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pesche & nettarine coltivazione - Salvi

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D I S C I P L I N A R E C O M M E R C I A L E<br />

PESCHE & NETTARINE<br />

COLTIVAZIONE<br />

Notizie Botaniche<br />

Il pesco (Persica vulgaris Mill.), quasi certamente originario<br />

della Cina, si è diffuso dapprima in Asia e Europa,<br />

localizzandosi soprattutto nel bacino del Mediterraneo e,<br />

solo con l'inizio delle esplorazioni, intorno al XV secolo, in<br />

America ed in Australia.<br />

Le <strong>nettarine</strong> (comunemente chiamate <strong>pesche</strong> noci) affermatesi<br />

sul mercato solo da pochi decenni, sono conosciute da<br />

oltre 2000 anni. Il frutto di questa cultivar è glabro, a differenza<br />

della pesca comune, che presenta una peluria cotonosa<br />

sulla buccia. Il colore dalla buccia é in parte rosso vivo,<br />

la polpa è gialla o bianca, spicca e con sapore moscato.<br />

Pianta arborea, a foglia caduca, il pesco appartiene alla<br />

famiglia delle Rosacee, sottofamiglia delle Drupacee. Il fusto<br />

è alto dai 3 ai 5 metri, le foglie sono strette e lunghe, dentate<br />

ed appuntite all'apice; i fiori sono rosati e sbocciano prima<br />

della comparsa delle foglie. I frutti sono a drupa.<br />

Un'intensa attività di miglioramento genetico ha contribuito,<br />

in questi ultimi anni, alla creazione di nuove cultivar, specificatamente<br />

destinate al consumo fresco o all'industria di trasformazione.<br />

LE CULTIVAR DI PESCHE E NETTARINE PRESENTI NEL MONDO SONO<br />

PIÙ DI 6000 E POSSONO ESSERE CLASSIFICATE IN BASE A:<br />

epoca di fioritura:<br />

cultivar che fioriscono presto<br />

cultivar che fioriscono tardi: meno sensibili ai danni<br />

delle brinate primaverili<br />

epoca di maturazione:<br />

precocissime: maturano in giugno al Nord,<br />

a maggio e giugno al Sud<br />

precoci:<br />

maturano nella prima quindicina di luglio<br />

a media maturazione: seconda decade di luglio-primi di agosto<br />

tardive:<br />

maturano oltre il 10 -15 di agosto<br />

colore e consistenza della polpa:<br />

a pasta gialla: con polpa gialla e soda<br />

a pasta bianca: con polpa bianca o bianco-rosata<br />

utilizzazione del frutto:<br />

<strong>pesche</strong> comuni e <strong>nettarine</strong>: per il consumo fresco<br />

percoche:<br />

fresco e per l’industria<br />

spicca:<br />

detta di tutti<br />

quei frutti la<br />

cui polpa si<br />

stacca agevolmente<br />

dal nocciolo<br />

Drupacee:<br />

i frutti<br />

presentano<br />

generalmente<br />

una linea di<br />

sutura più o<br />

meno marcata,<br />

la buccia<br />

membranosa,<br />

la polpa<br />

carnosa ed il<br />

nocciolo<br />

legnoso. A tale<br />

famiglia<br />

appartengono<br />

anche le<br />

albicocche,<br />

le susine e le<br />

olive.<br />

cultivar:<br />

piante coltivate<br />

nettamente<br />

distinguibili<br />

per uno o più<br />

caratteri che,<br />

attraverso la<br />

riproduzione o<br />

la propagazione,<br />

mantengono<br />

le proprie<br />

caratteristiche<br />

originarie.


Il clima<br />

Le condizioni climatiche dei Paesi mediterranei sono<br />

ideali per la <strong>coltivazione</strong> del pesco, che può sopportare<br />

oscillazioni di temperatura assai ampie, tollerando<br />

sia minime invernali piuttosto rigide, sia il calore di ambienti<br />

subtropicali, dove il riposo invernale è alquanto limitato. Data<br />

la precoce fioritura, occorre evitare le zone con frequenti gelate<br />

tardive.<br />

VOCAZIONALITÀ CLIMATICA:<br />

• temperature minime invernali:<br />

a -13/-14°C si registrano danni<br />

sulla maggior parte delle cultivar;<br />

• gelate primaverili:<br />

a -3,5/-4°C si registrano danni sui fiori chiusi;<br />

a -2,5/-3°C sul fiore aperto, a -1/-1,5°C sul frutticino<br />

La propagazione<br />

piede franco<br />

portinnesto originato<br />

da semi di<br />

varietà coltivata<br />

La propagazione avviene quasi esclusivamente in vitro<br />

poiché si è verificato che questa tecnica induce maggior<br />

vigoria alla pianta rispetto alla tecnica del piede franco.<br />

I frutti ottenuti per mezzo di tale tecnica, seppure nei primi anni<br />

si presentino di qualità inferiore per pezzatura e colore (a causa<br />

del forte vigore della vegetazione), una volta raggiunta la piena<br />

produzione, acquistano caratteristiche e standard di maggior<br />

pregio.<br />

La scelta del portinnesto<br />

La scelta del portinnesto deve tener conto essenzialmente<br />

di alcuni elementi fondamentali:<br />

• il terreno: è importante valutare la fertilità e la composizione<br />

del terreno: in suoli molto fertili è consigliabile un portinnesto<br />

che induce un vigore contenuto della produzione; viceversa, in<br />

terreni poco fertili sono da privilegiare portinnesti che inducono<br />

vigoria.<br />

• la tecnica colturale: la densità di impianto deve essere<br />

inversamente proporzionale alla vigoria della pianta.<br />

• la cultivar: ad una cultivar vigorosa segue la scelta di un portinnesto<br />

debole e viceversa.


