei pazienti con encefalopatia<br />
epatica si riscontra un aumento dei livelli<br />
di ammonio e la terapia, volta alla riduzione<br />
dei livelli di ammonio circolante,<br />
porta ad una risoluzione dell’encefalopatia.<br />
Il razionale del trattamento a base di lattulosio<br />
e lattitolo è dovuto all’assenza di uno<br />
specifico enzima disaccaridasi sulla mem-<br />
LATTITOLO<br />
� PORTOLAC EPS polv os 200 g � PORTOLAC EPS scir 500 ml<br />
brana dei microvilli degli enterociti nel piccolo<br />
intestino, permettendo così l’entrata<br />
dei disaccaridi nel colon. Qui il lattulosio e<br />
il lattitolo sono catabolizzati dalla flora batterica<br />
ad acidi grassi a catena corta, che abbassano<br />
il pH intorno a 5. La riduzione del<br />
pH favorisce la formazione dello ione ammonio<br />
NH4+ da NH3, ione non assorbibile,<br />
intrappolando NH3 nel colon e riducendo<br />
effettivamente la produzione di ammonio<br />
nel plasma. Vi sono comunque anche<br />
altri meccanismi coinvolti che sembrano<br />
contribuire all’efficacia clinica di lattulosio<br />
e lattitolo.<br />
Evidenze disponibili<br />
Ad oggi sono disponibili pochi studi<br />
che dimostrino l’efficacia terapeutica di<br />
lattulosio e lattitolo. Una revisione sistematica,<br />
effettuata con l’obiettivo di valutare<br />
l’efficacia e la sicurezza dei disaccaridi<br />
semisintetici nei pazienti con encefalopatia<br />
epatica, verso placebo o nessun tipo<br />
di intervento o antibiotici, ha evidenziato<br />
che il lattulosio e il lattitolo sono più efficaci<br />
del placebo nel migliore l’encefalopatia<br />
porto-sistemica (RR = 0,62 – in termini<br />
di nessun miglioramento – IC 95%:<br />
0,46-0,84); dalla stessa revisione non appare<br />
un beneficio significativo dei disaccaridi<br />
semisintetici in termini di riduzione<br />
di mortalità. Gli autori dell’analisi sottolineano<br />
che l’effetto evidenziato po-<br />
trebbe essere inficiato da bias, considerando<br />
la scarsa qualità metodologica dei<br />
trial inclusi nella revisione. Infatti limitando<br />
l’analisi ai soli studi di elevata qualità<br />
metodologica, non emerge una maggiore<br />
efficacia dei disaccaridi nei confronti<br />
del placebo in termini di rischio di non<br />
miglioramento della patologia (RR = 0,92;<br />
IC 95%: 0,92-2,04); inoltre il lattulosio e<br />
il lattitolo sembrerebbero anche meno efficaci<br />
rispetto agli antibiotici in termini di<br />
diminuzione del rischio di non miglioramento<br />
della patologia (RR = 1,24; IC 95%:<br />
1,02-1,50). Gli autori concludono che la<br />
revisione non ha sufficiente potenza per<br />
dimostrare un miglior effetto terapeutico<br />
dei disaccaridi.<br />
Alcuni clinical trial e due metanalisi<br />
suggeriscono che il lattitolo sia efficace<br />
quanto il lattulosio, per quanto abbia una<br />
maggiore palpabilità e meno effetti collaterali.<br />
Nei pazienti con deficienza di lattasi,<br />
il lattosio non metabolizzato ha la maggior<br />
parte degli effetti dei disaccaridi semisintetici<br />
nel colon ed è più economico.<br />
Particolari avvertenze<br />
La terapia con disaccaridi semisintetici<br />
è generalmente ben tollerata; i principali<br />
effetti collaterali consistono in crampi,<br />
diarrea e flautolenza. La prescrizione<br />
non è rimborsata dal SSN per altre indicazioni<br />
autorizzate.<br />
LATTULOSIO<br />
� DIACOLON EPS scir 200 ml 66,7% � EPALAT EPS 15 bust grat 12 g � EPALFEN EPS 30 bust grat 6 g � EPALFEN EPS scir 400 ml � LAEVOLAC EPS 20 bust<br />
grat 10 g � LAEVOLAC EPS scir 180 ml � LATTULAC EPS scir 180 ml 66,7 % � NORMASE EPS scir 200 ml 66,7%<br />
Bibliografia<br />
1. Als-Nielsen B, et al. Nonabsorbable disaccharides<br />
for hepatic encephalopathy.<br />
Cochrane Database Syst Rev 2004 Issue 2;<br />
2: CD003044.<br />
2. Blanc P, et al. Lactitol or lactulose in the<br />
treatment of chronic hepatic encephalopathy:<br />
Results of a meta-analysis.<br />
Hepatology 1992; 15: 222.<br />
3. Camma C, et al. Lactitol in treatment of<br />
chronic hepatic encephalopathy. A metaanalysis.<br />
Dig Dis Sci 1993; 38: 916.<br />
4. Ferenci P, et al. Newer approaches to<br />
treatment of hepatic encephalopathy.<br />
Semin Liver Dis 1996; 16: 329.<br />
5. Morgan MY, et al. Lactitol vs lactulose in<br />
the treatment of acute hepatic encephalopathy<br />
in cirrhotic patients: a double blind,<br />
randomized trial. Hepatology 1987; 7:<br />
1278.<br />
6. Mortensen PB, et al. The degradation of<br />
amino acids, proteins, and blood to shortchain<br />
fatty acids in colon is prevented by<br />
lactulose. Gastroenterology 1990; 98:<br />
353.<br />
7. Mortensen PB. The effect of oral-administered<br />
lactulose on colonic nitrogen metabolism<br />
and excretion. Hepatology 1992;<br />
16: 1350.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
8. Riggio O, et al. Effect of lactitol and lactulose<br />
administration on the fecal flora in<br />
cirrhotic patients. J Clin Gastroenterol<br />
1990; 12: 433.<br />
9. Uribe-Esquivel M, et al. In vitro and in<br />
vivo lactose and lactulose effects on colonic<br />
fermentation and portal-systemic<br />
encephalopathy parameters. Scand J<br />
Gastroenterol Suppl 1997; 222: 49.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
59
65<br />
280<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
NOTA 65<br />
Farmaci per la sclerosi<br />
multipla:<br />
• glatiramer acetato<br />
• interferoni β-1a e β-1b<br />
ricombinanti<br />
Background<br />
La sclerosi multipla rappresenta una<br />
malattia altamente imprevedibile, sia per<br />
decorso clinico sia per prognosi, ed è caratterizzata<br />
da un corredo sintomatologico<br />
altamente proteiforme. Caratteristica<br />
fondamentale di questa malattia è l’estrema<br />
variabilità focale, temporale e spaziale<br />
con cui essa si manifesta e, a causa<br />
di questa estrema variabilità, nella gestione<br />
dei pazienti con sclerosi multipla<br />
risulta molto importante una esatta valutazione<br />
dello stato clinico al momento<br />
della visita per valutare l’eventuale presenza<br />
di una riacutizzazione, o per valutare<br />
l’eventuale progressione di malattia.<br />
Nella sua forma più tipica, la forma recidivante-remittente,<br />
la sclerosi multipla si<br />
presenta con attacchi clinici acuti seguiti<br />
da regressione sintomatologica totale o<br />
parziale e da un periodo intercorrente tra<br />
un attacco ed un altro che non manifesta<br />
alcuna progressione della disabilità.<br />
Circa l’80% delle forme classiche a riacutizzazioni<br />
e remissioni progredisce in un<br />
tempo variabile, nella forma secondariamente<br />
progressiva, caratterizzata da riacutizzazioni<br />
associate ad un decorso progressivo.<br />
GLATIRAMER<br />
� COPAXONE 28 flaconcini SC 20 mg + 1 fiala solv PHT � COPAXONE 28 siringhe SC 20 mg/ml PHT<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
INTERFERONE BETA 1A<br />
� AVONEX 4 siringhe IM 30 mcg/0,5 ml + 4 aghi PHT � REBIF 12 siringhe sc 12.000.000 UI 44 mcg PHT � REBIF 12 siringhe SC 6.000.000 UI 22 mcg PHT<br />
INTERFERONE BETA 1B<br />
� BETAFERON 15 fiale SC 0,25 mg + 15 siringhe PHT<br />
La prescrizione e la dispensazione a carico del SSN da parte di centri<br />
specializzati, Universitari o delle Aziende Sanitarie, individuati dalle<br />
Regioni e dalle Province Autonome di Trento e Bolzano, sono limitate<br />
alle seguenti condizioni:<br />
� per i pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente e punteggio<br />
di invalidità da 1 a 5,5 all’EDSS di Kurtzke (Kurtzke Expanded Disability<br />
Status Scale):<br />
glatiramer acetato; interferone β-1a ricombinante; interferone β-1b ricombinante;<br />
� per i pazienti con sclerosi multipla secondariamente progressiva e punteggio<br />
di invalidità da 3 a 6,5 all’EDSS di Kurtzke e almeno 2 ricadute o<br />
1 punto di incremento all’EDSS nei 2 anni precedenti:<br />
interferone β-1b ricombinante.<br />
Il trattamento mira a ridurre la frequenza<br />
delle ricadute e a rallentare il decorso<br />
clinico della malattia. Trattandosi di<br />
una patologia infiammatoria su base autoimmunitaria,<br />
si utilizzano farmaci immunomodulatori<br />
in quanto riducono l’intensità<br />
con la quale il sistema immunitario<br />
attacca il sistema nervoso.<br />
L’IFN β-1a e β-1b hanno proprietà<br />
antivirale e immunomodulatorie. Essi<br />
sopprimono la proliferazione dei linfociti<br />
T, inibiscono la loro migrazione dalla<br />
periferia verso il sistema nervoso centrale<br />
e spostano il profilo delle citochine<br />
da un tipo pro- a uno antinfiammatorio.<br />
L’IFN β-1a è indicato nel trattamento<br />
della forma recidivante-remittente<br />
allo scopo di ridurre la frequenza<br />
delle esacerbazioni, mentre non sono<br />
conclusivi i risultati del trattamento sulla<br />
progressione dei sintomi.<br />
Evidenze disponibili<br />
Numerosi studi hanno dimostrato<br />
l’efficacia dell’IFN β-1b e dell’IFN β-1a nella<br />
sclerosi multipla recidivante-remittente.<br />
Inoltre, l’IFN β-1b si è dimostrato efficace<br />
anche nella sclerosi multipla secon-<br />
dariamente progressiva, nella quale immagini<br />
di risonanza magnetica mostrano<br />
una riduzione nel numero di nuove lesioni.<br />
Glatiramer acetato è una sequenza polipeptidica<br />
casuale composta da 4 aminoacidi,<br />
la cui sequenza assomiglia a quella<br />
della proteina basica della mielina, uno<br />
dei principali bersagli contro cui è diretta<br />
la risposta immunitaria alla base della sclerosi<br />
multipla. Il farmaco avrebbe quindi<br />
un’azione di tipo competitivo: funzione<br />
da falso bersaglio, distraendo il sistema<br />
immunitario dalle strutture endogene. In<br />
numerosi studi clinici la somministrazione<br />
di glatiramer ha significativamente ridotto<br />
la frequenza di ricadute di circa il<br />
30% e il numero di lesioni visibili alla risonanza<br />
magnetica.<br />
Particolari avvertenze<br />
L’opportunità di monitorare la prescrizione<br />
e la dispensazione (sempre riservata<br />
ai centri autorizzati), attraverso<br />
schede ad hoc opportunamente adattate<br />
per forma clinica di sclerosi multipla e per<br />
tipo di farmaco, sarà valutata a livello delle<br />
singole Regioni.
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Bibliografia<br />
1. Comi G, et al. European/Canadian multicenter,<br />
double-blind, randomized, placebo-controlled<br />
study of the effects of<br />
glatiramer acetate on magnetic resonance<br />
imaging-measured disease activity<br />
and burden in patients with relapsing<br />
multiple sclerosis. Ann Neurol<br />
2001; 49: 290-7.<br />
2. Filippini G, et al. Interferons in relapsing<br />
remitting multiple sclerosis: a systematic<br />
review. Lancet 2003; 361: 545-52.<br />
NOTA 66<br />
FANS non selettivi*<br />
COXIB**<br />
Background<br />
In dosi singole, i FANS hanno attività<br />
analgesica paragonabile a quella del paracetamolo.<br />
In dosi adeguate e per somministrazioni<br />
ripetute hanno effetto analgesico<br />
protratto e attività antinfiammatoria,<br />
proprietà che li rendono particolarmente<br />
efficaci per il dolore continuo associato a<br />
flogosi.<br />
Gli inibitori selettivi della ciclossigenasi<br />
2 hanno un’azione simile a quella dei<br />
FANS non selettivi come diclofenac e naproxene<br />
e ne condividono gli effetti indesiderati.<br />
Tra gli inibitori selettivi della ciclossigenasi,<br />
celecoxib è registrato in Italia<br />
per il trattamento sintomatico dell’artrosi<br />
e dell’artrite reumatoide. Il rofecoxib,<br />
in precedenza autorizzato per il trattamento<br />
sintomatico dell’artrosi e dell’artrite<br />
reumatoide, è stato ritirato dal commercio<br />
a livello mondiale a causa di un<br />
aumento del rischio di eventi gravi cardiovascolari<br />
e trombotici (tra cui infarto<br />
del miocardio e ictus). L’etoricoxib è registrato<br />
per il trattamento sintomatico di<br />
artrosi, artrite reumatoide, disturbi muscoloscheletrici<br />
cronici, gotta acuta, dismenorrea<br />
e odontalgie.<br />
3. Ge Y, et al. Glatiramer acetate treatment<br />
in relapsing-remitting MS: quantitative<br />
MR assessment. Neurology 2000; 54:<br />
813-7.<br />
4. Hafler DA. Multiple sclerosis. J Clin Invest<br />
2004; 113: 788-94.<br />
5. Miller DH, et al. Effect of interferon-beta<br />
1b on magnetic resonance imaging outcomes<br />
in secondary progressive multiple<br />
sclerosis: results of a European multicenter,<br />
randomized, double-blind, placebo-contrlled<br />
trial. Ann Neurol 1999; 46: 850-9.<br />
6. PRISMS Study Group and the University of<br />
Il valdecoxib che era registrato in Italia<br />
per il trattamento sintomatico dell’artrosi,<br />
dell’artrite reumatoide e della dismenorrea<br />
è stato successivamente ritirato<br />
dal commercio in tutta Europa a causa<br />
di un aumentato rischio di eventi trombotici<br />
vascolari (infarto) e di reazioni avverse<br />
cutanee gravi.<br />
Evidenze disponibili<br />
FANS<br />
I FANS sono gravati da una incidenza<br />
di effetti gastrointestinali sfavorevoli (ulcera<br />
peptica e sue complicanze, emorragie,<br />
perforazione, ostruzione). Il rischio di<br />
ospedalizzazione per una complicanza<br />
grave e potenzialmente fatale è stimato fra<br />
l’1 e il 2% per anno. Questa incidenza aumenta<br />
nei soggetti a rischio, come specificato<br />
nella nota 1. Per questo motivo uno<br />
dei FANS in nota associa come gastroprotettore<br />
il misoprostolo e, pertanto, va riservato<br />
ai pazienti a rischio. I FANS possono<br />
inoltre ridurre l’efficacia degli antipertensivi<br />
e dei diuretici e, in soggetti predisposti<br />
e in associazione con altri farmaci<br />
nefrolesivi, determinare o aggravare insufficienza<br />
renale.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
281<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
British Columbia MS/MRI Analysis Group.<br />
PRISMS-4: Long-term efficacy of interferon-beta-1a<br />
in relapsing MS. Neurology.<br />
2001; 56:1628-36.<br />
7. Steinman L. Immune therapy for autoimmune<br />
disease. Science 2004; 305: 212-6.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
La prescrizione dei farmaci antinfiammatori non steroidei a carico del<br />
SSN è limitata alle seguenti condizioni patologiche:<br />
� artropatie su base connettivitica;<br />
� osteoartrosi in fase algica o infiammatoria;<br />
� dolore neoplastico;<br />
� attacco acuto di gotta.<br />
*aceclofenac; acetametacina; acido mefenamico; acido tiaprofenico; amtolmetina; cinnoxicam; dexibuprofene; diclofenac; diclofenac<br />
+ misoprostolo; fentiazac; flurbiprofene; furprofene; ibuprofene; indometacina; ketoprofene; lornoxicam; meloxicam;<br />
nabumetone; naprossene; nimesulide; oxaprozina; piroxicam; proglumetacina; sulindac; tenoxicam.<br />
**celecoxib; etoricoxib.<br />
COXIB<br />
Due sono gli studi clinici fondamentali<br />
che hanno esaminato comparativamente<br />
efficacia e tollerabilità dei primi<br />
due COXIB: lo studio CLASS, che ha comparato<br />
il celecoxib con ibuprofen e diclofenac,<br />
e lo studio VIGOR, che ha comparato<br />
rofecoxib con naprossene. In questi<br />
studi ambedue i COXIB, secondo il parere<br />
dei ricercatori, hanno dimostrato una<br />
efficacia analoga e una minore tossicità gastrointestinale<br />
rispetto ai FANS non selettivi<br />
prescelti. Purtroppo entrambi gli studi<br />
presentano problemi di interpretazione<br />
che mettono in discussione questa conclusione.<br />
Lo studio CLASS è stato criticato<br />
per il modo con il quale è stato condotto<br />
ed ha analizzato i dati. Non solo, ma<br />
l’obiettivo dello studio, che era quello di<br />
dimostrare per il celecoxib una minore gastrolesività<br />
rispetto ai FANS tradizionali, è<br />
di fatto fallito, essendo l’incidenza di ulcere<br />
complicate (l’end point principale<br />
dello studio) analoga per i due trattamenti.<br />
Nello studio VIGOR, invece, pur dimostrando<br />
il rofecoxib una minore incidenza<br />
di effetti indesiderati gastroduodenali<br />
(l’end point primario combinato era costituito<br />
dalla incidenza complessiva di ulcere<br />
complicate e ulcere sintomatiche) ri-<br />
65<br />
66
66<br />
282<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
spetto al naprossene, si riscontrava un inaspettato<br />
ma significativo aumento di<br />
eventi trombotici cardiovascolari gravi (in<br />
particolare infarto del miocardio) nei pazienti<br />
trattati con rofecoxib. I risultati degli<br />
studi CLASS e VIGOR hanno stimolato<br />
l’esecuzione di numerosi altri studi volti<br />
a chiarire il rapporto beneficio/rischio<br />
dei COXIB. In particolare su due aspetti<br />
fondamentali: la reale minore gastrolesività<br />
e la possibile maggiore tossicità cardiovascolare<br />
rispetto ai FANS tradizionali.<br />
La selettività per la COX-2, infatti, può<br />
essere un’arma a doppio taglio, cioè da un<br />
lato garantire una riduzione del rischio di<br />
tossicità gastrointestinale, ma di converso<br />
essere anche responsabile di un incremento<br />
della frequenza di fenomeni tromboembolici<br />
e/o della mortalità totale, vista<br />
