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Luglio 2008 - Ispi

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ISPI<br />

ISTITUTO PER GLI STUDI DI POLITICA INTERNAZIONALE<br />

Anno XVI - 29 - <strong>Luglio</strong> <strong>2008</strong><br />

Relazioni Internazionali<br />

Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane Spa - Spedizione in abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, DCB Milano<br />

Il desiderio di insegnare e condividere con nuove generazioni<br />

le esperienze di una vita non è insolito fra diplomatici e funzionari<br />

di Organizzazioni Internazionali che giungono al termine<br />

del loro servizio attivo.<br />

Non ci stupimmo pertanto, dieci anni fa, quando Sandro<br />

Tucci - dopo aver osservato da vicino per decenni i conflitti in<br />

Asia e in Medio Oriente (come giornalista, prima, e come<br />

funzionario ONU, poi) - “bussò” all’ISPI offrendoci la sua<br />

disponibilità a collaborare alle nostre attività formative.<br />

Ci colpì, piuttosto, la sua straordinaria capacità di interessare,<br />

stimolare e coinvolgere chiunque lo ascoltasse (i giovani del<br />

Master, gli studenti della Bocconi, i diplomatici palestinesi)<br />

qualunque fosse il tema affrontato nelle sue lezioni (dalla<br />

riforma delle Nazioni Unite, alle coltivazioni di oppio in<br />

Afghanistan, agli interventi dell’agenzia dei Rifugiati a Gaza).<br />

In aula Sandro miscelava sapientemente conoscenza e rigore<br />

con umanità e passione: lo faceva con la naturalezza e la leggerezza<br />

di chi ha conosciuto a fondo il mondo e gli uomini,<br />

osservandone i conflitti, il degrado, la corruzione e mantenendo<br />

però, nonostante tutto, un inguaribile ottimismo, una<br />

visione solare, un interesse sincero per persone e fatti.<br />

Per i suoi studenti - dentro e fuori l’aula - Sandro ha rappresentato<br />

un punto di riferimento o per dirlo con le loro parole<br />

nei molti messaggi ricevuti, “un esempio di come vivere<br />

seguendo le proprie passioni con entusiasmo e coraggio, ma<br />

anche con la consapevolezza del rischio che ciò comporta”,<br />

“una di quelle persone che rendono questo mondo molto più<br />

interessante”.<br />

Per tutti noi dell’ISPI – che abbiamo ricordato la sua scomparsa<br />

ad aprile con un concerto lo scorso 7 maggio – è stato<br />

un vero amico e un collega indimenticabile.<br />

Paolo Magri<br />

In una fase particolarmente<br />

turbolenta per i mercati<br />

finanziari, Jean-Claude<br />

Trichet, Presidente della<br />

Banca centrale europea, ha<br />

ricordato che “l’Europa ha<br />

oggi uno ‘scudo’, di dimensioni<br />

analoghe a quelle degli<br />

Stati Uniti, per contrastare le<br />

sfide ricorrenti dell’economia<br />

globale”. Trichet è<br />

sicuro che la moneta unica<br />

abbia contribuito alla stabilità:<br />

“a causa delle sfide della<br />

globalizzazione e l’emergere<br />

di nuove potenze economiche,<br />

l’Euro mi appare<br />

perfino più necessario di 10<br />

anni fa”. In questi giorni la<br />

solidità dell’Euro è stata<br />

apprezzata persino da antichi<br />

● IV FORUM ECONOMICO EUROPA-RUSSIA<br />

Europa e Russia: quale partnership?<br />

Nella suggestiva cornice di<br />

Palazzo Salviati, sede del<br />

Centro Alti Studi della Difesa<br />

(CASD), sotto l’Alto Patronato<br />

del Presidente della<br />

Repubblica, con il patrocinio<br />

del Ministero degli<br />

Affari Esteri e con il supporto<br />

di Cerved, il 15 e 16 maggio<br />

scorsi si è svolto a Roma<br />

il IV Forum economico<br />

Europa-Russia.<br />

L’evento, a cui hanno<br />

partecipato quasi duecento<br />

relatori e di cui l’ISPI è stato<br />

promotore insieme all’Institute<br />

for Eastern Studies di<br />

Varsavia, fu lanciato inizialmente<br />

nel 2005. Ogni anno<br />

viene realizzato in un paese<br />

differente e, nonostante sia<br />

recente la sua creazione, co-<br />

stituisce ormai il principale<br />

momento di incontro e dibattito<br />

fra policy-maker e think<br />

tank europei e russi. L’ISPI<br />

ha ritenuto importante contribuire<br />

alla realizzazione dell’evento,<br />

che si è tenuto in<br />

Italia per la prima volta, sia<br />

perché da sempre impegnato<br />

a promuovere il dibattito<br />

sulle tematiche internazionali<br />

e già co-promotore del<br />

Foro di Dialogo Italo-Russo<br />

insieme alla Presidenza del<br />

Consiglio dei Ministri e il<br />

Ministero degli Affari Esteri,<br />

sia per la particolare importanza<br />

che ha assunto l’edizione<br />

di quest’anno, collocata<br />

subito dopo le elezioni<br />

presidenziali russe e a poca<br />

distanza da quelle per il rinnovo<br />

della Duma.<br />

Il Forum costituisce un’importante<br />

e forse unica occasione<br />

di scambio di idee sul<br />

futuro delle relazioni Europa-<br />

Russia, che prescinde dalle<br />

posizioni degli stati di provenienza<br />

dei partecipanti e si<br />

propone di fornire utili spunti<br />

di riflessione anche per l’attuazione<br />

delle rispettive<br />

politiche nazionali. Il Forum<br />

ha visto la partecipazione, tra<br />

gli altri, del Presidente della<br />

Repubblica Giorgio Napoli-<br />

● BRUXELLES - EUROPEAN ECONOMIC GOVERNANCE MONITORING<br />

Navigating Europe’s economy through turbolence<br />

● Hans-Gert Pöttering,<br />

Presidente del<br />

Parlamento europeo<br />

avversari della moneta unica<br />

– come il Wall Street Journal<br />

e il Financial Times – che<br />

hanno lodato ripetutamente<br />

la strategia chiara e netta<br />

della Bce. Tuttavia appaiono<br />

ancora nette alcune debolezze<br />

dell’economia europea,<br />

messe in evidenza dalla<br />

difficile fase attraversata dai<br />

mercati finanziari.<br />

Proprio di queste questioni<br />

si è discusso a Bruxelles lo<br />

scorso 28 maggio nella<br />

Conferenza internazionale<br />

“Navigating Europe’s economy<br />

through turbolence”,<br />

organizzata nell’ambito<br />

delle attività di EEGM<br />

(European Economic Governance<br />

Monitor). La Conferenza,<br />

che si è tenuta presso<br />

la sede dell’EPC, si è articolata<br />

in due sessioni. Nella<br />

prima “Current issues for<br />

European economic governance<br />

and proposed solutions”<br />

i cinque Istituti di<br />

ricerca partner del network<br />

internazionale (Chatham<br />

House, EPC, IFRI, ISPI e<br />

SWP) hanno presentato<br />

delle policy recommendation<br />

(consultabili sul sito<br />

www.eegm.eu) al Presidente<br />

del Parlamento europeo,<br />

Hans-Gert Pöttering.<br />

In particolare, punto di<br />

partenza del dibattito sono<br />

state le risposte dell’economia<br />

europea alla crisi dei<br />

mutui subprime americani e<br />

i ripetuti appelli della BCE<br />

volti a porre in essere<br />

politiche rigorose nella consapevolezza<br />

che il ciclo economico<br />

negativo potrebbe,<br />

invece, spingere ad un allentamento<br />

dei vincoli. La<br />

prima sessione ha rappresentato,<br />

inoltre, l’occasione per<br />

riflettere e comprendere<br />

come e se le riforme previste<br />

nel Trattato di Lisbona (il cui<br />

processo di ratifica continua<br />

malgrado il no irlandese)<br />

possano realmente fornire<br />

all’Unione europea i mezzi e<br />

● Il Presidente<br />

della Repubblica,<br />

Giorgio Napolitano,<br />

alla prima sessione<br />

del Forum<br />

le competenze necessarie<br />

per una migliore governance<br />

dell’economia europea.<br />

● Joaquín Almunia,<br />

Commissario europeo<br />

per gli Affari economici<br />

e monetari<br />

● I relatori della sessione dedicata alla partnership tra Europa e Russia. Da sinistra:<br />

