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Livorno non stop - Lug / Ago '14

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<strong>Livorno</strong><br />

Anno 28 - N° 608 <strong>Lug</strong>lio<br />

<strong>Ago</strong>sto<br />

2014<br />

<strong>non</strong> <strong>stop</strong><br />

Omaggio<br />

mensile indipendente «strettamente» livornese<br />

l’ira di Melioco<br />

Decisamente bella la visione d’acchito del<br />

nuovo vestito della Piazza Grande. Quando<br />

sarà pronta anche la parte lato Duomo e<br />

arricchita da panchine e qualche fioriera, i<br />

livornesi sicuramente apprezzeranno questo nuovo look.<br />

Anche per i numerosi turisti girovaghi sarà un posto dove<br />

fermarsi e “vivere” la città. Peccato però che l’area <strong>non</strong> sia<br />

stata tutta pedonalizzata. Quel corridoio centrale riservato<br />

ai mezzi motorizzati è un cazzotto nell’occhio che si poteva<br />

(e doveva) evitare.<br />

Il nuovo sindaco Filippo<br />

Nogarin si è presentato alla...<br />

grande. Anzi, in toni dimessi.<br />

Ha inforcato la sua fedele<br />

bicicletta, si è fissato sulle<br />

spalle lo zainetto (altro fedele<br />

compagno di viaggio), e con<br />

indosso una camicia bianca a<br />

maniche lunghe, ha salito per<br />

la prima volta le scale del<br />

Comune nella sua nuova veste<br />

di “primo cittadino”, con un<br />

largo sorriso, quasi birichino.<br />

Ha rinunciato subito all’auto<br />

blu, ha lanciato progetti da<br />

far rimanere con la bocca<br />

aperta, è andato a “tastare” il<br />

polso della città anche a notte<br />

inoltrata, si è presentato alle<br />

prime cerimonie ufficiali con<br />

giacca e cravatta, e (sopratutto)<br />

con la barba ben rasa, o<br />

comunque in ordine.<br />

Insomma, il primo impatto è<br />

piaciuto ai livornesi, anche<br />

tra i più scettici e coloro che<br />

<strong>non</strong> lo hanno votato.<br />

Che sia davvero cambiata<br />

aria? Auguriamoci di si<br />

affinché <strong>Livorno</strong> possa presto<br />

risollevarsi da quella crisi che<br />

da troppo tempo attanaglia<br />

tutta la nazione ma che qui<br />

sembra abbia attecchito<br />

ancora in maniera più<br />

massiccia.<br />

Buon lavoro e auguroni,<br />

Sindaco!<br />

Come si presenta oggi l’interno del complesso delle Terme del Corallo. (foto Onorati)<br />