la più alta prevalenza degli eventi cardiovascolari<br />
rispetto a quelli gastrointestinali<br />
gravi.<br />
Per quanto attiene la dimostrazione di<br />
una minore gastrolesività da parte dei<br />
COXIB vanno considerati due studi recenti.<br />
Il primo è una revisione sistematica di<br />
9 studi clinici (durata > 12 settimane) che<br />
hanno paragonato il celecoxib con i FANS<br />
non selettivi. I pazienti trattati con celecoxib<br />
hanno mostrato una minore incidenza<br />
di interruzioni del trattamento dovute<br />
a sintomi gastrointestinali rispetto a<br />
quelli trattati con FANS tradizionali (6,2%<br />
vs 23%), ma tale vantaggio non veniva<br />
confermato se si consideravano tutte le<br />
cause di interruzione del trattamento. Ancora,<br />
i pazienti trattati con celecoxib presentavano<br />
una minore incidenza di ulcere<br />
gastro-duodenali rilevate routinariamente<br />
all’endoscopia eseguita alla fine<br />
delle 12 settimane di trattamento. Detta<br />
incidenza risultava essere del 6,2% dei pazienti<br />
trattati con celecoxib, del 12,0% nei<br />
pazienti trattati con celecoxib + aspirina,<br />
del 25,0% nei pazienti trattati con FANS<br />
tradizionali e del 26,0% nei pazienti trattati<br />
con FANS tradizionali più aspirina.<br />
L’incidenza delle gravi complicanze<br />
(emorragia, perforazione, ostruzione) era,<br />
invece, analoga tra i pazienti trattati con<br />
celecoxib (2,7%) e quelli che utilizzavano<br />
ibuprofen o diclofenac (5,0%) dimostrando<br />
così come la scelta dell’end point terapeutico<br />
sia fondamentale per valutare correttamente<br />
comparativamente questi farmaci.<br />
Il secondo è uno studio osservazionale<br />
sulle emorragie gastrointestinali occorse<br />
in oltre 40.000 pazienti anziani trattati<br />
con FANS non selettivi o selettivi e<br />
100.000 controlli. Rispetto ai controlli<br />
non utilizzatori di FANS, lo studio dimostra<br />
un aumentato rischio di emorragie gastrintestinali<br />
nei pazienti trattati con FANS<br />
non selettivi (RR 4,0), diclofenac + misoprostolo<br />
(RR = 3,0) e rofecoxib (RR = 1,9)<br />
ma non con celecoxib (RR = 1,0).<br />
I risultati di questi due studi sembrano<br />
confermare il dato che i COX-2 inibitori<br />
selettivi possono presentare una minore<br />
gastrolesività rispetto ai FANS tradizionali,<br />
ma anche che tale migliore tollerabilità<br />
è dimostrata solo quando si considerano<br />
end point surrogati o combinati<br />
(per es. ulcere endoscopiche e/o sintomatiche).<br />
Mancano dati certi su una significativa<br />
minore incidenza di ulcere complicate<br />
(emorragia, perforazione, ostruzione),<br />
il parametro di valutazione più clinicamente<br />
rilevante. Inoltre, questa migliore<br />
tollerabilità non è mantenuta nei pazienti<br />
in trattamento con ASA, evenienza necessaria<br />
e frequente nella fascia di pazienti<br />
ai quali viene prescritto un FANS. Quello<br />
che è certo è che la selettività per la<br />
COX-2 non è di per sé garanzia di minore<br />
gastrolesività. In uno studio recente su<br />
pazienti che avevano presentato un sanguinamento<br />
gastrico da FANS la ricorrenza<br />
di un episodio emorragico si è verificata<br />
nel 4,9% di pazienti trattati con celecoxib<br />
e nel 6,4% di quelli trattati con diclofenac<br />
+ omeprazolo, una differenza statisticamente<br />
non significativa.<br />
Per quanto attiene al possibile rischio<br />
di un incremento di eventi trombotici vascolari<br />
nei pazienti in trattamento con<br />
COXIB, i dati disponibili sono ancora incompleti<br />
e controversi per taluni composti.<br />
Le basi fisiopatologiche a sostegno di<br />
un possibile aumento del rischio cardiovascolare<br />
nei pazienti trattati con i COXIB<br />
sono ampiamente condivise. I COX-2 selettivi<br />
agiscono inibendo la sintesi di prostaciclina<br />
nella parete vascolare ma non<br />
quella del trombossano a livello piastrinico,<br />
causando così uno slittamento della bilancia<br />
emostatica verso uno stato protrombotico.<br />
Divergenze di giudizio sono invece<br />
espresse, specie da parte interessata, quando<br />
si discute della rilevanza clinica di tale<br />
aumento, anche se i dati clinici attualmente<br />
a nostra disposizione confermano<br />
in larga parte la tossicità cardiovascolare<br />
dei COXIB nonché di alcuni dei FANS tradizionali<br />
configurando così probabilmente<br />
un effetto di classe.<br />
I primi dati che indicavano un potenziale<br />
incremento dei fenomeni tromboembolici<br />
risalgono al 1999-2001 e ri-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
guardano lo studio VIGOR. Lo studio che<br />
comparava il rofecoxib al naprossene dimostrava<br />
un incremento di ben 5 volte di<br />
eventi tromboembolici cardiovascolari,<br />
soprattutto infarti acuti del miocardio, nei<br />
pazienti trattati con rofecoxib rispetto a<br />
quelli che assumevano naprossene, rofecoxib<br />
ha causato 1 infarto miocardico per<br />
ogni evento avverso grave gastro-intestinale<br />
(per es. sanguinamento) prevenuto.<br />
Configurando così un profilo di tollerabilità<br />
tutt’altro che favorevole. Dopo quasi<br />
4 anni di discutibili polemiche sul potenziale<br />
ruolo antiaggregante protettivo del<br />
naprossene, Merck decideva di ritirare dal<br />
commercio il farmaco dopo che un secondo<br />
studio prospettico di grandi dimensioni<br />
(studio APPROVe: Adenomatous<br />
Polyp Prevention on Viox) confermava i<br />
dati del VIGOR, dimostrando per il rofecoxib<br />
un incremento di due volte di eventi<br />
cardiovascolari avversi maggiori rispetto<br />
al placebo. I dati di questo studio inizialmente<br />
sono stati oggetto di una erronea<br />
valutazione statistica che portava la<br />
Merck a sostenere che il rischio cardiovascolare<br />
del rofecoxib si manifestava solo<br />
dopo 18 mesi di uso continuativo del farmaco.<br />
Detta analisi è stata ampiamente<br />
confutata e corretta dalla stessa Merck dimostrando<br />
che il rischio cardiovascolare<br />
aumentava sin dalla prima dose di rofecoxib<br />
e rimaneva elevato per tutta la durata<br />
della terapia.<br />
Nel frattempo altri studi sia randomizzati<br />
che osservazionali, nonché numerose<br />
metanalisi o revisioni sistematiche,<br />
venivano a confermare la potenziale<br />
tossicità cardiovascolare dei COXIB e per<br />
alcuni di essi ciò ha significato il ritiro dal<br />
commercio in analogia a quanto occorso<br />
con il rofecoxib, e tra di essi ricordiamo il<br />
valdecoxib e il parecoxib, oppure la interruzione<br />
di importanti studi clinici in corso,<br />
come lo studio APC (Adenoma Prevention<br />
with Celebrex) che dimostrava un<br />
aumento di 3 volte del rischio cardiovascolare<br />
associato al celecoxib ad alte dosi<br />
rispetto al placebo.<br />
Particolari avvertenze<br />
Non sembrano esserci al momento differenze<br />
sostanziali nel profilo di sicurezza<br />
tra FANS non selettivi e COX-2 inibitori<br />
selettivi in merito alla potenziale nefrotossicità<br />
e agli altri eventi avversi.<br />
Alla luce di quanto sopra esposto appare<br />
chiaro come i dubbi avanzati sul profilo<br />
di sicurezza cardiovascolare dei COXIB
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
appaiano tuttaltro che infondati e richiedano<br />
un riesame complessivo del rapporto<br />
beneficio/rischio di tutti i COXIB nonché<br />
di alcuni FANS tradizionali.<br />
Rimane ancora aperta la questione se<br />
il rischio di complicanze cardiovascolari sia<br />
un effetto di classe correlato al meccanismo<br />
d’azione di questa categoria di farmaci,<br />
quesito importante alla luce della immissione<br />
in commercio di nuovi COXIB.<br />
Infine il complessivo profilo di sicurezza<br />
dato dal rapporto tra tossicità gastrointestinale<br />
e rischio cardiovascolare<br />
appare ancora insoddisfacente. Risulta<br />
prudente perciò riservarne l’impiego al<br />
trattamento di pazienti che sono ad “alto<br />
rischio” per effetti avversi gravi gastrointestinali<br />
e che non sono a rischio cardiovascolare<br />
elevato. Questo in attesa che studi<br />
di grandi dimensioni randomizzati di<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
283<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
confronto tra i vari farmaci, aventi come<br />
end point terapeutici significativi l’incidenza<br />
delle ulcere complicate e degli eventi<br />
trombotici gravi cardiovascolari possano<br />
chiarire il reale rapporto rischio/beneficio<br />
di questi farmaci, che rimane a<br />
tutt’oggi ancora incerto.<br />
La prescrizione dell’associazione misoprostolo<br />
+ diclofenac* è rimborsata alle<br />
condizioni previste dalla nota 1.<br />
ACECLOFENAC<br />
� AIRTAL 30 bust polv os 100 mg � AIRTAL 40 cpr riv 100 mg � GLADIO 30 bust polv os 100 mg � GLADIO 40 cpr riv 100 mg � KAFENAC 30 bust polv os<br />
100 mg � KAFENAC 40 cpr riv 100 mg<br />
ACEMETACINA<br />
� ACEMIX 30 cps 60 mg � SOLART 30 cps 60 mg<br />
ACIDO MEFENAMICO<br />
� LYSALGO 30 cps 250 mg<br />
ACIDO TIAPROFENICO<br />
� SURGAMYL 30 bust grat 300 mg � SURGAMYL 30 cpr 300 mg<br />
AMTOLMETINA GUACILE<br />
� ARTRICOL 30 bust grat 600 mg � ARTRICOL 30 cpr 600 mg � ARTROMED 30 bust grat 600 mg � ARTROMED 30 cpr riv 600 mg � EUFANS 30 bust grat<br />
600 mg � EUFANS 30 cpr riv 600 mg<br />
CELECOXIB<br />
� CELEBREX 20 cps 200 mg � SOLEXA 20 cps 200 mg<br />
CINNOXICAM<br />
� SINARTROL 20 cpr 30 mg � ZELIS 20 cpr 30 mg<br />
DEXIBUPROFENE<br />
� SERACTIL 30 cpr riv 300 mg<br />
DICLOFENAC<br />
� DEALGIC 20 cps 100 mg rilascio prolungato [G] � DEALGIC 20 cps 75 mg rilascio prolungato [G] � DEFLAMAT 100 20 cps 100 mg retard [G] � DEFLAMAT<br />
75 20 cps 75 mg retard [G] � DICLOFAN 20 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � DICLOFENAC MERCK GENERICS ITALIA 20 cpr 100 mg rilascio prolungato<br />
[G] � DICLOFENAC HEXAL AG 21 cpr 100 mg rialscio prolungato [G] � DICLOFENAC DOC GENERICI 21 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � DICLOFENAC<br />
EG 21 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � DICLOFENAC SANDOZ 21 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � DICLOFENAC DOC GENERICI 30 cpr 75 mg rilascio<br />
prolungato [G] � DICLOFENAC ANGENERICO 30 cpr gastrores 50 mg [G] � DICLOFENAC EG 30 cpr gastrores 50 mg [G] � DICLOFENAC HEXAL 30 cpr<br />
gastrores 50 mg [G] � DICLOFENAC RATIOPHARM GMBH 30 cpr gastrores 50 mg [G] � DICLOREUM 20 cps 150 mg rilascio prolungato [G] � DICLOREUM<br />
30 cpr gastrores 50 mg [G] � DICLOREUM RETARD 20 cpr 100 mg [G] � FENADOL 20 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � FENDER 20 cpr 100 mg rilascio<br />
prolungato [G] � FLOGOFENAC RETARD 21 cps 100 mg [G] � FORGENAC RETARD 20 cpr 100 mg [G] � LISIFLEN 20 cpr 100 mg rilascio prolungato [G]<br />
� VOLTAREN 21 cpr 100 mg rilascio prolungato [G] � VOLTAREN 30 cpr 75 mg rilascio prolungato [G] � VOLTAREN 30 cpr gastrores 50 mg [G] � VOLTFAST<br />
30 bust grat 50 mg [G] � VOLTFAST 30 cpr riv 50 mg [G]<br />
DICLOFENAC/MISOPROSTOLO<br />
� ARTROTEC 30 cpr 50 mg + 200 mcg � ARTROTEC 30 cpr 75 mg + 200 mcg � MISOFENAC 30 cpr 50 mg + 200 mcg � MISOFENAC 30 cpr 75 mg + 200 mcg<br />
ETORICOXIB<br />
� ALGIX 20 cpr riv 60 mg � ALGIX 20 cpr riv 90 mg � ALGIX 5 cpr riv 120 mg � ARCOXIA 20 cpr riv 60 mg � ARCOXIA 20 cpr riv 90 mg � ARCOXIA 5 cpr<br />
riv 120 mg � TAUXIB 20 cpr riv 60 mg � TAUXIB 20 cpr riv 90 mg � TAUXIB 5 cpr riv 120 mg<br />
FENTIAZAC<br />
� OFLAM 30 conf 200 mg [G]<br />
FLURBIPROFENE<br />
� FROBEN SR 20 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � FROBEN 30 cpr riv 100 mg � FROBEN scir 160 ml 0,5%<br />
IBUPROFENE<br />
� ARFEN 30 cpr 500 mg � BRUFEN 30 bust grat 600 mg [G] � BRUFEN 30 cpr riv 400 mg [G] � BRUFEN 30 cpr riv 400 mg pvc/pvd [G] � BRUFEN 30 cpr riv<br />
600 mg [G] � BRUFEN 30 cpr riv 600 mg pvc/pvd [G] � SUBITENE 30 cpr eff 400 mg [G]<br />
INDOMETACINA<br />
� INDOXEN 25 cps 25 mg � INDOXEN 25 cps 50 mg � METACEN 20 cps 50 mg<br />
(CONTINUA)<br />
66
66<br />
284<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
KETOPROFENE<br />
� ALKET 200 28 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � ARTROSILENE 20 cps 320 mg � DOLGOSIN 28 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � EUKETOS 28 cps 200<br />
mg rilascio prolungato [G] � FLEXEN 30 cps 200 mg retard [G] � FLEXEN 30 cps 50 mg [G] � IBIFEN 30 bust grat eff 50 mg [G] � IBIFEN 30 cpr 200 mg rilascio<br />
prolungato [G] � IBIFEN 30 cps 100 mg [G] � IBIFEN 30 cps 50 mg [G] � KETARTRIUM 30 cps 100 mg [G] � KETOPLUS 28 cps 200 mg rilascio prolungato [G] �<br />
KETOPROFENE EG 28 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � KETOPROFENE DOC GENERICI 30 cps 200 mg rilascio prolungato [G] � KETOPROFENE SANDOZ 30 cps<br />
200 mg rilascio prolungato [G] � KETOPROFENE DOC GENERICI 30 cps 50 mg [G] � KETOPROFENE EG 30 cps 50 mg [G] � KETOSELECT 30 cps 50 mg [G] � ME-<br />
PROFEN 30 cps 100 mg [G] � ORUDIS 30 cps 50 mg [G] � ORUDIS RETARD 30 cps 200 mg [G] � OKI 30 bust grat 80 mg � REUPROFEN 20 cps 100 mg<br />
LORNOXICAM<br />
� NOXON 30 cpr riv div 8 mg � TAIGALOR 30 cpr riv div 8 mg<br />
MELOXICAM<br />
� LEUTROL 30 cpr 15 mg � LEUTROL 30 cpr 7,5 mg � MELOXICAM HEXAL 30 cpr 15 mg � MOBIC 15 30 cpr div 15 mg � MOBIC 7,5 30 cpr 7,5 mg<br />
NABUMETONE<br />
� ARTAXAN 30 bust grat 1 g � ARTAXAN 30 cpr riv 1 g � NABUSER 30 bust grat 1 g � NABUSER 30 cpr riv 1 g<br />
NAPROXENE<br />
� ALGONAPRIL 30 cpr 500 mg [G] � FLOGINAX 30 cpr 500 mg [G] � FLOXALIN 30 bust grat 550 mg [G] � FLOXALIN 30 cps 550 mg [G] � GIBIXEN 30 bust<br />
polv os 500 mg [G] � LASER R 20 cpr 750 mg retard [G] � NAPRIUS 20 bust grat 500 mg � NAPROREX 30 cps 550 mg [G] � NAPROSYN 20 cpr 750 mg rilascio<br />
modificato [G] � NAPROSYN 30 bust grat 500 mg [G] � NAPROSYN EC 30 cpr gastrores 500 mg [G] � NAPROXENE DOROM 30 cps 550 mg [G] � NA-<br />
PROXENE PLIVA PHARMA 30 cpr 500 mg [G] � NAPROXENE SODICO 30 cpr riv 550 mg [G] � PREXAN 30 bust grat 500 mg [G] � PREXAN 30 cpr 500 mg<br />
[G] � SYNALGO 500 30 cpr 500 mg [G] � SYNFLEX FORTE 30 bust grat 550 mg [G] � SYNFLEX FORTE 30 cpr riv 550 mg [G] � XENAR 30 cpr 500 mg [G]<br />
NIMESULIDE<br />
� ALGIMESIL 30 bust grat 100 mg [G] � ALGIMESIL 30 cpr 100 mg [G] � ALGOLIDER 30 bust grat 100 mg [G] � AREUMA 30 bust grat 100 mg [G] � AREUMA<br />
30 cpr 100 mg [G] � AULIN 30 bust grat 100 mg [G] � AULIN 30 cpr 100 mg [G] � DELFOS 30 bust grat 100 mg [G] � DIMESUL 30 bust grat 100 mg [G]<br />
� DOMES 30 bust grat 100 mg [G] � DOMES 30 cpr orodispers 100 mg [G] � EFRIDOL 30 bust grat 100 mg [G] � EUDOLENE 30 bust grat 100 mg [G]<br />
� FANSULIDE 30 bust grat 100 mg [G] � FANSULIDE 30 cpr 100 mg [G] � FLOLID 30 bust grat 100 mg [G] � FLOLID 30 cpr 100 mg [G] � IDEALID 30 bust<br />
grat 100 mg [G] � IDEALID 30 cpr 100 mg [G] � ISODOL 30 bust grat 100 mg [G] � LEDOREN 30 bust grat 100 mg [G] � LEDOREN 30 cpr 100 mg [G]<br />
� MESULID 30 bust grat 100 mg [G] � MESULID 30 cpr 100 mg [G] � MESULID FAST 30 bust grat 400 mg [G] � MIGRALESS 30 cpr orodispers 100 mg [G]<br />
� NERELID 30 bust grat 100 mg [G] � NERELID 30 cps 100 mg [G] � NIMEDEX 30 bust grat 400 mg � NIMENOL 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESIL 30<br />
bust grat 100 mg [G] � NIMESULENE 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULENE 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE ALLEN 30 bust grat 100 mg [G] � NIME-<br />
SULIDE ANGENERICO 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE BENEDETTI 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE DOC GENERICI 30 bust grat 100 mg [G]<br />
� NIMESULIDE DOROM 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE EG 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE HEXAL 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE<br />
JET GENERICI 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE LABORATORI ALTER 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE MERCK GENERICS ITALIA 30 bust grat 100<br />
mg [G] � NIMESULIDE MIPHARM 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE PLIVA PHARMA 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE RATIOPHARM GMBH 30<br />
bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE SANDOZ 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE TEVA PHARMA ITALIA 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE UNION<br />
HEALTH 30 bust grat 100 mg [G] � NIMESULIDE DOC GENERICI 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE EG 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE HEXAL 30 cpr 100<br />
mg [G] � NIMESULIDE MERCK GENERICS ITALIA 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE MIPHARM 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE PLIVA PHARMA 30 cpr 100<br />
mg [G] � NIMESULIDE RATIOPHARM GMBH 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE TEVA PHARMA ITALIA 30 cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE UNION HEALTH 30<br />
cpr 100 mg [G] � NIMESULIDE RATIOPHARM GMBH 30 cpr eff 100 mg [G] � NIMESULIDE SANDOZ 30 cps 100 mg [G] � NIMS 30 bust grat 100 mg [G]<br />
� NOALGOS 30 bust grat 100 mg [G] � PANTAMES 30 cpr orodispers 100 mg [G] � REMOV 30 bust grat 100 mg [G] � REMOV 30 cpr 100 mg [G] � RESULIN<br />
