Dipendenze patologiche e nuove tendenze della ... - Ce.Do.S.T.Ar.

Dipendenze patologiche
e nuove tendenze della
psicoanalisi
Incontro del 22 maggio 2013
Fiorenzo Ranieri
Az. USL 8 Arezzo

Introduzione
“ QUANDO DUE PERSONE SI INCONTRANO SI CREA UNA TEMPESTA EMOTIVA. SE HANNO
ABBASTANZA CONTATTO DA ESSERE SUFFICIENTEMENTE CONSAPEVOLI L’UNO DELL’ALTRO O
ANCHE SE NON LO SONO, L’INCONTRO DI QUESTI DUE INDIVIDUI PRODUCE UNO STATO EMOTIVO
E LA TURBOLENZA CHE NE RISULTA NON NECESSARIAMENTE VA CONSIDERATA COME UN
MIGLIORAMENTO RISPETTO ALLO STATO PRECEDENTE DELLE COSE. MA VISTO CHE ESSI SI SONO
EFFETTIVAMENTE INCONTRATI E CHE LA TEMPESTA EMOTIVA SI È VERIFICATA, LE DUE PARTI IN
GIOCO POSSONO DECIDERE DI CAVARSELA ALLA MENO PEGGIO IN QUESTA BRUTTA FACCENDA”.
( BION, 1979)

Alcuni concetti di base
PSICOANALISI COME TEORIA E COME METODO CLINICO
IMPORTANZA DEGLI ELEMENTI FONDANTI
E ORGANIZZATIVI DELLA MENTE
LA PSICOANALISI COME TEORIA DELLA MENTE
BREVI CENNI SULLA EVOLUZIONE DELLE TEORIE PSICANALITICHE:
- PSICOLOGIA DELL’IO
- PSICANALISI DELLE RELAZIONI OGGETTUALI
- PSICOLOGIA DEL SE’
- LA TEORIA DELL’ATTACCAMENTO
- PSICOANALISI, INFANT RESEARCH, SCIENZE COGNITIVE, NEUROSCIENZE
- PSICOANALISI CLASSICA E PSICOANALISI INTERPERSONALE

Psicoanalisi come psicoterapia
IL SETTING
(LO SPAZIO FISICO, L’ORARIO, LA FREQUENZA, L’ONORARIO, LA REGOLARITÀ DELLE SEDUTE)
LE COMUNICAZIONI DEL PAZIENTE
(LE LIBERE ASSOCIAZIONI, RACCONTI E ESPOSIZIONE DI EVENTI, COMUNICAZIONI RIFERITE AL
TERAPEUTA, LAPSUS E ATTI MANCATI, SOGNI, FANTASIE E RICORDI, SINTOMI, BUGIE, OMISSIONI
VOLONTARIE)
INTERVENTI DEL TERAPEUTA
( SILENZIO, DOMANDE, LE CHIARIFICAZIONI, LA CONFRONTAZIONE, LA INTERPRETAZIONE, LE
RICOSTRUZIONI, INTERVENTI DI APPOGGIO)
TRANSFERT E CONTROTRANSFERT
LE FASI DELLA TERAPIA
( INIZIO, FASE INTERMEDIA, TERMINE)

Psicoanalisi e dipendenze patologiche:
cenni storici
I PRIMI MODELLI DELLA PSICOANALISI
PER LE DIPENDENZE PATOLOGICHE ( DA FREUD A RADO)
LO STUDIO DELLE ORGANIZZAZIONI PATOLOGICHE
ROSENFELD E LE ORGANIZZAZIONI NARCISISTICHE, MELTZER E IL CLAUSTRUM,
STEINER E I RIFUGI DELLA MENTE
WINNICOTT E IL FALSO SE’
BOLLAS E LO STATO MENTALE FASCISTA
FONAGY E IL SE’ ALIENO
LIOTTI, L’ATTACCAMENTO DISORGANIZZATO E LE ORGANIZZAZIONI PATOLOGICHE
BLOMBERG E LE STRUTTURE MENTALI DISSOCIATE

Organizzazione patologica 1
DEFINIZIONE:
SISTEMA INTERRELATO DI MOTIVAZIONI, STATI AFFETTIVI, RAPPRESENTAZIONI DI SÉ
E DEGLI OGGETTI E DIFESE CHE, A DIVERSI LIVELLI DI GRAVITÀ E IN MODI DIVERSI,
SABOTA LO SVILUPPO PSICHICO E RELAZIONALE PROPRIO E ALTRUI
MINANDO TUTTI QUESTI FATTORI.
UNA PARTE DISSOCIATA DELLA MENTE COSTITUITA DA UN SE’ INFANTILE SCISSO,
SOFFERENTE E AGGRESSIVO, CHE DIPENDE IN MODO PATOLOGICO O È IDENTIFICATO
CON UNO O PIÙ OGGETTI ANTIEVOLUTIVI SCISSI.

Organizzazione patologica 2
L’ORGANIZZAZIONE PATOLOGICA TENDE A FUNZIONARE COME UN ASSETTO
PSICHICO DISSOCIATO CHE DÀ VITA A MODI DI SENTIRE E AGIRE CARATTERIZZATI
DALLA TENDENZA AD ATTACCARE LE REALIZZAZIONI E LE RELAZIONI SANE
PROPRIE E ALTRUI CON UNA AGGRESSIVITÀ CHE PUÒ MANIFESTARSI IN FORME E
INTENSITÀ DIVERSE, MA CHE È SEMPRE ASSOCIATA AD UNA QUOTA DI
SOFFERENZA, A SENTIMENTI DI IDEALIZZAZIONE E/O EROTIZZAZIONE PERVERSA.