Terme del Corallo<br />

Se <strong>non</strong> ora, quando?<br />

alle pagg. 8 e 9<br />

Corrado Nocerino<br />

La comparsa di Nocerino è una grave perdita culturale<br />

Ciao Corrado!<br />

L’editore di <strong>Livorno</strong><br />

alle pagg. 4 e 5<br />

a pag. 6<br />

Riccardo Repetti con le figlie Linda e Giulia.<br />

<strong>Livorno</strong> - Storie in movimento:<br />

i 25 anni di clic di Riccardo Repetti


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

SPETTACOLI & SPERANZE<br />

Sorridiamo!<br />

Forse <strong>Livorno</strong><br />

ha cambiato<br />

pagina....<br />

Il momento in cui il neo sindaco<br />

Filippo Nogarin consegna la simbolica<br />

chiave della città al Dalai<br />

Lama (foto Onorati).<br />

Fortezza Vecchia: spettacoli.<br />

Villa Mimbelli: arte. Rotonda<br />

d’Ardenza: arte. Il consueto<br />

(fino a quest’anno) Effetto Venezia.<br />

Alle arene Fabbricotti,<br />

Ardenza e Meta: cinema. E<br />

molto altro, soprattutto prendere<br />

un gelato davanti al tramonto<br />

livornese è un momento<br />

che riappacifica col mondo…<br />

Non è vero che a <strong>Livorno</strong> in<br />

estate ci si annoia, il programma<br />

estivo è veramente ricco,<br />

divertente, culturale, simpatico.<br />

Ed è niente rispetto a quello<br />

che “sento” ci sarà nei prossimi<br />

tempi, con questa ventata<br />

di novità che è giunta con il<br />

nuovo sindaco Filippo Nogarin,<br />

già dal punto di vista della<br />

simpatia. Del resto un sindaco<br />

che a tre giorni del suo insediamento<br />

accoglie Sua Santità il<br />

Dalai Lama al Modigliani Forum,<br />

che va insieme ai cittadini a pulire<br />

un nuovo quartiere, che promette<br />

a gran voce che l’ospedale<br />

sul santo colle <strong>non</strong> si farà…<br />

è un grande sindaco, e se il<br />

buongiorno si vede dal mattino<br />

<strong>Livorno</strong> si risveglia con un bel<br />

paio di occhi azzurri…<br />

Diamo fiducia a questo nuovo<br />

personaggio che in tanti già<br />

amano, anche penso chi <strong>non</strong> lo<br />

aveva votato neanche al ballottaggio.<br />

Aspettiamo un po’, facciamogli<br />

conoscere questa lenta,<br />

direi addormentata macchina<br />

comunale, ci sono tante persone<br />

che hanno voglia di fare,<br />

impiegati che <strong>non</strong> aspettano altro<br />

che lavorare con entusiasmo<br />

che la coscienza ce l’hanno<br />

già.<br />

Io vedo e prevedo che nei prossimi<br />

tempi i crocieristi parleranno<br />

della nostra bella <strong>Livorno</strong> in<br />

tutto tutto il mondo! E tanti ragazzi<br />

<strong>non</strong> se ne andranno più,<br />

lasciando la loro formazione qui,<br />

a <strong>Livorno</strong>.<br />

Buona estate a tutti, che sia<br />

un’estate <strong>non</strong> troppo afosa,<br />

un’estate che vi lasci ricordi indelebili.<br />

Godetevi ogni attimo<br />

livornesi, e sorridete, abbiate<br />

fiducia in questo nostro prossimo<br />

futuro!<br />

Labronica doc<br />

P.s.: e <strong>non</strong> vi dimenticate la crema<br />

solare, che alla Cala del Leone<br />

il sole picchia forte!<br />

2<br />

opinioni<br />

“Non si lasci abbattere dalla difficoltà<br />

che incontrerà, confidi nella<br />

collaborazione di tanti che vogliono<br />

il bene di questa <strong>Livorno</strong> e<br />

affidi questo suo ruolo di primo<br />

cittadino al Signore, in ciui, so,<br />

Lei crede profondamente. Lei che<br />

sa profettare strutture ultraleggere.<br />

alleggerisca la burocrazia che<br />

asfissia questa città; Lei che sa<br />

ideare imbarcazioni veloci, faccia<br />

correre e volare lo sviluppoi<br />

del nostro territorio e il lavoro,<br />

soprattutto per tante famiglie che<br />

<strong>non</strong> sanno come andare avanti;<br />

sia certo che se perseguirà questi<br />

obiettivi <strong>non</strong> le mancherà il nostro<br />

appoggio”: Mons. SIMO-<br />

NE GIUSTI, Vescovo di <strong>Livorno</strong>,<br />

nel messaggio di augurio e incoraggiamento<br />

al neo sindaco Filippo<br />

Nogarin (La Settimana del<br />

14/6/14).<br />

“Esistono due tipi di amore. Quello<br />

affettivo per le persone a noi<br />

care come parenti ed amici. E<br />

quello più profondo, che ci spinge<br />

oltre. In questo mondo così materialista<br />

e attaccato alle cose concrete,<br />

noi dobbiamo trovare la<br />

vera essenza del vivere nella serenità<br />

interiore. Il nostro spirito e<br />

le nostre azioni rimarranno fino<br />

alla nostre morte. La sorgente utile<br />

per una vita felice e una mente<br />

calma è dentro ognuno di noi. Se<br />

la pace mentale dipendesse dalle<br />

persone che ci circondano, saremmo<br />

persi. Ma gli insegnamenti rimangono<br />

per sempre. Non viene<br />

da fuori la pace mentale, ma da<br />

dentro. Ed è li che va posta la<br />

nostra arttenzione”: DALAI<br />

LAMA durante il suo discorso al<br />

PalaModigliani (La Nazione del<br />

16/6/14).<br />

“Quando nel 2009 abbiamo trasferito<br />

i primi laboratori allo Scoglio<br />

della Regina è stata dura. La<br />

struttura che ci ospitava era un<br />

rudere, dentro c'era di tutto, dai<br />

ratti alle siringhe. C'era un giro<br />

di spaccio, ci è capitato anche di<br />

trovare un ragazzo in overdose.<br />

All'inizio eravamo 8 in due stanze.<br />

Ora ci girano una quarantina<br />

di persone, spesso ospitiamo ricercatori<br />

internazionali. E sarà<br />

ancora meglio una volta conclusi<br />

i lavori”: CECILIA LASCHI,<br />

direttore vicario dell'Istituto di<br />

BioRobotica (La Nazione del 17/<br />

6/14).<br />

“Io capisco chi continua a immaginare<br />

<strong>Livorno</strong> come un quadro<br />

m<br />

a<br />

b<br />

r o<br />

g<br />

p<br />

s<br />

e<br />

Questo,<br />

l’ho<br />

detto io!<br />

frasi<br />

estrapolate<br />

dalla<br />

stampa<br />

cittadina<br />

e <strong>non</strong><br />

di Renato Natali, ma il tempo passa,<br />

gli stili cambiano. La piazza<br />

recuperata, l'immanente presenza<br />

del cielo e l'infinità del mare, il<br />

torrino belvedere, la pavimentazione<br />

della passeggiata che si<br />

prolunga fin verso l'acqua ricostruiranno<br />

una suggestione metafisica<br />

che <strong>non</strong> sarà nuova per i<br />

livornesi, che sensazioni simili già<br />

le provano passeggiando per la<br />

Terrazza Mascagni, ma che farà<br />

sentire il visitatore sospeso al di<br />

là del tempo. E quella suggestione<br />

sarà in primo luogo suggerita<br />

e poi ampliata dall'insieme dei<br />

volumi, la parte vecchia e la parte<br />

nuova del Palazzo dello Scoglio<br />

della Regina”: ADRIANO<br />

PODENZANA, architetto che ha<br />

pensato, disegnato e progettato<br />

il nuovo Scoglio della Regina (Il<br />

Tirreno del 17/6/14).<br />

Reg. Trib. <strong>Livorno</strong> n. 451 del 6/3/1987<br />

Direzione, Redazione,<br />

Amministrazione e Stampa:<br />

Editrice «Il Quadrifoglio» Sas<br />

Via C. Pisacane 7 - <strong>Livorno</strong><br />

Tel. e fax. (0586) 81.40.33<br />

e-mail: ediquad@tin.it<br />

Direttore responsabile:<br />

Bruno Damari<br />

Comitato redazione:<br />

Claudia Damari, Stefania<br />

D'Echabur, Marcello Faralli,<br />

Cesare Favilla, Giovanni Giorgetti,<br />

Lorena Luxardo, Arrigo<br />

Melani, Silvia Menicagli,<br />

Marco Rossi.<br />

Photo: Roberto Onorati.<br />

Gli articoli firmati o con pseudonimo riflettono<br />

unicamente le opinioni dell'autore.<br />

Numero chiuso il 27/6/2014


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

La terza pagina<br />

Alla scoperta del significato di questo vocabolo<br />

la terza pagina<br />

3<br />

di Cesare Favilla<br />

Momo, momo,momo...<br />

Parlando con alcuni amici<br />

siamo entrati nell’argomento<br />

della nostra lingua e degli<br />

strafalcioni che molti italiani,<br />

dal nord al sud, ripetono ogni<br />

giorno anche quando ci raccontano<br />

le notizie ufficiali tramite<br />

radio o televisione. Pazienza,<br />

<strong>non</strong> è una novità e…<br />

basta capirsi.<br />

Alcuni giorni fa un assiduo<br />

lettore di LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong><br />

mi ha chiesto di scrivere qualcosa<br />

sul vocabolo “momo”<br />

che è da molti conosciuto ma<br />

<strong>non</strong> si trova nei vocabolari<br />

con il significato che gli diamo<br />

noi livornesi.<br />

I vocabolari e le enciclopedie<br />

indicano “Momo” come una<br />

divinità minore della mitologia<br />

greca e come un piccolo<br />

“comune” in provincia di<br />

Novara.<br />

Più di quindici o sedici anni<br />

fa io ebbi occasione di scrivere<br />

qualcosa a proposito di<br />

questo vocabolo e citai questi<br />

versi:<br />

Momo si è dato al serio;<br />

e di lingua malèdica,<br />

oggi tratta il salterio,<br />

o, se corregge, predica.<br />

Sono i primi quattro versi della<br />

poesia “a un amico” scritta<br />

dal Giusti nel 1841.<br />

E chi era Momo? E’ questa la<br />

domanda che molti lettori ed<br />

amici mi chiedevano tanti anni<br />

fa ed…ancor oggi.<br />

“Dunque, chi è, o chi era,<br />

Momo?”.<br />

Un proverbio toscano ormai<br />

caduto in disuso afferma che<br />

“è più facile fare il Momo che<br />

il mimo”, nel senso che è più<br />

facile criticare, parlar male,<br />

che imitare. Sempre in Toscana,<br />

Momo, ed anche “Momolo”<br />

è l’accorciamento familiare<br />

del nome proprio di persona<br />

“Girolamo”.<br />

Bisogna subito dire che il<br />

Momo derivato da “Girolamo”<br />

e il Momo governato da un sindaco<br />

niente hanno a che fare<br />

né con il Momo del proverbio<br />

né con il Momo a cui si riferisce<br />

il Giusti.<br />

Nella mitologia greca “Momo”<br />

era figlio del “Sonno” e della<br />

“Notte”, dio del ridere, del motteggio,<br />

dell’ironia, della derisione<br />

e del sarcasmo. Personificava<br />

il biasimo e il rimprovero<br />

anche a carico degli dei. Di lui<br />

si raccontano le cose più strane<br />

e fantastiche come, d’altra<br />

parte, sono tutte le vicende e i<br />

personaggi della antica mitologia.<br />

Momo veniva spesso raffigurato<br />

nell’atto di togliere la<br />

maschera ad un volto, atto questo<br />

molto significativo perché<br />

sono molti gli esseri umani dotati<br />

di due volti…. Si ricorda infatti<br />

che Momo rimproverò Efesto,<br />

il dio del fuoco secondo la<br />

mitologia greca, di <strong>non</strong> aver lasciato,<br />

nell’uomo da lui creato,<br />

una finestrina sul petto per poterne<br />

vedere all’interno i segreti<br />

pensieri. Pensate come sarebbe<br />

stato diverso il mondo se<br />

tutti noi avessimo avuto quella<br />

finestrina!<br />

La mitologia ci racconta che un<br />

giorno la Terra (Gea) esasperata<br />

dal peso che sosteneva perché<br />

gli uomini si moltiplicavano<br />

eccessivamente, chiese a<br />

Zeus di diminuire il loro numero.<br />

Zeus raccolse l’invito e<br />

mandò all’umanità la guerra di<br />

Tebe. Siccome questo mezzo<br />

risultò insufficiente, Zeus decise<br />

di fulminare gli uomini o di<br />

annegarli in massa.<br />

Fu a questo punto che intervenne<br />

Momo che consigliò al<br />

massimo degli Dei dell’Olimpo<br />

un mezzo più sicuro: dare Teti<br />

in sposa a un mortale e generare<br />

una figlia (Elena) che avrebbe<br />

messo la discordia fra l’Asia<br />

e l’Europa.<br />

In tal modo era spiegata, anche<br />

secondo lo scrittore Pierre<br />

Grimal, l’origine della guerra di<br />

Troia.<br />

Questi sono alcuni fatterelli intorno<br />

al mitologico Momo.<br />

Invece quel “Momo” che scrive<br />

questo articoletto e che nel<br />

passato firmò decine e decine<br />

di altri articoli su “LI-<br />

VORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong>”, continua<br />

ad usare questo storico nome<br />

anche oggi mettendo in evidenza<br />

le troppe ricorrenti ambiguità<br />

della vita moderna,<br />

comparandole con quanto<br />

accadeva ai tempi di quelli che<br />

furono i nostri bis<strong>non</strong>ni. Critica<br />

senza eccessivo zelo e<br />

sempre senza malignità comportamenti<br />

che ritardano o annullano<br />

l’esercizio di un diritto.<br />

Biasima l’ingiustizia, insomma,<br />

secondo Momo, troppe<br />

sono le cose che vanno<br />

male e bisognerebbe accettare<br />

la vecchia teoria del “tutto<br />

da rifare”.<br />

Per esempio, è tuttora di attualità<br />

il problema degli immigrati.<br />

Abbiamo marocchini,<br />

senegalesi, polacchi, cubani,<br />

albanesi e chi più ne ha….più<br />

ne metta. Si fanno leggi, decreti,<br />

si ordina e si esegue, si<br />

cerca di controllare, ma il problema<br />

<strong>non</strong> è di facile soluzione.<br />

Vi è però un folto gruppo<br />

di nostrani cittadini che spesso<br />

assumono una nazionalità<br />

diversa da quella italiana.<br />

Dove sono? Chi sono? Andate<br />

nei teatri, nei cinema,<br />

ovunque vi sia da divertirsi e<br />

da mangiare a sbafo, vi troverete<br />

sempre tanti, ma tanti,<br />

anche se i soliti, portoghesi!<br />

Non è questa una vergogna?<br />

Momo biasima e rimprovera<br />

e per ora, il Momo di LIVOR-<br />

NO<strong>non</strong><strong>stop</strong> si ferma qui perché<br />

sapete che cosa accadde<br />

al Momo mitologico? Gli Dei,<br />

cioè i potenti stanchi di sentirsi<br />

biasimare e rimproverare…<br />

inventarono una scusa<br />

e… “legittimamente” lo cacciarono<br />

dall’Olimpo.


LIVORNO<br />

ORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong><br />

è....<br />

personaggi<br />

4<br />

Ha dato alle stampe<br />

oltre 2000 libri,<br />

in gran parte<br />

sulla storia della città<br />

ed ha tenuto<br />

a battesimo<br />

illustri scrittori<br />

Ciao Corrado!<br />

L'editore di <strong>Livorno</strong><br />

di Bruno Damari<br />

Ha amato <strong>Livorno</strong> più di tanti<br />

livornesi... di scoglio. Ne ha diffuso<br />

la storia, le tradizioni, gli<br />

usi, i costumi, i personaggi, ha<br />

incoraggiato e dato spazio a<br />

tanti validi scrittori che, probabilmente,<br />

<strong>non</strong> avrebbero dato<br />

alle stampe i loro pur preziosi<br />

manoscritti. Centinaia di libri,<br />

sicuramente oltre duemila, adesso<br />

stanno a testimoniare il suo<br />

passato di editore e di scrittore<br />

stesso. Parliamo, ovviamente, di<br />

Corrado Nocerino, scomparso<br />

in una triste mattina dei primi<br />

giorni dello scorso mese, personaggio<br />

arguto, brillante, colto,<br />

sempre pronto alla battuta,<br />

magmatico, l’uomo sicuramente<br />

venuto dal sud, ma <strong>non</strong> sappiamo<br />

da quale paese, forse Vairano<br />

Patenora, un centro di seimila<br />

anime nel casertano, o la<br />

più piccola Montefalcione, nell’avellinese,<br />

anche perché lui<br />

stesso <strong>non</strong> ha mai saputo, o<br />

voluto, dare una risposta precisa,<br />

così come l’anagrafe che cita<br />

addirittura tre località diverse.<br />

Certa la sua data di nascita, il 13<br />

ottobre 1931, e la sua discesa a<br />

<strong>Livorno</strong>, nel 1934, al seguito del<br />

padre, macchinista ferroviario.<br />

Pur con studi universitari alle<br />

spalle, Corrado seguì la vocazione<br />

di famiglia perché “la Ferrovia<br />

è «pane di ferro»”, un discorso<br />

che già gli aveva messo<br />

in testa anche il <strong>non</strong>no. Amante<br />

dei libri, contemporaneamente,<br />

nel tempo libero, si gettò anima<br />

e corpo nella vendita porta a<br />

porta, prima per la Libreria Fiorenza,<br />

poi per l’editore Garzanti<br />

sin quando i tempi furono maturi<br />

per mettersi in proprio, fondando<br />

nel 1979 l’Editrice “La<br />

Nuova Fortezza”, cui fece seguito<br />

la testata “Rivista di <strong>Livorno</strong>”<br />

e, ancora, le editrici “La<br />

Fortezza” e “l’Informazione”.<br />

Da allora ha dato vita ad una<br />

interminabile sfilza di testi, in<br />

gran parte sulla storia della città,<br />

impreziositi anche da foto<br />

d’epoca, quasi tutte inedite ed<br />

originali. Pensiamo subito ai<br />

grossi volumi della “<strong>Livorno</strong><br />

com’era”, quella a cavallo tra<br />

l’otto e il novecento, bella, imponente,<br />

fascinosa e rinomato<br />

luogo di villeggiatura (erano i<br />

tempi della “Montecatini a<br />

mare”), e quella brutalmente<br />

devastata dopo i tremendi bombardamenti<br />

ad opera dei B17<br />

americani che rasero al suolo il<br />

centro cittadino ed il porto.<br />

Per i tipi di questo editore numerosa<br />

e variegata la raccolta<br />

di testi con firme illustri, come<br />

elenchiamo qui a fianco, limitandoci<br />

ovviamente ai più noti.<br />

Corrado Nocerino era poi il…<br />

sindaco di via di Franco. Con la<br />

sua fornita e lunga bancarella<br />

di libri nuovi ed usati (c’era spazio<br />

anche per altri editori), per<br />

decenni è stato un punto di riferimento<br />

<strong>non</strong> solo per coloro<br />

segue a pag. 5


LIVORNO<br />

ORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong><br />

è.... 5<br />

personaggi<br />

da pag. 4<br />

che volevano farsi consigliare<br />

per l’acquisto di un buon testo<br />

su <strong>Livorno</strong> o qualsiasi altro argomento,<br />

ma era divenuto un<br />

“covo” di scrittori, di artisti, di<br />

pittori, di intellettuali, dove tutti<br />

si fermavano volentieri a parlare.<br />

E Corrado ne era il capobanda,<br />

colui che dettava i tempi,<br />

che lanciava i temi o le battute,<br />

talvolta taglienti, sulla città o<br />

sulle vicende nazionali, politica<br />

compresa, su cui poi discutere<br />

e, magari, trascorrere tutta<br />

la mattinata.<br />

Un personaggio amato, benvoluto,<br />

che si è fatto strada con<br />

grande sacrifici, che ha portato<br />

avanti una <strong>non</strong> indifferente<br />

attività editoriale solamente<br />

con le proprie forze, senza ricevere<br />

alcun contributo o riconoscimento<br />

per il ruolo che ha<br />

svolto nella cultura cittadina.<br />

Di ciò se ne era fatto (giustamente)<br />

un cruccio e, <strong>non</strong> a caso,<br />

nei suoi ultimi libri metteva<br />

sempre questo p.s.: “Tutti i libri<br />

pubblicati, dal 1982 ad<br />

oggi, dalla Editrice “Nuova<br />

Fortezza”, oppure “L’Informazione”,<br />

oppure “La Fortezza”,<br />

oppure da “Rivista di <strong>Livorno</strong>”,<br />

<strong>non</strong> hanno ricevuto alcun contributo<br />

da parte delle Autorità<br />

pubbliche né alcun segno di riconoscimento<br />

o ringraziamento.<br />

Il totale brutale silenzio. Ciò<br />

Questi alcuni illustri scrittori e i titoli di libri pubblicati per la Editrice La Nuova Fortezza e<br />

derivati: Gastone Razzaguta (<strong>Livorno</strong> nostra), Riccardo Marchi (Via Eugenia e Come <strong>non</strong><br />

lapidammo il vescovo), Giorgio Fontanelli (Il punto dei 4 nasi), Mario Landini (Contributi<br />

livornesi al Risorgimento), Giuseppe Leonardini (Guida storica di <strong>Livorno</strong> e lo Stradario<br />

storico di <strong>Livorno</strong> antica e moderna), Marcello Landi (Le poesie), Renzo Cecchini (Il potere<br />

politico a <strong>Livorno</strong> dal 1881 al fascismo e <strong>Livorno</strong> nel ventennio fascista), Umberto Vivaldi<br />

(Livornesi!), Alfio Dini (Ragazzi alla Bastia e Ho sognato <strong>Livorno</strong>), Cesare Ciano (Navi,<br />

mercanti e marinai), Enrico Vincenzini (Una toga intrisa di sale), Carlo Lulli (C’era una volta),<br />