30 bust grat 100 mg [G] � RESULIN 30 cpr 100 mg [G] � SOLVING 30 bust grat 100 mg [G] � SOLVING 30 cpr 100 mg [G] � SULIDAMOR 30 bust grat 100<br />
mg [G] � SULIDAMOR 30 cpr 100 mg [G] � SULIDE 30 bust grat 100 mg [G] � SULIDE 30 cpr 100 mg [G]<br />
OXAPROZINA<br />
� WALIX 30 cpr 600 mg<br />
PIROXICAM<br />
� ANTIFLOG 20 30 cps 20 mg [G] � ARTROXICAM 30 cps 20 mg [G] � BREXIN 20 bust grat 20 mg � BREXIN 30 cpr div 20 mg [G] � BREXIN 30 cpr eff 20 mg<br />
[G] � BRUXICAM 15 cps 20 mg � CICLADOL 20 bust grat 20 mg � CICLADOL 30 cpr div 20 mg [G] � CICLADOL 30 cpr eff 20 mg [G] � DEXICAM 30 cps 20 mg<br />
[G] � EUROXI 30 cps 20 mg [G] � FELDENE 30 cps 20 mg [G] � FELDENE SOL 30 cpr solub 20 mg [G] � FELDENE FAST 20 cpr sublinguali 20 mg � FLODOL 30<br />
cps 20 mg [G] � IPSOFLOG 30 cpr solub 20 mg [G] � LAMPOFLEX 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM HEXAL 30 cpr 20 mg [G] � PIROXICAM EG 30 cpr solub 20<br />
mg [G] � PIROXICAM RATIOPHARM GMBH 30 cpr solub 20 mg [G] � PIROXICAM ABC FARMACEUTICI 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM DOC GENERICI 30 cps 20<br />
mg [G] � PIROXICAM DOROM 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM EG 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM JET GENERICI 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM MERCK GE-<br />
NERICS ITALIA 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM RATIOPHARM GMBH 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM SANDOZ 30 cps 20 mg [G] � PIROXICAM TEVA PHARMA<br />
ITALIA 30 cps 20 mg [G] � RIACEN 30 cps 20 mg [G] � ROXENE 30 cpr solub 20 mg [G] � ROXENIL 30 cps 20 mg [G] � ROXIDEN 30 cps 20 mg [G]<br />
PROGLUMETACINA<br />
� AFLOXAN 20 cpr riv 300 mg � PROXIL 20 cpr 300 mg<br />
SULINDAC<br />
� CLINORIL 30 cpr 200 mg<br />
TENOXICAM<br />
� DOLMEN 30 bust grat 20 mg [G] � DOLMEN 30 cpr riv 20 mg [G] � REXALGAN 30 bust grat 20 mg [G] � TENOXICAM SO.SE.PHARM 30 cpr riv 20 mg<br />
[G] � TILCOTIL 30 cpr riv 20 mg [G]
ollettino d’informazione sui farmaci 285<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
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4. Chan FKL, et al. Celecoxib versus diclofenac<br />
and omeprazole in reducing the risk<br />
of recurrent ulcer bleeding in patients<br />
with arthritis. N Egl J Med 2002; 347:<br />
2104-110.<br />
5. Deeks JJ, et al. Efficacy, tolerability, and<br />
upper gastrointestinal safety of celecoxib<br />
for treatment of osteoarthritis and rheumatoid<br />
arthritis: systematic review of<br />
randomized controlled trials. BMJ 2002;<br />
325: 619-23.<br />
6. Del Favero A. What is safe prescribing<br />
and use of selective COX-2 inhibitors?<br />
Comparison with non-selective NSAIDs.<br />
In Side Effects of Drugs-Annual 26-<br />
Chapter 9. JJ Aronson ed. Elsevier<br />
Science B.V.<br />
7. Vonkeman EH, et al. Understanding the<br />
NSAID related risk of vascular events.<br />
NOTA 74<br />
Farmaci per l’infertilità<br />
femminile e maschile:<br />
• follitropina α da DNA<br />
ricombinante<br />
• follitropina β da DNA<br />
ricombinante<br />
• lutropina α<br />
• menotropina<br />
• urofollitropina<br />
Background<br />
L’infertilità di coppia è un problema di<br />
vaste proporzioni che coinvolge anche in<br />
Italia decine di miglialia di persone. L’Organizzazione<br />
Mondiale della Sanità stima intorno<br />
al 15-20% le coppie con problemi di<br />
BMJ 2006; 332: 895-8.<br />
8. Graham JD. COX-2 inhibitors, other<br />
NSAIDS, and cardiovascular risk. The<br />
seduction of common sense. JAMA<br />
2006; 193-6.<br />
9. Juni P, et al. Risk of cardiovascular events<br />
and rofecoxib; cumulative meta-analysis.<br />
Lancet 2004; 364: 2021-9.<br />
10. Kearney PM, et al. Do selective cyclo-oxigenase-2<br />
inhibitors and traditional nonsteroidal<br />
anti-inflammatory drugs increase<br />
the risk of artherothrombosis? Metaanalysis<br />
of randomised trials. BMJ 2006;<br />
332: 1302-8.<br />
11. Lanza FL. A guideline for the treatment<br />
and prevention of NSAID-induced ulcers.<br />
Am J Gastroenterology 1998; 93: 2037-46.<br />
12. Mamdani M, et al. Observational study<br />
of upper gastrointestinal hemorrhage in<br />
elderly patients given selective cyclooxygenase-2<br />
inhibitors or conventional nonsteroidal<br />
anti-inflammatory drugs. BMJ<br />
2002; 325: 624-9.<br />
13. McGettigan P, et al. Cardiovascular risk<br />
and inhibition of cyclooxygenase: a<br />
systematic review of the observational<br />
studies of selective and nonselective inhibitors<br />
of cydooxygenase-2. JAMA 2006;<br />
296: (doi 10.1001/Jama.296.13.jrv60015).<br />
14. Nussmeier NA, et al. Complications of<br />
the COX-2 inhibitors parecoxib and valdecoxib<br />
after cardiac surgery. N Engl J<br />
Med 2005; 352: 1081-91.<br />
15. Rahme E, et al. Association between<br />
naproxen use and protection against<br />
acute myocardial infarction. Arch Intern<br />
Med 2002; 162: 1111-5.<br />
16. Ray WA, et al. Non-steroidal anti-inflam-<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />
strutture specialistiche, secondo modalità adottate dalle Regioni e dalle<br />
Province Autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� trattamento dell’infertilità femminile:<br />
• in donne di età non superiore ai 45 anni con valori di FSH,<br />
al 3° giorno del ciclo, non superiori a 30 mUI/ml;<br />
� trattamento dell’infertilità maschile.<br />
fertilità nel paesi industrializzati avanzati.<br />
L’infertilità di coppia è legata, nel<br />
35% circa dei casi, al fattore femminile,<br />
nel 30% al fattore maschile; nel 20% dei<br />
casi si rilevano problemi in ambedue i<br />
partner e nel 15% dei casi l’infertilità rimane<br />
sconosciuta (infertilità inspiegata).<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
matory drugs and risk of serious coronary<br />
heart disease: an observational<br />
cohort study. Lancet 2002; 350: 118-23.<br />
17. Silverstein FE, et al. Gastrointestinal toxicity<br />
with celecoxib vs nonsteroidal antiinflammatory<br />
drugs for osteoarthritis and<br />
rheumatoid arthritis: the CLASS study: a<br />
randomized controlled trial. Celecoxib<br />
Longterm Arthritis Safety Study. JAMA<br />
2000; 284: 1247-55.<br />
18. Solomon DH, et al. Nonsteroidal antiinflammatory<br />
drug use and acute myocardial<br />
infarction. Arch Intern Med 2002;<br />
162: 1099-104.<br />
19. Solomon SD, et al. Cardiovascolar risk<br />
associated with celecoxib in a clinical<br />
trial for colorectal adenoma prevention.<br />
N Engl J Med 2005; 352: 1071-80.<br />
20. Watson DJ, et al. Lower risk of thrombboembolic<br />
cardiovascular events with<br />
naproxen among patients with rheumatoid<br />
arthritis. Arch Intern Med<br />
2002;162:1105-10.<br />
21. Wright JM. The double-edged sword of<br />
COX-2 selective NSAIDs. CMAJ 2002;<br />
167: 1131-7.<br />
22. Zhang JJ, et al. Adverse effects of<br />
cyclooxygenase 2 inhibitors on renal and<br />
arrhythmia events: a class-wide<br />
meta–analysis. JAMA 2006; 296: (doi:<br />
10.1001/jama.296.13.jrv 60015).<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
Le alterazioni dei fenomeni fisiologici<br />
dell’ovulazione rappresentano un’importante<br />
causa di infertilità di coppia (18-<br />
25% dei casi). L’individuazione dell’ovulazione<br />
in queste donne è finalizzata ad<br />
indurre lo sviluppo follicolare e la conseguente<br />
ovulazione.<br />
66<br />
74
74<br />
286<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Il trattamento dell’infertilità femminile<br />
con gonadotropine è pertanto consigliato<br />
nelle diverse condizioni patologiche<br />
di cicli anovulari. L’indicazione all’uso delle<br />
gonodatropine si è notevolmente ampliata<br />
negli ultimi decenni, in quanto, oltre<br />
a situazioni patologiche di infertilità, le<br />
gonadotropine vengono utilizzate anche<br />
in donne normo-ovulanti sottoposte ad<br />
iperstimolazioni ovariche controllate necessarie<br />
al ripristino della fertilità mediante<br />
tecniche di procreazione medicalmente<br />
assistita (FIVET, ICS).<br />
L’infertilità maschile ha diverse cause,<br />
spesso difficilmente diagnosticabili e soltanto<br />
in alcuni casi di alterazione della<br />
spermatogenesi (ipogonadismo ipo- o normo-gonadotropo)<br />
esiste un razionale per<br />
un intervento terapeutico efficace con gonadotropine.<br />
Evidenze disponibili<br />
Le gonadotropine follicolostimolanti<br />
attualmente in uso si possono ricondurre<br />
a due grandi gruppi:<br />
1. gonadotropine di origine estrattiva<br />
urinaria;<br />
2. gonadotropine ricombinanti prodotte<br />
mediante transfezione della linea cellulare<br />
ovarica di criceto cinese con plasmidi<br />
contenenti le due sub unità geniche<br />
che codificano per l’FSH.<br />
Gli studi di confronto tra FSH ricombinante<br />
ed urinario sono stati oggetto di<br />
consistenti metanalisi nonché di numerosi<br />
studi farmaco-economici; tuttavia, le<br />
conclusioni in termini di evidenze certe di<br />
maggiore efficacia sono attualmente ancora<br />
contrastanti.<br />
Particolari avvertenze<br />
Sulla base dei dati di letteratura e al<br />
fine di evitare l’iperstimolazione ovarica,<br />
viene suggerito di non superare il dosaggio<br />
massimo complessivo di 12.600 UI/paziente<br />
diviso in due o più cicli non superando<br />
comunque il dosaggio massimo di<br />
6.300 UI/ciclo nella donna. Nell’infertilità<br />
maschile si suggerisce di non superare il<br />
dosaggio massimo, per singola prescrizione,<br />
di 150 UI di FSH 3 volte alla settimana<br />
per 4 mesi. Se dopo i trattamenti con<br />
tali dosi non si ottiene un risultato positivo<br />
(nel trattamento dell’infertilità), eventuali<br />
nuovi trattamenti possono compor-<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
tare rischi superiori ai risultati attesi.<br />
Se effettuato con dosi improprie ed<br />
elevate, il trattamento con gonadotropine<br />
può essere responsabile:<br />
a) della cosiddetta sindrome da iperstimolazione<br />
ovarica, con passaggio di liquido<br />
nello spazio peritoneale e conseguenti<br />
ipovolemia, oliguria, emoconcentrazione,<br />
ascite massiva, eventualmente emoperitoneo,<br />
shock anche ad esito letale;<br />
b) di eventi tromboembolici in concomitanza<br />
o indipendenti dalla suddetta<br />
sindrome a carico di organi critici (cervello,<br />
polmone e delle estremità);<br />
c) di complicazioni polmonari (atelettasia,<br />
dispnea, tachipnea, sindrome della<br />
insufficienza respiratoria acuta), oltre a cisti<br />
ovariche, torsione degli annessi, forti<br />
caldane, reazioni febbrili, nausea, crampi<br />
addominali, meteorismo, gravidanze ectopiche<br />
e multiple.<br />
Nei casi di iperstimolazione ovarica sono<br />
controindicati i rapporti sessuali, per il rischio<br />
di insorgenza di gravidanze plurime.<br />
Nell’uomo, la somministrazione di gonadotropine<br />
provoca ginecomastia, dolore<br />
al seno, mastite, nausea, anormalità delle<br />
frazioni lipoproteiche, aumento nel sangue<br />
degli enzimi epatici, eritrocitosi.<br />
FOLLITROPINA ALFA DA DNA RICOMBINANTE<br />
� GONAL F 1 fiala SC 1.050 UI 1,75 ml PT / PHT � GONAL F 1 fiala SC 75 UI + 1 siringa 1 ml PT / PHT � GONAL F 1 penna SC 300 UI/0,5 ml + 5 aghi PT /<br />
PHT � GONAL F 1 penna SC 450 UI/0,75 ml + 7 aghi PT / PHT � GONAL F 1 penna SC 900 UI/1,5 ml + 14 aghi PT / PHT � GONAL F 10 fiale SC 75 U.I. + 10<br />
siringhe 1 ml PT / PHT � GONAL F 5 fiale SC 75 UI + 5 siringhe 1 ml PT / PHT � GONAL F 150 10 fiale SC 150 UI + 10 fiale solv 1 ml PT / PHT � GONAL F 75<br />
10 fiale SC 75 UI + 10 fiale 1 ml PT / PHT � GONAL F 75 5 fiale SC 75 UI + 5 fiale 1 ml PT / PHT<br />
FOLLITROPINA BETA<br />
� PUREGON 1 cartuccia SC 300 UI/0,36 ml PT / PHT � PUREGON 1 cartuccia SC 600 UI/0,72 ml PT / PHT � PUREGON 1 cartuccia SC 900 UI/1,08 ml PT /<br />
PHT � PUREGON 1 fiala IM SC 100 U.I. 0,5 ml PT / PHT � PUREGON 1 fiala IM SC 50 UI 0,5 ml PT / PHT � PUREGON 5 fiale IM SC 100 UI 0,5 ml PT / PHT<br />
� PUREGON 5 fiale IM SC 200 UI 0,5 ml PT / PHT � PUREGON 5 fiale IM SC 50 UI 0,5 ml PT / PHT<br />
LUTROPINA ALFA<br />
� LUVERIS 1 flaconcino SC 75 UI + 1 flaconcino solv PT / PHT � LUVERIS 3 flaconcini SC 75 UI + 3 flaconcini solv PT / PHT<br />
MENOTROPINA<br />
� MENOGON 10 fiale IM + 10 fiale solv 1 ml PT / PHT � MEROPUR 10 fiale SC IM 75 UI + 10 fiale 75 UI PT / PHT<br />
UROFOLLITROPINA<br />
� FOSTIMON 1 fiala 75 UI + 1 fiala solv 1 ml PT / PHT � FOSTIMON 10 fiale 75 UI + 10 fiale solv 1 ml PT / PHT<br />
Bibliografia<br />
1. AHFS Drug information, American<br />
Society of Health-System Pharmacists<br />
2000: 2816-9.<br />
2. De Placido G, et al. Recombinant follicle<br />
stimulating hormone is effective in poor<br />
responders to highly purified follicle stimulating<br />
hormone. Hum Reprod 2000;<br />
15: 17-20.<br />
3. Facts and comparisons. St. Louis: Walter<br />
Kluwer, 2000: 246-58.<br />
4. Filicori M, et al. Comparison of control-<br />
led ovarian stimulation with human<br />
menopausal gonadotropin or recombinant<br />
follicle-stimulating hormone. Fertil<br />
Steril 2003; 80: 390-7.<br />
5. Keye WR Jr, et al. In: Infertilità<br />
Valutazione e trattamento. Roma:<br />
Verduci editore 1997; pp. 587-91.<br />
6. Leibowitz D, et al. Fertility drug therapies:<br />
past, present, and future. J Obstet<br />
Gynecol Neonatal Nurs 2000; 29: 201-10.<br />
7. Mantovani IG, et al. Pharmaco-economic<br />
aspects of in-vitro fertilization in Italy.<br />
Hum Reprod 1999; 14: 953-8.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
8. Van Wely M, et al. Human menopausal<br />
gonadotropin versus recombinant follicle<br />
stimulation hormone for ovarian stimulation<br />
in assisted reproductive cycles. In:<br />
The Cochrane Library. Issue 1. Oxford:<br />
Update Sotware, 2003.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007
ollettino d’informazione sui farmaci 287<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
NOTA 75<br />
Farmaci per la disfunzione<br />
erettile:<br />
• alprostadil<br />
• sildenalfil<br />
• vardenafil<br />
• tadalafil<br />
Background<br />
Le lesioni permanenti che coinvolgono<br />
il midollo spinale possono compromettere<br />
la funzione erettile. Il grado di disfunzione<br />
erettile dipende dalla complessità<br />
o dal livello della lesione.<br />
Farmaci quali l’alprostadil o gli inibitori<br />
della fosfodiesterasi di tipo 5 (sildenafil,<br />
vardenafil e tadalafil), seppure con<br />
meccanismo d’azione differente, sono utilizzati<br />
per trattare tale condizione. L’alprostadil,<br />
in vendita come soluzione iniettabile<br />
per uso intracavernoso, è in grado<br />
di indurre un erezione per rilascio diretto<br />
della muscolatura liscia; il sildenafil, il vardenafil<br />
e il tadalafil sono inibitori della fosfodieterasi<br />
di tipo 5, enzima responsabile<br />
dell’inattivazione del GMP ciclico. Un<br />
aumentato livello intracellulare di GMP ci-<br />
ALPROSTADIL<br />
� CAVERJECT 1 fiala 10 mcg + siringa + 2 aghi<br />
Bibliografia<br />
1. Brock GB, et al. Efficacy and safety of<br />
tadalafil for the treatment of erectile<br />
dysfunction: results of integrated analyses.<br />
J Urol 2002; 168: 1332.<br />
2. Derry F, et al. Efficacy and safety of sildenafil<br />
citrate (Viagra) in men with erectile<br />
dysfunction and spinal cord injury: a<br />
review. Urology 2002; 60: 49-57.<br />
3. Eardley I, et al. An open-label, multicentre,<br />
randomized, crossover study comparing<br />
sildenafil citrate and tadalafil for<br />
treating erectile dysfunction in men<br />
naive to phosphodiesterase 5 inhibitor<br />
therapy. BJU Int 2005; 96: 1323-32.<br />
4. Gans WH, et al. Efficacy and safety of<br />
oral sildenafil in men with erectile<br />
dysfunction and spinal cord injury. J<br />
Spinal Cord Med 2001; 24: 35-40.<br />
5. Giuliano F, et al. Randomized trial of sil-<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata ai pazienti con:<br />
� lesioni permanenti del midollo spinale e compromissione della funzione<br />
erettile.<br />
clico causa una riduzione del calcio citoplasmatico<br />
e porta ad un rilasciamento<br />
delle cellule muscolari lisce che sono necessarie<br />
per l’erezione del pene.<br />
Evidenze disponibili<br />
Nel novembre 2004, la Agency for<br />
Healthcare Research and Quality statunitense<br />
nel report di Technology Assessment<br />
“Sexuality and Reproductive<br />
Health Following Spinal Cord Injury” ha<br />
preso in esame il confronto tra la somministrazione<br />
di alprostadil intracavernoso<br />
e sildenafil per via orale. Sebbene<br />
esistano differenze nel disegno degli studi<br />
e nelle misure di esito utilizzate, gli<br />
autori concludono che il tasso di risposta<br />
in termini di erezione soddisfacente<br />
denafil for the treatment of erectile<br />
dysfunction in spinal cord injury.<br />
Sildenafil Study Group. Ann Neurol<br />
1999; 46: 15-21.<br />
6. Goldstein, I, et al. Oral sildenafil in the<br />
treatment of erectile dysfunction. N Engl<br />
J Med 1998; 338: 1397.<br />
7. Porst, H, et al. Efficacy of tadalafil for the<br />
treatment of erectile dysfunction at 24<br />
and 36 hours after dosing: a randomized<br />
