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Una matita per il teatro - Riccardo Chicco

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(“Se questo è un Uomo” di Primo Levi visto da <strong>Chicco</strong>)<br />

Ma <strong>Riccardo</strong> chicco è appassionato di musica classica,<br />

<strong>per</strong> cui dedica fogli meno scanzonati ai direttori d’orchestra<br />

(Alberto Zedda, un <strong>Riccardo</strong> Muti dall’espressione<br />

ben diversa da quella attuale, Otto Gerdes colto nel<br />

momento in cui veramente dirige l’orchestra), violinisti<br />

quali Menuhin che attraverso <strong>il</strong> secondo canale della TV<br />

riempiono le case di suoni.<br />

Quindi <strong>per</strong>sonaggi del mondo del jazz come Duke<br />

Ellington (1970).<br />

Ma le tragedie del mondo toccano anche <strong>il</strong> nostro pittore,<br />

<strong>per</strong> cui nel 1966 dedica un complesso gioco di immagini<br />

a Primo Levi autore di “Se questo è un uomo” invitando<br />

<strong>il</strong> pubblico agli spettacoli di casale Monferrato e acqui<br />

Terme e a r<strong>il</strong>eggere sui volti dei protagonisti quanto<br />

lo scrittore ha narrato con intensa sofferenza affinché<br />

l’umanità non dimentichi.<br />

c’è una signora che esordisce nel 1953 in TV: Nicoletta<br />

Orsomando “dai grandi occhi dolci e allegri, i capelli<br />

sciolti sulle spalle, <strong>per</strong>bene ma disinvolta”: così la vede<br />

anche chicco accanto a Mariolina Cannuli che cerca<br />

di sorridere e che nel 1971 presenta i “diapason d’oro”,<br />

a Corrado, mattatore a Saint Vincent ma altresì collezionista<br />

di francobolli (di lui è stato scritto:”<strong>il</strong> pubblico<br />

ammira i buoni ma diffic<strong>il</strong>mente li porta al trionfo”),<br />

a Mike, mitico <strong>per</strong>sonaggio che nel 1973 è raffigurato<br />

quasi sorridente.<br />

Tutta una serie di fogli è dedicata agli spettacoli rappresentati<br />

nei teatri torinesi, dal carignano, al Nuovo,<br />

all’Alfieri.Attori e attrici di talento, dal carattere ben<br />

determinato che chicco via via immortala: una bellissima,<br />

sempre, Anna Proclemer che nel 1970 recita “La<br />

governante” con Gianrico Tedeschi, la Falk seduta su di<br />

una seggiola con i lunghi capelli sciolti (così posavano le<br />

modelle di Francesco Menzio in Accademia), Alida Valli<br />

dal collo alla Modì, Sc<strong>il</strong>la Gabel che porta slle scene<br />

“Amore e Ginnastica” , facendo così rivivere <strong>il</strong> romanticismo<br />

di de amicis.<br />

Poche linee servono <strong>per</strong> definire le labbra e un solo<br />

occhio di Marina Malfatti interprete dello sceneggiato<br />

“Malombra” nel 1973, mentre <strong>il</strong> viso tondo come la luna<br />

di Ave Ninchi si anima <strong>per</strong> la brevissima scriminatura<br />

sulla fronte.

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