Aspetti che possono segnalare la presenza
di una organizzazione patologica 1
A) UNA CONNOTAZIONE MALEVOLA DELLE RELAZIONI DI DIPENDENZA CHE SI
ASSOCIA AD UN ORIENTAMENTO INTERPERSONALE ONNIPOTENTE E
AGGRESSIVO O AL RITIRO IN UN MONDO FANTASTICO CONNOTATO DA
DISTRUTTIVITÀ ONNIPOTENTE, IDEALIZZATA O EROTIZZATA ( TIPICI DEI
SOGGETTI PARANOIDI O DI ALCUNI SOGGETTI SCHIZOIDI)
B) IL SENSO DI ONNIPOTENZA O IL PIACERE CONNESO ALLA MANIPOLAZIONE,
ALLA DISTRUZIONE O AL PERVERTIMENTO DI RELAZIONI CONNOTATE DA
FIDUCIA, DIPENDENZA E AMORE ( TIPICAMENTE ANTISOCIALI E MASOCHISTICI) .

Aspetti che possono segnalare la presenza
di una organizzazione patologica 2
C) LA SVALUTAZIONE DELLA FRAGILITÀ E DELLA DIPENDENZA PROPRIA E ALTRUI, E
LA NEGAZIONE E LA DISTRUZIONE INVIDIOSA DEL VALORE PROPRIO O ALTRUI
( TIPICHE DI ALCUNI PAZIENTI NARCISISTICI) .
D) LA SESSUALIZZAZIONE AGGRESSIVA DI RELAZIONI DI CURA ( RISCONTRABILI IN
ALCUNI PAZIENTI ISTRIONICI)
E) IL PIACERE E IL SENSO DI POTENZA CONNESSI A STATI ALTERATI DI COSCIENZA
INDOTTI O FACILITATI DALL’USO DI SOSTANZE, E LA SVALUTAZIONE E LA
DENIGRAZIONE DELL’INTIMITÀ CONNESSE ALLE PARAFILIE.

Herbert Rosenfeld
e le organizzazioni narcisistiche
DALLA COSTELLAZIONE DI DIFESE ALLA COSTRUZIONE DI UNA IMMAGINE
IDEALIZZATA DEL SÉ, SCISSA E ALTAMENTE PATOLOGICA
SENSO DI ONNIPOTENZA, SVALUTAZIONE DEGLI OGGETTI
E DELLA DIPENDENZA DEL SÉ – LA DIPENDENZA TOSSICA
LA BANDA CRIMINALE, IL MAFIOSO, IL NAZISTA
ESTERNALIZZAZIONE DELLE RELAZIONI INTERNE
PAZIENTI NARCISISTICI A “PELLE SOTTILE” E A “PELLE SPESSA”

Donald Meltzer e il claustrum
PERVERSIONE, TOSSICOMANIA, TIRANNIA
LA GENESI DELLA ORGANIZZAZIONE PATOLOGICA
“MALE, SII IL MIO BENE”
ORGANIZZAZIONE PATOLOGICA E MASTURBAZIONE
TERRORE, PERSECUZIONE, PAURA: LA TIRANNIA DELL’ORGANIZZAZIONE PATOL.
EVITARE IL CONFLITTO ESTETICO: VIVERE NEL CLAUSTRUM ( - L,- H, - K)
TECNICA

John Steiner e i rifugi della mente
POSIZIONE SCHIZO- PARANOIDE, POSIZIONE BORDERLINE, POSIZIONE DEPRESSIVA
ORGANIZZAZIONI PATOLOGICHE E RIFUGI DELLA MENTE
TRAVISARE, NON NEGARE I FATTI DELLA VITA
NON SEMPRE IL RIFUGIO SI BASA SULLA TIRANNIA
ATTACCHI ALL’OGGETTO ATTUATI CON SABOTAGGI
ABBANDONO DEL RIFUGIO COME ELABORAZIONE DI UN LUTTO
VERGOGNA, IMBARAZZO E UMILIAZIONE
ENACTMENT E RIFUGI DELLA MENTE
INTERPRETAZIONI CENTRATE SULL’ANALISTA E NON SUL PAZIENTE:
PIÙ CHE DI COMPRENDERE, IL PAZIENTE HA BISOGNO DI SENTIRSI COMPRESO
MA SENZA INSIGHT NON C’È CAMBIAMENTO..

In Treatment

Dipendenze patologiche
e nuove tendenze della
psicoanalisi
Incontro del 30 maggio 2013
Fiorenzo Ranieri
Az. USL 8 Arezzo

Introduzione
“ QUANDO DUE PERSONE SI INCONTRANO SI CREA UNA TEMPESTA EMOTIVA. SE HANNO
ABBASTANZA CONTATTO DA ESSERE SUFFICIENTEMENTE CONSAPEVOLI L’UNO DELL’ALTRO O
ANCHE SE NON LO SONO, L’INCONTRO DI QUESTI DUE INDIVIDUI PRODUCE UNO STATO EMOTIVO
E LA TURBOLENZA CHE NE RISULTA NON NECESSARIAMENTE VA CONSIDERATA COME UN
MIGLIORAMENTO RISPETTO ALLO STATO PRECEDENTE DELLE COSE. MA VISTO CHE ESSI SI SONO
EFFETTIVAMENTE INCONTRATI E CHE LA TEMPESTA EMOTIVA SI È VERIFICATA, LE DUE PARTI IN
GIOCO POSSONO DECIDERE DI CAVARSELA ALLA MENO PEGGIO IN QUESTA BRUTTA FACCENDA”.
( BION, 1979)

Rosenfeld, Meltzer, Steiner:
tecnica
Rosenfeld Meltzer Steiner
Narcisismo a pelle spessa/sottile Claustrum: non solo narcisismo Rifugi della mente
- Confrontazione e chiarificazione,
anche dura e diretta.
-Attenzione alle interpretazioni che
possono lasciare umiliati e sviliti
(terapia come nuova esperienza
traumatica che svaluta)
-Esternalizzazione relazioni interne
-Modulazione temperatura emotiva
e distanza nella seduta
-Confrontazione e chiarificazione per
discutere della vita del claustrum
(genitore che sostiene parte sana del Sé)
-Evitare interpretazioni di transfert
-Valutare controtransfert per
cogliere l’atmosfera del Claustrum
-Rifugio ed Enactment
Uscire dal rifugio come elaborazione
di un lutto
-Vergogna, imbarazzo e umiliazione
-Interpretazioni centrate
sull’analista e interpretazioni
centrate sul paziente