Luigi Donolo (<strong>Livorno</strong>, storie di mare e di costa), Otello Chelli (La stirpe di Morgiano),<br />

Corrado Luschi (Villa Chates e dintorni), Luciano Bonetti (Varcai d’una chiesa la sogliola),<br />

Consalvo Noberini (Respirando <strong>Livorno</strong>), Franca Torsellini (<strong>Livorno</strong> a tavola), Alberto Fremura<br />

(E’ meglio puzzar di merda che saper di povero), Daniela Vianelli (Il teatro di varietà a<br />

<strong>Livorno</strong> tra il 1880 e il 1914), Cristina Mazzuoli (La stazione di Tirrenia e la linea Pisa-<br />

<strong>Livorno</strong>), Andrea Melosi (Resistenza, dopoguerra e ricostruzione a <strong>Livorno</strong> 1944/48).<br />

E poi ancora le copie anastatiche di “<strong>Livorno</strong> aspetti storici-artistici” di Pietro Vigo, “Guida<br />

di <strong>Livorno</strong> antico e moderno” di Giuseppe Vivoli, “Liburni Civitas” di autori vari, “‘na sfirza<br />

di sonetti” e “Cor pepe e cor sale” di Cangillo, i “Sonetti” di Renato Fucini ecc. ecc.<br />

“Ti voglio sposare”, l'ultimo libro scritto ed edito da Corrado Nocerino,<br />

uscito nel dicembre 2012, che ha dedicato alla amata moglie Franca.<br />

mi fa ricordare la feroce espressione<br />

di un gerarca nazista:<br />

“Quando sento la parola cultura,<br />

metto la mano alla pistola”.<br />

Se <strong>non</strong> altro fu sincero. F.to<br />

Corrado Nocerino”.<br />

La scomparsa dell’adorata moglie<br />

Franca nel 2007 è stato un<br />

colpo tremendo per Corrado.<br />

Lo stesso colpo col quale rimase<br />

fulminato nel lontano<br />

giugno del 1954, quando la<br />

vide per la prima volta in un<br />

bar di via Cairoli dove faceva<br />

la commessa. Dopo avergli<br />

servito una tazzina di caffè, sul<br />

retro dello scontrino di cassa,<br />

Corrado le scrisse con la penna<br />

stilografica “Ti voglio sposare”.<br />

Divennero presto marito<br />

e moglie e misero su famiglia<br />

con l’arrivo di Patricia, Gerardo<br />

e David, tutti poi dirottati<br />

(almeno in parte) nell’attività<br />

editoriale.<br />

Uno struggente ricordo ha<br />

contraddistinto le ultime ore di<br />

vita della moglie quando, ormai<br />

immobilizzata da oltre un<br />

anno nel suo letto, fece cenno<br />

con gli occhi a Corrado di aprire<br />

un cassetto del comò, e, rovistando,<br />

vi trovò una piccola<br />

scatola con dentro un foglietto<br />

spiegazzato e ingiallito: era<br />

il vecchio scontrino fiscale con<br />

la scritta appena leggibile “Ti<br />

voglio sposare”. Era rimasto<br />

lì per 53 anni e, per la prima<br />

volta davanti a lei, crollò psicologicamente<br />

e dette sfogo<br />

alla sua disperazione.<br />

Non avere più a fianco la sua<br />

“Franchina” lo portò a cedere<br />

la famosa bancarella di via di<br />

Franco, limitandosi a stampare<br />

qualche libro per gli amici solo<br />

perché <strong>non</strong> riusciva a dire di no.<br />

Poi, sotto la spinta dei figli, ne<br />

aprì una decisamente più piccola,<br />

accanto alla vecchia bancarella,<br />

tirando fuori di nuovo<br />

il pesante shearling per ripararsi<br />

dal pungente freddo o gli abiti<br />

più leggeri per sfidare la canicola<br />

nelle giornate più calde<br />

quasi a rivivere quell’atsmofera<br />

che per tanti anni aveva felicemente<br />

condiviso con la sua<br />

anima gemella. Si era ripreso<br />

anche da qualche acciacco fisico,<br />

si era fatto crescere una<br />

folta barba bianca, aveva riallacciato<br />

le discussioni con gli<br />

amici di sempre ma soprattutto<br />

aveva trovato la forza, nel dicembre<br />

2012, di dare alle stampe<br />

quello che già sapeva essere<br />

il suo ultimo libro: Ti voglio<br />

sposare, il racconto autobiografico<br />

di 53 anni a fianco della sua<br />

amata consorte.<br />

Ciao Corrado, ora che hai ritrovato<br />

la tua Franchina, da lassù<br />

prega per <strong>Livorno</strong> affinché sia<br />

all’altezza del bene che gli hai<br />

profuso e che continui in quella<br />

attività editoriale, storica,<br />

culturale e popolare che ti ha<br />

visto grande maestro.


LIVORNO<br />

ORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong><br />

è....<br />

editoria<br />

6<br />

PRESENTATO IL LIBRO DEL FOTOGRAFO RICCARDO REPETTI<br />

Storie in movimento:<br />

<strong>Livorno</strong> gli ultimi 25 anni di clic<br />

di Stefania D'Echabur<br />

Ci sono nelle nostra città delle<br />

persone “grandi” che <strong>non</strong> sanno<br />

di esserlo.<br />

Nel caso di Riccardo Repetti, ci<br />

sono le prove: la sua fotografia<br />

lo testimonia. Quando l’uomo<br />

crea e raggiunge le vibrazioni<br />

dell’anima degli altri è un artista,<br />

<strong>non</strong> ci sono dubbi.<br />

In “Storie in movimento” il libro<br />

di Riccardo Repetti, si snoda<br />

attraverso il lavoro del fotografo,<br />

la storia di venticinque<br />

anni di <strong>Livorno</strong>.<br />

Sfogliando le pagine di “Pentafoto”<br />

il senso di appartenenza<br />

e la nostalgia per la nostra città<br />

fanno capolino: il lettore si trova<br />

catapultato nell’inconfondibile<br />

carattere labronico, a tratti<br />

goliardico ma tinto sempre di<br />

grande umanità.<br />

Tanti i fotogrammi che hanno<br />

costellato uno spaccato di tempo<br />

trascorso: fatti di cronaca,<br />

concerti, porto, fabbriche, religioni,<br />

cinema, calcio, piazze e<br />

personaggi.<br />

Ci piace <strong>Livorno</strong>, una città impregnata<br />

di storia, dai Medici<br />

con la sue Fortezze alla Porta di<br />

Piazza San Marco satura di Risorgimento.<br />

Ricca di tradizioni<br />

culinarie: con il suo cacciucco,<br />

la torta di ceci, il panino di Giovanni.<br />

Di pittori, musicisti e poeti:<br />

Modigliani, Fattori, Mascagni,<br />

Caproni… Di tradizioni<br />

sportive: le gare remiere, il calcio<br />

di Picchi, di Protti e Lucarelli.<br />

E poi: la Terrazza, il porto con<br />

le reti dei pescatori ad asciugare<br />

al sole. Personaggi illustri:<br />

Carlo Azeglio Ciampi, il Vescovo<br />

Ablondi, Italo Piccini, il Rabbino<br />

Elio Toaff, Garibaldo Benifei…<br />

Il libro di Repetti ci riporta a fat-<br />

ti e luoghi che hanno caratterizzato<br />

la nostra esistenza, in quei<br />

luoghi magici dove esisteva un<br />

orgoglio labronico.<br />

I tempi cambiano, ma in questi<br />

ultimi anni la velocità è stata<br />

folle, e credo che ci sentiamo un<br />

poco tutti depauperati di quel<br />

qualcosa che ci contraddistingueva<br />

da altre realtà cittadine.<br />

Nel giro di poco tempo sotto i<br />

nostri occhi sono venuti a mancare<br />

dei pilastri di identità come<br />

il Mercatino Americano, il Carnevale<br />

con le sue mascherine in<br />

Piazza della Repubblica, i cinema<br />

Gran Guardia, Odeon, Grande<br />

e Metropolitan, le fabbriche,<br />

negozi storici…<br />

La città è scivolata lentamente<br />

in una sorta di città dormitorio,<br />

sacrificando con grande dispiacere<br />

la sua vitalità.<br />

Mai come in questo momento il<br />

testo di Riccardo Repetti deve<br />

tornare utile per invogliare i cittadini<br />

di questa grande città a<br />

lavorare uniti per riprenderci in<br />

La copertina del libro di Riccardo Repetti.<br />

I complimenti del neo sindaco Filippo Nogarin al fotografo Riccardo<br />

Repetti autore del libro “Storie in movimento - <strong>Livorno</strong> 1987-2013”.<br />

mano le chiavi di casa.<br />

L’incontro della presentazione<br />

del libro del 19 giugno ne è stata<br />

la riprova.<br />

Presso la Caritas al cospetto del<br />

Vescovo Monsignor Simone<br />

Giusti, del direttore del Tirreno<br />

Roberto Bernabò, i giornalisti<br />

Giuseppe Mascambruno, Mauro<br />

Zucchelli e con la preziosa<br />

presenza del Sindaco Filippo<br />

Nogarin sono stati toccati temi<br />

focali di una città assopita. Lo<br />

spunto dell’occhio attento della<br />

sensibilità umana di Riccardo<br />

Repetti ha fatto da veicolo per<br />

fare conoscere la forza e la volontà<br />

di una chiave di volta per<br />

il risveglio e la messa in moto<br />

della nostra città.<br />

Il Sindaco ha sottolineato che<br />

<strong>Livorno</strong> ha un tesoro all’interno<br />

della macchina comunale di<br />

grande professionalità e con trasparenza<br />

e semplicità, lavorando<br />

sodo, grazie a questa cooperazione,<br />

le soluzioni arrivano.<br />

Un giorno la fotografia, sottolinea<br />

Nogarin, in momenti brutti<br />

della propria esistenza gli ha<br />

dato vita. Un buon auspicio che<br />

oggi ha lasciato ai tanti presenti,<br />

che la passione riporti questa<br />

città a godere di buona salute.<br />

“Storie in movimento” ha portato<br />

un contributo importante<br />

alla propria città, un libro che<br />

segna un momento storico dove<br />

chi parla di storie se ne intende.<br />

Un occhio sempre attento sul<br />

mondo, in punta di piedi è Riccardo<br />

Repetti.


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123456789012<br />

e 5<br />

LIVORNO<br />

ORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong><br />

è....<br />

Riflessione<br />

su un fatto di cronaca<br />

di Stefania D'Echabur<br />

Ciao Cosetta. Un fatto di cronaca, se conosci la persona una<br />

storia triste.<br />

Si parla tanto in questo periodo di femminicidio, violenza<br />

sulle donne, ogni giorno un fatto nuovo.<br />

Poi capita che come oggi leggi la locandina del Tirreno e<br />

trovi il viso di una persona che conosci e tutto sembra incomprensibile,<br />

come se anche tu fossi macchiato di una colpa che<br />

<strong>non</strong> hai per <strong>non</strong> avere fermato tanto male.<br />