Paolo Gnes, Josef Jerovsek, Brendan Donnelly e Maurizio Massari<br />

Jacques Mistral dell’IFRI<br />

ha messo in evidenza l’importanza<br />

del progetto euro<br />

che, nonostante i timori di<br />

una recessione americana,<br />

ha comunque contribuito a<br />

sostenere e alimentare una<br />

forte e sana crescita dell’economia<br />

europea. Mistral<br />

non ha però risparmiato<br />

critiche alla strategia di<br />

Lisbona, che dovrebbe<br />

essere rafforzata attraverso<br />

l’individuazione di obiettivi<br />

più mirati alla competitività<br />

internazionale.<br />

Di Lisbona ha anche parlato<br />

il Vicepresidente<br />

dell’ISPI, Carlo Secchi, evidenziando<br />

che per spronare<br />

la competitività e la crescita<br />

europea sarebbe bene<br />

rivedere l’Agenda di<br />

Lisbona, che pur identificando<br />

chiaramente le aree di<br />

riforma (mercato unico,<br />

occupazione e innovazione)<br />

non garantisce gli strumenti<br />

e le politiche per realizzare le<br />

stesse riforme. La proposta<br />

di policy a tal riguardo è<br />

quella di identificare delle<br />

politiche decentralizzate in<br />

ciascun stato membro (che<br />

siano quindi maggiormente<br />

adatte ai bisogni locali) e un<br />

sistema di controllo centralizzato<br />

che agisca ex-post. Il<br />

tano, dell’ex Presidente della<br />

Repubblica polacca Alexander<br />

Kwasniewski, del Presidente<br />

del CASD Luciano<br />

Callini, del Presidente<br />

dell’ISPI Boris Biancheri,<br />

del Direttore dell’Economic<br />

Forum Program Council<br />

Zygmund Berdychowsky,<br />

oltre a parlamentari nazionali<br />

ed europei, membri di<br />

imprese, ricercatori di<br />

numerosi think tank europei,<br />

come CERI, IRIS, SWP e<br />

caso italiano, per esempio,<br />

dimostra come il basso livello<br />

di spesa in ricerca e<br />

sviluppo (solo l’1% del PIL<br />

a fronte dell’obbiettivo del<br />

3% fissato a Lisbona) sia<br />

Speculando<br />

Institute for Security and<br />

Development Policy of<br />

Sweden, nonché di tutti i<br />

principali istituti di ricerca<br />

politica ed economica russi.<br />

Al centro del dibattito,<br />

suddiviso in una decina di<br />

discussion panel nei due<br />

giorni dell’evento, vi sono<br />

stati temi politici quali le<br />

IL DECIMO COMPLEANNO<br />

DELLA BCE<br />

di Franco Bruni<br />

Nel giugno del 1998 nasceva la BCE, dopo quattro anni<br />

di lavoro preparatorio condotto dall’Istituto Monetario<br />

Europeo. In sei mesi venivano prese le principali decisioni<br />

strategico-organizzative e, all’inizio del 1999, veniva creato<br />

l’euro. Undici Paesi (ora divenuti 15) rinunciavano a<br />

esercitare le politiche monetarie a livello nazionale e concentravano<br />

le relative decisioni nell’istituto di Francoforte,<br />

al quale il Trattato di Maastricht garantiva forte autonomia<br />

e assegnava l’obiettivo di mantenere stabile il livello generale<br />

dei prezzi nell’area dell’euro.<br />

COMITATO EDITORIALE<br />

Boris Biancheri, Paolo Magri, Franco<br />

Bruni (Direttore Responsabile)<br />

dovuto non tanto agli scarsi<br />

investimenti pubblici (che<br />

sono nella media di quelli<br />

europei), quanto alla mansegue<br />

a pag. 2<br />

segue a pag. 2<br />

segue a pag. 7


2<br />

EVENTI<br />

ISPI - Relazioni Internazionali<br />

segue dalla copertina<br />

Europa e Russia: quale partnership?<br />

prospettive della politica<br />

interna e il ruolo della Russia<br />

nello scenario internazionale,<br />

altri riguardanti la<br />

sicurezza nei rapporti Ue-<br />

Russia, nonché temi più<br />

prettamente economici,<br />

come gli investimenti diretti<br />

esteri in Russia, la cooperazione<br />

industriale con paesi<br />

Ue e non Ue, lo sviluppo<br />

economico russo di lungo<br />

termine ed il ruolo giocato<br />

dalle risorse naturali.<br />

È emersa più volte la priorità<br />

per i rappresentanti dei<br />

paesi membri Ue, sebbene<br />

non sempre condivisa negli<br />

stessi termini da parte dei<br />

partecipanti russi, di costruire<br />

una forte partnership<br />

strategica con la Russia fondata<br />

sulla promozione e consolidamento<br />

dei valori<br />

democratici, sul rispetto reciproco,<br />

sulla comune valutazione<br />

e risoluzione delle<br />

questioni strategiche e, naturalmente,<br />

comprendente il<br />

tema della sicurezza energetica.<br />

Questa indispensabile<br />

partnership è stata oggetto di<br />

analisi, anche alla luce del<br />

cambio della presidenza: da<br />

Vladimir Putin a Dmitry<br />

Medvedev. Il nuovo Presidente<br />

russo, che ha<br />

comunque Putin come proprio<br />

Primo ministro, nonostante<br />

un’immagine più aperta<br />

e dialogante soprattutto<br />

con l’Occidente, seguirà le<br />

linee politiche volte a rafforzare<br />

e stabilizzare la<br />

potenza russa tracciate dal<br />

suo predecessore. Il consolidamento<br />

del rapporto Ue-<br />

Russia rimarrà una necessità<br />

per entrambe le parti. La<br />

Russia, infatti, è il vicino più<br />

grande dell’Europa alla<br />

quale è legato, in una misura<br />

maggiore rispetto a quanto<br />

lo potrebbe essere nei confronti<br />

dell’Asia, da una<br />

comunanza di valori religiosi<br />

e culturali, dagli avvenimenti<br />

storici e oggi, dai<br />

rapporti economici concernenti<br />

soprattutto lo sfruttamento<br />

delle risorse energetiche<br />

russe.<br />

Si rende quindi auspicabile<br />

il rafforzamento del dialogo<br />

instaurato tra le due<br />

parti con l’Accordo di<br />

● Il pubblico<br />

assiste ai lavori<br />

in Aula Magna<br />

Partenariato e Cooperazione,<br />

il cui rinnovo è oggi un<br />

imperativo per impostare un<br />

nuovo paradigma nei rapporti<br />

bilaterali che prenda in<br />

considerazione lo status<br />

attuale della Russia. Il<br />

legame con Mosca rimarrà<br />

essenziale sia per la sua<br />

membership permanente<br />

all’interno del Consiglio di<br />

Sicurezza dell’Onu, sia perché<br />

costituisce ancora un<br />

centro di attrazione per alcuni<br />

paesi dell’ex Unione sovietica,<br />

dalle cui ricchezze<br />

naturali l’Ue dipende, sia per<br />

le possibili implicazioni derivanti<br />

dal ruolo di Mosca<br />

nella balance of power. Il<br />

contributo della Russia è<br />

importante anche nella lotta<br />

alle nuove minacce internazionali<br />

come il terrorismo,<br />

la proliferazione delle armi di<br />

distruzione di massa, l’inquinamento,<br />

la criminalità internazionale,<br />

l’immigrazione<br />

illegale e il narcotraffico.<br />

Sono state analizzate le<br />

relazioni Ue-Russia nel<br />

campo della sicurezza alla<br />

luce di diverse situazioni<br />

quali il progetto statunitense<br />

di scudo anti-missilistico da<br />

installare sul territorio polacco<br />

e su quello della Repubblica<br />

Ceca; il doppio allargamento<br />

della Nato e della Ue<br />

ad est in zone, cioè, di storica<br />

appartenenza all’Urss;<br />

l’opposizione di Mosca<br />

durante il recente Summit<br />

Nato a Bucarest alla concessione<br />

all’Ucraina e alla<br />

Georgia del Membership<br />

Action Plan; l’operato del<br />

Consiglio Nato-Russia, istituito<br />

nel 2002 come forum<br />

per accrescere la cooperazione<br />

e instaurare un dialogo<br />

co-struttivo sulle questioni<br />

più attuali ed impellenti;<br />

la proclamazione unilaterale<br />

d’indipendenza del<br />

Kosovo sostenuta dalla Ue e<br />

dagli Usa ma fino all’ultimo<br />

contrastata da Mosca.<br />

Si è poi trattato più approfonditamente<br />

del mercato<br />

russo e delle possibilità, nel<br />

breve e lungo periodo, di<br />

diversificare l’economia per<br />

renderla meno dipendente<br />

dalle risorse energetiche e<br />

più stabile, capace, quindi, di<br />

implementare la tanta auspicata<br />

modernizzazione del<br />

paese, di introdurre delle tecnologie<br />

innovative che possano<br />

garantire lo sviluppo e<br />

contribuire a risolvere le<br />

problematiche sociali. Si è<br />

discusso anche dei punti di<br />

forza e di debolezza della<br />

Russia, di quali settori economici<br />

e paesi attirino maggiormente<br />

l’interesse di<br />

Mosca, del fenomeno della<br />

creazione di grandi società<br />

statali, soprattutto nei settori<br />

considerati strategici per il<br />

paese, che gestiscono le ricchezze<br />

nazionali e di quali<br />

strumenti dispone l’Occidente<br />

per affrontare questa<br />

situazione.<br />

Infine, sono stati esaminati<br />

i rapporti che la Russia<br />

intrattiene con l’Unione<br />

europea alla quale Mosca<br />

soddisfa, rispettivamente, il<br />

24% e il 30% del fabbisogno<br />

di gas naturale e petrolio,<br />

mentre vi destina circa il<br />

65% delle esportazioni proprie<br />

di gas e il 63% di petrolio.<br />

La Russia, infatti, ha<br />

sviluppato un sistema articolato<br />

di gas e oleodotti che<br />

rafforzano la dipendenza<br />

europea dal Cremlino, basata<br />

soprattutto su intese bilaterali<br />

con i singoli paesi Ue<br />

contrariamente alle aspirazioni<br />

di Bruxelles ad<br />

instaurare un rapporto diretto<br />

tra l’Unione nella sua<br />

globalità e Mosca.<br />

L’Unione non nasconde,<br />

quindi, il suo interesse ad<br />

avere la Russia come controparte<br />

dell’intesa bilaterale<br />

dell’Energy Charter predisposta<br />

da Bruxelles, che<br />

richiede che Mosca apra il<br />

proprio mercato dell’energia,<br />

attualmente in mano al<br />

monopolista Gazprom, ai<br />

membri Ue e contribuisca<br />

così alla regolarità delle forniture<br />

di gas. Nel quadro<br />

così tracciato si è, inoltre, discusso<br />

della politica energetica<br />

che Mosca attua nei confronti<br />

dei suoi vicini occidentali,<br />

che sono oggi dei<br />

paesi di transito del gas russo<br />

diretto alla Ue e con i quali<br />

quest’ultima è intenzionata<br />

ad instaurare una partnership<br />

nel settore energetico<br />

per garantire la sicurezza dei<br />

propri approvvigionamenti.<br />

● INVITI A PALAZZO CLERICI<br />

Apertura straordinaria<br />

Anche quest’anno l’ISPI<br />

ha aderito alla “Notte Bianca”<br />

organizzando visite guidate<br />

a Palazzo Clerici. Dalle<br />

21.00 del 31 maggio all’1.00<br />

del 1°giugno <strong>2008</strong> i visitatori<br />

hanno potuto osservare le<br />

stanze del palazzo e, in particolare,<br />

il Salone affrescato<br />

dal Tiepolo nel 1741.<br />

Emblema del barocchetto<br />

lombardo e tipico esempio<br />

della magnificenza del ceto<br />

patrizio milanese agli inizi<br />

del XVIII secolo, Palazzo<br />

Clerici conserva al suo interno<br />

numerose opere d’arte:<br />

dal ciclo di arazzi del fiammingo<br />

Jan Leyniers II, alle<br />

boisieries di Giuseppe Cavanna,<br />

fino a uno dei più mirabili<br />

e ancora poco noti affreschi<br />

di Giambattista Tiepolo.<br />

Nonostante abbia avuto<br />

un ruolo cruciale nelle vicende<br />

artistiche e storiche<br />

della Milano del Settecento e<br />

dell’Ottocento e sia stato<br />

anche protagonista di alcuni<br />

significativi momenti della<br />

vita politica e culturale<br />

milanese nel corso del<br />

Novecento, Palazzo Clerici è<br />

ancora poco conosciuto dal<br />

grande pubblico e, talvolta,<br />

anche dagli specialisti.<br />

Per questo motivo l’ISPI,<br />

che ha sede dal 1941 nel<br />

Palazzo ed è da sempre<br />

impegnato nel suo recupero e<br />

valorizzazione, organizza<br />

durante tutto l’anno una serie<br />

di iniziative volte a restituire<br />

il Palazzo alla città di Milano<br />

nella sua pienezza, sia promuovendo<br />

periodicamente<br />

visite guidate sia ospitando<br />

manifestazioni di interesse<br />

per la città (presentazioni di<br />

libri; mostre dedicate a<br />

Milano, alla sua storia e alla<br />

sua cultura; concerti, iniziative<br />

benefiche e di organizzazioni<br />

non governative; celebrazioni<br />

del corpo consolare;<br />

ecc.), che coinvolgono<br />

ogni anno più di 20.000 persone.<br />

È con questo intento che<br />

l’ISPI, dopo aver già sperimentato<br />

le aperture straordinarie<br />

notturne in precedenti<br />

edizioni della manifestazione,<br />

ha partecipato alla<br />

nuova edizione della “Notte<br />

Bianca” che ha riscontrato,<br />

come gli anni scorsi, un<br />

notevole interesse da parte<br />

del pubblico.<br />

segue dalla copertina<br />

Navigating Europe’s economy through turbolence<br />

● Il panel della seconda sessione, da sinistra: José Manuel Garcia-Margallo Y Marfil, Thomas Lambert, Quentin Peel,<br />

David Wright, Marco Buti e Joaquín Almunia<br />

canza di investimenti privati<br />

che andrebbero, invece,<br />

sostenuti e incentivati.<br />

La mancanza di una<br />

supervisione nel controllo<br />

dei mercati finanziari<br />

europei è stata inoltre evidenziata<br />

a più riprese come<br />

punto debole della governance<br />

europea. In particolare<br />

per far fronte a tale lacuna<br />

gli esperti internazionali<br />

hanno messo sul tavolo<br />

diverse proposte: Daniela<br />

Schwarzer dell’SWP, ad<br />

esempio, ha sostenuto l’opportunità<br />

di introdurre un<br />

vertice dell’Eurozona, mentre<br />

Vanessa Rossi di Chatham<br />

House ha suggerito la<br />

convocazione di una riunione<br />

di un gruppo di esperti<br />

con l’obiettivo di raccomandare<br />

un nuovo quadro<br />

del settore finanziario<br />

europeo.<br />

Reagendo agli stimoli<br />

degli Istituti partner, Hans-<br />

Gert Pöttering ha affermato<br />

che l’Unione europea<br />

dovrebbe migliorare la produttività<br />

e la partecipazione<br />

al mercato del lavoro con lo<br />

scopo di restare competitiva<br />

a livello globale. Ha poi<br />

aggiunto, passando ad un<br />

altro tema, che garantire un<br />

approvvigionamento energetico<br />

maggiormente sicuro<br />

rappresenta ormai una<br />

necessità improrogabile.<br />

“Ora ci si rende conto che<br />

l’energia è necessariamente<br />

un aspetto politico che deve<br />

essere trattato a livello<br />

europeo” ha aggiunto.<br />

La seconda sessione “Is<br />

there a need to reform<br />

European economic governance<br />

and what are the<br />

future challenges?” ha rappresentato<br />

un momento di<br />

dibattito tra altri funzionari e<br />

personalità politiche (come<br />

Marco Buti, Vice Direttore<br />

Generale, DG Affari Economici<br />

e Finanziari e David<br />

Wright, Vice Direttore Generale,<br />

DG Servizi e Mercato<br />

Interno) che hanno<br />

affrontato temi quali la corsa<br />

al rialzo dei prezzi, la riforma<br />

del mercato del lavoro, la<br />

sorveglianza dei mercati<br />

finanziari, che sono al centro<br />

dell’agenda dei leader politici<br />

e di grande impatto sull’opinione<br />

pubblica europea.<br />

Al termine degli interventi<br />

il Commissario Almunia ha<br />

chiuso i lavori con un intervento<br />

che ha avuto grande<br />

eco presso i media. Almunia<br />

ha identificato nel prezzo del<br />

petrolio e delle merci la principale<br />

causa dell’attuale difficile<br />

contesto economico.<br />

Per Almunia, la ricetta, difficile<br />

da applicare, sarebbe<br />

quella di un maggior coordinamento<br />

delle politiche di<br />

bilancio, pur salvaguardando<br />

l’autonomia dei singoli<br />

stati. Almunia si è poi detto<br />

contrario a interventi fiscali<br />

nazionali, riferendosi chiaramente<br />

alle proposte di<br />

Sarkozy che aveva avanzato<br />

l’ipotesi di un tetto all’Iva<br />

che grava sul prezzo del<br />

petrolio. A tal riguardo ha<br />

ricordato che l’impegno<br />

preso alla riunione Ecofin di<br />

Manchester del 2005 è stato<br />

quello di evitare interventi<br />

unilaterali.


ISPI - Relazioni Internazionali EVENTI<br />

3<br />

● LIBRI A PALAZZO CLERICI<br />

Manguel e Perissich: incontri con la cultura internazionale<br />

L’ISPI – che fino a poco<br />

tempo fa non organizzava<br />

presentazioni di volumi (e in<br />

particolare volumi di narrativa),<br />

ma soltanto tavole<br />

rotonde che avevano sullo<br />

sfondo e prendevano come<br />

spunto la pubblicazione di<br />

un volume su tematiche di<br />

economia e politica internazionale<br />

coincidenti con le<br />

aree di attività dell’Istituto –<br />

ha lanciato alla fine del 2006<br />

la nuova iniziativa “Libri a<br />

Palazzo Clerici – Incontri<br />

con la cultura internazionale”.<br />

Si tratta di un<br />

ciclo di incontri organizzato<br />

in collaborazione con le<br />

principali case editrici, nell’ambito<br />

del quale l’Istituto<br />

ospita autori di rilievo internazionale,<br />

come è accaduto<br />

negli ultimi mesi con<br />

Alberto Manguel e Riccardo<br />

Perissich.<br />

Manguel e Eco:<br />

i libri di una vita<br />

“I libri di una vita”,<br />

questo il titolo dell’incontro<br />

che ha visto protagonisti<br />

Umberto Eco e Alberto<br />

Manguel il 12 maggio scorso.<br />

L’occasione per discorrere<br />

di lettura e del ruolo<br />

della cultura nella nostra<br />

società è nata dalla presentazione<br />

del libro di Manguel<br />

“Al tavolo del Cappellaio<br />

matto” (Rosellina Archinto<br />

Editore), una raccolta di<br />

saggi che ha come filo conduttore<br />

la follia, protagonista<br />

in ogni epoca non solo della<br />

finzione artistica, ma anche<br />

della vita reale.<br />

Manguel, scrittore e saggista<br />

nato a Buones Aires ma<br />

che ha vissuto in Italia,<br />

Francia, Inghilterra e Tahiti,<br />

ha presentato un mosaico di<br />

personaggi letterari e storici,<br />

di artisti e di opere che attingono<br />

alla fonte della pazzia<br />

per sfidare, nel bene e nel<br />

male, regole e istituzioni.<br />

“Manguel si diletta nel percorrere<br />

labirinti” è la spiegazione<br />

data da Umberto<br />

Eco durante la presentazione.<br />

Eco e Manguel, che hanno<br />

conversato con il Presidente<br />

dell’ISPI, Boris Biancheri, si<br />

sono confrontati e hanno<br />

ammaliato con la loro dialettica<br />

il numeroso pubblico,<br />

giocando con intelligenza<br />

sulle definizioni, a cominciare<br />

da quella di “lettore<br />

ideale” (“i censori sono i lettori<br />

ideali perché hanno capito<br />

l’importanza dell’opera”<br />

una delle argute definizioni )<br />

per finire con quella di biblioteca<br />

quale luogo fisico<br />

della cultura, un simbolo<br />

● Renato Ruggiero, Riccardo Perissich, Franco Bruni e Nicola Rossi<br />

centrale di quello che una<br />

società esprime, luogo che<br />

custodisce ma insieme<br />

seleziona il sapere.<br />

“Il piacere della lettura,<br />

fondamento dell’arte di ogni<br />

lettore, si presenta variegato<br />

e molteplice. Quanti di noi<br />

● Boris Biancheri tra gli<br />

scrittori Umberto Eco e<br />

Alberto Manguel<br />

che si scoprono lettori, scoprono<br />

di esserlo ognuno a<br />

modo proprio, personale e<br />

diverso”, ha affermato<br />

Manguel in chiusura. “Non<br />

esiste una storia unanime<br />

della lettura bensì tante storie<br />

di lettori. Condividiamo certi<br />

tratti, certe abitudini e formalismi,<br />

ma la lettura resta<br />

un atto individuale. Non sogniamo<br />

tutti allo stesso<br />

modo, né facciamo l’amore<br />

alla stessa maniera, e<br />

analogamente, non tutti leggiamo<br />

secondo canoni<br />

uguali. I libri che attraversano<br />

le nostre vite sono, per<br />

ognuno di noi, meravigliosamente<br />

diversi, come lo sono<br />

le nostre esistenze.”<br />

Perissich e il rilancio<br />

dell’Europa<br />

Il 5 giugno si è tenuto l’incontro<br />

“L’Unione Europea<br />

al bivio: rilancio o decli-<br />

no?”. All'evento, organizzato<br />

in occasione della pubblicazione<br />

del volume “L’Unione<br />

europea. Una storia non<br />

ufficiale” di Riccardo Perissich,<br />

edito da Longanesi,<br />

hanno partecipato, oltre<br />

all’autore, Franco Bruni,<br />

Vicepresidente dell’ISPI e<br />

Professore di Teoria e politica<br />

monetaria internazionale<br />

presso l’Università Bocconi;<br />

Nicola Rossi, Senatore e<br />

Professore di Analisi economica<br />

dell’Università di<br />

Roma “Tor Vergata” e<br />

Renato Ruggiero, Ambasciatore,<br />

già Consigliere del<br />

Presidente del Consiglio per<br />

la Dichiarazione sul futuro<br />

dell’Europa e Ministro degli<br />

Affari Esteri.<br />

La presentazione del libro<br />

di Perissich, un’opera “godibile”<br />

che intreccia la storia<br />

con eventi che illustrano il<br />

quotidiano della vita della<br />

Il dibattito si è poi allargato<br />

toccando punti importanti,<br />

quali l’incapacità cinese di<br />

alimentare una efficace soft<br />

power, il problema dei diritti<br />

umani in Cina e la sua, sepsua<br />

burocrazia, spesso valida<br />

interprete dell’interesse politico,<br />

è stata l’occasione per<br />

discutere dell’Europa e del<br />

suo futuro. Dalla discussione<br />

è emersa la riflessione che,<br />

nell’attuale situazione internazionale,<br />

l’Europa non<br />

possa più basare la propria<br />

esistenza solamente su motivazioni<br />

interne. Le spinte<br />

esterne, derivanti da una<br />

sempre maggiore forza<br />

politica ed economica delle<br />

potenze emergenti, dovrebbero<br />

indurre gli europei a<br />

uno sforzo unitario maggiore.<br />

Tuttavia, le incognite<br />

rimangono ancora tante: da<br />

una opinione pubblica distratta<br />

sulle questioni europee,<br />

alla necessità, chiaramente<br />

individuata ma sempre<br />

disattesa, di una rappresentanza<br />

unitaria europea<br />

nelle maggiori sedi decisionali,<br />

dal G8 al Consiglio di<br />

Sicurezza ONU.<br />

● TAVOLE ROTONDE ISPI-LIMES<br />

Tibet nelle pagine di Limes<br />

Il 21 aprile, per il ciclo di<br />

incontri organizzati dall’ISPI<br />

in collaborazione con la rivista<br />

“Limes”, si è tenuta una<br />

Tavola Rotonda sul tema<br />

“Tibet: la Cina alla prova<br />

delle Olimpiadi”, in occasione<br />

della contemporanea<br />

uscita del quaderno speciale<br />

di “Limes” sul tema “Tibet,<br />

la Cina è fragile”, nel quale,<br />

prendendo spunto dalle proteste<br />

anti-cinesi che hanno<br />

coinvolto in molte parti del<br />

mondo il percorso della fiaccola<br />

olimpica, la rivista di<br />

geopolitica ha analizzato la<br />

questione tibetana grazie all’intervento,<br />

sulle sue pagine,<br />

di molti esperti del settore.<br />

All’evento hanno partecipato<br />

Lucio Caracciolo, Direttore<br />

di “Limes”; Renzo Cavalieri,<br />

Professore di Diritto<br />

comparato dell’Università<br />

Ca’Foscari di Venezia; Paolo<br />

Magri, Direttore dell’ISPI;<br />

Paolo Pobbiati, Presidente<br />

della Sezione italiana di Amnesty<br />

International e Piero<br />

Verni, Giornalista, Scrittore<br />

ed ex Presidente dell’associazione<br />

Italia-Tibet.<br />

Partendo dall’intervista al<br />

Dalai Lama pubblicata proprio<br />

sul numero di “Limes”,<br />

la discussione tra gli ospiti<br />

della Tavola Rotonda ha<br />

messo in luce le differenze<br />

politiche tra la linea “moderata”<br />

del Dalai Lama, che<br />

avversa l’idea di un Tibet<br />

indipendente e ambisce a<br />

una coesistenza pacifica tra<br />

Tibetani e Cinesi, e quella<br />

dei gruppi dissidenti tibetani<br />

che, pur utilizzando mezzi<br />

pacifici di protesta, si fanno<br />

promotori di una politica più<br />

dinamica e attiva.<br />

pur lenta, apertura verso lo<br />

stato di diritto a cominciare<br />

dagli anni ’80.<br />

Dire oggi se le pressioni<br />

occidentali abbiano ottenuto<br />

qualche risultato è prematuro,<br />

tuttavia la Cina sembra<br />

entrata in una fase di riflessione,<br />

testimoniata anche<br />

dalle recenti aperture ad una<br />

soluzione negoziata: la politicizzazione<br />

della kermesse<br />

olimpica si sta trasformando<br />

in uno smacco per la Cina,<br />

per i suoi sforzi di apparire<br />

come una pacifica potenza in<br />

ascesa e una ‘società armonica’<br />

all’interno dei propri<br />

confini. La Cina pare essere<br />

stata presa in contropiede,<br />

perché criticata non solo<br />

dagli Stati Uniti (in prima<br />

linea da tempo sul Tibet e sul<br />

rispetto dei diritti umani nell’ex<br />

Impero di Mezzo), ma<br />

anche dai ‘docili europei’ e<br />

dagli ‘amici’ (il premier australiano<br />

Kevin Rudd).<br />

● Piero Verni, Lucio Caracciolo, Paolo Magri, Paolo Pobbiati e Renzo Cavalieri<br />