Fonagy e Target:
la convergenza di modelli diversi
Teoria dell’Attaccamento
Psicoanalisi
Scienze cognitive

Peter Fonagy e la funzione riflessiva
AL CENTRO DEL MODELLO DI FONAGY VI È IL CONCETTO DI
“ FUNZIONE RIFLESSIVA”:
LA CAPACITÀ DI INTERPRETARE GLI STATI EMOTIVI E I COMPORTAMENTI PROPRI
E ALTRUI COME FUNZIONE DI PROSPETTIVE SOGGETTIVE SULLA REALTÀ
CIOÈ
LA CAPACITÀ DI PENSARE SE STESSI E GLI ALTRI COME SOGGETTI PENSANTI CHE
AGISCONO E REAGISCONO IN FUNZIONE DEL LORO MODO SPECIFICO, SOGGETTIVO,
DI VEDERE LA REALTÀ

Lo sviluppo del Sé per Peter Fonagy
PER FONAGY LO SVILUPPO DELLA FUNZIONE RIFLESSIVA
(O CAPACITÀ DI MENTALIZZARE)
È FRUTTO DI UN PROCESSO INTERSOGGETTIVO IN CUI
UNA FIGURA DI ATTACCAMENTO SENSIBILE (CAREGIVER)
FACILITA IL PASSAGGIO DA MODELLI PREMENTALISTICI A MODELLI
MENTALIZZATI DEL COMPORTAMENTO PROPRIO E ALTRUI

Modalità di funzionamento
prementalistiche del bambino (2 – 5 anni)
DUE MODALITÀ PRE- MENTALIZZATE TIPICHE DEL BAMBINO TRA I 2 E I 5 ANNI:
EQUIVALENZA PSICHICA
( CIÒ CHE SI PENSA E CIÒ CHE È SONO LA STESSA COSA)
MODALITÀ DEL FAR FINTA
( L’EQUIVALENZA PSICHICA È SOSPESA NEL GIOCO)
GRAZIE AL RISPECCHIAMENTO SI PASSA DAI MODELLI TELEOLOGICI AI MODELLI
MENTALIZZATI TRA I 4 E I 6 ANNI. LE DUE MODALITÀ SI INTEGRANO NEL
FUNZIONAMENTO MENTALE RIFLESSIVO
( REALTÀ MENTALE INTERNA E ESTERNA SONO COLLEGATE MA NON EQUIVALENTI)

Rispecchiamento e fraintendimento
(attaccamento disorganizzato)
IL PROCESSO DI FRAINTENDIMENTO PUÒ DISTORCERE
L’ESPERIENZA DEL BAMBINO
LA MADRE PUÒ ESSERE TROPPO VICINA ALLA ESPERIENZA (ECCESSIVA
CONTINGENZA) LASCIANDO IL BAMBINO NEL TERRORE
CIÒ PORTA A COSTRUIRE ESPERIENZE BASATE SULLA “EQUIVALENZA PSICHICA”
LA MADRE PUÒ ESSERE TROPPO LONTANA DALL’ESPERIENZA (ECCESSIVA
CARATTERIZZAZIONE IN BASE ALLO STATO MENTALE DEL CAREGIVER)
CIÒ PORTA A COSTRUIRE ESPERIENZE BASATE SUL “FAR FINTA”

Il Sé alieno
LE ESPERIENZE INTERIORIZZATE IN MODO DISTORTO E LONTANO DALLA
ESPERIENZA DEL BAMBINO FINISCONO PER COSTITUIRE UN
SÉ ALIENO
NON INTEGRATO CON LA PERSONALITÀ E UTILIZZATO PER DISSOCIARE IL DOLORE
E IDENTIFICARSI CON L’AGGRESSORE.
IL SÉ ALIENO È UNA STRUTTURA INFANTILE INTERIORIZZATA CHE CONTIENE SIA
L’AGGRESSIVITÀ DELL’OGGETTO CHE IL TENTATIVO DI FARVI FRONTE
ATTRAVERSO UN MECCANISMO DI IDENTIFICAZIONE CON L’AGGRESSORE

Deficit di mentalizzazione e
organizzazioni patologiche: una ipotesi
DEFICIT MENTALIZZAZIONE PER RISPECCHIAMENTO:
1) ECCESSIVAMENTE CONTINGENTE (EQUIVALENZA PSICHICA - MADRE TROPPO
VICINA ALL’ESPERIENZA DEL FIGLIO) = GANG
2) ECCESSIVAMENTE CARATTERIZZATO (“FAR FINTA” - MADRE TROPPO LONTANA
DALLA ESPERIENZA DEL FIGLIO) = RIFUGIO DELLA MENTE/CLAUSTRUM

Tecnica 1
LA MENTALIZATION BASED THERAPY (MBT) DI FONAGY
ESCLUSA L’ATTIVITÀ INTERPRETATIVA (INTERPR. VISSUTA DAL PAZIENTE COME
AGITO DEL TERAPEUTA O COME MENTALIZZAZIONE IPERATTIVA)
IMPORTANZA DI UNA BUONA RELAZIONE DI ATTACCAMENTO
PAZIENTE/TERAPEUTA
ATTEGGIAMENTO CURIOSO DEL TERAPEUTA CHE INTERVIENE MOLTOCON
DOMANDE TESE A FAVORIRE I PROCESSI DI MENTALIZZAZIONE: ESPLORARE I
FATTI ACCADUTI E LE INTERPRETAZIONI CHE IL PAZIENTE HA DATO LORO
LIVELLO DI COINVOLGIMENTO EMOTIVO NON TROPPO ALTO NÉ TROPPO BASSO

Le conseguenze dell’amore

Dipendenze patologiche
e nuove tendenze della
psicoanalisi
Incontro del 12 giugno 2013
Fiorenzo Ranieri
Az. USL 8 Arezzo