Passato il primo momento di sconcerto, passate le lacrime<br />

arriva la riflessione.<br />

Un mare di riflessioni, perché questa era una morte annunciata.<br />

Non è dignitoso finire il corso della propria vita in<br />

questo modo. È una crudeltà per un individuo.<br />

Erano mesi che la situazione famigliare si stava sempre più<br />

aggravando per la malattia del marito che lo portava a riversare<br />

sulla moglie lo stato confusionale che gli era piombato<br />

addosso. Una modalità ahimè che spesso viaggia in tante<br />

dinamiche di coppia, quella di colpevolizzare la donna, e che<br />

purtroppo quando le cose si fanno gravi possono sfociare<br />

nella fine che ha fatto questa povera signora.<br />

Ma <strong>non</strong> mi sento di parlare di omicidio o assassinio, lei sì, è<br />

la vittima e lui un’incolpevole marito perché anche in questo<br />

caso le istituzione preposte <strong>non</strong> hanno capito la gravità del<br />

caso. Vedo una pena immensa per i figli al quale è stata<br />

uccisa la madre e che dovranno guardare di nuovo negli occhi<br />

il padre e aiutarlo, tanta pena per chi resta perché saranno<br />

investiti da una valanga di punti interrogativi senza risposta<br />

.<br />

Tutta la famiglia si era accorta che il padre dava segni di<br />

insofferenza verso la donna e cercavano un po’ tutti, dai figli<br />

ai nipoti di <strong>non</strong> lasciarla sola, era circondata da tanto amore,<br />

quello che aveva dato lei nel corso di una vita intera.<br />

Cosetta incominciava a dare i primi segni di cedimento psichico<br />

e fisico, di colpo la stanchezza in poco tempo le aveva<br />

restituito gli anni che per natura aveva sempre portato molto<br />

bene.<br />

Amava la sua casa, sempre in ordine e profumata. Cucinava<br />

per chi suonava alla sua porta anche all’ultimo minuto, <strong>non</strong><br />

faceva mai mancare un piatto caldo ai suoi cari.<br />

Vivere con un malato di Alzhaimer è come morire ogni giorno,<br />

perché hai accanto una persona che <strong>non</strong> ti riconosce più,<br />

ti toglie energia e il riconoscimento di quello che sei stato e<br />

che hai dato nel corso di un’esistenza intera per costruire<br />

l’unica ricchezza che conta, la famiglia.<br />

Credo che su questa vicenda qualcuno debba riflettere in modo<br />

serio e risolutivo. Ci dobbiamo fermare, chi di dovere provveda<br />

al più presto nel fare delle valutazioni che siano degne<br />

per gli essere umani affinché si evitino tali tragedie. Altrimenti<br />

rischiamo di cadere sempre nei soliti ragionamenti che<br />

sembrano retorici, ma che di retorico per chi li subisce hanno<br />

solo una parola, fine.<br />

7<br />

qui la tua auto<br />

è in buone mani!<br />

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L I V O R N O


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

8<br />

attualità<br />

Il governo ha approvato il decreto “Art bonus” che potrebbe sbloccare<br />

l'annosa situazione sul recupero del famoso complesso stile liberty<br />

Terme del Corallo<br />

Se <strong>non</strong> ora, quando?<br />

di Silvia Menicagli<br />

Il momento è adesso, i presupposti<br />

ci sono tutti, i meccanismi<br />

hanno iniziato a far ruotare i loro<br />

ingranaggi, è il momento di agire<br />

e realizzare il grande sogno di<br />

rivedere aperte le Terme del Corallo<br />

di Livormo.<br />

Il governo ha approvato un decreto<br />

per promuovere la cultura<br />

e il turismo. «Il dl Cultura introduce<br />

un Art bonus, sul modello<br />

Ecobonus: un sistema di<br />

incentivi fiscali per un privato<br />

che decide di fare donazioni<br />

per il restauro di un bene culturale,<br />

con un credito d’imposta<br />

del 65% in tre anni», ha<br />

spiegato il ministro Dario Franceschini<br />

per il quale dl varato<br />

dal governo «rivoluziona il<br />

Come si presenta oggi l'interno del complesso delle Terme del Corallo.<br />

Silvia Menicagli intervistata dal Tg2 durante l'ampio servizio che l'emittente<br />

ha dedicato alle fatiscenti condizioni delle Terme delle Corallo.<br />

rapporto tra pubblico e privato<br />

nella cultura». (Antonello<br />

Cherchi - Il Sole 24 Ore ).<br />

La RAI ha promosso quindi una<br />

campagna suggerita dal Decreto<br />

“Art bonus”, per la quale si<br />

devono segnalare su scala nazionale<br />

i ben storici da recuperare.<br />

A questa campagna l’Associazione<br />

onlus “Terme del<br />

Corallo” nata nel luglio del 2013<br />

ha aderito, e su segnalazione<br />

della necessità del restauro delle<br />

Terme Liberty, la giornalista<br />

del TG di RAI 2 Daniela Bisogni<br />

è giunta in città con la troupe a<br />

girare un servizio all’interno della<br />

struttura abbandonata, rimanendo<br />

lei stessa affascinata<br />

dalla magia di quel luogo e dallo<br />

stupore di come tanta indifferenza<br />

abbia condizionato la distruzione<br />

di quella bellezza.<br />

Le nostre Terme del Corallo pertanto,<br />

sono state svelate a milioni<br />

di italiani, alle 20,30 di do-<br />

menica 15 giugno, adesso, la<br />

vergogna di questo scempio<br />

culturale è sul piatto della nazione<br />

nella speranza che ciò<br />

concorra ad adoperarsi per una<br />

svelta risoluzione.<br />

L’immagine di una città è il termometro<br />

del suo stato di salute<br />

e una città che mostra il suo degrado<br />

è il simbolo di una città in<br />

ginocchio. <strong>Livorno</strong> deve rinascere<br />

dalle sue ceneri come lo<br />

fece negli anni a cavallo tra 1800<br />

e 1900, quando a causa della<br />

fine dei privilegi di cui godeva<br />

dovette reinventarsi puntando<br />

all’industria ed al turismo.<br />

Adesso le Terme del Corallo<br />

rappresentano il nuovo punto<br />

di partenza per la città, recuperarle<br />

significa recuperare la nostra<br />

identità e la nostra vocazione<br />

di accoglienza turistica.<br />

Che il nuovo sindaco e la sua<br />

giunta pongano le Terme come<br />

segue a pag. 9


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

da pag. 8<br />

punto di forza del loro programma,<br />

sarebbe veramente la svolta<br />

che tutti aspettiamo.<br />

Intanto segnalo attiva la campagna<br />

del FAI “i luoghi del cuore”<br />

che per quest’anno ha scelto<br />

le Terme del Corallo come sito<br />

storico d’interesse cittadino. La<br />

delegazione FAI livornese ha<br />

istituito una serie di punti di raccolta<br />

firme (Museo di Storia Naturale<br />

di Villa Henderson, Antiquario<br />

“Il Quadrifoglio, libreria<br />

Belforte) dove raccogliere il vostro<br />

voto.<br />

Per accedere ai fondi stanziati<br />

dalla Banca Intesa San Paolo<br />

dedicati a interventi di recupero<br />

del bene “del cuore” dobbiamo<br />

arrivare tra i primi tre siti d’Italia<br />

per numero di segnalazioni e ciò<br />

comporta raccogliere almeno<br />

70.000 firme.<br />

Possono firmare tutti, senza limite<br />

di età ne restrizioni di cittadinanza.<br />

Il voto può essere dato anche<br />

attraverso internet sul sito:<br />

http://iluoghidelcuore.it/luoghi/<br />

5959<br />

9<br />

attualità<br />

Nelle foto: altre immagini dello stato<br />

di usura e completo abbandono<br />

delle Terme del Corallo.