● QUADERNI DI RELAZIONI INTERNAZIONALI<br />

La prova del Kosovo<br />

In occasione dell’uscita<br />

del sesto numero della rivista<br />

dell’ISPI Quaderni di<br />

Relazioni Internazionali<br />

dedicato a “La sovranità nell’epoca<br />

della politica globale”<br />

sono stati organizzati<br />

due incontri, il primo a<br />

Milano e il secondo a<br />

Roma.<br />

La rivista dell’ISPI affronta<br />

il tema con un’ottica plurale,<br />

ospitando articoli di<br />

esperti di varie discipline<br />

(politologia, diritto, storia)<br />

oltre al punto di vista di un<br />

diplomatico; inoltre una<br />

sezione di documentazione<br />

approfondisce, in questo<br />

numero, il piano Ahtisaari e<br />

la situazione in Kosovo.<br />

A Milano l’incontro,<br />

tenutosi il 16 aprile e organizzato<br />

anche in occasione<br />

della pubblicazione del<br />

numero di marzo di<br />

“Limes” dedicato al Kosovo,<br />

ha visto la partecipazione<br />

di Lucio Caracciolo,<br />

Direttore della rivista<br />

“Limes”; Alessandro Colombo,<br />

Senior Research<br />

Fellow dell’ISPI e Professore<br />

presso l’Università<br />

degli Studi di Milano e<br />

Paolo Magri, Direttore<br />

dell’ISPI.<br />

Analizzando gli eventi<br />

contingenti che hanno portato<br />

alla proclamazione dell’indipendenza<br />

del Kosovo<br />

dalla Serbia, la discussione<br />

si è poi incentrata sui processi<br />

internazionali che<br />

hanno favorito questo “caso<br />

unico” di indipendenza.<br />

Caracciolo, muovendo dall’analisi<br />

di “cosa sia il<br />

Kosovo”, ha delineato la<br />

profonda e sostanziale distinzione<br />

tra “il Kosovo teorico<br />

e quello effettivo”. Con il<br />

supporto di documentazione<br />

internazionale il Direttore di<br />

“Limes” ha delineato il pericolo<br />

che in Kosovo possano<br />

trovare spazio organizzazioni<br />

criminali. Caracciolo<br />

ha poi evidenziato i motivi<br />

geo-politici che fanno del<br />

Kosovo un territorio di<br />

grande importanza per<br />

l’Italia, a cominciare dalla<br />

presenza militare nell’area.<br />

Colombo, riprendendo gli<br />

spunti proposti da Caracciolo,<br />

ha orientato il suo<br />

intervento sul ruolo della<br />

“comunità internazionale”,<br />

offrendo un’analisi critica<br />

del suo concetto e delle incoerenze<br />

e contraddizioni<br />

che sono emerse proprio relativamente<br />

all’area balcanica<br />

e al Kosovo.<br />

La rivista è stata poi pre-<br />

sentata il 3 marzo a Roma<br />

presso l’Associazione della<br />

Stampa Estera. Sono intervenuti<br />

alla Tavola Rotonda,<br />

intitolata “Sovranità sfidate:<br />

la prova del Kosovo”<br />

l’Ambasciatore Silvio Fagiolo,<br />

Professore di Relazioni<br />

Internazionali presso la<br />

LUISS di Roma e già Rappresentante<br />

Permanente<br />

d’Italia presso l’Unione Europea;<br />

il Professor Agostino<br />

Giovagnoli, Docente di<br />

Storia contemporanea presso<br />

l’Università Cattolica del<br />

Sacro Cuore di Milano; il<br />

Ministro Plenipotenziario<br />

Maurizio Massari, che è<br />

attualmente Capo dell’Unità<br />

di analisi e programmazione<br />

del Ministero degli Affari<br />

Esteri ed è stato capo della<br />

Missione OSCE in Serbia e<br />

Montenegro e l’Onorevole<br />

Umberto Ranieri, Presidente<br />

della Commissione Affari<br />

Esteri e Comunitari della<br />

Camera dei Deputati. Il<br />

Presidente dell’ISPI, Boris<br />

Biancheri ha moderato l’incontro.<br />

Il dibattito ha, dapprima,<br />

ricordato che la globalizzazione,<br />

lo sviluppo di un<br />

diritto “cosmopolita” e la<br />

ricomparsa di soggetti non<br />

statali mettono in evidenza<br />

fenomeni di erosione dello<br />

Stato sulla politica internazionale<br />

e la sua incapacità<br />

a governare tali fenomeni. È<br />

stato, successivamente, sottolineato<br />

che i diversi fattori<br />

di erosione non sono però<br />

ancora sufficienti a sradicare<br />

il tradizionale impianto interstatale<br />

della politica internazionale.<br />

Nonostante la diffusione<br />

di diversi attori non<br />

statuali quali, ad esempio,<br />

gruppi terroristici, gli stati<br />

rimangono ancora i principali<br />

protagonisti delle<br />

alleanze, della diplomazia e<br />

della cooperazione internazionale.<br />

●Maurizio Massari, Umberto Ranieri, Boris Biancheri, Silvio Fagiolo e Agostino Giovagnoli


4<br />

EVENTI<br />

ISPI - Relazioni Internazionali<br />

● L’ITALIA NEGLI ORGANISMI INTERNAZIONALI<br />

Diplomazia in campo all’ONU<br />

L’11 marzo si è svolta la<br />

Tavola Rotonda “Diplomazia<br />

in campo: l’Italia e il<br />

Consiglio di Sicurezza<br />

ONU”. All’evento, organizzato<br />

in occasione della pubblicazione<br />

del volume<br />

“L’Italia all’ONU. 1993-<br />

1999. Gli anni con Paolo<br />

Fulci: quando la Diplomazia<br />

fa gioco di squadra”,<br />

edito da Rubbettino e realizzato<br />

nell’ambito del ciclo<br />

“Globe - Orientamento alle<br />

Carriere Internazionali”,<br />

sono intervenuti numerosi e<br />

prestigiosi ospiti, moderati<br />

dall’Amb. Boris Biancheri,<br />

Presidente dell’ISPI: l’Ambasciatore<br />

Francesco Paolo<br />

Fulci, Rappresentante Permanente<br />

ONU dal 1993 al<br />

1999; Paolo Mastrolilli,<br />

Giornalista del TG1; il Senatore<br />

Gian Giacomo Migone,<br />

Presidente della Commissione<br />

Esteri del Senato<br />

dal 1996 al 2001; Ettore<br />

Sequi, Ambasciatore d’Italia<br />

in Afghanistan ed il Direttore<br />

Generale Affari Politici<br />

Multilaterali presso il<br />

Ministero degli Affari Esteri,<br />

● L’Ambasciatore<br />

Francesco Paolo Fulci,<br />

Rappesentante<br />

Permanente ONU<br />

dal 1993 al 1999<br />

Ambasciatore Giulio Terzi di<br />

Sant’Agata.<br />

L’incontro ha fornito l’occasione<br />

per i diretti protagonisti<br />

di ripercorrere una pagina<br />

della politica estera italiana<br />

che ha fatto onore alla<br />

nostra diplomazia. Tra il<br />

1993 e il 1998 l’ipotesi di un<br />

ingresso di Giappone e<br />

Germania nel Consiglio di<br />

Sicurezza della Nazioni<br />

Unite divenne concreta e<br />

allarmò l’Italia: l’Ambasciatore<br />

Fulci si fece interprete<br />

dell’interesse nazionale.<br />

Dinnanzi al rischio concreto<br />

di declassamento dell’Italia<br />

rispetto alle medie<br />

potenze che avrebbero preso<br />

parte come membri permanenti<br />

al nuovo consiglio di<br />

sicurezza - che avrebbe potuto<br />

includere anche Brasile,<br />

India e Nigeria - il gruppo<br />

italiano alla rappresentanza<br />

di New York mise in moto la<br />

macchina diplomatica.<br />

Furono messi in evidenza<br />

“i risultati catastrofici” che la<br />

riforma avrebbe comportato:<br />

l’Onu avrebbe vissuto un’ulteriore<br />

perdita di democraticità,<br />

l’Unione Europea si<br />

sarebbe arresa definitivamente<br />

ad ogni possibilità di<br />

creare un seggio europeo e<br />

avrebbe visto rianimati i vizi<br />

nazionalistici, l’Italia sarebbe<br />

stata “umiliata e retrocessa”,<br />

come detto da Fulci.<br />

L’opposizione a una simile<br />

riforma, organizzata nel<br />

gruppo del Coffee Break,<br />

nome derivante dalle riunioni<br />

che si tenevano il lunedì mattina,<br />

ebbe successo. Lo stallo<br />

che tutt’oggi perdura sulla<br />

questione, secondo tutti i<br />

conferenzieri, è destinato a<br />

resistere “sempre che l’Italia<br />

non faccia auto-goal”.<br />

● L’Ambasciatore Giulio<br />

Terzi di Sant’Agata,<br />

Direttore Generali Affari<br />

Politici Multilaterali del<br />

MAE<br />

● INCONTRI RISTRETTI PER LE IMPRESE<br />

Brasile, Cina, Finanza Internazionale<br />

Per il <strong>2008</strong> il programma<br />

Executive Briefing dell’ISPI,<br />

che si propone di<br />

fornire ad aziende ed istituzioni<br />

alcuni approfondimenti<br />

utili per identificare<br />

nuove tendenze economiche e<br />

politiche, cogliere opportunità<br />

emergenti, individuando i fattori<br />

strutturali di rischio, si è<br />

inaugurato il 6 marzo con un<br />

incontro dedicato ai “Nuovi<br />

assetti politico-economici<br />

internazionali”, seguito l’8<br />

aprile da un incontro su “La<br />

‘potenza’ Brasile in un’America<br />

Latina tra crescita,<br />

inflazione e populismo”, per<br />

poi proseguire il 4 giugno con<br />

un appuntamento su “La<br />

Cina: sfide e opportunità<br />

nell’anno delle Olimpiadi”.<br />

Il primo incontro, coordinato<br />

da Mario Deaglio, Docente<br />

presso l’Università degli<br />

Studi di Torino, l’Ambasciatore<br />

Sergio Romano e Franco<br />

Zallio, Direttore “Global<br />

Watch” dell’ISPI, si è occupato<br />

di tracciare un’analisi del<br />

contesto politico ed economico<br />

internazionale a cominciare<br />

dal ruolo degli Stati Uniti e<br />

dell’eredità che lascerà il<br />

Presidente Bush alla fine dell’anno.<br />

Sul piano prettamente<br />

economico si è cercato di<br />

analizzare quale impatto<br />

mondiale avrebbe una recessione<br />

negli Usa.<br />

Il secondo workshop si è<br />

occupato del Brasile, presentando<br />

alcuni aspetti caratterizzanti<br />

del paese e della sua<br />

economia.<br />

L’ultimo incontro ha visto<br />

anche la partecipazione di<br />

Renzo Cavalieri (Docente di<br />

Diritto Comparato all’Università<br />

Ca’ Foscari di Venezia)<br />

e si è avvalso della testimonianza<br />

di Rudolf Colm<br />

(Presidente di Bosch Italia).<br />

Nel corso del workshop sono<br />

state affrontate le opportunità<br />

offerte dall’economia cinese<br />

in uno scenario in evoluzione;<br />

le sfide generate dal<br />

vorticoso sviluppo e il loro<br />

impatto sulla stabilità politica.<br />

Un ulteriore incontro sui<br />

“Nuovi assetti politico-economici<br />

internazionali” è<br />

stato organizzato dall’ISPI il 6<br />

giugno a Fabriano presso la<br />

sede di Indesit, alla presenza<br />

di una cinquantina di alti dirigenti<br />

dell’azienda.<br />

Anche nell’ambito del<br />

progetto Med Business di<br />

ISPI e Intesa Sanpaolo, sono<br />

stati promossi alcuni workshop<br />

a porte chiuse, denominati<br />

Med Executive Briefings<br />

e rivolti ad aziende e<br />

enti che si caratterizzano per<br />

una forte proiezione internazionale.<br />

Il primo workshop, che si è<br />

svolto il 22 aprile, è stato dedicato<br />

al quadro economico<br />

generale della regione e ad<br />

approfondimenti sui singoli<br />

paesi, con particolare attenzione<br />

ai relativi fattori di<br />

attrazione. L’incontro è stato<br />

coordinato da Franco Zallio e<br />

Valeria Talbot dell’ISPI, con<br />

l’intervento di Bénédict de<br />

Saint-Laurent di ANIMA<br />

Investment Network. Il secondo<br />

incontro, che si è tenuto<br />

il 17 giugno, si è focalizzato<br />

su energia e trasporti nel<br />

Mediterraneo e ha previsto<br />

gli interventi di Franco Zallio<br />

e Alga Danila Foschi,<br />

dell’Università di Pisa.<br />

● OSSERVATORIO SICUREZZA E STUDI STRATEGICI<br />

La natura dei nuovi conflitti e il ruolo della Nato<br />

Tra pace e guerra<br />

“Il confine fra pace e<br />

guerra tra nuove minacce e<br />

diritti umani”, questo il titolo<br />

della Tavola Rotonda organizzata<br />

dall’ISPI e tenutasi a<br />

Palazzo Clerici lo scorso 18<br />

marzo.<br />

L’incontro si è occupato<br />

essenzialmente di analizzare<br />

la natura dei nuovi conflitti:<br />

l’esplosione di conflittualità<br />

degli ultimi decenni ha messo<br />

in evidenza l’equivocità del<br />

processo di rimozione del<br />

concetto di guerra in atto nel<br />

nostro tempo. Le differenti<br />

competenze dei conferenzieri<br />

hanno permesso un’ampia<br />

comprensione della questione,<br />

che coinvolge aspetti<br />

politici, giuridici e militari.<br />

All’incontro hanno, infatti,<br />

partecipato: Fabio Bendinelli,<br />

dello Stato Maggiore dell’Esercito;<br />

Alessandro Colombo,<br />

Ricercatore presso<br />

l’ISPI e Docente di Relazioni<br />

Internazionali presso l’Università<br />

degli Studi di Milano;<br />

Edoardo Greppi, Docente di<br />

Diritto Internazionale all’Università<br />

di Torino; Francesco<br />

Mancini, dell’International<br />

Peace Academy; e Arianna<br />

Vedaschi, Professore associato<br />

di Diritto Pubblico comparato<br />

presso l’Università<br />

Bocconi.<br />

“La Nato in Afghanistan:<br />

quale ruolo dopo il<br />

summit di Bucarest?”<br />

All’evento, tenutosi il 7<br />

aprile e organizzato nell’ambito<br />

dell’Osservatorio Sicurezza<br />

e Studi Strategici<br />

dell’ISPI, hanno partecipato:<br />

Silvio Fagiolo, Professore<br />

alla Luiss; Emanuele Giordana,<br />

Giornalista di Lettera22<br />

e Asia Major; Paolo<br />

Magri, Direttore dell’ISPI;<br />

Alessandro Minuto-Rizzo,<br />

già Vice Segretario Generale<br />

della Nato.<br />

Il tema dell’Afghanistan è<br />

sempre più rilevante nell’agenda<br />

politica internazionale,<br />

ancora di più lo è<br />

in quella della Nato, impegnata<br />

nella più grande missione<br />

che abbia mai compiuto.<br />

Il vertice di Bucarest, che<br />

ad inizio aprile si era appena<br />

chiuso, ha fornito nuovi<br />

spunti sulla direzione strategica<br />

della Nato in<br />

Afghanistan con la richiesta,<br />

americana e canadese, di un<br />

maggiore coinvolgimento<br />

europeo.<br />

● Da sinistra: Francesco Mancini, Arianna Vedaschi, Alessandro Colombo, Edoardo<br />