Introduzione
“ QUANDO DUE PERSONE SI INCONTRANO SI CREA UNA TEMPESTA EMOTIVA. SE HANNO
ABBASTANZA CONTATTO DA ESSERE SUFFICIENTEMENTE CONSAPEVOLI L’UNO DELL’ALTRO O
ANCHE SE NON LO SONO, L’INCONTRO DI QUESTI DUE INDIVIDUI PRODUCE UNO STATO EMOTIVO
E LA TURBOLENZA CHE NE RISULTA NON NECESSARIAMENTE VA CONSIDERATA COME UN
MIGLIORAMENTO RISPETTO ALLO STATO PRECEDENTE DELLE COSE. MA VISTO CHE ESSI SI SONO
EFFETTIVAMENTE INCONTRATI E CHE LA TEMPESTA EMOTIVA SI È VERIFICATA, LE DUE PARTI IN
GIOCO POSSONO DECIDERE DI CAVARSELA ALLA MENO PEGGIO IN QUESTA BRUTTA FACCENDA”.
( BION, 1979)

La medusa
di Michelangelo Merisi da Caravaggio

La Medusa di Cellini

Psicoanalisi e Neuroscienze
DAL PARADIGMA CERVELLO=HARDWARE/ MENTE=SOFTWARE
AL PARADIGMA MENTE=CERVELLO
LA PROPOSTA DI ERIC KANDEL DI INTEGRARE PSICOANALISI E NEUROSCIENZE COGNITIVE
NEUROSCIENZE DELL’AFFETTO
( AFFECTIVE NEUROSCIENCE – DAMASIO, LEDOUX, PANKSEPP)
MEMORIA PROCEDURALE, ESPLICITA (TULVIN) E DI LAVORO
TEORIA DELLA MENTE ED EMPATIA (BARON- COHEN),
NEUROBIOLOGIA INTERPERSONALE (SIEGEL), I NEURONI SPECCHIO (RIZZOLATTI,GALLESE),
REGOLAZIONE DEGLI AFFETTI E EMISFERO DESTRO (SCHORE)
GLI STUDI SULLA COSCIENZA

La coscienza e i suoi circuiti nervosi
I PERCORSI DEGLI STIMOLI SENSORIALI E L’ELABORAZIONE DELLA
INFORMAZIONE NERVOSA (ELABORAZIONE A TAPPE DI LIVELLO CRESCENTE)
IL RUOLO DEL TRONCO ENCEFALICO E DELLA FORMAZIONE RETICOLARE:
COSCIENZA DEL PROTO- SÉ ( DAMASIO);
COSCIENZA PRIMARIA E COSTRUZIONE DEI PRIMI QUALIA ( EDELMAN)
IL SISTEMA LIMBICO, L’AMIGDALA E IL GIRO DEL CINGOLO
(REGOLAZIONE SOTTOCORTICALE DEGLI AFFETTI E DEI SISTEMI MOTIVAZIONALI)
E L’IPPOCAMPO? (GRAY)
IL TALAMO E LA NEOCORTECCIA, LE AREA DI BROCA E DI WERNICHE:
COSCIENZA E FINZIONE RIFLESSIVA

Coscienza, un modello neuropsicologico
IL MODELLO EDELMAN E TONONI:
LA COSCIENZA SI FORMA GRAZIE ALLE CONTINUE TRANSIZIONI DI UNA RETE
ASSOCIATIVA DINAMICA DEL SISTEMA TALAMO – CORTICALE. I TRE CIRCUITI SU
CUI SI BASA LA COSCIENZA SONO:
-IL SISTEMA TALAMO – CORTICALE (AREE ASSEMBLATE SECONDO MAPPE
RIENTRANTI AD ELEVATA INTEGRAZIONE)
-- ANELLI TENDENZIALMENTE ISOLATI TRA LA CORTECCIA E I NUCLEI
SOTTOCORTICALI
-- NUCLEI DEL TRONCO CEREBRALE CHE IRRAGGIANO UNA “RETE CAPILLARE” DI
VIE CONTROLLANDO L’ATTIVITÀ DEI PRIMI DUE CIRCUITI
IL NUCLEO DINAMICO DELLA COSCIENZA È UN AGGREGATO DI NEURONI CHE SI
FORMA AL MOMENTO. LA COSCIENZA EMERGE DA NUMEROSE ELABORAZIONI
INCONSCE, È DISTRIBUITA E INTEGRA UN NUMERO INNUMEREVOLE DI MICRO-
COSCIENZE OGNUNA CON UN PROPRIO CORRELATO NEURONALE.

La coscienza tra Freud e Janet
FREUD: LA COSCIENZA COME ORGANO DI SENSO DELLE QUALITÀ PSICHICHE
LE INCERTEZZE DI SIGMUND FREUD [C(P); P=C] FINO ALLA FORMULAZIONE P- C:
STIMOLO =>PERCEZIONE => TRACCIA MENSTICA => PRECONSCIO => COSCIENZA
PERCEZIONE E COSCIENZA COOPERANO IN UN SISTEMA COLLOCATO NELLA CORTECCIA. LE
TRACCE MNESTICHE INTOLLERABILI VENGONO RIMOSSE.
JANET: L’ORGANIZZAZIONE MENTALE HA UNA STRUTTURA GERARCHICA AL CUI VERTICE C’È LA
COSCIENZA. LA COSCIENZA HA UNA FUNZIONE INTEGRATRICE BASATA SU TRE ATTIVITÀ: LA
SINTESI PERSONALE, LA PRESENTIFICAZIONE, LA FUNZIONE DI REALTÀ
LE ESPERIENZE TRAUMATICHE NON VENGONO RIMOSSE DOPO ESSERE STATE REGISTRATE, MA
SEMPLICEMENTE NON SI INTEGRANO NELLA SINTESI PERSONALE ATTRAVERSO LA FUNZIONE
DI REALTÀ.
ESPERIENZE TRAUMATICHE RIPETUTE POSSONO UNIRSI FUORI DALLA COSCIENZA FORMANDO
VERE E PROPRIE PERSONALITÀ SECONDARIE CAPACI DI RIEMERGERE IMPROVVISAMENTE.