a<br />

Forma di allevamento<br />

Generalmente, per le cultivar precocissime è molto utilizzata<br />

la palmetta che assicura una maggiore pezzatura<br />

dei frutti ed un leggero anticipo di maturazione. Accanto<br />

a questa forma di allevamento si stanno sviluppando forme più<br />

nuove come la palmetta libera (a) e il vaso ritardato (b), che<br />

richiedono pochi interventi cesori in fase di allevamento e consentono<br />

una buona meccanizzazione delle cure colturali ed un<br />

ridotto utilizzo di manodopera.<br />

La potatura<br />

palmetta:<br />

si realizza lasciando<br />

un determinato<br />

numero di branche<br />

tese in direzione<br />

della fila e divaricate<br />

di 45°<br />

a) palmetta libera:<br />

è costituita da un<br />

fusto centrale su<br />

cui sono inserite<br />

branche e branchette,<br />

senza un<br />

ordine prestabilito<br />

b<br />

La potatura, fase essenziale nell’ottimizzazione del<br />

rapporto tra parte vegetativa (rami e foglie) e parte<br />

riproduttiva (fiori), deve essere effettuata considerando<br />

le peculiarità delle varie specie. E’ possibile<br />

distinguere:<br />

b) vaso ritardato<br />

è formato da tre o<br />

più branche<br />

principali inserite<br />

sul fusto centrale,<br />

che viene eliminato<br />

con la potatura del<br />

terzo anno<br />

• la potatura d’allevamento, fatta nei primi anni di<br />

vita della pianta, serve ad impostare la forma di<br />

allevamento prescelta e a favorire una migliore<br />

illuminazione delle foglie e un rapido raggiungimento<br />

della piena fruttificazione;<br />

• la potatura di produzione consente il ricambio<br />

annuale di una quota adeguata di legno fruttificante.<br />

Eseguita almeno una volta l’anno, per tutta la<br />

vita produttiva del frutteto, ha lo scopo di far raggiungere<br />

alla pianta il massimo potenziale produttivo,<br />

con una fruttificazione costante e una migliore<br />

qualità dei frutti, eliminando rami ammalati o<br />

deperiti e ostacolando, in tal modo, l’attacco dei<br />

parassiti.<br />

In particolare per i peschi, la potatura ottimale dovrebbe<br />

svolgersi in più fasi:<br />

• in settembre: pre-potatura. Si eliminano le parti alte ed esterne<br />

della pianta, con lo scopo di contenerne lo sviluppo vegetativo;<br />

• in inverno: ulteriore riduzione parziale della vegetazione.<br />

Nel caso di allegagione (fruttificazione) elevata, in primavera,<br />

si avrà un’ulteriore potatura di rifinitura.


Oltre alle metodiche di produzione convenzionale, conformi<br />

alle disposizioni normative comunitarie e nazionali,<br />

si devono tenere in considerazione le tecniche di produzione<br />

integrata e di produzione biologica.<br />

- il sistema di produzione integrata persegue l'obbiettivo della<br />

ottimizzazione quali-quantitativa delle produzioni, intervenendo<br />

su tutte le tecniche colturali, salvaguardando l’ambiente e<br />

privilegiando la sicurezza alimentare. I principi di base sono<br />

rappresentati dalla razionale scelta di materiale vivaistico e<br />

cultivar meno suscettibili ai parassiti, dall’adeguata preparazione<br />

del terreno, dall’uso di portinnesti idonei e dall’impiego<br />

minimo e controllato di fitofarmaci e concimi basato sull’effettivo<br />

fabbisogno della coltura.<br />

- il sistema di produzione biologico prevede una serie di vincoli<br />

per garantire la conservazione dell’ambiente e prevenire alla<br />

radice qualsiasi rischio per chi coltiva e per chi consuma.Tale<br />

metodo infatti prevede:<br />

- 3 anni di conversione dei terreni per essere certi che non ci<br />

siano contaminazioni da culture precedenti;<br />

- divieto assoluto dell’uso di prodotti chimici di sintesi, quali fertilizzanti<br />

o fitofarmaci;<br />

- ubicazione dei terreni lontano da potenziali fonti di<br />

inquinamento.<br />

Glossario<br />

Fasi fenologiche<br />

Gemma dormiente: gemma che si<br />

sviluppa solo l'anno successivo a<br />

quello in cui si è formata.<br />

Bottoni rosa: fase prima della<br />

fioritura in cui le gemme destinate a<br />

dare i fiori si presentano di colore rosa.<br />

Scamiciatura: fase in cui il frutticino,<br />

durante l'inizio dell'accrescimento, si<br />

libera dei residui degli organi fiorali.<br />

Maturazione<br />

Caduta<br />

foglie<br />

luglio<br />

ottobre<br />

Gemme<br />

dormienti<br />

gennaio<br />

Rottura<br />

gemme<br />

febbraio<br />

marzo<br />

Bottoni<br />

rosa<br />

Fioritura<br />

Invaiatura: stadio di inizio della<br />

colorazione del frutto, che precede la<br />

maturazione.<br />

Frutto noce: in post-fioritura, fase di<br />

ingrossamento dei frutticini.<br />

Invaiatura<br />

giugno<br />

Ingrossamento<br />

frutto<br />

maggio<br />

Frutto noce<br />

fine aprile<br />

Scamiciatura<br />

Caduta petali<br />

Le fasi fenologiche, sopra illustrate, si riferiscono alle aree di produzione meridionali

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