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Una matita per il teatro - Riccardo Chicco

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Ma quanti cantanti hanno esordito – timidamente magari-<br />

prima del 1973, <strong>per</strong>sonaggi oggi notissimi oppure poco<br />

ricordati!” Voci nuove a Sanremo” con Isabella Iannetti<br />

nel 1969, una Mia Martini sorridente, Patti Pravo esclusa<br />

e ripescata a “canzonissima”, con lunga capigliatura e<br />

un’enorme bocca dalla quale escono le note musicali;<br />

talvolta <strong>Chicco</strong> la raffigura nel gesto quasi di spiare la<br />

platea di dietro <strong>il</strong> sipario.<br />

“L’o<strong>per</strong>etta deve stringere la mano alla rivista”: eco<br />

allora chicco occuparsi di Carlo Rizzo, Aurora Banfi e<br />

Elvio Calderoni ma contemporaneamente fotografare<br />

nel vero senso della parola l’espressione di Giorgio<br />

Gaber al “Festival della canzone napoletana”, l’immagine<br />

già pressoché divina di Mina che sgrana gli occhi<br />

a “Studio dieci”, Orietta Berti sempre ripresa in modo<br />

bonario - quasi affettuoso – con <strong>il</strong> faccione dalla pettinatura<br />

in <strong>per</strong>enne evoluzione.<br />

Lucio Dalla costantemente con <strong>il</strong> basco in testa, occhialini<br />

tondi destinati a diventare fuori moda <strong>per</strong> tutti<br />

tranne che <strong>per</strong> lui!<br />

accorte risultano le caricature del grande mimo Marcel<br />

Marceau “che crea con folgorante potenza”, del re dei<br />

clown Fellini e di Charlie Chaplin, bombetta sul capo,<br />

in atto di rivolgersi agli spettatori. a questi <strong>per</strong>sonaggi<br />

<strong>Chicco</strong> si accosta quasi con timore, così come accade<br />

<strong>per</strong> gli scrittori, da Montale che a Saint Vincent espone<br />

anche le proprie litografie, a Moravia dal naso importante<br />

oppure a Lionello Venturi intento a parlare del<br />

pensiero di Leonardo agli habituée dei Venerdì Letterari:<br />

i grandi occhiali, una appuntita barba, i fogli in<br />

mano <strong>per</strong> narrare le intuizioni di chi, <strong>per</strong> primo, ha<br />

cercato di innalzare fisicamente nel cielo un uomo.<br />

<strong>Riccardo</strong> chicco è stato spettatore e attore al tempo<br />

stesso. Espressioni e immagini mutano da un minuto<br />

all’altro; <strong>Riccardo</strong> ha saputo coglierne le cadenze<br />

nell’arco di pochi secondi attraverso un mezzo semplice<br />

quale è la <strong>matita</strong> che corre sul taccuino.<br />

a distanza di decenni una mostra e un catalogo ci<br />

consentono di r<strong>il</strong>eggere una critica teatrale basata sul<br />

gesto e non sulla parola.<br />

Gian Giorgio Massara<br />

to r i n o , m a g g i o 2010<br />

(Charlie Chaplin e Marcel Marceau visti da <strong>Chicco</strong>)<br />

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