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Marina Gulin: Modelli della mente in Freud, Klein ... - grupporacker.org

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Bion osserva pazienti schizofrenici, e studia le funzioni che vengono turbate (difficoltà a pensare). Per Bion<br />

la scissione e l’identificazione proiettiva non riguardano solo le strutture di personalità, ma anche le funzioni<br />

dell’Io, cioè il pensare, l’attenzione, la verbalizzazione, l’azione, il giudizio. Pensa che la <strong>mente</strong> può<br />

aggredire se stessa. Osserva lo sc<strong>in</strong>dersi di funzioni mentali particolari, cioè le proiezioni di oggetti, di parti<br />

<strong>della</strong> personalità che contengono le funzioni isolate, proiezione che rende il Sé <strong>in</strong>capace di usare quelle<br />

funzioni.<br />

Nella sua teoria del pensiero Bion <strong>in</strong>nanzitutto separa il concetto di pensieri da quello del pensare. Inoltre<br />

modifica l’idea di relazione madre-bamb<strong>in</strong>o, dove la madre svolge la funzione di modulare il dolore mentale<br />

del bamb<strong>in</strong>o e lo fa crescere. Qu<strong>in</strong>di lo sviluppo <strong>della</strong> <strong>mente</strong> non è un fatto biologico (<strong>Freud</strong>), non è un<br />

dischiudersi (Kle<strong>in</strong>), ma è un fatto autonomo nel senso che si autocostruisce digerendo le esperienze.<br />

La madre attraverso la reverie, restituisce le esperienze dolorose, positive e negative, del bamb<strong>in</strong>o, <strong>in</strong> uno<br />

stato che permette l’<strong>in</strong>s<strong>org</strong>ere del pensare e del sognare. Il periodo di dipendenza del bamb<strong>in</strong>o è molto lungo<br />

per permettere l’<strong>in</strong>troiezione <strong>della</strong> madre <strong>in</strong> quanto oggetto pensante, non <strong>in</strong> quanto oggetto che serve.<br />

Bion nell’elaborare la griglia <strong>in</strong>globa i concetti frudiani e quelli kle<strong>in</strong>iani, e descrive i diversi livelli di<br />

complessità dei pensieri nella loro astrazione.<br />

Accanto elabora l’ipotesi di una griglia negativa, o antipensiero, che rappresenta qualcosa che si oppone alla<br />

scoperta <strong>della</strong> verità, un sistema per generare menzogne (parte satanica del Sé). Le bugie possono essere<br />

esperienze non trasformate (elementi beta), pensieri degradati (<strong>in</strong>versione <strong>della</strong> funzione alfa), sistemi<br />

deliranti e alluc<strong>in</strong>osi.<br />

Le parti <strong>della</strong> personalità che sono legate <strong>in</strong> un rapporto di dipendenza, di amore con l’oggetto buono,<br />

vengono costante<strong>mente</strong> trasc<strong>in</strong>ate via dalle menzogne <strong>in</strong> modo da abbandonare il rapporto con la verità,<br />

rappresentando la fonte primaria di malattia mentale, o morte <strong>della</strong> <strong>mente</strong>.<br />

Parlare di verità e menzogne porta lo studio per il significato ad un livello estetico, aiuta a discrim<strong>in</strong>are tra<br />

diversi livelli di rapporto: rapporti <strong>in</strong>timi, che portano allo sviluppo <strong>della</strong> <strong>mente</strong>, rapporti contrattuali e<br />

rapporti casuali.<br />

La modifica del modello <strong>della</strong> <strong>mente</strong> di Bion consiste nel dare all’emozione la sua collocazione: le passioni<br />

sono il significato dei rapporti <strong>in</strong>timi, mentre i rapporti contrattuali e casuali non contribuiscono alla crescita<br />

e allo sviluppo.<br />

Compito dell’analista è condividere l’esperienza emotiva, favorendo la crescita di nuove idee con la proprie<br />

astrazioni.I meccanismi di difesa sono rappresentati da varie forme di bugie, dal fallimento dell’apparato per<br />

pensare, non si tratta solo di difesa dall’angoscia, ma di veri disturbi <strong>della</strong> capacità di pensare, ossia attacchi<br />

alla capacità di pensiero o antipensiero.Bion apre una nuova area di osservazione. l’area dell’assenza di<br />

attività <strong>della</strong> <strong>mente</strong> (come ad esempio l’autismo) permettendo di descrivere nuovi fenomeni oltre alla<br />

nevrosi e alla perversione, def<strong>in</strong>endo cioè un metodo scientifico di <strong>in</strong>vestigazione e di descrizione.<br />

Bibliografia: D.Meltzer ‘Lo sviluppo kle<strong>in</strong>iano’ ed.Borla, 1982.<br />

D.Meltzer ‘La vita onirica’ ed Borla, 1989.<br />

Gorizia, 14 settembre 2007.<br />

<strong>Mar<strong>in</strong>a</strong> <strong>Gul<strong>in</strong></strong>.

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