Greppi e Fabio Bendinelli<br />

● OSSERVATORIO MEDITERRANEO<br />

Iran e unione per il Mediterraneo<br />

“L’Iran tra ambizioni<br />

regionali e debolezze<br />

interne”<br />

Il 5 marzo si è tenuta una<br />

Tavola Rotonda sulla questione<br />

iraniana, proprio in<br />

concomitanza con le elezioni<br />

che si sono svolte nel paese.<br />

All’evento hanno partecipato:<br />

Paolo Cotta Ramusino,<br />

Segretario Generale del Pugwash<br />

Conferences on Science<br />

and World Affairs;<br />

Bernard Hourcade, Professore<br />

presso il CNRS di<br />

Parigi; Riccardo Redaelli,<br />

Docente all’Università Cattolica<br />

del Sacro Cuore di<br />

Milano; e Franco Zallio,<br />

Responsabile dell’Osservatorio<br />

Mediterraneo dell’ISPI.<br />

Zallio ha introdotto la<br />

questione parlando dell’utilizzo<br />

inefficiente delle rendita<br />

petrolifera dell’Iran. Sono<br />

state poi proposte alcune riflessioni<br />

sulla politica estera<br />

del regime di Teheran.<br />

Redaelli si è soffermato sul<br />

fatto che l’accentuazione<br />

della linea ideologica e l’isolamento<br />

internazionale hanno<br />

reso sempre più insicuro,<br />

e quindi irrazionale, il regime<br />

iraniano, aumentando di fatto<br />

i rischi per la comunità internazionale.<br />

“Anche nel Mediterraneo<br />

l’Unione fa la forza?<br />

Le prospettive dell’Unione<br />

per il Mediterraneo”<br />

La Tavola Rotonda tenutasi<br />

il 17 aprile ha visto la partecipazione<br />

di Roberto Aliboni,<br />

dello IAI; Domenico Giorgi,<br />

della Direzione Generale<br />

Mediterraneo e Medio<br />

Oriente del Ministero degli<br />

Affari Esteri e di Franco<br />

Zallio.<br />

Zallio ha richiamato le<br />

ragioni del ritorno di interesse<br />

per il Mediterraneo:<br />

l’elevato prezzo del petrolio<br />

ha stimolato una consistente<br />

crescita economica in tutta la<br />

regione mentre l’iniziativa<br />

statunitense sta portando ad<br />

un rilancio dei processi<br />

negoziali, ancora incerto e<br />

confuso ma che potrebbe<br />

sortire risultati.<br />

Aliboni ha ricordato i punti<br />

delicati della proposta di<br />

Unione per il Mediterraneo,<br />

in particolare l’inclusione dei<br />

Balcani, l’illusione di poter<br />

costruire un processo cooperativo<br />

che ignori il ruolo centrale<br />

dei conflitti regionali, il<br />

tentativo impossibile di coinvolgere<br />

i soli paesi rivieraschi<br />

della Ue in una iniziativa che<br />

ha forti implicazioni per la<br />

politica estera di tutta<br />

● Domenico Giorgi,<br />

Franco Zallio e Roberto<br />

Aliboni<br />

l’Unione.<br />

Giorgi ha analizzato,<br />

infine, la proposta francese e<br />

il dibattito in corso a livello<br />

bilaterale e comunitario sull’iniziativa.<br />

Un approfondimento<br />

è stato dedicato alle<br />

prime ipotesi sui progetti<br />

attorno a cui l’Unione<br />

dovrebbe organizzarsi e sulla<br />

sua struttura istituzionale.<br />

Il vertice di Parigi del 13-<br />

14 luglio prossimi, in cui<br />

l’UMed verrà varata, farà<br />

luce su molte di queste incognite.<br />

Contemporaneamente,<br />

hanno convenuto i relatori,<br />

occorrerà lavorare per evitare<br />

che l’UMed passi senza che<br />

ci sia una adeguata riforma<br />

del Processo di Barcellona<br />

nel suo complesso.<br />

● “OLTRE” LE OLIMPIADI<br />

Sport e politica internazionale<br />

Sport e politica internazionale<br />

nel corso della storia<br />

si sono incrociati più<br />

volte. Il possibile boicottaggio<br />

delle olimpiadi di<br />

Pechino appare, infatti, solo<br />

l’ultimo capitolo di questo<br />

lungo rapporto. Dell’argomento<br />

si è discusso il 26<br />

maggio all’ISPI durante la<br />

Tavola Rotonda “Sport e<br />

politica internazionale<br />

‘oltre’ le Olimpiadi”.<br />

All’evento hanno partecipato:<br />

Claudio Arrigoni,<br />

Giornalista sportivo e Scrittore;<br />

Sergio Giuntini, Membro<br />

del Consiglio Direttivo<br />

della Società Italiana di<br />

Storia dello Sport; il Campione<br />

olimpionico Pietro<br />

Mennea e Lucio Valent,<br />

Docente presso l’Università<br />

degli Studi di Milano.<br />

Partendo dallo stretto rapporto<br />

tra politica e sport gli<br />

ospiti hanno delineato alcuni<br />

passaggi storici significativi,<br />

soprattutto relativi alle<br />

Olimpiadi: dall’edizione del<br />

1920 ad Anversa, con la<br />

Germania non gradita ed<br />

esclusa, all’edizione di<br />

Berlino del 1936, assegnata<br />

nel 1931 anche come gesto<br />

simbolico di riconciliazione<br />

europea prima dell’ascesa di<br />

Hitler, ma che divenne strumento<br />

d’esaltazione del<br />

regime nazista. Quella edizione<br />

segnò anche il primo<br />

tentativo di boicottaggio:<br />

una contro-olimpiade avrebbe,<br />

infatti, dovuto te-nersi a<br />

Barcellona ma il colpo di<br />

stato di Francisco Franco ne<br />

impedì l’organizzazione.<br />

Ci si è poi soffermati sulle<br />

cinque edizioni a cui ha<br />

preso parte Pietro Mennea,<br />

tutte segnate dal rapporto<br />

con la politica: nel 1972 a<br />

Monaco vi fu il famoso<br />

attentato contro gli atleti<br />

israeliani, nel 1976 a<br />

Montreal molti paesi africani<br />

non parteciparono alle gare<br />

per protesta contro l’apartheid,<br />

nel 1980 a Mosca e<br />

nel 1984 a Los Angeles le<br />

due superpotenze si boicottarono<br />

a vicenda nel pieno di<br />

una ripresa della guerra fredda,<br />

mentre anche a Seul se<br />

ne discusse. Il CIO avvisò i<br />

due blocchi che un eventuale<br />

boicottaggio sarebbe costato<br />

loro l’esclusione dal movimento<br />

olimpico. Ragioni<br />

che risiedono prevalentemente<br />

nella distensione<br />

internazionale portarono alla<br />

partecipazione delle grandi<br />

potenze. Si registrarono<br />

comunque alcune defezioni:<br />

Cuba, Etiopia e Corea del<br />

Nord.<br />

Ma anche altri eventi<br />

sportivi sono stati coinvolti<br />

in vicende politiche. In Italia<br />

vi fu clamore per la finale<br />

della Coppa Davis di tennis,<br />

giocata e vinta a Santiago del<br />

Cile in pieno regime Pinochet,<br />

in Francia vi furono<br />

manifestazioni contro i mondiali<br />

di calcio organizzati nel<br />

1978 dall’Argentina dei<br />

colonnelli.<br />

Lo sport si è offerto spesso<br />

anche come tentativo di<br />

apertura al dialogo: celebre<br />

la partita di tennis tavolo nel<br />

1971 tra Stati Uniti e Cina<br />

Popolare, rivelatrice dei<br />

futuri sviluppi tra le due<br />

potenze, tese in un dialogo,<br />

“la diplomazia del pingpong”,<br />

che prese il nome<br />

proprio dall’evento sportivo.<br />

Pochi mesi dopo, in segreto,<br />

Kissinger, allora consigliere<br />

alla Sicurezza Nazionale,<br />

incontrò Chu En-lai, l’anno<br />

sucessivo il presidente<br />

Nixon compì una storica<br />

visita ufficiale a Pechino.