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

10<br />

amarcord<br />

Cinquantanni (e tanti successi) sotto la rete del volley cittadino<br />

I fratelli Cornelio e la pallavolo:<br />

un lungo amore ricontraccambiato<br />

di Marco Rossi<br />

Due date su tutte: 14 marzo 1984<br />

davanti ad oltre 3.000 persone<br />

in un palazzetto pieno come <strong>non</strong><br />

mai La Vecchia Marina perde<br />

con l’Oreca di Albizzate (BG) al<br />

5° set la finale per la promozione<br />

in serie A1 di pallavolo femminile;<br />

11 giugno 2004 Italia-<br />

Cuba (2-3) per la World League<br />

di pallavolo maschile al palasport<br />

di fronte ad oltre 6.300 spettatori.<br />

Anche nella nostra città, quindi,<br />

ha avuto i suoi acuti di tutto<br />

rispetto lo sport inventato nel<br />

1895 da William Morgan (istruttore<br />

di educazione fisica nel<br />

Massachusetts) e giunto in Italia<br />

nel dopoguerra (nel 1949 nascita<br />

della federazione italiana,<br />

FIPAV, che nel 1954 giunse anche<br />

a <strong>Livorno</strong>).<br />

Altre conferma dal primo arbitro<br />

internazionale della Toscana,<br />

Fernando Cipollone, già nel<br />

lontano 1972. O dall’allenatore<br />

2000-2007 della nazionale femminile<br />

Antonio Giacobbe, poi<br />

vincitore di 3 Coppe d’Africa<br />

maschile (Tunisia 2003, Egitto<br />

2010 e 2013) dopo aver condotto<br />

la Tunisia al secondo turno<br />

ai Mondiali 2006 (prima Nazionale<br />

africana a raggiungere<br />

l’obiettivo). O da Paolo Montagnani,<br />

il palleggiatore prima nel<br />

labronico Tomei e poi nell’Edilcuoghi<br />

di Agrigento e nel Mediolanum<br />

di Milano (con cui<br />

vinse la Coppa Coppe 1993 e<br />

giocò le due finali scudetto 92-<br />

93 e 93-94) che, divenuto allenatore<br />

di diverse squadre italiane<br />

di serie A, nel 2012 è stato<br />

chiamato a gestire la Suntory<br />

Sunbirds di Mino in Giappone.<br />

Ebbene, tutti questi successi,<br />

paradossalmente derivano da<br />

2 ragazzini che negli anni ’50<br />

scoprirono la pallavolo sulle<br />

spiagge di Tirrenia. Ascoltate<br />

perché.<br />

Gennaro Cornelio (militare in<br />

artiglieria) aveva tre figli e due<br />

di essi, Attilio (del 1939) e Giuseppe<br />

(Pino, del 1941), seguendolo<br />

al mare sul litorale pisano<br />

(prima ai Bagni Anna e poi al<br />

Bagno dell’Esercito), prima del<br />

1955 lì scoprirono l’amore della<br />

vita. La definizione <strong>non</strong> è<br />

esagerata dal momento che,<br />

pur felicemente sposati (il primo<br />

con Laura Barzellotti che gli<br />

ha dato Andrea e Gabriele, il<br />

secondo con Maria Motta che<br />

gli ha dato Francesca da cui il<br />

nipote Pietro), i due <strong>non</strong> hanno<br />

più lasciato palestre, palloni<br />

e palazzetti, giungendo a guidare<br />

da direttore tecnico le bimbe<br />

della finale coll’Oreca di cui<br />

all’inizio ed esser poi esser nominato<br />

(dopo numerosi incarichi<br />

FIPAV sia regionali che nazionali<br />

fra i quali di coautore di<br />

1958: Il corso allenatori a Celana. I cerchiati da sin. Attilio Cornelio,<br />

Franco Anderlini e Pino Cornelio.<br />

un testo tecnico sul volley) Responsabile<br />

del Settore Giovanile<br />

Nazionale della FIPAV (Attilio),<br />

ed a guidare la Giannelli di<br />

Cecina sino al 2° posto nel campionato<br />

nazionale ragazzi 1976<br />

ed a giocare la finale della Coppa<br />

delle Coppe femminile nel<br />

1979 (Pino).<br />

Prima del 1955 dicevo, perché<br />

subito dopo la fine della guerra,<br />

L'Acli Fiorentina. I cerchiati da sin. Pino e Attilio Cornelio.<br />

in una <strong>Livorno</strong> semidistrutta dai<br />

bombardamenti, dopo che la voglia<br />

di ricominciare a vivere una<br />

vita normale aveva portato anche<br />

alla nascita di un circolo ricreativo<br />

allo stabilimento della<br />

Richard Ginori e poi alla tracciatura,<br />

nel cortile della caserma<br />

provinciale dei Vigili del fuoco,<br />

di un campo di pallavolo con una<br />

rete di pescatori per partite tal-


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

11<br />

Il Tomei del 1972. Cerchiato Roberto Montagnani.<br />

volta interrotte sul più bello dalla<br />

sirena di un incendio, proprio<br />

in quest’anno, cessata l’attività<br />

pallavolistica della Richard<br />

Ginori, la parrocchia di<br />

San Matteo nel quartiere di Fiorentina<br />

registrò la nascita della<br />

società di pallavolo ACLI Fiorentina<br />

fortemente voluta dai<br />

fratelli Cornelio. L’anno dopo<br />

fu l’Oratorio Salesiano di <strong>Livorno</strong><br />

(diretto da don Bocchi) ad<br />

ospitarli mentre, contemporaneamente,<br />

sulla pallavolo aveva<br />

posto il suo massimo accento<br />

la Scuola Centrale dei pompieri<br />

e le 95 sedi provinciali erano<br />

obbligate a svolgere attività<br />

pallavolistica tanto che la FI-<br />

PAV ricevette come guida l’architetto<br />

Gherardelli del VVFF<br />

Ruini di Firenze.<br />

Nel 1958 la nostra coppia, dopo<br />

il fidanzamento, con la pallavolo<br />

convolarono a nozze grazie<br />

all’esperienza eccezionale del<br />

corso per allievi-allenatori a Celana<br />

di Bergamo ove conobbero<br />

il guru del volley nazionale<br />

Franco Anderlini (1921-1983)<br />

destinato a vincere 8 scudetti,<br />

guidare la nazionale juniores<br />

dal 1968 al 1983 ed a portare<br />

l’Italia per la prima volta alle<br />

Olimpiadi nella pallavolo nel<br />

1976 a Montreal.<br />

Da Anderlini, che pose le basi<br />

per i successi mirabolanti della<br />

nazionale di Velasco degli anni<br />

’90 (2 argenti e 3 bronzi olimpici,<br />

3 titoli mondiali, 6 europei, 8<br />

World League, 1 Coppa del<br />

Mondo, 1 Universiade, 6 Giochi<br />

del Mediterraneo) e per il<br />

record italiano dei tesserati (secondi<br />

solo al calcio), i fratelli<br />

Cornelio acquisirono amicizia,<br />

contatti (il mitico allenatore della<br />

nazionale Federzoni, l’altrettanto<br />

mitico presidente FIPAV<br />

Giannozzi), tecnica e managerialità:<br />

nell’oratorio della parrocchia<br />

di San Giuseppe fondarono<br />

subito il gruppo sportivo<br />

COR.SA.RI (che usava palloni<br />

da calcio!!!) e, dopo due<br />

anni, si trasferirono nella vicina<br />

parrocchia di Torretta di don<br />

Cesare Infunti fondando l’U.S.<br />

CSI Torretta.<br />

Gli inizi richiesero molto lavoro<br />

fra cui il livellamento del terreno<br />

per il campo, la realizzazione<br />

dell’impianto di illuminazione,<br />

l’allestimento degli spogliatoi<br />

con docce ma anche la sopportazione<br />

di, fortunatamente<br />

sporadiche, secchiate d’acqua<br />

dei vicini per qualche eccessivo<br />

rumore serale! Il presidente<br />

fu Vittorio Conti ed il quartiere<br />

accettò l’iniziativa: il campo era<br />

pieno ed i commercianti aiutavano<br />

economicamente, coi ragazzi<br />

del rione che, affascinati,<br />

accorrevano numerosi anche<br />

se, per giocare, si doveva pagare<br />

una quota mensile.<br />

Nei successivi 15 anni la pallavolo<br />

livornese registrò periodi<br />

altalenanti, con la nostra coppia<br />

impegnata su più fronti in<br />

città ed in provincia. Trasferito<br />

nel 1965 l’intero settore maschile<br />

al VVF Tomei con Attilio allenatore,<br />

il Torretta con Pino<br />

si dedicò solo a quello femminile<br />

indicendo una leva sotto<br />

la responsabilità della professoressa<br />

Mazzoni ed ottenendo<br />

nel 1969 la serie B con le 9 ragazze<br />

in gamba (come definite<br />

dal Telegrafo di allora) che rispondevano<br />

al nome di Benedetti,<br />

Braccini, Bugatti (nazionale<br />

juniores nella stagione 1968-<br />

9), Corsini, Del Vivo, Di Sacco,<br />

Lombardi, Motta, e Volpe.<br />

Fra le altre che si unirono in seguito<br />

(Bolognesi, poi parlamentare,<br />

Borghini, Fraddanni, le sorelle<br />

Villa e Trasciatti), i due<br />

maggiori talenti: Paola Frittelli<br />

e Francesca Gualandi, “oro” ai<br />

Giochi del Mediterraneo di<br />

Spalato nel settembre 1979.<br />

L’apice della pallavolo femminile<br />

labronica arrivò negli anni<br />

’80 quando (dopo il fenomeno<br />

Giannelli Cecina che in breve,<br />

sotto la guida anche di Pino<br />

Cornelio, aveva conquistato la<br />

A arrivando 2° in Coppa delle<br />

Coppe nel 1979) il presidente<br />

Luciano Lombardi ottenne per<br />

l’ex Torretta (ormai Pallavolo<br />

<strong>Livorno</strong> coi colori amaranto a<br />

sostituire gli originali giallo-neri)<br />

la sponsorizzazione dell’Immobiliare<br />

Mollisi e richiamò come<br />

Direttore Tecnico in A2 (e poi<br />

incaricato di costituire il settore<br />

giovanile) Attilio Cornelio, che<br />

nel decennio precedente aveva<br />

allenato le giovanili del Giannelli<br />

Cecina.<br />

Tornate Paola Frittelli e Francesca<br />

Gualandi, con sponsor La<br />

Vecchia Marina, si raggiunse<br />

l’alta classifica. L’anno 1983-84<br />

risulterà indimenticabile con la<br />

promozione in A1, come detto,<br />

svanita solo al 5° set dello scontro<br />

diretto con l’Oreca di Albizzate<br />

in un palasport affollato da<br />

oltre 3.000 spettatori, ma per difficoltà<br />

economiche nel 1985 il titolo<br />

venne venduto assieme ad<br />

alcune atlete al S. Croce.<br />

Frattanto era esplosa anche la<br />

pallavolo maschile. Nel 1980, infatti<br />

(dopo i risultati dei precursori<br />

Montagnani, Pulidori e<br />

Zanghi) era divenuto nuovo comandante<br />

dei VVFF di <strong>Livorno</strong><br />

l’ing. Fabrizio Ceccherini, ex ottimo<br />

giocatore e grande appassionato<br />

che lascerà talmente il<br />

segno da aver spinto qualcuno<br />

a dividere la pallavolo maschile<br />

livornese in tre periodi: prima,<br />

durante e dopo Ceccherini.<br />

In tre anni dalla C alla A2 e nel<br />

1987 gli ex nazionali del CUS<br />

amarcord<br />

Pisa Innocenti, De Marinis e<br />

Crella con anche il collega Lazzeroni<br />

(reduce dalle Olimpiadi di<br />

Seul) l’anno successivo.<br />

Nel 2000, sponsor Zama, giunsero<br />

pure il nazionale australiano<br />

<strong>Lug</strong>ge (2,05) ed argentino<br />

Zulianiello (2,00) e si ottenne il<br />

7° posto.<br />

Poi tutto un susseguirsi di grandi<br />

stranieri: il nazionale cecoslovacco<br />

Galis, gli argentini Cannestracci,<br />

Tessore, Colla, Roman<br />

e Milinkovic (2,05), i russi Yaremenko,<br />

Cernichof, Cerednik<br />

(olimpionico) e Sogrin, i cubani<br />

Marshall e Valdess, l’olandese<br />

Vos, il tedesco Vedler e l’americano<br />

Salmon.<br />

Anche i sogni però, prima o poi,<br />

finiscono ed il ventennio fantastico<br />

guidato tecnicamente da<br />

Montagnani sr. (il padre del Paolo<br />

di cui all’inizio) ed Antonio<br />

Giacobbe, giunse al termine a<br />

febbraio 2001 quando l’ing.<br />

Ceccherini lasciò <strong>Livorno</strong> per<br />

l’incarico prestigioso di direttore<br />

generale a Torino e Genova:<br />

al termine della stagione la serie<br />

A2 venne venduta.<br />

Termina qui una carrellata di 50<br />

anni sotto la rete del volley cittadino<br />

ed ai due ragazzini, ormai<br />

solo un po’ ingrigiti sulle<br />

tempie ma tuttora iperattivi seppur<br />

in pensione (Pino presidente<br />

del Comitato provinciale Fipav,<br />

ed Attilio tuttora responsabile<br />

dei settori giovanili del<br />

Volley <strong>Livorno</strong>) invece della rituale<br />

domanda sull’eventuale<br />

presenza di rimpianti o nostalgie<br />

chiedo se hanno mai pensato<br />

al divorzio dalla pallavolo<br />

mon-amour. Mi risponde Attilio,<br />

con Pino che sorride e fa<br />

cenno di sì con la testa: “Non<br />

fu un amore casuale, al colpo<br />

di fulmine facemmo seguire<br />

un’impostazione di vita e familiare<br />

a 360 gradi, addirittura<br />

scegliendo professioni<br />

che <strong>non</strong> ci intralciassero ma<br />

ci lasciassero liberi i pomeriggi<br />

(Pino insegnante e poi a<br />

lungo preside, Attilio funzionario<br />

INPS, ndr). Le siamo stati<br />

sempre fedeli, senza alcun<br />

adulterio, e la pallavolo <strong>non</strong><br />

ci ha mai deluso”.<br />

Evviva.


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

12<br />

attualità<br />

La vecchia giunta ha stanziato 25mila euro ma ne occorrono altrettanti - L'impegno della Ass. «G. Borsi»<br />

A quando<br />

i lavori<br />

per il restauro<br />

del Famedio?<br />

ma siamo ancora distanti<br />

dalla cifra finale che è stata<br />

quantificata in 50mila euro.<br />

E’ auspicabile raggiungere<br />

questo traguardo magari mettendo<br />

in evidenza i nomi dei<br />

donatori.<br />

L’opuscolo Guida al Famedio<br />

di Montenero (andato a ruba<br />

ed ora alla seconda ristampa)<br />

è stato un valido mezzo<br />

per fare promuovere questa<br />

bella iniziativa.<br />

Il Famedio restaurato e ridipinto<br />

darebbe maggior risalto<br />

alla magnifica piazza e<br />

l’insieme Santuario e Famedio<br />

migliorerebbero il magnidi<br />

Giovanni Giorgetti<br />

L’Associazione Giosuè Borsi<br />

, che da anni ha la “tutela<br />

etica” del monumento, si prodiga<br />

da tempo, con conferenze<br />

e opuscoli, a mantenere<br />

vivo il ricordo del luogo ove<br />

sono sepolti: Francesco Domenico<br />

Guerrazzi (1804 -<br />

1873), Carlo Bini (1806 -<br />

1842), Enrico Pollatrini (1817<br />

- 1876), Paolo Emilio Demi<br />

L’interessante opuscuolo dedicato alla Guida del Famedio<br />

a cura dell’Ass. G. Borsi (Ed. Il Quadrifoglio)<br />

(1798 - 1863), Giovanni Fattori<br />

(1825 - 1908), Giovanni<br />

Marradi (1851 - 1922), Mario<br />

Puccini (1869 - 1920) e Ernesto<br />

Rossi (1827 - 1896) e<br />

ricordati da lapidi: Giosuè<br />

Borsi (1888 - 1915), Guelfo<br />

Civinini (1873 - 1954), Pietro<br />

Mascagni (1863 - 1945),<br />

Amedeo Modigliani (1884 -<br />

1928), Dario Niccodemi<br />

(1874 - 1934) e Gustavo Salvini<br />

(1859 - 1930).<br />

Il Famedio ha urgente bisogno<br />

di interventi<br />

per impedire<br />

le infiltrazioni<br />

di<br />

pioggia dalla<br />

terrazza sovrastante,<br />

purtroppo i<br />

25.000 euro,<br />

già stanziati<br />

dalla vecchia<br />

giunta, <strong>non</strong><br />

sono sufficienti;<br />

ne occorrono<br />

altrettanti<br />

e<br />

l’Associazione<br />

Giosuè<br />

Borsi sta<br />

bussando le<br />

porte a vari<br />

enti e privati.<br />

Attualmente<br />

è riuscita a<br />

raccoglierne<br />

altri 11mila<br />

Le infiltrazioni d'acqua che hanno deturpato l'edicola dedicata a Giovanni Marradi.<br />

fico richiamo turistico.<br />

Altra considerazione: <strong>Livorno</strong><br />

pullula di associazioni e<br />

scuole per cui sarebbe auspicabile<br />

che ognuna di loro si<br />

prendesse cura di un monumento,<br />

un aiola, un pezzo di<br />

marciapiede, una panchina,<br />

ecc.<br />

Tutto questo per far crescere<br />

lo spirito civico e mantenere<br />

e conservare la nostra bella<br />

città.<br />

L’Associazione Giosuè Borsi<br />

lo fa da anni per il Famedio<br />

ove i soci, regolarmente, vanno<br />

a spazzare e a pulire le<br />

edicole.<br />

Il complesso del Famedio visto dall'aereo. (foto Onorati)