controlled trial. Urology 2003; 62: 121.<br />
8. Sanchez RA, et al. Efficacy, safety and<br />
predictive factors of therapeutic success<br />
with sildenafil for erectile dysfunction in<br />
patients with different spinal cord injuries.<br />
Spinal Cord 2001; 39: 637-43.<br />
9. Schmid DM, et al. Sildenafil in the treatment<br />
of sexual dysfunction in spinal<br />
cord-injured male patients. Eur Urol<br />
2000; 38: 184-93.<br />
10. Sexuality and Reproductive Health<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
da alprostadil è del 90% (random effects<br />
pooled estimate: 0,90 [95% CI 0,83,<br />
0,97]) vs il 79% con sildenafil a dosaggio<br />
variabile da 25-100 mg (random effects<br />
pooled estimate: 0,79 [95% CI 0,68,<br />
0,90]). Dal punto di vista della sicurezza<br />
i due trattamenti sono risultati generalmente<br />
ben tollerati.<br />
Per quanto riguarda gli altri inibitori<br />
della fosfodiesterasi commercializzati<br />
dopo il sildenafil (tadalafil e vardenafil), i<br />
dati attualmente disponibili non consentono<br />
una loro comparazione diretta.<br />
Le conclusioni in termini di evidenza,<br />
sono sufficienti per riconsiderare il ruolo<br />
in terapia del sildenafil e dei suoi congeneri<br />
per la prescrizione a carico del SSN del<br />
trattamento della disfunzione erettile in<br />
questa tipologia di pazienti.<br />
Following Spinal Cord Injury. Evidence<br />
Report (AHRQ Publication No. 05-E003-<br />
2) www.ahrq.gov/downloads/pub/evi<br />
dence/pdf/sexlspine/sexlspine.pdf (ultimo<br />
accesso verificato il 22/11/07).<br />
11. Urciuoli R, et al. Prostaglandin E1 for<br />
treatment of erectile dysfunction.<br />
Cochrane Database Syst Rev 2004,<br />
Issue 2.<br />
12. Valiquette L, et al.; Vardenafil Study<br />
Group. Sustained efficacy and safety of<br />
vardenafil for treatment of erectile<br />
dysfunction: a randomized, doubleblind,<br />
placebo-controlled study. Mayo<br />
Clin Proc 2005; 80: 1291-7.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
75
76<br />
78<br />
288<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
NOTA 76<br />
Sali di ferro:<br />
• ferrico gluconato<br />
• ferromaltoso<br />
• ferroso gluconato<br />
• ferroglicinasolfato<br />
FERROGLICINASOLFATO<br />
� NIFEREX 50 cps gastror 100 mg<br />
FERROMALTOSO<br />
� INTRAFER gtt os 30 ml 50 mg/ml<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
FERROSO GLUCONATO<br />
� AUXOFER 30 cpr eff 80 mg [G] � BIOFERAL 30 cpr eff 80 mg [G] � BIOGLUFER 30 cpr eff 80 mg [G] � BLIZER 30 cpr eff 80 mg [G] � BLUSTARK 30 cpr eff 80<br />
mg [G] � CROM 30 cpr eff 80 mg [G] � CROMATONFERRO 30 cpr eff 80 mg [G] � EFFEGYN 30 cpr eff 80 mg [G] � EMOXIRON 30 cpr eff 75 mg � ERIGLOBIN<br />
30 cpr eff 80 mg [G] � ERITROPIÙ 30 cpr eff 80 mg [G] � FERIG 30 cpr eff 80 mg [G] � FERRO GLUCONATO EG 30 cpr eff 80 mg [G] � FERRO GLUCONATO EU-<br />
RODERM 30 cpr eff 80 mg [G] � FERROCOMPLEX 30 bust grat eff 80 mg [G] � FERROGYN 30 cpr eff 80 mg [G] � GLOROS 30 bust grat eff 80 mg [G]<br />
� GLUCOFERRO 30 cpr eff 650 mg � GLUCONATO FERROSO 30 cpr eff 80 mg [G] � LOSFERRON 30 cpr eff 80 mg [G] � MEGAFER 30 cpr eff 80 mg [G]<br />
� MONOFERRO 30 cpr eff 80 mg [G] � PRONTOFERRO 30 cpr eff 80 mg [G] � SIDERVIM 30 bust grat eff 80 mg [G] � SUSTEMIAL 30 cpr eff div 650 mg<br />
FERRICO GLUCONATO<br />
� FERRITIN OTI scir 240 ml<br />
NOTA 78<br />
Colliri anti-glaucoma:<br />
• apraclonidina<br />
• bimatoprost<br />
• brimonidina<br />
• brinzolamide<br />
• dorzolamide<br />
• latanoprost<br />
• travoprost<br />
• bimatoprost + timololo<br />
• brimonidina + timololo<br />
• dorzolamide + timololo<br />
• latanoprost + timololo<br />
• travoprost + timololo<br />
La prescrizione a carico del SSN, in situazioni di carenza documentata,<br />
è limitata alle seguenti categorie di pazienti:<br />
� bambini di età < 3 aa;<br />
� donne in gravidanza;<br />
� anziani (> 65 anni).<br />
La rimborsabilità dei prodotti di ferro a costo più elevato è limitata alle condizioni<br />
di maggiore criticità.<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico di<br />
specialisti, secondo modalità adottate dalle Regioni e dalle Province<br />
Autonome di Trento e Bolzano, è limitata alle seguenti condizioni:<br />
IN MO<strong>NOTE</strong>RAPIA:<br />
� nel trattamento del glaucoma in pazienti per i quali i β-bloccanti siano<br />
inefficaci o controindicati;<br />
IN ASSOCIAZIONE:<br />
� nei pazienti per cui la monoterapia risulti terapeuticamente insufficiente.<br />
Il trattamento a base di β-bloccanti va considerato di prima scelta, seguito, ove<br />
necessario, dalla terapia con uno dei principi attivi singoli o associati in elenco.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Background<br />
Il glaucoma comprende un gruppo di<br />
disturbi caratterizzati da perdita del campo<br />
visivo associato a infossamento del disco<br />
oculare e a danno del nervo ottico. Il<br />
glaucoma si associa in genere a un aumento<br />
patologico della pressione intraoculare,<br />
ma esistono forme in cui la pressione<br />
resta nei limiti della norma.<br />
Probabilmente la condizione più comune<br />
è rappresentata dal glaucoma primario<br />
ad angolo aperto (glaucoma cronico<br />
semplice, glaucoma ad angolo ampio),<br />
in cui l’ostruzione è localizzata nel trabecolato<br />
sclerale. Questa condizione è spesso<br />
asintomatica e il paziente può perdere<br />
una porzione significativa del campo visivo.<br />
Il glaucoma acuto ad angolo chiuso (glaucoma<br />
primario ad angolo chiuso, glaucoma<br />
ad angolo chiuso) deriva dal blocco del<br />
flusso di umor acqueo nella camera anteriore<br />
ed è un’emergenza medica.<br />
Evidenze disponibili<br />
Per il trattamento del glaucoma si impiegano<br />
farmaci che riducono la pressione<br />
intraoculare e che possono avere vari<br />
meccanismi d’azione. Betabloccanti topici<br />
o analoghi delle prostaglandine sono di<br />
solito i farmaci di prima scelta. Per controllare<br />
la pressione intraoculare può essere<br />
necessario combinare questi farmaci o<br />
aggiungerne altri, come per esempio miotici,<br />
simpaticomimetici e inibitori dell’anidrasi<br />
carbonica. La dorzolamide e la più<br />
recente brinzolamide sono inibitori topici<br />
dell’anidrasi carbonica. Sono registrati per<br />
l’utilizzo in pazienti resistenti o con con-<br />
APRACLONIDINA<br />
� IOPIDINE coll 5 ml 0,5% PT<br />
BIMATOPROST<br />
� LUMIGAN coll 3 ml 0,3 mg/ml PT<br />
BRIMONIDINA<br />
� ALPHAGAN coll 5 ml 0,2% PT<br />
BRINZOLAMIDE<br />
� AZOPT coll 5 ml 10 mg/ml PT<br />
DORZOLAMIDE<br />
� TRUSOPT coll 5 ml 2% PT<br />
LATANOPROST<br />
� XALATAN coll 2,5 ml 0,005% PT<br />
TRAVOPROST<br />
� TRAVATAN coll 2,5 ml 40 mcg/ml PT<br />
troindicazione ai betabloccanti. Possono<br />
essere utilizzati da soli o in aggiunta a betabloccanti<br />
topici.<br />
Latanoprost e travoprost sono analoghi<br />
delle prostaglandine che aumentano il<br />
deflusso uveo-sclerale. Di recente è stato<br />
introdotto anche il bimatoprost. Sono usati<br />
per ridurre la pressione intraoculare in<br />
caso di ipertensione oculare o glaucoma<br />
ad angolo aperto.<br />
La brimonidina è un agonista selettivo<br />
alfa 2 adrenergico registrato per l’abbassamento<br />
della pressione intraoculare<br />
nel glaucoma ad angolo aperto e nell’ipertono<br />
oculare in pazienti per i quali i betabloccanti<br />
sono controindicati; può essere<br />
utilizzata anche in associazione quando<br />
il betabloccante da solo non consente<br />
di raggiungere un’adeguata pressione intraoculare.<br />
L’apraclonidina è un altro agonista<br />
alfa 2 adrenergico.<br />
La moderna strategia della terapia del<br />
glaucoma cronico semplice ad angolo<br />
aperto, come suggerita dall’European<br />
Glaucoma Society (EGS), prevede l’impiego<br />
di un farmaco in monoterapia per il<br />
raggiungimento della target pressure individuata<br />
per ciascun paziente. Se il primo<br />
farmaco usato non è efficace nel ridurre la<br />
pressione intraoculare o se non è tollerato,<br />
si sostituisce con un altro farmaco. Se<br />
invece il primo farmaco è ben tollerato ed<br />
efficace, ma non sufficiente a raggiungere<br />
la target pressure, le linee-guida prevedono<br />
l’aggiunta di un altro farmaco a quello in<br />
uso. Questi concetti sono ribaditi anche<br />
nelle linee-guida dell’American Academy<br />
of Ophthalmology.<br />
Inoltre, nel proseguimento con la terapia,<br />
in caso di progressione dei danni al nervo<br />
ottico ed al campo visivo la target pres-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
sure dovrebbe essere rivalutata; ulteriori aggiustamenti<br />
della target pressure potrebbero<br />
essere presi in considerazione se il paziente<br />
è rimasto stabile per almeno cinque anni<br />
o in presenza di effetti collaterali.<br />
Una revisione sistematica e 2 studi<br />
randomizzati successivi hanno trovato<br />
prove limitate che in soggetti con glaucoma<br />
primario ad angolo aperto o ipertensione<br />
oculare il trattamento medico con<br />
farmaci per uso topico riduce la pressione<br />
intraoculare rispetto a placebo od osservazione<br />
clinica. La revisione e uno degli<br />
studi non hanno rilevato differenze significative<br />
fra trattamento medico e placebo<br />
in termini di alterazioni del campo visivo<br />
a 1-3 anni di follow-up, mentre l’altro studio<br />
ha riportato che in soggetti con ipertensione<br />
oculare ma senza segni di glaucoma<br />
il trattamento medico riduce il rischio<br />
a 5 anni di sviluppare un glaucoma<br />
primario ad angolo aperto rispetto alla<br />
sola osservazione clinica.<br />
Particolari avvertenze<br />
289<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
L’assorbimento sistemico degli inibitori<br />
dell’anidrasi carbonica (dorzolamide<br />
e brinzolamide) può in rari casi dare effetti<br />
indesiderati tipo sulfamidico; se gravi, tali<br />
effetti possono richiedere la sospensione<br />
del trattamento.<br />
I pazienti in terapia con latanoprost e<br />
travoprost devono essere controllati per<br />
verificare la comparsa di alterazioni della<br />
colorazione dell’occhio, dato che il latanoprost<br />
può incrementare la pigmentazione<br />
(bruna) dell’iride; è richiesta particolare<br />
attenzione negli occhi con iridi di<br />
colore disomogeneo e in caso di trattamento<br />
in un occhio solo.<br />
(CONTINUA)<br />
78
78<br />
79<br />
290<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
BIMATOPROST/TIMOLOLO<br />
� GANFORT coll 3ml 300 mcg/ml + 5mg/ml PT<br />
BRIMONIDINA/TIMOLOLO<br />
� GOMBIGAN coll 5ml 0,2% + 5% PT<br />
DORZOLAMIDE/TIMOLOLO<br />
� COSOPT coll 5 ml 2% + 0,5% PT<br />
LATANOPROST/TIMOLOLO<br />
� XALACOM coll 2,5 ml PT<br />
TRAVOPROST/TIMOLOLO<br />
� DUOTRAV coll 2,5ml 40 mcg/ml + 5 mg/ml PT<br />
Bibliografia<br />
1. Glaucoma Panel, Preferred Practice<br />
Patterns Committee. Primary open-angle<br />
glaucoma. American Academy of<br />
Ophthalmology (AAO); 2005.<br />
2. Kamal D, et al. Results of the betaxolol<br />
versus placebo treatment trial in ocular<br />
hypertension. Graefes Arch Clin Exp<br />
NOTA 79<br />
Bifosfonati:<br />
• ac. alendronico<br />
• ac. risedronico<br />
• ac. ibandronico<br />
• ac. alendronico<br />
+ vitamina D3<br />
• raloxifene<br />
• ranelato di stronzio<br />
• teriparatide<br />
• ormone paratiroideo<br />
Ophthalmol 2003; 241: 196-203.<br />
3. Kass MA, et al. The Ocular<br />
Hypertension Treatment Study: a randomized<br />
trial determines that topical<br />
ocular hypotensive medication delays<br />
or prevents the onset of primary openangle<br />
glaucoma. Arch Ophthalmol<br />
2002; 120: 701-13.<br />
4. Rossetti L, et al. Randomised clinical<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
trials on medical treatment of glaucoma:<br />
are they appropriate to guide clinical<br />
practice? Arch Ophthalmol 1993;<br />
111: 96-103.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti<br />
condizioni di rischio:<br />
� soggetti di età superiore a 50 anni in cui sia previsto un trattamento ><br />
3 mesi con dosi > 5 mg/die di prednisone o dosi equivalenti di altri<br />
corticosteroidi<br />
ac. alendronico, ac. risedronico, ac. alendronico + vitamina D3;<br />
� soggetti con pregresse fratture osteoporotiche vertebrali o di femore;<br />
� soggetti di età superiore a 50 anni con valori di T-score della BMD femorale<br />
o ultrasonografica del calcagno < - 4 (o < -5 per ultrasuoni<br />
falangi);<br />
� soggetti di età superiore a 50 anni con valori di T-score della BMD femorale<br />
o ultrasonografica del calcagno < -3 (o < - 4 per ultrasuoni<br />
falangi) e con almeno uno dei seguenti fattori di rischio aggiuntivi:<br />
- storia familiare di fratture vertebrali<br />
- artrite reumatoide e altre connettiviti<br />
- pregressa frattura osteoporotica al polso<br />
- menopausa prima 45 anni di età<br />
- terapia cortisonica cronica<br />
ac. alendronico, ac. alendronico + vitamina D3, ac. risedronico, ac. ibandronico,<br />
raloxifene, ranelato di stronzio;<br />
(CONTINUA)
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
NOTA 79 (segue)<br />
Background<br />
Il trattamento dell’osteoporosi deve<br />
essere finalizzato alla riduzione del rischio<br />
di frattura. I provvedimenti non farmacologici<br />
(adeguato apporto di calcio e vitamina<br />
D, attività fisica) o la eliminazione<br />
di fattori di rischio modificabili (fumo, rischi<br />
ambientali di cadute) non hanno<br />
controindicazioni e possono quindi essere<br />
raccomandati a chiunque. L’utilizzo di<br />
farmaci è sempre associato a potenziali rischi<br />
per cui il loro utilizzo deve essere riservato<br />
ai pazienti a rischio più elevato di<br />
frattura, che sono poi gli unici per i quali<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
291<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
� Soggetti che incorrono in una nuova frattura vertebrale moderatasevera<br />
o in una frattura di femore in corso di trattamento con uno degli<br />
altri farmaci della nota 79 (alendronato, risedronato, raloxifene, ibandronato,<br />
ranelato di stronzio) da almeno un anno per una pregressa<br />
frattura vertebrale moderata-severa. Soggetti, anche se in precedenza<br />
mai trattati con gli altri farmaci della nota 79 (alendronato, risedronato,<br />
raloxifene, ibandronato, ranelato di stronzio), che si presentano con 3 o<br />
più fratture vertebrali severe (diminuzione di una delle altezze dei corpi<br />
vertebrali > 50% rispetto alle equivalenti altezze di corpi vertebrali<br />
adiacenti integri) o con 2 fratture vertebrali severe ed una frattura femorale<br />
prossimale. La nota si applica su diagnosi e piano terapeutico,<br />
della durata di 6 mesi prolungabile di ulteriori periodi di 6 mesi per non<br />
più di altre due volte (per un totale complessivo di 18 mesi), di centri<br />
specializzati, Universitari o delle Aziende Sanitarie, individuate dalle<br />
Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano<br />
teriparatide, ormone paratiroideo.<br />
Prima di avviare la terapia con i farmaci sopraindicati, in tutte le indicazioni è<br />
raccomandato un adeguato apporto di calcio e vitamina D, ricorrendo, ove dieta<br />
ed esposizione solari siano inadeguati, a supplementi con sali di calcio e vitamina<br />
D3 (e non ai suoi metaboliti idrossilati). La prevenzione delle fratture osteoporotiche<br />
deve anche prevedere un adeguato esercizio fisico, la sospensione del<br />
fumo e la eliminazione di condizioni ambientali ed individuali favorenti i traumi.<br />
Non deve essere dimenticato, infine, che tutti principi attivi non sono privi di<br />
effetti collaterali per cui va attentamente valutato il rapporto tra vantaggi e<br />
rischi terapeutici. Inoltre la loro associazione è potenzialmente pericolosa e va<br />
pertanto evitata. Per l’applicazione della nota 79 la valutazione della massa<br />
ossea con tecnica DXA o ad ultrasuoni deve essere fatta presso strutture pubbliche<br />
o convenzionate con il SSN.<br />
La prescrizione va fatta nel rispetto delle indicazioni e delle avvertenze della<br />
scheda tecnica dei singoli farmaci.<br />
esiste un’adeguata documentazione di efficacia.<br />
L’utilizzo di farmaci è anche condizionato<br />
dal rapporto tra vantaggi e svantaggi<br />
la cui stima individuale è spesso<br />
complessa e deve tener conto di aspetti di<br />
farmaco-economia. Ciò appare particolarmente<br />
rilevante per l’utilizzo di teriparatide,<br />
da riservare ai pazienti più gravi e quindi<br />
a maggior rischio di nuove fratture.<br />
La nota 79 prevede il trattamento farmacologico<br />
dell’osteoporosi a carico del<br />
SSN per pazienti con rischio di frattura sufficientemente<br />
elevato da giustificare gli<br />
inevitabili rischi connessi a trattamenti di<br />
lungo termine. I pazienti con pregresse<br />
fratture osteoporotiche sono quelli più a rischio<br />
di ulteriori fratture (> 20% a 10 anni).<br />
Va anche sottolineato che l’efficacia antifratturativa<br />
di tutti i prodotti in nota è stata<br />
prevalentemente dimostrata in pazienti<br />
con una storia pregressa di frattura vertebrale<br />