ISPI - Relazioni Internazionali EVENTI<br />

5<br />

● L’EUROPA VA A SCUOLA<br />

Conclusa con successo la quarta edizione<br />

Per il quarto anno consecutivo<br />

l’ISPI ha promosso il<br />

progetto “L’Europa va a<br />

scuola” che mira a sensibilizzare<br />

i giovani studenti delle<br />

scuole medie superiori sui<br />

temi dell’integrazione europea<br />

e dell’attualità comunitaria.<br />

Partito nel 2005 dalla<br />

Provincia di Milano, il progetto<br />

ha riscontrato un successo<br />

crescente testimoniato<br />

dall’aumento del numero di<br />

Province coinvolte e dall’interesse<br />

mostrato da docenti e<br />

studenti. L’edizione di quest’anno<br />

(realizzata con il supporto<br />

delle Province di<br />

Milano, Genova, Pisa e<br />

Catania ed in collaborazione<br />

con il Ministero della Pubblica<br />

istruzione, le Rappresentanze<br />

in Italia della Commissione<br />

europea e del Parlamento<br />

europeo e la Fondazione<br />

Banco di Sicilia) ha<br />

visto la partecipazione delle<br />

scuole medie superiori delle<br />

Province di Milano, Genova,<br />

Pisa e Catania, registrando<br />

numeri record: 8 conferenze<br />

(due per ogni Provincia<br />

partecipante), oltre 70 istituti<br />

superiori, 200 classi e circa<br />

6.000 studenti coinvolti.<br />

L’evento di chiusura a livello<br />

nazionale del progetto<br />

si è tenuto lo scorso 7 maggio<br />

a Palazzo Clerici.<br />

Durante la mattinata dei<br />

lavori i ragazzi hanno assisto<br />

alla Tavola Rotonda “Cittadini<br />

dell’Europa del futuro”<br />

(a cui hanno preso<br />

parte, tra gli altri, Alberto<br />

Mattioli, Vice Presidente<br />

della Provincia di Milano e<br />

Giovanni Puglisi, Presidente<br />

della Fondazione Banco di<br />

Sicilia e Rettore dell’Università<br />

IULM) e sostenuto le<br />

manches finali del quiz a<br />

premi “Chi vuol essere<br />

europeo” che ha incoronato<br />

la classe vincitrice della<br />

Provincia di Milano e la<br />

classe vincitrice finale dell’intero<br />

progetto. Raggiungendo<br />

il punteggio massimo<br />

● Un gruppo di<br />

partecipanti a Globe<br />

mentre chiedono<br />

informazioni<br />

allo stand dell’ISPI<br />

diplomatica straordinaria, ha<br />

bloccato la riforma del Consiglio<br />

di Sicurezza che<br />

avrebbe collocato l’Italia in<br />

una posizione di secondo<br />

piano. Fulci ha indicato le<br />

caratteristiche che un giovane<br />

deve avere per intraprendere<br />

una carriera internazionale:<br />

attenzione e curiosità,<br />

flessibilità, capacità di dialogo<br />

e di analisi di tutte le situazioni.<br />

Carriera diplomatica,<br />

Organizzazioni<br />

Internazionali e ONG<br />

A seguire la sessione sulla<br />

carriera diplomatica - alla<br />

quale hanno preso parte<br />

l’Ambasciatore Giacomo<br />

Sanfelice di Monteforte,<br />

Direttore Generale per l’Organizzazione<br />

e le Risorse<br />

Umane del Ministero degli<br />

Affari Esteri, e alcuni giovani<br />

diplomatici - durante la<br />

quale è stato spiegato in cosa<br />

consiste il lavoro del diplomatico,<br />

quali siano i percorsi<br />

di carriera una volta entrati al<br />

Ministero e quali siano i requisiti<br />

per accedervi. I giovani<br />

diplomatici hanno raccontato,<br />

infine, la loro esperienza<br />

di lavoro nei primi<br />

mesi al Ministero.<br />

In parallelo si è tenuta la<br />

sessione “Lavorare nelle<br />

ONG” nell’ambito della<br />

(1 milione di punti) in poco<br />

meno di tre minuti, la 3E<br />

serale del Liceo Caboto di<br />

Genova ha sbaragliato l’agguerrita<br />

concorrenza delle<br />

classi milanesi, catanesi e<br />

pisane aggiudicandosi così<br />

l’ambito premio: un viaggio<br />

a Strasburgo.<br />

Prima tra le classi milanesi<br />

è invece risultata la 2BT<br />

dell’ITST Gentileschi, che si<br />

è aggiudicata come premio<br />

dei lettori mp4 ed è stata premiata<br />

il 9 maggio al Palalido<br />

in occasione della festa per<br />

l’Europa organizzata dall’Ufficio<br />

a Milano del Parlamento<br />

Europeo (anche questa<br />

classe parteciperà al viaggio<br />

a Strasburgo).<br />

Elemento di novità rispetto<br />

alle passate edizioni è<br />

stato il corso “I Mercoledì<br />

de l’Europa va a scuola”,<br />

un ciclo di seminari di formazione<br />

e di approfondimento<br />

dedicato ai docenti de<br />

“L’Europa va a scuola” che<br />

● ORIENTAMENTO ALLE CARRIERE INTERNAZIONALI<br />

l’ISPI ha realizzato in collaborazione<br />

con l’Ufficio<br />

Scolastico della Regione<br />

Lombardia.<br />

Anche quest’anno, quindi,<br />

il progetto ha riscosso un<br />

grande successo, testimoniato<br />

non solo dall’alto numero<br />

di partecipanti ma anche dai<br />

messaggi di incoraggiamento<br />

a proseguire il progetto<br />

● Giovanni<br />

Puglisi, Presidente<br />

della Fondazione<br />

Banco di Sicilia,<br />

che ha sostenuto<br />

il progetto<br />

Nuova edizione di Globe a Palermo<br />

Era l’inizio di maggio del<br />

2001 quando l’ISPI lanciò<br />

per la prima volta Globe, il<br />

salone italiano sulle carriere<br />

internazionali. Sono passati<br />

7 anni e oltre 10.000 giovani<br />

hanno partecipato alle 10<br />

edizioni della manifestazione<br />

organizzate dall’ISPI a<br />

Milano ed “esportate” nel<br />

resto d’Italia: da Torino a<br />

Napoli, da Genova a Roma<br />

sino a giungere quest’anno a<br />

Palermo.<br />

Globe Palermo si è svolto<br />

il 18 aprile scorso presso il<br />

Castello Uveggio, sul Monte<br />

Pellegrino. La manifestazione,<br />

che ha visto la partecipazione<br />

di circa 500 giovani,<br />

è stata organizzata con il sostegno<br />

della Fondazione<br />

Banco di Sicilia e con i<br />

patrocini a titolo gratuito del<br />

Ministero degli Esteri, della<br />

Regione Sicilia e l’Alto<br />

Patronato della Presidenza<br />

della Repubblica.<br />

La giornata ha previsto 15<br />

Tavole Rotonde e la presenza<br />

di oltre 20 relatori, tra<br />

diplomatici, funzionari internazionali<br />

e operatori di<br />

ONG. In apertura, dopo i<br />

saluti del Prof. Puglisi, Presidente<br />

della Fondazione<br />

Banco di Sicilia, e di Paolo<br />

Magri, Direttore dell’ISPI,<br />

che hanno sottolineato l’importanza<br />

di realizzare Globe<br />

in Sicilia, terra che ha dato i<br />

natali a numerosi diplomatici<br />

e funzionari internazionali,<br />

è intervenuto l’Ambasciatore<br />

Paolo Fulci, originario<br />

di Messina e già rappresentante<br />

italiano alle Nazioni<br />

Unite alla fine degli anni<br />

’90, quando con un’azione<br />

quale Primo Di Blasio, rappresentante<br />

del FOCSIV,<br />

uno dei maggiori network di<br />

ONG in Italia, ha spiegato<br />

quali siano le peculiarità del<br />

lavoro in ambito non governativo<br />

e quali le reali possibilità<br />

di carriera in questo<br />

settore una volta entrati.<br />

Prima di pranzo si sono<br />

tenute in parallelo tre sessioni.<br />

Nella Tavola Rotonda<br />

“Lavorare nelle Organizzazioni<br />

Internazionali” sono<br />

state presentate le caratteristiche<br />

del lavoro in ambito<br />

ONU, grazie all’intervento<br />

di Marco Borsotti di UNDP<br />

e capo dell’Ufficio ONU in<br />

Russia, di Marina Manfredi<br />

Magillo, funzionario della<br />

Commissione Europea sino<br />

al 2004 e di Stefania Paradisi,<br />

con un’esperienza decennale<br />

all’OSCE. Sono<br />

state inoltre previste le sessioni<br />

su “Come costruire un<br />

curriculum internazionale” e<br />

un colloquium privatissime<br />

con l’Ambasciatore Fulci<br />

che ha presentato il libro<br />

“L’Italia all’ONU 1993-<br />

1999”.<br />

● La sessione di<br />

approfondimento<br />

“Lavorare in ambito<br />

comunitario”<br />

Nella pausa pranzo i partecipanti<br />

hanno potuto raccogliere<br />

materiali e brochure<br />

informative presso gli stand<br />

allestiti all’aperto.<br />

Sessioni di<br />

approfondimento<br />

pomeridiane<br />

Nel pomeriggio si sono<br />

tenute Tavole Rotonde di<br />

approfondimento su temi<br />

quali “Lavorare in ambito<br />

comunitario”, “Lavorare nei<br />

progetti di sviluppo”, “Professione:<br />

operatore umanitario”,<br />

“A colloquio con i<br />

giovani diplomatici: il concorso<br />

e i primi mesi al<br />

Ministero”.<br />

Grazie a due sessioni pomeridiane,<br />

infine, sono state<br />

presentate alcune opportunità<br />

concrete di attività in ambito<br />

internazionale indirizzate<br />

ai giovani.<br />

Da un lato, per laureati di<br />

età non superiore ai 28 anni,<br />

la Tavola Rotonda “Per iniziare:<br />

i programmi UNV,<br />

Fellowship, Servizio Civile<br />

Internazionale, gli Stage” ha<br />

presentato il programma<br />

UNV, che prevede un anno<br />

di tirocinio per giovani di età<br />

inferiore ai 25 anni presso un<br />

organismo di cooperazione<br />

del mondo ONU; oltre a<br />

che sono arrivati numerosi<br />

nel Forum che può essere<br />

visitato sul sito<br />

www.europavaascuola.eu.<br />

L’ISPI è già in moto per<br />

organizzare una nuova edizione<br />

del progetto da declinare,<br />

ancora una volta, in<br />

ambito nazionale e allargato<br />

a nuove Province italiane.<br />

UNV è stato presentato il<br />

programma Fellowship per<br />

giovani di età inferiore ai 28<br />

anni che vogliano lavorare<br />

per un anno su progetti di<br />

cooperazione italiani attraverso<br />

i canali bilaterali (presso<br />

le unità tecniche locali<br />

delle ambasciate) o multibilaterali<br />

(presso UNDP). Sono<br />

state inoltre descritte le<br />

caratteristiche del Servizio<br />

Civile Internazionale, a cui<br />

possono accedere giovani di<br />

età inferiore ai 28 anni, per<br />

lavorare un anno, anche<br />

all’estero, presso organizzazioni<br />

italiane del terzo settore.<br />

Sono stati, infine, presentati<br />

gli stage come prima<br />

opportunità di avvicinarsi<br />

alle organizzazioni internazionali<br />

per verificare la<br />

reale motivazione e le proprie<br />

aspirazioni.<br />

Nella sessione “Dopo la<br />

laurea: i programmi JPO e le<br />

missioni di monitoraggio<br />

elettorale”, invece, sono stati<br />

presentati i requisiti e le scadenze<br />

per il programma<br />

Esperti Associati che consente<br />

ai selezionati di lavorare<br />

per due anni presso un<br />

organismo internazionale.<br />

Sono state anche presentate<br />

le opportunità di collaborazione<br />

dell’ambito delle missioni<br />

di monitoraggio elettorale.<br />

● OSSERVATORIO EUROPA<br />

Il bilancio Ue<br />

Nel settembre 2007 la<br />

Commissione europea ha<br />

avviato presso tutti gli Stati<br />

membri dell’Unione una<br />

consultazione finalizzata a<br />

raccogliere proposte in vista<br />

della revisione generale delle<br />

Prospettive finanziarie programmata<br />

per il periodo<br />

<strong>2008</strong>/2009. A tal fine l’ISPI,<br />

in collaborazione con la<br />

Rappresentanza a Milano<br />

della Commissione europea,<br />

ha organizzato, lo scorso 17<br />

marzo, l’incontro ristretto<br />

“Riformare il bilancio,<br />

Cambiare l’Europa” a cui<br />

hanno preso parte una trentina<br />

di personalità del mondo<br />

accademico, politico, istituzionale<br />

e giornalistico fra<br />

cui Carlo Bastasin (Vicedirettore<br />

de “La Stampa”),<br />

Angelo Cardani (Università<br />

Bocconi) e Cristiana Muscardini<br />

(Parlamento europeo).<br />

Al discorso introduttivo<br />

di Silvano Presa (DG<br />

Bilancio della Commissione<br />

europea), che ha inquadrato<br />

le tematiche maggiormente<br />

sensibili, è seguito l’ampio<br />

dibattito dei partecipanti, che<br />

hanno commentato le attuali<br />

Prospettive finanziarie dell’Unione<br />

e formulato diverse<br />

proposte di revisione.<br />

In particolare, è emerso a<br />

più riprese il ruolo che il<br />

bilancio comunitario dovrebbe<br />

svolgere per affrontare<br />

le grandi sfide dell’Europa<br />

del futuro: la crescita<br />

economica in una<br />

prospettiva di instabilità dei<br />

mercati internazionali; la<br />

coesione economica e<br />

sociale; la ridefinizione della<br />

politica agricola comune; la<br />

pressione dei flussi migratori;<br />

la sicurezza e la difesa<br />

nel nuovo contesto internazionale.<br />

È stata, tra l’altro, avanzata<br />

l’ambiziosa ipotesi di istituire<br />

un’indennità base di<br />

disoccupazione a livello<br />

europeo e riservare alla<br />

Commissione europea, nell’ambito<br />

del bilancio comunitario,<br />

una consistente<br />

quota di spesa discrezionale<br />

con finalità anticiclica. Si è,<br />

inoltre, proposta una parziale<br />

decomunitarizzazione della<br />

politica agricola comune,<br />

introducendo un meccanismo<br />

di cofinanziamento da<br />

parte degli Stati membri, con<br />

l’obiettivo di liberare maggiori<br />

risorse per le politiche<br />

comunitarie più strategiche<br />

come quelle di innovazione<br />

e conoscenza, formazione<br />

del capitale umano e reti<br />

infrastrutturali. Dal punto di<br />

vista fiscale si è anche ipotizzato<br />

di istituire una tassa<br />

europea (che potrebbe gravare<br />

sui prodotti energetici o<br />

sulle imprese trans-europee)<br />

che renda più trasparente e<br />

diretto il legame tra il bilancio<br />

comunitario e il cittadino/contribuente.<br />

Ben oltre la concreta praticabilità<br />

delle varie ipotesi<br />

formulate in tema di revisione<br />

del bilancio comunitario,<br />

occorrerà tuttavia valutare<br />

l’effettiva volontà politica<br />

dei governi nel considerare<br />

il budget europeo non<br />

più soltanto secondo una<br />

logica di costi/benefici sulla<br />

propria contabilità nazionale<br />

ma, soprattutto, come uno<br />

strumento di programmazione<br />

finanziaria a sostegno<br />

delle politiche più innovative<br />

dell’Unione europea.<br />

Le varie proposte emerse<br />

in occasione del Tavolo<br />

Tecnico saranno discusse<br />

con illustri personalità nel<br />

Convegno aperto al pubblico<br />

“Dove vanno i soldi dell’Europa?<br />

Bilancio maggiore<br />

o spesa migliore?”<br />

che avrà luogo il prossimo<br />

16 giugno e vedrà, fra gli<br />

altri, la partecipazione di<br />

Mario Monti, già Commissario<br />

europeo e Presidente<br />

dell’Università Bocconi e di<br />

Bruegel e di Piervirgilio<br />

Dastoli, Direttore della<br />

Rappresentanza in Italia<br />

della Commissione europea.<br />

● OSSERVATORIO ITALO-FRANCESE<br />

Lavoro e precariato<br />

Il tema del mercato del<br />

lavoro e del precariato, oltre<br />

ad essere al centro della<br />

politica del nuovo Governo<br />

italiano, è anche al centro<br />

dell’agenda dei Ministri<br />

francesi e dei Commissari<br />

europei. In Francia, infatti, lo<br />

scorso gennaio è stata raggiunta<br />

un’intesa sulla modernizzazione<br />

del mercato<br />

del lavoro e sono state presentate<br />

le proposte della<br />

Commissione Attali. A livello<br />

europeo, invece, alla fine<br />

del 2006 la Commissione ha<br />

pubblicato il libro verde sul<br />

mercato del lavoro a cui ha<br />

fatto seguito una prima proposta<br />

volta a riformare il<br />

mercato del lavoro in<br />

Europa. Negli ultimi anni gli<br />

interventi di riforma in Italia<br />

si sono concentrati soprattutto<br />

sulle modalità di ingresso<br />

nel mercato del lavoro attraverso<br />

l’introduzione di<br />

forme contrattuali più<br />

flessibili (i contratti a progetto).<br />

Il dibattito francese sembra,<br />

invece, considerare un<br />

più ampio quadro di riforme<br />

finalizzato non solo a<br />

rivedere la normativa contrattualistica<br />

(con l’introduzione<br />

della c.d. “rottura<br />

convenzionale”), ma anche<br />

alla individuazione di un<br />

nuovo assetto dell’intero<br />

mercato del lavoro.<br />

E’ in questo quadro che si<br />

è inserito il quarto incontro<br />

dell’Osservatorio italofrancese,<br />

tenutosi lo scorso 4<br />

aprile a Torino presso Villa<br />

Abegg. Il dibattito, a cui<br />

hanno partecipato una trentina<br />

di alte personalità italiane<br />

e francesi (fra cui Stefano<br />

Liebman, dell’Università<br />

Bocconi; Jean Emmanuel<br />

Ray, dell’Università Sorbona;<br />

Denis Boissard, della<br />

rivista “Liaisons Sociales” e<br />

Jean-Denis Combrexelle,<br />

Direttore Generale del Ministero<br />

del Lavoro), si è focalizzato<br />

su temi quali la modernizzazione<br />

del diritto del<br />

lavoro, la produttività e la<br />

competitività delle imprese<br />

europee, la flessibilità e la<br />

sicurezza (flexicurity) del<br />

mercato del lavoro, le misure<br />

per sostenere il potere di<br />

acquisto dei salari.<br />

In occasione dell’incontro<br />

si è, inoltre, cercato di far<br />

emergere precise indicazioni<br />

di policy da sottoporre alle<br />

personalità politiche che<br />

parteciperanno ai prossimi<br />

lavori del Foro italo-francese<br />

che si terrà in autunno.


