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L'apocalisse di Giovanni - Libera Conoscenza

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terreno, che Efeso ha più il carattere del primo passo – corpo fisico<br />

o civiltà in<strong>di</strong>ana –, che Smirne rappresenta una civiltà, una<br />

comunità, con ricor<strong>di</strong> o tra<strong>di</strong>zioni della persianità – misteri del<br />

corpo eterico –, ecc. No, <strong>di</strong>ce: la successione delle comunità<br />

dell’Asia a cui deve scrivere le sette lettere, quali comunità archetipiche<br />

per i sette passi dell’evoluzione postatlantica, sono cose<br />

che ha sentito a livello spirituale.<br />

Appartiene alla sua visione spirituale, alla sua esperienza spirituale,<br />

che queste sette comunità siano assolutamente concrete, che<br />

rappresentino le sette fasi culturali, i sette perio<strong>di</strong>, le sette civiltà<br />

dell’epoca postatlantica – e per giunta, come prospettiva <strong>di</strong>versa,<br />

esse rappresentano le sette forze originarie dell’uomo: dal corpo<br />

fisico a quello eterico, al corpo animico (o astrale), all’Io, al Sé<br />

spirituale, allo Spirito vitale, fino all’Uomo spirituale.<br />

Adesso arriva una visione meravigliosa.<br />

1,12 «Ed io mi voltai per vedere la voce che parlava con me»<br />

È un voltarsi spirituale. Rudolf Steiner descrive più volte come questo<br />

voltarsi sia qualcosa <strong>di</strong> complesso. Pensate a Maria Maddalena,<br />

che si gira due volte per riconoscere il Risorto alla fine del Vangelo<br />

<strong>di</strong> <strong>Giovanni</strong>. Per vedere la voce, blšpein t¾n fwn¾n (blèpein ten<br />

fonèn). Egli si volta a livello astrale-spirituale per vedere la voce.<br />

Che bello! Per guardare la voce!<br />

Diremmo che una voce si può solo sentire, ma lui si volta perché<br />

una voce la si può sentire anche senza vederla. Si volta per<br />

guardare la voce. Vuol <strong>di</strong>re che la voce è un’entità parlante, non<br />

una voce anonima. E quello che <strong>di</strong>ce un’entità può essere capito<br />

solo se la si vede. Vuol <strong>di</strong>re che l’espressione <strong>di</strong> un’entità è duplice,<br />

non semplice: la prima manifestazione è la sua fisionomia,<br />

cioè l’espressione cristallizzata <strong>di</strong> tutto il suo passato, che deve<br />

essere vista. Io vedo la fisionomia <strong>di</strong> una persona, e nella fisionomia<br />

si manifesta tutto il suo passato. Ma poi sento la voce e la<br />

voce è la manifestazione del suo presente animico. Questa è la<br />

<strong>di</strong>fferenza.<br />

80<br />

scaricato da www.archiatie<strong>di</strong>zioni.it

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