“Tutti primi al traguardo del mio cuore”
GLI STUDI COGNITIVISTI (HILGARD) E NEUROPSICOLOGICI INDIVIDUANO
LIVELLI SEPARABILI DI ATTIVITÀ COSCIENTE
LA COSCIENZA PUÒ ESSERE CONSIDERATA DUNQUE UNA ENTITÀ “NON UNITARIA”,
INSTABILE, CHE CARATTERIZZA LA STESSA STRUTTURA DELL’IO
OGGI È CONDIVISA UNA VISIONE DELLA MENTE CENTRATA SU STATI DEL SÉ
MULTIPLI, IN INTERAZIONE TRA DI LORO
INCONSCIO RIMOSSO E INCONSCIO NON RIMOSSO: DA FERENCZI A MANCIA
RIMOZIONE, SCISSIONE, DISSOCIAZIONE

Bromberg e il trauma evolutivo
LA DISSOCIAZIONE COME UN FENOMENO INTRINSECAMENTE RELAZIONALE
USO NORMALMENTE DIFENSIVO DELLA DISSOCIAZIONE PER LENIRE LO STRESS
DELLA RELAZIONE INTERSOGGETTIVA (TRAUMA EVOLUTIVO)
GLI STATI NON RICONOSCIUTI (NON- ME) SONO CONSERVATI IN STATI DEL SÉ
SEPARATI CHE NON COMUNICANO, PER UN CERTO PERIODO, TRA DI LORO. SI
TRATTA DI STRUTTURE DISSOCIATIVE PROGETTATE PER OPERARE AL DI FUORI
DELLA CONSAPEVOLEZZA COGNITIVA, SELEZIONANDO I DATI ESTERNI PER
SOSTENERE UNA VERSIONE INCAPSULATA DELLA REALTÀ. QUESTO PROCESSO
AVVIENE A SCAPITO DELLA RIFLESSIVITÀ (SICUREZZA~RIFLESSIVITÀ)
ALCUNE PERSONE VIVONO PER MOLTO TEMPO O PER SEMPRE
IN QUESTA CONDIZIONE

Il trauma cumulativo
QUANDO UN BAMBINO SOFFRE PER UN COSTANTE NON RICONOSCIMENTO E
DISCONFERMA DELLA PROPRIA ESPERIENZA – IL NON RICONOSCIMENTO
DELL’ESISTENZA DI INTERI ASPETTI DEL SÉ – ABBIAMO UN TRAUMA CUMULATIVO
QUESTA CONDIZIONE PUÒ PRENDERE LA FORMA DI UNA STRUTTURA MENTALE
DISSOCIATIVA. IL PREZZO DA PAGARE PER LA SUA PROTEZIONE, CHE SI ATTUA
CON IL TENTATIVO ANTICIPATORIO DEL CERVELLO DI ESCLUDERE IL POTENZIALE
RITORNO DEGLI AFFETTI DISREGOLATI, È IMMENSO
LA MENTE È TORMENTATA DA PARTI DEL SÉ “NON ME” CHE LA INFESTANO E SI
IMPOSSESSANO DELLA VITA, NEGANDO LA LEGITTIMITÀ DI VIVERE SE NON COME
UN OGGETTO NELLA MENTE DI UN ALTRO

Dissociazione
DA UNA VISIONE MONOLITICA A UNA VISIONE DIADICA, INTERATTIVA E
INTERPERSONALE DELLA MENTE (E DELLA RELAZIONE TERAPEUTICA):
IL SÉ UNITARIO COME UNA ILLUSIONE ADATTIVA
INCONSCIO RELAZIONALE ORGANIZZATO IN MODO FLUIDO INTORNO A MOLTEPLICI
CONFIGURAZIONI SÉ- ALTRO IN UNA DIALETTICA CONTINUA DI PROCESSI
ASSOCIATIVI E DISSOCIATIVI
LA DISSOCIAZIONE PUÒ ESSERE SIA UNA DIFESA (PROCESSO MENTALE) DAGLI
AFFETTI NON ELABORABILI, SIA UNA STRUTTURA MENTALE (ISOLE DISSOCIATIVE)
LA DISSOCIAZIONE NON PERMETTE DI RIFLETTERE SUI DIFFERENTI STATI DELLA
MENTE E IN TAL SENSO IMPEDISCE LA VERA E PROPRIA ESPERIENZA DI SÉ

Enactment
L’ENACTMENT È UN EVENTO DISSOCIATIVO CONDIVISO. È UN PROCESSO DI
COMUNICAZIONE INCONSCIA CHE RIFLETTE QUELLE AREE DELL’ESPERIENZA DEL
PAZIENTE IN CUI IL TRAUMA HA COMPROMESSO LA CAPACITÀ DI REGOLARE GLI
AFFETTI IN UN CONTESTO RELAZIONALE E QUINDI LO SVILUPPO DEL SÉ A LIVELLO
DI ELABORAZIONE SIMBOLICA ATTRAVERSO PENSIERO E LINGUAGGIO.
DURANTE UN ENACTMENT IL TERAPEUTA VIVE LA SEQUENZA DI EVENTI MA NON
LA RICONOSCE COGNITIVAMENTE (FUNZIONAMENTO RIFLESSIVO INDEBOLITO)
PER BROMBERG L’ENACTMENT È UTILE IN TERAPIA SIA PER COMPRENDERE LE
AREE DISSOCIATE E AUMENTARE LA COMPETENZA NELLA REGOLAZIONE DEGLI
STATI AFFETTIVI