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

Viole del pensiero<br />

Un giochino di vocali e parole:<br />

l’aglio, l’eglio, l’oglio, l’uglio;<br />

ecco, ci siamo arrivati, togliamo<br />

l’apostrofo e si scrive luglio.<br />

Che mese! Perché è estate e<br />

l’estate è la manna dei poveri, il<br />

sole e il calore sono benefici per<br />

tutti, anche per i più poveri che,<br />

in tempi passati, potevano procurarsi<br />

da mangiare con la frutta<br />

in credenza e spigolature<br />

dopo la mietitura.<br />

Nell’orto si raccolgono agli, patate,<br />

cipolle, cetrioli, fagioli essiccati,<br />

fagiolini freschi, pomodori,<br />

peperoni, melanzane, zucchini.<br />

Si cimano angurie e meloni,<br />

si trapiantano cardi, cavoli<br />

di Bruxelles, cavoli verza autunno-vernini.<br />

Si seminano bietole<br />

da coste e da foglia, fagiolini,<br />

finocchi precoci, radicchi, ravanelli,<br />

rucola, scarola.<br />

Nel pollaio si vaccinano polli e<br />

faraone contro il vaiolo.<br />

In cucina si preparano - perché<br />

è il mese migliore - marmellate,<br />

frutta sciroppata e essiccata,<br />

gelatine, sciroppi, giardiniere,<br />

salamoie e sottaceti. (Basta una<br />

ciotola di aceto per allontanare<br />

le mosche). In giardino si seminano<br />

le fioriture autunnali: calendula,<br />

bellis, diantus, alisse,<br />

digitale, mattiola, silene, viole<br />

del pensiero.<br />

Estate<br />

Calda estate tutta d’oro che cos’hai<br />

nel tuo tesoro?<br />

Pesche, fragole, susine, spighe<br />

e spighe senza fine<br />

prati verdi e biondi fieni, lampi,<br />

tuoni e arcobaleni;<br />

giorni lunghi, notti belle, con le<br />

lucciole e le stelle.<br />

Le date<br />

Venerdì 4 luglio la terra raggiunge<br />

la massima distanza dal sol:<br />

circa 152 (centocinquanta due)<br />

milioni di chilometri.<br />

Sabato 12 S. Giovanni Gualberto,<br />

fondatore dei Vallambrosani.<br />

a cura di Arrigo Melani<br />

Domenica 13 anniversario dell’Istituzione<br />

dell’arma dei Carabinieri<br />

(1814).<br />

Sabato 19, il Sesto Caio Baccelli<br />

ci dice “cielo coperto”.<br />

Il 20 nascita di Francesco Petrarca<br />

(1304) e sbarco del primo<br />

uomo sulla Luna (1969). Il 27,<br />

domenica, nascita di Giosuè Carducci<br />

(1835). Il 31, giovedì e S.<br />

Ignazio di Lojola, festa dei mercanti<br />

di lana, nascita di Giovanni<br />

Vasari (1511): il giorno si è accorciato<br />

dal 21 Giugno di ben 51<br />

(cinquantuno) minuti.<br />

Una ricetta<br />

di polpetti luglierini<br />

In un tegame di terracotta mettete<br />

olio, prezzemolo e aglio tritati,<br />

uno zenzero, i polpetti luglierinipuliti<br />

e ben scolati dall’acqua<br />

e un pizzico di sale. Coprite<br />

e tra il tegame ed il coperchio<br />

mettete un foglio di carta<br />

gialla. Devono cuocere venti<br />

minuti. Serviteli su fette di pane<br />

casereccio.<br />

13<br />

spigolature<br />

L’erbapepe<br />

spigolature<br />

della <strong>Livorno</strong> vecchia e <strong>non</strong><br />

e di una panzanella<br />

ovvero pane<br />

nella “zanella”<br />

cioè nella zuppiera<br />

Si prendono delle “michette”<br />

(fette molto spesse di pane reso<br />

croccante perché ripassato in<br />

forno) e si bagnano con acqua.<br />

Quando si sono ammorbidite si<br />

strizzano bene e si mettono nella<br />

zuppiera.<br />

Vanno condite con abbondante<br />

olio, sale e pepe. In una ciotola<br />

si mettono dei pomodori, che<br />

devono essere ben maturi e sodi,<br />

tagliati a pezzi con del sale. Quando<br />

hanno fatto una bella quantità<br />

di acqua, si aggiungono al<br />

pane che verrà così inzuppato<br />

del liquido. A piacere si possono<br />

aggiungere basilico, cetrioli,<br />

cipolle tagliate ad anelli, acciughe<br />

e qualche pezzetto di tonno,<br />

precedentemente tenuto a<br />

bagno nell’acqua per togliere<br />

l’eccesso di sale.<br />

Il mese<br />

“Julius”, di Giulio, mese intitolato<br />

a Giulio Cesare dopo la sua<br />

morte: detto prima quintile,<br />

come quinto nell’anno e divenuto<br />

poi settimo.<br />

Un detto: vendere il sol di luglio,<br />

una cosa che abbonda.<br />

Ancora un detto: farsi onore col<br />

sol di luglio... vantare un merito<br />

che <strong>non</strong> si sia. <strong>Lug</strong>liatico: di uva<br />

che matura di luglio.<br />

Saggezza popolare<br />

Chi ha il capo di cera <strong>non</strong> vada<br />

al sole.<br />

Somari carichi di viveri<br />

<strong>Lug</strong>lio è un mese asciutto che<br />

vede il raccolto. E’ dunque tempo<br />

di stare allegri, di riposarsi e<br />

curarsi i malanni causati dalla<br />

fatica del lavoro. In questo<br />

mese, fin dai primi del ‘900, si<br />

cominciò ad andare al mare e la<br />

spiaggia diventò un luogo di<br />

aggregazione soprattutto per<br />

bambini e i giovani.<br />

Agli anziani, per alleviare i dolori<br />

causati dal duro lavoro, facevano<br />

“le sabbiature”, unica<br />

terapia, per altro gratuita, per le<br />

loro artrosi. I giovani sii esibivano<br />

agli occhi delle ragazze<br />

con tuffi in mare acrobatici e rischiosi.<br />

In certi luoghi raggiungevano<br />

la spiaggia di primissimo<br />

mattino, con somari carichi<br />

di viveri che però venivano<br />

“spartiti” generosamente fra<br />

tutti gli amici bagnanti.<br />

Ancora saggezza<br />

popolare<br />

Al gioco si conosce il galantuomo.<br />

Ce lo dice ancora il Sesto Cajo:<br />

giocate l’ambo 19, 35 e per il lotto<br />

7, 19, 35, 79, 90. E.. buona fortuna!<br />

AESUS, ATIS, AESTAS = CAL-<br />

DO, stagione calda che dura da<br />

Giugno a Settembre. Poi c’è<br />

“l’estate di S. Martino”, verso il<br />

10 novembre, per celebrare gli<br />

amori di uomini anziani.<br />

La fonte di questi scritti è sempre<br />

“Lo Strolago di Brozzi”, il<br />

vero Sesto Cajo Baccelli, fratello<br />

maggiore di Settimo Cajo Baccelli,<br />

nipote del celebre Rutilio<br />

Benincasa, astronomo - cabalista,<br />

soprannominato - appunto<br />

- lo “strolago di Brozzi”, editore<br />

del Lunario per l’anno 2014 e<br />

che si presenta così:<br />

Io son Sesto Cajo e son Baccelli<br />

leggo il presente e anche nel futuro<br />

se sembrano finiti i giorni belli<br />

vi prego <strong>non</strong> sbattetemi nel muro.<br />

Dopo la pioggia viene sempre il sole<br />

la storia si ricicla come vuole.<br />

Principio delle stagioni<br />

PRIMAVERA:<br />

20 Marzo alle ore 17,57<br />

ESTATE:<br />

21 Giugno alle ore 11,51<br />

AUTUNNO:<br />

23 Settembre alle ore 3,28<br />

INVERNO:<br />

22 Dicembre alle ore 0 e 02<br />

ECLISSI<br />

Durante il 2014 si avranno quattro<br />

eclissi, due di Sole e due di<br />

Luna. Il 15 Aprile, di Luna; il 29<br />

Aprile di Sole; l’8 ottobre di<br />

Luna, il 23 Ottobre di Sole: ahimé,<br />

tutte invisibili dall’Italia.


LIVORNO<br />

ORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong><br />

è....<br />

14<br />

attualità<br />

Abbiamo letto di numerosi appelli per la città che auspicano iniziative che possano produrre<br />