6<br />

FORMAZIONE<br />

ISPI - Relazioni Internazionali<br />

● MILMUN <strong>2008</strong><br />

Da tutto il mondo per ricreare l’ONU<br />

Come al Palazzo di Vetro<br />

di New York, però a Milano.<br />

Per una settimana - dal 28<br />

aprile al 2 maggio - l’ISPI ha<br />

ospitato 112 studenti universitari<br />

provenienti da tutto il<br />

mondo impegnati in una<br />

simulazione dei lavori di<br />

alcuni organi delle Nazioni<br />

Unite: Consiglio di Sicurezza,<br />

Consiglio per gli Affari<br />

Economici e Sociali,<br />

Comitato per il Disarmo e la<br />

Sicurezza e Comitato per i<br />

Diritti Umani. L’iniziativa,<br />

giunta alla sua terza edizione,<br />

è organizzata da un<br />

gruppo di studenti delle università<br />

milanesi in collaborazione<br />

con l’ISPI e<br />

l’Università Bocconi.<br />

I lavori si sono aperti la<br />

mattina del 28 aprile presso<br />

l’Aula Magna dell’Università<br />

Bocconi; dal pomeriggio<br />

gli studenti si sono trasferiti<br />

in ISPI per i workshop.<br />

In ciascun comitato si<br />

sono discussi e dibattuti temi<br />

di particolare attualità: dalla<br />

situazione in Birmania a<br />

quella in Somalia, dalla protezione<br />

dei civili nei conflitti<br />

armati al mantenimento<br />

della sicurezza nell’Europa<br />

Sud-orientale (soprattutto<br />

dopo la dichiarazione di<br />

indipendenza del Kosovo) e<br />

il contenimento delle spese<br />

militari, dalla lotta al narcotraffico<br />

in Afghanistan alle<br />

misure contro le pandemie.<br />

Ogni comitato ha visto,<br />

inoltre, la partecipazione,<br />

nella seconda giornata dei<br />

lavori, di un esperto che ha<br />

presentato il tema di discussione<br />

alimentando il dibattito<br />

tra i delegati.<br />

“L’obiettivo del MIL-<br />

MUN è quello di contribuire<br />

a diffondere una maggiore<br />

consapevolezza sui temi di<br />

politica internazionale e dell’importante<br />

lavoro dell’ONU<br />

- ha spiegato il presidente<br />

del MILMUN <strong>2008</strong> in<br />

occasione dell’apertura dei<br />

lavori - È molto importante<br />

far comprendere ai partecipanti<br />

quali sono i modi per<br />

trovare soluzioni a livello<br />

internazionale, anche per<br />

rendersi conto di quanto<br />

questo sia un compito difficile<br />

che richiede studio,<br />

preparazione e passione”.<br />

Alla simulazione hanno<br />

preso parte ragazzi provenienti<br />

per il 45% da paesi<br />

extra-europei (tra i quali, ad<br />

esempio, Stati Uniti, Australia,<br />

Canada, Cina, Messico,<br />

Algeria, Colombia,<br />

Ecuador, Libano, Nuova<br />

Zelanda e Russia), con una<br />

rappresentanza complessiva<br />

di 30 paesi e 30 università di<br />

tutto il mondo. I lavori si<br />

sono conclusi venerdì 2<br />

maggio con una sessione<br />

finale in cui ciascun comitato<br />

ha presentato le risoluzioni<br />

approvate. Non sono<br />

mancati, infine, come sempre,<br />

momenti serali conviviali<br />

che hanno consentito ai<br />

ragazzi uno scambio e un<br />

incontro al di là degli appuntamenti<br />

previsti.<br />

● MICROFINANZA<br />

Al via il nuovo diploma<br />

Prende via con la Summer<br />

School di settembre il nuovo<br />

diploma in Microfinanza,<br />

organizzato dall’ISPI in collaborazione<br />

con la Fondazione<br />

Giordano Dell’Amore<br />

di Milano.<br />

La microfinanza, evoluzione<br />

del sistema del microcredito<br />

“inventato” dal premio<br />

nobel Younus, è diventata<br />

nel corso degli ultimi dieci<br />

anni uno degli strumenti più<br />

popolari nel campo dello<br />

sviluppo e coinvolge ormai<br />

tutti i principali attori della<br />

cooperazione internazionale.<br />

I servizi finanziari per le persone<br />

a basso reddito includono<br />

esperienze e approcci<br />

estremamente variegati, a<br />

seconda dal contesto e dei<br />

soggetti coinvolti. Se, da un<br />

lato, la microfinanza è utilizzata<br />

come strumento di<br />

cooperazione, spesso nell’ambito<br />

di programmi di<br />

sviluppo integrato, dall’altro,<br />

in molti paesi, si sta assistendo<br />

alla creazione di un vero e<br />

proprio settore industriale e<br />

le istituzioni di microfinanza<br />

sono diventate ormai protagoniste<br />

di rilievo dei settori<br />

finanziari locali.<br />

Il diploma, rivolto a persone<br />

interessate a lavorare<br />

nel settore, si propone, dopo<br />

aver introdotto i concetti<br />

teorici su cui si basa la<br />

microfinanza e le caratteristiche<br />

dei programmi nel<br />

corso “Microfinanza e sviluppo”<br />

previsto nella Summer<br />

School <strong>2008</strong>, di presentare<br />

gli “Attori” (Organismi<br />

Internazionali, ONG,<br />

Investitor) e gli “Strumenti”<br />

(dall’analisi del framework<br />

teorico all’esame di casi studio<br />

con analisi delle performance<br />

anche dal punto di<br />

vista sociale) della microfinanza<br />

attraverso due corsi<br />

obbligatori previsti nella<br />

Winter School <strong>2008</strong>-2009.<br />

Ai tre corsi obbligatori<br />

(inquadramento, attori e<br />

strumenti) i partecipanti al<br />

diploma potranno affiancare<br />

altri due corsi a scelta tra<br />

quelli proposti tra gli approfondimenti<br />

dell’area sviluppo<br />

quali ad esempio “Africa<br />

e Sviluppo”, “Globalizzazione<br />

e Povertà”, “Gender<br />

and Development”, “Project<br />

Cycle Management”.<br />

● MASTER<br />

Study Tour: destinazione Kosovo<br />

Si è svolto all’inizio di<br />

aprile (6-10) lo Study Tour<br />

degli studenti del Master in<br />

International Cooperation<br />

dell’ISPI che quest’anno ha<br />

rappresentato un’importante<br />

novità: anziché la tradizionale<br />

visita alle istituzioni<br />

internazionali di<br />

Ginevra, la meta del viaggio<br />

è stata il Kosovo.<br />

Il Kosovo ha rappresentato<br />

una interessante innovazione<br />

nel quadro della formazione<br />

degli studenti del Master<br />

perché ha offerto loro la possibilità<br />

di comprendere le<br />

cause e gli effetti di breve e<br />

lungo periodo di un conflitto<br />

interetnico (crimini di guerra,<br />

rifugiati, trattamento e<br />

diritti delle minoranze), il<br />

processo di ricostruzione<br />

materiale e morale di un<br />

paese e il suo delicato<br />

processo di transizione alla<br />

democrazia così come il<br />

ruolo svolto dalla comunità<br />

internazionale nell’ambito<br />

dell’Institution Building.<br />

L’unicità di questa esperienza<br />

deriva proprio dal fatto<br />

che gli studenti hanno avuto<br />

modo di vedere e approfondire<br />

tutti questi aspetti<br />

“sul campo” applicando al<br />

caso Kosovo le conoscenze<br />

teoriche acquisite nel corso<br />

del Master.<br />

Durante i primi due giorni<br />

della visita, gli studenti sono<br />

stati ospiti della KFOR<br />

(Kosovo Force) italiana a<br />

“Villaggio Italia” a Peje/Pec,<br />

sede della Multinational<br />

Brigade West. Questa ha<br />

costituito una occasione<br />

unica per vedere come operano<br />

i militari italiani impegnati<br />

in missioni di consolidamento<br />

della pace.<br />

Ogni giornata di visita ha<br />

avuto un proprio tema conduttore:<br />

“La culla della religione<br />

e della civiltà serba”,<br />

“La guerra”, “Post War<br />

Return and Integration of<br />

Minorities”, “Il futuro”.<br />

La culla della religione<br />

e della civiltà serba<br />

Affrontare il tema dell’importanza<br />

del Kosovo e del<br />

suo mito nella cultura serba<br />

ha segnato l’inizio del viaggio,<br />

con la visita al Monastero<br />

di Decani e al Patriarcato<br />

di Pec e l’incontro con i<br />

monaci ortodossi. Entrambi<br />

questi luoghi di culto oggi<br />

rappresentano per la comunità<br />

serba locale un punto di<br />

riferimento se possibile<br />

ancora più importante di<br />

prima, soprattutto alla luce<br />

della recente dichiarazione<br />

di indipendenza del Kosovo<br />

e della durissima reazione di<br />

Artemije, Vescovo di Ras-<br />

Prizren e Kosovo-Metohija,<br />

leader spirituale dei serbi del<br />

Kosovo. La bellezza del monastero<br />

e del patriarcato contrasta<br />

duramente con la realtà<br />

che li circonda ed in particolare<br />

con la presenza permanente<br />

del presidio della<br />

KFOR italiana a loro difesa.<br />

La guerra<br />

Per tutti coloro che hanno<br />

la fortuna di non conoscere<br />

cosa sia la guerra e quali<br />

ferite segnino per sempre la<br />

vita dei sopravvissuti, l’incontro<br />

con l’Associazione<br />

delle famiglie degli scomparsi<br />

di Gjakove/Dakovica<br />

non può che avere un impatto<br />

durissimo e così è stato<br />

anche per gli studenti. La<br />

sparizione di centinaia di<br />

persone e il mancato rinvenimento<br />

delle loro spoglie non<br />

fa che perpetuare una situazione<br />

nella quale il lutto non<br />

si elabora e le vite dei familiari<br />

restano appese per anni<br />

ad un filo di speranza<br />

inesistente.<br />

Il successivo incontro è<br />

stato con una rappresentanza<br />

di veterani di guerra<br />

dell’UCK (Esercito di liberazione<br />

del Kosovo). Il contrasto<br />

con l’incontro precedente<br />

è stato evidente ma è<br />

servito a dare una rappresentazione<br />

dei volti di coloro<br />

che hanno costituito la<br />

risposta armata albanese al<br />

regime di Milosevic. Inoltre,<br />

uno dei più importanti<br />

comandanti dell’UCK e<br />

primo ministro del Kosovo<br />

nel 2004, Ramush<br />

Haradinaj, era stato giudicato<br />

non colpevole di crimini<br />

di guerra dall’ICTY solo<br />

una settimana prima del<br />

viaggio. Questa coincidenza<br />

e l’incontro con l’UCK ha<br />

consentito una riflessione<br />

anche sul ruolo del Tribunale<br />

● Militari italiani della<br />

KFOR al Monastero di<br />

Decani<br />

Internazionale per i Crimini<br />

di Guerra nella ex-Jugoslavia<br />

nell’intraprendere il<br />

difficile cammino della riconciliazione<br />

interetnica.<br />

Post War Return and<br />

Integration of Minorities<br />

Le due enclaves serbe a<br />

Rahovec/Orahovac e a<br />

Velika Hoca/Hoca e Madhe<br />

costituiscono gli esempi di<br />

uno dei drammatici risvolti<br />

del conflitto in Kosovo:<br />

centinaia di serbi vivono<br />

separati dal resto del paese.<br />

Gli studenti hanno incontrato<br />

i rappresentanti politici<br />

della minoranza serba, coloro<br />

che riflettono l’autorità<br />

di Belgrado in Kosovo. Nel<br />

corso della giornata a<br />

Rahovec/Orahovac si è parlato<br />

ancora di vittime del<br />

conflitto, vittime che però, a<br />

differenza delle altre, non<br />

sanno quale sarà il loro<br />

futuro e se possono sperare<br />

che il Kosovo sia ancora la<br />

loro terra. Inoltre, l’incontro<br />

con il Municipal Team<br />

dell’OSCE ha contribuito a<br />

chiarire il ruolo dell’organizzazione<br />

a sostegno dell’Institution<br />

Building, Human<br />

Rights e Minority Rights in<br />

una municipalità etnicamente<br />

mista.<br />

Il futuro<br />

Lo Study Tour si è concluso<br />

con una proiezione nel<br />

futuro immediato ed in particolare<br />

con le conseguenze<br />

della dichiarazione di<br />

indipendenza e la riorganizzazione<br />

della presenza internazionale<br />

nel nuovo stato.<br />

Per meglio comprendere<br />

questo aspetto gli studenti<br />

hanno incontrato i rappresentanti<br />

dell’International<br />

Civilian Office (Unione<br />

europea) e il Senior Communities<br />

Policy Advisor<br />

dell’OSCE (Organizzazione<br />

per la Sicurezza e la<br />

Cooperazione Internazionale),<br />

che hanno evidenziato<br />

il momento di transizione e<br />

di difficoltà nel delineare i<br />

prossimi passi della comunità<br />

internazionale offrendo<br />

numerosi spunti di dibattito.<br />

Grazie al modulo finale<br />

sul “Postwar and disaster<br />

reconstruction” gli studenti<br />

hanno potuto riprendere<br />

quanto visto in Kosovo e sintetizzare<br />

le informazioni<br />

acquisite durante il viaggio.<br />

● THE ISPI SCHOOL<br />

Lezioni di emergenza<br />

A metà maggio per la seconda<br />

volta quest’anno<br />

l’ISPI ha organizzato il corso<br />

“Sphere. Minimum Standards<br />

in Disaster Response”.<br />

Il modulo, inserito<br />

all’interno dell’Advanced<br />

Diploma in inglese “Management<br />

of Humanitarian<br />

Interventions”, ha riscosso<br />

un grande successo in termini<br />

partecipativi e contenutistici.<br />

Si tratta infatti di un<br />

corso dal taglio operativo,<br />

indirizzato prioritariamente<br />

a persone che già lavorano<br />

sul campo in operazioni di<br />

aiuto umanitario.<br />

Alumni<br />

Michelangelo Pipan<br />

Nato a Torino il 25 gennaio<br />

1949, si laurea in<br />

giurisprudenza presso la<br />

locale Università nel 1972 e<br />

successivamente, nel<br />

1975/76, è borsista MAE<br />

all’ISPI. Entrato in carriera<br />

nel maggio 1978, dopo il<br />

corso all’Istituto Diplomatico,<br />

ha prestato servizio col<br />

grado iniziale prima al<br />

Servizio del Contenzioso<br />

Diplomatico poi, dal novembre<br />

1979, presso l’Ufficio<br />

Estremo Oriente della D.G.<br />

Affari Economici. In prima<br />

sede a Manila come<br />

Secondo (poi Primo) segretario<br />

commerciale dal marzo<br />

1981, vi è stato incaricato<br />

d’affari a.i. per quasi un<br />

anno.<br />

Promosso Primo segretario<br />

di legazione, il 1° giugno<br />

1983 è stato trasferito a<br />

Vienna, dove si è occupato<br />

soprattutto del settore multilaterale.<br />

Consigliere e Vice<br />

Capo Missione a Nairobi dal<br />

giugno 1986, è stato promosso<br />

Consigliere di<br />

legazione il 1° maggio 1988.<br />

Al rientro a Roma nel settembre<br />

1989 prima è<br />

all’Ufficio America Latina<br />

Scopo primario del corso<br />

è quello di insegnare gli standard<br />

Sphere, ormai riconosciuti<br />

a livello internazionale<br />

come linee guida<br />

fondamentali per la gestione<br />

delle emergenze. L’ISPI rappresenta<br />

ad oggi l’unico<br />

focal point italiano dello<br />

Sphere Project. Questo, unitamente<br />

al desiderio di rendere<br />

sempre più approfondita<br />

e completa la formazione<br />

degli operatori nel settore<br />

umanitario, conduce l’Istituto<br />

a ricercare l’eccellenza<br />

anche nei confronti di questa<br />

nuova, ma già ben riuscita,<br />

sfida nell’area delle emergenze.<br />

della D.G. Affari Politici, per<br />

poi passare alla D.G.<br />

Cooperazione allo Sviluppo,<br />

ove dirige l’Uff. XIII, competente<br />

per la cooperazione<br />

nel settore dell’istruzione,<br />

formazione e dei beni culturali.<br />

Nel gennaio 1993 gli<br />

viene affidato l’Uff. II della<br />

stessa D.G., che cura fra l’altro<br />

la Segreteria del<br />

Comitato Direzionale della<br />

Cooperazione allo Sviluppo.<br />

Consigliere a Londra dall’aprile<br />

1993, vi segue il settore<br />

culturale e quello politico.<br />

Promosso Consigliere di<br />

ambasciata nel 1996, a settembre<br />

dello stesso anno<br />

viene comandato presso il<br />

Il corso, tenuto da formatori<br />

in possesso della certificazione<br />

Sphere, prevede<br />

l’analisi delle diverse aree di<br />

intervento nel corso delle<br />

emergenze: water and sanitation,<br />

health, food and nutrition,<br />

education, shelter. Le<br />

lezioni prevedono una<br />

metodologia che, al di là<br />

degli inquadramenti teorici,<br />

è arricchita di esercitazioni<br />

pratiche e applicative degli<br />

standard, elemento che ha<br />

riscontrato un grande<br />

apprezzamento da parte dei<br />

corsisti, che hanno dovuto,<br />

ad esempio, preparare una<br />

razione di cibo per i rifugiati<br />

di un campo profughi secondo<br />

gli standard appresi, o,<br />

attraverso un role playing,<br />

predisporre l’area per realizzare<br />

il campo stesso.<br />

Al corso Sphere hanno<br />

preso parte trenta persone,<br />

provenienti da otto Paesi<br />

diversi e da organizzazioni<br />

quali ad esempio UNICEF,<br />

Medicos del Mundo, Première<br />

Emergence, Concern<br />

Worldwide, Médecins sans<br />

frontiéres, Finnchurch,<br />

UNHCR, Food for the Hungry,<br />

CARITAS Internazionale,<br />

War Child, COOPI,<br />

CESVI e altre ancora. Molti<br />

di essi stanno, inoltre, completando<br />

l’Advanced Diploma<br />

seguendo i corsi in<br />

distance learning di<br />

Coordination of Multilateral<br />

response, Humanitarian<br />

Protection e Migration, corsi<br />

che hanno visto un ulteriore<br />

ampliamento della varietà<br />

del pubblico ISPI, visto che<br />

oltre l’80% sono operatori<br />

del settore.<br />

Ministero della Pubblica<br />

Istruzione, dell’Università e<br />

della Ricerca Scientifica e<br />

Tecnologica, quale Consigliere<br />

per gli Affari Internazionali<br />

dell’Onorevole Ministro,<br />

incarico che ricopre<br />

fino all’inizio del 2000,<br />

occupandosi fra l’altro del<br />

processo di armonizzazione<br />

delle Università europee.<br />

Inviato poi a Tbilisi vi apre<br />

l’Ambasciata d’Italia, rimanendovi<br />

come Ambasciatore<br />

fino al maggio 2003. Al<br />

rientro viene nominato Capo<br />

dell’Uff. IV - grandi eventi<br />

multilaterali - del Cerimoniale<br />

ove si occupa, fra l’altro,<br />

dell’organizzazione della<br />

cerimonia della firma del<br />

Trattato Costituzionale europeo<br />

e viene successivamente<br />

incaricato di coordinare le<br />

attività del Ministero in<br />

relazione alle Olimpiadi<br />

invernali di Torino. Promosso<br />

Ministro plenipotenziario<br />

nel 2005, a partire da<br />

luglio 2007 presta servizio<br />

presso il Comune di Roma<br />

quale Consigliere Diplomatico<br />

del Sindaco.<br />

Rientrato al Ministero nell’aprile<br />

scorso è al momento<br />

Coordinatore per le<br />

Olimpiadi di Pechino.


ISPI - Relazioni Internazionali RICERCA & PUBBLICAZIONI<br />

7<br />

● OSSERVATORIO CAUCASO E ASIA CENTRALE<br />

Il Caucaso in una prospettiva europea<br />

Da alcuni anni l’ISPI ha<br />

avviato specifici programmi<br />

mirati ad approfondire il contesto<br />

politico ed economico<br />

del Caucaso e dell’Asia centrale,<br />

le relazioni dell’area<br />

con gli attori regionali ed<br />

internazionali e le questioni<br />

energetiche.<br />

La ricerca “Il Caucaso in<br />

una prospettiva europea”,<br />

avviata nel <strong>2008</strong> con il supporto<br />

del Ministero degli<br />

Affari Esteri, mira ad individuare<br />

gli strumenti politici,<br />

economici e culturali più<br />

Policy Brief<br />

validi per promuovere la<br />

cooperazione tra l’Unione<br />

Europea ed il Caucaso, con<br />

particolare attenzione alle<br />

repubbliche di Georgia,<br />

Armenia e Azerbaigian, ma<br />

senza escludere riferimenti<br />

alla Federazione Russa.<br />

Il progetto ruota attorno a<br />

tre tematiche centrali: politica<br />

energetica, cooperazione<br />

regionale e sviluppi politici<br />

interni. Alle tre tematiche<br />

corrispondono altrettante<br />

prospettive d’analisi complementari<br />

– internazionale,<br />

● OSSERVATORIO RUSSIA<br />

Le opzioni per l’Unione Europea<br />

La ricerca finanziata dal<br />

Ministero degli Affari Esteri<br />

e intitolata “Prospettive<br />

interne ed esterne della<br />

potenza russa. Le opzioni<br />

di policy per l’Unione<br />

europea”, intende valutare<br />

le opzioni di policy che si<br />

presentano all’Unione europea<br />

e all’Italia sulla base dell’evoluzione<br />

interna russa e<br />

del ruolo che essa potrà giocare<br />

sullo scenario internazionale,<br />

assecondando il<br />

desiderio di tornare ad essere<br />

una super potenza.<br />

ISPI da leggere<br />

Da marzo <strong>2008</strong> l’ISPI ha pubblicato 8 Policy Brief.<br />

Il Policy Brief di Derek Lutterbeck “Coping with Europe’s Boat People.<br />

Trends and Policy Dilemmas in Controlling the EU’s Mediterranean<br />

Borders” esamina la sfida politica che i paesi Ue si trovano a fronteggiare nei<br />

confronti dell’immigrazione irregolare proveniente dal bacino del<br />

Mediterraneo e viene analizzata sia dal punto di vista della minaccia alla<br />

sicurezza dei singoli paesi, sia da quello umanitario.<br />

Il Policy Brief n. 77, di Giulio Venneri “The hour of Europe could come…<br />

Perspectives on the EU presence in Kosovo” prende le mosse dalla<br />

dichiarazione unilaterale di indipendenza dell’Assemblea del Kosovo del 17<br />

febbraio <strong>2008</strong> e dalla auto-candidatura dell’Ue come principale state-builder<br />

del nuovo stato sulla base della promessa di una futura integrazione. Tuttavia<br />

l’Unione Europea dovrà trovare una posizione unitaria sulla questione.<br />

Il Policy Brief “Il Kosovo indipendente: paralleli caucasici?” di Aldo<br />

Ferrari dimostra come le dichiarazioni diplomatiche sull’eccezionalità del caso<br />

“Kosovo” appaiono quanto mai discutibili e sono già smentite dall’evolvere<br />

della situazione, in particolare nel Caucaso meridionale.<br />

Nel mese di aprile Serena Giusti ha pubblicato “Insieme vinceremo?<br />

Medvedev e Putin di fronte alle sfide della grande Russia”. Lo studio<br />

esamina il successo di Medvedev alle presidenziali russe e la consegna della<br />

Russia ad una inedita forma di diarchia che appare rassicurante alla maggior<br />

parte dei russi per la continuità nelle politiche. Le sfide maggiori saranno<br />

quelle della modernizzazione, dello sviluppo e della risoluzione delle questioni<br />

aperte nelle immediate periferie.<br />

Il Policy Brief di Edoardo Greppi intitolato “La proclamazione dell’indipendenza<br />

del Kosovo e il diritto internazionale” analizza come, con il<br />

riconoscimento di uno stato al di fuori delle cornici istituzionali multilaterali e<br />

assecondando forme di nazionalismo di altri tempi, i più importanti membri<br />

Ue hanno assunto un’iniziativa politica che contraddice la loro scelta di realizzare<br />

una forte integrazione europea.<br />

Il Policy Brief “Nato dopo il summit di Bucarest: ancora alla ricerca di<br />

un ruolo?” di Andrea Carati inserisce il summit della Nato in una cornice di<br />

continuità rispetto a quelli precedenti. Nonostante l’enfasi sulla “nuova fase”<br />

dell’Alleanza, la Nato sembra trovarsi ancora nel mezzo di una lunga transizione.<br />