Terapia: stare negli spazi
TERAPIA: “L’OSTINATO SFORZO DI DUE PERSONE DI RECUPERARE L’INTEGRITÀ
DELL’ESSERE UOMINI TRAMITE IL RAPPORTO CHE C’È TRA DI LORO” ( LAING, L’IO DIVISO, 1967)
L’AMBIENTE TERAPEUTICO COME UN “LUOGO SICURO MA NON TROPPO”
COLMARE IL VUOTO DISSOCIATIVO: STARE NEGLI SPAZI
FOCUS SUI CAMBIAMENTI DEGLI STATI DELLA MENTE E NON SUI CONTENUTI
LE ESPERIENZE ANOMALE: CAMBIAMENTI IMPROVVISI DELL’ARGOMENTO, PAZIENTI CHE
PEGGIORANO DOPO UN BUON LAVORO, CONCRETEZZA DEL PENSIERO, MEMORIA STATO –
DIPENDENTE (HO DIMENTICATO QUELLO DI CUI ABBIAMO PARLATO NELL’ULTIMA SEDUTA);
SENSAZIONE CHE IN SEDUTA STIA ACCADENDO QUALCOSA DI PIÙ DI QUELLO CHE ACCADE
IL CONTROTRANSFERT PER CONOSCERE E RICONOSCERE DALL’INTERNO IL PAZIENTE

Terapia e pallottole
(Analyze That)

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 1
LA PAZIENTE SB CANCELLA LA SEDUTA PRECEDENTE AL 3 GIUGNO PER UN
VIAGGIO CON I GENITORI DI 2 SETTIMANE.
LA PAZIENTE DECIDE ALL’ULTIMO MINUTO DI NON PARTIRE E TELEFONA PER
RIAVERE UN APPUNTAMENTO.
FISSO LA SEDUTA IL LUNEDÌ, IN ANTICIPO RISPETTO AL CONSUETO
APPUNTAMENTO INFRASETTIMANALE (MERCOLEDÌ O GIOVEDÌ).

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 2
SB ARRIVA PUNTUALE.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 3
MI CHIAMA AL CENTRO DI DOCUMENTAZIONE COME AL
SOLITO (NOTO CHE HA QUALCHE DIFFICOLTÀ AD APRIRE LA
PORTA, UN GESTO CHE DOVREBBE ESSERLE FAMILIARE),
ASPETTA CHE IO TROVI UNA STANZA LIBERA.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 4
CI ACCOMODIAMO E SB MI DICE CHE OGGI SI SENTE
STANCA, CHE NON HA DORMITO BENE. AGGIUNGE POI CHE
IL TEMPO È TERRIBILE.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 5
DENTRO DI ME MI ASPETTO CHE PARLI DEL PERCHÉ NON È
PARTITA CON I SUOI GENITORI. RIMANGO IN SILENZIO.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 6
SB MI RIPETE QUELLO CHE MI AVEVA DETTO AL TELEFONO: “ALLA FINE NON SONO
PARTITA CON I MIEI”. LO DICE CON UN TONO SCORAGGIATO E STANCO. COMMENTA
SUBITO CHE HA FATTO BENE, SAREBBERO STATE DUE SETTIMANE DI LITIGATE.
“ORA IO HO BISOGNO DI PACE, E CON LORO SAREBBE STATA TUTTA UNA
LITIGATA”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 7
NOTO CHE LE BRILLANO GLI OCCHI, SEMBRA STIA PER
PIANGERE, COSA POCO USUALE PER SB.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 8
LA RAGAZZA CONTINUA DICENDO CHE IN QUESTI GIORNI È INTRATTABILE,
SEMPRE IRRITATA E PRONTA A LITIGARE. LE SEMBRA CHE LA SUA PARTE PIÙ
CATTIVA SIA VENUTA FUORI E NON SA PERCHÉ. “CON IL MIO SORRISETTO SULLE
LABBRA DICO LE COSE PEGGIORI, FINO A FARE STARE MALE. A MAMMA LE SONO
VENUTE PURE LE LACRIME!” HA LITIGATO UN PO’ ANCHE CON ANGELA, LA SUA
MIGLIORE AMICA. “MI SENTO TANTA CATTIVERIA ADDOSSO E NON SO PERCHÉ”
COMMENTA CON UN TONO SCONSOLATO.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 9
T: “È RIMASTA A CASA PER NON LITIGARE MA SEMBRA CHE
SIA SUCCESSO LO STESSO”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 10
MI DICE CHE STA MALISSIMO, CHE SENTE DI ESSERE
CATTIVISSIMA.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 11
T:” NON MI HA ANCORA SPIEGATO COME MAI NON È PARTITA CON I SUOI.”