e promuovere attività economicamente rilevanti anche in ambito culturale<br />

La <strong>Livorno</strong> che vorremmo<br />

di Marcello Faralli<br />

Il Prof. Paolo Dario.<br />

Archiviata, con risultato a<br />

sorpresa, la competizione<br />

per l’elezione del nuovo sindaco<br />

di <strong>Livorno</strong> le aspettative<br />

dei livornesi, e <strong>non</strong> solo<br />

di quelli che hanno votato<br />

Filippo Nogarin, sono grandi.<br />

Non mancheranno certo<br />

analisi, sollecitazioni, interventi<br />

da parte di forze politiche,<br />

sociali, imprenditoriali,<br />

uomini di cultura (che ce ne<br />

sono tanti in questa bistrattata<br />

città!).<br />

Il primo, di notevole rilevo<br />

anche per la sua veste di<br />

scienziato, è del professor<br />

Paolo Dario. Già candidato<br />

in pectore alla carica di sindaco.<br />

<strong>Livorno</strong> deve tornare ad essere<br />

la “città delle nazioni”<br />

che fu nel ‘600. Inclusiva,<br />

capace di “sfruttare” i talenti<br />

che possiede in campo artistico,<br />

culturale, manageriale.<br />

Gli slogan alla base di<br />

questo percorso, secondo<br />

Dario, sono: “Smart cities” e<br />

“Social innovation”. Impegnarsi,<br />

cioè, a ricreare una<br />

città elegante, alla moda, dinamica,<br />

accogliente <strong>non</strong> solo<br />

attraverso l’utilizzo degli strumenti<br />

che il progresso tecnologico<br />

mette a disposizione<br />

ma anche, e soprattutto, delle<br />

relazioni multidisciplinari<br />

che esso consente e le dimensioni<br />

multiculturali proprie<br />

della città. Questa opera di<br />

ricostruzione e di rilancio <strong>non</strong><br />

può prescindere dal rinnovamento<br />

sociale che includa<br />

anche coloro che fino ad ora<br />

sono stati esclusi, perché<br />

solo così si possono attivare<br />

dinamiche che generano attività<br />

nuove economicamente<br />

rilevanti, anche in ambito culturale.<br />

E’ inutile ripetere qui: “con la<br />

cultura <strong>non</strong> si mangia”. In<br />

questa città invece si sono<br />

perse tante occasioni che,<br />

legando insieme cultura e turismo,<br />

avrebbero prodotto attività<br />

economicamente rilevanti<br />

e tanti posti di lavoro.<br />

UNa splendida immagine aerea della Fortezza Nuova. (foto Onorati).<br />

E’ ormai chiaro a tutti che i<br />

tempi in cui la grande industria<br />

e il settore pubblico erano gli<br />

unici elementi trainanti dell’economia<br />

sono finiti per sempre.<br />

Oggi <strong>non</strong> è più così e<br />

continuare a pensare che si<br />

possa tornare indietro è un illusione<br />

con conseguenze destinate<br />

ad aggravare il declino.<br />

In questi giorni, anche sull’onda<br />

dell’entusiasmo (almeno<br />

per una parte dei cittadini) che<br />

ha portato al cambiamento dei<br />

vertici dell’Amministrazione<br />

Comunale si sono ascoltati<br />

interventi e letti appelli di intellettuali<br />

che auspicano, oltre<br />

un governo efficiente e trasparente,<br />

iniziative che producano<br />

e promuovano attività<br />

economicamente rilevanti anche<br />

in ambito culturale.<br />

E di opportunità eccome se<br />

ce ne sono!<br />

L’appello lanciato da Silvia<br />

Menicagli (che riportiamo alle<br />

pagg. 8 e 9, ndr), da sempre<br />

impegnata nella strenua battaglia<br />

per il recupero delle Terme<br />

del Corallo (sulle quali ha<br />

scritto un interessante volume)<br />

per la raccolta di firme a<br />

sostegno di una campagna<br />

che avvii concretamente, anche<br />

attraverso associazioni<br />

ambientaliste, il recupero di<br />

questo monumento, va in questa<br />

direzione. C’è già chi mette<br />

in rete proposte e progetti<br />

per rilanciare l’intero complesso<br />

che, agli inizi del novecento,<br />

veniva considerato come<br />

la “Montecatini al mare”<br />

E il recupero di un monumento<br />

storico <strong>non</strong> è solo un’operazione<br />

culturale ma apre prospettive<br />

innovative che vanno<br />

ben oltre la mera attività<br />

museale.<br />

E poi il turismo crocieristico<br />

per il quale i convegni si sprecano<br />

(l’ultimo della Camera di<br />

Commercio di poche settima<br />

segue a pag. 15


LIVORNO<br />

ORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong><br />

è....<br />

15<br />

attualità<br />

da pag. 14<br />

na fa), senza che si arrivi a<br />

iniziative concrete che attraggano<br />

i croceristi che arrivano<br />

(anche se sempre in minor<br />

numero) nel nostro porto. Che<br />

gran parte di essi sia orientata<br />

verso le città d’arte della<br />

Un particolare dell'interno della<br />

Fortezza Vecchia. (foto Onorati)<br />

Pensionato “La Provvidenza”<br />

Centro residenziale per anziani autosufficienti (uomini e donne)<br />

Camere singole e ampio giardino<br />

Via Baciocchi 15 - Tel. 0586/809.029 - <strong>Livorno</strong><br />

La Terrazza Macagni eparte del lungomare livornese. (foto Onorati)<br />

Toscana (Firenze in primis)<br />

è comprensibile e costituisce<br />

un flusso inarrestabile,<br />

ma chi promuove adeguatamente<br />

<strong>Livorno</strong> come tappa<br />

importante del “Gran Tour” di<br />

artisti e letterati che è stata<br />

nel ‘700 e nell’800? Sono arrivati<br />

qui, lasciando tracce indelebili<br />

e documenti preziosi<br />

(la recente mostra sul 250° anniversario<br />

della prima edizione<br />

“Dei delitti e delle pene” di Cesare<br />

Beccaria), stampata a <strong>Livorno</strong>,<br />

ne è, tra tante altre, la<br />

prova.<br />

Attraverso le numerose testimonianze,<br />

la copiosa documentazione<br />

esistente nella<br />

nostra come in altre biblioteche,<br />

ma anche in mostre<br />

in giro per l’Europa, si potrebbe<br />

costruire un’identità di<br />

alto profilo multiculturale della<br />

città, diverso dalla percezione<br />

becera che spesso se<br />

ne da, anche con un malcelato<br />

compiacimento. E promuovere,<br />

poi, questa immagine<br />

anche attraverso percorsi<br />

cittadini alla scoperta di<br />

monumenti di alto valore storico<br />

e culturale: le Fortezze,<br />

il museo Civico Fattori, il nostro<br />

splendido lungomare di<br />

per sé racconto di una storia<br />

con lo Scoglio della Regina, i<br />

Bagni Pancaldi, l’Albergo Palazzo,<br />

l’Accademia Navale e<br />

tanto altro ancora.<br />

Tutto ciò unito anche a una<br />

valorizzazione del territorio<br />

della provincia, che offre produzioni<br />

enogastronomiche di<br />

eccellenza, potrebbe andare<br />

a costruire un “brand” spendibile<br />

<strong>non</strong> solo per i croceristi<br />

ma per una vasta platea di turisti<br />

nazionali e internazionali<br />

che ancora percepiscono <strong>Livorno</strong><br />

come luogo scanzonato<br />

e beffardo dove oltre alla<br />

satira scoppiettante del “Vernacoliere”<br />

altro <strong>non</strong> c’è.<br />

Credo di interpretare così, almeno<br />

in parte, le dotte e puntuali<br />

argomentazioni del professor<br />

Dario che riportavo per<br />

rimettere in cammino la rinascita<br />

di questa città<br />

S. Benedetto:<br />

E' già<br />

iniziata<br />

la festa del<br />

bicentenario<br />

I duecento anni scadono nel<br />

2017 ma alla parrocchia di San<br />

Benedetto stanno già per partire<br />

le manifestazioni per festeggiare<br />

al meglio il bicentenario<br />

della chiesa, che appunto<br />

vide la luce nel lontano 1817<br />

quando, grazie alla donazione<br />

di benefattori e alla concessione<br />

del Granduca di Toscana, si<br />

diede inizio alla costruzione di<br />

questo “monumento” ai confini<br />

dell’allora città, al di là<br />

del pentagono del Buontalenti,<br />

quasi in “campagna” in<br />

quello che era territorio di<br />

competenza della Chiesa<br />

di.....Salviano!<br />

Grazie ad un attivo ed appassionato<br />

gruppo di lavoro intanto<br />

si è dato alle stampe il<br />

primo fascicolo che ripercorrerà<br />

a ritroso la storia della chiesa<br />

di piazza XX Settembre, attraverso<br />

i ricordi, personaggi<br />

e storie talvolta inedite ed originali.<br />

Questo primo volume<br />

riguarda il periodo dal 1940 al<br />

1970; nel prossimo anno sarà<br />

presa in considerazione la storia<br />

dal 1970 ai giorni nostri,<br />

mentre nel 2016 quella più<br />

lontana, dal 1817 al 1940.


LIVORNO<br />

ORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong><br />

è....<br />

quiz & livornesità<br />

16<br />

La storia delle nostre strade<br />

...a spasso<br />

per la città<br />

dallo Stradario Storico di <strong>Livorno</strong>, antico,<br />

moderno e illustrato di Beppe Leonardini<br />

e Corrado Nocerino e della<br />

Editrice Nuova Fortezza di <strong>Livorno</strong>.<br />

Via Arturo Conti - Da via Mario<br />

Puccini a via dei Macchiaioli. E'<br />

così denominata dal 1927 per<br />

ricordare l'architetto livornese<br />

(1823-1900).<br />

Via Luigi Boccherini - Da via di<br />

Salviano ai campi (lato mare).<br />

Sorta nel 1970 per onorare la<br />

memoria del celebre violoncellista<br />

e compositore lucchese<br />

(1743 - 1805). Il Boccherini<br />

pubblicò numerose opere ed è<br />

ricordato per il suo famoso "minuetto".<br />

Lavorò per Principi e<br />

regnanti e, finito in miseria e<br />

ammalato di tisi, morì a Madrid<br />

all'età di 62 anni.<br />

Via Pastrengo - Da via del Mare<br />

a via G. Salvestri (Ardenza). Fu<br />

così denominata nel 1892 per<br />

ricordare la vittoria riportata<br />

dall'esercito piemontese guidato<br />

da Carlo Alberto, sulle truppe<br />

del Maresciallo Radetzsky, nell'aprile<br />

del 1848, durante la prima<br />

guerra d'Indipendenza. Pastrengo<br />

è un piccolo comune<br />

della provincia di Verona.<br />

Proverbi<br />

livornesi<br />

✔ A me la minestrina 'un<br />

me l'incaci.<br />

✔ Un c'è peggio ch'esse'<br />

gallina e un pote' fa'<br />

l'ovo.<br />

✔ Sei più bugiardo te che<br />

di tutte le lapidi der cimitero.<br />

Quiz a punteggio per saggiare la tua livornesità<br />

LIVORNESE DOC O ALL’ACQUA DI ROSE?<br />

Scoprilo rispondendo a queste domande; quindi controlla punteggio e valutazione:<br />

1<br />

In<br />

quale anno è sorto il Teatro<br />

Pio X, conosciuto anche<br />

come Teatro dei Cappuccini?<br />

A 1958<br />

B 1903<br />

C 1947<br />

2<br />

Dove<br />

A<br />

B<br />

C<br />

3<br />

In<br />

si trova lo Studio<br />

d'Arte dell'800?<br />

Via Michon<br />

Piazza Goldoni<br />

Via Roma<br />

quale anno è scomparso<br />

Beppe Orlandi?<br />

A 1990<br />

B 1963<br />

C 1978<br />

4<br />

In<br />

quale anno fu inaugurato<br />

il Teatro Avvalorati?<br />

A 1782<br />

B 1880<br />

C 1907<br />

5<br />

Per<br />

A<br />

B<br />

C<br />

6<br />

Chi<br />

A<br />

B<br />

C<br />

7<br />

In<br />

quale attività è ricordato<br />

Raffaello Lambruschini cui è<br />

dedicata una via cittadina?<br />

Pedagogista<br />

Letterato<br />

Scienziato<br />

fu l'autore dell'edificio detto<br />

dei Tre Palazzi (tra il Comune<br />

e la Camera di Commercio?)<br />

G. Del Fantasia<br />

G. B. Foggini<br />

B. Buontalenti<br />

quale anno fu ricollocata sul<br />

ponte di Via della Madonna la statua<br />

di S. Giovanni Nepomuceno?<br />

A 1922<br />

B 1958<br />

C 1946<br />

8<br />

In<br />

A<br />

B<br />

C<br />

quale quartiere si trova<br />

via Pompilia?<br />

Sorgenti<br />

Shangay<br />

Borgo Cappuccini<br />

RISPOSTE: 1 (B), 2 (C), 3 (B), 4 (A), 5 (A), 6 (B), 7 (c), 8 (B), 9 (B), 10 (A), 11 (A), 12 (B)<br />

Meno di 2 risposte corrette: all’acqua di rose - Da 3 a 6 risposte corrette: sui generis<br />

Da 7 a 10 risposte corrette: alla moda - Nessun errore: LIVORNESE DOC honoris causa<br />

Quiz visivo e di orientamento a conferma del tuo grado di livornesità<br />

Che razza di livornese sei?<br />

...di SCOGLIO,<br />

di FORAVIA<br />

o... PISANO?<br />

Qui a fianco c'è la foto di una strada<br />

della tua città. Sai riconoscere di<br />

quale via si tratta?<br />

9<br />

Chi<br />

A<br />

B<br />

C<br />

10 scrisse nel 1764 il<br />

"Giornale della città e<br />

porto di <strong>Livorno</strong>"?<br />

Giuseppe Piombanti<br />

Bernardo Prato<br />

Pietro Vigo<br />

Da quanti anni la Madonna<br />

di Montenero è patrona<br />

di <strong>Livorno</strong>?<br />

A 450<br />

B 243<br />

C 322<br />

11 A<br />

B<br />

C<br />

12 In quale chiesa c'è un altare<br />

dedicato ai santi Crespino<br />

e Crespiano?<br />

San Giovanni<br />

SS. Pietro e Paolo<br />

San Jacopo<br />

Nei 60 derby tra Pisa e <strong>Livorno</strong> dall'istituzione<br />

del girone unico quanti<br />

ne ha persi la squadra amaranto?<br />

A 18<br />

B 9<br />

C 23<br />

Se trovi degli errori in questo<br />

giornale, tieni presente<br />

che sono stati messi di proposito.<br />

Abbiamo cercato di<br />

soddisfare tutti, anche coloro<br />

che sono sempre alla<br />

ricerca di errori!<br />

Se rispondi ESATTAMENTE significa<br />

che sei un... livornese di scoglio!<br />

Se rispondi CONFONDENDO la via<br />

con altra della stessa zona, significa<br />

che sei un...livornese di foravia,<br />

Se NON RIESCI A CAPACITARTI<br />

di quale via si tratta, allora significa<br />

che... sei un pisano!<br />

Per la risposta, vedi pag. 19<br />

Grado di difficoltà:


LIVORNO<br />

ORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong><br />

è....<br />

cento anni fa...<br />

17<br />

<strong>Lug</strong>lio 1914<br />

Che mese fu questo! L’Europa<br />

stava avviandosi verso la disastrosa<br />

guerra che, qualche mese<br />

dopo, coinvolse anche la nostra<br />

Italia. La spinta, cioè, la decisione<br />

finale per aprire un grande<br />

conflitto europeo, fu l’assassinio<br />

dell’erede al trono austriaco Francesco<br />

Ferdinando e della moglie<br />

Sofia. Il principe era nato a Graz<br />

il 18 dicembre 1863 ed era figlio<br />

primogenito dell’Arciduca Carlo<br />

Luigi fratello di Sua Maestà l’Imperatore<br />

Francesco Giuseppe e<br />

della principessa Maria Annunziata<br />

di Borbone della Corte di<br />

Napoli. Era il 28 giugno. L’Arciduca<br />

ordinò un lutto di Corte per<br />

sei settimane di cui quattro “gran<br />

lutto” e due “piccolo lutto”.<br />

Questo duplice assassinio fu considerato<br />

il “casus belli” che poi<br />

dette inizio a quella che la storia<br />

ricorda come la “prima guerra<br />

mondiale” quella guerra che, purtroppo,<br />

causò la morte di oltre 9<br />

milioni di soldati e almeno cinque<br />

milioni di civili! Infatti, la<br />

situazione europea era gravissima<br />

ed il 28 di questo mese il governo<br />

austriaco notificò alla Serbia<br />

la dichiarazione di guerra.<br />

Sui giornali si leggeva “ci troviamo<br />

in un momento in cui sono necessari<br />

l’amore di patria e virtù<br />

della nazione ungherese. Ogni cittadino<br />

dovrà essere pronto a sacrificarsi<br />

fino all’ultima goccia di<br />

sangue sull’altare della Patria”.<br />

Ed eccoci nella nostra Italia. Già<br />

dall’inizio del mese il Governo<br />

stava trattando la formazione di<br />

nuove leggi tributarie e le reazioni<br />

presso la Camera dei deputati<br />

MACELLERIA<br />

Cantini<br />

Alessandro<br />

Mercato Centrale<br />

Banco n° 130<br />

Cell. 331.206.39.21<br />

L I V O R N O<br />

100<br />

anni<br />

da un secolo<br />

all’altro...<br />

fatti, fattarelli<br />

e fattacci<br />

a cura di Cesare Favilla<br />

erano molto accese ma, il senso<br />

di responsabilità aveva sempre il<br />

sopravvento e l’ostruzionismo<br />

falliva e il Parlamento otteneva la<br />

fiducia. Il giorno sette del mese la<br />

Camera chiuse i battenti per un<br />

periodo di riposo. Le ferrovie dello<br />

Stato continuavano a migliorare<br />

il loro servizio in tutta la penisola<br />

<strong>non</strong>ostante il fatto che le spese<br />

per i servizi aumentavano ogni<br />

giorno.<br />

Verso la metà del mese vennero<br />

chiamati al servizio militare i nati<br />

nell’anno 1891. Sempre in continuo<br />

aumento erano gli italiani che<br />

si recavano all’estero per assicurarsi<br />

un sicuro lavoro. Le statistiche<br />

ufficiali indicavano che nel<br />

1912 l’esodo per le “Americhe”<br />

(Stati Uniti e America del sud)<br />

contava il bel numero di 556.326<br />

persone. Da aggiungere a questi i<br />

72.154 che nel 1912 e 111.500<br />

che nel 1913 emigrarono in Argentina.<br />

Altri emigrarono in Canada:<br />

18.991 nel 1912 e 30.699<br />

nel 1913.<br />

Ed ora, ecco qualche notizia relativa<br />

alla nostra <strong>Livorno</strong>. Di quando<br />

in quando ma, purtroppo molto<br />

spesso, si ripetevano i dissidi<br />

tra le due importanti associazioni<br />

di aiuto per i cittadini. La “Pubblica<br />

Assistenza” e la “Misericordia”<br />

si urtavano spesso e chi ci<br />

rimetteva erano sempre coloro<br />

che avevano. bisogno di un aiuto<br />

immediato. Comunque, ambo le<br />

associazioni erano ben volute dalla<br />

cittadinanza almeno quando si<br />

presentava la richiesta del loro ottimo<br />

servizio e appassionato ed<br />

immediato aiuto. Proprio all’inizio<br />

del mese le due associazioni<br />

di assistenza prestarono un ottimo<br />

ed immediato servizio in Via<br />

Pompilia dove si era sviluppato<br />

un pauroso incendio in una fabbrica<br />

di fiammiferi di legno di proprietà<br />

di Gino Taccini dove, ringraziando<br />

il Signore, nessuno fu<br />

seriamente ustionato.<br />

La stazione ferroviaria era sempre<br />

in grande attività. Molte erano<br />

le persone che arrivavano nella<br />

nostra città per godersi qualche<br />

giorno di mare sia sui Bagni<br />

Pancaldi o “sugli scogli” sempre<br />

affollati come i trams che trasportavano<br />

i molti turisti. A “Pancaldi”<br />

fu inaugurato il nuovo ristorante<br />

“Tazza d’oro al mare” ambiente<br />

che soltanto i forestieri,<br />

quelli “ricchi” potevano frequentare.<br />

Comunque, anche ai “Bagni Trotta”<br />

si … mangiava bene!<br />

Il giorno 12, domenica, fu grande<br />

festa a <strong>Livorno</strong> per l’arrivo nel<br />

nostro porto della seconda divisione<br />

della squadra navale comandata<br />

da Sua Altezza Reale Luigi<br />

di Savoia, duca degli Abruzzi.<br />

A <strong>Livorno</strong> si era in periodo elettorale<br />

e si ripetevano le solite frasi:<br />

“I vecchi amministratori che<br />

rovinarono <strong>Livorno</strong>”, “I soliti<br />

affaristi che hanno sempre sfruttato<br />

la cosa pubblica per i loro<br />

interessi privati”…e l’ausilio dei<br />

preti ecc. ecc.<br />

Verso la metà del mese vi furono<br />

molti comizi organizzati da socialisti<br />

e repubblicani i quali si<br />

sfogavano a dire male dei monarchici<br />

e della monarchia ed anche<br />

del giornale livornese “Il Corriere<br />

Livornese”. E’ veramente interessante<br />

leggere i giornali di quei giorni<br />

perché, tra l’altro, si comprende<br />

come si sia formato e rafforzato<br />

il carattere e la personalità dei<br />

nostri <strong>non</strong>ni e bis<strong>non</strong>ni.<br />

La Commissione per le “Belle<br />

Arti” di Firenze acquistò un quadro<br />

di Gino Romiti “I giardini<br />

del mare” , lavoro da cui, si disse,<br />

“emana tanta e così profonda luce<br />

d’armonia e di bellezza”.<br />

In primo piano il Ristorante "La Tazza d'Oro" all'interno dei Pancaldi.<br />

AZIENDA AGRICOLA<br />

F.lli Fulignati<br />

Vino confezionato e sfuso<br />

Olio Extra di Oliva<br />

direttamente dal produttore al consumatore<br />

Via del Bosco 3 - Cell. 334/3080600 - 3339/3277729 - <strong>Livorno</strong>


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

Sulla Statua di San Giovanni<br />

Nepomuceno che fa bella mostra<br />

sul ponte di via della Madonna,<br />

è stato recentemente<br />

presentato un libro curato da<br />

Massimo Signorini (Ass. Accademia<br />

degli Avvalorati), con la<br />

collaborazione di Fabrizio Ottone<br />

(Ass. Guide Labroniche),<br />

Giangiacomo Panessa, Massimo<br />

Sanacore, Angelo de Scisciolo,<br />

Marco Grondona, Giulia<br />

Perni, Pier Fernando Giorgetti,<br />

Maurizio Ansaldo e del<br />

pittore Massimiliano Luschi e<br />

di Giulia Perni (Casa Editrice<br />

Sillabe).<br />

L’interessantissimo volume (dal<br />

titolo La Statua di San Giovanni<br />

Nepomuceno - <strong>Livorno</strong> 1739<br />

- Retrospettive storiche e musicali)<br />

sviluppa la storia della<br />

statua del sacerdote e martire<br />

ceco da un’angolazione storica,<br />

poetica, musicale e pittorica,<br />

in un panorama <strong>non</strong> prettamente<br />

livornese ma europeo.<br />

Il libro nasce a seguito di un<br />

evento culturale svoltosi dal 9 al<br />

15 dicembre 2012, denominato<br />

Avvalorati in 7 Atti. Durante tale<br />

manifestazione furono programmati<br />

eventi in diversi luoghi della<br />

città di <strong>Livorno</strong>, dalle chiese<br />

alle biblioteche, per finire all’Archivio<br />

di Stato, dove venne allestita<br />

una mostra documentaria<br />

sul Teatro degli Avvalorati e la<br />

sua attività nei secoli XVIII e<br />

XIX.<br />

Il Teatro degli Avvalorati era gestito<br />

dall’Accademia degli Avvalorati,<br />

che operò dal 1790 al 1881<br />

con l’intento di portare nella città<br />

prestigiose manifestazioni teatrali,<br />

liriche e danzanti.<br />

Nell’evento culturale Avvalorati<br />

in 7 Atti si era cercato di recuperare<br />

la memoria storica di<br />

un’area ben definita dove la statua<br />

di San Giovanni Nepomuceno,<br />

posta, appunto, sul ponte<br />

della Venezia nuova, era il fulcro.<br />

L’area era il cuore dell’attività dei<br />

mercanti armeni, greci, olandesi,<br />

inglesi, tedeschi, francesi e arabi,<br />

che popolavano il quartiere,<br />

punto d’incontro tra l’Oriente e<br />

Pensionato “La Provvidenza”<br />

fABRIZIO oTTONE E mASSIMO sIGNORINI<br />

Centro residenziale per anziani autosufficienti (uomini e donne)<br />

Camere singole e ampio giardino<br />

Via Baciocchi 15 - Tel. 0586/809.029 - <strong>Livorno</strong><br />

18 storia<br />

È stato presentato di recente un buon volume sul martire ceco ricordato dalla nostra città<br />

con la statua collocata sulla spalletta del ponte di via della Madonna<br />

San Giovanni Nepomuceno<br />

di Giovanni Giorgetti<br />

La statua di San Giovanni Nepomuceno posta sulla spalletta del ponte di<br />

via della Madonna.<br />

Fabrizio Ottone e Massimo Signorini alla presentazione del libro.<br />

La copertina del libro.<br />

l’Occidente.<br />

Giovanni Wiquel nel suo DIZIO-<br />

NARIO DI PERSONE E COSE LIVOR-<br />

NESI descrive cosi la storia della<br />

statua:<br />

“Nepomuceno, Giovanni Nepomuk,<br />

santo (1330-1383)<br />

cappellano di Corte di Venceslao<br />

re di Boemia. Fu fatto<br />

uccidere dal re per <strong>non</strong> aver<br />

rivelato una confessione della<br />

regina Giovanna di Boemia.<br />

La sua statua in marmo, sul<br />

ponte di Via della Madonna, si<br />

può considerare come una memoria<br />

della <strong>Livorno</strong> del granduca<br />

Francesco II e della sua<br />

consorte Maria Teresa e delle<br />

truppe imperiali, essendo stata<br />

fatta la statua, nel 1739, a spese<br />

degli ufficiali delle medesime,<br />

come si rivela da una lunga<br />

iscrizione latina incisa nella<br />

base del monumento. A seguito<br />

degli eventi bellici della seconda<br />

guerra mondiale, la statua<br />

del Santo venne tolta nel 1944<br />

e ricollocata al suo posto nel<br />

1950...”.<br />

L’elegante libro di 197 pagine,<br />

ricco di foto, stampe, spartiti e<br />

riproduzioni di disegni del pittore<br />

Massimiliano Luschi e della<br />

stampa tratta dall’acquaforte<br />

S. Joannis Nepomuceni Martyris<br />

Jmaginem, quam Fidelis<br />

in Eccl. FF. Minorum Liburni<br />

pie venerantur, Franc. Riviera<br />

pinxit, è in vendita al prezzo di<br />

15 Euro.


LIVORNO<strong>non</strong><strong>stop</strong> è...<br />

19<br />

il tempo che fu<br />

Cara, vecchia <strong>Livorno</strong><br />

<br />

<br />

La Porta a Mare in una cartolina di fine '800.<br />

oltre che alla ns. Redazione<br />

di via Pisacane 7<br />

è in distribuizione presso:<br />

Cantina Fiorenza<br />

Viale Mameli 42<br />

Libreria Marradi<br />

Via Marradi 207<br />

Antichità Numismatica Gasparri<br />

C.so Mazzini 317/323<br />

Osteria «Marino»<br />

Via del Lavoro 1<br />

Tabaccheria 73<br />

di Gambacciani Sonia<br />

Via Goldoni 14<br />

Caffè Greco<br />

Via della Madonna 8<br />

Tabaccheria-Ricevitoria “La Fortunella”<br />

Via della Madonna 39<br />

Parrucchiere Lemmi Sergio<br />

Via Roma 176<br />

Edicola Agresti<br />

Largo Vaturi<br />

Caffè Cellini<br />

Via del Molo Mediceo 22<br />

Pizzeria Il Ventaglio<br />

Via Grande 145<br />

Caffè Grande<br />

Via Grande 59<br />

Rinaldo Bartolini “Riri”<br />

Mercato C.le - Banco 307<br />

Fotografo Del Secco<br />

Via Cambini<br />

Ferramenta Fabbrini<br />

Via Marradi (ang. v.le Mameli)<br />

Macelleria Paolo Pini<br />

Viale Mameli 55<br />

Edicola Borghesi<br />

Piazza Garibaldi<br />

"Centro Libri"<br />

Via Garibaldi 8<br />

Foto Arte<br />

Via Garibaldi 384<br />

Tabaccheria Cialdini F. e M.<br />

Via Prov. Pisana 44<br />

Norcineria "Regoli"<br />

Via Mentana 102<br />

Autogrill <strong>Livorno</strong> Porto<br />

Via delle Cateratte<br />

Bar Sant'<strong>Ago</strong>stino<br />

Viale della Libertà 33<br />

Ma che razza<br />

di livornese sei?<br />

La strada in questione, di cui a<br />

pag. 16, è:<br />

Via Carlo Cecconi<br />

posta tra corso Mazzini e via Roma

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