(studi FIT, VERT, BONE e SOTI). Una<br />
condizione di rischio analoga è stata anche<br />
documentata per i pazienti ultra-cinquatenni<br />
in trattamento cortisonico cronico.<br />
La documentazione di efficacia nell’osteoporosi<br />
cortisonica per alcuni farmaci giustifica<br />
l’estensione della nota 79 a donne e<br />
uomini in trattamento con dosi medio-elevate<br />
di corticosteroidi.<br />
79
79<br />
292<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
In altre condizioni (ad esempio bassa<br />
massa ossea) la definizione di una soglia<br />
di intervento è complicata dall’interagire<br />
di più fattori di rischio oltre che dalla minore<br />
documentazione di efficacia dei farmaci<br />
disponibili. Dall’analisi di studi epidemiologici<br />
di grandi dimensioni, condotti<br />
in nord Europa e negli USA, è stato<br />
possibile sviluppare algoritmi per una stima<br />
del rischio di frattura a 10 anni, basata<br />
sulla valutazione densitometrica (DXA)<br />
del femore o ultrasonografica delle falangi<br />
in combinazione con altri fattori di rischio.<br />
Una ragionevole semplificazione<br />
dei suddetti algoritmi consente di identificare<br />
due soglie densitometriche ossee a<br />
femore o falangi, al di sotto delle quali il<br />
rischio di frattura clinica vertebrale a 10<br />
anni sia > 10%:
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Il raloxifene è un modulatore dei recettori<br />
estrogenici. I suoi effetti sono similestrogenici<br />
su osso (riduzione del turnover)<br />
e fegato (riduzione di colesterolo e lipoproteine<br />
LDL) e anti-estrogenici su endometrio<br />
e mammella. Da studi specifici è<br />
emerso che raloxifene ha un effetto neutro<br />
sul rischio cardio-vascolare, mentre si asso-<br />
cia ad un significativo aumento del rischio<br />
di ictus e trombo-embolismo venoso.<br />
Il meccanismo d’azione del ranelato di<br />
stronzio è per il momento sconosciuto. Va<br />
ricordato che circa il 50-70% delle variazioni<br />
densitometriche sono legate ad un<br />
artefatto: l’elevato peso atomico dello<br />
stronzio che si deposita nel tessuto osseo.<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
293<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
ACIDO ALENDRONICO<br />
� ADRONAT 14 cpr 10 mg � ADRONAT 70 4 cpr 70 mg [G] � ALENDRONATO PLIVA PHARMA 4 cpr 70 mg [G] � ALENDRONATO RATIOPHARM GMBH 4 cpr<br />
70 mg [G] � ALENDRONATO TEVA PHARMA 4 cpr 70 mg [G] � ALENDROS 70 4 cpr 70 mg [G] � DRONAL 4 cpr 70 mg [G] � FOSAMAX 70 4 cpr 70 mg [G]<br />
� GENALEN 70 4 cpr 70 mg [G] � ALENDROS 14 cpr 10 mg � DRONAL 14 cpr 10 mg � FOSAMAX 14 cpr 10 mg � GENALEN 14 cpr 10 mg<br />
ACIDO ALENDRONICO + VITAMINA D3<br />
� FOSAVANCE 4 cpr 70 mg/70 mcg<br />
ACIDO IBANDRONICO<br />
� BONVIVA 1 cpr riv 150 mg<br />
ACIDO RISEDRONICO<br />
� ACTONEL 28 cpr riv 5 mg � ACTONEL 4 cpr riv 35 mg � OPTINATE 28 cpr riv 5 mg � OPTINATE 4 cpr riv 35 mg<br />
RALOXIFENE<br />
� EVISTA 14 cpr riv 60 mg � EVISTA 28 cpr riv 60 mg � OPTRUMA 14 cpr riv 60 mg � OPTRUMA 28 cpr riv 60 mg<br />
RANELATO DI STRONZIO<br />
� OSSEOR 28 bust 2 g � PROTELOS 28 bust os sosp 2 g<br />
TERIPARATIDE<br />
� FORSTEO 1 penna SC 3 ml 20 mcg/80 mcl PT<br />
Bibliografia<br />
1. Adachi JD, et al. Two-year effects of alendronate<br />
on bone mineral density and<br />
fracture in patients on glucocorticoids.<br />
Arthritis Rheum 2001; 44: 202-11.<br />
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characterization in patients on osteoporosis<br />
treatment: the ICARO Study. J Bone<br />
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3. Barrett-Connor E, et al. Raloxifene Use<br />
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Effects of raloxifene on cardiovascular<br />
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125-37.<br />
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6. Chesnut CH, et al. Effects of oral ibandronate<br />
administered daily or intermittently<br />
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9. Ettinger B, et al. Reduction of vertebral<br />
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with osteoporosis treated with raloxifene:<br />
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trial. JAMA 1999; 282: 637-45.<br />
10. Harris ST, et al. Effects of risedronate<br />
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osteoporosis. JAMA 1999; 282: 1344-<br />
52.<br />
11. Kanis JA, et al. Ten-year probabilities of<br />
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Osteoporos Int 2005; 16: 1065-70.<br />
12. Lenchik L, et al. Diagnosis of osteoporotic<br />
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Am J Roentgenol 2004;183: 949-58.<br />
13. Lindsay R, et al. Risk of new vertebral<br />
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14. McClung M, et al. Effect of risedronate<br />
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N Engl J Med 2001; 344: 333-40.<br />
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N Engl J Med 2004; 350: 459-68.<br />
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osteonecrosis: a long-term<br />
complication of bisphosphonate treatment.<br />
Lancet Onco 2006; 7: 508-14.<br />
17. Neer RM, et al. Effect of parathyroid hormone<br />
(1-34) on fractures and bone<br />
La teriparatide stimola la neoformazione<br />
di osso soprattutto a livello della colonna.<br />
Il trattamento cronico provoca nei<br />
ratti la comparsa di osteosarcomi. Ciò giustifica<br />
sia la limitata durata dei trattamenti<br />
sia la necessità di limitare la prescrivibilità<br />
a centri specialistici particolarmente<br />
qualificati.<br />
mineral density in postmenopausal<br />
women with osteoporosis. N Engl J Med<br />
2001; 344: 1434-41.<br />
18. Orwoll E, et al. Alendronate for the treatment<br />
of osteoporosis in men. N Engl J<br />
Med 2000; 343: 604-10.<br />
19. Reginster J, et al. Randomized trial of the<br />
effects of risedronate on vertebral fractures<br />
in women with established postmenopausal<br />
osteoporosis. Osteop Intern<br />
2000; 11: 83-91.<br />
20. Reginster JY, et al. Strontium ranelate<br />
reduces the risk of nonvertebral fractures<br />
in postmenopausal women with osteoporosis:<br />
Treatment of Peripheral<br />
Osteoporosis (TROPOS) study. J Clin<br />
Endocrinol Metab 2005; 90: 2816-22.<br />
21. Società Italiana di Reumatologia, et al.<br />
Linee Guida per la diagnosi, prevenzione<br />
e terapia dell’osteoporosi. Sinossi. Pavia:<br />
Edimes, 2006.<br />
22. Van Staa TP, et al. The epidemiology of<br />
corticosteroid-induced osteoporosis: a<br />
meta-analysis. Osteoporos Int 2002; 13:<br />
777-87.<br />
23. Wallach S, et al. Effects of risedronate<br />
treatment on bone density and vertebral<br />
fracture in patients on corticosteroid therapy.<br />
Calc Tissue Int 2000; 67: 277-85.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
giugno 2007<br />
79
82<br />
294<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
NOTA 82<br />
Antileucotrienici:<br />
• montelukast<br />
• zafirlukast<br />
Background<br />
Nei pazienti affetti da asma lieve-moderato<br />
persistente non controllato da steroidi<br />
inalatori, è preferibile aggiungere un<br />
farmaco di seconda linea (β-2 inalatori a<br />
lunga durata d’azione, teofillina o antagonisti<br />
dei leucotrieni) piuttosto che aumentare<br />
la dose di steroide inalatorio. Fra<br />
queste terapie di seconda linea, i β-2 inalatori<br />
a lunga durata d’azione rimangono<br />
i farmaci di prima scelta.<br />
Bibliografìa<br />
1. Bjermer L, et al. Montelukast and fluticasone<br />
compared with salmeterol and fluticasone<br />
in protecting against asthma exacerbation<br />
in adults: one year, double<br />
blind, randomised, comparative trial. BMJ<br />
2003; 327: 891.<br />
2. Edelman JM, et al. Oral montelukast<br />
compared with inhaled salmeterol to<br />
prevent exercise-induced bronchoconstriction.<br />
A randomized, double-blind<br />
trial. Exercise Study Group Ann Intern<br />
Med 2000; 132: 97-104.<br />
3. Global strategy for asthma management<br />
and prevention /NHLBI/WHO workshop<br />
Evidenze disponibili<br />
Gli antagonisti dei leucotrieni costituiscono<br />
farmaci di seconda linea, da aggiungere<br />
quindi agli steroidi inalatori e ai<br />
β-2 stimolanti, quando tale associazione<br />
non sia sufficiente a controllare la sintomatologia<br />
o per mantenere il controllo<br />
con dosaggio ridotto di steroide inalatorio<br />
in pazienti con asma persistente di moderata<br />
entità.<br />
Gli steroidi per via inalatoria sono i farmaci<br />
di prima linea e di prima scelta nel trat-<br />
report. Global Initiative for Asthma<br />
Update 2002 Global Initiative for Asthma,<br />
National Heart, Lung and Blood Institute.<br />
2002. Document no. 02-3659. 2002.<br />
4. Gross WL. Churg-Strauss syndrome: update<br />
on recent developments. Curr Opin<br />
Rheumatol 2002; 14: 11-4.<br />
5. Leff JA, et al. Montelukast, a leukotrienereceptor<br />
antagonist, for the treatment of<br />
mild asthma and exercise-induced bronchoconstriction.<br />
N Engl J Med 1998; 339:<br />
147-52.<br />
6. Nelson HS, et al. Fluticasone<br />
propionate/salmeterol combination provides<br />
more effective asthma control than<br />
low-dose inhaled corticosteroid plus montelukast.<br />
J Allergy Clin Immunol 2000;<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
tamento dell’asma lieve persistente, ma,<br />
quando inefficaci o non tollerati, possono<br />
essere sostituiti, come seconda scelta, dagli<br />
antagonisti dei leucotrieni. Questi ultimi invece<br />
sono sconsigliati nell’asma grave persistente<br />
in quanto non efficaci e potenzialmente<br />
associati allo sviluppo di complicanze<br />
quali la sindrome di Churg-Strauss.<br />
Gli antagonisti dei leucotrieni sono<br />
consigliati come farmaci di prima scelta<br />
nella profilassi dell’asma da sforzo in alternativa<br />
ai β-2 stimolanti a breve o lunga<br />
durata d’azione o ai cromoni.<br />
MONTELUKAST<br />
� LUKASM 28 bust grat 4 mg � LUKASM 28 cpr mast 4 mg � LUKASM 28 cpr riv 10 mg � LUKASM BB 28 cpr mast 5 mg � MONTEGEN 28 bust grat 4 mg<br />
� MONTEGEN 28 cpr mast 4 mg � MONTEGEN 28 cpr riv 10 mg � MONTEGEN BB 28 cpr mast 5 mg � SINGULAIR 28 bust grat 4 mg � SINGULAIR 28 cpr<br />
mast 4 mg � SINGULAIR 28 cpr riv 10 mg � SINGULAIR BB 28 cpr mast 5 mg<br />
ZAFIRLUKAST<br />
� ACCOLEIT 20 28 cpr riv 20 mg � ZAFIRST 20 28 cpr riv 20 mg<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� nel trattamento di “seconda linea” dell’asma moderato persistente, in<br />
aggiunta agli steroidi per via inalatoria, quando questi non garantiscano<br />
un controllo adeguato della patologia, anche dopo associazione<br />
con β-2 agonisti;<br />
� nella profilassi dell’asma da sforzo.<br />
Quando gli steroidi risultino insufficienti è preferibile, piuttosto che aumentarne il<br />
dosaggio, aggiungere un farmaco di “seconda linea”. Tra questi la prima scelta<br />
è rappresentata dai β-2 agonisti a lunga durata d’azione, seguiti, come seconda<br />
scelta, dagli antileucotrienici.<br />
106: 1088-95.<br />
7. Price DB, et al. Randomised controlled<br />
trial of montelukast plus inhaled budesonide<br />
versus double dose inhaled budesonide<br />
in adult patients with asthma. Thorax<br />
2003; 58: 211-6.<br />
8. Robinson DS, et al. Addition of leukotriene<br />
antagonists to therapy in chronic persistent<br />
asthma: a randomised double-blind<br />
placebo-controlled trial. Lancet 2001;<br />
357: 2007-11.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
NOTA 83<br />
Sostituti lacrimali<br />
La terapia della malattia di Sjögren o<br />
fenomeno di Sjögren (sindrome sicca in<br />
corso di patologia autoimmune) è attualmente<br />
solo sintomatica ed è diretta<br />
alla riduzione delle manifestazioni di in-<br />
CARBOMER<br />
� SICCAFLUID gel oftalm 10 ml 0,25%<br />
NOTA 84<br />
Farmaci attivi sui virus<br />
erpetici:<br />
• aciclovir<br />
• brivudin<br />
• famciclovir<br />
• valaciclovir<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
295<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� trattamento sintomatico dei pazienti affetti da malattia di Sjögren o fenomeno<br />
di Sjögren (sindrome sicca in corso di patologia autoimmune),<br />
poiché non è disponile una terapia di tipo causale della malattia.<br />
sufficienza esocrina. La correzione della<br />
secchezza oculare può essere effettuata<br />
con sostanze di natura diversa, per le<br />
quali esista una dimostrazione clinica di<br />
efficacia.<br />
La prescrizione a carico del SSN in soggetti immunocompetenti è limitata<br />
alle seguenti condizioni:<br />
� Virus Herpes Simplex: trattamento delle infezioni genitali acute:<br />
aciclovir, famciclovir, valaciclovir;<br />
profilassi e trattamento delle recidive a localizzazione<br />
genitale:<br />
aciclovir, famciclovir, valaciclovir;<br />
cheratite erpetica:<br />
aciclovir;<br />
trattamento della stomatite in età pediatrica:<br />
aciclovir;<br />
� Virus Varicella-Zoster: trattamento della varicella:<br />
aciclovir;<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007<br />
trattamento delle infezioni da H. Zoster<br />
cutaneo:<br />
aciclovir, famciclovir, valaciclovir,<br />
brivudin.<br />
La prescrizione dei farmaci attivi sui virus erpetici è rimborsata dal SSN anche<br />
per le altre indicazioni autorizzate nei pazienti immunocompromessi.<br />
83<br />
84
84<br />
296<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Background<br />
La terapia dell’Herpes simplex a localizzazione<br />
genitale persegue essenzialmente<br />
quattro scopi:<br />
• ridurre la durata delle lesioni mucocutanee;<br />
• ridurre il dolore associato alle lesioni;<br />
• prevenire le complicanze (encefalite, radicolite);<br />
• ridurre lo shedding virale riducendo così<br />
la trasmissione.<br />
Evidenze disponibili<br />
L’aciclovir è il farmaco di riferimento<br />
per la terapia dell’Herpes simplex a localizzazione<br />
genitale, il primo ad essere introdotto<br />
negli anni ‘80, con dimostrata superiorità<br />
sul placebo.<br />
Valaciclovir e famciclovir sono farmaci<br />
più recenti, per i quali è dimostrata una efficacia<br />
pari all’aciclovir in studi controllati<br />
comparativi con l’aciclovir stesso (mentre<br />
non esistono trial comparativi tra i due).<br />
Gli schemi raccomandati di terapia<br />
sono:<br />
PRIMA INFEZIONE:<br />
• aciclovir: 400 mg x 3/die<br />
per 7-10 gg;<br />
• valaciclovir: 500 mg x 2/die<br />
per 7-10 gg;<br />
• famciclovir: 250 mg x 3/die<br />
per 7-10 gg;<br />
RECIDIVE:<br />
• aciclovir: 400 mg x 3/die<br />
per 5 gg;<br />
• valaciclovir: 500 mg x 2/die<br />
per 3 gg (*);<br />
• famciclovir: 250 mg x 2/die<br />
per 5 gg.<br />
(*) Un recente studio ha dimostrato<br />
l’equivalenza dei trattamenti per 3 vs 5 gg.<br />
In modo analogo, esistono trial che di-<br />
mostrano l’efficacia di aciclovir vs placebo<br />
per la profilassi delle recidive dell’Herpes<br />
genitale, così come l’equivalenza di valaciclovir<br />
e famciclovir con l’aciclovir. Gli<br />
scopi della profilassi dell’Herpes genitale<br />
sono:<br />
• ridurre il numero delle recidive;<br />
• ridurre la severità delle recidive;<br />
• migliorare la salute psico-sociale del soggetto<br />
affetto;<br />
• ridurre lo shedding virale asintomatico<br />
riducendo così la trasmissione (fino<br />
all’80% delle nuove infezioni erpetiche<br />
sono acquisite da fonte asintomatica).<br />
Gli schemi raccomandati di profilassi<br />
sono (in genere per 9 mesi, ripetibile):<br />
• aciclovir: 400 mg x 2/die;<br />
• valaciclovir: 500-1000 mg/die;<br />
• famciclovir: 250 mg x 2/die.<br />
Il vantaggio di famciclovir e valaciclovir<br />
rispetto ad aciclovir è nella posologia,<br />
con un minor numero di assunzioni giornaliere<br />
e/o giorni di trattamento.<br />
Per quanto concerne la terapia della<br />
varicella, l’aciclovir è il farmaco di riferimento,<br />
il primo ad essere introdotto negli<br />
anni ‘80. Non vi sono studi clinici controllati<br />
di confronto di valaciclovir e famciclovir<br />
con aciclovir. Valaciclovir e famciclovir<br />
non sono autorizzati per il trattamento<br />
della varicella.<br />
Per la terapia dell’Herpes zoster, invece,<br />
l’aciclovir non è più generalmente considerato<br />
il farmaco di riferimento, sebbene<br />
l’efficacia rispetto al placebo rimanga confermata.<br />
Valaciclovir risulta infatti più efficace<br />
di aciclovir nell’accorciamento della<br />
durata del dolore associato alle lesioni<br />
cutanee e nella riduzione della neurite<br />
post-erpetica.<br />
Famciclovir è equivalente ad aciclovir<br />
in termini di risoluzione delle lesioni cutanee<br />
e del dolore associato.<br />
Valaciclovir e famciclovir sono stati<br />
giudicati equivalenti per quanto riguarda<br />
tempo di risoluzione del dolore e nella pre-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
venzione della neuropatia posterpetica.<br />
Brivudin è un analogo nucleosidico pirimidinico<br />
(a differenza di aciclovir che è<br />
un analogo nucleosidico purinico) registrato<br />
per la sola indicazione dell’infezione<br />
da Herpes Zoster.<br />