Nello “Status giuridico ed<br />

evoluzione politica in Alto Karabakh,<br />

Abkhazia e Ossetia meridionale”<br />

l’autore, Marilisa Lorusso, ricostruisce<br />

le basi giuridiche delle richieste<br />

d’indipendenza, le forme di stato e di<br />

governo, le principali vicende politiche<br />

interne e le mediazioni internazionali<br />

che hanno caratterizzato gli ultimi anni<br />

di Alto Karabakh, Abkhazia e Ossetia<br />

meridionale.<br />

Il Policy Brief di Valeria Talbot “La<br />

Turchia riscopre il Medio Oriente”<br />

analizza le intensificate relazioni della<br />

Turchia con i suoi vicini mediorientali.<br />

La Turchia ha, oggi, sviluppato una propria<br />

politica mediorientale, che spesso<br />

diverge da quella degli Usa, ma che tuttavia<br />

sembra destinata a espandersi con<br />

eventuali vantaggi anche per gli alleati<br />

occidentali di Ankara.<br />

regionale ed interna – in<br />

grado di fornire un quadro<br />

d’insieme sufficientemente<br />

completo.<br />

Dopo la dissoluzione<br />

dell’URSS nel 1991 il<br />

Caucaso è, infatti, divenuto<br />

una della aree più problematiche<br />

dello scenario internazionale.<br />

L’intersezione dei<br />

conflitti interni, di carattere<br />

prevalentemente etno-territoriali,<br />

con lo scontro di contrastanti<br />

interessi esterni, ha<br />

fortemente pregiudicato lo<br />

sviluppo di questa regione.<br />

Tale aspirazione viene valutata<br />

secondo alcune direttrici.<br />

La prima, la<br />

ridefinizione delle relazioni<br />

tra Unione europea e Russia,<br />

esplora in particolare gli<br />

effetti della convergenza<br />

perseguita attraverso le<br />

cosiddette road maps per la<br />

creazione di quattro spazi<br />

comuni (economia, libertàsicurezza-giustizia,<br />

sicurezza<br />

esterna, ricerca-istruzione-cultura),<br />

delle best<br />

practices e dell’armonizzazione<br />

legislativa. La seconda,<br />

relativa alla via russa<br />

alla modernizzazione, analizza<br />

le dinamiche e le<br />

prospettive di sviluppo del<br />

sistema politico in bilico tra<br />

la necessità di una trasformazione<br />

democratica e il<br />

mantenimento della continuità<br />

rispetto al corso politico<br />

intrapreso. La terza si<br />

concentra sull’economia<br />

russa, sulle implicazioni per<br />

Tanto il Caucaso settentrionale,<br />

ancora inserito nella<br />

Federazione Russa, quanto<br />

le tre repubbliche indipendenti<br />

del Caucaso meridionale<br />

hanno risentito in<br />

maniera negativa di questa<br />

situazione. Negli ultimi anni,<br />

tuttavia, nonostante la mancata<br />

soluzione dei conflitti<br />

interni, l’economia di<br />

Georgia, Armenia e<br />

Azerbaigian è in forte anche<br />

se diseguale miglioramento,<br />

mentre nel Caucaso settentrionale<br />

anche il conflitto<br />

ceceno sembra in via di<br />

la futura sostenibilità derivanti<br />

dalla forte dipendenza<br />

dalle risorse energetiche.<br />

L’ultima, infine, analizza le<br />

relazioni internazionali della<br />

Russia.<br />

Il gruppo di ricerca internazionale<br />

è composto da<br />

Philip Hanson, Associate<br />

Fellow (Russia and Eurasia<br />

Programme) presso Chatham<br />

House, Serena Giusti,<br />

Professore a contratto di<br />

Istituzioni europee presso<br />

esaurimento.<br />

Quaderni di Relazioni Internazionali<br />

Alla luce di questa<br />

evoluzione, dopo oltre un<br />

decennio di scarso interesse<br />

nei confronti del Caucaso,<br />

Bruxelles ha iniziato a mutare<br />

il proprio atteggiamento<br />

e nel giugno 2004 Georgia,<br />

Armenia e Azerbaigian sono<br />

state incluse nella Politica<br />

Europea di Vicinato. Tuttavia,<br />

perché essa sia efficace<br />

nel medio e lungo termine<br />

occorrerà che l’Europa<br />

sia capace di impostare una<br />

strategia coerente e unitaria.<br />

l’Università Cattolica di<br />

Milano e ricercatrice associata<br />

dell’ISPI, Gabriella<br />

Meloni ricercatrice presso<br />

l’Istituto Universitario Europeo<br />

di Fiesole, Tomislava<br />

Penkova ricercatrice presso<br />

l’ISPI, dove si occupa del<br />

monitoraggio politico ed<br />

economico della Russia, e<br />

Lilia Shevtsova, ricercatrice<br />

associata presso il Carnegie<br />

Moscow Center, esperta di<br />

riforme interne e sistema<br />

istituzionale.<br />

Nel mese di giugno <strong>2008</strong> è stato pubblicato<br />

il settimo numero della rivista<br />

dal titolo “La centralità della periferia:<br />

l’India e i suoi vicini”.<br />

Il volume affronta l’India da varie<br />

prospettive. Dal punto di vista economico<br />

il paese sta diventando una potenza<br />

globale. Tuttavia, l’economia indiana<br />

deve gestire un doppio paradosso: da un<br />

lato, la convivenza di un elevato livello<br />

di povertà e di una diffusa economia<br />

tradizionale con straordinari livelli di<br />

reddito e produttività e dall’altro, una<br />

quota nel commercio mondiale inferiore<br />

all’1% accanto a un forte attivismo<br />

nei contesti internazionali.<br />

Per quanto riguarda la politica interna,<br />

si è assistito a una progressiva<br />

trasformazione del sistema a partito<br />

dominante a uno bipolare di coalizioni<br />

con un ruolo fondamentale svolto dai partiti regionali. In ambito regionale è<br />

diffusa la convinzione che solo con un’efficace politica volta a favorire lo<br />

sviluppo e la convivenza pacifica nel subcontinente l’India potrà ridefinire il<br />

suo ruolo a livello globale. Un’integrazione regionale intorno all’India serve,<br />

inoltre, a contrastare l’accresciuta influenza della Cina. Infine, a livello internazionale<br />

si sono rafforzati i rapporti con gli Usa. L’amministrazione Bush ha<br />

definito la propria politica verso il subcontinente indiano una success story. Un<br />

aspetto fondamentale dell’approccio di questa è stato condurre politiche separate<br />

nei confronti di India e Pakistan, tenendo conto del diverso peso che i due<br />

paesi hanno per gli interessi americani.<br />

Med Brief<br />

I Med Brief sono una nuova pubblicazione realizzata nell’ambito del Progetto<br />

Med Business, l’iniziativa di ISPI e Intesa Sanpaolo focalizzata sul<br />

Mediterraneo e rivolta prevalentemente<br />

al mondo delle imprese. Il progetto ha<br />

l’obbiettivo di sensibilizzare il mondo<br />

degli affari sulle opportunità presentate<br />

dall’evoluzione della regione mediterranea<br />

e di approfondire la riflessione<br />

sulle sfide che pone quest’area, considerata<br />

una priorità della politica estera ed<br />

economica italiana. I Med Brief, pubblicati<br />

con cadenza mensile, sono delle<br />

brevi analisi politico-economiche volte<br />

ad approfondire temi rilevanti ma spesso<br />

poco noti dell’area mediterranea. I<br />

primi numeri sono stati dedicati a “Le<br />

economie mediterranee tra Europa e<br />

Golfo”, di Franco Zallio; “L’Algeria tra<br />

grandi investimenti e ripresa del terrorismo”,<br />

di Valeria Talbot; “La Cina<br />

nel Mediterraneo”, di Valeria Talbot;<br />

“La Libia tra opportunità e investimenti”,<br />

di Franco Zallio.<br />

Speculando<br />

segue dalla copertina<br />

IL DECIMO COMPLEANNO<br />

DELLA BCE<br />

di Franco Bruni<br />

L’opportunità di unificare le monete europee era<br />

stata discussa e controversa. Si obiettava che l’Europa<br />

era costituita da Paesi con economie strutturalmente<br />

diverse e non abbastanza integrate. Non era un’“area<br />

monetaria ottimale”, per la quale i benefici derivanti<br />

dalla rinuncia alla possibilità di variare i tassi di cambio<br />

interni superano i costi. Gli indicatori con cui si<br />

giudica se un’area monetaria è ottimale non davano un<br />

responso favorevole. Non apparivano sufficienti l’intensità<br />

del commercio interno e della circolazione del<br />

lavoro e del capitale, la flessibilità dei prezzi e dei salari,<br />

l’omogeneità della distribuzione geografica delle<br />

varie produzioni nei vari Paesi membri, la possibilità di<br />

trasferimenti pubblici transnazionali dalle regioni ciclicamente<br />

favorite a quelle sfavorite. Era diffusa l’idea<br />

che, avendo contro le ragioni dell’economia, l’unione<br />

monetaria avesse motivazioni schiettamente politiche:<br />

cementare con la moneta una difficile integrazione istituzionale.<br />

Un progetto rischioso e precario.<br />

Eppure la BCE celebra il suo decimo compleanno<br />

senza che ragioni politiche del suo successo siano evidenti.<br />

Certamente l’euro aiuta l’Europa nelle fasi un<br />

cui la sua unione è più controversa, come quella in cui<br />

capita il suo compleanno. Ma la moneta unica si regge<br />

sulla sua convenienza economica. Le condizioni perché<br />

l’Europa sia un’area monetaria ottimale si autorealizzano<br />

gradualmente. L’integrazione commerciale<br />

e finanziaria è molto cresciuta. Aumentano la mobilità<br />

del lavoro, la flessibilità dei prezzi e dei salari, l’incentivo<br />

ad accrescere la produttività nei settori esportatori.<br />

La produzione si articola in regioni transnazionali. La<br />

cooperazione fra le politiche di bilancio muove i primi<br />

passi verso un atteggiamento di solidarietà congiunturale<br />

fra i Paesi membri. Senza l’euro lo shock della globalizzazione<br />

dilanierebbe oggi l’economia europea<br />

con un disordine nocivo anche per le sue aree più robuste<br />

ed efficienti.<br />

Perciò il compleanno della BCE merita un brindisi<br />

economico. Il suo lavoro va oltre la politica monetaria.<br />

Tutti le riconoscono il merito, fra l’altro, di aver modernizzato<br />

e integrato i sistemi di pagamento e di saper<br />

gestire con efficienza l’attuale crisi di liquidità dei<br />

mercati. Non sono mancati gli errori, gli insuccessi e le<br />

difficoltà, e i prossimi dieci anni saranno forse più difficili<br />

dei primi, durante i quali la Banca ha però dovuto<br />

fare il grande sforzo di guadagnare una reputazione<br />

partendo da zero, con una moneta completamente<br />

nuova e un assetto istituzionale molto speciale, federale<br />

ma sovranazionale, unico al mondo.<br />

Il successo della BCE nel suo compito principale, il<br />

controllo dell’inflazione, non è incontroverso. I prezzi<br />

europei stanno accelerando in modo preoccupante. Per<br />

gran parte del decennio sono cresciuti un po’ più del<br />

2% all’anno, l’obiettivo al quale la banca ha legato la<br />

propria credibilità, nonostante il contenimento dell’inflazione<br />

sia stato favorito, a livello mondiale, da quello<br />

dei costi di produzione, derivante dal progresso tecnico<br />

e dall’emersione di immense nuove forze di lavoro.<br />

E’ però impossibile sostenere che in assenza dell’euro<br />

l’inflazione europea sarebbe stata altrettanto bassa.<br />

C’è inoltre evidenza che la BCE è abbastanza credibile<br />

per contenere l’inflazione attesa, rendendo meno<br />

aleatorio l’orizzonte delle decisioni degli operatori,<br />

più solidi e ragionati i loro calcoli di convenienza di<br />

medio periodo, più stabile il ciclo. I mercati mostrano<br />

una crescente considerazione per la strategia di stabilità<br />

della politica monetaria europea. Ne risentono<br />

positivamente il valore e la diffusione internazionale<br />

dell’euro.<br />

La BCE può brindare allo stato della sua reputazione.<br />

Che è buona soprattutto in confronto a quella della<br />

banca centrale statunitense. La Fed è considerata una<br />

delle responsabili dell’attuale crisi finanziaria internazionale,<br />

sia perché non ha vigilato con attenzione sullo<br />

sviluppo dei subprime, sia perché ha creato le condizioni<br />

di eccessiva liquidità nelle quali sono maturate in<br />

tutto il mondo le operazioni più rischiose. Ha tenuto a<br />

lungo i tassi di interesse troppo bassi, poi li ha alzati<br />

bruscamente per poi riprecipitarli verso il basso. Ha<br />

uno stile destabilizzante, un’insufficiente indipendenza<br />

dai politici, un obiettivo finale mal precisato, dove<br />

non è chiaro il peso del controllo dell’inflazione. I suoi<br />

problemi hanno riflessi globali e complicano anche il<br />

compito della BCE. L’inflazione che cresce minacciosa<br />

è un fenomeno mondiale. L’Europa non può combatterla<br />

da sola. Le politiche monetarie sui due lati<br />

dell’Atlantico dovrebbero farsi più simili, negli obiettivi<br />

e nelle strategie. Un concertazione monetaria transatlantica<br />

renderebbe anche meno instabile e incerto il<br />

cambio del dollaro. Insomma: il compleanno della<br />

BCE sarebbe ancor migliore se si sentisse meno sola e<br />

potesse brindare in compagnia.


8<br />

L’ISTITUTO<br />

ISPI - Relazioni Internazionali<br />

Di passaggio in ISPI<br />

Vittorio Agnoletto, Parlamento europeo; Roberto Aliboni, Istituto Affari Internazionali; Claudio Arrigoni, Giornalista sportivo e scrittore;<br />

Abdallah Baali, Ambasciata di Algeria (1996-2006); Monica Baratta, Servizio pubblica Istruzione, Provincia di Genova; Fabio Bendinelli,<br />

Stato Maggiore dell’Esercito; Federico Calia, ASL Città di Milano; Piero Calvi Parisetti, International Federation of Red Cross and Red<br />

Crescent Societies; Alfredo Canavero, Università degli Studi di Milano; Giorgio Cancelliere, Università di Venezia; Lucio Caracciolo,<br />

“Limes”; Angelo Cardani, Università “L. Bocconi”; Renzo Cavalieri, Università Ca’Foscari di Venezia; Maria Grazia Cavenaghi-Smith,<br />

Ufficio a Milano del Parlamento europeo; Marco Clementi, Università di Pavia; Avner Cohen, United States Institute of Peace; Massimo<br />

Coen Cagli, Fund-raising.it e LUMSA; Carlo Corazza, Rappresentanza a Milano della Commissione europea; Paolo Cotta Ramusino,<br />

Pugwash Conferences on Science and World Affairs; Mario Deaglio, Università degli Studi di Torino; Rosa dello Sbarba, Assessorato Pubblica<br />

Istruzione, Provincia di Pisa; Paola Demaria, Microfinanza srl; Primo Di Blasio, Federazione ONG FOCSIV; Umberto Di Maria,<br />

Giornalista; Paola Donatucci, ARCI/AITR; Jean du Preez, James Martin Center for Nonproliferation Studies, Monterey Institute of<br />

International Studies; Pál Dunay, Geneva Centre for Security Policy; Lewis Dunn, Science Application International Corporation, McLean;<br />

Umberto Eco, Scrittore; Silvio Fagiolo, Luiss; Nabil Fahmy, Ambasciata della Repubblica araba in Egitto; Emanuele Farruggia, Ministero<br />

degli Affari Esteri; Enzo Favoino, Scuola Agraria del Parco di Monza; Mark Fitzpatrick, International Institute for Strategic Studies London;<br />

Matteo Fornara, Rappresentanza a Milano della Commissione europea; Francesco Paolo Fulci, Rappresentante Permanente ONU (1993-<br />

1999); Simona Galbiati, UNDP Egitto; Paolo Garimberti, “La Repubblica”; Emanuele Giordana, Lettera22 e Asia Major; Domenico<br />

Giorgi, Direzione Generale Mediterraneo e Medio Oriente, MAE; Agostino Giovagnoli, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano;<br />

Sergio Giuntini, Consiglio Direttivo della Società Italiana di Storia dello Sport; Jozef Goldblat, International Peace Research Institute;<br />

Umberto Gori, Università degli Studi di Firenze; Giacomo Grassi, Micro.Bo; Paolo Graziano, Università “L. Bocconi”; Giovanni Grevi,<br />

EUISS; Ulrike Guerot, European Council on Foreign Relations; Rodolfo Helg, Università di Castellana; Bernard Hourcade, CNRS;Aldo<br />

Iacomelli, Università “La Sapienza” di Roma e Università degli Studi di Pisa; Chris Innes, UNHCR Private Sector Fund Raising Unit; Luigi<br />

Ippolito, “Corriere della Sera”; Alaa Issa, Weatherhead Center for International Affairs, Harvard University; Matteo Jessoula, Università<br />

degli Studi di Milano;Rebecca Johnson,Acronym Institute for Disarmament Diplomacy;Issam Khateeb, Institute of Environmental and Water<br />

Studies; Mustafa Kibaroglu, Bilkent University; Pia Elda Locatelli, Parlamentare europeo; Sverre Lodgaard, Norwegian Institute of<br />

International Affairs; Marco Lombardi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Ludovica Longinotti, MAE-DGCS; Fabio<br />

Malanchini, Microfinanza srl; Francesco Mancini, International Peace Academy;Alberto Manguel, Scrittore; Ze’ev Maoz, Università della<br />