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 12
P: “LA LITIGATA. MI SENTIVO GIÙ E HO PARLATO CON MAMMA, SPERAVO CHE LEI
MI ASCOLTASSE E MI CAPISSE PER COME MI SENTIVO. INVECE MI HA RIDETTO
COME LE ALTRE VOLTE CHE SEMBRO UNA PENSIONATA, CHE STO SEMPRE A CASA,
CHE DOVREI CERCARMI UN LAVORO. ALLORA MI SONO ARRABBIATA TANTISSIMO E
DOPO HO CAPITO CHE NON POTEVO PARTIRE CON LORO. COME SI FA A STARE PER
DUE SETTIMANE IN UN CAMPER CON DUE FATTI COSI?”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 13
SI FERMA PER UN MOMENTO, HA VERAMENTE LE LACRIME AGLI OCCHI, LE OFFRO
UN FAZZOLETTINO DI CARTA.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 14
“LA MIA SITUAZIONE È INIZIATA DUE ANNI FA PROPRIO CON IL VIAGGIO NELLA
LOIRA. ANCHE ALLORA ERO IN CAMPER CON I MIEI GENITORI, PER DUE
SETTIMANE LITIGAMMO TUTTO IL TEMPO.
DA ALLORA NON MI SONO PIÙ RIPRESA”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 15
NON PARTIRE È STATO ALLORA UN SUO MODO PER
DIFENDERSI, PER NON DISTRUGGERE GLI ALTRI E SE
STESSA.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 16
SB ANNUISCE CONVINTA. “I MIEI GENITORI, MIO PADRE SOPRATTUTTO NON VEDE
NIENTE DI QUELLO CHE FACCIO E DI QUELLO CHE MI SUCCEDE. PER LORO STO
SOLO A CASA SENZA FARE NIENTE. IO CERCO DI DARMI DA FARE, MA PER LORO
QUESTO NON ESISTE. NON MI CAPISCE NESSUNO. ANCHE LE MIE AMICHE NON MI
CAPISCONO PIÙ”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 17
HO L’IMPRESSIONE CHE SB HA URGENZA DI RACCONTARMI QUALCHE ALTRA COSA,
LA COSA PEGGIORE PER LEI. “DOMENICA IN PIAZZA SANT’AGOSTINO C’È STATA
UNA SCENA TERRIBILE. NON PENSAVO CHE SAREI ARRIVATA A TANTO. IO DI
SOLITO LITIGO CON QUALCUNO SENZA FARMI VEDERE, AL CHIUSO, INVECE LÌ CI
GUARDAVANO TUTTI. E’ STATO TERRIBILE”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 18
SB MI DICE CHE AVEVA PROVATO A CERCARMI VARIE VOLTE E CHE ERA RIUSCITA
A TROVARMI SOLO DOPO ALCUNI TENTATIVI.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 19
PENSO DENTRO DI ME CHE IN QUEL MOMENTO DOVEVA AVERMI SENTITO COME UN
NEMICO O PER LO MENO COME QUALCUNO CHE NON SI OCCUPAVA DI LEI, MA
DECIDO DI NON FARE COMMENTI A PROPOSITO.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 20
LE CHIEDO DI RACCONTARMI COSA È SUCCESSO NEI DETTAGLI. MI DICE CHE AVEVA
TRASCORSO IL POMERIGGIO CON L’AMICA ANGELA CHE IN QUESTI GIORNI LE FA
COMPAGNIA, DORMENDO SPESSO DA LEI. AVEVANO DISCUSSO DEL FATTO CHE
AMAVANO ANDARE IN DISCOTECA PER IL GUSTO DI ANDARCI, SENZA
NECESSARIAMENTE DOVER INCONTRARE RAGAZZI. ERANO D’ACCORDO SUL FATTO CHE
A LORO PIACE STARE INSIEME, SENZA DOVERSI DAR DA FARE PER INCONTRARE
PERSONE NUOVE. A QUAL PUNTO ERA ARRIVATA GIULIA, LA CUGINA – AMICA CHE DA
SEMPRE FA PARTE DEL PICCOLO GRUPPO DI SB. GIULIA ERA ARRIVATA DICENDO CHE
LA SERA SI POTEVA ANDARE IN DISCOTECA COSÌ AVREBBERO INCONTRATO DEI
RAGAZZI NUOVI. ANGELA AVEVA CONTROBATTUTO CHE SI POTEVA ANDARE IN
DISCOTECA ANCHE SOLO PER DIVERTIRSI. LA DISCUSSIONE ERA DIVENTATA SEMPRE
PIÙ ACCESA MENTRE SB RIMANEVA IN SILENZIO E “GONFIAVO DENTRO DI ME”. “AD UN
CERTO PUNTO NON CE L’HO PIÙ FATTA, MI SONO ALZATA IN PIEDI E HO INCOMINCIATO
A GRIDARE CONTRO GIULIA. LEI MI HA RISPOSTO URLANDO E ALLA FINE MI HA MESSO
LE MANI AL COLLO. IO NON SO COME HO FATTO A RESISTERE MA NON HO REAGITO, MI
SONO ALLONTANATA, ARRABBIATA SIA CON GIULIA CHE CON ANGELA CHE NON MI
AVEVA AIUTATO”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 21
LA PAZIENTE COMMENTA CHE ORAMAI CON GIULIA È
FINITA, CHE TUTTA LA CONFIDENZA CHE C’ERA PRIMA ORA
NON C’È PIÙ. IL GRUPPO DELLE 4 AMICHE È FINITO.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 22
ANCHE CON ANGELA C’È STATO UN LITIGIO A CASA
DOMENICA SERA, MA PER FORTUNA LE DUE RAGAZZE
HANNO DECISO DI NON ESAGERARE.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 23
PER QUALCHE MOMENTO SB RIMANE IN SILENZIO DURATE I
QUALI PIANGE SOMMESSAMENTE.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 24
T. “SE MI TROVASSI IN UNA SITUAZIONE IN CUI LITIGO CON I MIEI GENITORI CHE
POI PARTONO E MI LASCIANO SOLO, E POI LITIGO CON I MIEI AMICI CHE MI
LASCIANO SOLI ANCH’ESSI, MI SENTIREI COME UN PEZZO LASCIATO ANDARE ALLA
DERIVA, ABBANDONATO”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 25
SB MI DICE CHE SI SENTE SOLA, CHE SENTE DENTRO DI SÉ
UNA TERRIBILE SOLITUDINE. E’ CONTENTA ORA DI
PIANGERE, NON SE LO ASPETTAVA ED È FELICE, PERCHÉ
ALMENO LE LACRIME VENGONO FUORI.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 26
P:“IMMAGINI TUTTI QUESTI PENSIERI CHIUSI QUI, NELLA
TESTA (SI TOCCA IL CAPO), CHE COSA FANNO. PERLOMENO
SE PIANGO VENGONO FUORI.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 27
T: “A VOLTE SI PUÒ SENTIRE CHE IL MONDO È
COMPLETAMENTE DISTRUTTO, MENTRE IN REALTÀ È
QUALCOSA CHE STA ACCADENDO NELLA NOSTRA MENTE”.
P:“SI, ED È PIÙ FORTE DI ME”. C’È UNA PAUSA DI
SILENZIO.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 28
CHIEDO A SB COME STA. LEI MI GUARDA COME PER DIRMI CHE NON CAPISCE LA
MIA DOMANDA. MI SPIEGO MEGLIO CHIEDENDO: “DORME? MANGIA? FISICAMENTE
COME STA?” MI RISPONDE DICENDO CHE TRASCORRE MOLTE ORE DORMENDO,
ANCHE DIECI O DODICI, MA CHE IL SONNO È MOLTO DISTURBATO, PIENO DI
INCUBI, E AL RISVEGLIO SI SENTE STANCA. STA MANGIANDO MENO E UN PO’ COME
CAPITA.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 29
SB SEMBRA UN POCHINO SOLLEVATA FORSE ANCHE PER LE DOMANDE. MI
RACCONTA CHE HA DECISO DI ANDARE A TROVARE LA SORELLA A TORINO CON
ANGELA. LA GUARDO CON ARIA INTERROGATIVA PERCHÉ SO CHE CON LA SORELLA
CI SONO STATI DI RECENTE DEGLI SCONTRI. LA PAZIENTE CAPISCE E DICE: “NO,
HO SMESSO DI VOLERLA SALVARE, CON LEI MI CI SENTO MA COSÌ, PARLANDO DEL
PIÙ E DEL MENO. POI MI MANCA. L’ALTRO GIORNO ANGELA SI È SEDUTA A TAVOLA
AL POSTO DI MIA SORELLA E ALL’IMPROVVISO HO SENTITO QUANTO MI MANCAVA.
STAREMO VIA SOLO DAL VENERDÌ ALLA DOMENICA, GIUSTO IL TEMPO DI
RIVEDERLA”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 30
INTANTO MI VIENE IN MENTE CHE SB NON PUÒ ESSERE SOLA A CASA, DATO CHE
SUO FRATELLO VA ANCORA A SCUOLA. COME SE MI AVESSE LETTO NEL PENSIERO
SB MI DICE: “PER FORTUNA MIO FRATELLO È A CASA. LUI MI DÀ UNA GRANDE
PACE. IN QUESTI GIORNI STA STUDIANDO DELLE CANZONI E MI HA CHIESTO DI
AIUTARLO A IMPARARLE A MEMORIA. NOI DUE INSIEME RIPETIAMO E CANTIAMO
QUESTE CANZONI E ALLORA STO VERAMENTE BENE”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 31
CHIEDO QUANDO TORNERANNO I SUOI GENITORI. SB MI RISPONDE “IL 12” CON
UNO SGUARDO COME PER DIRE CHE MANCA ANCORA UN SACCO DI TEMPO.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 32
COMMENTO CHE FORSE I SUOI GENITORI IN FONDO LE MANCANO. AGGIUNGO CHE
MI È SEMBRATA UNA BUONA IDEA QUELLA DI ANDARE DALLA SORELLA, ANCHE
SOLO PER QUALCHE GIORNO. MI SORRIDE E ANNUISCE CON UN CENNO D’INTESA
AGGIUNGENDO: “SI, COSÌ CI VEDIAMO MA NON C’È TEMPO PER LITIGARE”.
RISPONDO ANNUENDO ANCH’IO COME PER DIRE “CI SIAMO CAPITI”.