Gli studi registrativi di Brivudin dimostrano<br />
una riduzione statisticamente<br />
significativa (da 17 a 13 ore rispetto all’aciclovir)<br />
del tempo di eruzione di nuove<br />
lesioni vescicolose da VZV. Il tempo<br />
di crostizzazione delle lesioni e di scomparsa<br />
del dolore associato alla fase acuta<br />
sono simili per brivudin e aciclovir. È,<br />
inoltre, suggerita la possibile riduzione<br />
dell’incidenza (ma non della durata) delle<br />
lesioni vescicolose. Uno studio ha dimostrato<br />
una riduzione statisticamente<br />
significativa della neurite post-erpetica<br />
(PHN) in soggetti trattati con brivudin vs<br />
aciclovir.<br />
Gli schemi raccomandati di terapia<br />
sono:<br />
• aciclovir: 800 mg x 5/die;<br />
• valaciclovir: 1000 mg x 3/die;<br />
• famciclovir: 250 - 500 mg x 3/die;<br />
• brivudin: 125 mg x 1/die.<br />
Particolari avvertenze<br />
La gengivostomatite erpetica è la più<br />
comune manifestazione clinica dell’infezione<br />
primaria da HSV-1 in età pediatrica.<br />
Sebbene si tratti di una malattia autolimitantesi,<br />
essa ha un decorso di 10-14<br />
giorni e determina difficoltà all’alimentazione<br />
e alla reidratazione che spesso conducono<br />
all’ospedalizzazione. In uno studio<br />
controllato in bambini di età compresa<br />
fra 1 e 6 anni il trattamento con aciclovir<br />
ha dimostrato più precoce scomparsa<br />
delle lesioni e dei sintomi, riduzione<br />
del tempo di viral shedding, basso tasso<br />
di ricorrenze, assenza di eventi avversi<br />
rispetto al placebo.<br />
ACICLOVIR<br />
� ACICLIN 25 cpr 400 mg [G] � ACICLIN 35 bust grat 800 mg [G] � ACICLIN 35 cpr 800 mg [G] � ACICLIN os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR RE-<br />
CORDATI 5 fiale EV 250 mg [G] � ACICLOVIR ALTERNA FARMACEUTICI 25 cpr 200 mg [G] � ACICLOVIR EG 25 cpr 200 mg [G] � ACICLOVIR TEVA PHARMA<br />
ITALIA 25 cpr 200 mg [G] � ACICLOVIR ALTERNA FARMACEUTICI 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR DOC GENERICI 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR DOROM<br />
25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR EG 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR HEXAL 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR MERCK GENERICS ITALIA 25 cpr 400 mg [G]<br />
� ACICLOVIR RANBAXY ITALIA 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR RATIOPHARM GMBH 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR SANDOZ 25 cpr 400 mg [G]<br />
� ACICLOVIR TEVA PHARMA ITALIA 25 cpr 400 mg [G] � ACICLOVIR ABC FARMACEUTICI 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR ALTERNA FARMACEUTICI 35 cpr<br />
800 mg [G] � ACICLOVIR DOC GENERICI 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR DOROM 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR EG 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR<br />
FARMACEUTICI T.S. 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR HEXAL 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR MERCK GENERICS ITALIA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR<br />
PLIVA PHARMA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR RANBAXY ITALIA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR RATIOPHARM ITALIA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR<br />
SANDOZ 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR TEVA PHARMA ITALIA 35 cpr 800 mg [G] � ACICLOVIR IDI FARMACEUTICI 35 cpr div 800 mg [G] � ACICLOVIR<br />
RANBAXY ITALIA os sosp 100 ml 400 mg / 5 ml [G] � ACICLOVIR HEXAL os sosp 100 ml 400 mg / 5 ml [G] � ACICLOVIR ABC FARMACEUTICI os sosp 100 ml 8% [G]<br />
(CONTINUA)
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
297<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
� ACICLOVIR DOC GENERICI os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR DOROM os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR EG os sosp 100 ml 8% [G]<br />
� ACICLOVIR IDI FARMACEUTICI os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR MERCK GENERICS ITALIA os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR PLIVA PHARMA os sosp<br />
100 ml 8% [G] � ACICLOVIR SANDOZ os sosp 100 ml 8% [G] � ACICLOVIR TEVA PHARMA ITALIA os sosp 100 ml 8% [G] � ACY 25 cpr 400 mg [G] � ACYVIR<br />
25 cpr 200 mg [G] � ACYVIR 25 cpr 400 mg [G] � ACYVIR 35 cpr 800 mg [G] � ACYVIR os sosp 100 ml 8% [G] � ALOVIR 25 cpr 400 mg [G] � ALOVIR 35<br />
cpr 800 mg [G] � AMODIVYR 35 cpr 800 mg [G] � AMODIVYR os sosp 100 ml 8% [G] � AVIRASE 25 cpr 400 mg [G] � AVIRASE 35 cpr 800 mg [G] � AVIX<br />
35 cpr 800 mg [G] � AVYCLOR 35 cpr 800 mg [G] � AVYCLOR 800 25 cpr 800 mg [G] � AVYPLUS 35 cpr 800 mg [G] � AVYPLUS os sosp 100 ml 8% [G]<br />
� CITIVIR 35 cpr 800 mg [G] � CYCLOVIRAN 25 cpr 200 mg [G] � CYCLOVIRAN 25 cpr 400 mg [G] � CYCLOVIRAN 3 fiale EV 250 mg [G] � CYCLOVIRAN<br />
35 cpr 800 mg [G] � CYCLOVIRAN os sosp 100 ml 8% [G] � DRAVYR 35 cpr 800 mg [G] � DRAVYR os sosp 100 ml 8% [G] � EFRIVIRAL os sosp 100 ml 8%<br />
[G] � EFRIVIRAL 200 25 cpr 200 mg [G] � EFRIVIRAL 400 25 cpr 400 mg [G] � EFRIVIRAL 800 35 cpr 800 mg [G] � ESAVIR os sosp 100 ml 8% [G] � ESAVIR<br />
800 35 cpr 800 mg [G] � EUCLIVIR 35 cpr 800 mg [G] � EUCLIVIR os sosp 100 ml 400 mg/5 ml [G] � FUVIRON 35 cpr 800 mg [G] � ILIACLOR 35 cpr 800<br />
mg [G] � ILIACLOR os sosp 100 ml 8% [G] � IMMUNOVIR 35 cpr 800 mg [G] � IPAVIRAN 35 cpr 800 mg [G] � IPSOVIR 35 cpr 800 mg [G] � IPSOVIR os<br />
sosp 100 ml 8% [G] � NECLOVIR 35 cpr 800 mg [G] � NEVIRAN 25 cpr 800 mg [G] � NEVIRAN 35 cpr 800 mg [G] � NEVIRAN os sosp 100 ml 8% [G]<br />
� REXAN 25 cpr 400 mg [G] � REXAN 25 cpr 800 mg [G] � REXAN os sosp 100 ml 8% [G] � RIDUVIR 25 cpr 400 mg [G] � SANAVIR 3 flaconi EV 250 mg<br />
[G] � VORACLOR 35 cpr 800 mg [G] � ZOVIRAX 25 cpr 200 mg [G] � ZOVIRAX 25 cpr 400 mg [G] � ZOVIRAX 35 cpr 800 mg [G] � ZOVIRAX FORTE os<br />
sosp 100 ml 8% [G]<br />
BRIVUDIN<br />
� BRIVIRAC 7 cpr 125 mg � ZECOVIR 7 cpr 125 mg<br />
FAMCICLOVIR<br />
� FAMVIR 21 cpr riv 250 mg � FAMVIR 21 cpr riv 500 mg � ZIRAVIR 21 cpr riv 250 mg � ZIRAVIR 21 cpr riv 500 mg<br />
VALACICLOVIR<br />
� TALAVIR 21 cpr riv 1 g PHT � TALAVIR 42 cpr riv 500 mg PHT � ZELITREX 21 cpr riv 1 g PHT � ZELITREX 42 cpr riv 500 mg PHT<br />
Bibliografia<br />
1. Amir J, et al. Treatment of HSV gengivostomatitis<br />
with acyclovir in children: a<br />
randomised double trial blind placebo<br />
controlled study. BMJ 1997; 314: 1800-<br />
3.<br />
2. Beutner KR, et al. Valaciclovir compared<br />
with acyclovir for improved therapy for<br />
herpes zoster in immunocompetent<br />
adults. Antimicrob Agents Chemother<br />
1995; 39: 1546-53.<br />
3. Cohen JI, et al. Recent advances in varicella<br />
zoster virus infection. Ann Intern<br />
Med 1999; 130: 922-32.<br />
4. Degreef H. Famciclovir, a new oral antiherpes<br />
drug: results of the first controlled<br />
clinical study demonstrating its efficacy<br />
and safety in the treatment of<br />
uncomplicated herpes zoster in immuno-<br />
competent patients. Int J Antimicrob<br />
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5. Leone PA, et al. Valacyclovir for episodic<br />
treatment of genital herpes: a shorter 3day<br />
treatment course compared with 5day<br />
treatment. Clin Infect Dis 2002; 3:<br />
958-62.<br />
6. Mertz GJ, et al. Oral famciclovir for suppression<br />
of recurrent genital herpes simplex<br />
virus infection in women. A multicenre,<br />
double-blind, placebo controlled<br />
trial. Arch Intern Med 1997; 157: 343-9.<br />
7. Tyring SK, et al. Randomised, controlled<br />
clinica trial on valaciclovir and famciclovir<br />
therapy in immunocompetent<br />
patients 50 years and older. Arch Fam<br />
Med 2000; 9: 863-9.<br />
8. Wald A. New therapies and prevention<br />
strategies for genital herpes. Clin Infect<br />
Dis 1999; 28: S4-S13.<br />
9. Wassilew SW, Wutzler P; Brivudin Herpes<br />
Zoster Study Group. Oral brivudin in<br />
comparison with acyclovir for improved<br />
therapy of herpes zoster in immunocompetent<br />
patients: results of a randomized,<br />
double-blind, multicentered study.<br />
Antiviral Res 2003; 59: 49-56.<br />
10. Wassilew SW, Wutzler P; Brivudin Herpes<br />
Zoster Study Group. Oral brivudin in<br />
comparison with acyclovir for herpes<br />
zoster: a survey study on postherpetic<br />
neuralgia. Antiviral Res 2003; 59: 57-60.<br />
11. Withley RJ, et al. Acyclovir: a decade<br />
later. N Engl J Med 1992; 327: 782-9.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007Background<br />
84
85<br />
298<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
NOTA 85<br />
Farmaci per Alzheimer<br />
(inibitori dell’acetil-colinesterasi):<br />
• donepezil<br />
• galantamina<br />
• rivastigmina<br />
Background<br />
La demenza, una delle principali cause<br />
di disabilità e di disagio sociale per il<br />
mondo occidentale, rappresenta una priorità<br />
assistenziale la cui rilevanza, soprattutto<br />
in termini di costi sociali, è destinata<br />
ad aumentare nei prossimi anni a causa<br />
del progressivo invecchiamento della<br />
popolazione associato anche all’aumento<br />
dell’aspettativa di vita. Stime di prevalenza<br />
indicano che, rispetto al 2001, nei paesi<br />
dell’Europa occidentale ci si dovrà aspettare<br />
un incremento del 43% del numero<br />
di persone affette da demenza entro il<br />
2020, e del 100% entro il 2040. Considerando<br />
la malattia di Alzheimer (DA) la più<br />
frequente tra le cause di demenza (43%-<br />
64%), il numero stimato di pazienti nella<br />
popolazione italiana ultrasessantacinquenne<br />
del 2001 è di 492.000 (range<br />
357.000-627.000), con una prevalenza del<br />
3,5% (IC 95% 2,5-4,5), mentre la sua incidenza<br />
è di 23,8 per 1000 anni/persona<br />
(IC 95% 17,3-31,7). Gli inibitori reversibili<br />
delle acetilcolinesterasi (IACh) sono gli<br />
unici farmaci approvati in Italia per il trattamento<br />
della DA. Attualmente le molecole<br />
presenti in commercio sono donepezil,<br />
rivastigmina e galantamina, con indicazione<br />
registrata nella DA di grado lieve-<br />
moderato. La premessa su cui si è basata<br />
l’introduzione in commercio di questi farmaci<br />
era la dimostrazione di una loro efficacia<br />
nel ritardare il declino cognitivo e<br />
funzionale associato alla DA, a fronte di<br />
un buon profilo di tollerabilità. Tali premesse<br />
sembrano però non essere confermate<br />
dai risultati di recenti revisioni sistematiche<br />
e di uno studio controllato di ampie<br />
dimensioni. Da questi studi risultano<br />
di dubbia rilevanza clinica i benefici statisticamente<br />
significativi emersi utilizzando<br />
sia strumenti di valutazione globale sia<br />
scale cognitive.<br />
Evidenze disponibili<br />
Donepezil, rivastigmina e galantamina<br />
sono stati confrontati con il placebo in numerosi<br />
studi randomizzati controllati<br />
(RCT), inclusi in varie revisioni sistematiche.<br />
Non vi sono RCT che confrontino le<br />
diverse molecole di IACh tra loro.<br />
Recenti revisioni sistematiche hanno<br />
sintetizzato i risultati degli RCT che hanno<br />
confrontato donepezil e placebo. Rispetto<br />
al placebo il donepezil somministrato<br />
al dosaggio di 5 o 10 mg/die per periodi<br />
che vanno da 3 a 12 mesi produce<br />
un miglioramento cognitivo statistica-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi e piano terapeutico delle<br />
Unità di Valutazione Alzheimer (UVA) individuate dalle Regioni e dalle<br />
Provincie Autonome di Trento e Bolzano, è limitata ai pazienti con malattia<br />
di Alzheimer di grado lieve e moderato.<br />
� Alle UVA è affidato il compito di effettuare o, eventualmente, confermare<br />
una diagnosi precedente e di stabilire il grado di severità in<br />
accordo alla scala MMSE.<br />
� Il piano terapeutico deve essere formulato sulla base della diagnosi<br />
iniziale di probabile demenza di Alzheimer di grado lieve-moderato.<br />
� La risposta clinica dovrà essere monitorata ad intervalli regolari dall’inizio<br />
della terapia:<br />
• a 1 mese, per la valutazione degli effetti collaterali e per l’aggiustamento<br />
del piano terapeutico;<br />
• a 3 mesi, per una prima valutazione della risposta e per il monitoraggio<br />
della tollerabilità: la rimborsabilità del trattamento oltre i tre<br />
mesi deve basarsi sul non peggioramento dello stato cognitivo del<br />
paziente valutato tramite MMSE ed esame clinico;<br />
• ogni 6 mesi per successive valutazioni della risposta e della tollerabilità.<br />
mente significativo. Utilizzando il Mini<br />
Mental State Examination (MMSE, punteggio<br />
massimo 30 punti) la differenza osservata<br />
è di 1,8 punti a favore del donepezil<br />
(10 mg/die per 52 settimane), mentre<br />
utilizzando la sezione cognitiva della<br />
scala a 70 punti Alzheimer Disease Assessment<br />
Scale (ADAS-Cog) si osserva un miglioramento<br />
di 2,0 e 3,1 punti (rispettivamente<br />
con 5 e 10 mg/die per 24 settimane).<br />
Il quadro clinico globale valutato mediante<br />
la scala a 7 punti Clinician’s Interview<br />
Based Impression of Change (CIBIC<br />
plus) migliora di circa 0,5 punti. Gli effetti<br />
avversi più frequenti associati all’uso del<br />
donepezil sono di tipo colinergico: diarrea<br />
(Absolute Risk Increase rispetto al placebo,<br />
ARI = 12%) e nausea (ARI = 5%). L’interruzione<br />
della terapia a causa di effetti<br />
avversi è significativamente maggiore tra<br />
i trattati con donepezil rispetto a quelli<br />
con placebo (ARI = 6%), mentre la frequenza<br />
di eventi avversi gravi non differisce<br />
significativamente.<br />
Lo studio AD 2000, finanziato dal servizio<br />
sanitario britannico, merita una<br />
considerazione particolare in quanto ha il<br />
follow-up più lungo mai realizzato su pazienti<br />
affetti da AD in trattamento con<br />
IACh (3 anni), ed è uno dei pochi RCT<br />
pubblicati ad avere considerato come out-
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
come primario il rischio di istituzionalizzazione<br />
che d’altra parte non necessariamente<br />
rappresenta un buon outcome nella<br />
DA e nelle demenze in genere. Dei 565<br />
pazienti affetti da DA di grado lieve-moderato,<br />
282 sono stati assegnati a trattamento<br />
con donepezil e 283 a placebo; 292<br />
pazienti sono stati seguiti per 60 settimane<br />
e 111 fino a 114 settimane. I risultati<br />
mostrano che il rischio di istituzionalizzazione<br />
dei pazienti sottoposti a trattamento<br />
con donepezil non differisce significativamente<br />
da quello dei pazienti<br />
del gruppo placebo (rischio relativo 0,97;<br />
IC 95% 0,72- 1,30 p = 0,80). Anche combinando<br />
il rischio di istituzionalizzazione<br />
e di progressione della disabilità non sono<br />
state osservate differenze significative tra<br />
donepezil e placebo (rischio relativo 0,96;<br />
IC 95% 0,74-1,24 p = 0,70). Anche per gli<br />
altri outcome considerati dallo studio<br />
(sintomi comportamentali, psicopatologia<br />
dei caregiver, costi assistenziali, tempo<br />
non retribuito impiegato dai caregiver<br />
per l’assistenza al malato, eventi avversi o<br />
decessi, dosi diverse di donepezil) non<br />
sono state osservate differenze statisticamente<br />
significative rispetto al placebo. I<br />
pazienti in trattamento con donepezil<br />
hanno mostrato nelle prime 12 settimane<br />
un miglioramento medio di 0,9 punti<br />
del MMSE e di 1 punto della scala funzionale<br />
Bristol Activities of Daily Living<br />
(BADLS). Successivamente, entrambi i<br />
gruppi (donepezil e placebo) hanno mostrato<br />
un ritmo analogo di peggioramento<br />
nel tempo. Durante lo studio, 167 pazienti<br />
hanno sospeso in cieco il trattamento<br />
con donepezil senza mostrare particolari<br />
problemi dopo l’interruzione. Gli<br />
autori dello studio hanno inoltre effettuato<br />
una valutazione economica mostrando<br />
che, nell’ambito del servizio sanitario<br />
britannico, la terapia con donepezil<br />
non produce sostanziali riduzioni dei<br />
costi assistenziali per i pazienti con DA.<br />
In sostanza lo studio ha confermato i risultati<br />
dei precedenti RCT sugli IACh, dimostrando<br />
che l’uso di donepezil produce<br />
un miglioramento dei punteggi nelle<br />
scale cognitive e funzionali, ma ha messo<br />
in dubbio la rilevanza clinica di questi<br />
outcome e la costo-efficacia del farmaco.<br />
La pubblicazione dello studio ha innescato<br />
un dibattito sulla utilità clinica del donepezil<br />
(e quindi anche degli altri IACh,<br />
vista l’assenza di provate differenze in termini<br />
di efficacia tra molecole diverse) nella<br />
terapia della DA. Numerose sono state<br />
le critiche su aspetti metodologici relativi<br />
al disegno e alla conduzione di questa in-<br />
dagine. In particolare è stato sottolineato<br />
che la ridotta numerosità di reclutamento<br />
rispetto a quanto programmato (565<br />
pazienti invece di 3000), pur permettendo<br />
di raggiungere la potenza necessaria<br />
per dimostrare o confutare le ipotesi legate<br />
agli outcome primari, ha portato a<br />
stime con intervalli di confidenza relativamente<br />
ampi (compatibili con circa 30%<br />
di riduzione e 30% di aumento del rischio<br />