California;Thomas Markram, Nazioni Unite; Maurizio Massari, Unità di analisi e programmazione, MAE; Paolo Mastrolilli,TG1;Alberto<br />

Mattioli, Provincia di Milano; Pietro Mennea, Campione olimpionico;Alessandra Merlo, Gruppo SOGES; Paolo Migliavacca, Il Sole 24<br />

Ore; Gian Giacomo Migone, Commissione Esteri Senato (1996-2001); Giangi Milesi, CESVI; James Edward Miller, Georgetown<br />

University; Alessandro Minuto-Rizzo, già Vice Segretario Generale Nato; Antonio Missiroli, EPC; Eduardo Missoni, Università “L.<br />

Bocconi”; Margherita Motta, Pubblica Istruzione, Provincia di Catania; Luigi Narbone, Commissione europea, DG Relex; Mario Nava,<br />

Commissione europea; Stefano Neri, Università degli Studi di Milano; Robin Niblett, Chatham House; Flemming Nielsen, International<br />

Federation of Red Cross and Red Crescent Societies; Marco Onida, Convenzione delle Alpi; Guglielmo Pacileo, Cergas - Università “L.<br />

Bocconi”; Giovanni Parigi, Università degli Studi di Milano; Vittorio Emanuele Parsi, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano;<br />

Gianluca Pastori, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Federico Perotti, ONG CISV; Francesco Petrelli,Associazione ONG italiane;<br />

Paolo Pobbiati,Amnesty International, Sezione italiana; Guido Podestà, Parlamento europeo;William Potter, James Martin Center for<br />

Nonproliferation Studies, Monterey Institute of International Studies;Alessandro Profili, European Public Affairs - Alcoa Europe; Giovanni<br />

Puglisi, Fondazione Banco di Sicilia e IULM;Ayman Rabi, Palestinian Hydrology Group; Umberto Ranieri, Commissione Affari Esteri e<br />

Comunitari, Camera dei Deputati; Paola Ravelli, Europe Direct Lombardia Parco Ticino; Riccardo Redaelli, Università Cattolica del Sacro<br />

Cuore di Milano; Sergio Romano, “Corriere della Sera”; Alessandro Rotta, Stability Pact; Lorenzo Saa, Unicredit Group; Luciano<br />

Scalettari, Famiglia Cristiana; Lawrence Scheinman, James Martin Center for Nonproliferation Studies, Monterey Institute of International<br />

Studies; Javier Schunk, Esperto in cooperazione internazionale; Ettore Sequi,Ambasciatore d’Italia in Afghanistan;Alfredo Somoza, Istituto<br />

Cooperazione Economica Internazionale; Lucia Spaggiari, Microfinanza srl; Gerald Steinberg, Bar-Ilan University; Andrea Tamagnini,<br />

UN Mission in Liberia; Giulio Terzi di Sant’Agata,Direzione Generale Affari Politici Multilaterali, MAE; Carlo Trezza,Ministero degli Affari<br />

Esteri; David Unger, New York Times; Lucio Valent, Università degli Studi di Milano;Arianna Vedaschi, Università “L. Bocconi”; Gabriella<br />

Venturini, Università degli Studi di Milano; Piero Verni, Giornalista e Scrittore;Alessandro Villa, European Commission, External Relations<br />

Directorate-General; Claudio Visentin, Università della Svizzera Italiana; Chris Wing, Center on International Cooperation, New York<br />

University; Sergio Yahni,Alternative Information Center.<br />

PRESIDENTE: Boris Biancheri<br />

VICE PRESIDENTI: Franco Bruni (Dir. Comitato Scientifico), Dieter Rampl, Carlo Secchi<br />

AMMINISTRATORE DELEGATO: Giovanni Roggero Fossati<br />

DIRETTORE: Paolo Magri<br />

√ AREA FORMAZIONE:<br />

Francesca Robbiati, Filippo Artoni, Filippo<br />

Cantarelli (Trainee), Luisa Cucchi, Valeria Lonati,<br />

Stefania Paradisi, Valeria Sciacovelli<br />

√ AREA EVENTI E PROGETTI SPECIALI:<br />

Francesca Delicata, Alessia Casetta, Patrizia Del<br />

Biondo, Carmela Gravina, Marialaura Mazzola,<br />

Sergio Oliveri, Carmela Nettis (Trainee), Loredana<br />

Scorza (Trainee)<br />

√ STAFF:<br />

●Amministrazione: Anna Azzarito, Francesca<br />

Merli, Marta Pozzato<br />

●Biblioteca, Emeroteca e Pubblicazioni: Cristina<br />

Crivelli, Renata Meda (Collaboratori esterni)<br />

● Segreteria: Barbara Tammiso<br />

● Servizi generali: Giuseppina Cereda<br />

● Ufficio Stampa: Stefania Salustri (Collaboratore<br />

esterno)<br />

● Coordinamento editoriale sito: Arturo Varvelli<br />

ISPIRelazioni Internazionali Anno XVI - n. 29 - <strong>Luglio</strong> <strong>2008</strong><br />

Periodico quadrimestrale registrato al Tribunale di Milano al n. 400 del 3/6/88<br />

Editore: Istituto per gli Studi di Politica Internazionale - ISPI - Via Clerici, 5 - Milano<br />

Direttore responsabile: Franco Bruni<br />

Coordinamento: Marialaura Mazzola<br />

Redazione: Arturo Varvelli<br />

Impaginazione: Maria Ramacciotti<br />

Stampa: Nuova Polistylegraf srl - Corso S. Gottardo, 12 - Milano<br />

√ AREA RICERCA:<br />

● Osservatorio Caucaso e Asia Centrale: Aldo Ferrari<br />

(Ass.), Carlo Frappi<br />

● Osservatorio Europa: Antonio Villafranca, Carlo<br />

Altomonte (Ass.), Raffaele Caso, Gianpietro<br />

Fontana-Rava (Senior Advisor), Alessandro Neto,<br />

Francesco Passarelli (Ass.), Lucia Tajoli (Ass.), Aldo<br />

Venturelli (Senior Advisor)<br />

● Osservatorio Mediterraneo e Medio Oriente: Franco<br />

Zallio, Valeria Talbot<br />

● Osservatorio Russia e Vicini Orientali: Franco<br />

Zallio, Serena Giusti (Ass.), Tomislava Penkova<br />

● Osservatorio Sicurezza e Studi Strategici: Alessandro<br />

Colombo (Ass.), Andrea Carati, Corrado<br />

Stefanachi (Ass.)<br />

● Programma Asia Meridionale: Elisa Giunchi (Ass.)<br />

● Programma Diritti Umani: Edoardo Greppi (Ass.)<br />

● Programma Emergenze e Affari Umanitari: Francesco<br />

Bastagli (Senior Advisor)<br />

√ ASSOCIATE RESEARCHER:<br />

Alessandro Alfieri, Giovanni Marco Carbone, Paolo<br />

Cotta Ramusino, Carlo Giunipero (Progetto Alfieri),<br />

Antonella Mori, Marco Pedrazzi, Riccardo Redaelli,<br />

Maria Weber<br />

Per essere inseriti nella mailing list dell’<strong>Ispi</strong>, scrivere a: ispi.eventi@ispionline.it o chiamare 02 8693053<br />

Per informazioni sulle attività dell’<strong>Ispi</strong>: www.ispionline.it<br />

Day by day<br />

FEBBRAIO<br />

Ven. 22 e Sab. 23<br />

Sab. 23<br />

Lun. 25<br />

Mer. 27<br />

Gio. 28<br />

Ven. 29 e Sab. 1 Marzo<br />

MARZO<br />

Lun. 3<br />

Mer. 5<br />

Gio. 6<br />

Ven. 7 e Sab. 8<br />

Mar. 11<br />

Gio. 13<br />

Gio. 13 e Ven. 14<br />

Ven. 14 e Sab. 15<br />

Lun. 17<br />

Mar. 18<br />

Mer. 19<br />

Ven. 28 e Sab. 29<br />

Corso “I progetti europei. Finanziamenti, metodi e strumenti” (Paolo Graziano, Alessandra Merlo,<br />

Paola Ravelli)<br />

Evento di apertura del progetto “L’Europa va a Scuola” (Margherita Ferro, Raffaele Lombardo,<br />

Paolo Magri, Giovanni Puglisi, Antonio Villafranca) – Catania<br />

Tavola Rotonda “Il Pakistan dopo il voto, tra democratizzazione, terrorismo e minaccia nucleare”<br />

(Lucio Caracciolo, Elisa Giunchi, Marco Lombardi, Riccardo Redaelli, Fabrizio Vielmini)<br />

Tavola Rotonda “Tornerà grande la Russia?” (Pál Dunay, Serena Giusti, Umberto Gori, Luigi<br />

Ippolito, Sergio Romano)<br />

Conferenza Internazionale “Indispensable Nation or Lonely Superpower? The United States at the<br />

end of the Bush era” (Boris Biancheri, Marco Clementi, Alessandro Colombo, Ulrike Guerot, James<br />

Edward Miller, Robin Niblett, Vittorio Emanuele Parsi, David Unger, Gabriella Venturini)<br />

Corso “L’Europa sociale: le politiche dell’UE” (Paolo Graziano, Matteo Jessoula, Stefano Neri)<br />

Corso “Project Cycle Management” (Federico Perotti, Javier Schunk)<br />

Tavola Rotonda “Sovranità sfidate: la prova del Kosovo” (Boris Biancheri, Silvio Fagiolo, Agostino<br />

Giovagnoli, Maurizio Massari, Umberto Ranieri) – Roma<br />

Tavola Rotonda “L’Iran tra ambizioni regionali e debolezze interne” (Paolo Cotta Ramusino,<br />

Bernard Hourcade, Riccardo Redaelli, Franco Zallio)<br />

Executive Briefing “Nuovi assetti politico-economici internazionali?<br />

Corso “Cooperazione bilaterale e sviluppo” (Federico Calia, Ludovica Longinotti, Eduardo Missoni,<br />

Guglielmo Pacileo)<br />

Corso “Fund Raising e cooperazione” (Massimo Coen Cagli, Chris Innes, Giangi Milesi)<br />

Tavola Rotonda “Diplomazia in campo: l’Italia e il Consiglio di Sicurezza ONU” (Boris Biancheri,<br />

Francesco Paolo Fulci, Paolo Mastrolilli, Gian Giacomo Migone, Giulio Terzi di Sant’Agata, Ettore<br />

Sequi)<br />

Evento di apertura del progetto “L’Europa va a Scuola” (Luca Anghelè, Raffaele<br />

Caso, Rosa dello Sbarba, Gian Pietro Fontana Rava, Andrea Pieroni) – Pisa<br />

Tavola Rotonda “Acqua in Palestina: tra emergenza e sviluppo” (Giorgio Cancelliere, Issam<br />

Khateeb, Ayman Rabi, Luciano Scalettari, Sergio Yahni)<br />

Meeting “Pre-conditions for a NWFZ in the Middle East”<br />

Corso “Conflict Analysis and Response” (Francesco Mancini, Alessandro Villa)<br />

Corso “Decision making and lobbying in the EU” (Carlo Altomonte, Angelo Cardani, Alessandro<br />

Profili)<br />

Evento di apertura del progetto “L’Europa va a Scuola” (Raffaele Caso, Gianpietro Fontana Rava,<br />

Carlotta Gualco, Rosaria Pagano, Monica Puttini, Alessandro Repetto) – Genova<br />

Tavolo Tecnico “Riformare il bilancio, cambiare l’Europa”<br />

Tavola Rotonda “Il confine fra pace e guerra tra nuove minacce e diritti umani”<br />

(Fabio Bendinelli, Alessandro Colombo, Edoardo Greppi, Francesco Mancini, Arianna Vedaschi)<br />

Evento di apertura del progetto “L’Europa va a Scuola” (Carlo Corazza, Pia Elda<br />

Locatelli, Alberto Mattioli, Guido Podestà, Carlo Secchi)<br />

Corso “Il futuro delle politiche economiche comunitarie” (Carlo Altomonte, Mario Nava)<br />

Corso “Project Cycle Management” (Federico Perotti, Javier Schunk)<br />

APRILE<br />

Ven. 4<br />

Osservatorio Italo Francese “Riforma del mercato del lavoro e precariato” – Torino<br />

Ven. 4 e Sab. 5 Corso “Globalizzazione e povertà” (Vittorio Agnoletto, Matteo Fornara, Rodolfo Helg, Lucia Tajoli,<br />

Antonio Villafranca)<br />

Corso “Natural disasters” (Piero Calvi Parisetti, Flemming Nielsen)<br />

Corso “Environmental policy in the European Union” (Enzo Favoino, Aldo Iacomelli, Marco Onida)<br />

Lun. 7 Tavola Rotonda “La Nato in Afghanistan: quale ruolo dopo il summit di<br />

Bucarest?” (Silvio Fagiolo, Emanuele Giordana, Paolo Magri, Alessandro Minuto-Rizzo)<br />

Mar. 8<br />

Executive Briefing “La ‘potenza’Brasile in una America Latina tra crescita, inflazione e populismo”<br />

Gio. 10<br />

Tavola Rotonda “Europa: si vota!” (Boris Biancheri, Alfredo Canavero, Sergio Romano)<br />

Ven. 11 e Sab. 12 Corso “Nazioni Unite e sviluppo” (Simona Galbiati, Paolo Magri, Andrea Tamagnini)<br />

Corso “Turismo responsabile, sviluppo sostenibile e cooperazione internazionale” (Umberto Di<br />

Maria, Paola Donatucci, Alfredo Somoza, Claudio Visentin)<br />

Corso “La politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea” (Giovanni Grevi, Luigi<br />

Narbone, Antonio Missiroli, Alessandro Rotta)<br />

Mer. 16<br />

Tavola Rotonda “Sovranità sfidate: la prova del Kosovo” (Lucio Caracciolo, Alessandro Colombo,<br />

Paolo Garimberti, Paolo Magri)<br />

Gio. 17<br />

Tavola Rotonda “Anche nel Mediterraneo l’Unione fa la forza? Le prospettive dell’Unione per il<br />

Mediterraneo” (Roberto Aliboni, Domenico Giorgi, Franco Zallio)<br />

Ven. 18<br />

Globe <strong>2008</strong> - Orientamento alle Carriere Internazionali – Palermo<br />

Ven. 18 e Sab. 19 Corso “Microfinanza: strumento per lo sviluppo” (Paola Demarca, Fabio Malanchini, Lorenzo Saa,<br />

Lucia Spaggiari)<br />

Corso “La geopolitica dell’energia” (Paolo Migliavacca, Giovanni Parigi, Gianluca Pastori)<br />

Lun. 21<br />

Evento di chiusura del progetto “L’Europa va a Scuola” (Gian Pietro Fontana Rava, Matteo Fornara,<br />

Attilio Massara, Monica Puttini, Roberto Speciale) – Genova<br />

Tavola Rotonda “Tibet: la Cina alla prova delle Olimpiadi” (Lucio Caracciolo, Renzo Cavalieri,<br />

Paolo Magri, Paolo Pobbiati, Piero Verni)<br />

Mar. 22<br />

Med Executive Briefing “Le opportunità economiche del mercato e d’Italia”<br />

Lun. 29<br />

Evento di chiusura del progetto “L’Europa va a Scuola” (Rodolfo Casarubea, Raffaele Caso,<br />

Margherita Motta) – Catania<br />

Mar. 29<br />

Evento di chiusura del progetto “L’Europa va a Scuola” (Rosa dello Sbarba, Andrea Pieroni,<br />

Antonio Villafranca) – Pisa<br />

MAGGIO<br />

Mer. 7<br />

Lun. 12<br />

Gio. 15 e Ven. 16<br />

Ven. 16 e Sab. 17<br />

Ven. 23 e Sab. 24<br />

Lun. 26<br />

Mer. 28<br />

Sab. 31<br />

GIUGNO<br />

Mer. 4<br />

Evento di chiusura del progetto “L’Europa va a Scuola” (Monica Baratta, Rosa della Sbarba, Maria<br />

Grazia Cavenaghi-Smith, Matteo Fornara, Alberto Mattioli, Margherita Motta, Giovanni Puglisi,<br />

Carlo Secchi)<br />

Libri a Palazzo Clerici “I libri di una vita” (Boris Biancheri, Umberto Eco, Alberto Manguel)<br />

IV Forum Economico Europa-Russia – Roma<br />

Corso “Project Cycle Management” (Federico Perotti, Javier Schunk)<br />

Corso “ONG e sviluppo” (Primo Di Blasio, Francesco Petrelli, Federico Perotti, Javier Schunk)<br />

Tavola Rotonda “Sport e politica internazionale ‘oltre’ le Olimpiadi” (Claudio Arrigoni, Sergio<br />

Giuntini, Pietro Mennea, Lucio Valent)<br />

Conferenza Internazionale “Navigating Europe’s economy through turbulence” (Joaquín Almunia,<br />

Marco Buti, Pierre Cunéo, José Manuel Garcia-Margallo Y Marfil, Hans Martens, Jacques Mistral,<br />

Quentin Peel, Hans-Gert Pöttering, Vanessa Rossi, Daniela Schwarzer, Carlo Secchi, David Wright)<br />

– Bruxelles<br />

‘Notte Bianca’ a Palazzo Clerici<br />

Executive Briefing “La Cina: sfide e opportunità nell’anno delle Olimpiadi”

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