Seduta del lunedì 3 giugno 2013 - 33
SENTO CHE SB È PIÙ TRANQUILLA ORA, E I 45 MINUTI DELLA SEDUTA SONO QUASI
TERMINATI. FISSIAMO UN APPUNTAMENTO PER IL MARTEDÌ SUCCESSIVO.
CI SALUTIAMO.

Un nuovo modo di intendere la
psicoterapia
“..LE ESPERIENZE DELLA VITA LASCIANO SEGNI DURATURI SU DI NOI SOLO IN QUANTO
SONO IMMAGAZZINATE COME MEMORIE ALL’INTERNO DEI CIRCUITI SINAPTICI.. CIRCUITI
CEREBRALI ED ESPERIENZE PSICOLOGICHE NON SONO COSE DISTINTE, MA DUE MODI
DIVERSI DI DESCRIVERE LA MEDESIMA COSA.. IN QUESTO SENSO LA PSICOTERAPIA USA
MECCANISMI BIOLOGICI PER CURARE LA MALATTIA MENTALE.. I FARMACI POSSONO
PRODURRE CAMBIAMENTI ADATTIVI NEI CIRCUITI NEURALI, O METTERE I CIRCUITI
NEURALI IN UNO STATO IN CUI ADATTAMENTO E APPRENDIMENTO RISULTINO
FACILITATI. MA NON C’È NESSUNA GARANZIA CHE, ABBANDONATO A SE STESSO, IL
CERVELLO APPRENDA LE COSE GIUSTE. È PROBABILE CHE I PAZIENTI, IN ALTRE PAROLE,
TRAGGANO UN MIGLIOR BENEFICIO DALLA TERAPIA FARMACOLOGICA QUALORA
L’ADATTAMENTO INDOTTO DAI FARMACI NEL LORO CERVELLO SIA ORIENTATO IN MODO
SENSATO.. IL FARMACO, IL TERAPEUTA E IL PAZIENTE SONO PARTNER NEL PROCESSO DI
RIORGANIZZAZIONE SINAPTICA CHIAMATO TERAPIA, CON I FARMACI CHE ATTACCANO IL
PROBLEMA DAL BASSO VERSO L’ALTO, IL TERAPEUTA DALL’ESTERNO ALL’INTERNO, E IL
PAZIENTE CHE, CON ALTI E BASSI, CONQUISTA IL SUO SÉ SINAPTICO”
LEDOUX, IL SÉ SINAPTICO, 2002

Possibili idee stimolo
“...E ORA PARLIAMO DI KEVIN”
( WE NEED TO TALK ABOUT KEVIN)
È UN FILM DEL 2011
DIRETTO DA LYNNE RAMSAY
“TAKE SHELTER”
È UN FILM DEL 2011
SCRITTO E DIRETTO DA
JEFF NICHOLS
ADATTAMENTO CINEMATOGRAFICO DEL
ROMANZO “DOBBIAMO PARLARE DI KEVIN”
DI LIONEL SHRIVER