associato alla terapia con donepezil). Secondo<br />
alcuni autori inoltre, i ripetuti periodi<br />
di washout al termine delle varie fasi<br />
dello studio potrebbero avere provocato<br />
una perdita dei benefici ottenuti mediante<br />
terapia con donepezil. Una revisione sistematica<br />
Cochrane aggiornata al 2003 ha<br />
analizzato i risultati di 8 RCT (pubblicati<br />
e non) sulla rivastigmina. Rispetto al placebo,<br />
il farmaco somministrato a dosi di<br />
6-12 mg/die produce, al termine di un follow-up<br />
di 26 settimane, un miglioramento<br />
cognitivo quantificabile in 2,1 punti<br />
alla ADAS-Cog e un miglioramento funzionale<br />
pari a 2,2 punti della Progressive<br />
Disability Scale (PDS) nell’attività della<br />
vita quotidiana. Nausea (ARI = 17%) e vomito<br />
(ARI = 14%) sono gli effetti avversi<br />
più comunemente associati alla terapia, e<br />
causano il 9% in più di sospensioni del<br />
trattamento rispetto al placebo.<br />
Per quanto riguarda la galantamina<br />
una revisione sistematica che ha incluso 8<br />
trial, di cui 6 pubblicati, mostra un miglioramento<br />
cognitivo (testato mediante<br />
la scala ADAS-Cog) e globale (scale CIBIC<br />
plus o CGIC) rispetto al placebo a dosi<br />
comprese tra 16 e 36 mg/die in soggetti<br />
con DA di grado lieve-moderato. L’effetto<br />
sulla sfera cognitiva sembra aumentare<br />
con la durata del trattamento, che tuttavia<br />
negli studi considerati non supera i 6<br />
mesi. Fino al 20% dei pazienti trattati con<br />
galantamina presenta effetti avversi di<br />
tipo colinergico, che causano più frequentemente<br />
del placebo sospensioni della<br />
terapia (ARI = 14%).<br />
Le metanalisi sugli IACh<br />
Due metanalisi, pubblicate nel 2004<br />
e nel 2005, hanno analizzato in maniera<br />
cumulativa i risultati di RCT di confronto<br />
tra i vari IACh in commercio e il placebo.<br />
Sostanzialmente le conclusioni dei<br />
due lavori sono simili: nei pazienti con<br />
DA il trattamento con IACh produce benefici<br />
statisticamente significativi sia utilizzando<br />
strumenti di valutazione globale<br />
(scala CIBIC plus o la scala GCI), sia<br />
quando si utilizzano scale cognitive (ad<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
es. la ADAS-Cog). L’effetto terapeutico sul<br />
quadro clinico globale degli IACh rispetto<br />
al placebo è del 9% (IC 95% 6-12), corrispondente<br />
a un Number Needed to Treat<br />
(NNT) di 12 (IC 95% 9-16). Ciò significa<br />
che per ottenere un miglioramento clinico<br />
globale di qualsiasi entità in un nuovo<br />
paziente è necessario trattare 12 pazienti<br />
con IACh. L’analisi dei dati di sicurezza,<br />
cioè il calcolo del Number Needed<br />
to Harm (NNH), porta a stime analoghe:<br />
ogni 12 pazienti trattati con IACh (IC<br />
95% 10-18) si avrà un nuovo paziente<br />
con effetti avversi. Per quanto concerne<br />
la sicurezza degli IACh considerati globalmente,<br />
la proporzione dei pazienti<br />
trattati che interrompe la terapia è maggiore<br />
che nel gruppo placebo (ARI = 8%),<br />
particolarmente a causa di effetti avversi<br />
(ARI = 7%). L’apparente “pareggio” tra<br />
benefici e rischi, in termini di NNT e<br />
NNH, va interpretato considerando l’importanza<br />
di un potenziale guadagno in<br />
termini di deterioramento clinico in un<br />
paziente affetto da DA a fronte della comparsa<br />
di effetti avversi che, pur potendo<br />
portare in molti casi a una sospensione<br />
del trattamento, sono reversibili e non<br />
gravi. L’entità del miglioramento clinico<br />
globale è tuttavia modesta, e la sua ricaduta<br />
su esiti assistenziali rilevanti, quali<br />
il carico assistenziale per i caregiver o un<br />
ritardo nella istituzionalizzazione del paziente,<br />
resta ancora da chiarire. La revisione<br />
di Kaduszkiewicz et al. include una<br />
valutazione accurata della qualità metodologica<br />
dei singoli RCT dalla quale<br />
emergono problemi sostanziali riguardanti<br />
il disegno degli studi e l’analisi dei<br />
dati. Scelte metodologiche inappropriate<br />
potrebbero aver introdotto dei bias che<br />
hanno particolarmente enfatizzato i benefici<br />
associati all’uso degli IACh. La presenza<br />
di carenze metodologiche e di modesti<br />
vantaggi clinici fa concludere gli autori<br />
che “le basi scientifiche per raccomandare<br />
gli IACh nel trattamento della<br />
DA sono discutibili”.<br />
Implicazioni cliniche<br />
dei recenti risultati<br />
299<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Tra i pazienti affetti da DA la percentuale<br />
attesa di responder alla terapia con<br />
IACh, intesi come individui che mostrano<br />
un qualsiasi miglioramento accertabile<br />
mediante una scala clinica globale, è<br />
circa del 10%. Poiché non vi è modo di<br />
individuare in anticipo i pazienti che risponderanno<br />
alla terapia, una possibile<br />
85
85<br />
300<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
strategia prescrittiva – adottata dall’Agenzia<br />
Italiana del Farmaco e da altre istituzioni<br />
estere, come il britannico National<br />
Institute for Clinical Excellence<br />
(NICE) – consiste nel decidere la prosecuzione<br />
del trattamento sulla base della<br />
risposta clinica a 3 mesi: solo i pazienti<br />
che dopo 3 mesi di trattamento non peggiorano<br />
o mostrano un miglioramento<br />
del punteggio MMSE rispetto alla baseline<br />
saranno candidabili a continuare la terapia<br />
con IACh. I risultati dello studio osservazionale<br />
CRONOS mostrano, infatti,<br />
che la presenza di una risposta al trattamento<br />
dopo 3 mesi aumenta significativamente<br />
la probabilità di mantenere un<br />
miglioramento cognitivo anche 9 mesi<br />
dopo l’inizio della terapia (OR = 20,6; IC<br />
95% 17,2-24,6). Poiché tuttavia si è visto<br />
che i miglioramenti cognitivi associati al<br />
trattamento con IACh sono di modesta<br />
entità, dovendosi basare sulla risposta individuale<br />
di singoli pazienti è opportuno<br />
chiedersi se il MMSE, unitamente a una<br />
valutazione clinica informale e soggettiva,<br />
sia un criterio appropriato per decidere<br />
la prosecuzione del trattamento con<br />
IACh, considerando che:<br />
• nessuno dei trial sugli IACh nella DA ha<br />
utilizzato il punteggio MMSE come outcome<br />
cognitivo primario, che nella<br />
maggioranza degli studi è rappresentato<br />
dalla scala ADASCog; il MMSE infatti<br />
non è ritenuto, dalla maggior parte<br />
degli autori, uno strumento adeguato a<br />
misurare l’efficacia degli IACh;<br />
• analizzando gli studi in cui il MMSE è<br />
stato utilizzato come test cognitivo nella<br />
DA risulta che il deterioramento atteso<br />
annualmente in pazienti non trattati<br />
è di circa 3,3 punti (IC 95% 2,9-3,7),<br />
e che le differenze osservate tra effetto<br />
dei farmaci e placebo (0,68-1,36 punti)<br />
sono minori dell’errore medio di stima<br />
del MMSE (2,8 punti);<br />
• i risultati di recenti RCT mostrano, confermando<br />
precedenti osservazioni, che<br />
il miglioramento osservato al MMSE durante<br />
i primi 3-6 mesi di terapia con donepezil<br />
non è predittivo della risposta a<br />
lungo termine.<br />
Pur senza togliere importanza alla scelta<br />
di strumenti idonei a monitorare lo stato<br />
cognitivo e funzionale, l’aspetto sostanziale<br />
da considerare quando si interpretano<br />
i risultati degli studi sugli IACh<br />
nella DA è tuttavia un altro, e riguarda la<br />
rilevanza clinica delle differenze osservate.<br />
Tutti gli RCT pubblicati, eccetto pochi<br />
tra cui lo studio AD 2000, hanno considerato<br />
come outcome primario una varia-<br />
zione del punteggio di scale cliniche che<br />
consentono quantificazioni formali di deterioramento<br />
cognitivo, globale o funzionale.<br />
Questa scelta nasce dal fatto che, per<br />
ottenere l’approvazione di un farmaco<br />
come agente antidemenza, la Food and<br />
Drug Administration americana richiede<br />
la dimostrazione di una differenza significativa<br />
rispetto al placebo, utilizzando una<br />
delle suddette scale. Come già accennato<br />
in precedenza, non è tuttavia chiaro se ai<br />
miglioramenti rilevati mediante questi<br />
outcome surrogati corrisponda un beneficio<br />
anche su misure di esito più rilevanti<br />
per i pazienti con DA.<br />
La valutazione critica delle prove di efficacia<br />
che hanno promosso gli IACh all’attuale<br />
ruolo nella terapia della DA insieme<br />
con le più recenti revisioni sistematiche<br />
e studi clinici portano a dover tenere<br />
conto che:<br />
• rispetto al placebo, nei pazienti affetti<br />
da DA, la terapia con IACh produce benefici<br />
cognitivi e funzionali di modesta<br />
entità;<br />
• questi benefici non hanno ricadute su<br />
esiti clinicamente e socialmente più rilevanti,<br />
come il rischio di istituzionalizzazione,<br />
la progressione della disabilità<br />
e il carico assistenziale per i caregiver;<br />
• la percezione di efficacia che ha portato<br />
alla registrazione e alla rimborsabilità<br />
di queste molecole è nata dalle conclusioni<br />
positive di singoli RCT i cui risultati<br />
potrebbero essere stati distorti a<br />
favore degli IACh in conseguenza di discutibili<br />
scelte metodologiche riguardanti<br />
il disegno dello studio e l’analisi<br />
dei dati.<br />
Particolari avvertenze<br />
La risposta clinica dovrà essere monitorata<br />
ad intervalli regolari:<br />
• a 1 mese, per la valutazione degli effetti<br />
collaterali e per l’aggiustamento del<br />
piano terapeutico;<br />
• a 3 mesi, per una prima valutazione della<br />
risposta e per il monitoraggio della<br />
tollerabilità; la decisione sulla eventuale<br />
prosecuzione del trattamento oltre i<br />
tre mesi dovrà essere basata sul non peggioramento<br />
dello stato cognitivo del paziente<br />
valutato mediante MMSE e l’esame<br />
clinico; l’andamento clinico nei primi<br />
mesi di terapia è fortemente indicativo<br />
dell’andamento a più lungo termine;<br />
nell’ambito del progetto Cronos il<br />
55% dei pazienti rispondenti a 3 mesi<br />
(intesi come coloro che hanno avuto<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
una variazione del MMSE di almeno 2<br />
punti) mantengono poi la risposta a 9<br />
mesi, mentre solo il 6% dei pazienti non<br />
rispondenti a 3 mesi presenta successivamente<br />
una risposta a 9 mesi;<br />
• ripetuta ogni 6 mesi per successive valutazioni<br />
della risposta e della tollerabilità.<br />
In aggiunta a ciò è opportuno ricordare<br />
che il trattamento deve essere interrotto<br />
nel caso di scarsa tollerabilità o scarsa<br />
compliance e in tutti i casi in cui, secondo<br />
il giudizio dell’unità valutativa, il<br />
beneficio clinico sia insufficiente per giustificare<br />
una continuazione della terapia.<br />
Il trattamento deve essere, comunque, interrotto<br />
quando il punteggio MMSE abbia<br />
raggiunto un valore uguale o inferiore<br />
a 10.<br />
Le Unità di Valutazione Alzheimer dovranno<br />
garantire:<br />
• la capacità di valutare il paziente con disturbi<br />
cognitivo-comportamentali seguendo<br />
un percorso diagnostico strutturato;<br />
• la capacità di mantenere un contatto ed<br />
una interazione costante con il medico<br />
di medicina generale in modo da assicurare<br />
la continuità dell’assistenza sanitaria<br />
al paziente.<br />
Criteri NINCDS-ADRDA per la diagnosi<br />
di probabile demenza di Alzheimer<br />
a) Criteri che devono essere presenti contemporaneamente:<br />
• demenza stabilita dall’esame clinico e<br />
documentata da test oggettivi (ad es.<br />
MMSE) e confermata dalla somministrazione<br />
di test neuropsicologici;<br />
• deficit in due o più funzioni cognitive;<br />
• progressivo deterioramento della memoria<br />
e di almeno un’altra funzione cognitiva;<br />
• nessun disturbo della coscienza;<br />
• comparsa tra i 40 e i 90 anni;<br />
• assenza di altre patologie del SNC o malattie<br />
sistemiche che possano causare<br />
demenza.<br />
b) Criteri a supporto della diagnosi:<br />
• progressivo deterioramento di specifiche<br />
funzioni cognitive quali linguaggio<br />
(afasia), capacità motoria (aprassia) e<br />
percezione (agnosia);<br />
• riduzione della indipendenza nello svolgimento<br />
delle attività quotidiane;<br />
• storia familiare di disturbi simili;<br />
• eventuale quadro di neuroimaging (ad<br />
es. atrofia cerebrale).
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Bibliografia<br />
1. Alzheimer e inibitori delle colinesterasi:<br />
c’è qualcosa di nuovo? Bollettino di<br />
Informazione sui Farmaci 2006; 1: 19-25.<br />
2. Birks JS,et al. Donepezil for dementia due<br />
to Alzheimer’s disease. Cochrane<br />
Database Syst Rev 2003.<br />
3. Courtney C, et al.; AD2000<br />
Collaborative Group. Long-term donepezil<br />
treatment in 565 patients with<br />
Alzheimer’s disease (AD2000): randomised<br />
double-blind trial. Lancet 2004;<br />
363: 2105-15.<br />
4. Drugs for Alzheimer’s disease.<br />
Therapeutic Letter 2005;<br />
www.ti.ubc.ca/PDF/56.pdf (ultimo accesso<br />
verificato il 22/11/2006).<br />
5. Ferri CP, et al.; Alzheimer’s Disease<br />
International. Global prevalence of<br />
dementia: a Delphi consensus study.<br />
Lancet 2006; 366: 2112-7.<br />
6. Holmes C, et al. AD2000: design and<br />
conclusions. Lancet 2004; 364:1213.<br />
7. Kaduszkiewicz H, et al. Cholinesterase<br />
inhibitors for patients with Alzheimer’s<br />
disease: systematic review of randomised<br />
clinical trials. BMJ 2005; 331: 321-7.<br />
8. Lanctot KL, et al. Efficacy and safety of<br />
cholinesterase inhibitors in Alzheimer’s<br />
disease: a metaanalysis. CMAJ 2003;<br />
169: 557-64.<br />
9. National Institute for Clinical Excellence.<br />
Guidance on the use of donepezil, rivastigmine<br />
and galantamine for the treatment<br />
of Alzheimer’s disease. Technology<br />
Appraisal n. 19.<br />
www.nice.org.uk/pdf/ALZHEIMER_full_g<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
301<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
DONEPEZIL<br />
� ARICEPT 28 cpr riv 10 mg PT / PHT � ARICEPT 28 cpr riv 5 mg PT / PHT � MEMAC 28 cpr riv 10 mg PT / PHT � MEMAC 28 cpr riv 5 mg PT / PHT<br />
GALANTAMINA<br />
� REMINYL 56 cpr riv 12 mg PT / PHT � REMINYL 56 cpr riv 4 mg PT / PHT � REMINYL 56 cpr riv 8 mg PT / PHT<br />
RIVASTIGMINA<br />
� EXELON 56 cps 1,5 mg PT / PHT � EXELON 56 cps 3 mg PT / PHT � EXELON 56 cps 4,5 mg PT / PHT � EXELON 56 cps 6 mg PT / PHT � PROMETAX 56<br />
cps 1,5 mg PT / PHT � PROMETAX 56 cps 3 mg PT / PHT � PROMETAX 56 cps 4,5 mg PT / PHT � PROMETAX 56 cps 6 mg PT / PHT<br />
NOTA 87<br />
Antispastici urinari:<br />
• ossibutinina<br />
Background<br />
In condizioni normali, la minzione ha<br />
inizio per contrazione del muscolo detrusore<br />
della vescica, mediata dall’innervazione<br />
colinergica, cui segue un rilasciamento<br />
dello sfintere urinario. In caso di<br />
instabilità del detrusore, contrazioni involontarie<br />
della vescica causano pollachiuria,<br />
bisogno impellente di urinare e<br />
incontinenza.<br />
L’ossibutinina è un farmaco anticolinergico<br />
utilizzato nel trattamento della vescica<br />
iperattiva. L’ossibutinina determina<br />
un rilasciamento della muscolatura liscia<br />
vescicale, sia per la sua attività antimuscarinica<br />
sia per un effetto diretto sulla<br />
muscolatura liscia.<br />
Evidenze disponibili<br />
Molti studi clinici hanno dimostrato<br />
la reale efficacia dell’ossibutinina nel controllo<br />
della iperattività detrusoriale, inclusa<br />
l’iperreflessia. Il farmaco, riducendo efficacemente<br />
la frequenza della minzione,<br />
diminuisce il numero degli episodi di incontinenza<br />
e incrementa la capacità della<br />
uidance.pdf (ultimo accesso verificato il<br />
11/22/2006).<br />
10. Sano M, et al. A controlled trial of selegiline,<br />
alpha-tocopherol, or both as treatment<br />
for Alzheimer’s disease. The<br />
Alzheimer’s Disease Cooperative Study.<br />
N Engl J Med 1997; 336: 1216-22.<br />
11. Whitehead A, et al. Donepezil for the<br />
symptomatic treatment of patients with<br />
mild to moderate Alzheimer’s disease: a<br />
meta-analysis of individual patient data<br />
from randomised controlled trials. Int J<br />
Geriatr Psychiatry 2004; 19: 624-33.<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007B<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alla seguente condizione:<br />
� pazienti affetti da incontinenza urinaria, nei casi in cui il disturbo minzionale<br />
sia correlato a patologie del sistema nervoso centrale (ad es.<br />
ictus, morbo di Parkinson, traumi, tumori, spina bifida, sclerosi multipla).<br />
vescica. Thuroff et al. hanno raccolto 15<br />
studi clinici controllati e randomizzati su<br />
un totale di 476 pazienti trattati con ossibutinina.<br />
La riduzione media dell’incontinenza<br />
urinaria osservata in tali soggetti è<br />
stata circa il 52% e la riduzione media relativa<br />
alla frequenza della minzione nelle<br />
24 ore è stata circa il 33%. In tale studio<br />
la compliance dei pazienti è stata del 97%<br />
e la comparsa di effetti collaterali (prevalentemente<br />
secchezza delle fauci) è stata<br />
osservata solo dell’8%. L’efficacia dell’ossibutinina<br />
è stata dimostrata anche per<br />
somministrazione intravescicale.<br />
85<br />
87
87<br />
88<br />
302<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
OXIBUTININA<br />
� OSSIBUTININA MERCK GENERICS 30 cpr 5 mg [G] � OXIBUTININA EG 30 cpr 5 mg [G]<br />
Bibliografia<br />
1. Amarenco G, et al. Qualité de vie des femmes<br />
souffrant d’impériosité mictionelle<br />
avec ou sans fuites: étude prospective<br />
aprés traitement par oxybutinine (1701<br />
cas). Presse Medicale 1998; 27: 5.<br />
NOTA 88<br />
Cortisonici per uso topico<br />
Background<br />
Alcune malattie infiammatorie croniche<br />
che colpiscono primariamente la cute,<br />
soprattutto quando le lesioni abbiano<br />
estensione limitata, possono essere efficacemente<br />
controllate, attraverso il ricorso a<br />
steroidi per applicazione topica. L’applicazione<br />
topica del farmaco offre il vantaggio<br />
di limitare, in buona parte, gli effetti al sito<br />
di applicazione. Le condizioni cliniche che<br />
possono trarre beneficio da un trattamento<br />
con steroidi topici comprendono: gli eczemi<br />
da contatto, la dermatite atopica, la<br />
psoriasi (per lesioni di estensione limitata,<br />
in genere inferiore al 10% della superficie<br />
corporea), il pemfigoide bolloso, il lichen<br />
planus, il lupus eritematoso discoide cronico<br />
e in misura più limitata la vitiligine. In<br />
base alla loro potenza, valutata in genere<br />
attraverso test di vasocostrizione, gli steroidi<br />
topici possono essere classificati come<br />
deboli o di classe I (ad es. idrocortisone,<br />
prednisone, clobetasone butirrato), moderatamente<br />
potenti o di classe II (ad es.<br />
triamcinolone acetonide, betametasone<br />
benzoato e valerato), potenti o di classe III<br />
(ad es. dilfucortolone valerato, betametasone<br />
dipropionato, fluocinamide) e molto<br />
potenti o di classe IV (ad es. clobetasolo<br />
propionato). Un differente modo di classificare<br />
gli steroidi topici prevede classi da 1<br />
a 7 ove la classe 1 comprende steroidi molto<br />
potenti e la classe 7 steroidi deboli. L’efficacia<br />
degli steroidi topici si può potenziare<br />
aumentandone l’assorbimento attraverso<br />
medicazioni occlusive. Fondamenta-<br />
2. Palmer LS, et al. Complications of intravesical<br />
oxybutynin chloride therapy in the<br />
pediatric myelorneningocele population. J<br />
Urol 1997; 157: 638.<br />
3. Thuroff JW, et al. Medical treatment and<br />
medical side effects in urinary incontinence in<br />
the elderly. World J Urol 1998; 16 Suppl 1: S48.<br />
le è poi considerare la diversa capacità di<br />
assorbimento delle varie zone corporee: se<br />
si assume pari a 1 l’assorbimento sull’avambraccio,<br />
sullo scroto questo è 40 volte<br />
maggiore, 6 volte maggiore sulla fronte e 4<br />
volte maggiore nella regione delle ascelle.<br />
Evidenze disponibili<br />
Gli steroidi per uso topico sono efficaci<br />
nel controllo dei sintomi associati alla<br />
dermatite allergica da contatto. Bisogna,<br />
tuttavia, notare come gli steroidi topici<br />
possano essere, a loro volta, responsabili<br />
di sensibilizzazione da contatto. Sebbene<br />
largamente impiegati, gli steroidi topici<br />
non sembrano efficaci nel trattamento<br />
della dermatite irritativa da contatto. Nella<br />
dermatite cronica delle mani, condizione<br />
in genere multifattoriale, gli steroidi topici<br />
hanno documentata efficacia ma non<br />
vi sono prove che indichino i vantaggi di<br />
brevi cicli con steroidi potenti rispetto ad<br />
applicazione prolungata di steroidi di bassa<br />
potenza. In uno studio randomizzato<br />
un trattamento intermittente (3 applicazioni<br />
settimanali) con uno steroide potente<br />
come il mometasone, dopo soppressione<br />
dei sintomi con trattamento<br />
continuativo per 9 settimane, offriva un<br />
controllo dei sintomi a 36 settimane<br />
nell’83% dei pazienti rispetto al 26% dei<br />
pazienti non trattati. Una revisione sistematica<br />
conferma l’efficacia degli steroidi<br />
topici nel controllo dei sintomi della dermatite<br />
atopica. Gli oltre 40 studi analiz-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007B<br />
La prescrizione a carico del SSN, su diagnosi di specialisti, secondo modalità<br />
adottate dalle Regioni e dalle Province Autonome di Trento e<br />
Bolzano, è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� pazienti affetti da patologie cutanee gravi e croniche<br />
(ad es. psoriasi, dermatite atopica).<br />
zati avevano durata molto limitata (1-6<br />
settimane) e valutavano differenti molecole<br />
con grande variabilità nella stima degli<br />
effetti (13-90% di risposta). Un solo studio<br />
controllato e randomizzato considera<br />
l’effetto degli steroidi topici nel prevenire<br />
le recidive della dermatite atopica una volta<br />
ottenuta la remissione clinica. Lo studio<br />
mostra come l’applicazione di fluticasone<br />
propionato per due giorni consecutivi<br />
della settimana per 16 settimane dopo<br />
un trattamento continuativo per 4 settimane,<br />
permetta un miglior controllo dei<br />
sintomi rispetto al placebo.<br />
Come indicato da una revisione sistematica,<br />
solo dati a breve termine (periodi<br />
di trattamento non superiori in genere alle<br />
6-8 settimane) sono disponibili circa gli effetti<br />
degli steroidi topici di media e alta<br />
potenza nella psoriasi. Le medicazioni occlusive<br />
accrescono l’attività clinica in questa<br />
condizione.<br />
Uno studio controllato e randomizzato<br />
indica come il clobetasolo propionato<br />
topico sia più efficace degli steroidi sistemici<br />
nel controllo del pemfigoide bolloso<br />
con lesioni estese e si associ a minore mortalità<br />
ed eventi avversi.<br />
Come indicato da una metanalisi, la<br />
fotoprotezione e l’impiego di steroidi topici<br />
risultano misure efficaci nel ridurre<br />
l’entità delle manifestazioni cliniche del<br />
lupus eritematoso discoide cronico.<br />
Gli steroidi topici sono frequentemente<br />
impiegati nel controllo dei sintomi<br />
del lichen planus sia cutaneo sia mucoso.<br />
Le prove disponibili, raccolte in due
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
revisioni sistematiche, sono tuttavia limitate<br />
per quanto riguarda le localizzazioni<br />
cutanee, mentre sono più convincenti<br />
per quanto riguarda gli effetti sulle<br />
lesioni mucose.<br />
Una revisione sistematica indica<br />
come gli steroidi topici potenti per periodi<br />
prolungati (4-6 mesi) possano indurre<br />
un variabile grado di ripigmentazione<br />
nella vitiligine di recente insorgenza<br />
e di estensione limitata. Tali trattamenti<br />
protratti si associano a frequen-<br />
ALCINONIDE<br />
� HALCIDERM crema derm 30 g 0,1 %<br />
ALCLOMETASONE<br />
� LEGEDERM crema derm 20 g 0,1% � LEGEDERM loz derm 20 g 0,1% � LEGEDERM ung derm 20 g 0,1%<br />
BECLOMETASONE<br />
� MENADERM SIMPLEX crema derm 30 g 0,025% � MENADERM SIMPLEX loz derm 30 g 0,025%<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
303<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
BETAMETASONE<br />
� BETTAMOUSSE schiuma derm 100 g � ECOVAL 70 crema derm 30 g 0,1% � ECOVAL 70 loz derm 30 g 0,1% � ECOVAL 70 ung derm 30 g 0,1%<br />
BUDESONIDE<br />
� BIDIEN crema derm 30 g 0,025% � BIDIEN loz derm 30 g 0,025% � BIDIEN ung derm 30 g 0,025 % � PREFERID crema derm 30 g 0,025%<br />
CLOBETASOLO<br />
� CLOBESOL crema derm 30 g 0,5 mg/g � CLOBESOL ung derm 30 g 0,5 mg/g � OLUX schiuma cutanea 100 g 0,05%<br />
CLOBETASONE<br />
� EUMOVATE crema derm 30 g 0,05%<br />
DESAMETASONE 21-FOSFATO DISODICO<br />
� SOLDESAM ung derm 30 g 0,2%<br />
DESAMETASONE VALERATO<br />
� DERMADEX crema derm 30 g 0,1%<br />
DESOSSIMETASONE<br />
� FLUBASON 15 bust emuls derm 2 g<br />
DIFLUCORTOLONE<br />
� CORTICAL crema derm 30 g 0,2% � CORTICAL pom derm 20 g 0,3% � DERVIN crema derm 30 g 0,3% � NERISONA soluz derm 30 ml 0,1% � NERISONA<br />
FORTE crema idrof 20 g 0,3% � NERISONA FORTE ung derm 20 g 0,3% � TEMETEX crema idrof 20 g 0,3%<br />
FLUOCINOLONE ACETONIDE<br />
� FLUOVITEF pom derm 30 g 0,025% [G] � ULTRADERM pom derm 60 g 0,025%<br />
FLUOCINONIDE<br />
� TOPSYN loz derm 30 ml 0,05%<br />
FLUOCORTIN ESTERE BUTILICO<br />
� VASPIT crema derm 30 g 0,75%<br />
FLUOCORTOLONE PIVALATO/FLUOCORTOLONE<br />
� CAPROATO ULTRALAN crema derm 30 g 0,25% + 0,25%<br />
FLUOCORTOLONE/FLUOCORTOLONE CAPROATO<br />
� ULTRALAN crema derm 30 g 0,25 % + 0,25 %<br />
ti effetti avversi locali. Per ridurre gli effetti<br />
avversi sono state proposte modalità<br />
di trattamento che prevedono una settimana<br />
di sospensione ogni tre settimane<br />
di trattamento.<br />
Particolari avvertenze<br />
Gli steroidi potenti non dovrebbero<br />
essere applicati in zone cutanee ad elevato<br />
assorbimento (ad es. aree di piega e scro-<br />
FLUTICASONE<br />
� FLIXODERM crema derm 30 g 0,05% � FLIXODERM ung derm 30 g 0,005%<br />
to). Tali steroidi potenti non sono inoltre<br />
consigliabili in età infantile.<br />
Gli steroidi non vanno applicati su<br />
cute ove siano in atto processi infettivi né<br />
su lesioni ulcerative.<br />
Per applicazioni protratte si possono<br />
osservare effetti collaterali locali come teleangectasie,<br />
porpora, ipertricosi, atrofia,<br />
strie distense. Per applicazioni protratte su<br />
aree estese e in zone ad elevato assorbimento<br />
si possono osservare gli effetti avversi<br />
sistemici degli steroidi.<br />
IDROCORTISONE BUTIRRATO<br />
� LOCOIDON crema derm 30 g 0,1% � LOCOIDON crema idrof 30 g 0,1 % � LOCOIDON soluz cutanea 30 ml 0,1% � LOCOIDON ung derm 30 g 0,1 g/100 g<br />
(CONTINUA)<br />
88
88<br />
89<br />
304<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
Background<br />
Le malattie allergiche costituiscono<br />
un serio problema sanitario sia per il costante<br />
e continuo incremento epidemiologico<br />
in Italia (i dati ISTAT si attestano attualmente<br />
sul 20% dell’intera popolazione),<br />
sia per i risvolti farmaco-economici: i<br />
costi per il trattamento e le assenze lavorative<br />
e scolastiche. Le forme perenni alterano<br />
significativamente la qualità di<br />
vita, addirittura tanto quanto l’asma lieve<br />
o moderato.<br />
La rinite e la rinocongiuntivite allergica<br />
rappresentano il più importante fattore<br />
di rischio per lo sviluppo di asma<br />
bronchiale e spesso le due patologie sono<br />
associate. Un non adeguato trattamento<br />
delle vie aeree superiori comporta un insuccesso<br />
terapeutico nel paziente asmatico.<br />
Per questi motivi la rinite allergica<br />
deve essere considerata una patologia importante<br />
sia per le sue caratteristiche di<br />
cronicità sia per il fatto di essere un fattore<br />
aggravante l’asma. A tale proposito deve<br />
essere sottolineato lo stretto legame esistente<br />
tra la rinite allergica e la patologia<br />
asmatica: questo nesso è talmente cruciale<br />
che l’OMS ha stilato un documento che<br />
valuta appunto l’impatto della rinite allergica<br />
sull’asma (ARIA Document “Allergic<br />
Rhinitis and its Impact on Asthma”).<br />
Da tale documento emerge il concetto che<br />
la rinite allergica è caratterizzata da un<br />
processo infiammatorio strettamente dipendente<br />
dall’esposizione all’allergene<br />
causale, anche in assenza di sintomi. Si<br />
evince inoltre che un trattamento ottimale<br />
della rinite allergica può prevenire<br />
l’insorgenza di asma o migliorare l’asma<br />
coesistente. Il documento ARIA ha anche<br />
rivisitato la classificazione e i protocolli te-<br />
LE <strong>NOTE</strong> <strong>AIFA</strong> 2007<br />
METILPREDNISOLONE<br />
� ADVANTAN crema derm 20 g 0,1% � ADVANTAN crema idrof 20 g 0,1% � ADVANTAN emuls derm 20 g 0,1% � ADVANTAN soluz derm 20 ml 0,1%<br />
� ADVANTAN ung derm 20 g 0,1% � AVANCORT crema derm 20 g 0,1 % � AVANCORT pom derm 20 g 0,1% � AVANCORT ung derm 20 g 0,1%<br />
PREDNICARBATO<br />
� DERMATOP crema derm 30 g 0,25% � DERMATOP pom derm 30 g 0,25 % � DERMATOP ung derm 30 g 0,25 %<br />
TRIAMCINOLONE<br />
� LEDERCORT A/10 crema derm 20 g 0,1% � LEDERCORT A/10 pom derm 20 g 0,1%<br />
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Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007B<br />
La prescrizione a carico del SSN è limitata alle seguenti condizioni:<br />
� pazienti affetti da patologie su base allergica di grado medio e grave<br />
(rinocongiuntivite allergica stagionale, orticaria persistente non vasculitica)<br />
per trattamenti prolungati (superiori ai 60 giorni).<br />
rapeutici della rinite allergica. La nuova<br />
classificazione è basata sulla durata dei<br />
sintomi e prevede due forme: intermittente<br />
e persistente. La seconda è caratterizzata<br />
dalla presenza di sintomi rinitici<br />
per più di quattro giorni alla settimana e<br />
per più di quattro settimane consecutive.<br />
A seconda dell’impatto sulle attività del<br />
soggetto, del senso di fastidio e delle ripercussioni<br />
sul sonno, la rinocongiuntivite<br />
allergica è riclassificata in base all’intensità<br />
dei sintomi. Il trattamento pertanto<br />
deve essere differenziato a seconda della<br />
forma e della gravità. Tale trattamento<br />
deve essere indirizzato verso obiettivi prioritari:<br />
l’antagonismo degli effetti indotti<br />
dai mediatori sugli organi bersaglio e la riduzione<br />
dell’accumulo delle cellule infiammatorie<br />
attivate. In questa ottica, l’istamina<br />
costituisce il più importante mediatore<br />
patogenetico.
ollettino d’informazione sui farmaci<br />
Evidenze disponibili<br />
Gli antistaminici sono farmaci che<br />
esplicano il loro ruolo con differenti meccanismi<br />
tra i quali il principale è il blocco<br />
del recettore H1 per l’istamina. I farmaci<br />
di seconda generazione possiedono<br />
proprietà farmacologiche aggiunte che<br />
differiscono tra le diverse molecole. Gli<br />
antistaminici sono in grado di bloccare il<br />
rilascio di mediatori da basofili e mastociti.<br />
Possono avere anche un effetto antinfiammatorio.<br />
ACRIVASTINA<br />
� SEMPREX 42 cps 8 mg<br />
Gli antistaminici di seconda generazione<br />
si sono dimostrati più efficaci e accompagnati<br />
da minori effetti collaterali di<br />
sedazione rispetto a quelli di prima generazione,<br />
nonché da migliore compliance<br />
(monosomministrazione).<br />
Nell’orticaria acuta e cronica sono efficaci<br />
sintomatici. Sono in grado di ridurre<br />
il numero, la dimensione e la durata delle<br />
lesioni cutanee negli episodi di orticaria.<br />
Nell’orticaria cronica si ottengono risultati<br />
migliori nella somministrazione continua<br />
rispetto a quella intermittente al biso-<br />
�<br />
<strong>AIFA</strong> - Ministero della Salute<br />
305<br />
Bif XIII N. 6 2006<br />
gno (36). Nei casi di orticaria vasculitica la<br />
risposta agli antistaminici non è ottimale.<br />
Nella dermatite atopica gli antistaminici non<br />
hanno effetto sul decorso della malattia.<br />
Particolari avvertenze<br />
Le attuali evidenze non supportano l’uso<br />
di antistaminici nella terapia dell’asma<br />
(Gina 2001). Gli antistaminici non sono indicati<br />
nel raffreddore comune sia in monoterapia<br />
sia associati a decongestionanti.<br />
CETIRIZINA<br />
� FORMISTIN 20 cpr riv 10 mg � FORMISTIN gtt os 20 ml 10 mg/ml � VIRLIX 20 cpr riv 10 mg � VIRLIX gtt os 20 ml 10 mg/ml � ZIRTEC 20 cpr riv 10 mg<br />
� ZIRTEC gtt os 20 ml 10 mg/ml<br />
DESLORATADINA<br />
� AERIUS 20 cpr riv 5 mg � AZOMYR 20 cpr riv 5 mg<br />
EBASTINA<br />
� CLEVER 30 cpr riv 10 mg � KESTINE 30 cpr riv 10 mg � KESTINE 30 dosi liof 10 mg<br />
FEXOFENADINA<br />
� TELFAST 20 cpr riv 120 mg � TELFAST 20 cpr riv 180 mg<br />
KETOTIFENE<br />
� ALLEAL 15 cpr 2 mg rilascio prolungato [G] � ALLEAL scir 200 ml 0,2 mg/ml [G] � ALLERKET 15 cpr 2 mg rilascio prolungato [G] � CHETOFEN 15 cpr 2 mg<br />
rilascio prolungato [G] � CHETOFEN scir 200 ml 1 mg/5ml [G] � CHETOTIFENE 15 cpr 2 mg rilascio prolungato [G] � KETOTIFENE EG 15 cpr 2 mg rilascio<br />
prolungato [G] � KETOTIFENE EG scir 200 ml 1 mg/5 ml [G] � ZADITEN 15 cpr 2 mg rilascio prolungato [G] � ZADITEN scir 200 ml 0,2 mg/ml [G] � SOSEFEN<br />
40 cpr solub 1 mg � SOSEFEN gtt os 20 ml 2 mg/ml � STAMIFEN 40 cpr solub 1 mg � STAMIFEN gtt os 20 ml 2 mg/ml<br />
LEVOCETIRIZINA<br />
� XYZAL 20 cpr riv 5 mg � XYZAL 21 cpr riv 5 mg<br />
LORATADINA<br />
� ALORIN 20 cpr 10 mg � ALORIN scir 100 ml 0,1% � CLARITYN 20 cpr 10 mg � CLARITYN 20 cpr eff div 10 mg � CLARITYN scir 100 ml 1 mg/ml<br />
� FRISTAMIN 20 cpr 10 mg � FRISTAMIN 20 cpr eff 10 mg<br />
MIZOLASTINA<br />
� MIZOLLEN 20 cpr 10 mg � MIZOLLEN 20 cpr 10 mg AL/O<br />
OXATOMIDE<br />
� TINSET 30 cpr 30 mg � TINSET os sosp 30 ml 2,5%<br />
PROMETAZINA<br />
� FARGANESSE 20 conf 25 mg � FARGANESSE 5 fiale IM 2 ml<br />
TERFENADINA<br />
� ALLERZIL 60 30 cpr 60 mg<br />
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Data aggiornamento:<br />
novembre 2006<br />
Prossimo aggiornamento previsto:<br />
novembre 2007B